Lo scorso aprile, un dipendente dello studio d'animazione Madhouse è collassato in strada mentre faceva ritorno a casa. Quel mese l'assistente alla produzione aveva lavorato 393 ore, quando il governo giapponese limita le ore di lavoro straordinario mensili ad un massimo di 100. Se vi siete persi l'articolo, eccolo qui.
A distanza di due mesi, le condizioni di superlavoro all'interno della compagnia non sono cambiate, stando a quanto detto da Mizue Ogawa, un'animatrice che non lavora per Madhouse. In un tweet scrive: "Ho saputo che un assistente alla produzione di un certo studio M lavora ancora a mezzanotte. Quando ho chiesto lui 'Non avrebbero dovuto rivedere le loro politiche di lavoro?' ha risposto che il caso riguardava solo lui e che la questione era ancora discussa tra negoziazioni. In altre parole... non è cambiato nulla".
Il 5 aprile l'assistente si è unito ad un sindacato, aprendo un processo di contrattazione. L'anonimo dipendente è in cerca di soldi per gli straordinari non pagati e soprattutto di scuse per il danno subito.
Ricordiamo che, nel frattempo, il Ministero degli affari interni e delle telecomunicazioni ha proposto alcuni provvedimenti che ambirebbero a migliorare le condizioni di lavoro degli animatori.
La Madhouse è stata fondata nel 1973 da ex animatori della Mushi Pro, inclusi Masao Maruyama, Osamu Dezaki, Rintaro e Yoshiaki Kawajiri. Maruyama ha lasciato la compagnia nel 2011 formando MAPPA. Madhouse è conosciuta per suoi lavori come Card Captor Sakura, Death Note e la prima stagione di One-Punch Man ed attualmente sta lavorando alla terza stagione di Chihayafuru e No Guns Life, tra gli altri.
Fonte consultata:
Anime News Network
A distanza di due mesi, le condizioni di superlavoro all'interno della compagnia non sono cambiate, stando a quanto detto da Mizue Ogawa, un'animatrice che non lavora per Madhouse. In un tweet scrive: "Ho saputo che un assistente alla produzione di un certo studio M lavora ancora a mezzanotte. Quando ho chiesto lui 'Non avrebbero dovuto rivedere le loro politiche di lavoro?' ha risposto che il caso riguardava solo lui e che la questione era ancora discussa tra negoziazioni. In altre parole... non è cambiato nulla".
某M社からは今でも真夜中に制作君から連絡が来る。
— 小川 みずえ (@OgawaMizue) 17 giugno 2019
働き方改革があった筈では?と聞いた所、例の事件はあくまでも元制作A個人の主張であり、加えてまだ交渉中の事案だ、と言い含められているという。
つまり
全く何も変わってなどいない。
Il 5 aprile l'assistente si è unito ad un sindacato, aprendo un processo di contrattazione. L'anonimo dipendente è in cerca di soldi per gli straordinari non pagati e soprattutto di scuse per il danno subito.
Ricordiamo che, nel frattempo, il Ministero degli affari interni e delle telecomunicazioni ha proposto alcuni provvedimenti che ambirebbero a migliorare le condizioni di lavoro degli animatori.
La Madhouse è stata fondata nel 1973 da ex animatori della Mushi Pro, inclusi Masao Maruyama, Osamu Dezaki, Rintaro e Yoshiaki Kawajiri. Maruyama ha lasciato la compagnia nel 2011 formando MAPPA. Madhouse è conosciuta per suoi lavori come Card Captor Sakura, Death Note e la prima stagione di One-Punch Man ed attualmente sta lavorando alla terza stagione di Chihayafuru e No Guns Life, tra gli altri.
Fonte consultata:
Anime News Network
Servirebbe un cambio di mentalità e cultura, la fondazione di sindacati con i cosiddetti e un governo che sbatta i pugni sui tavoli.
Mica facile.
Ti sembra strano quel che ti dico ma..in realtà anche gli italiani, soprattutto in alcune professioni lavorano parecchio. E gli effetti nel lungo periodo si vedono. Ho davanti agli occhi un certo dottore...
