Rent a Girlfriend
"Rent a Girlfriend" è un manga scritto e disegnato da Reiji Miyamjima. Consiglio la serie a chi desidera la solita commedia romantica leggermente ecchi per staccare dalle solite letture più pesanti.
La trama parla di Kazuya, un ventunenne sfigato e di poco successo tra le donne. Caduto in depressione dalla fine di una relazione, deciderà di acquistare una ragazza a noleggio su una applicazione apposta. Da qui si troverà in svariate situazioni imbarazzanti e comiche e tutti gli altri clichè del genere. i disegni sinceramente li trovo abbastanza bruttini e la trama, come avrete intuito, è un copincolla che di originale ha ben poco. Nonostante ciò, l'opera è perfetta se si viole qualcosa di leggero e spensierato. I personaggi non sono un granchè, totalmente stereotipati. L'autrice si sforza a rendere più profondi i protagnisti, fallendo comunque abbastanza tristemente. La sceneggiatura è abbastanza mediocre e alcuni colpi di scena di minore importanza si possono intuire facilmente. Nonostante ciò, troviamo comunque un'opera non poi così malvagia come altre e che si fa leggere abbastanza volentieri quando si è stanchi. In generale non si ha molto da dire su questo manga. Se non volete spendere soldi fate prima a vedere l'anime su Crunchyroll, dato che sta anche per uscire la seconda stagione.
Verdetto: manga mediocre da tutti i punti di vista critici (trama, sceneggiatura e carachter design), ma che comunque può andare bene se si desidera un'opera del genere spensierata e tranquilla.
La trama parla di Kazuya, un ventunenne sfigato e di poco successo tra le donne. Caduto in depressione dalla fine di una relazione, deciderà di acquistare una ragazza a noleggio su una applicazione apposta. Da qui si troverà in svariate situazioni imbarazzanti e comiche e tutti gli altri clichè del genere. i disegni sinceramente li trovo abbastanza bruttini e la trama, come avrete intuito, è un copincolla che di originale ha ben poco. Nonostante ciò, l'opera è perfetta se si viole qualcosa di leggero e spensierato. I personaggi non sono un granchè, totalmente stereotipati. L'autrice si sforza a rendere più profondi i protagnisti, fallendo comunque abbastanza tristemente. La sceneggiatura è abbastanza mediocre e alcuni colpi di scena di minore importanza si possono intuire facilmente. Nonostante ciò, troviamo comunque un'opera non poi così malvagia come altre e che si fa leggere abbastanza volentieri quando si è stanchi. In generale non si ha molto da dire su questo manga. Se non volete spendere soldi fate prima a vedere l'anime su Crunchyroll, dato che sta anche per uscire la seconda stagione.
Verdetto: manga mediocre da tutti i punti di vista critici (trama, sceneggiatura e carachter design), ma che comunque può andare bene se si desidera un'opera del genere spensierata e tranquilla.
Nelle intenzioni iniziali di questa opera c’era sicuramente la voglia di staccarsi un po’ dalla classica romcom shonen, in fondo abbiamo protagonisti adulti che frequentano il college e un tema centrale legato al “noleggiare” una ragazza, pratica insolita ma molto diffusa in Giappone (e non solo) purtroppo questo tema così particolare non viene per niente approfondito all’interno nel corso della storia, ha solo il solito risvolto già visto di trasformare un amore “falso” in un amore vero e proprio.
