Esiste un tempio, in Giappone, adornato da dipinti che recano un fascino particolare e indubbiamente diverso da quello che ci si aspetterebbe di trovare presso qualunque sito religioso.
Soprannominato "il rotolo dei bishonen sensuali", già dall'appellativo si può avere un'intuizione del motivo per il quale tale arte suprema potrebbe venire presto rimossa dal suddetto tempio.
Ci troviamo nel tempio Kokujoji nella cittadina di Tsubame, della prefettura di Niigata nella zona centro-settentrionale dell'isola di Honshu: qui, come altrove nell'arcipelago, il periodo autunnale da' vita a superbe tinte rosse e arancioni sulle foglie e sugli alberi, pertanto la visita inizia sotto i migliori auspici.
Non appena si giunge alla sala principale del tempio si nota qualcosa di particolarmente allettante alla vista: immagini di un mondo da sogno, leggermente protette dalle ombre prodotte dai cornicioni dell'antico edificio, si stagliano innanzi a noi, popolate per la maggioranza da bellissimi uomini.
Non si tratta di ritratti di persone qualunque, naturalmente: tutti i soggetti delle illustrazioni sono figure di rilievo storico che hanno avuto importanti legami con il tempio, il quale risale al 1300 circa.
C'è ad esempio Amida Nyorai, conosciuto come il Buddha dalla luce infinita, quindi il potente daimyo (capo e condottiero feudale) Kenshin Uesugi (1530-1578), ma anche Minamoto no Yoshitsune (1159-1189), conosciuto per la sua abilità militare oltre che per la sua bellezza.
Quanto ai personaggi legati al mondo religioso ritroviamo invece anche il monaco eremita Ryokwan (1758–1831), il demone della mitologia Shuten-doji ed infine il guerriero monaco Benkei (1155-1189).
Tutti sono raffigurati così magnificamente da farli sembrare usciti direttamente da un manga o un videogioco. Ma soprattutto, quando ci si avvicina per dare un'occhiata più nel dettaglio, si noterà che oltre alla bellezza tutti sono accomunati dalla caratteristica di indossare abiti sensuali con trasparenze che lasciano poco spazio all'immaginazione.
L'autrice dei ritratti è la pittrice giapponese contemporanea Ryoko Kimura, specializzata per l'appunto in dipinti di arte erotica con soggetti maschili; il concetto con cui i ritratti sono stati composti parte dal loro legame con la storia del tempo, ed è stato quello di immaginare i personaggi come se fossero coesistiti tutti in un medesimo spazio storico.
Ecco perché, ad esempio, anziché sedere accanto al suo contemporeaneo Yoshitsune, Benkei è raffigurato mentre avvolge con il proprio braccio Kenshin, nato in verità secoli dopo la morte di Benkei.
Ogni scena e ogni personaggio sono state minuziosamente dipinte con una precisa caratterizzazione e un contesto ben stabilito in mente.
L'aspetto di maggior spicco delle illustrazioni è anche il più controverso della questione, cosa che aveva portato una inattesa copertura mediatica da parte dei notiziari TV locali quando i dipinti sono apparsi per la prima volta nel 2019: si tratta, in particolare, della scena al bagno sul lato nord dell'edificio.
Qui i cinque personaggi sono raffigurati mentre si godono un rilassante bagno all'aperto tutti insieme, in una onsen. Le parti intime sono state abilmente nascoste, ma si può chiaramente intuire comunque che tutti gli uomini appaiono completamente nudi.
I fan e le fan del Boys' Love potrebbero senz'altro interpretare la scena ipotizzando la presenza di coppie omosessuali, altri invece vedranno semplicemente un gruppo di uomini celebri per le loro grandi gesta, mentre si godono un momento privato in compagnia l'uno dell'altro.
L'ampia libertà di interpretazione su vari livelli che viene offerta da quest'opera è parte del suo fascino e della sua bellezza.
Alcune persone si sono dette contrarie alla reinterpretazione in chiave moderna di questi famosi personaggi, ma in effetti tutto sta al modo in cui ciascun spettatore la recepisce.
Non stupisce, ad ogni modo, che siano nate delle controversie in merito, dal momento che c'è chi ha detto che "non sono opere adatte per essere esposte in un tempio" e che "non sono educative." La situazione è complicata dal fatto che il Kokujoji è stato insignito del riconoscimento come importante proprietà culturale da parte del Comitato per l'Educazione della città di Tsubame: questo apre il dibattito su chi abbia la proprietà effettiva del tempo, e chi debba o possa avere voce in capitolo a riguardo di ogni cosa ad esso relativa.
