Toy Story - Il mondo dei giocattoli
"Toy Story" è il primo lungometraggio della Pixar Animation, e probabilmente ancora oggi il loro progetto più iconico e conosciuto; primo lungometraggio interamente fatto in tecnica digitale, fatto abbastanza sconvolgente per l'epoca, che a distanza di ormai quasi trent'anni si presenta ancora molto bene visivamente, ma su questo punto ci tornerò dopo.
La trama è di per sé molto semplice e immediata; non mi dilungo troppo, perché onestamente credo che la stragrande maggioranza delle persone abbiano visto questo film; come ogni buon film d'animazione ha vari insegnamenti di fondo, perché il pubblico target sono sempre stati i bambini, che vengono usati sapientemente per raccontare una storia mai banale e che può servire, tanto, anche ad un adulto come me, che si approccia alla visione dopo tanto tempo dalla prima volta. Credo che l'animazione sia perfetta per raccontare questo genere di storie: a seconda dell'età dello spettatore, si possono cogliere sfumature diverse di una stessa situazione. Tutta la storia tra Woody e Buzz, che poi è il fulcro del film, agli occhi di un me bambino appariva solo come una forma di invidia da parte del cowboy nei confronti del nuovo giocattolo spaziale, ora, a distanza di molti anni, e con una maturità maggiore (?), ho notato anche un sentimento di paura da parte di Woody; paura di perdere l'amore di Andy dopo tanti anni che il bambino stravedeva solo per lui, perdendo così la sua fiducia, rischiando di essere abbandonato a sé stesso come un giocattolo qualsiasi. Fortunatamente, a differenza dell'altro bambino presente, Sid, è un bambino sempre allegro e giocoso, altamente affezionato a tutti i suoi giocattoli, nessuno escluso.
I vari giocattoli sono i veri protagonisti del film: per quanto possa essere strano, sono tutti, e dico tutti, caratterizzati benissimo; ovviamente i due protagonisti su tutti, ma anche gli altri nel giro di poco riescono ad entrare subito in sintonia con lo spettatore, almeno per me è stato così, e rimanere impressi. In particolare, io sono rimasto colpito da Mr. Potato, che forse è il giocattolo caratterizzato più da "adulto" tra tutti. Tecnicamente parlando, sono tutti realizzati benissimo, anche adesso non sfigurano minimamente, anzi sono decisamente meglio di tante produzioni moderne; unica nota dolente sono i personaggi umani: sono pochi e appaiono poco, ma loro sì, sono invecchiati malino, forse erano già a suo tempo difficili da realizzare, però sono un po' bruttini a volte; comunque, poco male, perché, come detto, il focus sono i giocattoli.
Altro punto che aiuta tantissimo ad apprezzare il film è il doppiaggio: io ho visto il film in italiano, quindi mi baso su quello; già in originale il cast era di altissimo livello, Tom Hanks è Woody e Tim Allen è Buzz. Però il lavoro dei doppiatori italiani è stato magnifico, se consideriamo anche che Woody è doppiato dal compianto Fabrizio Frizzi, che, di fatto, doppiatore non era; la sua interpretazione, almeno per l'Italia, è stata, è, e probabilmente sempre sarà iconica e grande contributo al successo del film.
In chiusura, raccomando la visione del film a chi ancora non l'avesse fatto, spero poche persone, anche perché grazie a Disney+ è comodissimo da recuperare; grazie al successo di questo film, non solo abbiamo avuto gli altri film della Pixar e i film in digitale, ma anche una maggiore fiducia a tante persone che si sono occupate della realizzazione del film che poi sono diventate figure chiave dell'animazione americana e non solo!