Tematiche a parte il problema principale di quest’opera risiede sicuramente nel suo Ritmo narrativo, i personaggi e la storia fanno un passo avanti e quattro indietro, tanto che sembra di ritrovarci in un vero e proprio loop... abbiamo capitoli e situazioni che si ripetono in continuazione anche a distanza di pochissimi capitoli, veri e proprio capitoli esattamente identici... per fare un esempio lampante basta guardare il nostro protagonista, ci saranno una trentina di capitoli in cui ogni volta che vede la bella Chizuro vestita in un qualunque modo inizierà a guardarla, esaminarla e praticamente la scannerizza da testa a piedi... elogiando e descrivendo a dettaglio il mondo in cui è vestita, il suo stile, le sue forme, i suoi capelli, la sua presenza angelica, quanto è bella, perfetta ecc... arrossendo, buttando occhiatine mentre fa la scena muta, questi capitoli e situazioni continuano a ripetersi in modo disarmante e praticamente sfiancante per il lettore, medesima cosa per i capitoli dei dubbi del protagonista (in capace di evolversi in maniera concreta) e negli appuntamenti o situazioni con le varie ragazze... Infatti purtroppo anche andando ad analizzare gli altri personaggi si ricade in comportamenti ripetitivi e progressi quasi inesistenti:
-Chizuro sarà un continuo di passi da formica nell’ammettere i suoi sentimenti nonostante il protagonista faccia i salti mortali per lei, si passa praticamente a fasi al limite del ridicolo da “è solo un cliente, un cliente importante, un amico, grande amico, non mi piace” fino addirittura a frasi praticamente assurde del tipo “non non mi piace”, insomma un personaggio estremamente ermetico messo in una narrazione già lenta di suo.
-Ruka personaggio poteva rivelarsi interessante, data la sua condizione particolare nel soffrire di un battito cardiaco lento o irregolare e nel cercare la persona in grado di farle battere il cuore forte, purtroppo viene messo subito in chiaro che non ha alcuna possibilità data l’ossessione del protagonista verso Chizuro, infatti l’autore la utilizza esclusivamente come “cockblock” per arrestare bruscamente qualunque sviluppo tra i due protagonisti e tirare letteralmente il freno a mano intromettendosi.
-Mami personaggio contorto, viene utilizzato come cattiva della storia ma il mangaka non si sofferma neanche un attimo a spiegarne per bene le motivazioni e anche lei viene giusto ritirata fuori quando fa più comodo per fare da ostacolo a gli sviluppi.
-Rumi in fine senza alcuno scopo narrativo, senza alcun dialogo e tirata fuori solo per far sentire meglio il protagonista con sé stesso quando serve, c’è di positivo che almeno il personaggio non parla quindi non dice neanche niente di stupido, ma resta rilegata al ruolo di comparsa quasi mascotte giusto per dare un clima di “carineria” alle situazioni.
Insomma il manga è un continuo di progressi lumaca, passi indietro e personaggi usati in modo ciclico e solo per necessità, tutto è in funzione del rallentare il più possibile una storia che poteva concludersi in 100 capitoli e che invece supererà abbondantemente i 200.
Anche il paneling non aiuta a spezzare il clima e la sensazione di continua ripetitività che circonda il manga, infatti il mangaka nella maggior parte dei capitoli riutilizzerà lo stesso schema visivo mettendo a fine del capitolo una doppia pagina senza sfondi con solo una frase che dovrebbe avere un qualche impatto significativo (ma che non ha dato la mancanza di progressi concreti) o creare continui ma falsi cliffhanger.
Nonostante questo problema bisogna però fare i complimenti al disegno del manga, davvero ottimo ma soprattutto al character design, c’è in particolare un grande impegno, attenzione e ricerca da parte del mangaka nella cura dell’abbigliamento delle protagoniste (sempre diversi e vari) e nelle acconciature, oltre a tutto questo c'è anche molta cura nell'espressività visiva dei vari personaggi.
Insomma "Rent a girlfriend" è una romcom decisamente deludente, con un tema principale interessante ma che viene praticamente inutilizzato ne esplorato a fondo come meriterebbe. Un manga con protagonisti adulti a cui però è stata data una mentalità da ragazzini incapaci di una crescita costante e decisa, ma soprattutto con uno dei ritmi narrativi peggiori che io abbia mai letto. Da evitare.
