Tutti conoscete la Kitsune. Banalmente vuol dire “volpe” in giapponese ma andando oltre un noioso dizionario si scopre che la Kitsune è uno degli elementi cardini del folclore giapponese. Esseri estremamente intelligenti, capaci di prendere forma di esseri umani bellissimi (più che altro donne) e rinomati per essere scaltri.
Meno conosciuto è lo Yatagarasu. Conosciuto anche come Corvo a tre zampe, le sue origini sono meno certe ma si sa che sia il difensore e rappresentante del Sole, messaggero divino, guida, manifestazione dell’intervento divino negli affari umani. In molti lo ricordano per la sua presenza nello stemma della nazionale di calcio giapponese.
Corvi vs. Volpi non rendeva perfettamente l’idea.
Recensione estremamente spoiler.
Haikyuu!! L’Asso del Volley – To the Top, è la quarta serie della trasposizione animata del celebre manga di Haruichi Furudate. Il manga, conclusosi in patria nel 2020, è disponibile da noi per Star Comics, mentre l’anime ha avuto un trascorso piuttosto travagliato; attualmente possiamo trovare la terza stagione e parte della quarta su Amazon Prime Video, mentre le prime due non sono disponibili da nessuna parte. L’anime è stato suddiviso in due cour, il cui primo è andato in onda nella stagione invernale del 2020 e il secondo nell’autunno 2020, nonostante inizialmente fosse previsto per l’estate, in un anno così difficile il lavoro solitamente impeccabile di Production I.G ha infatti avuto delle macchie.
Dopo la Scalata
I ragazzi della Karasuno ce l’hanno fatta: hanno scalato una montagna innevata, maestosa, da tutti ritenuta impraticabile. Li abbiamo lasciati senza fiato, con le lacrime, consci di aver fatto qualcosa che chiunque avrebbe considerato impossibile ma non loro, mai loro. Cosa è rimasto loro alla fine di quella partita pazzesca è la consapevolezza di essere di più di quel che si pensa, andando oltre anche le loro stesse aspettative. Anche se c’è chi, tra di loro, ha raggiunto un traguardo ancora più alto degli altri.
La nuova serie si apre col ghigno sornione di Tobio Kageyama, scelto per far parte del Ritiro Giovanile della Nazionale, ovvero i migliori pallavolisti under 19 del Giappone, una scelta più che comprensibile e che non può che aumentare l’ego del Principe ma che allo stesso tempo lo metterà di fronte a nuove sfide e ad aspettative sempre più alte. Non solo, anche Kei Tsukishima ha ricevuto un invito importante: è stato scelto per far parte di un ritiro destinato esclusivamente alle matricole migliori della prefettura.
E Hinata?
Il nostro piccolo gigante nonostante tutti gli sforzi, nonostante un buonissimo torneo, è rimasto all'ombra dell'alzatore, più maturo sportivamente e sicuramente con più talento puro, e del MVP della gran finale, colui che è stato in grado di murare il grande Wakatoshi Ushijima. Da qui inizia un’altra scalata, un’altra rincorsa, non a un avversario e probabilmente neanche verso i suoi compagni ma verso se stesso. Hinata non si è mai pianto addosso, non ha mai visto i suoi limiti fisici come un vero problema, non si è mai dato per vinto nemmeno quando ai tempi delle medie ha dovuto raccattare ragazzini da altri club per formare una squadra; allo stesso tempo però, vuoi per indole o vuoi per limiti caratteriali, non ha mai riflettuto abbastanza sulle sue carenze basilari. Sì… fa schifo a ricevere, lo sa lui e lo sanno tutti, ma non è abbastanza, le risposte non sono mai così semplici. Basta, è arrivato per lui il momento di mettersi in gioco realmente, di crescere anche oltre quel misero millimetro, perché il Torneo Primaverile è alle porte e non aspetta nessuno.
Il cour invernale ci porterà a conoscere nuovi giocatori fenomenali, rivedere alcuni rivali storici ma soprattutto ci darà modo di seguire la crescita di Kageyama e Hinata, messi di fronte alla realtà dei fatti. Loro non sono più due outsider, sono i vincitori del torneo prefetturale: per continuare questo sogno devono dare di più, molto di più. Il piccoletto si infiltrerà nel ritiro della prefettura ma facendo il raccattapalle, a causa dei tanti dubbi che Washijō Tanji (il coach della Shiratorizawa) ha nei confronti del piccolo numero 10. Per convincere anche lui, Hinata dovrà sempre sgobbare il decuplo degli altri senza potersi davvero mettere in mostra e mettendo a freno la sua eccessiva vivacità; spesso non può far altro che osservare questi giocatori in azione, dandoci modo di scoprire un Hinata inedito che sa usare anche il cervello, che è capace di osservare e non solo saltare qui e lì. Gli avversari con cui Tobio si dovrà confrontare non sono solo ottimi atleti ma soprattutto ragazzi psicologicamente abituati a certe pressioni; facciamo la conoscenza di Atsumu Miya, alzatore del secondo anno della Inarizaki, che con il suo sorriso beffardo fa notare a Tobio quanto il numero 9 sia un “bambino ubbidiente”… ma cosa vuol dire? Un tarlo entra nella sua testa, uno scontro che inizia prima del dovuto.
I primi 13 episodi hanno comunque dei difetti, l’ennesima amichevole con la Date Tech risulta pesante, per quanto sia una squadra molto apprezzata dal fandom e con un valore importante nella storia se ne poteva fare a meno o perlomeno dedicarle ancora meno spazio. Lo stesso addestramento ha dei momenti morti e la prima partita del torneo ha un valore infimo, dando per forza di cose la sensazione che diversi di questi episodi abbiano una valenza secondaria e che quindi sarebbe meglio andare avanti veloce. Però, prima di passare al piatto forte c’è un da citare un grande pregio della prima parte: i personaggi femminili.
