Lo abbiamo detto tante volte, è stato uno dei temi centrali anche durane l'Hanami Manga Festival e i numeri nelle classifiche di vendita dei maggiori store on line e fisici parlano chiaro: i manga stanno vivendo uno straordinario boom e hanno conquistato le libreria di varia quadruplicando la loro presenza!
Entrando alla Feltrinelli della Stazione Centrale di Milano, nel reparto fumetti pensavo di trovarmi da K-book a Tokyo....
Posted by Luciano Costarelli on Wednesday, 14 April 2021
Siete entrati recentemente in qualche grosso negozio Mondadori o Feltrinelli? Avete notato il cambiamento? Una cascata di manga e fumetti dipinge quasi sempre un intero settore o addirittura un piano intero laddove prima erano relegati a una sola triste libreria accanto ai fumetti occidentali. Non solo, i manga li vediamo ance appena entriamo. Nelle classifiche accanto ai grandi best seller, classifiche che i nostri amati autori nipponici scalano anche sui principali giornali nazionali che, giocoforza, stanno iniziando ad accorgersi della cosa e a chiedersi a cosa è dovuto questo fenomeno.
C'è chi intelligentemente intervista gli addetti ai lavori (come successo recentemente con Claudia Bovini di Star Comics) e chi invece, evidentemente infastidito da quello che sta succedendo, cerca di analizzare l'accaduto come fatto nell'articolo di rivistastudio.com dal titolo "Perchè il Giappone sta dominando la classifica dei libri?". Articolo dove, tra varie forzature, si arriva a ipotizzare che il successo sia dovuto anche alle graphic novel italiane (?!?) e a fatto che non essendoci Lucca Comics non ci si poteva rifornire di manga per tutto il resto dell'anno!!!!
Tutto questo sarebbe materiale fantastico di conversazioni al bar, anzi in fumetteria, per prendere in giro un certo mondo "con la pipa in bocca" che ha sempre guardato dall'alto in basso i lettori di fumetti (e quelli di manga in particolar modo), se non fosse che chi più di noi sa quanto la disinformazione può far male? Cresciuti con chi diceva che Goldrake era fascista o che Sailor Moon faceva diventare omosessuale? In un mondo ormai sempre più connesso sembra incredibile che ora certa disinformazione possa farsi strada ma sappiamo bene che proprio in un mondo con una esponenziale quantità di informazioni, la fake news si aggira sempre pronta a colpire!
Detto questo, da fan che si compiacciono di questo grande successo, dobbiamo anche cercare di capire e analizzare tra noi i motivi che lo hanno provocato, in un periodo come quello attuale dove molte attività se non interi settori sono invece purtroppo falliti.
Vi metto in sondaggio alcune proposte, scaturiti da miei ragionamenti ma anche dai numerosi incontri che abbiamo avuto con editori e realtà di settore in questo ultimo periodo
Se voglio cercare dalla Bonelli un qualcosa ambientato in Italia non lo trovo affatto se non talvolta in Julia che fa un salto in Italia ma lasciamo perdere le storie, mentre invece trovo dei manga ambientati in Italia anche a livello storico, per non parlare dei fumetti francesi alcuni di ambientazione italiana.
Perchè devo rivolgermi all'estero per trovare un qualcosa di mainstream seriale ambientato nel mio paese e la principale casa editrice nostrana di fumetti non lo fa?
Va bene, e sia, ma la risposta è alquanto semplice se davvero vogliamo averne una; l'offerta sul mercato fumettistico da parte degli autori italiani è scarsa. Mi dispiace, ma io non compro nulla, neppure se è un fumetto "soltanto perché è italiano". Iniziassero a investire sugli autori validi, su più autori soprattutto. Facessero come fanno in Giappone, dove ce ne è per tutti i gusti, e allora il mercato sarà più attivo. Ma, se neppure le aziende stesse ci credono, il consumatore lo farà anche meno. E non basta la dicitura "Made in Italy" per vendere.
Tutti sti discorsi sull'italico protezionismo quando per decenni i manga sono stati la quarta scelta a discapito più che degli italiani dei fumetti americani. Godetevi le cose senza creare problemi inutili e anche abbastanza ridicoli.
Che poi non è neanche vero...vendono pure loro e anche bene....
Scusami ma non hai capito. Non c'entra proprio nulla l'orgoglio nazionale. E' semplicemente un fatto culturale perche' a quanto pare sempre piu' lettori non amano ne' gli stili degli autori Bonelli (molti sono distanti anni luce dagli stili "manga") ne' IL LORO MODO DI RACCONTARE LE STORIE. Magari e' come dici tu, l'offerta "italiana" e' semplicemente piu' scarsa o magari e' semplicemente che tu non hai i mezzi per apprezzare fumetti che non siano manga. Questo dubbio non posso certo essere io a dissiparlo...
Non mi piace il detto "mors tua vita mea", se mi trovo in un sito che parla di anime e manga è logico che mi piacciono (molto) anime e manga, ma se i fumetti italiani o i comics statunitensi vendono non mi dispiace.
Non ha senso farci una "lotta" interna, i paragoni lasciano il tempo che trovano in quanto sono opere molto diverse, per questo non migliori o peggiori.
