Tra i vari eventi tenutisi in occasione del Lucca Comics & Games 2015 vi è stata la proiezione in anteprima italiana di Omohide poroporo, film dell'apprezzato regista Isao Takahata, noto ai più per titoli come La tomba delle lucciole e La storia della principessa splendente, così come per serie televisive quali Heidi e Anna dai capelli rossi. Presentato col titolo Pioggia di ricordi e un doppiaggio italiano appena completato, il film è stato anticipato da una presentazione ad opera di Gualtiero Cannarsi e seguito da una serie di domande dal pubblico. Durante i due incontri sono stati toccati diversi argomenti, ed è stato anche fatto un riepilogo di quanto pubblicato in Italia negli ultimi anni legato allo Studio Ghibli, di cui sono anche stati annunciati i restanti tre film ancora inediti in Italia.
 
Pioggia di ricordi in DVD e Blu Ray

Segnaliamo che il film è già pre-ordinabile su Amazon.it, e sarà disponibile per l'acquisto a partire dal 2 dicembre. Segnaliamo inoltre che a gennaio uscirà un'edizione speciale della rivista Anteprima contenente il Blu-Ray del film, al prezzo di 9,99€.
Trama: Taeko è una donna trentenne nata e vissuta in città che decide di passare le vacanze in campagna da dei parenti. Durante il viaggio, inizia a ricordare vari eventi di quando aveva dieci anni. Il film alterna per tutta la sua durata questi due piani temporali, dal presente in cui la Taeko adulta apprezza le gioie della vita di campagna, al passato, in cui la Taeko bambina deve giostrarsi tra scuola elementare e famiglia.

Il manga originale da cui è tratto il film racconta solamente gli eventi della Taeko bambina; tutto il resto è stato interamente ideato dal regista Isao Takahata.

Di seguito, potete trovare la trascrizione integrale di entrambi gli incontri. Buona lettura!
 

Gualtiero Cannarsi: Buongiorno a tutti, mi chiamo Gualtiero Cannarsi e sono la persona che si occupa dell'adattamento e del doppiaggio dei film Ghibli in Italia da ormai una decina d'anni.
 
Le proiezione Ghibli a Lucca
  • Questi sono gli eventi che abbiamo iniziato a fare a Lucca dal 2011, a partire da Mimi wo sumaseba, pubblicato in Italia con il titolo I sospiri del mio cuore solamente per l'home video. Così come per la proiezione di oggi, solo chi è venuto a Lucca l'ha visto al cinema – in Giappone è un film per il cinema – e per me è una cosa davvero straordinaria.
  • Nel 2012 è stata la volta de La collina dei papaveri, un titolo per noi molto importante perchè è stato quello che ha inaugurato il modello degli eventi al cinema, che in questo momento va molto di moda e ha, in un certo senso, rilanciato l'animazione giapponese al cinema, dimostrando che poteva esserci un modo per portare anche in Italia i film animati al cinema.
  • Nel 2013 c'è stato Il mio vicino Totoro, anche lui con un evento. La cosa straordinaria è che quest'anno il film torna al cinema un mese dopo la proiezione de La tomba delle lucciole. In Giappone questi due film erano usciti insieme è rappresentano un po' le due facce di una stessa medaglia, e quindi il fatto che oggi questi due film escano in Italia, non proprio insieme ma a breve distanza, è una cosa particolarmente significativa.
  • E poi c'è stato l'evento dell'anno scorso, il 2014, con La storia della principessa splendente, secondo me il film più bello della storia. Lo presentammo in anteprima a Lucca, prima dell'uscita al cinema.

