Trigun
“La vita è un'insegna luminosa che brilla da lontano.”
Precisamente nello stesso anno in cui, su TV Tokyo, veniva mandato in onda il grande capolavoro targato Shin'ichirō Watanabe, “Cowboy Bebop”, sulla medesima rete televisiva veniva trasmessa un’altra grande opera che avrebbe segnato l’infanzia di tantissimi giovani spettatori di tutto il mondo, “Trigun”, diretta da Satoshi Nishimura. Due serie televisive animate che, soprattutto nel bene ma anche nel male, hanno segnato in maniera indelebile il genere fantascientifico legato alla produzione anime e consacrato gli anni ’90 come periodo di enorme fioritura dell’animazione giapponese.
La storia è ambientata su un pianeta sul quale l’uomo ha traslocato, per riuscire a sopravvivere dopo una grande catastrofe che ha colpito la Terra. Il protagonista è Vash The Stampede, super ricercato accompagnato da una tetra aura di distruzione: dopo il suo passaggio, infatti, interi villaggi vengono rasi al suolo, ma senza che possano essere riscontrate delle vittime. La compagnia di assicurazioni Bernardelli, costretta a pagare diversi milioni di doppi dollari per le continue ricostruzioni e riparazioni, decide di inviare due agenti investigative alla ricerca di questa costante minaccia al portafoglio aziendale, Meryl Stryfe e Milly Thompson. Quando lo trovano, però, le due ragazze scoprono che Vash è in realtà una persona gentile e generosa, ben diversa dal mostro che si aspettavano, e così intraprendono un lungo viaggio durante il quale non c’è mai un attimo di tregua, e la noia deve fare quotidianamente spazio alla vivacità e al movimento.
Pur potendo contare su dei buoni comprimari, uno in particolar modo su cui mi soffermerò in seguito, “Trigun” deve tutto al suo protagonista e mattatore assoluto, Vash “Il Tifone Umanoide” The Stampede. In un’ambientazione di chiaro stampo cyber-western, dove si possono ammirare deserti aridi e dune di vasta estensione, troviamo il nostro eccentrico Vash, col suo cappotto rosso, i capelli biondi a spazzola e una pistola grigia di notevoli dimensioni nella mano destra. Sul suo conto girano tante voci discordanti e la sua identità è avvolta nel mistero, almeno all’inizio, ma una cosa è certa: dove passa lui, tutto finisce con l’essere distrutto. Questo gli ha permesso di “guadagnarsi” l’appellativo di “Tifone Umanoide” e una taglia di sessanta miliardi di doppi dollari - la valuta di questo pianeta che non è la Terra, e gode della luce, odierna e notturna, di tanti soli e diverse lune. Come spesso accade, però, la realtà è ben lontana dalla fantasia, e Vash, a differenza di ciò che si dice in giro, è un uomo dal cuore buono e compassionevole, per quanto donnaiolo incallito e gran bevitore. Il suo carattere spesso poco serio e irriverente e il mistero che lo avvolge lo rendono il protagonista perfetto di una storia avvincente e complessa, che all’inizio si serve di episodi autoconclusivi - da qui anche il collegamento immediato con “Cowboy Bebop”, che però si mantiene sempre sulla stessa falsariga per tutta la sua durata -, necessari all’introduzione dei personaggi, e poi spicca il volo raccontando, una rivelazione alla volta, la storia di Vash, e svelando i reali sentimenti e i principi che animano il suo cuore e muovono le sue azioni.
“Nessuno di noi ha il diritto di togliere la vita agli altri, nessuno, non importa chi sia, nessuno può arrogarsi un tale diritto, perché tutti, tutti noi, abbiamo un futuro che ci attende.”
Seppur pronunciata da Meryl, questa frase è quella che meglio racchiude l’essenza della serie e incarna il principio guida di Vash. Quel che si dice su di lui, almeno in parte, è vero: la stragrande maggioranza dei villaggi o delle città che egli “onora” della sua presenza finisce con l’andare incontro alla devastazione più assoluta, eppure non si riscontrano mai delle vittime. Questo perché Vash, pistolero dal passato ignoto che sembra vagare senza una meta precisa, “gode” di una caratteristica peculiare: attirare su di sé ogni tipo di sventura. Dove c’è lui accade qualcosa, vero, ma non per sua colpa, anzi, lui è il martire che ogni volta cerca di salvare quante più vite umane possibile, ma finisce costantemente con l’essere disprezzato da tutti coloro che non conoscono la realtà dei fatti, come invece impareranno a conoscerla le due assicuratrici, Meryl e Milly, e il mitico reverendo Nicholas D. Wolfwood. Insieme, lui e Vash formano un duo perfetto, non soltanto per la chimica e l’affiatamento - entrambi sono degli ottimi bevitori e dei pistoleri di grande fama -, ma anche e soprattutto per la loro sostanziale diversità di vedute su temi delicati come la vita e la morte. Wolfwood, pur essendo un uomo di Chiesa, non si crea problemi ad uccidere quando necessario, Vash, invece, è un fanatico della giustizia, che preferirebbe farsi ammazzare piuttosto che ammazzare egli stesso. Questo è il grande principio che lo anima e che ripete a gran voce in diverse occasioni, risultando in alcuni frangenti anche ripetitivo e melenso. Durante i loro sconti ideali, Vash e Wolfwood esprimono le proprie ragioni, sta allo spettatore scegliere per chi parteggiare, perché, in fin dei conti, non esiste una scelta giusta e una sbagliata, esistono semplicemente diversi modi di approcciare alla vite, e di rimbalzo anche alla morte. D’altro canto, pur nella loro antitesi, Vash e Nicholas aspirano alla medesima cosa: “giorni sereni in luogo tranquillo, in cui non ci siano guerre, niente saccheggi e niente omicidi, un posto in cui gli uomini possano vivere davvero come uomini”, magari in compagnia della donna amata, perché l’amore è e resta il più forte dei sentimenti.
“Gli uomini non sono nati per uccidere, ma per amare.”
Come vivere, dunque, quel “futuro che ci attende”? Nel modo che più ci aggrada, indipendentemente da quel che è stato il nostro passato, costellato da buone azioni o da orribili malefatte, perché, come dice spesso Vash, “il biglietto per il futuro è sempre bianco”. “Siamo noi stessi a dover scegliere il motivo per cui viviamo” e ciò che abbiamo fatto in passato conta fino ad un certo punto, ciò che conta di più è come scegliamo di vivere il presente, abbracciando il bene o parteggiando per il male. In questo, per quel che mi riguarda, risiede la grande differenza con “Cowboy Bebop” - già citato altre volte in questa recensione -, in cui il passato dei protagonisti, per i protagonisti stessi, pesa come un macigno, condizionando inevitabilmente anche il futuro. Questo, ovviamente, rende “Cowboy Bebop” più crudo e reale a differenza di “Trigun”, che è invece molto più ottimista e speranzoso nel messaggio che lancia.
Per essere un’opera del 1998, oserei dire che regge discretamente bene il peso degli anni, seppur, in alcuni episodi, si noti un leggero calo tecnico e registico. Le puntate e la storia in sé non sono perfette, anche perché alcuni personaggi, quello di Legato Bluesummers in particolar modo, restano avvolti nel mistero, e a certe domande non viene fornita la risposta adeguata, il che genera delle lacune per colmare le quali, forse, sarebbe opportuno leggere il manga. Ciò detto, “Trigun” è e rimane un’esperienza bellissima da vivere tutta d’un fiato, resa tale anche dal lavoro eccezionale di Tsuneo Imahori, che ha impreziosito l’anime con delle musiche stupende.
Onestamente, non ho idea di come possa essere il recente reboot del 2023, “Trigun STAMPEDE”, so soltanto che “Trigun” merita di essere visto almeno una volta nella vita, perlomeno dai fan del genere fantascientifico.
Precisamente nello stesso anno in cui, su TV Tokyo, veniva mandato in onda il grande capolavoro targato Shin'ichirō Watanabe, “Cowboy Bebop”, sulla medesima rete televisiva veniva trasmessa un’altra grande opera che avrebbe segnato l’infanzia di tantissimi giovani spettatori di tutto il mondo, “Trigun”, diretta da Satoshi Nishimura. Due serie televisive animate che, soprattutto nel bene ma anche nel male, hanno segnato in maniera indelebile il genere fantascientifico legato alla produzione anime e consacrato gli anni ’90 come periodo di enorme fioritura dell’animazione giapponese.
La storia è ambientata su un pianeta sul quale l’uomo ha traslocato, per riuscire a sopravvivere dopo una grande catastrofe che ha colpito la Terra. Il protagonista è Vash The Stampede, super ricercato accompagnato da una tetra aura di distruzione: dopo il suo passaggio, infatti, interi villaggi vengono rasi al suolo, ma senza che possano essere riscontrate delle vittime. La compagnia di assicurazioni Bernardelli, costretta a pagare diversi milioni di doppi dollari per le continue ricostruzioni e riparazioni, decide di inviare due agenti investigative alla ricerca di questa costante minaccia al portafoglio aziendale, Meryl Stryfe e Milly Thompson. Quando lo trovano, però, le due ragazze scoprono che Vash è in realtà una persona gentile e generosa, ben diversa dal mostro che si aspettavano, e così intraprendono un lungo viaggio durante il quale non c’è mai un attimo di tregua, e la noia deve fare quotidianamente spazio alla vivacità e al movimento.
Pur potendo contare su dei buoni comprimari, uno in particolar modo su cui mi soffermerò in seguito, “Trigun” deve tutto al suo protagonista e mattatore assoluto, Vash “Il Tifone Umanoide” The Stampede. In un’ambientazione di chiaro stampo cyber-western, dove si possono ammirare deserti aridi e dune di vasta estensione, troviamo il nostro eccentrico Vash, col suo cappotto rosso, i capelli biondi a spazzola e una pistola grigia di notevoli dimensioni nella mano destra. Sul suo conto girano tante voci discordanti e la sua identità è avvolta nel mistero, almeno all’inizio, ma una cosa è certa: dove passa lui, tutto finisce con l’essere distrutto. Questo gli ha permesso di “guadagnarsi” l’appellativo di “Tifone Umanoide” e una taglia di sessanta miliardi di doppi dollari - la valuta di questo pianeta che non è la Terra, e gode della luce, odierna e notturna, di tanti soli e diverse lune. Come spesso accade, però, la realtà è ben lontana dalla fantasia, e Vash, a differenza di ciò che si dice in giro, è un uomo dal cuore buono e compassionevole, per quanto donnaiolo incallito e gran bevitore. Il suo carattere spesso poco serio e irriverente e il mistero che lo avvolge lo rendono il protagonista perfetto di una storia avvincente e complessa, che all’inizio si serve di episodi autoconclusivi - da qui anche il collegamento immediato con “Cowboy Bebop”, che però si mantiene sempre sulla stessa falsariga per tutta la sua durata -, necessari all’introduzione dei personaggi, e poi spicca il volo raccontando, una rivelazione alla volta, la storia di Vash, e svelando i reali sentimenti e i principi che animano il suo cuore e muovono le sue azioni.
“Nessuno di noi ha il diritto di togliere la vita agli altri, nessuno, non importa chi sia, nessuno può arrogarsi un tale diritto, perché tutti, tutti noi, abbiamo un futuro che ci attende.”
Seppur pronunciata da Meryl, questa frase è quella che meglio racchiude l’essenza della serie e incarna il principio guida di Vash. Quel che si dice su di lui, almeno in parte, è vero: la stragrande maggioranza dei villaggi o delle città che egli “onora” della sua presenza finisce con l’andare incontro alla devastazione più assoluta, eppure non si riscontrano mai delle vittime. Questo perché Vash, pistolero dal passato ignoto che sembra vagare senza una meta precisa, “gode” di una caratteristica peculiare: attirare su di sé ogni tipo di sventura. Dove c’è lui accade qualcosa, vero, ma non per sua colpa, anzi, lui è il martire che ogni volta cerca di salvare quante più vite umane possibile, ma finisce costantemente con l’essere disprezzato da tutti coloro che non conoscono la realtà dei fatti, come invece impareranno a conoscerla le due assicuratrici, Meryl e Milly, e il mitico reverendo Nicholas D. Wolfwood. Insieme, lui e Vash formano un duo perfetto, non soltanto per la chimica e l’affiatamento - entrambi sono degli ottimi bevitori e dei pistoleri di grande fama -, ma anche e soprattutto per la loro sostanziale diversità di vedute su temi delicati come la vita e la morte. Wolfwood, pur essendo un uomo di Chiesa, non si crea problemi ad uccidere quando necessario, Vash, invece, è un fanatico della giustizia, che preferirebbe farsi ammazzare piuttosto che ammazzare egli stesso. Questo è il grande principio che lo anima e che ripete a gran voce in diverse occasioni, risultando in alcuni frangenti anche ripetitivo e melenso. Durante i loro sconti ideali, Vash e Wolfwood esprimono le proprie ragioni, sta allo spettatore scegliere per chi parteggiare, perché, in fin dei conti, non esiste una scelta giusta e una sbagliata, esistono semplicemente diversi modi di approcciare alla vite, e di rimbalzo anche alla morte. D’altro canto, pur nella loro antitesi, Vash e Nicholas aspirano alla medesima cosa: “giorni sereni in luogo tranquillo, in cui non ci siano guerre, niente saccheggi e niente omicidi, un posto in cui gli uomini possano vivere davvero come uomini”, magari in compagnia della donna amata, perché l’amore è e resta il più forte dei sentimenti.
“Gli uomini non sono nati per uccidere, ma per amare.”
Come vivere, dunque, quel “futuro che ci attende”? Nel modo che più ci aggrada, indipendentemente da quel che è stato il nostro passato, costellato da buone azioni o da orribili malefatte, perché, come dice spesso Vash, “il biglietto per il futuro è sempre bianco”. “Siamo noi stessi a dover scegliere il motivo per cui viviamo” e ciò che abbiamo fatto in passato conta fino ad un certo punto, ciò che conta di più è come scegliamo di vivere il presente, abbracciando il bene o parteggiando per il male. In questo, per quel che mi riguarda, risiede la grande differenza con “Cowboy Bebop” - già citato altre volte in questa recensione -, in cui il passato dei protagonisti, per i protagonisti stessi, pesa come un macigno, condizionando inevitabilmente anche il futuro. Questo, ovviamente, rende “Cowboy Bebop” più crudo e reale a differenza di “Trigun”, che è invece molto più ottimista e speranzoso nel messaggio che lancia.
Per essere un’opera del 1998, oserei dire che regge discretamente bene il peso degli anni, seppur, in alcuni episodi, si noti un leggero calo tecnico e registico. Le puntate e la storia in sé non sono perfette, anche perché alcuni personaggi, quello di Legato Bluesummers in particolar modo, restano avvolti nel mistero, e a certe domande non viene fornita la risposta adeguata, il che genera delle lacune per colmare le quali, forse, sarebbe opportuno leggere il manga. Ciò detto, “Trigun” è e rimane un’esperienza bellissima da vivere tutta d’un fiato, resa tale anche dal lavoro eccezionale di Tsuneo Imahori, che ha impreziosito l’anime con delle musiche stupende.
Onestamente, non ho idea di come possa essere il recente reboot del 2023, “Trigun STAMPEDE”, so soltanto che “Trigun” merita di essere visto almeno una volta nella vita, perlomeno dai fan del genere fantascientifico.
Nella primavera del 1998 va in onda “Trigun”, anime di ventisei episodi realizzato dallo studio Madhouse. La serie, tratta dall’omonimo manga scritto e disegnato da Yasuhiro Nightow, è diretta da Satoshi Nishimura.
La trama vede come protagonista Vash the Stampede, un ricercato sulla cui testa pende una taglia di 60 miliardi di doppi dollari. In ogni luogo che visita l’uomo sembra portare solo sciagura e distruzione, tanto da essersi guadagnato l’appellativo di “Tifone umanoide”: per questo motivo, le due agenti assicurative Meryl e Milly sono state incaricate di trovarlo e di sorvegliarlo, per evitare che provochi ulteriori danni.
La prima parte dell’anime si compone quasi esclusivamente di episodi auto-conclusivi che ci aiutano a immergerci nella singolare atmosfera che permea “Trigun”: un’aura di desolazione avvolge un pianeta arido e inospitale che pullula di banditi dall’aspetto e dalle armi più improbabili, quasi sempre impegnati in assordanti sparatorie all’ultimo sangue. L’azione e il puro intrattenimento sono dunque una costante dell’anime, che riesce a catturare l’attenzione dello spettatore grazie a un sapiente mix tra combattimenti e scene drammatiche di cui si rendono protagonisti personaggi di volta in volta diversi. L’anima nascosta dell’opera, che mescola alla già ottima atmosfera western una bella dose di sci-fi, comincia però a manifestarsi solo a metà serie: ecco dunque che il pubblico potrà conoscere le origini del misterioso Vash e verrà messo di fronte ad alcune tematiche non di poco conto. Tra queste ricordiamo il valore che si dà alla vita umana, il quale sfocia spesso in un buonismo eccessivo che si dovrebbe mettere da parte quando si tenta di proteggere qualcuno.
A farsi portatore di questa ideologia è proprio il protagonista Vash, un ragazzo all’apparenza forte e spensierato che in realtà cova un dolore e un’insicurezza tali da abbatterlo in certe situazioni. Vash è dunque un personaggio complicato e tormentato, che più volte è costretto ad affrontare e mettere in discussione gli ideali eccessivamente puri che abbraccia da tempo immemore. A fargli da contraltare ci pensa uno dei comprimari più riusciti dell’animazione giapponese, ovvero il Reverendo Nicholas D. Wolfwood: anche lui ha sposato una buona causa come Vash, ma si rivela certamente più realista del suo caro amico.
Gli altri personaggi secondari risultano caratterizzati a sufficienza, mentre i piccoli e numerosi antagonisti sparsi per tutta la serie si dividono tra figure dimenticabili e altre decisamente più memorabili. Più approfondito e degno di nota è invece il villain principale.
Passando al lato tecnico, un character design tipico degli anni ’90 ci regala personaggi dagli abiti e dai lineamenti bizzarri, e si accompagna a un design delle armi altrettanto atipico e originale. Disegni animazioni mantengono una qualità discreta per tutta la durata dell’anime, mentre gli sfondi ci offrono paesaggi desertici con abitazioni bianche e rustiche sparse qua e là, un po’ a metà tra il genere western e il post-apocalittico. La colonna sonora composta da Tsuneo Himamori raccoglie tracce in cui risuonano chitarre elettriche struggenti (“Scattered Rain”) o roboanti (“H.T”, sincronizzata perfettamente con le immagini dell’opening).
In conclusione, “Trigun” è un ottimo mix di azione e sci-fi in cui personaggi a dir poco notevoli combattono strenuamente per i propri ideali. Il finale non presenta colpi di scena inaspettati, tuttavia è coerente con la filosofia del resto dell’opera. Voto: 8 e mezzo.
La trama vede come protagonista Vash the Stampede, un ricercato sulla cui testa pende una taglia di 60 miliardi di doppi dollari. In ogni luogo che visita l’uomo sembra portare solo sciagura e distruzione, tanto da essersi guadagnato l’appellativo di “Tifone umanoide”: per questo motivo, le due agenti assicurative Meryl e Milly sono state incaricate di trovarlo e di sorvegliarlo, per evitare che provochi ulteriori danni.
La prima parte dell’anime si compone quasi esclusivamente di episodi auto-conclusivi che ci aiutano a immergerci nella singolare atmosfera che permea “Trigun”: un’aura di desolazione avvolge un pianeta arido e inospitale che pullula di banditi dall’aspetto e dalle armi più improbabili, quasi sempre impegnati in assordanti sparatorie all’ultimo sangue. L’azione e il puro intrattenimento sono dunque una costante dell’anime, che riesce a catturare l’attenzione dello spettatore grazie a un sapiente mix tra combattimenti e scene drammatiche di cui si rendono protagonisti personaggi di volta in volta diversi. L’anima nascosta dell’opera, che mescola alla già ottima atmosfera western una bella dose di sci-fi, comincia però a manifestarsi solo a metà serie: ecco dunque che il pubblico potrà conoscere le origini del misterioso Vash e verrà messo di fronte ad alcune tematiche non di poco conto. Tra queste ricordiamo il valore che si dà alla vita umana, il quale sfocia spesso in un buonismo eccessivo che si dovrebbe mettere da parte quando si tenta di proteggere qualcuno.
A farsi portatore di questa ideologia è proprio il protagonista Vash, un ragazzo all’apparenza forte e spensierato che in realtà cova un dolore e un’insicurezza tali da abbatterlo in certe situazioni. Vash è dunque un personaggio complicato e tormentato, che più volte è costretto ad affrontare e mettere in discussione gli ideali eccessivamente puri che abbraccia da tempo immemore. A fargli da contraltare ci pensa uno dei comprimari più riusciti dell’animazione giapponese, ovvero il Reverendo Nicholas D. Wolfwood: anche lui ha sposato una buona causa come Vash, ma si rivela certamente più realista del suo caro amico.
Gli altri personaggi secondari risultano caratterizzati a sufficienza, mentre i piccoli e numerosi antagonisti sparsi per tutta la serie si dividono tra figure dimenticabili e altre decisamente più memorabili. Più approfondito e degno di nota è invece il villain principale.
Passando al lato tecnico, un character design tipico degli anni ’90 ci regala personaggi dagli abiti e dai lineamenti bizzarri, e si accompagna a un design delle armi altrettanto atipico e originale. Disegni animazioni mantengono una qualità discreta per tutta la durata dell’anime, mentre gli sfondi ci offrono paesaggi desertici con abitazioni bianche e rustiche sparse qua e là, un po’ a metà tra il genere western e il post-apocalittico. La colonna sonora composta da Tsuneo Himamori raccoglie tracce in cui risuonano chitarre elettriche struggenti (“Scattered Rain”) o roboanti (“H.T”, sincronizzata perfettamente con le immagini dell’opening).
In conclusione, “Trigun” è un ottimo mix di azione e sci-fi in cui personaggi a dir poco notevoli combattono strenuamente per i propri ideali. Il finale non presenta colpi di scena inaspettati, tuttavia è coerente con la filosofia del resto dell’opera. Voto: 8 e mezzo.
Sono rimasto veramente colpito da questo anime.
Questo anime è l'adattamento animato del manga di Yasuhiro Nightow, che molti forse già conoscono per "Kekkai Sensen" ("Blood Blockade Battlefront"). Mi ha stupito ed emozionato come pochi anime sono riusciti a fare, penso che questo sia uno dei pochi anime da considerare unici.
Molti si lamentano perché la trama vera e propria esce fuori a metà serie, infatti i primi dieci episodi sono auto-conclusivi, però la cosa non mi ha infastidito particolarmente. Le animazioni sono perfette, e i disegni sono veramente ben fatti.
I personaggi... allora, questo sarà probabilmente l'aspetto che ho apprezzato di più di questo anime. Il mio personaggi preferito naturalmente è Vash, perché ha una filosofia bellissima, anche se le sue origini non sono ben chiarite.
Infine la colonna sonora è semplicemente eccezionale.
Consiglio questo anime a tutti, anche perché, essendo un seinen, ha un livello di violenza intermedio.
Voto animazioni, disegni, trama, colonna sonora e personaggi: 9.
Media finale dei voti: 9/10.
Questo anime è l'adattamento animato del manga di Yasuhiro Nightow, che molti forse già conoscono per "Kekkai Sensen" ("Blood Blockade Battlefront"). Mi ha stupito ed emozionato come pochi anime sono riusciti a fare, penso che questo sia uno dei pochi anime da considerare unici.
Molti si lamentano perché la trama vera e propria esce fuori a metà serie, infatti i primi dieci episodi sono auto-conclusivi, però la cosa non mi ha infastidito particolarmente. Le animazioni sono perfette, e i disegni sono veramente ben fatti.
I personaggi... allora, questo sarà probabilmente l'aspetto che ho apprezzato di più di questo anime. Il mio personaggi preferito naturalmente è Vash, perché ha una filosofia bellissima, anche se le sue origini non sono ben chiarite.
Infine la colonna sonora è semplicemente eccezionale.
Consiglio questo anime a tutti, anche perché, essendo un seinen, ha un livello di violenza intermedio.
Voto animazioni, disegni, trama, colonna sonora e personaggi: 9.
Media finale dei voti: 9/10.
Un prodotto che purtroppo non ha ricevuto decisamente l'attenzione che avrebbe meritato.
L'opera è un ottimo mix di steampunk, sci-fi e western, rendendo il tutto appetibile a una larga fetta di pubblico sia maschile che femminile. Anche se a prima vista può apparire come un'opera leggera e pensata per ragazzi, in realtà ci troviamo davanti a un lavoro pensato più per un pubblico maturo, essendo fortemente influenzato da tematiche riguardanti l'esistenzialismo, il dissidio interiore sul bene e sul male e da altri spunti di riflessione quali la giustizia e il transumanesimo.
L'opera è un ottimo mix di steampunk, sci-fi e western, rendendo il tutto appetibile a una larga fetta di pubblico sia maschile che femminile. Anche se a prima vista può apparire come un'opera leggera e pensata per ragazzi, in realtà ci troviamo davanti a un lavoro pensato più per un pubblico maturo, essendo fortemente influenzato da tematiche riguardanti l'esistenzialismo, il dissidio interiore sul bene e sul male e da altri spunti di riflessione quali la giustizia e il transumanesimo.
Mi spiace dover essere tra i pochi che danno un voto così basso, ma a me "Trigun" non è proprio piaciuto. Ed è questo il motivo del mio voto.
Mi sono avvicinata a questa serie spinta dalle ottime recensioni, ma sono rimasta fortemente delusa da tutto.
Della trama se ne è parlato ormai abbondantemente, perciò sarò molto breve.
Tutto ruota intorno al protagonista, Vash The Stampede, sulla cui testa pende l'esorbitante taglia di sessanta miliardi di doppi dollari. Noto anche come il Tifone Umanoide, costui rade al suolo intere città ed è temuto da tutti. Un personaggio singolare e misterioso, in un pianeta arido e desolato, seguito dalle due giovani Meryl e Milly, rappresentanti di una ditta di assicurazioni col compito di seguirlo ovunque e cercare di limitare tutti i danni che fa, in modo che la loro ditta non debba farne spese stratosferiche. Ben presto scopriamo che Vash, nonostante la famigerata taglia, in realtà è una persona onesta, gentile, generosa e che non vuole sacrificare la vita di nessun essere umano. Ed è dotato di un umorismo delizioso.
Vengono trattate varie tematiche, ma il fulcro della trama è che, anche nelle situazioni più disperate, ogni vita è preziosa, e bisogna fare tutto ciò che è in nostro potere per salvarla, proteggerla, preservarla.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
La storia del fratello gemello non mi ha convinto per niente, l'ho trovata poco accentuata, si sarebbe potuto approfondire l'argomento, tuttora non sappiamo i due gemelli da dove vengano o chi erano i loro genitori, in quanto si capisce benissimo che non sono normali esseri umani.
Tanti personaggi della serie li ho trovati piatti e insignificanti, soprattutto all'inizio tutti gli antagonisti di Vash, spesso usati per scene d'azione con la pistola, rievocando l'atmosfera da Far West. Uno di quelli che mi ha colpito maggiormente è stato il Revernendo Nicholad Wolfwood: mai visto una contrasto così sproporzionato! Dove si è mai visto un reverendo che vuole predicare il bene e aiutare gli altri con quintali di pistole e proiettili a portata di mano? Infine, si capisce che la giovane Meryl è innamorata di Vash, ma non viene dato un epilogo a questa storia. Insomma, i due potranno mai stare insieme? E il vero nome di Vash qual è?
Insomma, la trama non è completa in tanti punti che vengono lasciati volutamente in sospeso.
Fine parte contenente spoiler
La grafica non è male, e anche il doppiaggio, ma l'audio è pessimo, con enormi sbalzi tra la colonna sonora e i dialoghi, ma d'altronde parliamo di un anime non recente (1998), quindi lo comprendo. Però, secondo me, potrebbero rimasterizzarlo (lasciando i soliti, bravissimi doppiatori) a dovere con un bel Dolby e farne un formato Blu-ray. Sono certa che molti apprezzerebbero.
In definitiva, l'ho trovata una serie piatta e noiosa, che ho faticato tantissimo a finire.
Mi sono avvicinata a questa serie spinta dalle ottime recensioni, ma sono rimasta fortemente delusa da tutto.
Della trama se ne è parlato ormai abbondantemente, perciò sarò molto breve.
Tutto ruota intorno al protagonista, Vash The Stampede, sulla cui testa pende l'esorbitante taglia di sessanta miliardi di doppi dollari. Noto anche come il Tifone Umanoide, costui rade al suolo intere città ed è temuto da tutti. Un personaggio singolare e misterioso, in un pianeta arido e desolato, seguito dalle due giovani Meryl e Milly, rappresentanti di una ditta di assicurazioni col compito di seguirlo ovunque e cercare di limitare tutti i danni che fa, in modo che la loro ditta non debba farne spese stratosferiche. Ben presto scopriamo che Vash, nonostante la famigerata taglia, in realtà è una persona onesta, gentile, generosa e che non vuole sacrificare la vita di nessun essere umano. Ed è dotato di un umorismo delizioso.
Vengono trattate varie tematiche, ma il fulcro della trama è che, anche nelle situazioni più disperate, ogni vita è preziosa, e bisogna fare tutto ciò che è in nostro potere per salvarla, proteggerla, preservarla.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
La storia del fratello gemello non mi ha convinto per niente, l'ho trovata poco accentuata, si sarebbe potuto approfondire l'argomento, tuttora non sappiamo i due gemelli da dove vengano o chi erano i loro genitori, in quanto si capisce benissimo che non sono normali esseri umani.
Tanti personaggi della serie li ho trovati piatti e insignificanti, soprattutto all'inizio tutti gli antagonisti di Vash, spesso usati per scene d'azione con la pistola, rievocando l'atmosfera da Far West. Uno di quelli che mi ha colpito maggiormente è stato il Revernendo Nicholad Wolfwood: mai visto una contrasto così sproporzionato! Dove si è mai visto un reverendo che vuole predicare il bene e aiutare gli altri con quintali di pistole e proiettili a portata di mano? Infine, si capisce che la giovane Meryl è innamorata di Vash, ma non viene dato un epilogo a questa storia. Insomma, i due potranno mai stare insieme? E il vero nome di Vash qual è?
Insomma, la trama non è completa in tanti punti che vengono lasciati volutamente in sospeso.
Fine parte contenente spoiler
La grafica non è male, e anche il doppiaggio, ma l'audio è pessimo, con enormi sbalzi tra la colonna sonora e i dialoghi, ma d'altronde parliamo di un anime non recente (1998), quindi lo comprendo. Però, secondo me, potrebbero rimasterizzarlo (lasciando i soliti, bravissimi doppiatori) a dovere con un bel Dolby e farne un formato Blu-ray. Sono certa che molti apprezzerebbero.
In definitiva, l'ho trovata una serie piatta e noiosa, che ho faticato tantissimo a finire.
"Non desideriamo altro che la pace, eppure ci alleniamo alla guerra..." (Vash the Stampede)
"Trigun" (ideato dal mangaka Yasuhiro Nightow) è una serie televisiva anime tratta dall'omonimo manga; fu trasmesso nel 1998 in Giappone, mentre in Italia nel 2000 su MTV (quando faceva ancora cosa interessanti...)
"Trigun" è un ben riuscito mix tra fantascienza, azione, avventura e commedia, immerso in un fantastico scenario western. E' una serie piena di adrenalina, con tante battaglie e un personaggio veramente ben riuscito.
Vash, o "Tifone Umanoide", è il protagonista di questa serie ed è conosciuto come un terribile criminale. Infatti, il primo particolare messo in risalto allo spettatore è l'immensa cifra della sua taglia, ben $$60,000,000,000.
La storia è presentata come un'avventura episodica, dove ogni uno o due episodi viene creata una storia diversa, che coinvolge alcune prove e l'esperienza dei personaggi. La cosa buona di questa serie è che ogni avventura è ben collegata alla successiva, per cui vi è una forma di progressione e sviluppo.
L'essere una serie episodica in sostanza comporta la presenza di molteplici personaggi, ma molto pochi saranno quelli ricorrenti. Almeno il personaggio principale (Vash) compensa tutto questo. Gli altri personaggi fanno un buon lavoro, ma risaltano poco rispetto a Vash.
La qualità dell'animazione di questa serie è sorprendente. Prendendo in considerazione l'anno in cui è stato prodotto (1998), questo è certamente uno degli action più belli del suo tempo. Anche se ai design dei personaggi mancano di un po' di dettagli, gli scontri a fuoco sono molto fluidi (e anche piacevoli da vedere!)
La musica si adatta discretamente allo scenario western, però, mi duole dirlo, la soundtrack non è per nulla eccezionale (da questo punto di vista mi aspettavo almeno qualcosina di più), con solo un paio di grandi composizioni ("Never Could Have Been Worse" su tutte); le opening e le ending sono orecchiabili, ma lo stimolo è quello di 'skipparle', perché abbastanza ripetitive e monotone.
Nel complesso, "Trigun" potrebbe sembrare quella tipica serie "Bang! Bang! Sparo a tutti!", ma in realtà ha una storia profonda che ti darà una nuova visione della vita. Nonostante tutto, "Trigun" sa regalare momenti epici, sia comici sia drammatici.
