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Scaru22

Volumi letti: 36/36 --- Voto 8
Manca un capitolo alla conclusione di Shokugeki no Souma e arrivato a questo punto mi sento pronto per scrivere la mia prima recensione.
Shokugeki no Souma parla di un ragazzo, Yukihira Souma che dopo aver passato tutta la vita in cucina insieme al padre aiutandolo a gestire il ristorante di famiglia viene spedito da quest'ultimo in una scuola di cucina per perfezionare le sue abilità. Un incipitit molto semplice adatto ad uno shonen manga ed adatto ad un manga probabilmente indirizzato ad un pubblico di ragazzi quattordicenni. Il manga è interessante perchè porta il genere del battle shonen a confrontarsi con le arti culinarie perché qui i combattimenti tipici del genere vengono sostituiti da duelli in cucina gli Shokugeki appunto. A parte questo peró il manga si rivela un battle shonen in tutto per tutto e non porta null'altro di innovativo al genere infatti si vedranno tutti i cliché che negli anni abbiamo imparato ad amare. Souma il protagonista è il tipico ragazzo sfrontato incoscente ed estroverso che si diverte a comportarsi in modo fuori dagli schemi, cosa che si noterà molto nella sua cucina e che non presta attenzione alle regole e ai comportamenti da tenere e che nonostante venga sottovalutato da tutti riesce sempre a trovare il modo per cavarsela anche grazie ad espedienti e power up non cosí ben spiegati o motivati.
Ad accompagnare Souma nelle sue avventure ci sono molti altri personaggi come Tadokoro Megumi ragazza insicura ed imbranata che giorno per giorno imparerà a credere in sé stessa, Nakiri Erina principessa di ghiaccio nipote del preside che durante la storia arriverà piano piano a sciogliersi con Souma,Takumi Aldini cuoco italiano ma di origini in parte giapponesi, rivale di Souma e desideroso di batterlo oppure Joichiro il padre di Souma che non ha mai perso una sfida contro il figlio che si rivelerà essere uno di quei padri incredibilmente forti tipici dei battle shonen.
La storia è quella tipica del genere il protagonista infatti dovrà affrontare una sequenza di avversari sempre piú forti e di sfide sempre piú dure, come le prove da superare per non venire espulso dalla scuola per esempio lo stagiaire, (la parte del manga che preferisco), oppure gli avversari degli shokugeki delle elezioni autunnali o della sfida contro i migliori dieci, il tutto in puro stile battle shonen. In mezzo a tutte queste sfide ci sarà lo spazio per raccontare le storie dei vari protagonisti che seppure non siano profonde od innovative intrattengono ed aiutano ad affezionarsi ai personaggi.
In definitiva Shokugeki no Souma è un battle shonen ben fatto ma che non fa gridare al miracolo un manga molto carino che incarna le forze ma anche i difetti degli shonen alla Jump. Se vi piace il tema della cucina e non disdegnate il battle shonen questo è sicuramente un manga che puó fare per voi.

Sguaida

Volumi letti: 31/36 --- Voto 4
Sono passate alla storia, e tutti noi "del settore" le conosciamo e le ricordiamo tristemente bene, le parole che Hayao Miyazaki ha indirizzato all'industria dell'intrattenimento giapponese: l'invettiva del regista non ha lasciato scampo al settore, sostenendo una crisi qualitativa che senza scampo porterà a breve ad una morte ampiamente anticipata. Il reale bersaglio delle parole del regista non era di per se' l'ambiente, quanto l'audit della moderna industria dell'animazione e le scelte commerciali che portano a preferire un prodotto rispetto ad un altro. Scelte che portano autori e produttori a preferire la banalità odierna invece della ricercatezza anni '90, la faciloneria invece dell'introspezione, la conformità rispetto all'originalità, la piattezza al posto dell'emozione. Scelte dettate da lettori e spettatori più attratti dalla grafica che dalla sostanza, dal fanservice che non dal contenuto.
Seppur non abbia fatto nomi e cognomi specifici, non è difficile realizzare che Miyazaki si riferisse a prodotti come "Food Wars", nati con l'unico intento di soddisfare le masse con il minor dispiegamento possibile di energie.

