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Fumatore, non fumatore. I docenti e gli insegnanti che da oggi in poi decideranno di concorrere per una cattedra all’università di Nagasaki, in Giappone, dovranno specificare anche questo nel proprio curriculum. Anzi, per avere qualche possibilità di accesso alla professione dovranno dire addio alle sigarette. L’ateneo, infatti, ha fatto sapere che non assumerà persone con questo vizio.
Ad annunciarlo è stato un portavoce dell’ateneo, in un nuovo appuntamento della campagna anti-fumo attraverso la quale si sta informando il paese in vista delle Olimpiadi dell’anno prossimo. Potranno invece lavorare per l’università i candidati che s’impegneranno a rinunciare alle sigarette. Tra le altre misure promosse dall’istituto ci sono anche il divieto di fumare nei campus e l’apertura di cliniche per quanti non riescono a smettere autonomamente. «Abbiamo concluso che i fumatori non sono adatti al settore dell’istruzione», ha affermato il portavoce, sottolineando che esperti legali sono stati consultati e le nuove regole non violano le leggi sulle discriminazioni. Secondo i media locali, si tratta della prima università statale a introdurre questa condizione ai lavoratori.
Una decisione che arriva dopo che la città di Tokyo ha approvato nuove, severe regole anti-fumo in vista dei Giochi estivi del 2020. E dire che il Giappone è stato per lungo tempo considerato un’eccezione per quanto riguarda il fumo di sigarette, una sorta di oasi “felice” dal momento che, fino a qualche anno fa, era consentito fumare addirittura anche in ristoranti e bar. Ora, al contrario, diventa vietato accendere sigarette nei ristoranti della capitale, a prescindere dalla loro dimensione, mentre è previsto che i locali possano creare aree riservate ai fumatori, dove però i clienti non possano né bere né mangiare.
Il divieto totale è invece previsto nelle strutture scolastiche, dagli asili alle scuole superiori, sebbene aree apposite possano essere create fuori da università e ospedali. Da anni, inoltre, è vietato fumare per la strada e chi proprio non riesce a rinunciarvi, può rifugiarsi nelle “isole” per fumatori che si trovano sui marciapiedi: un’area delimitata da pareti di plastica all’interno delle quali è consentito fumare. L’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), inoltre, ha dato al Giappone, considerato uno dei paesi più civili al mondo, il voto più basso sulle misure per evitare il fumo passivo, inferiore a quello di Paesi come Cina o Corea del Sud.
Fonte consultata:
Newsitaliane
Fonte consultata:
Newsitaliane
Ovviamente, ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini) ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vedete comunque di non esagerare troppo. Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento :D.
Sinceramente, da non fumatore, quando sono stato ho apprezzato la cosa...si evita l'odore e soprattutto le cicche in giro
Ma in base a cosa? Cioè che fumare faccia male non è una novità ma quale studio ha dimostrato che un fumatore non è adatto a lavorare nell'istruzione? A me sembra una misura inutilmente discriminatoria, i titoli di studio, le esperienze lavorative e non, la predisposizione al lavoro di gruppo e all'insegnamento, questi sono parametri che dovrebbero incidere nella possibilità di riuscire a lavorare ma fumare, finchè resta un vizio privato non praticato pubblicamente, che problema può dare? Capisco vietare di fumare negli atenei, capirei anche l'abolizione totale di pause dovute a questo motivo, accetterei pure misure drastiche, come il licenziamento, per chi contravviene a queste regole, ma imporla come condizione di vita perchè si possa lavorare mi sembra un'esagerazione.
Ma all'università? In cui ci sono solo adulti?
Non vedo correlazione tra l'essere dei buoni fumatori e l'essere dei cattivi insegnanti.
Purtroppo quello è un manga, la realtà è ben diversa, non ci sono gli Onizuka di turno e il buon esempio deve partire da chi ha il compito di trasmettere disciplina ed educazione. Fumare fa male, è sciocco e va presa ogni misura necessaria per impedire ai giovani di iniziare. Approvo la rigidità Giappa in questo caso.
Ma figurati, uno davvero talentuoso non ci penserebbe due volte a smettere di fumare per ricoprire un ruolo simile. Anzi per come la vedo io questa normativa funge da filtro per fare in modo che proprio i più talentuosi e/o volenterosi possano accedere, mentre tiene lontani quelli che non sono disposti a fare nemmeno un piccolo sacrificio.
Uno dei peggiori esempi di come non si dovrebbe creare un personaggio/simbolo per ragazzi. Ad esempio un mio amico cominciò a fumare proprio spinto dalla sua passione verso Onizuka.
Sono sempre stati molto severi con il fumo, sopratutto tra gli studenti di medicina, ma ricordo che all'epoca c'era chi fumava. Comunque le motivazioni sono sciocche, cioè mo facciamo le leggi per i giochi estivi, come se nel resto del mondo non si fumasse. Non è che un paese fa una cattiva impressione perché gli abitanti sono fumatori...
per caso il padre era quel ragazzino che si lancio dal balcone gridando "miwa lancia i componenti!" ?
