Spulciando tra saggi, interviste e articoli, sempre in cerca del nuovo approfondimento da scrivere, diventa abbastanza comune imbattersi in numerosi aneddoti dietro le quinte su questo o quell'anime, personaggio o studio di produzione. Piccole curiosità, non tali da realizzarne articoli dedicati, ma abbastanza interessanti da volerli diffondere agli interessati.
In questa rubrica andremo quindi a raccogliere alcuni di questi aneddoti e curiosità.
Volevamo che ogni personaggio parlasse nella propria lingua, giapponesi, sovietici e coreani. Faceva parte del realismo che stavamo cercando di ottenere. Creammo una sceneggiatura in russo per tutte le frasi in russo, facemmo una registrazione preliminare a Tokyo con due attori russi e poi volammo a Mosca nel settembre 2013 per le sessioni di registrazione vere e proprie. Tutti i doppiatori furono grandiosi, a partire da Polina Ilyushenko, la voce della protagonista russa Tanya. Per le canzoni del film, assumemmo un coro di bambini professionisti, ma furono così incredibilmente bravi che dovemmo implorarli di cantare in modo più ordinario, come avevano fatto le loro controparti giapponesi. Tuttavia la loro insegnante si lamentò che non era assolutamente accettabile farli cantare al di sotto dei loro standard, e dovemmo quindi convincerla. Oltretutto, avevamo bisogno che cantassero anche in giapponese. Avevamo preparato uno spartito con le pronuncie in cirillico, e loro cantarono in modo perfetto, in un giapponese impeccabile. Di nuovo, dovemmo chiedere loro di cantare con un maggior accento russo, per necessità di realismo. Furono tutti davvero, davvero incredibili.
Fonte consultata:
- Interview with Mizuho Nishikubo (productionig.com)
A dire il vero, dopo aver visto il primo episodio (di Conan) pensai di impiccarmi. Subito fuori allo studio di registrazione Cinebeam c'era un cimitero con una corda per impiccarsi... (risata) Pensavo che Lana dovesse essere così bella da spingere Conan, nell'istante in cui la spia, a desiderare di dedicare la sua intera vita a lei, ma la Lana che apparì sullo schermo era davvero brutta! Mi infuriai... dopo il primo episodio insistei a voler controllare tutte le animazioni chiave, e lo feci fino all'ottavo episodio. Nella scena in cui Conan solleva Lana, lui avrebbe dovuta sollevarla gentilmente, come un uccello. Otsuka, tuttavia, è una persona ultra-logica e a Conan ha fatto semplicemente tirare su Lana con un uno-due-tre. Brontolai che quella scena rappresentava in realtà il modo in cui Otsuka sollevava la sua stessa moglie.
Fonti consultate:
Speaking of Conan (Starting Point 1979 - 1996 di Hayao Miyazaki)
Il 1917 fu l'anno in cui un gran numero di corti animati iniziarono a venire distribuiti in Giappone, segnando di fatto la nascita dell'animazione giapponese. Se, a quanto si ritiene, il primato lo ottenne Ōten Shimōkawa e il primo film animato giapponese mai recensito su un giornale fu di Jun’ichi Kōuchi, il restante dei tre grandi pionieri, Seitarō Kitayama, potè vantare un altro importante primato. Il suo Momotaro del 1918, infatti, sembra sia stato il primo prodotto d'animazione giapponese a venire trasmesso all'estero, per la precisione in Francia.
Fonte consultata:Le origini 1917-1929 - Ōten Shimōkawa, Seitarō Kitayama e Jun’ichi Kōuchi (Storia dell'animazione giapponese di Guido Tavassi)
Quando si va a vedere l'elenco dei manga più venduti al mondo si tende sempre a considerare la cifra totale di tutti i volumi, metodo che avvantaggia le serie molto lunghe a scapito di quelle più brevi. Ecco quindi i 470 milioni di One Piece da dividere per i suoi 96 volumi (4,9 milioni a volume), i circa 250 milioni di Dragon Ball che diventano quasi 6 milioni di copie per ciascuno dei 42 volumi originali, Naruto fermo a quota 3,5 milioni, titoli come Slam Dunk o Touch attestati intorno ai 4 milioni di copie a volume e così via... Numeri che restano sicuramente importanti, ma che fanno apparire incredibile il risultato ottenuto da un manga solitamente trascurato da queste classifiche a causa del basso numero di volumi. Devilman di Go Nagai, coi suoi soli 5 volumi originali è riuscito a raggiungere l'incredibile quota di 50 milioni di copie vendute al momento dell'uscita della trasposizione animata Crybaby. Si tratta di una media di ben 10 milioni di copie a volume, il doppio di quella attualmente tenuta da One Piece.
