Ichi the Killer - Episode 0
Attenzione: la recensione contiene spoiler
È un anime movie decisamente duro e crudo che lascia poco spazio agli equivoci e ai fraintendimenti riguardo la vita del protagonista.
"Ichi the Killer - Episode 0" è il racconto senza tanti peli sulla lingua della vita sciagurata e disgraziata o, per essere più precisi, dell'adolescenza sciagurata e disgraziata di un ragazzo che, a furia di cercare di piacere a tutti, finisce col perdere di vista ciò che veramente conta e si trasforma a poco a poco per il contatto con la realtà che lo circonda. Purtroppo, il suo carattere eccessivamente mite lo mette sempre nelle situazioni peggiori: i suoi genitori lo criticano perché prende sempre voti bassi agli esami a scuola, dove i suoi compagni lo bullizzano; al lavoro combina sempre qualche disastro e viene perciò richiamato molto spesso dal suo capo, il quale minaccia di licenziarlo, e gli detrae i soldi dalla sua paga quando combina qualche disastro; a peggiorare la sua situazione, ci si mette la sua parafilia per il sangue, a causa della quale si eccita quando lo vede e, quando ammazza un coniglio sul punto di morire, il suo migliore amico lo ricatta, chiedendogli più soldi per il suo silenzio, altrimenti minaccia di riferire tutto agli insegnanti, i quali lo segnaleranno anche ai suoi genitori. Purtroppo, un giorno, il suo amico non è contento dei soldi che gli dà e che ha rubato dal portafoglio di sua madre, prima di ucciderla insieme a suo padre e a suo fratello. A questo, Ichi (questo il nome del protagonista) perde il proprio autocontrollo, a seguito di un pugno sferratogli dal suo amico Kaneda, a causa del quale si eccita alla vista del suo sangue, e lo uccide tirandogli un potente calcio in faccia, insieme ad altri sulle costole e sul resto del corpo. A seguire, si scopre che frequenta un corso di karate, dove dimostra una certa abilità anche nel sapere sferrare colpi mortali. Per questo viene punito dall'istruttore e viene anche notato da una compagna, che è eccitata dal modo con cui combatte; quando tre loschi individui li circondano per abusare di lei, lei si fa sotto e prende uno di loro, sfinendolo. Più tardi, i due si recano in un albergo dell'amore, dove lei vuole consumare un rapporto violento. Ma Shiroshi non ne vuole sapere e la picchia, aumentando la sua eccitazione sessuale. Esce dall'albergo e si ritrova i tre che prima avevano cercato di violentare la ragazza, ma in preda al suo raptus di follia, Ichi li uccide tutti e tre. La vicenda si conclude con la ragazza che sta parlando con il Signor Tanabe riguardo ai progressi fatti da Ichi. Questi decide di reclutarlo nel suo esercito. Una conclusione piuttosto aberrante, anche se lasciata purtroppo in sospeso.
La storia ha indubbiamente un certo potenziale, che si dipana a poco a poco. Ovviamente, per capire tutta la storia, si dovrebbe leggere anche il manga e vedere anche la serie. I personaggi sono decisamente schizzati e fuori di testa, uno più dell'altro. A partire dal protagonista, il quale denota un carattere mite che finisce poi per esplodere e che si scatena in tutta la sua furia omicida. Segue poi la famiglia: abbiamo i genitori, i quali dimostrano scarso e alcun affetto per il protagonista, il padre-padrone, manesco, violento, maniaco, poi la madre isterica, donna non realizzata, e il fratello insofferente, menefreghista, il quale non nutre alcun rispetto per suo fratello. Ci sono poi i compagni di scuola che lo bullizzano, e quindi non provano loro stessi alcun rispetto per il protagonista e si divertono a pestarlo, mancando quindi di empatia, solidarietà. Ma il peggiore di tutti a mio avviso è il cosiddetto "amico", Kaneda, il quale si fa pagare per il suo silenzio e, quando non viene corrisposto in denaro, dimostra la sua natura crudele e spietata, facendo impazzire il protagonista. Questi comincia quindi a subire una metamorfosi e quindi una serie di mutamenti, ma in peggio: viene in mente il detto "Non c'è cattivo peggiore di un buono che diventa cattivo", il che corrisponde alla trama del film. Segue la ragazza, compagna di allenamento che dimostra una sorta di eccitazione per la violenza, e, quando chiede al protagonista di picchiarla, questa si eccita ancora di più. Una piccola parentesi la apriamo anche per i tre bulletti di strada, i quali contribuiscono alla trasformazione del protagonista da ragazzo mite a macchina da guerra, sadica, il quale, avendo sempre sofferto di una sindrome che gli impedisce di distinguere il bene dal male, ora può sfogarsi liberamente e dare impulso alle sue fantasie più sfrenate.