IL 2014 DELLO STUDIO GHIBLI IN ITALIA


Più in generale, il 2014 è stato un anno fantastico per gli amanti dello Studio Ghibli: sono ri-usciti al cinema La principessa mononoke e La città incantata, entrambi ridoppiati in modo fedele, e poi è uscito, sempre al cinema, l'ultimo film di Miyazaki, Si alza il vento. In pratica due dei film più significativi – La città incantata ha vinto l'Oscar e tutto quello che si poteva vincere, mentre La principessa mononoke è stato il film che ha cambiato tutto nella carriera di Miyazaki – e poi quello che è stato il suo canto del cigno, l'ultimo in quanto poi Miyazaki si è ritirato.
 
Il 2014 dello Studio Ghibli in Italia

Per quanto riguarda il nuovo doppiaggio de La principessa Mononoke, riporto i commenti dati da alcune delle voci secondo me più significative:
 

“Quando si sperimenta la differenza è impossibile non rimanere stupefatti.”

“Dire che “ora è un altro film” è un tipico espediente di marketing per convincere il pubblico a rivedere un film che già conosce, ma stavolta è così”
Gabriele Nola – BADTASTE (1 maggio 2014)
 


“Con questo nuovo adattamento possiamo finalmente guardare il film senza ricorrere all’uso dei sottotitoli, in quanto sia i dialoghi, sia la simbologia e sia il finale sono perfettamente in linea col messaggio concepito dal regista.”
Serafina Pallante – DARKSIDE CINEMA (9 maggio 2014)
 


“Con il nuovo adattamento si arriva finalmente alla vera sostanza del film.”
Luca Raffaelli – LA REPUBBLICA (1 maggio 2014)
 


Questa è stata davvero una cosa importante per me: il film era già uscito in Italia in un'edizione dove non se ne capiva il senso, ed ora è stata finalmente riproposta, al cinema, e nel modo corretto in cui l'autore l'aveva pensato.
Se notate ho eliminato i riferimenti al mio nome dai commenti, perchè non è quello l'importante: quello di cui personalmente mi rallegro, e che ha davvero importanza, è il film, il significato del film, il contenuto del film.
 
La storia della principessa splendente

Ma il 2014 non è stato solo questo: alla fine dell'anno siamo riusciti a far uscire anche La storia della principessa splendente, un film gigantesco. Quindi, possiamo dire sia stata davvero una grossa annata per lo Studio Ghibli in Italia: 4 film, tra cui l'ultimo film di Miyazaki Hayao e l'ultimo di Takahata Isao, al cinema, in DVD e in Blu-Ray, con contenuti extra significativi come le conferenze stampa giapponesi – in cui appare anche quell'Anno Hideaki, regista di Evangelion, che considera Miyazaki Hayao uno dei suoi due maestri.
 

IL 2015 DELLO STUDIO GHIBLI IN ITALIA


Manca però qualcosa... avevamo annunciato un altro film nel 2014, Nausicaä della Valle del Vento; purtroppo non ce l'abbiamo fatta. In Giappone non avevano i materiali cinematografici digitali, motivo per cui noi inizialmente avevamo lavorato al film pensando di pubblicarlo solamente in home video. Quando abbiamo fatto il controllo del doppiaggio, i rappresentanti di Lucky Red sono rimasti talmente incantati dal contenuto e dallo stile di questo film che hanno deciso di tenere in sospeso la versione italiana del film già pronta per 7-8 mesi mentre continuavano a chiedere insistentemente ai giapponesi di realizzare i materiali digitali per poterlo trasmettere al cinema.
 
Nausicaä della Valle del Vento

In questo modo, anche Nausicaä della Valle del Vento è uscito in Italia, sia al cinema che in Blu-Ray, 31 anni dopo dalla sua uscita nei cinema giapponesi. E questa, per un appassionato come me che conosce tutte le traversie che questo film ha passato, è davvero una cosa fantastica. Tra l'altro, nel Blu-Ray è presente anche il commentario audio di tutto il film da parte di Anno Hideaki, che lavorò, ancora da debuttante, a questo film. Chi ha visto il documentario Il regno dei sogni e della follia ha visto Anno che racconta di quando arrivò allo Studio Ghibli, con Miyazaki - che per lui era già un mostro sacro, dove lui aveva appena mollato l'università – che gli assegnò una delle scene più difficili in assoluto di tutto il film: il risveglio del soldato titano. Insieme all'aiuto-regista KatayamaAnno racconta per due ore una moltitudine di aneddoti, ricordi e informazioni raccontate dalla voce vera di chi le ha vissute.

