Girlfiend, Girlfriend
Secondo me bisognerebbe davvero che sotto “genere” si iniziasse a specificare “demenziale”, perché altrimenti la gente che inizia a guardare questa “commedia scolastica sentimentale slice of life” parte aspettandosi tutt’altro.
Trama e storia
Naoya Mukai si è da poco fidanzato con Saki, amica d’infanzia che rincorreva dai tempi delle elementari. I due sono felici e innamorati e Naoya non potrebbe chiedere di più dalla vita... solo che, con sua grande sorpresa, si trova “vittima” di una dichiarazione da parte di una seconda ragazza: Nagisa. E niente, si innamora anche di lei, quindi convince la fidanzata ad accettare una relazione a tre con tanto di convivenza.
Ok, ovviamente parliamo di una commedia dai forti tratti demenziali, da guardare spegnendo il cervello, accettando incongruenze e forzature, e limitandosi a prendere per buono tutto: sia le dinamiche del rapporto poli-amoroso del terzetto sia i tentativi di intrusione di una terza ragazza (Rika) sia un ampio ventaglio di situazioni surreali ed estremizzate che hanno l’unico scopo di divertire in modo semplice e immediato, senza farsi troppe domande. Se guardate “Scemo e più scemo”, non lo fate certo per la trama complessa e i dialoghi profondi, lo fate perché avete voglia di vedere Jim Carrey e Jeff Daniels che fanno i cretini. E qui è lo stesso.
La cosa funziona molto bene per più di metà della serie, con trovate che in alcuni casi davvero mi hanno fatto ridere apertamente, ma ho trovato che ci sia un calo di qualità negli ultimi episodi: battute meno divertenti, un leggero aumento degli ammiccamenti ecchi, dialoghi inutilmente lunghi che vanno un po’ ad appesantire e rallentare clima e atmosfera. Non a caso, dopo una lunga fila di pollici verdi, ho valutato l’ultimo episodio con un pollice giallo, una cosa abbastanza rara, trattandosi del finale di stagione, dove di solito gli autori tengono i botti per cercare di concludere nel migliore dei modi.
Ad ogni modo in generale si tratta di una serie godibile che mi sento di consigliare, se non siete tipi bacchettoni e se volete farvi due risate senza troppe pretese. Personalmente, andrò immediatamente a recuperare la seconda stagione.
Sviluppo dei personaggi
Naoya è ottuso, inopportuno e sguaiato, ma è anche terribilmente serio, privo di inibizioni sentimentali e furiosamente determinato a rendere felici le sue due fidanzate. Tra tutti i personaggi è sicuramente quello più eccessivo ed estremo, e in alcuni momenti raggiunge vette altissime di cringe. Non è comunque sgradevole nella sua idiozia e, personalmente, non l’ho trovato antipatico come spesso mi capita nelle romcom.
Per quanto riguarda le tre ragazze che compaiono finora (ce n’è anche una quarta verso la fine, ma immagino avrà maggiore spazio nella seconda stagione), a me paiono rientrare abbastanza bene in alcuni stereotipi classici del genere: in particolare direi tsundere (Saki), kuudere o deredere (Nagisa), e yandere (Rika). Non hanno grosse evoluzioni caratteriali, fatto salvo forse Nagisa che nell’ultimo episodio sembra forse diventare un po’ più decisa.
Animazioni e disegni
Nella prima parte disegni e animazioni sono molto buoni, mentre negli ultimi episodi ci sono non pochi punti in cui ho storto il naso. Sia per alcune animazioni dozzinali sia per qualche disegno meno gradevole. Forse stava finendo il budget?
Comparto sonoro
Le due sigle, personalmente, mi sono sembrate orribili... ma come sempre questo è un aspetto che non tengo in considerazione in valutazione perché del tutto personale. Per il resto, il doppiaggio giapponese mi è parso buono, non che ci sia chissà quale necessità di profondità in una serie di questo tipo. Ad ogni modo le voci sono calzanti e piacevoli, e la recitazione del tutto adeguata.
