Non ricordo se vidi prima l'anime o lessi prima il manga. Ricordo però benissimo l'effetto che fece su di me: quello di uno tsunami. Abituata alle principesse della Disney, alle storie che terminavano con il classico "E vissero felici e contenti", la storia di Versailles no Bara, più conosciuto da noi come Lady Oscar, fu un vero shock. Non avevo ancora dieci anni e il mio immaginario fu segnato irrimediabilmente dalle tragiche figure femminili che popolavano le pagine del manga (non che a quelle maschili andasse poi tanto meglio). Quindi avere di nuovo fra le mani quest'opera in una nuova edizione curata da J-Pop è un'emozione speciale. Perché Lady Oscar/Le Rose di Versailles è un caposaldo del genere e ogni generazione ha diritto a trovarla nelle fumetterie e a leggerla.
In Italia il manga ha una lunga storia: fu pubblicato per la prima volta da Fratelli Fabbri Editori nel 1983, in un'edizione a colori e con il finale modificato. Erano piccoli fascicoli allegati alla rivista Candy Candy (tanto per restare in tema di opere che hanno segnato una generazione). Fu riproposto da Granata Press nel 1993 e da Planet Manga nel 2001, che di seguito pubblicò anche Versailles no bara gaiden con il sottotitolo Le storie gotiche. Dal 2008 d/visual iniziò a pubblicare una nuova edizione italiana in sei volumi deluxe con sovraccoperta. In ottobre 2015 RW Edizioni sotto etichetta Goen, tornò a pubblicare Lady Oscar dal primo numero. Con tutte queste edizioni viene spontaneo chiedersi se ne serviva davvero un'altra. Io credo di sì, soprattutto se lo si fa con rispetto, cura e amore dando vita ad un prodotto extra lusso ma anche perché parliamo di un'opera che va letta per la sua incredibile importanza storica.
La sua autrice è Riyoko Ikeda, nata il 18 dicembre 1947 nella città di Osaka. Alla fine degli anni 60 è una giovane studentessa di filosofia con il sogno di diventare cantante. Questo sogno però non è ben visto dai suoi genitori e quindi la ragazza, per pagarsi da sola gli studi musicali, decide di trovare una fonte di guadagno e inizia a disegnare. Il suo modello è il dio dei manga Osamu Tezuka, ma lei non è da meno: il suo tratto semplice ma elegante e molto femminile si fa largo in un mondo spiccatamente maschile sia fra i disegnatori che fra i lettori. Potremmo dire che è anche grazie a lei che nasce il periodo d'oro degli "shojo". L'idea iniziale della Ikeda era di scrivere un'opera dedicata alla vita di Maria Antonietta di Asburgo-Lorena ma i capi della casa editrice Shueisha all'inizio storcono il naso: non credono che un soggetto del genere possa avere successo presso il pubblico, quindi consigliano alla mangaka di introdurre qualcosa che possa incuriosire e appassionare.
La Ikeda, da sempre fan del teatro Takarazuka, dove tutti i ruoli sia maschili che femminili sono impersonati da donne, si lascia ispirare da esso e decide di introdurre un personaggio femminile che però per tutta la durata della storia avrebbe indossato abiti maschili. Inoltre la mangaka ha studiato profondamente la storia di quel periodo e una figura del genere non sarebbe stata una forzatura: alla corte di Versailles poteva capitare che per divertirsi e ingannare la noia le donne assumessero tratti mascolini senza contare poi le tante donne che erano scese a fianco degli uomini durante la Rivoluzione Francese, salendo sulle barricate o arrivando addirittura ad armarsi.
Nasce così Oscar, bambina che per volere del padre viene cresciuta come uomo ed educata alla carriera militare. Il 21 maggio 1972 esce sulla rivista Weekly Margaret il primo numero di Berusaiyu no bara. Le sue vicende compaiono settimana dopo settimana senza interruzioni, su tutte le successive uscite del Weekly Margaret fino al numero 52, pubblicato il 23 dicembre 1973, con cui si conclude la storia.
