Pokémon - Zoroark, il re delle illusioni
Probabilmente uno dei film Pokémon più anonimi di sempre: non un capolavoro, non una completa disfatta.
Comincerei parlando del lato più "tecnico" del film, a mio parere fantastico. Sembrano passati cinque anni da "Arceus: Il Gioiello della vita": la fusione di elementi 2D ed elementi 3D in certe scene è meravigliosa, prima su tutte l'arrivo dei tre cani leggendari. In generale, tutto sembra più nitido, più definito e finalmente le scene più epiche sono sorrette da effetti speciali migliori.
Per il resto, ripeto, tutto anonimo. Il carisma di Zorua e (soprattutto) di Zoroark è indiscutibile, ma il resto non raggiunge gli apici di altri Poké-film. La trama, già traballante di suo, si sviluppa nel modo più banale e lineare possibile. Le lacune della storia vengono comunque riempite da combattimenti con in mezzo Zoroark o chi per lui e queste scene, per i motivi tecnici suddetti, risultano comunque piacevoli.
In conclusione, consiglio comunque di vederlo, anche se ci sono stati e ci saranno (ci saranno?) Poké-film migliori di questo.
Comincerei parlando del lato più "tecnico" del film, a mio parere fantastico. Sembrano passati cinque anni da "Arceus: Il Gioiello della vita": la fusione di elementi 2D ed elementi 3D in certe scene è meravigliosa, prima su tutte l'arrivo dei tre cani leggendari. In generale, tutto sembra più nitido, più definito e finalmente le scene più epiche sono sorrette da effetti speciali migliori.
Per il resto, ripeto, tutto anonimo. Il carisma di Zorua e (soprattutto) di Zoroark è indiscutibile, ma il resto non raggiunge gli apici di altri Poké-film. La trama, già traballante di suo, si sviluppa nel modo più banale e lineare possibile. Le lacune della storia vengono comunque riempite da combattimenti con in mezzo Zoroark o chi per lui e queste scene, per i motivi tecnici suddetti, risultano comunque piacevoli.
In conclusione, consiglio comunque di vederlo, anche se ci sono stati e ci saranno (ci saranno?) Poké-film migliori di questo.
All'interno dell'ampia produzione di un brand molto famoso, anche per il fan più fedele è difficile selezionare cosa seguire o perlomeno a cosa dare la precedenza. Nel caso di Pokémon, un marchio che nel 2012 festeggia il quindicesimo anniversario dal rilascio del videogioco originario il cui bestiario si è via via espanso dando vita a un gioco di carte collezionabili, infiniti spin-off, gadget e, probabilmente l'incarnazione maggiormente nota: un anime longevo che ad ora conta più di settecento episodi e quattordici film di animazione. Il problema si fa sentire. Fra gli altri lungometraggi, "Zoroark - Il Re delle Illusioni" ("Gekijōban Poketto Monsutā Daiyamondo & Pāru: Gen'ei no Hasha: Zoroāku" / Pocket Monster Diamante e Perla il film: Sovrano Fantasma: Zoroark: 劇場版ポケットモンスター ダイヤモンド&パール 幻影の覇者 ゾロアーク) spicca forse all'interesse di chi preferisce il videogame all'anime di Pokémon per un veloce cameo (immortalato nel primo screenshot di questa scheda): in apertura, Ash lotta contro un allenatore che è l'animazione del protagonista del capitolo videoludico HeartGold/SoulSilver. Questa è finora l'unica volta che un allenatore maschile creato per il gioco compare nell'anime. L'altra grande eccezione è rappresentata da "Pokémon Chronicles", serie in cui Ash Ketchum non è protagonista e il suo posto è preso da Kenta, una controparte molto simile ma non diretta della versione originale di Hibiki di Gold/Silver, di cui l'allenatore che compare in "Zoroark - Il Re delle Illusioni" è la variante remake.
Già per quest'apparizione, il titolo vale la visione per l'appassionato.