Nel 2015, prima di Nausicaä della Valle del Vento, era uscito Quando c'era Marnie, che è a tutti gli effetti l'ultimo film dello Studio Ghibli, ed è stato accolto anche piuttosto bene nelle sale italiane, pur non essendo di uno dei due registi maggiori dello Studio.

E prima ancora, sempre nel 2015, c'è stato il documentario Il regno dei sogni e della follia. Che per onestà dobbiamo dire che non è un film dello Studio Ghibli, bensì SULLO Studio Ghibli.
 
Il 2015 dello Studio Ghibli in Italia

Per cui, anche un 2015 bello pieno per i fan italiani dello Studio, con tutti i film sopraccitati già disponibili in DVD e Blu-Ray, anche se manca ancora un tassello: il film che presentiamo oggi, Pioggia di ricordi.
 

MIYAZAKI HAYAO X ANNO HIDEAKI


Proseguiamo con una cosa che ho dovuto fare. In questa slide ho messo il documentario Il regno dei sogni e della follia, Si alza il vento, Nausicaä della Valle del Vento e per finire una foto di Miyazaki Hayao e Anno Hideaki nel deserto del Sahara, intorno al 1998, e penso che Anno stia facendo la posa di Ultraman. Nel documentario, oltre a potersi apprezzare la carriera e la storia dello Studio Ghibli e di Miyazaki Hayao, c'è un filo rosso con Anno Hideaki, che ha doppiato il protagonista di S'alza il vento e ha avuto il suo debutto da animatore in Nausicaä della Valle del Vento.
 
Memorie di Nausicaa 2Memorie di Nausicaa 1

Andando avanti, vi mostro un fumettino che viene mostrato anche nel documentario Il regno dei sogni e della follia e che nel Blu-Ray ho sottotitolato quasi tutto. Si intitola Le memorie di Nausicaä, e tra le varie cose c'è Kshana davanti al Soldato Titano che dice “zampa” oppure le memorie del giovano Anno che ripete “Sono incapace! Sono incapace!” davanti a Miyazaki appollaiato sulla sedia nel suo consueto modo o ancora il fatto che all'epoca Anno non sapesse disegnare i personaggi ma gli riuscivano bene solamente i mostri e i meccanismi.

Quelli che vi mostro ora invece sono gli schizzi preparatori del Soldato Titano di Nausicaä della Valle del Vento. Non so chi di voi conosca Evangelion, ma per i fan giapponesi è davvero molto chiaro che l'Evangelion altro non è che il Soldato Titano nascosto sotto una corazza viola.
 

Sempre seguendo il rapporto Anno-Miyazaki, vi mostro ora una cosa molto dolce. Miyazaki non fa mai sessioni d'autografi o simili, perchè dice che poi la gente li mette all'asta, e la cosa non gli piace. Tuttavia, quando ci fu il terremoto, lui andò a Fukushima e in una scuola elementare, da cui erano stati sfollati i bambini, fece una sessione di autografi su uno shikishi* di Totoro, dicendo “Ah, ma va bene anche se lo rivendono, tanto se la stanno passando male”.
La cosa divertente è che per qualche motivo ci andò anche Anno Hideaki; c'erano un sacco di bambini e Suzuki Toshio, il produttore di Miyazaki, disse ad AnnoFirma anche tu. La coda è troppo lunga. Firma anche tu!
Ma Anno replicò: “Ma io non ho fatto niente in Totoro, non ho partecipato alla produzione”.
E Suzuki: “Ti ho pagato il treno, firma!
 
