Non solo Giappone, Cina e Corea in questa Lucca Comics: anche i taiwanesi Ruan Guang-min (Railway Sonata e The Corner Store), HOM (Priceless) e Pao-Yen Ding (Console, 2073) hanno saputo attirare l'attenzione dei lettori con le loro opere e le storie che avevano da raccontare. In occasione di una tavola rotonda organizzata da Toshokan presso lo stand Taiwan Comics in collaborazione con Dala Publishing, abbiamo avuto l'opportunità di scoprire nuove sfaccettature di questi artisti e di quel paese che non è poi così distante da noi.
Come vi è sembrata la città di Lucca? E la fiera? È stato un buon primo impatto?
Ding: "Sono rimasto molto stupito, trovo Lucca una bella città medievale con decorazioni moderne. Un bel contrasto molto particolare".
Hom: "In Toscana il meteo è bellissimo. Inizialmente in città c'erano pochissime persone, e all'improvviso era piena di gente, soprattutto in cosplay. Sono felice però di vedere che il fumetto è diventato un ponte tra la gente, questo mi ispira".
Ruan: "Lucca è come un fiore che sboccia ogni anno, anche se dura solo cinque giorni".
Qual è stato il fumetto o manga più bello che voi abbiate mai letto?
Ruan: "Quando ero piccolo tutti leggevano manga, e ne ho letti alcuni anche io. Le opere di Jiro Taniguchi in particolare mi piacciono di più perché raccontano storie di vita quotidiana. Leggendo i suoi manga ho deciso di prendere questa strada e diventare fumettista".
Ding: "Taiyo Matsumoto è il mio mangaka preferito, è stato l'autore che mi ha dato la spinta per iniziare a fare i miei fumetti".
Hom: "Personalmente sono una fan di Atelier of Witch Hat, mi piacerebbe tanto imparare lo stile della mangaka Kamome Shirahama. Ho letto e apprezzato anche altri manga come Slam Dunk e Hunter x Hunter".
Com'è percepito il lavoro del fumettista in Taiwan?
Ruan: "Ho studiato tutti i tecnicismi di come si fa un fumetto per sei anni. Nel 1992 c'è stata una crisi in Taiwan, perciò ho dovuto trovare un lavoro più stabile presso una azienda pubblicitaria. Disegnavo la sera, tornato da lavoro. Negli ultimi cinque anni, invece, più persone conoscono il mondo dei fumetti, perciò ho più fiducia nel mio lavoro. Dieci anni prima avevo una tremenda paura di essere incompreso".
Hom: "Ho lavorato per una azienda del settore dei media e nel mentre pubblicavo i miei disegni su Facebook. Quando una casa editrice ha iniziato a pubblicare il mio lavoro, mi sono licenziata. Ho iniziato la mia carriera durante il boom dei fumetti online, e grazie al mio Line-Webtoon Peenky Promise ho avuto sin da subito uno stipendio stabile".
Ding: "Come Hom ho studiato le belle arti e ho collaborato con delle gallerie per esporre alcuni miei dipinti. Nel mentre autopubblicavo i miei fumetti e nel 2014 ho vinto il primo premio alla Pingtung Manga Exhibition. Prima non mi definivo un fumettista ma un semplice disegnatore, fino a quando non ho ricevuto dei sussidi da parte del governo che mi ha permesso di realizzare dei progetti più grandi e pubblicare le mie opere attraverso delle case editrici. Ora sì che mi definisco un fumettista".
Qual è il vostro pensiero sull'incombente intelligenza artificiale? Cosa ne pensate di questa modernità che sembra minacciare il passato e le sue tradizioni?
Hom: "Prima si disegnava tutto a mano, poi è arrivato il tablet che ha permesso il passaggio verso il disegno digitale. Anche l'IA è per me uno strumento, non la considero affatto una minaccia ma un supporto. Io stessa ne ho usata un po' per il mio webtoon".
Ding: "Se una persona adora un autore, un regista, un artista, adora anche le sue opere e la sua vita. L'IA manca di umanità, così come, a mio parere, il disegno in digitale. Infatti ho intenzione di riprendere a disegnare in cartaceo".