Tematiche a parte il problema principale di quest’opera risiede sicuramente nel suo Ritmo narrativo, i personaggi e la storia fanno un passo avanti e quattro indietro, tanto che sembra di ritrovarci in un vero e proprio loop... abbiamo capitoli e situazioni che si ripetono in continuazione anche a distanza di pochissimi capitoli, veri e proprio capitoli esattamente identici... per fare un esempio lampante basta guardare il nostro protagonista, ci saranno una trentina di capitoli in cui ogni volta che vede la bella Chizuro vestita in un qualunque modo inizierà a guardarla, esaminarla e praticamente la scannerizza da testa a piedi... elogiando e descrivendo a dettaglio il mondo in cui è vestita, il suo stile, le sue forme, i suoi capelli, la sua presenza angelica, quanto è bella, perfetta ecc... arrossendo, buttando occhiatine mentre fa la scena muta, questi capitoli e situazioni continuano a ripetersi in modo disarmante e praticamente sfiancante per il lettore, medesima cosa per i capitoli dei dubbi del protagonista (in capace di evolversi in maniera concreta) e negli appuntamenti o situazioni con le varie ragazze... Infatti purtroppo anche andando ad analizzare gli altri personaggi si ricade in comportamenti ripetitivi e progressi quasi inesistenti:
-Chizuro sarà un continuo di passi da formica nell’ammettere i suoi sentimenti nonostante il protagonista faccia i salti mortali per lei, si passa praticamente a fasi al limite del ridicolo da “è solo un cliente, un cliente importante, un amico, grande amico, non mi piace” fino addirittura a frasi praticamente assurde del tipo “non non mi piace”, insomma un personaggio estremamente ermetico messo in una narrazione già lenta di suo.
-Ruka personaggio poteva rivelarsi interessante, data la sua condizione particolare nel soffrire di un battito cardiaco lento o irregolare e nel cercare la persona in grado di farle battere il cuore forte, purtroppo viene messo subito in chiaro che non ha alcuna possibilità data l’ossessione del protagonista verso Chizuro, infatti l’autore la utilizza esclusivamente come “cockblock” per arrestare bruscamente qualunque sviluppo tra i due protagonisti e tirare letteralmente il freno a mano intromettendosi.
-Mami personaggio contorto, viene utilizzato come cattiva della storia ma il mangaka non si sofferma neanche un attimo a spiegarne per bene le motivazioni e anche lei viene giusto ritirata fuori quando fa più comodo per fare da ostacolo a gli sviluppi.
-Rumi in fine senza alcuno scopo narrativo, senza alcun dialogo e tirata fuori solo per far sentire meglio il protagonista con sé stesso quando serve, c’è di positivo che almeno il personaggio non parla quindi non dice neanche niente di stupido, ma resta rilegata al ruolo di comparsa quasi mascotte giusto per dare un clima di “carineria” alle situazioni.
Insomma il manga è un continuo di progressi lumaca, passi indietro e personaggi usati in modo ciclico e solo per necessità, tutto è in funzione del rallentare il più possibile una storia che poteva concludersi in 100 capitoli e che invece supererà abbondantemente i 200.
Anche il paneling non aiuta a spezzare il clima e la sensazione di continua ripetitività che circonda il manga, infatti il mangaka nella maggior parte dei capitoli riutilizzerà lo stesso schema visivo mettendo a fine del capitolo una doppia pagina senza sfondi con solo una frase che dovrebbe avere un qualche impatto significativo (ma che non ha dato la mancanza di progressi concreti) o creare continui ma falsi cliffhanger.
Nonostante questo problema bisogna però fare i complimenti al disegno del manga, davvero ottimo ma soprattutto al character design, c’è in particolare un grande impegno, attenzione e ricerca da parte del mangaka nella cura dell’abbigliamento delle protagoniste (sempre diversi e vari) e nelle acconciature, oltre a tutto questo c'è anche molta cura nell'espressività visiva dei vari personaggi.
Insomma "Rent a girlfriend" è una romcom decisamente deludente, con un tema principale interessante ma che viene praticamente inutilizzato ne esplorato a fondo come meriterebbe. Un manga con protagonisti adulti a cui però è stata data una mentalità da ragazzini incapaci di una crescita costante e decisa, ma soprattutto con uno dei ritmi narrativi peggiori che io abbia mai letto. Da evitare.
