Setta Kobayashi è un nuovo arrivato nel settore dei manga. Il mese prossimo si prepara a lanciare Asta-kun Mahoutei e no Michi, che è uno spin-off gag di Black Clover.
Recentemente ha scritto su Twitter la sua opinione su cosa vuol dire essere un mangaka - e non è confortante. La maggior parte dei fan sa che i mangaka lavorano a orari folli e con scadenze ravvicinate, specialmente se sono impegnati su una serie settimanale.
E Kobayashi dà un'immagine ancora più deprimente.
Dopo aver assistito ad un concerto, Kobayashi ha ricordato quanti artisti manga hanno uno stile di vita solitario e isolato. Molti musicisti interagiscono costantemente con altre persone, come produttori, collaboratori e con i fan sul palco.
Invece i mangaka? L'incontro mensile con un editor potrebbe essere l'unico contatto umano dopo lunghi periodi di tempo di isolamento.
Kobayashi ha detto che è difficile per gli artisti capire che fanno parte di una squadra che include redattori e assistenti, poiché non c'è molta interazione faccia a faccia. Nota che molti creatori di manga vivono da soli, mangiano a malapena e hanno problemi a dormire a causa dell'ansia. L'industria è volatile e il lavoro dei mangaka può essere cancellato in un istante a causa di una serie di motivi al di fuori del loro controllo.
Ma non è tutto terribile. Kobayashi ha detto che gli artisti sono sempre entusiasti di avere un contatto con i fan attraverso le loro lettere o l'interazione positiva sui social media. Ha ricordato ai fan che il modo migliore per sostenere un artista è quello di comprare il frutto del loro lavoro, le loro opere, o in caso contrario semplicemente di raccomandare ad altri di acquistarle. Una buona parola potrebbe così portare a una vendita extra.
Fonte consultata:
Goboiano
Recentemente ha scritto su Twitter la sua opinione su cosa vuol dire essere un mangaka - e non è confortante. La maggior parte dei fan sa che i mangaka lavorano a orari folli e con scadenze ravvicinate, specialmente se sono impegnati su una serie settimanale.
E Kobayashi dà un'immagine ancora più deprimente.
Dopo aver assistito ad un concerto, Kobayashi ha ricordato quanti artisti manga hanno uno stile di vita solitario e isolato. Molti musicisti interagiscono costantemente con altre persone, come produttori, collaboratori e con i fan sul palco.
Invece i mangaka? L'incontro mensile con un editor potrebbe essere l'unico contatto umano dopo lunghi periodi di tempo di isolamento.
Kobayashi ha detto che è difficile per gli artisti capire che fanno parte di una squadra che include redattori e assistenti, poiché non c'è molta interazione faccia a faccia. Nota che molti creatori di manga vivono da soli, mangiano a malapena e hanno problemi a dormire a causa dell'ansia. L'industria è volatile e il lavoro dei mangaka può essere cancellato in un istante a causa di una serie di motivi al di fuori del loro controllo.
Ma non è tutto terribile. Kobayashi ha detto che gli artisti sono sempre entusiasti di avere un contatto con i fan attraverso le loro lettere o l'interazione positiva sui social media. Ha ricordato ai fan che il modo migliore per sostenere un artista è quello di comprare il frutto del loro lavoro, le loro opere, o in caso contrario semplicemente di raccomandare ad altri di acquistarle. Una buona parola potrebbe così portare a una vendita extra.
Fonte consultata:
Goboiano
Anche quando hanno una famiglia mi pare che i contatti siano molto ridotti, Kishimoto ha dichiarato che lui e la moglie sono andati in luna di miele solo una volta che ha finito Naruto.
Pure Oda pare che viva nel suo studio e vada a casa solo durante le feste.
D'altro canto non è un caso che Araki quando credo Rohan Kishibe lo descrisse come una persona asociale e non molto simpatica....
ovvio che si,sa che il suo manga vende in ogni caso,quindi non ha paura in tal senso
Non è certo per questioni di personalità, stando a quanto questo stesso articolo dice.
La situazione è grave: questi lavorano a ritmi esasperanti e sempre con la pressione che un domani il manga può essere cancellato o non fruttare abbastanza. Anche quando sono famosi e il manga stravende, il problema cambia di poco: il mangaka di successo è tallonato e spremuto dagli editori come limoni. Se Kishimoto non si è fatto subito la luna di miele con la moglie non è perchè "è schivo" o "non ha molti contatti": è perchè DOVEVA lavorare come un pazzo.
Questo vale solo quando il mangaka è alle prime armi.
Se il manga sopravvive oltre i due anni allora il rischio è minimo, considerano quanto è sto il mercato dei manga, riuscire a far sopravvivere una serie è gia tanto.
Guarda Horikoshi, anche se nel giro di un anno o due chiudessero my Hero di certo non si potrebbe definire insoddisfatto visto il risultato che ha ottenuto !
