Lycoris Recoil
Bene, finalmente dopo qualche settimana dal termine (e quasi due anni da quando è uscito, ma va beh, me l'ero perso...) eccomi qui a scrivere a mente fredda una mia opinione su quest'opera decisamente difficile da valutare.
Come tanti altri l'ho vista per tutti i premi ricevuti, ammetto in gran parte meritati, in parte un po' meno.
I punti di forza sono tantissimi e sono anche di alto livello, ma ha anche qualche lato non proprio positivo decisamente rilevante.
Partiamo con un po' d'ordine.
Cos'è che lo rende quasi un capolavoro?
Prima di tutto, il comparto tecnico. È un anime per il 50% action con scene di lotta, sparatorie, inseguimenti, ecc. e qui si vede il grande lavoro fatto. Io odio anime come "Jujutsu Kaisen" (giusto per fare un esempio, ma ce ne sono tanti), dove a fronte di una qualità altissima delle animazioni nelle scene più tranquille, appena si crea un po' di confusione non si capisce più da che parte salta la gente, dove si trovano, i loro movimenti sembrano casuali e la grafica scende a livelli scadenti. Qua al contrario i dettagli sono sempre al top, ti sembra di essere lì di persona ad ammirare i combattimenti dalla quantità e qualità di frame presenti. Oltretutto, pure il design è di ottimo livello, rendendo tutto uno splendore, e questo vale pure nelle scene più tranquille. Colori, luci... tutto perfetto! Decisamente uno dei migliori anime sotto quest'aspetto.
Dopo aver parlato della confezione e della bellezza dei dolci al suo interno, parliamo un po' del loro gusto...
Ecco, sulla regia nulla da eccepire. Visto il mix di generi abbastanza opposti, ci si poteva aspettare qualche problema narrativo nella sequenza degli avvenimenti, e invece è tutto il contrario.
Scene slice of life si amalgamano perfettamente con quelle d'azione e di divertimento, creando un mix adrenalinico e al tempo stesso spassoso che t'incolla allo schermo. Ho fatto fatica a non finire la serie in un lampo, ma sarebbe stato un peccato farsene un'abbuffata.
Parlando invece della sceneggiatura, qui vengono i dolori, anche se non in maniera eccessiva.
Gli autori volevano creare un'ambientazione dark thriller/psicologica insieme a una più solare di tutti i giorni, facendo saltare le protagoniste da una all'altra a seconda degli avvenimenti. Idea buona, ma il risultato... "meh".
Anche guardando le varie opinioni degli episodi, la cosa che ha fatto più storcere il naso sono i vari accrocchi usati per venire fuori da situazioni potenzialmente bloccanti. Per non parlare in generale della trama, potenzialmente dettagliata con vari villain nascosti nell'ombra, ma che in soli dodici episodi sono stati abbastanza deludenti. Ha anche vari cliché, però in definitiva non è neanche così male, solo che in mezzo al resto stonano parecchio.
Sui personaggi non è facile dare un'opinione, è il classico anime che poggia tutto sulla protagonista e sulla sua spalla, lasciando ai comprimari giusto le briciole.
Da questo salta fuori una Chisato semplicemente fantastica, e in questo caso il suo premio è più che meritato. L'adori in ogni cosa che fa, per quello che dice e per il suo modo di pensare fin troppo perbenista, ma che ha un senso che si vedrà a fine stagione.
La sua spalla, Takina, inizialmente un po' nell'ombra, un po' alla volta ne esce, diventando un buon personaggio, anche se per forza secondario. Rispetto alla prima e a tutti gli altri è l'unica ad avere un'evoluzione completa, figlia anche di una parte iniziale in cui vedeva tutto di un solo colore.
Dei vari compagni posso dire che son tutti simpatici, soprattutto la classica hacker, ma danno il meglio di sé soprattutto nelle scene rilassanti e divertenti della parte slice of life. In termini di trama, servono più che altro al duo protagonista per andare avanti nella trama.
Anche i villain, che non sono veramente cattivi da classico copione filo-psicologico, non riescono a dare profondità vera alla sceneggiatura con le loro mosse, e forse è proprio questo il peccato più grave della serie, che si fonda tutto sull'ambientazione, perdendo di vista un po' il resto.
