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HakMaxSalv92

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Il primo lungometraggio tratto dall'anime, il primo caso complesso e maturo tratto dall'anime.
Qui bisogna prendere un po' tutto con le pinze, i guanti e i piedi di piombo, perché, ricordiamoci, che Lamù è un caso molto vasto e complesso, di non facile analisi, sintesi, riassunto, rielaborazione, ri-concettualizzazione, ricollegamento. Al contrario, è un percorso (a mio avviso interiore ed esterno) che può essere sempre ribaltato, sconvolto. Trattandosi di amore, argomento ovviamente, ma neanche tanto, complesso, complicato e imprevedibile, bisogna prendere come nel caso dell'anime e del manga i singoli casi, situazioni e contesti, e studiarseli per bene e poi collegarli tra di loro, andare avanti e poi tornare indietro.

Già la scena iniziale con l'annuncio del matrimonio a insaputa di tutti si rivela un fulmine a ciel sereno (perdonami per la finezza, Lamù!). Questo ci fa notare che la questione è più seria del previsto e ci comunica che il film si annuncia come una sorta di spin-off del manga e dell'anime, ma contemporaneamente anche una sorta di salto di qualità degli stessi. Anche i protagonisti sembrano risentirne, e cercano di affrontare la questione con più scaltrezza e intraprendenza, salvo poi rimanerne feriti, e questo a dimostrazione di come l'amore sia in grado di togliere come di dare; ma questo è il processo di maturità che la stessa Takahashi e anche i produttori e il resto del personale volevano far fare loro. A far peggiorare la situazione, ci si mette pure la principessa antagonista, che serba un terribile segreto, e il suo dialogo/monologo con Ataru sull'amore e il fatto di essere una cosa effimera fa da introduzione a tale segreto/verità, con la quale il nostro Ataru viene messo davanti a uno specchio e si rende conto che forse la sua natura adulterina può costargli caro. Imparerà che certe persone fanno finta di dargli quello che desidera, ma che i nostri desideri, sogni, inclinazioni, passioni, speranze possono rivelarsi pericolose se non addirittura mortali, e anche questo dimostra l'ambiguità e le molteplici sfaccettature, molto spesso pericolose, dolorose, terribili e terrificanti, dell'amore. Lamù, d'altro canto, cerca di proteggere ciò che crede giusto e che ha ottenuto con fatica e sofferenza, e combatte, essendo disposta a tutto pur di tenerselo.

Infine, la rivelazione finale; all'inizio del film si vede ciò che si credeva fosse successo, ma verso la fine la stessa situazione viene riproposta, e si vede la stessa situazione e si capisce che non era ciò che era successo veramente; questo a dimostrazione che ciò che noi crediamo sia reale è il frutto dei nostri desideri, sogni, aspettative, speranze più ossessive, compulsive, tormenti del nostro cuore (mi perdoni Professor Silente l'analogia con "Harry Potter e la pietra filosofale"). Questo mi fa tornare in mente anche la canzone originale d'introduzione dei primi episodi dell'anime "Lamù Love No Song", nella quale c'è un verso che dice: "Gli uomini hanno tanti amori". Questo verso mi ha fatto riflettere e in questo verso si riflette abbastanza, se non decisamente, lo spirito dell'anime e del manga. Non è una cosa percepibile immediatamente. Bisogna sforzarsi di capirlo, immedesimandosi nelle vicende stesse, per meglio capire cosa si desidera, quando, quanto, come, perché, a quale scopo, fine, e capire che bisogna saper rinunciare e sacrificare quello che ci sta più a cuore e anche di più.

La grafica è notevolmente migliorata, i personaggi più maturi, consapevoli, anche se mantengono quella loro comicità, irriverenza, follia e pazzia che sono state la garanzia di successo del manga e dell'anime. La colonna sonora magari è un po' infantile all'inizio, ma subisce un'evoluzione nel corso della trama che è grandiosa; alcuni brani sono presi dalla serie anime e sono stati riutilizzati nel film, e secondo me è stata la scelta migliore, volta a indicare la continuità tra serie anime e film.