"Non bisognerebbe mai aspettarsi che gli altri siano come noi, ragionino come noi, provino quello che proviamo noi. Quando ho cominciato ad aiutare gli orfani, ho sfidato me stesso: è allora che ho deciso che le mie azioni avrebbero dovuto rivolgersi al mio prossimo... così ho dato e ottenuto un po' di felicita, forse. Perché, sapete, in fondo lo penso davvero. Questo è l'Inferno. Noi, qui... siamo all'Inferno."
(Nicholas D. Wolfwood)
"Trigun" (ideato dal mangaka Yasuhiro Nightow) è una serie televisiva anime tratta dall'omonimo manga; fu trasmesso nel 1998 in Giappone, mentre in Italia nel 2000 su MTV (quando faceva ancora cosa interessanti...)
"Trigun" è un ben riuscito mix tra fantascienza, azione, avventura e commedia, immerso in un fantastico scenario western. E' una serie piena di adrenalina, con tante battaglie e un personaggio veramente ben riuscito.
Vash, o "Tifone Umanoide", è il protagonista di questa serie ed è conosciuto come un terribile criminale. Infatti, il primo particolare messo in risalto allo spettatore è l'immensa cifra della sua taglia, ben $$60,000,000,000.
La storia è presentata come un'avventura episodica, dove ogni uno o due episodi viene creata una storia diversa, che coinvolge alcune prove e l'esperienza dei personaggi. La cosa buona di questa serie è che ogni avventura è ben collegata alla successiva, per cui vi è una forma di progressione e sviluppo.
L'essere una serie episodica in sostanza comporta la presenza di molteplici personaggi, ma molto pochi saranno quelli ricorrenti. Almeno il personaggio principale (Vash) compensa tutto questo. Gli altri personaggi fanno un buon lavoro, ma risaltano poco rispetto a Vash.
La qualità dell'animazione di questa serie è sorprendente. Prendendo in considerazione l'anno in cui è stato prodotto (1998), questo è certamente uno degli action più belli del suo tempo. Anche se ai design dei personaggi mancano di un po' di dettagli, gli scontri a fuoco sono molto fluidi (e anche piacevoli da vedere!)
La musica si adatta discretamente allo scenario western, però, mi duole dirlo, la soundtrack non è per nulla eccezionale (da questo punto di vista mi aspettavo almeno qualcosina di più), con solo un paio di grandi composizioni ("Never Could Have Been Worse" su tutte); le opening e le ending sono orecchiabili, ma lo stimolo è quello di 'skipparle', perché abbastanza ripetitive e monotone.
Nel complesso, "Trigun" potrebbe sembrare quella tipica serie "Bang! Bang! Sparo a tutti!", ma in realtà ha una storia profonda che ti darà una nuova visione della vita. Nonostante tutto, "Trigun" sa regalare momenti epici, sia comici sia drammatici.
"Non bisognerebbe mai aspettarsi che gli altri siano come noi, ragionino come noi, provino quello che proviamo noi. Quando ho cominciato ad aiutare gli orfani, ho sfidato me stesso: è allora che ho deciso che le mie azioni avrebbero dovuto rivolgersi al mio prossimo... così ho dato e ottenuto un po' di felicita, forse. Perché, sapete, in fondo lo penso davvero. Questo è l'Inferno. Noi, qui... siamo all'Inferno."
(Nicholas D. Wolfwood)
In questa terra arida e desertica, bruciata e sferzata dagli impietosi raggi di ben due soli, chiunque sa che ciò che deve temere più di ogni altra cosa, ancora più delle numerose bande di predoni che razziano villaggi e carovane, è Vash The Stampede, sulla cui testa pende l'esorbitante taglia di sessanta miliardi di doppi dollari. Noto anche come il Tifone Umanoide, costui rade al suolo intere città con il solo schiocco delle dita e fa strage di innocenti col sorriso sulle labbra, un essere diabolico sceso tra gli uomini per portare sofferenza e morte. O, almeno, questo è ciò che dicono le storie e le chiacchiere di paese.
Vash, in realtà, è un cialtrone, un cascamorto con un debole per le belle donne, un individuo bizzarro e affamato di ciambelle che spesso si comporta come un totale inetto; ma è anche un uomo di una bontà d'animo disarmante, sempre pronto a correre in aiuto di chi ne ha più bisogno, infischiandosene della propria incolumità.
L'enorme pistola che porta con sé non serve per infliggere dolore, ma, al contrario, per "contribuire al mantenimento della pace nel mondo". Egli, grazie anche alla propria abilità, tenta in ogni modo di non ferire e uccidere nessuno, né vittima né carnefice, mosso dalla propria generosità e da ideali ferrei.
Tuttavia, la sua fama e la sua incredibile sfortuna (c'entra qualcosa quel gatto nero che fa la sua comparsa in ogni puntata?) lo perseguiteranno ovunque andrà, coinvolgendo le poche amicizie che riuscirà a stringere (due dipendenti di un'agenzia assicurativa mandate a monitorarlo e un insolito prete errante) e costringendolo ad affrontare orde di banditi, assassini e i demoni del suo passato.
"Trigun", anime del 1998 di ventisei episodi di durata canonica tratto dall'omonimo manga di Yasuhiro Nightow, è senza dubbio una serie in continua crescita: nei primi, autoconclusivi capitoli, Vash e compagni finiscono alle prese con situazioni difficili ma dai toni decisamente comici e leggeri, non di rado dovute a fraintendimenti sulla vera identità di Vash The Stampede, e utili a mostrare, in ciascuna di queste occasioni, una sfumatura diversa del carattere del Tifone Umanoide: la sua determinazione, la sua gentilezza, il suo coraggio, il suo desiderio di pace e tranquillità. Successivamente, comincia l'intreccio principale e viene alla luce il passato del protagonista, rendendo la narrazione molto più omogenea e, allo stesso tempo, estremamente drammatica, commovente ed epica, ricca di colpi di scena e sconvolgenti flashback.
Vash è certamente la figura più iconica e complessa di questa serie, con la sua personalità ben più tormentata di quanto possa apparire in superficie, costantemente combattuta tra la sua indole pacifica e il desiderio di fermare i criminali e ogni spargimento di sangue, rendendolo, in alcuni casi, letteralmente impotente e incapace di agire, divorato dai dubbi.
Lo stesso aspetto del protagonista, un uomo altissimo, con un cappotto rosso e occhiali tondi dalle lenti arancioni, che impugna una pistola di grandi dimensioni, è sicuramente stata d'ispirazione per personaggi di opere successive (viene subito in mente il vampiro Alucard, da "Hellsing").
I personaggi secondari, sia positivi che negativi, sebbene vengano sostanzialmente messi in ombra da Vash, posseggono delle caratterizzazioni di tutto rispetto e retroscena affascinanti, oltre a svolgere ruoli fondamentali ai fini della trama e/o per una migliore comprensione del mondo e della società in cui si svolge la vicenda. I compagni di viaggio del Tifone Umanoide, nonostante ignorino le sue vere motivazioni, non possono fare a meno di provare una profonda ammirazione nei suoi confronti e, allo stesso tempo, un senso di vergogna per aver creduto alle dicerie su di lui. Inoltre, le loro parole, non sempre di approvazione, e il loro supporto aiutano il protagonista a riflettere e fanno tornare, in un certo senso, a una dimensione umana una figura fin troppo persa tra sogni e utopie.
Lo stesso vale per la miriade di persone in cui Vash incappa nel suo peregrinare: alcuni gli sono apertamente ostili, altri ne sono spaventati, altri ancora lo respingono, incapaci di vedere al di là dei pregiudizi, in pochi lo accettano per quello che è, sia prima che dopo aver scoperto la sua autentica natura.
Gli antagonisti principali, laddove i primi nemici incontrati dal protagonista erano semplici macchiette, spesso più ridicoli che minacciosi, sono carismatici, arroganti e spietati, perfette nemesi per un pacifista indomito come Vash. Nel corso della serie, non si fanno scrupoli e spezzano la vita di innumerevoli innocenti, fosse anche solo per stanarlo o bearsi della sua sofferenza.
Uno dei difetti principali di "Trigun" risiede in un comparto tecnico non all'altezza: le animazioni sono complessivamente mediocri e, in vari episodi, sono riscontrabili diversi errori grafici, relativi per lo più alla sparizione e alla successiva ricomparsa di alcuni dettagli tra un'inquadratura e l'altra. Le ambientazioni sono piuttosto monotone, limitate a scenari desertici e rocciosi e a città e villaggi molto simili tra loro, comunemente ispirati ai pueblo dei nativi americani. Gli sfondi, oltre al vestiario della maggior parte dei personaggi (esclusa qualche eccezione più futuristica), sono gli elementi più fortemente legati al genere western, mentre la tecnologia presente è riconducibile allo steampunk. Il livello di dettaglio delle scenografie è generalmente passabile e lo stesso dicasi per i mezzi di trasporto e le componenti meccaniche mostrati. Il design dei personaggi, così come lo stile del deformed, è tipicamente anni '90, caratterizzato da volti spesso allungati e lineamenti appuntiti, mentre gli occhi delle donne sono molto più grandi di quelli degli uomini. Resta comunque un disegno preciso e gradevole, grazie al quale ogni soggetto è ben differenziato e riconoscibile.
La colonna sonora non mi è rimasta particolarmente impressa nella memoria, tranne l'opening, interamente strumentale, l'ending e pochissimi altri brani eseguiti in momenti specifici. Colpisce, invece, l'eccezionale attenzione riservata al doppiaggio italiano, molto espressivo e capace di donare ad ogni personaggio, anche il meno importante, una caratterizzazione unica.
Gli effetti speciali e quelli sonori sono realizzati con discreta cura.
L' anime è caratterizzato da frequenti scene d'azione: in una terra spesso vittima della siccità, a piovere è unicamente il piombo. Alcuni scontri, specie quelli rappresentati più avanti nella serie, sono meno ripetitivi e più imprevedibili dei primi e, generalmente, molto coinvolgenti e adrenalinici.
Un altro aspetto molto importante è l'ironia, di cui la prima parte della serie è pregna: a dispetto dell'effettivo pericolo, c'è sempre spazio per le battute e la simpatia di Vash, irriverente e incosciente come pochi, spazio che poi si ridurrà sensibilmente, fin quasi a scomparire nella seconda metà dell'anime, se si escludono brevi attimi.
Tirando le somme, "Trigun" è una serie emozionante e profonda, che pone lo spettatore di fronte a una serie di questioni fondamentali riguardanti sia l'animo umano, di ogni singolo individuo, sia la natura umana nella sua dimensione collettiva. Vengono offerti numerosi spunti di riflessione su argomenti come il posto dell'uomo nell'universo, per capire se una specie così autodistruttiva abbia diritto a sopravvivere e prosperare e se è vero che l'uomo è solo un bruto, schiavo della paura e della violenza, un egoista capace di pensare solo a sé stesso nei periodi di difficoltà. Altre tematiche di carattere più intimo e quasi religioso riguardano il rapporto con il passato, la capacità di lasciarsi quest'ultimo alle spalle e guardare con speranza a un futuro privo di violenza e prevaricazioni, e il diritto di porre fine alla vita altrui, facoltà che nessun uomo dovrebbe arrogarsi.
In relazione a questi aspetti viene a galla quello che forse è l'eccessivo buonismo di Vash e della serie stessa, a volte irrealistico e indisponente, contrapposto al cinismo e alla concretezza di alcuni altri personaggi e alla folle megalomania dell'antagonista principale.
Ciò non toglie che "Trigun" sia una serie a dir poco ottima, ironica, commovente, intensa, tragica, con una trama solida e appassionante, dotata di una buona dose di mistero e tantissima azione, arricchita da un insieme di personaggi straordinari, su cui spicca indubbiamente il grande Vash The Stampede, l'uomo da sessanta miliardi di doppi dollari.
Un capolavoro, da vedere.
Vash, in realtà, è un cialtrone, un cascamorto con un debole per le belle donne, un individuo bizzarro e affamato di ciambelle che spesso si comporta come un totale inetto; ma è anche un uomo di una bontà d'animo disarmante, sempre pronto a correre in aiuto di chi ne ha più bisogno, infischiandosene della propria incolumità.
L'enorme pistola che porta con sé non serve per infliggere dolore, ma, al contrario, per "contribuire al mantenimento della pace nel mondo". Egli, grazie anche alla propria abilità, tenta in ogni modo di non ferire e uccidere nessuno, né vittima né carnefice, mosso dalla propria generosità e da ideali ferrei.
Tuttavia, la sua fama e la sua incredibile sfortuna (c'entra qualcosa quel gatto nero che fa la sua comparsa in ogni puntata?) lo perseguiteranno ovunque andrà, coinvolgendo le poche amicizie che riuscirà a stringere (due dipendenti di un'agenzia assicurativa mandate a monitorarlo e un insolito prete errante) e costringendolo ad affrontare orde di banditi, assassini e i demoni del suo passato.
"Trigun", anime del 1998 di ventisei episodi di durata canonica tratto dall'omonimo manga di Yasuhiro Nightow, è senza dubbio una serie in continua crescita: nei primi, autoconclusivi capitoli, Vash e compagni finiscono alle prese con situazioni difficili ma dai toni decisamente comici e leggeri, non di rado dovute a fraintendimenti sulla vera identità di Vash The Stampede, e utili a mostrare, in ciascuna di queste occasioni, una sfumatura diversa del carattere del Tifone Umanoide: la sua determinazione, la sua gentilezza, il suo coraggio, il suo desiderio di pace e tranquillità. Successivamente, comincia l'intreccio principale e viene alla luce il passato del protagonista, rendendo la narrazione molto più omogenea e, allo stesso tempo, estremamente drammatica, commovente ed epica, ricca di colpi di scena e sconvolgenti flashback.
Vash è certamente la figura più iconica e complessa di questa serie, con la sua personalità ben più tormentata di quanto possa apparire in superficie, costantemente combattuta tra la sua indole pacifica e il desiderio di fermare i criminali e ogni spargimento di sangue, rendendolo, in alcuni casi, letteralmente impotente e incapace di agire, divorato dai dubbi.
Lo stesso aspetto del protagonista, un uomo altissimo, con un cappotto rosso e occhiali tondi dalle lenti arancioni, che impugna una pistola di grandi dimensioni, è sicuramente stata d'ispirazione per personaggi di opere successive (viene subito in mente il vampiro Alucard, da "Hellsing").
I personaggi secondari, sia positivi che negativi, sebbene vengano sostanzialmente messi in ombra da Vash, posseggono delle caratterizzazioni di tutto rispetto e retroscena affascinanti, oltre a svolgere ruoli fondamentali ai fini della trama e/o per una migliore comprensione del mondo e della società in cui si svolge la vicenda. I compagni di viaggio del Tifone Umanoide, nonostante ignorino le sue vere motivazioni, non possono fare a meno di provare una profonda ammirazione nei suoi confronti e, allo stesso tempo, un senso di vergogna per aver creduto alle dicerie su di lui. Inoltre, le loro parole, non sempre di approvazione, e il loro supporto aiutano il protagonista a riflettere e fanno tornare, in un certo senso, a una dimensione umana una figura fin troppo persa tra sogni e utopie.
Lo stesso vale per la miriade di persone in cui Vash incappa nel suo peregrinare: alcuni gli sono apertamente ostili, altri ne sono spaventati, altri ancora lo respingono, incapaci di vedere al di là dei pregiudizi, in pochi lo accettano per quello che è, sia prima che dopo aver scoperto la sua autentica natura.
Gli antagonisti principali, laddove i primi nemici incontrati dal protagonista erano semplici macchiette, spesso più ridicoli che minacciosi, sono carismatici, arroganti e spietati, perfette nemesi per un pacifista indomito come Vash. Nel corso della serie, non si fanno scrupoli e spezzano la vita di innumerevoli innocenti, fosse anche solo per stanarlo o bearsi della sua sofferenza.
Uno dei difetti principali di "Trigun" risiede in un comparto tecnico non all'altezza: le animazioni sono complessivamente mediocri e, in vari episodi, sono riscontrabili diversi errori grafici, relativi per lo più alla sparizione e alla successiva ricomparsa di alcuni dettagli tra un'inquadratura e l'altra. Le ambientazioni sono piuttosto monotone, limitate a scenari desertici e rocciosi e a città e villaggi molto simili tra loro, comunemente ispirati ai pueblo dei nativi americani. Gli sfondi, oltre al vestiario della maggior parte dei personaggi (esclusa qualche eccezione più futuristica), sono gli elementi più fortemente legati al genere western, mentre la tecnologia presente è riconducibile allo steampunk. Il livello di dettaglio delle scenografie è generalmente passabile e lo stesso dicasi per i mezzi di trasporto e le componenti meccaniche mostrati. Il design dei personaggi, così come lo stile del deformed, è tipicamente anni '90, caratterizzato da volti spesso allungati e lineamenti appuntiti, mentre gli occhi delle donne sono molto più grandi di quelli degli uomini. Resta comunque un disegno preciso e gradevole, grazie al quale ogni soggetto è ben differenziato e riconoscibile.
La colonna sonora non mi è rimasta particolarmente impressa nella memoria, tranne l'opening, interamente strumentale, l'ending e pochissimi altri brani eseguiti in momenti specifici. Colpisce, invece, l'eccezionale attenzione riservata al doppiaggio italiano, molto espressivo e capace di donare ad ogni personaggio, anche il meno importante, una caratterizzazione unica.
Gli effetti speciali e quelli sonori sono realizzati con discreta cura.
L' anime è caratterizzato da frequenti scene d'azione: in una terra spesso vittima della siccità, a piovere è unicamente il piombo. Alcuni scontri, specie quelli rappresentati più avanti nella serie, sono meno ripetitivi e più imprevedibili dei primi e, generalmente, molto coinvolgenti e adrenalinici.
Un altro aspetto molto importante è l'ironia, di cui la prima parte della serie è pregna: a dispetto dell'effettivo pericolo, c'è sempre spazio per le battute e la simpatia di Vash, irriverente e incosciente come pochi, spazio che poi si ridurrà sensibilmente, fin quasi a scomparire nella seconda metà dell'anime, se si escludono brevi attimi.
Tirando le somme, "Trigun" è una serie emozionante e profonda, che pone lo spettatore di fronte a una serie di questioni fondamentali riguardanti sia l'animo umano, di ogni singolo individuo, sia la natura umana nella sua dimensione collettiva. Vengono offerti numerosi spunti di riflessione su argomenti come il posto dell'uomo nell'universo, per capire se una specie così autodistruttiva abbia diritto a sopravvivere e prosperare e se è vero che l'uomo è solo un bruto, schiavo della paura e della violenza, un egoista capace di pensare solo a sé stesso nei periodi di difficoltà. Altre tematiche di carattere più intimo e quasi religioso riguardano il rapporto con il passato, la capacità di lasciarsi quest'ultimo alle spalle e guardare con speranza a un futuro privo di violenza e prevaricazioni, e il diritto di porre fine alla vita altrui, facoltà che nessun uomo dovrebbe arrogarsi.
In relazione a questi aspetti viene a galla quello che forse è l'eccessivo buonismo di Vash e della serie stessa, a volte irrealistico e indisponente, contrapposto al cinismo e alla concretezza di alcuni altri personaggi e alla folle megalomania dell'antagonista principale.
Ciò non toglie che "Trigun" sia una serie a dir poco ottima, ironica, commovente, intensa, tragica, con una trama solida e appassionante, dotata di una buona dose di mistero e tantissima azione, arricchita da un insieme di personaggi straordinari, su cui spicca indubbiamente il grande Vash The Stampede, l'uomo da sessanta miliardi di doppi dollari.
Un capolavoro, da vedere.
"Trigun" è una serie di ventisei episodi tratta dall'omonimo manga di Yasuhiro Nightow, anche se purtroppo non si è concluso e il finale è stato inventato.
Immersi in un'ambientazione desertica tipo western, ci troviamo su un pianeta sconosciuto usato dagli esseri umani come rifugio per sopravvivere. Il protagonista è l'unico e l'inimitabile, il tifone umanoide Vash The Stampede, conosciuto ovunque per la sua fama di pericoloso criminale capace di imprese impossibili, e con una taglia sulle spalle di ben 60 miliardi di doppi dollari. Vash effettivamente non è una persona normale, conserva dentro di sé degli strani poteri di cui neanche lui ha il pieno controllo e che gli salveranno la pelle in diverse occasioni.
Le prime puntate sono autoconclusive e servono principalmente a farci conoscere Vash, uno dei personaggi più riusciti di sempre: un pistolero veloce e imprevedibile che però, a costo della sua stessa vita, si è imposto di non uccidere più nessuno. Successivamente, nella seconda parte, potremo vedere il tifone umanoide dedicarsi alla sua missione, ovvero trovare e fermare suo fratello Knives, intenzionato ad eliminare il genere umano.
Tecnicamente è un lavoro ben realizzato, soprattutto considerando il periodo di produzione, con animazioni fluide e godibili e colonne sonore nella norma. Il vero punto forte di "Trigun" comunque non sono né la trama né la grafica, bensì proprio il suo protagonista, simpatico e divertente, che lancia continuamente un messaggio di pace e amore, una cosa un po' insolita in un anime di questo genere, dove solitamente sono i combattimenti e le battaglie a fare da centro. Vash riuscirà sin dalle prime puntate a catturarvi con il suo modo di fare altruista, e una risata (anche più di una) non manca in nessuna delle ventisei puntate. Anche i personaggi che accompagneranno Vash nel suo viaggio sono tutti molto particolari e ben caratterizzati, come d'altro canto l'antagonista Knives.
In conclusone, una serie da non perdere assolutamente, piacevole, divertente e leggerissima. Consigliata a tutti.
Immersi in un'ambientazione desertica tipo western, ci troviamo su un pianeta sconosciuto usato dagli esseri umani come rifugio per sopravvivere. Il protagonista è l'unico e l'inimitabile, il tifone umanoide Vash The Stampede, conosciuto ovunque per la sua fama di pericoloso criminale capace di imprese impossibili, e con una taglia sulle spalle di ben 60 miliardi di doppi dollari. Vash effettivamente non è una persona normale, conserva dentro di sé degli strani poteri di cui neanche lui ha il pieno controllo e che gli salveranno la pelle in diverse occasioni.
Le prime puntate sono autoconclusive e servono principalmente a farci conoscere Vash, uno dei personaggi più riusciti di sempre: un pistolero veloce e imprevedibile che però, a costo della sua stessa vita, si è imposto di non uccidere più nessuno. Successivamente, nella seconda parte, potremo vedere il tifone umanoide dedicarsi alla sua missione, ovvero trovare e fermare suo fratello Knives, intenzionato ad eliminare il genere umano.
Tecnicamente è un lavoro ben realizzato, soprattutto considerando il periodo di produzione, con animazioni fluide e godibili e colonne sonore nella norma. Il vero punto forte di "Trigun" comunque non sono né la trama né la grafica, bensì proprio il suo protagonista, simpatico e divertente, che lancia continuamente un messaggio di pace e amore, una cosa un po' insolita in un anime di questo genere, dove solitamente sono i combattimenti e le battaglie a fare da centro. Vash riuscirà sin dalle prime puntate a catturarvi con il suo modo di fare altruista, e una risata (anche più di una) non manca in nessuna delle ventisei puntate. Anche i personaggi che accompagneranno Vash nel suo viaggio sono tutti molto particolari e ben caratterizzati, come d'altro canto l'antagonista Knives.
In conclusone, una serie da non perdere assolutamente, piacevole, divertente e leggerissima. Consigliata a tutti.
"Trigun" è un anime di ventisei episodi che nasce dall'omonimo manga di Yasuhiro Nighthow, serializzato tra il 1995 e il 1998, ed è secondo me uno dei capolavori del genere fantascientifico. Tuttavia, ascriverlo solo a tale genere sarebbe riduttivo, per l'eclettismo dei temi coperti durante tutto il suo filone narrativo.
C'è da dire che nell'adattamento da manga ad anime sono stati effettuate delle modifiche, per quanto nel complesso la storia è la stessa. Fino ad ora non avevo mai avuto l'opportunità di poter seguire questa serie per intero dall'inizio alla fine, avevo un ricordo quando ero più piccolo di qualche episodio trasmesso in televisione, ma non avevo mai ricomposto il mosaico di tutte le puntate messe insieme.
L'azione si svolge su Gunsmoke, un pianeta illuminato da due stelle gemelle - colonizzato dai Terrestri alla ricerca di un nuovo Eden - dal clima inclemente e in cui gli uomini si insedieranno ricreando un'ambientazione che rievoca fortemente quella del Far West. Il protagonista cardine delle vicende è Vash, detto "the Stampede", sulla cui testa pende una taglia da 60 miliardi di doppi dollari, per i disastri che apparentemente sembra causare al suo passaggio in ogni centro abitato del pianeta. Vash vaga ramingo su questo mondo decadente e si porta sulle spalle il fardello di un passato misterioso, cercando di espiare una colpa, cercando di rispondere a delle domande in maniera decisa.
La prima parte dello svolgimento, fino all'episodio 13, ha dei toni rilassati, sono introdotti i personaggi principali, e l'opera ha le sembianze più che altro di una commedia, ma questo è solo il preludio di quello che verrà; l'azione a colpi di pistola tra le dune sabbiose del pianeta Gunsmoke, sempre presente, fa da legante con la seconda parte. Da qui fino all'episodio 26 però la trama si infittisce, veniamo a conoscenza di tasselli importanti a ricomporre la storia e i toni si fanno più cupi, drammatici ed esistenziali; c'è quindi un climax ascendente di sofferenze e sacrifici fino alla risoluzione finale. Personalmente credo che già solo per gli ultimi quattro episodi valga la pena di vedere l'intero anime, per quanto siano commoventi e densi di significato.
L'opera è intrisa di ideali e di ottimismo, e vuole dimostrare a modo suo come questi stessi ideali dovrebbero muovere l'uomo. Ci fosse anche un solo essere vivente sulla faccia della Terra a pensare di poter cambiare le cose, allora quest'ultimo forse può anche cambiare il modo di vedere delle altre persone, anche se l'ambiente e le condizioni preesistenti sono le peggiori possibili e immaginabili. In sostanza, l'uomo è una creatura capace di mostruosità, lotta per la sopravvivenza, ma non vive di soli istinti, e può redimersi e rimettersi in gioco, può rialzarsi anche se ha compiuto gravi errori.
I personaggi principali, ma soprattutto la figura di Vash, sono particolarmente caratterizzati dal punto di vista psicologico: lui è capace di provare amore e fiducia nelle persone incondizionatamente, e anche se viene più volte disatteso non si arrende, sia in memoria di un'antica promessa fatta, sia perché mosso da un cuore profondamente puro.
Dal punto di vista grafico, il chara design è interessante, è rispettoso a grandi linee dello stile del manga, seguendo una tendenza di stile in uso a fine anni novanta, con le sagome dei personaggi longilinee e slanciate, per intenderci simile a quelle di "Cowboy Bebop".
Le animazioni non sono il massimo della fluidità, in alcuni episodi sono un po' statiche, tuttavia negli episodi chiave si risollevano e riescono a soddisfare a pieno le aspettative riposte; quello delle animazioni è forse l'unico piccolo difetto, per cui tuttavia riusciamo anche a chiudere un occhio, dato che si troviamo di fronte a tanta grandezza dal punto di vista dell'impalcatura narrativo-ideativa. Le musiche sono sobrie e accompagnano con delicatezza il racconto, che però rimane sempre il protagonista indiscusso. La opening invece è da scarica adrenalinica, in puro stile hard rock.
Visionando questo anime e facendo il confronto con le produzioni recenti, mi rendo conto di come difficilmente queste ultime reggono il confronto, e si rimpiangono "Trigun" e tutte le grandi animazioni che gli erano coeve: i fronzoli grafici, il fan service e tutti questi specchietti per le allodole fini a sé stessi non possono riempire un anime che in sé non ha niente da dire, mentre una storia ben strutturata, ricca di azione e riflessione, commovente, e che sa anche prendersi in giro e stemperare nei momenti opportuni, può anche portare a un piccolo capolavoro.
C'è da dire che nell'adattamento da manga ad anime sono stati effettuate delle modifiche, per quanto nel complesso la storia è la stessa. Fino ad ora non avevo mai avuto l'opportunità di poter seguire questa serie per intero dall'inizio alla fine, avevo un ricordo quando ero più piccolo di qualche episodio trasmesso in televisione, ma non avevo mai ricomposto il mosaico di tutte le puntate messe insieme.
L'azione si svolge su Gunsmoke, un pianeta illuminato da due stelle gemelle - colonizzato dai Terrestri alla ricerca di un nuovo Eden - dal clima inclemente e in cui gli uomini si insedieranno ricreando un'ambientazione che rievoca fortemente quella del Far West. Il protagonista cardine delle vicende è Vash, detto "the Stampede", sulla cui testa pende una taglia da 60 miliardi di doppi dollari, per i disastri che apparentemente sembra causare al suo passaggio in ogni centro abitato del pianeta. Vash vaga ramingo su questo mondo decadente e si porta sulle spalle il fardello di un passato misterioso, cercando di espiare una colpa, cercando di rispondere a delle domande in maniera decisa.
La prima parte dello svolgimento, fino all'episodio 13, ha dei toni rilassati, sono introdotti i personaggi principali, e l'opera ha le sembianze più che altro di una commedia, ma questo è solo il preludio di quello che verrà; l'azione a colpi di pistola tra le dune sabbiose del pianeta Gunsmoke, sempre presente, fa da legante con la seconda parte. Da qui fino all'episodio 26 però la trama si infittisce, veniamo a conoscenza di tasselli importanti a ricomporre la storia e i toni si fanno più cupi, drammatici ed esistenziali; c'è quindi un climax ascendente di sofferenze e sacrifici fino alla risoluzione finale. Personalmente credo che già solo per gli ultimi quattro episodi valga la pena di vedere l'intero anime, per quanto siano commoventi e densi di significato.
L'opera è intrisa di ideali e di ottimismo, e vuole dimostrare a modo suo come questi stessi ideali dovrebbero muovere l'uomo. Ci fosse anche un solo essere vivente sulla faccia della Terra a pensare di poter cambiare le cose, allora quest'ultimo forse può anche cambiare il modo di vedere delle altre persone, anche se l'ambiente e le condizioni preesistenti sono le peggiori possibili e immaginabili. In sostanza, l'uomo è una creatura capace di mostruosità, lotta per la sopravvivenza, ma non vive di soli istinti, e può redimersi e rimettersi in gioco, può rialzarsi anche se ha compiuto gravi errori.
I personaggi principali, ma soprattutto la figura di Vash, sono particolarmente caratterizzati dal punto di vista psicologico: lui è capace di provare amore e fiducia nelle persone incondizionatamente, e anche se viene più volte disatteso non si arrende, sia in memoria di un'antica promessa fatta, sia perché mosso da un cuore profondamente puro.
Dal punto di vista grafico, il chara design è interessante, è rispettoso a grandi linee dello stile del manga, seguendo una tendenza di stile in uso a fine anni novanta, con le sagome dei personaggi longilinee e slanciate, per intenderci simile a quelle di "Cowboy Bebop".
Le animazioni non sono il massimo della fluidità, in alcuni episodi sono un po' statiche, tuttavia negli episodi chiave si risollevano e riescono a soddisfare a pieno le aspettative riposte; quello delle animazioni è forse l'unico piccolo difetto, per cui tuttavia riusciamo anche a chiudere un occhio, dato che si troviamo di fronte a tanta grandezza dal punto di vista dell'impalcatura narrativo-ideativa. Le musiche sono sobrie e accompagnano con delicatezza il racconto, che però rimane sempre il protagonista indiscusso. La opening invece è da scarica adrenalinica, in puro stile hard rock.
Visionando questo anime e facendo il confronto con le produzioni recenti, mi rendo conto di come difficilmente queste ultime reggono il confronto, e si rimpiangono "Trigun" e tutte le grandi animazioni che gli erano coeve: i fronzoli grafici, il fan service e tutti questi specchietti per le allodole fini a sé stessi non possono riempire un anime che in sé non ha niente da dire, mentre una storia ben strutturata, ricca di azione e riflessione, commovente, e che sa anche prendersi in giro e stemperare nei momenti opportuni, può anche portare a un piccolo capolavoro.
Mi aspettavo molto di più da questo anime: infatti, la storia originale del manga di "Trigun" è molto bella, nonostante qualche difetto. Comunque, la cosa che effettivamente mi ha spinto a rivedere questo titolo è stata senz'altro la nostalgia di quando lo trasmettevano su MTV nei gloriosi tempi che furono. Sicuramente ero rimasto affascinato dalle atmosfere alla "Mad Max" mischiate con un po' di "sci-fi". Tuttavia, dieci anni fa conoscevo ancora ben pochi anime, manga e film da paragonare a "Trigun", per darne un giudizio obiettivo.
Avendo rivisto da poco questa opera, devo constatare che è stata fatta proprio male. I fondali sono scarni, il character design è standardizzato, le animazioni di basso livello. Inoltre, nella prima parte della serie, non succede assolutamente nulla che, in qualche modo, possa incastrarsi con la trama principale, che verrà sviluppata in fretta e malamente solo nella seconda parte.
La storia di "Trigun" ormai la conosciamo tutti: Vash the Stampede, il protagonista, è stato classificato come "calamità naturale", in quanto circola la leggenda che le città in cui lui si trovi spariscano. Due assicuratrici vengono inviate dalla loro società, la "Bernardelli", a cercare il "tifone umanoide", al fine di stimare effettivamente i danni da lui prodotti.
