Lei, l'arma Finale
È un esperimento particolare quello di "Saikano": quello di prendere un personaggio sci-fi, collocarlo in una relazione di tipo sentimentale, e poi collocare entrambi gli elementi in uno scenario di guerra convenzionale, creando quindi una struttura a scatole cinesi. L'esperimento nelle sue fasi iniziali è davvero ben gestito, con in bella vista l'elemento sentimentale dei due fidanzatini che si frequentano in un ambiente scolastico, ma con l'elemento di guerra invece sempre presente sullo sfondo di questa cittadina dell'Hokkaido. La guerra è invisibile agli occhi dei personaggi ma ben chiara allo spettatore, che vede passare per strada troppi mezzi militari, volare troppi aerei, e drizza le orecchie mentre si parla con nonchalance dell'impossibilità di avere carne nei pasti. Questa tecnica di mostrare con forza allo spettatore dettagli rivelatori e inquietanti che i personaggi volutamente o per ingenuità ignorano trovo sia una soluzione registica decisamente funzionale molto ben eseguita; avendo tre elementi distinti, la regia giocherà sempre nell'enfatizzarne uno agli occhi dei personaggi e uno diverso agli occhi degli spettatori, creando dissonanza e inquietudine.
L'elemento sci-fi è rappresentato da Chise, una ragazza imbranata di diciassette anni che per motivi sconosciuti viene trasformata in un'arma vivente metà biologica e metà cibernetica. Con il procedere della storia, le sue abilità si evolveranno continuamente, e lei si alienerà sempre di più dalla sua natura umana, sia per ciò che succede al suo corpo sia per i traumi della guerra. Un pattern che ricorda molto quello di Lain in "serial experiments lain" o quello del Dottor Mahnattan in "Watchmen".
L'elemento sentimentale è costituito dalla coppia Chise-Shuji, una coppia disfunzionale se non addirittura tossica in cui, mentre ci si perde in frasi e situazioni romantiche, appare comunque lampante come i due si usino come stampella a vicenda in un continuo tira e molla.
L'elemento bellico invece è presentato come un conflitto tradizionale con armamenti che richiamano gli anni '50-'60, una guerra che il Giappone sta perdendo, subendo massicci bombardamenti e invasioni da parte di un nemico che non si vede quasi mai, perlopiù sotto forma di aerei B-52 che sganciano bombe dal cielo. L'unica cosa che permette ai Nipponici di resistere è appunto l'intervento assassino di Chise, che appare come una vera e propria arma di distruzione di massa.
Qui arriviamo al primo punto negativo di questa serie: le tre scatole cinesi configurano una situazione da "mai una gioia", in cui Chise ha un futuro incerto e diversi traumi, la coppia, benché ci sia la volontà di stare assieme, non funziona o funziona tra molte difficoltà, e la guerra non sta andando bene ed è costosissima in termini di vite umane. Il tutto volutamente mostrato, calcando nella drammaticità e nella crudezza. È questa mancanza quasi perpetua di momenti felici che rende l'anime pesante, e ad un certo punto fa passare la voglia allo spettatore di sperare e credere che qualcosa di buono possa accadere.
L'altro fattore negativo è il finale raccontato negli ultimi due episodi. Le cose strambe in questo anime sono il ruolo della protagonista che, pur essendo un comandante dell'esercito, un'arma biologica e cibernetica, frequenta la scuola come una ragazzina impacciata. L'altra è lo svolgimento della guerra con una tecnologia sbagliata per l'epoca. Ma, essendo entrambe le premesse presentate fin dall'inizio dell'anime, possono essere accettate dallo spettatore, non c'è problema, finché c'è la coerenza narrativa. Purtroppo la coerenza narrativa si perde nel finale, cercando una vena epica forzata; pur avendo l'anime al suo arco due frecce, sia quella sentimentale che quella action-drammatica, riesce a far cilecca con entrambe.
Purtroppo "Saikano" è un buon anime che si brucia all'ultimo dopo aver fatto quasi tutto giusto, davvero un peccato.
L'elemento sci-fi è rappresentato da Chise, una ragazza imbranata di diciassette anni che per motivi sconosciuti viene trasformata in un'arma vivente metà biologica e metà cibernetica. Con il procedere della storia, le sue abilità si evolveranno continuamente, e lei si alienerà sempre di più dalla sua natura umana, sia per ciò che succede al suo corpo sia per i traumi della guerra. Un pattern che ricorda molto quello di Lain in "serial experiments lain" o quello del Dottor Mahnattan in "Watchmen".
L'elemento sentimentale è costituito dalla coppia Chise-Shuji, una coppia disfunzionale se non addirittura tossica in cui, mentre ci si perde in frasi e situazioni romantiche, appare comunque lampante come i due si usino come stampella a vicenda in un continuo tira e molla.
L'elemento bellico invece è presentato come un conflitto tradizionale con armamenti che richiamano gli anni '50-'60, una guerra che il Giappone sta perdendo, subendo massicci bombardamenti e invasioni da parte di un nemico che non si vede quasi mai, perlopiù sotto forma di aerei B-52 che sganciano bombe dal cielo. L'unica cosa che permette ai Nipponici di resistere è appunto l'intervento assassino di Chise, che appare come una vera e propria arma di distruzione di massa.
Qui arriviamo al primo punto negativo di questa serie: le tre scatole cinesi configurano una situazione da "mai una gioia", in cui Chise ha un futuro incerto e diversi traumi, la coppia, benché ci sia la volontà di stare assieme, non funziona o funziona tra molte difficoltà, e la guerra non sta andando bene ed è costosissima in termini di vite umane. Il tutto volutamente mostrato, calcando nella drammaticità e nella crudezza. È questa mancanza quasi perpetua di momenti felici che rende l'anime pesante, e ad un certo punto fa passare la voglia allo spettatore di sperare e credere che qualcosa di buono possa accadere.
L'altro fattore negativo è il finale raccontato negli ultimi due episodi. Le cose strambe in questo anime sono il ruolo della protagonista che, pur essendo un comandante dell'esercito, un'arma biologica e cibernetica, frequenta la scuola come una ragazzina impacciata. L'altra è lo svolgimento della guerra con una tecnologia sbagliata per l'epoca. Ma, essendo entrambe le premesse presentate fin dall'inizio dell'anime, possono essere accettate dallo spettatore, non c'è problema, finché c'è la coerenza narrativa. Purtroppo la coerenza narrativa si perde nel finale, cercando una vena epica forzata; pur avendo l'anime al suo arco due frecce, sia quella sentimentale che quella action-drammatica, riesce a far cilecca con entrambe.
Purtroppo "Saikano" è un buon anime che si brucia all'ultimo dopo aver fatto quasi tutto giusto, davvero un peccato.
Questa è una serie particolare, che ha diviso il pubblico quando uscì e credo continuerà a dividerlo anche in futuro. Da una parte c'è un punto di partenza al limite della pura assurdità (una coppia di ragazzi in cui lei è l'arma più micidiale mai costruita), dall'altra c'è uno svolgimento estremamente ben fatto, che ti commuove nelle parti sentimentali e ti piazza dei colpi nello stomaco ben assestati quando si focalizza sulle azioni di guerra. Insomma, "il manico" c'è tutto e questo fa passare in secondo piano altri problemi, tipo il basso budget (vedi al capitolo "animazioni ridotte all'osso") o il chara davvero inusuale. L'unica cosa che mi ha davvero infastidito è stato il finale: non che non fosse annunciato, ma onestamente speravo in qualcosa di diverso.