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alex di gemini

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Primo film di Lamù, “Only You” è anche quello più fedele allo spirito della saga.

L’inizio sembra essere una parodia dell’inizio della serie: il legame tra Ataru e Lamù sembra solido, ma l’arrivo di una nuova razza di alieni e della loro bella principessa scatena inevitabilmente gli istinti del nostro, che accetta senza esitazioni la richiesta di matrimonio fatta dagli alieni. Inizia così una lotta senza esclusione di colpi tra Lamù e soci che cercano di far ragionare il nostro e di convincerlo a sposarsi immediatamente con Lamù e gli alieni che non vogliono mollare la presa. Ma, se per questo, nemmeno il nostro lo vuole, e insiste a volersi sposare con l’altra. Come finirà? Difficile dirlo, dato che la lotta sarà aperta fino all’ultimo.

Indubbiamente siamo in presenza di un film spassoso, in perfetto stile Takahashi, che metterà in mostra tutti i personaggi e ci regalerà ottime risate e imprevisti a non finire. Ma a guardare meglio sembra nascondere una meditazione più seria del previsto, su come non si possa essere ragazzi a vita, godere dell’aspetto più divertente e leggero dell’amore per sempre. E trovo che Ataru lo capisca, anche solo inconsciamente, e che sia proprio questo a far nascere il suo perenne rifiuto di impegnarsi sul serio.

La grafica e la regia sono ottime e non sfigurano nemmeno oggi. Buone le musiche e le sigle. Indimenticabile la battuta fatta all’inizio della battaglia spaziale: può il generale incoraggiare i soldati dicendo di morire per l’amore (di Ataru e Lamù)?

Voto: 8


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Alaniks

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Premetto che sono sempre stato e sono tuttora un fan irriducibile di "Urusei Yatsura".
Procedo ora alla recensione di questo primo film cinematografico nato dal successo ormai consolidato che la serie stava riscuotendo, in termini di share, in madrepatria.

Analisi tecnica: l'animazione risulta fluida, i fondali sono mediamente curati e il design dei personaggi non si discosta di molto da quello della serie, anche se qui si vede in più la mano di Akemi Takada (bellissima la principessa Elle!). Il fattore che comunque mi ha maggiormente colpito è la colorazione in generale (fondali e character), veramente vivace e sgargiante! (Guardate i capelli di Lamù!)
Tirando le somme, dal punto di vista del comparto tecnico, siamo nella media degli anime cinematografici usciti in Giappone nel 1983.

Giudizio artistico: la sceneggiatura, la storia e l'atmosfera che si respira ricalcano quelle risultate vincenti nei primi tre semestri della serie: comicità, un leggero sentimentalismo e uno spruzzo di erotismo. Non aspettatevi un anime profondo, qui il tutto è in funzione del puro intrattenimento spensierato. Devo segnalare la bella caratterizzazione di Elle e la scena stilizzata iniziale bianco/rossa: un assaggino della maestria (che sarebbe esplosa successivamente) di Mamoru Oshii.

Conclusioni: un film molto godibile, che va via come bere un bicchiere d'acqua quando si è assetati. Tutto è semplice, lineare, non c'è da riflettere, non c'è da pensare: è lo spirito della serie come era stata concepita e presentata al pubblico fino a metà 1983... le cose poi sarebbero cambiate.


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Shiryu of Dragon

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
"Nonostante l'universo sia infinito, è incredibile che ci sia un'altra ragazza folle come Lamù che ama Ataru Moroboshi".
Il primo lungometraggio dedicato a "Urusei Yatsura" uscì nel febbraio 1983, quando allo studio Pierrot era ancora in fase di realizzazione la prima serie televisiva, e quando Rumiko Takahashi stava ancora disegnando i capitoli del manga.