Non capita spesso di poterlo dire quando si parla di Haikyuu!! ma il mezzo episodio dedicato a Kiyoko Shimizu è uno dei momenti più belli di sempre di tutta l’opera, così come di riflesso lo è il suo rapporto da senpai nei confronti di Yachi; ma anche un’altra ragazza è riuscita a rapire con grande facilità il mio cuore, ovvero Kanoka Amanai, la divina schiacciatrice laterale della Niiyama Joshi e anche amica d’infanzia di Tanaka… senza entrare troppo nei particolari, possiamo asserire facilmente che lo spazio dedicatole ha reso tutto molto più intenso e interessante, oltre che far crescere un po’ quello scemotto di Tanaka che male non fa.
Ora però si sente musica. Tifosi che urlano. Striscioni maestosi. Tanto chiasso. È arrivato il momento dei Sedicesimi di Finale, adesso…
Silenzio.
Atsumu Miya segna al servizio, la partita è iniziata. La Inarizaki è la squadra arrivata al secondo posto nello scorso torneo, guidati dai gemelli Osamu Miya e Atsumu Miya, rispettivamente schiacciatore opposto e alzatore, dal temperamento solo all’apparenza diverso ma dentro di loro ribolle lo stesso sangue e la stessa voglia di vincere. Ciò che rende diversa, a livello tattico, questa squadra da tutte quelle che la Karasuno ha incontrato finora è prima di tutto il loro equilibrio, quasi ogni elemento è tanto efficace all’attacco quanto in difesa, per quanto la fase offensiva rimanga la loro specialità grazie ad Aran Ojiro, colui che è ad un passo dai Big 3 della pallavolo liceale e dotato di una potenza paurosa, ovviamente senza scordare l’apporto essenziale che i due gemelli danno alla manovra.
Questo però non è quello che rende davvero speciale la Inarizaki. Inari è la divinità delle volpi (suoi messaggeri), la maggior parte dei nomi dei giocatori vengono proprio da specie di volpi, tranne proprio i gemelli Miya, il cui cognome vuol dire proprio “tempio”, vedendo il contesto possiamo trarre facilmente le nostre conclusioni. La Kitsune si manifesta nei loro spiriti, nei loro sorrisi, nel loro modo di intendere la pallavolo, con ogni piccolo stratagemma che può essere usato a loro vantaggio, una squadra che sfrutta ogni singolo elemento a partire dal proprio pubblico; infatti, parliamo della scuola che ha una banda musicale scolastica di grandissima importanza come possiamo notare anche dal loro tifo scalmanato, in silenzio solo quando Tsumu glielo ordina. Deconcentrare l’avversario, scandire il ritmo del gioco con i loro strumenti, addirittura insultare i propri giocatori quando non danno il massimo, la Inarizaki può contare non solo su degli atleti di primo livello ma su un pubblico degno del loro spirito. Anche se qui vale subito la pena sottolineare la bellezza del tifo della Karasuno, capitanati dalla stupenda sorella di Tanaka.
Il loro modo di giocare è pulito ma imprevedibile, Tsumu per primo, un giocatore già pronto al professionismo e che ha quel qualcosa in più in quanto alzatore che nemmeno Kageyama può dire di possedere in questo momento. Se Tōru Oikawa ebbe come limite il non avere dei compagni che gli facessero fare il salto di qualità, per Tsumu questo non è un problema; le sue palle veloci con Samu non sono seconde a quelle di Tobio e Shoyo, ha in lui un alleato perfetto senza considerare la già citata potenza di Ojiro.
In più Tsumu rappresenta alla perfezione l’imprevedibilità della Kitsune: non solo i suoi servizi sono quasi impareggiabili ma lui è un maestro di ben tre tipi di servizio diverso, che per quanto sia possibile riuscire a prevedere (dai passi in fase di preparazione) quale arma stia per sferrare rimangono lo stesso un qualcosa di troppo per gli avversari, oltre che grazie alle sue doti atletiche incredibili che gli permettono di fare numeri non consoni a un liceale, senza citare tante altre piccole cose che lo rendono degno del suo nome (come quando costringe Hinata all’invasione di campo). Il suo unico limite è la sua immaturità, farebbe di tutto non solo per vincere ma anche per risplendere di più degli avversari, portandolo a perdere la concentrazione e a fare errori inutili; infine segnalo il lavoro più che perfetto di Mamoru Miyano nel doppiare questo ragazzo che mi ha rapito più di chiunque altro in questa quarta serie.
La Inarizaki non si limita solo a questi membri già citati, oltre Hitoshi Ginjima e Ren Ōmimi non posso che porre l’accento su altri due giocatori, partendo da Rintarō Suna. Il suo character design già dice tantissimo su di lui essendo chiaramente il ”più da volpe” di tutta la squadra ma se i fratelli Miya rappresentano la scaltrezza arrogante della Kitsune, sicuri di ammaliare il prossimo con le proprie doti e il proprio fascino per poi colpirli quando meno se lo aspetta, il numero 10 bianconero ricorda l’indole più sorniona della Kitsune, quella che ti colpisce dopo averti preso in giro, dopo averti costretto a mostrare i tuoi lati più deboli.
Non solo lui entrerà molto lentamente nella fase offensiva, facendosi appositamente sottovalutare dagli avversari, ma è un maestro delle finte e il suo stile di attacco potremmo definirlo unico; mentre tutti i giocatori nel momento della schiacciata utilizzano solo gli estremi della parte superiore del proprio corpo, Suna riesce a roteare in sospensione tutto il suo tronco, riuscendo così a prendere il sopravvento sul muro avversario guidandolo esattamente dove vuole lui, facendogli credere che incontro a loro stia per arrivare una palla dritta che invece andrà da tutt’altra parte. Inutile dire che lo scontro tra Suna e Tsukki sarà tra gli elementi cardine della partita.
Arriviamo infine a lui, Shinsuke Kita, il capitano silenzioso della Inarizaki, che non fa parte della formazione titolare e che ha cominciato a scendere in campo solo a partire dal suo terzo anno, uno dei personaggi più speciali e particolari incontrati finora. Fa il suo debutto nella partita solo a partire dal secondo set, per assicurarsi che i suoi compagni portino a casa il risultato, e si comprende subito quanto sia importante il suo innesto nella squadra a livello psicologico ma non solo, risultando addirittura capace di zittire pure Tsumu, che sa che quando c’è Kita bisogna essere più attenti del normale.
