Azumanga Daioh
Dopo un corto pubblicato sul web e un film di breve durata proiettato al cinema, nel 2002 arriva sulle televisioni giapponesi la serie di “Azumanga Daioh”, anime di ventisei episodi realizzato dallo studio J.C. Staff. L’opera è tratta dal manga omonimo scritto e disegnato da Kiyohiko Azuma ed è diretta da Hiroshi Nishikiori (“Trinity Seven”, “A Certain Magical Index”).
Ancor prima che “Lucky Star” conquistasse il cuore di tutti gli anime fan col suo sapiente mix di comicità, slice of life e riferimenti alla subcultura otaku, c’è stata un’opera che ha posto le basi per il filone tanto amato delle “cute girls doing cute things”: “Azumanga Daioh” è l’esempio lampante di come si possa intrattenere il pubblico unicamente con scene di vita quotidiana accostate alla demenza più assurda.
Il lato umoristico della serie, infatti, è uno dei più riusciti che abbia mai visto: nonostante ci siano alcuni momenti meno incisivi di altri, le nostre protagoniste sono spesso in grado di far sorridere lo spettatore grazie ai loro formidabili tsukkomi, alle sfortune di cui si rendono partecipi e soprattutto alla personalità che contraddistingue ciascuna di esse. L’anime ci regala infatti un cast molto variegato, in cui ogni attore presenta caratteristiche peculiari che lo rendono esilarante in maniera diversa rispetto ai suoi compagni: ecco quindi che il professor Kimura farà inquietare e scompisciare chi guarda per via della sua ambiguità, mentre l’iperattiva Tomo bombarderà le orecchie del pubblico (oltre che quelle della povera Yomi) con le scemenze e i commenti pungenti che solo la sua mente può partorire. Ma la vera rivelazione della serie è costituita a mio parere dalla svampita Osaka, una ragazza con la testa sempre fra le nuvole che non fa che porre l’attenzione sui particolari più insulsi e sfornare perle di rara bellezza col sorriso più ebete del mondo costantemente stampato in volto. Occasionale protagonista dei bizzarri pisolini di Osaka è l’altra punta di diamante dell’anime, ovvero il “padre di Chiyo”: un gatto giallo di peluche dallo sguardo fisso e dalla voce virile e suadente che ad ogni sua comparsa è sinonimo di risate assicurate (il meglio di sé lo dà sicuramente nel sogno di Sakaki, a mani basse la parte più assurda ed esilarante di tutta l’opera).
Quando “Azumanga Daioh” non è impegnato a rifornirci di spassose gag, riesce comunque a rivelarsi un prodotto estremamente godibile, grazie soprattutto a scene di vita quotidiana che approfondiscono ulteriormente i nostri personaggi da un punto di vista più serioso: non mancano infatti gli episodi in cui si esterna il proprio amore per gli animali, si rinforza lo spirito di classe che unisce alunni e professori o si riflette sul proprio futuro e sulle varie scelte che la vita ci offre.
Anche il comparto tecnico contribuisce alla buona riuscita della serie: il character design tratteggia personaggi dagli occhi grandi e dai lineamenti molto semplici, che ben si accompagnano allo stile super deformed e alle buffe espressioni funzionali al lato comico; le animazioni sono fluide quel che basta per realizzare gli sketch più dinamici, i quali si alternano a scene più statiche e dal ritmo più pacato; la colonna sonora ci propone tracce simpatiche e memorabili, tant’è che è difficile dimenticare il motivetto che scandisce l’eyecatch in ogni episodio. Anche le sigle non passano di certo inosservate: la particolare interpretazione del duo “Orange & Lemons” si accosta a sequenze concitate nell’opening e surreali nella ending, e il risultato di sicuro non stona con l’atmosfera generale della serie.
Da lodare come al solito i doppiatori giapponesi, molto abili nel conferire ad Osaka il giusto tono da imbambolata o a Chiyo-chan la vocina “kawaii” adatta al suo personaggio.
Tirando le somme, “Azumanga Daioh” è un anime che grazie al suo bizzarro cast e alle assurde gag riesce spesso nel suo proposito di far divertire lo spettatore, anche quando il contesto non è dei più innovativi (il festival dello sport, ad esempio, risulta godibilissimo per tutte e tre le volte in cui ci viene proposto). Ci sono naturalmente degli sketch più riusciti di altri, ma non si può certamente ignorare il fatto che abbia ispirato una serie di opere ora amatissime dal fandom. Voto: 8 e mezzo.
Ancor prima che “Lucky Star” conquistasse il cuore di tutti gli anime fan col suo sapiente mix di comicità, slice of life e riferimenti alla subcultura otaku, c’è stata un’opera che ha posto le basi per il filone tanto amato delle “cute girls doing cute things”: “Azumanga Daioh” è l’esempio lampante di come si possa intrattenere il pubblico unicamente con scene di vita quotidiana accostate alla demenza più assurda.
Il lato umoristico della serie, infatti, è uno dei più riusciti che abbia mai visto: nonostante ci siano alcuni momenti meno incisivi di altri, le nostre protagoniste sono spesso in grado di far sorridere lo spettatore grazie ai loro formidabili tsukkomi, alle sfortune di cui si rendono partecipi e soprattutto alla personalità che contraddistingue ciascuna di esse. L’anime ci regala infatti un cast molto variegato, in cui ogni attore presenta caratteristiche peculiari che lo rendono esilarante in maniera diversa rispetto ai suoi compagni: ecco quindi che il professor Kimura farà inquietare e scompisciare chi guarda per via della sua ambiguità, mentre l’iperattiva Tomo bombarderà le orecchie del pubblico (oltre che quelle della povera Yomi) con le scemenze e i commenti pungenti che solo la sua mente può partorire. Ma la vera rivelazione della serie è costituita a mio parere dalla svampita Osaka, una ragazza con la testa sempre fra le nuvole che non fa che porre l’attenzione sui particolari più insulsi e sfornare perle di rara bellezza col sorriso più ebete del mondo costantemente stampato in volto. Occasionale protagonista dei bizzarri pisolini di Osaka è l’altra punta di diamante dell’anime, ovvero il “padre di Chiyo”: un gatto giallo di peluche dallo sguardo fisso e dalla voce virile e suadente che ad ogni sua comparsa è sinonimo di risate assicurate (il meglio di sé lo dà sicuramente nel sogno di Sakaki, a mani basse la parte più assurda ed esilarante di tutta l’opera).
Quando “Azumanga Daioh” non è impegnato a rifornirci di spassose gag, riesce comunque a rivelarsi un prodotto estremamente godibile, grazie soprattutto a scene di vita quotidiana che approfondiscono ulteriormente i nostri personaggi da un punto di vista più serioso: non mancano infatti gli episodi in cui si esterna il proprio amore per gli animali, si rinforza lo spirito di classe che unisce alunni e professori o si riflette sul proprio futuro e sulle varie scelte che la vita ci offre.
Anche il comparto tecnico contribuisce alla buona riuscita della serie: il character design tratteggia personaggi dagli occhi grandi e dai lineamenti molto semplici, che ben si accompagnano allo stile super deformed e alle buffe espressioni funzionali al lato comico; le animazioni sono fluide quel che basta per realizzare gli sketch più dinamici, i quali si alternano a scene più statiche e dal ritmo più pacato; la colonna sonora ci propone tracce simpatiche e memorabili, tant’è che è difficile dimenticare il motivetto che scandisce l’eyecatch in ogni episodio. Anche le sigle non passano di certo inosservate: la particolare interpretazione del duo “Orange & Lemons” si accosta a sequenze concitate nell’opening e surreali nella ending, e il risultato di sicuro non stona con l’atmosfera generale della serie.
Da lodare come al solito i doppiatori giapponesi, molto abili nel conferire ad Osaka il giusto tono da imbambolata o a Chiyo-chan la vocina “kawaii” adatta al suo personaggio.
Tirando le somme, “Azumanga Daioh” è un anime che grazie al suo bizzarro cast e alle assurde gag riesce spesso nel suo proposito di far divertire lo spettatore, anche quando il contesto non è dei più innovativi (il festival dello sport, ad esempio, risulta godibilissimo per tutte e tre le volte in cui ci viene proposto). Ci sono naturalmente degli sketch più riusciti di altri, ma non si può certamente ignorare il fatto che abbia ispirato una serie di opere ora amatissime dal fandom. Voto: 8 e mezzo.
Opera che si riconosce subito per la demenzialità allo stato puro che impregna ogni episodio, ma che comunque si dimostra molto piacevole e divertente per le varie gag a cui si assiste in ogni episodio senza che la cosa venga a noia (anche se in alcune situazioni ci sono degli stalli mostruosi che sono un po' noiosi, ma su cui ci si può passare sopra). La storia si incentra sulla vita scolastica di sei studentesse nell'arco della loro vita liceale, facendo vedere come affrontano le varie situazioni dove vengono messi in risalto certe ossessioni o certi tratti caratteriali, arrivando a livelli di demenzialità e assurdità difficili da vedere in altri anime. Nessuna delle sei protagoniste ha un ruolo centrale perché a tutte è riservato il solito spazio nelle varie puntate, in oltre ad esse vengono affiancate personaggi secondari (anche se sinceramente non li reputo tali perché potrebbero fare un anime a sé), che sono tre professori che alzano molto l'asticella della demenzialità per le situazioni assurde che vanno a creare/trovarsi con le protagoniste (vedesi i vari festival sportivi, ahahah).
I disegni sono molto semplici, ma non vengono a noia e ci si abitua subito ad essi senza neanche accorgersene.
Per quanto riguarda le musiche, mi è entrata in testa la sigla di apertura per il ritmo che ha e poi perché le animazioni sono molto divertenti, le OST durante gli episodi appaiono molto bambinesche, ma non mi hanno dato noia più di tanto.
Per finire volevo parlare del finale, che è stato molto bello (è riuscito a strapparmi delle lacrime per i ricordi che mi ha fatto riaffiorare riguardo la scuola), e qui cambia la componente principale dell'opera, la demenzialità è tenuta in secondo piano mettendo in risalto l'attaccamento per i compagni e il fatto che le strade si possono sì separare, ma se c'è una profonda amicizia la distanza non la intaccherà. Per chi volesse un'opera semplice, diversa dalle altre e che sappia strappare più di un sorriso, consiglio vivamente di guardare questo anime e leggere pure il manga (come farò io), perché non sarà una perdita di tempo, vi farà dimenticare completamente quel che di spiacevole può essere accaduto durante la giornata (come è successo con me). Volevo dare un 6.5, ma ripensando a tutta l'opera durante la stesura di questa recensione il voto si alza di un punto, diventando 7.5. Buona visione, ragazzi.
I disegni sono molto semplici, ma non vengono a noia e ci si abitua subito ad essi senza neanche accorgersene.
Per quanto riguarda le musiche, mi è entrata in testa la sigla di apertura per il ritmo che ha e poi perché le animazioni sono molto divertenti, le OST durante gli episodi appaiono molto bambinesche, ma non mi hanno dato noia più di tanto.
Per finire volevo parlare del finale, che è stato molto bello (è riuscito a strapparmi delle lacrime per i ricordi che mi ha fatto riaffiorare riguardo la scuola), e qui cambia la componente principale dell'opera, la demenzialità è tenuta in secondo piano mettendo in risalto l'attaccamento per i compagni e il fatto che le strade si possono sì separare, ma se c'è una profonda amicizia la distanza non la intaccherà. Per chi volesse un'opera semplice, diversa dalle altre e che sappia strappare più di un sorriso, consiglio vivamente di guardare questo anime e leggere pure il manga (come farò io), perché non sarà una perdita di tempo, vi farà dimenticare completamente quel che di spiacevole può essere accaduto durante la giornata (come è successo con me). Volevo dare un 6.5, ma ripensando a tutta l'opera durante la stesura di questa recensione il voto si alza di un punto, diventando 7.5. Buona visione, ragazzi.
Azumanga Daioh è una serie del 2002 di 26 episodi, adattamento animato di un'omonimo manga, in stile yonkoma, scritto da Kiyohiko Azuma.
L'anime racconta la routine quotidiana di un gruppo variegato di studentesse liceali, che frequentano la stessa classe, e dei loro insegnanti. Nel corso degli episodi si approfondiranno i rapporti di amicizia tra i personaggi, alle prese con la vita di tutti i giorni: lo studio, lo svago, le gite al mare e molto altro.
Dal punto di vista tecnico, questo prodotto non è nulla di eccezionale: la colonna sonora è sicuramente adeguata ma tutt'altro che memorabile, le animazioni sono tutto sommato accettabili; c'è un uso sapiente di colori e scenografie azzeccate. Una pecca è il character design che rende piuttosto difficile credere alle parole delle protagoniste, quando esprimono pareri sull'avvenenza fisica di alcune di loro. Ottimo anche il doppiaggio.
I personaggi sono ben caratterizzati psicologicamente nel corso della serie ed è tutt'altro che difficile individuare quelli degni del nostro affetto.
Dato un cast quasi esclusivamente femminile e una comicità quasi demenziale, non ho potuto fare a meno di associare questo anime a Nichijou il quale, tuttavia, si spinge oltre e non teme il ricorso ad assurdità ben più azzardate.