Quello che vogliamo tutti è la libertà di leggere un manga in pace, che sia in treno o dove vogliamo, senza venire etichettati come "strani", vogliamo magari poter persino consigliare ai nostri amici la lettura di un qualcosa senza paura, condividere opinioni, pareri... ora lentamente stanno riconoscendo un qualcosa che per noi è sempre stato normale: un manga è come un libro, un manga è arte... e spero tanto che questo sogno continui.
La prima fase della pandemia? Ma di che stai parlando, scusa? Io mi riferisco alla crisi di vendite che ha colpito Bonelli e Disney soprattutto negli ultimi 20 anni.
Qui hai qualche link cosi magari la prossima volta parli con cognizione di causa:
https://www.giornalepop.it/quante-copie-vendono-i-fumetti/#:~:text=Orfani%20%C3%A8%20sceso%20a%2020.000,copie%20al%20mese%20dell'inedito.
https://www.mangaforever.net/630050/quanto-vendono-gli-albi-bonelli
Direi Galvan che al solito meglio non mettersi a discutere con te perchè tanto sempre questi sono i tuoi presupposti
Chiudiamo un off topic anche piuttosto sterile
Buona vita in Giappone...
Noto dell'acredine ^^ Non attribuirmi cose che non ho detto, dato che io ho lasciato aperto il dubbio. E non tirare in ballo il fatto che io viva in Giappone visto che non e' rilevante in questo contesto. Per quanto mi riguarda, io non credo affatto che l'offerta degli autori italiani sia scarsa. O devo accettare tutte le critiche, anche quelle non giustificate da nulla? Comunque qui stiamo andando sul personale, abbiamo bisogno di un moderatore.
Detta cosi' sembra che chi non apprezza il fumetto italiana sia un minus habens. Anche messa in forma di dubbio e' offensiva. Comunque come detto in precedenza anche i fumetti italiani hanno beneficiato dalla pandemia, quindi dovremmo essere tutti contenti, no?
Personalmente, avendo visto arrivare gli anime in Italia (e di conseguenza i manga) mi viene da ridere a leggere ancora oggi certi commenti
Micheles, grazie per il tuo intervento perche' mi fornisce la possibilita' di precisare ulteriormente. Come gia' detto da qualcuno, la situazione ideale sarebbe che tutti potessero leggere tutti i fumetti che vogliono senza pregiudizi di sorta da parte di nessuno. Siccome anche io ho letto (e qualche volta leggo) manga non e' che mi dispiaccia il fatto che il numero di persone che li legge sia in costante aumento. Io ho solo messo in correlazione il successo dei manga con gli insuccessi dei fumetti nostrani in un contesto come quello attuale dove probabilmente il mercato dei fumetti in generale e' comunque in contrazione. Siccome in passato molti lettori di fumetti non manga perculavano i lettori dei manga ora non vorrei che iniziasse il contrario. E che da vittime si passasse a fare i carnefici. Dire che l'offerta italiana e' scarsa e' una critica ingenerosa. Non ammettere che non tutti i manga che vendono in Italia siano esattamente dei capolavori e' ugualmente miope. Quello che mi pare certo e' una sorta di cambio di paradigma che potrebbe portare nel lungo periodo all'estinzione del fumetto italiano e all'appiattimento (perche' di questo poi si tratta) su quello giapponese. Ovviamente spero che questa previsione apocalittica sia smentita. P.S. Almeno tu non mi hai attaccato personalmente. Invece altri di cui non faccio nomi si'. Sarebbe stato molto piu' proficuo che fossero, invece, intervenuti in passato nei pochissimi post che ho scritto. Comunque grazie
Questo non l'ho mai visto succedere. Chi perculava i lettori di fumetti di solito era chi non leggeva fumetti di nessun tipo, ritenendoli opere per bambini. Per il resto sono questioni di gusti.
Mi ricordo che, quando iniziai a leggere manga, dovevo fare i viaggi per recuperare qualcosa...adesso è molto più semplice e veloce.
Buonasera, dove posso vedere questi dati su Bao e Bonelli? grazie
In una parola il terreno è finalmente più libero ma già da tre lustri. E il maggior tempo libero ha fatto il resto Inoltre i manga hanno un vantaggio rispetto alla Bonelli: quello di essere più brevi, di poter leggere tutta la serie dall'inizio alla fine e di invogliarti a cominciare. Viceversa io, almeno, non mi sentirei di leggere una serie Bonelli dall'inizio alla fine, data la grande lunghezza. Ps sono d'accordo con Foca saggia
Il fumetto seriale italiano è in netta crisi, Zerocalcare è un fenomeno da libreria e che fa grandi numeri con ogni sua GN (però creando una sorta di "serialità" tutta sua), ma al momento è un caso isolato, nessuno raggiunge i suoi numeri in libreria. La Bonelli con la crisi delle edicole sta perdendo sempre più quote di mercato e da qualche anno si sta spostando in libreria.
