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Ovviamente, ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini) ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vedete comunque di non esagerare troppo. Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento :D.
5 è il numero perfetto e' stato il film d’apertura delle Giornate degli Autori, sezione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2019, da ieri anche nelle sale di tutta Italia. Esordio alla regia del fumettista IgorT, nome d’arte di Igor Tuveri, il film è ispirato all’omonima graphic novel che l’artista dal 2004 ha tentato di adattare per il grande schermo (“diversi registi si sono cimentati ma io ho sempre cambiato posizione”) fino alla decisione di metterci mano propria su convincente suggerimento di Toni Servillo.
Proprio quest'ultimo sta facendo parecchio discutere nel mondo "nerd" quando, in una intervista per Repubblica, per reclamizzare il film, ha dichiarato quanto segue:
"Igort è uno straordinario autore di graphic-novel, un genere che si affranca dalla riduttività del fumetto e va verso una ambizione ormai conclamata di vera e propria letteratura e 5 è il numero perfetto appartiene a questo genere, per cui noi non abbiamo mai avuto la sensazione di dover passare dalla bidimensionalità alla tridimensionalità. Sia detto con il massimo rispetto: nessuno di noi ha pensato di fare Paperino e Topolino al cinema".
Video Integrale dell'intervista:https://video.repubblica.it/dossier/venezia-76-mostra-cinematografica/5-e-il-numero-perfetto-il-film-di-igort-con-golino-e-servillo-un-mondo-noir-fatto-di-bastardi/342491/343081
Proprio quest'ultimo sta facendo parecchio discutere nel mondo "nerd" quando, in una intervista per Repubblica, per reclamizzare il film, ha dichiarato quanto segue:
"Igort è uno straordinario autore di graphic-novel, un genere che si affranca dalla riduttività del fumetto e va verso una ambizione ormai conclamata di vera e propria letteratura e 5 è il numero perfetto appartiene a questo genere, per cui noi non abbiamo mai avuto la sensazione di dover passare dalla bidimensionalità alla tridimensionalità. Sia detto con il massimo rispetto: nessuno di noi ha pensato di fare Paperino e Topolino al cinema".
Video Integrale dell'intervista:https://video.repubblica.it/dossier/venezia-76-mostra-cinematografica/5-e-il-numero-perfetto-il-film-di-igort-con-golino-e-servillo-un-mondo-noir-fatto-di-bastardi/342491/343081
Ovviamente, ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini) ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vedete comunque di non esagerare troppo. Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento :D.
Esattamente, penso anche io che sia quello il motivo di fondo.
ci sta sia questo il motivo, anche se in fondo non capisco davvero come mai, se lo ritenga uno sminuirsi . Forse si, forse boh.
c'è anche da dire che chi vuole far polemica riesce a leggere gli accadimenti nella peggior chiave possibile pur di scatenare la discussione su determinati toni......
Era proprio questo il punto. Da come ne parla Servillo, le Graphic Novel sarebbero "un genere più elevato di fumetto", ma se considerassimo le Graphic Novel un genere allora moltissime opere di altissimo livello (tra cui appunto quelle di Alan Moore) non sarebbero considerabili tali e il discorso del "genere più elevato di fumetto" sarebbe errato. Considerando invece le Graphic Novel un formato editoriale, ovvero un volume da libreria a fumetti, allora non ha senso parlarne in termini di contenuti, perché può potenzialmente contenere qualsiasi cosa al suo interno. E torniamo quindi al punto che il discorso di Servillo non ha senso.
Fonte: fumettologica.it
Poi come si è cercato di paraculare dopo, quello è un altro discorso...
Suvvia, sembra una paraculata. Penso sia peggio della risposta data in precedenza.
Semplicemente non è mai stato interessato a questa arte, non ha mai nemmeno avuto un fumetto in mano ed accosta questo genere si soli Topolino, come fanno moltissimi nostri parenti.
Il suo è un lavoro, può interpretare chiunque e non gli interessa da dove arrivi il personaggio.
È normale ricevere come domanda cosa si possa provare ad interpretare un personaggio tratto da un fumetto, considerato che in un romanzo è descritto, ma lascia lavorare l'immaginazione, in un fumetto è molto diverso perché lo vediamo così come l'autore vuole farcelo vedere.
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