Alla fine della fiera lo promuovo, se vi piacciono le storie in cui ci sono in egual dosi storie d'amore/slice of life e atrocità, dateci un'occhiata senza timore.
Alla fine della fiera lo promuovo, se vi piacciono le storie in cui ci sono in egual dosi storie d'amore/slice of life e atrocità, dateci un'occhiata senza timore.
"Saikano" è un'opera d'arte, una poesia dedicata all'amore e alla vita con un retrogusto molto amaro e un messaggio di fondo chiarissimo riguardo all'atrocità e alle follie derivanti dalla guerra, capace di cancellare tutto ciò che di buono esiste al mondo in una spirale di odio e devastazione senza fine e senza alcun limite, come se si fosse ormai innestato un inarrestabile meccanismo di auto-distruzione. Tutto ciò viene narrato partendo da una base semplice, dalla normale vita scolastica di alcuni giovani, tra le prime cotte, un breve svolgimento quasi da "slice of life" ma preso in modo abbastanza maturo e abbastanza diretto; l'opera si completa in soli tredici episodi, non ha dunque tanto tempo da perdere per giungere al dunque, ma riesce a farlo in modo veramente naturale e abbastanza coerente e coinvolgente, senza eccessive forzature se non forse legate alla natura sin troppo fantascientifica della giovane protagonista, capace di cose ben oltre l'immaginabile. Chise, l'arma finale...
Convincente e intrigante è la caratterizzazione dei personaggi che, nella loro semplicità, mettono in mostra tutta una serie di sbagli e di insicurezze, così come spesso avviene anche nella realtà nei rapporti interpersonali e soprattutto amorosi; i personaggi insomma sembrano quanto mai "umani" e profondi, ed è senza dubbio una delle tante armi vincenti di quest'opera.
L'impatto grafico non è di quelli sfavillanti e 'sbrilluccicosi', ma ritengo che il tratto sia veramente appropriato al contesto e capace di enfatizzare il lato artistico e poetico del tutto; non me lo saprei davvero immaginare con un disegno più "moderno" se non addirittura in computer graphic di nuova generazione, non credo si sarebbe rivelato altrettanto appropriato.
Le OST all'interno dell'anime non mi sono rimaste impresse, si tratta di tracce di sottofondo assolutamente non invasive; degni di nota invece i brani che fanno da apertura e chiusura, molto dolci, molto romantici.
Analizzando, anzi direi "vivendo" appieno questa meravigliosa esperienza narrativa, non mi ha mai neanche sfiorato l'idea di poter assegnare una valutazione medio-bassa, ma onestamente (memore anche della lettura del manga) non mi sarei aspettato un coinvolgimento emotivo tanto profondo, specialmente nelle fasi conclusive dell'opera, che ricalcano sì piuttosto fedelmente le situazioni lette nel cartaceo, ma che riescono a colpire nel vivo e a trasportare una valanga di emozioni come il manga non era proprio riuscito a fare; si tratta di un finale netto, atroce e allo stesso tempo sognante, qualcosa che sarebbe realmente difficile descrivere a parole e, se anche vi si riuscisse, sarebbe un peccato mortale, bisogna viverlo! Il finale dell'anime è invece riuscito a chiarirmi alcuni dei passaggi che nel manga (pur dopo diverse letture) erano rimasti in qualche modo poco chiari.
Detto questo, ero propenso ad assegnare un 9 pieno, ma il "bum bum" del cuore di Shuuji era diventato anche il mio, e di fronte a così tanto coinvolgimento emotivo credo sia doveroso optare per una valutazione massima. "Saikano" non è il genere di anime che sono solito seguire e apprezzare, al suo interno vi sono parecchi generi, ma la componente principale è quella amorosa - non sarebbe il mio genere preferito e nonostante tutto mi ha fatto questo effetto. Tanto di cappello, e mi sento di consigliarlo quasi a chiunque, a meno che non si cerchino atmosfere assai meno tese, assai più blande e giocose, se non addirittura comiche, poiché in quest'anime non ne troverete di certo!
Convincente e intrigante è la caratterizzazione dei personaggi che, nella loro semplicità, mettono in mostra tutta una serie di sbagli e di insicurezze, così come spesso avviene anche nella realtà nei rapporti interpersonali e soprattutto amorosi; i personaggi insomma sembrano quanto mai "umani" e profondi, ed è senza dubbio una delle tante armi vincenti di quest'opera.
L'impatto grafico non è di quelli sfavillanti e 'sbrilluccicosi', ma ritengo che il tratto sia veramente appropriato al contesto e capace di enfatizzare il lato artistico e poetico del tutto; non me lo saprei davvero immaginare con un disegno più "moderno" se non addirittura in computer graphic di nuova generazione, non credo si sarebbe rivelato altrettanto appropriato.
Le OST all'interno dell'anime non mi sono rimaste impresse, si tratta di tracce di sottofondo assolutamente non invasive; degni di nota invece i brani che fanno da apertura e chiusura, molto dolci, molto romantici.
Analizzando, anzi direi "vivendo" appieno questa meravigliosa esperienza narrativa, non mi ha mai neanche sfiorato l'idea di poter assegnare una valutazione medio-bassa, ma onestamente (memore anche della lettura del manga) non mi sarei aspettato un coinvolgimento emotivo tanto profondo, specialmente nelle fasi conclusive dell'opera, che ricalcano sì piuttosto fedelmente le situazioni lette nel cartaceo, ma che riescono a colpire nel vivo e a trasportare una valanga di emozioni come il manga non era proprio riuscito a fare; si tratta di un finale netto, atroce e allo stesso tempo sognante, qualcosa che sarebbe realmente difficile descrivere a parole e, se anche vi si riuscisse, sarebbe un peccato mortale, bisogna viverlo! Il finale dell'anime è invece riuscito a chiarirmi alcuni dei passaggi che nel manga (pur dopo diverse letture) erano rimasti in qualche modo poco chiari.
Detto questo, ero propenso ad assegnare un 9 pieno, ma il "bum bum" del cuore di Shuuji era diventato anche il mio, e di fronte a così tanto coinvolgimento emotivo credo sia doveroso optare per una valutazione massima. "Saikano" non è il genere di anime che sono solito seguire e apprezzare, al suo interno vi sono parecchi generi, ma la componente principale è quella amorosa - non sarebbe il mio genere preferito e nonostante tutto mi ha fatto questo effetto. Tanto di cappello, e mi sento di consigliarlo quasi a chiunque, a meno che non si cerchino atmosfere assai meno tese, assai più blande e giocose, se non addirittura comiche, poiché in quest'anime non ne troverete di certo!
Intensa, emozionante, profonda: tre aggettivi che, dopo aver viso Lei, l'arma finale, mi sono sembrati tra i più adatti per descrivere sinteticamente questa serie che è riuscita a commuovermi fin dai primi momenti. Difficile stabilire il target a cui è destinata, il perfetto mix tra i generi narrati la rendono indicata sia per chi adora gli anime a sfondo sentimentale - il tema viene affrontato in maniera più matura rispetto alle consuete serie scolastiche - che agli appassionati della fantascienza e del mecha - generi in teoria predominanti rispetto a quello sentimentale. Il bello è che gli autori sono riusciti nell'intento di ampliare la platea a cui è destinato l'anime senza forzature: i temi si fondono alla perfezione e la storia fluisce sempre linearmente, aspetto che mantiene vivo l'interesse dello spettatore.
