Tutor Hitman Reborn!
Il mio shounen preferito in assoluto, peccato sia davvero poco conosciuto. Non gli trovo un solo difetto. Ha comicità, serietà, azione, dinamiche assurde, introspezione e sviluppo dei personaggi.
Ogni momento ti tiene con il fiato sospeso; è una serie davvero speciale che mi ha fatto subito innamorare. Non è il classico shounen di combattimenti, sa davvero catturarti del tutto e non è mai prevedibile.
Tiene sempre sulle spine, sempre con il fiato sospeso per sapere come va a finire. Tsuna e compagni cresconoe maturano piano piano, prendendo consapevolezza di sè stessi e di cosa vanno incontro. Il finale è assolutamente atipico per uno shounen.
E' una delle serie più belle, dinamiche e coinvolgente mai viste. GRAZIE AMANO SENSEI
Ogni momento ti tiene con il fiato sospeso; è una serie davvero speciale che mi ha fatto subito innamorare. Non è il classico shounen di combattimenti, sa davvero catturarti del tutto e non è mai prevedibile.
Tiene sempre sulle spine, sempre con il fiato sospeso per sapere come va a finire. Tsuna e compagni cresconoe maturano piano piano, prendendo consapevolezza di sè stessi e di cosa vanno incontro. Il finale è assolutamente atipico per uno shounen.
E' una delle serie più belle, dinamiche e coinvolgente mai viste. GRAZIE AMANO SENSEI
<b>ATTENZIONE: contiene spoiler.</b>
Un tempo, anche "Reborn" era riuscito ad appassionarmi, con il suo incipit molto particolare, i personaggi che si propongono come piuttosto simpatici e divertenti, per quanto già visti, per la maggior parte e la scorrevolezza delle vicende, molto simpatiche. Tuttavia, col tempo, ho cambiato opinione, trovandomi a riesaminare i vari elementi di questo manga. Senza dubbio, come già detto, ci troviamo davanti ad un'opera senza pretese e senza temi eccessivi perché, ovviamente, la mafia viene trattata in maniera piuttosto infantile. E questo potrebbe anche essere un elemento originale, simpatico, se solo, poi, il manga, dopo i primi cinquanta capitoli, abbastanza noiosi ma, comunque, simpatici e che ti spingono a continuare, non si trasformasse in un vero e proprio shounen. Per fortuna, lo stravolgimento, almeno a mio parere, non si nota troppo. Il problema, fondamentalmente, viene dal modo in cui i personaggi combattono, a mio parere fuori luogo (mafiosi che combattono con anelli, gioielli, box e animali?) rispetto all'ambientazione, che ricordo essere "realistica". Questi elementi, tuttavia, potrebbero pure passare inosservati, se non fosse per la completa mancanza di trama. Insomma, in ogni saga c'è sempre qualcuno che ha rivendicazioni contro la Famiglia, il boss e chicchessia. Il concetto di "guardiano" in un altro contesto sarebbe simpatico e significativo, messo anche assieme alle varie correlazioni con gli elementi naturali che, a loro tempo, ho gradito, sebbene, in un contesto del genere, sfigurino terribilmente. Non ho problemi con le opere poco realistiche, perché altrimenti non starei qui a leggere questo tipo di fumetto giapponese.
L'autrice, improvvisamente, comincia a tirar fuori di tutto e di più dal "cappello", incluse delle "dimensioni parallele" (quando l'ho letto, credo di essere scoppiato a ridere fragorosamente, anche quando amavo alla follia questo manga) e altre cappellate varie che, a mio parere, poteva proprio evitarsi. Personaggi che finiscono in coma da cui guariscono rapidamente e tornano in forma, pronti a dare e a prendere mazzate, cattivi che, alla fine, diventano un supporto per i protagonisti, corporazioni come le "Cervello" su cui proprio non viene spiegato niente... Ma, devo dire, ci sono anche personaggi secondari positivi, ben fatti e pensati e che, in una vicenda del genere, non stonano, contrariamente alle aspettative. Personalmente, devo dire che un finale ben fatto avrebbe potuto risollevare di parecchio questo manga: insomma, un finale "serioso" con i personaggi dopo un timeskip, il protagonista Boss di una vera e propria famiglia mafiosa e il passato, fatto di giochi, amicizia e compagnia, lasciato alle spalle. Ecco, forse chiedo troppo, ma a mio parere sarebbe stato piuttosto significativo. E invece?
Il nulla.
Tsunayoshi Sawada, il protagonista, inetto, dopo tutto quello che ha passato per difendere l'onore della sua "famiglia", decide di non diventare Vongola Decimo, ma Neo-Vongola Primo.
E quindi? Qualcuno potrebbe dire che è carino il fatto che abbia deciso, insomma, di rimanere fedele alle sue scelte, ma, guardando lo schema che segue il manga, i fatti diventano piuttosto forzati ed incoerenti.
Tutto sommato, esistono shounen fatti decisamente peggio di "Reborn", quindi non voglio dargli meno di cinque, ad essere oggettivo, sebbene io non trovi giusto che abbia e conservi una media così alta.
Un manga che, insomma, non riesce ad avere dei combattimenti che emozionino e che prendono per davvero e che, dunque, distolgano anche dalla mancanza di una vera e propria trama di fondo, come invece fanno altri titoli come "Bleach".
Tuttavia, non vi sconsiglio di leggere "Reborn": fatelo, anzi, ma non compratelo, perché, a mio parere, non ne vale la pena. Se volete divertirvi, sorridere e leggere un'opera molto, molto scorrevole, questo shonen fa per voi. Io non credo che il problema sia come viene trattata la mafia perché, essendo un manga comico, almeno inizialmente, ci si potrebbe aspettare di tutto, ma che, a mancare, siano degli elementi piuttosto importanti per una produzione del genere. Comunque sia, l'autrice ha un tratto che mi è sempre piaciuto molto, sebbene risulti essere piuttosto confusionario quando ci sono dei combattimenti in corso.
Un'occasione sprecata.
Un tempo, anche "Reborn" era riuscito ad appassionarmi, con il suo incipit molto particolare, i personaggi che si propongono come piuttosto simpatici e divertenti, per quanto già visti, per la maggior parte e la scorrevolezza delle vicende, molto simpatiche. Tuttavia, col tempo, ho cambiato opinione, trovandomi a riesaminare i vari elementi di questo manga. Senza dubbio, come già detto, ci troviamo davanti ad un'opera senza pretese e senza temi eccessivi perché, ovviamente, la mafia viene trattata in maniera piuttosto infantile. E questo potrebbe anche essere un elemento originale, simpatico, se solo, poi, il manga, dopo i primi cinquanta capitoli, abbastanza noiosi ma, comunque, simpatici e che ti spingono a continuare, non si trasformasse in un vero e proprio shounen. Per fortuna, lo stravolgimento, almeno a mio parere, non si nota troppo. Il problema, fondamentalmente, viene dal modo in cui i personaggi combattono, a mio parere fuori luogo (mafiosi che combattono con anelli, gioielli, box e animali?) rispetto all'ambientazione, che ricordo essere "realistica". Questi elementi, tuttavia, potrebbero pure passare inosservati, se non fosse per la completa mancanza di trama. Insomma, in ogni saga c'è sempre qualcuno che ha rivendicazioni contro la Famiglia, il boss e chicchessia. Il concetto di "guardiano" in un altro contesto sarebbe simpatico e significativo, messo anche assieme alle varie correlazioni con gli elementi naturali che, a loro tempo, ho gradito, sebbene, in un contesto del genere, sfigurino terribilmente. Non ho problemi con le opere poco realistiche, perché altrimenti non starei qui a leggere questo tipo di fumetto giapponese.
L'autrice, improvvisamente, comincia a tirar fuori di tutto e di più dal "cappello", incluse delle "dimensioni parallele" (quando l'ho letto, credo di essere scoppiato a ridere fragorosamente, anche quando amavo alla follia questo manga) e altre cappellate varie che, a mio parere, poteva proprio evitarsi. Personaggi che finiscono in coma da cui guariscono rapidamente e tornano in forma, pronti a dare e a prendere mazzate, cattivi che, alla fine, diventano un supporto per i protagonisti, corporazioni come le "Cervello" su cui proprio non viene spiegato niente... Ma, devo dire, ci sono anche personaggi secondari positivi, ben fatti e pensati e che, in una vicenda del genere, non stonano, contrariamente alle aspettative. Personalmente, devo dire che un finale ben fatto avrebbe potuto risollevare di parecchio questo manga: insomma, un finale "serioso" con i personaggi dopo un timeskip, il protagonista Boss di una vera e propria famiglia mafiosa e il passato, fatto di giochi, amicizia e compagnia, lasciato alle spalle. Ecco, forse chiedo troppo, ma a mio parere sarebbe stato piuttosto significativo. E invece?
Il nulla.
Tsunayoshi Sawada, il protagonista, inetto, dopo tutto quello che ha passato per difendere l'onore della sua "famiglia", decide di non diventare Vongola Decimo, ma Neo-Vongola Primo.
E quindi? Qualcuno potrebbe dire che è carino il fatto che abbia deciso, insomma, di rimanere fedele alle sue scelte, ma, guardando lo schema che segue il manga, i fatti diventano piuttosto forzati ed incoerenti.
Tutto sommato, esistono shounen fatti decisamente peggio di "Reborn", quindi non voglio dargli meno di cinque, ad essere oggettivo, sebbene io non trovi giusto che abbia e conservi una media così alta.
Un manga che, insomma, non riesce ad avere dei combattimenti che emozionino e che prendono per davvero e che, dunque, distolgano anche dalla mancanza di una vera e propria trama di fondo, come invece fanno altri titoli come "Bleach".
Tuttavia, non vi sconsiglio di leggere "Reborn": fatelo, anzi, ma non compratelo, perché, a mio parere, non ne vale la pena. Se volete divertirvi, sorridere e leggere un'opera molto, molto scorrevole, questo shonen fa per voi. Io non credo che il problema sia come viene trattata la mafia perché, essendo un manga comico, almeno inizialmente, ci si potrebbe aspettare di tutto, ma che, a mancare, siano degli elementi piuttosto importanti per una produzione del genere. Comunque sia, l'autrice ha un tratto che mi è sempre piaciuto molto, sebbene risulti essere piuttosto confusionario quando ci sono dei combattimenti in corso.
Un'occasione sprecata.
Appena conclusa la lettura di Tutor Hitman Reborn ho pensato che probabilmente è uno dei manga più sottovalutati di sempre, a mio modestissimo parere. Vedo spesso elogiati tanti shonen che secondo me sono di un livello inferiore, mentre si dovrebbe parlare (e consigliare) più spesso di questo manga. Come battle shonen è davvero sopra la media: gli scontri sono molto ben fatti e appassionanti, con tecniche di combattimento varie e ben rappresentate. I personaggi sono ben caratterizzati, e ci si affeziona facilmente a tutti, protagonisti e non.
La trama è semplice, ma molto appassionante, ben raccontata, con qualche colpo di scena niente male, e con quei due o tre misteri che mantengono viva l'attenzione. Un plauso va fatto poi alla caratterizzazione di Tsuna, il protagonista, che ho trovato molto lontano dai canoni tipici dello shonen. Non è il classico eroe dal cuore puro e ingenuo come lo possono essere Goku, Rufy o Naruto, non è un teppista, non ha un grande sogno, non ci sono profezie o cose così. È un ragazzino imbranato, con mille difetti, fifone, sfigato, che odia combattere e che si ritroverà suo malgrado coinvolto negli eventi. Eventi che però lo porteranno a farsi degli amici, e sarà solo per proteggere loro che combatterà, nonostante nel frattempo cerchi costantemente una scappatoia per riprendere a vivere insieme a tutti loro una vita tranquilla, senza pericoli o avventure.
Graficamente il tratto di Akira Amano è uno dei più belli che ho visto sul Jump: dal design dei personaggi alla rappresentazione delle scene di lotta è un piacere per gli occhi.
Quindi mi rivolgo a tutti gli indecisi e a chi lo ha droppato dopo pochi volumi: date una possibilità a questo shonen, ci mette un pò ad ingranare, ma intrattiene alla grande, e se siete amanti dei combattimenti questi sono tra i più avvincenti che si possano trovare.
La trama è semplice, ma molto appassionante, ben raccontata, con qualche colpo di scena niente male, e con quei due o tre misteri che mantengono viva l'attenzione. Un plauso va fatto poi alla caratterizzazione di Tsuna, il protagonista, che ho trovato molto lontano dai canoni tipici dello shonen. Non è il classico eroe dal cuore puro e ingenuo come lo possono essere Goku, Rufy o Naruto, non è un teppista, non ha un grande sogno, non ci sono profezie o cose così. È un ragazzino imbranato, con mille difetti, fifone, sfigato, che odia combattere e che si ritroverà suo malgrado coinvolto negli eventi. Eventi che però lo porteranno a farsi degli amici, e sarà solo per proteggere loro che combatterà, nonostante nel frattempo cerchi costantemente una scappatoia per riprendere a vivere insieme a tutti loro una vita tranquilla, senza pericoli o avventure.
Graficamente il tratto di Akira Amano è uno dei più belli che ho visto sul Jump: dal design dei personaggi alla rappresentazione delle scene di lotta è un piacere per gli occhi.
Quindi mi rivolgo a tutti gli indecisi e a chi lo ha droppato dopo pochi volumi: date una possibilità a questo shonen, ci mette un pò ad ingranare, ma intrattiene alla grande, e se siete amanti dei combattimenti questi sono tra i più avvincenti che si possano trovare.
Non ha mai indagato a riguardo, ma sono molte le volte in cui Tsunayoshi Sawada, ribattezzato dai suoi compagni Imbrana-Tsuna, ha pensato di essere cugino di quel famoso sfortunello di Paperopoli. Se punti su di lui per vincere una partita stai sicuro che perderai; se ti aspetti che vada bene a un esame stai certo che lo sbaglierà; se imbraccia lo spazzolone delle pulizie convinciti che rovescerà il secchio con l'acqua allagando il pavimento; se credi che abbia successo con le donne dimenticatelo, perché non riesce a farsi un amico, figuriamoci una fidanzata! In pratica la dea bendata gli ha fatto marameo alla nascita, privandolo della fantomatica camicia. Il picco della sfiga, però, lo ha raggiunto quando un poppante col ciuccio al collo minaccia la sua vita con un fucile di precisione, salutando più o meno così: "Ciaoss! Sono Reborn, l'insegnante privato. Il mio vero compito è fare di te un boss della mafia".
Cosa centrasse un imbranato come lui con la mafia Tsuna non lo capiva, a conti fatti non sapeva nemmeno cosa volesse significare mafia. Per quello che conosceva del bambino - cioè nulla! -, Reborn poteva essere semplicemente affetto da un'anticipata sindrome di chūnibyō. Pigro fin nel midollo, si lascia coinvolgere dalle iniziative mortalmente affascinanti del suo tutor senza battere colpo, e si ritrova catapultato in universo dove il buongiorno è un "T'ammazzo!". In definitiva la sua vita diviene un caos di gente stramba, armi da fuoco, anelli, fiamme, salti temporali, vendette, guerre di successione, bambini impertinenti, bombaroli, spadaccini, mucche, ananas... tutto quello che nel gonnellino di Eta Beta ci si può infilare, ma soprattutto tanti tanti amici e tante, tante risate.
La storia di Tutor Hitman Reborn!, opera in 42 tankobon scritta e disegnata dalla fumettista Akira Amano, è divisa in saghe, più o meno lunghe, come ogni battle shōnen che si rispetti e che abbia all'attivo più di un tot di volumi. Personalmente le ho trovate tutte molto valide e interessanti, sebbene il nocciolo di ogni arco narrativo fossero i combattimenti, ai quali è dedicata buona parte del manga. Se da un lato questo potrebbe rappresentare per molti un freno, dall'altro è convincente il modo con cui le battaglie vengono portate avanti. Come in una caccia al tesoro, Tsuna guadagna sempre qualcosa dalla vittoria ma anche dalla sconfitta, acquisisce conoscenze sui Vongola e sul loro passato, trova nuovi amici e quindi nuovi membri della famiglia, nuove tecniche e nuovi accessori, che non verranno mai messi da parte o utilizzati solo in una saga, ma saranno una costante presenza all'interno della trama, il cui filo il lettore deve sempre tenere legato al dito.
I primi 7 volumi, però, sono estremamente diversi dal resto e, più che in stile battle shōnen, sono disegnati con l'intento di realizzare un manga comico. Hanno infatti una divisione in capitoli autoconclusivi e puntano molto sulla presentazione dei personaggi. Sotto un certo punto di vista sono utili, perché permettono al lettore di familiarizzare col cast in maniera scherzosa; da un'altra ottica, sembrano un esperimento fallito e cambiato in corso d'opera per poter continuare la pubblicazione. Se Akira Amano li abbia scritti con cognizione di causa oppure sia stata obbligata dall'editor resta un mistero per me, sta di fatto che dal volume 8 c'è un brusco cambio di genere che non si può far a meno di notare. Tuttavia, è apprezzabile lo sforzo dell'autrice di inquadrare alcuni personaggi presentati a tempo perso - o almeno così sembrava - come chiave di risoluzione di intere saghe, tramutandoli da comparse a deus ex machina.
In ogni arco Tsuna e compagni compiono un power up, ma fortunatamente non sono solo i poteri a crescere, ma anche la loro personalità e spessore. Certamente del ragazzino frignone che si piange addosso e ha paura di fare il primo passo Tsuna non perderà tutto, perché «chi nasce tondo non muore quadrato», e anzi conserverà il suo carattere indeciso e la sua inettitudine alla vita fino alla fine. Tuttavia, se nel primo capitolo si affanna nell'assurdità del mondo iniziatogli da Reborn come un novello Shinji Ikari di fronte all'EVA 01, col passare del tempo, incontrando nuove persone, affrontando battaglie su battaglie, intraprende una sfida contro se stesso e i suoi limiti fino a divenire una persona degna di rispetto, che nella sua essenza di "animaletto", come lo chiama il presidente del comitato disciplinare Hibari, nasconde un animo infiammato. Grazie a Reborn, il concetto che «nella botte piccola c'è il vino buono» incontra uno dei suoi modelli più puri.