Rispetto a quest'ultimo, Azumanga Daioh ha il pregio di essere anche ricco di momenti più profondi e teneri, grazie ad alcuni personaggi dotati di un carattere decisamente dolce e/o serio; interi episodi sono spesi per elogiare il valore dell'amicizia e la gioia dello stare insieme alle persone care.
E' pur vero che il numero di personaggi fastidiosi è ridotto, ma questa serie ci regala comunque una delle persone più insopportabili nella storia degli anime, Tomo Takino, la quale merita una menzione speciale: stupida, violenta, eccessivamente competitiva sul piano sportivo nonostante le proprie scarsissime doti atletiche, antipatica, iperattiva, priva di tatto, arrogante, tremendamente invidiosa delle proprie amiche, sia dal punto di vista estetico che da quello del rendimento scolastico; per lei l'amicizia è solo poter copiare i compiti; il massimo della felicità consiste nel sognare di superare le altre protagoniste in quello che sanno fare meglio e divenire così oggetto di ammirazione. Non c'è stato un episodio in cui io non abbia desiderato che qualcuno la zittisse una volta per tutte.
In conclusione non è sicuramente l'anime più divertente che abbia mai visto, sicuramente simpatico, ma non credo di aver mai riso davvero durante gli episodi, che scorrono un po' troppo lentamente e in cui c'è anche un abuso dei momenti di interminabile silenzio. Inoltre, a causa della sudetta Tomo, la visione è stata a tratti snervante. Azumanga Daioh, nonostante tutto, riesce comunque a conquistarsi un buon 7.
L'anime racconta la routine quotidiana di un gruppo variegato di studentesse liceali, che frequentano la stessa classe, e dei loro insegnanti. Nel corso degli episodi si approfondiranno i rapporti di amicizia tra i personaggi, alle prese con la vita di tutti i giorni: lo studio, lo svago, le gite al mare e molto altro.
Dal punto di vista tecnico, questo prodotto non è nulla di eccezionale: la colonna sonora è sicuramente adeguata ma tutt'altro che memorabile, le animazioni sono tutto sommato accettabili; c'è un uso sapiente di colori e scenografie azzeccate. Una pecca è il character design che rende piuttosto difficile credere alle parole delle protagoniste, quando esprimono pareri sull'avvenenza fisica di alcune di loro. Ottimo anche il doppiaggio.
I personaggi sono ben caratterizzati psicologicamente nel corso della serie ed è tutt'altro che difficile individuare quelli degni del nostro affetto.
Dato un cast quasi esclusivamente femminile e una comicità quasi demenziale, non ho potuto fare a meno di associare questo anime a Nichijou il quale, tuttavia, si spinge oltre e non teme il ricorso ad assurdità ben più azzardate.
Rispetto a quest'ultimo, Azumanga Daioh ha il pregio di essere anche ricco di momenti più profondi e teneri, grazie ad alcuni personaggi dotati di un carattere decisamente dolce e/o serio; interi episodi sono spesi per elogiare il valore dell'amicizia e la gioia dello stare insieme alle persone care.
E' pur vero che il numero di personaggi fastidiosi è ridotto, ma questa serie ci regala comunque una delle persone più insopportabili nella storia degli anime, Tomo Takino, la quale merita una menzione speciale: stupida, violenta, eccessivamente competitiva sul piano sportivo nonostante le proprie scarsissime doti atletiche, antipatica, iperattiva, priva di tatto, arrogante, tremendamente invidiosa delle proprie amiche, sia dal punto di vista estetico che da quello del rendimento scolastico; per lei l'amicizia è solo poter copiare i compiti; il massimo della felicità consiste nel sognare di superare le altre protagoniste in quello che sanno fare meglio e divenire così oggetto di ammirazione. Non c'è stato un episodio in cui io non abbia desiderato che qualcuno la zittisse una volta per tutte.
In conclusione non è sicuramente l'anime più divertente che abbia mai visto, sicuramente simpatico, ma non credo di aver mai riso davvero durante gli episodi, che scorrono un po' troppo lentamente e in cui c'è anche un abuso dei momenti di interminabile silenzio. Inoltre, a causa della sudetta Tomo, la visione è stata a tratti snervante. Azumanga Daioh, nonostante tutto, riesce comunque a conquistarsi un buon 7.
Penso di non esagerare affermando che Azumanga Daioh, sia semplicemente la commedia scolastica - tra quelle tutte al femminile - più divertente ed esilarante di tutti i tempi, o quantomeno, rimane la migliore in assoluto anche dopo oltre un decennio dalla sua uscita. Anime senza una vera trama, ma basata sulla vita scolastica quotidiana di sei ragazze frequentanti il primo anno delle scuole superiori. Le sei ragazze, - tra l'altro molto carine -, ci delizieranno con una miriade di situazioni divertenti, e di trovate davvero geniali e senza precedenti. L'anime è un continuo ridere di gusto, e un susseguirsi di brevi scenette esilaranti, ma collegate da un filone logico ben costruito e organizzato. Oltre alle sei fantastiche ragazze, abbiamo anche due insegnanti altrettanto simpatiche, e vari personaggi secondari che non saranno da meno, contribuendo talvolta ad aumentare ulteriormente il livello di divertimento.
Spesso gli anime di questo genere, che puntano unicamente a far ridere lo spettatore, mi lasciano perplesso o mi fanno storcere il naso, ma questa volta ammetto che siamo di fronte ad un autentico capolavoro. Ogni vicenda di questo anime mi ha regalato momenti piacevoli, ho davvero perso il conto di tutte le gag memorabili che ci vengono offerte in continuazione. I personaggi sono di certo un punto di forza, che insieme alle scenette azzeccate, formano insieme uno slice of life brillante e praticamente perfetto a mio avviso.
Laddove abbiamo un aspetto interiore e caratteriale ai massimi livelli, devo comunque ammettere che a livello estetico l'anime oggettivamente non è ottimo: il disegno dei personaggi è buono, ma abbastanza semplice, mentre fondali e comparse sono spesso stilizzati, quasi a voler sottointendere un basso budget. Probabilmente il contorno estetico di Azumanga Daioh è la sua unica pecca e il suo unico aspetto carente. Sonoro e musiche invece sono ottimi, con canzoncine molto carine e sempre adeguate all'anime.
Considero Azumanga Daioh come il più grande capolavoro del suo genere, tenendo presente di considerare solo gli anime in cui non ci sono personaggi principali maschili.
Lo consiglio a chiunque piaccia uno qualsiasi dei generi dell'anime (commedia, scolastico, slice of life), la cosa più importante è sentirsi a proprio agio se l'anime offre un cast di protagonisti tutti femminili, con totale assenza di un personaggio maschile tra i personaggi principali: chiunque senta il bisogno o la necessità della presenza di un maschio tra i protagonisti, allora potrebbe non apprezzare questo capolavoro.
Spesso gli anime di questo genere, che puntano unicamente a far ridere lo spettatore, mi lasciano perplesso o mi fanno storcere il naso, ma questa volta ammetto che siamo di fronte ad un autentico capolavoro. Ogni vicenda di questo anime mi ha regalato momenti piacevoli, ho davvero perso il conto di tutte le gag memorabili che ci vengono offerte in continuazione. I personaggi sono di certo un punto di forza, che insieme alle scenette azzeccate, formano insieme uno slice of life brillante e praticamente perfetto a mio avviso.
Laddove abbiamo un aspetto interiore e caratteriale ai massimi livelli, devo comunque ammettere che a livello estetico l'anime oggettivamente non è ottimo: il disegno dei personaggi è buono, ma abbastanza semplice, mentre fondali e comparse sono spesso stilizzati, quasi a voler sottointendere un basso budget. Probabilmente il contorno estetico di Azumanga Daioh è la sua unica pecca e il suo unico aspetto carente. Sonoro e musiche invece sono ottimi, con canzoncine molto carine e sempre adeguate all'anime.
Considero Azumanga Daioh come il più grande capolavoro del suo genere, tenendo presente di considerare solo gli anime in cui non ci sono personaggi principali maschili.
Lo consiglio a chiunque piaccia uno qualsiasi dei generi dell'anime (commedia, scolastico, slice of life), la cosa più importante è sentirsi a proprio agio se l'anime offre un cast di protagonisti tutti femminili, con totale assenza di un personaggio maschile tra i personaggi principali: chiunque senta il bisogno o la necessità della presenza di un maschio tra i protagonisti, allora potrebbe non apprezzare questo capolavoro.
Chi non si ricorda di "Azumanga Daioh"? Sì, proprio quell'anime che rese famoso Youtube con il video virale "waka laka for osaka", dove si mostravano alcuni spezzoni dell'anime insieme a una musichina da "Dance Dance Revolution". Non ci volle molto a capire quale fosse la natura dell'anime, ossia una 'demenzialata' allo stato puro, un inno all'assurdo e all'irriverenza così palese che doveva a tutti i costi essere mio!
"Azumanga Daioh" è una serie appartenente alla stagione primaverile 2002, tratta dall'omonimo manga yonkoma. Fin da subito si propone come una serie leggera e senza pretese, creata al solo scopo di divertire con situazioni comiche assurde.
Trama: fondamentalmente non esiste una vera e propria trama di fondo. Semplicemente sei ragazze (cinque più una bambina prodigio) si ritrovano insieme nella stessa classe e diventano amiche. Non esistono questioni sentimentali, se non un timido accenno yuri, e tutto fila via tra gag e visioni deliranti del mondo. Proprio per questo, questa non-trama rasenta l'eccellenza.
Grafica: tutto molto semplice eppure tutto molto "kawaii". Le ambientazioni sono ben caratterizzate e curate senza invocare l'iper-dettaglio. Le animazioni sono piuttosto essenziali, ciononostante non perdono in fluidità e rapidità. Il character design è allegro e pacioccoso. Menzione speciale sui gatti: è impossibile trovare in altri anime dei gatti disegnati in maniera così assurda e demenziale. Solo questi varrebbero tutta la serie.
Sonoro: il sonoro di Azumanga è entrato nella leggenda, non tanto per l'opening e l'ending carine, quanto piuttosto per la valanga di OST divertenti e buffissime che sottolineano l'atmosfera allegra e demenziale di tutto l'anime. Le OST sembrano delle esercitazioni di bambini alle elementari con il flauto, per cui sì, sono "musiche del piffero" in tutti i sensi. Memorabile lo stacchetto (eyecatch) di metà puntata.
Ottimo doppiaggio: le voci sono piacevoli e divertenti, perfetti gli urli di follia e delirio.
Personaggi: il punto di forza di Azumanga è che non esistono personaggi protagonisti. Le sei ragazze principali non hanno una "leader" e ciascuna di loro potrebbe essere "protagonista a modo suo". Nel contempo lo staff docente è fin troppo importante ai fini della non-trama per essere trascurato. Non si può parlare di "spiccata caratterizzazione psicologica" in un genere di vita quotidiana come questo. Sostanzialmente i personaggi sono piuttosto semplici, ciascuno con i propri difetti, i propri limiti e le proprie manie. E sono proprio queste cose che li rendono così buffi e divertenti, e nel contempo così ben caratterizzati nonostante la loro semplicità.
Sceneggiatura: come in molti casi del suo genere, Azumanga è fedele alle sue origini di manga yonkoma e ogni puntata è composta da una serie di micro-episodi a contenere le varie gag. Essendo una serie focalizzata sulla realtà, Azumanga spessissimo sfocia nell'assurdo, mostrando quanto i deliri e le fantasie di Ayumu (Osaka) possano influenzare la sua percezione della realtà. La gestione temporale è conforme al ritmo imposto dai micro-episodi.
Finale: Azumanga è un'opera totalmente liceale, inizia con l'iscrizione al liceo e termina con l'ottenimento del diploma. Non ci si può fare nulla. Il finale segue fedelmente l'impostazione della serie, per cui non lascia spazio ad altro se non a una conclusione completa. Se non altro lascia un pizzico di malinconia (in fondo, può capitare di affezionarsi ai personaggi).
In sintesi: questo prodotto merita ampiamente tutta la fama ottenuta negli anni. Si può affermare che sia un inno alla genialità. Data la sua natura prettamente comica non mostra restrizioni nell'utenza, per cui mi sento di consigliarne la visione a tutti. Merita davvero e non delude.
"Azumanga Daioh" è una serie appartenente alla stagione primaverile 2002, tratta dall'omonimo manga yonkoma. Fin da subito si propone come una serie leggera e senza pretese, creata al solo scopo di divertire con situazioni comiche assurde.
Trama: fondamentalmente non esiste una vera e propria trama di fondo. Semplicemente sei ragazze (cinque più una bambina prodigio) si ritrovano insieme nella stessa classe e diventano amiche. Non esistono questioni sentimentali, se non un timido accenno yuri, e tutto fila via tra gag e visioni deliranti del mondo. Proprio per questo, questa non-trama rasenta l'eccellenza.
Grafica: tutto molto semplice eppure tutto molto "kawaii". Le ambientazioni sono ben caratterizzate e curate senza invocare l'iper-dettaglio. Le animazioni sono piuttosto essenziali, ciononostante non perdono in fluidità e rapidità. Il character design è allegro e pacioccoso. Menzione speciale sui gatti: è impossibile trovare in altri anime dei gatti disegnati in maniera così assurda e demenziale. Solo questi varrebbero tutta la serie.