Il successo è travolgente: tra il 1972 e il 1974 Berubara (come viene sintetizzato il titolo giapponese) vende 13 milioni di copie secondo i dati diffusi dalla casa editrice Shueisha. Riyoko Ikeda, vista l'enorme popolarità del suo manga, nel 1973 decide di abbandonare la Facoltà di Filosofia e si dedica esclusivamente alla carriera di disegnatrice.
Ma perché Lady Oscar ha avuto e ha ancora tutto questo successo? I fattori sono molteplici: dal tratto della mangaka, esteticamente elegantissimo e molto dettagliato, alla trama in cui si intreccia la Storia di un paese intero e le storie dei vari personaggi, siano essi realmente esistiti come la Regina Maria Antonietta o puramente di fantasia come Oscar o André.
La Ikeda infatti riesce a costruire una sceneggiatura in cui fantasia e realtà si fondono e gli attori vivono le loro vicissitudini nella Storia, creando un tutt'uno in cui i protagonisti evolvono assieme agli eventi che porteranno alla Rivoluzione Francese. Il lettore si appassiona così ai destini dei vari personaggi che pur appartenendo all'elite del tempo, in realtà sono schiacciati ed imprigionati da una società opprimente e colma di rigide regole da cui è difficile fuggire.
Per Oscar, André, Maria Antonietta e Fersen sarà la scoperta dell'Amore a renderli consapevoli della loro condizione di prigionieri in una vita e in un ruolo che spesso non hanno scelto ma che è stato loro imposto. Soprattutto Oscar e Maria Antonietta reclamano il loro diritto di essere donne ma soprattutto di essere se stesse e di poter decidere da sole della propria vita.
Se pensiamo che questo manga è stato pubblicato agli inizi degli anni 70, vi si può facilmente riconoscere una denuncia della condizione della donna in Giappone, considerata spesso inferiore all'uomo. La stessa Ikeda ha dichiarato in un'intervista che il suo compenso era la metà di quello di un uomo perché se lei si fosse sposata sarebbe stato suo marito a provvedere a sostenerla economicamente, mentre ciò non sarebbe valso per un uomo.
Oscar è diventata quindi subito ed ha continuato ad esserlo negli anni un simbolo di donna forte, coraggiosa, leale ma anche umana, grazie alle sue fragilità, ai suoi dubbi e ai suoi tormenti. Questo l'ha resa un modello per moltissime persone, abbattendo le barriere di genere. La sua storia scardina i modelli a cui si attenevano fino allora i manga per ragazze, grazie ad una eroina che si ribella alla società conservatrice a cui appartiene e che si appropria di un ruolo che fino a quel momento era unicamente appannaggio degli uomini.
La sua figura non poteva sfuggire alla Takarazuka Production che contatta Riyoko Ikeda proponendole di trasporre la storia in versione musical. La mangaka che è sempre stata una grande fan del teatro Takarazuka ovviamente approva il progetto e nel 1974 viene messa in scena per la prima volta il "Berubara Grand Romance". Nei due anni che seguono dalle vendite dei biglietti si calcola che lo abbiano visto circa 4 milioni di donne.
Un altro fattore da considerare è la cura quasi maniacale con cui la Ikeda si documenta sul periodo storico: molti personaggi anche secondari sono realmente esistiti così come diversi avvenimenti. Il tutto è sottolineato da didascalie esplicative che in alcuni casi si soffermano anche a illustrare il futuro della Francia, come nel caso di Robespierre o Napoleone. D'altronde la mangaka è una vera appassionata di Storia se si pensa che nel 1996 e nel 1997 pubblica rispettivamente due saggi storici "Rekishi no Naka no Otokotachi" e "Meisho o Kaita Onnatachi", in cui commenta le vite dei più grandi uomini e donne di tutti i tempi.