Cosa lo rende così speciale? Abbiamo un intero, ottimo, episodio dedicato a lui, il quale ci permette di scoprire un ragazzo all’apparenza freddo ma che sarebbe meglio definire come preciso e meticoloso, un ragazzo che ha a cuore la sua squadra come nessun altro e nonostante non abbia delle capacità incredibili come pallavolista riesce a dare di più di quel che serve, riesce ad esserci ogni volta che qualcuno ha bisogno di lui, sempre.
“Non Abbiamo Bisogno di Ricordi” recita lo striscione dell’Inarizaki, una squadra alla quale non interessa essere arrivata seconda, che non sta a pensare ai risultati del passato ma che vive solo per migliorarsi ogni singolo giorno, che pensa ai ricordi solo come qualcosa da cui imparare. Una squadra impossibile da dimenticare.
La Dea Amaterasu
25 – 27
25 – 16
17 – 16, il terzo set per ora vede in vantaggio la Inarizaki.
Dopo un primo set al cardiopalma nel quale la Karasuno è riuscita a ribaltare le sorti grazie a un fantastico Tanaka, che nell’ultima parte si è messo la squadra sopra le spalle, nel secondo set la Inarizaki ha massacrato i suoi avversari, i gemelli hanno dato il loro meglio, Suna ha messo Tsukki con le spalle al muro e l’arrivo di Kita ha messo la parola fine a un set che per i corvi non è mai davvero iniziato. Si deciderà tutto col terzo.
Dopo un buonissimo inizio per la Karasuno la Inarizaki è riuscita, grazie alle forze dalla panchina, a ribaltare il risultato: i gemelli continuano a fare giocate incredibili e il loro muro, probabilmente l’unico elemento nel quale non eccellono particolarmente, riesce a far rimanere a debita distanza gli avversari. Il rientro di Hinata in campo, attendendo la miglior rotazione possibile, ha dato un po’ di ossigeno alla squadra ma i corvi non spiccano il volo e l’aria al contrario si fa sempre più rarefatta.
Hinata al servizio. Non è la sua specialità, la palla arriva dolcemente nell’altra metà di campo accolta da Aran che la passa verso Samu ma che come capita spesso viene intercettata da Tsumu, Ginjima va a schiacciare ma Tsukki riesce perfettamente a bloccarlo. Tsumu deve rimettersi in mostra, invece di gestire con tranquillità la palla, l’alza in volo immediatamente per il suo gemello… ma Tsukki è pronto! Lui è estremamente concentrato e insieme ad Asahi ha eretto il muro contro il quale Samu non può far altro che schiantarsi. A meno che. A meno che Samu non abbia la giusta freddezza per cambiare in un decimo di secondo i suoi piani, infatti quella che doveva essere una schiacciata diventa un passaggio per Aran, pronto per il 18 a 16, pronto per tenere la Karasuno ancora più distante nel set decisivo.
...
Come detto nell’introduzione lo Yatagarasu non è così celebre, citato principalmente nel secondo libro del Kojiki ma anche nel Nihonshoki e nel Fudoki, una delle poche cose che si sono tramandate riguardano il suo legame col Sole, la Dea Amaterasu. Lo Yatagarasu dimora all’interno del Sole ma c’è chi dice (nulla che io riesca a confermare) che fosse proprio al servizio della Dea Amaterasu, così come è stretto il rapporto tra Inari e la Kitsune si potrebbe dire, quindi, lo stesso tra la Dea e lo Yatagarasu. Si sa, la Karasuno ha uno stretto legame con i corvi, loro sono come uno stormo che vola insieme, ma Hinata ha sempre brillato un po’ di più di un normale corvo, riscalda col suo sorriso, i suoi occhi spalancati sono pieni di luce e il suo essere così arancione fa risaltare il suo spirito così acceso. Del resto il suo nome è scritto proprio col kanji di sole.
Quando cala il buio è Hinata che porta il Sole.
Hinata per la prima volta in vita sua fa una ricezione perfetta, la postura, i movimenti, il tempismo, la forza, il balzo all’indietro, tutto perfetto. La palla di Hinata finisce perfettamente sopra Tobio, che l'alza per Asahi la cui schiacciata è bloccata dalla ricezione dell’onnipresente Atsumu Miya; Samu l’alza per Ginjima che scalfisce il muro a tre della Karasuno, anche qui sembra tutto perso ma è sempre lui, il Sole, Hinata, a salvare tutto all’ultimo. Riesce a rimettere in gioco la palla sempre per Kageyama, urlando il suo nome, pretendendo quella alzata… la quale va però per Tanaka. La ricezione di Aran non è per nulla perfetta, la palla è a un passo dall’uscire… ma Akagi, il libero dell’Inarizaki riesce a metterci un piede, Tsumu la butta nella metà campo della Karasuno, dove i corvi sono pronti a contrattaccare ma. La palla lambisce la rete e cade giù.
18 – 16 per la Inarizaki.
Sembra la fine. Due punti sotto, uno scambio lunghissimo, dopo i due miracoli di Hinata sembrava tutto allineato dagli Dei per far sì che questo diventasse il momento della svolta, invece nulla, ancora una volta la Inarizaki si ritrova in vantaggio. L’umore dei corvi è più nero delle loro piume… discorso che però non vale per Hinata. Il piccolo riesce a far tornare il buonumore ai suoi compagni sottolineando la sua ricezione più che perfetta. La partita che sembrava ormai conclusa è qui che cambia, grazie al calore di questi raggi che riescono a infondere coraggio e forza a tutta la squadra.
Dopo diversi scambi è Asahi (non nella sua forma migliore oggi) a rimettere la squadra in carreggiata ma il pari arriva grazie a una pecca di presunzione da parte dei gemelli, dove Kita può mettere solo una pezza, e il 20 – 20 è messo in cassaforte da capitan Daichi. Da qui in poi l’incontro è adrenalina pura, punto contro punto; Tsumu mostra ancora di più le sue doti atletiche fuori dal comune ma Kageyama non è da meno, la sua concentrazione lo porta a dare sempre di più, ogni istante, il “bambino ubbidiente” che svolge solo il compitino, che fa tutto con precisione chirurgica trova un fuoco interiore che lo rende agli occhi dell’alzatore volpe un giocatore totalmente diverso da quello che aveva incontrato al ritiro.