Ultima parte il sonoro in generale, dove le sigle posso dire che sono veramente belle (in questo momento mi sto ascoltando l'ending, che mi è rimasta nel cuore), così come il comparto sonoro in generale. Soprattutto le scene d'azione sono accompagnate da una buona base musicale, fondamentale per godersele bene.
Ok, direi di aver scritto abbastanza, quindi passiamo ai voti: regia 9,5; sceneggiatura 7; design 9,5; caratterizzazione dei personaggi 8 (lo so, c'è la dea Chisato e anche Takina, però il resto?); sonoro 8,5.
In definitiva, 8,5 pieno.
È un anime che consiglio un po' a tutti, visto il mix di generi. Poi c'è Chisato, un personaggio che da solo ti obbliga a guardare questa serie! Scherzi a parte, è comunque, anche per tante altre cose, un'opera che ti rimane nel cuore, o almeno è stato così per me. Avrà vari difetti di trama, però tutto il resto è di alto livello. Praticamente, un'ottima creazione commerciale che si è venduta (perlopiù giustamente) molto bene.
Spero tanto nella seconda stagione, visto il finale, volendo, ancora aperto. Guardatelo, non ve ne pentirete, anche se magari non diventerà il vostro anime preferito!
Come tanti altri l'ho vista per tutti i premi ricevuti, ammetto in gran parte meritati, in parte un po' meno.
I punti di forza sono tantissimi e sono anche di alto livello, ma ha anche qualche lato non proprio positivo decisamente rilevante.
Partiamo con un po' d'ordine.
Cos'è che lo rende quasi un capolavoro?
Prima di tutto, il comparto tecnico. È un anime per il 50% action con scene di lotta, sparatorie, inseguimenti, ecc. e qui si vede il grande lavoro fatto. Io odio anime come "Jujutsu Kaisen" (giusto per fare un esempio, ma ce ne sono tanti), dove a fronte di una qualità altissima delle animazioni nelle scene più tranquille, appena si crea un po' di confusione non si capisce più da che parte salta la gente, dove si trovano, i loro movimenti sembrano casuali e la grafica scende a livelli scadenti. Qua al contrario i dettagli sono sempre al top, ti sembra di essere lì di persona ad ammirare i combattimenti dalla quantità e qualità di frame presenti. Oltretutto, pure il design è di ottimo livello, rendendo tutto uno splendore, e questo vale pure nelle scene più tranquille. Colori, luci... tutto perfetto! Decisamente uno dei migliori anime sotto quest'aspetto.
Dopo aver parlato della confezione e della bellezza dei dolci al suo interno, parliamo un po' del loro gusto...
Ecco, sulla regia nulla da eccepire. Visto il mix di generi abbastanza opposti, ci si poteva aspettare qualche problema narrativo nella sequenza degli avvenimenti, e invece è tutto il contrario.
Scene slice of life si amalgamano perfettamente con quelle d'azione e di divertimento, creando un mix adrenalinico e al tempo stesso spassoso che t'incolla allo schermo. Ho fatto fatica a non finire la serie in un lampo, ma sarebbe stato un peccato farsene un'abbuffata.
Parlando invece della sceneggiatura, qui vengono i dolori, anche se non in maniera eccessiva.
Gli autori volevano creare un'ambientazione dark thriller/psicologica insieme a una più solare di tutti i giorni, facendo saltare le protagoniste da una all'altra a seconda degli avvenimenti. Idea buona, ma il risultato... "meh".
Anche guardando le varie opinioni degli episodi, la cosa che ha fatto più storcere il naso sono i vari accrocchi usati per venire fuori da situazioni potenzialmente bloccanti. Per non parlare in generale della trama, potenzialmente dettagliata con vari villain nascosti nell'ombra, ma che in soli dodici episodi sono stati abbastanza deludenti. Ha anche vari cliché, però in definitiva non è neanche così male, solo che in mezzo al resto stonano parecchio.
Sui personaggi non è facile dare un'opinione, è il classico anime che poggia tutto sulla protagonista e sulla sua spalla, lasciando ai comprimari giusto le briciole.