La prima parte della serie consisterà in una serie di vicissitudini, ovviamente autoconclusive, in cui si destreggeranno i nostri tre protagonisti. La particolarità di Vash è quella che, pur essendo un pistolero, non vuole uccidere. Infatti, il personaggio è dotato di un buonismo sconcertante, che sembrerà assurdo, in quanto immotivato. Egli sembra infatti un redentore incompleto, che predica la bontà e non riesce, ontologicamente, ad andare oltre il concetto di bene e male. Inoltre, il biondo si ritroverà sempre e comunque a dover usare la violenza per sopravvivere.
Nella seconda metà della serie le cose si fanno più interessanti, in quanto entra in gioco il "Reverendo Wolfwood", che è l'esatto opposto del protagonista. Il contrappunto tra il cinismo del reverendo e l'ottimismo di Vash, e ovviamente l'amicizia tra i due, è l'unico vero punto di forza della serie.
Tutte le vicissitudini riguardanti i personaggi più carismatici, come Legato, Wolfwood, i Gung-ho guns e il fratello di Vash (la sua storia nel manga è molto più esaustiva e complessa) vengono sviluppate in soli tredici episodi, in quanto tutti quelli precedenti mi sono sembrati solamente dei filler. Non era meglio far partire subito la trama, dopo magari solo tre episodi introduttivi? Oppure prolungare la serie? Infatti, anche il finale risente del frettoloso sviluppo degli eventi chiave e sembra sia stato azzoppato.
Consiglio comunque la visione, in quanto questo anime è molto famoso, e rimando ovviamente alla lettura del manga.
Avendo rivisto da poco questa opera, devo constatare che è stata fatta proprio male. I fondali sono scarni, il character design è standardizzato, le animazioni di basso livello. Inoltre, nella prima parte della serie, non succede assolutamente nulla che, in qualche modo, possa incastrarsi con la trama principale, che verrà sviluppata in fretta e malamente solo nella seconda parte.
La storia di "Trigun" ormai la conosciamo tutti: Vash the Stampede, il protagonista, è stato classificato come "calamità naturale", in quanto circola la leggenda che le città in cui lui si trovi spariscano. Due assicuratrici vengono inviate dalla loro società, la "Bernardelli", a cercare il "tifone umanoide", al fine di stimare effettivamente i danni da lui prodotti.
La prima parte della serie consisterà in una serie di vicissitudini, ovviamente autoconclusive, in cui si destreggeranno i nostri tre protagonisti. La particolarità di Vash è quella che, pur essendo un pistolero, non vuole uccidere. Infatti, il personaggio è dotato di un buonismo sconcertante, che sembrerà assurdo, in quanto immotivato. Egli sembra infatti un redentore incompleto, che predica la bontà e non riesce, ontologicamente, ad andare oltre il concetto di bene e male. Inoltre, il biondo si ritroverà sempre e comunque a dover usare la violenza per sopravvivere.
Nella seconda metà della serie le cose si fanno più interessanti, in quanto entra in gioco il "Reverendo Wolfwood", che è l'esatto opposto del protagonista. Il contrappunto tra il cinismo del reverendo e l'ottimismo di Vash, e ovviamente l'amicizia tra i due, è l'unico vero punto di forza della serie.
Tutte le vicissitudini riguardanti i personaggi più carismatici, come Legato, Wolfwood, i Gung-ho guns e il fratello di Vash (la sua storia nel manga è molto più esaustiva e complessa) vengono sviluppate in soli tredici episodi, in quanto tutti quelli precedenti mi sono sembrati solamente dei filler. Non era meglio far partire subito la trama, dopo magari solo tre episodi introduttivi? Oppure prolungare la serie? Infatti, anche il finale risente del frettoloso sviluppo degli eventi chiave e sembra sia stato azzoppato.
Consiglio comunque la visione, in quanto questo anime è molto famoso, e rimando ovviamente alla lettura del manga.
"Trigun", trasposizione animata dell'omonimo manga di Yasuhiro Nightow, si presenta come uno dei migliori anime degli anni '90. Sotto la costante pressione dei miei compagni, i quali inneggiavano al capolavoro, vidi la prima puntata per puro caso. Ne rimasi subito affascinato, soprattutto dall'ambientazione, oltre che dal personaggio principale, Vash The Stampede.
Trama: il nostro protagonista, chiamato anche il "Tifone Umanoide", ha l'esorbitante taglia di 60 miliardi $$. Egli comunque ha un animo pacifico e preferisce sempre astenersi da qualsiasi forma di violenza, ma ogni santa volta che mette piede in una città, scatta il putiferio. Vash riesce continuamente a cavarsela grazie alle sue grandi doti da pistolero, non senza aver provocato danni alla città in questione. Successivamente, nella storia si aggiungeranno altri personaggi tutti legati a Vash da rapporti particolari: le due agenti della compagnia di assicurazioni "Bernardelli", Meryl Strife e Milly Thompson, il prete pistolero Nicholas D. Wolfwood, e il temibile gruppo di assassini chiamato Gung-Ho Guns. I primi tre accompagneranno Vash nel suo errare nel pianeta desertico Gunsmoke, che ricorda molto le ambientazioni del Far West americano. Con il trascorrere della storia, essa acquisterà sempre di più una componente drammatica.
Personaggi: i personaggi principali sono tutti caratterizzati molto bene sul piano psicologico. Comunque, tra di loro spicca prepotentemente la figura di Vash, il quale rappresenta l'archetipo dell'eroe. Se fosse per lui probabilmente se ne andrebbe in giro a mangiar ciambelle e a cercare belle donne, conscio di dover rifiutare i grandi poteri che possiede. Vuole dopotutto vivere agiatamente come qualsiasi altro essere umano. Comunque, il suo animo generoso e altruista lo porta spesso a ficcarsi nei guai per il bene degli altri, non sopportando coloro che giocano con le vite delle persone. Con quest'ultime si renderà conto che la generosità non funziona, ma la violenza sì, creando un paradosso nei suoi stessi ideali.
Grafica: direi che per quanto riguarda il comparto tecnico, sia le animazioni che il character design appaiono un po' sottotono rispetto agli altri anime dello stesso periodo. Le ambientazioni sono però magnifiche.
Sonoro: opening, ending e OST sono di buona fattura ed esprimono efficacemente le emozioni durante ogni evento, che sia una gag, un combattimento o un dramma. Nota di merito va al doppiaggio italiano, che compie un egregio lavoro.
Sceneggiatura: che si tratti di un momento comico o di una sparatoria, tutte le scene in generale sono fatte bene. I combattimenti sono fatti bene, ma molto spesso sono di poca durata. Inoltre, l'anime dopo un po' si discosta dalla storia del manga, finendo per avere un finale piuttosto differente. Già dalle puntate 13-14 si notano differenze.
Quindi, affermo perentoriamente che "Trigun" è un anime con grande potenzialità, in grado di soddisfare quasi tutti quelli che si cimenteranno nella sua visione in cerca di un'avventura che mescola momenti esilaranti e drammatici.
Trama: il nostro protagonista, chiamato anche il "Tifone Umanoide", ha l'esorbitante taglia di 60 miliardi $$. Egli comunque ha un animo pacifico e preferisce sempre astenersi da qualsiasi forma di violenza, ma ogni santa volta che mette piede in una città, scatta il putiferio. Vash riesce continuamente a cavarsela grazie alle sue grandi doti da pistolero, non senza aver provocato danni alla città in questione. Successivamente, nella storia si aggiungeranno altri personaggi tutti legati a Vash da rapporti particolari: le due agenti della compagnia di assicurazioni "Bernardelli", Meryl Strife e Milly Thompson, il prete pistolero Nicholas D. Wolfwood, e il temibile gruppo di assassini chiamato Gung-Ho Guns. I primi tre accompagneranno Vash nel suo errare nel pianeta desertico Gunsmoke, che ricorda molto le ambientazioni del Far West americano. Con il trascorrere della storia, essa acquisterà sempre di più una componente drammatica.
Personaggi: i personaggi principali sono tutti caratterizzati molto bene sul piano psicologico. Comunque, tra di loro spicca prepotentemente la figura di Vash, il quale rappresenta l'archetipo dell'eroe. Se fosse per lui probabilmente se ne andrebbe in giro a mangiar ciambelle e a cercare belle donne, conscio di dover rifiutare i grandi poteri che possiede. Vuole dopotutto vivere agiatamente come qualsiasi altro essere umano. Comunque, il suo animo generoso e altruista lo porta spesso a ficcarsi nei guai per il bene degli altri, non sopportando coloro che giocano con le vite delle persone. Con quest'ultime si renderà conto che la generosità non funziona, ma la violenza sì, creando un paradosso nei suoi stessi ideali.
Grafica: direi che per quanto riguarda il comparto tecnico, sia le animazioni che il character design appaiono un po' sottotono rispetto agli altri anime dello stesso periodo. Le ambientazioni sono però magnifiche.
Sonoro: opening, ending e OST sono di buona fattura ed esprimono efficacemente le emozioni durante ogni evento, che sia una gag, un combattimento o un dramma. Nota di merito va al doppiaggio italiano, che compie un egregio lavoro.
Sceneggiatura: che si tratti di un momento comico o di una sparatoria, tutte le scene in generale sono fatte bene. I combattimenti sono fatti bene, ma molto spesso sono di poca durata. Inoltre, l'anime dopo un po' si discosta dalla storia del manga, finendo per avere un finale piuttosto differente. Già dalle puntate 13-14 si notano differenze.
Quindi, affermo perentoriamente che "Trigun" è un anime con grande potenzialità, in grado di soddisfare quasi tutti quelli che si cimenteranno nella sua visione in cerca di un'avventura che mescola momenti esilaranti e drammatici.
Tra le serie degli anni Novanta che a mio avviso spiccano più di altre, si annovera Trigun, anime in ventisei canonici episodi prodotto dallo studio Madhouse e tratto dall'omonimo manga, allora ancora in corso, scritto e disegnato da Yasuhiro Nightow. Occorre premettere che la serie, almeno verso le ultime puntate, si distacca parecchio dalla controparte cartacea, ma ciò a mio avviso, e a differenza di parecchi altri anime che hanno subito la stessa sorte (mi viene in mente la prima serie animata dedicata a FullMetal Alchemist), non intacca minimamente il valore intrinseco dell'opera.
Potremmo dividere la struttura di "Trigun" in due parti: i primi tredici-quattordici episodi, eccezion fatta per uno o due episodi, sono costituiti da avventure pressoché autoconclusive e puramente introduttive che servono a presentare i protagonisti della storia; infatti, è proprio nell'ultima dozzina di puntate, le quali seguono invece un intreccio lineare e organico, che la serie raggiunge vette di eccellenza davvero rare. Andiamo con ordine.
Tutto ha inizio in un caldo deserto di un pianeta non identificato, in un saloon da Far West. Subito dopo fa la sua apparizione il nostro protagonista, un giovane magro e allampanato conosciuto come Vash The Stampede, il "tifone umanoide". I banditi di turno, terrorizzati dalla fama di portatore di catastrofi che lo precede, gli scaricano contro una selva di proiettili, per poi scoprire che Vash non ha subito il minimo danno e che anzi sembra quasi non essersene accorto. Il ragazzo, sempre allegro e sorridente e apparentemente ingenuo al limite dell'idiozia, dimostra però in breve di essere un abile combattente con una fortuna sfacciata (o forse non è fortuna?). Di lì a poco si imbatterà nelle due assicuratrici Meryl e Milly (la prima bassa e facile all'ira; la seconda alta, robusta e infantile), le quali non sospettano minimamente che lui sia il famigerato tifone umanoide. Puntata dopo puntata, un'avventura dopo l'altra, lo spettatore viene bombardato sottilmente da alcuni indizi che lasciano intuire che Vash non è il ragazzo ingenuo che vuole far credere di essere, ma bisognerà pazientare fino agli ultimi dieci episodi per scoprire il mistero che si cela dietro alla sua straordinaria abilità nel combattimento e al suo incrollabile principio morale di non uccidere nessuno. Entro il nono episodio è introdotto un altro iconico personaggio di questa serie, Nicholas D. Wolfwood, il reverendo armato di mitra a forma di gigantesca croce metallica che creerà un solido quanto bizzarro legame misto a complicità e amicizia con Vash. Con la comparsa degli antagonisti le cose cominciano a incupirsi e a farsi serie, fino a dipanarsi in affascinanti sviluppi fantascientifici. I personaggi saranno condotti ai limiti delle loro convinzioni e Vash dovrà sacrificare qualcosa per lui molto importante, fino a giungere allo scontro finale con un avversario inaspettato e letale...
Andiamo al comparto tecnico. Il character design, fondamentalmente ispirato alla controparte cartacea, è nelle sue linee generali tipicamente anni Novanta e trova il mio più totale gradimento. All'inizio gli occhi esageratamente grandi delle ragazze protagoniste in contrasto con ii loro visi così affilati e piccoli potrebbero essere difficili da digerire, ma ci si abitua presto. Le animazioni sono adeguate al tipo di azione che caratterizza la serie. Il doppiaggio italiano, dal canto suo, è davvero impeccabile (le voci affidate ai protagonisti sono calzanti e appassionate, prime su tutte quelle di Simone Mori, Massimo De Ambrosis e Sandro Acerbo). Unica nota di demerito va alla musica: le sigle non mi hanno mai detto nulla e la colonna sonora, tranne alcuni brani, è nel complesso piuttosto ripetitiva e sottotono. Ad ogni modo consiglio Trigun senza esitazioni perché si tratta di un'ottima serie d'intrattenimento condita con azione, personaggi caratterizzati a puntino, antagonisti carismatici, gag divertenti e anche qualche dramma che riuscirà a commuovere i più sensibili. Un otto pieno.
Potremmo dividere la struttura di "Trigun" in due parti: i primi tredici-quattordici episodi, eccezion fatta per uno o due episodi, sono costituiti da avventure pressoché autoconclusive e puramente introduttive che servono a presentare i protagonisti della storia; infatti, è proprio nell'ultima dozzina di puntate, le quali seguono invece un intreccio lineare e organico, che la serie raggiunge vette di eccellenza davvero rare. Andiamo con ordine.
Tutto ha inizio in un caldo deserto di un pianeta non identificato, in un saloon da Far West. Subito dopo fa la sua apparizione il nostro protagonista, un giovane magro e allampanato conosciuto come Vash The Stampede, il "tifone umanoide". I banditi di turno, terrorizzati dalla fama di portatore di catastrofi che lo precede, gli scaricano contro una selva di proiettili, per poi scoprire che Vash non ha subito il minimo danno e che anzi sembra quasi non essersene accorto. Il ragazzo, sempre allegro e sorridente e apparentemente ingenuo al limite dell'idiozia, dimostra però in breve di essere un abile combattente con una fortuna sfacciata (o forse non è fortuna?). Di lì a poco si imbatterà nelle due assicuratrici Meryl e Milly (la prima bassa e facile all'ira; la seconda alta, robusta e infantile), le quali non sospettano minimamente che lui sia il famigerato tifone umanoide. Puntata dopo puntata, un'avventura dopo l'altra, lo spettatore viene bombardato sottilmente da alcuni indizi che lasciano intuire che Vash non è il ragazzo ingenuo che vuole far credere di essere, ma bisognerà pazientare fino agli ultimi dieci episodi per scoprire il mistero che si cela dietro alla sua straordinaria abilità nel combattimento e al suo incrollabile principio morale di non uccidere nessuno. Entro il nono episodio è introdotto un altro iconico personaggio di questa serie, Nicholas D. Wolfwood, il reverendo armato di mitra a forma di gigantesca croce metallica che creerà un solido quanto bizzarro legame misto a complicità e amicizia con Vash. Con la comparsa degli antagonisti le cose cominciano a incupirsi e a farsi serie, fino a dipanarsi in affascinanti sviluppi fantascientifici. I personaggi saranno condotti ai limiti delle loro convinzioni e Vash dovrà sacrificare qualcosa per lui molto importante, fino a giungere allo scontro finale con un avversario inaspettato e letale...
Andiamo al comparto tecnico. Il character design, fondamentalmente ispirato alla controparte cartacea, è nelle sue linee generali tipicamente anni Novanta e trova il mio più totale gradimento. All'inizio gli occhi esageratamente grandi delle ragazze protagoniste in contrasto con ii loro visi così affilati e piccoli potrebbero essere difficili da digerire, ma ci si abitua presto. Le animazioni sono adeguate al tipo di azione che caratterizza la serie. Il doppiaggio italiano, dal canto suo, è davvero impeccabile (le voci affidate ai protagonisti sono calzanti e appassionate, prime su tutte quelle di Simone Mori, Massimo De Ambrosis e Sandro Acerbo). Unica nota di demerito va alla musica: le sigle non mi hanno mai detto nulla e la colonna sonora, tranne alcuni brani, è nel complesso piuttosto ripetitiva e sottotono. Ad ogni modo consiglio Trigun senza esitazioni perché si tratta di un'ottima serie d'intrattenimento condita con azione, personaggi caratterizzati a puntino, antagonisti carismatici, gag divertenti e anche qualche dramma che riuscirà a commuovere i più sensibili. Un otto pieno.
"Trigun" è uno di quegli anime che hanno segnato un'epoca. Anche per questo magari la mia recensione potrebbe apparire un po' di parte, ma non è così. Dopo averlo visto la prima volta decisi di comprare il manga e così, dopo aver letto anche questo, posso dire che l'anime mi ha soddisfatta, e non poco.
La trama non è delle più interessanti, o almeno all'inizio: ambientata in un futuro non ben definito in un pianeta ancor meno definito, ritroviamo tanti uomini che, grazie alla criogenesi, sono riusciti ad abbandonare la Terra, ormai luogo invivibile, e colonizzare un nuovo pianeta. Però questo non è dei migliori, caratterizzato da un territorio principalmente desertico, e porta gli uomini a far fronte a innumerevoli problemi legati alla scarsità delle risorse, come acqua e cibo. Non vi sono molte ferrovie o strade, è tutto tornato a un'epoca che noi potremmo definire "western", ma nel contempo con tecnologie anacronistiche che la maggior parte della popolazione non può neanche permettersi, in quanto la piramide sociale è caratterizzata da una base enorme e una cima ben ristretta. Con questa ambientazione completamente originale e innovativa inizia la storia di Vash the Stampede, l'uomo più ricercato al mondo in quanto "tifone umanoide" e distruttore di intere città in pochissimi istanti.
Questa opera mette insieme moltissimi elementi tutti ben delineati, ma amalgamati tra loro in modo egregio. Con disegni dai tratti sfuggenti e a volte fin troppo allungati e spigolosi, "Trigun" è un continuo sovrapporsi di personaggi che senza lunghi dialoghi riescono a far capire il disagio di quell'epoca lontana e la felicità per le cose più semplici, esplicando con una certa crudeltà e ruvidezza la sottile linea, quasi impercettibile, tra il bene e il male.
Le musiche danno all'anime un tocco di anacronismo totale, tra una sigla iniziale piena di carica e musiche strumentali per tutta la puntata. I personaggi, purtroppo, non vengono trattati fino in fondo come invece avviene nel manga e questa probabilmente è la più grande pecca dell'anime, che senza il manga lascia un po' di dubbi e po' di perplessità. Ogni puntata è colma di intensità, ma l'autore è anche in grado di alternare momenti di grandissima riflessione a momenti esilaranti che rendono questo anime molto scorrevole.
Concludendo, ritengo che "Trigun" all'epoca fu uno dei più grandi capolavori, ma, purtroppo, paragonandolo al manga, si percepisce la mancanza di un po' di trama che darebbe un'ulteriore spessore ai personaggi. D'altro canto, l'anime ha semplificato molto le linee di disegno del manga, rendendo la visione molto piacevole. Ritengo che si possa vedere anche senza leggere il manga e apprezzarlo comunque in quanto un ottimo prodotto.
La trama non è delle più interessanti, o almeno all'inizio: ambientata in un futuro non ben definito in un pianeta ancor meno definito, ritroviamo tanti uomini che, grazie alla criogenesi, sono riusciti ad abbandonare la Terra, ormai luogo invivibile, e colonizzare un nuovo pianeta. Però questo non è dei migliori, caratterizzato da un territorio principalmente desertico, e porta gli uomini a far fronte a innumerevoli problemi legati alla scarsità delle risorse, come acqua e cibo. Non vi sono molte ferrovie o strade, è tutto tornato a un'epoca che noi potremmo definire "western", ma nel contempo con tecnologie anacronistiche che la maggior parte della popolazione non può neanche permettersi, in quanto la piramide sociale è caratterizzata da una base enorme e una cima ben ristretta. Con questa ambientazione completamente originale e innovativa inizia la storia di Vash the Stampede, l'uomo più ricercato al mondo in quanto "tifone umanoide" e distruttore di intere città in pochissimi istanti.
Questa opera mette insieme moltissimi elementi tutti ben delineati, ma amalgamati tra loro in modo egregio. Con disegni dai tratti sfuggenti e a volte fin troppo allungati e spigolosi, "Trigun" è un continuo sovrapporsi di personaggi che senza lunghi dialoghi riescono a far capire il disagio di quell'epoca lontana e la felicità per le cose più semplici, esplicando con una certa crudeltà e ruvidezza la sottile linea, quasi impercettibile, tra il bene e il male.
Le musiche danno all'anime un tocco di anacronismo totale, tra una sigla iniziale piena di carica e musiche strumentali per tutta la puntata. I personaggi, purtroppo, non vengono trattati fino in fondo come invece avviene nel manga e questa probabilmente è la più grande pecca dell'anime, che senza il manga lascia un po' di dubbi e po' di perplessità. Ogni puntata è colma di intensità, ma l'autore è anche in grado di alternare momenti di grandissima riflessione a momenti esilaranti che rendono questo anime molto scorrevole.
Concludendo, ritengo che "Trigun" all'epoca fu uno dei più grandi capolavori, ma, purtroppo, paragonandolo al manga, si percepisce la mancanza di un po' di trama che darebbe un'ulteriore spessore ai personaggi. D'altro canto, l'anime ha semplificato molto le linee di disegno del manga, rendendo la visione molto piacevole. Ritengo che si possa vedere anche senza leggere il manga e apprezzarlo comunque in quanto un ottimo prodotto.
Trama: nell'anime sono narrate le vicende di Vash the Stampede, misterioso uomo sulla cui testa pende una taglia di 60 miliardi di "doppi dollari". La storia ci mette un po' a decollare: nei primi espisodi di fatto ci si limita a introdurre i protagonisti, che, dall'inizio alla fine, accompagneranno lo spettatore, ovvero il protagonista e le due assicuratrici per la compagnia Bernardelli, Meryl e Milly. Portando un po' di pazienza lo storia ingrana e non delude, se non nel finale, non ben chiaro e risolto in maniera un po' troppo veloce.
Personaggi: Vash the Stampede è il protagonista della serie, una sorta di (apparentemente) innocuo tontolone facilmente impressionabile; pur odiando la malvagità e non avendo mai ucciso nessuno, è una sorta di attira calamità, per cui ovunque vada semina attorno a sé morte e distruzione. Pur essendo un bel personaggio (e direi l'unico buono vero, che non vuole uccidere alcun nemico), francamente alla lunga le sue debolezze (e i suoi punti di forza) annoiano un po'. Ci sono poi le due assicuratrici per la compagnia Bernardelli: da un lato Meryl Stryfe (direi quasi evidente l'omaggio a Meryl Streep), rigida e ligia al dovere, dall'altro il suo opposto, Milly Thompson, ragazzona (anche qui apparentemente) non troppo sveglia e di buon cuore. Il Reverendo Wolfwood è il personaggio migliore della serie, intelligentemente costruito, da cui difficilmente lo spettatore non viene colpito e non rimane affascinato. Lui da solo merita un voto pari a 10. Per ciò che riguarda gli antagonisti, nei primi episodi non si capisce bene chi sia il 'cattivo'; più avanti nel corso della storia l'attesa non resterà delusa (se non appunto un po' nel finale, troppo confuso).
La serie è spettacolare dal punto di vista della coesistenza di 'sentimenti' diversi: azione, fantascienza, comicità, drammaticità e anche un po' di sano romanticismo sono tutti mescolati e contribuiscono a rendere l'anime particolarmente piacevole.
Personaggi: Vash the Stampede è il protagonista della serie, una sorta di (apparentemente) innocuo tontolone facilmente impressionabile; pur odiando la malvagità e non avendo mai ucciso nessuno, è una sorta di attira calamità, per cui ovunque vada semina attorno a sé morte e distruzione. Pur essendo un bel personaggio (e direi l'unico buono vero, che non vuole uccidere alcun nemico), francamente alla lunga le sue debolezze (e i suoi punti di forza) annoiano un po'. Ci sono poi le due assicuratrici per la compagnia Bernardelli: da un lato Meryl Stryfe (direi quasi evidente l'omaggio a Meryl Streep), rigida e ligia al dovere, dall'altro il suo opposto, Milly Thompson, ragazzona (anche qui apparentemente) non troppo sveglia e di buon cuore. Il Reverendo Wolfwood è il personaggio migliore della serie, intelligentemente costruito, da cui difficilmente lo spettatore non viene colpito e non rimane affascinato. Lui da solo merita un voto pari a 10. Per ciò che riguarda gli antagonisti, nei primi episodi non si capisce bene chi sia il 'cattivo'; più avanti nel corso della storia l'attesa non resterà delusa (se non appunto un po' nel finale, troppo confuso).
La serie è spettacolare dal punto di vista della coesistenza di 'sentimenti' diversi: azione, fantascienza, comicità, drammaticità e anche un po' di sano romanticismo sono tutti mescolati e contribuiscono a rendere l'anime particolarmente piacevole.
Su questo anime sono molto combattuto, anche perché è una chiara dimostrazione di come non saper gestire una storia geniale con ambientazione splendida. La storia è composta da ventisei episodi, di cui i primi tredici si potevano benissimo riassumere in quattro e i rimanenti tredici che, anche se hanno un loro splendore, sono stati palesemente concentrati per non si sa quale assurdo motivo. Per come è stato gestito si può tranquillamente partire dall'episodio tredici "Vash The Stampede", che è un riassunto dei primi dodici episodi.
Ma parliamo un po' delle cose positive: come già detto, l'ambientazione è geniale, ma il vero punto di forza di questo anime è una storia profonda e dei personaggi caratterizzati in modo accurato, che si fanno amare in tutte le loro sfaccettature; che sia il "tifone umanoide" Vash o il misterioso Legato, hanno tutti un qualcosa che colpisce nel loro carattere. Diciamo che i protagonisti sono pochi, ma buoni, esclusione fatta per le assicuratrici della Bernardelli, che al fine della storia sono abbastanza pesanti. Ottima pure l'alternanza dei momenti comici con quelli seri, e in alcuni casi pure commoventi (cosa che apprezzo molto e trovo essenziale in una storia). Le musiche sono anch'esse ottime e la grafica molto gradevole, se teniamo conto che è di una quindicina d'anni fa.
Tirando le somme, la versione anime di "Trigun" poteva essere un'opera d'arte, meritarsi un 10 pieno, e invece, a causa di come è stato gestito, perde molto, soprattutto sotto il punto della linearità della storia. Sono sincero, è lo stesso un anime da amare, con più pregi che difetti, ma che se non siete molto pazienti vi sarete già stufati di vedere prima della parte importante della storia.
E, nonostante l'apprezzi moltissimo, non riesco a dare più di 8 a quest'anime, che con una grande storia e splendidi personaggi riesce a bruciarsi spettatori a causa di un avvio troppo lento e un finale troppo veloce. Peccato.
Ma parliamo un po' delle cose positive: come già detto, l'ambientazione è geniale, ma il vero punto di forza di questo anime è una storia profonda e dei personaggi caratterizzati in modo accurato, che si fanno amare in tutte le loro sfaccettature; che sia il "tifone umanoide" Vash o il misterioso Legato, hanno tutti un qualcosa che colpisce nel loro carattere. Diciamo che i protagonisti sono pochi, ma buoni, esclusione fatta per le assicuratrici della Bernardelli, che al fine della storia sono abbastanza pesanti. Ottima pure l'alternanza dei momenti comici con quelli seri, e in alcuni casi pure commoventi (cosa che apprezzo molto e trovo essenziale in una storia). Le musiche sono anch'esse ottime e la grafica molto gradevole, se teniamo conto che è di una quindicina d'anni fa.
Tirando le somme, la versione anime di "Trigun" poteva essere un'opera d'arte, meritarsi un 10 pieno, e invece, a causa di come è stato gestito, perde molto, soprattutto sotto il punto della linearità della storia. Sono sincero, è lo stesso un anime da amare, con più pregi che difetti, ma che se non siete molto pazienti vi sarete già stufati di vedere prima della parte importante della storia.
E, nonostante l'apprezzi moltissimo, non riesco a dare più di 8 a quest'anime, che con una grande storia e splendidi personaggi riesce a bruciarsi spettatori a causa di un avvio troppo lento e un finale troppo veloce. Peccato.
Sarò schematico come al solito.
Storia e ambientazione (9/10):
Partiamo dall'ambientazione di questo anime, riassumendo il giudizio in un'unica parola: geniale; così come la storia, molto profonda e paradossalmente molto attuale. Il problema è che, per chi come me non è un fan dei western, faticherà un po' a digerire l'inizio di questo anime, tuttavia la fatica verrà ben ripagata. Davvero originale, non penso che esistano altri anime del genere, così ben riusciti.
Animazione (8/10):
Tutto molto buono, si vede ovviamente che la serie appartiene al secolo scorso, ma la qualità c'è e si vede: ottime scelte di colori, buona regia ed inquadrature. Purtroppo l'audio "mono" non è un gran che; eccellenti le musiche.
Personaggi (8/10):
Non sono tanti, ma sono tutti estremamente ben caratterizzati, non banali e ben doppiati (la voce di Vash è la stessa del celebre doppiatore di Lupin). Abbassa il voto la presenza delle due assicuratrici, insopportabili e mal posizionate nel contesto in cui si svolge la storia; migliorano alla fine, con l'affievolirsi della loro presenza.
Linearità (7/10):
Ventisei episodi... ma in realtà io terrei in considerazione soltanto gli ultimi tredici. La prima metà della serie è totalmente introduttiva e, data la dimensione di questa parte, sorge spontanea la domanda: "Non potevano limitarsi a tre o quattro episodi e successivamente sviluppare i personaggi con la stessa profondità del manga?". All'inizio non si capisce dove voglia andare a parare l'anime: l'inizio è troppo lento e troppo dispersivo, ai limiti dell'inutilità.
Nel complesso il voto per me è un 8/10 pieno. "Trigun" è una serie che, sebbene abbia i suoi difetti, nessuno dovrebbe permettersi di non vederla almeno una volta nella vita. E dico almeno, perché gli ultimi tredici episodi, vorranno essere visti e rivisti da tutti.
Storia e ambientazione (9/10):
Partiamo dall'ambientazione di questo anime, riassumendo il giudizio in un'unica parola: geniale; così come la storia, molto profonda e paradossalmente molto attuale. Il problema è che, per chi come me non è un fan dei western, faticherà un po' a digerire l'inizio di questo anime, tuttavia la fatica verrà ben ripagata. Davvero originale, non penso che esistano altri anime del genere, così ben riusciti.
Animazione (8/10):
Tutto molto buono, si vede ovviamente che la serie appartiene al secolo scorso, ma la qualità c'è e si vede: ottime scelte di colori, buona regia ed inquadrature. Purtroppo l'audio "mono" non è un gran che; eccellenti le musiche.
Personaggi (8/10):
Non sono tanti, ma sono tutti estremamente ben caratterizzati, non banali e ben doppiati (la voce di Vash è la stessa del celebre doppiatore di Lupin). Abbassa il voto la presenza delle due assicuratrici, insopportabili e mal posizionate nel contesto in cui si svolge la storia; migliorano alla fine, con l'affievolirsi della loro presenza.
Linearità (7/10):
Ventisei episodi... ma in realtà io terrei in considerazione soltanto gli ultimi tredici. La prima metà della serie è totalmente introduttiva e, data la dimensione di questa parte, sorge spontanea la domanda: "Non potevano limitarsi a tre o quattro episodi e successivamente sviluppare i personaggi con la stessa profondità del manga?". All'inizio non si capisce dove voglia andare a parare l'anime: l'inizio è troppo lento e troppo dispersivo, ai limiti dell'inutilità.
Nel complesso il voto per me è un 8/10 pieno. "Trigun" è una serie che, sebbene abbia i suoi difetti, nessuno dovrebbe permettersi di non vederla almeno una volta nella vita. E dico almeno, perché gli ultimi tredici episodi, vorranno essere visti e rivisti da tutti.
"Trigun" è un anime classe 1998, per un totale di ventisei episodi.
È sempre difficile recensire un prodotto largamente apprezzato dal pubblico, che risulta però essere, personalmente, largamente sopravvalutato.
Protagonista assoluto ed indiscusso delle nostre vicende è Vash The Stampede, misterioso vagabondo su cui pende la taglia di ben 60 miliardi di doppi dollari, primo caso d'un uomo classificato come calamità naturale. Proprio per questo motivo a dargli la caccia sono due agenti assicurative, Meryl Stryfe e Milly Thompson, incaricate di controllare le azioni del "Tifone umanoide".