L’apporto fondamentale di Tanaka e Nishinoya in questo ultimo set sarà decisivo, proprio loro due che vennero scelti come “vittime” da Atsumu, che dall’alto della sua scaltrezza decise che sarebbero state le vittime designate della sua crudeltà, spingendoli continuamente all’errore. Il loro cuore è però fin troppo grande, non puoi mettere in ginocchio lo spirito guardiano della Karasuno e non pensare che te lo lascerà fare, stessa identica cosa per Tanaka, che da elemento più debole si riscatterà macinando punti a profusione, dimostrando una lucentezza a noi ancora sconosciuta.
Tsukki completa alla perfezione una squadra dove tutto si incastra alla perfezione. Dopo aver subito Suna per lungo tempo riesce a mettere a nudo il suo gioco, a guidare i suoi compagni nel modo migliore per bloccare gli attacchi della volpe e per il numero 11 il resto diventa una passeggiata, non deve fare altro che fare quello che gli riesce meglio: bloccare ogni pallone.
L’ultimo punto di questa partita fantastica non poteva che essere uno scontro a quattro. Hinata continua a risplendere, ormai che sa anche come difendere non solo continua a mostrare ottime ricezioni ma comprende anche quando è il momento di rallentare la partita, una cosa a dir poco impossibile per lui fino a poco tempo prima, che ci mostra quanto sia cresciuto grazie il semplice osservare con calma chi ne sa più di lui. I gemelli sono pronti a ritornare in pari con una palla veloce, perfetta come angolazione, perfetta come velocità, perfetta come tempismo… ma sarà proprio lo strano duo della Karasuno a murare, insieme, il loro pallone e portare la partita verso la vittoria. “La velocità è un’arma importantissima ma non è tutto, e loro due lo sanno alla perfezione”, dirà Samu riconoscendo il loro peccato di superbia.
30 – 32, la Karasuno agli Ottavi di Finale incontrerà finalmente la Nekoma.
Volate.
Così finisce una partita bellissima e una serie bella ma che ha avuto una grande pecca: in qualche episodio del secondo cour le animazioni sono state tra il mediocre e l’insufficiente e generalmente più volte c’è stato il sentore che ci fosse qualche problema. Ovviamente il 2020 è stato quel che è stato, lavorare agli anime non è stato facile per nessuno quindi personalmente non me la sento di essere troppo cattivo con lo staff, il quale sono sicuro abbia provato a fare il proprio meglio in una situazione difficilissima e con tempistiche ristrette.
Nel primo cour fece discutere tantissimo, invece, il cambio di character design. Il chara di To the Top, infatti, ricalca maggiormente quello originale del manga, il quale risulta meno “aggraziato” del chara delle tre stagioni anime precedenti, qualcuno potrebbe aver storto il naso ma per me non è né un pregio né un difetto.
Ultima chicca finale è stata la presenza sugli spalti di Daisho Suguru, ex capitano della Nohebi, con Mika-chan. Il loro commentare le partite, ribadire regole, e introdurre determinati tecnicismi rappresenta uno dei topoi narrativi classici degli spokon, nei quali per aiutare il lettore ad addentrarsi meglio nella storia si utilizzano altri personaggi, esterni all’azione, per rendere il tutto più semplice. Loro sono stati tanto carini e simpatici, spero di vederli ancora. Ottimi gli episodi sulla Nekoma, sul passato di Tanaka e di Noya.
La prossima partita non so se sarà degna di questa a livello meramente sportivo ma sicuramente il cuore batterà forte, un destino che finalmente si compie. Ma i nostri corvi non dovranno fare altro che continuare a fare quello che gli riesce meglio:
Meno conosciuto è lo Yatagarasu. Conosciuto anche come Corvo a tre zampe, le sue origini sono meno certe ma si sa che sia il difensore e rappresentante del Sole, messaggero divino, guida, manifestazione dell’intervento divino negli affari umani. In molti lo ricordano per la sua presenza nello stemma della nazionale di calcio giapponese.
Corvi vs. Volpi non rendeva perfettamente l’idea.
Recensione estremamente spoiler.
Haikyuu!! L’Asso del Volley – To the Top, è la quarta serie della trasposizione animata del celebre manga di Haruichi Furudate. Il manga, conclusosi in patria nel 2020, è disponibile da noi per Star Comics, mentre l’anime ha avuto un trascorso piuttosto travagliato; attualmente possiamo trovare la terza stagione e parte della quarta su Amazon Prime Video, mentre le prime due non sono disponibili da nessuna parte. L’anime è stato suddiviso in due cour, il cui primo è andato in onda nella stagione invernale del 2020 e il secondo nell’autunno 2020, nonostante inizialmente fosse previsto per l’estate, in un anno così difficile il lavoro solitamente impeccabile di Production I.G ha infatti avuto delle macchie.
Dopo la Scalata
La nuova serie si apre col ghigno sornione di Tobio Kageyama, scelto per far parte del Ritiro Giovanile della Nazionale, ovvero i migliori pallavolisti under 19 del Giappone, una scelta più che comprensibile e che non può che aumentare l’ego del Principe ma che allo stesso tempo lo metterà di fronte a nuove sfide e ad aspettative sempre più alte. Non solo, anche Kei Tsukishima ha ricevuto un invito importante: è stato scelto per far parte di un ritiro destinato esclusivamente alle matricole migliori della prefettura.
E Hinata?
Il nostro piccolo gigante nonostante tutti gli sforzi, nonostante un buonissimo torneo, è rimasto all'ombra dell'alzatore, più maturo sportivamente e sicuramente con più talento puro, e del MVP della gran finale, colui che è stato in grado di murare il grande Wakatoshi Ushijima. Da qui inizia un’altra scalata, un’altra rincorsa, non a un avversario e probabilmente neanche verso i suoi compagni ma verso se stesso. Hinata non si è mai pianto addosso, non ha mai visto i suoi limiti fisici come un vero problema, non si è mai dato per vinto nemmeno quando ai tempi delle medie ha dovuto raccattare ragazzini da altri club per formare una squadra; allo stesso tempo però, vuoi per indole o vuoi per limiti caratteriali, non ha mai riflettuto abbastanza sulle sue carenze basilari. Sì… fa schifo a ricevere, lo sa lui e lo sanno tutti, ma non è abbastanza, le risposte non sono mai così semplici. Basta, è arrivato per lui il momento di mettersi in gioco realmente, di crescere anche oltre quel misero millimetro, perché il Torneo Primaverile è alle porte e non aspetta nessuno.