Pur essendo il primo, è a mani basse il più divertente, infatti conserva in pieno lo stesso umorismo sardonico e anarchico degli episodi principali, tanto che quasi quasi lo si potrebbe considerare una puntata assimilabile alla serie. Per questo, il fatto che Rumiko Takahashi lo consideri il migliore fra i sei film realizzati non è immotivato, è un punto di vista che ha le sue buone ragioni.

Anziché da Akemi Takada, il character design è qui gestito da Atsuko Nakajima, che lavorava come direttrice delle animazioni nella serie a episodi. Tuttavia la grafica mantiene di per sé gli stessi livelli qualitativi degli episodi che in Giappone erano trasmessi in quel periodo. La differenza che si nota di più è a mio avviso nelle colorazioni, ma nessun vero stravolgimento da questo punto di vista.

Il nuovo personaggio ideato per questo film è la principessa Elle, tanto bella quanto suonata, insieme alla quale viene inserita una piccola riflessione sulla mutevolezza della passione d'amore, concetto perfettamente in linea con quella fantastica comicità disillusa e realista che caratterizza un po' tutto "Urusei Yatsura". Come direbbe il bonzo Sakurambo: "L'amore fa passare il tempo e il tempo fa passare l'amore", oppure: "In amore vince chi fugge".

La regia di questo film è di Mamoru Oshii. Qui non ebbe ancora la possibilità di tirar fuori la sua vena espressiva e il suo singolare modus operandi, che verremo a conoscere più tardi, e che porterà i suoi pro e i suoi contro. In questo film egli mantenne controvoglia la formula originale, che però comincerà a stargli, per così dire, sempre più stretta.

Poiché il film è stato doppiato, qui in Italia, solo negli anni '90, il cast di doppiaggio è completamente diverso da quello del decennio precedente. La voce di Lamù non è più quella della eccellente Rosalinda Galli, che sapeva arricchire di un colore perfetto la parlata di Lamù, tirandone fuori anche i lati più sciocchi e divertenti e al tempo stesso rendendola un personaggio tangibile, ma è una voce un po' più impostata, una voce che fa molto bene il suo lavoro, ma non così superlativa. Questo non significa comunque che si tratti di un doppiaggio scadente. Il risultato complessivo è un ottimo lavoro di tutto rispetto, in particolare mi fanno morire dal ridere le ottime interpretazioni di Gianluca Iacono e Marco Balzarotti per le voci di Shutaro Mendo e Satoshi Megane.
Tuttavia, secondo me il film rende al massimo ascoltandone il doppiaggio giapponese. Come spesso accade, i doppiatori giapponesi, che danno le voci ai personaggi direttamente in fase di realizzazione del film, riescono a rendere meglio il carattere e l'espressività di ognuno di essi.

L'unico vero difetto di "Only You" è che, trattandosi di un film di circa cento minuti, lo humor non ha la stessa intensità di un episodio da venticinque minuti o dei primissimi episodi della serie, che duravano solo dodici minuti l'uno, due formati ai quali "Urusei Yatsura" si adattava molto di più. Il racconto della storia è qui più lento e un po' meno movimentato, e nel mezzo sono presenti anche delle brevi pause musicali - molto piacevoli e per niente fuori posto, ma che danno anche l'impressione di avere una funzione principalmente riempitiva.

Per questo non raggiunge l'insuperabile ineccepibilità della serie televisiva, piena di uno spirito e di uno humor impareggiabili, ma rimane comunque un lungometraggio di pregiata comicità che tiene gli occhi attaccati allo schermo, e con il quale consiglio di integrare la visione degli episodi. Per chi si diverte nel mondo di "Urusei Yatsura", quest'ottimo film è decisamente da non perdere.