Dopo l'introduzione, Ash, Brock e Lucinda arrivano in un Centro Pokémon da cui seguono in tv un incontro di calciocanestro Pokémon, uno sport che per via di alcune caratteristiche nella trasmissione (scene, attacchi, inquadrature, scrittura dei sottotitoli) presenta una forte somiglianza con il Blitzball di "Final Fantasy X". L'attenzione di tutto il mondo è attratta da questa disciplina, poiché il primo torneo ufficiale sta per iniziare da lì a pochi giorni nella città di Coronopoli. Tra i partecipanti, spicca come favorita alla vittoria una squadra composta dai pokémon leggendari Entei, Suicune e Raikō, posseduta dal magnate Grings Kodai. Ma le apparenze ingannano, e le illusioni saranno parecchie in questo prodotto, come promette il titolo: in realtà i tre leggendari non sono reali, sono soltanto delle trasformazioni del pokémon Zoroark, un mostro portatile muta-forma ispirato alla figura tradizionale della volpe giapponese. Catturata insieme al suo cucciolo Zorua, Zoroark è costretta da Kodai ad assumere le sembianze di altri pokémon per seminare il panico a Coronopoli e costringere gli abitanti all'evacuazione, in modo che il suo carceriere possa dare indisturbato la caccia a Celebi e mettere le mani su un varco temporale che gli permetterebbe di incrementare la sua capacità di preveggenza. Per assicurarsi che Zoroark si presti al suo disegno criminoso, Kodai la minaccia di ferire Zorua, ma quest'ultimo riesce a scappare e, stretta amicizia con Ash e compagnia, a entrare a Coronopoli per intralciare il piano di Kodai e salvare la sua mama.
Com'è chiaro anche da questo breve riassunto della trama, il lungometraggio "Zoroark - Il Re delle Illusioni" non si discosta affatto dalle linee guida della filmografia Pokémon. La storia si concentra infatti sulle angherie perpetrate ai danni della natura e dei pokémon da un uomo gretto e privo di scrupoli, che si serve della più moderna tecnologia per asservire i mostriciattoli che usa come fossero giocattoli. Inizialmente succubi della sua forza, i pokémon più potenti sono anche quelli meno abituati al contatto umano e la cattività vibra un duro colpo alla fierezza di queste creature, che si allontanano dagli uomini finché non vengono salvate e riconfortate dal coraggio e dalla bontà di Ash, Pikachu e dei loro amici (Brock e Lucinda nel caso presente, ma la composizione del cast è irrilevante per la tematica).
L'aspetto che riserva una variazione intrigante è il fatto che la vicenda è interamente gestita dai pokémon, mentre i personaggi umani fanno loro praticamente da supporto aiutandoli concretamente a superare ostacoli fisici, come fare penetrare Zorua a Coronopoli per un condotto sotterraneo, o portare a braccio Celebi impossibilitato a volare.
Naturalmente, a monopolizzare l'interesse degli spettatori è il rapporto madre-figlio - anche se Kodai insinua che non lo siano realmente - di Zoroark e Zorua: della prima sono ovviamente ammirevoli lo spirito di sacrificio e il coraggio con cui è disposta a sopportare ogni umiliazione, ogni ferita e ogni scontro pur di proteggere il suo piccolo, e di Zorua è divertente il suo carattere alle volte infantile ma anch'esso pronto a tutto per soccorrere Zoroark. Inoltre i suoi sentimenti sono direttamente comprensibili perché quest'esemplare è in grado di parlare telepaticamente, e grazie alle numerose gag dovute alle trasformazioni nei vari personaggi (riconoscibili dall'andatura goffa e dalla coda) e alla sua risatina l'empatia dei più piccoli è assicurata.
Come sempre, il comparto grafico è curatissimo, presentando un ottimo equilibrio tra la fluidità delle animazioni, i disegni in 2D e le sezioni create al computer. Peccato non poter vedere il film proiettato nei cinema italiani, perché è sicuramente uno spettacolo per gli occhi.
La struttura degli eventi è altrettanto valida: di nuovo, non presenterà nulla di nuovo all'interno dell'animazione giapponese, ma l'uso delle spiegazioni, delle entrate in scena dei personaggi, dei colpi di scena è così magistrale da non lasciare indifferenti (il finale è pura ironia tragica greca).