Sonoro: il sonoro di Azumanga è entrato nella leggenda, non tanto per l'opening e l'ending carine, quanto piuttosto per la valanga di OST divertenti e buffissime che sottolineano l'atmosfera allegra e demenziale di tutto l'anime. Le OST sembrano delle esercitazioni di bambini alle elementari con il flauto, per cui sì, sono "musiche del piffero" in tutti i sensi. Memorabile lo stacchetto (eyecatch) di metà puntata.
Ottimo doppiaggio: le voci sono piacevoli e divertenti, perfetti gli urli di follia e delirio.
Personaggi: il punto di forza di Azumanga è che non esistono personaggi protagonisti. Le sei ragazze principali non hanno una "leader" e ciascuna di loro potrebbe essere "protagonista a modo suo". Nel contempo lo staff docente è fin troppo importante ai fini della non-trama per essere trascurato. Non si può parlare di "spiccata caratterizzazione psicologica" in un genere di vita quotidiana come questo. Sostanzialmente i personaggi sono piuttosto semplici, ciascuno con i propri difetti, i propri limiti e le proprie manie. E sono proprio queste cose che li rendono così buffi e divertenti, e nel contempo così ben caratterizzati nonostante la loro semplicità.
Sceneggiatura: come in molti casi del suo genere, Azumanga è fedele alle sue origini di manga yonkoma e ogni puntata è composta da una serie di micro-episodi a contenere le varie gag. Essendo una serie focalizzata sulla realtà, Azumanga spessissimo sfocia nell'assurdo, mostrando quanto i deliri e le fantasie di Ayumu (Osaka) possano influenzare la sua percezione della realtà. La gestione temporale è conforme al ritmo imposto dai micro-episodi.
Finale: Azumanga è un'opera totalmente liceale, inizia con l'iscrizione al liceo e termina con l'ottenimento del diploma. Non ci si può fare nulla. Il finale segue fedelmente l'impostazione della serie, per cui non lascia spazio ad altro se non a una conclusione completa. Se non altro lascia un pizzico di malinconia (in fondo, può capitare di affezionarsi ai personaggi).
In sintesi: questo prodotto merita ampiamente tutta la fama ottenuta negli anni. Si può affermare che sia un inno alla genialità. Data la sua natura prettamente comica non mostra restrizioni nell'utenza, per cui mi sento di consigliarne la visione a tutti. Merita davvero e non delude.
"Azumanga Daioh" è un anime demenziale scolastico caratterizzato dalla messa in scena di varie scenette comiche (riprendendo cosi l'opera originale, il manga), ognuna con il proprio titolo. Il tutto è ben organizzato con una messa in scena ottimale, il disegno anche se all'inizio può non piacere diventa gradevole già verso la 4a puntata, ha un tratto dolce e tranquillo che ne allieta la visione stessa; inoltre lo stile si lega perfettamente con la demenzialità/comicità dell'opera. Infatti qui il comico non è esagerato né stereotipato, è semplicemente semplice. Non avete capito? Praticamente portando in scena azioni quotidiane in modo simpatico e allegro crea una demenzialità soave che può essere definita in un certo senso "superiore". Un esempio: prendete "Lucky Star" e togliete le varie esagerazioni fatte sui caratteri dei personaggi: se conoscete l'anime ora forse avete un idea piu chiara. Insomma è un anime molto particolare ma ben riuscito veramente carino, per ridere fa ridere spesso anzi, sempre. Sarebbe anche da 10 solo che ho preferito dare un otto perché i sentimenti che sono nati in me nella visione non erano da dieci, insomma io dico che questo anime a livello tecnico è perfetto e quindi arriva al 8 perfettamente, poi il 9 e il 10 per me spesso arrivano in base ai gusti delle persone che lo guardano, perciò si è un anime grandioso che vale la pena di essere visto; ahahahah, tutto 'sto casino per questo. Consigliatissimo.
Un vero capolavoro di Yonkoma, definito da una comicità dolce e lieve che mano a mano esplode nella quarta vignetta risolutiva. La formula di "Azumanga Daioh" abbandona il comico costrittivo dell'eccesso per abbracciare una forma più calda e comprensibile.
La dolcezza dei protagonisti, il tratto lieve del disegno, che riesce a caratterizzare con un colpo d'occhio e minime alterazioni la scena e le vicissitudini, sono la vera anima di questo manga.
Laddove l'eccesso di moe e di terminologie tecnologiche possano rendere soggettivo l'apprezzamento di "Lucky Star", ciò non avviene nell'opera di Kiyohiko Azuma; dove ogni elemento appare vicino al lettore, comprensibile quasi terra terra nel suo essere comune, di tutti i giorni. Eppure queste tematiche così comuni riescono sempre a creare un ambiente unico in cui la scena, i personaggi, la battuta comica vivono di luce propria.
L'opera inizia e finisce con la vera e propria Polpa dell'ambiente narrato. La scuola: uno scenario che si presta ai racconti più disparati si allontana dal bullismo, dagli amori adolescenziali, dalle piccole tragedie, dalla solitudine, dall'odio, dalla gelosia, dalle differenze di casta economica così tanto presenti in Giappone. Si butta la scorza, il ruvido, la buccia e si tiene solo il succo dell'opera, senza mai divergere dal cammino e dall'idea di percorso. Perché la parola d'ordine in "Azumanga Daioh" non è tanto fare ridere a tutti i costi, quanto dolcezza e calore. Umani.
Il contesto, i personaggi e le tematiche così tanto riconoscibili come proprie, abbandonano i tratti più duri e scuri della realtà percorrendo unicamente il sentiero caldo della comicità in quattro vignette. Ed è proprio questa la formula vincente: le storie di tutti i giorni, vissute da personaggi amabili sotto ogni punto di vista e che riescono a completarsi a vicenda, senza mai che l'uno scavalchi l'altro; senza mai imporre oggettivamente una "Konata Izumi" protagonista e icona dell'intera serie. Tutti i protagonisti sono centrali, e il lettore potrà solo distinguerli soggettivamente a seconda dei gusti personali.
Questa comicità calda che lievemente raggiunge il culmine soddisfacendo qualunque lettore possibile; talmente unica, forte e apprezzabile da potere essere utilizzata con molta semplicità come un ariete, per sfondare i pesanti portoni di una nazione da troppi anni addormentata su shounen di combattimento, tette e culi e genericità, ci viene negata. Questo manga così colorato e unico, nelle sue gesta di vita quotidiana e nelle sue strisce Yonkoma in bianco e nero, rimane inedito in Italia; lasciando la gran parte dei lettori a potere unicamente conoscere e gustare questa opera tramite un'altra forma di media: l'anime.
Ma il prodotto animato di "Azumanga Daioh" non è assolutamente paragonabile al manga. La dispersione del momento, dell'attimo della scena comica è impossibile da evitare con le immagini in continuo movimento; l'impossibilità di ottenere un fermo immagine veramente focalizzato e concentrato come un'unica vignetta della striscia di quattro fa perdere la gradevolezza e l'unicità di ciò che stiamo vedendo. La singola vignetta delimita tra le sue tinte d'inchiostro un piccolo mondo a sé stante, un frammento della scena complessiva ma universo nella sua soggettività.
L'immobilità delle figure in carta non è tanto lentezza quanto assaporare l'attimo, l'idea, il tratto, la narrazione. Il rapido susseguirsi di immagini non si può assolutamente coprire dietro alla scusa del rendere Vivi i personaggi dalla carta; poiché "Azumanga Daioh" riesce in ciò che molti falliscono: la semplicità, la dolcezza, il calore, il lieve crescendo della narrazione rendono Vive quanto e più che mai le figure disegnate. Il colore rossastro delle divise, le voci storpiate e mal collegabili alla fisicità e alla natura dei singoli personaggi, i vuoti dell'anime danneggiano quest'opera. La staticità momentanea delle vignette, anche sprovviste di dialoghi, nella procedura di copia da parte dell'anime lasciano il posto a vuoti. La leggerezza dei tratti e le minuscole variazioni del segno, per definire una bocca, gli occhi, le mani, non sono visibili da uno schermo. Solo con il proprio naso a pochi centimetri dalla carta si può ottenere la migliore, più soddisfacente e unicamente reale esperienza di "Azumanga Daioh". Solo con il fermo immagine provvisto dalle singole vignette si può godere appieno della narrazione, che altrimenti nell'anime si appesantisce di vuoti, o congiunzioni aggiunte proprio per evitare un sovraccarico eccessivo di tempi morti; impossibile comunque da evitare nel suo complesso, sfociando così in un impaludamento delle tempistiche comiche, indebito e dannoso per l'equilibrio complessivo della narrazione.
Ed è proprio questa la forza di "Azumanga Daioh": il sapersi equilibrare costantemente, l'abbandonare qualsiasi forma di eccesso a favore di una narrazione semplice e comprensibile da tutti; lo speziarsi di una comicità unica nelle proprie tempistiche e nei suoi attimi fuggenti, il cancellare completamente la comicità rozza mediata tramite la fisicità e la corporeità come drasticamente avviene in Noritaka. L'esperienza migliore, in questo caso, si può avere solo con l'opera manga.
E' triste essere sicuri che la versione cartacea di questa opera non verrà mai pubblicata in Italia. Il suo essere "passato", "diverso" dai pugni, dalle tette e dai culi; il suo essere troppo unico, il suo essere troppo dolce e caldo da venire scambiato per un'opera per sole ragazze sono pesi insormontabili per la cultura attuale degli editori; che non rischieranno mai sul campo economico per portare alle mani, agli occhi, alle menti e ai cuori dei lettori quest'opera stupenda. E allora al lettore italiano insoddisfatto dell'anime o che voglia possedere la fisicità di questo racconto non resta altro che abbandonarsi all'acquisto internet dall'Inghilterra, della versione con traduzioni più aggiornate. Quella Yen Press, con il balloon grigio-verde con Sakaki in copertina. La versione precedente della ADV non era aggiornata, lasciando inconcludenti alcune scenette comiche troppo "giapponesi" e non facilmente traducibili.
La dolcezza dei protagonisti, il tratto lieve del disegno, che riesce a caratterizzare con un colpo d'occhio e minime alterazioni la scena e le vicissitudini, sono la vera anima di questo manga.
Laddove l'eccesso di moe e di terminologie tecnologiche possano rendere soggettivo l'apprezzamento di "Lucky Star", ciò non avviene nell'opera di Kiyohiko Azuma; dove ogni elemento appare vicino al lettore, comprensibile quasi terra terra nel suo essere comune, di tutti i giorni. Eppure queste tematiche così comuni riescono sempre a creare un ambiente unico in cui la scena, i personaggi, la battuta comica vivono di luce propria.
L'opera inizia e finisce con la vera e propria Polpa dell'ambiente narrato. La scuola: uno scenario che si presta ai racconti più disparati si allontana dal bullismo, dagli amori adolescenziali, dalle piccole tragedie, dalla solitudine, dall'odio, dalla gelosia, dalle differenze di casta economica così tanto presenti in Giappone. Si butta la scorza, il ruvido, la buccia e si tiene solo il succo dell'opera, senza mai divergere dal cammino e dall'idea di percorso. Perché la parola d'ordine in "Azumanga Daioh" non è tanto fare ridere a tutti i costi, quanto dolcezza e calore. Umani.
Il contesto, i personaggi e le tematiche così tanto riconoscibili come proprie, abbandonano i tratti più duri e scuri della realtà percorrendo unicamente il sentiero caldo della comicità in quattro vignette. Ed è proprio questa la formula vincente: le storie di tutti i giorni, vissute da personaggi amabili sotto ogni punto di vista e che riescono a completarsi a vicenda, senza mai che l'uno scavalchi l'altro; senza mai imporre oggettivamente una "Konata Izumi" protagonista e icona dell'intera serie. Tutti i protagonisti sono centrali, e il lettore potrà solo distinguerli soggettivamente a seconda dei gusti personali.
Questa comicità calda che lievemente raggiunge il culmine soddisfacendo qualunque lettore possibile; talmente unica, forte e apprezzabile da potere essere utilizzata con molta semplicità come un ariete, per sfondare i pesanti portoni di una nazione da troppi anni addormentata su shounen di combattimento, tette e culi e genericità, ci viene negata. Questo manga così colorato e unico, nelle sue gesta di vita quotidiana e nelle sue strisce Yonkoma in bianco e nero, rimane inedito in Italia; lasciando la gran parte dei lettori a potere unicamente conoscere e gustare questa opera tramite un'altra forma di media: l'anime.
Ma il prodotto animato di "Azumanga Daioh" non è assolutamente paragonabile al manga. La dispersione del momento, dell'attimo della scena comica è impossibile da evitare con le immagini in continuo movimento; l'impossibilità di ottenere un fermo immagine veramente focalizzato e concentrato come un'unica vignetta della striscia di quattro fa perdere la gradevolezza e l'unicità di ciò che stiamo vedendo. La singola vignetta delimita tra le sue tinte d'inchiostro un piccolo mondo a sé stante, un frammento della scena complessiva ma universo nella sua soggettività.