La storia è caratterizzata da uno scorrimento veloce, ma questo va bene, perché mette in risalto anche le parti più importanti della trama. La colonna sonora è veramente dura e cruda, ma ci sta bene, perché serve ad enfatizzare il sadismo, la crudeltà, la violenza delle scene. L'ambientazione è fortemente caratterizzata dalla presenza di molti angoli bui, e anche questo contribuisce a rendere la trama ancora più spaventosa e inquietante, soprattutto per quanto riguarda le scene di violenza, ma anche quelle di sesso. Le scene sono a dir poco cariche di tensione, rabbia, collera, ira, paura, sadismo, perversione, manie, paranoie, complessi, ossessioni, disturbi che danno alla vicenda una tinta thriller.
A mio avviso è un piccolo capolavoro, sarebbe opportuno vedere anche la serie per fare un paragone.
È un anime movie decisamente duro e crudo che lascia poco spazio agli equivoci e ai fraintendimenti riguardo la vita del protagonista.
"Ichi the Killer - Episode 0" è il racconto senza tanti peli sulla lingua della vita sciagurata e disgraziata o, per essere più precisi, dell'adolescenza sciagurata e disgraziata di un ragazzo che, a furia di cercare di piacere a tutti, finisce col perdere di vista ciò che veramente conta e si trasforma a poco a poco per il contatto con la realtà che lo circonda. Purtroppo, il suo carattere eccessivamente mite lo mette sempre nelle situazioni peggiori: i suoi genitori lo criticano perché prende sempre voti bassi agli esami a scuola, dove i suoi compagni lo bullizzano; al lavoro combina sempre qualche disastro e viene perciò richiamato molto spesso dal suo capo, il quale minaccia di licenziarlo, e gli detrae i soldi dalla sua paga quando combina qualche disastro; a peggiorare la sua situazione, ci si mette la sua parafilia per il sangue, a causa della quale si eccita quando lo vede e, quando ammazza un coniglio sul punto di morire, il suo migliore amico lo ricatta, chiedendogli più soldi per il suo silenzio, altrimenti minaccia di riferire tutto agli insegnanti, i quali lo segnaleranno anche ai suoi genitori. Purtroppo, un giorno, il suo amico non è contento dei soldi che gli dà e che ha rubato dal portafoglio di sua madre, prima di ucciderla insieme a suo padre e a suo fratello. A questo, Ichi (questo il nome del protagonista) perde il proprio autocontrollo, a seguito di un pugno sferratogli dal suo amico Kaneda, a causa del quale si eccita alla vista del suo sangue, e lo uccide tirandogli un potente calcio in faccia, insieme ad altri sulle costole e sul resto del corpo. A seguire, si scopre che frequenta un corso di karate, dove dimostra una certa abilità anche nel sapere sferrare colpi mortali. Per questo viene punito dall'istruttore e viene anche notato da una compagna, che è eccitata dal modo con cui combatte; quando tre loschi individui li circondano per abusare di lei, lei si fa sotto e prende uno di loro, sfinendolo. Più tardi, i due si recano in un albergo dell'amore, dove lei vuole consumare un rapporto violento. Ma Shiroshi non ne vuole sapere e la picchia, aumentando la sua eccitazione sessuale. Esce dall'albergo e si ritrova i tre che prima avevano cercato di violentare la ragazza, ma in preda al suo raptus di follia, Ichi li uccide tutti e tre. La vicenda si conclude con la ragazza che sta parlando con il Signor Tanabe riguardo ai progressi fatti da Ichi. Questi decide di reclutarlo nel suo esercito. Una conclusione piuttosto aberrante, anche se lasciata purtroppo in sospeso.
