Vota la miglior edizione manga del 2012
“Non ero tanto convinto del manga di K-on in 4koma,ma mi sono dovuto subito ricredere!! leggero e divertente il tutto confezionato nel migliore dei modi come Jpop ci ha sempre abituati!!"- NaJoint
“Ottimo il manga, ottima l'edizione curata da JPop. Bellissimo volume, ed è solo il primo. Fuwa Fuwa Time!"-GianniGreed
“Lettura piacevole e scorrevole. Edizione J-Pop a dir poco divina"-Vui-chan
E’ stata una battaglia all’ultimo voto quella tra k-on! e Chrono Crusade per la conquista del titolo di migliore edizione 2012. Alla fine a spuntarla sono proprio le paladine del moe style e la casa editrice J-Pop grazie ad un’edizione che ha fatto felici tutti i numerosi fans che, a quanto pare, non mancano neanche su AnimeClick.it. Tra questi ultimi va annoverato il nostro Zelgadis, di cui pubblichiamo una breve recensione con la quale cercherà di farci comprendere le ragioni di un successo che pare non finire mai.
K-on! è un nome che non ha bisogno di troppe presentazioni. A partire dal 2009 con la prima serie televisiva si è imposto in Giappone come fenomeno di massa polverizzando record non solo per le vendite di DVD o blu-ray, ma anche e soprattutto per concerti, merchandising e CD (opening e ending sono rimaste in testa alla classifica dei singoli più venduti per una settimana, evento che non accadeva da 26 anni!). Un autentico pezzo di storia dell'animazione che si è attirato una folta schiera di fan e un'altrettanto folta schiera di detrattori. Quello che molti non sanno è che la nascita di tutto era avvenuta due anni prima, quando sulle pagine della rivista Time Kirara della Houbunsha, il mangaka Kakifly debuttava con lo yonkoma (manga umoristico a strisce, formato da scenette di solito slegate tra loro di quattro vignette ciascuna) intitolato appunto K-on! Il successo del manga arrivò però solo successivamente, quando la Kyoto Animation decise di trarne ispirazione per la sua nuova serie animata. Rispetto al manga, l'anime aveva un disegno dei personaggi più accurato e tendeva a legare tra loro le varie scenette comiche. Di contro il manga risulta avere un ritmo serrato con le battute che si ripetono rapidamente una dopo l'altra. Forse non sarà un grande capolavoro dei fumetti, ma ci sono almeno due buoni motivi per non farselo sfuggire.
Il primo è il valore storico soprattutto per le persone a cui K-on! è piaciuto per capire come è nato, come si è sviluppato e quanto del suo abbia messo la Kyoto Animation nella creazione di un successo a partire da un manga ignorato dai più. Il secondo è perché il manga ha le stesse atmosfere positive e spensierate dell'anime: sempre capace di strapparti un sorriso, sempre capace di restituire il buon umore dopo una giornata in cui è andato tutto storto, in una sola parola: terapeutico.
L'edizione italiana di Jpop è pressoché identica all'originale che ho la fortuna di possedere e di poter confrontare. Stesso formato, stessa sovracopertina, stesse pagine a colori, in poche parole un'edizione prosseché perfetta anche senza considerare la versione variant cover unplugged. Non stupisce che Jpop abbia vinto questo Nekoaward avendo aggiunto alla solita cura maniacale dei suoi volumetti anche questo tocco di classe in più e la perfetta aderenza ai volumetti originali.
Il primo è il valore storico soprattutto per le persone a cui K-on! è piaciuto per capire come è nato, come si è sviluppato e quanto del suo abbia messo la Kyoto Animation nella creazione di un successo a partire da un manga ignorato dai più. Il secondo è perché il manga ha le stesse atmosfere positive e spensierate dell'anime: sempre capace di strapparti un sorriso, sempre capace di restituire il buon umore dopo una giornata in cui è andato tutto storto, in una sola parola: terapeutico.
L'edizione italiana di Jpop è pressoché identica all'originale che ho la fortuna di possedere e di poter confrontare. Stesso formato, stessa sovracopertina, stesse pagine a colori, in poche parole un'edizione prosseché perfetta anche senza considerare la versione variant cover unplugged. Non stupisce che Jpop abbia vinto questo Nekoaward avendo aggiunto alla solita cura maniacale dei suoi volumetti anche questo tocco di classe in più e la perfetta aderenza ai volumetti originali.