Chise è una ragazzina minuta, goffa e impacciata che, grazie ai consigli della sua amica d'infanzia Akemi, è riuscita a dichiarare il suo amore a Shuji, ragazzo atletico e di bell'aspetto. Shuji accetta di mettersi insieme a Chise perché - parole sue - "quando una ragazza carina mi chiede di uscire con lei non posso rifiutare"; Shuji in realtà non è molto convinto, ma dopo qualche tentennamento inizia a innamorarsi di Chise, e il loro rapporto si incanala sul classico binario della storia d'amore tra compagni di classe. Quello che Shuji - e tutto il mondo - ignora è la reale natura di Chise: il Giappone è sotto l'attacco di una non meglio identificata potenza nemica, e l'esercito è riuscito a creare una cyborg capace di respingere gli attacchi dell'invasore. Durante un drammatico bombardamento su Sapporo, Shuji - che si trova sul posto - scoprirà che la sua fidanzata non è altro che "l'arma finale" a disposizione dell'esercito. L'evento sconvolge Shuji, ma il ragazzo riesce a comprendere che Chise è combattuta tra il suo ruolo di strumento di morte e la sua natura tenera e romantica di ragazza innamorata; il rapporto tra i due diventa sempre più profondo e i ragazzi dovranno fare i conti con le crudeltà della guerra, che giorno dopo giorno colpisce sempre più duramente l'isola felice della città dove i due sono nati e cresciuti.
La serie si basa su forti contraddizioni, che generano sentimenti intensi che giungono dritti al cuore. Come definire la figura di Chise, uno scricciolino quasi incapace di salire la collina per raggiungere la scuola che in realtà è l'elemento più importante e temuto dell'esercito? O la mescolanza tra le cose banali come il primo appuntamento e la relazione d'amore tra i protagonisti messi di fronte alla barbarie della guerra che non ha alcuna pietà? In una situazione drammatica come un conflitto le persone riescono a sopravvivere solo grazie a cose banalissime che danno loro la speranza di tornare alla serenità tipica dei tempi di pace; questo è il senso del sottotitolo della serie - l'ultima canzone d'amore su questo piccolo pianeta - utilizzato per indicare la tenera storia tra Shuji e Chise.
A proposito della guerra: nel giro dei tredici episodi viene mostrato un crudele spaccato di cosa vuol dire ritrovarsi improvvisamente a combattere contro un nemico inaspettato. Lo stile della narrazione mi ha ricordato molto quello del romanzo Un anno sull'altipiano di Lussu, che dà più spazio ai sentimenti dei soldati che alla narrazione delle battaglie tra le opposte fazioni: coinvolgente e ricco di spunti di riflessione.
Interessanti le storie che coinvolgono i personaggi di contorno; molto intensa quella che vede Akemi protagonista di un episodio estremamente drammatico e commovente, con una lunga scena da mostrare a chi crede che con gli anime sia impossibile emozionarsi: solo un cuore di pietra potrebbe rimanere impassibile davanti a quello che gli scorre davanti agli occhi.
La parte grafica presenta qualche pecca, il character design - soprattutto dei personaggi femminili - non mi ha soddisfatto del tutto, mentre il mecha design e i fondali sono di ottimo livello.
Colonna sonora basata, essenzialmente, su vari arrangiamenti del tema della sigla iniziale; scelta vincente perché la musica è estremamente coinvolgente e, complici le scene toccanti a cui fa da sfondo, se si apprezzano i momenti più sentimentali, si rischia di versare qualche lacrimuccia sentendola.
La sigla iniziale Koi Suru Kimochi, nella versione cantata, perde molta della magia che riesce a trasmettere come colonna sonora; interessante invece il video, caratterizzato da scene in bianco e nero dove spiccano alcuni particolari colorati - le labbra di Chise o gli occhi azzurri di Shuji - che catturano l'attenzione dello spettatore. Mi è piaciuta anche l'idea di mostrare alcune frasi - pronunciate da Chise - in francese, la lingua dell'amore e della diplomazia (anche se quest'ultima è del tutto assente nella serie).
La sigla finale Sayonara è, dal mio punto di vista, magnifica: musica struggente, immagini suggestive, parole toccanti... gustarsela dopo il finale degli episodi - dove spesso si concentrano i momenti più toccanti - vuol dire mettere a dura prova la propria scorta di fazzolettini se si ha l'animo particolarmente sensibile.
Una serie che si vorrebbe vedere tutto di un fiato per quanto riesce a coinvolgere; è anche una delle poche alle quali assocerò sempre dei suoni: dopo il cigolio della porta della Maison Ikkoku e la canzoncina della famiglia Dango di Clannad, il campanellino del ciondolo sulla cartella di Chise e il suo continuo "Gomen ne!" saranno per me il ricordo indelebile di Lei, l'arma finale.
Consigliata a tutti, senza riserve: gli appassionati di fantascienza troveranno materiale interessante seguendo le vicende del cyborg Chise, chi ama i momenti sentimentali si appassionerà con la tenera e intensa storia d'amore tra i protagonisti, chi cerca il lato più impegnato troverà una ferma condanna alla guerra e alle atrocità che porta con sé.
Chise è una ragazzina minuta, goffa e impacciata che, grazie ai consigli della sua amica d'infanzia Akemi, è riuscita a dichiarare il suo amore a Shuji, ragazzo atletico e di bell'aspetto. Shuji accetta di mettersi insieme a Chise perché - parole sue - "quando una ragazza carina mi chiede di uscire con lei non posso rifiutare"; Shuji in realtà non è molto convinto, ma dopo qualche tentennamento inizia a innamorarsi di Chise, e il loro rapporto si incanala sul classico binario della storia d'amore tra compagni di classe. Quello che Shuji - e tutto il mondo - ignora è la reale natura di Chise: il Giappone è sotto l'attacco di una non meglio identificata potenza nemica, e l'esercito è riuscito a creare una cyborg capace di respingere gli attacchi dell'invasore. Durante un drammatico bombardamento su Sapporo, Shuji - che si trova sul posto - scoprirà che la sua fidanzata non è altro che "l'arma finale" a disposizione dell'esercito. L'evento sconvolge Shuji, ma il ragazzo riesce a comprendere che Chise è combattuta tra il suo ruolo di strumento di morte e la sua natura tenera e romantica di ragazza innamorata; il rapporto tra i due diventa sempre più profondo e i ragazzi dovranno fare i conti con le crudeltà della guerra, che giorno dopo giorno colpisce sempre più duramente l'isola felice della città dove i due sono nati e cresciuti.
La serie si basa su forti contraddizioni, che generano sentimenti intensi che giungono dritti al cuore. Come definire la figura di Chise, uno scricciolino quasi incapace di salire la collina per raggiungere la scuola che in realtà è l'elemento più importante e temuto dell'esercito? O la mescolanza tra le cose banali come il primo appuntamento e la relazione d'amore tra i protagonisti messi di fronte alla barbarie della guerra che non ha alcuna pietà? In una situazione drammatica come un conflitto le persone riescono a sopravvivere solo grazie a cose banalissime che danno loro la speranza di tornare alla serenità tipica dei tempi di pace; questo è il senso del sottotitolo della serie - l'ultima canzone d'amore su questo piccolo pianeta - utilizzato per indicare la tenera storia tra Shuji e Chise.
A proposito della guerra: nel giro dei tredici episodi viene mostrato un crudele spaccato di cosa vuol dire ritrovarsi improvvisamente a combattere contro un nemico inaspettato. Lo stile della narrazione mi ha ricordato molto quello del romanzo Un anno sull'altipiano di Lussu, che dà più spazio ai sentimenti dei soldati che alla narrazione delle battaglie tra le opposte fazioni: coinvolgente e ricco di spunti di riflessione.