L'immobilità delle figure in carta non è tanto lentezza quanto assaporare l'attimo, l'idea, il tratto, la narrazione. Il rapido susseguirsi di immagini non si può assolutamente coprire dietro alla scusa del rendere Vivi i personaggi dalla carta; poiché "Azumanga Daioh" riesce in ciò che molti falliscono: la semplicità, la dolcezza, il calore, il lieve crescendo della narrazione rendono Vive quanto e più che mai le figure disegnate. Il colore rossastro delle divise, le voci storpiate e mal collegabili alla fisicità e alla natura dei singoli personaggi, i vuoti dell'anime danneggiano quest'opera. La staticità momentanea delle vignette, anche sprovviste di dialoghi, nella procedura di copia da parte dell'anime lasciano il posto a vuoti. La leggerezza dei tratti e le minuscole variazioni del segno, per definire una bocca, gli occhi, le mani, non sono visibili da uno schermo. Solo con il proprio naso a pochi centimetri dalla carta si può ottenere la migliore, più soddisfacente e unicamente reale esperienza di "Azumanga Daioh". Solo con il fermo immagine provvisto dalle singole vignette si può godere appieno della narrazione, che altrimenti nell'anime si appesantisce di vuoti, o congiunzioni aggiunte proprio per evitare un sovraccarico eccessivo di tempi morti; impossibile comunque da evitare nel suo complesso, sfociando così in un impaludamento delle tempistiche comiche, indebito e dannoso per l'equilibrio complessivo della narrazione.
Ed è proprio questa la forza di "Azumanga Daioh": il sapersi equilibrare costantemente, l'abbandonare qualsiasi forma di eccesso a favore di una narrazione semplice e comprensibile da tutti; lo speziarsi di una comicità unica nelle proprie tempistiche e nei suoi attimi fuggenti, il cancellare completamente la comicità rozza mediata tramite la fisicità e la corporeità come drasticamente avviene in Noritaka. L'esperienza migliore, in questo caso, si può avere solo con l'opera manga.
E' triste essere sicuri che la versione cartacea di questa opera non verrà mai pubblicata in Italia. Il suo essere "passato", "diverso" dai pugni, dalle tette e dai culi; il suo essere troppo unico, il suo essere troppo dolce e caldo da venire scambiato per un'opera per sole ragazze sono pesi insormontabili per la cultura attuale degli editori; che non rischieranno mai sul campo economico per portare alle mani, agli occhi, alle menti e ai cuori dei lettori quest'opera stupenda. E allora al lettore italiano insoddisfatto dell'anime o che voglia possedere la fisicità di questo racconto non resta altro che abbandonarsi all'acquisto internet dall'Inghilterra, della versione con traduzioni più aggiornate. Quella Yen Press, con il balloon grigio-verde con Sakaki in copertina. La versione precedente della ADV non era aggiornata, lasciando inconcludenti alcune scenette comiche troppo "giapponesi" e non facilmente traducibili.
Ci sono generi come quello della commedia scolastica che puntualmente, e in dosi massicce, si presentano al pubblico ogni anno con decisa insistenza. E' una tipologia di anime che da una parte permette moltissimi sbocchi, se si desidera aggiungere ulteriori elementi, ma dall'altra rischia di ripetersi all'inverosimile, diventando l'ennesimo clone di un clone.
L'argomento di base è sempre lo stesso, la vita scolastica all'interno di un classico liceo giapponese, con tutti i cliché che caratterizzano questo genere di animazione. E diciamocelo, Azumanga Daioh non si discosta minimamente da questa struttura ben collaudata. Ci sono le lezioni, gli esami, i festival sportivi e della cultura, l'Hanami, le vacanze estive. Il tutto però raccontato non attraverso il canonico anno scolastico (ed ecco la prima vera differenza), ma percorrendo gli ultimi tre anni della vita liceale delle nostre eroine.
Di base non esiste una "vera" storia, quelli che ci vengono mostrati sono una serie di eventi quotidiani caratterizzati da una dose di sano e geniale umorismo.
Ed è proprio attraverso queste sfumature, tanto semplici all'apparenza, che Azumanga Daioh mostra la sua originalità. Lo fa proponendoci dei personaggi assolutamente stravaganti e unici, che si differenziano dai soliti stereotipi, grazie a una caratterizzazione ben riuscita e studiata. E anche se inizialmente si avverte un certo senso di disorientamento, vista la carrellata di volti - che sempre inizialmente potranno sembrare molto simili - che ci vengono proposti, basteranno un paio di episodi per entrare da subito nella giusta ottica e in perfetta simbiosi con l'universo di Azumanga Daioh.
Le varie situazioni, anche se, come descritto in precedenza, percorrono gli ultimi tre anni di vita scolastica e quindi il ripetersi di alcuni eventi (Natale, Vacanze, ecc.), riusciranno sempre ad offrire nuovi spunti evitando di riciclarsi.
Ma il vero punto forte di questo anime è la comicità. Credo che mai, o forse quasi mai, come in questo caso ho riso così tanto. La serie mette in scena una tipologia di comicità, concedetemelo, intelligente, che non si adagia sui classici e già visti siparietti, andando a toccare situazioni ben congegnate, che spesso hanno quel tocco surreale che ci porta a vagare senza una vera meta. Alcune scenette risultano tanto idiote e semplici quanto geniali.
Ma tutto questo non basterebbe senza delle fondamenta ben solide, ed è grazie ad un circo di personaggi sapientemente studiati che tutto riesce a collimare alla perfezioni.
Ognuno con le proprie caratteristiche, si andranno a incastrare a questo grande meccanismo, attraverso le loro manie, le paure e le piccole debolezze.
Ci saranno anche alcuni momenti "malinconici", semplici e immediati come tutto il resto.
Non mi dilungherò sull'analisi di ogni personaggio perché risulterebbe sicuramente poco incisiva, ma un nota speciale la riservo a quello che, secondo me, è il vero fulcro - e mi ripeterò, è "geniale" - di Azumanga Daioh: Osaka. E' assolutamente uno dei personaggi più divertenti e folli che abbia mai visto.
Lo stile grafico di questa meravigliosa opera è composto da tratti semplici ed essenziali, che si adagiano comodamente sui fondali pastellati che ricordano un'animazione più vintage.
L'OST è in perfetta simbiosi con tutto il resto, regalandoci sottofondi delicati che ci accompagnano attraverso ogni puntata. Una piccola critica invece va alle due sigle, che non mi hanno colpito particolarmente.
Che dire, se siete alla ricerca di serate spensierate che vi regalino del sano e geniale umorismo - e non solo -, Azumanga Daioh è una visione che non potete perdervi.
L'argomento di base è sempre lo stesso, la vita scolastica all'interno di un classico liceo giapponese, con tutti i cliché che caratterizzano questo genere di animazione. E diciamocelo, Azumanga Daioh non si discosta minimamente da questa struttura ben collaudata. Ci sono le lezioni, gli esami, i festival sportivi e della cultura, l'Hanami, le vacanze estive. Il tutto però raccontato non attraverso il canonico anno scolastico (ed ecco la prima vera differenza), ma percorrendo gli ultimi tre anni della vita liceale delle nostre eroine.
Di base non esiste una "vera" storia, quelli che ci vengono mostrati sono una serie di eventi quotidiani caratterizzati da una dose di sano e geniale umorismo.
Ed è proprio attraverso queste sfumature, tanto semplici all'apparenza, che Azumanga Daioh mostra la sua originalità. Lo fa proponendoci dei personaggi assolutamente stravaganti e unici, che si differenziano dai soliti stereotipi, grazie a una caratterizzazione ben riuscita e studiata. E anche se inizialmente si avverte un certo senso di disorientamento, vista la carrellata di volti - che sempre inizialmente potranno sembrare molto simili - che ci vengono proposti, basteranno un paio di episodi per entrare da subito nella giusta ottica e in perfetta simbiosi con l'universo di Azumanga Daioh.
Le varie situazioni, anche se, come descritto in precedenza, percorrono gli ultimi tre anni di vita scolastica e quindi il ripetersi di alcuni eventi (Natale, Vacanze, ecc.), riusciranno sempre ad offrire nuovi spunti evitando di riciclarsi.
Ma il vero punto forte di questo anime è la comicità. Credo che mai, o forse quasi mai, come in questo caso ho riso così tanto. La serie mette in scena una tipologia di comicità, concedetemelo, intelligente, che non si adagia sui classici e già visti siparietti, andando a toccare situazioni ben congegnate, che spesso hanno quel tocco surreale che ci porta a vagare senza una vera meta. Alcune scenette risultano tanto idiote e semplici quanto geniali.
Ma tutto questo non basterebbe senza delle fondamenta ben solide, ed è grazie ad un circo di personaggi sapientemente studiati che tutto riesce a collimare alla perfezioni.
Ognuno con le proprie caratteristiche, si andranno a incastrare a questo grande meccanismo, attraverso le loro manie, le paure e le piccole debolezze.
Ci saranno anche alcuni momenti "malinconici", semplici e immediati come tutto il resto.
Non mi dilungherò sull'analisi di ogni personaggio perché risulterebbe sicuramente poco incisiva, ma un nota speciale la riservo a quello che, secondo me, è il vero fulcro - e mi ripeterò, è "geniale" - di Azumanga Daioh: Osaka. E' assolutamente uno dei personaggi più divertenti e folli che abbia mai visto.
Lo stile grafico di questa meravigliosa opera è composto da tratti semplici ed essenziali, che si adagiano comodamente sui fondali pastellati che ricordano un'animazione più vintage.
L'OST è in perfetta simbiosi con tutto il resto, regalandoci sottofondi delicati che ci accompagnano attraverso ogni puntata. Una piccola critica invece va alle due sigle, che non mi hanno colpito particolarmente.
Che dire, se siete alla ricerca di serate spensierate che vi regalino del sano e geniale umorismo - e non solo -, Azumanga Daioh è una visione che non potete perdervi.
E' raro che un anime possa trasmettermi emozioni, ma da questo, non lo so perché, sono stato profondamente colpito. Inizialmente gli episodi si rivelano come la classica commedietta farcita di gag simpatiche e di lunghe pause, con protagoniste davvero originali, e bisogna ammettere che a lungo andare ai meno pazienti è un anime che stanca subito. Ma dato che è comunque l'animazione di diverse scenette disegnate alla oneshot, possono anche starci, queste pause.
Azumanga Daioh è un anime comunque difficile, molto difficile da capire. Fin da subito veniamo catapultati nella Tokyo animata. Certo, i disegni non sono caratterizzati più di tanto, ma il taglio parodistico che viene dato ai personaggi è davvero degno di nota.
Anche se, come ho già detto, può parere la classica commedia scolaresca, contiene anche una morale: bisogna vivere gli anni delle superiori il più appassionatamente possibile, e questo l'ho capito poco fa, appena ho finito di vedere il ventiseiesimo ed ultimo episodio della serie. Dico solo una frase riguardo questo: ho riso piangendo. Da un lato ridevo perché le gag erano davvero stupide, ma dall'altro provavo un forte senso di mancanza mentre osservavo <b>
In conclusione, Azumanga Daioh è un anime che tutti gli amanti di anime e manga dovrebbero vedere, perché è una di quelle poche storie che sanno trasmetterti risate a palate, e anche una grande affezione nei confronti dei personaggi, non tanto profondi, ma simpatici e conosciuti al punto giusto per una commedia di questo calibro. Da vedere assolutamente.
Azumanga Daioh è un anime comunque difficile, molto difficile da capire. Fin da subito veniamo catapultati nella Tokyo animata. Certo, i disegni non sono caratterizzati più di tanto, ma il taglio parodistico che viene dato ai personaggi è davvero degno di nota.
Anche se, come ho già detto, può parere la classica commedia scolaresca, contiene anche una morale: bisogna vivere gli anni delle superiori il più appassionatamente possibile, e questo l'ho capito poco fa, appena ho finito di vedere il ventiseiesimo ed ultimo episodio della serie. Dico solo una frase riguardo questo: ho riso piangendo. Da un lato ridevo perché le gag erano davvero stupide, ma dall'altro provavo un forte senso di mancanza mentre osservavo <b>
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)
</b> Chyio che cantava la canzone di fine anno piangendo. Anche Kagura ha fatto la sua parte, mostrando quanto ci tenesse alle sue compagne e alla scuola in cui era stata per tre lunghi anni.<b>[Fine Spoiler]</b>In conclusione, Azumanga Daioh è un anime che tutti gli amanti di anime e manga dovrebbero vedere, perché è una di quelle poche storie che sanno trasmetterti risate a palate, e anche una grande affezione nei confronti dei personaggi, non tanto profondi, ma simpatici e conosciuti al punto giusto per una commedia di questo calibro. Da vedere assolutamente.
Ho letto più volte di questa serie e alla fine mi sono deciso a vederla. Sarà che mi aspettavo chissà che, ma a me sono baste due puntate e non mi viene la voglia di andare avanti.
Le studentesse a me non paiono affatto normali, ma sono semplicemente ipercaricaturizzate, tanto da avere solo una personalità e basta. Non un aspetto accentuato, solo un aspetto. Sembra quasi di vedere quelle strisce umoristiche dei giornali e leggendo la recensione vedo che più o meno è proprio così. Probabilmente su fumetto renderà di più.
La serie è fin troppo giappo e ironizza su modi di dire e rivalità di città giapponesi, per dire. Non capisco dove stia l'entusiamo nello sforzarsi di capire una cosa che dovrebbe esser immediata per il pubblico - giapponese ovviamente. Poi a leggere le spiegazioni mi sentivo uno "scemotto". Boh.
Mi chiedo se i giapponesi si vedrebbero un'opera italiana così.