Quest'opera splende sicuramente a livello artistico, a livello di narrazione si sente la voglia di provare a scrivere qualcosa di diverso, che ci sia riuscito, io non lo so, non è facile staccarsi dagli stilemi dei manga rom-com. Alcuni cliché non sono stati modificati, mentre per altre cose si vede a mio parere nascere qualcosa di diverso. Si poteva fare di più, ma rischiare non è mai facile e non è detto che sarebbe andata bene, capisco la voglia dell'autore di attenersi ai pilastri del genere; stiamo pur sempre parlando di un genere di consumo, che deve vendere, se gli autori si attengono ai pilastri dell'opera a cui si rifanno vi è una certa sicurezza.
I disegni sono di una bellezza assurda, lo stile è estremamente pulito e il tratto è deciso e fermo.
Speravo in qualcosa di diverso, a livello di narrazione, ma mi ritengo soddisfatto già che l'autore non abbia prolungato la trama eccessivamente, questa nuova wave del fumetto giapponese in cui si è capito che allungare il brodo fino a denaturare l'opera non ha senso. Infatti l'opera penso stia giungendo a termine, ed onestamente ha raccontato ciò che doveva raccontare, è stato bello e piacevole, non rimpiango di averlo letto, il viaggio mi ha portato gioia in un momento non facile della vita, per cui mi ritengo soddisfatto.
Lo consiglio? Solamente se amate le rom-com.
I disegni sono di una bellezza assurda, lo stile è estremamente pulito e il tratto è deciso e fermo.
Speravo in qualcosa di diverso, a livello di narrazione, ma mi ritengo soddisfatto già che l'autore non abbia prolungato la trama eccessivamente, questa nuova wave del fumetto giapponese in cui si è capito che allungare il brodo fino a denaturare l'opera non ha senso. Infatti l'opera penso stia giungendo a termine, ed onestamente ha raccontato ciò che doveva raccontare, è stato bello e piacevole, non rimpiango di averlo letto, il viaggio mi ha portato gioia in un momento non facile della vita, per cui mi ritengo soddisfatto.
Lo consiglio? Solamente se amate le rom-com.
La trama sarebbe anche abbastanza intrigante: lui, distrutto per la rottura con la sua ex, per risollevarsi il morale decide di "affittare" una "fidanzata" per un certo numero di ore grazie ad un'app, ma a causa di un imprevisto presenta tale sconosciuta a sua nonna, dichiarando che lei è effettivamente la sua fidanzata. Caso vuole che la nonna della "ragazza in affitto" conosca la nonna del protagonista, costringendo quindi i due a mantenere il segreto e a continuare la finta relazione (che durerà più di un anno e mezzo, e continua tuttora, in attesa di ulteriori sviluppi). Non ci vorrà molto perchè lui si innamori effettivamente di lei, ma ci saranno mille ostacoli da superare (la sua ex tramerà continuamente per ostacolarli, ed inoltre spunterà fuori una giovane ragazzina follemente innamorata di lui che farà di tutto per farlo innamorare di lei, nonostante sappia benissimo che ormai lui vuole solo e soltanto la sua "ragazza in affitto"). Tuttavia, la storia è gravata da almeno due problemi enormi, che la rovinano totalmente. Il primo è il protagonista stesso. Fastidioso e immaturo, non è il primo protagonista di questo genere di storie con queste caratteristiche, ma qui si va oltre. E' insopportabile, si autocommisera continuamente (a volte giustamente e a volte completamente a sproposito) e rasenta l'antipatia. Impossibile immedesimarsi con lui. L'altro problema è la lentezza eccessiva, estenuante e asfissiante della trama. La storia inizia ad ingranare leggermente solo intorno al capitolo 100 (quindi tardissimo) e ad ogni passo in avanti seguono dieci passi indietro. Essendo i capitoli ad uscita settimanale, ci sta che si prenda il suo tempo ma la suddetta lentezza è ingiustifcabile (tanto che è diventata oggetto di meme, con la frase "beh, anche oggi mancano solo 1000 capitoli alla confessione di lui verso lei"). I disegni sono nella norma, le ragazze in particolare sono praticamente perfette (e sono anche l'unico motivo per cui assegno la sufficienza. Oltre ad essere ben disegnate sono anche ben caratterizzate, a differenza del protagonista, come già detto). In definita, è una grande occasione sprecata! Peccato davvero.