Per celebrare tutta la grandezza di quest'opera iconica, la J-Pop ha deciso di pensare in grande, riunendo la serie classica in un cofanetto extra lusso, composto da cinque volumi da oltre 350 pagine, formato 15x21 cm. Ogni volume contiene tutte le pagine a colori previste in originale e una gallery delle illustrazioni uscite all'epoca della prima serializzazione su rivista. Inoltre è contenuto anche un esclusivo libretto con tutti i frontespizi dell'edizione originale Margaret Comics degli anni '70 (raccolta unica al mondo) e la paper doll di Lady Oscar.
Il cofanetto che racchiude tutto questo materiale è composto da due parti: un diorama esterno che riproduce il famoso cancello di Versailles e un box più interno che serve a custodire i cinque volumi che affiancati riproducono il volto di Oscar. Le storie aggiuntive che Riyoko Ikeda decide di disegnare a metà degli anni '80 conosciute come Gaiden non sono presenti, ma l'editore ha rassicurato i fan durante la live sul canale Twitch di AnimeClick confermando che saranno pubblicati più avanti, in un'uscita a parte.
In Italia il manga ha una lunga storia: fu pubblicato per la prima volta da Fratelli Fabbri Editori nel 1983, in un'edizione a colori e con il finale modificato. Erano piccoli fascicoli allegati alla rivista Candy Candy (tanto per restare in tema di opere che hanno segnato una generazione). Fu riproposto da Granata Press nel 1993 e da Planet Manga nel 2001, che di seguito pubblicò anche Versailles no bara gaiden con il sottotitolo Le storie gotiche. Dal 2008 d/visual iniziò a pubblicare una nuova edizione italiana in sei volumi deluxe con sovraccoperta. In ottobre 2015 RW Edizioni sotto etichetta Goen, tornò a pubblicare Lady Oscar dal primo numero. Con tutte queste edizioni viene spontaneo chiedersi se ne serviva davvero un'altra. Io credo di sì, soprattutto se lo si fa con rispetto, cura e amore dando vita ad un prodotto extra lusso ma anche perché parliamo di un'opera che va letta per la sua incredibile importanza storica.
La sua autrice è Riyoko Ikeda, nata il 18 dicembre 1947 nella città di Osaka. Alla fine degli anni 60 è una giovane studentessa di filosofia con il sogno di diventare cantante. Questo sogno però non è ben visto dai suoi genitori e quindi la ragazza, per pagarsi da sola gli studi musicali, decide di trovare una fonte di guadagno e inizia a disegnare. Il suo modello è il dio dei manga Osamu Tezuka, ma lei non è da meno: il suo tratto semplice ma elegante e molto femminile si fa largo in un mondo spiccatamente maschile sia fra i disegnatori che fra i lettori. Potremmo dire che è anche grazie a lei che nasce il periodo d'oro degli "shojo". L'idea iniziale della Ikeda era di scrivere un'opera dedicata alla vita di Maria Antonietta di Asburgo-Lorena ma i capi della casa editrice Shueisha all'inizio storcono il naso: non credono che un soggetto del genere possa avere successo presso il pubblico, quindi consigliano alla mangaka di introdurre qualcosa che possa incuriosire e appassionare.
La Ikeda, da sempre fan del teatro Takarazuka, dove tutti i ruoli sia maschili che femminili sono impersonati da donne, si lascia ispirare da esso e decide di introdurre un personaggio femminile che però per tutta la durata della storia avrebbe indossato abiti maschili. Inoltre la mangaka ha studiato profondamente la storia di quel periodo e una figura del genere non sarebbe stata una forzatura: alla corte di Versailles poteva capitare che per divertirsi e ingannare la noia le donne assumessero tratti mascolini senza contare poi le tante donne che erano scese a fianco degli uomini durante la Rivoluzione Francese, salendo sulle barricate o arrivando addirittura ad armarsi.