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Kabutomaru

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Molti registi legati alle serie TV, quando debuttano al cinema, lo fanno con dei film celebrativi. Non sono pochi i grandi nomi esordienti al cinema con tali opere, come Hayao Miyazaki o Kunihiko Ikuhara, e a questa regola non sfugge neanche colui che sarà destinato a divenire il più grande regista della Storia dell'animazione, Mamoru Oshii. Quest'ultimo a inizio degli anni '80 era il regista titolare della serie TV "Lamù - La ragazza dello Spazio", tratta dall'omonimo manga di Rumiko Takahashi, opera demenziale e un po' stupidotta per il genio di tale autore, il quale vi lavora apportando numerose licenze artistiche per esprimere le tematiche a lui care. Visti gli strepitosi dati di ascolti, i tempi sono oramai maturi per il debutto cinematografico: esce "Lamù - Only You", proiettato nelle sale giapponesi nel 1983.

La storia è semplice: nell'infanzia Ataru, mentre giocava a rincorrersi con una piccola coetanea di nome Elle, principessa di un pianeta remoto, calpesta volontariamente l'ombra della bambina e ciò, secondo le tradizioni del popolo di Elle, significa che è destinato a sposarla. Passano molti anni da tale avvenimento ma tutto scorre tranquillamente al liceo Tomobiki, finché una strana di partecipazione di nozze inviata a tutti i compagni di Ataru li invita al matrimonio che si terrà tra quest'ultimo e la regina Elle. Il ragazzo naturalmente è felicissimo di questa notizia ed è pronto a partire per lo spazio, però Lamù, dopo essersi ripresa dalla tristezza per l'insensibilità del suo "tesoruccio", non è assolutamente intenzionata a lasciarlo partire.

Dalle fonti che ci sono giunte sembra che Oshii avesse in mente di realizzare "Beautiful Dreamer" come suo primo film, ma la produzione respinge la sua idea costringendolo a realizzare un film molto più convenzionale e imponendo molte la volte la riscrittura della storia. In effetti la sceneggiatura (scritta a quattro mani con Tomoko Konparu) è "robetta di serie C", anche se presenta degli spunti interessanti che la elevano dalla media dei copioni dei film celebrativi - che vanno, narrativamente, dall'orribile al mediocre perlopiù. In sostanza, "Only You" è un film nato come frutto di un compromesso tra la vocazione commerciale voluta dallo Studio Pierrot e quella autorale di Oshii, però il risultato alla fine non è per niente malvagio, anche perché gli spezzoni musicali non voluti da lui e imposti dall'alto funzionano, e il troppo caos per via dell'alto numeri di personaggi risulta comunque accettabile visto lo spirito anarchico alla base di tale opera.
Nonostante i compromessi, il regista resta il pur sempre giovane Oshii, il quale tenta di insinuarsi nelle pieghe della sceneggiatura per far emergere le sequenze più conformi ai temi a lui cari. In questo film l'autore esplica per la prima volta uno dei pilastri della sua poetica, "la circolarità dello spazio-tempo". Il film inizia e si può dire che praticamente finisca al medesimo modo, con una bella quanto suggestiva sequenza nei ricordi del passato, dove degli Ataru e la regina Elle adulti vedono e interagiscono con i loro sé stessi del passato. Non importa che la scena sia impossibile (ricordiamoci che Lamù è un'opera demenziale), perché nel cinema contano soprattutto le idee visive di realizzazione, e il talento di tale autore in ciò è sotto gli occhi di tutti.
Anche nella sua opera più commerciale il regista ci fa comprendere come sia inutile guardare verso il futuro, perché tutto è stato già detto nel passato, il quale contribuisce a formare la nostra personalità, destinata a restare fissa e immutabile. Se per Ataru, Lamù e compagni questo significa continuare nella loro anarchica allegria, la regina Elle invece manterrà il suo freddo quanto gelido carattere, accentuato alla fine del film da un cinismo di fondo per via dalla delusione derivatole; tanto che Oshii sottolineerà ciò con una camera fissa in primo piano, atta cogliere la vacuità dello sguardo disilluso della ragazza.