Il punto è impostare la protesta in modo serio e portarla avanti per un lungo periodo. Rifiutando il compromesso e le "scuse".
alla luce di queste news credi davvero che per loro non ci siano problemi?
Spero davvero che questa situazione possa cambiare in futuro (non solo per Madhouse, ovviamente).
Alt, non fraintendere, non sto dicendo che chi non è giapponese è un fannullone, intendo dire che "da fuori" non è normale perchè abbiamo tempistiche diverse ma loro il "fuori" magari non lo conoscono neanche
Io non so quanta risonanza mediatica abbia avuto in giappone ma ho l'impressione che al di fuori della nicchia degli appassionati di animazione e addetti ai lavori interessi relativamente
Ma infatti è molto probabile che spesso rimangano li a dormire..
I laureati possono lavorare in proprio
AHEM........Questa è una pia illusione. Figlia di un liberalismo strabico. ( peraltro molto in voga nel nostro paese) Occorre che ci sia un contesto che permetta ai singoli di lavorare in proprio, e non parlo solo di "finanziamenti" che lasciano il tempo che trovano...ma ad esempio di favorire la possibilità di affittare spazi per uffici a prezzo umani, creare corsi per insegnare come gestire un'azienda, troppo spesso le persone sanno solo teoricamente come si gestisce; e in quanti sanno come accedere ai finanziamenti europei sulle piccole e medie imprese ??
Anche creare leggi che concedono alle piccole imprese dei privilegi negli appalti pubblici ( e soprattutto garantire alle imprese, soprattutto piccole, di scontare eventuali crediti con lo stato, per pagare le tasse, questo aiuta parecchio.
Sarebbe interessante capire come funziona- se funziona- il mercato delle piccole imprese in Giappone.
Ne sei sicuro?(Occhietto)
Aggiungo: ogni libero professionista ha sempre fatto gavetta prima in qualche azienda/associazione/studio proprio per "imparare il mestiere". Se uno pensa di uscire da qualsiasi tipo di scuola, fosse pure l'università, con le competenze giuste per poter lavorare... è un illuso. Non si insegna neanche come compilare un curriculum, figuriamoci (è una delle tante cose che bisogna "imparare da soli").
Si, puoi aprire una partita iva e fare la "bella vita" del libero professionista. Il che vuol dire non avere sindacati alle spalle, quasi nessuna tutela se non quelle basilari, e doversi pagare i contributi da soli (e non sono cifre da ridere). Oltretutto ultimamente chi ha la p.iva viene sfruttato come vero e proprio dipendente senza benefit dalle aziende, che ti chiamano per farti lavorare come uno di loro ma senza gli impicci di doverti pagare contributi e affini.
Capisco il desiderio di avere un lavoro, ma a queste condizioni non so come fanno ad accettare e a non protestare...
C'è una differenza, questo noi lo consideriamo sfruttamento, ma legalizzato, o comunque una specie di male ineluttabile, come la terra dei fuochi, il capolarato.
Mentre i giapponesi, lo vedono come un lato culturale, come qualcosa della loro cultura, dopo la guerra, hanno trasformato il loro militarismo in spirito del superlavoro, e cambiare una cultura non è facile...le lotte per i diritti delle donne e degli LGBT, lo dimostra, o come più grande esempio, quelli degli operai stessi.
Non si può semplicemente augurare alle coppie di fare almeno tre figli - ricordate quel politico nipponico ? - quando poi tutto l'onore ricade su una parte della società. Ed in certe civitas nipponiche non penso proprio si possa vivere con uno stipendio.
@Arata55 lascia stare l'occhietto. I problemi del lavoro sono "quasi" simili ovunque. I modelli per affrontarli ci sono in una società avanzata, purchè siano chiari i principi in base a cui ci si muove. Solidarietà od "Ognun per se e Dio per tutti" ??
https://www.agensir.it/chiesa/2019/02/26/robotica-hiroshi-ishiguro-umani-e-umanoidi-insieme-nella-societa-del-futuro/
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