Interessanti le storie che coinvolgono i personaggi di contorno; molto intensa quella che vede Akemi protagonista di un episodio estremamente drammatico e commovente, con una lunga scena da mostrare a chi crede che con gli anime sia impossibile emozionarsi: solo un cuore di pietra potrebbe rimanere impassibile davanti a quello che gli scorre davanti agli occhi.
La parte grafica presenta qualche pecca, il character design - soprattutto dei personaggi femminili - non mi ha soddisfatto del tutto, mentre il mecha design e i fondali sono di ottimo livello.
Colonna sonora basata, essenzialmente, su vari arrangiamenti del tema della sigla iniziale; scelta vincente perché la musica è estremamente coinvolgente e, complici le scene toccanti a cui fa da sfondo, se si apprezzano i momenti più sentimentali, si rischia di versare qualche lacrimuccia sentendola.
La sigla iniziale Koi Suru Kimochi, nella versione cantata, perde molta della magia che riesce a trasmettere come colonna sonora; interessante invece il video, caratterizzato da scene in bianco e nero dove spiccano alcuni particolari colorati - le labbra di Chise o gli occhi azzurri di Shuji - che catturano l'attenzione dello spettatore. Mi è piaciuta anche l'idea di mostrare alcune frasi - pronunciate da Chise - in francese, la lingua dell'amore e della diplomazia (anche se quest'ultima è del tutto assente nella serie).
La sigla finale Sayonara è, dal mio punto di vista, magnifica: musica struggente, immagini suggestive, parole toccanti... gustarsela dopo il finale degli episodi - dove spesso si concentrano i momenti più toccanti - vuol dire mettere a dura prova la propria scorta di fazzolettini se si ha l'animo particolarmente sensibile.
Una serie che si vorrebbe vedere tutto di un fiato per quanto riesce a coinvolgere; è anche una delle poche alle quali assocerò sempre dei suoni: dopo il cigolio della porta della Maison Ikkoku e la canzoncina della famiglia Dango di Clannad, il campanellino del ciondolo sulla cartella di Chise e il suo continuo "Gomen ne!" saranno per me il ricordo indelebile di Lei, l'arma finale.
Consigliata a tutti, senza riserve: gli appassionati di fantascienza troveranno materiale interessante seguendo le vicende del cyborg Chise, chi ama i momenti sentimentali si appassionerà con la tenera e intensa storia d'amore tra i protagonisti, chi cerca il lato più impegnato troverà una ferma condanna alla guerra e alle atrocità che porta con sé.
Sullo sfondo di una non precisata guerra, che vede coinvolto e sotto attacco il Giappone, si consuma la storia d'amore tra Shuji e Chise. All'apparenza due normali studenti, responsabile e serio lui, e carina ma imbranata lei, si scopre subito dall'inizio il segreto di quest'ultima, non una semplice ragazza, ma una creazione artificiale in grado di generare ordigni e distruggere città intere, ovvero, un arma. Nonostante il suo coinvolgimento in prima linea in guerra, Chise tenterà di rimanere legata ai sentimenti umani grazie al suo amore per Shuji.
Una storia che definirei, più che drammatica e sentimentale, tragica e piagniucolosa, tante sono le lacrime che vengono versate a seguito del verificarsi dei troppi eventi negativi. Certo, l'idea di base non è male, l'amore difficile e tormentato tra un normale essere umano e una sorta di cyborg, programmato e costruito per distruggere ma dal cuore umano, tuttavia l'alternarsi delle vicende e la scelta della narrazione soprattutto negli ultimi episodi non mi hanno entusiasmato affatto.
I disegni non sono bellissimi, hanno un loro particolare tratto, e possono piacere come no, riempiti per lo più da colori delicati, mentre l'animazione si attesta sulla norma, senza infamia e senza lode.
Una cosa singolare e degna di nota è la scelta delle musiche, che devo dire, sembrano quelle di un anime degli anni ottanta, certo non sono bruttissime, ma hanno un non so che di vecchio.
In sostanza se vi piacciono le storie sentimentali travagliate e la fantascienza, a mio parere potete tranquillamente accostarvi a questo prodotto, che non è poi così male, ma non aspettatevi nulla di trascendentale.
Una storia che definirei, più che drammatica e sentimentale, tragica e piagniucolosa, tante sono le lacrime che vengono versate a seguito del verificarsi dei troppi eventi negativi. Certo, l'idea di base non è male, l'amore difficile e tormentato tra un normale essere umano e una sorta di cyborg, programmato e costruito per distruggere ma dal cuore umano, tuttavia l'alternarsi delle vicende e la scelta della narrazione soprattutto negli ultimi episodi non mi hanno entusiasmato affatto.
I disegni non sono bellissimi, hanno un loro particolare tratto, e possono piacere come no, riempiti per lo più da colori delicati, mentre l'animazione si attesta sulla norma, senza infamia e senza lode.
Una cosa singolare e degna di nota è la scelta delle musiche, che devo dire, sembrano quelle di un anime degli anni ottanta, certo non sono bruttissime, ma hanno un non so che di vecchio.
In sostanza se vi piacciono le storie sentimentali travagliate e la fantascienza, a mio parere potete tranquillamente accostarvi a questo prodotto, che non è poi così male, ma non aspettatevi nulla di trascendentale.
Irritante: così si potrebbe sintetizzare una delle opere più sopravvalutate degli ultimi 13 anni. "Saikano" (tradotto come: "Lei, l'arma finale") è un prodotto mediocre un po' sotto tutti i punti di vista, tuttavia la presenza di qualche scena interessante (trasformazioni, violenza qua e là e qualche tradimento) lo ha reso particolarmente attraente da parte di una cospicua fetta di appassionati. Dal mio punto di vista è stata un'esperienza piuttosto atroce e deludente, ho dovuto sopportare un senso di fastidio ed irritazione fino alla fine, per poi ritrovarmi un pugno di mosche in mano, in parole povere ho subito una "trollata".
"Lei, l'arma finale" nasce come manga nel 2000 e come serie animata di 13 episodi nella stagione estiva 2002. In Italia è stato tradotto il primo episodio, poi si sono persi i diritti. Non conoscendo il manga, non so se la storia narrata nell'anime differisca o se sia solamente una parte. Ciò che so è che dubito che lo leggerò a breve.
Trama: il Giappone è attaccato da un misterioso "nemico" per non si sa quale motivo. Questo nemico bombarda il sacro suolo natìo provocando la devastazione di intere città e la decimazione della popolazione. Per far fronte a tale nemico il governo giapponese ha avuto la brillante idea di prendere una ragazzina incapace di fare qualunque cosa e di trasformarla in una specie di androide mutante che va in berserk, dotandolo di una sfilza di armi integrate nel suo corpo. La sventurata si chiama Chise e vorrebbe tenere nascosta a tutti la sua vera natura, anche al fidanzatino (ino?) "tira e molla" Shuji, il quale sopporterà le pene più atroci pur di voler rimanere con lei. La trama di per sé presenta una sfilza di illogicità e assurdità da far invidia a "Plastic Nee-san", solo che qui non si ride.
Grafica: "Lei l'arma finale" non è un prodotto recente (2002), tuttavia esistono prodotti suoi contemporanei con un comparto grafico infinitamente migliore. Tutto appare moscio, sbiadito, indefinito. Le ambientazioni sono realizzate in maniera grossolana e approssimativa. Le animazioni spesso mancano di fluidità, il character design è semplicemente orrendo, ipersemplificato e "matitato", alcuni personaggi sono disegnati così male che si stenta a definirli maschi o femmine. Alcune armi potevano essere interessanti, tuttavia la loro apparizione è fugace.