La storia ha indubbiamente un certo potenziale, che si dipana a poco a poco. Ovviamente, per capire tutta la storia, si dovrebbe leggere anche il manga e vedere anche la serie. I personaggi sono decisamente schizzati e fuori di testa, uno più dell'altro. A partire dal protagonista, il quale denota un carattere mite che finisce poi per esplodere e che si scatena in tutta la sua furia omicida. Segue poi la famiglia: abbiamo i genitori, i quali dimostrano scarso e alcun affetto per il protagonista, il padre-padrone, manesco, violento, maniaco, poi la madre isterica, donna non realizzata, e il fratello insofferente, menefreghista, il quale non nutre alcun rispetto per suo fratello. Ci sono poi i compagni di scuola che lo bullizzano, e quindi non provano loro stessi alcun rispetto per il protagonista e si divertono a pestarlo, mancando quindi di empatia, solidarietà. Ma il peggiore di tutti a mio avviso è il cosiddetto "amico", Kaneda, il quale si fa pagare per il suo silenzio e, quando non viene corrisposto in denaro, dimostra la sua natura crudele e spietata, facendo impazzire il protagonista. Questi comincia quindi a subire una metamorfosi e quindi una serie di mutamenti, ma in peggio: viene in mente il detto "Non c'è cattivo peggiore di un buono che diventa cattivo", il che corrisponde alla trama del film. Segue la ragazza, compagna di allenamento che dimostra una sorta di eccitazione per la violenza, e, quando chiede al protagonista di picchiarla, questa si eccita ancora di più. Una piccola parentesi la apriamo anche per i tre bulletti di strada, i quali contribuiscono alla trasformazione del protagonista da ragazzo mite a macchina da guerra, sadica, il quale, avendo sempre sofferto di una sindrome che gli impedisce di distinguere il bene dal male, ora può sfogarsi liberamente e dare impulso alle sue fantasie più sfrenate.
La storia è caratterizzata da uno scorrimento veloce, ma questo va bene, perché mette in risalto anche le parti più importanti della trama. La colonna sonora è veramente dura e cruda, ma ci sta bene, perché serve ad enfatizzare il sadismo, la crudeltà, la violenza delle scene. L'ambientazione è fortemente caratterizzata dalla presenza di molti angoli bui, e anche questo contribuisce a rendere la trama ancora più spaventosa e inquietante, soprattutto per quanto riguarda le scene di violenza, ma anche quelle di sesso. Le scene sono a dir poco cariche di tensione, rabbia, collera, ira, paura, sadismo, perversione, manie, paranoie, complessi, ossessioni, disturbi che danno alla vicenda una tinta thriller.
A mio avviso è un piccolo capolavoro, sarebbe opportuno vedere anche la serie per fare un paragone.
[VOTO 6,5]
Fresco fresco del manga "Ichi the Killer", sono andato a vedermi questo Ichi - Episode 0: un prequel(li adoro) prodotto nel 2002 dalla Media Suits e diretto da Shinji Ishidaira. Incuriosito sia per la trama che per il fatto che durando 40 minuti, non mi avrebbe tolto così tanto tempo.
PREMETTO che Ichi the Killer(ho recensito anche questo) l'ho trovato un manga con una grande sceneggiatura, ma per molti aspetti eccessivamente psicotico, sadico e violento, in maniera anche ingiustificata.
TRAMA
Si parte in sostanza dall'atto conclusivo del manga, per poi sfociare immediatamente nell'infanzia liceale del ragazzo. In questo frangente verranno chiarite e specificate moltissime questioni riguardanti l'infanzia del ragazzo, focalizzandosi soprattutto nelle relazioni famiglia - scuola, in cui le seconde erano già state chiarite, mentre le prime no. Con questo verranno mostrato le violenze psicologiche, le prepotenze subite dirette ad Ichi ed anche ai primi incontri col vecchio e le prime lezioni di Karate.
La storia è proprio un piccolo resoconto infantile - giovanile del ragazzo, per chiarificarne e consolidarne la psiche del personaggio di Ichi. Tutto sommato per durare 40 minuti vien ben amalgamato il tutto: rimanendo, a mio avviso, un po' violento. Sicuramente questa volta in modo meno esplicito e fin quasi a tratti con una violenza ridicola. La sceneggiatura è stata scritta Sakichi Satō e non da Yamamoto e si vede, risultando un po' sempliciotta, ma che tuttavia risulta andar bene in questa circostanza.
DISEGNO
Il disegno ed il tratto di per se sono "abbastanza"(diciamo sufficientemente) fedeli al manga. Il disegno è molto "meno squadrato e più "moderno" accompagnato da dei colori abbastanza pieni e lucidi. Ma la nota dolente c'è(eccome): le animazioni fanno veramente pietà. Penso siano tra le animazioni più brutte che abbia mai visto, rovinando purtroppo tutto l'aspetto visivo che già era al limite della sufficienza. Indubbiamente la funzione di questo Episode 0 è più che altro quello di incrementare la psicologia di Ichi e chiarirne certe parti, quindi per alcuni aspetti poteva anche essere ritrasposto in un mini - libro di 20 pagine: in questo caso il risultato sarebbe stato pressappoco lo stesso. Però indubbiamente le animazioni dovevano esser meglio curate, se non completamente stravolte in qualcosa di più consono e soprattutto sufficiente.