Ruan: "Lo sviluppo è un processo naturale. Tuttavia, nelle mie opere cerco sempre di far riflettere e ricordare. Non importa quanto ci si sviluppi, l'IA è vera solo perché sono stati i nostri pensieri a renderla vera. Siamo noi ad usare la tecnologia, non il contrario".
Ringraziamo Toshokan e Aho Huang, editor e presidente di Dala Publishing, per aver permesso questo stimolante incontro.
Come vi è sembrata la città di Lucca? E la fiera? È stato un buon primo impatto?
Ding: "Sono rimasto molto stupito, trovo Lucca una bella città medievale con decorazioni moderne. Un bel contrasto molto particolare".
Hom: "In Toscana il meteo è bellissimo. Inizialmente in città c'erano pochissime persone, e all'improvviso era piena di gente, soprattutto in cosplay. Sono felice però di vedere che il fumetto è diventato un ponte tra la gente, questo mi ispira".
Ruan: "Lucca è come un fiore che sboccia ogni anno, anche se dura solo cinque giorni".
Qual è stato il fumetto o manga più bello che voi abbiate mai letto?
Ruan: "Quando ero piccolo tutti leggevano manga, e ne ho letti alcuni anche io. Le opere di Jiro Taniguchi in particolare mi piacciono di più perché raccontano storie di vita quotidiana. Leggendo i suoi manga ho deciso di prendere questa strada e diventare fumettista".
Ding: "Taiyo Matsumoto è il mio mangaka preferito, è stato l'autore che mi ha dato la spinta per iniziare a fare i miei fumetti".
Hom: "Personalmente sono una fan di Atelier of Witch Hat, mi piacerebbe tanto imparare lo stile della mangaka Kamome Shirahama. Ho letto e apprezzato anche altri manga come Slam Dunk e Hunter x Hunter".
Com'è percepito il lavoro del fumettista in Taiwan?
Ruan: "Ho studiato tutti i tecnicismi di come si fa un fumetto per sei anni. Nel 1992 c'è stata una crisi in Taiwan, perciò ho dovuto trovare un lavoro più stabile presso una azienda pubblicitaria. Disegnavo la sera, tornato da lavoro. Negli ultimi cinque anni, invece, più persone conoscono il mondo dei fumetti, perciò ho più fiducia nel mio lavoro. Dieci anni prima avevo una tremenda paura di essere incompreso".
Hom: "Ho lavorato per una azienda del settore dei media e nel mentre pubblicavo i miei disegni su Facebook. Quando una casa editrice ha iniziato a pubblicare il mio lavoro, mi sono licenziata. Ho iniziato la mia carriera durante il boom dei fumetti online, e grazie al mio Line-Webtoon Peenky Promise ho avuto sin da subito uno stipendio stabile".
Ding: "Come Hom ho studiato le belle arti e ho collaborato con delle gallerie per esporre alcuni miei dipinti. Nel mentre autopubblicavo i miei fumetti e nel 2014 ho vinto il primo premio alla Pingtung Manga Exhibition. Prima non mi definivo un fumettista ma un semplice disegnatore, fino a quando non ho ricevuto dei sussidi da parte del governo che mi ha permesso di realizzare dei progetti più grandi e pubblicare le mie opere attraverso delle case editrici. Ora sì che mi definisco un fumettista".
Qual è il vostro pensiero sull'incombente intelligenza artificiale? Cosa ne pensate di questa modernità che sembra minacciare il passato e le sue tradizioni?
Hom: "Prima si disegnava tutto a mano, poi è arrivato il tablet che ha permesso il passaggio verso il disegno digitale. Anche l'IA è per me uno strumento, non la considero affatto una minaccia ma un supporto. Io stessa ne ho usata un po' per il mio webtoon".
Ding: "Se una persona adora un autore, un regista, un artista, adora anche le sue opere e la sua vita. L'IA manca di umanità, così come, a mio parere, il disegno in digitale. Infatti ho intenzione di riprendere a disegnare in cartaceo".
Ruan: "Lo sviluppo è un processo naturale. Tuttavia, nelle mie opere cerco sempre di far riflettere e ricordare. Non importa quanto ci si sviluppi, l'IA è vera solo perché sono stati i nostri pensieri a renderla vera. Siamo noi ad usare la tecnologia, non il contrario".
Ringraziamo Toshokan e Aho Huang, editor e presidente di Dala Publishing, per aver permesso questo stimolante incontro.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.