In definitiva
In definitiva, se quel che volete è una serie semplice in cui staccare il cervello, ridere e ‘cringiare’, “Kanojo mo Kanojo” merita 10 nei primi episodi, calando fino a una sufficienza o poco più nell’ultimo.
Se invece volete una serie con una qualsiasi altra caratteristica, lasciate stare e guardate qualcos’altro.
Trama e storia
Naoya Mukai si è da poco fidanzato con Saki, amica d’infanzia che rincorreva dai tempi delle elementari. I due sono felici e innamorati e Naoya non potrebbe chiedere di più dalla vita... solo che, con sua grande sorpresa, si trova “vittima” di una dichiarazione da parte di una seconda ragazza: Nagisa. E niente, si innamora anche di lei, quindi convince la fidanzata ad accettare una relazione a tre con tanto di convivenza.
Ok, ovviamente parliamo di una commedia dai forti tratti demenziali, da guardare spegnendo il cervello, accettando incongruenze e forzature, e limitandosi a prendere per buono tutto: sia le dinamiche del rapporto poli-amoroso del terzetto sia i tentativi di intrusione di una terza ragazza (Rika) sia un ampio ventaglio di situazioni surreali ed estremizzate che hanno l’unico scopo di divertire in modo semplice e immediato, senza farsi troppe domande. Se guardate “Scemo e più scemo”, non lo fate certo per la trama complessa e i dialoghi profondi, lo fate perché avete voglia di vedere Jim Carrey e Jeff Daniels che fanno i cretini. E qui è lo stesso.
La cosa funziona molto bene per più di metà della serie, con trovate che in alcuni casi davvero mi hanno fatto ridere apertamente, ma ho trovato che ci sia un calo di qualità negli ultimi episodi: battute meno divertenti, un leggero aumento degli ammiccamenti ecchi, dialoghi inutilmente lunghi che vanno un po’ ad appesantire e rallentare clima e atmosfera. Non a caso, dopo una lunga fila di pollici verdi, ho valutato l’ultimo episodio con un pollice giallo, una cosa abbastanza rara, trattandosi del finale di stagione, dove di solito gli autori tengono i botti per cercare di concludere nel migliore dei modi.
Ad ogni modo in generale si tratta di una serie godibile che mi sento di consigliare, se non siete tipi bacchettoni e se volete farvi due risate senza troppe pretese. Personalmente, andrò immediatamente a recuperare la seconda stagione.
Sviluppo dei personaggi
Naoya è ottuso, inopportuno e sguaiato, ma è anche terribilmente serio, privo di inibizioni sentimentali e furiosamente determinato a rendere felici le sue due fidanzate. Tra tutti i personaggi è sicuramente quello più eccessivo ed estremo, e in alcuni momenti raggiunge vette altissime di cringe. Non è comunque sgradevole nella sua idiozia e, personalmente, non l’ho trovato antipatico come spesso mi capita nelle romcom.
Per quanto riguarda le tre ragazze che compaiono finora (ce n’è anche una quarta verso la fine, ma immagino avrà maggiore spazio nella seconda stagione), a me paiono rientrare abbastanza bene in alcuni stereotipi classici del genere: in particolare direi tsundere (Saki), kuudere o deredere (Nagisa), e yandere (Rika). Non hanno grosse evoluzioni caratteriali, fatto salvo forse Nagisa che nell’ultimo episodio sembra forse diventare un po’ più decisa.
Animazioni e disegni
Nella prima parte disegni e animazioni sono molto buoni, mentre negli ultimi episodi ci sono non pochi punti in cui ho storto il naso. Sia per alcune animazioni dozzinali sia per qualche disegno meno gradevole. Forse stava finendo il budget?
Comparto sonoro
Le due sigle, personalmente, mi sono sembrate orribili... ma come sempre questo è un aspetto che non tengo in considerazione in valutazione perché del tutto personale. Per il resto, il doppiaggio giapponese mi è parso buono, non che ci sia chissà quale necessità di profondità in una serie di questo tipo. Ad ogni modo le voci sono calzanti e piacevoli, e la recitazione del tutto adeguata.