Come per molti suoi predecessori, in Italia il lungometraggio è stato prima mandato in onda sulla rete K2 e poi venduto in DVD, il cui cofanetto è essenziale al massimo: oltre al fatto che a ogni revisione l'acquirente deve sorbirsi della pubblicità iniziale, il disco contiene solo il film e un menù di selezione stringatissimo, formato solamente da: avvio; scelta della lingua (italiano, inglese, francese, tedesco; la traccia originale non c'è) e del capitolo. L'unico bonus è una carta gioco di Celebi, inserita tanto per spingere all'acquisto i collezionisti. Per il resto, si tratta di un'edizione che più scarna non si può ed è un vero peccato, perché di sicuro materiale extra da aggiungere ce n'era.
In definitiva, "Zoroark - Il Re delle Illusioni" fondamentalmente non differisce dalla sostanza degli altri film Pokémon. Amore per la natura e le sue creature, odio e distruzione seminati da alcuni esseri umani disposti a tutto per ottenere il controllo del mondo: entrambi aspettano l'intervento del cuore puro dei veri allenatori di pokémon che ribalti la situazione e faccia trionfare l'amicizia e la pace. A ciò si accompagna la solita accuratezza formale a cui Pokémon ha da sempre abituato, essendo un marchio che può permettersi di non badare a spese e di dimostrare a ciascuna nuova uscita la maestria dei suoi creatori. L'unica pecca è l'edizione italiana del DVD, ma è una visione consigliata a tutti, grandi e piccini.
Già per quest'apparizione, il titolo vale la visione per l'appassionato.
Dopo l'introduzione, Ash, Brock e Lucinda arrivano in un Centro Pokémon da cui seguono in tv un incontro di calciocanestro Pokémon, uno sport che per via di alcune caratteristiche nella trasmissione (scene, attacchi, inquadrature, scrittura dei sottotitoli) presenta una forte somiglianza con il Blitzball di "Final Fantasy X". L'attenzione di tutto il mondo è attratta da questa disciplina, poiché il primo torneo ufficiale sta per iniziare da lì a pochi giorni nella città di Coronopoli. Tra i partecipanti, spicca come favorita alla vittoria una squadra composta dai pokémon leggendari Entei, Suicune e Raikō, posseduta dal magnate Grings Kodai. Ma le apparenze ingannano, e le illusioni saranno parecchie in questo prodotto, come promette il titolo: in realtà i tre leggendari non sono reali, sono soltanto delle trasformazioni del pokémon Zoroark, un mostro portatile muta-forma ispirato alla figura tradizionale della volpe giapponese. Catturata insieme al suo cucciolo Zorua, Zoroark è costretta da Kodai ad assumere le sembianze di altri pokémon per seminare il panico a Coronopoli e costringere gli abitanti all'evacuazione, in modo che il suo carceriere possa dare indisturbato la caccia a Celebi e mettere le mani su un varco temporale che gli permetterebbe di incrementare la sua capacità di preveggenza. Per assicurarsi che Zoroark si presti al suo disegno criminoso, Kodai la minaccia di ferire Zorua, ma quest'ultimo riesce a scappare e, stretta amicizia con Ash e compagnia, a entrare a Coronopoli per intralciare il piano di Kodai e salvare la sua mama.
Com'è chiaro anche da questo breve riassunto della trama, il lungometraggio "Zoroark - Il Re delle Illusioni" non si discosta affatto dalle linee guida della filmografia Pokémon. La storia si concentra infatti sulle angherie perpetrate ai danni della natura e dei pokémon da un uomo gretto e privo di scrupoli, che si serve della più moderna tecnologia per asservire i mostriciattoli che usa come fossero giocattoli. Inizialmente succubi della sua forza, i pokémon più potenti sono anche quelli meno abituati al contatto umano e la cattività vibra un duro colpo alla fierezza di queste creature, che si allontanano dagli uomini finché non vengono salvate e riconfortate dal coraggio e dalla bontà di Ash, Pikachu e dei loro amici (Brock e Lucinda nel caso presente, ma la composizione del cast è irrilevante per la tematica).