"Food Wars" è il classico shonen "a power-up": al protagonista si interfaccia un ostacolo, questo lo supera con il suo carisma e le sue innate doti che migliorano giorno dopo giorno, e lui se la ride tranquillo e beato fino al prossimo, scontatissimo, ostacolo. Un loop senza fine che permette al suo creatore di lavorare senza troppi patemi, senza dover pensare a sconvolgimenti particolari nelle vicende del suo eroe; un loop che può andare avanti a piacimento, tanto che ce vole a riproporre per l'ennesima volta la stessa tiritera dell'ostacolo?
A questo va però aggiunta la nota di colore: la cucina. Non ci si accontenta più di attirare con il banale meccanismo sopra descritto o con qualche sconcezza che comunque piace sempre a tutti, emulando i cinepanettoni nostrani che per quanto pessimi e triti inspiegabilmente attirano sempre l'asino ed il boia a fare incassi record Natale dopo Natale. Stavolta non si va per il sottile, e si sfrutta l'oppio dei popoli moderno, la cucina, che tra show, serial, recital, social, talent e limortaccivostra attira la qualunque, dal pischello alla vecchiaccia.

Insomma, una tattica a più livelli che, come dicevo, mira con il minimo sforzo ad avere la massima resa: meccanismi consolidati, passioni comuni, ed il gioco è fatto. Più fanservice di così si muore, e dubito che ci si possa riuscire.

Non credo ci sia necessità di inoltrarsi oltre in una recensione. "Food Wars" è ne' più ne' meno come qualsiasi altro shonen, cambia giusto giusto la struttura di base che prevede la cucina invece delle arti marziali, del ninjitsu, della pirateria, dei supereroi. Al cinquantesimo capitolo dormi, al centesimo svieni, al centoventesimo hai attacchi epilettici e la schiuma alla bocca. Vicende diventate ormai consuete ripetute decine e decine di volte, personaggi che o sono impalpabili, oppure sono semplicemente fantoccetti di pezza analoghi a quelli che troviamo ovunque, protagonista scontato, comicità banale, comparto emotivo sbiadito ed annacquato. Davvero nulla degno di nota, nulla di pregevole.
Piacerà, per i motivi di cui ho parlato precedentemente, ma sinceramente non capisco come possa avere ugualmente tanto richiamo. Tra banalità, frasi fatte, sceneggiate da soap opera e cretinate varie si rischia di avere necessità di un trapianto di cornee e di cervello


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AnthonyKirito

Volumi letti: 26/36 --- Voto 9
PRESENTAZIONE
Shokugeki no Soma è uno shōnen manga scritto da Yuto Tsukuda e disegnato da Shun Saeki, la cui pubblicazione è iniziata nel 2012. L'anime è stato realizzato da "J.C.Staff" e trasmesso in due stagioni, rispettivamente nel 2015-2016; una terza stagione è stata annunciata per ottobre 2017. In italia il manga è pubblicato da Goen, mentre i diritti delle due stagioni dell'anime appartengono a Yamato.

TRAMA
Soma Yukihira è un ragazzo quindicenne che lavora nella tavola calda del padre, Jōichirō. Tuttavia, quest'ultimo decide di chiudere il suo locale per dirigersi in America e sfida il figlio a sopravvivere nell'accademia di cucina più importante di tutto il Giappone: la Tōtsuki, dove solo il 10% degli studenti riescono a diplomarsi. Senza pensarci due volte, Soma accetta la sfida del padre per dimostrargli tutto il suo valore in campo culinario.