Ed'è una cosa negativa ? .P
Il feedback è sempre esistito. Tezuk per dirla tutta cambiava le sue sterilizzazioni in base al riscontro del pubblico
Clienti: esseri viziati e complessati convinti di comprare assieme al prodotto lo sfogo alla loro miseria umana.
Questi dormono 11 mesi l’anno te lo dico io ??
twitter è un buon modo per far sentire il proprio apprezzamente (oltre a comprare il manga ovviamente), ad esempio ho scritto che mi dispiaceva la cancellazione del suo manga al mangaka di MArry grave (manga giovane pubblicato su shonen sunday) sperando in una nuova serializzazione presto... ed ha risposto molto contento di ricevere apprezzamento anche dall'estero.
Probabilmente piu' onesto sarebbe dire: la situazione del lavoro in Giappone e' una merda, almeno faccio il mangaka che e' un lavoro creativo piuttosto che l'impiegato, che probabilmente e' subissato anche del piu' del mangaka (lo sappiamo che mobbing e pressioni varie sono all'ordine del giorno in Giappone in tutte le professioni).
Mi sembra giusto, il problema non è che svhiavizzano i mangaka, sono loro che non cambiano lavoro XD.
Del tipo, ho delle aspirazioni? Chissene, meglio puntare al lavoro in cui sei meno svhiavizzano. Sul serio, commenti come questo danno speranza all'umanità, il ritorno all'800 è sempre più vicino.
Infatti, il vero problema è che da loro è un problema generalizzato. Magari fossero solo i mangaka a lavorare senza orari e sotto costante pressione psicologica, per gli impiegati non è forse lo stesso? Non puoi uscire dal lavoro prima del capo e il capo non può uscire prima dei dipendenti. Con questa mentalità come si fa a non uscire di testa? @_@
Per quanto mi riguarda, non mi spiego come possano continuare a trovare idee per le loro storie, se non hanno il tempo di vivere una vita reale (che per me è la principale fonte di idee e ispirazione). Tanto di cappello: a fissare un muro bianco tutto il giorno anche il mio cervello diventerebbe una tabula rasa.
Tendenzialmente un individuo si abitua, però non fa tanto bene alla salute!
Concordo.
Fanno ricerche.
Quando usci un articolo sul ritmo lavorativo di Kishimoto, mi pare che buona parte della sua giornata fosse dedicata pure alla ricerca di materiale da cui prendere ispirazione.
Semel,iceemnte è una diversa concezione dell'individuo alla fine.
In America e in occidente c'è una visione più egocentrica della persona (io stabilisco quel che sono, e il mio "se" non si espande oltre la mia persona) in Giappone invece si opta per una visione sociocentrica in cui l'interdipendenza tra individui e società e fondamentale( quel che sono è caratterizzato dal ruolo che ho e da come mi rapporto con gli altri).
Ma guarda, credo che in realtà molte delle cose siano gonfiate ad oc per apparire più eroici di quanto non siano.
Non saprei, i fumetti in occidente si vendono di meno, e a meno che non sei una superstar non te la passi benissimo. Leggevo qualche tempo fa che Peter David se la passa male...
Tengono ritmi di vita simili perché c'è la passione per i manga a tenerli in piedi... perché un Oda che con OP ha fatti tanti di quei miliardi da campare per 3 vite, perché non molla tutto e si gode la vita ?
Perché evidentemente gli piace quello che fa .
E il discorso vale per tutti gli altri.
Anche perché molti mangaka che si ritene vengano "sfruttati" , poi guadagnano tanti bei soldoni in cambio del loro duro lavoro.
E ancora: molti non capisco che sfoghi come quelli del mangaka sopra sono dovuti allo stress del lavoro .
Il classico pensiero da stress/depressione che viene a tutti noi quando dopo tanta fatica pensiamo "ne vale la pena ? Che senso ha tutto ciò ?".
Tutti vorremmo avere la botte piena e la moglie ubriaca , ovvero : lavorare facendo bei soldoni e anche il tempo libero per godersi la vita , ma di solito una esclude l'altra ( anche se non è chiaro come possa godermi la vita seza soldi) .
Faccio notare che il mangaka sopra è stato a un concerto, quindi il tempo che qualche distrazione ce l'ha .
Lì era dovuo al fatto che doveva pagare un frappo di tasse arretrate e non aveva soldi perché la moglie glieli aveva spesi tutti ( soldi che aveva guadagnato lavorando per la tv, manco per i fumetti )
È una cosa negativa -se non si è capito lo ripeto- che questi in QUALSIASI caso debbano lavorare a pressioni e ritmi disumani. È questo il punto dell'articolo!
Commento pertinente e che aggiunge valore alla discussione come sempre.
Ma anche no, la Disney ( che tra tutte è quella che "schiavizza di più") da minimo un mese per 40 tavole non colorate a 40 euro l'una per un autore non famoso, sono 1600 euro totali eh.