Quello che ha fregato il mercato italiano è la morte delle riviste negli anni 90', riviste di tutti i tipi e tutti i gusti, dove si sperimentava, si scoprivano nuovi autori e si portavano avanti a puntate progetti seriali, riviste con cui si sono formati e fatti conoscere autori come Pratt, Crepax, Battaglia, Pazienza, Giardino, Micheluzzi, Toppi, De Luca etc... autori che in Giappone e all'estero ci si sogna. A differenza del Giappone che non ha mai fatto venir meno il mercato delle riviste, noi invece lo abbiamo fatto e ne paghiamo le conseguenze negative artisticamente e commercialmente, perchè sino ad inizio 2000 con la scommessa di Igort con la Coconino, un mercato da libreria per i fumetti manco esisteva da noi.
Le cifre di vendita purtroppo sono celate e tenute all'oscuro dagli editori nostrani a differenza della Francia o del Giappone, quindi questo boom non è quantificabile se non basandosi sull'aumento degli scaffali dedicati ai fumetti nelle grandi librerie, ma non sappiamo però cosa venda di più e cosa di meno, quindi parliamo di fuffa al momento.
A me piacevano le riviste tipo Kappa Magazine, c'erano un sacco di informazioni interessanti, ma poi con l'avvento di internet sono diventate sempre meno fondamentali per reperire informazioni, che fossero novità o approfondimenti di vario tipo di autori e le loro opere.
Con riviste intendevo le riviste di fumetti come ci sono in Giappone tipo Shonen Jump ad esempio, solo che da noi erano i vari Linus, Corto Maltese, Alter, Frigidaire etc...
Vero, anch'io le compravo, anche Mangazine era notevole.
Per fare un shonen jump in Italia occorrono tre cose, almeno qualche decina di autori, una casa editrice coraggiosa che investa sulle novità facendo anche pubblicazioni che potrebbero non andare a buon fine, e infine un numero rilevante di lettori che vanno oltre il semplice One Piece (no che non possano esistere in Italia, ma da quanto ho visto io, non esistono. Noi apparteniamo a una nicchia se contiamo tutta la nazione).
Sono condizioni da realizzare facilmente se si vuole per una grande azienda, gli autori non talentuosi non mancano, i soldi, secondo me, neppure. Se non lo fanno e perché non vogliono investire su progetti che all'estero funzionano da decenni.
Ripeto, se non sono le aziende le prime a credere nel prodotto e a ingegnarsi, i consumatori lo saranno meno.
Io ad ogni modo non l'ho visto questo Boom...
Fino a ieri, dal cantuccio di mondo da cui provengo, la crisi delle LIBRERIA era spaventosa.
Prima ancora che sbucasse il COVID stavano Chiudendo tutti.
Il fatto che una LIBRERIA si sia armata di Manga mi fa solo pensare che abbia ampliato il bacino
di utenza. La stessa cosa che è capitata per le Fumetterie che si sono messe a vendere Giochi
,merchandise e cibo japponese.
Comunque può essere che ci sia stato un'incremento delle vendite ma semplicemente perchè la gente è rimasta molto più a casa sedentaria. Ritengo comunque che quando arriverà il digitale come è stato per DVD a Noleggio e GIOCHI USATI dovranno correre ai ripari...e inventarsi una nuova formula magica.
ma poi non è vero che non si vendono...
Nell'edizione del sabato de "La Stampa" c'è un inserto sui libri con le classifiche di vendita, anche suddivise per categorie, con i dati percentuali e a volte anche il numero delle copie vendute di alcuni titoli.
Ciao, spero di avere compreso bene il tuo messaggio.
In occasione dell'Hanami Festival sono state presentate tre giovani talentuose italiane disegnatrici di manga. Ci é stato spiegato che occorre guardare sempre più al manga come stile grafico e narrativo - che sta conoscendo un suo incremento anche in Italia e per mano di autori italiani. Se qualcuno dall'Italia studia questo prodotto e si reca all'estero per studiarlo, portandolo qui, vuol dire che avrà colto degli insegnamenti qualitativi.
Da lettrice, figlia di avido lettore di Tex&Co ( e quindi annoiata conoscitrice del prodotto) non condivido la tua opinione ma ci tenevo a offrirti il mio punto di vista. Non é un fattore culturale ma un fattore di conquista di una fetta di lettori che Bonelli non ha pensato fosse il caso o conveniente provare a conoscere. Ti parlo degli outsider.
Per troppi anni sono stati ignorati dei target di lettori che faticavano ad empatizzare con protagonisti impossibili (eroi, pistoleri, supermachi), me compresa. Cosa é accaduto quando hanno iniziato a mostrarci che anche le donne possono essere ladre, eroine e combattenti? Cosa é accaduto quando i protagonisti di un fumetto sentimentale sono diventati disabili, antieroi e omosessuali?
Il manga ha avuto il pregio di andare oltre, conquistandosi una fetta di lettori che prima "non era vista". Scritto ciò il mio autore preferito é Turconi e non mi perdo una uscita della Bao.
Sono prodotti diversi dai manga e ciascuno a modo loro offre pezzi di emozione, arte e cultura. "Chiudersi" pensando di essere i soli ad avere prodotti culturali e artistici te lo fa credere davvero secondo me.
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