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CippyWolf

Volumi letti: 10/10 --- Voto 8
"Ichi the killer" è una serie composta da dieci volumi, a cura di Hideo Yamamoto, sia per i disegni che per la trama, edito per l’Italia da Planet Manga.

Quest'ultima è molto chiara e concisa, raccontando le gesta del famigerato Ichi, un formidabile killer che dovrà riuscire ad annientare un clan della Yakuza.
Essendo la trama molto blanda e semplice ci si può concentrare su altri aspetti di tale opera, cioè la caratterizzazione dei personaggi e il tratto di Yamamoto, entrambe queste qualità passeranno attraverso una miriade di scene forti, crude e d'impatto, quali omicidi, torture e atti di autolesionismo.

Partendo dal disegno, i personaggi risultano ben definiti e particolareggiati, qualità che da già un'impronta ben precisa rispetto alla loro caratterizzazione, dal protagonista, molto semplice e comune che si può rappresentare con il famoso detto "acqua cheta", fino al principale antagonista della storia, che risulterà bizzarro e dai lineamenti scomposti, a causa di diversi piercing e cicatrici.
Gli sfondi saranno assai carenti, essendo i personaggi, come detto in precedenza, punto focale della storia ma per quei pochi che si intravedranno, essendo che la maggior parte delle tavole, saranno dedicate a primi piani, o a scene dense di personaggi, l’autore non avrà problemi a darne un'ottima rappresentazione.

Arriviamo quindi al "pezzo forte" della storia, cioè i personaggi che saranno bislacchi e molto particolari, l'autore riesce ad ogni pagina a mettere sempre più scene raccapriccianti e grottesche, di cui i comprimari saranno i principali fautori o loro malgrado le vittime, creando all'interno dell'opera un indissolubile dualismo tra Ichi e Kakihara, braccio destro del clan yakuza e inseguitore di Ichi.
La trama si regge principalmente su questa relazione distorta che si viene a creare fra i due, due anime tanto lontane quanto affini, risultando spesso complementari, chi schiavo della violenza suo malgrado e chi invece la anela spasmodicamente, non trovandone mai piena soddisfazione. Oltre a loro, ci sono una miriade di altri personaggi, che saranno approfonditi, quel tanto che basta, per permettere al lettore, di non scambiarli, per mera carne da cannone, anche se, alla fin fine, il loro ruolo, non sarà altro che quello, non dovendo portare avanti, chissà quale storia intricata.

La trama potrebbe benissimo concludersi in modo scontato, al culmine dell’incontro predestinato, tra i due principali comprimari, al contrario, riesce ad evitare tale cliché, e ci riporta in una spirale di disillusione, senza speranza, con un finale in parte ermetico, e in parte amletico, che posso apprezzare, quel tanto che basta, per non rimanerne totalmente deluso, ingannandomi che sia una semplice chiusura di un cerchio, più che un tentativo, una possibilità, per un vano seguito.

L’edizione è abbastanza curata, per quanto standard, per formati di questo genere, essendo corredata da delle sovra-coperte, di un rosso opaco, ognuna raffigurante il “caro” Ichi, risultando d’impatto per il colore, meno per il disegno in sé. Sulle bandelle non cè nulla, se non una breve sintesi, della storia editoriale dell’autore, nessuna pagina a colori, però sono volumetti ben sfogliabili, con una carta di buona fattura, bianca e che tradisce solo qualche sporadica trasparenza.

In conclusione, “Ichi the killer”, non sarà né più né meno, che un "guardia e ladri", in cui entrambe le fazioni in gioco, sono dei ladri, o meglio dei mostri della peggior specie, cioè umani trasfigurati dalla brama di dolore, e nulla più, quindi se si giudica, per il ruolo che ha, cioè far raccapricciare il lettore, per quanto deprecabile può essere un essere umano, non si può che premiare quest’opera, mentre se si cerca di giudicarla, pervertendone lo scopo, non si potrà che rimanerne delusi.


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Kramig

Volumi letti: 10/10 --- Voto 6,5
Ho letto quest'opera spinto dalle recensioni, soprattutto quelle negative. Devo dire però che non mi sono ritrovato su alcuni aspetti raccontati da altri utenti, quindi aggiungo anche il mio personale punto di vista.

La trama ruota intorno a un "vecchio" che ha come obiettivo eliminare un clan yakuza e, per farlo, sfrutta le doti assassine di un giovane ragazzo, Ichi.
La trama ruota quindi attorno all'eliminazione del clan e dei piani architettati dal "vecchio" per raggiungere il suo scopo.

Ci sono scene violente e disturbanti, anche se le parti più splatter non sono mostrate direttamente, ma descritte mentre l'azione succede. Questo accade perché l'antagonista principale è un sadico e pervertito, con certe iniziative che fanno gelare il sangue al solo pensiero.
Non è quindi un manga per chi non sopporta scene forti e crude, ma non aspettatevi nemmeno scene cosi numerose e raccapriccianti che non si vedano già anche in altri manga.

I disegni non mi sono piaciuti molto, specie le parti espressive degli antagonisti, che finiscono spesso per essere simili e non mi hanno convinto molto.

La trama incuriosisce la lettura nel corso della storia, però più per stanchezza di arrivare al finale che per una curiosità attiva e da thriller. Non mancano i colpi di scena, che tengono alta l'attenzione.

Vengono trattate tematiche psicologiche, sessuali, perversioni, violenza e sadismo.

Il finale è un po' particolare e non mi è dispiaciuto.

Nel complesso quindi do la sufficienza a questo manga, ma non è un'opera che ci tengo a rileggere o tenere in libreria


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Irene Tempesta

Volumi letti: 10/10 --- Voto 4
Spinta dalle molteplici recensioni positive (seppur caute nell'elogiare la serie, vista la violenza e il sadismo che la pervade) ho comprato la serie in blocco con buone speranze, reduce da quel capolavoro di "Homunculus" dello stesso autore.
Una vera delusione. I disegni sono raffinati e minuziosi nei dettagli, tipici di questo fantastico autore, ma la trama è davvero deludente, poco intrigante, con personaggi piatti, dove solo la violenza e il sadismo sono i veri protagonisti.

"Ichi The Killer" è composto da dieci volumi e ho fatto fatica a finire la serie, per me troppo lunga per una trama così arida. E' stata allungata inserendo personaggi - come i gemelli - che non apportano alla trama svolti interessanti se non il piacere sadico di mostrare altre personalità disturbanti e malate che godono nel fare violenza ingiustificata e stupida.

La storia si sviluppa in Giappone, in un condominio dove è concentrata buona parte della Yakuza, e quindi si potrebbe dire che tale violenza è in qualche modo giustificata, visto l'ambiente dove il massacro e le guerre tra clan sono all'ordine del giorno. Il protagonista che dà nome alla serie si chiama Ichi, un ragazzo giovane, un assassino spietato e disumano incline al sadismo e con forti complessi a causa di alcuni abusi subiti in età adolescenziale.