L'aspetto che riserva una variazione intrigante è il fatto che la vicenda è interamente gestita dai pokémon, mentre i personaggi umani fanno loro praticamente da supporto aiutandoli concretamente a superare ostacoli fisici, come fare penetrare Zorua a Coronopoli per un condotto sotterraneo, o portare a braccio Celebi impossibilitato a volare.
Naturalmente, a monopolizzare l'interesse degli spettatori è il rapporto madre-figlio - anche se Kodai insinua che non lo siano realmente - di Zoroark e Zorua: della prima sono ovviamente ammirevoli lo spirito di sacrificio e il coraggio con cui è disposta a sopportare ogni umiliazione, ogni ferita e ogni scontro pur di proteggere il suo piccolo, e di Zorua è divertente il suo carattere alle volte infantile ma anch'esso pronto a tutto per soccorrere Zoroark. Inoltre i suoi sentimenti sono direttamente comprensibili perché quest'esemplare è in grado di parlare telepaticamente, e grazie alle numerose gag dovute alle trasformazioni nei vari personaggi (riconoscibili dall'andatura goffa e dalla coda) e alla sua risatina l'empatia dei più piccoli è assicurata.
Come sempre, il comparto grafico è curatissimo, presentando un ottimo equilibrio tra la fluidità delle animazioni, i disegni in 2D e le sezioni create al computer. Peccato non poter vedere il film proiettato nei cinema italiani, perché è sicuramente uno spettacolo per gli occhi.
La struttura degli eventi è altrettanto valida: di nuovo, non presenterà nulla di nuovo all'interno dell'animazione giapponese, ma l'uso delle spiegazioni, delle entrate in scena dei personaggi, dei colpi di scena è così magistrale da non lasciare indifferenti (il finale è pura ironia tragica greca).
Come per molti suoi predecessori, in Italia il lungometraggio è stato prima mandato in onda sulla rete K2 e poi venduto in DVD, il cui cofanetto è essenziale al massimo: oltre al fatto che a ogni revisione l'acquirente deve sorbirsi della pubblicità iniziale, il disco contiene solo il film e un menù di selezione stringatissimo, formato solamente da: avvio; scelta della lingua (italiano, inglese, francese, tedesco; la traccia originale non c'è) e del capitolo. L'unico bonus è una carta gioco di Celebi, inserita tanto per spingere all'acquisto i collezionisti. Per il resto, si tratta di un'edizione che più scarna non si può ed è un vero peccato, perché di sicuro materiale extra da aggiungere ce n'era.
In definitiva, "Zoroark - Il Re delle Illusioni" fondamentalmente non differisce dalla sostanza degli altri film Pokémon. Amore per la natura e le sue creature, odio e distruzione seminati da alcuni esseri umani disposti a tutto per ottenere il controllo del mondo: entrambi aspettano l'intervento del cuore puro dei veri allenatori di pokémon che ribalti la situazione e faccia trionfare l'amicizia e la pace. A ciò si accompagna la solita accuratezza formale a cui Pokémon ha da sempre abituato, essendo un marchio che può permettersi di non badare a spese e di dimostrare a ciascuna nuova uscita la maestria dei suoi creatori. L'unica pecca è l'edizione italiana del DVD, ma è una visione consigliata a tutti, grandi e piccini.
Penso, anzi, ne sono quasi certa, che a rendere questo titolo interessante sia proprio (e solamente) il pokémon a cui fa riferimento: Zoroak - insieme, ovviamente, al piccolo Zorua. Il fatto che sia stato proprio l'aspetto di un pokémon, che fra tanti altri è uscito meglio, a determinare il successo di questo lungometraggio dimostra quanto, dal primo film, siano caduti in basso coloro che li producono. Credo che questo sia un aspetto importante da considerare: gli ideali che venivano proposti nei primi lungometraggi vanno via via perdendosi, fino ad arrivare a un film d'animazione con di bello quasi solamente il design.