Tutor Hitman Reborn! presenta una visione della mafia italiana molto particolare, che non assomiglia nemmeno lontanamente a ciò che ci viene mostrato oggigiorno. Potrei osare dicendo che quella dell'Amano è una sorta di "mafia del Mulino Bianco". Non è la prima volta che i giapponesi interpretano la malavita organizzata in maniera positiva, un nucleo di persone che, prescindendo i vincoli di sangue e riunendo membri di diversa estrazione sociale e con talenti differenti, inneggia al grande valore della famiglia ma anche una struttura gerarchica dove c'è rispetto per gli anziani e le tradizioni, i cui componenti si proteggono a vicenda e lottano l'uno per l'altro, hanno uno spirito comune e conservano il senso di appartenenza nel bene e nel male, e che soprattutto difendono il regolare svolgimento del mondo. Tutto ciò cozza in pieno col presente che gli italiani vivono, dove Cosa Nostra arriva ovunque e ovunque passa arraffa e fa terra bruciata e più che salvare la natura la inquina e più che salvare l'uomo lo uccide e più che salvare il popolo salva se stessa. A me invece piace paragonare Tutor Hitman Reborn! non alla mafia tout court piuttosto alla parodia del telefilm di "Gomorra", la cui frase "Biv aggia capì s' m' pozz' fidà e te" ormai la recitano anche le mamme quando danno il biberon al figlio. L'intento satirico alla base dei due prodotti è lo stesso: attraverso lo scimmiottamento della corruzione, della violenza, dei soldi sporchi, del contrabbando, della morte su commissione, dello scardinamento dei capisaldi con sfottò e macchiette, con citazioni da manuale tramutate in sketch, il mito perde di efficacia. Per ammazzare la convinzione non c'è cosa migliore della risata, perché è quando ride che l'uomo sente di poter annientare il male. L'utopia racchiusa nella famiglia Vongola, composta da ragazzini istintivi, che credono nei valori, fondamentalmente buoni come il pane, che impugnano le armi con riverenza quasi fossero compagne di viaggio e puntano al miglioramento di sé per il miglioramento del mondo, innesca il desiderio di avere a capo delle famiglie malavitose una persona come Tsuna, che rispetta la vita, che ama i suoi amici, che accarezza il fiore e calpesta il veleno che lo fa appassire, che non sopporta lo stare al potere ma col potere che gli viene dal di dentro coccola i suoi cari con tanto amore, che infonde la stessa fiducia che provi nel momento in cui guardi il firmamento e la consapevolezza di avere un cielo uguale per tutti a coprirti il capo ti inonda il cuore di serenità.
Akira Amano è famosa per lo splendore dei suoi disegni, e i volti dei suoi personaggi potrebbero istituire una nuova unità di misura per la bellezza. D'altronde non l'avrebbero scelta per la realizzazione del character design di "Psycho-Pass" se non avesse avuto un suo perché! È pur vero che i primi volumi hanno un tratto più grezzo e meno lineare, ma con l'andare avanti della serie l'autrice è migliorata e di molto. Il primo Tsuna deve aver partecipato a "Il brutto anatroccolo" perché nel 42° numero è divenuto kakkoii, altrimenti, a furia di beccare pugni in faccia e finire in ospedale, qualche chirurgo deve avergli cambiato i connotati. La bellezza del chara design e i rapporti d'amicizia «alla giapponese», hanno spianato la strada alle fangirl, anche in accoppiate improbabili; a dispetto di ciò, il fanservice è relativo, c'è solo se lo si vuole realmente vedere, ma è bene sottolinearlo perché quando ci sono bishōnen lo spettro dello "yaoi!!!ONE!!11!!" è sempre dietro l'angolo. Del resto l'Amano non si sofferma sul creare situazioni ambigue, ma approfondisce la consistenza del legame che i personaggi hanno e che le permette così di dar vita al suo ideale di amicizia.
L'edizione italiana è stata un parto plurigemellare. Prima nelle mani "zombificanti" della ormai defunta Planeta DeAgostini, è stato soltanto col passaggio alla Starcomics, che ha attuato negli ultimi anni un piano di resurrezione di titoli ormai lost in action, che Tutor Hitman Reborn! trova una traduzione decente, senza errori e codici numerici inseriti random nei balloon, un prezzo accessibile e una mensilità degna per un manga già concluso e con la sua fama. Soprattutto riesce a superare la soglia del fantomatico 18° volume, dove per diverso tempo la storia è rimasta sospesa in Italia a causa del fallimento della precedente casa editrice. L'esperimento, inoltre, di pubblicare contemporaneamente i volumi 1 e 19, 2 e 20, 3 e 21 ecc., andando incontro anche ai fan bloccati nella Stanza dello spirito e del tempo, è stato ben accolto e penso possa definirsi più che riuscito.
Tutor Hitman Reborn! è come un proiettile sparato dal più astuto killer: ha la stessa velocità ed efficacia di un'arma che ti colpisce dritta al cuore. Cliffhanger, comicità da crampi allo stomaco, combattimenti mozzafiato che ti incollano alla pagina, archi narrativi che si concludono nell'inizio di altri togliendo il respiro e lasciando un senso di soddisfazione, personaggi divertenti, mai scontati, dinamici, che ti sorprendono in continuazione e ti permettono di crescere in loro compagnia. È una dose per endovena di fiducia in se stessi, o meglio ancora di "coraggio di morire". Perciò con Tsuna e Reborn "re-si-sti!", non lasciarti abbattere dalle difficoltà, non crogiolarti nei tuoi difetti, impegnati a crescere, lotta per chi ami, vivi la vita "al massimo!", fino in fondo, fino alla fine. Come se ogni giorno fosse l'ultimo.
Cosa centrasse un imbranato come lui con la mafia Tsuna non lo capiva, a conti fatti non sapeva nemmeno cosa volesse significare mafia. Per quello che conosceva del bambino - cioè nulla! -, Reborn poteva essere semplicemente affetto da un'anticipata sindrome di chūnibyō. Pigro fin nel midollo, si lascia coinvolgere dalle iniziative mortalmente affascinanti del suo tutor senza battere colpo, e si ritrova catapultato in universo dove il buongiorno è un "T'ammazzo!". In definitiva la sua vita diviene un caos di gente stramba, armi da fuoco, anelli, fiamme, salti temporali, vendette, guerre di successione, bambini impertinenti, bombaroli, spadaccini, mucche, ananas... tutto quello che nel gonnellino di Eta Beta ci si può infilare, ma soprattutto tanti tanti amici e tante, tante risate.
La storia di Tutor Hitman Reborn!, opera in 42 tankobon scritta e disegnata dalla fumettista Akira Amano, è divisa in saghe, più o meno lunghe, come ogni battle shōnen che si rispetti e che abbia all'attivo più di un tot di volumi. Personalmente le ho trovate tutte molto valide e interessanti, sebbene il nocciolo di ogni arco narrativo fossero i combattimenti, ai quali è dedicata buona parte del manga. Se da un lato questo potrebbe rappresentare per molti un freno, dall'altro è convincente il modo con cui le battaglie vengono portate avanti. Come in una caccia al tesoro, Tsuna guadagna sempre qualcosa dalla vittoria ma anche dalla sconfitta, acquisisce conoscenze sui Vongola e sul loro passato, trova nuovi amici e quindi nuovi membri della famiglia, nuove tecniche e nuovi accessori, che non verranno mai messi da parte o utilizzati solo in una saga, ma saranno una costante presenza all'interno della trama, il cui filo il lettore deve sempre tenere legato al dito.
I primi 7 volumi, però, sono estremamente diversi dal resto e, più che in stile battle shōnen, sono disegnati con l'intento di realizzare un manga comico. Hanno infatti una divisione in capitoli autoconclusivi e puntano molto sulla presentazione dei personaggi. Sotto un certo punto di vista sono utili, perché permettono al lettore di familiarizzare col cast in maniera scherzosa; da un'altra ottica, sembrano un esperimento fallito e cambiato in corso d'opera per poter continuare la pubblicazione. Se Akira Amano li abbia scritti con cognizione di causa oppure sia stata obbligata dall'editor resta un mistero per me, sta di fatto che dal volume 8 c'è un brusco cambio di genere che non si può far a meno di notare. Tuttavia, è apprezzabile lo sforzo dell'autrice di inquadrare alcuni personaggi presentati a tempo perso - o almeno così sembrava - come chiave di risoluzione di intere saghe, tramutandoli da comparse a deus ex machina.
In ogni arco Tsuna e compagni compiono un power up, ma fortunatamente non sono solo i poteri a crescere, ma anche la loro personalità e spessore. Certamente del ragazzino frignone che si piange addosso e ha paura di fare il primo passo Tsuna non perderà tutto, perché «chi nasce tondo non muore quadrato», e anzi conserverà il suo carattere indeciso e la sua inettitudine alla vita fino alla fine. Tuttavia, se nel primo capitolo si affanna nell'assurdità del mondo iniziatogli da Reborn come un novello Shinji Ikari di fronte all'EVA 01, col passare del tempo, incontrando nuove persone, affrontando battaglie su battaglie, intraprende una sfida contro se stesso e i suoi limiti fino a divenire una persona degna di rispetto, che nella sua essenza di "animaletto", come lo chiama il presidente del comitato disciplinare Hibari, nasconde un animo infiammato. Grazie a Reborn, il concetto che «nella botte piccola c'è il vino buono» incontra uno dei suoi modelli più puri.
Tutor Hitman Reborn! presenta una visione della mafia italiana molto particolare, che non assomiglia nemmeno lontanamente a ciò che ci viene mostrato oggigiorno. Potrei osare dicendo che quella dell'Amano è una sorta di "mafia del Mulino Bianco". Non è la prima volta che i giapponesi interpretano la malavita organizzata in maniera positiva, un nucleo di persone che, prescindendo i vincoli di sangue e riunendo membri di diversa estrazione sociale e con talenti differenti, inneggia al grande valore della famiglia ma anche una struttura gerarchica dove c'è rispetto per gli anziani e le tradizioni, i cui componenti si proteggono a vicenda e lottano l'uno per l'altro, hanno uno spirito comune e conservano il senso di appartenenza nel bene e nel male, e che soprattutto difendono il regolare svolgimento del mondo. Tutto ciò cozza in pieno col presente che gli italiani vivono, dove Cosa Nostra arriva ovunque e ovunque passa arraffa e fa terra bruciata e più che salvare la natura la inquina e più che salvare l'uomo lo uccide e più che salvare il popolo salva se stessa. A me invece piace paragonare Tutor Hitman Reborn! non alla mafia tout court piuttosto alla parodia del telefilm di "Gomorra", la cui frase "Biv aggia capì s' m' pozz' fidà e te" ormai la recitano anche le mamme quando danno il biberon al figlio. L'intento satirico alla base dei due prodotti è lo stesso: attraverso lo scimmiottamento della corruzione, della violenza, dei soldi sporchi, del contrabbando, della morte su commissione, dello scardinamento dei capisaldi con sfottò e macchiette, con citazioni da manuale tramutate in sketch, il mito perde di efficacia. Per ammazzare la convinzione non c'è cosa migliore della risata, perché è quando ride che l'uomo sente di poter annientare il male. L'utopia racchiusa nella famiglia Vongola, composta da ragazzini istintivi, che credono nei valori, fondamentalmente buoni come il pane, che impugnano le armi con riverenza quasi fossero compagne di viaggio e puntano al miglioramento di sé per il miglioramento del mondo, innesca il desiderio di avere a capo delle famiglie malavitose una persona come Tsuna, che rispetta la vita, che ama i suoi amici, che accarezza il fiore e calpesta il veleno che lo fa appassire, che non sopporta lo stare al potere ma col potere che gli viene dal di dentro coccola i suoi cari con tanto amore, che infonde la stessa fiducia che provi nel momento in cui guardi il firmamento e la consapevolezza di avere un cielo uguale per tutti a coprirti il capo ti inonda il cuore di serenità.
Akira Amano è famosa per lo splendore dei suoi disegni, e i volti dei suoi personaggi potrebbero istituire una nuova unità di misura per la bellezza. D'altronde non l'avrebbero scelta per la realizzazione del character design di "Psycho-Pass" se non avesse avuto un suo perché! È pur vero che i primi volumi hanno un tratto più grezzo e meno lineare, ma con l'andare avanti della serie l'autrice è migliorata e di molto. Il primo Tsuna deve aver partecipato a "Il brutto anatroccolo" perché nel 42° numero è divenuto kakkoii, altrimenti, a furia di beccare pugni in faccia e finire in ospedale, qualche chirurgo deve avergli cambiato i connotati. La bellezza del chara design e i rapporti d'amicizia «alla giapponese», hanno spianato la strada alle fangirl, anche in accoppiate improbabili; a dispetto di ciò, il fanservice è relativo, c'è solo se lo si vuole realmente vedere, ma è bene sottolinearlo perché quando ci sono bishōnen lo spettro dello "yaoi!!!ONE!!11!!" è sempre dietro l'angolo. Del resto l'Amano non si sofferma sul creare situazioni ambigue, ma approfondisce la consistenza del legame che i personaggi hanno e che le permette così di dar vita al suo ideale di amicizia.
L'edizione italiana è stata un parto plurigemellare. Prima nelle mani "zombificanti" della ormai defunta Planeta DeAgostini, è stato soltanto col passaggio alla Starcomics, che ha attuato negli ultimi anni un piano di resurrezione di titoli ormai lost in action, che Tutor Hitman Reborn! trova una traduzione decente, senza errori e codici numerici inseriti random nei balloon, un prezzo accessibile e una mensilità degna per un manga già concluso e con la sua fama. Soprattutto riesce a superare la soglia del fantomatico 18° volume, dove per diverso tempo la storia è rimasta sospesa in Italia a causa del fallimento della precedente casa editrice. L'esperimento, inoltre, di pubblicare contemporaneamente i volumi 1 e 19, 2 e 20, 3 e 21 ecc., andando incontro anche ai fan bloccati nella Stanza dello spirito e del tempo, è stato ben accolto e penso possa definirsi più che riuscito.
Tutor Hitman Reborn! è come un proiettile sparato dal più astuto killer: ha la stessa velocità ed efficacia di un'arma che ti colpisce dritta al cuore. Cliffhanger, comicità da crampi allo stomaco, combattimenti mozzafiato che ti incollano alla pagina, archi narrativi che si concludono nell'inizio di altri togliendo il respiro e lasciando un senso di soddisfazione, personaggi divertenti, mai scontati, dinamici, che ti sorprendono in continuazione e ti permettono di crescere in loro compagnia. È una dose per endovena di fiducia in se stessi, o meglio ancora di "coraggio di morire". Perciò con Tsuna e Reborn "re-si-sti!", non lasciarti abbattere dalle difficoltà, non crogiolarti nei tuoi difetti, impegnati a crescere, lotta per chi ami, vivi la vita "al massimo!", fino in fondo, fino alla fine. Come se ogni giorno fosse l'ultimo.
Riuscire ad essere originali oggigiorno con un manga Shonen ricco di azione è veramente molto difficile. Servono personaggi con un carisma non indifferente, una trama particolare ed un'inventiva geniale da parte dell'autore. In questo caso autrice, Akira Amano, che ha conquistato le luci della ribalta grazie proprio a Tutor Hitman Reborn. Spiegare il motivo per cui questo manga abbia avuto successo rispetto ad altri obiettivamente è difficile in quanto sinceramente non ho trovato nessuna delle condizioni di cui sopra.
Tsunayoshi Sawada (detto Tsuna) è un ragazzo impacciato, timido, e non ha l'aria certamente del classico ragazzo capace di fare grandi cose nella vita. Un giorno appare una sorta di piccolo sicario della Mafia, Reborn, il quale è stato inviato dalla "Famiglia Vongola" per istruire ed allenarlo in quanto erede, a sua insaputa, del capostipite della Famiglia.
Inizialmente il manga tarda e non poco a decollare. Ci vogliono circa una decina di volumi con capitoli episodici, dove pian piano vengono presentati coloro che poi saranno compagni di avventura di Tsuna. Si pone tutto sotto il profilo goliardico e sotto forma di gag che onestamente non fanno sorridere ma intrattengono e basta. Ho trovato sinceramente difficile arrivare sin qui, ma ero consapevole del fatto che successivamente si sarebbe stesa una trama più orizzontale e duratura nel tempo, e comunque la fama e le reazioni del pubblico mi spingevano a continuare.
La trama arriva (o insieme di trame se lo vogliamo suddividere in saghe), l'evoluzione pure, al punto che l'apice per gusti personali è immediatamente dopo le varie presentazioni. Il problema di base è che difficilmente cattura, portando il lettore a leggere, leggere, leggere senza però rimanere attratto dall'opera. Il classico manga né carne né pesce. I personaggi chiave non si ammirano, anzi; personalmente provo persino antipatia verso Reborn, ed a partire da Tsuna e gli altri protagonisti sanno tutto di già visto o letto. Passata la metà del manga il riassunto si potrebbe scrivere in pochissime righe.
Ho apprezzato i combattimenti corpo a corpo e soprattutto i disegni, sempre ben curati e comprensibili, e vista la già certa conclusione dell'opera (in 42 volumi) anche se resta ancora parecchio lo concluderò, cosa che non avrei probabilmente fatto con un manga ancora in corso.
Concludendo un manga che a me non lascia nulla, forse più improntato ad un target non solo teen ma come dico io "baby teen" in quanto ho trovato l'opera abbastanza infantile. Lo consiglierei solo ed esclusivamente a coloro che hanno già letto diverse opere simili, che vogliono cercare uno Shounen particolare ma se non avete nessuna di queste due caratteristiche sono state editate decine di opere migliori e soprattutto must che Tutor Hitman Reborn, per i motivi spiegati sopra, anche se ha venduto molto, non è.
Tsunayoshi Sawada (detto Tsuna) è un ragazzo impacciato, timido, e non ha l'aria certamente del classico ragazzo capace di fare grandi cose nella vita. Un giorno appare una sorta di piccolo sicario della Mafia, Reborn, il quale è stato inviato dalla "Famiglia Vongola" per istruire ed allenarlo in quanto erede, a sua insaputa, del capostipite della Famiglia.
Inizialmente il manga tarda e non poco a decollare. Ci vogliono circa una decina di volumi con capitoli episodici, dove pian piano vengono presentati coloro che poi saranno compagni di avventura di Tsuna. Si pone tutto sotto il profilo goliardico e sotto forma di gag che onestamente non fanno sorridere ma intrattengono e basta. Ho trovato sinceramente difficile arrivare sin qui, ma ero consapevole del fatto che successivamente si sarebbe stesa una trama più orizzontale e duratura nel tempo, e comunque la fama e le reazioni del pubblico mi spingevano a continuare.
La trama arriva (o insieme di trame se lo vogliamo suddividere in saghe), l'evoluzione pure, al punto che l'apice per gusti personali è immediatamente dopo le varie presentazioni. Il problema di base è che difficilmente cattura, portando il lettore a leggere, leggere, leggere senza però rimanere attratto dall'opera. Il classico manga né carne né pesce. I personaggi chiave non si ammirano, anzi; personalmente provo persino antipatia verso Reborn, ed a partire da Tsuna e gli altri protagonisti sanno tutto di già visto o letto. Passata la metà del manga il riassunto si potrebbe scrivere in pochissime righe.
Ho apprezzato i combattimenti corpo a corpo e soprattutto i disegni, sempre ben curati e comprensibili, e vista la già certa conclusione dell'opera (in 42 volumi) anche se resta ancora parecchio lo concluderò, cosa che non avrei probabilmente fatto con un manga ancora in corso.