PERSONAGGI
La caratterizzazione dei personaggi è davvero fantastica e impeccabile, basti pensare che ogni qualvolta c'è la presentazione di un nuovo soggetto l'autore ripercorre in modo veloce e generale le sue vicende personali, affinché i lettori possano capire le sue caratteristiche e la sua psicologia; onestamente, ciò può essere sia un pro (come riportato sopra) che un contro, in quanto si tende facilmente a spezzare il ritmo della storia per dare spazio a brevi digressioni o flashback; grazie alle diversificazioni caratteriali tra i personaggi, Tsukuda riesce a creare sempre situazioni comiche e gag divertenti.
Le vicende ruotano attorno a Soma, un ragazzo testardo, orgoglioso, sicuro di sé e a cui non piace mai perdere in cucina! Nonostante quest'ultimo fattore, durante il corso della storia pur ricevendo pesantissime sconfitte, non si da mai per vinto e riesce ogni volta a portare la sua cucina a un livello nettamente superiore. Quello che stupisce e diversifica Soma dagli altri è sicuramente la sua positività e il suo "inopportuno ottimismo", cioè sebbene si trovi in situazioni districate, dalle quali sembrerebbe impossibile uscirne, non fa trasparire neanche in minima parte negatività o pessimismo (quasi come se sapesse di essere il protagonista di un manga).
Erina Nakiri è una ragazza prodigio in cucina che possiede il cosiddetto "Palato Divino", il quale le conferisce la possibilità di riconoscere qualsiasi ingrediente presente all'interno di specifiche pietanze, pure essendo bendata. E' un personaggio estremamente superbo che tenta sempre di distruggere senza pietà tutto ciò che non ritiene necessario per l'accademia, infatti non riconosce il talento di Soma perché di umili origini. Possiede un tale carattere a causa dei pesanti e sbagliati insegnamenti del padre, del quale ha un grande terrore e un enorme rispetto, tanto da assecondare sempre ogni sua decisione.
Megumi Tadokoro, invece, è una ragazza proveniente da una città portuale, la quale ha delle buone doti culinarie ma tende a sminuirle attraverso la sua personalità fragile, timida e introversa (praticamente è l'esatto opposto di Soma). Tuttavia grazie all'influenza del protagonista, riesce ad evolversi sia dal punto di vista caratteriale che culinario.

PARTICOLARITA'
I due elementi che rendono ancora più godibile il manga sono sicuramente le "battaglie culinarie" e il cosiddetto "orgasmo culinario".
Nel primo caso, la Tōtsuki utilizza questo espediente per determinare i cuochi più forti dell'accademia durante specifici eventi (selezioni autunnali), ma vengono sfruttate anche dagli studenti per risolvere divergenze personali tra loro, mettendo anche in palio la loro reputazione o la loro permanenza all'accademia. Solitamente i piatti dei contendenti vengono giudicati da "cinque" o "tre" giudici attraverso un voto numerico oppure si sceglie direttamente il piatto migliore.
Per quanto riguarda il secondo caso, è una trovata geniale che riesce a dare una marcia in più al manga e ad accontentare anche quella fetta di lettori a cui piace il fanservice (oppai e sederi). L'orgasmo culinario è presente in modo particolare durante le battaglie culinarie e consiste nella parziale o completa denudazione da parte dei giudici durante l'assaggio dei piatti presentati dagli studenti a causa del sapore e dell'accostamento sublime e magnifico degli ingredienti.
Esiste una variante della battaglia culinaria, il cosiddetto "Regiment de Cusine", che consiste in una battaglia multipla tra due fazioni, nella quale due o più studenti si sfidano tra di loro in battaglie singole, ma hanno anche la possibilità di aiutare i propri compagni in cucina.
In precedenza si è parlato dei migliori cuochi della Tōtsuki, essi sono riuniti nel "Consiglio dei Dieci", il quale ha un potere così forte e influente, che può rettificare anche le decisioni del direttore dell'accademia, il nonno di Erina, Senzaemon Nakiri.

CONCLUSIONI
Si tratta di un prodotto davvero eccezionale, che merita moltissimo per la storia: lineare, semplice e abbastanza veloce nel suo sviluppo, ma soprattutto per i personaggi, se ne contano decine e decine che hanno una specifica caratterizzazione psicologica nonostante siano pochi importanti ai fini dello svolgimento delle vicende, tuttavia è questo che rende Shokugeki no Soma, oltre al diligente utilizzo del fanservice, un capolavoro!

N.B. Letto primi capitoli del 26esimo volume!