Da questo salta fuori una Chisato semplicemente fantastica, e in questo caso il suo premio è più che meritato. L'adori in ogni cosa che fa, per quello che dice e per il suo modo di pensare fin troppo perbenista, ma che ha un senso che si vedrà a fine stagione.
La sua spalla, Takina, inizialmente un po' nell'ombra, un po' alla volta ne esce, diventando un buon personaggio, anche se per forza secondario. Rispetto alla prima e a tutti gli altri è l'unica ad avere un'evoluzione completa, figlia anche di una parte iniziale in cui vedeva tutto di un solo colore.
Dei vari compagni posso dire che son tutti simpatici, soprattutto la classica hacker, ma danno il meglio di sé soprattutto nelle scene rilassanti e divertenti della parte slice of life. In termini di trama, servono più che altro al duo protagonista per andare avanti nella trama.
Anche i villain, che non sono veramente cattivi da classico copione filo-psicologico, non riescono a dare profondità vera alla sceneggiatura con le loro mosse, e forse è proprio questo il peccato più grave della serie, che si fonda tutto sull'ambientazione, perdendo di vista un po' il resto.
Ultima parte il sonoro in generale, dove le sigle posso dire che sono veramente belle (in questo momento mi sto ascoltando l'ending, che mi è rimasta nel cuore), così come il comparto sonoro in generale. Soprattutto le scene d'azione sono accompagnate da una buona base musicale, fondamentale per godersele bene.
Ok, direi di aver scritto abbastanza, quindi passiamo ai voti: regia 9,5; sceneggiatura 7; design 9,5; caratterizzazione dei personaggi 8 (lo so, c'è la dea Chisato e anche Takina, però il resto?); sonoro 8,5.
In definitiva, 8,5 pieno.
È un anime che consiglio un po' a tutti, visto il mix di generi. Poi c'è Chisato, un personaggio che da solo ti obbliga a guardare questa serie! Scherzi a parte, è comunque, anche per tante altre cose, un'opera che ti rimane nel cuore, o almeno è stato così per me. Avrà vari difetti di trama, però tutto il resto è di alto livello. Praticamente, un'ottima creazione commerciale che si è venduta (perlopiù giustamente) molto bene.
Spero tanto nella seconda stagione, visto il finale, volendo, ancora aperto. Guardatelo, non ve ne pentirete, anche se magari non diventerà il vostro anime preferito!
A volte mi chiedo con che criterio vengano assegnati certi premi.
"Lycoris Recoil", stra-premiato anime (qui, su Crunchyroll ecc.), miglior sceneggiatura originale, miglior personaggio femminile, miglior serie nuova... cosa ci può essere di più promettente?
Cominci a guardarlo e inizialmente sembra interessante, sai ancora poco o niente, lo slice of life sembra una patina superficiale di tranquillità sotto la quale si muovono sottotraccia organizzazioni misteriose, personaggi oscuri tipo Yoshi e chissà cos'altro. Ti lasci attirare dal personaggio di Chisato, col suo bel visino e la sua bella energia, da qualche siparietto carino con il suo opposto Takina e, anche se quando si passa alle fasi di combattimento sembra essere tutto inverosimile e senza una chiara motivazione, non ci dai troppo peso, perché appunto sai ancora troppo poco, sei sicuro che prima o poi tutto acquisirà un senso.
Intanto le puntate passano e, man mano che ci si avvicina alla fine, le perplessità cominciano a farsi strada dentro di te. Quand'è che si va al dunque? Quand’è che verranno alla luce le sotto-trame?
Infine al dunque si arriva, e a quel punto ti rendi conto che il temporeggiamento era funzionale, serviva infatti a ritardare il più possibile il momento in cui purtroppo i nodi sarebbero venuti al pettine.