La trama è di per sé molto semplice e immediata; non mi dilungo troppo, perché onestamente credo che la stragrande maggioranza delle persone abbiano visto questo film; come ogni buon film d'animazione ha vari insegnamenti di fondo, perché il pubblico target sono sempre stati i bambini, che vengono usati sapientemente per raccontare una storia mai banale e che può servire, tanto, anche ad un adulto come me, che si approccia alla visione dopo tanto tempo dalla prima volta. Credo che l'animazione sia perfetta per raccontare questo genere di storie: a seconda dell'età dello spettatore, si possono cogliere sfumature diverse di una stessa situazione. Tutta la storia tra Woody e Buzz, che poi è il fulcro del film, agli occhi di un me bambino appariva solo come una forma di invidia da parte del cowboy nei confronti del nuovo giocattolo spaziale, ora, a distanza di molti anni, e con una maturità maggiore (?), ho notato anche un sentimento di paura da parte di Woody; paura di perdere l'amore di Andy dopo tanti anni che il bambino stravedeva solo per lui, perdendo così la sua fiducia, rischiando di essere abbandonato a sé stesso come un giocattolo qualsiasi. Fortunatamente, a differenza dell'altro bambino presente, Sid, è un bambino sempre allegro e giocoso, altamente affezionato a tutti i suoi giocattoli, nessuno escluso.
I vari giocattoli sono i veri protagonisti del film: per quanto possa essere strano, sono tutti, e dico tutti, caratterizzati benissimo; ovviamente i due protagonisti su tutti, ma anche gli altri nel giro di poco riescono ad entrare subito in sintonia con lo spettatore, almeno per me è stato così, e rimanere impressi. In particolare, io sono rimasto colpito da Mr. Potato, che forse è il giocattolo caratterizzato più da "adulto" tra tutti. Tecnicamente parlando, sono tutti realizzati benissimo, anche adesso non sfigurano minimamente, anzi sono decisamente meglio di tante produzioni moderne; unica nota dolente sono i personaggi umani: sono pochi e appaiono poco, ma loro sì, sono invecchiati malino, forse erano già a suo tempo difficili da realizzare, però sono un po' bruttini a volte; comunque, poco male, perché, come detto, il focus sono i giocattoli.
Altro punto che aiuta tantissimo ad apprezzare il film è il doppiaggio: io ho visto il film in italiano, quindi mi baso su quello; già in originale il cast era di altissimo livello, Tom Hanks è Woody e Tim Allen è Buzz. Però il lavoro dei doppiatori italiani è stato magnifico, se consideriamo anche che Woody è doppiato dal compianto Fabrizio Frizzi, che, di fatto, doppiatore non era; la sua interpretazione, almeno per l'Italia, è stata, è, e probabilmente sempre sarà iconica e grande contributo al successo del film.
In chiusura, raccomando la visione del film a chi ancora non l'avesse fatto, spero poche persone, anche perché grazie a Disney+ è comodissimo da recuperare; grazie al successo di questo film, non solo abbiamo avuto gli altri film della Pixar e i film in digitale, ma anche una maggiore fiducia a tante persone che si sono occupate della realizzazione del film che poi sono diventate figure chiave dell'animazione americana e non solo!
Attenzione: la recensione contiene spoiler
È il primo capitolo della tetralogia sui giocattoli targata Disney Pixar. Posso cominciare con il dire che dal primo momento che l'ho visto mi sono a dir poco innamorato di questo film. È stata una sorta di rivelazione, una rivelazione che a distanza di anni non smette di far pensare, riflettere sul nostro rapporto con noi stessi e soprattutto con i nostri ricordi più importanti. Perché è proprio di questo che si tratta. Cosa succederebbe se i nostri giocattoli prendessero vita e ci raccontassero tutto quello che provano, che hanno provato, che desiderano, che sentono e/o che hanno sentito quando erano e/o sono con noi? Come, dove, perché, a quale scopo e/o fine ce lo direbbero? Come si comporterebbero e che cosa farebbero nella loro vita? Alcune di queste domande trovano una prima risposta in questo primo capitolo di una delle saghe (se così possiamo chiamarla) più incredibili e originali che siano mai state concepite e create. La storia è a dir poco grandiosa, sensazionale, commovente, comica, ma anche piena di lezioni di vita e messaggi importanti, i quali necessitano di tempo, pazienza, costanza, riflessione, rielaborazione per essere appresi in pieno.