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Slyder

Volumi letti: 15/36 --- Voto 9
"Shokugeki no Soma" è un manga scritto da Yuto Tsukuda e disegnato da Shun Saeki, con la collaborazione della chef Yuki Morisaki, pubblicato su Shonen Jump da ormai tre anni e edito in Italia dalla Goen. Nella primavera del 2015 ha ricevuto un adattamento anime dalla J.C.Staff, disponibile gratuitamente in Italia nel canale youtube di Yamato Animation.

TRAMA
Il manga racconta le vicende di Soma, un ragazzo che ama cucinare e che lavora alla tavola calda di famiglia, dove è solito scontrarsi - e perdere - con il padre per chi cucina il piatto migliore. Un giorno il padre decide di chiudere il negozio per andare a dare una mano a un amico, e manda Soma alla Tootsuki, una scuola giapponese di cucina di fama internazionale, dove l'unica cosa veramente importante è la propria abilità culinaria.
Una trama semplice e che lascia grande libertà, sfruttata a dovere da Tsukuda.
A prima vista si presenterebbe come un manga comico sulla cucina, a sfondo ecchi. Presto si rivelerà, invece, un battle shonen atipico dove i protagonisti non si scontreranno con pugni, calci e tecniche speciali, bensì con la cucina: i pugni diventeranno erbe, il rasengan peperoncini e la sfera genkidama spezie esotiche, tanto da creare degli shokugeki, delle vere e proprie battaglie culinarie, dove i contendenti non si picchieranno con delle padelle, bensì si sfideranno per chi cucinerà il piatto migliore. Per questo si differenzia da Toriko, dove si combatte solo per ottenere gli ingredienti e anche da Bambino!. Infatti, a differenza di questo, "Food Wars" è più user-friendly - mira a un pubblico più ampio - difatti ha un lessico semplice, come vediamo dall'uso limitato di termini tecnici, che nel caso di un loro utilizzo saranno proprio i personaggi a spiegare il loro significato evitando la necessità di fastidiose note.

ANALISI
Spieghiamo ora perché considero Food Wars anche un battle shonen, naturalmente non nel senso letterale del termine - pugni e calci - bensì traslando il suo significato in cucina.
Food Wars si distacca dalle tipiche regole di questo genere, infatti Tsukuda le reinterpreta intelligentemente per realizzare un manga innovativo. Caratteristica del battle shonen è l'avere un protagonista con un sogno. In "Fairy Tail" abbiamo trovare il drago Igneel, in "One Piece" diventare re dei pirati, in "Naruto" diventare Hokage, in "Psyren" sopravvivere, in "Samidare" salvare la terra... Tutti obiettivi difficili, che necessitano di grandi sforzi.
In Food Wars il sogno del nostro Soma è quello di cucinare, con il padre, nella tavola calda di famiglia. Infatti alla cerimonia d'apertura della scuola dirà subito che questo per lui non sarà altro che un trampolino di lancio. Un sogno semplice, normale, che potrebbe avere un qualunque ragazzo, nulla di così lontano da noi ma che lo diventerà con il susseguirsi degli eventi che porterà il giovane Soma ad evolvere, a partire dalla partenza del padre.
Soma si impegna: finite le medie voleva smettere di studiare per dedicarsi esclusivamente alla cucina mentre ora frequente una scuola superiore dove tutto è deciso dalla propria abilità ai fornelli. Conosce amici, rivali, professori, ma una volta in cucina sono tutti uguali: avversari da battere.
Come in ogni battle shonen che si rispetti ci sono gli allenamenti e i power up. Vediamo i ragazzi del dormitorio Stella Polare che si curano persino del prodotto primo della loro cucina, coltivando verdure, allevando polli, tagliando legna per affumicare la carne... Vediamo lo studio di Soma, ma anche degli altri personaggi, riguardo i vari tipi di cucina e i diversi ingredienti per riuscire a creare ogni volta piatti migliori. Invece di evolvere il proprio stile di combattimento, in questo manga si imparano nuove tecniche di preparazione e di cottura, si impara a riconoscere i propri sbagli e a sfruttare i propri errori per migliorarsi. Viene mostrato che per diventare i più forti non basta seguire e imparare gli insegnamenti del maestro, ma occorre osservare le tecniche altrui, imitandole - anzi emulandole - per poi utilizzarle contro loro stessi, creando tecniche personali e innovative, che riflettono la stessa personalità del cuoco.
Come già detto questo è un battle atipico, porta la battaglia dal ring alla cucina, mostrando il frutto del loro studio, delle loro ricerche ma sopratutto della loro abilità, facendo diventare la cucina vera protagonista del fumetto. Le battaglie sono il banco di prova degli studenti, il loro campo di battaglia, il luogo dove si stabilisce la bravura e si risolvono le diatribe. Le battaglie sono decise non solo dall'abilità culinaria ma anche nel saper scegliere gli ingredienti migliori e più adatti per il tipo di sfida. Il vincitore viene stabilito da 5 giudici, aventi ognuno un singolo voto; chi ottiene più voti vince. La bontà del cibo viene rappresentata attraverso il foodgasm, ci cui parlerò più avanti.
Altra differenza dai battle shonen è il ritmo, solitamente questi sono veloci e incalzanti per mantenere sempre viva l'attenzione del lettore. In Food Wars il ritmo è piuttosto lento, ma questo non pregiudica la lettura che risulterà comunque veloce, grazie al fatto che viene mostrato solo il necessario, mostrando così una chiara evoluzione dei personaggi, senza filler ed episodi inutili. Questa lentezza è causata dalle dettagliate descrizioni dei piatti, della loro preparazione, del loro gusto; ci saranno anche riferimenti storici e chimici - che da giocatore di D&D non posso far altro che apprezzare. Queste informazioni, insieme al disegno (si veda il paragrafo dedicato) veramente dettagliato, ci faranno interrompere più volte la lettura per sgranocchiare qualcosa o per pulire l'acquolina che ci scende dalla bocca.