Sonoro: altra (grave) nota dolente risulta il sonoro: l'opening è inascoltabile. L'ending è decente. Le OST tendono ad essere piuttosto brutte, alcuni effetti sonori (come il "cicalino" quando Chise si trasforma) non sono proprio il massimo, ma la vera tragedia risiede nel doppiaggio, pessimo sotto tutti i fronti: sembra quasi che i doppiatori si siano messi d'impegno per irritare lo spettatore il più possibile. Le voci nel complesso sono brutte e scialbe, ma quella di Chise supera tutti in orrore, quel suo chiedere scusa in modo così accentuato e ossessivo è semplicemente snervante. L'adattamento italiano aveva parzialmente colmato a tale lacuna con una voce leggermente meno irritante.
Personaggi: non tutto è da buttare in quest'opera. Se i personaggi principali non brillano certo per interesse (la tipica ragazza timida e imbranata, il tipico ragazzotto scialbo e relativamente menefreghista), qualche personaggio secondario può apparire interessante… peccato che non viva a lungo per migliorare la serie. L'evoluzione dei personaggi è limitata ad alcuni soggetti, altri rimangono tali e quali sino alla fine.
Sceneggiatura: tutto sembra voler coinvolgere lo spettatore tramite una serie di astuzie narrative, tuttavia l'inganno non può durare a lungo e ciò che rimane è ben poca cosa. La gestione temporale è piuttosto altalenante, poiché la presenza di numerosi flashback, di cliffhanger a fine episodio e di un ritmo altalenante (talvolta lento, talvolta frenetico) non aiuta lo spettatore ad armonizzarsi con lo spettacolo. La sovrabbondanza di scene truculente di violenza e di tradimenti/sfoghi a sfondo sessuale parrebbe strizzare l'occhio ad un pubblico adulto, peccato che manchino le tematiche di fondo a sostenerle, in pratica ci sono per fare audience. I dialoghi non sono del tutto spregevoli, alcuni possono essere sensati, altri commoventi, molti altri sono inutili ed irritanti (come la voce di Chise).
Finale: brutto e inconcludente. Praticamente non si spiega nulla riguardo ai vari misteri della storia. Chi è il "nemico"? Perché alcuni soldati nemici parlano in accento americano? Come mai non si vedono chiaramente le mutazioni nel corpo di Chise? Che cosa rappresentano quelle gigantesche lastre di metallo che dal cielo si schiantano in terra? Che cosa significa l'intero episodio finale? Io non sono riuscito a trovare alcuna risposta, e francamente, attendevo l'episodio finale per poterci capire qualcosa, perlomeno, per vederci chiaro. Pertanto lo boccio senz'appello.
In sintesi: mi domando come questa roba abbia riscontrato un così altro grado di gradimento (mi si perdoni il gioco di parole) ma in tutta onestà fatico a trovarci qualcosa di vagamente decente. Per me è una serie piuttosto scadente su tutti i fronti, povera di contenuti, irritante su più fronti e sostanzialmente inconcludente. Non do 1 per via di qualche scena relativamente interessante qua e là. Sconsigliata a tutti.
"Lei, l'arma finale" nasce come manga nel 2000 e come serie animata di 13 episodi nella stagione estiva 2002. In Italia è stato tradotto il primo episodio, poi si sono persi i diritti. Non conoscendo il manga, non so se la storia narrata nell'anime differisca o se sia solamente una parte. Ciò che so è che dubito che lo leggerò a breve.
Trama: il Giappone è attaccato da un misterioso "nemico" per non si sa quale motivo. Questo nemico bombarda il sacro suolo natìo provocando la devastazione di intere città e la decimazione della popolazione. Per far fronte a tale nemico il governo giapponese ha avuto la brillante idea di prendere una ragazzina incapace di fare qualunque cosa e di trasformarla in una specie di androide mutante che va in berserk, dotandolo di una sfilza di armi integrate nel suo corpo. La sventurata si chiama Chise e vorrebbe tenere nascosta a tutti la sua vera natura, anche al fidanzatino (ino?) "tira e molla" Shuji, il quale sopporterà le pene più atroci pur di voler rimanere con lei. La trama di per sé presenta una sfilza di illogicità e assurdità da far invidia a "Plastic Nee-san", solo che qui non si ride.
Grafica: "Lei l'arma finale" non è un prodotto recente (2002), tuttavia esistono prodotti suoi contemporanei con un comparto grafico infinitamente migliore. Tutto appare moscio, sbiadito, indefinito. Le ambientazioni sono realizzate in maniera grossolana e approssimativa. Le animazioni spesso mancano di fluidità, il character design è semplicemente orrendo, ipersemplificato e "matitato", alcuni personaggi sono disegnati così male che si stenta a definirli maschi o femmine. Alcune armi potevano essere interessanti, tuttavia la loro apparizione è fugace.
Sonoro: altra (grave) nota dolente risulta il sonoro: l'opening è inascoltabile. L'ending è decente. Le OST tendono ad essere piuttosto brutte, alcuni effetti sonori (come il "cicalino" quando Chise si trasforma) non sono proprio il massimo, ma la vera tragedia risiede nel doppiaggio, pessimo sotto tutti i fronti: sembra quasi che i doppiatori si siano messi d'impegno per irritare lo spettatore il più possibile. Le voci nel complesso sono brutte e scialbe, ma quella di Chise supera tutti in orrore, quel suo chiedere scusa in modo così accentuato e ossessivo è semplicemente snervante. L'adattamento italiano aveva parzialmente colmato a tale lacuna con una voce leggermente meno irritante.
Personaggi: non tutto è da buttare in quest'opera. Se i personaggi principali non brillano certo per interesse (la tipica ragazza timida e imbranata, il tipico ragazzotto scialbo e relativamente menefreghista), qualche personaggio secondario può apparire interessante… peccato che non viva a lungo per migliorare la serie. L'evoluzione dei personaggi è limitata ad alcuni soggetti, altri rimangono tali e quali sino alla fine.
Sceneggiatura: tutto sembra voler coinvolgere lo spettatore tramite una serie di astuzie narrative, tuttavia l'inganno non può durare a lungo e ciò che rimane è ben poca cosa. La gestione temporale è piuttosto altalenante, poiché la presenza di numerosi flashback, di cliffhanger a fine episodio e di un ritmo altalenante (talvolta lento, talvolta frenetico) non aiuta lo spettatore ad armonizzarsi con lo spettacolo. La sovrabbondanza di scene truculente di violenza e di tradimenti/sfoghi a sfondo sessuale parrebbe strizzare l'occhio ad un pubblico adulto, peccato che manchino le tematiche di fondo a sostenerle, in pratica ci sono per fare audience. I dialoghi non sono del tutto spregevoli, alcuni possono essere sensati, altri commoventi, molti altri sono inutili ed irritanti (come la voce di Chise).
Finale: brutto e inconcludente. Praticamente non si spiega nulla riguardo ai vari misteri della storia. Chi è il "nemico"? Perché alcuni soldati nemici parlano in accento americano? Come mai non si vedono chiaramente le mutazioni nel corpo di Chise? Che cosa rappresentano quelle gigantesche lastre di metallo che dal cielo si schiantano in terra? Che cosa significa l'intero episodio finale? Io non sono riuscito a trovare alcuna risposta, e francamente, attendevo l'episodio finale per poterci capire qualcosa, perlomeno, per vederci chiaro. Pertanto lo boccio senz'appello.