Sono un fan di vecchia data delle commedie romantiche.
Si parla molto di Orange Road, Video Girl Ai, Love Hina... carini, ok, ma sono manga adolescenziali, e nessuno di questi ha la maturità dell'opera somma di Rumiko Takahashi.
In tal senso, a mio parere, Maison Ikkoku resta un manga inarrivabile.
E sinceramente a 45 anni suonati ero convinto di non avere più a che fare con un'opera che potesse quanto meno avvicinarla.
Ma forse mi sbagliavo...
Questo manga di Reiji Miyajima, al punto in cui è ora in patria (capitolo 151), mi ha davvero stupito, e nessuno mi toglie l'idea che l'autore abbia tratto a grandi mani ispirazione dall'opera della Takahashi, poiché le similitudini si sprecano.
Il protagonista senza spina dorsale che inizia a compiere una crescita personale, quando si rende conto dei suoi sentimenti (praticamente quasi subito) per la protagonista. La protagonista che si rifiuta di ammettere i suoi sentimenti. Il terzo incomodo, ossia la fidanzata ufficiale (anche se in prova... non è tanto spoiler perché lo vedrete già nel prossimo episodio dell'anime xD). E ce ne sono molte altre, volendole cercare.
Forse manca in effetti un'antagonista forte come Mitaka, ma c'è pur sempre la ex Mami che aleggia come un'ombra sul rapporto tra i due protagonisti (e negli ultimi capitoli s'è paventato anche un possibile antagonista maschile).
Fanno da contorno una serie di personaggi secondari che agiscono o pro o contro la coppia principale; tra questi spiccano le vispe nonnette, che ne sanno a mazzi dall'alto della loro esperienza e saranno il collante principale nonché la fonte d'ispirazione, soprattutto per quanto riguarda Chizuru.
C'è da dire che l'opera parte lenta, sprecandosi in molti clichet delle harem comedy e ingannando un po' il lettore riguardo ai suoi contenuti. In effetti il climax si raggiunge a partire dal centesimo capitolo, ossia ben dal dodicesimo volume del manga. Intendiamoci, non che non sia gradevole comunque la prima parte per chi ama il genere, ma se si cercano dei contenuti più profondi (e per pronfondi intendo DAVVERO profondi), occorre avere molta pazienza. Ma, in fondo, anche in questo non si discosta poi molto da Maison Ikkoku.
Piuttosto espliciti i riferimenti sessuali, ma che non sfociano mai in oscenità e soprattutto sono assolutamente azzeccati: non dimentichiamoci che Kazuya è un ventunenne vergine nel pieno delle tempeste ormonali, ed è quindi ovvio che non disdegni affatto le grazie femminili!
Per quanto riguarda Chizuru, beh, se la compete alla grande con Kyoko Otonashi per il titolo di waifu perfetta, per quel che mi riguarda!
Insomma, invito tutti a non fermarsi all'anime, ad armarsi di pazienza e leggersi il manga senza mollare nei primi volumi, sperando che sia presto disponibile ufficialmente in lingua italiana.
La mia speranza è che al punto attuale l'autore non venga ingoblato nelle classiche logiche di mercato degli shounen (perché tale è, ma se parliamo di target è adattissimo anche al pubblico femminile) e mandi tutto a quel paese, non chiudendo il background di alcuni personaggi, allungando troppo il brodo come spesso capita, o affrettando troppo certi aspetti.