PERSONAGGI
I personaggi sono ben caratterizzati, con una loro psicologia e con dei comportamenti naturali e spontanei. Questi si evolveranno, cambiando il loro modo di pensare e d'agire: ci verrà mostrato, o meglio raccontato, il loro passato, le loro origini, la loro evoluzione e le loro ambizioni.
Altro punto a favore il fatto che i personaggi cucinano piatti che rispecchiano la loro personalità ed esperienza, tanto da guadagnare soprannomi esclusivamente legati alla loro cucina - in questo modo vedremo riflesso l'evoluzione dei personaggi anche nei stessi piatti che cucinano, che si arricchiranno ed evolveranno a loro volta.
Proverò ora a parlarvi dei protagonisti senza fare spoiler.
Iniziamo dal protagonista principale, Yukihira Soma. Questo ragazzo è già un cuoco, al contrario della maggior parte degli studenti della Tootsuki, ha già affrontato innumerevoli battaglie culinarie con il padre - perdendole tutte -, sa cosa vuol dire cucinare bene e in poco tempo, cosa significa fallire, cosa fare nei momenti di massima tensione. Questo lo porta ad essere fin da subito tra i migliori studenti della scuola del suo anno, ma sarà proprio questa forza ad essere talvolta il suo punto debole, trascinandolo in situazioni drammatiche. Col susseguirsi delle vicende Soma perderà più volte e questo è molto importante, perché lui odia perdere, è la cosa che più non sopporta al mondo, nonostante cerchi il più possibile di non darlo a vedere. Questo suo lato lo spingerà ancor di più a cambiare lui e la sua cucina.
Soma è il personaggio fondamentale di Food Wars, su di lui ruota tutta la vicenda e tutti gli altri personaggi. Spesso questo è un difetto perché, concentrandosi solo sul protagonista, gli altri personaggi vengono trattati superficialmente, ma ciò, in Food Wars, non avviene. Infatti Soma esalta questi personaggi e questi a loro volta esaltano Soma, in un rapporto di reciproco supporto, facendo così brillare ogni personaggio - esattamente come accade in cucina, dove si ricerca la combinazione perfetta dei vari ingredienti, in modo tale che nessuno sovrasti l'altro bensì ne esalti sapore e qualità. Ci ritroveremo così davanti a un cast di personaggi carismatici, ognuno ben caratterizzato in maniera differente, con stili di cucina diversi, un proprio passato, una propria evoluzione e cosa più importante, troveremo un ampio parco di ragazze waifu material, e non solo...
Gli altri due personaggi principali sono due di queste ragazze, Nakiri Erina e Tadokoro Megumi.
Erina è l'incarnazione vivente dell'himedere, non solo lei si considera una regina, ma viene considerata tale anche da tutti gli altri personaggi. Questa visione viene inoltre accentuata con il suo soprannome - il palato di Dio' - e dalle frequenti immagini che la rappresentano in tutta la sua regalità. Tutto questo è accompagnato dal suo straordinario talento e abilità in cucina, cucina che riflette questa sua personalità.
Megumi è l'opposto di Erina, una dandere. Lei è timida e paurosa ma dotata di un grandissimo potenziale inespresso, che vedremo iniziare a sbocciare con l'arrivo di Soma.
L'insicurezza di Megumi e l'arroganza di Erina permettono innumerevoli gag comiche con l'orgoglio casareccio di Soma, enfatizzando pregi e difetti di ciascuno.