Non c'era infatti niente di concreto che si muoveva sottotraccia, se non la confusione mentale degli sceneggiatori. Le mosse della D.A. rispetto a Takina e Chisato non sembrano avere un fine specifico. Il rapporto tra Majima e l’hacker Robota rimane incomprensibile. Yoshi si rivela un personaggio senza un senso logico, in grado di fare azioni assurde che mettono a rischio la vita di Chisato e anche la propria, tutto senza una reale ragione se non quella di generare dei plot twist. A un certo punto arriva in campo un’eminenza grigia dal nulla, un super-capo supremo che all’improvviso irrompe e decide per un futile motivo di sterminare tutte le Lycoris (ma come, non erano il loro fiore all’occhiello su cui avevano investito risorse, montagne di soldi, anni di addestramenti, ecc.?), e poi, sempre per futilissimi motivi, fa contrordine.
Così, a caso.
Le puntate finali in pratica ti catapultano in una robaccia action sconclusionata, con personaggi che combattono senza capire perché combattono, scene inverosimili alla "Matrix", gente che fa una cosa e poi il contrario in modo incomprensibile. E noi lì che ci sforziamo di deglutire di volta in volta l’ennesimo boccone nonsense solo in virtù del bel sorrisino di Chisato.
Si salva giusto per il comparto tecnico che ho trovato gradevole, sia come disegni che come animazioni, anche nelle scene di azione.
Comunque, ennesima conferma che i premi hanno valore solo per chi li riceve.
"Lycoris Recoil", stra-premiato anime (qui, su Crunchyroll ecc.), miglior sceneggiatura originale, miglior personaggio femminile, miglior serie nuova... cosa ci può essere di più promettente?
Cominci a guardarlo e inizialmente sembra interessante, sai ancora poco o niente, lo slice of life sembra una patina superficiale di tranquillità sotto la quale si muovono sottotraccia organizzazioni misteriose, personaggi oscuri tipo Yoshi e chissà cos'altro. Ti lasci attirare dal personaggio di Chisato, col suo bel visino e la sua bella energia, da qualche siparietto carino con il suo opposto Takina e, anche se quando si passa alle fasi di combattimento sembra essere tutto inverosimile e senza una chiara motivazione, non ci dai troppo peso, perché appunto sai ancora troppo poco, sei sicuro che prima o poi tutto acquisirà un senso.
Intanto le puntate passano e, man mano che ci si avvicina alla fine, le perplessità cominciano a farsi strada dentro di te. Quand'è che si va al dunque? Quand’è che verranno alla luce le sotto-trame?
Infine al dunque si arriva, e a quel punto ti rendi conto che il temporeggiamento era funzionale, serviva infatti a ritardare il più possibile il momento in cui purtroppo i nodi sarebbero venuti al pettine.
Non c'era infatti niente di concreto che si muoveva sottotraccia, se non la confusione mentale degli sceneggiatori. Le mosse della D.A. rispetto a Takina e Chisato non sembrano avere un fine specifico. Il rapporto tra Majima e l’hacker Robota rimane incomprensibile. Yoshi si rivela un personaggio senza un senso logico, in grado di fare azioni assurde che mettono a rischio la vita di Chisato e anche la propria, tutto senza una reale ragione se non quella di generare dei plot twist. A un certo punto arriva in campo un’eminenza grigia dal nulla, un super-capo supremo che all’improvviso irrompe e decide per un futile motivo di sterminare tutte le Lycoris (ma come, non erano il loro fiore all’occhiello su cui avevano investito risorse, montagne di soldi, anni di addestramenti, ecc.?), e poi, sempre per futilissimi motivi, fa contrordine.
Così, a caso.
Le puntate finali in pratica ti catapultano in una robaccia action sconclusionata, con personaggi che combattono senza capire perché combattono, scene inverosimili alla "Matrix", gente che fa una cosa e poi il contrario in modo incomprensibile. E noi lì che ci sforziamo di deglutire di volta in volta l’ennesimo boccone nonsense solo in virtù del bel sorrisino di Chisato.
Si salva giusto per il comparto tecnico che ho trovato gradevole, sia come disegni che come animazioni, anche nelle scene di azione.
Comunque, ennesima conferma che i premi hanno valore solo per chi li riceve.
Titolo scoperto per caso e che mi ha accompagnato nel mio viaggio per Amsterdam, sei episodi all'andata e sette al ritorno, "Lycoris Recoil" devo dire che ha fatto volare (che ridere, eh?) la mia attesa per l'atterraggio.