Concludendo un manga che a me non lascia nulla, forse più improntato ad un target non solo teen ma come dico io "baby teen" in quanto ho trovato l'opera abbastanza infantile. Lo consiglierei solo ed esclusivamente a coloro che hanno già letto diverse opere simili, che vogliono cercare uno Shounen particolare ma se non avete nessuna di queste due caratteristiche sono state editate decine di opere migliori e soprattutto must che Tutor Hitman Reborn, per i motivi spiegati sopra, anche se ha venduto molto, non è.
Katekyo Hitman Reborn!, meglio conosciuto come Reborn!, è un manga Shounen di Akira Amano.
La storia si presenta ricca di siparietti comici e di gag per presentare i personaggi nei primi volumi, ma inizia a svilupparsi nella sua totalità fra il nono e il decimo volume, diventando degna di definire il manga in questione un vero e proprio Shounen. Nessun avvenimento è mai lasciato al caso e la trama che, personalmente, non mi ha mai annoiato, scorre fluida e senza intoppi di sorta. Tutta la carne messa a fuoco dall'autrice viene gestita molto bene, senza rendere la storia lacunosa o incoerente. Alcune situazioni, però, possono risultare ripetitive, ma mai banali.
I personaggi, a grandi linee, non risultano stereotipati o scontati: l'autrice riesce a caratterizzarli, quasi tutti, in maniera ottima. Dico quasi tutti perché, punto a sfavore di questo piacevole manga, i personaggi femminili, due in particolare, risultano molto sgradevoli e pieni di cliché, tanto da essere quasi fastidiosi e, molto spesso, inutili ai fini della trama. Nel complesso, anche qui, c'è stata una buona gestione e caratterizzazione di tutti gli elementi proposti.
Altro punto a sfavore, che mi ha impedito di dare il voto tondo, è il disegno dei primi dodici/tredici volumi, che risulta molto spartano e, per certi versi, sgradevole. Dal quattordicesimo volume in poi lo stile dell'autrice si evolve esponenzialmente, diventando uno dei migliori.
Nel complesso un manga molto piacevole, che scorre veloce ed incuriosisce il lettore, appassionandolo alla trama. Consigliato per che cerca una lettura che intrecci la giusta dose di comicità e di azione senza scadere nei cliché e nella banalità.
La storia si presenta ricca di siparietti comici e di gag per presentare i personaggi nei primi volumi, ma inizia a svilupparsi nella sua totalità fra il nono e il decimo volume, diventando degna di definire il manga in questione un vero e proprio Shounen. Nessun avvenimento è mai lasciato al caso e la trama che, personalmente, non mi ha mai annoiato, scorre fluida e senza intoppi di sorta. Tutta la carne messa a fuoco dall'autrice viene gestita molto bene, senza rendere la storia lacunosa o incoerente. Alcune situazioni, però, possono risultare ripetitive, ma mai banali.
I personaggi, a grandi linee, non risultano stereotipati o scontati: l'autrice riesce a caratterizzarli, quasi tutti, in maniera ottima. Dico quasi tutti perché, punto a sfavore di questo piacevole manga, i personaggi femminili, due in particolare, risultano molto sgradevoli e pieni di cliché, tanto da essere quasi fastidiosi e, molto spesso, inutili ai fini della trama. Nel complesso, anche qui, c'è stata una buona gestione e caratterizzazione di tutti gli elementi proposti.
Altro punto a sfavore, che mi ha impedito di dare il voto tondo, è il disegno dei primi dodici/tredici volumi, che risulta molto spartano e, per certi versi, sgradevole. Dal quattordicesimo volume in poi lo stile dell'autrice si evolve esponenzialmente, diventando uno dei migliori.
Nel complesso un manga molto piacevole, che scorre veloce ed incuriosisce il lettore, appassionandolo alla trama. Consigliato per che cerca una lettura che intrecci la giusta dose di comicità e di azione senza scadere nei cliché e nella banalità.
Tutor Hitman Reborn, meglio conosciuto come Katekyō Hitman Reborn o KHR è un manga trasposto anche in anime di Akira Amano. Ho conosciuto questa serie grazie all'anime, che avevo droppato dopo la decima puntata - sì, perché può diventare veramente pesante, all'inizio, va gustato in pillole. Tuttavia, spinta da un'amica che ne parlava gran bene, ho ricominciato a guardarlo, e mi ha convinta non solo a proseguirlo ma anche a comprare il manga (ora edito da Star Comics al prezzo di 4,30 euro).
La trama segue le vicende di Sawada Tsunayoshi, tredici anni, che scopre di essere destinato a diventare il Decimo boss della più importante famiglia mafiosa: i Vongola. A fargli questa terribile rivelazione è Reborn, un bambino che di professione fa l'assassino al servizio del Nono boss. Se la vita di Tsuna fino a quel momento era stata una continua serie di fallimenti, la situazione da quel momento non fa che peggiorare sempre più. Tra una battaglia e l'altra possiamo gustare, con immenso orgoglio e una punta d'invidia per non poter essere lì con loro, la crescita interiore di Tsuna e dei suoi amici, chiamati a gestire situazioni sempre più pericolose nel mondo della mafia.
Accanto a una trama decisamente innovativa, per niente scontata e decisamente shonen, anche la narrazione delle vicende è scorrevole, improntata all'ottimismo e allo sviluppo di grandi valori quali l'amicizia, la fiducia e il potere per proteggere e non dominare. A chi continua a sostenere che l'opera inneggi la mafia e sia diseducativa io posso tranquillamente rispondere che forse non ha letto questo manga con la dovuta attenzione, perché l'ho riletto diverse volte e guardato l'anime altrettante e non mi è mai parso di capire che venisse osannata la mafia in quanto organizzazione come la conosciamo noi ora, corrotta e da biasimare - chi non è consapevole che sia da biasimare? È vero, la famiglia Vongola si è macchiata di crimini, ma con essi Tsuna non vuole avere a che fare: più volte afferma di non volere il potere della famiglia se ciò significa dover sottomettere altre persone, essere costretto a uccidere o prevaricare ingiustamente su qualcuno. Il vero inno presente in quest'opera è quello all'onestà, al valore dell'amicizia e al desiderio di proteggere ciò che c'è di più caro per ognuno, che siano gli amici o l'orgoglio.
I personaggi hanno una personalità spiccata e interessante come poche volte mi è capitato di incontrarne; sono personaggi che riescono a risultare simpatici anche senza passati traumatici con cui fare i conti, che affrontano il futuro con impegno e serietà, che si lasciano andare a siparietti comici d'alta levatura. Sono tutti diversi, con caratteristiche peculiari proprie che fanno sì che il lettore li ami tutti fin da subito. Come rimanere insensibili di fronte alla bontà di Tsuna, alla calma di Yamamoto o all'irruenza di Gokudera? Come rimanere impassibili di fronte alla spietatezza di Mukuro o alla personalità solitaria di Hibari? Come non lasciarsi coinvolgere dalla stupidità di Lambo?
I disegni della sensei Amano, poi, sono stupendi, e riescono a rendere ancor più speciale questa perla di opera che già così avrebbe ottenuto il massimo dei voti da parte mia. Sono disegni accurati, precisi, perfetti e meravigliosi (specialmente dopo i primi dieci volumi). Così meravigliosi da rendermi difficile molte volte ricopiarli, tanto sono complessi. Da essi trasuda pienamente tutta la passione, la tenacia, la voglia di impegnarsi che l'autrice ha messo in questa sua creatura, e come lettrice non posso che commuovermi tutte le volte. E credetemi, non sono una dai gusti facili, specialmente perché di opere shonen ne leggo e guardo in gran quantità e ormai ho perso gran parte degli slanci iniziali di ottimismo verso molte opere.
In definitiva, il mio voto è un 10.
Leggete questo manga, di certo non ve ne pentirete. E guardatevi anche l'anime, che male non fa.
La trama segue le vicende di Sawada Tsunayoshi, tredici anni, che scopre di essere destinato a diventare il Decimo boss della più importante famiglia mafiosa: i Vongola. A fargli questa terribile rivelazione è Reborn, un bambino che di professione fa l'assassino al servizio del Nono boss. Se la vita di Tsuna fino a quel momento era stata una continua serie di fallimenti, la situazione da quel momento non fa che peggiorare sempre più. Tra una battaglia e l'altra possiamo gustare, con immenso orgoglio e una punta d'invidia per non poter essere lì con loro, la crescita interiore di Tsuna e dei suoi amici, chiamati a gestire situazioni sempre più pericolose nel mondo della mafia.
Accanto a una trama decisamente innovativa, per niente scontata e decisamente shonen, anche la narrazione delle vicende è scorrevole, improntata all'ottimismo e allo sviluppo di grandi valori quali l'amicizia, la fiducia e il potere per proteggere e non dominare. A chi continua a sostenere che l'opera inneggi la mafia e sia diseducativa io posso tranquillamente rispondere che forse non ha letto questo manga con la dovuta attenzione, perché l'ho riletto diverse volte e guardato l'anime altrettante e non mi è mai parso di capire che venisse osannata la mafia in quanto organizzazione come la conosciamo noi ora, corrotta e da biasimare - chi non è consapevole che sia da biasimare? È vero, la famiglia Vongola si è macchiata di crimini, ma con essi Tsuna non vuole avere a che fare: più volte afferma di non volere il potere della famiglia se ciò significa dover sottomettere altre persone, essere costretto a uccidere o prevaricare ingiustamente su qualcuno. Il vero inno presente in quest'opera è quello all'onestà, al valore dell'amicizia e al desiderio di proteggere ciò che c'è di più caro per ognuno, che siano gli amici o l'orgoglio.
I personaggi hanno una personalità spiccata e interessante come poche volte mi è capitato di incontrarne; sono personaggi che riescono a risultare simpatici anche senza passati traumatici con cui fare i conti, che affrontano il futuro con impegno e serietà, che si lasciano andare a siparietti comici d'alta levatura. Sono tutti diversi, con caratteristiche peculiari proprie che fanno sì che il lettore li ami tutti fin da subito. Come rimanere insensibili di fronte alla bontà di Tsuna, alla calma di Yamamoto o all'irruenza di Gokudera? Come rimanere impassibili di fronte alla spietatezza di Mukuro o alla personalità solitaria di Hibari? Come non lasciarsi coinvolgere dalla stupidità di Lambo?
I disegni della sensei Amano, poi, sono stupendi, e riescono a rendere ancor più speciale questa perla di opera che già così avrebbe ottenuto il massimo dei voti da parte mia. Sono disegni accurati, precisi, perfetti e meravigliosi (specialmente dopo i primi dieci volumi). Così meravigliosi da rendermi difficile molte volte ricopiarli, tanto sono complessi. Da essi trasuda pienamente tutta la passione, la tenacia, la voglia di impegnarsi che l'autrice ha messo in questa sua creatura, e come lettrice non posso che commuovermi tutte le volte. E credetemi, non sono una dai gusti facili, specialmente perché di opere shonen ne leggo e guardo in gran quantità e ormai ho perso gran parte degli slanci iniziali di ottimismo verso molte opere.
In definitiva, il mio voto è un 10.
Leggete questo manga, di certo non ve ne pentirete. E guardatevi anche l'anime, che male non fa.
Katekyo Hitman Reborn è un manga di Akira Amano che parla della vita di Tsunayoshi Sawada, un ragazzo imbranato che non è bravo in niente, e di Reborn, un bambino assassino della mafia italiana giunto in Giappone per rendere il protagonista il prossimo boss della famiglia Vongola.
L'opera nasce come un gag manga; i primi volumi sono incentrati sull'introduzione di tutti i personaggi, sia importanti sia inutili, ma la maggior parte necessaria per il proseguimento della storia.
I primi volumi sono noiosissimi, privi di contenuto, solo battute su battute, e ciò è il difetto di quest'opera che, date le premesse, sarebbe potuta essere interessante fin da subito.
La vera azione arriva dopo una decina di volumi, con l'arrivo del primo vero e proprio nemico.
Le varie saghe non sono male, alcune più interessanti e altre meno, ma nessuna a caso, tutte sono utili per dare maggiori informazioni sulla famiglia Vongola.
Prendendo in considerazione i personaggi, Tsuna è diverso da altri protagonisti: all'inizio non è in grado di fare nessuno sport, ma solo grazie all'aiuto di Reborn e dei suoi proiettili dell'ultima volontà riesce a compiere cose incredibili. All'inizio è assurdo, perché quando Reborn gli spara Tsuna gira in mutande, ma andando avanti con la storia e diventando sempre più forte riesce ad essere all'altezza dei principali personaggi shounen.
Un bambino che è un assassino è alquanto strano, inusuale, eppure trovo che sia un ottimo personaggio. Molto divertente, maturo e bravo nel suo lavoro: il maestro perfetto per un imbranato come Tsuna.
I personaggi che ruotano attorno al protagonista sono ben caratterizzati, alcuni sono molto più carismatici del protagonista, che dovrebbe essere il più forte tra tutti. Questo è un punto a favore.
L'ambientazione scolastica è un classico, ma fortunatamente gli avvenimenti principali non avvengono dentro le mura scolastiche, ma in vari luoghi che, saga dopo saga, si fanno più dettagliati.
E' un ottimo manga che evolve diventando sempre migliore, da non perdere.
L'opera nasce come un gag manga; i primi volumi sono incentrati sull'introduzione di tutti i personaggi, sia importanti sia inutili, ma la maggior parte necessaria per il proseguimento della storia.
I primi volumi sono noiosissimi, privi di contenuto, solo battute su battute, e ciò è il difetto di quest'opera che, date le premesse, sarebbe potuta essere interessante fin da subito.
La vera azione arriva dopo una decina di volumi, con l'arrivo del primo vero e proprio nemico.
Le varie saghe non sono male, alcune più interessanti e altre meno, ma nessuna a caso, tutte sono utili per dare maggiori informazioni sulla famiglia Vongola.
Prendendo in considerazione i personaggi, Tsuna è diverso da altri protagonisti: all'inizio non è in grado di fare nessuno sport, ma solo grazie all'aiuto di Reborn e dei suoi proiettili dell'ultima volontà riesce a compiere cose incredibili. All'inizio è assurdo, perché quando Reborn gli spara Tsuna gira in mutande, ma andando avanti con la storia e diventando sempre più forte riesce ad essere all'altezza dei principali personaggi shounen.
Un bambino che è un assassino è alquanto strano, inusuale, eppure trovo che sia un ottimo personaggio. Molto divertente, maturo e bravo nel suo lavoro: il maestro perfetto per un imbranato come Tsuna.
I personaggi che ruotano attorno al protagonista sono ben caratterizzati, alcuni sono molto più carismatici del protagonista, che dovrebbe essere il più forte tra tutti. Questo è un punto a favore.
L'ambientazione scolastica è un classico, ma fortunatamente gli avvenimenti principali non avvengono dentro le mura scolastiche, ma in vari luoghi che, saga dopo saga, si fanno più dettagliati.
E' un ottimo manga che evolve diventando sempre migliore, da non perdere.
Tutor Hitman Reborn di Akira Amano è uno shonen manga pubblicato sulla rivista settimanale Weekly Shonen Jump della casa editrice Shueisha a partire dal 2004 e conclusosi nel novembre 2012.
Questo manga inizialmente parte come comico, infatti i primi 7 volumi sono pieni di gags e vengono utilizzati per presentare tutti i personaggi. Dal volume 8, quasi in maniera innaturale, diventa un manga shounen pieno d'azione. Questa scelta credo sia stata dettata dagli scarsi risultati ottenuti fino a quel momento, quindi, con l'aiuto dell'editor, l'autrice ha cercato di dare una svolta alla sua opera e quindi lo ha trasformato in uno shonuen commerciale.
Trama: Questo manga racconta le avventure di Sawada Tsunayoshi detto "Imbrana-tsuna". Tsuna è un ragazzo maldestro, poco portato nello studio, scarso in qualsiasi sport ed anche molto sfigato e timido con le ragazze. La sua vita però cambia drasticamente quando un piccoletto venuto dall'Italia viene assunto dalla madre per svolgere il ruolo di insegnante privato per lo "Tsuna imbranato".
Il tutor gli si presenta come killer professionista e gli spiega che egli non è altri che il decimo successore della Famiglia Mafiosa italiana dei "Vongola". Insieme a Reborn Tsuna migliorerà e affronterà innumerevoli scontri che lo porteranno a rischiare la vita pur di proteggere i propri amici.
Il tratto della Amano è molto curato. I disegni risultano puliti e le inquadrature sono ben congegnate. L'uso dei retini è sufficiente, ma a mio parere si poteva fare di meglio. Nel corso del manga l'autrice è anche piuttosto migliorata. Si è adattata bene al passaggio da manga comico a manga shounen, e questa è una cosa da elogiare.
La caratterizzazione dei personaggi è buona; risultano però molte lacune su alcuni personaggi principali, vedi Yamamoto e Sasagawa.
Ora parliamo un po' dell'edizione italiana. Il manga è stato pubblicato una prima volta dalla Planeta de Agostini, ma visto il fallimento della stessa fu interrotto al diciottesimo volume. Nel novembre 2012 è iniziata una ripubblicazione da parte della Star Comics con una doppia edizione mensile. I volumi sono nel formato standard della casa editrice perugina, al costo di 4,30 euro. La carta è un po trasparente ma tutto sommato buona. Unico difetto è l'inchiostro che spesso rimane sulle dita dopo la lettura.
Conclusione: Il finale è banale, ma prima o poi tutto deve finire, e in "Reborn" tutto finisce da dove tutto ha avuto inizio. Si poteva fare di meglio, ma credo che questo finale fatto in fretta e furia sia dovuto a ragioni commerciali. La direzione di Jump ci ha spesso abituato a queste situazioni, quindi considerando anche questo lo giudico buono.
E' tutto. Grazie "Reborn", hai insegnato qualcosa anche a me lungo questa avventura.
Questo manga inizialmente parte come comico, infatti i primi 7 volumi sono pieni di gags e vengono utilizzati per presentare tutti i personaggi. Dal volume 8, quasi in maniera innaturale, diventa un manga shounen pieno d'azione. Questa scelta credo sia stata dettata dagli scarsi risultati ottenuti fino a quel momento, quindi, con l'aiuto dell'editor, l'autrice ha cercato di dare una svolta alla sua opera e quindi lo ha trasformato in uno shonuen commerciale.
Trama: Questo manga racconta le avventure di Sawada Tsunayoshi detto "Imbrana-tsuna". Tsuna è un ragazzo maldestro, poco portato nello studio, scarso in qualsiasi sport ed anche molto sfigato e timido con le ragazze. La sua vita però cambia drasticamente quando un piccoletto venuto dall'Italia viene assunto dalla madre per svolgere il ruolo di insegnante privato per lo "Tsuna imbranato".