Anno e Miyazaki nel deserto del SaharaAnno e Miyazaki ad una sessione di autografi a Fukushima

E fu così anche Anno firmò i disegni di Totoro. Sono comunque grandi amiconi questi due. È davvero interessante seguire il documentario in Nausicaä della Valle del Vento e vedere come tutto torna con Il regno dei sogni e della follia e in qualche modo capire la personalità di questi due autori e avere una visione più intima di questi film e delle persone che li hanno fatti.

*un disegno originale stampato su più copie di cartoncini che viene poi autografato a mano dall'autore.


TAKAHATA ISAO E PIOGGIA DI RICORDI


Tornando al 2015 e a Pioggia di ricordi, non credo proprio uscirà al cinema. È un film straordinario ma anche abbastanza difficile pensandolo per un evento al cinema. Se potesse stare un mese al cinema, penso che col passaparola avrebbe un'impennata, ma con l'attuale mercato cinematografico non penso andrebbe molto bene.
In ogni caso, per me, da appassionato, è una cosa straordinaria che questo film stia uscendo doppiato. Quando ho contattato lo Studio Ghibli dicendo che stavamo avviando i lavori per il doppiaggio di Pioggia di ricordi e chiedendo i materiali di riferimenti per lavorarci, la risposta è stata: “Ah, lo doppiate? Perchè quasi nessuno l'ha doppiato a causa della sua ben nota difficoltà”.

Ed effettivamente è un doppiaggio che è costato tantissimo, perchè il film è pieno di bambini, che in Giappone erano stati doppiati da bambini veri. Io ho voluto assolutamente fare la stessa cosa, ma di solito questo è difficile farlo anche solo con pochi, mentre in questo film ci sono ben due classi intere di bambini. Non sapevamo dove andare a trovare così tanti bambini intorno ai dieci anni tutti capaci di doppiare. Inoltre, quando si lavora con dei bambini non si può lavorare agli stessi ritmi con cui si lavora con un consumato professionista adulto, e questo ha allungato la produzione. È stato lunghissimo, difficilissimo e costosissimo, e io ancora faccio fatica a credere che davvero esca in home video. Non ci ho creduto finchè non l'abbiamo messo in produzione.
 
Pioggia di ricordi - Bambini 1Pioggia di ricordi - Bambini 2

Per questo mi dispiace quando leggo le varie critiche, non quelle sul mio lavoro, va benissimo che io venga criticato, ma quelle tipo “Ma perchè il biglietto di Nausicaa costa 10 euro anziché 8 euro?”, “Ah, ma come mai stanno solo tre giorni al cinema?”, perchè io, da appassionato, non da professionista del settore, sono strabiliato che queste cose escano. Dal mio punto di vista, io sono un italiano a cui piace un film animato giapponese di 31 anni fa, e quindi non mi aspetto niente. Eppure qualcuno l'ha messo persino al cinema, doppiato ex-novo, in italiano, per cui io sono, di base, contento. Non dico di ringraziare, perchè in fondo è sempre business, ma sono contento, perchè mi è stata data una possibilità straordinaria. Ovviamente sono andato a vederlo al cinema, pagando il biglietto, perchè volevo vederlo da spettatore. Potete immaginare quante volte l'ho visto durante il doppiaggio e la lavorazione, probabilmente un numero a tre cifre, eppure sono andato al cinema, perchè dovevo vederlo, erano 31 anni che volevo vedere questo film al cinema. Per cui credo che le polemiche di cui parlavo sopra debbano scemare da sé, perchè non vale la pena rovinarsi la visione del film per queste cose.
Per tanti anni, La tomba delle lucciole è stato l'unico film Ghibli che potevamo vedere in Italia. Tutti gli altri, ovvero il 95%, ce li sognavamo. Chi come me frequenta Lucca dagli anni '90, se li sognava, non solo al cinema, ma in assoluto; se li scaricava in lingua originale con sottotitoli turchi, anzi non li scaricava, li importava su una videocassetta che si vedeva male, velocizzata e con sottotitoli turchi se non armeni, ed era contento di vederli.
Per questo, da appassionato, sono ancora strabiliato. Non voglio ringraziare nessuno perchè non stiamo parlando della vita dei santi, ma c'è da essere contenti, e non rovinarsi questa contentezza.