Fonti consultate:
- 永井豪原作の漫画『デビルマン』を湯浅監督が新作アニメとして映像化!ティザービジュアル&特報解禁!! (hobby.dengeki.com)
- Ranking - Books Circulation (mangazenkan.com)
In seguito agli eventi di Tsutomu Miyazaki, il serial killer di bambine noto come l'assassino otaku per il suo possesso di numerose VHS anime e manga amatoriali nacque una fortissima discriminazione nei confronti degli otaku. Non solo i media iniziarono una pesantissima campagna mediatica contro di loro, ma persino la polizia e il governo iniziarono a preoccuparsi dei circoli di appassionati tramite cui si pubblicavano e venivano diffuse le doujinshi amatoriali, specialmente se a carattere erotico. Il tutto iniziò quando sei poliziotti entrarono nella libreria Manga no mori di Shinjuku e sequestrarono molte copie di manga non ancora pubblicati. Nel 1991 i proprietari di cinque negozi in cui era possibile acquistare manga amatoriali furono arrestati; furono raccolti gli indirizzi di quindici circoli di doujinshi per interrogarne i membri sulla legalità delle loro attività; disegnatori ed editori di manga amatoriali furono oggetto di numerose persecuzioni e indagini da parte delle forze dell'ordine; 74 ragazzi vennero interrogati sulle loro attività legate alle doujinshi; 40 di questi furono poi persino arrestati; 1880 volumi di 207 autori furono rimossi dalla libreria Manga no mori di Koyama, mentre 2160 volumi di 303 autori furono rimossi dal Manga no mori di Shinjuku.
Fonte consultata:
Amateur Manga Subculture and the Otaku Panic di Sharon Kinsella (kinsellaresearch.com)
In questa rubrica andremo quindi a raccogliere alcuni di questi aneddoti e curiosità.
Doppiatori e bambini russi per L'isola di Giovanni
Volevamo che ogni personaggio parlasse nella propria lingua, giapponesi, sovietici e coreani. Faceva parte del realismo che stavamo cercando di ottenere. Creammo una sceneggiatura in russo per tutte le frasi in russo, facemmo una registrazione preliminare a Tokyo con due attori russi e poi volammo a Mosca nel settembre 2013 per le sessioni di registrazione vere e proprie. Tutti i doppiatori furono grandiosi, a partire da Polina Ilyushenko, la voce della protagonista russa Tanya. Per le canzoni del film, assumemmo un coro di bambini professionisti, ma furono così incredibilmente bravi che dovemmo implorarli di cantare in modo più ordinario, come avevano fatto le loro controparti giapponesi. Tuttavia la loro insegnante si lamentò che non era assolutamente accettabile farli cantare al di sotto dei loro standard, e dovemmo quindi convincerla. Oltretutto, avevamo bisogno che cantassero anche in giapponese. Avevamo preparato uno spartito con le pronuncie in cirillico, e loro cantarono in modo perfetto, in un giapponese impeccabile. Di nuovo, dovemmo chiedere loro di cantare con un maggior accento russo, per necessità di realismo. Furono tutti davvero, davvero incredibili.
Mizuho Nishikubo, regista de L'isola di Giovanni
Fonte consultata:
- Interview with Mizuho Nishikubo (productionig.com)
La delusione del primo episodio
A dire il vero, dopo aver visto il primo episodio (di Conan) pensai di impiccarmi. Subito fuori allo studio di registrazione Cinebeam c'era un cimitero con una corda per impiccarsi... (risata) Pensavo che Lana dovesse essere così bella da spingere Conan, nell'istante in cui la spia, a desiderare di dedicare la sua intera vita a lei, ma la Lana che apparì sullo schermo era davvero brutta! Mi infuriai... dopo il primo episodio insistei a voler controllare tutte le animazioni chiave, e lo feci fino all'ottavo episodio. Nella scena in cui Conan solleva Lana, lui avrebbe dovuta sollevarla gentilmente, come un uccello. Otsuka, tuttavia, è una persona ultra-logica e a Conan ha fatto semplicemente tirare su Lana con un uno-due-tre. Brontolai che quella scena rappresentava in realtà il modo in cui Otsuka sollevava la sua stessa moglie.