Penso che se la serie animata fosse stata realizzata negli anni '90 non sarebbe stata così famosa. Credo che la spinta maggiore alla fine l'abbia avuta dal web e dal fatto di essere degli anni 2000.
Le protagoniste in generale non sono antipatiche, ma ci sono la lesbica e soprattutto Kasuga che mi hanno irritato. Pare che questa sia in generale la più simpatica. Probabilmente perché, visto quant'è cretina e ritardata, fa tenerezza (?) e viene voglia di "adottarla". Boh. La prof poi...
Uno, due sorrisi l'anime li strappa, ma due, tre gag sono troppo citofonate. La cosa migliore alla fine risulta essere, il disegno semplice e simpatico. Per il resto, non riesco proprio a capire dove sia l'innovazione in questa serie.
Si era parlato degli anni del liceo che passano, ma anche questo si è già visto in serie come "Kimagure orange road" e "Touch", per dire.
Azumanga Daioh è un'opera che va molto a gusti e credo che veramente bisognerebbe essere giapponesi per comprenderla e apprezzarla appieno.
Le studentesse a me non paiono affatto normali, ma sono semplicemente ipercaricaturizzate, tanto da avere solo una personalità e basta. Non un aspetto accentuato, solo un aspetto. Sembra quasi di vedere quelle strisce umoristiche dei giornali e leggendo la recensione vedo che più o meno è proprio così. Probabilmente su fumetto renderà di più.
La serie è fin troppo giappo e ironizza su modi di dire e rivalità di città giapponesi, per dire. Non capisco dove stia l'entusiamo nello sforzarsi di capire una cosa che dovrebbe esser immediata per il pubblico - giapponese ovviamente. Poi a leggere le spiegazioni mi sentivo uno "scemotto". Boh.
Mi chiedo se i giapponesi si vedrebbero un'opera italiana così.
Penso che se la serie animata fosse stata realizzata negli anni '90 non sarebbe stata così famosa. Credo che la spinta maggiore alla fine l'abbia avuta dal web e dal fatto di essere degli anni 2000.
Le protagoniste in generale non sono antipatiche, ma ci sono la lesbica e soprattutto Kasuga che mi hanno irritato. Pare che questa sia in generale la più simpatica. Probabilmente perché, visto quant'è cretina e ritardata, fa tenerezza (?) e viene voglia di "adottarla". Boh. La prof poi...
Uno, due sorrisi l'anime li strappa, ma due, tre gag sono troppo citofonate. La cosa migliore alla fine risulta essere, il disegno semplice e simpatico. Per il resto, non riesco proprio a capire dove sia l'innovazione in questa serie.
Si era parlato degli anni del liceo che passano, ma anche questo si è già visto in serie come "Kimagure orange road" e "Touch", per dire.
Azumanga Daioh è un'opera che va molto a gusti e credo che veramente bisognerebbe essere giapponesi per comprenderla e apprezzarla appieno.
Questo anime non ha una vera e propria trama. In 26 episodi seguiremo le vicende scolastiche di 6 studentesse nei loro tre anni di liceo, accompagnate da insegnanti fuori dal comune. Il bizzarro universo di Azumanga Daioh è composto dai seguenti divertentissimi personaggi:
Koyomi Mizuhara detta Yomi. Una ragazza molto studiosa. Conosce Tomo fin dall'asilo e ogni occasione è buona per litigare.
Tomo Takino si può definire “la rompiscatole di turno”. Se non ci fosse lei Azumanga Daioh non sarebbe lo stesso. Le sue vittime preferite sono Yomi e Chiyo.
Chiyo Mihama, la bambina prodigio. Ha saltato 5 classi grazie alla sua intelligenza. E' considerata molto kawaii da tutti gli studenti, è molto ricca e non si da mai delle arie.
Sakaki, la ragazza dal fisico atletico. Il suo carattere introverso la rende molto affascinante, tanto che perfino Kaorin una sua compagna di classe,è innamorata segretamente di lei. Ha una tenera passione per i gatti, peccato solo che questi non la condividano.
Kagura fa parte del club di nuoto e non perde mai occasione per sfidare Sakaki. A scuola non va molto bene. Fa parte del gruppo delle stupide della classe.
Ayumu Kasuga detta Osaka perchè proviene da Osaka. Sembra quasi che viva in un mondo tutto suo. Spesso non si riesce a seguire il filo assurdo dei suoi ragionamenti.
Yukari Tanizaki è la professoressa di inglese. E' molto infantile nonostante le apparenze ed è sempre in competizione con Nyamo. Se ci tenete alla vita non andate mai in macchina quando c'è lei alla guida. Potreste rimanere traumatizzati come la povera Chiyo.
Minamo Kurosawa detta Nyamo, è l'insegnante di ginnastica. I suoi alunni la adorano e questo scatena la gelosia di Yukari.
Kimura è il personaggio all'apparenza più strambo perchè sembra uno zombie. Quando i suoi studenti gli chiedono perchè è diventato un insegnante, risponde in modo sincero che ama le liceali.
Tutto questo condito da una elevata dose di ilarità è Azumanga Daioh!
Di solito non prediligo le serie comico-demenziali, tranne qualche rara eccezione. Azumanga Daioh è una di queste e posso assicurare che è stata una visione davvero esilarante. La straordinaria caratterizzazione dei personaggi unita alla giusta comicità, fanno di quest'opera qualcosa di unico. Occhi sbarrati, scene a rallentatore, frasi assurde, litigi, capricci, odio, amore, sport, festival, scherzi, risate, vacanze, in tre anni di scuola si riesce a vedere davvero di tutto. Ogni episodio è composto da scketch di 5 minuti, ognuno con il proprio titolo. Inizialmente in Giappone è stato trasmesso un mini-episodio al giorno per poi mandarlo in versione integrale nel weekend. Questo modo di raccontare le vicende fa si che ogni episodio abbia più di un singolo evento da narrare. Così mentre un momento ridiamo di Osaka che sogna di volare con i codini di Chiyo, un altro proviamo un po' di tristezza quando Sakaki cerca per l'ennesima volta di accarezzare quel gattino che proprio non la può vedere. Le due professoresse poi interagiscono attivamente con le loro studentesse, tanto da scroccare perfino le vacanze estive alla casa al mare di Chiyo. Non mancheranno allora insolite confidenze e le imperdibili storie del mistero di Osaka, ed il solo fatto che le racconti lei già fa rabbrividire...
Osaka è uno dei personaggi più particolari e meglio curati della serie. A volte riesce a dire e fare cose talmente assurde da sorprendere perfino lo spettatore. Senza dubbio hanno puntato molto sulla sua stramberia per la riuscita della serie. Ci vuole davvero una discreta genialità per creare un simile personaggio e questo va riconosciuto a Kiyohiko Azuma, autore del manga da cui è stata tratta la serie.
Questo pazzo anime mi ha davvero sorpreso in positivo. Negli ultimi tempi faccio molta fatica ad apprezzare una serie e il fatto che Azumanga Daioh nonostante non abbia un significato particolare mi sia piaciuto comunque, qualcosa vorrà pur dire. Lo consiglio quindi a chi ha proprio bisogno di farsi una risata, oltre a chi apprezza il genere. Infatti chi ama gli anime comici non potrà fare a meno di adorare Azumanga Daioh e le sue strampalate protagoniste. Gli do un 7, ma consideratelo un 7 e mezzo!
Koyomi Mizuhara detta Yomi. Una ragazza molto studiosa. Conosce Tomo fin dall'asilo e ogni occasione è buona per litigare.
Tomo Takino si può definire “la rompiscatole di turno”. Se non ci fosse lei Azumanga Daioh non sarebbe lo stesso. Le sue vittime preferite sono Yomi e Chiyo.
Chiyo Mihama, la bambina prodigio. Ha saltato 5 classi grazie alla sua intelligenza. E' considerata molto kawaii da tutti gli studenti, è molto ricca e non si da mai delle arie.
Sakaki, la ragazza dal fisico atletico. Il suo carattere introverso la rende molto affascinante, tanto che perfino Kaorin una sua compagna di classe,è innamorata segretamente di lei. Ha una tenera passione per i gatti, peccato solo che questi non la condividano.
Kagura fa parte del club di nuoto e non perde mai occasione per sfidare Sakaki. A scuola non va molto bene. Fa parte del gruppo delle stupide della classe.
Ayumu Kasuga detta Osaka perchè proviene da Osaka. Sembra quasi che viva in un mondo tutto suo. Spesso non si riesce a seguire il filo assurdo dei suoi ragionamenti.
Yukari Tanizaki è la professoressa di inglese. E' molto infantile nonostante le apparenze ed è sempre in competizione con Nyamo. Se ci tenete alla vita non andate mai in macchina quando c'è lei alla guida. Potreste rimanere traumatizzati come la povera Chiyo.
Minamo Kurosawa detta Nyamo, è l'insegnante di ginnastica. I suoi alunni la adorano e questo scatena la gelosia di Yukari.
Kimura è il personaggio all'apparenza più strambo perchè sembra uno zombie. Quando i suoi studenti gli chiedono perchè è diventato un insegnante, risponde in modo sincero che ama le liceali.
Tutto questo condito da una elevata dose di ilarità è Azumanga Daioh!
Di solito non prediligo le serie comico-demenziali, tranne qualche rara eccezione. Azumanga Daioh è una di queste e posso assicurare che è stata una visione davvero esilarante. La straordinaria caratterizzazione dei personaggi unita alla giusta comicità, fanno di quest'opera qualcosa di unico. Occhi sbarrati, scene a rallentatore, frasi assurde, litigi, capricci, odio, amore, sport, festival, scherzi, risate, vacanze, in tre anni di scuola si riesce a vedere davvero di tutto. Ogni episodio è composto da scketch di 5 minuti, ognuno con il proprio titolo. Inizialmente in Giappone è stato trasmesso un mini-episodio al giorno per poi mandarlo in versione integrale nel weekend. Questo modo di raccontare le vicende fa si che ogni episodio abbia più di un singolo evento da narrare. Così mentre un momento ridiamo di Osaka che sogna di volare con i codini di Chiyo, un altro proviamo un po' di tristezza quando Sakaki cerca per l'ennesima volta di accarezzare quel gattino che proprio non la può vedere. Le due professoresse poi interagiscono attivamente con le loro studentesse, tanto da scroccare perfino le vacanze estive alla casa al mare di Chiyo. Non mancheranno allora insolite confidenze e le imperdibili storie del mistero di Osaka, ed il solo fatto che le racconti lei già fa rabbrividire...
Osaka è uno dei personaggi più particolari e meglio curati della serie. A volte riesce a dire e fare cose talmente assurde da sorprendere perfino lo spettatore. Senza dubbio hanno puntato molto sulla sua stramberia per la riuscita della serie. Ci vuole davvero una discreta genialità per creare un simile personaggio e questo va riconosciuto a Kiyohiko Azuma, autore del manga da cui è stata tratta la serie.
Questo pazzo anime mi ha davvero sorpreso in positivo. Negli ultimi tempi faccio molta fatica ad apprezzare una serie e il fatto che Azumanga Daioh nonostante non abbia un significato particolare mi sia piaciuto comunque, qualcosa vorrà pur dire. Lo consiglio quindi a chi ha proprio bisogno di farsi una risata, oltre a chi apprezza il genere. Infatti chi ama gli anime comici non potrà fare a meno di adorare Azumanga Daioh e le sue strampalate protagoniste. Gli do un 7, ma consideratelo un 7 e mezzo!
Azumanga Daioh, commedia scolastica demenziale di 26 episodi, nasce nel 2002 come trasposizione del manga di Kiyohiko Azuma.
L'anime descrive i tre anni delle superiori fino al diploma di un gruppo di ragazze caratterialmente molto diverse tra di loro. Bisogna dire che parte davvero bene, e i primi episodi sono esplosivi, con una grande quantità di gag altamente demenziali che strappano risate sincere. Qualcuno potrebbe chiedersi se si è stupidi a ridere di alcune di queste gag, e qualcun altro potrebbe credere che l'anime sia indirizzato a un pubblico di bambini; in realtà dietro questo velo sono nascosti alcuni temi abbastanza importanti che riguardano la vita dei ragazzi e non solo. Potremmo forse chiamarli classici problemi adolescenziali di natura biologica, psicologica e sociale.
Il punto forte, anzi fortissimo, dell'opera sono i personaggi, studiati e caratterizzati molto scrupolosamente, che tranne un paio risultano davvero eccelsi. I personaggi di spicco sono sei ragazze e tre professori. Abbiamo la piccola Chiyo che è la più kawaii di tutte: è una ragazzina che, data la sua grande intelligenza, è stata trasferita dalle elementari alle superiori. Chiyo è il perfetto stereotipo della ragazza irraggiungibile, seria intelligente e ricca. Poi abbiamo Sakaki, una ragazza ossessionata dai gatti, timida a causa del suo fisico che lei ritiene enorme e sproporzionato. Tomo invece è una ragazza molto energica che non pensa mai molto alle sciocchezze che fa di continuo. Poi abbiamo Yomi e Kagura, che sono le ragazze modello rispettivamente nello studio e nello sport. Infine per le ragazze c'è Osaka, un personaggio davvero molto particolare e ben studiato: è sempre distratta e vive nel suo mondo, ma dice sempre affermazioni che lasciano pensare non poco.
