Super Mario - Isshun-boshi
È il secondo capitolo della trilogia di cortometraggi delle rivisitazioni delle favole della tradizione giapponese ed europea a tema "Super Mario".
Questo capitolo riguarda Issun-Boshi, ovvero il ragazzo alto un sun, cioè un pollice, 3,33 cm, l'equivalente giapponese di "Pollicino". La storia comincia con Mario, il quale arriva dal cielo in seguito a un desidero espresso dai suoi genitori. Questi lo crescono, ma notano che questo rimane della stessa misura di quando è nato. Un giorno, vedendo la città di Tokyo (ipoteticamente), Mario chiede ai suoi di poterci andare, per diventare un guerriero/samurai. All'inizio i suoi si dimostrano riluttanti, ma poi assecondano il suo desiderio, in quanto ritengono che questo gli servirà per formare il suo carattere. Mario comincia il suo viaggio, ma durante questo rischia di annegare e perde la zattera che i suoi genitori gli hanno costruito. Fortunatamente, viene salvato dalla principessa Peach, la quale decide di prendersi cura di lui. Purtroppo arriva re Koopa/Bowser a cercare di rapirla. Mario cerca di contrastarlo, ma viene inghiottito. Ciononostante usa il suo spillo per trafiggere le interiora del mostro, il quale lo risputa fuori. A questo punto Mario affronta il mostro e gli taglia le corna, facendolo scappare. Questo, nello scappare, fa cadere un martello grazie al quale Mario acquista una statura normale (e anche ricchezze, secondo la fiaba originale) come premio per il suo coraggio.
La storia, anche qui, dimostra di essere in linea con la trama della fiaba. I personaggi sono sempre i soliti, non sono cambiati, rimangono sempre nei loro ruoli, e questo va bene, visto che mantengono ovviamente il loro spessore psicologico che si fonde bene con la narrazione e la struttura narrativa della trama.
La grafica è sempre la stessa, con i colori ben distribuiti e i disegni ben realizzati, che ben si prestano a una trama indirizzata a un pubblico di bambini. L'ambientazione è stata modernizzata per fare leva sulla curiosità delle nuove generazioni, e questo è stato fatto in maniera sapiente; sembra di vedere la città punto di riferimento di anime come "Dragon Ball", "Dr.Slump e Arale" di Akira Toriyama, e questo è un nesso ben sfruttato. Ovviamente, ricordiamoci che "Super Mario" ha la peculiarità di essere un evergreen e un cross-over, il quale ha la capacità quindi di trascendere le fasce d'età e dimostra di essere adatto a tutti. La colonna sonora è semplice, leggera e graziosa, e dunque arriva ad amalgamarsi perfettamente con la trama.
Come dico/affermo sempre, cercare di far rivivere/riadattare i classici della tradizione fiabesca è sempre una buona garanzia, a patto che si osservino determinate regole, quali non sforare troppo con gli elementi di novità, poiché questi andrebbero a compromettere la vicenda e/o le vicende della storia stessa.
Il messaggio che questo capitolo ci lascia è che non conta la statura, conta la forza delle proprie convinzioni, idee, prospettive, punti di vista, ed è quanto ci viene mostrato.
Questo capitolo riguarda Issun-Boshi, ovvero il ragazzo alto un sun, cioè un pollice, 3,33 cm, l'equivalente giapponese di "Pollicino". La storia comincia con Mario, il quale arriva dal cielo in seguito a un desidero espresso dai suoi genitori. Questi lo crescono, ma notano che questo rimane della stessa misura di quando è nato. Un giorno, vedendo la città di Tokyo (ipoteticamente), Mario chiede ai suoi di poterci andare, per diventare un guerriero/samurai. All'inizio i suoi si dimostrano riluttanti, ma poi assecondano il suo desiderio, in quanto ritengono che questo gli servirà per formare il suo carattere. Mario comincia il suo viaggio, ma durante questo rischia di annegare e perde la zattera che i suoi genitori gli hanno costruito. Fortunatamente, viene salvato dalla principessa Peach, la quale decide di prendersi cura di lui. Purtroppo arriva re Koopa/Bowser a cercare di rapirla. Mario cerca di contrastarlo, ma viene inghiottito. Ciononostante usa il suo spillo per trafiggere le interiora del mostro, il quale lo risputa fuori. A questo punto Mario affronta il mostro e gli taglia le corna, facendolo scappare. Questo, nello scappare, fa cadere un martello grazie al quale Mario acquista una statura normale (e anche ricchezze, secondo la fiaba originale) come premio per il suo coraggio.
La storia, anche qui, dimostra di essere in linea con la trama della fiaba. I personaggi sono sempre i soliti, non sono cambiati, rimangono sempre nei loro ruoli, e questo va bene, visto che mantengono ovviamente il loro spessore psicologico che si fonde bene con la narrazione e la struttura narrativa della trama.
La grafica è sempre la stessa, con i colori ben distribuiti e i disegni ben realizzati, che ben si prestano a una trama indirizzata a un pubblico di bambini. L'ambientazione è stata modernizzata per fare leva sulla curiosità delle nuove generazioni, e questo è stato fatto in maniera sapiente; sembra di vedere la città punto di riferimento di anime come "Dragon Ball", "Dr.Slump e Arale" di Akira Toriyama, e questo è un nesso ben sfruttato. Ovviamente, ricordiamoci che "Super Mario" ha la peculiarità di essere un evergreen e un cross-over, il quale ha la capacità quindi di trascendere le fasce d'età e dimostra di essere adatto a tutti. La colonna sonora è semplice, leggera e graziosa, e dunque arriva ad amalgamarsi perfettamente con la trama.