"Lycoris Recoil" mi presenta questo Giappone che vive in uno stato di "finta pace", all'interno di un mondo in cui pare sia diventato di moda il terrorismo, ma il Sol Levante "sopravvive" almeno apparentemente grazie alle Lycoris, nientepopodimeno che ragazzette in divisa scolastica raccattate per strada e trasformate in macchine di morte e distruzione (originale, eh?). C'è anche la versione maschile, ma non ha senso che compaia su schermo per ovvi motivi, le ragazze sono carine, quindi, se uccidono malissimo qualcuno, fanno tenerezza come i gattini che si impicciano con il gomitolo, i maschietti no.
La nostra protagonista, tale Chisato, sempre in nome dell'immensa originalità di questo titolo, non ama uccidere, è 'fortissimissimissima', spara proiettili di gomma e schiva quelli di piombo manco fossero ciabattate della nonna, ha un passato oscuro e, fondamentale ai fini della storia, è carina da cariare i denti.
A scuotere la dolce vita della dolce Chisato è l'altrettanto dolce - ma anche no, va' - Takina, che arriva all'improvviso e sconquassa le cose. Ah, precisiamo che lei uccide più che volentieri.
Insomma, queste due si trovano all'improvviso a sparare alla gente insieme allegre e felici. E a noi piace così.
Tale premessa risulta sufficiente per capire che "Lycoris Recoil" ha sicuramente qualcosa da offrire, ma nulla da rendersi memorabile.
Facilissimo però per me descrivere gli evidenti problemi, e ripetitivi aggiungerei - perché son sempre gli stessi - e il motivo per cui son sempre quelli è ovviamente che al loro pubblico piace così, quei problemi non esistono per loro. Ed è parzialmente un peccato, perché, come per altri titoli, come per esempio "The Aquatope on White Sand", basterebbe davvero poco per lasciare un segno netto nei cuori di chi guarda, e non solo negli occhi coi sorrisini di Chisato.
La storia parte bene, incalzante e coinvolgente, con Chisato e Takina che - che cosa vuoi dir loro? - sono bellissime e insieme formano un duetto 'pistolettoso' di tutto rispetto. Crescono insieme, si aiutano a vicenda, si vogliono bene tra loro e se ne fanno volere da noi.
Poi però, come spesso accade per le storie originali, qualcosa si spezza, la storia si ingarbuglia e perde un po' l'orizzonte su che cosa voglia davvero raccontare, perché non lo sa bene nemmeno lei.
Quel che rimane è il bellissimo duo, una storia di una caccia ai propri demoni che nel bene e nel male c'è e si lascia raccontare, e tanti, tanti colpi di pistola e i sorrisi di Chisato (momenti migliori della serie).
Come al solito, il buono c'è, coinvolge, è gradevole, si fa guardare volentieri, intrattiene ecc. Eppure si sente, sempre come al solito, la mancanza di qualcosa, qualcosa che, se ci fosse, renderebbe sicuramente una migliore giustizia a personaggi così ben spesi sul piatto della bilancia come Chisato e Takina.
"Lycoris Recoil" mi presenta questo Giappone che vive in uno stato di "finta pace", all'interno di un mondo in cui pare sia diventato di moda il terrorismo, ma il Sol Levante "sopravvive" almeno apparentemente grazie alle Lycoris, nientepopodimeno che ragazzette in divisa scolastica raccattate per strada e trasformate in macchine di morte e distruzione (originale, eh?). C'è anche la versione maschile, ma non ha senso che compaia su schermo per ovvi motivi, le ragazze sono carine, quindi, se uccidono malissimo qualcuno, fanno tenerezza come i gattini che si impicciano con il gomitolo, i maschietti no.
La nostra protagonista, tale Chisato, sempre in nome dell'immensa originalità di questo titolo, non ama uccidere, è 'fortissimissimissima', spara proiettili di gomma e schiva quelli di piombo manco fossero ciabattate della nonna, ha un passato oscuro e, fondamentale ai fini della storia, è carina da cariare i denti.
A scuotere la dolce vita della dolce Chisato è l'altrettanto dolce - ma anche no, va' - Takina, che arriva all'improvviso e sconquassa le cose. Ah, precisiamo che lei uccide più che volentieri.