In definitiva
In definitiva, se quel che volete è una serie semplice in cui staccare il cervello, ridere e ‘cringiare’, “Kanojo mo Kanojo” merita 10 nei primi episodi, calando fino a una sufficienza o poco più nell’ultimo.
Se invece volete una serie con una qualsiasi altra caratteristica, lasciate stare e guardate qualcos’altro.
Una volta un uomo molto saggio disse che un fidanzamento con una ragazza comincia veramente solo quando ci fai sesso. Fino a quel momento non siete fidanzati, vi state solo conoscendo.
Ora non voglio necessariamente concordare in toto con lui (anche se quell’uomo, a dirla tutta, sono io), ma se anche non volessimo farla partire dal sesso, quantomeno da un bacio sì.
Dopo questo superfluo e dunque ancor più fondamentale preambolo vi chiedo: “C’è allora qualcosa di più idiota di un menage-a-trois platonico?”
È la domanda a cui cerca di rispondere “Girlfriend, Girlfriend”.
Non fatevi ingannare dal soggetto (che fa pensare a qualcosa di molto ecchi e erotico): è vero, il protagonista è un poligamo che convince la sua fidanzata ad accettare una relazione a tre con una seconda ragazza e vivere assieme, ma non si tratta per niente di un pervertito, anzi, con entrambe non ci fa mai assolutamente nulla, nemmeno un bacio. Dunque, di fatto, non sarebbero manco da considerare fidanzate, semplicemente sono due ragazze con cui convive, e la storia ci mostra solo le rotture di scatole di una ipotetica relazione a tre (il fatto di dover trattare entrambe allo stesso modo, non farle sentire trascurate o gelose, ecc.), ma senza nessuna delle cose positive (le cose sconce). In più, ci si mettono a complicare la faccenda altre due ragazze, inspiegabilmente attratte anche loro da Naoya.
Detto del contesto, passiamo ai personaggi.
Chiaramente stiamo parlando di un anime comico demenziale, perciò sarebbe forse una pretesa eccessiva aspettarsi una profondità, tuttavia è proprio quando riesci a creare personaggi ben caratterizzati e coerenti che la vena demenziale fa più ridere, per cui a mio parere è proprio qui il tasto dolente di questo anime.
I personaggi infatti sono praticamente tutti delle macchiette, stereotipate, estremizzate e quasi tutte abbastanza fastidiose.
Il protagonista Naoya è veramente insopportabile: un deficiente che non fa altro che inginocchiarsi teatralmente o gridare con occhi spalancati “Ti amo!”, “Grazie!”, “Perdono!” (praticamente, ogni cosa che dice, la dice urlando), ma che non si sa per quale arcano motivo, nonostante si comporti da minus habens, fa innamorare di lui addirittura quattro ragazze (una più ‘figa’ dell’altra). L’apparente spiegazione è che tutte vengono ammaliate dal fatto che è serio, onesto e che non si rassegna mai, per cui, ogni volta che grida a squarciagola le sue idiozie, tutte quante arrossiscono e si innamorano ancora di più. Lo so che è la descrizione di un personaggio più stupida che abbiate letto nell’ultimo mese, ma vi assicuro che è proprio così. In definitiva, è un personaggio molto piatto del quale non viene mai approfondito il passato.
Inoltre, è assurdo il fatto che si trovi circondato da ragazze bellissime che fanno a gara per sedurlo, e non faccia mai assolutamente niente di lontanamente erotico con nessuna, neppure con le sue due fidanzate. Non ci prova neanche, manco quando gli si sdraiano addosso nude. Forse è un eunuco, non si capisce.