Non vale la pena soffermarsi troppo sulla regia complessiva del film, poiché si resta molto ancorati a uno stile televisivo, anche se il regista riesce ad azzeccare il tempo di tutte le battute, che, seppur delle volte (molto rare) non risultano esilaranti, provocano comunque un leggero sorriso nello spettatore. A un'attenta esegesi tecnica, possiamo ritrovare abbozzati gli elementi tipici della regia di Oshii nell'uso delle inquadrature colme di "calore" indugianti su Lamù, la cui dolce sensualità (merito anche del "rotondo character design di Akemi Takeda") viene elegantemente enfatizzata insieme al suo dolore struggente messo in primo piano. È, certo, fanservice dettato da esigenze commerciali, il quale però non risulta per niente fastidioso, perché Lamù è sexy senza mai essere volgare nella sua femminilità, al contrario dei blockbuster odierni dove la donna serve soltanto a mostrare le sue grazie che per effettiva utilità narrativa.
Degna di menzione è la fotografia, consistente in luminosi fasci di luce bianca proiettati sul viso dei personaggi per scavare nelle pieghe del loro animo, anche se in tale film quest'ultimo aspetto è appena accennato, ma è utile segnalarlo perché già in "Only You" Oshii pone le basi per l'estetica tipica delle sue opere. Non ha invece alcuna scusante, tanto da essere passibile di denuncia penale, il montaggio del film tremendamente incerto in alcune fasi, sino a divenire imbarazzante in una sequenza (situata a un'ora e sette minuti dall'inizio del film) di dialogo tra Mendo ed Elle, dove improvvisamente Ataru e i suoi compagni si ritrovano "letteralmente" buttati sulla scena.

In sostanza, "Lamù-Only You" risulta a tutt'oggi il peggior film d'animazione di Mamoru Oshii, ma non ci si ritrova affatto innanzi a un film brutto, poiché nonostante il plot sia indubbiamente un episodio allungato, ha dalla sua un ritmo indiavolato (i 100 minuti non si sentono), delle gag spassose, un piccolo spazio (seppur insufficiente) concesso ad ogni personaggio e una bella fotografia molto al di sopra degli standard televisivi.
Il film fortunatamente ha il successo di critica e pubblico (molto raro per l'autore) che meritava, tanto da ricevere gli elogi della stessa autrice del manga. Tutto questo consentirà a Oshii di ottenere totale libertà creativa nella sua opera successiva, "Lamù-Beautiful Dreamer", anche se a tutt'oggi "Only You" resta, dopo il film citato in precedenza, il primo e il secondo "Patlabor", "Lupin III - Il Castello di Cagliostro" e qualche altra pellicola che potrei non rammentare, il miglior film celebrativo di sempre.


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Bradipo Lento

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
"Only You" è il primo dei film dedicati a Lamù: la regia è curata da Mamoru Oshii, che all'epoca curava anche l'adattamento dell'anime.

L'inizio prevede subito un clamoroso colpo di scena - situazione ricorrente nella serie televisiva - con un buffo postino spaziale in bicicletta che recapita a tutti gli abitanti di Tomobiki un invito per le imminenti nozze di Ataru con la principessa Elle. La notizia coglie tutti di sorpresa, compreso Ataru che non ha assolutamente idea di chi sia questa Elle. Il mistero si risolve quando, con un'astronave, Elle giunge sulla Terra: scopriremo che si tratta di una bella ragazza che, 10 anni prima, è stata compagna di giochi di Ataru e si è innamorata di lui dopo un innocente gioco basato su una credenza in voga sul suo pianeta. Se un ragazzo calpesta l'ombra di una ragazza è destinato a sposarsi con lei: questo è quello che fece Ataru in un pomeriggio estivo prima che Elle fosse costretta a tornare sul suo pianeta. Elle però non ha mai rinunciato ad Ataru e sembra realmente innamorata di lui quando lo rapisce per celebrare le nozze sul suo pianeta.
Il rapimento di Ataru riesce, per una volta, a mettere d'accordo tutti i personaggi della serie: per il bene di Lamù si impegneranno nella ricerca e nel recupero di Ataru per riportarlo sulla Terra, e scopriremo che Elle non è una ragazza innocente, ma una donna che ha un crudele piano da portare a termine (e ha bisogno di Ataru per realizzarlo).