Insomma, queste due si trovano all'improvviso a sparare alla gente insieme allegre e felici. E a noi piace così.
Tale premessa risulta sufficiente per capire che "Lycoris Recoil" ha sicuramente qualcosa da offrire, ma nulla da rendersi memorabile.
Facilissimo però per me descrivere gli evidenti problemi, e ripetitivi aggiungerei - perché son sempre gli stessi - e il motivo per cui son sempre quelli è ovviamente che al loro pubblico piace così, quei problemi non esistono per loro. Ed è parzialmente un peccato, perché, come per altri titoli, come per esempio "The Aquatope on White Sand", basterebbe davvero poco per lasciare un segno netto nei cuori di chi guarda, e non solo negli occhi coi sorrisini di Chisato.
La storia parte bene, incalzante e coinvolgente, con Chisato e Takina che - che cosa vuoi dir loro? - sono bellissime e insieme formano un duetto 'pistolettoso' di tutto rispetto. Crescono insieme, si aiutano a vicenda, si vogliono bene tra loro e se ne fanno volere da noi.
Poi però, come spesso accade per le storie originali, qualcosa si spezza, la storia si ingarbuglia e perde un po' l'orizzonte su che cosa voglia davvero raccontare, perché non lo sa bene nemmeno lei.
Quel che rimane è il bellissimo duo, una storia di una caccia ai propri demoni che nel bene e nel male c'è e si lascia raccontare, e tanti, tanti colpi di pistola e i sorrisi di Chisato (momenti migliori della serie).
Come al solito, il buono c'è, coinvolge, è gradevole, si fa guardare volentieri, intrattiene ecc. Eppure si sente, sempre come al solito, la mancanza di qualcosa, qualcosa che, se ci fosse, renderebbe sicuramente una migliore giustizia a personaggi così ben spesi sul piatto della bilancia come Chisato e Takina.
È un anime che ha suscitato un discreto successo tra i frequentatori dei sito, sull'onda di quello registrato in Giappone per la stagione estiva 2022.
"Lycoris Recoil" è un anime originale alla cui regia c'è Shingo Adachi, prodotto da A-1 Pictures sulla storia originale di Asura.
Al termine della visione, tra molti "alti" e qualche "basso" significativo, posso confermare un giudizio moderatamente positivo, perché a fronte di una trama non propriamente "memorabile" c'è un apparato tecnico di notevole spessore e due protagoniste piuttosto "kawaii": Chisato e Takina.
La storia è piuttosto semplice: si narra delle gesta di un gruppo di agenti (Lycoris) appartenenti a un'organizzazione denominata DA composta da ragazze orfane che, vestite da scolarette liceali (per non dar nell'occhio quando sono operative...) e addestrate in modo da essere killer professioniste, sono utilizzate in combattimenti anche feroci per fermare qualsiasi forma di minaccia all'ordine e alla pace.
Tra queste, Takina viene sospesa e allontanata dall'organizzazione dopo essere stata accusata (ingiustamente) di aver fatto fallire una missione, e si ritrova a collaborare con Chisato, che per fama è ritenuta la migliore delle Lycoris, ma anche lei opera esternamente all'organizzazione. Dal momento in cui iniziano a collaborare, si può apprezzare l'evoluzione del personaggio di Takina (che da machine-gun/Terminator diventa più dolce e sensibile) e la nascita del rapporto di amicizia con Chisato, che si rafforzerà man mano che le due continuano nelle varie operazioni, fino alla lotta senza quartiere con Majima, il classico psicopatico e cattivone di turno che darà del filo da torcere a tutti con il suo piano eversivo...
Facendo qualche paragone "azzardato", l'anime sembra un mix di "Nikita" (film di L. Besson) e "Psycho-Pass" per la parte di trama in cui è coinvolto il rivoluzionario anarcoide Majima... Ovviamente, delle due opere citate, l'anime non ne prende in considerazione alcuna sfumatura introspettiva e psicologica. Delle ragazze trasformate in un incrocio tra John Wick e Jason Bourne non si tiene conto di eventuali dubbi/sofferenze/drammi interiori su quello che viene loro richiesto di fare né dell'addestramento: sembrano degli automi pronti ad eseguire senza domande e dubbi la missione affidata. Delle implicazioni filosofiche delle attività di Majima in qualità di alfiere del libero arbitrio, è presente un banale richiamo nello scontro finale... ben di altro spessore (!) rispetto a quello che rende "Psycho-Pass" ancora oggi un anime di riferimento (e anche di culto...).