Il tutor gli si presenta come killer professionista e gli spiega che egli non è altri che il decimo successore della Famiglia Mafiosa italiana dei "Vongola". Insieme a Reborn Tsuna migliorerà e affronterà innumerevoli scontri che lo porteranno a rischiare la vita pur di proteggere i propri amici.
Il tratto della Amano è molto curato. I disegni risultano puliti e le inquadrature sono ben congegnate. L'uso dei retini è sufficiente, ma a mio parere si poteva fare di meglio. Nel corso del manga l'autrice è anche piuttosto migliorata. Si è adattata bene al passaggio da manga comico a manga shounen, e questa è una cosa da elogiare.
La caratterizzazione dei personaggi è buona; risultano però molte lacune su alcuni personaggi principali, vedi Yamamoto e Sasagawa.
Ora parliamo un po' dell'edizione italiana. Il manga è stato pubblicato una prima volta dalla Planeta de Agostini, ma visto il fallimento della stessa fu interrotto al diciottesimo volume. Nel novembre 2012 è iniziata una ripubblicazione da parte della Star Comics con una doppia edizione mensile. I volumi sono nel formato standard della casa editrice perugina, al costo di 4,30 euro. La carta è un po trasparente ma tutto sommato buona. Unico difetto è l'inchiostro che spesso rimane sulle dita dopo la lettura.
Conclusione: Il finale è banale, ma prima o poi tutto deve finire, e in "Reborn" tutto finisce da dove tutto ha avuto inizio. Si poteva fare di meglio, ma credo che questo finale fatto in fretta e furia sia dovuto a ragioni commerciali. La direzione di Jump ci ha spesso abituato a queste situazioni, quindi considerando anche questo lo giudico buono.
E' tutto. Grazie "Reborn", hai insegnato qualcosa anche a me lungo questa avventura.
[<b> In questa recensione sono presenti spoiler, attenzione!</b>]
Davvero un peccato, l'idea con cui era partito Reborn mi era piaciuta molto.
Il manga parla (o avrebbe dovuto parlare) dell'ascesa al comando della famiglia mafiosa Vongola del X boss. In sostanza il tema principale è (dovrebbe essere) la malavita. Ho apprezzato l'idea del baby killer che va in Giappone per addestrare il ragazzo, ma la storia di fatto non c'entra nulla con la base dell'opera (la mafia, appunto); avrebbero potuto ambientarlo su Marte e parlare di scontri tra alieni e non sarebbe cambiato nulla.
-Introduzione
Andando con ordine, l'introduzione ai protagonisti è infinita, 8 volumi solo per introdurre i personaggi principali; per carità, non è un problema dedicare spazio alle presentazioni, ma l'opera non ne deve risentire. Per tutta la durata della saga introduttiva la trama non esiste, il tutto riguarda un susseguirsi di eventi banali, scollegati tra di loro, che si risolvono sempre nello stesso modo. Già qua ho faticato a proseguire nella lettura, ma convinto da altri appassionati di manga non ho interrotto Reborn.
-Post introduzione
Dopo i primi 8 volumi il manga sembra arrivare ad una svolta, ma in maniera quasi irreale, cioè avviene tutto di colpo, senza alcun tipo di evoluzione. All'inizio sembra tornare all'idea iniziale (quindi scontro tra famiglie rivali, casati in competizione, ecc...), ma è solo un'impressione; basta far passare la faida interna alla famiglia Vongola che, nuovamente, la trama si scosta dall'idea con cui era partito il manga. Da lì in poi l'opera diventa il più classico degli shounen. In alcuni casi comunque la saga è godibile; interessanti le idee con cui l'autrice sviluppa la trama (ad esempio i Vindice e la famiglia Shimon), ma ripeto che il nesso con l'idea di base è debole ed, in alcuni casi, inesistente. Il problema è che le saghe tra loro sono praticamente scollegate (se non fosse per la reintroduzione dei pg nelle nuove saghe) e quindi non portano a nessuna vera e propria svolta nella trama del manga secondo l'idea iniziale (e questo viene dimostrato anche dal finale di Reborn). Gli scontri si basano dapprima su oggetti per così dire "classici", come ad esempio spade, dinamite, ecc... (tranne il protagonista che sfrutta un tipo particolare di potere, generato da una sorta di proiettile magico). Successivamente si scoprono i poteri di particolari anelli, distintivi a seconda della famiglia di appartenenza e del carattere. Altra nota dolente, secondo me, sono i continui power up; veramente esagerati ed inverosimili (soprattutto nella saga del futuro...).
-Finale
Orrendo. Dubito che chiunque arrivi all'ultimo volume/capitolo si aspetti la conclusione del manga. In sostanza non si risolve niente, anche perché la trama principale non è quasi mai stata portata avanti dall'autrice. L'opera termina in maniera incomprensibile, non si dà una risposta a quella che è la domanda che penso tutti si siano posti: ce la fa il protagonista a diventare boss? In che modo? Come subentra al IX? In sostanza il manga, partito con l'idea di parlare di mafia, si concentra di più sulla scoperta dell'amicizia del protagonista (abbandonando quasi completamente il tema principale), creando una sorta di miscuglio mal orchestrato con avvenimenti a carattere indubbiamente ripetitivo negli shounen: "primo contro primo, secondo contro secondo", ecc... Oppure i pre-citati power up inverosimili.
-Conclusione
In conclusione Reborn è un manga partito con un'idea che reputo tra le più interessanti, ma l'opera non si attiene in maniera fedele al mondo della malavita. La trama, inizialmente piatta ed inesistente, viene poi ribaltata improvvisamente in maniera confusionaria e mal orchestrata dall'autrice ed i power up ad un certo punto iniziano a diventare veramente eccessivi, fino a rivelarsi quasi ridicoli. Ho trovato invece interessanti alcuni poteri e capacità di determinati pg (tuttavia sono poche quelle realmente caratteristiche). Belli gli scontri (seppur, come già detto, contornati da eccessivi power up).
Interessanti alcuni spunti in determinate saghe post introduzione (esempio già citato dei Vindice), ma sono casi abbastanza isolati.
Davvero un peccato, l'idea con cui era partito Reborn mi era piaciuta molto.
Il manga parla (o avrebbe dovuto parlare) dell'ascesa al comando della famiglia mafiosa Vongola del X boss. In sostanza il tema principale è (dovrebbe essere) la malavita. Ho apprezzato l'idea del baby killer che va in Giappone per addestrare il ragazzo, ma la storia di fatto non c'entra nulla con la base dell'opera (la mafia, appunto); avrebbero potuto ambientarlo su Marte e parlare di scontri tra alieni e non sarebbe cambiato nulla.
-Introduzione
Andando con ordine, l'introduzione ai protagonisti è infinita, 8 volumi solo per introdurre i personaggi principali; per carità, non è un problema dedicare spazio alle presentazioni, ma l'opera non ne deve risentire. Per tutta la durata della saga introduttiva la trama non esiste, il tutto riguarda un susseguirsi di eventi banali, scollegati tra di loro, che si risolvono sempre nello stesso modo. Già qua ho faticato a proseguire nella lettura, ma convinto da altri appassionati di manga non ho interrotto Reborn.
-Post introduzione
Dopo i primi 8 volumi il manga sembra arrivare ad una svolta, ma in maniera quasi irreale, cioè avviene tutto di colpo, senza alcun tipo di evoluzione. All'inizio sembra tornare all'idea iniziale (quindi scontro tra famiglie rivali, casati in competizione, ecc...), ma è solo un'impressione; basta far passare la faida interna alla famiglia Vongola che, nuovamente, la trama si scosta dall'idea con cui era partito il manga. Da lì in poi l'opera diventa il più classico degli shounen. In alcuni casi comunque la saga è godibile; interessanti le idee con cui l'autrice sviluppa la trama (ad esempio i Vindice e la famiglia Shimon), ma ripeto che il nesso con l'idea di base è debole ed, in alcuni casi, inesistente. Il problema è che le saghe tra loro sono praticamente scollegate (se non fosse per la reintroduzione dei pg nelle nuove saghe) e quindi non portano a nessuna vera e propria svolta nella trama del manga secondo l'idea iniziale (e questo viene dimostrato anche dal finale di Reborn). Gli scontri si basano dapprima su oggetti per così dire "classici", come ad esempio spade, dinamite, ecc... (tranne il protagonista che sfrutta un tipo particolare di potere, generato da una sorta di proiettile magico). Successivamente si scoprono i poteri di particolari anelli, distintivi a seconda della famiglia di appartenenza e del carattere. Altra nota dolente, secondo me, sono i continui power up; veramente esagerati ed inverosimili (soprattutto nella saga del futuro...).
-Finale
Orrendo. Dubito che chiunque arrivi all'ultimo volume/capitolo si aspetti la conclusione del manga. In sostanza non si risolve niente, anche perché la trama principale non è quasi mai stata portata avanti dall'autrice. L'opera termina in maniera incomprensibile, non si dà una risposta a quella che è la domanda che penso tutti si siano posti: ce la fa il protagonista a diventare boss? In che modo? Come subentra al IX? In sostanza il manga, partito con l'idea di parlare di mafia, si concentra di più sulla scoperta dell'amicizia del protagonista (abbandonando quasi completamente il tema principale), creando una sorta di miscuglio mal orchestrato con avvenimenti a carattere indubbiamente ripetitivo negli shounen: "primo contro primo, secondo contro secondo", ecc... Oppure i pre-citati power up inverosimili.
-Conclusione
In conclusione Reborn è un manga partito con un'idea che reputo tra le più interessanti, ma l'opera non si attiene in maniera fedele al mondo della malavita. La trama, inizialmente piatta ed inesistente, viene poi ribaltata improvvisamente in maniera confusionaria e mal orchestrata dall'autrice ed i power up ad un certo punto iniziano a diventare veramente eccessivi, fino a rivelarsi quasi ridicoli. Ho trovato invece interessanti alcuni poteri e capacità di determinati pg (tuttavia sono poche quelle realmente caratteristiche). Belli gli scontri (seppur, come già detto, contornati da eccessivi power up).
Interessanti alcuni spunti in determinate saghe post introduzione (esempio già citato dei Vindice), ma sono casi abbastanza isolati.
Se dovesi definirlo con una parola, userei "ridicolo". Quando l'ho letto la prima volta mi è piaciuto; ripensando poi a quello che ho letto, ho capito cosa realmente è.
L'incipit è davvero di cattivo gusto. Parla di mafia come non dovrebbe. Non sarebbe costato niente inventarsi una qualsiasi altra organizzazione, perché di mafia non ha proprio nulla: nessun collegamento culturale, di pensiero o di qualsiasi altra cosa. In pratica ha preso solo il nome, perché i mafiosi che compaiono nel manga non possono essere definiti tali. Si potrebbe quasi considerare un'offesa, una presa in giro.
Veniamo ai personaggi. Non capisco come personaggi del calibro di Hibari e Mokuro siano finiti dentro questo manga: sono gli unici due che si salvano, se comparati con tutti gli altri. Pensare che Yamamoto occupa lo stesso ruolo che ha Zoro in “One Piece” fa rabbrividire. Nella prima parte – comica - del manga crede che la storia dei mafiosi sia un gioco: una gag che ci può stare per un personaggio di contorno, ma quando il manga diventa "serio" diventa l'esemplare perfetto di mafioso, lodato da tutti. Secondo me ha sofferto molto il passaggio dalla parte comica allo Shonen perché si è dovuto adattare il clima demenziale che si era creato con le battaglie.
Gli altri personaggi sono stati creati per le gag nella prima parte, e trascinati a forza nella seconda: i vari Bianchi, I-Pin, Lambo, Shamal eccetera non hanno ragione di esistere. Gli altri sono tutti stereotipi, come Kyoko, la ragazza fragile e indifesa di cui è innamorato il protagonista.
I poteri poi, li trovo fra i più brutti in circolazione. Tralasciando la parte iniziale, fatta di fiammelle, di mazze da baseball e di dinamite, si arriva a scoprire le vere armi del manga: scatolette completamente antiestetiche da cui escono armi o animali, per cui servono degli anelli per essere attivate.
I disegni nella parte iniziale sono davvero brutti, per poi diventare molto piacevoli nella seconda. Tuttavia, niente di eccezionale: anche i design dei personaggi non è niente di che.
L'unica nota positiva, secondo me, è il personaggio di Hibari, l'unico per cui valga la pena leggere il manga e che salva una saga intera con un semplice gesto.
Insomma, THR è un manga che poteva avere delle potenzialità... anzi no, perché inizia già male per poi non recuperare in corso d'opera. Con delle trovate di cattivo gusto, l'autrice rovina qualche bel personaggio e qualche bella idea di trama, ma nel complesso non lascia proprio niente.
L'incipit è davvero di cattivo gusto. Parla di mafia come non dovrebbe. Non sarebbe costato niente inventarsi una qualsiasi altra organizzazione, perché di mafia non ha proprio nulla: nessun collegamento culturale, di pensiero o di qualsiasi altra cosa. In pratica ha preso solo il nome, perché i mafiosi che compaiono nel manga non possono essere definiti tali. Si potrebbe quasi considerare un'offesa, una presa in giro.
Veniamo ai personaggi. Non capisco come personaggi del calibro di Hibari e Mokuro siano finiti dentro questo manga: sono gli unici due che si salvano, se comparati con tutti gli altri. Pensare che Yamamoto occupa lo stesso ruolo che ha Zoro in “One Piece” fa rabbrividire. Nella prima parte – comica - del manga crede che la storia dei mafiosi sia un gioco: una gag che ci può stare per un personaggio di contorno, ma quando il manga diventa "serio" diventa l'esemplare perfetto di mafioso, lodato da tutti. Secondo me ha sofferto molto il passaggio dalla parte comica allo Shonen perché si è dovuto adattare il clima demenziale che si era creato con le battaglie.
Gli altri personaggi sono stati creati per le gag nella prima parte, e trascinati a forza nella seconda: i vari Bianchi, I-Pin, Lambo, Shamal eccetera non hanno ragione di esistere. Gli altri sono tutti stereotipi, come Kyoko, la ragazza fragile e indifesa di cui è innamorato il protagonista.
I poteri poi, li trovo fra i più brutti in circolazione. Tralasciando la parte iniziale, fatta di fiammelle, di mazze da baseball e di dinamite, si arriva a scoprire le vere armi del manga: scatolette completamente antiestetiche da cui escono armi o animali, per cui servono degli anelli per essere attivate.
I disegni nella parte iniziale sono davvero brutti, per poi diventare molto piacevoli nella seconda. Tuttavia, niente di eccezionale: anche i design dei personaggi non è niente di che.
L'unica nota positiva, secondo me, è il personaggio di Hibari, l'unico per cui valga la pena leggere il manga e che salva una saga intera con un semplice gesto.
Insomma, THR è un manga che poteva avere delle potenzialità... anzi no, perché inizia già male per poi non recuperare in corso d'opera. Con delle trovate di cattivo gusto, l'autrice rovina qualche bel personaggio e qualche bella idea di trama, ma nel complesso non lascia proprio niente.
Scritto da Akira Amano, inizia la sua serializzazione su Weekly Shonen Shonen Jump nel 2006 presentandosi inizialmente come un manga comico e dai tratti demenziali fino alla fine del settimo volumetto.
La storia parla di un ragazzo di nome Tsunayoshi Sawada (che chiameremo Tsuna) che vive nella tranquilla cittadina di nome Namimori e frequenta le scuole medie, ci viene presentato come un ragazzino pigro, svogliato, imbranato e senza amici che vive una vita coronata da insuccessi scolastici e sportivi.
Tsuna però è in realtà l'erede del nono boss della famiglia mafiosa dei Vongola ed è destinato a diventare "il decimo". Questo gli viene rivelato da un bambino di nome Reborn arrivato dall'Italia che si offre come insegnante privato per migliorare i voti scolastici di Tsuna. Reborn è in realtà uno dei killer più abili del pianeta ed è incaricato di rendere Tsuna pronto e all'altezza del suo destino.
Da qui si susseguiranno una serie di avventure che porteranno alla crescita e alla maturazione del personaggio sotto tanti punti di vista (di cui parleremo dopo) per via dei metodi "pericolosi e drastici" di Reborn che mettono spessissimo in pericolo e in imbarazzo la vita di Tsuna, costretto perciò ad impegnarsi molto di più di quanto non facesse prima.
Il manga agli inizi proseguirà calcando molto questa trama proponendo una serie di capitoli quasi a sé stanti con una struttura che li rende simili.
Questa prima parte che dura sette volumi seppur non contenga grandi colpi di scena, a mio avviso è comunque importante per tre motivi:
1) E' gradevole da leggere e fa veramente sbellicare dalle risate.
2) Si vengono a conoscere davvero molto bene tutti i personaggi principali e l'ambiente in cui vivono.
3) Viene sottolineata molto l'abilità della volontà di morire o fiamma dell'ultimo desiderio.
Su questo terzo punto vorrei soffermarmi. La volontà di morire è un potere scaturito dal "proiettile dell'ultimo desiderio": uno speciale proiettile appartenente alla famiglia Vongola che ha la capacità di riportare subito in vita una vittima che ha uno o più rimorsi, risvegliando in lui il suo vero potere e quindi la forza per portare a termine ciò che non si aveva avuto il coraggio o la possibilità di fare prima di essere colpiti. Il potere si manifesta come una fiamma sulla testa, chiamata per l'appunto fiamma dell'ultimo desiderio. Reborn usa questo proiettile per spingere Tsuna a fare cose che altrimenti non avrebbe mai fatto, come per esempio dichiararsi con la ragazza che gli piace, e lo trasforma in un vero e proprio invasato urlante, fuori controllo (e in mutande) determinato e pronto a tutto pur di completare il suo obiettivo. Questo potere anche se viene presentato e utilizzato in maniera comica ponendo il protagonista in situazioni assurde è la chiave che permette al manga di trasformarsi in uno shonen a tutti gli effetti! Infatti, Tsuna imparerà a controllare la fiamma quando vorrà, dando così via a spettacolari combattimenti.
Quindi dopo molti capitoli ci ritroviamo in una saga con degli antagonisti e dei combattimenti che a dirla tutta prendono molto. Non solo perchè la qualità dei disegni migliora con il progredire dell'opera, ma anche perchè ci sono delle strategie di fondo combinate a moltissimi poteri che (almeno a me) entusiasmano tantissimo!
Man mano che si va avanti le saghe saranno veramente molto intricate e piene di colpi di scena, e posso tranquillamente affermare che per la maggior parte il manga è estremamente godibile, specie nella saga del futuro, il più lungo e bell'arco narrativo dell'intero manga.
Nel manga notiamo la crescita di Tsuna e di tutti i suoi amici, il migliorare per gli altri, lo spirito di sacrificio, l'importanza dell'amicizia e soprattutto è affascinante vedere la personalità di Tsuna che anche se sembra il più debole di tutti in realtà ha un carattere fortissimo in grado addirittura di cambiare chi gli sta attorno! Persino i nemici più accaniti. Anche i personaggi secondari sono molto ben caratterizzati, infatti agiscono tutti come una famiglia e non è raro vedere azioni combinate che esprimono in fatti concreti l'affiatamento che si crea tra i compagni.