Il film si ispira alla serie e ne ricalca buona parte dei cliché presentati, ma secondo me viene dato troppo spazio ad aspetti che nell'anime sono secondari. Le scene ambientate nello spazio, le battaglie tra le astronavi delle pattuglie Oni e quelle di Elle sono eccessivamente lunghe e per un po' si ha l'impressione di ritrovarsi a vedere un mecha qualsiasi.
Azzeccata, anche se un po' forzata, è stata l'idea di aver costituito un gruppo comune per salvare Ataru. Appare strano che Ran, Rei e Mendo si alleino e vadano d'accordo tra loro e con Lamù: ognuno di loro ha ottimi motivi per lasciare il ragazzo al suo destino, ma in quest'occasione faranno di tutto per riportarlo da Lamù. Mi è piaciuta molto l'idea di mettere Benten a capo del gruppo dedicato al salvataggio di Ataru: personaggio marginale nell'anime, il suo carattere forte e deciso le ha permesso di ritagliarsi una parte da protagonista in questo lungometraggio.
Un paio di intensi momenti sentimentali - Lamù che dona l'anello di fidanzamento ad Ataru, l'attimo di commozione di Elle quando si accorge che non potrà stare accanto ad Ataru - fanno sicuramente piacere a chi apprezza il lato più romantico della serie.

Nessuna sorpresa sulla parte grafica: i personaggi sono perfettamente riconoscibili, e non poteva essere diversamente, visto che il film è stato realizzato insieme alla serie tv. Particolari sono le scene dei ricordi d'infanzia di Ataru ed Elle, con l'eliminazione completa degli sfondi quasi a volersi concentrare sull'aspetto importante - l'ombra di Elle - e se Ataru riesca o meno a calpestarla. Le musiche sono nella media, ben fatte, e sottolineano i momenti cruciali del film, ma non entrano nel cuore. Le voci sono completamente diverse, ma il cast si ritroverà quasi identico negli altri cinque film ispirati alla serie.

Rumiko Takahashi considera questo film il più aderente alla sua opera, Oshii ha dovuto adattare più volte la sceneggiatura per venirle incontro: il risultato finale è un film sufficiente, si lascia guardare ma non riesce ad appassionare più di tanto.


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TWINKLE

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
All'età di 6 anni Ataru scambia involontariamente una promessa di matrimonio con una piccola aliena di nome Elle che si rivelerà essere un'erede al trono del suo pianeta. Una volta cresciuti giungono quindi direttamente sul liceo Tomobiki i sudditi della principessa per scortarlo e fargli mantenere la promessa. Nonostante la prevedibile opposizione di Lamù e della stessa famiglia Moroboshi, Ataru non se lo fa ripetere due volte e si prepara a partire, ma la nostra protagonista ha un piano, battere Elle sul tempo e costringere Ataru a sposarla con l'aiuto dei suoi genitori; quale delle due fazioni aliene porterà Ataru sull'altare?

Primo di una serie di lungometraggi dedicati a Lamù, "Only You" è un tipico film celebrativo dove appaiono, grazie alla trovata degli inviti matrimoniali, tutti i personaggi più noti della serie: Ran, Benten, Oyuki e via discorrendo - con una Shinobu in questo film lasciata leggermente in disparte, in realtà.
La narrazione e le gag hanno un retrogusto televisivo, quasi non sembra di guardare un film, bensì un episodio di 100 minuti. Lo stesso tema della promessa matrimoniale è ricorrente nelle opere della Takahashi - soprattutto successive, si pensi a Ranma. Ciò rende "Only You" tra i movie meno memorabili, ma il divertimento è comunque assicurato.
Non mancano inoltre bei momenti, come una Lamù in versione "malinconica", la battaglia spaziale e la movimentata ultima parte. Il bello dei personaggi della Rumiko che fu era che non deludevano mai, con i loro atteggiamenti esagerati ai limiti del grottesco. Abbiamo il solito Ataru mosso unicamente dall'istinto, incurante dei sentimenti che Lamù prova per lui per poi rimpiangerla quando questa viene a mancare per un motivo o per un altro; e "Only You" è infatti l'ennesima prova per il loro legame.