Il monaco che riveste la più alta carica, all'interno del tempio, ritiene che c'è una buona ragione dietro alle illustrazioni, ed è quella di attirare le persone a conoscere il tempio.
Il Kokujoji in verità vanta già la fama del "servizio funebre per le guerre di flame", cerimonia che mira a porre a riposo le guerre di flame sugli account di social media di chi le richiede.
Di esso non si può pertanto certo dire che non sappia come rimanere al passo con i tempi, adattando il proprio retaggio di secoli e secoli alle necessità dei fedeli odierni.
Il numero di persone che praticano il culto della fede o che a vario titolo sostengono i templi sta decrescendo costantemente; si stima infatti che circa il 40% dei 77.000 templi nipponici sia destinato a chiudere i battenti entro i prossimi venticinque anni.
Di fronte a prospettive così fosche per il futuro, dunque, i templi non hanno altra scelta che quella di adattarsi e avviare nuove collaborazioni, nell'ottica della mera sopravvivenza.
La nuova generazione di monaci e sacerdoti non è legata al passato, ed è favorevole a rendere i templi più appetibili possibili ai visitatori. Si tratta di un piano che può funzionare, come si nota appunto dal clamore suscitato dai dipinti del Kokujoji che continuano ad attirare curiosi da ogni parte della nazione.
E come in ogni buon tempio giapponese che si rispetti, anche qui i visitatori e i turisti possono acquistare speciali sigilli commemorativi a ricordo perpetuo della loro visita.
Di recente, tuttavia, si mormora che i dipinti possano essere rimossi dopo l'esposizione pubblica di reliquie del tempo prevista per la fine del 2021, a seguito della richiesta inoltrata dal Comitato per l'Educazione di far ripristinare il tempio alla sua condizione originaria.
In merito al futuro delle arti qui esposte, il responsabile del tempio Kotetsu Yamada si è così espresso:
"A causa dell'ambiente umido che circonda il tempio, eravamo preoccupati che i dipinti venissero attaccati dalla muffa o dai vermi, ecco perché inizialmente pensavamo di lasciarli in mostra solo fino alla successiva esposizione di reliquie in autunno.
Tuttavia, a seguito di varie ragioni, la mostra di reliquie è stata posticipata fino al prossimo anno del Cavallo, ovvero tra cinque anni. Ci stiamo chiedendo se i dipinti entro quella data reggeranno, se lasciati nelle condizioni in cui si trovano ora. Ecco perché stiamo pensando di rimuoverli la prossima primavera, ma confermo che rimarranno lì almeno fino alla fine della Golden Week."
Dunque sì, le illustrazioni verranno rimosse nel prossimo futuro, ma per ragioni che nulla hanno a che vedere con la dubbia moralità.
Non è chiaro che ne sarà di loro dopo che lasceranno il tempo, ma i commenti e le preoccupazioni di Yamada relative alla loro preservazione suggerisce che siano opere degne di tutela e, chissà, forse potrebbero venire usate per attirare l'attenzione dei fedeli in altri templi e luoghi, come ad esempio potrebbe fare una mostra itinerante che diffonda in tutto il Giappone il mito delle figure storiche più attraenti del Sol Levante.
E se avete intenzione di vederli prima che vengano rimossi, programmate la vostra gita a Niigata entro il prossimo 5 maggio 2022, data di conclusione della Golden Week.
L'occasione sarebbe ghiotta per assaggiare la amemonaka, un dolcetto tradizionale locale che può sedurre almeno quanto l'arte esposta al Kokujoji.
Indirizzo:
Kokujoji
Niigata-ken, Tsubame-shi, Kugami 1407 - 新潟県燕市国上1407番地
Orari di apertura: 8:30 - 16:30 p.m. (da aprile a novembre); 8:30 - 16:00 p.m. (da dicembre a fine marzo)
Chiusura: la settimana dell'equinozio tra febbraio e marzo
Fonte consultata:
Sora News 24
Soprannominato "il rotolo dei bishonen sensuali", già dall'appellativo si può avere un'intuizione del motivo per il quale tale arte suprema potrebbe venire presto rimossa dal suddetto tempio.
Ci troviamo nel tempio Kokujoji nella cittadina di Tsubame, della prefettura di Niigata nella zona centro-settentrionale dell'isola di Honshu: qui, come altrove nell'arcipelago, il periodo autunnale da' vita a superbe tinte rosse e arancioni sulle foglie e sugli alberi, pertanto la visita inizia sotto i migliori auspici.