Quindi, nel 2014 abbiamo avuto La storia delle principessa splendente, in questa stessa sala, che secondo me è il film più bello della storia, ma son dettagli, mentre nel 2015 abbiamo Pioggia di ricordi, e c'è una cosa che lega questi due film: Takahata Isao. Chi ha visto il documentario Il regno dei sogni e della follia sa che in Ghibli il regista è considerato un deus ex machina, una personalità completamente particolare.
 
Takahata Isao

Vorrei tornare sul famoso discorso: “Ma i cartoni animati sono solo per bambini, o anche per adulti?” Ci ho pensato tante volte, e ho anche cambiato idea diverse volte. Quando ero ragazzo pensavo: “Ah, no, i cartoni animati non sono solo per bambini, in Giappone hanno piena dignità come qualsiasi altra cosa”. È falso! Chi dice così mente, e talvolta mente sapendo di mentire. I cartoni animati in Giappone sono considerati per bambini... bambini veri o bambini finti (NdR con “bambini finti” Cannarsi si riferisce agli otaku, anagraficamente adulti ma psicologicamente rimasti indietro al proprio mondo infantile). In particolare, persone come Miyazaki Hayao o il suo collega più anziano animatore Otsuka Yasuo (il disegnatore di Lupin III) lo dice chiaramente: “I cartoni li hanno creati in America, noi giapponesi li abbiamo ricevuti come una cosa americana, e sono una cosa nata per i bambini”. Miyazaki si considera un narratore per l'infanzia, e ha fatto solamente tre film che non sono per bambini: Nausicaä della Valle del Vento, La principessa Mononoke – che è Nausicaä rifatto – e Porco Rosso, che doveva essere un cortometraggio da mostrare sugli aerei della Japan Airlines. Non a caso nel documentario Il regno dei sogni e della follia Miyazaki lo definisce un “film scemo”. Questo per dire che Miyazaki è uno che ha sempre fatto animazione pensando di dare emozioni ai bambini e alle nuove generazioni.
Quindi accettai il fatto che i cartoni animati sono per bambini; a me piacciono, ma non per questo devo dire che non sono per bambini, posso anche vivere pensando che mi piace una cosa che è principalmente pensata per bambini.
Poi incontro Takahata Isao, che è un vero matto, e lui ti dice: “Noi in Giappone abbiamo una lunga tradizione di consumo privato delle immagini, quindi io penso che in Giappone i cartoni animati possono essere considerati non solo per bambini”; Takahata ti dice cose particolarmente significative come queste allo stesso modo in cui ti dice cosa ha mangiato il giorno prima, con la più totale insignificanza. Ed è vero: chi ha visto La principessa splendente, ha visto che fin dall'anno 1000, in Giappone avevano per uso privato i rotoli pittorici illustrati narrativi che si facevano scorrere e si vedeva la storia. Quindi non un affresco, che è un'opera pubblica monumentale, ma disegni che uno mette nel cassetto e ogni tanto va a guardarseli perchè piacciono.
Takahata ha anche scritto un paio di libri in cui spiega come tutta la tradizione dei manga e degli anime si ricollega a questi ukiyo-e e alla storia dell'arte giapponese. Se è vero che la tecnica dell'animazione è stata inventata in America, quando è arrivata in Giappone è in qualche modo mutata, diventando anche qualcosa di diverso.
Però, forse, la vera animazione per adulti, non intesa come con contenuti osè, ma per “persone adulte”, l'ha fatta davvero solo Takahata Isao.
 