Dai primi episodi ci si potrebbe facilmente illudere che "Trigun" eccella subito come anime: episodi veramente carichi, che lasciano intuire subito lo sfondo post-apocalittico/western-futurisco in cui è ambientata la vicenda, presentandoci personaggi simpatici e caratteristici. Tuttavia, dopo appena cinque puntate, l'ardore iniziale svanisce e la narrazione sembra ruotare sempre attorno allo stesso schema: Vash & Co. arrivano in una città - c'è un problema dei/con gli abitanti del posto - arriva il cattivo - Vash salva la situazione - love & peace! Questo sistema che, ripeto, all'inizio è ottimo per presentare i personaggi, dopo una decina di episodi inizia a stancare, contando soprattutto sul fatto che l'anime è composto di ventisei episodi.
Proprio la durata dell'opera risulta essere il difetto maggiore di "Trigun": a differenza di molti anime odierni, traboccanti di filler da tutti i pori, atti unicamente a raggiungere l'ideale quota di venticinque episodi, da "Trigun" poteva essere ricavata una serie dotata d'un ritmo narrativo più dipanato. Accanto agli episodi pseudo-filler prima citati, infatti, troviamo episodi che dovrebbero spingere la trama avanti, spiegare il passato misterioso di Vash, il perché della sua crociata contro la violenza e l'omicidio; questi ultimi, però, si riducono ad una parte veramente esigua dell'anime, e non rispondono nemmeno ad alcune domande fondamentali: chi o cosa sono gli esseri al di là del tempo? Perché Vash ha un cannone bionico che si attiva a comando mentale? Ma, soprattutto, c'era davvero bisogno di troncare un prodotto che poteva essere ottimamente ampliato e completato?
Nonostante le evidenti debolezze narrative, non bisogna però disconoscere a "Trigun" ben altri pregi. In primis l'ambientazione: come detto prima, le vicende non sono ambientate sulla Terra, ma sul pianeta Gunsmoke, dotato di due soli e quattro lune; ciò influisce non poco su flora e fauna del luogo, gravemente ristretti. A questo clima post-apocalittico è sapientemente mixata l'ambientazione western/futuristica, con grandi deserti, saloon e pallottole di fuoco, intervallati da vermi delle sabbie e stazioni orbitali.
Le musiche, perfettamente inserite negli scontri e nei dialoghi, contribuiscono ancor di più ad immedesimarsi nelle vicende di Vash, così come le ottime opening ed ending, che fanno entrare fin da subito nell'atmosfera western ideale.
I combattimenti sono poi veramente divertenti e ben realizzati, ed in particolar modo le animazioni riescono ad esaltare le numerosissime sparatorie che si susseguono nell'anime, nonostante siano delle "tamarrate" pazzesche.
Infine, nonostante qualche pecca (il taglio degli occhi in primis), il chara design è molto gradevole e guarda a quella fascia di pubblico nata negli anni '80/'90, che di certo saprà apprezzarlo appieno.
Dopo aver sviscerato a fondo l'opera, rimane un unico nodo da sciogliere, il punto più ambiguo di tutto "Trigun": la caratterizzazione dei personaggi. In primis il protagonista, Vash The Stampede, il miglior pistolero del mondo, costretto a una vita di vagabondaggio e solitudine dal suo triste destino; sembra infatti che tutte le persone o i luoghi a lui legati siano destinati a perire. A questo triste fato Vash stranamente contrappone un ottimismo ed un amore per la vita tali da impedirgli di uccidere chiunque, compresi i propri nemici, un comportamento che di certo non è in sintonia con la vita su Gunsmoke, costellata di omicidi e sofferenze. Eppure Vash non appare come il solito "moralista", o il solito personaggio "buono e basta"; è un personaggio più profondo, più denso, i cui ideali vengono messi alla prova durante tutta la durata dell'anime.
Alla forte personalità di Vash non corrisponde però un'adeguata caratterizzazione dei comprimari. Vash The Stampede è "Trigun", è fato e fortuna di tutti gli altri personaggi, in primo luogo delle due assicuratrici. Meryl e Milly, infatti, sono praticamente succubi di Vash, rimanendo la quasi totalità delle volte passive di fronte alla quasi totalità degli eventi, risultando utili solo come "commentatrici" o, peggio, come ostaggi da salvare; anche i sentimenti che legano Meryl a Vash e Milly a Wolfwood vengono appena accennati. Quest ultimo si è invece rivelato una piacevole sorpresa; all'inizio può essere scambiato per il solito comprimario-copia tamarrissimo ed amicone del protagonista. Wolfwood invece è un personaggio che, pur di proteggere i deboli, non esita ad uccidere i criminali; anche stavolta è un peccato non poter scandagliare fino in fondo il suo passato, dovendoci accontentare di pochi flashback raccontati nemmeno in una puntata. Un personaggio veramente denso, l'unico che riesce veramente a incrinare gli ideali di Vash e a porsi al suo stesso livello, a differenza dei nemici.
Legato Bloodsummers e Million Knives risultano infatti essere due antagonisti incoerenti con sé stessi e con tutto l'anime. Del primo vengono spiegate brevemente (e male) le origini, mentre non si motiva affatto l'odio profondo che nutre per Vash. Knives invece poteva rivelarsi un cattivo niente male, rovinato anche lui da una narrazione troppo veloce, tanto che il suo duello finale col Tifone arriva a durare appena un quarto d'ora. Un quarto d'ora dominato dalla classica battaglia "a chi ce l'ha più grosso", che ben fa rimpiangere i primi, rocamboleschi duelli.
"Trigun" si rivela essere quindi, più che un brutto anime, un prodotto insoddisfacente. Poteva essere qualcosa di molto di più, ed è per questo che non può meritare una votazione eccessivamente alta. Alla fine non si riesce a sentire quel senso di appagamento che la visione di molti altri anime riescono a dare. Rimane comunque un ottimo prodotto da guardare senza troppe pretese, divertente e leggero.
È sempre difficile recensire un prodotto largamente apprezzato dal pubblico, che risulta però essere, personalmente, largamente sopravvalutato.
Protagonista assoluto ed indiscusso delle nostre vicende è Vash The Stampede, misterioso vagabondo su cui pende la taglia di ben 60 miliardi di doppi dollari, primo caso d'un uomo classificato come calamità naturale. Proprio per questo motivo a dargli la caccia sono due agenti assicurative, Meryl Stryfe e Milly Thompson, incaricate di controllare le azioni del "Tifone umanoide".
Dai primi episodi ci si potrebbe facilmente illudere che "Trigun" eccella subito come anime: episodi veramente carichi, che lasciano intuire subito lo sfondo post-apocalittico/western-futurisco in cui è ambientata la vicenda, presentandoci personaggi simpatici e caratteristici. Tuttavia, dopo appena cinque puntate, l'ardore iniziale svanisce e la narrazione sembra ruotare sempre attorno allo stesso schema: Vash & Co. arrivano in una città - c'è un problema dei/con gli abitanti del posto - arriva il cattivo - Vash salva la situazione - love & peace! Questo sistema che, ripeto, all'inizio è ottimo per presentare i personaggi, dopo una decina di episodi inizia a stancare, contando soprattutto sul fatto che l'anime è composto di ventisei episodi.
Proprio la durata dell'opera risulta essere il difetto maggiore di "Trigun": a differenza di molti anime odierni, traboccanti di filler da tutti i pori, atti unicamente a raggiungere l'ideale quota di venticinque episodi, da "Trigun" poteva essere ricavata una serie dotata d'un ritmo narrativo più dipanato. Accanto agli episodi pseudo-filler prima citati, infatti, troviamo episodi che dovrebbero spingere la trama avanti, spiegare il passato misterioso di Vash, il perché della sua crociata contro la violenza e l'omicidio; questi ultimi, però, si riducono ad una parte veramente esigua dell'anime, e non rispondono nemmeno ad alcune domande fondamentali: chi o cosa sono gli esseri al di là del tempo? Perché Vash ha un cannone bionico che si attiva a comando mentale? Ma, soprattutto, c'era davvero bisogno di troncare un prodotto che poteva essere ottimamente ampliato e completato?
Nonostante le evidenti debolezze narrative, non bisogna però disconoscere a "Trigun" ben altri pregi. In primis l'ambientazione: come detto prima, le vicende non sono ambientate sulla Terra, ma sul pianeta Gunsmoke, dotato di due soli e quattro lune; ciò influisce non poco su flora e fauna del luogo, gravemente ristretti. A questo clima post-apocalittico è sapientemente mixata l'ambientazione western/futuristica, con grandi deserti, saloon e pallottole di fuoco, intervallati da vermi delle sabbie e stazioni orbitali.
Le musiche, perfettamente inserite negli scontri e nei dialoghi, contribuiscono ancor di più ad immedesimarsi nelle vicende di Vash, così come le ottime opening ed ending, che fanno entrare fin da subito nell'atmosfera western ideale.
I combattimenti sono poi veramente divertenti e ben realizzati, ed in particolar modo le animazioni riescono ad esaltare le numerosissime sparatorie che si susseguono nell'anime, nonostante siano delle "tamarrate" pazzesche.
Infine, nonostante qualche pecca (il taglio degli occhi in primis), il chara design è molto gradevole e guarda a quella fascia di pubblico nata negli anni '80/'90, che di certo saprà apprezzarlo appieno.
Dopo aver sviscerato a fondo l'opera, rimane un unico nodo da sciogliere, il punto più ambiguo di tutto "Trigun": la caratterizzazione dei personaggi. In primis il protagonista, Vash The Stampede, il miglior pistolero del mondo, costretto a una vita di vagabondaggio e solitudine dal suo triste destino; sembra infatti che tutte le persone o i luoghi a lui legati siano destinati a perire. A questo triste fato Vash stranamente contrappone un ottimismo ed un amore per la vita tali da impedirgli di uccidere chiunque, compresi i propri nemici, un comportamento che di certo non è in sintonia con la vita su Gunsmoke, costellata di omicidi e sofferenze. Eppure Vash non appare come il solito "moralista", o il solito personaggio "buono e basta"; è un personaggio più profondo, più denso, i cui ideali vengono messi alla prova durante tutta la durata dell'anime.
Alla forte personalità di Vash non corrisponde però un'adeguata caratterizzazione dei comprimari. Vash The Stampede è "Trigun", è fato e fortuna di tutti gli altri personaggi, in primo luogo delle due assicuratrici. Meryl e Milly, infatti, sono praticamente succubi di Vash, rimanendo la quasi totalità delle volte passive di fronte alla quasi totalità degli eventi, risultando utili solo come "commentatrici" o, peggio, come ostaggi da salvare; anche i sentimenti che legano Meryl a Vash e Milly a Wolfwood vengono appena accennati. Quest ultimo si è invece rivelato una piacevole sorpresa; all'inizio può essere scambiato per il solito comprimario-copia tamarrissimo ed amicone del protagonista. Wolfwood invece è un personaggio che, pur di proteggere i deboli, non esita ad uccidere i criminali; anche stavolta è un peccato non poter scandagliare fino in fondo il suo passato, dovendoci accontentare di pochi flashback raccontati nemmeno in una puntata. Un personaggio veramente denso, l'unico che riesce veramente a incrinare gli ideali di Vash e a porsi al suo stesso livello, a differenza dei nemici.
Legato Bloodsummers e Million Knives risultano infatti essere due antagonisti incoerenti con sé stessi e con tutto l'anime. Del primo vengono spiegate brevemente (e male) le origini, mentre non si motiva affatto l'odio profondo che nutre per Vash. Knives invece poteva rivelarsi un cattivo niente male, rovinato anche lui da una narrazione troppo veloce, tanto che il suo duello finale col Tifone arriva a durare appena un quarto d'ora. Un quarto d'ora dominato dalla classica battaglia "a chi ce l'ha più grosso", che ben fa rimpiangere i primi, rocamboleschi duelli.
"Trigun" si rivela essere quindi, più che un brutto anime, un prodotto insoddisfacente. Poteva essere qualcosa di molto di più, ed è per questo che non può meritare una votazione eccessivamente alta. Alla fine non si riesce a sentire quel senso di appagamento che la visione di molti altri anime riescono a dare. Rimane comunque un ottimo prodotto da guardare senza troppe pretese, divertente e leggero.
"Trigun" si è rivelato un ottimo "sparatutto", ricco di perbenismo ma molto emozionante. Gli elemanti che lo caratterizzano non sono estremamente positivi, però devo ammettere che è un ottimo seinen. Devo ammettere che non volevo vedere questo lavoro visto la grafica che si ritrova. Nel 1998 non si era proprio a livelli incredibili come ora e quindi mi risultava difficile pensare di poter vedere un'opera del genere. Bisogna dire che basta farci un po' l'abitudine per abituarsi agli standard propinati nell' anime - che comunque risultano elevati per il periodo d'elaborazione.
La storia narra di Vash de Stampede, il tifone umanoide, l'uomo da 60 miliardi di doppi dollari, per intenderci un criminale alquanto eccentrico. L'ambientazione è alquanto bizzarra: una terra con due soli e cinque lune. Ma ovviamente su di essa non voglio aggiungere altro perché con il tempo tutto verrà spiegato nell'anime.
Vash non è un classico criminale, anzi proprio non lo è. Tutto capita intorno a lui come se fosse un caso o come se fosse inseguito dalla sfortuna. Ciononostante egli è davvero abile e questo, con tutto quanto sopra descritto, contribuisce a causare tutte quelle catastrofi che, comunque, non segneranno mai morti, ma solo miliardi di feriti.
Spaventata dalle molte causali da pagare, una compagnia di assicurazioni, la Bernandelli, invierà delle rappresentanti per cercare Vash e limitare al massimo le sue azioni.
La storia, dunque, proseguirà con Vash e le rappresentanti di quest'assicurazione che avranno diverse avventure attraversando il vasto deserto che copre questo mondo.
La storia, da come si evince, è molto particolare, ma quello che risulta essere uno dei lati positivi è la presentazione del protagonista. Ci troviamo in un periodo in cui la concezione di personaggio che da debole si evolve a forte è stravolta (esempio: "Hellsing"). Infatti Vash è già completo a livello di forza, non ha rivali e chi si mette contro di lui perderà sicuramente. Questo rende l'anime davvero interessante e, credo, sia uno dei motivi del grande successo che esso ebbe nel momento della sua uscita. Ciononostante Vash ha ancora molti elementi dei classici personaggi e, devo dire, la cosa non è molto positiva. Il nostro Vash è legato da una moralità soffocante che gli impedisce di fare errori. Ciò lo rende senza una personalità reale bensì solo fantastica, anzi utopica.
Il limite più grande, infatti, è il perbenismo continuo e monotono che rende la serie un po' deludente (il poco che basta per non arrivare all'eccellenza). In realtà nelle battute finali questo comportamento viene spiegato anche abbastanza bene e anche con un senso logico. Ma il fatto che il nostro protagonista sia così legato a fattori morali senza potersene liberare - anzi, senza volersene liberare - certe volte risulta molto indisponente. Proprio per questo motivo il personaggio migliore non è Vash ma il pastore Wolfwood, che risulta un vero essere umano, con pensieri reali e con atteggiamenti razionali.
Wolfwood, a parte la super magnifica croce che porta con sé, è profondo, emozionante e geniale. Lui e Vash insieme risultano una grande coppia estremamente complementare. Questo ci porta a grandi emozioni e grandi battaglie. Ci troviamo infatti in una sorta di far west in cui si fa uso di tante armi da fuoco e se non ci fosse la componente "cattiva" (nel caso di Wolfwood sarebbe da dire "umana") Vash risulterebbe inadeguato e molle.
Altro elemento da sottolineare è la parte leggera e divertente. Nelle prime 15 puntate l'anime sembra quasi una comedy. Vash non risulta un personaggio noioso, nonostante ciò che porta dentro di sé, si rivela ottimo non solo come pistolero ma anche come intrattenitore del pubblico. E' impossibile dopo tutti i 26 episodi non amarlo per come fa anche in momenti seri e particolari.
A livello tecnico ho già esposto cosa penso del disegno, ma risulta ineccepibile il lavoro di regia e di musiche. Una cosa che ho notato e che generalmente non viene mai inserita negli anime è quella dei sottofondi di vento o di animali anche in momenti in cui parlano i personaggi. E non mi riferisco all'episodio del tifone, ma a tanti altri episodi in cui vi sono sottofondi reali che si amalgamano perfettamente a tutto. Inoltre le OST sono ricercate e veramente tante. E poi un'ultima cosa: gli italiani, come al solito, se non sono censurati riescono a fare doppiaggi veramente ottimi. E' il caso di "Trigun", in cui Simone Mori (Hermes in "Futurame" e Kiriko in "HxH") interpreta perfettamente Vash, meglio della versione giapponese, che ho sentito ma che non ho per niente apprezzato.
Pertanto consiglio a chi ha visto "Cowboy Bebop", "Gungrave" ed "Hellsing" (Vash con gli occhialini è uguale ad Alucard!) di non perdersi "Trigun". E' molto impegnativo, ma è un must.
La storia narra di Vash de Stampede, il tifone umanoide, l'uomo da 60 miliardi di doppi dollari, per intenderci un criminale alquanto eccentrico. L'ambientazione è alquanto bizzarra: una terra con due soli e cinque lune. Ma ovviamente su di essa non voglio aggiungere altro perché con il tempo tutto verrà spiegato nell'anime.
Vash non è un classico criminale, anzi proprio non lo è. Tutto capita intorno a lui come se fosse un caso o come se fosse inseguito dalla sfortuna. Ciononostante egli è davvero abile e questo, con tutto quanto sopra descritto, contribuisce a causare tutte quelle catastrofi che, comunque, non segneranno mai morti, ma solo miliardi di feriti.
Spaventata dalle molte causali da pagare, una compagnia di assicurazioni, la Bernandelli, invierà delle rappresentanti per cercare Vash e limitare al massimo le sue azioni.
La storia, dunque, proseguirà con Vash e le rappresentanti di quest'assicurazione che avranno diverse avventure attraversando il vasto deserto che copre questo mondo.
La storia, da come si evince, è molto particolare, ma quello che risulta essere uno dei lati positivi è la presentazione del protagonista. Ci troviamo in un periodo in cui la concezione di personaggio che da debole si evolve a forte è stravolta (esempio: "Hellsing"). Infatti Vash è già completo a livello di forza, non ha rivali e chi si mette contro di lui perderà sicuramente. Questo rende l'anime davvero interessante e, credo, sia uno dei motivi del grande successo che esso ebbe nel momento della sua uscita. Ciononostante Vash ha ancora molti elementi dei classici personaggi e, devo dire, la cosa non è molto positiva. Il nostro Vash è legato da una moralità soffocante che gli impedisce di fare errori. Ciò lo rende senza una personalità reale bensì solo fantastica, anzi utopica.
Il limite più grande, infatti, è il perbenismo continuo e monotono che rende la serie un po' deludente (il poco che basta per non arrivare all'eccellenza). In realtà nelle battute finali questo comportamento viene spiegato anche abbastanza bene e anche con un senso logico. Ma il fatto che il nostro protagonista sia così legato a fattori morali senza potersene liberare - anzi, senza volersene liberare - certe volte risulta molto indisponente. Proprio per questo motivo il personaggio migliore non è Vash ma il pastore Wolfwood, che risulta un vero essere umano, con pensieri reali e con atteggiamenti razionali.
Wolfwood, a parte la super magnifica croce che porta con sé, è profondo, emozionante e geniale. Lui e Vash insieme risultano una grande coppia estremamente complementare. Questo ci porta a grandi emozioni e grandi battaglie. Ci troviamo infatti in una sorta di far west in cui si fa uso di tante armi da fuoco e se non ci fosse la componente "cattiva" (nel caso di Wolfwood sarebbe da dire "umana") Vash risulterebbe inadeguato e molle.
Altro elemento da sottolineare è la parte leggera e divertente. Nelle prime 15 puntate l'anime sembra quasi una comedy. Vash non risulta un personaggio noioso, nonostante ciò che porta dentro di sé, si rivela ottimo non solo come pistolero ma anche come intrattenitore del pubblico. E' impossibile dopo tutti i 26 episodi non amarlo per come fa anche in momenti seri e particolari.
A livello tecnico ho già esposto cosa penso del disegno, ma risulta ineccepibile il lavoro di regia e di musiche. Una cosa che ho notato e che generalmente non viene mai inserita negli anime è quella dei sottofondi di vento o di animali anche in momenti in cui parlano i personaggi. E non mi riferisco all'episodio del tifone, ma a tanti altri episodi in cui vi sono sottofondi reali che si amalgamano perfettamente a tutto. Inoltre le OST sono ricercate e veramente tante. E poi un'ultima cosa: gli italiani, come al solito, se non sono censurati riescono a fare doppiaggi veramente ottimi. E' il caso di "Trigun", in cui Simone Mori (Hermes in "Futurame" e Kiriko in "HxH") interpreta perfettamente Vash, meglio della versione giapponese, che ho sentito ma che non ho per niente apprezzato.
Pertanto consiglio a chi ha visto "Cowboy Bebop", "Gungrave" ed "Hellsing" (Vash con gli occhialini è uguale ad Alucard!) di non perdersi "Trigun". E' molto impegnativo, ma è un must.
Cercherò in tutti i modi di non rovinare la visione a chi si appresta a vedere l'anime dopo aver letto le recensioni.
"Trigun" a mio parere è un anime notevolissimo sotto molti punti di vista e non sono assolutamente d'accordo sul fatto che venga accusato di avere una grafica piuttosto scadente, perché ben altre sono le opere dalla grafica deludente; semplicemente l'autore ha preferito concentrarsi su altro e secondo me alcune volte l'effetto "minimal" è ricercato appositamente.
Andando per ordine la prima cosa su cui vorrei soffermarmi è la trama.
La trama è ben strutturata e molto scorrevole, l'intero anime lo è e questa è sicuramente una caratteristica invidiabile, perché nonostante non ci vengano introdotte subito le personalità dei personaggi lo spettatore non si annoia e rischia di divertirsi anche. Infatti c'è un continuo gioco (a mio parere eccellente e spettacolare) di demenziale/serio tanto da rendere l'anime per certi versi un seinen e non per le scene violente, non per le immagini forti, che tra l'altro mancano, ma per alcuni temi che apparentemente sembrano semplici ma sono profondi spunti di riflessione. Se dovessi fare un paragone cartaceo lo vedo molto come "Il Piccolo Principe", il capolavoro di Saint Exupery, perché sembra una favola per ragazzi indirizzata agli adulti.
Poi ci sono i personaggi, secondo me qui sta il grande trionfo di "Trigun", ossia la bravura nel caratterizzare benissimo i personaggi e nel dar loro spessore psicologico e morale; si può notare una maturazione completa di tutti (il protagonista incluso) con lo scorrere degli episodi e non ci si risparmia anche in veloci e piacevoli monologhi interiori. Ogni singolo personaggio, anche le semplici comparse nelle varie puntate, cercano di trasmettere secondo me un un messaggio, un valore, positivo o negativo che sia, su cui i protagonisti per primo e lo spettatore per secondo riflettono, traendo conclusioni e visioni totalmente differenti.
Menzione speciale va anche ai doppiatori italiani, che secondo me hanno fatto un lavoro davvero eccellente e non si sono minimamente risparmiati.
Dal punto di vista tecnico invece l'anime un pochino lascia a desiderare, ma non è una limitazione bensì a mio parere è un modo per trasmettere quel senso di desolazione, incomprensione e sofferenza che pervade l'anime e serve ancora di più a mettere in luce il protagonista con le sue scelte e la sua personalità - non a caso alcuni episodi secondo me sono chiaramente disegnati e composti con più dettagli rispetto ad altri, non dico quali per non anticipare nulla.
Le musiche sono molto carine, ma certamente non toccano vertici eccelsi, anche se servono a dare quel gusto retrò del nuovo Far West.
In sintesi "Trigun" è un grandissimo anime, una perla, perché con una semplicità e una leggerezza a volte disarmanti riesce a trattare temi "filosofici" come la morte, la pietà, la natura umana, la sofferenza, il pregiudizio razziale, l'amore, il rapporto con il soprannaturale, lasciando alla fine un sorriso sulle labbra e una lacrima sul viso.
"Trigun" a mio parere è un anime notevolissimo sotto molti punti di vista e non sono assolutamente d'accordo sul fatto che venga accusato di avere una grafica piuttosto scadente, perché ben altre sono le opere dalla grafica deludente; semplicemente l'autore ha preferito concentrarsi su altro e secondo me alcune volte l'effetto "minimal" è ricercato appositamente.
Andando per ordine la prima cosa su cui vorrei soffermarmi è la trama.
La trama è ben strutturata e molto scorrevole, l'intero anime lo è e questa è sicuramente una caratteristica invidiabile, perché nonostante non ci vengano introdotte subito le personalità dei personaggi lo spettatore non si annoia e rischia di divertirsi anche. Infatti c'è un continuo gioco (a mio parere eccellente e spettacolare) di demenziale/serio tanto da rendere l'anime per certi versi un seinen e non per le scene violente, non per le immagini forti, che tra l'altro mancano, ma per alcuni temi che apparentemente sembrano semplici ma sono profondi spunti di riflessione. Se dovessi fare un paragone cartaceo lo vedo molto come "Il Piccolo Principe", il capolavoro di Saint Exupery, perché sembra una favola per ragazzi indirizzata agli adulti.
Poi ci sono i personaggi, secondo me qui sta il grande trionfo di "Trigun", ossia la bravura nel caratterizzare benissimo i personaggi e nel dar loro spessore psicologico e morale; si può notare una maturazione completa di tutti (il protagonista incluso) con lo scorrere degli episodi e non ci si risparmia anche in veloci e piacevoli monologhi interiori. Ogni singolo personaggio, anche le semplici comparse nelle varie puntate, cercano di trasmettere secondo me un un messaggio, un valore, positivo o negativo che sia, su cui i protagonisti per primo e lo spettatore per secondo riflettono, traendo conclusioni e visioni totalmente differenti.
Menzione speciale va anche ai doppiatori italiani, che secondo me hanno fatto un lavoro davvero eccellente e non si sono minimamente risparmiati.
Dal punto di vista tecnico invece l'anime un pochino lascia a desiderare, ma non è una limitazione bensì a mio parere è un modo per trasmettere quel senso di desolazione, incomprensione e sofferenza che pervade l'anime e serve ancora di più a mettere in luce il protagonista con le sue scelte e la sua personalità - non a caso alcuni episodi secondo me sono chiaramente disegnati e composti con più dettagli rispetto ad altri, non dico quali per non anticipare nulla.
Le musiche sono molto carine, ma certamente non toccano vertici eccelsi, anche se servono a dare quel gusto retrò del nuovo Far West.
In sintesi "Trigun" è un grandissimo anime, una perla, perché con una semplicità e una leggerezza a volte disarmanti riesce a trattare temi "filosofici" come la morte, la pietà, la natura umana, la sofferenza, il pregiudizio razziale, l'amore, il rapporto con il soprannaturale, lasciando alla fine un sorriso sulle labbra e una lacrima sul viso.
"Trigun" è un anime ideato nel 1998 che conta in totale 26 episodi.
La serie è incentrata su Vash the Stampede, temutissimo pistolero sul quale pende una taglia di 60 miliardi di doppi dollari, soprannominato anche "Tifone umanoide". Vash è incolpato della distruzione di molte città e dell'uccisione di innumerevoli persone, tuttavia la vera natura di Vash è completamente diversa; difatti lui fa il possibile per salvare la vita delle persone innocenti e talvolta anche quella dei suoi stessi nemici, mettendo a repentaglio la sua stessa vita. La storia avrà uno sviluppo in cui non mancheranno azione e colpi di scena, in cui Vash the Stampede si troverà a difendere la popolazione dalla minaccia di suo fratello, Knives.
Ho iniziato a vedere quest'anime spinto proprio da questa trama così intrigante, e non ne sono rimasto minimamente deluso. La storia mi ha colpito fin dai primi episodi e quindi non mi è mai sembrata noiosa. Ho terminato la visione di questa serie in pochissimi giorni, spinto dalla curiosità di vedere la conclusione della storia.
Nonostante inizialmente la serie appaia molto divertente, con un protagonista molto simpatico e alquanto imbranato, con il proseguire degli episodi si entra lentamente in un'atmosfera più triste, che ci mostrerà il lato malinconico e il triste passato di Vash the Stampede. Infatti negli episodi conclusivi della serie non mancheranno momenti molto commoventi.
L'unica pecca che, come anche molti altri, ho riscontrato, è stato il tratto del disegno, che in alcuni momenti appare alquanto "rozzo" e non molto curato; e anche l'animazione, che nei momenti di azione e di combattimento appare lenta e non molto chiara agli occhi dello spettatore, contando anche l'anno di produzione della serie in questione.
Nulla da ridire invece per quanto riguarda le colonne sonore, che accompagnano la serie in modo impeccabile, facendo apprezzare molto soprattutto i momenti malinconici a cui è costretto il protagonista della serie.
L'ambientazione principale, ovvero in perfetto stile western e con paesini desolati qua e là, non mi ha fatto letteralmente impazzire. Dal mio punto di vista ho trovato di contro particolarmente intrigante il paesaggio rappresentato nel passato di Vash the Stampede; da qui infatti si entra in un'atmosfera moderna e "futuristica".
Secondo me vale davvero la pena visionare questa serie, perché a parere mio merita, quindi consiglio la visione di "Trigun" a tutti, senza nessuna esclusione.
Voto finale: 9.
La serie è incentrata su Vash the Stampede, temutissimo pistolero sul quale pende una taglia di 60 miliardi di doppi dollari, soprannominato anche "Tifone umanoide". Vash è incolpato della distruzione di molte città e dell'uccisione di innumerevoli persone, tuttavia la vera natura di Vash è completamente diversa; difatti lui fa il possibile per salvare la vita delle persone innocenti e talvolta anche quella dei suoi stessi nemici, mettendo a repentaglio la sua stessa vita. La storia avrà uno sviluppo in cui non mancheranno azione e colpi di scena, in cui Vash the Stampede si troverà a difendere la popolazione dalla minaccia di suo fratello, Knives.
Ho iniziato a vedere quest'anime spinto proprio da questa trama così intrigante, e non ne sono rimasto minimamente deluso. La storia mi ha colpito fin dai primi episodi e quindi non mi è mai sembrata noiosa. Ho terminato la visione di questa serie in pochissimi giorni, spinto dalla curiosità di vedere la conclusione della storia.
Nonostante inizialmente la serie appaia molto divertente, con un protagonista molto simpatico e alquanto imbranato, con il proseguire degli episodi si entra lentamente in un'atmosfera più triste, che ci mostrerà il lato malinconico e il triste passato di Vash the Stampede. Infatti negli episodi conclusivi della serie non mancheranno momenti molto commoventi.
L'unica pecca che, come anche molti altri, ho riscontrato, è stato il tratto del disegno, che in alcuni momenti appare alquanto "rozzo" e non molto curato; e anche l'animazione, che nei momenti di azione e di combattimento appare lenta e non molto chiara agli occhi dello spettatore, contando anche l'anno di produzione della serie in questione.
Nulla da ridire invece per quanto riguarda le colonne sonore, che accompagnano la serie in modo impeccabile, facendo apprezzare molto soprattutto i momenti malinconici a cui è costretto il protagonista della serie.
L'ambientazione principale, ovvero in perfetto stile western e con paesini desolati qua e là, non mi ha fatto letteralmente impazzire. Dal mio punto di vista ho trovato di contro particolarmente intrigante il paesaggio rappresentato nel passato di Vash the Stampede; da qui infatti si entra in un'atmosfera moderna e "futuristica".
Secondo me vale davvero la pena visionare questa serie, perché a parere mio merita, quindi consiglio la visione di "Trigun" a tutti, senza nessuna esclusione.
Voto finale: 9.
Pensavo di trovarmi di fronte a un anime simile a "Samurai Champloo" oppure "Cowboy Bebop", difatti abbiamo dei personaggi ben psicologicamente caratterizzati che percorrono la propria strada, sia nel vero senso della locuzione sia nel significato più intimo, molta azione e, contemporaneamente, molto humour.
Ebbene, purtroppo devo ammettere che le mie speranze sono andate deluse, perché "Trigun" in un qualche modo ha fallito, non so neppure io con certezza il perché. Forse è dovuto un po' alla mediocre, volendo esser buoni, animazione e un po' a un odio personale verso personaggi con il carattere di Vash, di Milly e Meryl. Difatti questo voler essere costantemente buoni, le onnipresenti lagne e via dicendo hanno marchiato "Trigun" di profonda antipatia.
Paradossalmente personaggi come Legato, Knives e Wolfwood mi sono sembrati molto più interessanti: i primi due perché riuscivano a soddisfare egregiamente la mia misantropia; l'ultimo perché è l'unico a essere il più umano, il più verosimile perché multiforme e variegato, tanto che la sua dipartita è forse realmente l'unico picco emotivo della serie.
A parte un personale odio verso i personaggi principali, ho trovato anche una certa mancanza di fluidità nella serie in generale. Anche in "Samurai Champloo" o in "Cowboy Bebop" - ho sempre la spinta a far paragone con queste due serie - sostanzialmente si parla di episodi autoconclusivi o comunque abbastanza solitari, ma la trama, l'ambientazione e lo spirito di fondo si sentono sempre. In "Trigun", invece, seppur lo spirito e l'ironia generale sono sempre presenti e piacevoli, ho percepito la mancanza di una vera trama, sia nei primi episodi, quando realmente non si sapeva alcunché di nulla relativamente al mondo che osservavo, sia in quelli successivi, quando venivano dati solo accenni, quasi intuitivi, alla storia presente dietro il palcoscenico. Anche se nelle ultime puntate la storia diviene più chiara e più presente, ho sempre ritenuto che si badasse troppo allo scontro, a Vash stesso e alle sue paranoie e alle paranoie di chi lo circondava.