Iniziamo con la trama: sempre la solita storia. Essa si può riassumere in poche piccole fasi: Ash si reca in una città (in questo caso Coronopoli) con i suoi amici Brock e Lucinda. Proprio in quella città vi è un cattivo avido di potere che sta conducendo degli esperimenti su un esemplare di Zoroak. Zorua, suo figlio, scappa, Ash lo incontra e Zorua riesce a farsi capire. Dopo varie peripezie Ash ha la meglio sul tizio e finisce tutto rose e fiori. Come vedete sono scene proposte e riproposte, con l'unica intenzione di produrre un film. Diciamo un "già che ci siamo potremmo anche farlo, dato che quel pokémon pare piacere alla gente". Quindi, sotto l'aspetto della trama questo lungometraggio è già, come dire, bocciato. Infatti, oltre a non avere originalità, pensa di cavarsela con le solite morali deboli e inadatte quando Ash si scontra con il cattivo. Parole vere, ma già sentite, troppe volte, niente di entusiasmante. Per finire, la scelta di riproporre ancora i cani leggendari non ha fatto altro che rafforzare le mie ipotesi: hanno messo nel film dei personaggi che piacciono in modo che la gente non badi molto alla trama. Mi dispiace, ma per me quest'aspetto è forse più importante del disegno. Adoro i cani leggendari, ma accostati ai nuovi pokémon, no grazie, ho come un vuoto a vederli insieme: non fa un bell'effetto vedere "eroi" dell'infanzia accanto a "prodotti commerciali".
Del design non ho nulla da ridire: begli effetti, colori scelti in modo impeccabile, linee morbide tipiche dei pokémon attuali, ombre evidenti e poste al posto giusto. Niente da replicare quindi sul lavoro che hanno fatto i produttori; quello che rosica, come ho detto prima, è la stramaledettissima trama, troppo banale, affidata al commercio. Anche la musica non è male, pur essendo già sentita fa sempre e comunque effetto; non che mi sarebbe dispiaciuto sentirla un po' diversa.
Il voto che ho dato è 4 per tutti i motivi sopra elencati. Dato che la trama sarebbe un voto non classificabile, ho preferito alzare un po' per le animazioni fatte bene. Ribadisco però che di questo passo sarà facile che io perda ogni minimo interesse per la saga dei pokémon: non mi piacciono le cose ripetute troppe volte, specialmente se di mezzo ci sono in ballo i soldi. Si credeva di fare centro "accontentando il pubblico" con i pokèmon preferiti? E la trama, dove si mette? Penso che ultimamente, con la commercializzazione di questi piccoli mostri, la trama sia la cosa meno importante. Questo lungometraggio è come un succo di frutta senza frutta, praticamente è solo acqua. Non lo consiglio a nessuno, mi dispiace molto.
Iniziamo con la trama: sempre la solita storia. Essa si può riassumere in poche piccole fasi: Ash si reca in una città (in questo caso Coronopoli) con i suoi amici Brock e Lucinda. Proprio in quella città vi è un cattivo avido di potere che sta conducendo degli esperimenti su un esemplare di Zoroak. Zorua, suo figlio, scappa, Ash lo incontra e Zorua riesce a farsi capire. Dopo varie peripezie Ash ha la meglio sul tizio e finisce tutto rose e fiori. Come vedete sono scene proposte e riproposte, con l'unica intenzione di produrre un film. Diciamo un "già che ci siamo potremmo anche farlo, dato che quel pokémon pare piacere alla gente". Quindi, sotto l'aspetto della trama questo lungometraggio è già, come dire, bocciato. Infatti, oltre a non avere originalità, pensa di cavarsela con le solite morali deboli e inadatte quando Ash si scontra con il cattivo. Parole vere, ma già sentite, troppe volte, niente di entusiasmante. Per finire, la scelta di riproporre ancora i cani leggendari non ha fatto altro che rafforzare le mie ipotesi: hanno messo nel film dei personaggi che piacciono in modo che la gente non badi molto alla trama. Mi dispiace, ma per me quest'aspetto è forse più importante del disegno. Adoro i cani leggendari, ma accostati ai nuovi pokémon, no grazie, ho come un vuoto a vederli insieme: non fa un bell'effetto vedere "eroi" dell'infanzia accanto a "prodotti commerciali".