Ma egli in realtà non sarà altro, come tutti i personaggi della serie coinvolti in questo teatro dell'orrore di guerre tra clan malavitosi, un mero burattino mosso dalle mani di un sadico il cui fine è soltanto un puro e semplice desiderio di divertimento messo in atto per non annoiarsi. Davvero una trama ridicola per me.

Il mio voto sarebbe un 2 se non fosse per i disegni di questo splendido autore quale è Hideo Yamamoto. Il suo meraviglioso "Homunculus" non è neanche da paragonare a un manga insipido e ridicolo come "Ichi The Killer". Davvero non mi capacito di tutti questi voti alti.

In Giappone uscì nel 1998, e fu portato in Italia da Planet Manga nel 2013, che ne fece un'ottima edizione, con buona qualità della carta, e della rilegatura.
In conclusione non lo consiglio a nessuno se non agli amanti delle trame violente sugli scontri tra vari clan mafiosi, condite con molte scene di tortura, e agli amanti delle scene forti con una buona dose di splatter.


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Kida_10

Volumi letti: 10/10 --- Voto 7
"Koroshiya Ichi", meglio conosciuto come "Ichi The Killer", è un manga composto da dieci volumi ideato e disegnato da Hideo Yamamoto a partire dal 1998, e portato in Italia da Planet Manga solamente nel giugno del 2013.

la storia si sviluppa in Giappone, in un condominio dove è concentrata buona parte della Yakuza (mafia giapponese), e vede come protagonista Ichi, un ragazzo di ventidue anni palesemente complessato a causa di alcuni abusi subiti in età adolescenziale, che, dotato di una forza sovrumana, lavora come assassino.

"Ichi The Killer" è un'opera estremamente particolare, dove violenza e sadismo saranno le sole ed uniche protagoniste. Un seinen crudo, maturo, ma a mio avviso sin troppo eccessivo, che sicuramente non è adatto a tutti, in particolar modo ai deboli di stomaco o ai facilmente impressionabili. La trama è molto semplice, e si riduce essenzialmente ad uno scontro fra vari clan mafiosi, il tutto contornato da torture di ogni genere, da una forte dose di masochismo e da un gruppo di personaggi perversi e malati. L'opera si concentra prevalentemente sull'analisi introspettiva di questi ultimi, denudandoli completamente, mettendo in evidenza le loro paure, angosce, perversioni, e tutto ciò che di negativo si portano dentro. Mettendo la trama in secondo piano, l'opera non risulta particolarmente coinvolgente, tuttavia si lascia leggere con piacere per via di una narrazione tendenzialmente scarna di dialoghi. Per leggere un volume si impiegano poco più di venti minuti, e quindi la lettura non si appesantisce ulteriormente, e si finisce col procedere per inerzia. Il dettagliato e sicuro tratto dell'autore costituisce un ulteriore punto a favore dell'opera, Hideo Yamamoto è infatti un vero maestro nell'esternare le personalità dei personaggi attraverso le loro movenze ed espressioni, donandogli una maggiore credibilità.

"Ichi The Killer" è dunque un prodotto unico nel suo genere, che in verità mi ha lasciato piuttosto perplesso. Una mezza delusione se considerate le aspettative che mi ero creato dopo la lettura di "Homunculus", opera successiva dell'autore, e a mio avviso di tutt'altro livello. "Ichi The Killer" si limita ad essere un insieme di violenza ingiustificata, fine solamente al divertimento di un sadico personaggio burattinaio. Il finale, grazie a qualche rivelazione e ad un paio di colpi di scena, è probabilmente la parte migliore dell'opera, anche se eccessivamente sbrigativo.

In conclusione, se siete alla ricerca di "qualcosa di diverso dal solito", "Ichi The Killer" è quello che fa per voi, anche se le garanzie sono veramente poche. Prima di iniziarne la lettura consiglio di inquadrare bene la tipologia dell'opera, se non siete amanti del genere probabilmente non riuscirete, come me, ad apprezzarla a pieno.


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Dili86

Volumi letti: 10/10 --- Voto 8
[RECENSIONE FLASH]
VOTO: 8.5

[Lati positivi]
L'opera di Yamamoto è veramente ben illustrata, ma non è certo questo il suo punto di forza principale. Ichi the killer è un manga realmente fuori dal comune, di una crudezza estrema, un misto di splatter, dramma, azione e commedia. Il protagonista è molto ben caratterizzato come lo sono anche altri dei personaggi presenti nella storia.

[Lati negativi]
La trama di quest'opera, per quanto interessante, non è ben approfondita e il finale è decisamente frettoloso.

[Conclusione]
Ichi the killer non è un manga per tutti, è un opera di una crudezza estrema, che passa da scene di stupro ad altre quasi grottescamente comiche e la violenza presente tra le sue pagine è quasi sempre gratuita e volutamente esagerata. Detto ciò, però, è una gran bell'opera apposta per la sua assurdità e per le sue esagerazioni.
Consigliato a chi ha lo stomaco forte e cerca letture estreme!


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Atom

Volumi letti: 10/10 --- Voto 5
Prima di scrivere questa recensione ho dovuto fare un immenso sforzo di autocontrollo. Inspirare... espirare... inspirare... espirare.
Se avessi scritto di getto, avrei rischiato di perdere di vista l'obiettivo, dando libero sfogo al mio risentimento. Come spesso mi capita, ho iniziato a leggere "Ichi the killer" dopo aver letto una moltitudine di recensioni entusiastiche, inoltre, ero curioso di scoprire la nuova opera di Hideo Yamamoto.

Vorrei dare un consiglio a chi non avesse ancora avuto il "piacere" di leggere questo manga: se anche voi quando vedete un poveraccio che soffre vorreste soccorrerlo, se anche voi quando provate dolore avete la luna storta, allora questo manga non fa al caso vostro. Se invece le scene splatter di Tarantino vi entusiasmano particolarmente, allora avete trovato pane per i vostri denti. Beh, forse in questo caso persino Quentin avrebbe qualche problema di digestione. Io, non avendo tendenze sadiche o masochistiche, non sono riuscito proprio a trovare accettabile questo manga.

Come dice qualcuno, "Ichi the killer" sarà anche molto "pulp", ma la trama è completamente ed unicamente incentrata sulla violenza più becera.
Ichi è un killer psicopatico, sociopatico, maniaco, sadico e bipolare, che uccide le sue vittime in modo raccapricciante e che riesce ad eccitarsi (nel senso fisico del termine) solo grazie al sangue versato.
Dietro le quinte di ogni suo omicidio c'è colui che tutti chiamano "vecchio", unico a conoscere il volto ed il passato dell'assassino. Usa Ichi come fosse un'arma, facendo leva sulla sua debole psiche e riesce a fargli commettere qualsiasi azione, grazie ai brutti ricordi legati ai maltrattamenti subiti da piccolo.