Dopo la saga del futuro il manga forse perde un po' di originalità e sembra dover andar avanti solo per aggiungere nuovi nemici e potenziare sempre di più i personaggi, però tutto sommato ci ritroviamo con tre brevi saghe godibili e piene di chicche.
Unica pecca è il finale che mi ha un po' deluso… Lascia in sospeso praticamente tutto e annienta la speranza nei lettori di vedere certe scene da loro desiderate,che si sarebbero potute avverare nel futuro dei personaggi.
Spendo anche due paroline in merito dell'anime. La serie animata non prende tutto il manga, ma è stata interrotta alla fine della saga del futuro. E' composta da 203 episodi e non contiene praticamente filler (solo qualche puntata che comunque si collega tranquillamente alla storia). La pecca principale che troviamo nell'anime è la censura, che elimina praticamente il sangue e altre cose come per esempio le sigarette di un certo personaggio. Però in compenso ci sono delle bellissime musiche e la spettacolarità tipica degli anime!
Quindi in conclusione, penso che Katekyo Hitman Reborn sia un manga davvero molto valido e molto bello. In più riprese è veramente in grado di tenervi attaccati alle pagine, è divertente sia nel senso che fa ridere, (dopo il preambolo iniziale non perde la demenzialità del tutto) sia nel senso che fa gasare, riesce a trasmettere dei valori molto puri, e ha dei disegni molto particolari e belli da apprezzare, proprio come i suoi personaggi!
Se dovessi dare un voto a Reborn gli darei un bell'otto perchè mi ha fatto passare delle ore piacevoli ed è obiettivamente una piacevole lettura. Peccato solo per la poca presenza di belle ragazze, ma in compenso le ragazze apprezzeranno i tantissimi fustacci che la sensei Amano presenta in più riprese.
Se siete interessati andatevi a leggere il primo capitolo e fatemi sapere! Ma anche se l'avete già letto ditemi pure cosa ne pensate in generale o di una determinata parte.
Alla prossima!
La storia parla di un ragazzo di nome Tsunayoshi Sawada (che chiameremo Tsuna) che vive nella tranquilla cittadina di nome Namimori e frequenta le scuole medie, ci viene presentato come un ragazzino pigro, svogliato, imbranato e senza amici che vive una vita coronata da insuccessi scolastici e sportivi.
Tsuna però è in realtà l'erede del nono boss della famiglia mafiosa dei Vongola ed è destinato a diventare "il decimo". Questo gli viene rivelato da un bambino di nome Reborn arrivato dall'Italia che si offre come insegnante privato per migliorare i voti scolastici di Tsuna. Reborn è in realtà uno dei killer più abili del pianeta ed è incaricato di rendere Tsuna pronto e all'altezza del suo destino.
Da qui si susseguiranno una serie di avventure che porteranno alla crescita e alla maturazione del personaggio sotto tanti punti di vista (di cui parleremo dopo) per via dei metodi "pericolosi e drastici" di Reborn che mettono spessissimo in pericolo e in imbarazzo la vita di Tsuna, costretto perciò ad impegnarsi molto di più di quanto non facesse prima.
Il manga agli inizi proseguirà calcando molto questa trama proponendo una serie di capitoli quasi a sé stanti con una struttura che li rende simili.
Questa prima parte che dura sette volumi seppur non contenga grandi colpi di scena, a mio avviso è comunque importante per tre motivi:
1) E' gradevole da leggere e fa veramente sbellicare dalle risate.
2) Si vengono a conoscere davvero molto bene tutti i personaggi principali e l'ambiente in cui vivono.
3) Viene sottolineata molto l'abilità della volontà di morire o fiamma dell'ultimo desiderio.
Su questo terzo punto vorrei soffermarmi. La volontà di morire è un potere scaturito dal "proiettile dell'ultimo desiderio": uno speciale proiettile appartenente alla famiglia Vongola che ha la capacità di riportare subito in vita una vittima che ha uno o più rimorsi, risvegliando in lui il suo vero potere e quindi la forza per portare a termine ciò che non si aveva avuto il coraggio o la possibilità di fare prima di essere colpiti. Il potere si manifesta come una fiamma sulla testa, chiamata per l'appunto fiamma dell'ultimo desiderio. Reborn usa questo proiettile per spingere Tsuna a fare cose che altrimenti non avrebbe mai fatto, come per esempio dichiararsi con la ragazza che gli piace, e lo trasforma in un vero e proprio invasato urlante, fuori controllo (e in mutande) determinato e pronto a tutto pur di completare il suo obiettivo. Questo potere anche se viene presentato e utilizzato in maniera comica ponendo il protagonista in situazioni assurde è la chiave che permette al manga di trasformarsi in uno shonen a tutti gli effetti! Infatti, Tsuna imparerà a controllare la fiamma quando vorrà, dando così via a spettacolari combattimenti.
Quindi dopo molti capitoli ci ritroviamo in una saga con degli antagonisti e dei combattimenti che a dirla tutta prendono molto. Non solo perchè la qualità dei disegni migliora con il progredire dell'opera, ma anche perchè ci sono delle strategie di fondo combinate a moltissimi poteri che (almeno a me) entusiasmano tantissimo!
Man mano che si va avanti le saghe saranno veramente molto intricate e piene di colpi di scena, e posso tranquillamente affermare che per la maggior parte il manga è estremamente godibile, specie nella saga del futuro, il più lungo e bell'arco narrativo dell'intero manga.
Nel manga notiamo la crescita di Tsuna e di tutti i suoi amici, il migliorare per gli altri, lo spirito di sacrificio, l'importanza dell'amicizia e soprattutto è affascinante vedere la personalità di Tsuna che anche se sembra il più debole di tutti in realtà ha un carattere fortissimo in grado addirittura di cambiare chi gli sta attorno! Persino i nemici più accaniti. Anche i personaggi secondari sono molto ben caratterizzati, infatti agiscono tutti come una famiglia e non è raro vedere azioni combinate che esprimono in fatti concreti l'affiatamento che si crea tra i compagni.
Dopo la saga del futuro il manga forse perde un po' di originalità e sembra dover andar avanti solo per aggiungere nuovi nemici e potenziare sempre di più i personaggi, però tutto sommato ci ritroviamo con tre brevi saghe godibili e piene di chicche.
Unica pecca è il finale che mi ha un po' deluso… Lascia in sospeso praticamente tutto e annienta la speranza nei lettori di vedere certe scene da loro desiderate,che si sarebbero potute avverare nel futuro dei personaggi.
Spendo anche due paroline in merito dell'anime. La serie animata non prende tutto il manga, ma è stata interrotta alla fine della saga del futuro. E' composta da 203 episodi e non contiene praticamente filler (solo qualche puntata che comunque si collega tranquillamente alla storia). La pecca principale che troviamo nell'anime è la censura, che elimina praticamente il sangue e altre cose come per esempio le sigarette di un certo personaggio. Però in compenso ci sono delle bellissime musiche e la spettacolarità tipica degli anime!
Quindi in conclusione, penso che Katekyo Hitman Reborn sia un manga davvero molto valido e molto bello. In più riprese è veramente in grado di tenervi attaccati alle pagine, è divertente sia nel senso che fa ridere, (dopo il preambolo iniziale non perde la demenzialità del tutto) sia nel senso che fa gasare, riesce a trasmettere dei valori molto puri, e ha dei disegni molto particolari e belli da apprezzare, proprio come i suoi personaggi!
Se dovessi dare un voto a Reborn gli darei un bell'otto perchè mi ha fatto passare delle ore piacevoli ed è obiettivamente una piacevole lettura. Peccato solo per la poca presenza di belle ragazze, ma in compenso le ragazze apprezzeranno i tantissimi fustacci che la sensei Amano presenta in più riprese.
Se siete interessati andatevi a leggere il primo capitolo e fatemi sapere! Ma anche se l'avete già letto ditemi pure cosa ne pensate in generale o di una determinata parte.
Alla prossima!
"Katekyō Hitman Reborn!" è un manga di Akira Amano, e rappresenta la sua opera di maggiore successo.
Il protagonista della storia è Sawada Tsunayoshi (o Tsuna), uno studente delle medie che si ritrova improvvisamente immerso nel mondo mafioso essendo stato scelto come decimo "boss" di una importante famiglia, i Vongola. Allenato dal suo tutor, un bambino di nome Reborn ma anche il più letale assassino dei Vongola, Tsuna affronterà mille pericoli cercando in tutti i modi di liberarsi di questo pericoloso destino.
Questo manga è la testimonianza del fatto che il mondo editoriale di Jump e tutte le sue opere è vittima delle vendite. Nei primi capitoli della storia siamo chiaramente davanti ad una commedia demenziale, ma superato il capitolo 50 le cose cambiano. Molto probabilmente a causa delle scarse vendite l'autrice è stato costretta a ricorrere ad un metodo drastico, quello di rendere il manga più mainstream, per risollevare le sorti dell'opera. La storia infatti si focalizza su combattimenti e amicizia, tipico degli shonen alla Jump, e diventa un mainstream di combattimento. Il veloce passo di crescita dei personaggi all'inizio mi è sembrato forzatissimo, ma con il seguire dei capitoli l'opera ha dato i suoi frutti. La trama è molto semplice, e la lettura è veloce e divertente.
Per quanto riguarda l'ambiguo tema centrale, il mondo mafioso, credo ci sia poco da dire. Sebbene sia infatti di dubbia moralità non mancano i messaggi principali degli shonen giapponesi, con tanti valori ben evidenziati e tanta comicità che addolcisce il ritmo; insomma eredita solo la "figosità" del m.m., non ci sono problemi con il messaggio che manda.
I disegni sono unici, e vanno migliorando man mano che la storia avanza. I dettagli dei personaggi si fanno sempre più difficili andando avanti nei capitoli, ma la sensei ha brillantemente superato questa prova di forza.
La storia c'è, i disegni e i personaggi ci sono, i temi sono unici; decisamente un manga da leggere anche se bisogna stringere i denti per i primi 50 capitoli.
Il protagonista della storia è Sawada Tsunayoshi (o Tsuna), uno studente delle medie che si ritrova improvvisamente immerso nel mondo mafioso essendo stato scelto come decimo "boss" di una importante famiglia, i Vongola. Allenato dal suo tutor, un bambino di nome Reborn ma anche il più letale assassino dei Vongola, Tsuna affronterà mille pericoli cercando in tutti i modi di liberarsi di questo pericoloso destino.
Questo manga è la testimonianza del fatto che il mondo editoriale di Jump e tutte le sue opere è vittima delle vendite. Nei primi capitoli della storia siamo chiaramente davanti ad una commedia demenziale, ma superato il capitolo 50 le cose cambiano. Molto probabilmente a causa delle scarse vendite l'autrice è stato costretta a ricorrere ad un metodo drastico, quello di rendere il manga più mainstream, per risollevare le sorti dell'opera. La storia infatti si focalizza su combattimenti e amicizia, tipico degli shonen alla Jump, e diventa un mainstream di combattimento. Il veloce passo di crescita dei personaggi all'inizio mi è sembrato forzatissimo, ma con il seguire dei capitoli l'opera ha dato i suoi frutti. La trama è molto semplice, e la lettura è veloce e divertente.
Per quanto riguarda l'ambiguo tema centrale, il mondo mafioso, credo ci sia poco da dire. Sebbene sia infatti di dubbia moralità non mancano i messaggi principali degli shonen giapponesi, con tanti valori ben evidenziati e tanta comicità che addolcisce il ritmo; insomma eredita solo la "figosità" del m.m., non ci sono problemi con il messaggio che manda.
I disegni sono unici, e vanno migliorando man mano che la storia avanza. I dettagli dei personaggi si fanno sempre più difficili andando avanti nei capitoli, ma la sensei ha brillantemente superato questa prova di forza.
La storia c'è, i disegni e i personaggi ci sono, i temi sono unici; decisamente un manga da leggere anche se bisogna stringere i denti per i primi 50 capitoli.
"Tutor Hitman Reborn!" è uno dei miei manga preferiti in effetti lo metto tra i primi posti dei miei manga,proprio dopo "One Piece", "Bleach", "Naruto".
è un manga molto piacevole da leggere ed i personaggi sono molto caratterizzati.
All'inizio è molto comico e divertente però dopo la saga dei varia inizia a prendere una bella piega con combattimenti magnifici e episodi che ti lasciano col fiato a sospeso per vedere l'altro.
La storia racconta di un ragazzo di nome Tsunayoshi Sawada che è destinato a diventare il decimo boss di una famiglia mafiosa italiana e il suo tutore a farlo diventare boss sarà proprio il killer assassino Reborn.
Io ne ho letto trentasette volumi e lo trovo veramente fantastico e lo consiglio a tutti voi!
Il manga in Giappone è molto famoso ed ha ottenuto molto successo anche se ora le copie che vende si sono abbassate di molto. Comunque per me "Tutor Hitman Reborn!" è il mio manga preferito e spero che il manga venga acquistato da qualche altra nuova casa editrice.
Buona Lettura!
è un manga molto piacevole da leggere ed i personaggi sono molto caratterizzati.
All'inizio è molto comico e divertente però dopo la saga dei varia inizia a prendere una bella piega con combattimenti magnifici e episodi che ti lasciano col fiato a sospeso per vedere l'altro.
La storia racconta di un ragazzo di nome Tsunayoshi Sawada che è destinato a diventare il decimo boss di una famiglia mafiosa italiana e il suo tutore a farlo diventare boss sarà proprio il killer assassino Reborn.
Io ne ho letto trentasette volumi e lo trovo veramente fantastico e lo consiglio a tutti voi!
Il manga in Giappone è molto famoso ed ha ottenuto molto successo anche se ora le copie che vende si sono abbassate di molto. Comunque per me "Tutor Hitman Reborn!" è il mio manga preferito e spero che il manga venga acquistato da qualche altra nuova casa editrice.
Buona Lettura!
"Reborn" è uno degli shonen più famosi nella terra del Sol Levante negli ultimi dieci anni; in Italia è stato purtroppo interrotto al volume diciotto, causa fallimento della Planeta Deagostini. Si spera che qualche altra casa editrice compri i diritti di questa serie.
Il protagonista di questa serie è Tsuna Sawada, ragazzo imbranato e poco sicuro di sé, finché non riceverà la visita di Reborn, un infante vestito da assassino che gli rivelerà di essere candidato come prossimo boss della famiglia Vongola. Reborn sarà quindi il suo tutore e lo allenerà per rafforzargli il carattere.
Inizialmente "Reborn" nasce come gag manga, ma causa scarso successo, l'autrice lo ha trasformato in un battle shonen. Abbiamo quindi i primi sessanta capitoli di piccole storie divertenti, per poi cominciare delle vere e proprie saghe. Tsuna si circonderà di sei fidati consiglieri che combatterano insieme a lui, dal bombarolo Gokudera, dal provetto spadaccino Yamamoto al taciturno Hibari. I combattimenti sono spettacolari, i personaggi combattano attraverso delle ''fiamme'',attivate con la loro forza di volontà, che darà ad ognuno diversi poteri, naturalmente con il passare della storia la gamma di poteri di ciascun personaggio aumenterà, dando alla fiamme sembianze di animali o di oggetti.
Il disegno è molto curato, sebbene qualche scena di combattimento sia un po confusionaria. I personaggi più strani,forti,bizzarri e carismatici sono certamente il punto forte dell'opera ,cosi come i combattimenti, basati non tanto sulla forza,quanto sulla strategia. In caso il manga venga ripubblicato in Italia,consiglio a tutti di comprarlo, resistete per i primi sessanta capitoli di gag, perché l'attesa sarà premiata.
Il protagonista di questa serie è Tsuna Sawada, ragazzo imbranato e poco sicuro di sé, finché non riceverà la visita di Reborn, un infante vestito da assassino che gli rivelerà di essere candidato come prossimo boss della famiglia Vongola. Reborn sarà quindi il suo tutore e lo allenerà per rafforzargli il carattere.
Inizialmente "Reborn" nasce come gag manga, ma causa scarso successo, l'autrice lo ha trasformato in un battle shonen. Abbiamo quindi i primi sessanta capitoli di piccole storie divertenti, per poi cominciare delle vere e proprie saghe. Tsuna si circonderà di sei fidati consiglieri che combatterano insieme a lui, dal bombarolo Gokudera, dal provetto spadaccino Yamamoto al taciturno Hibari. I combattimenti sono spettacolari, i personaggi combattano attraverso delle ''fiamme'',attivate con la loro forza di volontà, che darà ad ognuno diversi poteri, naturalmente con il passare della storia la gamma di poteri di ciascun personaggio aumenterà, dando alla fiamme sembianze di animali o di oggetti.
Il disegno è molto curato, sebbene qualche scena di combattimento sia un po confusionaria. I personaggi più strani,forti,bizzarri e carismatici sono certamente il punto forte dell'opera ,cosi come i combattimenti, basati non tanto sulla forza,quanto sulla strategia. In caso il manga venga ripubblicato in Italia,consiglio a tutti di comprarlo, resistete per i primi sessanta capitoli di gag, perché l'attesa sarà premiata.
Tutor Hitman Reborn! (dora in poi THR) è, senza troppi giri di parole, uno di quegli shonen che non si possono non definire standard in tutto per tutto, nonostante la sua storia editoriale sia più travagliata di quella toccata ad altri manga della sua tipologia: il manga, che inizialmente ha caratteristiche prettamente comiche a trame autoconclusive, riceve infatti una netta virata attorno al volume 8, assumendo i tratti del più canonico dei battle manga. Il motivo di questo cambiamento va senz'altro ricercato nei risultati mediocri che la serie stava ottenendo in patria e nel tentativo di rendere il manga appetibile ad una più larga fetta di pubblico.
Non si può dire che il cambiamento non abbia sortito i suoi effetti, visto che il manga è passato quasi istantaneamente dal semi-anonimato all'essere la quarta forza delle rivista dopo mostri editoriali come One Piece, Naruto e Bleach.
Ciò testimonia da un lato la bontà di quello che l'autrice insieme agli editor è riuscita a creare partendo da una base "scomoda", ma ci dice anche che, per la piega che ha preso, questo non può che essere uno di quei manga costruiti decisamente a tavolino per il pubblico, senza osare niente di più di quello che in passato e per altri manga si è verificato "giusto".
Sia chiaro che su Shonen Jump questo fenomeno tocca un po' tutte le serie di punta, spesso allungate per meri fini commerciali, ma un conto è allungare (e spesso demolire) un concept che si è rivelato vincente "in corso d'opera", un conto invece è costruirlo a tavolino perché abbia determinate caratteristiche.
Questo non rende per forza THR un brutto manga, anzi, nel suo momento di massimo splendore sa toccare anche picchi elevatissimi di intrattenimento, solamente che non avendo un'anima, alla lunga finisce per perdersi per mancanza di idee.