Nasce così Oscar, bambina che per volere del padre viene cresciuta come uomo ed educata alla carriera militare. Il 21 maggio 1972 esce sulla rivista Weekly Margaret il primo numero di Berusaiyu no bara. Le sue vicende compaiono settimana dopo settimana senza interruzioni, su tutte le successive uscite del Weekly Margaret fino al numero 52, pubblicato il 23 dicembre 1973, con cui si conclude la storia.
Il successo è travolgente: tra il 1972 e il 1974 Berubara (come viene sintetizzato il titolo giapponese) vende 13 milioni di copie secondo i dati diffusi dalla casa editrice Shueisha. Riyoko Ikeda, vista l'enorme popolarità del suo manga, nel 1973 decide di abbandonare la Facoltà di Filosofia e si dedica esclusivamente alla carriera di disegnatrice.
Ma perché Lady Oscar ha avuto e ha ancora tutto questo successo? I fattori sono molteplici: dal tratto della mangaka, esteticamente elegantissimo e molto dettagliato, alla trama in cui si intreccia la Storia di un paese intero e le storie dei vari personaggi, siano essi realmente esistiti come la Regina Maria Antonietta o puramente di fantasia come Oscar o André.
La Ikeda infatti riesce a costruire una sceneggiatura in cui fantasia e realtà si fondono e gli attori vivono le loro vicissitudini nella Storia, creando un tutt'uno in cui i protagonisti evolvono assieme agli eventi che porteranno alla Rivoluzione Francese. Il lettore si appassiona così ai destini dei vari personaggi che pur appartenendo all'elite del tempo, in realtà sono schiacciati ed imprigionati da una società opprimente e colma di rigide regole da cui è difficile fuggire.
Per Oscar, André, Maria Antonietta e Fersen sarà la scoperta dell'Amore a renderli consapevoli della loro condizione di prigionieri in una vita e in un ruolo che spesso non hanno scelto ma che è stato loro imposto. Soprattutto Oscar e Maria Antonietta reclamano il loro diritto di essere donne ma soprattutto di essere se stesse e di poter decidere da sole della propria vita.
Se pensiamo che questo manga è stato pubblicato agli inizi degli anni 70, vi si può facilmente riconoscere una denuncia della condizione della donna in Giappone, considerata spesso inferiore all'uomo. La stessa Ikeda ha dichiarato in un'intervista che il suo compenso era la metà di quello di un uomo perché se lei si fosse sposata sarebbe stato suo marito a provvedere a sostenerla economicamente, mentre ciò non sarebbe valso per un uomo.
Oscar è diventata quindi subito ed ha continuato ad esserlo negli anni un simbolo di donna forte, coraggiosa, leale ma anche umana, grazie alle sue fragilità, ai suoi dubbi e ai suoi tormenti. Questo l'ha resa un modello per moltissime persone, abbattendo le barriere di genere. La sua storia scardina i modelli a cui si attenevano fino allora i manga per ragazze, grazie ad una eroina che si ribella alla società conservatrice a cui appartiene e che si appropria di un ruolo che fino a quel momento era unicamente appannaggio degli uomini.
La sua figura non poteva sfuggire alla Takarazuka Production che contatta Riyoko Ikeda proponendole di trasporre la storia in versione musical. La mangaka che è sempre stata una grande fan del teatro Takarazuka ovviamente approva il progetto e nel 1974 viene messa in scena per la prima volta il "Berubara Grand Romance". Nei due anni che seguono dalle vendite dei biglietti si calcola che lo abbiano visto circa 4 milioni di donne.
Un altro fattore da considerare è la cura quasi maniacale con cui la Ikeda si documenta sul periodo storico: molti personaggi anche secondari sono realmente esistiti così come diversi avvenimenti. Il tutto è sottolineato da didascalie esplicative che in alcuni casi si soffermano anche a illustrare il futuro della Francia, come nel caso di Robespierre o Napoleone. D'altronde la mangaka è una vera appassionata di Storia se si pensa che nel 1996 e nel 1997 pubblica rispettivamente due saggi storici "Rekishi no Naka no Otokotachi" e "Meisho o Kaita Onnatachi", in cui commenta le vite dei più grandi uomini e donne di tutti i tempi.