Non appena si giunge alla sala principale del tempio si nota qualcosa di particolarmente allettante alla vista: immagini di un mondo da sogno, leggermente protette dalle ombre prodotte dai cornicioni dell'antico edificio, si stagliano innanzi a noi, popolate per la maggioranza da bellissimi uomini.
Non si tratta di ritratti di persone qualunque, naturalmente: tutti i soggetti delle illustrazioni sono figure di rilievo storico che hanno avuto importanti legami con il tempio, il quale risale al 1300 circa.
C'è ad esempio Amida Nyorai, conosciuto come il Buddha dalla luce infinita, quindi il potente daimyo (capo e condottiero feudale) Kenshin Uesugi (1530-1578), ma anche Minamoto no Yoshitsune (1159-1189), conosciuto per la sua abilità militare oltre che per la sua bellezza.
Quanto ai personaggi legati al mondo religioso ritroviamo invece anche il monaco eremita Ryokwan (1758–1831), il demone della mitologia Shuten-doji ed infine il guerriero monaco Benkei (1155-1189).
Tutti sono raffigurati così magnificamente da farli sembrare usciti direttamente da un manga o un videogioco. Ma soprattutto, quando ci si avvicina per dare un'occhiata più nel dettaglio, si noterà che oltre alla bellezza tutti sono accomunati dalla caratteristica di indossare abiti sensuali con trasparenze che lasciano poco spazio all'immaginazione.
L'autrice dei ritratti è la pittrice giapponese contemporanea Ryoko Kimura, specializzata per l'appunto in dipinti di arte erotica con soggetti maschili; il concetto con cui i ritratti sono stati composti parte dal loro legame con la storia del tempo, ed è stato quello di immaginare i personaggi come se fossero coesistiti tutti in un medesimo spazio storico.
Ecco perché, ad esempio, anziché sedere accanto al suo contemporeaneo Yoshitsune, Benkei è raffigurato mentre avvolge con il proprio braccio Kenshin, nato in verità secoli dopo la morte di Benkei.
Ogni scena e ogni personaggio sono state minuziosamente dipinte con una precisa caratterizzazione e un contesto ben stabilito in mente.
L'aspetto di maggior spicco delle illustrazioni è anche il più controverso della questione, cosa che aveva portato una inattesa copertura mediatica da parte dei notiziari TV locali quando i dipinti sono apparsi per la prima volta nel 2019: si tratta, in particolare, della scena al bagno sul lato nord dell'edificio.
Qui i cinque personaggi sono raffigurati mentre si godono un rilassante bagno all'aperto tutti insieme, in una onsen. Le parti intime sono state abilmente nascoste, ma si può chiaramente intuire comunque che tutti gli uomini appaiono completamente nudi.
I fan e le fan del Boys' Love potrebbero senz'altro interpretare la scena ipotizzando la presenza di coppie omosessuali, altri invece vedranno semplicemente un gruppo di uomini celebri per le loro grandi gesta, mentre si godono un momento privato in compagnia l'uno dell'altro.
L'ampia libertà di interpretazione su vari livelli che viene offerta da quest'opera è parte del suo fascino e della sua bellezza.
Alcune persone si sono dette contrarie alla reinterpretazione in chiave moderna di questi famosi personaggi, ma in effetti tutto sta al modo in cui ciascun spettatore la recepisce.
Non stupisce, ad ogni modo, che siano nate delle controversie in merito, dal momento che c'è chi ha detto che "non sono opere adatte per essere esposte in un tempio" e che "non sono educative." La situazione è complicata dal fatto che il Kokujoji è stato insignito del riconoscimento come importante proprietà culturale da parte del Comitato per l'Educazione della città di Tsubame: questo apre il dibattito su chi abbia la proprietà effettiva del tempo, e chi debba o possa avere voce in capitolo a riguardo di ogni cosa ad esso relativa.
Il monaco che riveste la più alta carica, all'interno del tempio, ritiene che c'è una buona ragione dietro alle illustrazioni, ed è quella di attirare le persone a conoscere il tempio.
Il Kokujoji in verità vanta già la fama del "servizio funebre per le guerre di flame", cerimonia che mira a porre a riposo le guerre di flame sugli account di social media di chi le richiede.