Fonti consultate:
Speaking of Conan (Starting Point 1979 - 1996 di Hayao Miyazaki)
L'animazione giapponese per la prima volta all'estero
Il 1917 fu l'anno in cui un gran numero di corti animati iniziarono a venire distribuiti in Giappone, segnando di fatto la nascita dell'animazione giapponese. Se, a quanto si ritiene, il primato lo ottenne Ōten Shimōkawa e il primo film animato giapponese mai recensito su un giornale fu di Jun’ichi Kōuchi, il restante dei tre grandi pionieri, Seitarō Kitayama, potè vantare un altro importante primato. Il suo Momotaro del 1918, infatti, sembra sia stato il primo prodotto d'animazione giapponese a venire trasmesso all'estero, per la precisione in Francia.
Fonte consultata:
Un Devilman inarrestabile
Quando si va a vedere l'elenco dei manga più venduti al mondo si tende sempre a considerare la cifra totale di tutti i volumi, metodo che avvantaggia le serie molto lunghe a scapito di quelle più brevi. Ecco quindi i 470 milioni di One Piece da dividere per i suoi 96 volumi (4,9 milioni a volume), i circa 250 milioni di Dragon Ball che diventano quasi 6 milioni di copie per ciascuno dei 42 volumi originali, Naruto fermo a quota 3,5 milioni, titoli come Slam Dunk o Touch attestati intorno ai 4 milioni di copie a volume e così via... Numeri che restano sicuramente importanti, ma che fanno apparire incredibile il risultato ottenuto da un manga solitamente trascurato da queste classifiche a causa del basso numero di volumi. Devilman di Go Nagai, coi suoi soli 5 volumi originali è riuscito a raggiungere l'incredibile quota di 50 milioni di copie vendute al momento dell'uscita della trasposizione animata Crybaby. Si tratta di una media di ben 10 milioni di copie a volume, il doppio di quella attualmente tenuta da One Piece.
Fonti consultate:
- 永井豪原作の漫画『デビルマン』を湯浅監督が新作アニメとして映像化!ティザービジュアル&特報解禁!! (hobby.dengeki.com)
- Ranking - Books Circulation (mangazenkan.com)
La polizia a caccia dell'otaku cattivo
In seguito agli eventi di Tsutomu Miyazaki, il serial killer di bambine noto come l'assassino otaku per il suo possesso di numerose VHS anime e manga amatoriali nacque una fortissima discriminazione nei confronti degli otaku. Non solo i media iniziarono una pesantissima campagna mediatica contro di loro, ma persino la polizia e il governo iniziarono a preoccuparsi dei circoli di appassionati tramite cui si pubblicavano e venivano diffuse le doujinshi amatoriali, specialmente se a carattere erotico. Il tutto iniziò quando sei poliziotti entrarono nella libreria Manga no mori di Shinjuku e sequestrarono molte copie di manga non ancora pubblicati. Nel 1991 i proprietari di cinque negozi in cui era possibile acquistare manga amatoriali furono arrestati; furono raccolti gli indirizzi di quindici circoli di doujinshi per interrogarne i membri sulla legalità delle loro attività; disegnatori ed editori di manga amatoriali furono oggetto di numerose persecuzioni e indagini da parte delle forze dell'ordine; 74 ragazzi vennero interrogati sulle loro attività legate alle doujinshi; 40 di questi furono poi persino arrestati; 1880 volumi di 207 autori furono rimossi dalla libreria Manga no mori di Koyama, mentre 2160 volumi di 303 autori furono rimossi dal Manga no mori di Shinjuku.
Fonte consultata:
Amateur Manga Subculture and the Otaku Panic di Sharon Kinsella (kinsellaresearch.com)
Nagai riesce a fare il botto persino a decenni di distanza.
Conforta molto il fatto che la polizia per risolvere i casi di omicidi vada a caccia di doujinshi!
A mezzanotte tutti gli agenti e la banda di superuomini escono e arrestano quelli che ne sanno più di loro.
Sta roba è agghiacciante, una persecuzione del tutto ingiustificabile che ghettizza un gruppo di persone solo per una passione in comune. Spero che le cose siano sensibilmente migliorate oggi, ma non ho idea di come sia lo stato di diritto in giappone.
mi ricorda questa XDDD
Assolutamente sbagliato, oltre che scientificamente e socialmente non provato.
Ti basta pensare alla frase (ormai meme) "non so come sia potuto succedere, sembrava una persona così per bene" che viene ripetuta sempre quando le persone apparentemente "immacolate" fanno le peggiori cose. Questo per dire che non sai cosa succede nella mente degli altri, anche di chi fa una vita estremamente particolare. Sono solo pregiudizi.
Tuttavia, la necessità di FORZARE un accento innaturale "per motivi di realismo"... trovo la cosa un po' ironica.