La protagonista Saki Saki, la sua prima ragazza, è una tsundere molto incoerente. È incomprensibile per quale motivo stia ancora con Naoya: inizialmente aveva resistito per anni alle sue avances (quindi chiaramente non ne era innamorata), poi si sono messi assieme, ma non si sono nemmeno mai baciati (che fidanzati sono?), dopodiché il suo pseudo-fidanzato idiota le fa la proposta assurda di una relazione a tre, e lei, invece di mandarlo al diavolo, accetta. Boh. Nonsense.
Inoltre, da una parte è gelosa, ma poi, quando ha l’occasione di baciarlo o cose simili, lo prende sempre come un dovere, qualcosa che deve fare per rimarcare il suo ruolo di prima fidanzata, non come qualcosa che desidera fare. Tanto che poi finisce per dimenticarsene e non lo fa. Cosa ci sta a fare in quella relazione allora?
Se dovessimo prenderla sul serio e dedurre qualcosa dal loro comportamento, allora direi che Naoya e Saki sono due asessuali: Naoya prova un amore platonico, mentre Saki boh, probabilmente non prova nulla, è una tsundere che ha ceduto a Naoya per sfinimento, dopo anni ha accettato la sua corte (al limite dello stalking) e davanti alla proposta assurda di Naoya accetta, perché le dava fastidio che qualcun’altra si portasse via la sua proprietà, per rivendicare il suo diritto di possesso.
Ma non credo che in realtà sotto ci sia tutta questa profondità: semplicemente sono personaggi incoerenti e sciocchi.
Le altre ragazze sono comprimarie, hanno ognuna una caratterizzazione abbastanza precisa, ma, come Saki, esageratamente estremizzata, per cui in definitiva non mi divertono, sono troppo inverosimili per farmi ridere o emozionare. L’unica eccezione era inizialmente Shino, che era l’unica con un po’ di sale in zucca lì dentro, ma poi si perde anche lei.
Mi rendo conto che suona un po’ troppo spietato come commento, visto che è un anime demenziale e leggero senza grosse velleità, però a me normalmente gli aspetti demenziali divertono, mentre in questo caso no, ho riso davvero poco, anche perché è ripetitivo: le gag sono un po’ tutte uguali, si dovrebbe ridere solo del fatto che Saki si ingelosisce, mentre per Naoya è normale la relazione a tre e lo urla a squarciagola.
A tratti mi sono annoiato o anche irritato (specie in certe parti di Naoya).
Nota di merito alla sigla di apertura, che ha un rif che rimane in testa.
Ammetto che a volte ci sono stati momenti in cui si riprendeva, specie quando è comparsa Shino, però sono stato tentato più volte di interrompere e accantonare questo anime, e l’ho finito solo per dovere di completezza.
Se uscirà la terza stagione, non la guarderò.
Ora non voglio necessariamente concordare in toto con lui (anche se quell’uomo, a dirla tutta, sono io), ma se anche non volessimo farla partire dal sesso, quantomeno da un bacio sì.
Dopo questo superfluo e dunque ancor più fondamentale preambolo vi chiedo: “C’è allora qualcosa di più idiota di un menage-a-trois platonico?”
È la domanda a cui cerca di rispondere “Girlfriend, Girlfriend”.
Non fatevi ingannare dal soggetto (che fa pensare a qualcosa di molto ecchi e erotico): è vero, il protagonista è un poligamo che convince la sua fidanzata ad accettare una relazione a tre con una seconda ragazza e vivere assieme, ma non si tratta per niente di un pervertito, anzi, con entrambe non ci fa mai assolutamente nulla, nemmeno un bacio. Dunque, di fatto, non sarebbero manco da considerare fidanzate, semplicemente sono due ragazze con cui convive, e la storia ci mostra solo le rotture di scatole di una ipotetica relazione a tre (il fatto di dover trattare entrambe allo stesso modo, non farle sentire trascurate o gelose, ecc.), ma senza nessuna delle cose positive (le cose sconce). In più, ci si mettono a complicare la faccenda altre due ragazze, inspiegabilmente attratte anche loro da Naoya.
Detto del contesto, passiamo ai personaggi.
