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Titoli poco conosciuti, passati in sordina all'epoca dell'uscita o dimenticati col tempo... su AnimeClick.it abbiamo migliaia di schede anime e manga senza alcuna recensione, privando quindi i lettori di uno dei principali punti di forza delle stesse.
Per cui, ad ogni appuntamento di questa rubrica vi proporremo alcuni di questi titoli, con la preghiera di recensirli qualora li conosciate. Tutti gli utenti che recensiranno le opere proposte entro la scadenza assegnata riceveranno l'icona premio Scheda adottata. Per le regole da seguire nella stesura delle recensioni rimandiamo al blog apposito, che vi preghiamo di utilizzare anche per commenti, domande o tenere traccia dei premi (non commentate l'iniziativa in questa news).

I titoli al momento disponibili sono:

[ANIME] Amon Saga (Scadenza: 10/09/2014)

[MANGA] K-ON! College (Scadenza: 14/09/2014)

[MANGA] Giovanna D'arco (Scadenza: 17/09/2014)

[ANIME] Record of Lodoss War - La saga dei cavalieri (Scadenza: 21/09/2014)


Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.

Oggi appuntamento libero, con gli anime Kamigami no Asobi e Kemono no Souja Erin ed il manga Il canto delle stelle.

Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.


Per saperne di più continuate a leggere.


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Il reverse harem. Generalmente associato alla categoria che produce il maggior numero di anime spazzatura (la stragrande maggioranza di prodotti d'animazione contenenti il genere reverse harem sono di infima qualità), la cui triste fama risulta quasi impossibile da smentire. Nell'immaginario collettivo questa categoria di prodotti è associata a un'utenza femminile dall'aspetto sgradevole, intellettualmente ipodotata e sentimentalmente repressa, che sogna un'orda di aitanti maschietti che cascano ai loro piedi e che replicano all'infinito i più tristi stereotipi dell' "uomo che piace alle donne". Si ha a che fare con infinite copie di bellocci, di bei tenebrosi, di occhialuti intellettualoidi, di 'bamboccini' che dovrebbero ispirare la 'tenerellite', di effeminati androgini dalle acconciature improponibili (non è infrequente che facciano utilizzo di cosmetici), di maschi tsundere, di ricchi viziati e capricciosi, di qualche rarissimo esemplare di "macho muscoloso" e così via. E le protagoniste? Sostanzialmente sono delle insulse sciacquette dall'aspetto "neutrale" (non aspettatevi una qualsivoglia forma di bellezza femminile, poiché ne sono prive al fine di facilitare l' "immedesimazione"!) e dalla caratterizzazione di una planaria. Il tutto è stato realizzato affinché quell'orda di rospette represse possa "riempire la protagonista" e "vivere le sue avventure". Altra nota: nella stragrande maggioranza dei casi il finale degli anime reverse harem è inesistente o assolutamente inconcludente, poiché sarebbe un peccato mortale che la pseudo protagonista s'innamori (o venga scelta) di un "maschietto" in particolare. Questo per non scontentare fantasie perverse del pubblico femminile che "deve essere libero di poter sognare" con quale mascalzone finisca la povera malcapitata.
Questa natura schematica e ripetitiva fino alla nausea deriva in gran parte dall'origine di questi prodotti, ossia delle visual novel di natura eroge chiamati "otome game" (ossia "giochi per signorine"), nelle quali la giocatrice può scegliere di volta in volta con chi flirtare. Sembrerebbe che questo genere sia condannato al baratro del disgusto, poiché molte fanciulle appassionate di anime si sentono giustamente offese e schifate da come sono rappresentate le protagoniste, ossia delle marionette senz'anima e senza spina dorsale costrette alla sottomissione e all'eterna mercé del pagliaccio di turno. Eppure qualcosa è cambiato. Quel gran 'broccolone' di Takaaki Kidani, fondatore della leggendaria "Broccoli" (un'azienda che fa un po' di tutto, dai giochi di carte ai videogame), l'ha vista giusta un'altra volta e ha rischiarato il torbido fondale dei reverse harem con un'opera rivoluzionaria nel suo genere.
Dopo lo splendido "Z/X:Ignition", la Broccoli delizia gli spettatori con "Kamigami no Asobi ~Ludere deorum~", udite udite, un reverse harem dignitoso!
"Kamigami no Asobi ~Ludere deorum~" è un'opera della stagione primaverile 2014, composta da dodici episodi di durata canonica. L'opera deriva dall'omonima visual novel del 2013.