Vota il miglior volume unico del 2012
“Delicato e profondo.Una lettura che scorre fino alla fine e riesce ad incantare per i contenuti originali, le morali nascoste e l'atmosfera a tratti onirica. L'ho molto apprezzato e lo consiglio!"-SweetBeast
“Non mi aspettavo niente di esaltante da questo volume e invece mi ha conquistata totalmente. Ayuko è un'autrice che terrò d'occhio d'ora in poi."-riko akasaka
“Un volume unico che spazia prettamente su tematiche quali l'amore e l'amicizia in un'atmosfera quasi onirica e dall'alto contenuto morale. Disegni puliti ed evocativi. Intenso e delicato, consigliato!"-Raziel90
Nessun dubbio su questo risultato. Il primo NekoAward di Animeclick per volume unico va a “ After the Tempest, in Late Summer ” di Ayuko . A parte i voti presi, basta fare un giro sul web per farsi un’idea di come la Flashbook abbia indovinato a puntare su questa giovane mangaka . Sono infatti tanti i commenti positivi, persino entusiastici, che le hanno riservato i siti e i blog otaku, soprattutto quelli dedicati al genere Shojo. Una delle prime a crederci fu la nostra Eretria90 , di cui riproponiamo ( in versione ridotta) la sua recensione già pubblicata in vetrina la primavera scorsa
After the Tempest, in Late Summer è un volume unico che raccoglie quattro storie brevi firmate Ayuko. La brevità dei racconti è componente incisiva per il lettore. Da un lato c'è un senso di appagamento, in quanto l'attenzione è viva su queste storie rapide e dinamiche, ben lungi dall'intrattenerci in dettagli inutili; dall'altro lato, si desidera rimanere legati a quel piccolo mondo, di scoprirlo in tutte le sue sfaccettature, in cerca del senso degli avvenimenti che, una volta conclusa la lettura, ancora ci fanno riflettere e ci lasciano delle domande. Ci lasciano un segno o più di uno. E' infatti una caratteristica evidente di ciascuna one shot, quella di lasciarci un senso di irresoluzione, un qualcosa - non si sa bene cosa - in sospeso, le cui risposte non sono esplicite nei disegni o nei dialoghi. Sono da ricercare dentro di noi, nel nostro modo di percepire e comprendere gli esseri umani. Non necessariamente di immedesimarci, ma proprio di offrire il beneficio del dubbio e riflettere in situazioni e realtà che possono esser comuni quanto lontane ad ognuno di noi.
In Nostradamus e Sakaki è impressionante pensare che in poche pagine si possa concentrare un messaggio chiaro e profondo. Poche pagine ma intense. Poche pagine espressive. Poche pagine che possiamo godere a colori, in un sapiente uso di essi attraverso pennellate suggestive e luminose. L'autrice comunica attraverso le tinte, le ombre e i fasci di luce. Gli sfondi ocra accompagnano l'infanzia, mentre dei toni più freddi segnano il passaggio nell'adolescenza. L'esplosione di colori caldi indice della maturità della protagonista, vengono seguiti dalle sfumature dense dell'arcobaleno. In quest'ultima e ottava pagina a colori sopraggiunge la comprensione. Si fa luce sul valore della storia di cui altrimenti, con pagine tipicamente in bianco e in nero, non si sarebbero colte le atmosfere che caratterizzano l'evoluzione della personalità della protagonista. E' dunque essenziale questo accorgimento nell'edizione italiana a cura di FlashBook Edizioni, che supporta questo carico grafico con pagine spesse, morbide, ma anche un po ruvide. Proprio come il contenuto raccontato. In Tre segreti abbiamo un'ambientazione comune. I rapporti fra compagni di scuola possono terminare in molti modi. Perdere un'amicizia non è necessariamente vanificare quello che c'è stato. E si spera che non possa essere una situazione irreversibile, che non porti a nulla di buono. Nella vita si sa, si può sbagliare, siamo umani… Se fossimo più propensi a credere davvero in ciò, credere che i propri sbagli siano paragonabili a quelli del prossimo e a cercare di costruire un rapporto fatto di momenti no, che non possono e non devono oscurare i bei momenti creati assieme, questo è un ottimo presupposto per un'amicizia duratura.Ma la storia portante, che porta il nome del titolo di questo volumetto, è la terza. Anche questa ha un'ambientazione scolastica. E' la storia di un'amicizia ritrovata, fatta di piccoli gesti e tanta apprensione. Che gioca di attese e di speranze, per poi regalarci tutt'altre sensazioni. Ribadisco che Ayuko non tratta elementi scontati, e non ci propina scene commerciali. Ci mostra piuttosto l'altra faccia di noi stessi, quella difficile da scrutare, quella che preferiamo non mostrare, quella triste e fallata. Quella che ci porta a rischiare, ad allontanarci dagli altri, quella che ci fa raccogliere i pezzi di ciò che è rimasto e che ci fa scrutare dentro noi stessi. Tentare di uscire dal proprio universo e aprirsi ad avvenimenti nuovi, che a primo impatto risultano incomprensibili. E' proprio questo il tema principale dell'intera opera. Uno scorcio di realtà diverse su cui affacciarsi, invece di tenerle a bada, all'infuori della nostra vita. Farci immergere e capire, e non solo! Si tratta di accettare i diversi modi di essere, le scelte errate, i giudizi affrettati…L'ultima storia, Keep a diary, ha un sapore nuovo. Morbosa, cupa, misteriosa. Altamente psicologica. Essa sfocia nell'ossessione di una persona sola che mente al lettore mostrandoci la sua instabilità mentale. Nel finale ci vien confermato l'intento dell'autrice: queste storie ci fanno riflettere, chiedono d'essere comprese, ci scuotono dalla nostra superficialità con cui etichettiamo le persone e ci offrono in maniera appena accennata degli input introspettivi.