Già l'introduzione con la canzone "Un grande amico in me", marchio sonoro della serie, è d'impatto e infonde in noi quei sentimenti genuini, sinceri e spontanei che rievocano quei ricordi della nostra infanzia che non vorremmo mai scordare e che non si devono dimenticare. La grafica è semplicemente sorprendente con quel 3D che esalta l'ambientazione così come i personaggi protagonisti della vicenda, che ottengono un senso di profondità che lascia sbalordito chiunque lo osservi e lo fa immergere/immedesimare. Proprio i personaggi sono grandiosi, a partire da Woody, il quale dimostra di essere il capo banda, ma che a dispetto di quello che sembra ha sempre bisogno di una mano, anche se non lo dà a vedere. Poi abbiamo Mr. Potato, il quale sembra un tipo un po' antipatico, ma che in fondo dimostra di avere "il componente più essenziale che riguarda i giocattoli tanto quanto gli esseri umani, cioè il cuore. Seguono Rex, il tirannosauro, il quale cerca di migliorare il suo portamento e il suo comportamento/atteggiamento da dinosauro, Slinky, il cane snodabile, i soldati, sempre pronti ad eseguire gli ordini, Ham, il salvadanaio a forma di maialino, le scimmiette, il microfono, il cannocchiale, la macchinina telecomandata e tutti gli altri giocattoli. Tutti loro conducono una vita felice, perché amati dal loro padroncino Andy e la sua sorellina Molly. Tutto questo però sta per cambiare: infatti, c'è il compleanno di Andy, il quale riceve molti regali, tra i quali il più importante è niente poco di meno che il giocattolo del momento, ovvero Buzz Lightyear, il quale non ci mette molto a prendere il posto di Woody nel cuore di Andy. In preda a un atto di gelosia Woody escogita un piccolo trucchetto per sbarazzarsi di Buzz e, distraendolo, utilizza la macchinina telecomandata per far cadere Buzz dalla scrivania. Questa però urta la bacheca dei ricordi di Andy, che colpisce il mappamondo, il quale rischia di investire Buzz, ma che invece lo fa precipitare fuori dalla finestra, dopo aver colpito la lampada che, ruotando a 360°, investe quest'ultimo. Furiosi per il comportamento di Woody, gli altri giocattoli vogliono fargli fare la stessa identica fine, ma devono desistere, poiché Andy arriva per prendere sia lui che Buzz, ma non notando quest'ultimo prende il primo. Parte a questo punto l'operazione per riportare Buzz a casa, la quale però si rivela più difficile del previsto. Giunti a una stazione di servizio, Buzz e Woody si scambiano quattro chiacchere non molto amichevoli sul fatto che il primo è convinto sin dall'inizio di essere uno Space Ranger, mentre il secondo lo accusa di essere suonato e di avergli rubato lo spazio nella vita di Andy. Ciononostante, i due provano a ritrovare la via per la casa di Andy e giungono al fast food, dove questo si è recato con la mamma e la sorellina. Sfortunatamente, Buzz, ossessionato dal fatto di dover ritornare al "Commando Stellare", si imbuca in quella che lui pensa sia essere un'astronave, e insieme a Woody finisce per essere preso da Sid, vicino di Andy e una sorta di teppista/vandalo abituato a distruggere i giocattoli, a partire da quelli di sua sorella Hannah, che come lui ha tutti i giocattoli possibili, ma che a differenza di lui non nutre alcun rispetto per essi, percependoli solo come oggetti da maltrattare e distruggere. Finiti nella camera di questo, i due si rendono conto di essere finiti in una sorta di camera degli orrori, e fanno l'incontro di tutti i giocattoli che il ragazzo ha distrutto. Decidono di darsi alla fuga, ma non è così semplice, poiché devono anche vedersela con il cane del ragazzo, abituato anche lui a distruggere i giocattoli insieme al suo padroncino. La situazione si fa insopportabile e i due sono sempre più vicini a subire maltrattamenti di ogni genere. Infatti Sid ha acquistato un razzo con il quale intende distruggere Buzz, il quale nel frattempo, avendo visto una pubblicità di sé stesso e avendo provato a volare con il suo famoso motto "Verso l'infinito e oltre", fallendo, capisce di non essere altro che un giocattolo e cade in depressione. A questo punto Woody non ha altra scelta che cooperare con i giocattoli deturpati per salvare Buzz e dare una bella lezione a Sid. Decide quindi di escogitare un piano di fuga e di cercare di raggiungere Andy con Buzz, per redimersi dalla colpa di aver provato a sbarazzarsi di lui davanti agli altri giocattoli. Alla fine i due, con l'aiuto dei giocattoli distrutti, riescono a dare una bella lezione a Sid e cercano di tornare a casa di Andy*. Dopo numerosi tentativi, alla fine riescono a farcela e, aiutati dai loro amici, riescono a tornare a casa di Andy.