Purtroppo, anche il finale non è affatto accettabile. Dai pochi "hint" che vengono dati si presuppone uno scontro epico, che, invece, confluisce in un 26° episodio in cui il flashback dura più della vera battaglia tra i due biondi.
Un vero peccato, L'anime è sufficiente solo grazie ai primi episodi e grazie alle numerose gag presenti fino a un certo punto della serie.
Ebbene, purtroppo devo ammettere che le mie speranze sono andate deluse, perché "Trigun" in un qualche modo ha fallito, non so neppure io con certezza il perché. Forse è dovuto un po' alla mediocre, volendo esser buoni, animazione e un po' a un odio personale verso personaggi con il carattere di Vash, di Milly e Meryl. Difatti questo voler essere costantemente buoni, le onnipresenti lagne e via dicendo hanno marchiato "Trigun" di profonda antipatia.
Paradossalmente personaggi come Legato, Knives e Wolfwood mi sono sembrati molto più interessanti: i primi due perché riuscivano a soddisfare egregiamente la mia misantropia; l'ultimo perché è l'unico a essere il più umano, il più verosimile perché multiforme e variegato, tanto che la sua dipartita è forse realmente l'unico picco emotivo della serie.
A parte un personale odio verso i personaggi principali, ho trovato anche una certa mancanza di fluidità nella serie in generale. Anche in "Samurai Champloo" o in "Cowboy Bebop" - ho sempre la spinta a far paragone con queste due serie - sostanzialmente si parla di episodi autoconclusivi o comunque abbastanza solitari, ma la trama, l'ambientazione e lo spirito di fondo si sentono sempre. In "Trigun", invece, seppur lo spirito e l'ironia generale sono sempre presenti e piacevoli, ho percepito la mancanza di una vera trama, sia nei primi episodi, quando realmente non si sapeva alcunché di nulla relativamente al mondo che osservavo, sia in quelli successivi, quando venivano dati solo accenni, quasi intuitivi, alla storia presente dietro il palcoscenico. Anche se nelle ultime puntate la storia diviene più chiara e più presente, ho sempre ritenuto che si badasse troppo allo scontro, a Vash stesso e alle sue paranoie e alle paranoie di chi lo circondava.
Purtroppo, anche il finale non è affatto accettabile. Dai pochi "hint" che vengono dati si presuppone uno scontro epico, che, invece, confluisce in un 26° episodio in cui il flashback dura più della vera battaglia tra i due biondi.
Un vero peccato, L'anime è sufficiente solo grazie ai primi episodi e grazie alle numerose gag presenti fino a un certo punto della serie.
"Trigun" non è certamente un anime che colpisce al primo sguardo. Ricordo che quando MTV lo trasmise per la prima volta l'impressione che ebbi subito fu quella di un prodotto estremamente noioso che avrebbe tediato non poco le mie serate. Non era, però, quello un periodo in cui si poteva andare troppo per il sottile: l'interesse delle televisioni verso i "cartoni animati" era finito ormai da tempo mentre quello per gli anime era ancora molto giovane, per cui qualunque cosa arrivasse era benvenuta, o comunque non veniva certo scartata dopo un solo episodio.
Con l'avanzare degli episodi questo titolo tanto anonimo all'apparenza subiva un vera e propria trasformazione che avrebbe raggiunto il suo culmine negli ultimi bellissimi episodi.
La storia è ambientata su un pianeta sul quale l'uomo ha traslocato per riuscire a sopravvivere dopo l'ennesima catastrofe che aveva interessato il nostro pianeta. Il protagonista è Van The Stampede, super ricercato poiché accompagnato da una tetra aura di distruzione: dopo il suo passaggio interi villaggi verranno rasi al suolo ma, cosa abbastanza improbabile forse, senza che possano essere riscontrate delle vittime.
Le compagnie assicurative, costrette a pagare diversi milioni di doppi dollari per la ricostruzione, decidono di inviare due agenti alla ricerca di questa costante minaccia al portafoglio aziendale. Quando lo troveranno scopriranno che Vash è una persona molto diversa dal "mostro" che si aspettavano: nonostante la sua fama, egli è una persona gentile e generosa.
I tre affronteranno diverse avventure che li porteranno a incontrare nuovi amici e tanti nemici fino a un finale che avrà le sue radici nel passato, in particolare nell'epoca del trasloco di massa dell'uomo. Ma non vi svelo di più.
"Trigun" è un mix ben riuscito di comicità, azione, pathos, filosofia. Con il passare degli anni è diventato con pieno merito un classico dell'animazione giapponese e un punto di riferimento per molti autori delle generazioni successive.
Il suo difetto principale, però, è quello di sprecare troppi episodi in temi di scarso interesse prima di cambiare marcia e fare sul serio. Conseguentemente anche l'ultima parte, nonostante il suo grande valore, dà un'impressione di incompiutezza dovuta al fatto di non aver avuto più spazio in cui più poteva essere mostrato o spiegato.
E questo è il principale motivo per cui non assegno a "Trigun" un voto più alto del sette; forse lo meriterebbe ma, se si tiene conto anche di un apparato grafico non eccelso, dal mio punto di vista non lo raggiunge. Consigliato comunque a tutti gli amanti del genere.
Con l'avanzare degli episodi questo titolo tanto anonimo all'apparenza subiva un vera e propria trasformazione che avrebbe raggiunto il suo culmine negli ultimi bellissimi episodi.
La storia è ambientata su un pianeta sul quale l'uomo ha traslocato per riuscire a sopravvivere dopo l'ennesima catastrofe che aveva interessato il nostro pianeta. Il protagonista è Van The Stampede, super ricercato poiché accompagnato da una tetra aura di distruzione: dopo il suo passaggio interi villaggi verranno rasi al suolo ma, cosa abbastanza improbabile forse, senza che possano essere riscontrate delle vittime.
Le compagnie assicurative, costrette a pagare diversi milioni di doppi dollari per la ricostruzione, decidono di inviare due agenti alla ricerca di questa costante minaccia al portafoglio aziendale. Quando lo troveranno scopriranno che Vash è una persona molto diversa dal "mostro" che si aspettavano: nonostante la sua fama, egli è una persona gentile e generosa.
I tre affronteranno diverse avventure che li porteranno a incontrare nuovi amici e tanti nemici fino a un finale che avrà le sue radici nel passato, in particolare nell'epoca del trasloco di massa dell'uomo. Ma non vi svelo di più.
"Trigun" è un mix ben riuscito di comicità, azione, pathos, filosofia. Con il passare degli anni è diventato con pieno merito un classico dell'animazione giapponese e un punto di riferimento per molti autori delle generazioni successive.
Il suo difetto principale, però, è quello di sprecare troppi episodi in temi di scarso interesse prima di cambiare marcia e fare sul serio. Conseguentemente anche l'ultima parte, nonostante il suo grande valore, dà un'impressione di incompiutezza dovuta al fatto di non aver avuto più spazio in cui più poteva essere mostrato o spiegato.
E questo è il principale motivo per cui non assegno a "Trigun" un voto più alto del sette; forse lo meriterebbe ma, se si tiene conto anche di un apparato grafico non eccelso, dal mio punto di vista non lo raggiunge. Consigliato comunque a tutti gli amanti del genere.
Trigun fa parte di una particolare categoria di anime, ovvero, quelli che sentirai nominare fino alla nausea ma che prima o poi, volente o nolente, sarai costretto a guardarli...
Più o meno è stato il mio caso, dato che l'anime in questione mi è stato consigliato da alcuni miei amici che mi dicevano che è molto bello.
Vado a informarmi e vedo che l'ambientazione è strana e particolare allo stesso tempo: un misto tra western e fantascienza. Beh, l'ultimo genere mi piace molto, ma quel "western" non mi convinceva granché...
Decido comunque di vederlo e comincio subito la visione: mi ha sorpreso letteralmente! Un perfetto connubio tra azione e commedia! Così, incuriosito, decido di continuare la visione.
Lo ammetto, i primi 4 episodi sono un pochettino, ma giusto un pochettino, noiosi, ma poi, a partire dal 5°, si decolla alla grande: comincia a esserci un filo conduttore, qualcosa che non ti farà più staccare la faccia dallo schermo per il resto delle puntate!
Poi, verso la fine della serie, si abbandonano quei toni un po' comici dei primi episodi e andando avanti la storia si fa sempre più drammatica: non si potrà non rimanere commossi dal passato di Vash e da come si impegni per perseguire i suoi ideali.
Unico difetto per quanto riguarda la storia, è il finale fin troppo aperto che non mi ha convinto poi tanto.
I personaggi sono tutti caratterizzati molto bene, soprattutto il protagonista: sarà infatti impossibile non affezionarsi a quel biondino dai capelli a spazzola che corrisponde al nome di Vash The Stampede.
Riguardo al reparto tecnico, le animazioni non sono delle migliori nonostante ci sia di mezzo il nome della Mad House (una piccola nota: non è la Mad House ad aver prodotto l'anime, ma ne ha solo realizzato le animazioni, infatti la produzione è di una certa JVC, se fosse stata veramente la Mad House a produrlo chissà che figata di animazione!) ma raggiungono la sufficienza, anche se molte scene d'azione sono poco fluide a causa di questo, però l'anime può vantare bei disegni e una buona colorazione.
La colonna sonora è straordinaria, con quella chitarra che si adatta benissimo alle atmosfere dell'anime, per non parlare dell'opening e della ending, soprattutto la prima che quando la si ascolta ci si gasa allo stato massimo!
In definitiva definisco quest'anime un piccolo capolavoro a cui non do 10 a causa del reparto tecnico non proprio eccellente e per il finale...
Una piccola perla da non lasciarsi assolutamente scappare.
Più o meno è stato il mio caso, dato che l'anime in questione mi è stato consigliato da alcuni miei amici che mi dicevano che è molto bello.
Vado a informarmi e vedo che l'ambientazione è strana e particolare allo stesso tempo: un misto tra western e fantascienza. Beh, l'ultimo genere mi piace molto, ma quel "western" non mi convinceva granché...
Decido comunque di vederlo e comincio subito la visione: mi ha sorpreso letteralmente! Un perfetto connubio tra azione e commedia! Così, incuriosito, decido di continuare la visione.
Lo ammetto, i primi 4 episodi sono un pochettino, ma giusto un pochettino, noiosi, ma poi, a partire dal 5°, si decolla alla grande: comincia a esserci un filo conduttore, qualcosa che non ti farà più staccare la faccia dallo schermo per il resto delle puntate!
Poi, verso la fine della serie, si abbandonano quei toni un po' comici dei primi episodi e andando avanti la storia si fa sempre più drammatica: non si potrà non rimanere commossi dal passato di Vash e da come si impegni per perseguire i suoi ideali.
Unico difetto per quanto riguarda la storia, è il finale fin troppo aperto che non mi ha convinto poi tanto.
I personaggi sono tutti caratterizzati molto bene, soprattutto il protagonista: sarà infatti impossibile non affezionarsi a quel biondino dai capelli a spazzola che corrisponde al nome di Vash The Stampede.
Riguardo al reparto tecnico, le animazioni non sono delle migliori nonostante ci sia di mezzo il nome della Mad House (una piccola nota: non è la Mad House ad aver prodotto l'anime, ma ne ha solo realizzato le animazioni, infatti la produzione è di una certa JVC, se fosse stata veramente la Mad House a produrlo chissà che figata di animazione!) ma raggiungono la sufficienza, anche se molte scene d'azione sono poco fluide a causa di questo, però l'anime può vantare bei disegni e una buona colorazione.
La colonna sonora è straordinaria, con quella chitarra che si adatta benissimo alle atmosfere dell'anime, per non parlare dell'opening e della ending, soprattutto la prima che quando la si ascolta ci si gasa allo stato massimo!
In definitiva definisco quest'anime un piccolo capolavoro a cui non do 10 a causa del reparto tecnico non proprio eccellente e per il finale...
Una piccola perla da non lasciarsi assolutamente scappare.
Una piccola perla.
Nascosta sotto uno strato di putridume grafico, ma pur sempre una perla.
Trigun narra di Vash the Stampede, il primo caso della storia in cui un umano viene considerato una calamità naturale. Sulla sua testa vi è una taglia di 60.000.000.000 di doppi dollari, che attira inevitabilmente i cacciatori di taglie più avidi. Peccato che Vash sia in realtà un pacifista con la fissa delle ciambelle e delle belle donne, e gli toccherà vagare in lungo e in largo insieme a due agenti assicurative che per il bene dei loro affari staranno con lui per assicurarsi che non faccia danni.
La storia non è assolutamente granché per la prima metà serie, ma poi accelera bruscamente: diventa più buia, più cattiva e più massacrante per il credo pacifista del nostro Vash che si ritroverà a mettere in discussione tutto ciò in cui crede. Ma soprattutto ciò che rende eccezionale questa storia sono gli episodi 23 e 24, forse i più belli che abbia mai visto in un anime: commuoventi, epici e narrati magnificamente (il finale di Paradise è qualcosa di indescrivibile).
Cala però nel finale che risulta piuttosto affrettato ed incompleto, ma il livello della storia rimane comunque globalmente più che buona.
Per quanto riguarda il capitolo personaggi: Vash è fantastico. Semplicemente fantastico. La sua scelta di cercare di salvare sempre tutti in un mondo dove la violenza la fa da padrona è resa benissimo in tutta la sua difficile applicazione e rende chiara anche la lotta interiore del protagonista che per sopravvivere è costretto dalla sua fede a scegliere sempre la strada più difficile.
I personaggi secondari e i comprimari in generale sono ben differenziati e i più importanti (come il Reverendo Wolf) sono anche ben definiti psicologicamente, mentre peccano per originalità la maggior parte degli antagonisti che risultano facilmente dimenticabili.
Purtroppo arriviamo all'aspetto tecnico: credetemi, la definizione di "strato di putridume" che ho usato all'inizio non è affatto esagerata. I colori sono spenti, le ambientazioni sono spoglie, il character design non è malvagio ma non ha neanche particolari lodi, oltre ad essere piuttosto particolare per cui magari indigesto ad alcuni. Per non parlare delle animazioni, i combattimenti perdono tutta la loro spettacolarità a causa di movimenti poco fluidi, la regia non riesce sempre a rimediare a questa scarsezza.
Meglio le musiche, grazie soprattutto ad alcune belle tracce (tanto per cambiare, presenti in Paradise) e alla buonissima opening.
In conclusione Trigun sarebbe potuto essere un capolavoro, davvero, ma un aspetto tecnico davvero orribile non gli permette di spiccare il volo verso l'olimpo degli anime, rimane comunque da vedere assolutamente, vi rimarrà nel cuore.
Pagella finale:
Trama: 8.5
Disegno: 4.5
Sonoro: 7.5
Caratterizzazione personaggi: 8.5
Globale: 7 1/2
Nascosta sotto uno strato di putridume grafico, ma pur sempre una perla.
Trigun narra di Vash the Stampede, il primo caso della storia in cui un umano viene considerato una calamità naturale. Sulla sua testa vi è una taglia di 60.000.000.000 di doppi dollari, che attira inevitabilmente i cacciatori di taglie più avidi. Peccato che Vash sia in realtà un pacifista con la fissa delle ciambelle e delle belle donne, e gli toccherà vagare in lungo e in largo insieme a due agenti assicurative che per il bene dei loro affari staranno con lui per assicurarsi che non faccia danni.
La storia non è assolutamente granché per la prima metà serie, ma poi accelera bruscamente: diventa più buia, più cattiva e più massacrante per il credo pacifista del nostro Vash che si ritroverà a mettere in discussione tutto ciò in cui crede. Ma soprattutto ciò che rende eccezionale questa storia sono gli episodi 23 e 24, forse i più belli che abbia mai visto in un anime: commuoventi, epici e narrati magnificamente (il finale di Paradise è qualcosa di indescrivibile).
Cala però nel finale che risulta piuttosto affrettato ed incompleto, ma il livello della storia rimane comunque globalmente più che buona.
Per quanto riguarda il capitolo personaggi: Vash è fantastico. Semplicemente fantastico. La sua scelta di cercare di salvare sempre tutti in un mondo dove la violenza la fa da padrona è resa benissimo in tutta la sua difficile applicazione e rende chiara anche la lotta interiore del protagonista che per sopravvivere è costretto dalla sua fede a scegliere sempre la strada più difficile.
I personaggi secondari e i comprimari in generale sono ben differenziati e i più importanti (come il Reverendo Wolf) sono anche ben definiti psicologicamente, mentre peccano per originalità la maggior parte degli antagonisti che risultano facilmente dimenticabili.
Purtroppo arriviamo all'aspetto tecnico: credetemi, la definizione di "strato di putridume" che ho usato all'inizio non è affatto esagerata. I colori sono spenti, le ambientazioni sono spoglie, il character design non è malvagio ma non ha neanche particolari lodi, oltre ad essere piuttosto particolare per cui magari indigesto ad alcuni. Per non parlare delle animazioni, i combattimenti perdono tutta la loro spettacolarità a causa di movimenti poco fluidi, la regia non riesce sempre a rimediare a questa scarsezza.
Meglio le musiche, grazie soprattutto ad alcune belle tracce (tanto per cambiare, presenti in Paradise) e alla buonissima opening.
In conclusione Trigun sarebbe potuto essere un capolavoro, davvero, ma un aspetto tecnico davvero orribile non gli permette di spiccare il volo verso l'olimpo degli anime, rimane comunque da vedere assolutamente, vi rimarrà nel cuore.
Pagella finale:
Trama: 8.5
Disegno: 4.5
Sonoro: 7.5
Caratterizzazione personaggi: 8.5
Globale: 7 1/2
Vash The Stampede, l'uomo da sessanta miliardi di doppi dollari, il "tifone umanoide", il più grande ricercato che esista nonché personaggio di questa ottima serie tratta dal manga omonimo.
Le vicende vedranno le due ragazze della compagnia di assicurazione Bernardelli, Meryl e Milly, andare alla ricerca del suddetto ricercato per fermarlo che finiranno poi per unirsi a lui per "tenerlo d'occhio". Infatti, Vash ovunque vada porta con sé una scia di distruzione e di terrore che gli ha fatto avere una pessima reputazione, nonostante il suo motto sia "love & peace" (che tra l'altro ripete fino allo sfinimento).
Dopo una prima parte decisamente improntata sulla vena comica del personaggio si entra nel clou della storia con l'arrivo dei temibili Gung ho Guns, un gruppo di criminali il cui scopo è sconfiggerlo. Purtroppo i Gung Ho Guns sono molti, ma gli episodi no e quindi ci troveremo a seguire combattimenti fin troppo sbrigativi, certi nemici verranno sconfitti in pochi minuti mentre invece avrebbero potuto costruire avvincenti scontri tra di loro e Vash.
Lo stesso discorso vale per il contesto storico in cui è ambientata la storia: una sorta di futuro catastrofico in cui la Terra è ridotta ad un deserto e si vive come nel Vecchio West. Il passato di Vash pone molti interrogativi che verranno a formarsi duranti i vari episodi creando molta attenzione attorno al suo personaggio.
Tutti questi temi sono, purtroppo trattati troppo brevemente, molti interrogativi restano insoluti, avrei preferito avessero evitato gli episodi iniziali piuttosto divertenti ma anche inutili per dedicarsi alle varie sfaccettature di Vash e del suo passato.
Nonostante tutto la serie procede molto bene, avvincente dal primo all'ultimo episodio e, se proprio Vash non vi piace come personaggio potrete sicuramente trovare un degno sostituto nel Reverendo Nicholas D. Wolfwood, un personaggio davvero singolare, un prete che viaggia sempre con una croce di metallo che in realtà è un mini-arsenale.
La figura di Vash molto spesso risulta fastidiosa, troppo esagerata nella sua continua ricerca di vincere senza far male a nessuno e nel fatto che... beh, che ci riesca sempre tranquillamente.
Le animazioni sono piuttosto buone, ma non eccezionali nonostante la serie abbia ormai 13 anni. Quello che più colpisce della realizzazione tecnica (in generale di livello modesto) è la colonna sonora, si parte con una sigla tutta realizzata con la chitarra e si continua con ottimi pezzi che fanno da contorno alle scene comico-demenziali e alle sparatorie.
Per colpa dei vari difetti già citati non posso assegnare a Trigun il voto massimo ma un 9 non glielo leva nessuno, anime consigliatissimo a tutti.
Le vicende vedranno le due ragazze della compagnia di assicurazione Bernardelli, Meryl e Milly, andare alla ricerca del suddetto ricercato per fermarlo che finiranno poi per unirsi a lui per "tenerlo d'occhio". Infatti, Vash ovunque vada porta con sé una scia di distruzione e di terrore che gli ha fatto avere una pessima reputazione, nonostante il suo motto sia "love & peace" (che tra l'altro ripete fino allo sfinimento).
Dopo una prima parte decisamente improntata sulla vena comica del personaggio si entra nel clou della storia con l'arrivo dei temibili Gung ho Guns, un gruppo di criminali il cui scopo è sconfiggerlo. Purtroppo i Gung Ho Guns sono molti, ma gli episodi no e quindi ci troveremo a seguire combattimenti fin troppo sbrigativi, certi nemici verranno sconfitti in pochi minuti mentre invece avrebbero potuto costruire avvincenti scontri tra di loro e Vash.
Lo stesso discorso vale per il contesto storico in cui è ambientata la storia: una sorta di futuro catastrofico in cui la Terra è ridotta ad un deserto e si vive come nel Vecchio West. Il passato di Vash pone molti interrogativi che verranno a formarsi duranti i vari episodi creando molta attenzione attorno al suo personaggio.
Tutti questi temi sono, purtroppo trattati troppo brevemente, molti interrogativi restano insoluti, avrei preferito avessero evitato gli episodi iniziali piuttosto divertenti ma anche inutili per dedicarsi alle varie sfaccettature di Vash e del suo passato.
Nonostante tutto la serie procede molto bene, avvincente dal primo all'ultimo episodio e, se proprio Vash non vi piace come personaggio potrete sicuramente trovare un degno sostituto nel Reverendo Nicholas D. Wolfwood, un personaggio davvero singolare, un prete che viaggia sempre con una croce di metallo che in realtà è un mini-arsenale.
La figura di Vash molto spesso risulta fastidiosa, troppo esagerata nella sua continua ricerca di vincere senza far male a nessuno e nel fatto che... beh, che ci riesca sempre tranquillamente.
Le animazioni sono piuttosto buone, ma non eccezionali nonostante la serie abbia ormai 13 anni. Quello che più colpisce della realizzazione tecnica (in generale di livello modesto) è la colonna sonora, si parte con una sigla tutta realizzata con la chitarra e si continua con ottimi pezzi che fanno da contorno alle scene comico-demenziali e alle sparatorie.
Per colpa dei vari difetti già citati non posso assegnare a Trigun il voto massimo ma un 9 non glielo leva nessuno, anime consigliatissimo a tutti.
L'anime Trigun viene realizzato nel 1998 dalla Madhouse, tratto dal manga omonimo di Yasuhiro Nightow.
Viene narrata la storia di Vash the Stampede soprannominato "tifone umanoide" poiché portatore di danni proprio come un tifone. Per questo motivo gli è stata data una taglia da 60 miliardi di doppi dollari, ed è diventato il ricercato più importante della storia. Anche se questa descrizione può far pensare ad un criminale della peggior specie
in realtà il nostro eroe è la persona più buona che si possa incontrare, e lo dimostra il suo motto "Love and Peace" che proclama in continuazione.
La storia è ambientata in un mondo quasi western, un pianeta sul quale i terrestri sono dovuti andare decenni prima per sopravvivere, ma dove ora sono di nuovo in difficoltà a causa delle condizioni climatiche e non solo del pianeta.
Mentre la prima metà della serie si concentra sullo sviluppo della personalità di Vash, la seconda presenta una serie di sfide e decisioni per il cuore puro e idealista dello stesso.
Gli altri personaggi sono ben realizzati, come il reverendo pistolero Nicholas D. Wolfwood, ed un po' meno le due simpatiche coprotagoniste; ma anche i nemici, soprattutto il finale sono ben caratterizzati.
Il difetto più grande dell'anime a mio avviso è la presenza di più filler del dovuto, a scapito di situazioni che potevano essere approfondite, ed invece risultano trascurate. Nonostante ciò la narrazione scorre fluida fino alla fine, e la visione è molto piacevole.
Anche se l'anime non rispecchia pienamente il manga è davvero ben strutturato, nonostante ciò, pecca però nella parte tecnica, che se paragonata a molti altri anime, anche di qualche anno prima, risulta mediocre.
L'animazione è discreta, come anche i disegni, invece la colonna sonora è molto godibile e adatta a tutte le situazioni.
Trigun e Vash mascherano gli aspetti più maturi dell'anime sotto la componente comica, ma in realtà molti temi adulti sono presenti e pervadono la serie pertanto ne consiglio la visione a tutti.
Se amate la commedia e l'azione oppure la fantascienza non potete perderlo, poiché ci troviamo senz'altro dinanzi ad una pietra miliare del suo genere.
Viene narrata la storia di Vash the Stampede soprannominato "tifone umanoide" poiché portatore di danni proprio come un tifone. Per questo motivo gli è stata data una taglia da 60 miliardi di doppi dollari, ed è diventato il ricercato più importante della storia. Anche se questa descrizione può far pensare ad un criminale della peggior specie
in realtà il nostro eroe è la persona più buona che si possa incontrare, e lo dimostra il suo motto "Love and Peace" che proclama in continuazione.
La storia è ambientata in un mondo quasi western, un pianeta sul quale i terrestri sono dovuti andare decenni prima per sopravvivere, ma dove ora sono di nuovo in difficoltà a causa delle condizioni climatiche e non solo del pianeta.
Mentre la prima metà della serie si concentra sullo sviluppo della personalità di Vash, la seconda presenta una serie di sfide e decisioni per il cuore puro e idealista dello stesso.
Gli altri personaggi sono ben realizzati, come il reverendo pistolero Nicholas D. Wolfwood, ed un po' meno le due simpatiche coprotagoniste; ma anche i nemici, soprattutto il finale sono ben caratterizzati.
Il difetto più grande dell'anime a mio avviso è la presenza di più filler del dovuto, a scapito di situazioni che potevano essere approfondite, ed invece risultano trascurate. Nonostante ciò la narrazione scorre fluida fino alla fine, e la visione è molto piacevole.
Anche se l'anime non rispecchia pienamente il manga è davvero ben strutturato, nonostante ciò, pecca però nella parte tecnica, che se paragonata a molti altri anime, anche di qualche anno prima, risulta mediocre.
L'animazione è discreta, come anche i disegni, invece la colonna sonora è molto godibile e adatta a tutte le situazioni.
Trigun e Vash mascherano gli aspetti più maturi dell'anime sotto la componente comica, ma in realtà molti temi adulti sono presenti e pervadono la serie pertanto ne consiglio la visione a tutti.
Se amate la commedia e l'azione oppure la fantascienza non potete perderlo, poiché ci troviamo senz'altro dinanzi ad una pietra miliare del suo genere.
Trigun è un anime realizzato nel 1998 a cura di Madhouse tratto dal manga omonimo di Yasuhiro Nightow.
La trama, di stampo fantascientifico, è incentrata sulla figura di Vash The Stampede, un personaggio bizzarro e all'apparenza innocuo ma che è ricercato con una taglia di 60 miliardi di $$ (doppi dollari); l'anime segue le vicende di questo formidabile pistolero nel suo tentativo di divulgare e perseguire uno stile di vita pacifico e non violento, spesso esasperandolo fino all'assurdo e mettendo a repentaglio la propria vita.
La storia si svolge sul pianeta Gunsmoke molti secoli dopo che l'umanità diede il via ad un processo di colonizzazione interstellare denominato progetto Seeds; il viaggio di Vash su questo pianeta si svolge in uno scenario molto simile al vecchio West americano in cui predomina un paesaggio arido, desertico e inospitale, nel quale sporadicamente si trovano città povere ma autosufficienti grazie ad arcane tecnologie di cui man mano si sta perdendo la conoscenza.
Nel corso delle puntate ci viene narrato il drammatico passato del protagonista tramite flashback e incontri con altri personaggi chiave che ci permettono di comprendere meglio l'agire di Vash e la sua natura.
Questo magnifico anime mescola humour e azione ad una malinconica drammaticità di fondo che caratterizza tutta l'opera ed è anche motore degli eventi principali. Il triste passato del protagonista che continua a perseguitarlo, l'incredibile fermezza nel perseguire i propri ideali anche nelle situazioni più estreme, la profonda caratterizzazione psicologica dei personaggi anche secondari (sebbene nel manga siano ancora più marcate) fanno riflettere molto lo spettatore coinvolgendolo a fondo nella trama.
Un'altra peculiarità di questo anime è la colonna sonora magnificamente composta da Tsuneo Imahori che, alternando sound techno a più tradizionali melodie in stile Western, fa da perfetto contorno ad un'opera veramente eccezionale.
Consigliato in particolare a chi ama storie drammatiche o di azione ma che non scadono nella banalità o nella ripetitività, ma che sorprendono e fanno riflettere stemperando i toni maturi con dello humour e della allegra comicità.
La trama, di stampo fantascientifico, è incentrata sulla figura di Vash The Stampede, un personaggio bizzarro e all'apparenza innocuo ma che è ricercato con una taglia di 60 miliardi di $$ (doppi dollari); l'anime segue le vicende di questo formidabile pistolero nel suo tentativo di divulgare e perseguire uno stile di vita pacifico e non violento, spesso esasperandolo fino all'assurdo e mettendo a repentaglio la propria vita.
La storia si svolge sul pianeta Gunsmoke molti secoli dopo che l'umanità diede il via ad un processo di colonizzazione interstellare denominato progetto Seeds; il viaggio di Vash su questo pianeta si svolge in uno scenario molto simile al vecchio West americano in cui predomina un paesaggio arido, desertico e inospitale, nel quale sporadicamente si trovano città povere ma autosufficienti grazie ad arcane tecnologie di cui man mano si sta perdendo la conoscenza.
Nel corso delle puntate ci viene narrato il drammatico passato del protagonista tramite flashback e incontri con altri personaggi chiave che ci permettono di comprendere meglio l'agire di Vash e la sua natura.
Questo magnifico anime mescola humour e azione ad una malinconica drammaticità di fondo che caratterizza tutta l'opera ed è anche motore degli eventi principali. Il triste passato del protagonista che continua a perseguitarlo, l'incredibile fermezza nel perseguire i propri ideali anche nelle situazioni più estreme, la profonda caratterizzazione psicologica dei personaggi anche secondari (sebbene nel manga siano ancora più marcate) fanno riflettere molto lo spettatore coinvolgendolo a fondo nella trama.
Un'altra peculiarità di questo anime è la colonna sonora magnificamente composta da Tsuneo Imahori che, alternando sound techno a più tradizionali melodie in stile Western, fa da perfetto contorno ad un'opera veramente eccezionale.
Consigliato in particolare a chi ama storie drammatiche o di azione ma che non scadono nella banalità o nella ripetitività, ma che sorprendono e fanno riflettere stemperando i toni maturi con dello humour e della allegra comicità.
La prima volta che vidi Trigun furono tanti anni addietro sotto consiglio reiterato di parecchi appassionati. Già, reiterato dato che a primo acchito non m'ispirava proprio per niente, ambientazione western, lande desolate, sparatorie continue e un po' di fantascienza, gli ingredienti non erano il massimo dal mio punto di vista eppure... Eppure mi decisi a seguire questa serie in un periodo durante il quale ero confinato a letto per via di problemi di salute e fortunatamente trovai in essa una validissima compagna d'intrattenimento che rese molto meno amaro quel breve periodo.
Nonostante l'ambientazione sopra descritta (che per il sottoscritto normalmente non risulti minimamente intrigante), Trigun si rivelò sin da subito un'opera interessante, avvincente, molto ben congegnata dove non tutto è ciò che sembra, dove odio e amore, serietà e ilarità sono abilmente mescolati.
Vash The Stampete è il protagonista della storia, un ragazzo alto, biondo, con i capelli a spazzola e con due occhialini tondi, a dir poco abilissimo con l'uso della pistola, un carattere complesso, apparentemente innocuo, docile, socievole e donnaiolo, ma con un tristissimo passato alle spalle che lo perseguita e che tuttavia rappresenta l'unica sua motivazione a proseguire per "la sua strada". Desiderio di giustizia o forse di vendetta verso il malvagio fratello Knives? Non è facile capirlo quando si parla di Vash, un individuo che ha fatto della sua ragione di vita l'esatto opposto del fratello, ossia il preservare l'esistenza altrui, persino di chi lo vorrebbe morto!
Nonostante ciò Vash è dotato di poteri misteriosi sui quali non ha completo controllo e una volta rilasciati creano danni inimmaginabili, non per niente Vash è conosciuto col soprannome di "tifone umanoide" e considerato come primo caso di "calamità naturale umana".
Ovunque egli si metta a fare sul serio intere città vengono rase al suolo ma incredibilmente quasi sempre senza vittime.
A tal proposito due ragazze, rappresentanti di una nota agenzia assicurativa, verranno incaricate di stargli alle calcagna nel disperato tentativo di limitare i danni ai quali altrimenti l'agenzia stessa dovrebbe far fronte.
Tutti i personaggi son ben caratterizzati e carismatici, la storia è colma di azione, ilarità e momenti seri se non commoventi.