Del design non ho nulla da ridire: begli effetti, colori scelti in modo impeccabile, linee morbide tipiche dei pokémon attuali, ombre evidenti e poste al posto giusto. Niente da replicare quindi sul lavoro che hanno fatto i produttori; quello che rosica, come ho detto prima, è la stramaledettissima trama, troppo banale, affidata al commercio. Anche la musica non è male, pur essendo già sentita fa sempre e comunque effetto; non che mi sarebbe dispiaciuto sentirla un po' diversa.
Il voto che ho dato è 4 per tutti i motivi sopra elencati. Dato che la trama sarebbe un voto non classificabile, ho preferito alzare un po' per le animazioni fatte bene. Ribadisco però che di questo passo sarà facile che io perda ogni minimo interesse per la saga dei pokémon: non mi piacciono le cose ripetute troppe volte, specialmente se di mezzo ci sono in ballo i soldi. Si credeva di fare centro "accontentando il pubblico" con i pokèmon preferiti? E la trama, dove si mette? Penso che ultimamente, con la commercializzazione di questi piccoli mostri, la trama sia la cosa meno importante. Questo lungometraggio è come un succo di frutta senza frutta, praticamente è solo acqua. Non lo consiglio a nessuno, mi dispiace molto.
In questo tredicesimo lungometraggio targato <i>Pokémon</i> ritroviamo quattro Pokémon leggendari, già conosciuti in altri film. Sono Entei, Suicune, Raikou e il piccolo Celebi. In questa nuova avventura, Ash e truppa si dirigono a Coronopoli, i cui protettori sono proprio i cani leggendari, per vedere il primo campionato di "Calciocanestro", un nuovissimo sport in cui i protagonisti, ovviamente, sono i Pokémon stessi.
Il cattivo di turno è il signor Kodai, un uomo dai poteri spettacolari: sa leggere nel futuro. Tutti gli affari che compie vanno sempre a buon fine, e così diventa un uomo di prestigio. Il suo segreto sta nell'<i>onda temporale</i> sprigionata da Celebi, e il suo scopo sarà appropriarsene. Per farlo, cattura il Pokémon Zoroark con il cucciolo Zorua. La <i>mama</i> è in grado di sprigionare potentissime illusioni in grado di confondere la gente e quindi avere libero accesso alla città.
Questo è solo il plot, ma il film riserverà molte sorprese, a partire da una particolare abilità dei due Pokémon Zoroak e Zorua che mi ha proprio sorpreso.
Ovviamente Ash con il suo inseparabile Pikachu, è sempre pronto a mettersi in gioco per la giusta causa. E' una qualità che ho sempre apprezzato, in tutti questi anni.
La grafica è davvero ben fatta, con colori vivi e sgargianti. I due nuovi Pokémon sono a mio avviso proprio carini. Zorua è proprio un personaggio simpatico e allo stesso tempo tenero. Zoroark è possente e agile.
Il mio voto è alquanto basso perché ritengo che abbia un finale che non soddisfi più di tanto. E poi perché avrei preferito sapere più cose sui due nuovi Pokémon. Inoltre mi è sembrata proprio una forzatura scomodare Entei, Suicune e Raikou.
Per carità, è un ottimo film, ma sicuramente ce ne sono stati altri di gran lunga migliori.
Quel che è certo è che il mondo dei piccoli mostriciattoli affascina sempre e comunque. Si può viaggiare con la fantasia, stando comodamente seduti sulla sedia o sdraiati sulla poltrona.
Do come voto 7.
Il cattivo di turno è il signor Kodai, un uomo dai poteri spettacolari: sa leggere nel futuro. Tutti gli affari che compie vanno sempre a buon fine, e così diventa un uomo di prestigio. Il suo segreto sta nell'<i>onda temporale</i> sprigionata da Celebi, e il suo scopo sarà appropriarsene. Per farlo, cattura il Pokémon Zoroark con il cucciolo Zorua. La <i>mama</i> è in grado di sprigionare potentissime illusioni in grado di confondere la gente e quindi avere libero accesso alla città.
Questo è solo il plot, ma il film riserverà molte sorprese, a partire da una particolare abilità dei due Pokémon Zoroak e Zorua che mi ha proprio sorpreso.
Ovviamente Ash con il suo inseparabile Pikachu, è sempre pronto a mettersi in gioco per la giusta causa. E' una qualità che ho sempre apprezzato, in tutti questi anni.