L'unico filo narrativo seguito dall'autore è il concatenamento di omicidi perpetrati ai danni di un clan yakuza e i dieci volumi che compongono l'opera sono un susseguirsi, senza pausa alcuna, di torture di ogni tipo, stupri e omicidi disgustosi. Ne consegue che la trama risulta abbastanza banale e gli avvenimenti molto pochi. Difatti, tolte la barbarie di cui sopra, di spazio per costruire l'impalcatura per una trama decente ne resta ovviamente poco. Ciascun personaggio creato non riesce ad essere credibile, poiché esageratamente sopra le righe o stereotipato. Forse le psicologie meglio descritte sono quelle dei personaggi secondari, ma per quanto riguarda quelli "in prima linea" non ci siamo assolutamente. Proprio per questo, coloro che dovrebbero incutere timore, al massimo fanno senso, di certo non paura.
Non c'è nemmeno un protagonista per cui patteggiare. Sinceramente, provo una certa riluttanza ad immedesimarmi in un tizio che si masturba davanti ad un cadavere tranciato come un pollo; sarà un mio limite, ma proprio non ci riesco.
In realtà, come dicevo, l'unica vera protagonista resta la violenza. Tutti i personaggi sembrano marionette nelle mani di un burattinaio folle e, in quanto pupazzi, non trasmettono emozioni. E' solo ciò che fanno ad essere importante: violenza.
Detto questo, Yamamoto non è certo l'ultimo arrivato e, anche in questo caso, nonostante l'esile trama, riesce a portare avanti questo splatter con la solita efficacia, che avevamo già avuto modo di ammirare in "Homunculus".

I disegni sono splendidi e alcuni particolari fanno davvero impressione, tanta è la perfezione delle linee. Le espressioni, ritratte sui volti dei personaggi, vengono costantemente enfatizzate, restando perfettamente in linea con le esagerazioni narrate. Inoltre, i movimenti di Ichi, mentre sferra i sui micidiali calci, sono resi con un dinamismo da manuale. Probabilmente, se non fosse stato per il comparto grafico, non avrei nemmeno terminato l'opera, ma il tratto di Yamamoto riesce ad essere incredibilmente magnetico.

In conclusione, terminato "Ichi the killer", non resta assolutamente nulla che meriti un approfondimento.
Quando ogni azione è vuota, priva di significato, quando i personaggi non "combattono" per qualcosa o qualcuno e tutto scorre senza essere puntellato dai necessari espedienti narrativi, difficilmente può restare impresso nel cuore del lettore.

L'edizione della Panini Comics è molto buona. I volumi sono dotati di sovraccoperte e la carta utilizzata è di ottima qualità.


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Ichi

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
Ho dato il voto: 10 a questo manga per lo stesso motivo per cui il mio nickname è proprio Ichi: Io adoro questo manga.
Ichi è un ragazzo di circa vent'anni che vive in Giappone e pratica le arti marziali. Sembrerebbe un ragazzo tranquillo se non fosse per la sua forza disumana che utilizza per guadagnare dei soldi insieme ad un gruppo di malviventi. Ichi nel luogo del crimine lascia sempre dello sperma e un numero 1 ("ichi" in lingua giapponese). Si guadagna così da vivere e sembra che gli dispiaccia mietere vittime poiché si mette a piangere dopo il misfatto. A causa di questi omicidi c'è molta tensione nei quartieri malfamati del Giappone. La tensione non si attenua dopo la morte di un boss della mafia giapponese piuttosto potente e i suoi seguaci cercano il colpevole supponendo sia una persona spietata e assetata di sangue. Ma all'inizio niente li porterà a pensare ad Ichi che intanto svolge il suo compito senza intoppi.
Come molti sostengono, e credo anche io, se Ichi The Killer fosse arrivato in Italia prima di Battle Royale sarebbe stato visto come il vero manga rivoluzionario dello stile d'azione e violenza.
Infatti Ichi non è soltanto violenza spudorata ma anche vero e proprio sarcasmo macabro! È un vero e proprio pulp, al cento per cento.
Parlando dei personaggi poi abbiamo una caratterizzazione che non si vede spesso, almeno a mio avviso.
Ichi è sicuramente un personaggio molto originale che nella sua disperazione/depravazione mi ha catturato subito, un personaggio che definirei geniale in tutto e per tutto!
Poi abbiamo uno dei personaggi più controversi dei manga che io abbia mai letto: Kakihara.
Quest'ultimo è un personaggio non solo originale ma che io definirei psichedelico, prova piacere in maniera a dir poco anormale, il dolore che gli viene inflitto è per lui come una fonte fresca da cui abbeverarsi e rigenerare le proprie forze. Ichi e Kakihara si assomigliano proprio per questo: provano entrambi piacere attraverso la violenza, sono uno Sadico (Ichi) e l'altro Masochista (Kakihara).
Mi sono innamorato subito di questa serie manga perché, sopratutto, è una storia di mafia. Ebbene sì, Ichi The Killer è principalmente un'opera riguardante la Yakuza giapponese, sopratutto fra le guerre tra bande di mafiosi del Giappone di fine anni '90. La Yakuza mi ha sempre affascinato e da quel punto di vista in questo fumetto abbiamo uno sguardo assolutamente realistico sui metodi di azione degli Yakuza giapponesi, il mercato della droga, degli Ura-video (video porno) cinesi e giapponesi, le torture a coloro che non collaborano oppure ostacolano addirittura i piani della Yakuza e sopratutto la fedeltà al boss del proprio clan Yakuza.
In ultima analisi non posso che elogiare gli splendidi disegni di Hideo Yamamoto che ritengo siano i più bei disegni che si possano cercare in un manga: puliti e con ombreggiature perfette ma sporchi e molto violenti nelle scene di estremo sadismo (che spesso hanno come protagonista Kakihara o lo stesso protagonista Ichi).
Insomma, io ritengo Ichi The Killer il miglior manga di questo genere che sia mai stato scritto, che dirvi?
Leggetelo!


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shamael

Volumi letti: 10/10 --- Voto 9
<b> Attenzione: possibili spoiler e contenuti disturbanti </b>

Che dire di Ichi The Killer?
Che, come Homunculus di Hideo Yamamoto, è un manga che va al di là del genere di appartenenza.
Se, in effetti, Homunculus è un thriller psicologico che finisce con l'avere aspetti sulla filosofia dell'ego non comprensibili ai più, Ichi The Killer dovrebbe essere un Pulp, ma travalica il genere per tutta una serie di motivi, e, come Homunculus, rischia di non essere compreso.
Il primo motivo è il modo in cui è rappresentata la violenza: spiazzante, esplicito, e, diciamolo, per un occidentale, forse addirittura ridondante.
Il secondo è il modo in cui è rappresentata la sessualità, spiazzante, esplicito, e, diciamolo, per un occidentale, forse addirittura ridondante.
Il terzo è il modo in cui rappresenta il bullismo, ma qui non mi ripeto, poi importante, il modo in cui è rappresentato il rapporto tra il buono (?!) Ichi, e il cattivo (?!) Kakihara, una splendida ed inquietante mescolanza di sadismo, devianza, empatia e, credetemi, romanticismo.
L'ultimo ed il più importante di tutti, però, è il modo in cui ci viene presentata la moralità del "Master Puppet", del burattinaio, di colui che tira i fili: il Vecchio.
In apparenza, un uomo spinto da un sano spirito vendicativo-distruttivo e, crediamo fino alla fine, guidato da principi superiori, invece…
Invece questo personaggio è il più fuorviante di tutti, di una crudeltà sopraffina, e, in definitiva, fine a sé stessa.
Se non mi credete, guardate ciò che instilla nella mente di Ichi e ciò che, manipolandolo, lo induce a compiere e indirettamente provoca… Credetemi, tra donne e uomini sgozzati e fatti a pezzi, peni tranciati in due (due peni, quindi il plurale è d'obbligo), sperma che fiotta, donne abusate, donne violentate a morte, facce tranciate, capezzoli fritti e peni minacciati di frittura e chi più ne ha più ne metta, il nano bastardo provoca tanta di quella sofferenza che, quando si finisce con il comprendere i suoi reali scopi, si resta semplicemente schoccati (di m#r#a, suona molto meglio).