Chiaramente stiamo parlando di un anime comico demenziale, perciò sarebbe forse una pretesa eccessiva aspettarsi una profondità, tuttavia è proprio quando riesci a creare personaggi ben caratterizzati e coerenti che la vena demenziale fa più ridere, per cui a mio parere è proprio qui il tasto dolente di questo anime.
I personaggi infatti sono praticamente tutti delle macchiette, stereotipate, estremizzate e quasi tutte abbastanza fastidiose.
Il protagonista Naoya è veramente insopportabile: un deficiente che non fa altro che inginocchiarsi teatralmente o gridare con occhi spalancati “Ti amo!”, “Grazie!”, “Perdono!” (praticamente, ogni cosa che dice, la dice urlando), ma che non si sa per quale arcano motivo, nonostante si comporti da minus habens, fa innamorare di lui addirittura quattro ragazze (una più ‘figa’ dell’altra). L’apparente spiegazione è che tutte vengono ammaliate dal fatto che è serio, onesto e che non si rassegna mai, per cui, ogni volta che grida a squarciagola le sue idiozie, tutte quante arrossiscono e si innamorano ancora di più. Lo so che è la descrizione di un personaggio più stupida che abbiate letto nell’ultimo mese, ma vi assicuro che è proprio così. In definitiva, è un personaggio molto piatto del quale non viene mai approfondito il passato.
Inoltre, è assurdo il fatto che si trovi circondato da ragazze bellissime che fanno a gara per sedurlo, e non faccia mai assolutamente niente di lontanamente erotico con nessuna, neppure con le sue due fidanzate. Non ci prova neanche, manco quando gli si sdraiano addosso nude. Forse è un eunuco, non si capisce.
La protagonista Saki Saki, la sua prima ragazza, è una tsundere molto incoerente. È incomprensibile per quale motivo stia ancora con Naoya: inizialmente aveva resistito per anni alle sue avances (quindi chiaramente non ne era innamorata), poi si sono messi assieme, ma non si sono nemmeno mai baciati (che fidanzati sono?), dopodiché il suo pseudo-fidanzato idiota le fa la proposta assurda di una relazione a tre, e lei, invece di mandarlo al diavolo, accetta. Boh. Nonsense.
Inoltre, da una parte è gelosa, ma poi, quando ha l’occasione di baciarlo o cose simili, lo prende sempre come un dovere, qualcosa che deve fare per rimarcare il suo ruolo di prima fidanzata, non come qualcosa che desidera fare. Tanto che poi finisce per dimenticarsene e non lo fa. Cosa ci sta a fare in quella relazione allora?
Se dovessimo prenderla sul serio e dedurre qualcosa dal loro comportamento, allora direi che Naoya e Saki sono due asessuali: Naoya prova un amore platonico, mentre Saki boh, probabilmente non prova nulla, è una tsundere che ha ceduto a Naoya per sfinimento, dopo anni ha accettato la sua corte (al limite dello stalking) e davanti alla proposta assurda di Naoya accetta, perché le dava fastidio che qualcun’altra si portasse via la sua proprietà, per rivendicare il suo diritto di possesso.
Ma non credo che in realtà sotto ci sia tutta questa profondità: semplicemente sono personaggi incoerenti e sciocchi.
Le altre ragazze sono comprimarie, hanno ognuna una caratterizzazione abbastanza precisa, ma, come Saki, esageratamente estremizzata, per cui in definitiva non mi divertono, sono troppo inverosimili per farmi ridere o emozionare. L’unica eccezione era inizialmente Shino, che era l’unica con un po’ di sale in zucca lì dentro, ma poi si perde anche lei.
Mi rendo conto che suona un po’ troppo spietato come commento, visto che è un anime demenziale e leggero senza grosse velleità, però a me normalmente gli aspetti demenziali divertono, mentre in questo caso no, ho riso davvero poco, anche perché è ripetitivo: le gag sono un po’ tutte uguali, si dovrebbe ridere solo del fatto che Saki si ingelosisce, mentre per Naoya è normale la relazione a tre e lo urla a squarciagola.