Il cour invernale ci porterà a conoscere nuovi giocatori fenomenali, rivedere alcuni rivali storici ma soprattutto ci darà modo di seguire la crescita di Kageyama e Hinata, messi di fronte alla realtà dei fatti. Loro non sono più due outsider, sono i vincitori del torneo prefetturale: per continuare questo sogno devono dare di più, molto di più. Il piccoletto si infiltrerà nel ritiro della prefettura ma facendo il raccattapalle, a causa dei tanti dubbi che Washijō Tanji (il coach della Shiratorizawa) ha nei confronti del piccolo numero 10. Per convincere anche lui, Hinata dovrà sempre sgobbare il decuplo degli altri senza potersi davvero mettere in mostra e mettendo a freno la sua eccessiva vivacità; spesso non può far altro che osservare questi giocatori in azione, dandoci modo di scoprire un Hinata inedito che sa usare anche il cervello, che è capace di osservare e non solo saltare qui e lì. Gli avversari con cui Tobio si dovrà confrontare non sono solo ottimi atleti ma soprattutto ragazzi psicologicamente abituati a certe pressioni; facciamo la conoscenza di Atsumu Miya, alzatore del secondo anno della Inarizaki, che con il suo sorriso beffardo fa notare a Tobio quanto il numero 9 sia un “bambino ubbidiente”… ma cosa vuol dire? Un tarlo entra nella sua testa, uno scontro che inizia prima del dovuto.
I primi 13 episodi hanno comunque dei difetti, l’ennesima amichevole con la Date Tech risulta pesante, per quanto sia una squadra molto apprezzata dal fandom e con un valore importante nella storia se ne poteva fare a meno o perlomeno dedicarle ancora meno spazio. Lo stesso addestramento ha dei momenti morti e la prima partita del torneo ha un valore infimo, dando per forza di cose la sensazione che diversi di questi episodi abbiano una valenza secondaria e che quindi sarebbe meglio andare avanti veloce. Però, prima di passare al piatto forte c’è un da citare un grande pregio della prima parte: i personaggi femminili.
Non capita spesso di poterlo dire quando si parla di Haikyuu!! ma il mezzo episodio dedicato a Kiyoko Shimizu è uno dei momenti più belli di sempre di tutta l’opera, così come di riflesso lo è il suo rapporto da senpai nei confronti di Yachi; ma anche un’altra ragazza è riuscita a rapire con grande facilità il mio cuore, ovvero Kanoka Amanai, la divina schiacciatrice laterale della Niiyama Joshi e anche amica d’infanzia di Tanaka… senza entrare troppo nei particolari, possiamo asserire facilmente che lo spazio dedicatole ha reso tutto molto più intenso e interessante, oltre che far crescere un po’ quello scemotto di Tanaka che male non fa.
Ora però si sente musica. Tifosi che urlano. Striscioni maestosi. Tanto chiasso. È arrivato il momento dei Sedicesimi di Finale, adesso…
Silenzio.
Non Abbiamo Bisogno di Ricordi
Atsumu Miya segna al servizio, la partita è iniziata. La Inarizaki è la squadra arrivata al secondo posto nello scorso torneo, guidati dai gemelli Osamu Miya e Atsumu Miya, rispettivamente schiacciatore opposto e alzatore, dal temperamento solo all’apparenza diverso ma dentro di loro ribolle lo stesso sangue e la stessa voglia di vincere. Ciò che rende diversa, a livello tattico, questa squadra da tutte quelle che la Karasuno ha incontrato finora è prima di tutto il loro equilibrio, quasi ogni elemento è tanto efficace all’attacco quanto in difesa, per quanto la fase offensiva rimanga la loro specialità grazie ad Aran Ojiro, colui che è ad un passo dai Big 3 della pallavolo liceale e dotato di una potenza paurosa, ovviamente senza scordare l’apporto essenziale che i due gemelli danno alla manovra.
Questo però non è quello che rende davvero speciale la Inarizaki. Inari è la divinità delle volpi (suoi messaggeri), la maggior parte dei nomi dei giocatori vengono proprio da specie di volpi, tranne proprio i gemelli Miya, il cui cognome vuol dire proprio “tempio”, vedendo il contesto possiamo trarre facilmente le nostre conclusioni. La Kitsune si manifesta nei loro spiriti, nei loro sorrisi, nel loro modo di intendere la pallavolo, con ogni piccolo stratagemma che può essere usato a loro vantaggio, una squadra che sfrutta ogni singolo elemento a partire dal proprio pubblico; infatti, parliamo della scuola che ha una banda musicale scolastica di grandissima importanza come possiamo notare anche dal loro tifo scalmanato, in silenzio solo quando Tsumu glielo ordina. Deconcentrare l’avversario, scandire il ritmo del gioco con i loro strumenti, addirittura insultare i propri giocatori quando non danno il massimo, la Inarizaki può contare non solo su degli atleti di primo livello ma su un pubblico degno del loro spirito. Anche se qui vale subito la pena sottolineare la bellezza del tifo della Karasuno, capitanati dalla stupenda sorella di Tanaka.
Il loro modo di giocare è pulito ma imprevedibile, Tsumu per primo, un giocatore già pronto al professionismo e che ha quel qualcosa in più in quanto alzatore che nemmeno Kageyama può dire di possedere in questo momento. Se Tōru Oikawa ebbe come limite il non avere dei compagni che gli facessero fare il salto di qualità, per Tsumu questo non è un problema; le sue palle veloci con Samu non sono seconde a quelle di Tobio e Shoyo, ha in lui un alleato perfetto senza considerare la già citata potenza di Ojiro.