Strutturalmente la serie ci presenta saghe quasi indipendenti l'una dall'altra: dopo la prima parte comica atta a presentarci tutti i personaggi, il manga riazzera il tutto e ci presenta la prima vera saga di combattimento, punto di svolta dell'intera serie e per le saghe future.
Il cambiamento, per quanto drastico, non pesa nell'economia della narrazione, e di questo va dato atto all'autrice, che continua a farci ridere quasi come prima, nonostante ora il manga non sia più palesemente comico.
Forse proprio per l'effetto a sorpresa la prima saga risulta esaltante, ricca di spunti e di una buona dose di colpi di scena, pur non discostandosi per niente dal classicissimo schema di scontri 1 vs 1 tra buoni e cattivi, regalandoci in conclusione un finale che seppur scontatissimo nel suo esito, saprà comunque stupirci sotto diversi punti di vista.
Vedere poi Tsuna & soci alle prese con power-up originalissimi, anche se in alcuni casi abbastanza strampalati, risulta gradevole forse perché non ci saremmo mai aspettati di vederli sotto a quell'ottica, ma anche e soprattutto perché ognuno dei loro poteri risulta essere tremendamente cool. Come già detto, non mancherà qualche assurdità o qualche incoerenza, ma in quel preciso momento penso che al lettore importi poco, visti i presupposti.
La seconda saga prosegue sulla scia lasciata dalla prima e riesce a perfezionare quanto di buono era stato imbastito, imponendosi quindi come apice della struttura narrativa imbastita dall'autrice e risultando decisamente la saga più riuscita: la sceneggiatura è validissima, piena di colpi di scena, misteri e altro ancora. Il clima scanzonato va via via perdendosi e l'atmosfera si fa molto più seria, anche perché i vari personaggi non avrebbero motivo di ridere e scherzare, nella situazione in cui sono. I power-up toccano il massimo dell'esaltazione e dell'originalità raggiungendo un secondo stadio di un'evoluzione nata nella serie passata, e l'Amano in questi volumi riesce a dare il meglio di sé da ogni punto di vista, regalandoci picchi di adrenalina pura.
Peccato che tutto questo vada in parte rovinato da un finale decisamente assurdo: il manga che, come arriveremo poi a capire, fin'ora si era mosso sempre in questa direzione regalandoci quindi un hype senza pari, ci dà una conclusione della saga banale, scialba e abbastanza approssimativa.
Il problema grosso è che, quasi come se si fosse rotto qualcosa, l'autrice si addentra in una terza saga che forse non sarebbe dovuta esistere, nello stesso modo superficiale e approssimativo con cui finisce la seconda: la sceneggiatura è banale e l'incipit ancor di più, tutte le situazioni sanno di riciclato, probabilmente l'autrice non si accorge di aver saturato tutti gli aspetti del manga e continua a imporre power-up come evoluzioni di quelli precedenti, quando ormai non c'era più niente da poter evolvere, ci presenta un ennesimo gruppo di personaggi che sono un copia e incolla assurdo di quelli visti fino a questo momento, tanto che si fa quasi fatica a crederci, e per l'ennesima volta nasce una disputa che i buoni non vorrebbero combattere ma a cui sono costretti.
In generale, anche visivamente, l'autrice sembra aver perso colpi, la qualità delle gag, delle battute e dei dialoghi in generale crolla drasticamente e si ha l'idea di leggere qualcosa di abbozzato solo per accumulare qualche altro volume in più.
Anche tutte le forzature che si erano concesse fino a quel momento, riproposte per la terza volta, iniziano a non essere più perdonate, provocando un nervosismo tale da non avermi permesso di andare avanti nella lettura.
Tutto questo inoltre non è stato notato solo dal sottoscritto, ma il netto calo delle vendite in patria testimonia la crisi a cui il manga è andato inesorabilmente incontro.
Forse però, visti gli inizi, non poteva andare diversamente: un manga che osa così poco, con un'imbastitura così schematica e con così poca "anima", non può che crollare come un castello di sabbia quando la struttura inizia a diventare satura e ridondante.
Un altro esempio di come il manga sia stato creato a tavolino, ce lo danno i personaggi: seppur riuscitissimi e punto forte del manga, non riescono mai del tutto a risultare credibili, dando spesso l'idea di recitare un parte o di essere perennemente una parodia di loro stessi, difetto che probabilmente deriva dalla matrice comica della serie.
Anche la formazione principale dà la sensazione della suddivisione dei ruoli, sia dal punto di vista caratteriale che dal punto di vista dei poteri: quasi come fa una maestra con gli alunni quando è l'ora di distribuire i giochi per l'intervallo, ecco che abbiamo il personaggio con la spada (che combatterà contro il nemico con la spada), ecco che abbiamo quello che tira i pugni (che combatterà contro il nemico che tira i pugni), ecco che abbiamo quello che combatte di strategia ( che combatterà contro il nemico più intelligente), ecco che abbiamo quello che usa le arti illusorie (che combatterà contro il nemico che usa e arti illusorie) e via dicendo, riuscendo a toccare quasi tutti i profili più usati e più riusciti in vent'anni di manga per ragazzi, in uno stretto e rigoroso rapporto di 1:1 (a tratti fastidioso) coi nemici.
Il tutto non dev'essere visto per forza come un difetto, siccome non condiziona negativamente la lettura, ma da un'idea di preconfezionato al prodotto che può certamente disturbare.
Non soffermandosi su questo dettaglio, comunque, ci troviamo davanti un gruppo di personaggi tutto sommato solido, piacevole e ben assortito, che ci sapranno strappare sorrisi e ci sapranno anche conquistare: siamo davanti al classico manga dove ogni lettore eleggerà gioco forza il suo personaggio preferito e lo adorerà alla follia.
Altri punti a favore dei personaggi sono l'ottimo chara design e le ottime scelte grafiche e stilistiche fatte dall'autrice, e l'idea di "gruppo" che si instaura tra i personaggi, che interagiscono bene tra di loro per la maggior parte del manga e evitano di cadere nello stereotipo dell'amicizia a "tutti i costi" che molti shonen purtroppo impongono.
I legami che nascono, insomma, appaiono veri, sintomo che qualcosa di non prestabilito e di naturale quindi, è riscontrabile anche in THR.
Graficamente il manga è incostante, parte sottotono ma riesce ad attestarsi sotto ottimi livelli nella parte centrale: l'autrice ha gusto e stile, e si vede.
Andando avanti la fretta sembra togliere un po' di qualità generale alle tavole, ma l'autrice personalizza talmente tanto il suo tratto da farlo risultare sempre e comunque godibile.
I combattimenti, che sono tanti, sanno esaltare ma non stupire né nello svolgimento e né (quasi mai) nell'esito, risultando ben realizzati ma non certo rivoluzionari, pur regalandoci qua e la qualche power-up originale.
Il soggetto di base poi, ovvero il mondo della mafia, è solamente un pretesto per delineare fazioni in lotta fra loro e dare quindi vita a combattimenti, ma non risulterà approfondito in quelli che teoricamente dovrebbero essere i suoi connotati reali, dandoci boss adolescenti, pagliacci in quantità industriali e combattimenti basati più sulla fantascienza che sulle sparatorie a sangue freddo, con gente capace di volare, creare illusioni e cose simili.
Considerate quindi i mafiosi come degli shinigami in giacca e cravatta e avrete una idea precisa del soggetto di base, tutto sommato simpatico e originale per come si propone, soprattutto quando all'inizio ci fornisce una parodia di un mondo che in realtà lascia poco spazio alle risate.
In conclusione, THR è da vedere come uno di quei manga che pur sapendo esattamente dove andrà a parare, si vuole leggere lo stesso per amore verso il genere. Visto così, senza troppe aspettative e consapevoli di leggere uno shonen che più shonen non si può, ci si troverà davanti ad una lettura che ci saprà comunque conquistare ed esaltare.
Certamente il crollo nell'ultima parte, più che l'incipit comico ma comunque divertente, e la situazione editoriale in Italia che ci consegna una serie interrotta al diciottesimo volume senza notizie sul futuro, non mi permettono ad oggi di consigliarla a nessuno, se non al mio peggior nemico.
Con le premesse fatte, consiglio comunque di recuperarlo a tutti gli amanti dei manga targati Shonen Jump se un'altra casa editrice dovesse riproporlo dal numero 1.
Non si può dire che il cambiamento non abbia sortito i suoi effetti, visto che il manga è passato quasi istantaneamente dal semi-anonimato all'essere la quarta forza delle rivista dopo mostri editoriali come One Piece, Naruto e Bleach.
Ciò testimonia da un lato la bontà di quello che l'autrice insieme agli editor è riuscita a creare partendo da una base "scomoda", ma ci dice anche che, per la piega che ha preso, questo non può che essere uno di quei manga costruiti decisamente a tavolino per il pubblico, senza osare niente di più di quello che in passato e per altri manga si è verificato "giusto".
Sia chiaro che su Shonen Jump questo fenomeno tocca un po' tutte le serie di punta, spesso allungate per meri fini commerciali, ma un conto è allungare (e spesso demolire) un concept che si è rivelato vincente "in corso d'opera", un conto invece è costruirlo a tavolino perché abbia determinate caratteristiche.
Questo non rende per forza THR un brutto manga, anzi, nel suo momento di massimo splendore sa toccare anche picchi elevatissimi di intrattenimento, solamente che non avendo un'anima, alla lunga finisce per perdersi per mancanza di idee.
Strutturalmente la serie ci presenta saghe quasi indipendenti l'una dall'altra: dopo la prima parte comica atta a presentarci tutti i personaggi, il manga riazzera il tutto e ci presenta la prima vera saga di combattimento, punto di svolta dell'intera serie e per le saghe future.
Il cambiamento, per quanto drastico, non pesa nell'economia della narrazione, e di questo va dato atto all'autrice, che continua a farci ridere quasi come prima, nonostante ora il manga non sia più palesemente comico.
Forse proprio per l'effetto a sorpresa la prima saga risulta esaltante, ricca di spunti e di una buona dose di colpi di scena, pur non discostandosi per niente dal classicissimo schema di scontri 1 vs 1 tra buoni e cattivi, regalandoci in conclusione un finale che seppur scontatissimo nel suo esito, saprà comunque stupirci sotto diversi punti di vista.
Vedere poi Tsuna & soci alle prese con power-up originalissimi, anche se in alcuni casi abbastanza strampalati, risulta gradevole forse perché non ci saremmo mai aspettati di vederli sotto a quell'ottica, ma anche e soprattutto perché ognuno dei loro poteri risulta essere tremendamente cool. Come già detto, non mancherà qualche assurdità o qualche incoerenza, ma in quel preciso momento penso che al lettore importi poco, visti i presupposti.
La seconda saga prosegue sulla scia lasciata dalla prima e riesce a perfezionare quanto di buono era stato imbastito, imponendosi quindi come apice della struttura narrativa imbastita dall'autrice e risultando decisamente la saga più riuscita: la sceneggiatura è validissima, piena di colpi di scena, misteri e altro ancora. Il clima scanzonato va via via perdendosi e l'atmosfera si fa molto più seria, anche perché i vari personaggi non avrebbero motivo di ridere e scherzare, nella situazione in cui sono. I power-up toccano il massimo dell'esaltazione e dell'originalità raggiungendo un secondo stadio di un'evoluzione nata nella serie passata, e l'Amano in questi volumi riesce a dare il meglio di sé da ogni punto di vista, regalandoci picchi di adrenalina pura.
Peccato che tutto questo vada in parte rovinato da un finale decisamente assurdo: il manga che, come arriveremo poi a capire, fin'ora si era mosso sempre in questa direzione regalandoci quindi un hype senza pari, ci dà una conclusione della saga banale, scialba e abbastanza approssimativa.
Il problema grosso è che, quasi come se si fosse rotto qualcosa, l'autrice si addentra in una terza saga che forse non sarebbe dovuta esistere, nello stesso modo superficiale e approssimativo con cui finisce la seconda: la sceneggiatura è banale e l'incipit ancor di più, tutte le situazioni sanno di riciclato, probabilmente l'autrice non si accorge di aver saturato tutti gli aspetti del manga e continua a imporre power-up come evoluzioni di quelli precedenti, quando ormai non c'era più niente da poter evolvere, ci presenta un ennesimo gruppo di personaggi che sono un copia e incolla assurdo di quelli visti fino a questo momento, tanto che si fa quasi fatica a crederci, e per l'ennesima volta nasce una disputa che i buoni non vorrebbero combattere ma a cui sono costretti.
In generale, anche visivamente, l'autrice sembra aver perso colpi, la qualità delle gag, delle battute e dei dialoghi in generale crolla drasticamente e si ha l'idea di leggere qualcosa di abbozzato solo per accumulare qualche altro volume in più.
Anche tutte le forzature che si erano concesse fino a quel momento, riproposte per la terza volta, iniziano a non essere più perdonate, provocando un nervosismo tale da non avermi permesso di andare avanti nella lettura.
Tutto questo inoltre non è stato notato solo dal sottoscritto, ma il netto calo delle vendite in patria testimonia la crisi a cui il manga è andato inesorabilmente incontro.
Forse però, visti gli inizi, non poteva andare diversamente: un manga che osa così poco, con un'imbastitura così schematica e con così poca "anima", non può che crollare come un castello di sabbia quando la struttura inizia a diventare satura e ridondante.
Un altro esempio di come il manga sia stato creato a tavolino, ce lo danno i personaggi: seppur riuscitissimi e punto forte del manga, non riescono mai del tutto a risultare credibili, dando spesso l'idea di recitare un parte o di essere perennemente una parodia di loro stessi, difetto che probabilmente deriva dalla matrice comica della serie.
Anche la formazione principale dà la sensazione della suddivisione dei ruoli, sia dal punto di vista caratteriale che dal punto di vista dei poteri: quasi come fa una maestra con gli alunni quando è l'ora di distribuire i giochi per l'intervallo, ecco che abbiamo il personaggio con la spada (che combatterà contro il nemico con la spada), ecco che abbiamo quello che tira i pugni (che combatterà contro il nemico che tira i pugni), ecco che abbiamo quello che combatte di strategia ( che combatterà contro il nemico più intelligente), ecco che abbiamo quello che usa le arti illusorie (che combatterà contro il nemico che usa e arti illusorie) e via dicendo, riuscendo a toccare quasi tutti i profili più usati e più riusciti in vent'anni di manga per ragazzi, in uno stretto e rigoroso rapporto di 1:1 (a tratti fastidioso) coi nemici.
Il tutto non dev'essere visto per forza come un difetto, siccome non condiziona negativamente la lettura, ma da un'idea di preconfezionato al prodotto che può certamente disturbare.
Non soffermandosi su questo dettaglio, comunque, ci troviamo davanti un gruppo di personaggi tutto sommato solido, piacevole e ben assortito, che ci sapranno strappare sorrisi e ci sapranno anche conquistare: siamo davanti al classico manga dove ogni lettore eleggerà gioco forza il suo personaggio preferito e lo adorerà alla follia.
Altri punti a favore dei personaggi sono l'ottimo chara design e le ottime scelte grafiche e stilistiche fatte dall'autrice, e l'idea di "gruppo" che si instaura tra i personaggi, che interagiscono bene tra di loro per la maggior parte del manga e evitano di cadere nello stereotipo dell'amicizia a "tutti i costi" che molti shonen purtroppo impongono.
I legami che nascono, insomma, appaiono veri, sintomo che qualcosa di non prestabilito e di naturale quindi, è riscontrabile anche in THR.
Graficamente il manga è incostante, parte sottotono ma riesce ad attestarsi sotto ottimi livelli nella parte centrale: l'autrice ha gusto e stile, e si vede.
Andando avanti la fretta sembra togliere un po' di qualità generale alle tavole, ma l'autrice personalizza talmente tanto il suo tratto da farlo risultare sempre e comunque godibile.
I combattimenti, che sono tanti, sanno esaltare ma non stupire né nello svolgimento e né (quasi mai) nell'esito, risultando ben realizzati ma non certo rivoluzionari, pur regalandoci qua e la qualche power-up originale.
Il soggetto di base poi, ovvero il mondo della mafia, è solamente un pretesto per delineare fazioni in lotta fra loro e dare quindi vita a combattimenti, ma non risulterà approfondito in quelli che teoricamente dovrebbero essere i suoi connotati reali, dandoci boss adolescenti, pagliacci in quantità industriali e combattimenti basati più sulla fantascienza che sulle sparatorie a sangue freddo, con gente capace di volare, creare illusioni e cose simili.
Considerate quindi i mafiosi come degli shinigami in giacca e cravatta e avrete una idea precisa del soggetto di base, tutto sommato simpatico e originale per come si propone, soprattutto quando all'inizio ci fornisce una parodia di un mondo che in realtà lascia poco spazio alle risate.
In conclusione, THR è da vedere come uno di quei manga che pur sapendo esattamente dove andrà a parare, si vuole leggere lo stesso per amore verso il genere. Visto così, senza troppe aspettative e consapevoli di leggere uno shonen che più shonen non si può, ci si troverà davanti ad una lettura che ci saprà comunque conquistare ed esaltare.
Certamente il crollo nell'ultima parte, più che l'incipit comico ma comunque divertente, e la situazione editoriale in Italia che ci consegna una serie interrotta al diciottesimo volume senza notizie sul futuro, non mi permettono ad oggi di consigliarla a nessuno, se non al mio peggior nemico.
Con le premesse fatte, consiglio comunque di recuperarlo a tutti gli amanti dei manga targati Shonen Jump se un'altra casa editrice dovesse riproporlo dal numero 1.
Tutor Hitman Reborn, più noto come Katekyo Hitman Reborn, ed infine per nome completo Katekyoushi Hitman Reborn, è una serie shonen di grande successo prodotta dalla Shonen Jump, scritta e disegnata dall’autrice Akira Amano.
Il manga è composto da 33 volumetti usciti in Giappone fino ad oggi, ma che purtroppo in Italia hanno visto luce solamente 18 di questi grazie (e a causa della) Planeta DeAgostini Comics.
Katekyo Hitman Reborn, d’ora in poi “KHR”, non è solo una forma cartacea ma è anche un anime che ha riscosso un notevole successo, infatti è stato catalogato come uno dei migliori shonen odierni. Nelle classifiche generali dei volumi più apprezzati e venduti settimanalmente, KHR ha sempre trovato il proprio podio tra i primi, e non solo per l’originalità continua di questo manga, ma anche per i disegni strepitosi, la grinta e la continua passione che l’autrice ha impiegato in ogni suo volumetto. KHR è composto da 203 episodi e tutti questi sono un sorprendente elaborato di genialità.
Sì, esatto, ho detto proprio “genialità”, e sapete perché? Perché geniale lo è ed ora ve lo spiegherò nel dettaglio.