La grafica è davvero ben fatta, con colori vivi e sgargianti. I due nuovi Pokémon sono a mio avviso proprio carini. Zorua è proprio un personaggio simpatico e allo stesso tempo tenero. Zoroark è possente e agile.
Il mio voto è alquanto basso perché ritengo che abbia un finale che non soddisfi più di tanto. E poi perché avrei preferito sapere più cose sui due nuovi Pokémon. Inoltre mi è sembrata proprio una forzatura scomodare Entei, Suicune e Raikou.
Per carità, è un ottimo film, ma sicuramente ce ne sono stati altri di gran lunga migliori.
Quel che è certo è che il mondo dei piccoli mostriciattoli affascina sempre e comunque. Si può viaggiare con la fantasia, stando comodamente seduti sulla sedia o sdraiati sulla poltrona.
Do come voto 7.
Decisi a partire per Coronopoli, per assistere ad una partita di "calciocanestro pokèmon", Ash e il suo gruppo incontrano un cucciolo di pokèmon in grado di mutare il proprio aspetto per assomigliare ad altri pokèmon o persone. Ben presto, scopriremo che Zoroark, un potente pokèmon, viene costretto ad obbedire agli ordini di un malvagio criminale, che tiene in ostaggio suo figlio. Questo potente criminale è inoltre l'allenatore di una squadra di calciocanestro formata da tre rari pokèmon: Suicune, Entei e Raikou.
Inizia in modo misterioso, ma non molto originale, questo ennesimo film dei pokèmon. Come al solito, ci viene propinata una certa dose di buonismo, il solito Team Rocket imbranato, le solite gag con Brock che ci prova con tutte. Eppure, devo provare a giudicare questo film come se avessi qualche anno di meno, come se fossi uno di quei bambini che vengono ancora affascinati dai pokèmon. I fondali sono ben curati, il disegno è buono, la musica è sempre quella dei videogiochi pokèmon (la stessa da anni, che un po' ha stufato). Sinceramente, non capisco cosa ci sia ancora di interessante dopo centinaia di puntate dei pokèmon tutte uguali e una decina di film. Lo so che le mie passate recensioni sui film dei pokèmon erano più generose, ma dopo tutto questo veramente non se ne può più di tale ripetitività. I bambini si accontentano davvero di così poco? Beh, considerando che alcuni si guardano pure i Teletubbies, forse sì.
Inizia in modo misterioso, ma non molto originale, questo ennesimo film dei pokèmon. Come al solito, ci viene propinata una certa dose di buonismo, il solito Team Rocket imbranato, le solite gag con Brock che ci prova con tutte. Eppure, devo provare a giudicare questo film come se avessi qualche anno di meno, come se fossi uno di quei bambini che vengono ancora affascinati dai pokèmon. I fondali sono ben curati, il disegno è buono, la musica è sempre quella dei videogiochi pokèmon (la stessa da anni, che un po' ha stufato). Sinceramente, non capisco cosa ci sia ancora di interessante dopo centinaia di puntate dei pokèmon tutte uguali e una decina di film. Lo so che le mie passate recensioni sui film dei pokèmon erano più generose, ma dopo tutto questo veramente non se ne può più di tale ripetitività. I bambini si accontentano davvero di così poco? Beh, considerando che alcuni si guardano pure i Teletubbies, forse sì.
Il viaggio di Ash, Lucinda e Brock prosegue verso la città di Coronopoli. I nostri eroi vogliono assistere al primo campionato mondiale di calciocanestro Pokèmon, una nuova disciplina sportiva. Mentre la città è in fermento per l'attesissimo evento, Kodai, un uomo senza scrupoli sta addestrando Zoroark, un Pokèmon capace di creare illusioni. L'intento è quello di impossessarsi dell'onda temporale che permette a Celebi di viaggiare nel tempo. Una leggenda narra che se un umano viene a contatto con l'onda temporale sarà in grado di prevedere il futuro. Già vent'anni prima Kodai si era impossessato della preveggenza e ora che il suo potere sta lentamente svanendo non permetterà a nessuno di ostacolare i suoi piani. Ash e compagni, intanto, incontrano Zorua sfuggito alle grinfie di Kodai e deciso a salvare la sua “mamma” Zoroark. I ragazzi non si tirano indietro e decidono di aiutare il piccolo Zorua nella sua missione. Nel frattempo Coronopoli è nel caos più totale perchè Zoroark sta creando un grande scompiglio con le sue illusioni. Riusciranno i nostri eroi a riportare la pace nella splendida cittadina di Coronopoli?