DISEGNO
Shun Saeki - conosciuto dai buongustai con lo pseudonimo di Tosh - è un disegnatore di hentai. Un disegnatore di hentai - avete capito bene - disegnava, e disegna tutt'ora, hentai: quei fumetti con personaggi molto poco vestiti, che fanno fooly cooly e altre cosacce, vietati ai minori per alcune scene esplicite... Insomma ci siamo capiti.
Questa esperienza gli permette di possedere un'ottima tecnica di disegno, difatti sono di ottima qualità, puliti, precisi, ricchi di dettagli. In particolare i personaggi dotati ciascuno di tratti caratteristici che li rendono unici e differenti, mostrano tutto il suo "bagaglio formativo", enfatizzato in particolar modo nelle scene del foodgasm, di cui parlerò più tardi, dove non commette mai errori sia dal punto di vista registico che anatomico.
Portiamo ora questo discorso al cibo, disegnato con estrema cura, quasi maniacale, tale da far percepire al lettore la consistenza del cibo. E nonostante questa incredibile attenzione per i particolari il disegno è pulito, senza sbavature e con contorni ben distinti.
Non mi stupirei se un giorno decidesse di disegnare una banana che procrea con un fico e ottenere un grande successo per il disegno.

FANSERVICE
Parliamo ora del fanservice.
Premetto, il fanservice non vuol dire unicamente tette e culi. Comprende tutte quelle scelte dell'autore rivolte principalmente a divertire e attirare il lettore. Letteralmente offre un servizio al lettore. Servizio che può essere fatto tramite diversi espedienti. Partiamo da quello classico, il più evidente, il fanservice a sfondo sessuale. In Food Wars è presente con il foodgasm.
Il foodgasm è un viaggio mentale in un mondo fantastico, dove regna spesso la denudazione, un'esplosione del gusto che lacera e distrugge i vestiti. Ma non è come altri manga, dove il fanservice viene buttato lì tanto per vendere, qui è funzionale all'opera stessa, segno di un attento studio.
"Ma come fa il fanservice ad essere funzionale?" mi direste probabilmente - e giustamente - voi ed io sono quei per spiegarvelo. É funzionale perché rappresenta l'estremizzazione del piacere ricavato dal cibo. Quando gustiamo un buon piatto ci viene l'acquolina in bocca, ne desideriamo di più, ci rallegriamo, ci scordiamo delle preoccupazioni. Il foodgasm rappresenta tutti questi fattori uniti tra loro, al loro massimo grado, divertendo e facendo comprendere la qualità, la portata, la grandiosità del piatto. Ricordo inoltre, che sono state rappresentate anche situazioni paradossali, a simboleggiare il suo non essere buono. Inoltre non solo le ragazze vengono svestite, ma anche i ragazzi, così come le persone più anziane, subiranno lo stesso fenomeno - un po' di par condicio finalmente, non vedevo l'ora di vedere dei vecchietti denudati.
Con l'inizio delle battaglie culinarie il foodgasm acquista un nuovo valore.
"Come possiamo rappresentare la vittoria e la sconfitta nelle battaglie culinarie?" si chiedono Tsukuda e Tosh.
Molto semplice, continuando a fare ciò che hanno iniziato. Portare il battle shonen nella cucina, rivoluzionando - e non parodizzando - il genere stesso, ricostruendolo dalle basi affinché sia adatto alle proprie esigenze.
Il foodgasm rappresenta in questa dimensione la sconfitta, l'essere umiliati dal proprio avversario tramite l'orgasmo, come nei tradizionali battle shounen, costretti a piegarci di fronte alla bontà del suo piatto. Il dolore della sconfitta dei tradizionali battle si tramuta nel "piacere" della sconfitta di Food Wars.
Tenete presente bene però che foodgasm non è sempre sinonimo di denudazione, infatti sarà rappresentato anche da metafore che esprimono al meglio le sensazioni che ci provoca il piatto, non solo per quanto riguarda il gusto ma anche per altri sensi.
Altra forma di fanservice sono le citazioni. Anche queste sono studiate - non vengono messe unicamente per divertire il lettore bensì per caratterizzare le varie situazioni, - e contribuiscono a descrivere la situazione. Ad esempio "Rocky Joe", "Gurren Lagann", "JoJo", "Dragon Quest"...