Buona anche la colonna sonora che impreziosisce non poco il tutto.
Si tratta, senza tanti giri di parole, di un titolo che consiglierei a chiunque, una sorta di "must have" per gli amanti degli anime, un vero e proprio "cult" o se preferite. Semplicemente un'opera imperdibile.
Nonostante l'ambientazione sopra descritta (che per il sottoscritto normalmente non risulti minimamente intrigante), Trigun si rivelò sin da subito un'opera interessante, avvincente, molto ben congegnata dove non tutto è ciò che sembra, dove odio e amore, serietà e ilarità sono abilmente mescolati.
Vash The Stampete è il protagonista della storia, un ragazzo alto, biondo, con i capelli a spazzola e con due occhialini tondi, a dir poco abilissimo con l'uso della pistola, un carattere complesso, apparentemente innocuo, docile, socievole e donnaiolo, ma con un tristissimo passato alle spalle che lo perseguita e che tuttavia rappresenta l'unica sua motivazione a proseguire per "la sua strada". Desiderio di giustizia o forse di vendetta verso il malvagio fratello Knives? Non è facile capirlo quando si parla di Vash, un individuo che ha fatto della sua ragione di vita l'esatto opposto del fratello, ossia il preservare l'esistenza altrui, persino di chi lo vorrebbe morto!
Nonostante ciò Vash è dotato di poteri misteriosi sui quali non ha completo controllo e una volta rilasciati creano danni inimmaginabili, non per niente Vash è conosciuto col soprannome di "tifone umanoide" e considerato come primo caso di "calamità naturale umana".
Ovunque egli si metta a fare sul serio intere città vengono rase al suolo ma incredibilmente quasi sempre senza vittime.
A tal proposito due ragazze, rappresentanti di una nota agenzia assicurativa, verranno incaricate di stargli alle calcagna nel disperato tentativo di limitare i danni ai quali altrimenti l'agenzia stessa dovrebbe far fronte.
Tutti i personaggi son ben caratterizzati e carismatici, la storia è colma di azione, ilarità e momenti seri se non commoventi.
Buona anche la colonna sonora che impreziosisce non poco il tutto.
Si tratta, senza tanti giri di parole, di un titolo che consiglierei a chiunque, una sorta di "must have" per gli amanti degli anime, un vero e proprio "cult" o se preferite. Semplicemente un'opera imperdibile.
Tratto dal più o meno omonimo manga di Yasuhiro Nightow (più o meno perché il manga ha una “seconda serie” che si chiama Trigun Maximum) decisi di seguire quest'anime su consiglio di un amico.
La storia, che partiva subito in quarta cominciando con la ricerca da parte di due agenti assicurative del “tifone umanoide”, mi piacque moltissimo. Difatti, dopo aver trovato, ma senza saperlo, la leggendaria persona con una taglia da 60.000.000 $$ (sessanta milioni di doppi dollari, moneta del pianeta in cui è ambientata la storia) le agenti assicurative Meryl Strife e Milly Thompson si incontreranno più volte con il pacifico uomo di nome Vash in molte situazioni più o meno pericolose, fino a convincersi, oltre ogni dubbio, che è proprio lui Vash The stampede, ovvero il tifone umanoide. D'altro canto lui non sembra davvero il mostro descritto dalle storie: pacifico biondino preferisce estrarre la sua enorme pistola il meno possibile e si prodiga per salvare le vite tanto dei suoi alleati quanto dei nemici, sempre fedele al suo ideale: Love and Peace, che urla spesso a squarciagola.
La storia diventa sempre più seria, spingendo Vash a fare scelte difficili in cui dovrà impegnarsi non poco per rispettare il suo incrollabile ideale.
Purtroppo la trama subisce un piccolo allontanamento dal manga, concludendo sì in un bel modo, ma senza approfondire quasi per niente il passato di Vash e ciò che lo lega al passato stesso del pianeta dove vive, cosa che invece viene approfondita per bene nel manga, che presenta oltretutto un finale diverso, che oltretutto ho trovato molto bello. Perlomeno al contrario del manga, durante l'anime si riesce a seguire per bene tutti i combattimenti che avvengono tra Vash e le varie persone che cercheranno di ucciderlo.
L'anime presenta molti spunti di riflessione, primo tra tutti i problemi che un ideale come quello di Vash può causare a lui e ai suoi amici, poiché i “cattivi” di certo non si fanno molti scrupoli.
Ottime le animazioni e il character design e molto bella e azzeccata l'opening, che introduce perfettamente ogni puntata creando l'atmosfera giusta. Lo ripeto, secondo me è davvero un peccato che la serie si discosti dal manga, dentro di me spero che qualcuno prima o poi ritiri fuori la storia originale e si decida a seguirla per bene, una cosa tipo “Trigun Brotherhood”.
Consigliato a fan della serie e non, e a chiunque piacciano le atmosfere western, che qui sono rese molto bene.
La storia, che partiva subito in quarta cominciando con la ricerca da parte di due agenti assicurative del “tifone umanoide”, mi piacque moltissimo. Difatti, dopo aver trovato, ma senza saperlo, la leggendaria persona con una taglia da 60.000.000 $$ (sessanta milioni di doppi dollari, moneta del pianeta in cui è ambientata la storia) le agenti assicurative Meryl Strife e Milly Thompson si incontreranno più volte con il pacifico uomo di nome Vash in molte situazioni più o meno pericolose, fino a convincersi, oltre ogni dubbio, che è proprio lui Vash The stampede, ovvero il tifone umanoide. D'altro canto lui non sembra davvero il mostro descritto dalle storie: pacifico biondino preferisce estrarre la sua enorme pistola il meno possibile e si prodiga per salvare le vite tanto dei suoi alleati quanto dei nemici, sempre fedele al suo ideale: Love and Peace, che urla spesso a squarciagola.
La storia diventa sempre più seria, spingendo Vash a fare scelte difficili in cui dovrà impegnarsi non poco per rispettare il suo incrollabile ideale.
Purtroppo la trama subisce un piccolo allontanamento dal manga, concludendo sì in un bel modo, ma senza approfondire quasi per niente il passato di Vash e ciò che lo lega al passato stesso del pianeta dove vive, cosa che invece viene approfondita per bene nel manga, che presenta oltretutto un finale diverso, che oltretutto ho trovato molto bello. Perlomeno al contrario del manga, durante l'anime si riesce a seguire per bene tutti i combattimenti che avvengono tra Vash e le varie persone che cercheranno di ucciderlo.
L'anime presenta molti spunti di riflessione, primo tra tutti i problemi che un ideale come quello di Vash può causare a lui e ai suoi amici, poiché i “cattivi” di certo non si fanno molti scrupoli.
Ottime le animazioni e il character design e molto bella e azzeccata l'opening, che introduce perfettamente ogni puntata creando l'atmosfera giusta. Lo ripeto, secondo me è davvero un peccato che la serie si discosti dal manga, dentro di me spero che qualcuno prima o poi ritiri fuori la storia originale e si decida a seguirla per bene, una cosa tipo “Trigun Brotherhood”.
Consigliato a fan della serie e non, e a chiunque piacciano le atmosfere western, che qui sono rese molto bene.
Non avendo potuto vedere Trigun quando al tempo lo trasmettevano in TV (il segnale di MTV manco prendeva) ho recentemente deciso di dare un'occhiata a questo anime attraverso internet, e devo dire che mi è piaciuto un sacco. Divertente e con una trama che ti invoglia sempre ad andare avanti a vedere la puntata successiva.
Il personaggio di Vash effettivamente è un po' stereotipato, e sicuramente a molti sembrerà eccessivo nel suo buonismo, però se si segue la trama per intero si scopre che la sua è una scelta dettata da alcuni eventi del suo passato. Gli altri personaggi principali sono tutti caratterizzati benissimo, tra questi spiccano sopratutto Nicholas D. Wolfwood ed anche Legato.
I disegni non sono dettagliatissimi e le ambientazioni praticamente sono tutte uguali. Se fosse stato realizzato in tempi più recenti, magari in full HD, il risultato sarebbe sicuramente stato migliore, e basta dare un'occhiata a Trigun Badlands Rumble, film realizzato nel 2010, per rendersene conto.
Segnalo inoltre un ottimo comparto sonoro e un doppiaggio in italiano di prim'ordine, decisamente ben fatto.
In definitiva un ottimo anime, che a mio parere merita di essere visto.
Il personaggio di Vash effettivamente è un po' stereotipato, e sicuramente a molti sembrerà eccessivo nel suo buonismo, però se si segue la trama per intero si scopre che la sua è una scelta dettata da alcuni eventi del suo passato. Gli altri personaggi principali sono tutti caratterizzati benissimo, tra questi spiccano sopratutto Nicholas D. Wolfwood ed anche Legato.
I disegni non sono dettagliatissimi e le ambientazioni praticamente sono tutte uguali. Se fosse stato realizzato in tempi più recenti, magari in full HD, il risultato sarebbe sicuramente stato migliore, e basta dare un'occhiata a Trigun Badlands Rumble, film realizzato nel 2010, per rendersene conto.
Segnalo inoltre un ottimo comparto sonoro e un doppiaggio in italiano di prim'ordine, decisamente ben fatto.
In definitiva un ottimo anime, che a mio parere merita di essere visto.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Ottimo anime. Mi ha particolarmente preso per l'originalità. Non è il solito post-apocalittico della situazione.
La storia prende parte su un nuovo pianeta, in seguito alla partenza dalla Terra, oramai disastrata, degli ultimi uomini rimasti, che tramite il progetto SEEDS mirano a ripopolare questa pianeta, con capsule contenenti uomini ibernati. Vash è un uomo-leggenda, reso celebre dai numerosi disastri creati dall'ombra del fratello Knives; entrambi sono Plant, presunti esseri superiori che presero parte al SEEDS, ma furono gli unici a salvarsi. Knives mira all'eliminazione dell'uomo considerandolo paragonabile ad un animale, schiaccia i principi umani tanto sostenuti da Rem, ragazza del SEEDS molto legata a Vash, ma che rimase vittima dello stesso Knives.
La lotta disperata di Vash per fermare il fratello è principalmente la trama principale, dove si articolano molte vicende, portate avanti da un pizzico di comicità e da un filo drammatico. Animazioni veramente ottime per l'epoca, retrogusto steampunk, temi filosofici e morali fanno da padroni in questo anime, oltre alla soundtrack davvero valide. Sarebbe un 9, ma do 10 perché è davvero originale.
Ottimo anime. Mi ha particolarmente preso per l'originalità. Non è il solito post-apocalittico della situazione.
La storia prende parte su un nuovo pianeta, in seguito alla partenza dalla Terra, oramai disastrata, degli ultimi uomini rimasti, che tramite il progetto SEEDS mirano a ripopolare questa pianeta, con capsule contenenti uomini ibernati. Vash è un uomo-leggenda, reso celebre dai numerosi disastri creati dall'ombra del fratello Knives; entrambi sono Plant, presunti esseri superiori che presero parte al SEEDS, ma furono gli unici a salvarsi. Knives mira all'eliminazione dell'uomo considerandolo paragonabile ad un animale, schiaccia i principi umani tanto sostenuti da Rem, ragazza del SEEDS molto legata a Vash, ma che rimase vittima dello stesso Knives.
La lotta disperata di Vash per fermare il fratello è principalmente la trama principale, dove si articolano molte vicende, portate avanti da un pizzico di comicità e da un filo drammatico. Animazioni veramente ottime per l'epoca, retrogusto steampunk, temi filosofici e morali fanno da padroni in questo anime, oltre alla soundtrack davvero valide. Sarebbe un 9, ma do 10 perché è davvero originale.
Trigun, pur essendo un anime di qualche anno fa, a mio parare merita di essere visto. La trama, davvero originale, anche se forse poteva essere meglio articolata, parla di Vash the Stampede, un abile pistolero scavezzacollo soprannominato "tifone umanoide", in quanto si ritiene che dove passi lui passino anche morte e distruzione; con lui due assicuratrici, Meryl e Milly, incaricate di trovare Vash e prevenire i suoi disastri.
L'ambientazione a mio parere può ricordare ogni tanto quella di Cowboy Bebop, mi riferisco ad un ambientazione stile western-futuristica, le musiche di conseguenza (che c'è da dire non sono molto varie tra loro) sono prevalentemente musiche western. L'animazione è fluida e il disegno è semplice, nulla da ridire su questo. Ci sono però delle pecche anche in questo anime, la storia di Vash è poco approfondita, dato che si dice che lui è un Plant, un essere superiore ecc, ma non si capisce da dove spuntino fuori questi Plant! Inoltre, non mi sarebbe dispiaciuto un approfondimento anche per altri personaggi, in particolare per Milly e Nicholas. C'è poi chi dice che le prime puntate siano inutili e che sarebbe stato possibile ridurle in meno puntate. Questo è in parte vero, in queste puntate non accade chissà che, ma servono a delineare meglio il carattere e la morale di Vash.
Un ultima cosa, sulla quale però non esprimo giudizi positivi o negativi perché comunque è la peculiarità principale del personaggio, senza la quale probabilmente l'anime avrebbe perso molto, è il fatto che Vash non ammazzi mai nessuno, MAI, cosa che per me ogni tanto è risultata quasi frustrante! Comunque secondo me questo anime merita molto, vi suggerisco di dargli una occhiata.
L'ambientazione a mio parere può ricordare ogni tanto quella di Cowboy Bebop, mi riferisco ad un ambientazione stile western-futuristica, le musiche di conseguenza (che c'è da dire non sono molto varie tra loro) sono prevalentemente musiche western. L'animazione è fluida e il disegno è semplice, nulla da ridire su questo. Ci sono però delle pecche anche in questo anime, la storia di Vash è poco approfondita, dato che si dice che lui è un Plant, un essere superiore ecc, ma non si capisce da dove spuntino fuori questi Plant! Inoltre, non mi sarebbe dispiaciuto un approfondimento anche per altri personaggi, in particolare per Milly e Nicholas. C'è poi chi dice che le prime puntate siano inutili e che sarebbe stato possibile ridurle in meno puntate. Questo è in parte vero, in queste puntate non accade chissà che, ma servono a delineare meglio il carattere e la morale di Vash.
Un ultima cosa, sulla quale però non esprimo giudizi positivi o negativi perché comunque è la peculiarità principale del personaggio, senza la quale probabilmente l'anime avrebbe perso molto, è il fatto che Vash non ammazzi mai nessuno, MAI, cosa che per me ogni tanto è risultata quasi frustrante! Comunque secondo me questo anime merita molto, vi suggerisco di dargli una occhiata.
Cavolo, quanto ringrazio quest'anime! Mi è piaciuto cosi tanto da portami a leggere il manga e quindi senza di esso a quest'ora il mio manga preferito non sarebbe TRIGUN, ma basta parlare del manga e andiamo all'anime...
La parte tecnica è sia soddisfacente ma allo stesso tempo insufficiente, questo perché in molti movimenti non ho notato una grande fluidità dei personaggi, cosa davvero importantissima! I disegni sono buoni e i colori possono essere definiti ottimi per il periodo visto che è un anime che ha più di 10 anni ormai.
Comunque quest'anime mi ha piacevolmente colpito, devo dire che i primi 4 episodi sono un po' pallosi (tranne per il terzo, che adoro), ma arrivati al quinto secondo me questo anime parte alla grande, forse perché è proprio dal quinto episodio che comincia a seguire il manga. Trigun è un'opera fatta principalmente da episodi che possono essere definiti "filler", non presenti nel manga, anche se non credo sia giusto definirli cosi visto che fanno parte dell'anime ufficiale. Di solito io odio ciò che non esce dal manga in un anime, ma invece questi episodi autoconclusivi sono davvero fantastici! Il bello di Trigun secondo me sono proprio questi episodi che vanno dall'1 fino più o meno al 15/16, in cui c'è poco del manga, da lì in avanti la storia riprende il filone ufficiale e devo dire questa è la parte che non mi piace e adesso vi dirò cosa nello specifico.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
I Gung-Ho Guns sono stati sconfitti in modi pietosi! A parte il tipo muscoloso che ha distrutto mezza città e la ciclope che sono stati sconfitti come nel manga, gli altri sono caduti in modi davvero sciocchi. Partiamo dal samurai, nel manga egli viene ucciso da Wolfwood dopo un combattimento pazzesco contro Vash, nell'anime il combattimento contro Vash c'è stato ma non è durato molto, poi hanno deciso di far partire la terza arma di Vash, il cannone angelico, proprio in quel momento creando il buco sulla luna. Sì, è stato ucciso da Wolfwood in seguito, ma si poteva fare molto meglio! Poi il Gung-Ho Guns Gray the Ninelives, il mostro gigantesco, è stato ucciso nel manga da Wolfwood in un intero volume ricco di colpi di scena, sangue, botte e chi ne ha più ne metta, mentre nell'anime dopo un po' di colpi di mitraglia si becca un missile retro croce. La morte del burattinaio è quella che più mi ha fatto ridere dalla demenza! Nel manga Vash lo riesce a fermare con molta difficoltà in un gioco di centinaia di marionette, con colpi di scena e rivelazioni scioccanti, mentre nell'anime viene sgamato in un angolo di deserto da Wolfwood e in nemmeno 15 secondi di scena muore ucciso dal punisher del prete. Avrei davvero tanto da dire ma non mi soffermo troppo...
Fine parte contenente spoiler
La mia conclusione è questa: quest'anime è davvero molto bello e merita di essere visto, ma non gli metto un 10 semplicemente per l'ultima parte che non mi piaciuta molto, soprattutto il finale. Il bello di Trigun anime sono secondo me gli episodi autoconclusivi, che ti fanno affezionare sempre di più a questo biondino.
La parte tecnica è sia soddisfacente ma allo stesso tempo insufficiente, questo perché in molti movimenti non ho notato una grande fluidità dei personaggi, cosa davvero importantissima! I disegni sono buoni e i colori possono essere definiti ottimi per il periodo visto che è un anime che ha più di 10 anni ormai.
Comunque quest'anime mi ha piacevolmente colpito, devo dire che i primi 4 episodi sono un po' pallosi (tranne per il terzo, che adoro), ma arrivati al quinto secondo me questo anime parte alla grande, forse perché è proprio dal quinto episodio che comincia a seguire il manga. Trigun è un'opera fatta principalmente da episodi che possono essere definiti "filler", non presenti nel manga, anche se non credo sia giusto definirli cosi visto che fanno parte dell'anime ufficiale. Di solito io odio ciò che non esce dal manga in un anime, ma invece questi episodi autoconclusivi sono davvero fantastici! Il bello di Trigun secondo me sono proprio questi episodi che vanno dall'1 fino più o meno al 15/16, in cui c'è poco del manga, da lì in avanti la storia riprende il filone ufficiale e devo dire questa è la parte che non mi piace e adesso vi dirò cosa nello specifico.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
I Gung-Ho Guns sono stati sconfitti in modi pietosi! A parte il tipo muscoloso che ha distrutto mezza città e la ciclope che sono stati sconfitti come nel manga, gli altri sono caduti in modi davvero sciocchi. Partiamo dal samurai, nel manga egli viene ucciso da Wolfwood dopo un combattimento pazzesco contro Vash, nell'anime il combattimento contro Vash c'è stato ma non è durato molto, poi hanno deciso di far partire la terza arma di Vash, il cannone angelico, proprio in quel momento creando il buco sulla luna. Sì, è stato ucciso da Wolfwood in seguito, ma si poteva fare molto meglio! Poi il Gung-Ho Guns Gray the Ninelives, il mostro gigantesco, è stato ucciso nel manga da Wolfwood in un intero volume ricco di colpi di scena, sangue, botte e chi ne ha più ne metta, mentre nell'anime dopo un po' di colpi di mitraglia si becca un missile retro croce. La morte del burattinaio è quella che più mi ha fatto ridere dalla demenza! Nel manga Vash lo riesce a fermare con molta difficoltà in un gioco di centinaia di marionette, con colpi di scena e rivelazioni scioccanti, mentre nell'anime viene sgamato in un angolo di deserto da Wolfwood e in nemmeno 15 secondi di scena muore ucciso dal punisher del prete. Avrei davvero tanto da dire ma non mi soffermo troppo...
Fine parte contenente spoiler
La mia conclusione è questa: quest'anime è davvero molto bello e merita di essere visto, ma non gli metto un 10 semplicemente per l'ultima parte che non mi piaciuta molto, soprattutto il finale. Il bello di Trigun anime sono secondo me gli episodi autoconclusivi, che ti fanno affezionare sempre di più a questo biondino.
Un anime ambientato su un pianeta desolato, che mixa western e tecnologia senza problemi, preparandoci a dei risvolti davvero interessanti.
Da subito conosciamo il famigerato Vash the Stampede, insuperabile pistolero, dai capelli biondi e l’ impermeabile rosso.
Sulla sua testa ci sono ben 60 miliardi di $$ (doppi dollari), una cifra che fa gola a tutti i cacciatori di taglie.
Ben presto la caccia si aprirà e il pistolero sarà costretto a fuggire a gambe levate.
La fuga però diventerà piuttosto interessante o, per meglio dire, divertente, nessuno infatti ha mai visto la faccia del famigerato Vash e tra un fraintendimento e l’ altro e ancora un altro il nostro uomo dal cappotto rosso riuscirà a salvarsi la pelle.
Allo stesso tempo le due agenti della compagnia Bernardelli, Meryl Strife e Milly Thompson, incaricate di fermare il tifone umanoide, si troveranno invischiate nel combattimento.
Nessuna delle due però risulta totalmente convinta che il vero Vash sia davvero il tifone umanoide.
Il ragazzo infatti ha un modo di comportarsi che alterna momenti di deficienza acuti ad alcuni di figaggine disarmanti.
I veri problemi per il nostro pistolero però arriveranno più avanti, quando il fratello Knives ordinerà al malvagio Legato Bluesummer di disfarsi di lui.
Vash si ritroverà quindi a dover affrontare ben dodici pericolosi assassini già sulle sue tracce.
Devo proprio ammetterlo, i personaggi sono ben fatti e davvero interessanti nel loro essere alternativamente simpatici o drammatici, Vash infatti è tormentato da un passato piuttosto triste, che cercherà continuamente di farsi strada anche nel suo presente.
Tra i personaggi che ho già citato prima abbiamo anche la piccola e testarda Meryl e la sua amica e compagna assicuratrice Milly, grossa e un po’ tontolona, ma l’ unica ad accorgersi per prima che Vash, è davvero Vash.
Poi abbiamo anche, Nicholas D. Wolfwood, il prete meno prete che ci sia, ma molto simpatico e di bella presenza, al quale è quasi impossibile non affezionarsi.
Se poi vogliamo parlare dei disegni e della grafica, questa è davvero stupenda, capace di rendere perfettamente gli scontri mozzafiato e le espressioni divertenti dei protagonisti.
Le musiche e le sigle sanno esaltare ancora di più un anime che di per se è già molto ben fatto, accompagnando senza problemi tutta la trama, a volte in modo irruente, a volte in modo più pacato.
Aprendo una breve parentesi sui doppiaggi, devo assolutamente dire che sono fantastici, le voci di Vash e Meryl in particolare non potevano essere scelte meglio.
In definitiva una serie tra le migliori che ci siano e assolutamente da vedere, se non altro per farsi quattro risate.
Da subito conosciamo il famigerato Vash the Stampede, insuperabile pistolero, dai capelli biondi e l’ impermeabile rosso.
Sulla sua testa ci sono ben 60 miliardi di $$ (doppi dollari), una cifra che fa gola a tutti i cacciatori di taglie.
Ben presto la caccia si aprirà e il pistolero sarà costretto a fuggire a gambe levate.
La fuga però diventerà piuttosto interessante o, per meglio dire, divertente, nessuno infatti ha mai visto la faccia del famigerato Vash e tra un fraintendimento e l’ altro e ancora un altro il nostro uomo dal cappotto rosso riuscirà a salvarsi la pelle.
Allo stesso tempo le due agenti della compagnia Bernardelli, Meryl Strife e Milly Thompson, incaricate di fermare il tifone umanoide, si troveranno invischiate nel combattimento.
Nessuna delle due però risulta totalmente convinta che il vero Vash sia davvero il tifone umanoide.
Il ragazzo infatti ha un modo di comportarsi che alterna momenti di deficienza acuti ad alcuni di figaggine disarmanti.
I veri problemi per il nostro pistolero però arriveranno più avanti, quando il fratello Knives ordinerà al malvagio Legato Bluesummer di disfarsi di lui.
Vash si ritroverà quindi a dover affrontare ben dodici pericolosi assassini già sulle sue tracce.
Devo proprio ammetterlo, i personaggi sono ben fatti e davvero interessanti nel loro essere alternativamente simpatici o drammatici, Vash infatti è tormentato da un passato piuttosto triste, che cercherà continuamente di farsi strada anche nel suo presente.
Tra i personaggi che ho già citato prima abbiamo anche la piccola e testarda Meryl e la sua amica e compagna assicuratrice Milly, grossa e un po’ tontolona, ma l’ unica ad accorgersi per prima che Vash, è davvero Vash.
Poi abbiamo anche, Nicholas D. Wolfwood, il prete meno prete che ci sia, ma molto simpatico e di bella presenza, al quale è quasi impossibile non affezionarsi.
Se poi vogliamo parlare dei disegni e della grafica, questa è davvero stupenda, capace di rendere perfettamente gli scontri mozzafiato e le espressioni divertenti dei protagonisti.
Le musiche e le sigle sanno esaltare ancora di più un anime che di per se è già molto ben fatto, accompagnando senza problemi tutta la trama, a volte in modo irruente, a volte in modo più pacato.
Aprendo una breve parentesi sui doppiaggi, devo assolutamente dire che sono fantastici, le voci di Vash e Meryl in particolare non potevano essere scelte meglio.
In definitiva una serie tra le migliori che ci siano e assolutamente da vedere, se non altro per farsi quattro risate.
Davvero suggestivo e particolare questo anime. Vediamo innanzitutto brevemente la trama, evitando chiaramente lo spoiler.
Vi ricordade come iniziava "Conan il Ragazzo del Futuro"? Iniziava con una parte dell'umanità che fuggiva da un pianeta Terra ormai morente e distrutto dalle azioni sconsiderate dell'uomo. Solo che, mentre in Conan gli uomini non riescono a fuggire e lo shuttle riprecipita in Terra, in questo Trigun gli uomini giungono a ripopolare un altro pianeta, scarso in presenza idrica, quasi desertico. La perdita di conoscenza delle precedenti tecnologie riporta l'umanità in una ambientazione da vecchio West. Tra i sopravvissuti, esistono due fratelli speciali, creati in laboratorio, longevi, super intelligenti e quasi perfetti, ma.... e non aggiungo altro in merito, altrimenti vi tolgo le sorprese.
Sappiate però che questo anime vi stupirà, in quanto parte con episodi comici, demenziali, che fanno ridere e che fanno pensare che questo sia il tenore dell'anime. In realtà, con l'avanzare degli episodi, il clima cambia e si passa dal comico al drammatico, finanche al filosofico. Il tema profondamente affrontato della pace fra gli uomini e dell'amore ad ogni costo, non mancherà di entrarvi dentro. Suggestivo anche il richiamo alla figura del Cristo sul Golgota: non è facile inserirlo in un anime senza essere blasfemi. In Trigun ci sono riusciti. Quindi il motivo del 9 sta quasi tutto nella storia, più che nella tecnica. Una storia che, ripeto, ambientata fra pistoleri in un western futuristico, in uno steampunk direi, parte totalmente in maniera comico demenziale, per poi portarvi nel dramma, nella filosofia, nella religione, con una trama ricca di colpi di scena inaspettati. Consigliatissimo.
Vi ricordade come iniziava "Conan il Ragazzo del Futuro"? Iniziava con una parte dell'umanità che fuggiva da un pianeta Terra ormai morente e distrutto dalle azioni sconsiderate dell'uomo. Solo che, mentre in Conan gli uomini non riescono a fuggire e lo shuttle riprecipita in Terra, in questo Trigun gli uomini giungono a ripopolare un altro pianeta, scarso in presenza idrica, quasi desertico. La perdita di conoscenza delle precedenti tecnologie riporta l'umanità in una ambientazione da vecchio West. Tra i sopravvissuti, esistono due fratelli speciali, creati in laboratorio, longevi, super intelligenti e quasi perfetti, ma.... e non aggiungo altro in merito, altrimenti vi tolgo le sorprese.
Sappiate però che questo anime vi stupirà, in quanto parte con episodi comici, demenziali, che fanno ridere e che fanno pensare che questo sia il tenore dell'anime. In realtà, con l'avanzare degli episodi, il clima cambia e si passa dal comico al drammatico, finanche al filosofico. Il tema profondamente affrontato della pace fra gli uomini e dell'amore ad ogni costo, non mancherà di entrarvi dentro. Suggestivo anche il richiamo alla figura del Cristo sul Golgota: non è facile inserirlo in un anime senza essere blasfemi. In Trigun ci sono riusciti. Quindi il motivo del 9 sta quasi tutto nella storia, più che nella tecnica. Una storia che, ripeto, ambientata fra pistoleri in un western futuristico, in uno steampunk direi, parte totalmente in maniera comico demenziale, per poi portarvi nel dramma, nella filosofia, nella religione, con una trama ricca di colpi di scena inaspettati. Consigliatissimo.
Chi è Vash the Stampede? E' forse il Tifone Umanoide, l'uomo da sessanta miliardi di doppi dollari, il primo caso di uomo dichiarato come calamità naturale? O è forse quel biondino che fa il cascamorto con tutte le ragazze, che va pazzo per le ciambelle, ed è uno strenuo fautore della non violenza nonostante sia abilissimo con la pistola? E perché ha una pistola così grossa? E le cicatrici e il braccio meccanico? Da dove viene, qual'è il suo passato? Da questo canovaccio dal gusto tutto sommato classico (non è la prima volta che si vede una trama simile) si comincia a delineare una trama ben più complessa, fatta di western in salsa steampunk che piano piano comincia a flirtare con la fantascienza più metafisica, creando un mix avvincente e allo stesso tempo riflessivo, in grado spesso di offrire sia momenti di grande azione che numerosi interrogativi di stampo morale, etico e umano di notevole spessore.
Nonostante abbia sentito che il manga è più completo, anche questo cartone è eccellente, sicuramente semplificato, ma altrettanto affascinante.
Altro punto forte dell'anime è la sfrenata simpatia del protagonista, simpatico attaccabrighe in grado di entrare in poco tempo nel cuore degli spettatori. Anche gli altri personaggi principali sono molto ben delineati, mentre la caratterizzazione dei numerosi personaggi secondari è a volte un po' frettolosa, soprattutto nella prima parte della vicenda (che ha il difetto di essere un po' troppo diluita e dispersiva).
Aggiungete una buona realizzazione tecnica e un'accattivante colonna sonora, e il gioco è fatto. Trigun è sicuramente uno degli anime più famosi degli anni Novanta, e ancora oggi, nonostante in certi frangenti gli anni comincino a vedersi, continua ancora a stupire, divertire e far pensare, dimostrandosi un prodotto assolutamente sopra alla media. Meritevole a pieno titolo di entrare nella storia della japan animation.
Consigliato a tutti. E ricordate che l'importante è... Love&Peace!
Nonostante abbia sentito che il manga è più completo, anche questo cartone è eccellente, sicuramente semplificato, ma altrettanto affascinante.
Altro punto forte dell'anime è la sfrenata simpatia del protagonista, simpatico attaccabrighe in grado di entrare in poco tempo nel cuore degli spettatori. Anche gli altri personaggi principali sono molto ben delineati, mentre la caratterizzazione dei numerosi personaggi secondari è a volte un po' frettolosa, soprattutto nella prima parte della vicenda (che ha il difetto di essere un po' troppo diluita e dispersiva).
Aggiungete una buona realizzazione tecnica e un'accattivante colonna sonora, e il gioco è fatto. Trigun è sicuramente uno degli anime più famosi degli anni Novanta, e ancora oggi, nonostante in certi frangenti gli anni comincino a vedersi, continua ancora a stupire, divertire e far pensare, dimostrandosi un prodotto assolutamente sopra alla media. Meritevole a pieno titolo di entrare nella storia della japan animation.
Consigliato a tutti. E ricordate che l'importante è... Love&Peace!
Trigun è una serie che avevo già visto anni fa in televisione, ma l'avevo guardata un po' distrattamente. Dopo le prime puntate, infatti, era subentrata in me un po' di stanchezza. La trama non mi sembrava granché interessante, dato che il canovaccio era sempre più o meno lo stesso. Un antieroe, abilissimo pistolero, che esce sempre indenne da situazioni impossibili; due squinternate agenti assicurative, ed una sorta di reverendo un po' sui generis. Forse quest'ultimo è il personaggio che mi ha colpito di più tra i comprimari. Poteva senz'altro essere, avendone le carte in regola, il protagonista di una serie tutta sua, tanto da fare, diciamo così, concorrenza al protagonista Vash.
Aggiungiamo delle atmosfere un po' stile Far West, ed un po' stile Mad Max, ed il gioco è fatto. Devo anche dire che alcune atmosfere, a tratti, mi hanno un po' ricordato un altro anime che ho apprezzato tantissimo, ossia Cowboy Bebop, forse anche perché alcuni doppiatori di quella serie sono presenti anche qui.
Almeno nelle prime sedici puntate non succede nulla di veramente rilevante. La trama è un po' scarsina e pochi (pochissimi) elementi vengono fatti affiorare qua e là per capire chi è Vash e da dove viene. Fino a questo punto la mia valutazione era si e no vicina alla sufficienza.