Quello che colpisce dell'anime è il contrasto che genera l'opera tra momenti di leggerezza e stupidità e quelli più cupi come le uccisioni e il sangue che viene sparso, tra la leggiadria delle ragazze vestite da scolarette e la loro fredda determinazione al combattimento come killer professioniste. Il pezzo forte dell'anime sono proprio i combattimenti e le scene di azione: piuttosto cruenti, violenti, con scene in cui le Lycoris vengo trucidate senza pietà dai terroristi... ma sarebbero delle ragazze ventenni.
Il contrasto è ancor più stridente in quei momenti in cui le protagoniste passano in un batter di ciglia dall'essere cameriere nel bar Lycoreco vestite in modo tradizionale ad entrare subito in azione per fermare i cattivi. Sarà per evidenziare che sono solo ragazze o altro, ma francamente tale aspetto rende l'anime piuttosto "controverso" e "irreale"... e la trama ne soffre, nonostante nei vari episodi cerchi di introdurre tra flashback e plot twist le spiegazioni e i "quid novi" per tener desta l'attenzione dello spettatore.
Menzione d'onore per Chisato: al di là della sua innata capacità di schivare i proiettili che la fa assomigliare a Neo in "Matrix", è un personaggio che, vista la sua storia e i suoi problemi di salute, è a dir poco perfetto, forse troppo. E il suo personaggio viene ancor meglio sviluppato e arricchito attraverso l'interazione che si sviluppa con Takina, tanto che a mio avviso la loro amicizia diventa al termine il leit motiv dell'anime.
Il finale, aperto, lascia sicuramente spazio ad un sequel.
Dal punto di vista tecnico, l'animazione è il punto di forza dell'anime: alcune scene d’azione hanno una intensità notevole e si alternano anche a momenti drammatici e toccanti ben rappresentati da movimenti, gesti ed espressioni veramente curati. Non posso non fare i complimenti alle doppiatrici delle protagoniste: quella di Chisato è fenomenale, ma anche quella di Takina rende bene il personaggio serio e compassato.
Per chiudere: "Lycoris Recoil" si pone come obiettivo quello di essere tutto sommato una serie allegra e spensierata (con il difetto menzionato di accostare violenza e brutalità a momenti anche puerili slice of life), con un contrasto non sempre apprezzabile tra momenti easy e drammatici che alleggeriscono e banalizzano una trama già di suo imperfetta. Nessuna pretesa di trovare riflessioni filosofiche, ma neanche si tratta di un anime da cestinare brutalmente.
D'altro canto, chi non vorrebbe che sull'ordine pubblico non vegliassero che ragazzine carine capaci delle imprese d'azione più incredibili? 'Sti Giapponesi...
"Lycoris Recoil" è un anime originale alla cui regia c'è Shingo Adachi, prodotto da A-1 Pictures sulla storia originale di Asura.
Al termine della visione, tra molti "alti" e qualche "basso" significativo, posso confermare un giudizio moderatamente positivo, perché a fronte di una trama non propriamente "memorabile" c'è un apparato tecnico di notevole spessore e due protagoniste piuttosto "kawaii": Chisato e Takina.
La storia è piuttosto semplice: si narra delle gesta di un gruppo di agenti (Lycoris) appartenenti a un'organizzazione denominata DA composta da ragazze orfane che, vestite da scolarette liceali (per non dar nell'occhio quando sono operative...) e addestrate in modo da essere killer professioniste, sono utilizzate in combattimenti anche feroci per fermare qualsiasi forma di minaccia all'ordine e alla pace.