E qui si astrae il fulcro della vicenda, cioè che nella vita bisogna imparare a valorizzare quello che ci sta a cuore e non a distruggerlo per noia, perché altrimenti da grandi non si valorizza niente. Un racconto originale, semplice e significativo, da rivedere più volte per capire e apprezzare quello che abbiamo sotto una diversa luce e/o da più punti di vista, prospettive, e quindi stare meglio anche con noi stessi. I personaggi, come detto sopra, sono grandiosi, semplici e veramente imprevedibili, originali, divertenti, pieni di pathos, sentimenti, emozioni, e questo deve farci riflettere sull'importanza della nostra infanzia, perché è la fase che segna poi l'adolescenza, l'età adulta e poi la vecchiaia; ognuno di loro ha una storia, anzi più di una singola storia da raccontare e che si intreccia con le nostre vite. Da qui, l'importanza dove, come, perché, quando, quanto, a quale scopo/fine queste storie ci appartengono o meno. Quest'opera vuole essere anche un invito rivolto ai genitori ad assumersi la responsabilità di essere partecipi della vita dei propri figli e quindi giocare con loro. Come disse lo scrittore tedesco Friedrich Schiller: "Il bambino che non gioca non sarà un adulto serio e/o responsabile".
* Per quanto riguarda la figura Sid, occorre apportare delle aggiunte: mi torna in mente un opuscolo diffuso dal Dipartimento di Polizia di Houston, in Texas, ma che in realtà è una sorta di provocazione e un invito ulteriore ai genitori a riflettere attentamente sull'educazione da impartire ai propri figli ancora prima di metterli al mondo e/o sposarsi:
1 - Cominciate fin dall’infanzia a dare al bambino tutto ciò che vuole: egli crederà così, quando sarà cresciuto, che tutto il mondo abbia il dovere di mantenerlo.
2 - Se a due o tre anni pronuncia brutte parole, mettetevi a ridere e dite che è molto intelligente e spiritoso, così egli si inorgoglirà ad usare espressioni sempre peggiori col passare del tempo.
3 - Non dategli nessuna educazione religiosa, soprattutto non insegnategli preghiere, per non urtare la sua libertà di coscienza. Quando avrà ventuno anni, sceglierà egli la sua religione o non ne sceglierà alcuna.
4 - Non insegnategli mai alcuna distinzione tra bene e male; lo insegna la moderna scienza della psicanalisi. Più tardi, quando sarà arrestato per il furto di una automobile, penserà che la società è maldisposta verso di lui e si crederà un perseguitato.
5 - Raccogliete da terra tutte le cose che egli vi getta: giocattoli, libri, bucce di frutta, carta, scarpe, ecc. Fate sempre voi quello che deve far lui; così capirà che gli volete bene e si abituerà ad addossare agli altri le proprie responsabilità.
6 - Lasciategli leggere tutto quello che gli capita fra le mani; non intromettetevi nelle sue cose private, così imparerà a far da sé e crescerà spigliato e disinvolto. Non sognatevi di chiedere dove va on con chi va; ciò metterebbe barriere insulse al suo spirito libero.
7 - Tra voi genitori litigate spesso in sua presenza; così si abituerà per tempo alle difficoltà matrimoniali e non resterà dolorosamente sorpreso il giorno in cui vi separerete tra coniugi. Soffrirà meno quando avverrà il fattaccio.
8 - Date al figlio tutto il denaro che vuole, senza permettergli di faticare per guadagnarlo; perché mai, poverino, rendergli la vita difficile?
9 - Soddisfate ogni suo desiderio di mangiare, di bere, di comodità; anzi prevenitelo nei suoi desideri, così eviterete di umiliarlo costringendolo a chiedere.
10 - Difendetelo sempre dalle cattiverie dei figli dei vicini o dei compagni di scuola. Soprattutto prendete le sue parti di fronte ai maestri di scuola; fategli vedere che voi gli date sempre ragione ad ogni costo. Se non riuscite a spuntarla, consolatelo dicendo che tutto il mondo ha dei pregiudizi contro di lui.