Del resto, quando in Homunculus vidi il protagonista che famelicamente inghiottiva il proprio sperma, io, che ve lo posso dire senza tema di esagerare, sono venuto su a pane ed eccessi visivi (si tratti di fumetti, di romanzi o di cinema, io ho dei gusti che farebbero sollevare il sopracciglio a più di uno psicanalista), rimasi non solo basito, ma un filo sconcertato.
Ecco, Ichi The Killer è come Homunculus: sconcertante, eccessivo, non per tutti, di difficile comprensione.
Però, se Homunculus presenta più livelli di lettura, Ichi The Killer, alla fine, pure con un certo sforzo, è maggiormente interpretabile...
Ho visto che qualcuno lo ha giudicato incomprensibile ed inconcluso, ma, credetemi, un senso ce l'ha eccome.
Ora, dal momento che non voglio incorrere nelle ire di nessuno, qui vi, avviso, vado a SPOILERARE SUL FINALE, per cui chi non lo ha letto in toto o chi non lo ha finito è meglio si fermi qui.
Ichi The Killer, è, di fatto, il gioco perverso di uno psicopatico.
E non parlo nè di Ichi nè di Mabo (nomignolo con cui un'altra protagonista del manga, la prostituta d'alto bordo Karen, che farà una fine orrenda, chiama "affettuosamente" Kakihara): lo psicopatico è il Vecchio.
In un paio di albi della serie si vedono dei fascicoli dal titolo emblematico "Piano per portare la pace a Shinjuku per mezzo di Ichi".
Behm, dato che il fumetto si svolge per lo più a Shinjuku, che è una sorta di quartiere dei divertimenti con una forte componente a luce rossa, l'ho scritto, all'inizio viene da pensare che il Vecchio sia mosso da intenti nobili, da intenti pacificatori, e si cade nella trappola di Yamamoto a piedi uniti...
Invece, vi dicevo, no: il Vecchio è il personaggio più insano di tutti: non vuole radere al suolo Shinjuku per farne un posto migliore… Vuole semplicemente appagare la propria psiche distorta di manipolatore e assieme di gambler (il Vecchio, imho, questo è: uno "Smooth Operator").
E Ichi è solo uno dei mezzi che utilizzerà per farlo; una volta che Ichi stesso, "contaminato" dal quartiere in questione, si farà incapace di soddisfare gli intenti del Vecchio, questi ripiegherà sul figlio di Takeshi, "proiettile" appartenente al gruppo Yakuza di Kakihara, che, guarda tu, finirà con l'essere ucciso proprio da Ichi.
Uno dei momenti in cui la vena psicopatica del Vecchio emerge con più chiarezza, è quando, nel decimo volume, al telefono con una donna, parla del modo in cui utilizzava Ichi. All'inizio cadiamo nella trappola definitiva: forse, il bastardo, un fine superiore ce lo aveva, forse non ha fatto tutto per il suo piacere… Invece, no: quando attacca il telefono, capiamo che, ripeto, no, non è un buono che si è fatto prendere la mano dai propri metodi: è un individuo totalmente fuori di senno. Vediamo, in una serie memorabile di vignette, che il Vecchio, in pieno delirio solipsistico, sta, di fatto, parlando con un'operatrice di un Call Center - una sorta di "Telefono Amico" - come se stesse parlando con una sua socia. All'inizio siamo indotti a pensare che sia una psicanalista appartenente alla Polizia o a qualche altra Forza dell'Ordine, e, invece, poche vignette dopo comprendiamo che la donna, una impiegata del "Tokyo Hello Himawari Telephone", non lo prende assolutamente sul serio, ritenendolo un povero demente che dà sfogo ad una fantasia (emblematico il fatto che, appunto, pur trattandosi di una sorta di "Telefono Amico", la donna rida di lui, non mostrando alcuna empatia e, apparentemente, alcun senso morale).
Ecco, queste sono le parole del "Vecchio" (che, per inciso non è affatto un vecchio, ma un quarantenne che si è invecchiato di proposito, un fottuto maniaco manipolatore e giocatore d'azzardo che usa le persone per il suo divertimento), mentre si prepara ad iniettarsi steroidi, da cui è dipendente e che l'hanno trasformato in una sorta di nano mostruoso e con muscoli che paiono bozzi: "Quello che vorrei sono delle rovine silenziose, come un deserto… In cui non esiste distinzione tra ieri, oggi e domani. Non voglio lasciare in piedi nessuna delle cose che mi interessano… Però, se penso alle cose divertenti che ci saranno dopo la mia morte, non posso davvero morire".
Datemi retta: in Ichi The Killer niente è lasciato al caso…
E' l'opera di un mangaka perfido e geniale.
Non per niente, "Hideo" è il nome del protagonista di quello che sembra essere un altro ottimo manga: "I am a Hero" (una delle trascrizioni in ideogrammi di "Hideo", si puo' leggere come eroe, e egli stesso dice di se': "I am a hero").
E, guarda un po', cosa c'è nella libreria di "Hideo"?
I primi nove numeri di Homunculus…
Per finire: Ichi The Killer è un manga da leggere e, poi, una volta terminatolo, rileggere, per capire come, in buona sostanza, non sia altro che l'elaborato giochetto di un pazzoide totale (se vi chiedete di chi sto parlando, se del "Vecchio" o di Yamamoto stesso, fate voi…).
Alla prox,
D.


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Evicenda

Volumi letti: 10/10 --- Voto 8
[VOTO 8,5]

La prima cosa che mi ha affascinato è il fatto che fosse vietato e incellofanato perché non permettesse di esser sfogliato. Scusate l'informalità, ma: "Questa cosa mi ha attirato di brutto". Da qui ho deciso di prenderlo incuriosito anche dal fatto che fosse del 1998 e che fosse arrivato in Italia solo nel 2013, ben 15 anni dopo.