In più Tsumu rappresenta alla perfezione l’imprevedibilità della Kitsune: non solo i suoi servizi sono quasi impareggiabili ma lui è un maestro di ben tre tipi di servizio diverso, che per quanto sia possibile riuscire a prevedere (dai passi in fase di preparazione) quale arma stia per sferrare rimangono lo stesso un qualcosa di troppo per gli avversari, oltre che grazie alle sue doti atletiche incredibili che gli permettono di fare numeri non consoni a un liceale, senza citare tante altre piccole cose che lo rendono degno del suo nome (come quando costringe Hinata all’invasione di campo). Il suo unico limite è la sua immaturità, farebbe di tutto non solo per vincere ma anche per risplendere di più degli avversari, portandolo a perdere la concentrazione e a fare errori inutili; infine segnalo il lavoro più che perfetto di Mamoru Miyano nel doppiare questo ragazzo che mi ha rapito più di chiunque altro in questa quarta serie.
La Inarizaki non si limita solo a questi membri già citati, oltre Hitoshi Ginjima e Ren Ōmimi non posso che porre l’accento su altri due giocatori, partendo da Rintarō Suna. Il suo character design già dice tantissimo su di lui essendo chiaramente il ”più da volpe” di tutta la squadra ma se i fratelli Miya rappresentano la scaltrezza arrogante della Kitsune, sicuri di ammaliare il prossimo con le proprie doti e il proprio fascino per poi colpirli quando meno se lo aspetta, il numero 10 bianconero ricorda l’indole più sorniona della Kitsune, quella che ti colpisce dopo averti preso in giro, dopo averti costretto a mostrare i tuoi lati più deboli.
Non solo lui entrerà molto lentamente nella fase offensiva, facendosi appositamente sottovalutare dagli avversari, ma è un maestro delle finte e il suo stile di attacco potremmo definirlo unico; mentre tutti i giocatori nel momento della schiacciata utilizzano solo gli estremi della parte superiore del proprio corpo, Suna riesce a roteare in sospensione tutto il suo tronco, riuscendo così a prendere il sopravvento sul muro avversario guidandolo esattamente dove vuole lui, facendogli credere che incontro a loro stia per arrivare una palla dritta che invece andrà da tutt’altra parte. Inutile dire che lo scontro tra Suna e Tsukki sarà tra gli elementi cardine della partita.
Arriviamo infine a lui, Shinsuke Kita, il capitano silenzioso della Inarizaki, che non fa parte della formazione titolare e che ha cominciato a scendere in campo solo a partire dal suo terzo anno, uno dei personaggi più speciali e particolari incontrati finora. Fa il suo debutto nella partita solo a partire dal secondo set, per assicurarsi che i suoi compagni portino a casa il risultato, e si comprende subito quanto sia importante il suo innesto nella squadra a livello psicologico ma non solo, risultando addirittura capace di zittire pure Tsumu, che sa che quando c’è Kita bisogna essere più attenti del normale.
Cosa lo rende così speciale? Abbiamo un intero, ottimo, episodio dedicato a lui, il quale ci permette di scoprire un ragazzo all’apparenza freddo ma che sarebbe meglio definire come preciso e meticoloso, un ragazzo che ha a cuore la sua squadra come nessun altro e nonostante non abbia delle capacità incredibili come pallavolista riesce a dare di più di quel che serve, riesce ad esserci ogni volta che qualcuno ha bisogno di lui, sempre.
“Non Abbiamo Bisogno di Ricordi” recita lo striscione dell’Inarizaki, una squadra alla quale non interessa essere arrivata seconda, che non sta a pensare ai risultati del passato ma che vive solo per migliorarsi ogni singolo giorno, che pensa ai ricordi solo come qualcosa da cui imparare. Una squadra impossibile da dimenticare.
La Dea Amaterasu
25 – 27
25 – 16
17 – 16, il terzo set per ora vede in vantaggio la Inarizaki.
Dopo un primo set al cardiopalma nel quale la Karasuno è riuscita a ribaltare le sorti grazie a un fantastico Tanaka, che nell’ultima parte si è messo la squadra sopra le spalle, nel secondo set la Inarizaki ha massacrato i suoi avversari, i gemelli hanno dato il loro meglio, Suna ha messo Tsukki con le spalle al muro e l’arrivo di Kita ha messo la parola fine a un set che per i corvi non è mai davvero iniziato. Si deciderà tutto col terzo.
Dopo un buonissimo inizio per la Karasuno la Inarizaki è riuscita, grazie alle forze dalla panchina, a ribaltare il risultato: i gemelli continuano a fare giocate incredibili e il loro muro, probabilmente l’unico elemento nel quale non eccellono particolarmente, riesce a far rimanere a debita distanza gli avversari. Il rientro di Hinata in campo, attendendo la miglior rotazione possibile, ha dato un po’ di ossigeno alla squadra ma i corvi non spiccano il volo e l’aria al contrario si fa sempre più rarefatta.
Hinata al servizio. Non è la sua specialità, la palla arriva dolcemente nell’altra metà di campo accolta da Aran che la passa verso Samu ma che come capita spesso viene intercettata da Tsumu, Ginjima va a schiacciare ma Tsukki riesce perfettamente a bloccarlo. Tsumu deve rimettersi in mostra, invece di gestire con tranquillità la palla, l’alza in volo immediatamente per il suo gemello… ma Tsukki è pronto! Lui è estremamente concentrato e insieme ad Asahi ha eretto il muro contro il quale Samu non può far altro che schiantarsi. A meno che. A meno che Samu non abbia la giusta freddezza per cambiare in un decimo di secondo i suoi piani, infatti quella che doveva essere una schiacciata diventa un passaggio per Aran, pronto per il 18 a 16, pronto per tenere la Karasuno ancora più distante nel set decisivo.