In Nostradamus e Sakaki è impressionante pensare che in poche pagine si possa concentrare un messaggio chiaro e profondo. Poche pagine ma intense. Poche pagine espressive. Poche pagine che possiamo godere a colori, in un sapiente uso di essi attraverso pennellate suggestive e luminose. L'autrice comunica attraverso le tinte, le ombre e i fasci di luce. Gli sfondi ocra accompagnano l'infanzia, mentre dei toni più freddi segnano il passaggio nell'adolescenza. L'esplosione di colori caldi indice della maturità della protagonista, vengono seguiti dalle sfumature dense dell'arcobaleno. In quest'ultima e ottava pagina a colori sopraggiunge la comprensione. Si fa luce sul valore della storia di cui altrimenti, con pagine tipicamente in bianco e in nero, non si sarebbero colte le atmosfere che caratterizzano l'evoluzione della personalità della protagonista. E' dunque essenziale questo accorgimento nell'edizione italiana a cura di FlashBook Edizioni, che supporta questo carico grafico con pagine spesse, morbide, ma anche un po ruvide. Proprio come il contenuto raccontato. In Tre segreti abbiamo un'ambientazione comune. I rapporti fra compagni di scuola possono terminare in molti modi. Perdere un'amicizia non è necessariamente vanificare quello che c'è stato. E si spera che non possa essere una situazione irreversibile, che non porti a nulla di buono. Nella vita si sa, si può sbagliare, siamo umani… Se fossimo più propensi a credere davvero in ciò, credere che i propri sbagli siano paragonabili a quelli del prossimo e a cercare di costruire un rapporto fatto di momenti no, che non possono e non devono oscurare i bei momenti creati assieme, questo è un ottimo presupposto per un'amicizia duratura.Ma la storia portante, che porta il nome del titolo di questo volumetto, è la terza. Anche questa ha un'ambientazione scolastica. E' la storia di un'amicizia ritrovata, fatta di piccoli gesti e tanta apprensione. Che gioca di attese e di speranze, per poi regalarci tutt'altre sensazioni. Ribadisco che Ayuko non tratta elementi scontati, e non ci propina scene commerciali. Ci mostra piuttosto l'altra faccia di noi stessi, quella difficile da scrutare, quella che preferiamo non mostrare, quella triste e fallata. Quella che ci porta a rischiare, ad allontanarci dagli altri, quella che ci fa raccogliere i pezzi di ciò che è rimasto e che ci fa scrutare dentro noi stessi. Tentare di uscire dal proprio universo e aprirsi ad avvenimenti nuovi, che a primo impatto risultano incomprensibili. E' proprio questo il tema principale dell'intera opera. Uno scorcio di realtà diverse su cui affacciarsi, invece di tenerle a bada, all'infuori della nostra vita. Farci immergere e capire, e non solo! Si tratta di accettare i diversi modi di essere, le scelte errate, i giudizi affrettati…L'ultima storia, Keep a diary, ha un sapore nuovo. Morbosa, cupa, misteriosa. Altamente psicologica. Essa sfocia nell'ossessione di una persona sola che mente al lettore mostrandoci la sua instabilità mentale. Nel finale ci vien confermato l'intento dell'autrice: queste storie ci fanno riflettere, chiedono d'essere comprese, ci scuotono dalla nostra superficialità con cui etichettiamo le persone e ci offrono in maniera appena accennata degli input introspettivi.
Vi ricordo che sono ancora in corso le votazioni per decretare il Manga dell'anno, il miglior ripescaggio e la miglior serie breve. Potrete esprimere la vostra preferenza QUI. Da questo sabato e per tutto il mese si terranno, invece, le premiazioni per il settore anime, avete tempo fino al 30 gennaio per fare le vostre nomination QUI. Buoni NekoAwards a tutti!
"A me non era piaciuto Chrono Crusade anime, non avevo motivo di comprare il manga ^^'"
Però tieni presente che gli ultimi volumi del manga sono completamente diversi rispetto all'anime....
ridicolo
Questo ci fa capire come sono ridotti gli editori in Italia! XD
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