Trama: Yui Kusanagi è una studentessa liceale e pratica l'arte della spada giapponese. È inoltre discendente di un santuario Shinto, luogo sacro ove si narra risiedano le divinità. Un giorno, rovistando tra le carabattole e le cianfrusaglie del santuario, Yui scopre un'antica spada misteriosa, la quale funge da strumento di teletrasporto e la conduce in un mondo parallelo al suo. Questo mondo è una sorta di continente fluttuante utilizzato come "liceo", nel quale il dio Zeus ha richiamato le divinità provenienti dai pantheon più disparati affinché apprendano la cultura umana e riescano a comprenderne i sentimenti. Solo in questo modo potranno rompere i sigilli che inibiscono i loro poteri e, diplomandosi, potranno tornare nelle loro dimensioni. A Yui spetterà il compito di "guidare" le suddette divinità nel loro "percorso scolastico".

Grafica: semplicemente perfetta. Le ambientazioni sono a dir poco splendide per cura e resa estetica. Ottimi giochi di luce. Le animazioni sono fluide, rapide e ben realizzate. Ottimo character design. Iperdettaglio ovunque. Da encomio.

Sonoro: non ci si può lamentare considerata la natura del prodotto. L'opening è la tipica canzoncina in stile boy band giapponese. L'ending è simpatica. Entrambe le sigle sono cantate dagli stessi doppiatori delle divinità. Ottime OST, gradevoli e orecchiabili. Effetti sonori all'altezza della serie. Ottimo doppiaggio.

Personaggi: si poteva fare di più ma la resa è accettabile. La caratterizzazione è buona (miracolo! Una protagonista di un reverse harem che pensa con la sua testa e riesce a dire di no! Non sempre, ma è un buon inizio...), sebbene manchi di una certa incisività generale. Questo lo si vede anche nelle divinità, che seppure siano molto simpatiche e facilmente apprezzabili, talvolta scivolano nel banale. Il fattore introspettivo ed evolutivo è chiaramente ben presente in tutti i personaggi. L'interazione è buona ma migliorabile in certi frangenti.

Sceneggiatura: l'opera è prevalentemente comica (sebbene non manchino momenti più seri), per cui la struttura degli episodi è piuttosto semplice. La gestione temporale è chiara, semplice e fruibile, con alcuni flashback e rimandi ai miti del passato. Il ritmo s'attesta a livelli medio/veloci, adatto al contesto. Sono presenti delle belle scene d'azione. Il fanservice maschile è presente in quantità accettabili, quello femminile è inesistente. I dialoghi sono buoni.

Finale: straordinariamente buono per la natura dell'opera. Il finale risulta completo, conclusivo, capace di dare una chiara conclusione, sebbene possa risultare "aperto" a livello sentimentale (le 'ciospe' assatanate sono pericolose), anche se, alla fin fine, lo spettatore intelligente capirà quali sono le carte in tavola.

In sintesi: questo "Kamigami no Asobi ~Ludere deorum~" è con ogni probabilità il migliore reverse harem sinora concepito. L'anime è tecnicamente ineccepibile, divertente, ben congegnato, con una buona trama e con dei personaggi simpatici e discretamente caratterizzati. L'opera è fruibile da chiunque e non crea imbarazzanti problemi di virilità da parte del pubblico maschile.


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Il canto delle stelle, nuova fatica di Natsuki Takaya, è stata una bella scoperta. Avevo apprezzato moltissimo il lavoro dell'autrice con Fruits Basket e temevo che questo nuovo manga non sarebbe stato all'altezza dell'opera precedente. Mi sbagliavo di grosso.

