Fra i premiati agli Oscar di quest'anno non possiamo non menzionare "Hair Love", cha ha vinto l'ambita statuetta nella categoria dei cortometraggi animati. In 7 minuti, il regista ed ex giocatore di football Matthew A. Cherry racconta la storia di Zuri, una bambina afroamericana che tenta di modellare i suoi capelli crespi e ribelli e ci riesce dopo molti tentativi grazie ad un tutorial e all'aiuto del suo papà.
Il film è stato prodotto grazie ad una campagna di crowdfunding su Kickstarter iniziata nel 2017; l'obiettivo era raggiungere 75.000 dollari ma alla fine ne sono stati raccolti oltre 300.000, rendendolo il corto animato ad aver raccolto più fondi nella storia della piattaforma.
Il film è stato diretto da Matthew A. Cherry assieme a Everett Downing e Bruce W. Smith, con Peter Ramsey e l' animatore della Pixar Frank Abney come produttori esecutivi. Alla coproduzione abbiamo Karen Rupert Toliver, mentre la realizzazione è della Sony Pictures Animation. Il film è stato anche adattato in un libro per bambini dalla Dial Books, scritto da Cherry e illustrato dall'artista Vashti Harrison.
Intervistati, il regista Cherry e la produttrice Toliver si sono detti felicissimi del risultato, anche perché il loro intento era di raffigurare un padre afroamericano in modo da capovolgere quello che è uno stereotipo negativo. Alcune statistiche dicono che i papà afroamericani sono probabilmente più coinvolti nella vita dei loro figli e questo voleva essere un modo per proteggerli.
Ma quello che li ha più colpiti è come la storia abbia valicato i confini, diventando una storia universale partendo invece dalla specificità di una cultura. Il regista è convinto che valga sempre la pena raccontare una storia così intima perché ogni storia è valida non importa quanto sia piccola. Finché lo si fa con amore e buone intenzioni e con la speranza di creare più opportunità per gli altri, si è già vinto.
Fonte consultata:
WBez
Il film è stato prodotto grazie ad una campagna di crowdfunding su Kickstarter iniziata nel 2017; l'obiettivo era raggiungere 75.000 dollari ma alla fine ne sono stati raccolti oltre 300.000, rendendolo il corto animato ad aver raccolto più fondi nella storia della piattaforma.
Il film è stato diretto da Matthew A. Cherry assieme a Everett Downing e Bruce W. Smith, con Peter Ramsey e l' animatore della Pixar Frank Abney come produttori esecutivi. Alla coproduzione abbiamo Karen Rupert Toliver, mentre la realizzazione è della Sony Pictures Animation. Il film è stato anche adattato in un libro per bambini dalla Dial Books, scritto da Cherry e illustrato dall'artista Vashti Harrison.
Intervistati, il regista Cherry e la produttrice Toliver si sono detti felicissimi del risultato, anche perché il loro intento era di raffigurare un padre afroamericano in modo da capovolgere quello che è uno stereotipo negativo. Alcune statistiche dicono che i papà afroamericani sono probabilmente più coinvolti nella vita dei loro figli e questo voleva essere un modo per proteggerli.
Ma quello che li ha più colpiti è come la storia abbia valicato i confini, diventando una storia universale partendo invece dalla specificità di una cultura. Il regista è convinto che valga sempre la pena raccontare una storia così intima perché ogni storia è valida non importa quanto sia piccola. Finché lo si fa con amore e buone intenzioni e con la speranza di creare più opportunità per gli altri, si è già vinto.
Fonte consultata:
WBez
"Beh è simpatico, il gatto è uno spasso, ma perché commovente?“
Fine video
"Toh, è passato giusto uno sciame di moscerini..."
Molto carino comunque, non so contro chi gareggiasse ma complimenti per l'oscar vinto.
Loro l'hanno capito.
No, è assolutamente brutto. Hair Love è indiscutibilmente un ottimo corto, proprio come Kitbull affronta un tema sensibile in modo molto dolce. Kitbull però è stato obiettivamente più particolare e forse, ma non voglio sbilanciarmi, anche più riuscito a livello emotivo. Poi è anche stato il risultato di un progetto sperimentale messo in atto dalla Pixar. Sarebbe stato bello veder vincere uno sceneggiatore che ha ricevuto la propria opportunità di emergere grazie al progetto di una grande azienda che è stata in grado di fare un passo indietro per far spazio a persone nuove e idee fresche.
I gatti sanno troppe cose per non essere sempre critici e incazzati.
Eh già, moscerini e ninja taglia cipolle. Che mondo veramente
Raccontare un padre afro americano che si occupa dei propri figli - ed anche della propria compagna- è davvero importante, ma non solo per "Lottare contro gli stereotipi"..questo è solo un inizio..
Si vuole mostrare -ricordare ai suddetti "Padri afro americani", ed ai loro familiari, non solo ai più piccoli,quale deve essere il loro vero modello ispiratore. Non il pappone che vive sulle donne all'angolo, non il rapper sfrenato, nè il membro di una gang. No il "Mandingo" che va in giro a fare lo sciupafemmine ( bianche, verdi, nere, purchè respirino).