TRAMA
Giappone - Shinjuku. E'appena avvenuto un omicidio all'interno di un palazzo gestito dalla Yakuza. È proprio in questa stanza che un gruppo diretto da un vecchio sta pulendo tutto col suo team, cercando di non lasciar traccia e mascherare il massacro appena avvenuto. Come se non fosse successo nulla. Ma chi è stato a commettere tutto ciò? Ichi. Un ragazzo dall'aria comune, ma psicologicamente disturbato e psicopatico, con una forza sovraumana. Infatti ogni volta che si mette a piangere, o meglio "scoppia", si trasforma in un'arma letale tramite le sue abilità da karateka e grazie ad una lama posta dietro alla sua scarpa sinistra, è in grado di compiere tagli splatter, trucidando e macellando la gente. La deviazione mentale si evidenzia proprio in questo stato, perché tutto ciò gli crea un'ambivalenza psicologica: è contrario, ma ne gode tremendamente, masturbandosi sul posto al concludersi di ogni strage.
Il problema di fondo è che questa persona assassinata nella stanza è il capo del club Anjo e Kakihara ne é il braccio destro: un tipo violento, sadico depravato e masochista. Infatti solo quando compie atti di violenza come pungere, infilzare, tagliare, ustionare e staccare, su gli altri e a se stesso ha la sensazione di sentirsi vivo ed è proprio per questo che ne è alla ricerca. Il capo è l'unico che lo fa sentire vivo. Con il boss creduto sparito (e non morto), da qui partirà la ricerca di Kakihara per ritrovare il proprio leader con un suo gruppo personale, andando incontro anche ad altre realtà mafiose e a tutto quello che pensa possa aver a che fare con la sparizione del capo.

La trama di per se è articolata come un iper-Pulp, psicologicamente molto più profondo e perverso, con dei ritmi narrativi spaventosi: per certi aspetti geniali e allucinanti, ma soprattutto ultra congeniati. Inoltre bisogna sottolineare un'altra cosa. Ci troviamo a dei personaggi mai visti prima. Ichi è il protagonista, se così si vuol definirlo: un ragazzo che ha una caratterizzazione psicologica spaventosa e ben studiata. Però veramente….."mamma mia": Yamamoto è crudele e malato in questa rappresentazione. Certe situazioni che si andranno a creare sono veramente, ma veramente pesanti. Indubbiamente però la caratterizzazione dei personaggi è pregevole: soprattutto quella di Kakihara. Infatti è "l'antagonista" della situazione. Ma a differenza di Ichi, è molto più logico e forse, perché no, "passionale".
Qui le due parti non sono a "tesi e antitesi" perché i personaggi per vari aspetti sono simili: nessuno dei due è buono e tutte e due sono psicologicamente deviati (anche se in modo completamente differente). La dissomiglianza è che Ichi, dove non arriva con la logica, ci arriva con la forza e Kakihara dove non arriva con la forza ci arriva con la logica. Per questo ho preferito come personaggio quest'ultimo. Anche il vecchio e Kaneko sono ben caratterizzati ed ognuno, anche se con una piccola parte, risulta fondamentale per l'intreccio narrativo. Un elemento fondamentale e definitore di un Pulp.

La trama è un capolavoro a livello di congegno e articolazione narrativa. Anche se bisogna dire che per certi aspetti crolla di ritmo soprattutto nella metà (indicativamente dal volume 4-5 al 7-8) sia per l'eccessività di violenza ingiustificata che per il ritmo di per se o forse perché tutta questa violenza ingiustificata ne rende per certi aspetti difficile e fastidiosa la lettura.

DISEGNI
In molti trovano il disegno stupendo e per certi aspetti ben si sposa con la trama. Il tratto però è oggettivamente datato e vecchio tuttavia senza dar fastidio. Indubbiamente ogni tavola è sempre satura e piena di dettaglio, mostrando benissimo le scene di combattimento e le sadiche cornici (un po' troppo nel mio caso). Inoltre i flashback di Ichi son sempre disegnati con un effetto sfumato molto grasso che ben rendono l'idea, sostenendo il concetto di angoscia e disturbo del ragazzo. Su questo nulla da dire. Un disegno vecchio ma completo, che rende ancora oggi, soprattutto per i dettagli, riuscendo a sopportare, o meglio sostenere, sempre il ritmo frenetico della narrazione. Questa è sicuramente una nota impeccabile!

EDIZIONE
L'edizione è più che sufficiente, anche se la sovraccoperta non dà l'idea di resistenza né di copertura, il tutto 6,50 € (niente è regalato ma il prezzo è giustificabile). Inoltre il fatto che venga presentato incellofanato (dato il sadismo e disturbo del manga permettendolo di non sfogliarlo) lo rende anche per certi aspetti "imballato". La carta inoltre è più che buona, riuscendo a scorrere bene. Un po' apatica però l'edizione: su 10 numeri non vi sono né note di autori né di redattori. Sinceramente sono cose che rendono l'edizione più apprezzabile e vicina al lettore.

Concludendo…
Un capolavoro? Per me "ni". Nel senso che è un manga che ha una sua profondità e si vede. Il problema è che, a volte di più (soprattutto nei numeri centro-finali) e a volte di meno può dar oggettivamente fastidio. È veramente di una depravazione totale ed a volte ingiustificata, anche se bisogna ammettere che è tutto ciò che voleva Hideo Yamamoto. Ha fatto un gran lavoro per la resa che voleva dare. Una sceneggiatura veramente spastica e disturbata ma sicuramente geniale e accompagnata da un ritmo (soprattutto all'inizio e alla fine) veramente spettacolare e ricca di colpi di scena. Da star col fiato sospeso. E proprio per questo che cerco di dargli un voto il più razionale che posso.

Apro una piccola parentesi. Finito Ichi the killer ho visto Ichi the Killer - episode 0. Non un granché e anche qui troppo violento, ma ben descrive le realtà precedenti delucidando alcune piccole parti. Quindi ne consiglio la visione alla fine della lettura.

Ora. A chi consigliarlo? Lo consiglio a tutti quelli a cui piacciono i Pulp! Ma di quelli (scusate il termine da incellofanare) "bastardi forti": per stomaci duri e menti salde. Lo catalogherei proprio come un "Pulp Giapponese" ma non come quelli di Tarantino. Qui si va su tutta un'altra onda. Su aspetti molto più psicologici. Un'onda di depravazione, disturbo e oscenità.
Per me troppo forte. Indubbiamente è bellissimo il come viene affrontato l'aspetto psicologico e tutta la parentesi sulla caratterizzazione dei personaggi, ma ripeto, in modo troppo potente e cattivo, soprattutto su certe scene di una violenza veramente ingiustificata e fastidiosa.
Ma cosa c'è da dire…questo è Yamamoto. Questo è Ichi the Killer.