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Come detto nell’introduzione lo Yatagarasu non è così celebre, citato principalmente nel secondo libro del Kojiki ma anche nel Nihonshoki e nel Fudoki, una delle poche cose che si sono tramandate riguardano il suo legame col Sole, la Dea Amaterasu. Lo Yatagarasu dimora all’interno del Sole ma c’è chi dice (nulla che io riesca a confermare) che fosse proprio al servizio della Dea Amaterasu, così come è stretto il rapporto tra Inari e la Kitsune si potrebbe dire, quindi, lo stesso tra la Dea e lo Yatagarasu. Si sa, la Karasuno ha uno stretto legame con i corvi, loro sono come uno stormo che vola insieme, ma Hinata ha sempre brillato un po’ di più di un normale corvo, riscalda col suo sorriso, i suoi occhi spalancati sono pieni di luce e il suo essere così arancione fa risaltare il suo spirito così acceso. Del resto il suo nome è scritto proprio col kanji di sole.
Quando cala il buio è Hinata che porta il Sole.
Hinata per la prima volta in vita sua fa una ricezione perfetta, la postura, i movimenti, il tempismo, la forza, il balzo all’indietro, tutto perfetto. La palla di Hinata finisce perfettamente sopra Tobio, che l'alza per Asahi la cui schiacciata è bloccata dalla ricezione dell’onnipresente Atsumu Miya; Samu l’alza per Ginjima che scalfisce il muro a tre della Karasuno, anche qui sembra tutto perso ma è sempre lui, il Sole, Hinata, a salvare tutto all’ultimo. Riesce a rimettere in gioco la palla sempre per Kageyama, urlando il suo nome, pretendendo quella alzata… la quale va però per Tanaka. La ricezione di Aran non è per nulla perfetta, la palla è a un passo dall’uscire… ma Akagi, il libero dell’Inarizaki riesce a metterci un piede, Tsumu la butta nella metà campo della Karasuno, dove i corvi sono pronti a contrattaccare ma. La palla lambisce la rete e cade giù.
18 – 16 per la Inarizaki.
Sembra la fine. Due punti sotto, uno scambio lunghissimo, dopo i due miracoli di Hinata sembrava tutto allineato dagli Dei per far sì che questo diventasse il momento della svolta, invece nulla, ancora una volta la Inarizaki si ritrova in vantaggio. L’umore dei corvi è più nero delle loro piume… discorso che però non vale per Hinata. Il piccolo riesce a far tornare il buonumore ai suoi compagni sottolineando la sua ricezione più che perfetta. La partita che sembrava ormai conclusa è qui che cambia, grazie al calore di questi raggi che riescono a infondere coraggio e forza a tutta la squadra.
Dopo diversi scambi è Asahi (non nella sua forma migliore oggi) a rimettere la squadra in carreggiata ma il pari arriva grazie a una pecca di presunzione da parte dei gemelli, dove Kita può mettere solo una pezza, e il 20 – 20 è messo in cassaforte da capitan Daichi. Da qui in poi l’incontro è adrenalina pura, punto contro punto; Tsumu mostra ancora di più le sue doti atletiche fuori dal comune ma Kageyama non è da meno, la sua concentrazione lo porta a dare sempre di più, ogni istante, il “bambino ubbidiente” che svolge solo il compitino, che fa tutto con precisione chirurgica trova un fuoco interiore che lo rende agli occhi dell’alzatore volpe un giocatore totalmente diverso da quello che aveva incontrato al ritiro.
L’apporto fondamentale di Tanaka e Nishinoya in questo ultimo set sarà decisivo, proprio loro due che vennero scelti come “vittime” da Atsumu, che dall’alto della sua scaltrezza decise che sarebbero state le vittime designate della sua crudeltà, spingendoli continuamente all’errore. Il loro cuore è però fin troppo grande, non puoi mettere in ginocchio lo spirito guardiano della Karasuno e non pensare che te lo lascerà fare, stessa identica cosa per Tanaka, che da elemento più debole si riscatterà macinando punti a profusione, dimostrando una lucentezza a noi ancora sconosciuta.
Tsukki completa alla perfezione una squadra dove tutto si incastra alla perfezione. Dopo aver subito Suna per lungo tempo riesce a mettere a nudo il suo gioco, a guidare i suoi compagni nel modo migliore per bloccare gli attacchi della volpe e per il numero 11 il resto diventa una passeggiata, non deve fare altro che fare quello che gli riesce meglio: bloccare ogni pallone.
L’ultimo punto di questa partita fantastica non poteva che essere uno scontro a quattro. Hinata continua a risplendere, ormai che sa anche come difendere non solo continua a mostrare ottime ricezioni ma comprende anche quando è il momento di rallentare la partita, una cosa a dir poco impossibile per lui fino a poco tempo prima, che ci mostra quanto sia cresciuto grazie il semplice osservare con calma chi ne sa più di lui. I gemelli sono pronti a ritornare in pari con una palla veloce, perfetta come angolazione, perfetta come velocità, perfetta come tempismo… ma sarà proprio lo strano duo della Karasuno a murare, insieme, il loro pallone e portare la partita verso la vittoria. “La velocità è un’arma importantissima ma non è tutto, e loro due lo sanno alla perfezione”, dirà Samu riconoscendo il loro peccato di superbia.
30 – 32, la Karasuno agli Ottavi di Finale incontrerà finalmente la Nekoma.
Volate.
Nel primo cour fece discutere tantissimo, invece, il cambio di character design. Il chara di To the Top, infatti, ricalca maggiormente quello originale del manga, il quale risulta meno “aggraziato” del chara delle tre stagioni anime precedenti, qualcuno potrebbe aver storto il naso ma per me non è né un pregio né un difetto.
Ultima chicca finale è stata la presenza sugli spalti di Daisho Suguru, ex capitano della Nohebi, con Mika-chan. Il loro commentare le partite, ribadire regole, e introdurre determinati tecnicismi rappresenta uno dei topoi narrativi classici degli spokon, nei quali per aiutare il lettore ad addentrarsi meglio nella storia si utilizzano altri personaggi, esterni all’azione, per rendere il tutto più semplice. Loro sono stati tanto carini e simpatici, spero di vederli ancora. Ottimi gli episodi sulla Nekoma, sul passato di Tanaka e di Noya.