Infine i tre docenti: una è una pazza, l'altra è una normale professoressa, e poi abbiamo il grande Sensei Kimura, che è praticamente un maniaco.
Da questi personaggi non può che uscirne fuori qualcosa di eccezionale.
Tecnicamente l'anime è discreto; il character design è semplice e d'impatto, la colorazione è molto forte, le animazioni sono nella media, ma il prodotto non ha bisogno di particolari animazioni, e infine la colonna sonora comprensiva di sigla è buona.
Purtroppo a lungo andare l'anime può sembrare un po' ripetitivo, ma posso giurare che la visione degli episodi non pesa più di tanto, o almeno cosi è stato nel mio caso, pertanto vi invito a guardarlo quando avete voglia di farvi quattro risate.
L'anime descrive i tre anni delle superiori fino al diploma di un gruppo di ragazze caratterialmente molto diverse tra di loro. Bisogna dire che parte davvero bene, e i primi episodi sono esplosivi, con una grande quantità di gag altamente demenziali che strappano risate sincere. Qualcuno potrebbe chiedersi se si è stupidi a ridere di alcune di queste gag, e qualcun altro potrebbe credere che l'anime sia indirizzato a un pubblico di bambini; in realtà dietro questo velo sono nascosti alcuni temi abbastanza importanti che riguardano la vita dei ragazzi e non solo. Potremmo forse chiamarli classici problemi adolescenziali di natura biologica, psicologica e sociale.
Il punto forte, anzi fortissimo, dell'opera sono i personaggi, studiati e caratterizzati molto scrupolosamente, che tranne un paio risultano davvero eccelsi. I personaggi di spicco sono sei ragazze e tre professori. Abbiamo la piccola Chiyo che è la più kawaii di tutte: è una ragazzina che, data la sua grande intelligenza, è stata trasferita dalle elementari alle superiori. Chiyo è il perfetto stereotipo della ragazza irraggiungibile, seria intelligente e ricca. Poi abbiamo Sakaki, una ragazza ossessionata dai gatti, timida a causa del suo fisico che lei ritiene enorme e sproporzionato. Tomo invece è una ragazza molto energica che non pensa mai molto alle sciocchezze che fa di continuo. Poi abbiamo Yomi e Kagura, che sono le ragazze modello rispettivamente nello studio e nello sport. Infine per le ragazze c'è Osaka, un personaggio davvero molto particolare e ben studiato: è sempre distratta e vive nel suo mondo, ma dice sempre affermazioni che lasciano pensare non poco.
Infine i tre docenti: una è una pazza, l'altra è una normale professoressa, e poi abbiamo il grande Sensei Kimura, che è praticamente un maniaco.
Da questi personaggi non può che uscirne fuori qualcosa di eccezionale.
Tecnicamente l'anime è discreto; il character design è semplice e d'impatto, la colorazione è molto forte, le animazioni sono nella media, ma il prodotto non ha bisogno di particolari animazioni, e infine la colonna sonora comprensiva di sigla è buona.
Purtroppo a lungo andare l'anime può sembrare un po' ripetitivo, ma posso giurare che la visione degli episodi non pesa più di tanto, o almeno cosi è stato nel mio caso, pertanto vi invito a guardarlo quando avete voglia di farvi quattro risate.
Non male quest'anime, però, sarà perché l’ho visto prima, “School Rumble” non lo batte nessuno.
All’inizio credevo in qualcosa di molto simile ad altri anime scolastici, invece qualcosa d'innovativo ce l’ha.
Innanzitutto l’anime copre tutti e tre gli anni del liceo che le nostre eroine devono affrontare prima del tanto agognato diploma, quindi vediamo le protagoniste crescere man mano che accumulano esperienza, mentre in molti altri anime si narra solamente un anno scolastico oppure solo qualche mese.
Le protagoniste sono ragazze normali con l’unica differenza di essere l’una l’opposto dell’altra sotto il punto di vista caratteriale: c’è la studiosa, l’irruenta, la bella misteriosa e anche il piccolo genio che salta le classi e si trova con compagne più grandi. Non ci sono superpoteri o simili.
Una trama vera e propria non esiste poiché è la routine quotidiana delle nostre liceali a scandire i tempi della storia. Di tanto in tanto ci troviamo di fronte a temi particolari che fanno da trama per poche puntate, dopodiché la trama di base ritorna a essere la vita di tutti i giorni; tra l’altro quest'anime è pieno di usanze e costumi giapponesi, scoprirete molte cose nuove sul Giappone man mano che la storia va avanti.
All’inizio di quest’anime ero un po’ confuso poiché non vi è una vera e propria presentazione dei personaggi, s'impara a conoscerli seguendo pian piano la storia, l’anime infatti inserisce lo spettatore direttamente nel contesto scolastico, quindi non vi preoccupate se avrete la sensazione che vi sfugga qualcosa.
I disegni sono discreti, nulla di eccezionale, però molto spesso capita, a causa di momenti demenziali, di incappare in deformed, anche loro discreti sotto il punto di vista qualitativo.
Le musiche sono ben eseguite, il doppiaggio è più che sufficiente.
Come già detto all’inizio della recensione io preferisco sicuramente “School Rumble”, però anche quest'anime merita di esser visto.
Buona visione.
All’inizio credevo in qualcosa di molto simile ad altri anime scolastici, invece qualcosa d'innovativo ce l’ha.
Innanzitutto l’anime copre tutti e tre gli anni del liceo che le nostre eroine devono affrontare prima del tanto agognato diploma, quindi vediamo le protagoniste crescere man mano che accumulano esperienza, mentre in molti altri anime si narra solamente un anno scolastico oppure solo qualche mese.
Le protagoniste sono ragazze normali con l’unica differenza di essere l’una l’opposto dell’altra sotto il punto di vista caratteriale: c’è la studiosa, l’irruenta, la bella misteriosa e anche il piccolo genio che salta le classi e si trova con compagne più grandi. Non ci sono superpoteri o simili.
Una trama vera e propria non esiste poiché è la routine quotidiana delle nostre liceali a scandire i tempi della storia. Di tanto in tanto ci troviamo di fronte a temi particolari che fanno da trama per poche puntate, dopodiché la trama di base ritorna a essere la vita di tutti i giorni; tra l’altro quest'anime è pieno di usanze e costumi giapponesi, scoprirete molte cose nuove sul Giappone man mano che la storia va avanti.
All’inizio di quest’anime ero un po’ confuso poiché non vi è una vera e propria presentazione dei personaggi, s'impara a conoscerli seguendo pian piano la storia, l’anime infatti inserisce lo spettatore direttamente nel contesto scolastico, quindi non vi preoccupate se avrete la sensazione che vi sfugga qualcosa.
I disegni sono discreti, nulla di eccezionale, però molto spesso capita, a causa di momenti demenziali, di incappare in deformed, anche loro discreti sotto il punto di vista qualitativo.
Le musiche sono ben eseguite, il doppiaggio è più che sufficiente.
Come già detto all’inizio della recensione io preferisco sicuramente “School Rumble”, però anche quest'anime merita di esser visto.
Buona visione.
Azumanga Daioh è un anime particolare. Al solo sentirne parlare potrebbe sembrare la classica commedia scolastica giapponese, e quindi ricca dei clichè umoristici, a volte sfiancanti, di un genere d'animazione che con difficoltà và rinnovandosi. L'eccezione alla regola è rappresentata egregiamente da quest'opera, che con pochi stratagemmi estremamente efficaci, non trova minima difficoltà a raffigurare una comicità contemporaneamente semplice e innovativa.
Il divertimento nasce dalle avventure di un gruppo di ragazze all'apparenza normalissime, alle prese con le vicende scolastiche.
Una trama inoffensiva, ciò è fuori discussione, ma il discorso prende una piega diversa se analizziamo meglio i protagonisti e le loro azioni, mi spiego: una bimba prodigio promossa dalle scuole elementari alle superiori in un sol colpo; una slanciata ragazza di poche parole con l'ossessione per i gatti; una prof. d'inglese che non sembra abbia molta voglia di lavorare, bensì divertirsi; un professore dal carattere ambiguo e dagli atteggiamenti scomodi, soprattutto nei paraggi di studentesse...questi ed altri sono personaggi che difficilmente si trovano altrove, soprattutto per i modi di porsi e di pensare, che, la maggior parte delle volte, tendono a concretizzarsi nell'assurdo pur rientrando in situazioni che hanno sempre a che fare con il quotidiano.
Le gag di Azumanga Daioh sono alquanto singolari, inserite intelligentemente nel contesto, e si basano in prevalenza sul dialogo. Senza mai provocare sorrisi forzati, le battute procedono a ritmi a volte bruschi, a volte blandi, con l'aggiunta di estrosi aneddoti quali: lunghe pause di silenzio in successione ad esclamazioni particolarmente nonsense; ripetizione rintronante di determinate frasi, parole o azioni (raramente sensate); osservazione di ragionamenti illogici o ancor peggio (o meglio?) per nulla inerenti ai discorsi trattati...
Grazie a queste peculiarità, soprattutto anche ad un'animazione che ne esalta le buffe caratteristiche con le immancabili deformazioni del disegno e a una cornice musicale assolutamente appropriata, la storia si fa apprezzare con regolarità fino alla fine e sprigiona una certa armonia, nonostante, bisogna riconoscerlo, molti eventi manifestino col tempo una certa ripetitività.
Insomma, il mio giudizio complessivo resta infine più che positivo: Azumanga Daioh non ha deluso le mie aspettative (alimentate, inizialmente, dall'opening, che mi faceva ben sperare in qualcosa di eccentrico), anzi, le ha ripagate alla grande, donandomi, con la simpatia di questo incredibile gruppo di protagoniste, una considerevole occasione di svago.
Da inserire tra i passatempi preferiti!
Il divertimento nasce dalle avventure di un gruppo di ragazze all'apparenza normalissime, alle prese con le vicende scolastiche.
Una trama inoffensiva, ciò è fuori discussione, ma il discorso prende una piega diversa se analizziamo meglio i protagonisti e le loro azioni, mi spiego: una bimba prodigio promossa dalle scuole elementari alle superiori in un sol colpo; una slanciata ragazza di poche parole con l'ossessione per i gatti; una prof. d'inglese che non sembra abbia molta voglia di lavorare, bensì divertirsi; un professore dal carattere ambiguo e dagli atteggiamenti scomodi, soprattutto nei paraggi di studentesse...questi ed altri sono personaggi che difficilmente si trovano altrove, soprattutto per i modi di porsi e di pensare, che, la maggior parte delle volte, tendono a concretizzarsi nell'assurdo pur rientrando in situazioni che hanno sempre a che fare con il quotidiano.
Le gag di Azumanga Daioh sono alquanto singolari, inserite intelligentemente nel contesto, e si basano in prevalenza sul dialogo. Senza mai provocare sorrisi forzati, le battute procedono a ritmi a volte bruschi, a volte blandi, con l'aggiunta di estrosi aneddoti quali: lunghe pause di silenzio in successione ad esclamazioni particolarmente nonsense; ripetizione rintronante di determinate frasi, parole o azioni (raramente sensate); osservazione di ragionamenti illogici o ancor peggio (o meglio?) per nulla inerenti ai discorsi trattati...
Grazie a queste peculiarità, soprattutto anche ad un'animazione che ne esalta le buffe caratteristiche con le immancabili deformazioni del disegno e a una cornice musicale assolutamente appropriata, la storia si fa apprezzare con regolarità fino alla fine e sprigiona una certa armonia, nonostante, bisogna riconoscerlo, molti eventi manifestino col tempo una certa ripetitività.
Insomma, il mio giudizio complessivo resta infine più che positivo: Azumanga Daioh non ha deluso le mie aspettative (alimentate, inizialmente, dall'opening, che mi faceva ben sperare in qualcosa di eccentrico), anzi, le ha ripagate alla grande, donandomi, con la simpatia di questo incredibile gruppo di protagoniste, una considerevole occasione di svago.
Da inserire tra i passatempi preferiti!
Incuriosito dai tanti complimenti indirizzati ad Azumanga Daioh, ho deciso di guardarmi questa serie TV un po' centellinata, avendo sentito che si trattava di un anime leggero e fatto apposta per farsi due risate, ma più di qualche sorriso qua e là, questo tanto acclamato titolo non mi ha suscitato.
AD tratta la storia di un gruppo di giovani ragazze giapponesi che vanno al liceo, nella loro tranquilla cittadina, e tutti gli episodi, tutte le gag e le storie che si sviluppano sono circoscritte bene o male a queste giovani protagoniste. Se dovessi definire l'anime con un singolo aggettivo userei il termine "kawaii". Più che far ridere come un anime esplicitamente comico (vedi GTO, FLCL, Slayers) suscita sorrisi e generalmente tanta dolcezza, talmente tanta che in alcuni momenti pare di esser di fronte ad un prodotto che ha come target bambini, più che ragazzi, e credo che a conti fatti sia stato quello l'obbiettivo degli autori.