A tratti mi sono annoiato o anche irritato (specie in certe parti di Naoya).
Nota di merito alla sigla di apertura, che ha un rif che rimane in testa.
Ammetto che a volte ci sono stati momenti in cui si riprendeva, specie quando è comparsa Shino, però sono stato tentato più volte di interrompere e accantonare questo anime, e l’ho finito solo per dovere di completezza.
Se uscirà la terza stagione, non la guarderò.
"Girlfriend Girlfriend": su quest'anime avrei così tante cose da dire, che non so con cosa iniziare. "Girlfriend Girlfriend" è stato uno dei miei primi anime romantici, e già ai tempi in cui era presente solo la prima stagione mi catturò; ricordavo però che non fosse niente di che, e mi sono sempre chiesto come mai mi fosse piaciuto così tanto. Quale migliore occasione dell'uscita della seconda stagione per riguardarlo da capo e rivalutarlo!
Iniziamo parlando dei tanti lati negativi: l'anime si presenta con un'opening e un'ending che finiscono nel dimenticatoio, però per il mio metodo di valutazione le sigle sono solo una possibile aggiunta al voto, e non le prendo in considerazione per poter abbassare il voto di un'opera; il lato grafico è discreto, parliamo di disegni semplici e animazioni altrettanto semplici, per dare un numero le valuterei 7; anche il lato tecnico non è niente di che, siamo sempre sul 7. Un altro lato negativo è probabilmente il protagonista, il classico super-buono che non toccherebbe una ragazza nemmeno sotto tortura, il protagonista che un po' tutti odiamo; di sicuro nessuno si rivedrebbe in lui, e la storia non mostrerà mai i suoi veri sentimenti o lui come vero protagonista, sarà più uno "showcase" delle ragazze, le quali verranno approfondite (ovviamente sempre al livello di un'opera leggera) molto più del protagonista, ma in questo caso, per questo genere di anime, non reputo sia un difetto. Bene, detto questo, sarò sincero: la mia valutazione non riesce ad essere oggettiva. Se volete un'analisi dell'anime, eccola qua, lo sto descrivendo oggettivamente in questa recensione, ma il mio voto sarà molto più alto.
Parliamo dei lati positivi: la ragazza che dovrebbe essere la "principale", o comunque la prima, si mostrerà finalmente gelosa, non ignorerà e accetterà completamente le sue rivali come succede in quasi tutti gli anime harem (o meglio, dipende); la colorazione e animazione degli occhi delle ragazze è fatta molto bene, come anche i loro momenti di imbarazzo; l'anime è molto allegro e non tenta quasi mai di essere serio; quando ci prova, però, torna subito sui suoi passi. Penso che il lato migliore dell'anime sia il fatto che si concentra al 100% sulle relazioni tra le ragazze e il protagonista, per tutte e due le stagioni infatti ogni accadimento sarà in relazione a un sentimento o a un progresso con il protagonista, non ci saranno filler o storie secondarie in questo caso "inutili".
Mi spiego meglio: spesso gli anime di questo genere (con una storia banale in senso buono) tentano di dare spessore all'opera aggiungendo dettagli e storie secondarie, che però stonano con il "mood" o lo stile dell'anime, rendendoli pesanti da guardare; ecco, invece "Girlfriend Girlfriend" va dritto al punto e ci mostrerà solamente ciò che vogliamo vedere. Le quattro ragazze sono tutte bellissime dal punto di vista della caratterizzazione sia estetica che caratteriale, mi sono affezionato a tutte a momenti.
Lo schema dell'opera è il seguente: Saki Saki (ragazza primaria), coprotagonista tutto il tempo o vera "shadow protagonista"; Naoya (il protagonista), soggetto di ogni pretesto; le altre tre ragazze avranno loro dedicata una serie di episodi che parte dalla loro presentazione ad altri momenti in cui avranno uno o più episodi interamente dedicati a loro (nel senso che le vedono come protagoniste delle vicende), e tutte le altre ragazze saranno presenti, ma in minor tempo, tranne Saki Saki, che sarà sempre un po' più presente delle altre.