In sintesi: mi domando come questa roba abbia riscontrato un così altro grado di gradimento (mi si perdoni il gioco di parole) ma in tutta onestà fatico a trovarci qualcosa di vagamente decente. Per me è una serie piuttosto scadente su tutti i fronti, povera di contenuti, irritante su più fronti e sostanzialmente inconcludente. Non do 1 per via di qualche scena relativamente interessante qua e là. Sconsigliata a tutti.
"Lei, l'arma finale" è una storia che sa emozionare come poche altre. Questa è la descrizione più adatta per un anime che sa emozionare, commuovere, fare riflettere come pochi altri. I protagonisti, Chise e Shuji, sono agli antipodi: lei è timida, impacciata, goffa; lui è burbero e introverso. Eppure i due si amano, di un sentimento così puro che è in grado di far superare ogni tipo di barriera. Shuji si troverà a scoprire subito che la sua ragazza, cui si sente legatissimo da subito, è in realtà un'arma vivente, l'unica in grado di salvare il Giappone dal nemico incombente. Non sto a dilungarmi sulla storia per evitare spoiler, ma quel che posso aggiungere è che l'opera, pur se tecnicamente non è forse una capolavoro, merita di essere assolutamente vista: piacerà agli amanti degli anime di guerra, così come a quelli di quelli sentimentali. I personaggi della storia, dai protagonisti fino a quelli secondari, sono tutti descritti con grande attenzione: si possono capire i loro sentimenti, i loro desideri.
Da vedere assolutamente: peccato che i diritti per l'Italia siano in balia di fallimenti vari, e al di là del primo episodio non credo sarà mai tradotto. Peccato davvero privarci di un'opera di tale spessore.
Da vedere assolutamente: peccato che i diritti per l'Italia siano in balia di fallimenti vari, e al di là del primo episodio non credo sarà mai tradotto. Peccato davvero privarci di un'opera di tale spessore.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Premetto che il mio voto è un 5.30 e che non ho letto il manga, di cui invece ho sempre sentito pareri positivissimi.
Saikano è stata una totale delusione. L'ho aspettato sottotitolato in italiano per anni, e in me è cresciuta sempre di più la voglia e l'aspettativa per quest'anime che m'ispirava molto per la trama. Partiamo però per gradi.
I disegni non mi son piaciuti. Io sono una di quelle persone che si può anche abituare a un tratto molto essenziale o comunque carente, però solo se supportato da una trama solida e bella, e a mio avviso non è il caso di Saikano. In questo caso li ho trovati fastidiosi, e non tanto il disegno della protagonista, che se vogliamo trovavo anche tenero come tratto, ma quello del protagonista proprio non li ho digeriti: brutto brutto brutto.
Vabbé, uno dice non c'è un buon disegno, vediamo la trama. Niente, anche quella delude. L'inizio porta a ben sperare (sennò non aspettavo per anni), ma pian piano diventa una descrizione superficiale della guerra - io l'ho trovata molto superficiale, non ti spiega i motivi dei conflitti e ti fa vedere solo che fa tanti morti e rende la gente triste, ma a questo ci arrivavo da sola! - e soprattutto non vengono spiegate cose fondamentali per me: perché hanno scelto Chiise? Io lo voglio sapere - e voglio sapere perché poi lei abbia accettato, ahahah.
Non sono riuscita ad andare avanti serena senza questo fastidiosissimo e importante quesito, e anche qui la trama si rivela superficiale. "Ti dà una ragazzina che spara missili dal corpo e viene usata come arma, ma tu non devi fare domande sul perché e sul come!", ecco il riassunto della trama, bah. Oltretutto anche i dialoghi per me sono un po' ripetitivi e "infantili"..
E' per questi motivi che ho fatto fatica ad andare avanti e sono rimasta delusa ancora di più nel finale.
Saikano è un anime che dovrebbe emozionare, e con me non c'è riuscito, dovrebbe far piangere, e con me c'è riuscito solo con gli sbadigli, dovrebbe far riflettere, ma a tal riguardo ho visto anime migliori e più maturi. Insomma, è una potenziale perla che a mio avviso si rivela fasulla dopo i primi episodi. Peccato.
Premetto che il mio voto è un 5.30 e che non ho letto il manga, di cui invece ho sempre sentito pareri positivissimi.
Saikano è stata una totale delusione. L'ho aspettato sottotitolato in italiano per anni, e in me è cresciuta sempre di più la voglia e l'aspettativa per quest'anime che m'ispirava molto per la trama. Partiamo però per gradi.
I disegni non mi son piaciuti. Io sono una di quelle persone che si può anche abituare a un tratto molto essenziale o comunque carente, però solo se supportato da una trama solida e bella, e a mio avviso non è il caso di Saikano. In questo caso li ho trovati fastidiosi, e non tanto il disegno della protagonista, che se vogliamo trovavo anche tenero come tratto, ma quello del protagonista proprio non li ho digeriti: brutto brutto brutto.
Vabbé, uno dice non c'è un buon disegno, vediamo la trama. Niente, anche quella delude. L'inizio porta a ben sperare (sennò non aspettavo per anni), ma pian piano diventa una descrizione superficiale della guerra - io l'ho trovata molto superficiale, non ti spiega i motivi dei conflitti e ti fa vedere solo che fa tanti morti e rende la gente triste, ma a questo ci arrivavo da sola! - e soprattutto non vengono spiegate cose fondamentali per me: perché hanno scelto Chiise? Io lo voglio sapere - e voglio sapere perché poi lei abbia accettato, ahahah.
Non sono riuscita ad andare avanti serena senza questo fastidiosissimo e importante quesito, e anche qui la trama si rivela superficiale. "Ti dà una ragazzina che spara missili dal corpo e viene usata come arma, ma tu non devi fare domande sul perché e sul come!", ecco il riassunto della trama, bah. Oltretutto anche i dialoghi per me sono un po' ripetitivi e "infantili"..
E' per questi motivi che ho fatto fatica ad andare avanti e sono rimasta delusa ancora di più nel finale.
Saikano è un anime che dovrebbe emozionare, e con me non c'è riuscito, dovrebbe far piangere, e con me c'è riuscito solo con gli sbadigli, dovrebbe far riflettere, ma a tal riguardo ho visto anime migliori e più maturi. Insomma, è una potenziale perla che a mio avviso si rivela fasulla dopo i primi episodi. Peccato.
C'è un motivo se ho scelto come nick proprio Shuuchan, ovvero il vezzeggiativo con cui la protagonista di questo anime, Chise, chiama il suo Shuji.
L'opera, tratta dall'omonimo manga di Shin Takahashi, è in grado di offrire allo spettatore un'intensità di emozioni che pochi altri anime possono vantare.
L'idea sottesa a tutta l'opera, questa misteriosa "guerra" contro nemici sconosciuti che rischia di devastare l'intero pianeta e che costringe le alte sfere militari a trasformare un'innocua ragazzina come Chise nella terrificante "Arma Finale", è in realtà solo un pretesto per dar forma ad una commovente storia d'amore impossibile tra i due protagonisti.
Con gli amici più cari che via via scompaiono inghiottiti per sempre dalla barbarie della guerra, Chise e Shuji vivono giorno per giorno il loro rapporto goffo e sincero, con ardore quasi disperato. A causa di un mondo che si avvia inesorabilmente alla fine, accompagnato forse dalla stessa Chise, essi sembrano infatti sapere che ogni loro "prima esperienza" come coppia potrebbe anche essere l'ultima. Ecco quindi che "il primo appuntamento", "il primo bacio", che nella vita quotidiana hanno la valenza positiva di ricordi indimenticabili, qui si tingono anche del colore amaro della nostalgia per qualcosa che è stato e non potrà più essere.