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Pan Daemonium

Volumi letti: 10/10 --- Voto 9
Non mi ha disturbato, né sconvolto, né fatto piangere, semplicemente "Ichi the killer" mi ha preso e coinvolto nella sue folli trame.
Non credo che Yamamoto riesca a raggiungere gli apici introspettivi e psicologici ottenuti con Homunculus, d'altronde non è questo lo scopo e la mira di quest'opera. Credo che, comunque sia, l'Autore abbia in un qualche modo cercato di porre in atto questi temi, ma l'ambientazione e le vicende han funto da muro. "Ichi the killer" è, più che altro, un manga d'azione, in cui il pensiero non ha il tempo di adagiarsi. Tutto avviene così velocemente, quasi senza una motivazione e per il pretto piacere di avvenire. Così abbiamo Ichi, un killer dai problemi mentali più che espliciti, un vecchio che funge da tessitore di trame nascosto dietro al velo ed un gruppo di yakuza composto da macellai, psicolabili e pervertiti. Ovviamente questo connubio porta alla violenza sfrenata, sanguinolenta e pornografica. Non so esattamente come Yamamoto abbia fatto, ma questa violenza fine a sé stessa (è così, non si può asserire che ci siano ragioni di "denuncia" o via dicendo) viene dall'Autore trasformata in un qualcosa strettamente legato alle vicende ed ai personaggi, un qualcosa che non può non esserci, che è filosoficamente necessario.
Come ho detto, l'introspezione ed il realismo non fanno da padroni, a mio parere, dacché l'irrazionale diviene molto prepotente e scavalca tutto ciò che gli si para attorno, per questo motivo il finale non è stato di mio gradimento. Arrivati al decimo volume sostanzialmente il lettore ha compreso tutto su Ichi, sul suo passato, sulla forza con cui il vecchio preme la mente del ragazzo, aspetta unicamente di assistere allo "scontro finale" e comprendere perché il tutto sia avvenuto. Ecco, il "perché" tecnicamente dovrebbe essere una spiegazione psicologica o almeno logica, non potrebbe essere altrimenti, ma si risolve nel nulla. Il lettore non ottiene alcuna risposta e rimane spiazzato. Quella psicologia che si è cercato di instillare ha nuovamente perso contro l'irrazionale e contro il cinismo nichilistico. Non dico affatto che sia un male, anzi, ma ciò che denuncio è il tentativo cosciente o meno (o magari percepito unicamente da me) di dar vita ad una svolta razionale che non si poteva avere e che di fatto non si è avuta.

I disegni non sono ottimi come nel successivo Homunculus, ma la capacità di Yamamoto di descrivere gli stati d'animo semplicemente inquadrando un volto, il silenzio che spesso traspare dalle pagine, dove solamente i tratti dei protagonisti parlano, fan capire cosa vogliono, cosa pensano, quindi, in sostanza, la grandissima capacità di regista di Yamamoto sono sempre presenti e saranno poi migliorati in Homunculus.

Non lo consiglio. Non è una lettura fondamentale per il lettore medio.


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rocktd

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
Attenzione: Ichi the killer è violento.
Un capolavoro violento accostabile a Pulp Fiction ma più efferato, più lugubre, più stomachevole e più splatter. Ichi nasce nella violenza, fuso con essa, vive di vendetta e combatte la sua surreale battaglia psicopatica per dare senso alla propria esistenza.

Il corpo in Ichi the killer è cosa strana: in un momento considerato come un tempio, da curare ed allenare magari andando in bicicletta, un attimo dopo lacerato e sottoposto ad atroci e insopportabili torture, fisiche e psicologiche, più tardi ancora oggetto di desiderio sessuale o di ripugnanza che fa chiudere gli occhi, per poi riaprirli e guardare ancora quel che accade nelle splendide pagine del manga di Yamamoto.

Ne è stato tratto un film da Ichi the killer. E' ancora più esagerato del fumetto, adattato da quel genio squilibrato di Takashi Miike, e che è costato vagonate di sangue. Il consiglio è di guardarlo per ottenere una catarsi. Per non distogliere lo sguardo dal lato brutale della vita, da quella parte scomoda della verità che tendiamo sempre e spontaneamente a rimuovere.

Per quanto riguarda la trama basti sapere che in un mondo dominato dalle organizzazioni criminali, un gruppo non proprio di rispettabili eroi ha elaborato un viscido piano per far scoppiare, dal suo stesso interno, l'odioso mondo del crimine: uccidendo e facendo scomparire un importante Boss, il gruppo mira a mettere gli uni contro gli altri gli Yakuza che controllano il territorio. Ichi è la pedina più importante di questo pericoloso e folle piano. Una pedina non proprio sotto controllo. Forse a causa del suo triste passato Ichi prova a restituire ciò che ha subito: violenza.

Le tavole sono impeccabili così come la caratterizzazione dei singoli personaggi. I volti molto espressivi, capaci di deformarsi oltre l'umano (così come richiede la sceneggiatura) in espressioni perfettamente in linea con la propria l'indole mostruosa.

C'è davvero tanta qualità nel manga di Yamamoto, la sua è una violenza d'autore, rivolta a chi non sviene di fronte al sangue, a chi è capace di guardare in faccia il male fine a se stesso, senza pietrificarsi ma trovando la forza di reagire.
Perchè, forse, è la nostra stessa società civile a fondarsi sulla necessità della violenza. E' quanto accade nelle società degenerate. Se ne potrebbe fare a meno? Dopo aver letto Ichi the killer sono sicuro che rispondereste di sì.

Consigliato a tutti gli adulti. Da tenere lontano dalla portata dei bambini e di chi non vuole crescere mai.

Bel manga!

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Bel manga!

Volumi letti: 10/10 --- Voto 9
Questo manga non potrà assolutamente lasciarvi indifferenti, a meno che non siate degli psicopatici o non abbiate perso la facoltà di provare emozioni!
Senza dubbio è una delle storie più disturbanti e violente che io abbia mai letto. Il protagonista, Ichi, è folle, e non è l'unico a esserlo in questo seinen adrenalinico.
La trama è molto cruda, molto pulp, semplice ma niente affatto scontata. I contenuti sessuali espliciti non mancano, ma sono inseriti sempre con uno scopo ben preciso, non certo per il mero gusto di inserire scene a luci rosse che non contribuiscono in niente all'avanzamento della storia, come fanno alcuni.
I personaggi per lo più sono ben caratterizzati, alcuni non sono granché realistici, ma questo non toglie nulla alla bellezza del manga. Ichi secondo me è il personaggio più interessante, oltre che, manco a dirlo, il più inquietante. Complessato fino all'inverosimile, capace di trasformarsi in una macchina per uccidere in un battito di ciglia: ecco com'è Ichi.
I disegni sono un po' grezzi a volte, questa è l'unica cosa che davvero non mi ha soddisfatto del tutto. Nonostante lo stile di disegno di Yamamoto sia più che apprezzabile.
Insomma, se siete amanti di questo genere di manga psicologicamente contorti, buttatevi pure nella lettura!


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__Nergal__

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
"Ichi the killer"; iniziai a leggere questo manga spinto dalla voglia di un seinen violento e senza peli sulla lingua.
Maledetto sia quel giorno. Impossibile sarà per me scordare il terrificante sorriso di Ichi o lo sguardo "alla Joker" di Kakihara, i due personaggi principali.