Studio Ghibli e Lucky Red

Questi sono tutti i film Ghibli che sono usciti in Italia in questi dieci anni per Lucky Red; lasciatemi dire che in Giappone questi film sono usciti in trent'anni: abbiamo recuperato tutto lo Studio Ghibli a velocità 3x, e io ancora faccio fatica a crederci. Non ho inserito Il regno dei sogni e della follia, perchè non è un fim Ghibli, e La tomba delle lucciole, perchè non è distribuito da Lucky Red.
 
Mancano ancora tre film, ed anticipo già la vostra domanda: Sì, usciranno anche loro*, perchè nessuno è così pazzo da fare tutto il catalogo e poi no, gli ultimi tre no. Non so ancora le date, ma direi che usciranno a breve; non so neanche il formato, ma quantomeno per il mercato home video avranno una normale distribuzione.

* I tre film mancanti a cui Cannarsi si riferisce sono:

Prima della visione, l'ultima slide, con entrambe le locandine di Pioggia di ricordi; ho voluto metterle entrambe. Lo slogan ufficiale del film è “Io mi metto in viaggio con io”. I due io sono però scritti in maniera diversa: il primo è watashi wa, il modo in cui una persona adulta scriverebbe io in giapponese, il secondo, watashi to, è scritto in katakana (l'alfabeto fonetico) ed è il modo in cui lo scriverebbe un bambino piccolo che non ha ancora imparato i kanji. Quindi sarebbe come “Io mi metto in viaggio con la me bambina”, e infatti nella locandina la protagonista sta tenendo per mano la se stessa bambina.
 
 

Vi è poi stata la proiezione del film, di cui dobbiamo purtroppo segnalare alcuni problemi nella parte finale, con alcuni rallentamenti e fermi immagine culminati in una pausa forzata durante la canzone finale. Mentre gli addetti del cinema si occupavano della sostituzione della pellicola, Cannarsi ha spiegato come il testo della canzone conclusiva del film sia fortemente legata ad un altro film di Takahata, La storia della principessa splendente, e ne racchiuda tutto il significato.
 


L'amore è un fiore, tu ne sei il seme (Ai wa hana, kimi wa sono shushi)

Lava via la gentilezza…
l’amore… così è un fiume.

Dilania l’animo…
l’amore… così è un coltello.

Una sete implacabile
si dice sia l’amore, però…

l’amore è un fiore,
il fiore della vita…

e tu…
ne sei il seme.

Nel timore di avvilirsi…
il tuo animo non danza.

Nel timore di svegliarsi…
i tuoi sogni perdono le occasioni.

Nel rifiuto di venire rubato…
il tuo animo non si dona.

Temendo di morire…
non si riesce a vivere.

Una lunga notte…
tutta da sola.

Una strada lontana…
tutta da sola.

L’amore non arriverà mai…
quando la si pensa così.

Prova a ricordare…
d’inverno…

anche se viene
ricoperto dalla neve…

il seme, in primavera…
sotto l'alto Sole…

con l'amore,
sboccia in un fiore.

Dopo di che è proseguita la visione dell'ultima parte del film, passando quindi alla seconda parte dell'incontro.
 

GC: Come potete vedere c'è tanto doppiaggio in questo film: abbiamo doppiato la canzoncina che le bambine fanno per prendere in giro Taeko, che è una canzone reale e si sente anche in versione strumentale durante la partita di baseball; il titolo è Il Flamenco delle stelle.
 