Tra queste, Takina viene sospesa e allontanata dall'organizzazione dopo essere stata accusata (ingiustamente) di aver fatto fallire una missione, e si ritrova a collaborare con Chisato, che per fama è ritenuta la migliore delle Lycoris, ma anche lei opera esternamente all'organizzazione. Dal momento in cui iniziano a collaborare, si può apprezzare l'evoluzione del personaggio di Takina (che da machine-gun/Terminator diventa più dolce e sensibile) e la nascita del rapporto di amicizia con Chisato, che si rafforzerà man mano che le due continuano nelle varie operazioni, fino alla lotta senza quartiere con Majima, il classico psicopatico e cattivone di turno che darà del filo da torcere a tutti con il suo piano eversivo...
Facendo qualche paragone "azzardato", l'anime sembra un mix di "Nikita" (film di L. Besson) e "Psycho-Pass" per la parte di trama in cui è coinvolto il rivoluzionario anarcoide Majima... Ovviamente, delle due opere citate, l'anime non ne prende in considerazione alcuna sfumatura introspettiva e psicologica. Delle ragazze trasformate in un incrocio tra John Wick e Jason Bourne non si tiene conto di eventuali dubbi/sofferenze/drammi interiori su quello che viene loro richiesto di fare né dell'addestramento: sembrano degli automi pronti ad eseguire senza domande e dubbi la missione affidata. Delle implicazioni filosofiche delle attività di Majima in qualità di alfiere del libero arbitrio, è presente un banale richiamo nello scontro finale... ben di altro spessore (!) rispetto a quello che rende "Psycho-Pass" ancora oggi un anime di riferimento (e anche di culto...).
Quello che colpisce dell'anime è il contrasto che genera l'opera tra momenti di leggerezza e stupidità e quelli più cupi come le uccisioni e il sangue che viene sparso, tra la leggiadria delle ragazze vestite da scolarette e la loro fredda determinazione al combattimento come killer professioniste. Il pezzo forte dell'anime sono proprio i combattimenti e le scene di azione: piuttosto cruenti, violenti, con scene in cui le Lycoris vengo trucidate senza pietà dai terroristi... ma sarebbero delle ragazze ventenni.
Il contrasto è ancor più stridente in quei momenti in cui le protagoniste passano in un batter di ciglia dall'essere cameriere nel bar Lycoreco vestite in modo tradizionale ad entrare subito in azione per fermare i cattivi. Sarà per evidenziare che sono solo ragazze o altro, ma francamente tale aspetto rende l'anime piuttosto "controverso" e "irreale"... e la trama ne soffre, nonostante nei vari episodi cerchi di introdurre tra flashback e plot twist le spiegazioni e i "quid novi" per tener desta l'attenzione dello spettatore.
Menzione d'onore per Chisato: al di là della sua innata capacità di schivare i proiettili che la fa assomigliare a Neo in "Matrix", è un personaggio che, vista la sua storia e i suoi problemi di salute, è a dir poco perfetto, forse troppo. E il suo personaggio viene ancor meglio sviluppato e arricchito attraverso l'interazione che si sviluppa con Takina, tanto che a mio avviso la loro amicizia diventa al termine il leit motiv dell'anime.
Il finale, aperto, lascia sicuramente spazio ad un sequel.
Dal punto di vista tecnico, l'animazione è il punto di forza dell'anime: alcune scene d’azione hanno una intensità notevole e si alternano anche a momenti drammatici e toccanti ben rappresentati da movimenti, gesti ed espressioni veramente curati. Non posso non fare i complimenti alle doppiatrici delle protagoniste: quella di Chisato è fenomenale, ma anche quella di Takina rende bene il personaggio serio e compassato.
Per chiudere: "Lycoris Recoil" si pone come obiettivo quello di essere tutto sommato una serie allegra e spensierata (con il difetto menzionato di accostare violenza e brutalità a momenti anche puerili slice of life), con un contrasto non sempre apprezzabile tra momenti easy e drammatici che alleggeriscono e banalizzano una trama già di suo imperfetta. Nessuna pretesa di trovare riflessioni filosofiche, ma neanche si tratta di un anime da cestinare brutalmente.
D'altro canto, chi non vorrebbe che sull'ordine pubblico non vegliassero che ragazzine carine capaci delle imprese d'azione più incredibili? 'Sti Giapponesi...