La prossima partita non so se sarà degna di questa a livello meramente sportivo ma sicuramente il cuore batterà forte, un destino che finalmente si compie. Ma i nostri corvi non dovranno fare altro che continuare a fare quello che gli riesce meglio:
Pro
- È Haikyuu!! quindi solite qualità: ottimo sport, divertente, mai banale eccetera
- Atsumu Miya è fantastico, così come Mamoru Miyano al doppiaggio
- Seppur relativamente poco, lo spazio dato a Kiyoko e Kanoka dà senso alla vita
Contro
- Livello delle animazioni in alcuni episodi deludente
È una cosa imbarazzante lasciarla al 19 da mesi,senza mezzo comunicato...
è haikyuu, se hai amato il resto amerai anche questo.
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Personalmente l'Inarizaki è la squadra che finora ho amato di più e ho amato anche questa stagione: sono felice sia stata attenzionata anche Kiyoko finalmente ♥ e tutti i nuovi personaggi (Furudate fai uno spin-off sulla squadra di Amanai PLS) tra cui Hoshiumi mi mettono una grande curiosità per quello che verrà in futuro.
CAST. IMMENSO. Da Miyano, a Nojima e a Shimazaki.
Ho adorato sentire un po' di Kansai-ben, che non guasta mai.
Personaggio preferito: Kita, essenziale alla dinamica di gruppo della Inarizaki e ora anche al mio CUORE (ho apprezzato tanto la sua descrizione nella recensione ♥).
Infine un elogio alla Karasuno che non fa altro che rendermi fiera come se fossi sugli spalti a urlare per loro. Soprattutto Tanaka che spero sia apprezzato di più dopo questo piccolo approfondimento nell'episodio dedicato a lui ♥
È vero, certi cali dell'animazione hanno fatto sicuramente male al mio cuoricino, ma purtroppo il periodo è quello che è, si comprende e si perdona.
Concordo con il voto assegnato al 100%.
Ora speriamo che anche il tempo di attesa tra questa e la prossima stagione VOLI.
Se ti piace Haikyuu non puoi non guardare la stagione della definitiva consacrazione del protagonista, dove nella prima parte comprende quelle che sono le sue mancanze (ed inizia a colmarle) e nella seconda mette in mostra davanti a tutti le sue potenzialità! Inoltre secondo me, nel finale di stagione rivaluterai anche la prima parte, visto che succedono cose che richiamano direttamente scene della prima
a Yamato anche se glielo si chiede non rispondono, quindi direi che non lo sanno neanche loro, probabilmente non li hanno neanche subbati ancora visto che nel frattempo è uscito altro, magari la prossima stagione avranno meno simulcast e quindi li recuperano
Del tipo vi ricordate il finale della stagione che vi abbiamo anche anticipato tramite un post? Lo vedrete nel duemilaemai.
Ps. Io nella recensione avrei anche menzionato questo aspetto della distribuzione
Vorrei spezzare una lancia a favore sia del chara che delle animazioni. Il primo è molto bello ed è un cambiamento che si concilia benissimo con la crescita di tutta la squadra. Per quanto riguarda le animazioni... bah, sinceramente non ho visto questi grandi cali... forse poteva essere gestita meglio la questione del movimento di Suna ma, per il resto, sono decisamente più che soddisfatta
I corvi continuano a volare sempre più in alto.
La gestione dei tempi e dei feels è stata un po' impacciata, poi sta cosa sul finale dove la Karasuno perde il matchpoint per poi riprenderlo senza far vedere come... non so se hanno fatto tagli o se hanno sbagliato con i punteggi ma la cosa non mi è andata proprio giù, puoi farlo per la parte centrale come skip temporale, ma non sul finale in cui si svolge una battaglia all'ultimo punto.
Chi non avrà notato la cosa avrà avuto una visione migliore.
Lo hanno menzionato all'inizio, però un paragrafetto per approfondire di più la maniera becere con cui hanno e stanno trattando la serie lo avrei fatto
Mica dire cosa pensi, devi dire cosa è successo, poi ci pensiamo sotto a dire cosa pensiamo xD
Sembra quasi che chiunque tocca quel pallone contribuisce a renderlo più "pesante", ci mette la sua energia per caricare questa specie di "sfera Genkidama" finchè non arriva il momento di esplodere... ed in quel momento ti lascia senza fiato.
PS: viva gli spokon, gli isekai al rogo!!!
😂😂 Ormai mi sono anche un po' stancato di questa situazione
Vi lascio con una delle immagini meglio riuscite
[img]https://pbs.twimg.com/media/Ej6rR7vWsAElosR?format=jpg&name=360x360[/img]
Se leggi lo ha scritto che in alcuni ep le animazioni non sono buone... ma cmq roba che nei bd aggiusteranno
ma un conto è non essere buone, qui siamo ai limiti di non riconoscere i personaggi, e fossero solo alcune, io contento della serie mi sono fatto il 2° re-watch di haikyuu prima di partire con la 4 stagione e il divario è ABISSALE
Ripeto puoi comprare i bd e rivederla con le animazioni fatte per bene, chr poi sta stagione avrà avuto dei problemi in qualche episodio, ma non è certo il fondo del barile che lo si fa sembrare chissà quale diastro
Una volta finito, se volessi continuare con il manga, da quale volume dovrei iniziare, 33 o 34? Non credo di riuscire ad aspettare la quinta stagione
Dal 33
Grazie mille
KARASUNO... FIGHT!
Il finale con la svolta che dà Hinata, decisamente uno dei momenti migliori della serie, concordi con me giusto?
le migliori recensioni devono anche essere delle analisi u.u
Non condivido assolutamente, una recensione deve essere recensione, una analisi invece deve essere analisi. Può essere un misto ma in questo caso si chiama "approfondimento". Non dico questo perché ho trovato noiosa la tua analisi ma semplicemente perché c'è una grande differenza tra i due termini. Vi consiglio di cambiare il titolo in "analisi" la prossima volta, anche per rendere più chiare le vostre intenzioni a chi non è pratico del sito e si ritrova a leggere questo scritto per decidere se vedere o no l'opera
buona giornata a te comunque
ma è solo critica costruttiva....
I gemelli Miya li ho odorati, e sono stata davvero orgogliosa del nostro Shoyo! T^T
È stato davvero l'eroe di questa partita!
Non vedo l'ora della prossima serie, quanto vorrei che Haikyuu non finisse mai...
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