Per celebrare tutta la grandezza di quest'opera iconica, la J-Pop ha deciso di pensare in grande, riunendo la serie classica in un cofanetto extra lusso, composto da cinque volumi da oltre 350 pagine, formato 15x21 cm. Ogni volume contiene tutte le pagine a colori previste in originale e una gallery delle illustrazioni uscite all'epoca della prima serializzazione su rivista. Inoltre è contenuto anche un esclusivo libretto con tutti i frontespizi dell'edizione originale Margaret Comics degli anni '70 (raccolta unica al mondo) e la paper doll di Lady Oscar.
Il cofanetto che racchiude tutto questo materiale è composto da due parti: un diorama esterno che riproduce il famoso cancello di Versailles e un box più interno che serve a custodire i cinque volumi che affiancati riproducono il volto di Oscar. Le storie aggiuntive che Riyoko Ikeda decide di disegnare a metà degli anni '80 conosciute come Gaiden non sono presenti, ma l'editore ha rassicurato i fan durante la live sul canale Twitch di AnimeClick confermando che saranno pubblicati più avanti, in un'uscita a parte.
Berusaiyu no bara - Versailles no Bara - Le Rose di Versailles - Lady Oscar: non importa con quale nome questo manga sia entrato nella nostra vita, quel che è certo è che si è portato via un pezzetto del nostro cuore. Ci ha divertito, emozionato, indignato e istruito. Ha creato figure iconiche che hanno travalicato i decenni. Se dopo più di quarant'anni dalla sua uscita siamo ancora qui a parlarne un motivo ci sarà...
Pro
- Storia senza tempo che è riuscita ad affascinare più di una generazione
- Stile grafico curatissimo, elegante, che sa trasmettere tutte le sfumature delle emozioni dei personaggi
- Edizione di pregio e ben curata, con molti extra inediti per il mercato italiano
Per il resto ho trovato la recensione davvero molto interessante: sono infatti una grande appassionata di Lady Oscar, la mia serie preferita in assoluto, da tempo immemore eppure alcune cose non le sapevo proprio - ad esempio che Riyoko Ikeda iniziò a fare la Mangaka per pagarsi gli studi, che Oscar venne creata perché serviva un personaggio che potesse "incuriosire ed appassionare" ecc. - ! XD
Una vera nota di merito a questo capolavoro, non dimenticherò mai le giornate passate davanti alla tv a cantare la sigla di Lady Oscar.
Forse toccare con mano quei stupendi volumi sarebbe per me come tornare indietro a quei tempi, con un senso quasi nostalgico.
Forse è l'unico contro che andrebbe segnalato, per il resto è eccezionale!
Io sono sempre scettico su questi dettagli e sulla durabilità di certi confezionamenti. Preferirei qualcosa di solido piuttosto che bello. Ma arriva davvero con le finte rose come imballo?
A parte questo sarei tentato di recuperare la serie in questa occasione, ma il costo non è proprio una bazzecola.
L'edizione è completa nel senso che c'è tutta la storia. Le storie gotiche venute in seguito saranno pubblicate successivamente.
No è arrivato cone rose solo alla stampa...
Cmq i volumi singoli saranno venduti dal prossimo mese in uscite mensili quindi se nn si vuole spendere tuttonin una volta si può recuperare l' opera poco per volta
Buona la riedizione J-POP ma io resto fedele alla splendida versione d/visual con le sue quasi 100 pagine di approfondimento (tra cui 22 interessantissime pagine di intervista alla Ikeda): è sempre un po' triste quando classici simili vengono pubblicati senza un minimo di contestualizzazione / approfondimento o altri contenuti culturali.
Basandosi su un testo che era più un insieme di pettegolezzi e cose romanzate che un saggio storico: Maria Antonietta, Una vita involontariamente eroica di Stefan Zweig.