1) smettere di fumare non è un "piccolo sacrificio". Fosse facile smettere avremmo molti meno fumatori in giro. Non per niente si continua a rimarcare di non cominciare proprio!
2) quale sarebbe il nesso tra l'avere talento per qualcosa e il fumo??
Purtroppo no, è solo una persona che a quanto pare riesce a dichiarare esplicitamente quello che avverte nel profondo, mentre su tanti altri questo personaggio (e altri simili) può agire inconsciamente e spingerli a fumare senza che se ne rendano conto.
Nessuno in particolare, volevo dire che una persona davvero talentuosa e volenterosa sarebbe disposta a smettere di fumare per ricoprire un ruolo del genere. Insomma bisogna studiare molto e fare dei sacrifici per arrivare ad essere un docente universitario, si pensa che fatto questo sacrificio si può fare anche quello di smettere di fumare (o almeno di ridurlo notevolmente al punto da non fumare quando si è all'università). Poi ci sarà pure qualcuno talentuoso ma poco volenteroso, ma si vede che quest'università mette al primo posto la volontà, non gliene faccio una colpa.
Penso che tutti sappiano cosa c'è scritto sui pacchetti di sigarette.
Ricorda vagamente discorsi come ...
Obesità e sovrappeso: vale la pena tassare le bibite zuccherate?
Tatuaggi e lavoro
Anche da noi determinati lavori hanno dei requisiti, sia sul vestiario che sul "modo" di acconciarsi i capelli. Ma non solo quelllo, c'è anche chi deve sottostare al zero-alcol.
Detto questo vedere in aula insegnanti il collega che si prepara le paglie non mi da molto fastidio più che altro tristezza.
Penso che un docente possa, se davvero vuole lavorare in quell'ateneo, rinunciare a fumare durante il lavoro. Nessuno, penso, gli vieterà di fumare a casa sua, ma all'interno dell'ateneo dovrà farne a meno.
L'insegnante è anche una figura che dovrebbe dare il buon esempio, quindi mi pare corretto anche sotto questo punto di vista.
Non voglio sminuire figure come Onizuka ma qui stiamo parlando della realtà e nella realtà il fumo è dannoso e venir affumicato, per un non fumatore, non è per nulla piacevole (un po' come venir investiti da un lezzo puzzolente da parte di qualcuno che non si lava... alla fin fine per fare l'insegnante bisogna anche essere puliti, no?).
Poi solitamente agli studenti è vietato il fumo a scuola, quindi non vedo perché non vietarlo anche per gli insegnanti.
Concludo: trovo molto più scandaloso che ci siano regole sul modo di vestire e sul modo di tenere i capelli. Quelli sono davvero affari propri che non danno fastidio a nessuno.
Quoto, basterebbe farsi furbi. Dì che non fumi e poi a casa tua quando sei da solo fai quello che vuoi. Ma sappiamo che i giapponesi non sono persone furbe, quindi...
Questa università comprende anche medicina e odontoiatria infatti.
Quoto tutto ciò che hai scritto. A me la puzza di fumo fa così senso che la sento anche a distanza e mi fa sentire realmente male, perciò se ci fosse un posto del genere anche da noi vorrei assolutamente lavorarci!
Fra l'altro il fumo passivo è dannosissimo, come se non di più del fumo delle proprie sigarette e trovo l'abitudine di fumare in un luogo pubblico, magari frequentato anche da bambini, abominevole, perché fumando si avvelenano consapevolmente gli altri.
Ma la questione non è questa, o se lo è non l'ho capita ioXD. A me sembra di capire dalla notizia che verranno assunte solo persone che non sono fumatori, sempre, a prescindere, a casa loro come in ufficio, non che si astengono durante l'orario di lavoro anche perchè quello mi sembra giusto e normalissimo, anzi, guai se non fosse così! Se la notizia fosse solo che agli assunti verrebbe vietato di fumare nei luoghi pubblici dell'università a me sembrerebbe non solo giusto ma fatto con estremo ritardo, non sarebbe neanche una notizia di cui discutere francamente se non per il clamoroso tempo perso per farlo....
P.S chi fuma puzza!
Se è come scrivi quel che non comprendo è come contino di accertarsi della cosa.
Non è che possono andare a controllare a casa sua cosa fa, ognuno a casa sua fa quel che gli pare, sarebbe violazione della privacy il contrario (non so come funzioni la legge in giappone ma qui non si potrebbe assolutamente fare).
Ovvio che contino sul fatto che un fumatore non riesca a resistere una giornata lavorativa senza sigaretta, o almeno, leggendo la notizia l'ho dato per scontato.
Che i professori universitari non debbano fumare nelle strutture pubbliche è pacifico, ma che non debbano proprio essere assunti in quanto fumatori è ridicolo.
Magari ci sono dei serial killer che non hanno mai fatto una tirata in vita loro. Per paradosso questo ora farebbe di loro dei candidati più "adatti al settore dell’istruzione" rispetto a un povero Cristo col vizio del fumo.
Magari vanno "a naso"...
Wendy rose,hai studiato in Giappone?
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