Ogni pagina è talmente pregna di sofferenze, soprusi e violenza che talvolta risultano quasi disturbanti.
Lo stile dell'autore è stupendo, molto realistico e direi quasi cinematografico nelle inquadrature e nei primi piani. Tutto ciò non fa che contribuire al senso di realisticità che pervade l'opera nonostante sia volutamente esagerata nei personaggi e nelle situazioni.

La gran parte della storia si svolge in un palazzo dove vivono molto membri della yakuza, all'interno del quartiere a luci rosse di Shinjuku, un posto malfamato dove la parola "legalità" non è presente nel vocabolario di nessuno, le uniche leggi da seguire sono quelle dettate dal proprio clan.
La trama è una sorta di caccia alla volpe, yakuza alla ricerca del proprio boss che non sono altro che marionette nelle mani dell'abile JiJi, un "vecchietto" molto astuto che è anche colui che comanda Ichi.
Seppur sembri un classico inseguimento (non che ciò sia un difetto o una bruttura) solo il finale sarà in grado di togliere il velo di mistero che neppure sapevamo ci fosse.

Proprio Ichi, colui che credevo uno spietato killer, si è rivelato un personaggio dalle molte facce, un normale ragazzo piagnucolone che si trasforma in una spietata macchina di morte oltre ad essere un maniaco sessuale e un pervertito di prim'ordine; secondo solo a Kakihara probabilmente.
Nonostante personaggi come loro due siano assurdamente esagerati (gli aggettivi si sprecherebbero per descriverli) le situazioni in cui sono calate sono tristemente realistiche: prostituzione, stupri, omicidi a sangue freddo e torture al limite dell'umano.
Il tutto ovviamente descritto meticolosamente da dei disegni pressoché perfetti che non fanno altro che aumentare l'orrore e lo spaesamento del lettore.

"Ichi the Killer" è un capolavoro ma sicuramente non è per tutti, anzi, lo sconsiglierei alla maggior parte della gente che non riuscirebbe ad andare oltre al primo volume sconcertata e schifata da cosa la mente umana può generare.

Per chi non avesse timore di avventurarsi in questo mondo di pazzi e pervertiti la lettura è d'obbligo sembra quasi un Tarantino in versione mangaka, cattivo esagerato e senza pietà. Stupendo.


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Thorgrim

Volumi letti: 10/10 --- Voto 9
Oltragioso. Disturbante. Perverso. Esaltante.
Queste sono le prime parole che balzano alla mente leggendo "Ichi the Killer", seconda opera a lungo termine del navigato Hideo Yamamoto, mangaka dalla abile capacità narrativa nonchè notevole talento artistico. Yamamoto riesce magistralmente a dare vita a personaggi dall'identità disturbata, violenta e senza alcuna percezione del mondo esterno, il cui unico scopo è quello di dare sfogo agli istinti più brutali ed insensati del genere umano lasciando il lettore a dir poco tramortito.

La storia si sviluppa attorno alle vicende di Ichi e del gruppo di "ripulitori" di cui fa parte in veste di esecutore. Fin dalle prime tavole si percepisce la fantasia perversa dell'autore a cominciare dallo stivaletto munito di lama con cui Ichi uccide i suoi bersagli sfruttando le innate doti di karateka, continuando poi con personaggi secondari dai toni a dir poco grotteschi (fra i tanti troviamo un malato di sadomasochismo ed un necrofilo). Se in opere come "Elfen Lied" la diversità è vista come motivo di emarginazione e dolore, in "Ichi the Killer" Yamamoto riesce a tramutare l'instabilità mentale dei protagonisti in qualcosa che caratterizza ai limiti del comico, un piccolo universo capace di rendere "normale" ciò che normalmente rifiuteremmo. Anche i disegni, molto dettagliati e realistici, risultano motivo in più per innamorarsi di quest'opera.

Se Yamamoto aveva intenzione di divertirsi realizzando quest'opera direi che c'è riuscito ampiamente. Vivamente consigliato agli amanti del fumetto adulto o in generale delle opere dal forte impatto visivo.


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handracker

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
Inizio questa mia recensione voglio dare un aggettivo a questo "pezzo d'arte", aggettivo forse banale ma che rappresenta più questa opera è toccante, sì toccante perché ti va a "colpire" quella parte di te che non sai di avere, la parte emotivamente debole che ci hanno insegnato da sempre a proteggere, ovvero la sfera emotiva. Chi penserebbe mai di rimanere disgustato e allo stesso tempo incantato da un insieme di disegni e di parole? Perché è di questo che si tratta, di piccole pennellate su tela bianca, come un quadro, un quadro talmente perfetto da rimanerci sconvolto.
Ichi the Killer è pura poesia perversa, che non fa sconti a nessun personaggio, tira fuori la parte peggiore e più debole da ognuno di essi; il masochismo, la perversione, il sadismo e per finire mette a nudo uno degli istinti primordiali dell'uomo che più si tende a nascondere, il pianto, il fattore scatenante della "crudeltà buona" di Ichi, il numero 1, una crudeltà fatta di allucinazioni e di traumi infantili.

Un'opera purtroppo inedita in Italia ma fortunatamente reperibile in scan, assolutamente consigliata per chi vuole qualcosa in più di un semplice splatter, qualcosa in più di un semplice manga psicologico, qualcosa che ti resti dentro e ti faccia entrare per tutta la lettura in un mondo diverso da quello odierno, perché "Ichi the Killer" è un vero e proprio mezzo per uscire fuori dalla realtà, il maestro Hideo Yamamoto ti trasporterà in un mondo per certi versi simile al tuo e per altri fortunatamente diverso, ti farà vivere un'esperienza unica che ricorderai a distanza di anni dalla lettura, proprio come me.


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Robocop XIII

Volumi letti: 1/10 --- Voto 9
Koroshiya Ichi è un manga (1998) di Hideo Yamamoto, autore che si è sempre contraddistinto per delle tematiche ben lontane dall'ideale mainstream.
Dal manga è stato tratto uno stupendo film di Takashi Miike (2001), che vanta tra gli attori un Tadanobu Asano in formissima e il famoso regista cyberpunk Shinya Tsukamoto. Esiste inoltre un mediometraggio animato (2002) che fa da prequel al film e in cui a dare la voce a Kakihara è proprio Takashi Miike.

Ma vediamo nel dettaglio cosa offre questo manga.
Sangue e sperma. Detto così può sembrare un pelino esagerato, sono costretto ad ammetterlo, ma la verità è che Yamamoto riesce ad unire questi due elementi in modo sublime, creando perle di violenza di una bellezza tale da non risultare trash. Le scene cult non si contano, e litri di inchiostro vengono utilizzati per disegnare sangue e sperma, uno simbolo del dolore e l'altro del piacere.
Ma quando piacere e dolore si incontrano, ecco nascere uno dei personaggi migliori in assoluto, Kakihara, uno yakuza sadomasochista che non mancherà di torturare gente per tutti i capitoli. Ma se torturare gente soddisfa il suo lato sado, quello masochista rimane a digiuno, dopo che il capo del suo clan, l'unico che riusciva a soddisfarlo sotto questo punto di vista, viene ucciso da delle strane persone. Ed è da qua che inizia tutto.