La storia ruota attorno a Sawada Tsunayoshi, un ragazzino delle scuole medie imbranato come pochi, che nulla ha di positivo se non la bravura nel cacciarsi in situazioni a dir poco compromettenti, umilianti, e che lo possano rendere sempre più sfigato agli occhi altrui. Il suo eterno amore, infatti, Sasagawa Kyoko, è la sua ragazza ideale: gentile, disponibile, altruista e carina, peccato che quest’ultima non lo degni di uno sguardo se non per salutarlo cordialmente.
Inutile dire che Tsuna faccia pena a chiunque, insomma, al sol guardarlo pare un perdente, e proprio per questo il suo soprannome altri non è che “Imbrana-Tsuna”, e lui non sembra voler fare a meno di questo ridicolo soprannome perché altro non riesce a combinare che guai, sia per sé che per gli altri.
Un giorno però, miracolo avviene che la sfiga di Tsuna magicamente si tramuti in un vero e proprio inferno: il peggio doveva ancora arrivare. Una mattina sfortunata come le altre, Tsuna viene fermato da un piccolo bambino vestito di tutto punto, e consegnata una lettera, egli gli comunica che è stato scelto per divenire il più potente boss mafioso esistente, e più precisamente Tsuna è stato candidato per il “trono” di Vongola Decimo. Tsuna ovviamente non ne vuol sapere di tutto questo, anzi, lo trova logicamente uno scherzo, peccato però che il bambino, di nome Reborn, presa una buffa pistola verde gli spara in testa uccidendolo.
Una cosa strana avviene però, infatti, nel momento di morire, in Tsuna iniziano a ronzare per la testa strani pensieri, quali ad esempio, il non aver ancora rivelato i propri sentimenti alla dolce Kyoko e che morendo non avrebbe più potuto fare. Caso vuole che Tsuna si risvegli di colpo dal decesso e, spogliatosi di tutti i suoi indumenti, con una forza sovrumana corra saltando di macchina in macchina, di casa in casa, alla propria scuola, dove in mutande rivelerà a Kyoko i suoi sentimenti.
Cosa sarà successo a Tsuna? È forse impazzito? Certo che no.
L’accaduto è stato dettato dalla Dying Will Bullet, ovvero una pallottola di proprietà di Reborn, che quando colpisce qualcuno fa scaturire i sensi di colpa avuti in vita antecedenti alla morte, e dona uno stato di forza innaturale per poterli risolvere, o comunque eliminare.
È solo l’inizio della sfortuna di Tsuna, perché Reborn s’insedierà a casa sua proclamandosi il suo tutore, nonché insegnante assassino per far divenire Tsuna il più grande boss mafioso della storia, nonché il più grande sicario di sempre.
Fin da subito il protagonista risulta essere chiaramente il tipico “Loser”, o comunque uno smidollato che altro non riesce a fare se non chiedere aiuto al prossimo piagnucolando come un bambino. È cosa rara al giorno d’oggi che altro non si legge che di protagonisti eroi, bellissimi ed intraprendenti senza macchia e senza paura.
Una trama a dir poco ironica, divertente, che ha di che poter ridere, ma le bizzarre avvenute dello sfigato protagonista sembrano non finire mai perché in futuro, altri come lui dovranno aiutarlo nel divenire Vongola Decimo, ovvero dei Guardiani che presteranno fedeltà a Tsuna.
Analizzando ogni singolo personaggio della storia, ho potuto constatare che tutti sono estremamente diversi tra loro, ma con un’unica comunanza: L’amicizia che li tiene legati sia a Tsuna che tra di loro.
Questa è sicuramente la serie in cui ho apprezzato i nemici come in nessun’altra prima d’ora: quasi fossero al pari dei protagonisti li ho trovati a dir poco mozzafiato per tutto.
Gli episodi della versione animata sono molti, è vero, lo pensai anche io, ma sapeste come ho piagnucolato alla fine per non poterlo più vedere! La serie animata è stata infatti interrotta per non creare filler poiché la versione cartacea era ancora in fase di ulteriore sviluppo, pertanto, è stata già annunciata una seconda serie che vedrà luce non appena sarà disponibile maggior materiale su cui poter lavorare.
Per tenermi al “passo” ho infatti continuato a leggere la versione cartacea, e devo ammettere che se all’anime davo 10+ al manga do 11.
Una storia come questa, lunga come questa e che non fa annoiare, per me è introvabile: è l’unica serie di così tanti episodi che non mi ha stancata e credetemi, non riesco ancora a crederci di aver visto 203 episodi.
Una come me infatti lascia subito perdere, e se devo essere sincera, ai primi 10 episodi dell’anime smisi di vederlo perché la trama non procedeva, ma poi sentiti tanti pareri ho ripreso a guardarlo e ora è una delle mie tre serie preferite.
Alcune persone hanno valutato in modo pessimo questa serie per via del fattore “mafia”, accusando quest’opera d’esser diseducativa, ma ora proviamo a ragionare insieme: Quale persona si farebbe condizionare da un anime al punto tale di voler divenire un mafioso? Vorrebbe dire che è senza cervello, privo di neuroni e che l’unico esistente è morto dopo un’overdose, ma in tal caso ci penserebbe la polizia a mandarlo in un centro di recupero mentale.
Oltretutto, nella versione cartacea, onde evitare spoiler, dico solo che la questione “mafia” viene ampliamente risolta e rivalutata, inoltre vorrei ricordare che è pura F.A.N.T.A.S.I.A., e non un vero e proprio stile di vita.
La frase “I fatti accaduti in questa vicenda solo un prodotto di pura fantasia” non vi dice nulla? È qua che entra in gioco questa magica formula d’avvertenza.
Allora Hokuto No Ken cosa dovrebbe essere? Illegale ovviamente. Dragon Ball? Inguardabile.
Suvvia gente, sul mercato vi sono cose molto peggiori.
I voti che ho dato a questa serie non li rivaluterei mai poiché mai una serie è riuscita ad entusiasmarmi per così tanto tempo e per così tante puntate, al punto tale da voler a tutti i costi proseguire con la versione cartacea per scoprirne il seguito ancora inedito come anime: è stato veramente un anime splendido fino alla fine, e come manga sta continuando a piacermi seppur dopo 33 volumi la fine paia ancora lontana.
L’amicizia in questa serie non è mai stata tanto importante, e di anime e manga ne ho visti e letti, ma qui è stato il punto fermo costante della storia: La lealtà, l’onestà e la forza di volontà e la fierezza di dover sempre difendere i propri compagni sono le componenti essenziali del rapporto che vi è tra tutti i personaggi della serie.
Un’altra cosa che mi ha molto colpita è stata l’autrice, che seppur donna, sia stata in grado di sfondare con una serie così dannatamente shonen, d’azione e battaglie, perché di solito i maschi sono più “portati”, ma invece lei ha fatto meglio di tantissimi altri. Pertanto si merita veramente i miei complimenti per la bravura e per la costante perseveranza che impiega nel suo lavoro, si vede che lavora con la passione nel cuore per questa serie.
Volevo far notare le copertine del manga che a mio avviso sono molto belle, e man mano che la storia procede, esse divengono sempre più particolareggiate, con colori molto sgargianti e godibili.
Inoltre il disegno è molto curato, e le scene di battaglia sono ben fatte, e ogni singola vignetta è piena di particolari: molto, ma molto belle.
Gli attacchi, le mosse di combattimento e le tecniche di queste ultime sono state pensate molto dettagliatamente, e le vittorie dei personaggi sono veramente meritate. Spesso capita che i boss finali vengano annientati in quattro secondi, seppur magari per tutta la serie siano stati degli aghi nel sedere, ma qui è diverso, ci sono degli scontri mozzafiato non troppo lunghi né troppo brevi, e per la prima volta sono veramente soddisfatta della durata di queste battaglie decisive perché spesso mi ritrovavo con l’amaro in bocca, della serie: “Ma che? Già finito?” Qua è diverso.
Katekyoushi Hitman Reborn è per me un capolavoro, nulla da ridire. Concludo dicendo che, come se non si fosse notato, ho veramente amato la versione animata e sto continuando ad amare il manga e che consiglio moltissimo a tutti gli amanti del genere.
Il manga è composto da 33 volumetti usciti in Giappone fino ad oggi, ma che purtroppo in Italia hanno visto luce solamente 18 di questi grazie (e a causa della) Planeta DeAgostini Comics.
Katekyo Hitman Reborn, d’ora in poi “KHR”, non è solo una forma cartacea ma è anche un anime che ha riscosso un notevole successo, infatti è stato catalogato come uno dei migliori shonen odierni. Nelle classifiche generali dei volumi più apprezzati e venduti settimanalmente, KHR ha sempre trovato il proprio podio tra i primi, e non solo per l’originalità continua di questo manga, ma anche per i disegni strepitosi, la grinta e la continua passione che l’autrice ha impiegato in ogni suo volumetto. KHR è composto da 203 episodi e tutti questi sono un sorprendente elaborato di genialità.
Sì, esatto, ho detto proprio “genialità”, e sapete perché? Perché geniale lo è ed ora ve lo spiegherò nel dettaglio.
La storia ruota attorno a Sawada Tsunayoshi, un ragazzino delle scuole medie imbranato come pochi, che nulla ha di positivo se non la bravura nel cacciarsi in situazioni a dir poco compromettenti, umilianti, e che lo possano rendere sempre più sfigato agli occhi altrui. Il suo eterno amore, infatti, Sasagawa Kyoko, è la sua ragazza ideale: gentile, disponibile, altruista e carina, peccato che quest’ultima non lo degni di uno sguardo se non per salutarlo cordialmente.
Inutile dire che Tsuna faccia pena a chiunque, insomma, al sol guardarlo pare un perdente, e proprio per questo il suo soprannome altri non è che “Imbrana-Tsuna”, e lui non sembra voler fare a meno di questo ridicolo soprannome perché altro non riesce a combinare che guai, sia per sé che per gli altri.
Un giorno però, miracolo avviene che la sfiga di Tsuna magicamente si tramuti in un vero e proprio inferno: il peggio doveva ancora arrivare. Una mattina sfortunata come le altre, Tsuna viene fermato da un piccolo bambino vestito di tutto punto, e consegnata una lettera, egli gli comunica che è stato scelto per divenire il più potente boss mafioso esistente, e più precisamente Tsuna è stato candidato per il “trono” di Vongola Decimo. Tsuna ovviamente non ne vuol sapere di tutto questo, anzi, lo trova logicamente uno scherzo, peccato però che il bambino, di nome Reborn, presa una buffa pistola verde gli spara in testa uccidendolo.
Una cosa strana avviene però, infatti, nel momento di morire, in Tsuna iniziano a ronzare per la testa strani pensieri, quali ad esempio, il non aver ancora rivelato i propri sentimenti alla dolce Kyoko e che morendo non avrebbe più potuto fare. Caso vuole che Tsuna si risvegli di colpo dal decesso e, spogliatosi di tutti i suoi indumenti, con una forza sovrumana corra saltando di macchina in macchina, di casa in casa, alla propria scuola, dove in mutande rivelerà a Kyoko i suoi sentimenti.
Cosa sarà successo a Tsuna? È forse impazzito? Certo che no.
L’accaduto è stato dettato dalla Dying Will Bullet, ovvero una pallottola di proprietà di Reborn, che quando colpisce qualcuno fa scaturire i sensi di colpa avuti in vita antecedenti alla morte, e dona uno stato di forza innaturale per poterli risolvere, o comunque eliminare.
È solo l’inizio della sfortuna di Tsuna, perché Reborn s’insedierà a casa sua proclamandosi il suo tutore, nonché insegnante assassino per far divenire Tsuna il più grande boss mafioso della storia, nonché il più grande sicario di sempre.
Fin da subito il protagonista risulta essere chiaramente il tipico “Loser”, o comunque uno smidollato che altro non riesce a fare se non chiedere aiuto al prossimo piagnucolando come un bambino. È cosa rara al giorno d’oggi che altro non si legge che di protagonisti eroi, bellissimi ed intraprendenti senza macchia e senza paura.
Una trama a dir poco ironica, divertente, che ha di che poter ridere, ma le bizzarre avvenute dello sfigato protagonista sembrano non finire mai perché in futuro, altri come lui dovranno aiutarlo nel divenire Vongola Decimo, ovvero dei Guardiani che presteranno fedeltà a Tsuna.
Analizzando ogni singolo personaggio della storia, ho potuto constatare che tutti sono estremamente diversi tra loro, ma con un’unica comunanza: L’amicizia che li tiene legati sia a Tsuna che tra di loro.
Questa è sicuramente la serie in cui ho apprezzato i nemici come in nessun’altra prima d’ora: quasi fossero al pari dei protagonisti li ho trovati a dir poco mozzafiato per tutto.
Gli episodi della versione animata sono molti, è vero, lo pensai anche io, ma sapeste come ho piagnucolato alla fine per non poterlo più vedere! La serie animata è stata infatti interrotta per non creare filler poiché la versione cartacea era ancora in fase di ulteriore sviluppo, pertanto, è stata già annunciata una seconda serie che vedrà luce non appena sarà disponibile maggior materiale su cui poter lavorare.
Per tenermi al “passo” ho infatti continuato a leggere la versione cartacea, e devo ammettere che se all’anime davo 10+ al manga do 11.
Una storia come questa, lunga come questa e che non fa annoiare, per me è introvabile: è l’unica serie di così tanti episodi che non mi ha stancata e credetemi, non riesco ancora a crederci di aver visto 203 episodi.
Una come me infatti lascia subito perdere, e se devo essere sincera, ai primi 10 episodi dell’anime smisi di vederlo perché la trama non procedeva, ma poi sentiti tanti pareri ho ripreso a guardarlo e ora è una delle mie tre serie preferite.
Alcune persone hanno valutato in modo pessimo questa serie per via del fattore “mafia”, accusando quest’opera d’esser diseducativa, ma ora proviamo a ragionare insieme: Quale persona si farebbe condizionare da un anime al punto tale di voler divenire un mafioso? Vorrebbe dire che è senza cervello, privo di neuroni e che l’unico esistente è morto dopo un’overdose, ma in tal caso ci penserebbe la polizia a mandarlo in un centro di recupero mentale.
Oltretutto, nella versione cartacea, onde evitare spoiler, dico solo che la questione “mafia” viene ampliamente risolta e rivalutata, inoltre vorrei ricordare che è pura F.A.N.T.A.S.I.A., e non un vero e proprio stile di vita.
La frase “I fatti accaduti in questa vicenda solo un prodotto di pura fantasia” non vi dice nulla? È qua che entra in gioco questa magica formula d’avvertenza.
Allora Hokuto No Ken cosa dovrebbe essere? Illegale ovviamente. Dragon Ball? Inguardabile.
Suvvia gente, sul mercato vi sono cose molto peggiori.
I voti che ho dato a questa serie non li rivaluterei mai poiché mai una serie è riuscita ad entusiasmarmi per così tanto tempo e per così tante puntate, al punto tale da voler a tutti i costi proseguire con la versione cartacea per scoprirne il seguito ancora inedito come anime: è stato veramente un anime splendido fino alla fine, e come manga sta continuando a piacermi seppur dopo 33 volumi la fine paia ancora lontana.
L’amicizia in questa serie non è mai stata tanto importante, e di anime e manga ne ho visti e letti, ma qui è stato il punto fermo costante della storia: La lealtà, l’onestà e la forza di volontà e la fierezza di dover sempre difendere i propri compagni sono le componenti essenziali del rapporto che vi è tra tutti i personaggi della serie.
Un’altra cosa che mi ha molto colpita è stata l’autrice, che seppur donna, sia stata in grado di sfondare con una serie così dannatamente shonen, d’azione e battaglie, perché di solito i maschi sono più “portati”, ma invece lei ha fatto meglio di tantissimi altri. Pertanto si merita veramente i miei complimenti per la bravura e per la costante perseveranza che impiega nel suo lavoro, si vede che lavora con la passione nel cuore per questa serie.
Volevo far notare le copertine del manga che a mio avviso sono molto belle, e man mano che la storia procede, esse divengono sempre più particolareggiate, con colori molto sgargianti e godibili.
Inoltre il disegno è molto curato, e le scene di battaglia sono ben fatte, e ogni singola vignetta è piena di particolari: molto, ma molto belle.
Gli attacchi, le mosse di combattimento e le tecniche di queste ultime sono state pensate molto dettagliatamente, e le vittorie dei personaggi sono veramente meritate. Spesso capita che i boss finali vengano annientati in quattro secondi, seppur magari per tutta la serie siano stati degli aghi nel sedere, ma qui è diverso, ci sono degli scontri mozzafiato non troppo lunghi né troppo brevi, e per la prima volta sono veramente soddisfatta della durata di queste battaglie decisive perché spesso mi ritrovavo con l’amaro in bocca, della serie: “Ma che? Già finito?” Qua è diverso.
Katekyoushi Hitman Reborn è per me un capolavoro, nulla da ridire. Concludo dicendo che, come se non si fosse notato, ho veramente amato la versione animata e sto continuando ad amare il manga e che consiglio moltissimo a tutti gli amanti del genere.
Questo manga secondo me è veramente bello. Prima di comprarlo mi sono guardato tutti i 203 episodi dell'anime e devo dire che ci sono rimasto male, nel senso che secondo me ha avuto un evoluzione spettacolare. Ma partiamo dall'inizio.
Katekyo Hitman Reborn ha dei disegni molto belli e i personaggi hanno carisma e uno stile tutto loro, mentre la storia all'inizio (dal volume 1 fino al 7 più o meno) parte come manga comico, poi incomincia a essere serio e più affascinante che mai, in parole povere un avvincente shonen con dei combattimenti mozzafiato e con delle battute divertenti. Consiglio questo manga a tutti i fan di shonen.
Katekyo Hitman Reborn ha dei disegni molto belli e i personaggi hanno carisma e uno stile tutto loro, mentre la storia all'inizio (dal volume 1 fino al 7 più o meno) parte come manga comico, poi incomincia a essere serio e più affascinante che mai, in parole povere un avvincente shonen con dei combattimenti mozzafiato e con delle battute divertenti. Consiglio questo manga a tutti i fan di shonen.
Katekyō Hitman Reborn! è un buon manga shonen, molto godibile.
La prima parte di questo manga è molto simpatica, ma l'assenza di una trama generale salta subito all'occhio. Un manga semplice per farti 4 risate.
Dopo un po' di numeri (7-8 volumi) però parte la svolta di questo titolo: le storie si fanno sempre più intriganti e nel manga vengono introdotti combattimenti in maniera molto originale che diventano da subito uno dei punti di forza. I disegni sono sempre buoni, nel grande panorama dei manga si trova di meglio ma io li trovo particolarmente azzeccati per questo tipo di manga.
Se proprio devo elencare dei punti deboli direi che i primi volumi praticamente senza una storia e il fatto che in questo manga parlano tanto può penalizzare un po' questo titolo. Comunque un manga consigliato agli amanti del genere.
La prima parte di questo manga è molto simpatica, ma l'assenza di una trama generale salta subito all'occhio. Un manga semplice per farti 4 risate.