SONORO
L'ho visto in lingua originale con sottotitoli in inglese. A me il giapponese piace moltissimo da sentire, ma qui le voci di Ichi e di Kakihara sono un po' troppo "da grande" , rimanendo comunque piacevoli da sentire. I sottotioli inglesi inoltre erano molto chiari.
N.B, La voce di Kakihara è stata data da Takeshi Mike, il regista della trasposizione cinematografica. Trovata sicuramente carina
COLONNA SONORA
La colonna sono si basa praticamente solo su due canzoni: una all'inizio e l'altra nell'ending. La prima parte dell'opening(se così si vuol chiamare) l'ho trovata centratissima con quel ripetersi della voce femminile, mentre successivamente la musica "sclera" come il pianto di Ichi ed impazzisce: la prima parte si focalizza benissimo nel contesto notturno giapponese; la seconda con la psiche di Ichi. La seconda soundtrack mi ha colpito molto meno, rimanendo però discretamente configurata col contesto. Da questo lato non pecca la colonna sonora.
In conclusione questo Episode 0 l'ho trovato più che sufficiente. Un 6,5 di manica larga proprio perché in questo prequel viene ben chiarificato cosa succede nell'infanzia di Ichi, implementandone la psiche del personaggio e dandone una miglior caratterizzazione (anche se con una sceneggiatura non degna del manga). In secondo luogo, perché dura molto poco(neanche 40 minuti) non risultando così pesante per le animazioni oscene che ci accompagneranno per questi minuti.
Fresco fresco del manga "Ichi the Killer", sono andato a vedermi questo Ichi - Episode 0: un prequel(li adoro) prodotto nel 2002 dalla Media Suits e diretto da Shinji Ishidaira. Incuriosito sia per la trama che per il fatto che durando 40 minuti, non mi avrebbe tolto così tanto tempo.
PREMETTO che Ichi the Killer(ho recensito anche questo) l'ho trovato un manga con una grande sceneggiatura, ma per molti aspetti eccessivamente psicotico, sadico e violento, in maniera anche ingiustificata.
TRAMA
Si parte in sostanza dall'atto conclusivo del manga, per poi sfociare immediatamente nell'infanzia liceale del ragazzo. In questo frangente verranno chiarite e specificate moltissime questioni riguardanti l'infanzia del ragazzo, focalizzandosi soprattutto nelle relazioni famiglia - scuola, in cui le seconde erano già state chiarite, mentre le prime no. Con questo verranno mostrato le violenze psicologiche, le prepotenze subite dirette ad Ichi ed anche ai primi incontri col vecchio e le prime lezioni di Karate.
La storia è proprio un piccolo resoconto infantile - giovanile del ragazzo, per chiarificarne e consolidarne la psiche del personaggio di Ichi. Tutto sommato per durare 40 minuti vien ben amalgamato il tutto: rimanendo, a mio avviso, un po' violento. Sicuramente questa volta in modo meno esplicito e fin quasi a tratti con una violenza ridicola. La sceneggiatura è stata scritta Sakichi Satō e non da Yamamoto e si vede, risultando un po' sempliciotta, ma che tuttavia risulta andar bene in questa circostanza.
DISEGNO
Il disegno ed il tratto di per se sono "abbastanza"(diciamo sufficientemente) fedeli al manga. Il disegno è molto "meno squadrato e più "moderno" accompagnato da dei colori abbastanza pieni e lucidi. Ma la nota dolente c'è(eccome): le animazioni fanno veramente pietà. Penso siano tra le animazioni più brutte che abbia mai visto, rovinando purtroppo tutto l'aspetto visivo che già era al limite della sufficienza. Indubbiamente la funzione di questo Episode 0 è più che altro quello di incrementare la psicologia di Ichi e chiarirne certe parti, quindi per alcuni aspetti poteva anche essere ritrasposto in un mini - libro di 20 pagine: in questo caso il risultato sarebbe stato pressappoco lo stesso. Però indubbiamente le animazioni dovevano esser meglio curate, se non completamente stravolte in qualcosa di più consono e soprattutto sufficiente.