Capisco che è questione di stile, ma questione di realismo, in verità, no. Perché, se hanno visto nella vita reale quei bambini cantare in un giapponese impeccabile, allora, cari miei, quella è la realtà.
Lo stesso vale per Hollywood, che fanno la stessa cosa e i loro attori vengono istruiti a seguire un accento poco naturale per far vedere il loro ruolo di stranieri.
E nel mentre, in Corea, la gente vede la mia faccia europea e molti di loro forzano un inglese con me anche se mi sentono parlare un coreano perfetto con loro. (Per carità, c'è anche molta gente lieta di poter parlare con te nella propria lingua, ma ce n'è anche molta di quella cui cervello ignora ciò che le loro orecchie sentono.)
Scusate la lamentela personale, ma, avendo queste esperienze, e come laureata in linguistica, comincio a trovare assurdi questi approcci nell'arte verso personaggi stranieri.
Ma si tiene conto di tutte le re-edizioni, come funziona il calcolo?
La cosa buffa e' che l'otaku tipo ' completamente avvulso alla sessualita' fisica, preferendo sbavare su Loli 2D, Tsumotu Miyazaki era un mostro a prescindere dalle sue passioni (che poi da quello che ho letto erano sopratutto Hentai estremi)
Le notizie dei crimini compiuti da persone per bene le leggi spesso proprio perchè fanno notizia. I media mettono in risalto l'omicidio compiuto dal perfetto padre di famiglia, dallo studente in Italia in Erasmus, ecc. Gli articoli che leggi non rispecchiano in modo statistico la realtà.
Ma poi anche a logica è abbastanza palese no? Chi vive in un contesto di difficoltà è più propenso a commettere crimini. E con contesto di difficoltà non intendo solo hikikomori ovviamente.
Probabilmente qualche nerd si è sentito chiamato in causa lol
In sociologia questo comportamento che esprimi si chiama "senso comune" e viene tipicamente generato dalle informazioni che acquisisci nel tuo piccolo, tra la tua esperienza quotidiana e i media. Il senso comune non vale al dì fuori della tua esistenza, perché ti da una visione delle cose che vale per te e basta, quel che serve per fare le tue scelte e i tuoi pensieri.
Ma proprio no, anche quì, come fai a parlare di logica con qualcosa che di logico non è?
Io ti ho detto una cosa molto più ovvia, che non basta essere in difficoltà o estranei alla società (e quando lo si è ci si ritaglia fuori lasciando morire se stessi e non altri) per iniziare a delinquere. Con tutti i nuovi poveri che ci sono ormai , con le famiglie in difficoltà, sarebbe il far west secondo la tua tesi.
Mi dispiace, ma il tuo ragionamento è pieno di retorica, scendi dalle nuvole, per favore.
Da che mondo è mondo, quando un crimine viene consumato, la società ha bisogno di un capro espiatorio sul quale sfogare le proprie inquietudini e le proprie insicurezze.
Il caso di Tsutomu Miyazaki è avvenuto nel 1989, non ieri, in un Giappone che stava ancora attraversando il trauma dell'omicidio di Junko Furuta, avvenuto ad inizio dello stesso anno, e che guardava ancora con profonda diffidenza e disprezzo l'occidente e tutto ciò che poteva portare disordine. La brutalità degli omicidi di Miyazaki ebbe ripercussioni, seppur minori, anche in occidente (io mi ero da poco approcciato ai fumetti della Bonelli e tutti mi guardavano come se fossi un futuro serial killer), prevedibilissimo che il governo nipponico attuasse una politica repressiva verso gli autori di doujinshi con lo scopo di calmare l'opinione pubblica (ricordiamoci che il Giappone è il paese in cui i politici si suicidano ancora in caso di scandalo, precisiamo).
In Italia successe la stessa cosa con le bestie di Satana, omicidi avvenuti nel '98 e che tutt'ora impediscono a me, e a tanti altri ascoltatori del genere, di poter andare in giro liberi senza essere mira di occhiatacce varie.
È brutto ed ingiusto, ma la società collettiva funziona così.
Beh, ci spero, e ti ringrazio.
Cmq, mi sembra che sia questione di stile più che realismo, però devo assolutamente vederlo prima di portare conclusioni.
Dove ci sono contesti di vita più difficile c'è più criminalità. E.g. Ciò non vuol dire che i poveri sono criminali, ma che nei quartieri poveri c'è più probabilità di riscontrare atti criminali.
Mi stupisco che non riesci a comprendere un ragionamento tanto semplice.