Per quanto riguarda la regia si ha ancora un Oshii televisivo e lontanissimo dai suoi lavori successivi. Qui egli si limita a seguire le direttive della serie: un Oshii per Lamù, non un Lamù per Oshii, come vedremo invece in "Beautiful Dreamer".
Tecnicamente siamo su buoni livelli con animazioni diverse spanne sopra alla serie tv e un character design morbido e dinamico, ma nulla che faccia gridare al miracolo, specie dal punto di vista sonoro.
Il film è presente nel primo cofanetto dedicato ai film di Lamù dove sono presenti anche "Beautiful Dreamer" e "Remember my love". L'edizione yamato video ha curato il doppiaggio a metà anni '90, quindi abbiamo voci differenti da quelle della serie.

In definitiva "Only You" è stato e sarà esattamente il film che immaginate voi, una celebrazione di oltre un'ora e mezza del "Lamù" che meglio conosciamo e abbiamo imparato ad amare: diverte ma non stupisce, o stupisce il suo non stupire. Beautiful Dreamer andrà decisamente oltre.

Utente970

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Utente970

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Ultimamente agli studenti del liceo Tomobiki arrivano lettere di partecipazione per l'imminente matrimonio di Ataru Moroboshi con una certa misteriosa Elle. La cosa crea un prevedibile trambusto, almeno fino a che non si scopre che Ataru è all'oscuro di tutto e che l'aspirante sposa è una bella principessa aliena legata a lui da una promessa d'infanzia. Ora, indipendentemente da quanto Elle possa essere ignara e incosciente di chi si sta mettendo accanto, sembra che Ataru non abbia molta libertà di scelta, ma a dire il vero non ne è affatto dispiaciuto. Ovviamente Lamù resterà turbata da questa storia, ma come sempre non lascerà senza lottare il campo libero a una smorfiosa che vuole mettere le grinfie sul suo adorato terosuccio.

Primo film dedicato a Lamù, Only You appare in tutto e per tutto come un'episodio tv allungato, a causa di una grafica poco evoluta, una storia per molti versi classica e della stessa atmosfera giocosa della serie. Ciò è chiaramente voluto, dato che hanno riciclato all'inizio della vicenda una demenziale scena di tortura presa proprio da uno dei primi episodi. Dato poi il tema matrimoniale, si potrebbe considerare questo film non solo come un collegamento tra il passato e il futuro, ma proprio come un seguito della versione cartacea. Del resto, se anche il quinto (e ultimo film) riprendeva proprio l'ultima avventura ufficiale, la disposizione creativa delle pellicole non è necessariamente un ostacolo per un'interpretazione di questo genere. Devo dire comunque che, pur desiderando a suo tempo nel manga una scena romantica in più, il finale aperto, ma intenso, di questa coppietta a mio avviso non stonava troppo. Certamente fu meno deludente che in Ranma 1/2 dove, dopo essere passati sopra alla stupida traformazione in bambola e alla relativa poca evoluzione delle vite dei coprotagonisti, ci si sarebbe quantomeno aspettati la fine delle maledizioni di Jusenkyo. A pensarci bene, le nozze sfumate di Ataru e Lamù potrebbero per certi versi ricordare proprio quelle intralciate tra Ranma e Akane.