Come dico/affermo sempre, cercare di far rivivere/riadattare i classici della tradizione fiabesca è sempre una buona garanzia, a patto che si osservino determinate regole, quali non sforare troppo con gli elementi di novità, poiché questi andrebbero a compromettere la vicenda e/o le vicende della storia stessa.
Il messaggio che questo capitolo ci lascia è che non conta la statura, conta la forza delle proprie convinzioni, idee, prospettive, punti di vista, ed è quanto ci viene mostrato.
C'era una volta una coppia che non riusciva ad avere figli. Disperati, pregarono il cielo affinchè, finalmente, gliene concedesse uno, "non importava di quale taglia".
Il loro desiderio venne esaudito e, ben presto, i due concepirono un bambino. Ma c'era un problema: il suddetto era alto soltanto tre centimetri.
Il bambino, a cui fu messo nome Mario, cresceva anagraficamente ma non di statura e, anche se i suoi genitori gli volevano molto bene, questi non gli permettevano di allontanarsi da casa, per proteggerlo.
Una volta diventato grande, Mario comincia a provare curiosità per il mondo esterno, così pericoloso per una persona così piccola, ed esprime il desiderio di partire per un viaggio.
Avuto il permesso da parte dei genitori, il piccolo ometto baffuto parte alla scoperta del mondo, con un ago da cucito che usa come spada a difenderlo.
Durante la sua avventura, Mario incontra la bella Peach, di cui si innamora, ma la ragazza attira anche le attenzioni dell'orco Koopa...
Adattamento in chiave Nintendara della tradizionale favola giapponese di Isshunboshi, il bambino alto tre centimetri, della durata di quindici minuti, facente parte della trilogia dell'"Amada Anime Series", che si occupa di adattare, con i personaggi di Super Mario Bros, una serie di favole e racconti popolari.
Lo stile di disegno utilizzato, sebbene ancora ben lontano dall'attuale caratterizzazione che i personaggi hanno ottenuto con i nuovi giochi e la grafica tridimensionale, ricalca alla perfezione gli artwork dell'episodio della serie uscito in contemporanea con questi Oav, ossia Super Mario Bros 3, e rende i personaggi non soltanto perfettamente riconoscibili ma anche estremamente simpatici, in linea con le atmosfere scanzonate e fiabesche dei videogiochi.
La realizzazione tecnica, purtroppo, è abbastanza scarna, con una colorazione fredda e delle animazioni praticamente assenti, ma, per compensare, grandissima cura è stata posta nel doppiaggio, soprattutto in quello di Mario, che si avvale della splendida e versatile voce di Toru Furuya, capace di donare all'ometto baffuto in salopette una vivace caratterizzazione e una bonaria tenerezza. Particolarmente d'effetto sono, infatti, i monologhi di Mario, che mostrano tutta la sua vivace curiosità per il mondo, e le sue buffissime canzoncine.
Nel complesso, un prodotto appena sufficiente, di cui, tuttavia, consiglio la visione agli appassionati del mitico idraulico di rosso vestito e a chi volesse approfondire un pochino la sua conoscenza dei racconti popolari giapponesi.
Il loro desiderio venne esaudito e, ben presto, i due concepirono un bambino. Ma c'era un problema: il suddetto era alto soltanto tre centimetri.
Il bambino, a cui fu messo nome Mario, cresceva anagraficamente ma non di statura e, anche se i suoi genitori gli volevano molto bene, questi non gli permettevano di allontanarsi da casa, per proteggerlo.
Una volta diventato grande, Mario comincia a provare curiosità per il mondo esterno, così pericoloso per una persona così piccola, ed esprime il desiderio di partire per un viaggio.
Avuto il permesso da parte dei genitori, il piccolo ometto baffuto parte alla scoperta del mondo, con un ago da cucito che usa come spada a difenderlo.
Durante la sua avventura, Mario incontra la bella Peach, di cui si innamora, ma la ragazza attira anche le attenzioni dell'orco Koopa...
Adattamento in chiave Nintendara della tradizionale favola giapponese di Isshunboshi, il bambino alto tre centimetri, della durata di quindici minuti, facente parte della trilogia dell'"Amada Anime Series", che si occupa di adattare, con i personaggi di Super Mario Bros, una serie di favole e racconti popolari.
Lo stile di disegno utilizzato, sebbene ancora ben lontano dall'attuale caratterizzazione che i personaggi hanno ottenuto con i nuovi giochi e la grafica tridimensionale, ricalca alla perfezione gli artwork dell'episodio della serie uscito in contemporanea con questi Oav, ossia Super Mario Bros 3, e rende i personaggi non soltanto perfettamente riconoscibili ma anche estremamente simpatici, in linea con le atmosfere scanzonate e fiabesche dei videogiochi.
La realizzazione tecnica, purtroppo, è abbastanza scarna, con una colorazione fredda e delle animazioni praticamente assenti, ma, per compensare, grandissima cura è stata posta nel doppiaggio, soprattutto in quello di Mario, che si avvale della splendida e versatile voce di Toru Furuya, capace di donare all'ometto baffuto in salopette una vivace caratterizzazione e una bonaria tenerezza. Particolarmente d'effetto sono, infatti, i monologhi di Mario, che mostrano tutta la sua vivace curiosità per il mondo, e le sue buffissime canzoncine.
Nel complesso, un prodotto appena sufficiente, di cui, tuttavia, consiglio la visione agli appassionati del mitico idraulico di rosso vestito e a chi volesse approfondire un pochino la sua conoscenza dei racconti popolari giapponesi.