Lo schema funziona, riesci ad affezionarti alla ragazza, senza però dimenticarti completamente delle altre; ho particolarmente apprezzato Rika e Shino.
Che dire, quindi? Si tratta di un anime che lascia il vuoto per aver finito qualcosa che ti è piaciuto tanto, e questa è una cosa che ultimamente mi succede poco spesso.
Riassumendo i lati positivi: le ragazze sono fatte bene, le scene sono simpatiche e allegre, le situazioni sono accattivanti e attirano la curiosità, l'unica pecca è probabilmente il lato tecnico/grafico che, comunque, è discreto ma niente di che, e il carattere del protagonista che però è necessario per mandare avanti la storia così come deve andare. Nonostante la scarsa qualità da alcuni punti di vista, ritengo l'anime davvero meritevole e uno dei miei preferiti; oggettivamente lo valuto 7,5/8, ma all'alba dei miei ormai 400 o più anime visti, come opinione personale e gusto nel guardarlo, il mio voto reale supera l'8 e mezzo (sì, lo trovo tempo meglio speso di guardare opere tecnicamente più grosse, ma che alle volte risultano solo pesanti da guardare).
In conclusione, lo consiglio a tutti gli amanti del genere, e suggerisco di guardarlo, per quanto banale, senza pregiudizi, e di godersi la visione senza aspettarsi un lato tecnico pari a titoli come il recente "The 100 Girlfriend Who Really, Really, Really, Really, REALLY Love You" o come "The Quintessential Quintuplets", con cui non esiste nemmeno il paragone.
Iniziamo parlando dei tanti lati negativi: l'anime si presenta con un'opening e un'ending che finiscono nel dimenticatoio, però per il mio metodo di valutazione le sigle sono solo una possibile aggiunta al voto, e non le prendo in considerazione per poter abbassare il voto di un'opera; il lato grafico è discreto, parliamo di disegni semplici e animazioni altrettanto semplici, per dare un numero le valuterei 7; anche il lato tecnico non è niente di che, siamo sempre sul 7. Un altro lato negativo è probabilmente il protagonista, il classico super-buono che non toccherebbe una ragazza nemmeno sotto tortura, il protagonista che un po' tutti odiamo; di sicuro nessuno si rivedrebbe in lui, e la storia non mostrerà mai i suoi veri sentimenti o lui come vero protagonista, sarà più uno "showcase" delle ragazze, le quali verranno approfondite (ovviamente sempre al livello di un'opera leggera) molto più del protagonista, ma in questo caso, per questo genere di anime, non reputo sia un difetto. Bene, detto questo, sarò sincero: la mia valutazione non riesce ad essere oggettiva. Se volete un'analisi dell'anime, eccola qua, lo sto descrivendo oggettivamente in questa recensione, ma il mio voto sarà molto più alto.
Parliamo dei lati positivi: la ragazza che dovrebbe essere la "principale", o comunque la prima, si mostrerà finalmente gelosa, non ignorerà e accetterà completamente le sue rivali come succede in quasi tutti gli anime harem (o meglio, dipende); la colorazione e animazione degli occhi delle ragazze è fatta molto bene, come anche i loro momenti di imbarazzo; l'anime è molto allegro e non tenta quasi mai di essere serio; quando ci prova, però, torna subito sui suoi passi. Penso che il lato migliore dell'anime sia il fatto che si concentra al 100% sulle relazioni tra le ragazze e il protagonista, per tutte e due le stagioni infatti ogni accadimento sarà in relazione a un sentimento o a un progresso con il protagonista, non ci saranno filler o storie secondarie in questo caso "inutili".