Tornando al film, nello sviluppo non ho riscontrato particolari difetti registici, a eccezione 1) del mancato entusiasmo di Mendo per l'ipotetica uscita di scena del suo invincibile rivale in amore, e 2) di una sequenza situata molto più avanti, durante il tentato imprigionamento dello stesso ragazzo, a cui è seguita una improvvisa entrata in scena (già consapevole) dei suoi compagni di scuola. Tale sequenza è stata talmente rozza da evidenziare un evidente taglia/incolla.
La trama nel complesso risulta veramente poco fantasiosa, e le partecipazioni alle nozze nemmeno del tutto logiche, ma grazie a tutto ciò ancora una volta Ataru si dimostrerà un personaggio difficile da comprendere nel suo istintivo modo di valutare le cose e ciò, unito al finale, non tanto desiderato quanto previsto, contribuisce a trasportare l'essenza dell'opera originale sul grande schermo.
Quindi per farla breve, Only You in quanto primo esperimento non ha voluto osare artisticamente troppo, ma proprio per questo si dimostra, come il citato quinto film, uno dei lungometraggi di Urusei Yatsura più coerenti e riusciti.

Nota: Elle farà successivamente una sfuggente comparsata in uno degli altri lungometraggi, con precisione l'ho notata nell'idilliaco harem immaginario di Ataru nel terzo film, Remember My Love.

PS: Volendo dare per buono (incrociamo le dita) quanto riportato su Wikipedia, probabilmente i minuscoli problemi registici sarebbero dovuti a modifiche, durante i lavori, per venire incontro ai produttori. Oltretutto, sempre stando alla vasta enciclopedia della rete, la signora Takahashi avrebbe espresso a suo tempo pareri simili ai miei riguardo alla buona coerenza del film. La cosa comunque non stupisce: avevo già letto che la Takahashi esprimeva pareri onesti e anche molto critici sulle pellicole, come ad esempio sulla pessima confusione del quarto film, "The forever".


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M3talD3v!lG3ar

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
In questo primo lungometraggio dedicato alla serie, nonché preferito in assoluto della grande autrice Rumiko Takahashi, le disavventure non mancano.
Ataru, all'età di cinque anni, calpesta per sbaglio l'ombra di Elle, una principessa aliena, (e personaggio completamente inedito) mentre i due stanno giocando, e questo, nella cultura del pianeta di Elle, è visto come una proposta di matrimonio. Dopo undici anni Elle ritorna sulla Terra per sposarsi con Ataru, il quale nel frattempo ha dimenticato la vicenda ed è con Lamù. Nel corso della trama Lamù cerca in tutti i modi di impedire il matrimonio, portando inevitabilmente il povero ragazzo al manicomio e generando baccano a non finire...
Come primo film di Urusei Yatsura, non si può che rimanere soddisfatti poiché il divertimento non manca, anche se è da reputare molto meno accattivante e fantasioso di un capolavoro come Beautiful Dreamer, senza dubbio il lungometraggio più riuscito della serie. Qui non mancano certo le gag, ma la sceneggiatura appare ancora un po' fiacca e ripetitiva, e i personaggi sembrano un po' spenti.
Niente da dire su grafica e sonoro ma di certo non c'è da aspettarsi il massimo, anche per la sua annata (1983). Insomma, si tratta di un anime assolutamente consigliabile ai fan della serie, per il fatto che mantiene l'atmosfera di sempre pur non esibendo grandi spunti originali, e inoltre non è affatto male la storia di fondo. Discreto.

Ivan180378

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Ivan180378

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Per vedere questo film, è d'obbligo aver visto la serie a puntate di Uruseiyatsura al secolo Lamù. E' un buon film, che riprende i temi della serie. I lati positivi sono molti, a cominciare dal fatto che questa volta la trama è sensata, e la comicità non esagera nella demenza, come era spesso attributo negativo della serie principale. Le colonne sonore sono bellissime, ci sono due bellissime canzoni. La storia è tenera, divertente, interessante. Certo, resta un film leggero, come tutta la serie di Lamù, quindi niente che possa raggiungere i livelli di Kon o Miyazaki. Ma è molto valido, sempre che amiate la serie di Lamù. Otto. Voto meritato. info: [email protected]