11 - Non sgridatelo mai, qualunque cosa faccia: potrebbe spaventarsi e ammalarsi. Soprattutto non adoperate mai gli scapaccioni; potrebbe odiarvi o abituarsi a subire violenza e indebolire il suo carattere.
12 - Se domani succederanno del pasticci e il ragazzo darà da fare anche alla polizia, non lasciatevi divorare dai rimorsi; dite che il figlio è sempre stato così fin da piccolo e non era in vostro potere cambiargli il temperamento. Così anche la vostra coscienza sarà tranquilla.
13 - Preparatelo a una vita piena di piaceri; non ne avrà molti, ve l’assicuro.
Ora non si ci aspetta che questo opuscolo vada seguito alla lettera, ma che in riferimento alla figura di Sid, il quale si comporta come un teppista incallito e avverso alle regole, alcune di quelle presenti in questo opuscolo andrebbero applicate, e forse è questo il collegamento che si può effettuare con la trama, in modo da evitare di generare altri potenziali delinquenti o ragazzini troppo viziati, come ad esempio quelli descritti da Roald Dahl ne "La fabbrica di cioccolato", dove anch'egli invita i genitori a ragionare sulla propria maternità/paternità e a capire loro per primi dove, come, quando, quanto, perché a quale scopo/fine sbagliano nell'educazione dei propri figli e/o soprattutto assecondando ogni loro desiderio/capriccio/piagnisteo.
È il primo capitolo della tetralogia sui giocattoli targata Disney Pixar. Posso cominciare con il dire che dal primo momento che l'ho visto mi sono a dir poco innamorato di questo film. È stata una sorta di rivelazione, una rivelazione che a distanza di anni non smette di far pensare, riflettere sul nostro rapporto con noi stessi e soprattutto con i nostri ricordi più importanti. Perché è proprio di questo che si tratta. Cosa succederebbe se i nostri giocattoli prendessero vita e ci raccontassero tutto quello che provano, che hanno provato, che desiderano, che sentono e/o che hanno sentito quando erano e/o sono con noi? Come, dove, perché, a quale scopo e/o fine ce lo direbbero? Come si comporterebbero e che cosa farebbero nella loro vita? Alcune di queste domande trovano una prima risposta in questo primo capitolo di una delle saghe (se così possiamo chiamarla) più incredibili e originali che siano mai state concepite e create. La storia è a dir poco grandiosa, sensazionale, commovente, comica, ma anche piena di lezioni di vita e messaggi importanti, i quali necessitano di tempo, pazienza, costanza, riflessione, rielaborazione per essere appresi in pieno.
Già l'introduzione con la canzone "Un grande amico in me", marchio sonoro della serie, è d'impatto e infonde in noi quei sentimenti genuini, sinceri e spontanei che rievocano quei ricordi della nostra infanzia che non vorremmo mai scordare e che non si devono dimenticare. La grafica è semplicemente sorprendente con quel 3D che esalta l'ambientazione così come i personaggi protagonisti della vicenda, che ottengono un senso di profondità che lascia sbalordito chiunque lo osservi e lo fa immergere/immedesimare. Proprio i personaggi sono grandiosi, a partire da Woody, il quale dimostra di essere il capo banda, ma che a dispetto di quello che sembra ha sempre bisogno di una mano, anche se non lo dà a vedere. Poi abbiamo Mr. Potato, il quale sembra un tipo un po' antipatico, ma che in fondo dimostra di avere "il componente più essenziale che riguarda i giocattoli tanto quanto gli esseri umani, cioè il cuore. Seguono Rex, il tirannosauro, il quale cerca di migliorare il suo portamento e il suo comportamento/atteggiamento da dinosauro, Slinky, il cane snodabile, i soldati, sempre pronti ad eseguire gli ordini, Ham, il salvadanaio a forma di maialino, le scimmiette, il microfono, il cannocchiale, la macchinina telecomandata e tutti gli altri giocattoli. Tutti loro conducono una vita felice, perché amati dal loro padroncino Andy e la sua sorellina Molly. Tutto questo però sta per cambiare: infatti, c'è il compleanno di Andy, il quale riceve molti regali, tra i quali il più importante è niente poco di meno che il giocattolo del momento, ovvero Buzz Lightyear, il quale non ci mette molto a prendere il posto di Woody nel cuore di Andy. In preda a un atto di gelosia Woody