Ora non fraintendetemi, "Food Wars" non è assolutamente un must - sebbene sia un fumetto che adoro - non ha niente che lo renda un'opera eccellente, come può essere "EDEN", "FMA" o "La storia dei tre Adolf", è un semplice manga d'intrattenimento, mira ad interessare e divertire. E lo fa bene - incredibilmente bene - si mantiene sempre su un livello di narrazione semplice ma efficace, senza provare a trasmettere veri ideali, a criticare la società o robe del genere.
Questa è un'altra caratteristica che apprezzo molto, perché evita di dare false speranze al lettore, mostrando una certa premessa ma sviluppando poi la storia seguendo altri argomenti, evitando anche, di arrampicarsi su temi che potrebbe l'autore non essere in grado di affrontare in maniera competente.
Soma parte da una premessa e la rispetta pienamente, usando al meglio ciò che ha disposizione.

NB: La recensione arriva fino all'arco del festival del banchetto lunare.


 5
Akemichan

Volumi letti: 7/36 --- Voto 7
Per "food porn" si intende presentare un piatto sistemato in maniera perfetta, elegante e decorativa. Masterchef è invece un reality show basato su gare di cucina fra cuochi non professionisti, in cui viene mostrato un mucchio di food porn. Se si guarda solo la versione USA, come faccio io, c'è anche Gordon Ramsay che è ottimo per la creazione dei meme, e Bastianich, che fortunatamente quando parla in inglese non sembra un robot.
Questa premessa era assolutamente necessaria per comprendere a pieno che cosa sia Shokugeki no Soma: una sorta di Masterchef in stile shonen manga con un sacco di food porn. Il protagonista, infatti, seguendo il suo sogno di diventare un cuoco migliore di suo padre, si iscrive ad una prestigiosa di cucina dove le regole sono severissime e gli studenti affrontano delle vere e proprie sfide, sia personali sia gli uni contro gli altri con lo scopo di riuscire ad essere promossi. Ovviamente si tratta tutte di sfide di cucina, con tanto food porn in mezzo.
Oltre a questo, infatti, il manga come sostanza ha poco e niente. La storia è quanto più tradizionale ci possa essere, soprattutto all'interno di uno spokon: il protagonista con un sogno che si trova ad affrontare una serie di prove che lo portano a migliorarsi, assieme ad un gruppo di amici che si costruisce pian piano e contro alcuni "avversari" positivi o negativi, che alla fine delle loro sfide di solito imparano qualcosa dalle proprie sconfitte. Anche sul lato personaggi non ci sono particolari guizzi di creatività, sono tutti molto tradizionali e prendono decisamente i vari trope del genere: il protagonista con un grande sogno, ingenuo ma con fiducia nelle sue capacità e fedele ai suoi amici; l'eroina tsundere; la ragazza timida con gli occhiali; l'amico-rivale; e dato che siamo in un manga di cucina non manca quello italiano (che però è trattato con meno stereotipi di quello che potrebbe sembrare, e anche con attenzione agli aspetti della cucina italiana), ecc. C'è qualche gag di tanto in tanto, simpatica, ma nulla che non si sia già visto altrove.