Purtroppo - lasciam perdere le statistiche ma proprio la realtà - l'assenza di figure paterne, di stabilità familiare nelle famiglie della comunità afro americane è un problema autentico.E questo incide sui tassi di criminalità, ed anche sullo stesso tasso di partecipazione alla vita culturale, civile, politica. ( sulle ragioni credo che in USA non cesseranno di almanaccarsi, certi parlano di "Inferiorità razziale", altri ricordano come un'abitudine degli schiavisti era quello di dividere le famiglie che avrebbe lasciato forti strascichi nella Koinè culturale soprattutto dei maschi ( ma la schiavitù mica stava solo nelle piantagioni americane, anzi). ALtri i deficit culturali e di investimenti sulle comunità nere, ancor oggi presenti. E c'è chi se la prende con i giornalisti che fanno domande scomode.
Stabilità familiare non vuol dire, però, rimanere insieme a forza per il "Bene dei bambini", vuol dire un complesso di comportamenti, di curatela dei più piccoli, dei propri sentimenti, e di quello delle proprie compagnie/compagni.
Il corto ci dice tutto questo, "ehi tu che guardi, puoi essere te stesso, ed anche molto altro."
La sorpresa finale è un elemento in più.
Vi ricordate la cerimonia dell'insediamento di Donald? Vi ricordate il modo, a dir poco opposto, in cui Barack trattò Michael, e Donald sua moglie? C'erano in quel balletto di coppie presidenziali davvero due mondi che si passavano accanto. Senza riconoscersi.
Qual'è il migliore, qual'è il peggiore..non facio il fan.. posso solo dirvi il commento di mio nipote guardando la scena..."Questo" - rivolto a Donald-" è un Picaro". Ed era un ragazzo di 14-15 anni all'epoca.
Altro elemento da non dimenticare: la cura dei capelli, c'è stato un tempo, fino a non molti anni fà in cui le donne afro americane nascondevano i loro capelli ricci, li stiravano,con prodotti fra i più diversi ed anche artifici fisici, per "somigliare" alle "Bionde" Wasp.
Volevo scrivere NON è assolutamente brutto. Scusate ahah
Come ho detto nel post precedente, ho fatto vedere questo corto a delle donne di diversa età accomunate dall'essere state operate di tumore al seno o altro organo.
Tutte mi hanno confermato l'importanza che le donne di qualsiasi razza ed età, danno ai capelli, che il fatto che nel corto sia una afro lo accentua, che sia una bambina lo accentua, che sia, appunto, un capello notoriamente difficile da addomesticare lo accentua. Quello che però da' un significato è quella manciata di secondi dove c'è l'accettazione come "solo effetto secondario e temporaneo" il perderli se sottoposti a chemio.
La penna ha tradito l'intenzione. Conosco anche io l'importanza dei capelli per delle donne operate di tumore. Intendevo sottolineare l'elemento del rapporto adulto - bambina, non aignorare altri elementi.
Lo hanno premiato per il complesso degli elementi!
Sicuramente si è voluto sottolineare il rapporto padre/figlia - padre/figli in una comunità afroamericana spesso problematica e non sempre per propria colpa. Non conosco la società americana poiché l'ho solo lambita ma, in quella europea, di qualsiasi etnia, vi si vede già da tempo un cambiamento nel comportamento maschile riguardo ai figli, cosa che mi rende consapevole che gran parte del puerile "svicolare" di noi uomini stia sparendo dal rapporto con i figli, specie nella generazione dopo la mia. E questo sta avvenendo in po tutti gli strati sociali. Altro corto interessante è Alike per tematica. Stupendo anche Farewell by ESMA.
Carino eh, non sto dicendo sia brutto, ma da questa posizione a vincere un Oscar ne passa di acqua sotto i ponti.
Non è niente di particolarmente innovativo e ha un messaggio (seppure importante) che certo non brilla di originalità.
Sinceramente non posso dire che avrebbe dovuto vincere questo corto, dato che di altri ho visto solo Kitbull, gli altri non si trovano, ma penso ci fosse di meglio in circolazione.
Non è tanto la società americana quanto, come detto in precedenza, la mancanza della figura paterna nella comunità nera. Nei ghetti neri americani buona parte dei padri o è in prigione o è morto o è assente e la cosa si ripete ciclicamente ( un ragazzo cresciuto senza un padre o criminale farà probabilmente lo stesso a sua volta ) e la mancanza paterna fa sì che i veri padri che si curano dei figli siano visti come effemminati, meno uomini. Questo fatto è accomunabile a tanti fattori, dal razzismo che a sua volta ha bloccato le rivendicazioni femministe delle nere e di conseguenza una parificazione dei ruoli ( le donne bianche hanno potuto ottenere diritti di fatto perchè gli uomini non erano più una minaccia, cosa che non accadeva per le nere che potevano contare per la loro vita solo sul fatto che i padri, mariti e fratelli facessero giustizia per loro e le proteggessero ), dal fatto di avere meno cultura e meno tutele e tante altre cose che ci si potrebbe scrivere un libro.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.