Taeko da bambina guardava lo spettacolo di marionette Hyokkori hyoutanjima (L'imprevidibile isola zucca) e poi ne canta la canzone. In quello spettacolo per bambini c'era una canzone in cui il personaggio di Don Gabacho svogliatamente rimandava le cose di giorno in giorno “Non lo faccio oggi, lo faccio domani... no, non lo faccio domani, lo faccio dopodomani...”. Il personaggio di Toshio però se la ricorda male “Se non va bene oggi, c'è domani... se domani non va, c'è dopodomani...” come a voler dire che si ha sempre una nuova speranza. Takahata ha inserito questa cosa in quanto l'animatore Kondo Yoshifumi si ricordava davvero male quella canzone, ha incorporato nel film questo ricordo sbagliato. Sappiamo questo particolare in quanto Takahata lo disse durante l'elogio funebre di Kondo Yoshifumi, quando lui morì per aneurisma da troppo lavoro dopo aver lavorato a La principessa Mononoke.

Ho voluto ricordare quest'aspetto anche per sottolineare come, sebbene il doppiaggio di questo film sia stato davvero faticoso, non è assolutamente nulla al confronto del lavoro che c'è dietro ad un film d'animazione di questo tipo, specialmente poi se il regista è Takahata. Miyazaki, che ha fatto il produttore di questo film, racconta che proporre una regia cinematografica a Takahata Isao è sempre una cosa pericolosa, fin dai tempi de La grande avventura di Hols principe del sole. La produzione di quella che fu la prima regia cinematografica di Takahata sarebbe dovuta durare otto mesi... durò tre anni e mezzo, con Miyazaki che nel frattempo si era sposato e aveva avuto un figlio. A quanto racconta Miyazaki, i produttori del tempo ancora oggi non riescono a nascondere la rabbia quando si fa loro il nome di Takahata.

Pioggia di ricordi - MangaIl successivo film di Takahata fu La tomba delle lucciole, che uscì al cinema incompleto con scene schizzate anziché disegnate in quanto non avevano fatto in tempo a finirlo. Ed essendo l'uscita in contemporanea con Il mio vicino Totoro non si poteva nemmeno rimandare. Tutti dissero che Takahata, un regista che consegna un film incompleto al pubblico cinematografico, in Giappone nel 1988, non avrebbe più potuto fare nulla dopo quel fallimento.

Tuttavia Miyazaki continuò a insistere con Takahata a fargli fare regie, e quando gli propose questo film disse: “Io amavo il manga originale, in cui però è presente solamente la parte dei ricordi infantili; tutta la parte ambientata ai giorni nostri (anni '80) non c'è. Io trovavo estremamente interessante il manga, ma non riuscivo a immaginare come trasporlo in un film, e pensai che Takahata potesse riuscirci, perchè ha il dono di riuscire a rendere interessante la quotidianeità. In più pensai che, trattandosi di una sequela di storielle, la cosa sarebbe stata un po' più gestibile con Takahata... fu un grosso errore! Dopo quattro mesi di pre-produzione era saltata fuori una protagonista adulta, assente nell'originale, che si metteva a pontificare sull'agricoltura biologica in Giappone.

Però è vero, Takahata è in grado di rendere buffo persino un silenzio. Ci sono volte in cui non sta succedendo niente, nessuno sta dicendo niente, la telecamera è ferma, e ti viene da ridere. Io non so, forse questa è LA regia, nel senso di tempi, di inquadratura, quel silezio prolungato che prelude a qualcosa e ti fa ridere nell'attesa. Per me Takahata Isao è davvero un genio del cinema.

Vorrei ora lasciare spazio alle domande dal pubblico, sul film, sulla lavorazione, su quel che volete.

Pubblico: Vorrei dire una cosa sui silenzi. Ormai i film dello Studio Ghibli ci hanno talmente abituati ai silenzi che quando alla fine si è fermata l'immagine sulla stazione quasi nessuno si è reso conto che si era bloccato il video, eravamo in attesa che succedesse qualcosa.