Mi spiego meglio: spesso gli anime di questo genere (con una storia banale in senso buono) tentano di dare spessore all'opera aggiungendo dettagli e storie secondarie, che però stonano con il "mood" o lo stile dell'anime, rendendoli pesanti da guardare; ecco, invece "Girlfriend Girlfriend" va dritto al punto e ci mostrerà solamente ciò che vogliamo vedere. Le quattro ragazze sono tutte bellissime dal punto di vista della caratterizzazione sia estetica che caratteriale, mi sono affezionato a tutte a momenti.
Lo schema dell'opera è il seguente: Saki Saki (ragazza primaria), coprotagonista tutto il tempo o vera "shadow protagonista"; Naoya (il protagonista), soggetto di ogni pretesto; le altre tre ragazze avranno loro dedicata una serie di episodi che parte dalla loro presentazione ad altri momenti in cui avranno uno o più episodi interamente dedicati a loro (nel senso che le vedono come protagoniste delle vicende), e tutte le altre ragazze saranno presenti, ma in minor tempo, tranne Saki Saki, che sarà sempre un po' più presente delle altre.
Lo schema funziona, riesci ad affezionarti alla ragazza, senza però dimenticarti completamente delle altre; ho particolarmente apprezzato Rika e Shino.
Che dire, quindi? Si tratta di un anime che lascia il vuoto per aver finito qualcosa che ti è piaciuto tanto, e questa è una cosa che ultimamente mi succede poco spesso.
Riassumendo i lati positivi: le ragazze sono fatte bene, le scene sono simpatiche e allegre, le situazioni sono accattivanti e attirano la curiosità, l'unica pecca è probabilmente il lato tecnico/grafico che, comunque, è discreto ma niente di che, e il carattere del protagonista che però è necessario per mandare avanti la storia così come deve andare. Nonostante la scarsa qualità da alcuni punti di vista, ritengo l'anime davvero meritevole e uno dei miei preferiti; oggettivamente lo valuto 7,5/8, ma all'alba dei miei ormai 400 o più anime visti, come opinione personale e gusto nel guardarlo, il mio voto reale supera l'8 e mezzo (sì, lo trovo tempo meglio speso di guardare opere tecnicamente più grosse, ma che alle volte risultano solo pesanti da guardare).
In conclusione, lo consiglio a tutti gli amanti del genere, e suggerisco di guardarlo, per quanto banale, senza pregiudizi, e di godersi la visione senza aspettarsi un lato tecnico pari a titoli come il recente "The 100 Girlfriend Who Really, Really, Really, Really, REALLY Love You" o come "The Quintessential Quintuplets", con cui non esiste nemmeno il paragone.
Leggero, assurdo e divertente: dall'autore di "Aho-Girl" un'altra serie con personaggi adorabilmente scemi.
Dal protagonista Naoya, che decide con tutta tranquillità di avere due ragazze allo stesso tempo, però deve chiedere il permesso alla prima fidanzata, a Saki, la prima fidanzata che accetta senza particolari problemi, fino alla seconda, Nagisa, che in pratica, pur di stare con colui che ama, è ben contenta dell'harem. Per non parlare di Mirika (per me best girl della serie) e Shino, che in qualche modo interagiranno con l'harem.
Il cast del doppiaggio è ottimo, le voci son state scelte con cura.
Il manga continua, quindi ovviamente non c'è una conclusione ben precisa della storia, e spero francamente in una seconda stagione.
Dal protagonista Naoya, che decide con tutta tranquillità di avere due ragazze allo stesso tempo, però deve chiedere il permesso alla prima fidanzata, a Saki, la prima fidanzata che accetta senza particolari problemi, fino alla seconda, Nagisa, che in pratica, pur di stare con colui che ama, è ben contenta dell'harem. Per non parlare di Mirika (per me best girl della serie) e Shino, che in qualche modo interagiranno con l'harem.
Il cast del doppiaggio è ottimo, le voci son state scelte con cura.
Il manga continua, quindi ovviamente non c'è una conclusione ben precisa della storia, e spero francamente in una seconda stagione.