Insomma, l'opera allo stato attuale si merita un degno finale per il quale penso siano più che sufficienti una cinquantina di ulteriori capitoli (arrivando più o meno a duecento, quindi), e soprattutto si merita un posto d'onore sulla mia libreria accanto a Maison Ikkoku.
Casa editrice che ha orecchie per intendere, intenda!
Si parla molto di Orange Road, Video Girl Ai, Love Hina... carini, ok, ma sono manga adolescenziali, e nessuno di questi ha la maturità dell'opera somma di Rumiko Takahashi.
In tal senso, a mio parere, Maison Ikkoku resta un manga inarrivabile.
E sinceramente a 45 anni suonati ero convinto di non avere più a che fare con un'opera che potesse quanto meno avvicinarla.
Ma forse mi sbagliavo...
Questo manga di Reiji Miyajima, al punto in cui è ora in patria (capitolo 151), mi ha davvero stupito, e nessuno mi toglie l'idea che l'autore abbia tratto a grandi mani ispirazione dall'opera della Takahashi, poiché le similitudini si sprecano.
Il protagonista senza spina dorsale che inizia a compiere una crescita personale, quando si rende conto dei suoi sentimenti (praticamente quasi subito) per la protagonista. La protagonista che si rifiuta di ammettere i suoi sentimenti. Il terzo incomodo, ossia la fidanzata ufficiale (anche se in prova... non è tanto spoiler perché lo vedrete già nel prossimo episodio dell'anime xD). E ce ne sono molte altre, volendole cercare.
Forse manca in effetti un'antagonista forte come Mitaka, ma c'è pur sempre la ex Mami che aleggia come un'ombra sul rapporto tra i due protagonisti (e negli ultimi capitoli s'è paventato anche un possibile antagonista maschile).
Fanno da contorno una serie di personaggi secondari che agiscono o pro o contro la coppia principale; tra questi spiccano le vispe nonnette, che ne sanno a mazzi dall'alto della loro esperienza e saranno il collante principale nonché la fonte d'ispirazione, soprattutto per quanto riguarda Chizuru.
C'è da dire che l'opera parte lenta, sprecandosi in molti clichet delle harem comedy e ingannando un po' il lettore riguardo ai suoi contenuti. In effetti il climax si raggiunge a partire dal centesimo capitolo, ossia ben dal dodicesimo volume del manga. Intendiamoci, non che non sia gradevole comunque la prima parte per chi ama il genere, ma se si cercano dei contenuti più profondi (e per pronfondi intendo DAVVERO profondi), occorre avere molta pazienza. Ma, in fondo, anche in questo non si discosta poi molto da Maison Ikkoku.
Piuttosto espliciti i riferimenti sessuali, ma che non sfociano mai in oscenità e soprattutto sono assolutamente azzeccati: non dimentichiamoci che Kazuya è un ventunenne vergine nel pieno delle tempeste ormonali, ed è quindi ovvio che non disdegni affatto le grazie femminili!
Per quanto riguarda Chizuru, beh, se la compete alla grande con Kyoko Otonashi per il titolo di waifu perfetta, per quel che mi riguarda!
Insomma, invito tutti a non fermarsi all'anime, ad armarsi di pazienza e leggersi il manga senza mollare nei primi volumi, sperando che sia presto disponibile ufficialmente in lingua italiana.
La mia speranza è che al punto attuale l'autore non venga ingoblato nelle classiche logiche di mercato degli shounen (perché tale è, ma se parliamo di target è adattissimo anche al pubblico femminile) e mandi tutto a quel paese, non chiudendo il background di alcuni personaggi, allungando troppo il brodo come spesso capita, o affrettando troppo certi aspetti.
Insomma, l'opera allo stato attuale si merita un degno finale per il quale penso siano più che sufficienti una cinquantina di ulteriori capitoli (arrivando più o meno a duecento, quindi), e soprattutto si merita un posto d'onore sulla mia libreria accanto a Maison Ikkoku.
Casa editrice che ha orecchie per intendere, intenda!