Non fatevi un'idea sbagliata, questo non è tutto ciò che ha da offrirvi questo manga. La sceneggiatura infatti è ben congegnata, la storia ben sviluppata, i dialoghi eccezionali e ogni tassello non mancherà di andare al suo posto. I personaggi sono caratterizzati ottimamente, pure i personaggi secondari hanno un profilo ben studiato e il disegno pulito e personale dell'autore aiuta nello scopo.
Inoltre, seppure avete visto il film - che si attiene in modo abbastanza rigido a quanto descritto - il manga risulterà lo stesso una lettura avvincente, poco importa se saprete già come va a finire.

Ichi the Killer è un manga pensato, che riesce a trasformare la violenza in bellezza.
Io ho trovato molte delle torture e violenze, per come le rappresenta Yamamoto, quasi poetiche, ma sarei un pazzo a non dire che si tratta di un manga abbastanza esagerato e non adatto a un pubblico giovane, sebbene per quanto mi riguarda le uniche scene che mi hanno fatto dire: "Hey! Questo è un po' esagerato!" sono quelle che contemplavano le zone erogene del corpo umano.


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Tormi

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
Ichi the killer è un seinen scritto e disegnato da Hideo Yamamoto, attualmente senza pubblicazione in Italia, e conta 10 volumi.

Ichi the killer si basa fondamentalmente su due figure contrapposte ma dal modo di vivere più o meno simile, entrambe legate dalla violenza a tal punto da amarla profondamente eccitandosi al solo pensiero di provarla sul proprio corpo: Kakihara, yakuza masochista, è il capo di una delle più rispettabili associazioni mafiose giapponesi, mentre Ichi, giovane di 22 anni, apparentemente timido e gentile, ha una psicologia contorta essendo mentalmente disturbato.
Da qui partono due storie completamente differenti ma che alla fine si rivelano profondamente unite, che si alternano fino a diventare la stessa verso la conclusione.
Tutta la vicenda (più o meno tutta la trama del manga) si svolge sotto i comandi di Jijii, un vecchio che, per ristabilire la sua pace interiore, muove come un burattino la vita di Ichi, che, a sua volta, con la sua forza nei calci riesce a cambiare anche la vita dello yakuza, secondo le aspettative del burattinaio Jijii.

10 alla storia, unica nel suo genere è davvero strutturata nel migliore dei modi direi, senza nessuna sbavatura stilistica.
10 ai disegni, non ho bisogno di commentare i disegni di Hideo Yamamoto che sono eccellenti sotto ogni punto di vista.
8 alle copertine dei volumi giapponesi .
SV all'edizione dato che non è pubblicato in Italia ma, solo in lingua originale.

Voto globale: 10-
Considero questo manga davvero una perla sensazionale e spiazzante in ogni suo aspetto. Ogni volumetti si fa divorare quasi come Ichi divora le sue prede, davvero credo sia un must per gli amanti dei manga e dei fumetti in generale, spero solo che prima o poi qualcuno lo porti in Italia perché autori come Hideo Yamamoto meritano un successo oltre le mura di casa propria perché fa lavori davvero stupefacenti dalla prima all'ultima pagina.
Sconsigliato alle persone di stomaco debole perché è un manga davvero molto molto crudo. Buona lettura.

Utente1594
Utente1594

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
“Ichi The Killer” è pulp.
E’ un manga pulp come ve ne sono pochi.
Un concentrato di efferatezze, di situazioni macabre, di crimini e di vendette.
Un’opera che colpisce dritto dritto allo stomaco del lettore, che lo disgusta, lo nausea. Un’opera che gli propone vicende dai contenuti forti, come forte è il disegno, come forte è la psicologia dei personaggi, come forte è l’incipit iniziale.

La storia è semplice: si perdono le tracce del boss del clan Anjo: è vivo o morto? E se è morto, chi l’ha ucciso? Perché?
E’ questa la miccia che farà scoppiare la bomba, una bomba carica di morte, di torture, di cacce all'uomo, di flash back. Ogni pagina sfogliata rende i protagonisti più umani, ogni vignetta è necessaria, ogni inquadratura è il risultato d’uno studio approfondito della psicologia dei protagonisti: Hideo Yamamoto vuole rappresentare un mondo veritiero, un “Kabukichou” (quartiere a luci rosse in cui sono ambientate le vicende) reale, non fasullo. Le pagine del manga diventano così fotografie, fotografie di luoghi e di gente… di gente complicata; di gente che soffre, che conosce la paura, la parola “morte”; di gente particolare, stramba se vogliamo, ma non abbandonata a sé stessa nel corso della storia, ma seguita fino alla fine. Se devo essere sincero è questo che m’ha affascinato di più in tutta la lettura: i protagonisti, nella loro “pazzia” sono estremamente coerenti: il timoroso piange, il sadico ammazza, il saggio medita, e così via. Non leggerete le gesta di superuomini né di antagonisti spietati.

Parliamo dei protagonisti principali: Ichi e Kakihara.
Chi è Ichi? E' un ragazzo instabile psicologicamente, un ragazzo debole, timoroso, dalla grande sensibilità, una "vittima"... fatelo piangere e vi ridurrà in pezzettini.
Chi è Kakihara? E' un sadico, un masochista, sempre sull’orlo del dolore estremo, sempre alla ricerca di qualcuno che lo possa accontentare sotto questo punto di vista.
La trama richiede necessariamente, come avrete letto, d’una preda e di un predatore: ma… chi è la preda e chi il predatore? Chi insegue chi?
Davanti agli occhi del lettore si svolgerà uno dei più grandi inseguimenti mai disegnati nella storia del fumetto orientale. Yamamoto li lega dallo <i>stesso feeling che lega il topolino Jerry al gatto Tom</i>.
Solo verso il finale, esplosivo, inatteso, secco e grandioso, si capirà realmente chi fosse l’antagonista e chi il protagonista.

Il character design è perfetto. Graficamente Ichi è l’unico personaggio d’una certa bellezza ed infantilità esteriore, per il resto tra yakuza e prostitute si presenta come un’opera certamente non per ragazzini: le cicatrici, le bruciature di sigarette, i denti spaccati, i tagli deformano i visi e i corpi, non li rendono più graziosi.
Ma non stiamo parlando di puro splatter, termine che indica sangue e carne viva senza un suo perché, qua ogni azione violenta ha uno scopo... a volte più, a volte meno chiaro.
Hideo Yamamoto non è partito con l’idea di raffigurare dolore, sofferenza e brutalità senza senso, ma di presentare una società che non può farne a meno.

L'epilogo mozzafiato e poetico del manga, riassume tutta la bravura e la grandezza narrativa di questo autore… imperdibile.
Consigliato a chiunque ritenga di avere abbastanza coraggio per leggerlo.