Di esso non si può pertanto certo dire che non sappia come rimanere al passo con i tempi, adattando il proprio retaggio di secoli e secoli alle necessità dei fedeli odierni.
Il numero di persone che praticano il culto della fede o che a vario titolo sostengono i templi sta decrescendo costantemente; si stima infatti che circa il 40% dei 77.000 templi nipponici sia destinato a chiudere i battenti entro i prossimi venticinque anni.
Di fronte a prospettive così fosche per il futuro, dunque, i templi non hanno altra scelta che quella di adattarsi e avviare nuove collaborazioni, nell'ottica della mera sopravvivenza.
La nuova generazione di monaci e sacerdoti non è legata al passato, ed è favorevole a rendere i templi più appetibili possibili ai visitatori. Si tratta di un piano che può funzionare, come si nota appunto dal clamore suscitato dai dipinti del Kokujoji che continuano ad attirare curiosi da ogni parte della nazione.
E come in ogni buon tempio giapponese che si rispetti, anche qui i visitatori e i turisti possono acquistare speciali sigilli commemorativi a ricordo perpetuo della loro visita.
Di recente, tuttavia, si mormora che i dipinti possano essere rimossi dopo l'esposizione pubblica di reliquie del tempo prevista per la fine del 2021, a seguito della richiesta inoltrata dal Comitato per l'Educazione di far ripristinare il tempio alla sua condizione originaria.
In merito al futuro delle arti qui esposte, il responsabile del tempio Kotetsu Yamada si è così espresso:
"A causa dell'ambiente umido che circonda il tempio, eravamo preoccupati che i dipinti venissero attaccati dalla muffa o dai vermi, ecco perché inizialmente pensavamo di lasciarli in mostra solo fino alla successiva esposizione di reliquie in autunno.
Tuttavia, a seguito di varie ragioni, la mostra di reliquie è stata posticipata fino al prossimo anno del Cavallo, ovvero tra cinque anni. Ci stiamo chiedendo se i dipinti entro quella data reggeranno, se lasciati nelle condizioni in cui si trovano ora. Ecco perché stiamo pensando di rimuoverli la prossima primavera, ma confermo che rimarranno lì almeno fino alla fine della Golden Week."
Dunque sì, le illustrazioni verranno rimosse nel prossimo futuro, ma per ragioni che nulla hanno a che vedere con la dubbia moralità.
Non è chiaro che ne sarà di loro dopo che lasceranno il tempo, ma i commenti e le preoccupazioni di Yamada relative alla loro preservazione suggerisce che siano opere degne di tutela e, chissà, forse potrebbero venire usate per attirare l'attenzione dei fedeli in altri templi e luoghi, come ad esempio potrebbe fare una mostra itinerante che diffonda in tutto il Giappone il mito delle figure storiche più attraenti del Sol Levante.
E se avete intenzione di vederli prima che vengano rimossi, programmate la vostra gita a Niigata entro il prossimo 5 maggio 2022, data di conclusione della Golden Week.
L'occasione sarebbe ghiotta per assaggiare la amemonaka, un dolcetto tradizionale locale che può sedurre almeno quanto l'arte esposta al Kokujoji.
Indirizzo:
Kokujoji
Niigata-ken, Tsubame-shi, Kugami 1407 - 新潟県燕市国上1407番地
Orari di apertura: 8:30 - 16:30 p.m. (da aprile a novembre); 8:30 - 16:00 p.m. (da dicembre a fine marzo)
Chiusura: la settimana dell'equinozio tra febbraio e marzo
Fonte consultata:
Sora News 24
Comunque da quel che vedo rimane un posto assolutamente da visitare, con o senza dipinti, dunque speriamo che riesca a mantenere un suo giro di turisti nel corso del tempo.
Concordo pienamente con te
Visti così, mi sembrano collocati in un contesto affascinante molto adatto alle suggestioni che possono lasciare - smettiamola di censurare le cose belle, adducendo qualche stupido senso morale - se questi sono figure storiche di guerrieri, condottieri ecc, qui vogliono suggerire qualcosa di molto lontano dalla guerra; vedendole io penserei ai concetti di armonia, pace e serenità, sentimenti che dovrebbero essere adatti ad un tempio.
Però questa storia che non si sappia bene esattamente chi abbia giurisdizione sul santuario puzza di scaricabarile lontano un miglio. Un modo per lavarsene le mani qualora spuntino obiezioni o problemi.
Furberia.