“Zoroark, il re delle illusioni” è il tredicesimo film dei piccoli mostriciattoli. In questo movie troviamo diversi protagonisti oltre al Pokèmon che dà il titolo alla pellicola: il piccolo e carinissimo Zorua, i tre cani leggendari Entei, Suicune e Raikou e infine il tenerissimo Celebi, già protagonista del sesto film della serie. Un bel gruppetto di star di tutto rispetto che impreziosiscono una trama molto ben articolata. Kodai risulta con molta probabilità il peggior cattivo dei film Pokèmon usciti finora. Il suo grande ego e la sua sete di potere e di ricchezza lo spingono a maltrattare i Pokèmon e a servirsene a suo piacimento pur di raggiungere il suo perfido scopo, ben sapendo che assorbendo l'onda temporale tutta la vegetazione di Coronopoli morirà all'istante.
Il rapporto tra madre e figlio viene sapientemente descritto con la vicenda di Zoroark e Zorua. Pur di salvare il suo adorato cucciolo, Zoroark è disposta a soffrire e a mettere in pericolo la sua vita, anche a costo di sacrificarsi. Pur non essendo realmente madre e figlio, i due Pokèmon riescono a trasmettere perfettamente quel sentimento di amore incondizionato che lega una madre al proprio bambino.
I Pokèmon sono più che mai i protagonisti di questo film e in una buona fetta di pellicola Pikachu, Piplup, Zorua e Celebi rubano la scena ai loro amici umani con le loro avventure.
Una storia bella, avvincente e dalle ambientazioni fantastiche, realizzate ispirandosi ai paesaggi di città dell'Olanda e del Belgio. Amore materno, amicizia, egoismo, sete di potere, inganni, lotte, “Zoroark, il re delle illusioni” si presenta come un film ricco di avventure che non mancherà di appassionare gli amanti dei Pokèmon e non.
“Zoroark, il re delle illusioni” è il tredicesimo film dei piccoli mostriciattoli. In questo movie troviamo diversi protagonisti oltre al Pokèmon che dà il titolo alla pellicola: il piccolo e carinissimo Zorua, i tre cani leggendari Entei, Suicune e Raikou e infine il tenerissimo Celebi, già protagonista del sesto film della serie. Un bel gruppetto di star di tutto rispetto che impreziosiscono una trama molto ben articolata. Kodai risulta con molta probabilità il peggior cattivo dei film Pokèmon usciti finora. Il suo grande ego e la sua sete di potere e di ricchezza lo spingono a maltrattare i Pokèmon e a servirsene a suo piacimento pur di raggiungere il suo perfido scopo, ben sapendo che assorbendo l'onda temporale tutta la vegetazione di Coronopoli morirà all'istante.
Il rapporto tra madre e figlio viene sapientemente descritto con la vicenda di Zoroark e Zorua. Pur di salvare il suo adorato cucciolo, Zoroark è disposta a soffrire e a mettere in pericolo la sua vita, anche a costo di sacrificarsi. Pur non essendo realmente madre e figlio, i due Pokèmon riescono a trasmettere perfettamente quel sentimento di amore incondizionato che lega una madre al proprio bambino.
I Pokèmon sono più che mai i protagonisti di questo film e in una buona fetta di pellicola Pikachu, Piplup, Zorua e Celebi rubano la scena ai loro amici umani con le loro avventure.
Una storia bella, avvincente e dalle ambientazioni fantastiche, realizzate ispirandosi ai paesaggi di città dell'Olanda e del Belgio. Amore materno, amicizia, egoismo, sete di potere, inganni, lotte, “Zoroark, il re delle illusioni” si presenta come un film ricco di avventure che non mancherà di appassionare gli amanti dei Pokèmon e non.