Dalla diciassettesima puntata, invece, abbiamo un piccolo salto di qualità. L'aspetto più demenziale della serie (perchè, diciamocelo chiaramente, Vash si comporta spesso come un idiota) si eclissa completamente, ed un energico squarcio sul passato di Vash viene aperto. Non solo sul suo passato, per la verità, ma anche sul passato di tutto ciò che lo circonda.
La trama si ispessisce e la serie assume un tono più adulto, con situazioni maggiormente drammatiche, soprattutto a livello psicologico. Si inseriscono nell'intreccio narrativo situazioni senz'altro più interessanti e le tessere del puzzle (in realtà, un puzzle neanche troppo complicato) si riuniscono insieme.
In conclusione, verso la fine, a parer mio, Trigun recupera posizioni, ed anche senza essere un capolavoro, sa essere gradevole. Il finale, inoltre, è completamente esaustivo e vuole racchiudere anche un messaggio di speranza oltre che una sorta di morale di pace, amore e non violenza.
Efficace la colonna sonora, ma insufficiente il disegno, con un po' di imperfezioni che affiorano spesso e volentieri.
Aggiungiamo delle atmosfere un po' stile Far West, ed un po' stile Mad Max, ed il gioco è fatto. Devo anche dire che alcune atmosfere, a tratti, mi hanno un po' ricordato un altro anime che ho apprezzato tantissimo, ossia Cowboy Bebop, forse anche perché alcuni doppiatori di quella serie sono presenti anche qui.
Almeno nelle prime sedici puntate non succede nulla di veramente rilevante. La trama è un po' scarsina e pochi (pochissimi) elementi vengono fatti affiorare qua e là per capire chi è Vash e da dove viene. Fino a questo punto la mia valutazione era si e no vicina alla sufficienza.
Dalla diciassettesima puntata, invece, abbiamo un piccolo salto di qualità. L'aspetto più demenziale della serie (perchè, diciamocelo chiaramente, Vash si comporta spesso come un idiota) si eclissa completamente, ed un energico squarcio sul passato di Vash viene aperto. Non solo sul suo passato, per la verità, ma anche sul passato di tutto ciò che lo circonda.
La trama si ispessisce e la serie assume un tono più adulto, con situazioni maggiormente drammatiche, soprattutto a livello psicologico. Si inseriscono nell'intreccio narrativo situazioni senz'altro più interessanti e le tessere del puzzle (in realtà, un puzzle neanche troppo complicato) si riuniscono insieme.
In conclusione, verso la fine, a parer mio, Trigun recupera posizioni, ed anche senza essere un capolavoro, sa essere gradevole. Il finale, inoltre, è completamente esaustivo e vuole racchiudere anche un messaggio di speranza oltre che una sorta di morale di pace, amore e non violenza.
Efficace la colonna sonora, ma insufficiente il disegno, con un po' di imperfezioni che affiorano spesso e volentieri.
Per quanto il genere fantascientifico non sia proprio uno dei miei preferiti ho seguito con molto piacere questa serie e forse meriterebbe anche un voto più alto perché è davvero fatta bene.
La trama è davvero avvincente e presenta molti lati “oscuri” che vengono svelati solo nelle ultime puntate. Gli intermezzi comici e le sparatorie la fanno da padrone in questo stupendo anime.
I personaggi principali sono molto carismatici e a mio avviso il migliore di tutti è il reverendo, non a caso il mio preferito.
A differenza di quanto si possa immaginare questo anime sprizza amore e buoni sentimenti a catinelle. Lo stesso Vash, ovvero il protagonista, è forse l’eroe più antieroe che si sia mai visto. In alcuni situazioni è così estremamente buono, da far quasi venire il diabete per quanto riesce ad essere dolce e comprensivo. Molti degli eroi di altri anime avrebbero fatto sicuramente dei massacri al posto del nostro Vash.
In questo anime ci sono persino intrighi amorosi ma, per evitare spoiler, non mi dilungo oltre. Posso solo dire che essi sono davvero intensi e toccanti, quasi strappalacrime. Anzi, toglierei anche il quasi.
Graficamente è fatto abbastanza bene e sia le colonne sonore che le sigle sono sempre azzeccate.
Davvero un capolavoro dunque. Se lo dico io, che non amo questo genere di anime, potete crederci.
Buona visione.
La trama è davvero avvincente e presenta molti lati “oscuri” che vengono svelati solo nelle ultime puntate. Gli intermezzi comici e le sparatorie la fanno da padrone in questo stupendo anime.
I personaggi principali sono molto carismatici e a mio avviso il migliore di tutti è il reverendo, non a caso il mio preferito.
A differenza di quanto si possa immaginare questo anime sprizza amore e buoni sentimenti a catinelle. Lo stesso Vash, ovvero il protagonista, è forse l’eroe più antieroe che si sia mai visto. In alcuni situazioni è così estremamente buono, da far quasi venire il diabete per quanto riesce ad essere dolce e comprensivo. Molti degli eroi di altri anime avrebbero fatto sicuramente dei massacri al posto del nostro Vash.
In questo anime ci sono persino intrighi amorosi ma, per evitare spoiler, non mi dilungo oltre. Posso solo dire che essi sono davvero intensi e toccanti, quasi strappalacrime. Anzi, toglierei anche il quasi.
Graficamente è fatto abbastanza bene e sia le colonne sonore che le sigle sono sempre azzeccate.
Davvero un capolavoro dunque. Se lo dico io, che non amo questo genere di anime, potete crederci.
Buona visione.
Spendiamo due parole per questo anime veramente spettacolare e stracolmo di sentimenti buoni e cattivi.
Premetto che come storia preferisco quella del manga, infatti l'anime secondo me lasci molti punti bui e irrisolti, soprattutto il passato di Vash.
Per il resto niente da ridire, guardandolo entra un'esaltazione frenetica già con la sigla (molto azzeccata secondo me) e prosegue in ogni puntata aumentando sempre di più fino a farti colmare il cuore di buoni sentimenti; basti pensare che i morti dovuti all'intervento del nostro Tifone Umanoide sono zero. Altra buona dose di sentimenti d'amore ci sono dati dal Reverendo e da Milly e da gli abitanti delle varie città.
Detto questo passiamo all'animazione che secondo me è molto ben curata, specialmente quella dei personaggi principali in ogni suo particolare.
Secondo un ottimo anime sicuramente da guardare per poi passare al manga! :)
Premetto che come storia preferisco quella del manga, infatti l'anime secondo me lasci molti punti bui e irrisolti, soprattutto il passato di Vash.
Per il resto niente da ridire, guardandolo entra un'esaltazione frenetica già con la sigla (molto azzeccata secondo me) e prosegue in ogni puntata aumentando sempre di più fino a farti colmare il cuore di buoni sentimenti; basti pensare che i morti dovuti all'intervento del nostro Tifone Umanoide sono zero. Altra buona dose di sentimenti d'amore ci sono dati dal Reverendo e da Milly e da gli abitanti delle varie città.
Detto questo passiamo all'animazione che secondo me è molto ben curata, specialmente quella dei personaggi principali in ogni suo particolare.
Secondo un ottimo anime sicuramente da guardare per poi passare al manga! :)
Molti mi avevano consigliato quest'anime così decisi di vederlo. Già vedendo il primo episodio capii che non era il mio genere, ma visto che spesso gli anime alla fine ti fanno ricredere ho deciso di dargli questa possibilità (come faccio con tutti gli altri anime d'altronde). Non sono stato ripagato a sufficienza dopo averlo visto tutto. La trama è discreta, i disegni sono scadenti, i personaggi devo ammettere che sono caratterizzati benissimo (protagonista a parte che mi sembra abbastanza stereotipato, quindi "finto" e banale), soprattutto il loro sviluppo interiore nel corso della storia in seguito ai determinati eventi (in particolare il prete credo sia il miglior personaggio). OST carine e si addicono bene al clima generale, ma la opening penso sarebbe stato meglio se non ci fosse stata (insignificante ed inascoltabile).
Allora riassumendo parliamo dei pregi:
-Ottimi personaggi
-Buone OST
-Bel finale
-Ottimo doppiaggio italiano
Ecco i difetti
-Protagonista banale (ma a molti potrebbe piacere lo stesso, quindi questa è un opinione personale)
-Trama LENTISSIMA, piena di filler e molte volte noiosa
-"Immortalità" del protagonista a volte ridicola: bastava che un cecchino professionista si appostasse bene da qualche parte per farlo fuori senza problemi invece che urlare in mezzo alla piazza di volerlo uccidere o.O
-Disegni scadenti considerando l'anno di realizzazione
Se l'anime fosse durato una dozzina di episodi probabilmente avrebbe meritato un 10, ma vista l'enorme presenza di filler e parti di difficile digestione...
Tutto sommato è un anime sicuramente sopra la media, e questo motiva il mio voto oggettivo (7), ma personalmente avrei preferito guardare un altro anime...il voto personale è infatti un 7 scarso.
Consigliato solo se vi piace il clima western e le sparatorie, oppure se volete ingannare il tempo in qualche modo.
Si tratta comunque di un prodotto un pò troppo sopravvalutato, forse per il fatto che si viene trascinati dall'euforia e la simpatia di Vash, il protagonista.
Allora riassumendo parliamo dei pregi:
-Ottimi personaggi
-Buone OST
-Bel finale
-Ottimo doppiaggio italiano
Ecco i difetti
-Protagonista banale (ma a molti potrebbe piacere lo stesso, quindi questa è un opinione personale)
-Trama LENTISSIMA, piena di filler e molte volte noiosa
-"Immortalità" del protagonista a volte ridicola: bastava che un cecchino professionista si appostasse bene da qualche parte per farlo fuori senza problemi invece che urlare in mezzo alla piazza di volerlo uccidere o.O
-Disegni scadenti considerando l'anno di realizzazione
Se l'anime fosse durato una dozzina di episodi probabilmente avrebbe meritato un 10, ma vista l'enorme presenza di filler e parti di difficile digestione...
Tutto sommato è un anime sicuramente sopra la media, e questo motiva il mio voto oggettivo (7), ma personalmente avrei preferito guardare un altro anime...il voto personale è infatti un 7 scarso.
Consigliato solo se vi piace il clima western e le sparatorie, oppure se volete ingannare il tempo in qualche modo.
Si tratta comunque di un prodotto un pò troppo sopravvalutato, forse per il fatto che si viene trascinati dall'euforia e la simpatia di Vash, il protagonista.
Trigun. Un anime che mi ha colpito. La cosa curiosa è che lo scoprii per puro caso, affascinato dall'ambientazione western. E mi piacque subito.
La trama narra delle vicende di Vash the Stampede, un uomo che viene dichiarato calamità naturale. Vash, infatti, è un ricercato, sulla cui testa pende l'astronomica cifra di 60 miliardi di doppidollari, ed è soprannominato da tutti "tifone umanoide". Inoltre, sulle sue tracce si mettono due ragazze, Meryl Stryfe e Milly Thompson, che fanno parte della compagnia d'assicurazione Bernardelli, incaricate di ritrovare il tanto temuto ricercato e tentare ad ogni modo di limitare i danni causati dai suoi spostamenti. Durante la serie, i 3 incontreranno moltissimi altri personaggi, fra cui il reverendo Nicholas D. Wolfwood, e il tenebroso Legato Bluesummers. Col proseguire della storia, si viene a conoscenza della vera natura di Vash e del suo triste passato, in cui è invischiato anche il fratello Million Knives.
Ok, questo è il contenuto della trama. Però, subito si comprende il vero carattere del nostro tifone umanoide. Fin dall'inizio si capisce che quest'uomo dai capelli biondi a spazzola è il tanto temuto Vash the Stampede, ma... è strano, non si comporta affatto come un criminale. Anzì, per tutta la prima metà della serie, il nostro Vash si comporta in modo buffo e stravagante, quasi idiota. E poi...no, aspetta, sbaglio o ha detto veramente che l'unica cosa che conta nel mondo è "Love & Peace"?
Esatto, nonostante Vash sia un ricercato, è un sostenitore della non-violenza. Ma dovunque vada, innumerevoli calamità lo perseguitano, da come si potrà comprende nell'episodio cinque.
La serie è sostanzialmente divisa in due parti. La prima, in cui viene chiarito maggiormente il carattere di ogni personaggi, dove predominano le situazioni comiche e divertenti. Nella seconda parte, la comicità lascia spazio a veri e propri momenti drammatici, che segneranno Vash in modo profondo. Consapevole dei pericoli ai quali i suoi compagni di viaggio sono sottoposti, deciderà più volte di intraprendere da solo i suoi viaggi, ma alla fine non riuscirà mai nel suo intento. Il climax della drammaticità si raggiunge principalmente negli episodi 16, 17 e 23 (che, per inciso, considero il più riuscito dell'intera serie).
Analizziamo i punti di forza di questa serie.
1)I personaggi: molti dei personaggi che incontriamo in questa serie sono estremamente caratterizzati, fra tutti il reverendo Wolfwood, Vash, Knives, Legato e in parte anche Rem Saverem.
2)La colonna sonora: molte puntate sono caratterizzate da una colonna sonora eccellente. Buone anche la sigla d'apertura e chiusura.
3)Le situazione divertenti: come già detto, la comicità caratterizza principalmente la prima parte della serie. E le scene comiche che possiamo osservare sono dannatamente divertenti, spesso assurde.
4)Il doppiaggio: che dire, ottimo. I doppiatori riescono ad entrare perfettamente nei loro personaggi.
In conclusione, una serie che ci pone alcuni interrogativi riguardo alla vita. Peccato per il fine non propriamente all'altezza, ma che resta comunque accettabile.
Consigliato.
La trama narra delle vicende di Vash the Stampede, un uomo che viene dichiarato calamità naturale. Vash, infatti, è un ricercato, sulla cui testa pende l'astronomica cifra di 60 miliardi di doppidollari, ed è soprannominato da tutti "tifone umanoide". Inoltre, sulle sue tracce si mettono due ragazze, Meryl Stryfe e Milly Thompson, che fanno parte della compagnia d'assicurazione Bernardelli, incaricate di ritrovare il tanto temuto ricercato e tentare ad ogni modo di limitare i danni causati dai suoi spostamenti. Durante la serie, i 3 incontreranno moltissimi altri personaggi, fra cui il reverendo Nicholas D. Wolfwood, e il tenebroso Legato Bluesummers. Col proseguire della storia, si viene a conoscenza della vera natura di Vash e del suo triste passato, in cui è invischiato anche il fratello Million Knives.
Ok, questo è il contenuto della trama. Però, subito si comprende il vero carattere del nostro tifone umanoide. Fin dall'inizio si capisce che quest'uomo dai capelli biondi a spazzola è il tanto temuto Vash the Stampede, ma... è strano, non si comporta affatto come un criminale. Anzì, per tutta la prima metà della serie, il nostro Vash si comporta in modo buffo e stravagante, quasi idiota. E poi...no, aspetta, sbaglio o ha detto veramente che l'unica cosa che conta nel mondo è "Love & Peace"?
Esatto, nonostante Vash sia un ricercato, è un sostenitore della non-violenza. Ma dovunque vada, innumerevoli calamità lo perseguitano, da come si potrà comprende nell'episodio cinque.
La serie è sostanzialmente divisa in due parti. La prima, in cui viene chiarito maggiormente il carattere di ogni personaggi, dove predominano le situazioni comiche e divertenti. Nella seconda parte, la comicità lascia spazio a veri e propri momenti drammatici, che segneranno Vash in modo profondo. Consapevole dei pericoli ai quali i suoi compagni di viaggio sono sottoposti, deciderà più volte di intraprendere da solo i suoi viaggi, ma alla fine non riuscirà mai nel suo intento. Il climax della drammaticità si raggiunge principalmente negli episodi 16, 17 e 23 (che, per inciso, considero il più riuscito dell'intera serie).
Analizziamo i punti di forza di questa serie.
1)I personaggi: molti dei personaggi che incontriamo in questa serie sono estremamente caratterizzati, fra tutti il reverendo Wolfwood, Vash, Knives, Legato e in parte anche Rem Saverem.
2)La colonna sonora: molte puntate sono caratterizzate da una colonna sonora eccellente. Buone anche la sigla d'apertura e chiusura.
3)Le situazione divertenti: come già detto, la comicità caratterizza principalmente la prima parte della serie. E le scene comiche che possiamo osservare sono dannatamente divertenti, spesso assurde.
4)Il doppiaggio: che dire, ottimo. I doppiatori riescono ad entrare perfettamente nei loro personaggi.
In conclusione, una serie che ci pone alcuni interrogativi riguardo alla vita. Peccato per il fine non propriamente all'altezza, ma che resta comunque accettabile.
Consigliato.
Questo contiene tutte le caratteristiche per essere giudicato davvero un ottimo Anime. Ha l'ironia, la trama (un po' "fallata" nel finale purtroppo), dei personaggi ben caratterizzati e con un piglio in più. Scene comiche, un po' demenziali, si fondono bene e con grande intensità, a scene drammatiche, o a frasi epocali che non possono essere dimenticate. I temi morali, come in quasi tutti gli anime di un certo calibro, vertono ancora sulla vita e la morte, ma soprattutto sulla discriminazione che una "fama" porta ben prima della persona. Assolutamente consigliato.
Io adoro questo animee!! Dalla prima volta che lo vidi su mtv!! La trama è davvero fantastica e travolgente!!
Vash è uno dei personaggi meglio riusciti in assoluto!! La sua personalità è molto articolata ma allo stesso tempo semplice e…. Imprevedibile!! Anche se è considerato da tutti un assassino,un uomo che porta morte e distruzione al suo passaggio,in realtà Vash è il classico eroe buono e di sani principi che opera a fin di bene e che (nonostante le voci sul suo conto)... Non ha mai ucciso nessuno!! É questo che secondo me rende GRANDE questo personaggio: LA CONVINZIONE E SPERANZA CHE C’è SEMPRE UNA ALTERNATIVA ALLA MORTE!! Vash è quindi senza dubbio un personaggio di grande moralità!! Il rispetto x gli altri,l’onore e il valore della vita sono tutti insegnamenti che gli sono stati inculcati dalla donna che si è presa cura di lui... Rem! Ed è proprio per onorare questi insegnamenti che il nostro protagonista cerca sempre di trovare la soluzione più giusta ed evitare inutili spargimenti di sangue!! Dall’inizio alla fine della serie assistiamo ad un processo di maturazione che porta Vash a capire il vero significato e la grande importanza delle parole della sua cara Rem…
Un altro personaggio di grande spessore e umanità è senza alcun dubbio il Reverendo Wolfwood!! Nonostante il ruolo che ricopre,non è certo il classico... Uomo di chiesa!! Anche lui come Vash cerca sempre di difendere i più deboli ed agisce per il bene della gente anche se per veder realizzati i suoi ideali è disposto a fare di tutto... Anche ad uccidere!! Agli occhi di molti è comunque considerato un eroe … ma Wolfwood stesso sa che le sue gesta lo hanno portato ad essere un peccatore!! Di grande intensità e profondità è l’episodio della sua morte : arrivato in chiesa in fin di vita ,il Reverendo chiede scusa delle sue azioni e anche se desidera con tutte le sue forze continuare a vivere,capisce che è arrivato per lui il momento di lasciare i suoi amici... E i suoi adorati bambini!!
fantastica la grafica anche se un po’ imprecisa e meno dettagliata nelle scene di “comicità” ma questa è una scelta voluta che tende a sottolineare la “goffagine” dei personaggi!! Azzeccata la scelta dei doppiatori...!! E fantastica l’opening!!
Consiglio questo anime a tutti, per le emozioni e sensazioni che sa suscitare e soprattutto per i messaggi di cui si fa portavoce!! Perché ci fa ricordare che c’è sempre una alternativa e soprattutto che … NESSUNO HA IL DIRITTO DI TOGLIERE LA VITA AD UN ALTRO ESSERE VIVENTE!! Non perdetevelo ragazzii……
Vash è uno dei personaggi meglio riusciti in assoluto!! La sua personalità è molto articolata ma allo stesso tempo semplice e…. Imprevedibile!! Anche se è considerato da tutti un assassino,un uomo che porta morte e distruzione al suo passaggio,in realtà Vash è il classico eroe buono e di sani principi che opera a fin di bene e che (nonostante le voci sul suo conto)... Non ha mai ucciso nessuno!! É questo che secondo me rende GRANDE questo personaggio: LA CONVINZIONE E SPERANZA CHE C’è SEMPRE UNA ALTERNATIVA ALLA MORTE!! Vash è quindi senza dubbio un personaggio di grande moralità!! Il rispetto x gli altri,l’onore e il valore della vita sono tutti insegnamenti che gli sono stati inculcati dalla donna che si è presa cura di lui... Rem! Ed è proprio per onorare questi insegnamenti che il nostro protagonista cerca sempre di trovare la soluzione più giusta ed evitare inutili spargimenti di sangue!! Dall’inizio alla fine della serie assistiamo ad un processo di maturazione che porta Vash a capire il vero significato e la grande importanza delle parole della sua cara Rem…
Un altro personaggio di grande spessore e umanità è senza alcun dubbio il Reverendo Wolfwood!! Nonostante il ruolo che ricopre,non è certo il classico... Uomo di chiesa!! Anche lui come Vash cerca sempre di difendere i più deboli ed agisce per il bene della gente anche se per veder realizzati i suoi ideali è disposto a fare di tutto... Anche ad uccidere!! Agli occhi di molti è comunque considerato un eroe … ma Wolfwood stesso sa che le sue gesta lo hanno portato ad essere un peccatore!! Di grande intensità e profondità è l’episodio della sua morte : arrivato in chiesa in fin di vita ,il Reverendo chiede scusa delle sue azioni e anche se desidera con tutte le sue forze continuare a vivere,capisce che è arrivato per lui il momento di lasciare i suoi amici... E i suoi adorati bambini!!
fantastica la grafica anche se un po’ imprecisa e meno dettagliata nelle scene di “comicità” ma questa è una scelta voluta che tende a sottolineare la “goffagine” dei personaggi!! Azzeccata la scelta dei doppiatori...!! E fantastica l’opening!!
Consiglio questo anime a tutti, per le emozioni e sensazioni che sa suscitare e soprattutto per i messaggi di cui si fa portavoce!! Perché ci fa ricordare che c’è sempre una alternativa e soprattutto che … NESSUNO HA IL DIRITTO DI TOGLIERE LA VITA AD UN ALTRO ESSERE VIVENTE!! Non perdetevelo ragazzii……
Questo anime lo reputo davvero bello. L'ho visto e non mi ha deluso per niente... Non annoia e la storia scorre veramente alla grande. La comicità del protagonista è una bella ciliegina nei vari episodi che sono stracarichi di tanti significati. Mi piace l'indole di Vash che anche nei momenti più difficili non si abbatte e tenta sempre di credere nel suo grande ideale. Mi è piaciuto molto anche il suo amico Nicolas che sprigionava un grande carisma... Se si cerca un anime che racchiuda avventura e ideali questo fa per voi... Consiglio a tutti di vederlo perchè non ne rimarranno delusi!!
Semplicemente meraviglioso Trigun. L'anime differisce dal manga per tanti aspetti, e ne è abbastanza inferiore, tuttavia non sfigura affatto. La storia del leggendario tifone umanoide, un assassino talmente efferato e spietato da essere segnalato come una vera e propria calamità naturale, si svolge in un mondo misterioso e desertico, con grandi e desolate città steampunk style, dove riferimenti puramente western e elementi cyperpunk si mischiano ad arte. LA vicenda si sviluppa lenta e dai tempi giusti, svela passo passo ciò che serve allo spettatore per esser coinvolto e lo emoziona fino ad un finale davvero esplosivo. La trama ha pathos e tensione da vendere, un vero e proprio capolavoro.
Sigle d'apertura e chiusura molto belle, chara design notevole e qualità del disegno in generale buona, soprattutto nelle puntate chiave. Un capolavoro da non perdere assolutamente.
Sigle d'apertura e chiusura molto belle, chara design notevole e qualità del disegno in generale buona, soprattutto nelle puntate chiave. Un capolavoro da non perdere assolutamente.
Vash The Stampede…?!
Il nome è di per se un programma, infatti è il protagonista della serie, in stile mezzo western post apocalittico.
Fin da subito si capisce che il protagonista è un formidabile pistolero burlone dal cuore d’oro che vive la vita all’insegna di Peace & Love, per il resto la trame sembra un po’ confusa ma con il proseguo delle puntate tutto si fa più nitido e si apprezza la struttura della storia. Tra i vari punti di forza ci sono le musiche azzeccatissime, dei co-protagonisti ben strutturati e caratterizzati, in particolare il Reverendo Nicolas Wolfud (il mio preferito). Fra sparatorie e combattimenti Vash è alla ricerca del fratello Knives, che ritroverà solo alla fine ma non voglio svelarvi i dettagli. Decisamente un anime da vedere. Voto 8 !
PS: Curiosità in tutti gli episodi compare una gatta nera ;-)
Il nome è di per se un programma, infatti è il protagonista della serie, in stile mezzo western post apocalittico.
Fin da subito si capisce che il protagonista è un formidabile pistolero burlone dal cuore d’oro che vive la vita all’insegna di Peace & Love, per il resto la trame sembra un po’ confusa ma con il proseguo delle puntate tutto si fa più nitido e si apprezza la struttura della storia. Tra i vari punti di forza ci sono le musiche azzeccatissime, dei co-protagonisti ben strutturati e caratterizzati, in particolare il Reverendo Nicolas Wolfud (il mio preferito). Fra sparatorie e combattimenti Vash è alla ricerca del fratello Knives, che ritroverà solo alla fine ma non voglio svelarvi i dettagli. Decisamente un anime da vedere. Voto 8 !
PS: Curiosità in tutti gli episodi compare una gatta nera ;-)
Trigun è uno degli anime più apprezzati dell'ultimo decennio. La formula vincente adottata da tale anime è una trama molto curiosa ed avvincente nonché alcune argomentazioni davvero molto interessanti (superiorità divina nei confronti dell'umanità). Snocciolata fra varie avventure, sempre connesse con un filo logico ben definito, la trama narra le vicende dell'eroe di turno tale Vash the Stampede ricercatissimo criminale. Il protagonista in effetti risulterà essere non solo un uomo di grandi principi ma soprattutto un eclettico pistolero. Durante i suoi viaggi Vash incontrerà molteplici nemici della peggior specie, ma anche tanti amici che lo aiuteranno a superare tutte le difficoltà che incontrano. Il mondo in cui verrete catapultati è un mondo molto simile al far west dei film hollywoodiani che in realtà dimostrerà essere così solo a causa di una sorta di degrado sociale ed economico diffuso su scala mondiale. Senza entrare nei dettagli della trama che risulta essere davvero molto ben congegnata, c'è da evidenziare la stupenda caratterizzazione psico-fisica dei protagonisti (specialmente Vash). Quest'ultimo "svelerà" una parte di se in ogni puntata risultando sempre più simpatico entrando si da subito nelle grazie dello spettatore, anche grazie ad atteggiamenti da sciocco professionista alla Lupin III. Il finale è uno dei momenti più attesi, ma che finisce per deludere un pochino; al contrario invece il passato che viene svelato nel finale risulta davvero curioso ed interessante. La tematica dell’essere superiore e del degrado sociale del mondo sono davvero molto interessanti e stimolanti. Queste tematiche vengono spesso enfatizzate con belle frasi ad effetto che ne aumentano la presa psicologica sullo spettatore. Aspetto positivo di tali tematiche è che, nonostante non vengano palesate chiaramente, esse si riescono a comprendere molto bene anche senza eccessive riflessioni e pensieri. Dal punto di vista grafico Trigun è davvero ben congegnato con quel mix di simpatia e serietà che attrae sin dall'inizio.
Il doppiaggio è di ottimo livello riuscendo spesso a coinvolgere trasmettendo quasi tutte le sensazioni che dovrebbe in maniera adeguata. Purtroppo la colonna sonora, come anche gli effetti non sono alla stessa altezza; essi non sempre riescono ad incidere risultando quindi un elemento secondario al tutto. Insomma Trigun è davvero un buonissimo titolo che sicuramente appassionerà, o per la trama, o per le belle tematiche trattate o ancora più facilmente per le azioni davvero mozzafiato che vengono proposte con regolarità. Titolo che ha un ampia scala di possibili utenti si distribuisce su tutte le fasce d'età e sesso...da vedere!
Il doppiaggio è di ottimo livello riuscendo spesso a coinvolgere trasmettendo quasi tutte le sensazioni che dovrebbe in maniera adeguata. Purtroppo la colonna sonora, come anche gli effetti non sono alla stessa altezza; essi non sempre riescono ad incidere risultando quindi un elemento secondario al tutto. Insomma Trigun è davvero un buonissimo titolo che sicuramente appassionerà, o per la trama, o per le belle tematiche trattate o ancora più facilmente per le azioni davvero mozzafiato che vengono proposte con regolarità. Titolo che ha un ampia scala di possibili utenti si distribuisce su tutte le fasce d'età e sesso...da vedere!
Pur non avendo letto il manga originale, Trigun è sicuramente un capolavoro dell'animazione. Sicuramente sono presenti i difetti dell'epoca (pur non essendo particolarmente vecchio), ma può vantare una trama profonda e personaggi originali. Un chara design piacevole caratterizza le figure bizzarre e stravaganti dei personaggi, vari nelle loro abilità, il che mi ha ricordato per molti versi One Piece (pur essendo due ambientazioni completamente diverse). La trama è straordinaria, che parte da un input alquanto banale (il protagonista che cela dietro la stupidità le sue vere potenzialità, come city hunter e black cat), per poi svilupparsi tra gag spassosissime e rapidi riferimenti al passato ben costruiti, senza perdersi in inutili divagazioni o fanservice. Ma ciò che per me è stato l'aspetto più interessante di Trigun è il dramma morale dietro gli avvenimenti. Non è un semplice shonen. Vash si pone degli interrogativi, si chiede se sia giusta la vendetta, è tormentato dal passato e dal presente (tristissima la scena di Vash che piange dopo la morte di Wolfwood, così come lo stesso monologo finale del reverendo). Trigun è quindi un titolo maturo che non potrà far altro che stupirvi.
Vedendo questa serie su MTV anni fa, devo dire che le sensazioni che provai furono discordanti: da una parte c'era un'ambientazione fanta-western molto carina, corredata da una serie di personaggi interessanti e delle musiche che rendevano l'idea del luogo in cui si svolgono gli eventi. Dall'altra, una serie di scelte, chiamiamole buoniste ( ad esempio la linea di pensiero di Vash "peace and love"), nonché il finale: lascia un non so che di incompleto che finisce con il minare l'intera serie. Voglio dire, non e un'opera brutta!!, ma una volta arrivati alla fine credo che vi rivolgerete altrove e non vi guarderete indietro.
Peccato!! Potevano svilupparla in maniera migliore; secondo me sarebbe potuto diventare un'opera ai livelli di Cowboy Bebop. Pazienza, sarà per un'altra volta.
Peccato!! Potevano svilupparla in maniera migliore; secondo me sarebbe potuto diventare un'opera ai livelli di Cowboy Bebop. Pazienza, sarà per un'altra volta.
La prima perplessità sortami durante la visione di Trigun riguarda il nostro protagonista.
Vash ripropone la stessa caratterizzante personalità di Ryo Saeba (che lo ha reso famoso e indimenticabile ai più, ma irritante e antipatico al sottoscritto).
Episodi superficiali e poco interessanti, alcuni dei quali quasi irrilevanti ai fini del proseguimento narrativo, fanno sembrare che l'autore non avesse ancora le idee chiare su come impostare la serie e su come farla avanzare.
Il velo di mediocrità che copre l'anime cala dal quindicesimo episodio, con l'apparizione dei Gung-Ho Guns.
Il ritmo diventa più deciso e incalzante e i frequenti tempi morti, che prima minavano la godibilità della visione, cessano.
Vash comincia ad assumere una personalità più precisa e meno convenzionale a causa (inaspettatamente) dell'aspetto principalmente più stereotipato e noioso: il buonismo.
Qui il buonismo è talmente eccessivo che si rivela globalmente controproducente!
Originariamente mostratoci come un'assassino, si dimostra un'eroe con il proseguire degli episodi e finisce per essere (inconsciamente) il vero artefice del male!
Se si esclude questa interessente anomalia, l'anime si rivela poco più che sufficiente perchè infarcito di dialoghi troppo semplicistici (delle volte banali e fuori luogo) e a causa di una parte iniziale tirata per i capelli e di personaggi troppo poco sviluppati per far percepire emozioni in maniera convincente (escluso il reverendo che è riuscito a trasmettermi qualcosa).
Insomma, da guardare senza troppe pretese.
P.S.: Da applauso l'accompagnamento musicale (a differenza delle sigla di apertura e chiusura)!
Vash ripropone la stessa caratterizzante personalità di Ryo Saeba (che lo ha reso famoso e indimenticabile ai più, ma irritante e antipatico al sottoscritto).
Episodi superficiali e poco interessanti, alcuni dei quali quasi irrilevanti ai fini del proseguimento narrativo, fanno sembrare che l'autore non avesse ancora le idee chiare su come impostare la serie e su come farla avanzare.
Il velo di mediocrità che copre l'anime cala dal quindicesimo episodio, con l'apparizione dei Gung-Ho Guns.