L'edizione d/visual è nettamente migliore ed è quella che va cercata: tutte le caratteristiche di quella J-Pop con tantissimi approfondimenti e redazionali in più sulla genesi dell'opera, i dietro le quinte e una lunga intervista alla Ikeda.
In realtà la Ikeda, a quanto so, ha spiegato di essersi ispirata a quel titolo (piuttosto famoso negli anni 30/40) per il concept della storia...è stata la fonte di ispirazione per farla ambientare in quell' epoca...il resto è una storia di fantasia su sfondo storico e dubito non si sia rivolta a ben altri testi anche per poter disegnare i vestiti e l'ambientazione. Senza contare che si è rifatta ad altri testi sicuramente per sviluppare Eroica, l' ideale proseguo meno conosciuto che racconta la Francia nell' epoca napoleonica
Immagino che tu non sappia neppure chi sia Zweig... Visto che storicamente le biografie più complete, accreditate, filologicamente corrette e imparziali su Maria Antonietta sono proprio quelle di Zweig e André Castelot ...Ogni biografo di Maria Antonietta ha ammesso di essersi dovuto confrontare con gli studi di Zweig...prima fra tutti la osannata Antonia Fraser...Mi scuso per la pedanteria e se sono andata fuori tema...Ma insegno storia... e hai scritto proprio un gigantesco sfondone (contraddetto per altro da ogni tipo di fonte)...
Spero questo suggerimento arrivi in redazione e magari troveremo questi approcci nelle future uscite!
Non è mai andato esaurito su Amazon. Succede molto spesso che il giorno dell'uscita e quelli seguenti il prodotto non sia disponibile. Infatti ora lo è...
No, ti sbagli...è stato disponibile per tutta la nottata del 9, e poi in mattinata sono finite le scorte, ora è tornato disponibile. Inoltre è stato il prodotto più venduto ieri in campo letteratura per ragazzi, come è leggibile da chiunque navighi su Amazon. È una cosa bella, no? Che un titolo di tale valore sia ancora così amato e venduto...Immagino che questo renda felice me e tutti coloro che amano il genere manga nella sua interezza.
Concordo su tutto, e l'edizione d/visual l'avrei anche tenuta - perché era davvero ben fatta, non solo dal punto di vista della grafica ma anche, appunto, degli approfondimenti - se non fosse che non riuscivo a trovare da nessuna parte - pur avendolo cercato per anni, eh! - il numero 6, al che m'è toccato venderla per prendere quella della Goen - che a sua volta ho messo in vendita e venduto nel giro di cinque minuti giusto due settimane fa anche se qualcuno qui mi aveva detto che sarebbe stato impossibile rivenderla visto l'imminente rilascio della nuova edizione JPop! XD - ...
Ottimo articolo che soddisfa la mia curiosità su quell'unico dettaglio che mi ero persa, la completezza: se sarà rieditata tutta l'opera, compresi gaiden, contessa dagli abiti neri e tutti gli extra credo proprio che lo comprerò.
Per curiosità... quanto costeranno i singoli volumi?
Ah capisco. Comunque sia non c'è da stupirsi che venda. Al di la del genere e target, è un titolo che ha fatto la storia sia in ambito animato e cartaceo, non a caso è stato riproposto da noi in tante edizioni.
Ora come ora si trova #1 nella categoria "narrativa storica per ragazzi"
Nella classifica generale fumetti/manga è settimo tra le novità più interessanti
E' il mio manga preferito in assoluto, mi piacerebbe davvero poter prendere questo cofanetto ma mi frena il costo. Inoltre ho già tutti i volumi dell'edizione Goen (che comunque è molto ben fatta per essere un'edizione economica... a parte per la mancata pubblicazione degli ultimi 2 volumi extra :/) e 4 volumi della d/visual.