escogita un piccolo trucchetto per sbarazzarsi di Buzz e, distraendolo, utilizza la macchinina telecomandata per far cadere Buzz dalla scrivania. Questa però urta la bacheca dei ricordi di Andy, che colpisce il mappamondo, il quale rischia di investire Buzz, ma che invece lo fa precipitare fuori dalla finestra, dopo aver colpito la lampada che, ruotando a 360°, investe quest'ultimo. Furiosi per il comportamento di Woody, gli altri giocattoli vogliono fargli fare la stessa identica fine, ma devono desistere, poiché Andy arriva per prendere sia lui che Buzz, ma non notando quest'ultimo prende il primo. Parte a questo punto l'operazione per riportare Buzz a casa, la quale però si rivela più difficile del previsto. Giunti a una stazione di servizio, Buzz e Woody si scambiano quattro chiacchere non molto amichevoli sul fatto che il primo è convinto sin dall'inizio di essere uno Space Ranger, mentre il secondo lo accusa di essere suonato e di avergli rubato lo spazio nella vita di Andy. Ciononostante, i due provano a ritrovare la via per la casa di Andy e giungono al fast food, dove questo si è recato con la mamma e la sorellina. Sfortunatamente, Buzz, ossessionato dal fatto di dover ritornare al "Commando Stellare", si imbuca in quella che lui pensa sia essere un'astronave, e insieme a Woody finisce per essere preso da Sid, vicino di Andy e una sorta di teppista/vandalo abituato a distruggere i giocattoli, a partire da quelli di sua sorella Hannah, che come lui ha tutti i giocattoli possibili, ma che a differenza di lui non nutre alcun rispetto per essi, percependoli solo come oggetti da maltrattare e distruggere. Finiti nella camera di questo, i due si rendono conto di essere finiti in una sorta di camera degli orrori, e fanno l'incontro di tutti i giocattoli che il ragazzo ha distrutto. Decidono di darsi alla fuga, ma non è così semplice, poiché devono anche vedersela con il cane del ragazzo, abituato anche lui a distruggere i giocattoli insieme al suo padroncino. La situazione si fa insopportabile e i due sono sempre più vicini a subire maltrattamenti di ogni genere. Infatti Sid ha acquistato un razzo con il quale intende distruggere Buzz, il quale nel frattempo, avendo visto una pubblicità di sé stesso e avendo provato a volare con il suo famoso motto "Verso l'infinito e oltre", fallendo, capisce di non essere altro che un giocattolo e cade in depressione. A questo punto Woody non ha altra scelta che cooperare con i giocattoli deturpati per salvare Buzz e dare una bella lezione a Sid. Decide quindi di escogitare un piano di fuga e di cercare di raggiungere Andy con Buzz, per redimersi dalla colpa di aver provato a sbarazzarsi di lui davanti agli altri giocattoli. Alla fine i due, con l'aiuto dei giocattoli distrutti, riescono a dare una bella lezione a Sid e cercano di tornare a casa di Andy*. Dopo numerosi tentativi, alla fine riescono a farcela e, aiutati dai loro amici, riescono a tornare a casa di Andy.
E qui si astrae il fulcro della vicenda, cioè che nella vita bisogna imparare a valorizzare quello che ci sta a cuore e non a distruggerlo per noia, perché altrimenti da grandi non si valorizza niente. Un racconto originale, semplice e significativo, da rivedere più volte per capire e apprezzare quello che abbiamo sotto una diversa luce e/o da più punti di vista, prospettive, e quindi stare meglio anche con noi stessi. I personaggi, come detto sopra, sono grandiosi, semplici e veramente imprevedibili, originali, divertenti, pieni di pathos, sentimenti, emozioni, e questo deve farci riflettere sull'importanza della nostra infanzia, perché è la fase che segna poi l'adolescenza, l'età adulta e poi la vecchiaia; ognuno di loro ha una storia, anzi più di una singola storia da raccontare e che si intreccia con le nostre vite. Da qui, l'importanza dove, come, perché, quando, quanto, a quale scopo/fine queste storie ci appartengono o meno. Quest'opera vuole essere anche un invito rivolto ai genitori ad assumersi la responsabilità di essere partecipi della vita dei propri figli e quindi giocare con loro. Come disse lo scrittore tedesco Friedrich Schiller: "Il bambino che non gioca non sarà un adulto serio e/o responsabile".