Probabilmente il fatto che un ragionamento tanto semplice e immediato sia stato applicato agli otaku ti ha toccato.
Adoro come cerchi di provocarmi quando mi dai del sottone per gli otaku (termine che mi fa ribrezzo perché lo ritengo abusato per noi).
Mi irrita solo chi generalizza lanciando messaggi imbarazzanti. Hai detto che gli hikomori sono piu' esposti nel dar di matto perché si rinchiudono eccetera... ma sai almeno che si ritagliano fuori dalla società che ritengono pericolosa proprio per non dare di matto? Non hanno interesse nell'infierire su altre persone, quelle da cui stanno prendendo distanze. Poi la tua frase (la prima) per come è stata scritta sembra quasi additare i principali crimini a chi non è ben integrato, ovvio che la non integrazione può favorire un comportamento non positivo nella persona, ma non puoi tradurlo nel modo in cui l'hai detto tu. Le persone che vivono agli estremi della società non sono moltissime quanto i crimini, lol.
Non vivo nel mondo delle nuvole, sto solo dicendo che non stigmatizzo persone e comportamenti (come non lo fa moltissima altra gente normale), quelle cose per cui tu stesso ti lamenti o ti senti vittima. Anche lì, bisogna vedere cosa è vero o meno. La gente ti potrebbe guardare benissimo per altro, cosa ne puoi sapere tu? Anche se ti guardassero un po' così (cosa probabile se indossi vestiti non comuni, non che debba essere per forza un male, attira l'occhio) mica ti scambiano per un assassino o che. Saresti vittima un po' del tuo stesso effetto pigmalione, autorealizzando un qualcosa che in realtà hai creato tu. Esempio:
-"Ho passioni particolari, mi vesto in modo particolare e so che faccio cose che non fanno in molti."
*Tizio mi guarda un po' strano*
-"non me la prendo bene, di conseguenza divento un po' schivo e guardo male chi mi osserva, cosa avranno da pensare? Forse mi guardano perché mi considerano chissà cosa. Ahh, sti bastardi."
Da lì dai inizio a una serie di comportamenti che renderanno la gente ancor piu' contrariata andando di fatto a realizzare quella tensione che in realtà prima non c'era o che non doveva essere tradotta da te come tale.
Un po' come il discorso della "ragazza che mi tradisce" per poi iniziare a stressarla così da indurla a tradirti veramente. Quando in realtà tu non puoi sapere nulla di quel che le passa per la testa, sono solo supposizioni.
Poi hai spaziato chissà dove quando in realtà volevo solo dire che non si può considerare possibili criminali un determinato gruppo di persone.
Sono cose che lisciano il pelo all'antrapologia criminale raga.
E S A T T O
Mi sembra di aver specificato alla fine del mio commento che il generalizzare è ingiusto e brutto da farsi, ma la massa funziona così, ha bisogno di un colpevole da mettere alla gogna anche se per un breve periodo, e i governanti devono assecondare questa "sete di giustizia" del popolo per non ritrovarsi poi con le scarpe strette.
Ho solo voluto portare il discorso su di un livello più concreto e meno teorico rispetto a come lo stavo portando avanti tu, tutto qua.
Apprezzo veramente il tuo intento, però se rimango “teorico” è perché la complessità della situazione non ci permette di dire “le cose stanno così”, perché non sarebbero cose vere, se non per il singolo individuo che le pensa. Ci vorrebbero troppi “se” e troppi “ma” e non se ne uscirebbe più.
Io mi fermo qui, giusto per non rasentare l’ot, ovviamente se vuoi dirle altro fai pure che comunque leggoXD
Non so se lo fai apposta o se sei proprio duro di comprendonio. Hai travasato completamente quello che ho scritto.
Qua non è un discorso bigotto del tipo "i videogiochi o il porno" portano a delinquere.
Il ragionamento è semplice. Sto dicendo che se vivi in un contesto difficile, c'è più probabilità di essere esposti verso atti criminali.
Non so se hai mai studiato statistica. Esiste una differenza tra riferita a una popolazione e probabilità del singolo soggetto/avvenimento.
Non è complicato da capire che una persona che vive una vita normale abbia una probabilità minore di compiere crimini rispetto a una che vive una vita complicata. Ma ciò non vuol dire che il singolo soggetto è un criminale. Il discorso che faccio è a livello aggregato. Non sto dicendo che l'hikikomori Sig. hikami è un deviato criminale (anche se dalle tue risposte potrebbe essere plausibile l'ipotesi).
Sarebbe bello fare un approfondimento sull'animazione giapponese delle origini.
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