Il ritmo diventa più deciso e incalzante e i frequenti tempi morti, che prima minavano la godibilità della visione, cessano.
Vash comincia ad assumere una personalità più precisa e meno convenzionale a causa (inaspettatamente) dell'aspetto principalmente più stereotipato e noioso: il buonismo.
Qui il buonismo è talmente eccessivo che si rivela globalmente controproducente!
Originariamente mostratoci come un'assassino, si dimostra un'eroe con il proseguire degli episodi e finisce per essere (inconsciamente) il vero artefice del male!
Se si esclude questa interessente anomalia, l'anime si rivela poco più che sufficiente perchè infarcito di dialoghi troppo semplicistici (delle volte banali e fuori luogo) e a causa di una parte iniziale tirata per i capelli e di personaggi troppo poco sviluppati per far percepire emozioni in maniera convincente (escluso il reverendo che è riuscito a trasmettermi qualcosa).
Insomma, da guardare senza troppe pretese.
P.S.: Da applauso l'accompagnamento musicale (a differenza delle sigla di apertura e chiusura)!
Per iniziare volevo citare qualcuno più importante di me che disse una cosa a proposito di un'altra opera ma che si adatta perfettamente a questa;"quest'opera è in grado di strapparti il cuore dal petto riempirtelo di sentimenti e reinfilartelo ricolmo d'amore..."
Questo concetto si adatta bene a quest'anime che rappresenta senza dubbio una pietra miliare, un anime davvero unico che si allontana da opere come Evangelion che vogliono dire tante cose molte volte troppo complesse e che alla fine finiscono per non dire niente. Quest'anime è molto più diretto ma riesce a colpirti al cuore e ad insegnarti veramente qualcosa. Sono insegnamenti seri e non banalità che tutti noi dovremmo prendere in considerazione.
Senza dubbio Trigun parla dell'uomo e lo inquadra in una visione molto ottimistica al contrario di come si possa pensare. Si grida a squarcia gola che tutti gli uomini hanno una forte dignità e che bisogna sempre rispettarla, si grida anche che gli errori sono inevitabili ma da questi si cresce e si diventa grandi.(come ha fatto vash dopo "il crimine")
Il punto di forza dell'anime è senza dubbio il sio protagonista. E' unico in tutto e per tutto e forse l'unico grande eroe delle serie animate giapponesi...no non sto esagerando!Per tutti gli eroi è facile usare il loro potere per mostrarsi forti, al contrario Vash cerca di fare l'eroe comportandosi da uomo comune e sforzandosi di non usare mai il suo potere. Alla fine diventa un uomo ideale proprio per questo e per la sua grandissima bontà si alza una spanna sopra tutti gli altri uomini. Sono fantastici i sentimenti che ti riesce a trasmettere, dietro ogni sorriso si vede quanto soffre ma che sorride per dare un segno positivo agli altri.
Il Reverendo è invece il più uomo di tutti, è il tipico uomo buono che fa le sue buone azioni sbagliando continuamente e applicando la classica filosofia dell'uomo"per difendere i deboli sono disposto a tutto". Non per altro si porta dientro una croce che come Gesù sta ad indicare i peccati che l'uomo si porta con se.
Anche i nemici trasmettono qualcosa, Sono si crudeli ma si intravede più volte la loro debolezza interiore.
Per quanto riguarda la parte tecnica è forse l'esempio migliore di come una casa di animazione riesca a sviluppare una serie bellissima nonostante si sia allontanata dal manga che allora aveva troppi pochi volumi all'attivo. Complimenti a Madhause! la serie risulta coerente in tutti i suoi episodi e si conclude in maniera perfetta.
La crescita finale di Vash è straordinaria cosi come la forza interiore che acquisisce capendo il vero significato delle parole di Rem!
Le musiche sono staordinarie, Paradaise su tutte!
Consigliatissimo, anime del genere non ne esisteranno più.
Questo concetto si adatta bene a quest'anime che rappresenta senza dubbio una pietra miliare, un anime davvero unico che si allontana da opere come Evangelion che vogliono dire tante cose molte volte troppo complesse e che alla fine finiscono per non dire niente. Quest'anime è molto più diretto ma riesce a colpirti al cuore e ad insegnarti veramente qualcosa. Sono insegnamenti seri e non banalità che tutti noi dovremmo prendere in considerazione.
Senza dubbio Trigun parla dell'uomo e lo inquadra in una visione molto ottimistica al contrario di come si possa pensare. Si grida a squarcia gola che tutti gli uomini hanno una forte dignità e che bisogna sempre rispettarla, si grida anche che gli errori sono inevitabili ma da questi si cresce e si diventa grandi.(come ha fatto vash dopo "il crimine")
Il punto di forza dell'anime è senza dubbio il sio protagonista. E' unico in tutto e per tutto e forse l'unico grande eroe delle serie animate giapponesi...no non sto esagerando!Per tutti gli eroi è facile usare il loro potere per mostrarsi forti, al contrario Vash cerca di fare l'eroe comportandosi da uomo comune e sforzandosi di non usare mai il suo potere. Alla fine diventa un uomo ideale proprio per questo e per la sua grandissima bontà si alza una spanna sopra tutti gli altri uomini. Sono fantastici i sentimenti che ti riesce a trasmettere, dietro ogni sorriso si vede quanto soffre ma che sorride per dare un segno positivo agli altri.
Il Reverendo è invece il più uomo di tutti, è il tipico uomo buono che fa le sue buone azioni sbagliando continuamente e applicando la classica filosofia dell'uomo"per difendere i deboli sono disposto a tutto". Non per altro si porta dientro una croce che come Gesù sta ad indicare i peccati che l'uomo si porta con se.
Anche i nemici trasmettono qualcosa, Sono si crudeli ma si intravede più volte la loro debolezza interiore.
Per quanto riguarda la parte tecnica è forse l'esempio migliore di come una casa di animazione riesca a sviluppare una serie bellissima nonostante si sia allontanata dal manga che allora aveva troppi pochi volumi all'attivo. Complimenti a Madhause! la serie risulta coerente in tutti i suoi episodi e si conclude in maniera perfetta.
La crescita finale di Vash è straordinaria cosi come la forza interiore che acquisisce capendo il vero significato delle parole di Rem!
Le musiche sono staordinarie, Paradaise su tutte!
Consigliatissimo, anime del genere non ne esisteranno più.
Bellissimo, intenso, divertente e anche malinconico! Non mancano i colpi di scena e la trama scorre fluida senza perdersi in ciance o in puntate senza senso. Quest'anime non ha niente da invidiare a nessuno e il top lo raggiunge negli episodi 16-17 ("Fifty Moon" - "Rem Saverem") e 20-21 ("Flying Ship" - "Out of Time"). Ben caratterizzato il protagonista, così come tutti i personaggi, anche quelli meno importanti. Commoventi sono le lacrime che versa per la perdita di un amico, così come quelle nel riconoscere la bontà per un certo tipo di alimento (ciambelle). Molte cose noi le diamo per scontate, ma poi non lo sono... l'unica pecca è la mancanza di approfondimento sulla natura del protagonista e la sua reale provenienza. Lo consiglio a tutti. Quasi un capolavoro!
Quando guardo un’opera spero sempre che mi dia emozioni o temi su cui riflettere e da questo punto di vista TRIGUN è semplicemente l’anime più profondo mai concepito, certamente non adatto ai bambini.
I concetti sono semplici, oserei dire ovvi, non fosse che alla luce dei tragici fatti che accadono con maggiore frequenza ogni giorno più del precedente tanto ovvi non mi sembrano.
TRIGUN è un elogio alla vita in tutte le sue forme.
Se cercate animazioni e combattimenti mozzafiato oppure storie banali e a lieto fine statene alla larga, TRIGUN offre soprattutto materiale su cui riflettere.
Tecnicamente non è il massimo ma la colonna sonora è fantastica, per non parlare dei dialoghi e della caratterizzazione dei personaggi. E dei nomi (soprannomi) ne vogliamo parlare? Non li dimenticherete mai più. Ma l’aspetto migliore e senza dubbio il sensazionale doppiaggio, semplicemente da applauso.
Lo svolgimento della trama è perfetto dal capitolo iniziale fino al degno finale ed inoltre contiene quello che probabilmente è l’episodio migliore che ho mai visto in un anime: PARADISE. (Episodio a mio parere migliore persino di “Pierrot le Fou” di Cowboy BeBop)
Non so se sia un Capolavoro, lascio a voi la scelta, tutto ciò che posso dire è che durante la visione di TRIGUN ho riso a crepapelle, ho sorriso, mi sono sentito triste e ho pianto ed anche molto tempo dopo mi sono trovato a fischiettare la sua colonna sonora e a citare parti dei suoi dialoghi e spesso, molto spesso, ho provato a chiedermi come in alcune situazioni reali avrebbero agito KNIVES, WOLFWOOD e tutti gli altri, ma soprattutto cosa avrebbe fatto VASH THE STAMPEDE, colui che fino alla fine ha sempre cercato di salvare tutti.
Il migliore Anime di tutti i tempi!
I concetti sono semplici, oserei dire ovvi, non fosse che alla luce dei tragici fatti che accadono con maggiore frequenza ogni giorno più del precedente tanto ovvi non mi sembrano.
TRIGUN è un elogio alla vita in tutte le sue forme.
Se cercate animazioni e combattimenti mozzafiato oppure storie banali e a lieto fine statene alla larga, TRIGUN offre soprattutto materiale su cui riflettere.
Tecnicamente non è il massimo ma la colonna sonora è fantastica, per non parlare dei dialoghi e della caratterizzazione dei personaggi. E dei nomi (soprannomi) ne vogliamo parlare? Non li dimenticherete mai più. Ma l’aspetto migliore e senza dubbio il sensazionale doppiaggio, semplicemente da applauso.
Lo svolgimento della trama è perfetto dal capitolo iniziale fino al degno finale ed inoltre contiene quello che probabilmente è l’episodio migliore che ho mai visto in un anime: PARADISE. (Episodio a mio parere migliore persino di “Pierrot le Fou” di Cowboy BeBop)
Non so se sia un Capolavoro, lascio a voi la scelta, tutto ciò che posso dire è che durante la visione di TRIGUN ho riso a crepapelle, ho sorriso, mi sono sentito triste e ho pianto ed anche molto tempo dopo mi sono trovato a fischiettare la sua colonna sonora e a citare parti dei suoi dialoghi e spesso, molto spesso, ho provato a chiedermi come in alcune situazioni reali avrebbero agito KNIVES, WOLFWOOD e tutti gli altri, ma soprattutto cosa avrebbe fatto VASH THE STAMPEDE, colui che fino alla fine ha sempre cercato di salvare tutti.
Il migliore Anime di tutti i tempi!
Devo dire che sono rimasto molto deluso da questo anime di cui me ne avevano parlato come un anime quasi epocale, ma sinceramente tutto e' stato meno che il cartone magnifico che mi avevano consigliato...
Partiamo dal fatto che la serie sarebbe potuta durare la metà delle puntate di cui e' composto, in quanto quelle 12 puntate preliminari si sarebbero potute compattare in 2 o 3 se il loro fine era quello di far comprendere al pubblico la figura di Vash. Vash che ho trovato un personaggio davvero atipico, fuori da tutti gli schemi e oserei dire troppo fuori... tanto da diventare ridicolo, pesante e stupido. Non si puo fare un anime sulle pistole con il protagonista che non ammazza nemmeno una mosca.
Nicolas, compagno di alcune avventure di Vash, invece e' un personaggio piu interessante poiche autore di cambi di ideali e stati d'animo, cose che invece in Vash ho trovato piatte. Altro punto che mi ha deluso per il tipo di genere che doveva vestire questo anime e' la mancanza di duelli spettacolari, perfino quello finale che non mi ha impressionato piu di tanto. Altro punto poco sfruttato e' quello sentimentale abbastanza buono per quanto riguarda Millly e Nicolas, ma totalmente mal amministrato per quanto concerne Vash e Meryl, rapporto che invece sarebbe potuto diventare uno dei punti forti dell'anime o comunque fra i fattori piu influenti. Finale al quanto inconclusivo e aperto, che lascia un po basiti per la sua "semplicità"... lasciando pensare ad un continuo che credo mai arrivera' visti tutti gli anni che sono passati. Punti forti di questo anime? Davvero pochi a mio parere, visto che la prima parte non da nessun appiglio che spinga a continuare (io l'ho continuato solo perche mi avevano detto che era un bel anime e quindi sono stato per 13 puntate ad aspettare che succedesse
qualcosa), mentre la seconda incuriosisce, ma non piu di tanto. La cosa che ho gradito invece e' stata la comicità di Vash anche se pure questa spesso davvero fuori posto. Dopo tutto cio' che ho detto si potrebbe pensare che questo sia un anime da buttare, ma non e' cosi visto che comunque supera gli standard si cartone animato decente e questo credo sia dovuto a una trama non banale.
Partiamo dal fatto che la serie sarebbe potuta durare la metà delle puntate di cui e' composto, in quanto quelle 12 puntate preliminari si sarebbero potute compattare in 2 o 3 se il loro fine era quello di far comprendere al pubblico la figura di Vash. Vash che ho trovato un personaggio davvero atipico, fuori da tutti gli schemi e oserei dire troppo fuori... tanto da diventare ridicolo, pesante e stupido. Non si puo fare un anime sulle pistole con il protagonista che non ammazza nemmeno una mosca.
Nicolas, compagno di alcune avventure di Vash, invece e' un personaggio piu interessante poiche autore di cambi di ideali e stati d'animo, cose che invece in Vash ho trovato piatte. Altro punto che mi ha deluso per il tipo di genere che doveva vestire questo anime e' la mancanza di duelli spettacolari, perfino quello finale che non mi ha impressionato piu di tanto. Altro punto poco sfruttato e' quello sentimentale abbastanza buono per quanto riguarda Millly e Nicolas, ma totalmente mal amministrato per quanto concerne Vash e Meryl, rapporto che invece sarebbe potuto diventare uno dei punti forti dell'anime o comunque fra i fattori piu influenti. Finale al quanto inconclusivo e aperto, che lascia un po basiti per la sua "semplicità"... lasciando pensare ad un continuo che credo mai arrivera' visti tutti gli anni che sono passati. Punti forti di questo anime? Davvero pochi a mio parere, visto che la prima parte non da nessun appiglio che spinga a continuare (io l'ho continuato solo perche mi avevano detto che era un bel anime e quindi sono stato per 13 puntate ad aspettare che succedesse
qualcosa), mentre la seconda incuriosisce, ma non piu di tanto. La cosa che ho gradito invece e' stata la comicità di Vash anche se pure questa spesso davvero fuori posto. Dopo tutto cio' che ho detto si potrebbe pensare che questo sia un anime da buttare, ma non e' cosi visto che comunque supera gli standard si cartone animato decente e questo credo sia dovuto a una trama non banale.
Davvero molto bello questo anime che ruota tutto intorno a un personaggio: Vash The Stampede (già il nome è favoloso, invece dei soliti giapponesi...). All'inizio non si capisce nemmeno su che pianeta ci si trovi, visto la presenza di due Soli, ma sà subito conquistare, divertente e dinamico, sopratutto nelle prime puntate. Con il passare del tempo poi tutto verrà spiegato, e si riuscirà così ad apprezzare il messaggio che l'autore e il protagonista, sin dall'inizio, coerentemente hanno cercato di trasmettere. Le musiche sono azzeccate, il doppiaggio davvero ben fatto, mentre i disegni, belli a inizio anime, data anche l'età) peggiorano un'pò intorno alla ventina (forse soliti problemi di budget ma l'ultima è fatta bene per fortuna!). Anche la storia e la caratterizzazione dei personaggi secondari poteva essere fatta meglio, perche molte cose non vengono spiegate bene come invece succede nel manga. Peccato, hanno preferito privilegiare il messaggio alla trama. Consigliatissimo a tutti comunque perchè Vash ti rimane davvero nel cuore!! LOVE & PEACE!
P.S. Se si fà attenzione si noterà che in ogni puntata dell'anime c'è una gatta nera... per molti ha un significato.
P.S. Se si fà attenzione si noterà che in ogni puntata dell'anime c'è una gatta nera... per molti ha un significato.
Se si dovesse descrivere con una parola Trigun la parola è: avvincente!
Trigun è una serie spettacolare. Per le prime 4-5 puntate è divertente e ci si chiede perchè tutti ce l'abbiano con Vash The Stampede (il protagonista) dato che praticamente non spara neanche un colpo di pistola!
Poi gli eventi cominciano movimentarsi e dal dodicesimo episodio in poi non ci si scolla più dal teleschermo perchè i nemici si fanno cattivi, la trama più complessa e si cominciano a svelare gli altarini su tante, piccole e grandi all'interno della serie... Alla fine rimane spazio per interrogarsi sulla era natura del protagonista e dei co-protagonisti. Se poi si aggiunge che ci sono tante scenette comiche, battute divertenti e un sacco di azione allora non si può far altro che mettersi comodi e godersi tutte le 26 puntate di Trigun una dopo l'altra!
Consigliatissimo!
Trigun è una serie spettacolare. Per le prime 4-5 puntate è divertente e ci si chiede perchè tutti ce l'abbiano con Vash The Stampede (il protagonista) dato che praticamente non spara neanche un colpo di pistola!
Poi gli eventi cominciano movimentarsi e dal dodicesimo episodio in poi non ci si scolla più dal teleschermo perchè i nemici si fanno cattivi, la trama più complessa e si cominciano a svelare gli altarini su tante, piccole e grandi all'interno della serie... Alla fine rimane spazio per interrogarsi sulla era natura del protagonista e dei co-protagonisti. Se poi si aggiunge che ci sono tante scenette comiche, battute divertenti e un sacco di azione allora non si può far altro che mettersi comodi e godersi tutte le 26 puntate di Trigun una dopo l'altra!
Consigliatissimo!
Trigun è senza dubbio un grande e bellissimo anime. Senza alcuna difficoltà posso ben dire che è davvero uno dei pilastri degli anime degli anni novanta. Si ricordi che la serie televisiva Trigun nasce dal bellissimo e innovativo manga di Yasuhiro Nightow, che comprende ben 102 capitoli e 15 volumi. Quindi questa manga nato nel lontano 1995 è stato riprodotto alla fine del 98' dalla Madhouse. Si può comunque notare alla prima visione la grande attenzione per la descrizione del personaggio principale, il mitico Vasch, e per i pochi personaggi che gli stanno accanto, come il reverendo e le due detective. E ad alzare il livello dell'anime si deve anche notare le musiche di sottofondo, che più o meno sono una cinquantina per 26 episodi!.... questo fa subito notare come la musica sia stata curata, le canzoni e le musiche di fondo. A mio parere ad un livello così alto è arrivato Cowboy Bepop, a livello di musiche e sonoro di fondo intendo. Infatti secondo me Trigun come Bepop ha anche un notevolissimo impianto sonoro, una storia non troppo complessa ma ben definita e coinvolgente e soprattutto danno entrambi spunto per molte riflessioni sulla vita. Ha quindi Trigun, oltre che un alto livello grafico e sonoro, ha soprattutto una grande forza di riflessione per coloro che lo vedono... bei temi affrontati.. la vita, la morte, la morale, l'amore e l'umanità... insomma, Vash per sempre! ciao ciao
A mio parere, Trigun è sicuramente uno degli Anime più ben fatti degli anni novanta. Vedendo le prime puntate non sembra niente di speciale, però con l'evolversi della trama l'anime si fà sempre più interessante. Alcuni fra i personaggi sono molto ben caratterizzati; oltre al protagonista Vash, anche Wolfwood e Legato. Ho trovato invece poco approfondita la figura dell'antagonista, nonchè fratello, di Vash, ossia Knives.
Il voto dato non supera l'otto perchè alcune puntate sembrano essere al di fuori della trama narrativa...
Il voto dato non supera l'otto perchè alcune puntate sembrano essere al di fuori della trama narrativa...
Vash è un ricercato, definito "calamità umana" perchè ovunque vada si lascia una scia di guai... Questo è ciò che si comprende nei primi episodi, ma è vero anche che sin dall'inizio il biondino si dimostra un personaggio fuori dagli schemi: perchè fare mille acrobazie, usare quella pistola così potente per evitare di essere colpito, ma mai per uccidere? In questo gesto c'è tutta l'anima di Vash, e scoprirla è un viaggio che consiglio a tutti!
Non do l'eccellenza a questo anime per alcune rese grafiche che personalmente non gradisco (es. la striscia continua bianca tra i capelli per renderne la lucentezza), ma per i contenuti, posso asserire che è divertente, profondo, commovente, riflessivo; e gli ultimi episodi sono coinvolgenti minuto per minuto. Quando si raggiunge la fine, Vash ti manca, ma la sua filosofia di vita ti resta nel cuore.
Non do l'eccellenza a questo anime per alcune rese grafiche che personalmente non gradisco (es. la striscia continua bianca tra i capelli per renderne la lucentezza), ma per i contenuti, posso asserire che è divertente, profondo, commovente, riflessivo; e gli ultimi episodi sono coinvolgenti minuto per minuto. Quando si raggiunge la fine, Vash ti manca, ma la sua filosofia di vita ti resta nel cuore.
Trigun è uno degli Anime che mi ha emozionato di più.
La storia inizia con molta semplicità, tanto che il personaggio di Vash sembra solo un cretino, ma episodio dopo episodio la frivolezza viene persa per strada (fate caso a quando Vash tira fuori per la prima volta la pistola), lasciando spazio alla storia e ai momenti emozionanti.
Se poi vogliamo aggiungerci il Reverendo Wolfwood, allora il capolavoro è servito.
I due personaggi sono ben caratterizzti nonostante del loro passato si sappia poco e nente sino alla fine (che avrebbe potuto essere un pò più esplicativa ma va bè...). Anche i cattivi (quelli seri) sono ben caratterizzati, tutti molto ''cool'' e i combattimenti sono davvero interessanti.
La trama si sviluppa lentamente ma riesce comunque a incollare allo schermo lo spettatore.
Bellissimo il finale, e bellissimo soprattutto il personaggio di Vash, ci si mette poco ad affezzionarcisi e più si va avanti più lo farete vostro.
A mio avviso un capolavoro
La storia inizia con molta semplicità, tanto che il personaggio di Vash sembra solo un cretino, ma episodio dopo episodio la frivolezza viene persa per strada (fate caso a quando Vash tira fuori per la prima volta la pistola), lasciando spazio alla storia e ai momenti emozionanti.
Se poi vogliamo aggiungerci il Reverendo Wolfwood, allora il capolavoro è servito.
I due personaggi sono ben caratterizzti nonostante del loro passato si sappia poco e nente sino alla fine (che avrebbe potuto essere un pò più esplicativa ma va bè...). Anche i cattivi (quelli seri) sono ben caratterizzati, tutti molto ''cool'' e i combattimenti sono davvero interessanti.
La trama si sviluppa lentamente ma riesce comunque a incollare allo schermo lo spettatore.
Bellissimo il finale, e bellissimo soprattutto il personaggio di Vash, ci si mette poco ad affezzionarcisi e più si va avanti più lo farete vostro.
A mio avviso un capolavoro
Bellissimo graficamente parlando, con un'ottima trama e una grande simpatia dei personaggi. Trigun narra le vicende di Vash the Stampede, primo caso nella storia di uomo dichiarato calamità naturale.
Vash il protagonista è un personaggio molto simpatico e buffo durante la sua vita di tutti giorni mentre nel pericolo si "trasforma" in Vash the Stampede,un ricercato sulla sua testa pendono $60,000,000,000, temuto dai piu' spietati cacciatori di taglie.
Ma la vera natura del misterioso pistolero è ben lontana dall'essere malvagio e crudele che tutti si immaginano. Vash è in realtà un tipo spensierato e un pacifista convinto, sempre pronto ad intervenire per salvare gli altri e con due sole grandi passioni: le belle donne e le ciambelle.
Il look del nostro protagonista è una pettinatura sayian, occhiali da sole, un vestito lungo rosso e una bel pistolone.
Vash il protagonista è un personaggio molto simpatico e buffo durante la sua vita di tutti giorni mentre nel pericolo si "trasforma" in Vash the Stampede,un ricercato sulla sua testa pendono $60,000,000,000, temuto dai piu' spietati cacciatori di taglie.
Ma la vera natura del misterioso pistolero è ben lontana dall'essere malvagio e crudele che tutti si immaginano. Vash è in realtà un tipo spensierato e un pacifista convinto, sempre pronto ad intervenire per salvare gli altri e con due sole grandi passioni: le belle donne e le ciambelle.
Il look del nostro protagonista è una pettinatura sayian, occhiali da sole, un vestito lungo rosso e una bel pistolone.
Uno dei miei anime preferiti in assoluto. La storia è originale, un western-fantascientifico dalla buona grafica e dall'ottima caratterizzazione dei personaggi. Non gli dò dieci perchè la musica non è il massimo, almeno secondo i miei gusti (non l'ho trovata molto azzeccata, soprattutto in alcuni momenti della serie), ma resta davvero un anime da vedere! Le prime 11 puntate sono divertenti quanto basta per farci apprezzare i personaggi, ma è dall'episodio 12 che l'anime decolla veramente facendosi più cupo e drammatico (proprio come il passato di Vash) con alcune scene spettacolari e toccanti che restano impresse a lungo nello spettatore... I personaggi sono adorabili, ben caratterizzati, ognuno con il suo fascino. Il mio preferito è Vash, perchè mi rispecchio nei suoi ideali ed è veramente affascinante, oltre che simpaticissimo, ma anche Wolfwood è un personaggio indimenticabile (che dà il massimo nell'episodio 23), per non parlare di Meryl e Milly, le assicuratrici che all'inizio seguono Vash per lavoro, ma poi si ritrovano inevitabilmente legate a lui (soprattutto Meryl, e come darle torto?) e ai guai in cui viene invischiato riuscendo sempre miracolosamente a cavarsela contando solo sulle sue forze...Una serie che mi ha coinvolto tantissimo emotivamente, mi ha divertito e mi ha commosso come MAI mi era successo per un anime (il che è quanto dire, visto che quando ho conosciuto questo anime avevo già visto Cowboy Bebop, e in ogni caso, di anime ne ho visti tanti). Consigliatissima a chi ama la fantascienza mixata ad azione e buoni sentimenti, ma anche a chi ama gli anime in genere!
Un anime davvero bello che però per poter davvero apprezzare e capire a fondo necessita la lettura della versione cartacea a causa di alcune mancanze fondamentali che vengono fatte soltanto intuire nella versione anime (l'origine di vash e i motivi dell'odio di knives che sono totalmente diversi rispetto al manga). Più che consigliabile quindi è leggere il manga in parallelo oppure in seguito (possibilmente non prima), che comunque dopo i primi numeri si distacca completamente per quanto riguarda la storia che secondo me in ogni caso si conclude in modo molto più pertinente nell'anime e anche soddisfacente. Per quanto riguarda il trasporto dei disegni, secondo me questo è uno dei pochi casi dove l'anime supera qualitativamente la grafica. GURDATEVELO SE ANCORA INCREDIBILMENTE NON L AVETE FATTO.
Bellino, non c'è che dire. Forse alcune parti sono un pò noiose e a volte leggermente banali, ma nell'insieme è apprezzabile. Diventa migliore nella seconda metà, e alcuni punti sono veramente molto belli. La grafica è irregolare e varia da episodio a episodio, a volte con colorazioni più sgargianti e a volte meno dettagliato e più opaco. Nel doppiaggio italiano molte voci sono riciclate, e le musiche sono Tsuneo Imahori, chitarrista dei Seatbelts, eseguite tutte appunto con la chitarra . Carino.
Un po' lento nei primi episodi, che sembrano lasciare intuire del tutto la morale di una storia destinata a ripetersi fino allo sfinimento. Dalla metà della serie la svolta: una serie di episodi spettacolari ridanno vita alla storia. Forse non tecnicamente perfetto sia dal punto di vista grafico che da quello della omogeneità nella capacità intrattenitiva, ma osservandolo nell'intero a mio parere ha un contenuto emozionalmente molto valido, per la nota drammatica che pervade la seconda parte.
Vash the Stampede rimane sempre un grande. Trigun esce come un prodotto più soft della versione cartacea, Vash è ancora un pacifista di solidi principi, le assicuratrici sempre sfortunate nel dovergli stare appresso, ma i combattimenti sono meno cruenti. Par quanto il manga di Yasuhiro Naitow sia rimasto sospeso nelle nostre edicole è palese che verso metà degli episodi l'anime si distacchi parecchio dall'opera originale, mancano completametne certi momenti, altri vengono presi in maniera diversa e dulcis in fundo vi è un finale alternativo per il reverendo Wolfwood e sicuramente anche per Knives. Proprio il duello finale non è proprio il massimo ma Trigun anche nella versione animata rimane bellissimo.
Vash the Stampede è un ricercato sulla sua testa pendono $$60,000,000,000, temutissimo ma anche preda dei piu' spietati cacciatori di taglie.
La storia avrà tutto un suo particolare evolversi.
Sinceramente mi aspettavo di piu' da questa serie, il protagonista da come caratterizzato mi diceva molto, una pettinatura sayian, occhiali da sole, un vestito lungo rosso e una bel pistolone (che avete capito!!!)
Caratterialmente lo trovato debole, artificioso e a volte odioso.
Abilissimo nel combattimento quanto nell'umorismo ma il suo ecessivo buonismo è stomachevole.
Una questione di gusto e di "Love&Peace" che secondo me abbonda fin troppo. Se fosse stato il prete protagonista forse mi piaceva di piu' :D
La trama ha delle fiammate, episodi davvero interessanti, altri un po' noiosi.
Il finale pero' devo dire mi ha sodisfatto, alla fine è valsa la pena vederlo.
Il desing puo' non piacere ma per me perfetto per questo tipo di anime, sul genere fantascientifico/western, l'intro è una scarica di adrenalina e buone le animazioni negli scontri.
I colori sbiaditi ma forse è stata una scelta.
Se anche voi siete dei pacifisti e odiate con tutta la forza la violenza e pensate che è SEMPRE sbagliato usarla troverete in Vash un messia, con tutti i suoi tormenti e rimpianti.
La storia avrà tutto un suo particolare evolversi.
Sinceramente mi aspettavo di piu' da questa serie, il protagonista da come caratterizzato mi diceva molto, una pettinatura sayian, occhiali da sole, un vestito lungo rosso e una bel pistolone (che avete capito!!!)
Caratterialmente lo trovato debole, artificioso e a volte odioso.
Abilissimo nel combattimento quanto nell'umorismo ma il suo ecessivo buonismo è stomachevole.
Una questione di gusto e di "Love&Peace" che secondo me abbonda fin troppo. Se fosse stato il prete protagonista forse mi piaceva di piu' :D
La trama ha delle fiammate, episodi davvero interessanti, altri un po' noiosi.
Il finale pero' devo dire mi ha sodisfatto, alla fine è valsa la pena vederlo.
Il desing puo' non piacere ma per me perfetto per questo tipo di anime, sul genere fantascientifico/western, l'intro è una scarica di adrenalina e buone le animazioni negli scontri.
I colori sbiaditi ma forse è stata una scelta.
Se anche voi siete dei pacifisti e odiate con tutta la forza la violenza e pensate che è SEMPRE sbagliato usarla troverete in Vash un messia, con tutti i suoi tormenti e rimpianti.
Un frettoloso adattamento di un manga meraviglioso... E' senza dubbio un bel anime, ma non regge il confronto con l'originale cartaceo... il personaggio principale è reso più stupido, la storia semplificata e in certi casi ridicolizzata! forse quest'anime è stato realizzato quando il manga era ancora troppo "giovane, iniziato da pochissimo, quindi la sceneggiatura s'è basata su alcuni abbozzi di trama del creatore Yasuhiro Nightow. Ad esempio, nell'anime Chapel The Evergreen è il maestro di Nicholas D. Wolfwood... nel manga i due nomi appartengono al solo Nicholas!
Consiglio a tutti... di guardare l'anime. E' comunque magico e carico di atmosfera. Ma dopo... DOVETE leggere il manga!!
Consiglio a tutti... di guardare l'anime. E' comunque magico e carico di atmosfera. Ma dopo... DOVETE leggere il manga!!
Mi dispiace dirlo, ma a me Trigun non è proprio piaciuto. La storia sembra avere delle potenzialità, ma finisce con il perdersi e diventare noiosa. In certi frangenti non si capisce neanche se la situazione vuole essere seria o ridicola e Vash è un personaggio fin troppo perfetto per poter essere credibile (rabbrividisco sentendo gente che lo paragona a Spike Spiegel). Parlando del comparto tecnico i disegni non sono il massimo e le animazioni sono davvero scadenti. Le musiche (specialmente la opening) mi danno sui nervi. Non vedo cosa salvare... Forse solo adattamento e doppiaggio italiano: davvero ottimi per una serie che però (imho) è fin troppo sopravvalutata.
Inserisco senza ombra di dubbio Trigun fra gli anime migliori. Le situazioni difficili e spesso tragiche in cui Vash, il protagonista, si trova ad incappare assieme alle due inseparabili assicuratrici che lo seguono dappertutto, sono intercalate da numerose pause umoristiche che alleggeriscono senza dubbio il tono della vicenda. L'ottimistica visione del mondo di Vash non viene mai intaccata, neppure quando tutto sembra andare per il peggio (quasi sempre) e rimane in grande contrasto con il mondo in rovina che lo circonda e che lo vede colpevole di tale distruzione. Rabbia e rancore seguono a pari passo questo simpatico protagonista... profondo!