Ah beh, se guadagnano ( in pochi ) tanti soldi allora va bene. Dunque alla fine Vik Morrow ( attore ) ha meritato di morire decapitato perchè il regista non ha seguito le più basilari regole di sicurezza, era un attore milionario ben stipendiato, è giusto che la sua vita sia ad uso e consumo di chi lo dirige. Perchè gli attori porno per anni hanno protestato per il trattamento disumano a cui venivano sottoposti ( tra cui la totale mancanza di controlli sanitari ), guadagnavano bene.
Magari prima il tempo per dormire più di tre ore a notte e poi ricevere grazie alla magnanimità dei megadirettorigalattici almeno cinque minuti da passare in libertà?
Pensa che l'Arakawa ai tempi di fullmetal alchemist aveva addirittura il tempo per andare in libreria ( per comprare libri per il suo fumetto ).
1) Non lasciano per amore dell'opera, responsabilità sul lavoro, ma devono al contempo sottostare ai tempi e decisioni degli editori... anche quando il manga è un successo planetario.
2) cosa te ne fai di tutti quei soldi se lavori 30 ore al giorno 7 giorni a settimana?
3) ah vabbè, quindi se è potuto andare ad UN concerto, tutto ok. Sicuramente non lavorerà a ritmi folli. Lol
Ma anche loro hanno le vacanze eh.
Anche ai bambini che lavoravano nelle cave di argilla era concesso il Natale, la Pasqua e la domenica per andare a messa.
Ma se lavori come uno schiavo per pochi euro cambia lavoro , no ?
I mangaka si lamentano , poi però vorrei davvero verdere come se la passano quelli che fanno il mestiere da anni e anni ( che vuol dire che guadagnano , bene o male )
E in jap non è solo il mangaka a fare la vita da schiavo, ma tante altre categorie .
E ancora : tutti a difendere i mangaka che lavorano troppo, però poi se uno di loro non fa uscire il suo capitolo settimanale o mensile, tutti a dargli dello scansafatiche.
La forza commerciale del manga, come disse Oda, è nella sua serialità settimanale fatta da un singolo autore (due con lo scenegiatore ).
Se i manga uscissero un capitolo ogni morte di Papa come i fumetti francesi, o uno al mese disegnato escritto da autori diversi ogni volta come in USA , non avrebbero mai fatto cifre di vendite simili in Jap.
Nessuno ti regala niente nella vita, e se vuoi certe cose , o hai qualche botta di chiulo pazzesca, o devi sputare sangue.
Fine.
Ah, i bei commenti pertinenti che aggiungono valore alla discussione come sempre.
Chiedilo a chi adesso se la spassa con tutti i soldi che ha guadagnato in gioventu' o continua a guadagnare come Toriyama...Potenzialmente potrebbe vivere fino a 100 anni senza piu' lavorare!
Idem Oda e pochi altri fortunati.
Che fanno seguito a due commenti che argomentano. Dai,tuo secondo commento completamente inutile e per niente pertinente, magari col terzo riesci ad inserirti nella discussione senza trollare, dai che ce la fai.
Ma avere un trattamento lavorativo equo no? Cioè, rendiamoci conto che stai biasimando gli abusati eh.
Ma lo sai che una volta diventato adulto (con magari famiglia da mantenere ) cambiare lavoro è quasi impossibile?
Allora va bene. In Giappone non esiste neanche il reato di mobbing, bene così.
Veramente ci si lamenta solo di Miura, Togashi e affini, gente che effettivamente non fa un cazzo.
Chissà come hanno avuto successo I giganti e Fullmetal alchemist allora.
Ma anche no, e Togashi ed i milioni che HunterxHunter raccimola ad ogni uscita lo dimostrano.
Bello come metti sullo stesso piano l'impegno e la schiavitù.
Sono mensili, facile
Su Toriyama. Leggo spesso che dopo Dragon Ball non abbia fatto altro nella vita. Se non ricordo male, ho letto invece che si occupava di design nell'industria automobilistica. Ricordo male o sbaglio completamente?
Ma tu pensi che chi lavora in Shueisha o qualche altro big non lo abbia un trattamento equo ?
Poi è chiaro che dipende da te far si che le tue fatiche diventino un manga di successo che ti faccia fare i miliardi.
Tipico ragionamento italiano dare la colpa sempre agli altri.
Be, sono eccezioni che confermano la regola: i manga più famosi sono quasi sempre settimanali, raramente i mensili raqgiungono altrettanta popolarità.
Ma quale schiavitù ?
Se lavorano tanto è perchè hanno successo e guadagnano in proporzione.
Mangaka come Oda e Aoyama continuano a lavorare per passione , non certo per mangiare che di soldi ne hanno a sufficenza per campare fino alla morte senza fare nulla.
E se fanno le ore piccole, vai tranquillo che si fanno pagare il giusto.
Poi ripeto, se non si riesce a emergere in questo mestiere la colpa è solo tua che non hai creato il titolo giusto.
O forse hai avuto sfiga, capita anche quella.
Tu fai uscire un manga, anche su una rivista importante.
Non se lo fila nessuno e lo segono dopo pochi capitoli .
Dove stà la sfiga ?
La colpa è solo tua che non sei riuscito a farti un pubblico.
O no ?
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