* Per quanto riguarda la figura Sid, occorre apportare delle aggiunte: mi torna in mente un opuscolo diffuso dal Dipartimento di Polizia di Houston, in Texas, ma che in realtà è una sorta di provocazione e un invito ulteriore ai genitori a riflettere attentamente sull'educazione da impartire ai propri figli ancora prima di metterli al mondo e/o sposarsi:
1 - Cominciate fin dall’infanzia a dare al bambino tutto ciò che vuole: egli crederà così, quando sarà cresciuto, che tutto il mondo abbia il dovere di mantenerlo.
2 - Se a due o tre anni pronuncia brutte parole, mettetevi a ridere e dite che è molto intelligente e spiritoso, così egli si inorgoglirà ad usare espressioni sempre peggiori col passare del tempo.
3 - Non dategli nessuna educazione religiosa, soprattutto non insegnategli preghiere, per non urtare la sua libertà di coscienza. Quando avrà ventuno anni, sceglierà egli la sua religione o non ne sceglierà alcuna.
4 - Non insegnategli mai alcuna distinzione tra bene e male; lo insegna la moderna scienza della psicanalisi. Più tardi, quando sarà arrestato per il furto di una automobile, penserà che la società è maldisposta verso di lui e si crederà un perseguitato.
5 - Raccogliete da terra tutte le cose che egli vi getta: giocattoli, libri, bucce di frutta, carta, scarpe, ecc. Fate sempre voi quello che deve far lui; così capirà che gli volete bene e si abituerà ad addossare agli altri le proprie responsabilità.
6 - Lasciategli leggere tutto quello che gli capita fra le mani; non intromettetevi nelle sue cose private, così imparerà a far da sé e crescerà spigliato e disinvolto. Non sognatevi di chiedere dove va on con chi va; ciò metterebbe barriere insulse al suo spirito libero.
7 - Tra voi genitori litigate spesso in sua presenza; così si abituerà per tempo alle difficoltà matrimoniali e non resterà dolorosamente sorpreso il giorno in cui vi separerete tra coniugi. Soffrirà meno quando avverrà il fattaccio.
8 - Date al figlio tutto il denaro che vuole, senza permettergli di faticare per guadagnarlo; perché mai, poverino, rendergli la vita difficile?
9 - Soddisfate ogni suo desiderio di mangiare, di bere, di comodità; anzi prevenitelo nei suoi desideri, così eviterete di umiliarlo costringendolo a chiedere.
10 - Difendetelo sempre dalle cattiverie dei figli dei vicini o dei compagni di scuola. Soprattutto prendete le sue parti di fronte ai maestri di scuola; fategli vedere che voi gli date sempre ragione ad ogni costo. Se non riuscite a spuntarla, consolatelo dicendo che tutto il mondo ha dei pregiudizi contro di lui.
11 - Non sgridatelo mai, qualunque cosa faccia: potrebbe spaventarsi e ammalarsi. Soprattutto non adoperate mai gli scapaccioni; potrebbe odiarvi o abituarsi a subire violenza e indebolire il suo carattere.
12 - Se domani succederanno del pasticci e il ragazzo darà da fare anche alla polizia, non lasciatevi divorare dai rimorsi; dite che il figlio è sempre stato così fin da piccolo e non era in vostro potere cambiargli il temperamento. Così anche la vostra coscienza sarà tranquilla.
13 - Preparatelo a una vita piena di piaceri; non ne avrà molti, ve l’assicuro.
Ora non si ci aspetta che questo opuscolo vada seguito alla lettera, ma che in riferimento alla figura di Sid, il quale si comporta come un teppista incallito e avverso alle regole, alcune di quelle presenti in questo opuscolo andrebbero applicate, e forse è questo il collegamento che si può effettuare con la trama, in modo da evitare di generare altri potenziali delinquenti o ragazzini troppo viziati, come ad esempio quelli descritti da Roald Dahl ne "La fabbrica di cioccolato", dove anch'egli invita i genitori a ragionare sulla propria maternità/paternità e a capire loro per primi dove, come, quando, quanto, perché a quale scopo/fine sbagliano nell'educazione dei propri figli e/o soprattutto assecondando ogni loro desiderio/capriccio/piagnisteo.