La storia di per sé sembra abbastanza banale: arriva un nuovo studente in una nuova scuola e una delle ragazze si accorge di averlo già incontrato, quando dal nulla si è unito alla sua festa di compleanno, senza che nessuno sapesse chi fosse... la nostra protagonista si sente attratta dal ragazzo, che sembra nascondere un passato triste. Da questa premessa, inizia lo sviluppo di una storia di grande introspezione. Ognuno dei protagonisti ha i suoi piccoli o grandi problemi e i suoi dolori che si porta dentro. Ognuno cerca di sopravvivere, di andare avanti, ognuno vuole un po' di serenità. L'amore narrato da Natsuki Takaya non è facile, non è sempre divertente e a volte fa soffrire, ma questo lo rende più vero, più reale. Slegato dal tema soprannaturale del precedente manga, la voce delle stelle risulta comunque altrettanto intenso e meditativo. Natsuki Takaya non perde il suo smalto e ci regala un'altra gran bella storia con personaggi dalla psicologia complessa e tormentata.

Lo stile di disegno è rimasto abbastanza simile a quello di Fruits Basket, semplice e aggraziato, senza troppi fronzoli ma in perfetta sintonia con la storia trattata. L'edizione italiana è come al solito mediocre, ma si lascia leggere.
Consiglio questo manga a chi ha voglia di una storia romantica un po' impegnativa e con una punta di tristezza. Voto 9, perché sono davvero molto contenta di averlo comprato e non vedo l'ora di proseguire la lettura.


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Ci sono storie che ti catturano per l'intensità dell'azione. Altre lo fanno grazie al carisma di un personaggio chiave. Altre ancora perché trattano di un tema particolarmente scottante, magari saltato alla ribalta nei tempi recenti.
Non mi sento di classificare "Kemono no souja Erin" come nessuna di queste. Non è una storia d'avventura, di combattimenti epici o che affronta una problematica scioccante. È invece una storia, una meravigliosa storia di crescita personale, ambientata in contorno stupendo, fiabesco, tanto semplice quanto profondo e sincero, degnamente raffigurato con uno stile grafico soffice, fatto di tinte color pastello e contorni leggermente abbozzati, che si intonano perfettamente con il racconto.
Essa ci narrerà di come Erin, vivace e intelligente bambina che vive in un piccolo villaggio di allevatori, arriverà, tra le mille difficoltà della vita, a divenire donna. La seguiremo in un lungo viaggio attraverso scenari bucolici e città trafficate, fino all'età adulta, passando per l'infanzia e l'adolescenza.

Difficile non rimanere colpiti dalla sua personalità, che è incredibilmente ben indagata, così come quella dei numerosi personaggi secondari, ciascuno dei quali avrà a suo modo qualcosa da insegnare... e anche talvolta da imparare da Erin, vero modello esemplare di condotta di vita. Nel mentre della narrazione saranno tante le sfide che la nostra eroina dovrà affrontare, così come sono molti i temi importanti che troveranno spazio per essere affrontati (ma mai in maniera invasiva: essi si inseriranno invece in maniera del tutto naturale). Volendo citarne alcuni: la morte dei propri cari, l'importanza dell'istruzione, il rispetto di tutte le forme di vita, l'idiozia della guerra... e a questi se ne potrebbero aggiungere altri ancora, ma penso di aver reso l'idea.

In virtù di tutto questo, "Kemono no souja Erin" si qualifica indiscutibilmente come un anime assolutamente perfetto per dei bambini, che in esso troveranno non solo un bell'intrattenimento, anche condito ogni tanto da delle allegre canzoni, ma anche un'occasione di riflessione e di crescita, poiché, come ho già detto poco sopra, Erin si può davvero considerare come uno splendido modello comportamentale: i suoi punti di forza non sono soltanto il coraggio e la forza di volontà, ma anche l'ottimismo e soprattutto una famelica curiosità e voglia di apprendere, di darsi da fare.
Allo stesso tempo, sono convinto che anche chi non è più bambino possa apprezzarlo, come ho fatto io: invero, penso che sia sufficiente un po' di spirito romantico, un animo gentile, per potersene innamorare.
Dopo questa presentazione, penso che non serva aggiungere altro per giustificare il voto assegnato: il massimo.