Tuttavia, il manga non cerca di essere più di quello che è; è consapevole di essersi inserito in una strada già battuta e proprio per quello punta tutto sul suo punto di forza, che è appunto la particolarità del tema trattato. La cucina, gli strumenti utilizzati, gli ingredienti, le ricette stesse sono le cose in cui ci si concentra maggiormente e che praticamente rubano quasi la scena ai personaggi. Non so se siano tutte ricette effettive o inventate, ma l'impressione che ne ho avuto leggendo è che comunque ci sia stata una ricerca dietro (che ho percepito nell'interesse per gli ingredienti italiani, gli unici in cui posso dare una vera opinione). Il fatto che la storia sia così semplice e che i personaggi siano talmente comuni da essere familiari permette di affezionarsi alle loro vicende pur consapevoli che non siano né originali né profondi, concentrandosi maggiormente su quello che lo stesso manga mette in evidenza.
Devo anche fare una precisazione: questo manga è classificato come ecchi, quindi qualcuno potrebbe avere l'impressione che la storia risulti essere una scusa per far vedere tette e culi, senza dover quindi concentrarsi su una storia o su personaggi interessanti, ma sarebbe un'impressione sbagliata. Inizialmente, infatti, c'è un po' di fanservice, soprattutto quando le ragazze assaggiano un cibo particolarmente buono e hanno reazioni inconsulte che involvono mostrarle nude o in atteggiamenti equivoci, ma è una cosa che scompare quasi subito. Le reazioni inconsulte, infatti, vengono mostrate anche per i maschi, e diventano sempre più originali, meno concentrati sul corpo della ragazza e più sull'aspetto psicologico che il cibo causa. Intendiamoci, il manga è pieno di belle ragazze maggiorate, ma non c'è questa incredibile attenzione alle loro mutandine o al loro corpo come ci si potrebbe aspettare da com'era iniziato o dalla dicitura iniziale, e non è nemmeno un harem dato che ci sono altrettanti personaggi maschili. Qui l'unico porn è davvero quello sul food.
In ogni caso, le ragazze sono disegnate davvero bene. In generale ho davvero apprezzato i disegni, che sono molto semplici ma puliti, certo un tipo in cui anche i ragazzi hanno forme molto dolci, infantili, ma che io apprezzo. Anche qui, ovviamente, la maggior parte del talento viene usata per il disegno del cibo, e non potrebbe essere altrimenti. Davvero un peccato per il bianco e nero, in questo caso, perché sarebbe bello vederli dal vivo, quei piatti.
In conclusione, non è un manga imperdibile o indimenticabile, ma se vi piacciono gli spokon o non avete paura dei cliché e volete provare qualcosa di curioso riguardo alla cucina (e se vi piace Masterchef!) potreste davvero darci un'occhiata.


 5
Mr Lybra

Volumi letti: 1/36 --- Voto 8
Questo nuovissimo manga è davvero originale. Come tutti gli shonen, tratta di sfide fra adolescenti, ma in questo caso non ci si scazzotta e non si compete in nessuna disciplina sportiva, bensì... ci si sfida in cucina!
Souma è un ragazzo di quindici anni che lavora nel ristorante di suo padre, fino a quando questi non decide di andare a lavorare all'estero. Prima di partire, però, iscrive il figlio nella più dura scuola di cucina del Giappone, dove solo uno studente su dieci resta promosso.
Soma accetta la decisione del padre per dimostrargli tutto il suo valore culinario e da lì iniziano gli shokugeki, ovvero le sfide, contro gli altri studenti dell'accademia.
Ciò che mi ha colpito sin dalle prime vignette è la grafica. Penso di non aver mai letto un manga disegnato con così tanta cura. Ombre, luci, retini, tutto rasenta la perfezione. I piatti fanno venir fame solo a vederli! Nel complesso è un manga che è iniziato bene ed ha tutto il potenziale per diventare di prima linea. Le speranze e le aspettative che riponiamo in Yuuto Tsukuda e Shun Saeki sono davvero alte.