GC: Tra le varie canzoni presenti nel film c'è persino la sigla di Bis, il programma di Mike Bongiorno, cantata dagli Yellow Magic Orchestra di Sakamoto Ryuichi e intitolata Rydeen; la si sente quando lei sta andando nel supermarket a comprare i dolcetti che la sorella le ha chiesto di prendere per la ragazzina. Ma tutto il film è pieno di citazioni. Ad esempio tutta la questione del “re della frutta” è ispirata a una famosa canzone giapponese degli anni '60 che faceva “Qual è il re della frutta? Il re della frutta è la banana”. Il modo in cui entrano le bambine era una pubblicità famosissima in Giappone negli anni in cui sono ambientati i flashback, in cui marciavano alla bersagliera e le bambine si divertivano a rifare lo stesso passo particolare. È fuori di testa, in ogni dettaglio si nasconde qualcosa. Il “su una gamba” è dovuto al fatto che in quell'anno era stato famoso un battitore di baseball di origine hawaiana che batteva su una gamba sola. Ho dovuto fare un po' di ricerca per adattare questo film.

Ora lascio spazio ad un'altra domanda.

Pubblico: Le cose da dire sono tantissime. Che faccia ridere è indubbio, perchè ha dato una visione fantasiosa e tutto sembra filtrato tramite gli occhi della bambina che è in lei, o anche il logo della Puma che compare all'improvviso, quando si è bambini a vedere questi loghi si tende a visualizzarli come se fossero” è la puma”

GC: Tra l'altro la Puma ha avuto grandissimo successo in Giappone, e la cosa bella è che la mamma di campagna pensa che la figlia le stia chiedendo le scarpe di pelle di puma.
 
Pioggia di ricordi - E.T.

Pubblico: Oppure la citazione a E.T. con lei che arrivando dalla città la vede come un aliena (o almeno io l'ho interpretata così)...

GC: No, lì semplicemente penso che E.T. fu un successo incredibile in Giappone, era diventato un'icona popolare, e quindi quando lei mette il dito così, l'altra subito capisce di mettere l'altra manina, semplicemente perchè era un'icona popolare.
Adesso è una cosa che non esiste più, con i multisala ci sono un sacco di film sempre in sala, ma all'epoca c'era il filmone che vedevano tutti, ma proprio tutti, e in quel momento era sulla bocca di tutti. Penso che Takahata l'abbia messo come per dire che il realismo non l'ha messo solo negli anni '60, perchè tutte le cose cita, i manga di Umezu Kazuo sono veri, quando dice un cane che si chiamava Gon lui cita Gon-chan, l'attrice di Takarazuka che la sorella maggiore guardava in foto e di cui era appassionata, e che per questo aveva dato il suo nome al cane. Le copertine dei giornali che si vedono sono vere; la rivista Margaret è vera.
 
Pioggia di ricordi - Citazione 1Pioggia di ricordi - Citazione 2

Pubblico: E per quanto riguarda la canzone italiana che parte ad un certo punto? È strano, un testo tragicissimo usato durante una scena romantica.

GC: Sì, l'uso delle canzoni è sempre distopico, come quando c'è la bambina che ha preso lo schiaffo. Tra l'altro, piccola digressione, è bellissima quella scena, perchè il padre non aveva mai menato la bambina e quindi quando si avvicina a lei per picchiarla, lei non si ripara neanche; è completamente sgomenta, viene presa per il bavero con una faccia da “che succede?”. Quando prende lo schiaffo, non scoppia a piangere per il dolore, lei si volta completamente scioccata e poi piange per il nervoso... e nel frattempo la canzone in sottofondo sta dicendo “i tuoi occhi luccicano come stelle”. È completamente distopico, e Takahata è di un perfezionismo davvero spaventoso, non c'è nulla che lascia al caso.

Pubblico: E perchè proprio una canzone italiana?

GC: Non lo so, credo perchè semplicemente ha messo canzoni contadine di tutto il mondo, persino bulgare. In quanto appassionato di musica penso ascolti un po' di tutto, ed è rimasto colpito da quella canzone. Tra l'altro, il paesaggio che si vede è in quella scena è italiano, è Calcata.