Ciò premesso, a me onestamente piacerebbe visitare un tempio così, perché trovo davvero bello il fatto che i monaci abbiano ponderato un bel modo per "modernizzarlo" e renderlo pure attrattivo ai turisti, pur senza smettere di veicolare messaggi 'originali' del tempio (ovvero, i tal personaggi storici sono tutti legati a vicissitudini avvenute al tempio).
Sarebbe bello se la muffa non si mettesse di mezzo, obbligando alla rimozione dei dipinti, perché toglierli da questo contesto del tempio secondo me toglie anche parte del fascino di entrambi. Spero che però, se verranno rimossi, possano trovare uno spazio o un allestimento altrove, perché meritano ç_ç
Grazie mille
Perché?
Nei vari tempi (e chiese cristiane) trovi anche di peggio. Pensa solo a quante raffigurazioni cruente di morte violenta ci sono nelle nostre basiliche fra teste mozzate, persone arse vive o squartate.
Solo per questa idea meritano un premio.
Per il semplice fatto che la violenza e il sangue erano una cruda realtà quotidiana alla luce del giorno. La sessualità e le perversioni erano una realtà quotidiana al buio della notte.
L'approccio religioso fra le due cose è molto differente. Anche perché i cristiani martirizzati morivano nei modi più brutali quindi non è che ci sia da stupirsi troppo
Quello comunque era il racconto di un martirio: per insegnare la vita e la morte dei santi si ricorreva agli affreschi delle chiese. Qui l'intento è completamente diverso: riprende personaggi storici e li fa interagire anche se appartenenti a diversi momenti della storia del Giappone. Li pone comunque in vesti inusuali. Naturalmente parlavo del mio gusto e a titolo personale; sicuramente la mia prospettiva mi porta a pensare a una collocazione diversa.
parli di cristianesimo, buddismo o shintoismo?
Non puoi giudicare un tempio shintoista/buddista con la metrica cristiana.
Se poi vogliamo parlare di nudi maschili, non mi pare che i vari martiri siano raffigurati con troppi indumenti addosso.
Non credo che "giudicare" sia la parola più appropriata. Si parla più di analisi.
Ho nominato il cristianesimo perché ne era stata fatta menzione tra parentesi nel commento precedente.
Hai ragione, non sono rappresentati con "troppi" indumenti addosso. Ma questo era soprattutto per due ragioni, la prima è che realisticamente non credo che un condannato a morte venisse vestito a festa (altrimenti Gesù in croce dovrebbe avere indosso una tunica elegante) La seconda è che considerati gli studi di anatomia, chiaramente gli artisti avevano bisogno di esporre quanti più muscoli e pelle possibile soprattutto per accademia più che per motivi religiosi. E comunque appunto c'è differenza fra il nudo integrale e solo un panno intorno alla vita.
Se parliamo di metrica Buddista per esempio, il nudo di per sé (maschile o femminile) è anch'esso un tabù. Ricordiamo sempre che la religione buddista non è più liberale del cristianesimo.
Il fedele deve sbarazzarsi dei desideri terreni e di ciò che li incita, altrimenti non raggiungerà mai il Nirvana e continuerà a vivere l'illusiorieta' del piacere.
E se il sesso eterosessuale, deve essere fatto non piacere ma solo per procreare e portare così avanti il ciclo karmico figuriamoci come viene visto dai buddisti quello omosessuale (in modo negativo appunto).
Ritornando al discorso dei nudi,
Certamente in questi disegni i genitali non sono esposti, ma abilmente nascosti, come fanno notare.
Ma c'è una sostanziale differenza fra questi nudi e quelli vecchi. Ossia la "mentalità" e l'epoca in cui sono stati fatti.
Come detto dall'articolo stesso "Ognuno da' l'interpretazione che vuole". La nostra è la società della libertà sessuale e pertanto appunto chi vede questi disegni può facilmente far lavorare la fantasia.
Ma se parliamo di religione nella forma più pura è chiaro che un buddista devoto non può accettare che in un tempio, dove si predica la liberazione dai peccati terreni, quei dipinti suscitino fantasie omoerotiche.
Nell'arte sacra i nudi sono rari e sono tutti fatti esclusivamente a favore del sesso procreativo (nella ruota della vita per esempio ci sono un uomo e una donna che copulano a simboleggiare la nascita di una vita).
Il problema è che la religione ha i suoi dettami e le sue posizioni conservatrici e ad oggi uno dei maggiori problemi filosofici è che fatica ad adattarsi all'evoluzione dei tempi moderni.
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