Azumanga Daioh ha un tratto molto semplice, sia nel chara design che nelle ambientazioni in generale, molto pulito, colori pastellati, dolci, che accentuano lo stile kawaii, "troppo carino" per i miei gusti, anche se allo stesso tempo piacevolissimo, scorrevole e leggero come una piuma. La colonna sonora è tranquilla e delicata, calza a pennello per l'anime. Le mie parole potrebbero far intendere che il prodotto mi sia piaciuto, e se anche oggettivamente si tratta di qualcosa di valido, non è, a mio parere, per un target adolescenziale tantomeno per gente più grande. La moltitudine di battute e doppi sensi sui modi di dire prettamente giapponesi, o addirittura alcuni scherzi che sfruttano la dialettica di alcuni paesi (Osaka per esempio, col dialetto ben diverso da Tokyo), sono alcune chicche che lo impreziosiscono, tuttavia lo consiglio soprattutto a ragazze in cerca di qualcosa davvero "kawaii" da vedere, o ai nostri amici più piccini amanti del mondo degli anime :)
AD tratta la storia di un gruppo di giovani ragazze giapponesi che vanno al liceo, nella loro tranquilla cittadina, e tutti gli episodi, tutte le gag e le storie che si sviluppano sono circoscritte bene o male a queste giovani protagoniste. Se dovessi definire l'anime con un singolo aggettivo userei il termine "kawaii". Più che far ridere come un anime esplicitamente comico (vedi GTO, FLCL, Slayers) suscita sorrisi e generalmente tanta dolcezza, talmente tanta che in alcuni momenti pare di esser di fronte ad un prodotto che ha come target bambini, più che ragazzi, e credo che a conti fatti sia stato quello l'obbiettivo degli autori.
Azumanga Daioh ha un tratto molto semplice, sia nel chara design che nelle ambientazioni in generale, molto pulito, colori pastellati, dolci, che accentuano lo stile kawaii, "troppo carino" per i miei gusti, anche se allo stesso tempo piacevolissimo, scorrevole e leggero come una piuma. La colonna sonora è tranquilla e delicata, calza a pennello per l'anime. Le mie parole potrebbero far intendere che il prodotto mi sia piaciuto, e se anche oggettivamente si tratta di qualcosa di valido, non è, a mio parere, per un target adolescenziale tantomeno per gente più grande. La moltitudine di battute e doppi sensi sui modi di dire prettamente giapponesi, o addirittura alcuni scherzi che sfruttano la dialettica di alcuni paesi (Osaka per esempio, col dialetto ben diverso da Tokyo), sono alcune chicche che lo impreziosiscono, tuttavia lo consiglio soprattutto a ragazze in cerca di qualcosa davvero "kawaii" da vedere, o ai nostri amici più piccini amanti del mondo degli anime :)
Voto 7 come media tra alcuni episodi da 10 in cui emerge tutto il potenziale umoristico della serie e il 5 che invece a mio parere meritano altri episodi senza spunti.
E' un anime molto particolare. Tratta delle vicende di 7 studentesse e 2 professoresse con pochi personaggi di contorno: non c'è una vera e propria trama, dentro ciascuna puntata vengono presentati una serie di piccoli episodi, con l'unico nesso logico dato dalla sequenza temporale. I protagonisti sono "statici", nel senso che non è interesse dell'autore rappresentare un percorso e pertanto le personalità (molto caratterizzate) dei singoli protagonisti non si evolvono.
CONSIGLIATO: a chi ama le storie scolastiche con personaggi strambi, a chi ama i kaoani e chi si vuole divertire con un umorismo non convenzionale.
SCONSIGLIATO: a chi non apprezza le situazioni assurde e le storie sconclusionate.
E' un anime molto particolare. Tratta delle vicende di 7 studentesse e 2 professoresse con pochi personaggi di contorno: non c'è una vera e propria trama, dentro ciascuna puntata vengono presentati una serie di piccoli episodi, con l'unico nesso logico dato dalla sequenza temporale. I protagonisti sono "statici", nel senso che non è interesse dell'autore rappresentare un percorso e pertanto le personalità (molto caratterizzate) dei singoli protagonisti non si evolvono.
CONSIGLIATO: a chi ama le storie scolastiche con personaggi strambi, a chi ama i kaoani e chi si vuole divertire con un umorismo non convenzionale.
SCONSIGLIATO: a chi non apprezza le situazioni assurde e le storie sconclusionate.
Per me Azumanga è una vera perla di comicità, e non a caso è il mio anime comico preferito. La storia è semplicissima: è uno "slice of life" scolastico che segue le vicende durante i 3 anni delle superiori di un gruppo di ragazze una più pazza e strana dell'altra, ma proprio questo farà fare una marea di risate. Il disegno è semplice ma secondo me perfetto per una serie del genere e le musiche sono tutte carucce e simpatiche che accompagnano perfettamente i momenti dell'anime. Non ho altro da dire se non il consigliarne vivamente la visione a chiunque cerchi qualcosa di simpatico e divertente.
Questo anime mi spiazza per certi versi.
Se da un lato ha una trama banalissima (tutte puntate autoconclusive con le varie vicende vissute dalle protagoniste) dall'altro sfodera una caratterizzazione dei personaggi eccezionale.
Gli stereotipi potranno anche esserci, abbiamo la sportiva, la misteriosa, l'imbranata ecc. ma le loro caratteristiche (e anche quelli dei personaggi secondari più importanti) sono talmente ben riportate che una volta visto l'anime è impossibile dimenticarle.
Testimonianza è il fatto che, a distanza di oltre un mese da quando l'ho visto, ricordo tutti nomi di tutti i personaggi rilevanti.
Forse l'unico personaggio poco riuscito è Sakaki, che sebbene nelle intenzioni voglia essere un po' la Madoka di turno, bella e tenebrosa (ma che, in realtà, nasconde il suo lato "coccoloso") capace a scuola come nello sport e anche piuttosto gnocca, finisce per diventare l'ombra di se stessa, molto sotto tono come personaggio.
Tutto il resto della truppa è una simpatia, carisma ed energia irrefrenabili.
Una su tutte Osaka, imbranata, un po' tonta e sempre sonnecchiante o alla super energica Tomo che mette grinta ed entusiasmo in tutto per fallire sistematicamente in maniera misera.
Discreta realizzazione tecnica, assente invece il fanservice nonostante l'anime si presterebbe alla grande.
Ciò che non fa di Azumanga un capolavoro sono secondo me le gag che finiscono di essere di qualità molto altalenante.
Nella prima metà della serie siamo un po' sottotono e lontani dai livelli di comicità di un, che so, Excel Saga o GTO.
Nella seconda metà invece gli autori sembrano ritrovare verve creativa per dar vita a sketch divertentissimi, complice anche il fatto che i personaggi hanno vissuto la fase di "rodaggio" e sono ben delineati nella mente dello spettatore per poter sfruttare per bene tutti i dettagli della propria personalità (stupenda la scena in cui Chiyo-chan va di notte ad un Kombini e corre da un lampione all'altro tutta impaurita mettendosi sotto alla luce il prima possibile).
In conclusione è un anime consigliato, a patto di "reggere" per la prima dozzina di episodi.
Vi troverete alla fine in un lampo e vi renderete conto che quel gruppetto di ragazzine, in fondo in fondo, vi piacevano. ;-)
Se da un lato ha una trama banalissima (tutte puntate autoconclusive con le varie vicende vissute dalle protagoniste) dall'altro sfodera una caratterizzazione dei personaggi eccezionale.
Gli stereotipi potranno anche esserci, abbiamo la sportiva, la misteriosa, l'imbranata ecc. ma le loro caratteristiche (e anche quelli dei personaggi secondari più importanti) sono talmente ben riportate che una volta visto l'anime è impossibile dimenticarle.
Testimonianza è il fatto che, a distanza di oltre un mese da quando l'ho visto, ricordo tutti nomi di tutti i personaggi rilevanti.
Forse l'unico personaggio poco riuscito è Sakaki, che sebbene nelle intenzioni voglia essere un po' la Madoka di turno, bella e tenebrosa (ma che, in realtà, nasconde il suo lato "coccoloso") capace a scuola come nello sport e anche piuttosto gnocca, finisce per diventare l'ombra di se stessa, molto sotto tono come personaggio.
Tutto il resto della truppa è una simpatia, carisma ed energia irrefrenabili.
Una su tutte Osaka, imbranata, un po' tonta e sempre sonnecchiante o alla super energica Tomo che mette grinta ed entusiasmo in tutto per fallire sistematicamente in maniera misera.
Discreta realizzazione tecnica, assente invece il fanservice nonostante l'anime si presterebbe alla grande.
Ciò che non fa di Azumanga un capolavoro sono secondo me le gag che finiscono di essere di qualità molto altalenante.
Nella prima metà della serie siamo un po' sottotono e lontani dai livelli di comicità di un, che so, Excel Saga o GTO.
Nella seconda metà invece gli autori sembrano ritrovare verve creativa per dar vita a sketch divertentissimi, complice anche il fatto che i personaggi hanno vissuto la fase di "rodaggio" e sono ben delineati nella mente dello spettatore per poter sfruttare per bene tutti i dettagli della propria personalità (stupenda la scena in cui Chiyo-chan va di notte ad un Kombini e corre da un lampione all'altro tutta impaurita mettendosi sotto alla luce il prima possibile).
In conclusione è un anime consigliato, a patto di "reggere" per la prima dozzina di episodi.
Vi troverete alla fine in un lampo e vi renderete conto che quel gruppetto di ragazzine, in fondo in fondo, vi piacevano. ;-)
Dopo aver letto le recensioni e aver sentito il parere di molte persone su questa serie, mi aspettavo davvero un anime divertentissimo, quando invece mi ha fatto appena sorridere. E neanche sempre. Il personaggio migliore credo sia quello di Osaka, ma per il resto... Questa serie mi ha annoiato. Seriamente.
Ho visto serie con delle trame vere e proprie che, pur non annoverando il demenziale fra i loro generi, si sono dimostrate di gran lunga più divertenti. Per fare un esempio stupido, una sola scena del quarto episodio di "Mai-HiME" vale più di dieci episodi di "Azumanga Daioh" messi insieme. Idem per la prima puntata di "Ouran Host Club" o per una qualunque gag di "Lovely Complex". Insomma... Saranno almeno due mesi che ho iniziato a seguire questa serie, e, a differenza delle tre sopra citate, non sono mai stata assalita dalla voglia di divorare gli episodi l'uno dopo l'altro, a volte persino in due soli giorni (come nel caso di "Mai-HiME").
Ho visto serie con delle trame vere e proprie che, pur non annoverando il demenziale fra i loro generi, si sono dimostrate di gran lunga più divertenti. Per fare un esempio stupido, una sola scena del quarto episodio di "Mai-HiME" vale più di dieci episodi di "Azumanga Daioh" messi insieme. Idem per la prima puntata di "Ouran Host Club" o per una qualunque gag di "Lovely Complex". Insomma... Saranno almeno due mesi che ho iniziato a seguire questa serie, e, a differenza delle tre sopra citate, non sono mai stata assalita dalla voglia di divorare gli episodi l'uno dopo l'altro, a volte persino in due soli giorni (come nel caso di "Mai-HiME").
Oddio, se siete tristi o scavati non c'è niente di meglio di Azumanga! Mi ha fatto morire dal ridere.
E' veramente uno degli anime più divertenti e perché no, forse anche più belli che abbia mai visto!
Il suo lato migliore secondo me è la capacità di raccontare i caratteri delle protagoniste e la loro amicizia attraverso l'aspetto comico di ognuna di loro. Anche un'insospettabile secchiona in Azumanga diventa oggetto di risate assicurate!
Lo consiglio davvero a tutti!
A chi, come ho già detto, cerca un anime comico, ma anche a chi semplicemente ne cerca uno scolastico incentrato sull'amicizia (che è il tema principale di Azumanga a mio parere).
Un bel 10 a questo gioiellino!
E' veramente uno degli anime più divertenti e perché no, forse anche più belli che abbia mai visto!
Il suo lato migliore secondo me è la capacità di raccontare i caratteri delle protagoniste e la loro amicizia attraverso l'aspetto comico di ognuna di loro. Anche un'insospettabile secchiona in Azumanga diventa oggetto di risate assicurate!
Lo consiglio davvero a tutti!
A chi, come ho già detto, cerca un anime comico, ma anche a chi semplicemente ne cerca uno scolastico incentrato sull'amicizia (che è il tema principale di Azumanga a mio parere).
Un bel 10 a questo gioiellino!
Basta la sigla iniziale per capire se guardarvelo o meno! Io, maschio serioso di 34 anni, all'inizio mi son PREOCCUPATO del fatto che stessero piacendomi micro-sketches demenziali di ragazzine da prima liceo... poi mi son arreso. Ogni puntata è un ciclone di situazioni buffe e lunatiche che ti tuffano in un mondo fantastico col solo uso della fantasia e della follia delle adorabili protagoniste. Un capolavoro del buonumore perchè fatto comunque in "punta di piedi", senza volgarità o forzature. Uno dei rari prodotti che possano dirsi davvero per TUTTI!
Come si fa a non affezionarsi ad ogni singolo personaggio di questo anime? In particolare ad Osaka ed alla professoressa Yukari.
Direi che Azumanga Daioh a superato ogni mia aspettativa. Il fatto che le protagoniste non abbiano poteri o non abitino in un mondo parallelo potrebbero far sembrare le loro stramberie delle vere scene al demenziale ma in verità spiega in modo divertente la vita semplice (se così si può definire XD) e spensierata di alcune ragazze che affrontano la scuola insieme e che poi sono costrette a separarsi.Lo consiglio a chi ha voglia di ridere e a chi piacciono le cose leggere.
