logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 2
hachi_rosa92

Volumi letti: 2/2 --- Voto 10
Questa storia è stata una meravigliosa scoperta. E' l'incontro di due anime, due caratteri, due esperienze di vita diverse ma anche sfaccettate. L'elemento shounen-ai emerge, a un certo punto, con naturalezza e si insinua nella storia senza diventarne il tema principale, ma integrandosi nella relazione tra i due protagonisti e aggiungendo, invece che togliere, profondità. C'è un'enorme capacità introspettiva e lo stereotipo non esiste. Insomma, se cercate una storia ben fatta, da leggere e rileggere... è qui.


 3
Arashi84

Volumi letti: 2/2 --- Voto 9
Capire con la mente, sentire con il cuore.

«Quando mi svegliai, non c’era più alcun rumore. Nemmeno dell’orologio
o delle macchine. Fu una mattina estremamente silenziosa.
Ricordo che mi sentii terribilmente solo.»

Nel mondo di Kohei i suoni intorno a lui sono come un sibilo: non esistono i rumori assordanti del traffico dell’ora di punta, della sveglia che suona imperterrita al mattino, né le urla dei bambini che giocano nel cortile del palazzo. Questa quiete, solo apparentemente paradisiaca, è causata dai suoi problemi di udito; da quel lontano inverno, infatti, Kohei ha smesso di "sentire" la vita che lo circonda.

Le incomprensioni, l’intolleranza e il pietismo che ha dovuto fronteggiare durante l’adolescenza, lo hanno portato a chiudersi in se stesso, tenendo lontano chiunque dal suo mondo ovattato. Quando però incontra Taichi, il vivace collega universitario, la sua vita inizia a cambiare, prendendo una direzione allegramente rumorosa, che allontana quell’ingiustificato senso di colpa e isolamento.

Galeotto fu il bento! In cambio di un cestino del pranzo al giorno, Taichi diventa il prendi-appunti di Kohei, aiutandolo così nei suoi studi.
Il sorriso di Taichi, il suo modo di parlare, di vivere e di accettare Kohei come amico indipendentemente dal suo handicap, conducono il giovane protagonista verso un nuovo mondo, lontano da quel bozzolo di solitudine in cui si era inconsapevolmente barricato.

Hidamari ga kikoeru – I Hear the Sunspot nasce nel 2013 dalla matita di Yuki Fumino e viene serializzato sulla rivista Canna. Terminato in due volumi, l’autrice riparte con Hidamari ga Kikoeru – Limit, suo sequel naturale.

Quella di Kohei potrebbe essere, da un certo punto di vista, una storia triste ma tutto sommato meno sfortunata di altre; dopotutto, il ragazzo si regge ancora sulle sue gambe e può costruirsi in ogni caso una vita soddisfacente. E Kohei questo lo sa, ma una disabilità ti cambia comunque la vita, cambia la percezione di te stesso e quella che gli altri hanno di te: mentre il senso di colpa ti attanaglia, il mondo intorno rischia di scambiare la pietà con l’empatia, la consapevolezza di un problema con il volerti salvare per autocompiacimento. Così il ragazzo smette di esistere, si limita a respirare.

«Se non ci senti, mica è colpa tua!»

Taichi, che vive all’insegna della schiettezza, non vede i problemi di udito dell’amico come una barriera o un ostacolo, li accoglie invece come parte della sua persona, come caratteristica forte ma non unica né limitante. Così in Kohei si riaccende la speranza di essere visto e trattato come una "persona" e non come un disabile; intraprende un percorso di autoconsapevolezza, che lo porterà a scrollarsi di dosso quanto più possibile quel senso di colpa, quel peso schiacciante di una condizione che, paradossalmente, diventa sempre più forte e oppressiva a causa della superficiale compassione di chi lo attornia.

In una situazione del genere può forse non sbocciare l’amore? Come può il cuore di Kohei non essere colpito dalla gentilezza dell’amico, dal suo affetto e dal suo invidiabile modo di vivere? Mentre il suo udito peggiora, il rimpianto di non poter più sentire quella voce cresce, scava nel profondo del suo cuore e lo mette a nudo, impietosamente, davanti ai suoi sentimenti ormai inarrestabili.

«Potrò non riuscire più a sentire altro. Ma la tua voce, Taichi…
perché continuo a sentirla sempre forte e chiara?»

Con Hidamari ga kikoeru Yuki Fumino si dimostra un’autrice dalla grande sensibilità e dolcezza narrativa, costruisce una storia che riesce a essere al contempo semplice e profonda, delicata e forte, fatta di rossori e sorrisi che parlano al cuore, che nascondono la vera essenza di due ragazzi come tanti che vogliono vivere, andare avanti e amare se stessi, la vita e la persona a loro più cara.

Accompagnandosi con un tratto delicato e leggero, la Fumino ci trasporta in un mondo fatto di silenzi, di parole dette con la bocca e sentite con il cuore; e ogni espressione sul volto di Kohei e Taichi ci riporta alle loro emozioni, a un universo interiore incerto e in subbuglio, pronto a esplodere da un momento all’altro, a gridare, a farsi sentire da tutti nonostante tutto.

Hidamari ga kikoeru – I Hear the Sunspot viene pubblicato da Flashbook Edizioni nella classica edizione dell’editore con sovraccoperta, al prezzo di 6.90€ per il primo volume e 7.50€ per il secondo, ben più corposo. recentemente, il già accennato sequel, Limit, è stato annunciato dall'editore sulla sua pagina Facebook. L'uscita è prevista per Giugno 2018.
Dal manga è stato tratto anche un film live action trasmesso nei cinema giapponesi nella primavera del 2017.

«Fino a qualche tempo fa, mi ero dimenticato di come si ridesse o ci si arrabbiasse.
A quanto si possa voler fare qualcosa per qualcuno. Non pensavo più a nulla,
mi limitavo a respirare e basta. […] E anche se mi chiedessero se volessi
ripartire da zero, sono certo che sceglierei di nuovo questa vita.
Perché incontrare Taichi mi ha reso felice.»

Hidamari ga Kikoeru – I hear the Sunspot è un manga dolcissimo e romantico che non racconta una favoletta, anzi, ci fa capire come l’amare qualcuno ci metta di fronte a noi stessi, costringendoci a distruggere, anche con grande fatica, quelle barriere che ci siamo costruiti attorno, per poter pienamente accogliere l’altra persona così come siamo e per come lei ci ama.
Le delicatezza con cui l’autrice racconta della disabilità di Kohei, del mondo intorno a lui, del suo dolore e di come esso venga percepito dall'esterno, ci permette di vivere una storia forte e gentile, che mostra in ogni sua pagina la resilienza dell’essere umano, la sua capacità di rialzarsi e vivere, e dimostra che non siamo quello che gli altri vedono, quello che noi ci condanniamo a essere. Non siamo né i nostri limiti né le nostre (dis)abilità.

A volte per capirlo e per salvarci basta una parola e Kohei, fortunatamente, quella parola l’ha sentita. Nonostante tutto.