Tecnicamente l'anime è buono, anche se presenta qualche sbavatura nella grafica (lineart migliorabile) e nelle animazioni. Rispetta il manga abbastanza fedelmente pur introducendo alcune variazioni, la più importante delle quali è senza dubbio l'inversione cronologica di alcuni episodi (espediente che rende lo sviluppo della trama più naturale che nel fumetto).
La colonna sonora è ben realizzata, e si fa notare soprattutto per i temi eseguiti con le chitarre, acustiche ed elettriche. Molto toccanti il tema principale e le sue numerose varianti, estratti dalla splendida sigla finale "Sayonara".
In definitiva è un'opera che vale certamente la pena guardare e riguardare se si ha un animo romantico e si è in cerca di emozioni.
L'opera, tratta dall'omonimo manga di Shin Takahashi, è in grado di offrire allo spettatore un'intensità di emozioni che pochi altri anime possono vantare.
L'idea sottesa a tutta l'opera, questa misteriosa "guerra" contro nemici sconosciuti che rischia di devastare l'intero pianeta e che costringe le alte sfere militari a trasformare un'innocua ragazzina come Chise nella terrificante "Arma Finale", è in realtà solo un pretesto per dar forma ad una commovente storia d'amore impossibile tra i due protagonisti.
Con gli amici più cari che via via scompaiono inghiottiti per sempre dalla barbarie della guerra, Chise e Shuji vivono giorno per giorno il loro rapporto goffo e sincero, con ardore quasi disperato. A causa di un mondo che si avvia inesorabilmente alla fine, accompagnato forse dalla stessa Chise, essi sembrano infatti sapere che ogni loro "prima esperienza" come coppia potrebbe anche essere l'ultima. Ecco quindi che "il primo appuntamento", "il primo bacio", che nella vita quotidiana hanno la valenza positiva di ricordi indimenticabili, qui si tingono anche del colore amaro della nostalgia per qualcosa che è stato e non potrà più essere.
Tecnicamente l'anime è buono, anche se presenta qualche sbavatura nella grafica (lineart migliorabile) e nelle animazioni. Rispetta il manga abbastanza fedelmente pur introducendo alcune variazioni, la più importante delle quali è senza dubbio l'inversione cronologica di alcuni episodi (espediente che rende lo sviluppo della trama più naturale che nel fumetto).
La colonna sonora è ben realizzata, e si fa notare soprattutto per i temi eseguiti con le chitarre, acustiche ed elettriche. Molto toccanti il tema principale e le sue numerose varianti, estratti dalla splendida sigla finale "Sayonara".
In definitiva è un'opera che vale certamente la pena guardare e riguardare se si ha un animo romantico e si è in cerca di emozioni.
Mi è piaciuto molto perché il disegno mi ispirava, la protagonista era carina (quando dico carina non intendo certo le solite stangone con le tette abnormi che si vedono di solito e che di giappponese non hanno niente) e la storia... beh, quella è tutta un programma.
Quella dei buoni sentimenti che vincono sulla guerra è una pappardella già tirata fuori almeno un fantastilione di volte in molti racconti (quindi non solo manga & co.), ma qui è raccontata in modo diverso, reale, senza illusioni floreali e brillantini che si vedono sovente nel genere shojo, e il tutto funziona proprio perché combinato a disegni tanto "teneri"! Se siete romantici e vorreste qualcosa di più che la solita commedia smielata con storia praticamente inesistente vi consiglio questo anime: vi piacerà.
Quella dei buoni sentimenti che vincono sulla guerra è una pappardella già tirata fuori almeno un fantastilione di volte in molti racconti (quindi non solo manga & co.), ma qui è raccontata in modo diverso, reale, senza illusioni floreali e brillantini che si vedono sovente nel genere shojo, e il tutto funziona proprio perché combinato a disegni tanto "teneri"! Se siete romantici e vorreste qualcosa di più che la solita commedia smielata con storia praticamente inesistente vi consiglio questo anime: vi piacerà.
Tecnicamente buono, se rispetta il manga fedelmente più avanti avrà sicurametne gli stessi pregi e difetti e sinceramente non ho voglia di accertarmene. Il manga aveva uno stile delicato come d'altronde anche l'anime, la storia di chise era piena di sentimento. Purtroppo non tanto per l'ovvia crudeltà della guerrà quanto per la quantità nella cui storia affogava, il contrasto delle facce buffe e dei morti alla fine strideva pesantemente. Devo dare ragione a Zelgadis che avendo visto gli episodi ha quindi confermato i miei sospetti, la storia nella versione cartacea non veniva affatto approfondita nei punti chiave, cioè contro chi si combatteva?, perchè? e chi aveva cominciato?, ma soprattutto perchè Chise fu scelta? e come.? Grandi pecche per un'opera con grandi qualità ma che finiva in maniera assurda. L'anime sicurametne non sarà da meno.
Ho affrontato Saikano dopo aver ultimato la visione di Texhnolyze; dopo un'opera così complessa come quella del team Abe-Konaka, avevo voglia di qualcosa di più leggero, come uno shoujo. Inutile dire che le mie aspettative iniziali, alimentate anche dalla visione dei primissimi episodi (che per certi aspetti richiamavano "Le situazioni di lui e di lei") sono state completamente sovvertite.
Saikano è un'opera che, pur partendo da un pretesto anche banale (la storia d'amore tra due liceali) finisce per essere una sorta di versione TV di "Una tomba per le lucciole": la guerra è al centro della storia, e le vicende non sono altro che un pretesto per narrare la guerra. Una guerra senza nome, con nemici senza volto: la distruzione bellica è un dramma universale, al di fuori di ogni contesto storico e politico. E non a caso, in Saikano, il suo esito è la fine dell'umanità, temperata dal solo flebile messaggio di speranza della sopravvivenza, sia pure sublimata, dell'amore tra Shuji e Chise.
Saikano è un'opera che, pur partendo da un pretesto anche banale (la storia d'amore tra due liceali) finisce per essere una sorta di versione TV di "Una tomba per le lucciole": la guerra è al centro della storia, e le vicende non sono altro che un pretesto per narrare la guerra. Una guerra senza nome, con nemici senza volto: la distruzione bellica è un dramma universale, al di fuori di ogni contesto storico e politico. E non a caso, in Saikano, il suo esito è la fine dell'umanità, temperata dal solo flebile messaggio di speranza della sopravvivenza, sia pure sublimata, dell'amore tra Shuji e Chise.
Ho provato a farmelo piacere,all'inizio sembrava anche che doveva piacermi poi, via via diventava sempre più assurdo.
Fino a scadere quasi nel ridicolo in certi punti, ok si tratta di un anime e ben venga la fantasia, ma qui a volte c'è ne sta davvero troppa.
No, qui non c'è nulla da ridere, ma onestamente nel mio caso, neanche nulla da piangere, non mi ha provocato alcuna emozione, forse perchè non mi sono affezionato ai personaggi o forse perchè c'erano troppe parole campate per aria, come se l'autore cercasse in tutti i modi di far commuovere lo spettatore.
I personaggi poi a volte tutti con la stessa faccia, difficili da distinguere, stavano li per un buon 50% degli episodi a piangere e singhiozzare, a volte quasi senza motivo.
Alla fine mi sono guardato gli ultimi episodi quasi per inerzia solo per vedere come andava a finire, sapendo già che sarebbe stato comunque un finale stupido.