In realtà sì, anche perché dal 2014 sono usciti 4 volumetti con delle storie extra realizzate dalla Ikeda che approfondiscono alcuni personaggi (tra l'altro il capitolo su Alain e quella di Marie-Thérèse avrebbero già dovuto essere presenti nella serie principale, ma non ci fu spazio). I volumi con le storie extra sono ufficialmente parte della serie e proseguono la numerazione originale del manga anche in Giappone (al contrario delle Storie Gotiche/Versailles no Bara – gaiden che sono un vero e proprio spin-off). Ci stava una riedizione per far arrivare i volumi anche da noi (peccato che la Goen abbia pubblicato solo i primi due...)
La Ikeda ha più volte dichiarato nelle interviste che avrebbe voluto anche potersi documentare di più, ma erano gli anni 70, non era così semplice reprire il materiale e molti testi non erano disponibili in giapponese. Inoltre la serializzazione si è svolta con un ritmo allucinante, 9 volumi in meno di due anni, 82 capitoli settimanali di circa 20 pagine l'uno... ha persino avuto problemi di salute per lo stato in cui lavorava. Ci sono degli errori minori, imprecisioni (anche volute, come l'uniforme di Oscar che in realtà è successiva) e scelte consapevoli che non sono fedelissime al contesto storico, ma ha comunque svolto un lavoro eccezionale.
Lo so, ma io credevo che tu avessi già questa informazione, per poter decidere cosa mi conviene scegliere prima che il box vada esaurito.
sarebbe stato molto meglio un bel cofanetto cartonato come quello recente di Hellsing sempre uscito per J-Pop, questa serie lo meritava sicuramente.
molto belli invece il diorama e la paper doll e nulla da dire sulla qualità dell'opera in sé, un caposaldo da leggere assolutamente.
A logica immagino siano 14€ a volume siccome il costo totale è di 70€ e i cofanetti la j pop non li fa mai pagare.
In merito al contenitore, non è robusto come quello che spesso avvolge alcuni DVD, ma non è nemmeno sottile come un foglio di carta. Se non rimuovi/aggiungi i volumi in fretta e furia non ci sono problemi. O almeno io i volumi li prendo sempre in mano con molta cautela per paura di fargli qualche piega o graffio accidentalmente XD
All'interno del box, é presente anche un libricino di 80 pagine con alcune illustrazioni che non so se sarà compreso assieme ai volumi singoli (più che altro non so come potrebbero fare) quindi il box dovrebbe avere un qualcosa in più, ma alla fine il prezzo è sempre quello quindi alla fine è più una questione estetica che altro.
Io spero solo che escano tutti gli extra che non sono stati pubblicati da Goen...
Ah meglio perché mi sarei sentito in imbarazzo
Comunque non è il discorso di prenderli uno a uno, è che per 5 volumi in totale sono 70 euro: per quanto sia alta la qualità è comunque un prezzo importante anche tenuto conto di carta e pagine a colori e numero pagine. Mi tenta, ma devo pensarci.
Il manga della Ikeda mi è sempre parso inferiore all'anime (caso raro per me), ma resta un capolavoro, e comunque presumo anche che la traduzione non sia identica a quella della Planet, dunque non escludo che dopo questa rilettura possa dare una valutazione anche migliore.
per sicurezza l'ho chiesto privatamente all'editore, che me ne ha dato conferma.
spero di aver fatto cosa gradita
Grazie mille per la segnalazione!
Non ricordo la traduzione Planet, solo che Oscar veniva chiamata monsieur e non mademoiselle, ma ritrovo molti passaggi molto simili all'anime: è sempre stato così? Comunque non lo trovo spiacevole, anzi! L'unico aspetto che mi ha fatto storcere un po' il naso è l'appellativo "l'illustre Oscar", che mi puzza un po' di adattamento cannarsese; per il resto nulla da ridire, non mi pento dell'acquisto!
Spero che presto arrivi un nuovo box con La contessa dagli abiti neri, le storie gotiche (dagli orridi disegni, ma pazienza, per completezza le sopporterò) e le belle storie
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