Direi che Azumanga Daioh a superato ogni mia aspettativa. Il fatto che le protagoniste non abbiano poteri o non abitino in un mondo parallelo potrebbero far sembrare le loro stramberie delle vere scene al demenziale ma in verità spiega in modo divertente la vita semplice (se così si può definire XD) e spensierata di alcune ragazze che affrontano la scuola insieme e che poi sono costrette a separarsi.Lo consiglio a chi ha voglia di ridere e a chi piacciono le cose leggere.
Azumanga Daioh racconta la vita quotidiana e scolastica di un gruppo di ragazze della scuola superiore, nell’arco di tre anni. Nell’ordine sono:
- Yomi-chan, una ragazza intelligente e studiosa, brava anche nello sport e migliore amica di Tomo-chan. E’ molto golosa e per questo fallisce ogni dieta che ha iniziato;
- Tomo-chan, conosce Yomi dalle elementari. E’ una ragazza piene di energie, che non sta un attimo ferma; nonostante ciò non è molto portata per gli sport né per lo studio;
- Osaka-san, soprannominata così da Tomo, perché proveniente proprio da Osaka. E’ una ragazza un po’ tonta, che si addormenta sempre in classe, e molto lenta nel fare le cose (descritta in questo modo potrebbe risultare un personaggio noioso, ma, in realtà, risulterà la più divertente)
- Sakaki-san, una ragazza riservata e di poche parole che all’apparenza potrebbe risultare un personaggio “duro”, ma che in realtà nasconde un animo sensibile a cui piacciono le cose “kawai”;
- Chiyo-chan, una bambina di 10 anni che, per la sua grande intelligenza, dalle elementari passa direttamente alla scuola superiore;
- Kagura-san, una ragazza sportiva, molto brava nel nuoto;
- Kaorin, un personaggio un po’ secondario, che ha una profonda ammirazione per Sakaki.
Azumanga Daioh è un’anime leggero con una storia semplice, capace di rilassarti per venti minuti e più, dopo una lunga giornata di lavoro o di intenso studio. Le animazioni sono buone, così come il chara design e le musiche. I personaggi sono tutti ben caratterizzati, con una propria personalità ben distinta, che interagendo con quella degli altri, riesce a creare delle situazioni comiche e a volte a limite dell’assurdo, che risultano però divertentissime. E’ infatti uno dei pochi anime che mi ha fatto veramente ridere come una matta.
- Yomi-chan, una ragazza intelligente e studiosa, brava anche nello sport e migliore amica di Tomo-chan. E’ molto golosa e per questo fallisce ogni dieta che ha iniziato;
- Tomo-chan, conosce Yomi dalle elementari. E’ una ragazza piene di energie, che non sta un attimo ferma; nonostante ciò non è molto portata per gli sport né per lo studio;
- Osaka-san, soprannominata così da Tomo, perché proveniente proprio da Osaka. E’ una ragazza un po’ tonta, che si addormenta sempre in classe, e molto lenta nel fare le cose (descritta in questo modo potrebbe risultare un personaggio noioso, ma, in realtà, risulterà la più divertente)
- Sakaki-san, una ragazza riservata e di poche parole che all’apparenza potrebbe risultare un personaggio “duro”, ma che in realtà nasconde un animo sensibile a cui piacciono le cose “kawai”;
- Chiyo-chan, una bambina di 10 anni che, per la sua grande intelligenza, dalle elementari passa direttamente alla scuola superiore;
- Kagura-san, una ragazza sportiva, molto brava nel nuoto;
- Kaorin, un personaggio un po’ secondario, che ha una profonda ammirazione per Sakaki.
Azumanga Daioh è un’anime leggero con una storia semplice, capace di rilassarti per venti minuti e più, dopo una lunga giornata di lavoro o di intenso studio. Le animazioni sono buone, così come il chara design e le musiche. I personaggi sono tutti ben caratterizzati, con una propria personalità ben distinta, che interagendo con quella degli altri, riesce a creare delle situazioni comiche e a volte a limite dell’assurdo, che risultano però divertentissime. E’ infatti uno dei pochi anime che mi ha fatto veramente ridere come una matta.
Davvero molto bello!!! Avevo cominciato a vedere Azumanga per caso grazie anche agli ottimi voti che aveva ricevuto in rete e comunque non sapevo come aspettarmi e....sorpresa! Azumnga è un anime davvero straordinario completamente diverso da qualsiasi altro anime abbia visto. Il genere è quello scolastico/demenziale, ma diversamente dagli anime scolastici non è presente tutto quel romanticismo che alla lunga stanca e diversamente dagli anime demenziali le battute non sono scontate nè banali. Inoltre nonostante le protagoniste siano tutte ragazze il fan service è quasi assente (...senza quasi ^_^) e questo risulta un punto a suo favore aumentando la comicità di certe scene.
Dopo alcuni episodi c'era poco da fare, mi ero innamorato della 3^ sezione e non potevo farne a meno. Come si fa a non innamorarsi della piccola Chiyo(^_^che carina^_^)? E come si fa a non sbellicarsi per le stramberie della professoressa Yukari(!MITICA!)?
é definitivo; Azumanga Daioh mi ha catturato; a questo punto non vedo l'ora di leggere anche il manga...FANTASTICO!!!
Dopo alcuni episodi c'era poco da fare, mi ero innamorato della 3^ sezione e non potevo farne a meno. Come si fa a non innamorarsi della piccola Chiyo(^_^che carina^_^)? E come si fa a non sbellicarsi per le stramberie della professoressa Yukari(!MITICA!)?
é definitivo; Azumanga Daioh mi ha catturato; a questo punto non vedo l'ora di leggere anche il manga...FANTASTICO!!!
Ritengo che 10 sia l'unico voto meritabile da questo splendido anime... a prima vista non impressiona particolarmente, ma puntata dopo puntata si comincia a conoscere e ad amare sempre di più i personaggi, ad immaginarsi le loro prossime battute e a sbellicarsi lo stesso quando vengono pronunciate. L'umorismo di Azumanga sembra demenziale, ma lo è meno di quanto sembri: Chiyo, Osaka, Tomo, Sakaki sono personaggi assurdi, ma non fanno che riflettere ognuno un aspetto diverso del carattere di una persona. Lungi dall'affidarsi da situazioni pazzesche o irreali per far ridere, Azumanga si basa sulla vita di tutti i giorni, e sulle relazioni/contrasti fra le diversissime protagoniste.
Sicuramente uno degli anime più belli che abbia mai visto.
Sicuramente uno degli anime più belli che abbia mai visto.
Molto bello, molto divertente (sono pochi gli anime che riescono veramente a farmi ridere) e, a suo modo, anche molto triste, specie verso gli ultimi episodi.
I personaggi, con i loro caratteri tagliati con l'accetta, sono tipici da "tempo eterno".
Come altre commedie scolastiche, questo anime avrebbe potuto andare avanti per 200 episodi senza che le ragazze cambiassero mai di classe, ma avrebbe avuto molto meno significato. Credo che più di ogni altro infatti, questo anime abbia saputo illustrare la "breve ripetitività" dei giorni della scuola superiore.
La tristezza di fondo nasce proprio dal fatto che le ragazze non crescono, non cambiano, fanno sempre le stesse cose, con minime variazioni, ma, al contrario di altri personaggi, per loro il tempo passa velocissimo (non ricordo altri anime in cui i tre anni della scuola superiore venissero condensati in 26 episodi) ed ogni loro azione, una volta compiuta, è andata per sempre.
Magistrale l'ultimo episodio, con le solite promesse di rivedersi che Yukari-sensei, avendole ascoltate altre volte, ascolta con sufficienza.
La scuola è finita, e la classe è sciolta.
I personaggi, con i loro caratteri tagliati con l'accetta, sono tipici da "tempo eterno".
Come altre commedie scolastiche, questo anime avrebbe potuto andare avanti per 200 episodi senza che le ragazze cambiassero mai di classe, ma avrebbe avuto molto meno significato. Credo che più di ogni altro infatti, questo anime abbia saputo illustrare la "breve ripetitività" dei giorni della scuola superiore.
La tristezza di fondo nasce proprio dal fatto che le ragazze non crescono, non cambiano, fanno sempre le stesse cose, con minime variazioni, ma, al contrario di altri personaggi, per loro il tempo passa velocissimo (non ricordo altri anime in cui i tre anni della scuola superiore venissero condensati in 26 episodi) ed ogni loro azione, una volta compiuta, è andata per sempre.
Magistrale l'ultimo episodio, con le solite promesse di rivedersi che Yukari-sensei, avendole ascoltate altre volte, ascolta con sufficienza.
La scuola è finita, e la classe è sciolta.
Una serie molto particolare, non si incentra su una storia vera e propria, si limita a offrirci la vita scolastica giornaliera di un gruppo di studentesse. Personalmente ho trovato Azumanga un'ottimo prodotto, non posso che appoggiarne le lodi. Per le troppe aspettative e per i sottotitoli in inglese, questa serie stava per annoiarmi, 26 episodi di questo genere possono facilmente stancare , la sigla mi lasciò alcuanto scontento (mentre ora la trovo carina). E' bastato dargli tempo ed Azumanga è riescita infine a vincere questa sfida facendo della mancanza di un'elaborata trama un pregio. A dire il vero è il suo punto forte offrire un prodotto pur sempre interessante da guardare, senza temi troppo sconclusionati cui aggrapparsi. I personaggi sono tutti molto ben caratterizzati, aluni simpaticissimi e adorabili come Osaka e Chiyo-chan, altri simpatici ed inquietanti come il professor Kimura, ma pur sempre tutti capaci di far passare una puntata in allegria avendo a loro disposizione molti elementi banali. La serie si distingue anche per lo stile che non mira una volta tanto ad essere sexy (nemmeno in piscina o in spiaggia) solo per avere un'arma in più per attirare lo spettatore medio, del resto anche se avrebbe potuto far piacere, Azumanga dimostra di non averne bisogno. Esistono anche due mini-special, il Web e l'Oav, che dimostrano uno stile diverso da quello della serie principale, ma per la loro brevità si possono considerare due ottime parentesi che vanno ad arricchire il prodotto e non a sfruttarlo ignobilmente. Insomma si dimostra una creazione sobria e ben fatta. Consiglio praticamente a tutti di guardare senza impegno almeno una decina di puntate di questo anime.
Ho passato tutto l'ultimo episodio a piangere disperatamente... dando inesorabilmente sfogo alla mia sinusite. Sono questi i rischi a cui si va incontro quando si intraprende la visione di un anime così delizioso, irresistibile, poetico che crea immediatamente dipendenza a chiunque ne sappia cogliere la sensibilità geniale e l'ironia veramente riuscita... è impossibile non affezionarsi a ogni personaggio, in ognuno di loro ho scoperto una parte di me, è stato difficile definire quale fosse il mio preferito... è per questo che Azumanga è davvero speciale! Mi manca tanto... ;_; ;_;
Azumanga è voglia di vivere, di giocare. E' voglia di stare insieme, di fare cose semplici. Ecco, forse si potrebbe dire che è un inno alla semplicità, alla gioia delle piccole cose. Un inno simpatico, divertente, che pare non dire niente ma che, alla fine, lascia molto. Quello che forse può lasciare un po' spiazzati è la stranezza (e la lentezza) di alcune scene, in particolare quelle legate al "padre" di Chiyo. Comunque non posso che dare il massimo voto. Fa parte di me, con i suoi significati, i suoi sorrisi, con il suo forte carattere giapponese, con quella dolce e terribile sottolineatura delle cose che passano e che più non tornano. E con quel bellissimo finale che riassumerei in una sola parola: Avanti.
Tsukurimasho! Come direbbe Chiyo-Chan! Bellissimo e divertentissimo, nonche' pazzoide e demente!
Di sicuro uno dei piu' bei titoli degli ultimi anni, la storia e' competamente e incredibilmente normale, tratta di ragazze (liceali) normali, con vite, desideri, passioni, completamente normali! Ed e' qui' che sta' la genialita' di quest'anime, nella precisione nel raccontare la quotidianita' di una qualunque classe di un qualunque liceo del Giappone. Alcune frasi ed alcuni atteggiamenti sono un po difficili da capire proprio perche' tipicamente giapponesi. Ottimo il PDF esplicativo di Griffon (GRAZIE 1K ^__^) che consiglio vivamente a tutti cosi come consiglio di guardare e riguardare tutti i 26 episodi della serie...e ditemi alla fine se siete riusciti a trattenere le lacrime...
Di sicuro uno dei piu' bei titoli degli ultimi anni, la storia e' competamente e incredibilmente normale, tratta di ragazze (liceali) normali, con vite, desideri, passioni, completamente normali! Ed e' qui' che sta' la genialita' di quest'anime, nella precisione nel raccontare la quotidianita' di una qualunque classe di un qualunque liceo del Giappone. Alcune frasi ed alcuni atteggiamenti sono un po difficili da capire proprio perche' tipicamente giapponesi. Ottimo il PDF esplicativo di Griffon (GRAZIE 1K ^__^) che consiglio vivamente a tutti cosi come consiglio di guardare e riguardare tutti i 26 episodi della serie...e ditemi alla fine se siete riusciti a trattenere le lacrime...