Fino a scadere quasi nel ridicolo in certi punti, ok si tratta di un anime e ben venga la fantasia, ma qui a volte c'è ne sta davvero troppa.
No, qui non c'è nulla da ridere, ma onestamente nel mio caso, neanche nulla da piangere, non mi ha provocato alcuna emozione, forse perchè non mi sono affezionato ai personaggi o forse perchè c'erano troppe parole campate per aria, come se l'autore cercasse in tutti i modi di far commuovere lo spettatore.
I personaggi poi a volte tutti con la stessa faccia, difficili da distinguere, stavano li per un buon 50% degli episodi a piangere e singhiozzare, a volte quasi senza motivo.
Alla fine mi sono guardato gli ultimi episodi quasi per inerzia solo per vedere come andava a finire, sapendo già che sarebbe stato comunque un finale stupido.
Quanto mai non mi sono presa il manga tempo fa... è stupendo, e poi lei è troppo simpatica.
Girando per alcuni siti cercando recensioni, ho letto che la trama è basata sopprattutto sulle difficoltà di una storia d'amore nella quale Chise, una ragazzina bassa e goffa scopra di essere l'arma finale.
Sulla paura di Shuuji di Chise, perchè dotata di immensi poteri.
é triste come storia ma ci sono anche parti divertenti.
La consiglio sia come storia d'amore, sia come storia drammatica su base della guerra, che rovina la vita della comune gente.
Vostra Chise_chan
Girando per alcuni siti cercando recensioni, ho letto che la trama è basata sopprattutto sulle difficoltà di una storia d'amore nella quale Chise, una ragazzina bassa e goffa scopra di essere l'arma finale.
Sulla paura di Shuuji di Chise, perchè dotata di immensi poteri.
é triste come storia ma ci sono anche parti divertenti.
La consiglio sia come storia d'amore, sia come storia drammatica su base della guerra, che rovina la vita della comune gente.
Vostra Chise_chan
So già di incontrare la disapprovazione generale, ma a me Saikano non è mai piaciuto e cercherò di spiegare il perché.
Ci sono modi e modi per esprimere drammaticità e far emozionare lo spettatore. Una possibilità è quella di trattare i temi con delicatezza, approfondire la psicologia dei personaggi e far in modo che lo spettatore partecipi ai loro sentimenti immedesemadosi poco alla volta.
La via alternativa è essere duri e crudi, cercare il sensazionalismo a tutti i costi e creare emozioni nello spettatore con forti impatti emotivi. Questa seconda via è quella che apprezzo meno ed è la scelta effettuata da Saikano. Ma non basta... Tutta la storia è una continua ricerca di questo sensazionalismo fine a sé stesso. Non viene spiegato nulla della guerra, Chise è l'unica arma in grado di combattere la guerra e non sappiamo neanche il perché.
Ora, posso capire una trama in cui i protagonisti vengano travolti dagli eventi, ma qui mi sembra che senza neanche un briciolo di spiegazioni la sceneggiatura abbia dei crateri piuttosto che dei buchi. Posso capire se i personaggi fossero stati persone normali (tipo "Una Tomba per le Lucciole"), ma se mi ritrovo una protagonista che spara missili dal culo (e lo fa davvero, non è un eufemismo) forse qualche spiegazione sarebbe dovuta.
In questo contesto la storia appare del tutto finta e sembra solo la scusa per cercare di creare impatti emotivi più forti possibile. Emozioni forti sul momento, ma poi dopo qualche tempo ti accorgi che l'anime non ti ha lasciato nulla.
Il finale poi mi è quasi sembrato un'americanata. Capisco che l'anime voglia essere una condanna alla guerra, ma come detto va a colpire la sola emotività e non offre mai veri spunti di riflessione.
Mi spiace, ma a me Saikano non è piaciuto.
Ci sono modi e modi per esprimere drammaticità e far emozionare lo spettatore. Una possibilità è quella di trattare i temi con delicatezza, approfondire la psicologia dei personaggi e far in modo che lo spettatore partecipi ai loro sentimenti immedesemadosi poco alla volta.
La via alternativa è essere duri e crudi, cercare il sensazionalismo a tutti i costi e creare emozioni nello spettatore con forti impatti emotivi. Questa seconda via è quella che apprezzo meno ed è la scelta effettuata da Saikano. Ma non basta... Tutta la storia è una continua ricerca di questo sensazionalismo fine a sé stesso. Non viene spiegato nulla della guerra, Chise è l'unica arma in grado di combattere la guerra e non sappiamo neanche il perché.
Ora, posso capire una trama in cui i protagonisti vengano travolti dagli eventi, ma qui mi sembra che senza neanche un briciolo di spiegazioni la sceneggiatura abbia dei crateri piuttosto che dei buchi. Posso capire se i personaggi fossero stati persone normali (tipo "Una Tomba per le Lucciole"), ma se mi ritrovo una protagonista che spara missili dal culo (e lo fa davvero, non è un eufemismo) forse qualche spiegazione sarebbe dovuta.
In questo contesto la storia appare del tutto finta e sembra solo la scusa per cercare di creare impatti emotivi più forti possibile. Emozioni forti sul momento, ma poi dopo qualche tempo ti accorgi che l'anime non ti ha lasciato nulla.
Il finale poi mi è quasi sembrato un'americanata. Capisco che l'anime voglia essere una condanna alla guerra, ma come detto va a colpire la sola emotività e non offre mai veri spunti di riflessione.
Mi spiace, ma a me Saikano non è piaciuto.
Saikano è indubbiamente una delle serie più importanti degli ultimi anni. Il solo termine "Shojuo" probabilmente non è affatto indicato per inquadrarlo in un genere. Saikano spazia dal Si-Fi al dramma, fino alla guerra estrema con delle venature di, appunto, Shojuo. L'incedere è leeeeento nonostante siano solo 13 eps ma credetemi, vale la pena seguirlo tutto senza perderne neanche un istante. Il finale nella sua totale apocalittica visione del mondo addirittura mi ha riportato alla mente "End of Evangelion" ma senza neanche la tenue speranza che rimaneva viva al termine di quel film. Saikano è tragico, surreale e oserei dire eroico nel suo stare lontano da qualunque tipo di concessione commerciale. Straconsiglio a tutti la visione di questo piccolo gioiello con la sola esclusione di chi non ha proprio voglia di commuoversi.
Anime davvero strano, ridicolo in alcuni punti ma tragico in altri. Attenzione, non vi farà mai ridere (anzi, a qualcuno potrebbe risultare noioso in molti punti), a volte vi farà piangere, altre volte ancora (soprattutto nelle ultime puntate) potreste addirittura provare un senso di nausea, non tanto per le immagini crude, che pure ci sono, quanto per la situazione narrativa che si viene a creare, per l' orrore della guerra che ne traspare.
Il disegno all' inizio è poco digeribile, ma andando avanti vi renderete conto che un qualsiasi altro stile più "convenzionale" non sarebbe stato adatto a descrivere ciò che Saikano vuole farvi vedere.
Non è un anime da tutti, vietato a stomaci (e cervelli) delicati, emozionante, commovente e soprattutto profondo. Vivamente consigliato agli intenditori.
Il disegno all' inizio è poco digeribile, ma andando avanti vi renderete conto che un qualsiasi altro stile più "convenzionale" non sarebbe stato adatto a descrivere ciò che Saikano vuole farvi vedere.
Non è un anime da tutti, vietato a stomaci (e cervelli) delicati, emozionante, commovente e soprattutto profondo. Vivamente consigliato agli intenditori.