SONORO
L'ho visto in lingua originale con sottotitoli in inglese. A me il giapponese piace moltissimo da sentire, ma qui le voci di Ichi e di Kakihara sono un po' troppo "da grande" , rimanendo comunque piacevoli da sentire. I sottotioli inglesi inoltre erano molto chiari.
N.B, La voce di Kakihara è stata data da Takeshi Mike, il regista della trasposizione cinematografica. Trovata sicuramente carina
COLONNA SONORA
La colonna sono si basa praticamente solo su due canzoni: una all'inizio e l'altra nell'ending. La prima parte dell'opening(se così si vuol chiamare) l'ho trovata centratissima con quel ripetersi della voce femminile, mentre successivamente la musica "sclera" come il pianto di Ichi ed impazzisce: la prima parte si focalizza benissimo nel contesto notturno giapponese; la seconda con la psiche di Ichi. La seconda soundtrack mi ha colpito molto meno, rimanendo però discretamente configurata col contesto. Da questo lato non pecca la colonna sonora.
In conclusione questo Episode 0 l'ho trovato più che sufficiente. Un 6,5 di manica larga proprio perché in questo prequel viene ben chiarificato cosa succede nell'infanzia di Ichi, implementandone la psiche del personaggio e dandone una miglior caratterizzazione (anche se con una sceneggiatura non degna del manga). In secondo luogo, perché dura molto poco(neanche 40 minuti) non risultando così pesante per le animazioni oscene che ci accompagneranno per questi minuti.
<i>Ichi the Killer</i> è un'opera che ho scoperto grazie alla mia crescente passione per la cinematografia asiatica di stampo principalmente horror/thriller, anche se nel complesso il film del genio di Takashi Miike si dimostrava estremamente "fumettistico", anche se macchiato di gore e intriso d'azione alla Tarantino, in una miscela particolarmente esplosiva che dava veramente l'impressione d'intrattenersi con un manga in movimento. Ed è proprio dall'omonimo manga di Hideo Yamamoto che nasceva nel 2001 uno dei film più controversi del regista nipponico, cui, soltanto un anno dopo, seguiva un altro prodotto non cartaceo, ovvero l'OAV in questione, <i>Episode 0</i>.
Il titolo fa intendere che stiamo parlando di una sorta di prequel, che è però esclusivamente legato a un personaggio particolare. Doveva trattarsi per forza di lui, Ichi: chi avrà già avuto modo d'incontrare questa figura, sa bene che non si tratta di quella di una persona "a posto", e nemmeno di un semplice killer di quelli di cui si parla di solito.
Il passato del "numero uno" viene finalmente svelato ed è raccontato in maniera allucinante quanto esplicita. Alcune sequenze restano controvoglia impresse per la violenza in esse ritratte, ma purtroppo anche per la scarsa realizzazione tecnica che le concerne. I disegni e le animazioni soprattutto, non raggiungono mai la sufficienza. Regia e sceneggiatura non convincono, cadendo spesso nel forzato. Della colonna sonora segnalerei soltanto il brano di chiusura, molto eccentrico. Una curiosità: il personaggio di Kakihara, che appare in soli due frangenti - all'inizio e alla fine - è doppiato dallo stesso Miike.
Consigliato esclusivamente agli amanti del manga o della sua versione "live action", più che altro per soddisfare le varie curiosità riguardanti la complessa caratterizzazione del personaggio principale.
Il titolo fa intendere che stiamo parlando di una sorta di prequel, che è però esclusivamente legato a un personaggio particolare. Doveva trattarsi per forza di lui, Ichi: chi avrà già avuto modo d'incontrare questa figura, sa bene che non si tratta di quella di una persona "a posto", e nemmeno di un semplice killer di quelli di cui si parla di solito.
Il passato del "numero uno" viene finalmente svelato ed è raccontato in maniera allucinante quanto esplicita. Alcune sequenze restano controvoglia impresse per la violenza in esse ritratte, ma purtroppo anche per la scarsa realizzazione tecnica che le concerne. I disegni e le animazioni soprattutto, non raggiungono mai la sufficienza. Regia e sceneggiatura non convincono, cadendo spesso nel forzato. Della colonna sonora segnalerei soltanto il brano di chiusura, molto eccentrico. Una curiosità: il personaggio di Kakihara, che appare in soli due frangenti - all'inizio e alla fine - è doppiato dallo stesso Miike.
Consigliato esclusivamente agli amanti del manga o della sua versione "live action", più che altro per soddisfare le varie curiosità riguardanti la complessa caratterizzazione del personaggio principale.