Dopo un po' di numeri (7-8 volumi) però parte la svolta di questo titolo: le storie si fanno sempre più intriganti e nel manga vengono introdotti combattimenti in maniera molto originale che diventano da subito uno dei punti di forza. I disegni sono sempre buoni, nel grande panorama dei manga si trova di meglio ma io li trovo particolarmente azzeccati per questo tipo di manga.
Se proprio devo elencare dei punti deboli direi che i primi volumi praticamente senza una storia e il fatto che in questo manga parlano tanto può penalizzare un po' questo titolo. Comunque un manga consigliato agli amanti del genere.
L'autrice ha un bel tratto, sicuramente uno dei migliori in ambito Shonen Jump. Ciò che manca è un solido background, una trama originale e ben articolata e la definizione dei personaggi.
Al contrario dell'opinione generale, quelli che ho apprezzato di più sono stati proprio i primi 10-12 volumi, ironici e divertenti e con un pizzico di attenzione in più ai sentimenti, alle inclinazioni e al contesto sociale dei personaggi, almeno di alcuni. Altri invece sono rimasti nettamente poco analizzati, stereotipati all'inverosimile, con una profondità pari a zero. Con la saga dei Varia vi è un tracollo totale nelle più assolute banalità e cliché Jump.
In definitiva, muovendosi tra il serio e il faceto la Amano non ha saputo ben scegliere una delle due strade. Sia in ambito di manga comici sia in ambito di manga seri c'è molto di meglio, anche tra gli Shonen Jump. Un vero peccato.
Al contrario dell'opinione generale, quelli che ho apprezzato di più sono stati proprio i primi 10-12 volumi, ironici e divertenti e con un pizzico di attenzione in più ai sentimenti, alle inclinazioni e al contesto sociale dei personaggi, almeno di alcuni. Altri invece sono rimasti nettamente poco analizzati, stereotipati all'inverosimile, con una profondità pari a zero. Con la saga dei Varia vi è un tracollo totale nelle più assolute banalità e cliché Jump.
In definitiva, muovendosi tra il serio e il faceto la Amano non ha saputo ben scegliere una delle due strade. Sia in ambito di manga comici sia in ambito di manga seri c'è molto di meglio, anche tra gli Shonen Jump. Un vero peccato.
Personalmente trovo questo manga diseducativo e con una trama ridicola. I personaggi, nonostante siano disegnati con un buon tratto, sono orribili d'aspetto e l'idea di un killer di un anno non ha il minimo senso. In ogni caso il lato peggiore rimane comunque l'orribile messaggio dato da questo manga, che con disegni giocosi e personaggi comici fa sembrare la criminalità come un gioco divertente. Fosse proposto per un pubblico adulto (nonostante l'inesistenza della trama) potrebbe ancora essere accettabile, ma così com'è rappresenta soltanto un cattivo esempio per le nuove generazioni.
Fantastico manga, veramente eccezionale! Un bellissimo Shonen, pieno di colpi di scena e di battaglie mozzafiato. A primo impatto sembrerebbe un manga comico, ma le cose cambiano del tutto a partire dall'ottavo volume, mostrandoci il suo vero volto di Shonen.
Per l'appunto però, i 7 volumi iniziali (prime 20 puntate nell'anime) sono molto simpatici, certo, ma 7 volumi per la presentazioni dei personaggi sono veramente troppi! Si rischia di scambiare Tutor Hitman Reborn! per un manga comico, composto da storie autoconclusive alla Gintama, quando invece non è assolutamente così: il vero valore si inizia ad intravedere solo dal volume 8, e l’esplosione vera si ha con la saga degli Varia e dei Vongola Rings, che inizia nel volume 10. Insomma, un po’ di attesa snervante può non piacere a tutti, però vi assicuro che ne vale la pena. Inoltre quest'opera non ha nulla da invidiare ai grandi colossi, e questo lo testimoniano le vendite in Jappone, che nel 2008 hanno superato quelle di Bleach, piazzandosi al 4° posto dietro a One Piece, Naruto e Nana. In Italia però poche persone lo conoscono purtroppo, e i motivi sono appunto i primi volumi e l’edizione Planeta DeAgostini del prezzo di 5.50 euro. Forse 5,50 € per un manga possono sembrare troppi, ma questa edizione è identica a quella originale giapponese, con sovraccoperta e diversa immagine sotto la sovraccoperta: penso che spendere 5,50€ per una edizione così possa tranquillamente starci. Ovviamente però, il prezzo può aver spaventato molte persone.
Per l'appunto però, i 7 volumi iniziali (prime 20 puntate nell'anime) sono molto simpatici, certo, ma 7 volumi per la presentazioni dei personaggi sono veramente troppi! Si rischia di scambiare Tutor Hitman Reborn! per un manga comico, composto da storie autoconclusive alla Gintama, quando invece non è assolutamente così: il vero valore si inizia ad intravedere solo dal volume 8, e l’esplosione vera si ha con la saga degli Varia e dei Vongola Rings, che inizia nel volume 10. Insomma, un po’ di attesa snervante può non piacere a tutti, però vi assicuro che ne vale la pena. Inoltre quest'opera non ha nulla da invidiare ai grandi colossi, e questo lo testimoniano le vendite in Jappone, che nel 2008 hanno superato quelle di Bleach, piazzandosi al 4° posto dietro a One Piece, Naruto e Nana. In Italia però poche persone lo conoscono purtroppo, e i motivi sono appunto i primi volumi e l’edizione Planeta DeAgostini del prezzo di 5.50 euro. Forse 5,50 € per un manga possono sembrare troppi, ma questa edizione è identica a quella originale giapponese, con sovraccoperta e diversa immagine sotto la sovraccoperta: penso che spendere 5,50€ per una edizione così possa tranquillamente starci. Ovviamente però, il prezzo può aver spaventato molte persone.
Tutor Hitman Reborn! è tuttora in corso di pubblicazione sulle pagine della famosa e popolarissima rivista Weekly Shōnen Jump, che annovera tra le sue file altre note opere come One Piece, Bleach e Naruto. In patria gode di grande fama e successo mentre da noi non è molto conosciuto, si voglia anche per la scarsa pubblicità realizzata dalla Planeta DeAgostini nei confronti di questo prodotto.
La trama si snoda attraverso le avventure del giovane Tsunayoshi Sawada, un ragazzo giapponese, che viene scelto per diventare il decimo boss dei Vongola, una famiglia mafiosa, visto che tutti gli altri candidati al titolo di decimo boss erano morti e lui rimaneva l’ultimo in linea di discendenza. Purtroppo Tsuna all’inizio non è solamente all’oscuro delle sue origini, ma è anche un imbranato di prima categoria. Nonostante questi piccoli particolari e la sua scarsa volontà, il ragazzo viene costretto da Reborn, il più grande e famoso assassino della famiglia Vongola, a sottoporsi all’addestramento per diventare il degno successore ad accettare il ruolo capo della famiglia. Durante l’addestramento Reborn utilizza sul giovane e malcapitato Tsuna dei proiettili speciali che, colpendo il bersaglio in testa, lo riportano in vita in modo che realizzi il suo ultimo desiderio ad ogni costo.
L’aspetto che probabilmente penalizza maggiormente questo manga è la partenza della storia: all’inizio la natura di gag manga pare evidente, con la presenza di storie autoconclusive che raggiungono i due capitoli al massimo, e che proseguono per ben otto volumi prima di avere la virata verso un manga con connotati più tipicamente da shounen, con combattimenti e azione. Purtroppo otto interi volumi dedicati a quanto pare all’introduzione dei vari personaggi che andranno poi a formare quella che poi sarà la “famiglia” di Tsuna sono un tantino troppi, e possono scoraggiare molti lettori. Tuttavia, se si ha la capacità di aspettare se ne rimane davvero sorpresi in positivo, visto che per me è meglio di molti altri shounen manga più famosi e acclamati anche nella nostra penisola.
In più la componente comica, anche dopo la virata di rotta, rimane una costante di questo manga e ne rende la lettura davvero piacevole, fondendosi alla perfezione con una storia che si rivela ben congegnata nel suo complesso e smorzando i toni quando questo è richiesto per non appesantire la lettura nei momenti più seri. Anche i combattimenti sono ben realizzati e piacevolissimi da vedere.
Il mio voto è un otto, anche se poteva meritare di più se non fosse per quegli otto volumi iniziali che come introduzione sono davvero eccessivi.
La trama si snoda attraverso le avventure del giovane Tsunayoshi Sawada, un ragazzo giapponese, che viene scelto per diventare il decimo boss dei Vongola, una famiglia mafiosa, visto che tutti gli altri candidati al titolo di decimo boss erano morti e lui rimaneva l’ultimo in linea di discendenza. Purtroppo Tsuna all’inizio non è solamente all’oscuro delle sue origini, ma è anche un imbranato di prima categoria. Nonostante questi piccoli particolari e la sua scarsa volontà, il ragazzo viene costretto da Reborn, il più grande e famoso assassino della famiglia Vongola, a sottoporsi all’addestramento per diventare il degno successore ad accettare il ruolo capo della famiglia. Durante l’addestramento Reborn utilizza sul giovane e malcapitato Tsuna dei proiettili speciali che, colpendo il bersaglio in testa, lo riportano in vita in modo che realizzi il suo ultimo desiderio ad ogni costo.
L’aspetto che probabilmente penalizza maggiormente questo manga è la partenza della storia: all’inizio la natura di gag manga pare evidente, con la presenza di storie autoconclusive che raggiungono i due capitoli al massimo, e che proseguono per ben otto volumi prima di avere la virata verso un manga con connotati più tipicamente da shounen, con combattimenti e azione. Purtroppo otto interi volumi dedicati a quanto pare all’introduzione dei vari personaggi che andranno poi a formare quella che poi sarà la “famiglia” di Tsuna sono un tantino troppi, e possono scoraggiare molti lettori. Tuttavia, se si ha la capacità di aspettare se ne rimane davvero sorpresi in positivo, visto che per me è meglio di molti altri shounen manga più famosi e acclamati anche nella nostra penisola.
In più la componente comica, anche dopo la virata di rotta, rimane una costante di questo manga e ne rende la lettura davvero piacevole, fondendosi alla perfezione con una storia che si rivela ben congegnata nel suo complesso e smorzando i toni quando questo è richiesto per non appesantire la lettura nei momenti più seri. Anche i combattimenti sono ben realizzati e piacevolissimi da vedere.
Il mio voto è un otto, anche se poteva meritare di più se non fosse per quegli otto volumi iniziali che come introduzione sono davvero eccessivi.
Tutor Hitman Reborn è un opera di Akira Amano pubblicata settimanalmente su Shonen Jump. Sicuramente qui in Italia non è uno dei manga più conosciuti, il che è davvero un peccato. Ma andiamo con ordine.
La trama: SawadaTsunayoshi (Tsuna) è uno studente delle medie poco portato nello studio e nello sport, sfortunato, imbranato e senza nessun amico. Tuttavia la sua vita è destinata a cambiare quando un giorno a casa sua si presenta il suo nuovo Insegnante Privato, ovvero Reborn. Reborn è un bimbo di un anno che di professione fa il killer e il suo compito è quello di addestrare Tsuna nel diventare il Decimo Boss della famiglia mafiosa Vongola. Da qui in poi partono le avventure di Tsuna che pian piano, volente o nolente, inizia a formare la sua personalissima famiglia mafiosa!
Ora vorrei dirvi di non soffermarvi sul fatto che quella che viene proposta non sia assolutamente la mafia vera, ne sono ben consapevole! Vogliate piuttosto soffermarvi su come quello che vi ritrovate tra le mani sia uno Shonen! La mafia vera e quella che troverete in questo manga sono due cose totalmente diverse! Probabilmente se l'autrice l'avesse chiamata in un altro modo nessuno avrebbe mai pensato alla mafia! Comunque tornando alla trama, i primi sette volumi sono principalmente composti di capitoli autoconclusivi per presentare i vari personaggi, che personalmente ho trovato molto divertenti, ma che so bene potrebbero risultare troppi per chi vuole azione fin da subito. Dal volume 8 in poi comincia la vera azione tipica degli Shonen, con una minisaga che termina al volume 10. Una volta gettate le basi per avere la fazione dei buoni e quella dei cattivi si parte con il classico shonen a base di combattimenti e tecniche speciali. Come opinione personale, nonostante ormai siamo quasi a 300 capitoli, questo manga mi appassiona sempre, non mi ha mai fatto perdere l'interesse! I personaggi inoltre trovo che siano tutti simpatici e ben caratterizzati, anche se ogni tanto si cade nello stereotipo, ma in fondo se si legge uno shonen è anche normale incombere in queste situazioni, quindi se per voi questo non è un problema leggete tranquillamente e non ne rimarrete delusi.
Tuttavia l'edizione italiana pecca parecchio per vari motivi. Innanzitutto € 5,50 a volume sono parecchi nonostante questo presenti la sovracopertina. Secondo punto: a volte le traduzioni fanno veramente schifo e vi sono anche errori di adattamento (che sicuramente tutti i lettori avranno notato). Infine, essendo pubblicato dalla Planeta DeAgostini, questo manga non ha potuto godere del successo che merita (a mio parere molto meglio dei vari Bleach e Naruto) data la pubblicità praticamente nulla e dalla poca scelta che questa casa editrice offre.
Ma in definitiva se cercate uno shonen senza troppe pretese, con azione, divertimento e una bella trama Tutor Hitman Reborn fa al caso vostro!
La trama: SawadaTsunayoshi (Tsuna) è uno studente delle medie poco portato nello studio e nello sport, sfortunato, imbranato e senza nessun amico. Tuttavia la sua vita è destinata a cambiare quando un giorno a casa sua si presenta il suo nuovo Insegnante Privato, ovvero Reborn. Reborn è un bimbo di un anno che di professione fa il killer e il suo compito è quello di addestrare Tsuna nel diventare il Decimo Boss della famiglia mafiosa Vongola. Da qui in poi partono le avventure di Tsuna che pian piano, volente o nolente, inizia a formare la sua personalissima famiglia mafiosa!
Ora vorrei dirvi di non soffermarvi sul fatto che quella che viene proposta non sia assolutamente la mafia vera, ne sono ben consapevole! Vogliate piuttosto soffermarvi su come quello che vi ritrovate tra le mani sia uno Shonen! La mafia vera e quella che troverete in questo manga sono due cose totalmente diverse! Probabilmente se l'autrice l'avesse chiamata in un altro modo nessuno avrebbe mai pensato alla mafia! Comunque tornando alla trama, i primi sette volumi sono principalmente composti di capitoli autoconclusivi per presentare i vari personaggi, che personalmente ho trovato molto divertenti, ma che so bene potrebbero risultare troppi per chi vuole azione fin da subito. Dal volume 8 in poi comincia la vera azione tipica degli Shonen, con una minisaga che termina al volume 10. Una volta gettate le basi per avere la fazione dei buoni e quella dei cattivi si parte con il classico shonen a base di combattimenti e tecniche speciali. Come opinione personale, nonostante ormai siamo quasi a 300 capitoli, questo manga mi appassiona sempre, non mi ha mai fatto perdere l'interesse! I personaggi inoltre trovo che siano tutti simpatici e ben caratterizzati, anche se ogni tanto si cade nello stereotipo, ma in fondo se si legge uno shonen è anche normale incombere in queste situazioni, quindi se per voi questo non è un problema leggete tranquillamente e non ne rimarrete delusi.
Tuttavia l'edizione italiana pecca parecchio per vari motivi. Innanzitutto € 5,50 a volume sono parecchi nonostante questo presenti la sovracopertina. Secondo punto: a volte le traduzioni fanno veramente schifo e vi sono anche errori di adattamento (che sicuramente tutti i lettori avranno notato). Infine, essendo pubblicato dalla Planeta DeAgostini, questo manga non ha potuto godere del successo che merita (a mio parere molto meglio dei vari Bleach e Naruto) data la pubblicità praticamente nulla e dalla poca scelta che questa casa editrice offre.
Ma in definitiva se cercate uno shonen senza troppe pretese, con azione, divertimento e una bella trama Tutor Hitman Reborn fa al caso vostro!
Reborn è un manga che sta riscuotendo un buon successo in patria e nel mondo, ma per me si merita 1.
Questo manga parla di mafia in modo davvero antipatico e di cattivo gusto: la mafia è un organizzazione criminale responsabile di numerosi omicidi, che si arricchisce attraverso lo spaccio, la prostituzione... non sono un gruppetto di ragazzini e di killer che anno 1 o 2 anni! Queste sono le motivazioni principali del mio voto, ma ce ne sono altre. In questo manga si parla di mafia italiana, quindi che cosa sono tutti questi ragazzini giapponesi? Poi killer della mafia che hanno 1 anno, e la storia per i primi 8, e dico 8 volumi è inesistente, e sembra un manga demenziale anche se si nota un leggero miglioramento nei volumi successivi, ma non si possono spendere 5,50 per otto volumi senza vedere neanche un minimo di trama.
Questo manga parla di mafia in modo davvero antipatico e di cattivo gusto: la mafia è un organizzazione criminale responsabile di numerosi omicidi, che si arricchisce attraverso lo spaccio, la prostituzione... non sono un gruppetto di ragazzini e di killer che anno 1 o 2 anni! Queste sono le motivazioni principali del mio voto, ma ce ne sono altre. In questo manga si parla di mafia italiana, quindi che cosa sono tutti questi ragazzini giapponesi? Poi killer della mafia che hanno 1 anno, e la storia per i primi 8, e dico 8 volumi è inesistente, e sembra un manga demenziale anche se si nota un leggero miglioramento nei volumi successivi, ma non si possono spendere 5,50 per otto volumi senza vedere neanche un minimo di trama.
E' vero, sono solo 6 volumi. Ma per ciò che ho letto posso tranquillamente dire che vale la pena acquistarlo, per passare piacevolmente, e anche con sane risate, il tempo della lettura di ogni volume. I primi 7, da quel che ne so, sono tutti volumi di presentazione dei personaggi principali. Credo comunque, vista anche la citazione in Bakuman di Reborn tra i GagManga, che sia stata prettamente una scelta editoriale quella di iniziare con tutte queste gag e poi partire con il vero e proprio manga all'8° volume. Il pezzo forte di questi primi volumi sono le incredibili storie, assurde e paradossali che nascono e si generano tra i vari personaggi, uno più strano dell'altro. Anche se il mio raziocinio mi fa storcere il naso quando mi si ricorda che Reborn ha 1 anno (!), è geniale il suo ruolo. Il suo modo di fare da tutor ad uno studente che senza neanche saperlo è l'erede di una famiglia mafiosa in Italia, i Vongola, e senza volerlo si ritrova sempre a sostenere strane prove per cui un possibile fallimento equivarrebbe a perdere la vita, rende la storia avvincente.
Ho fino ad ora letto i primi sei perché il 7 ancora non l'ho trovato, ma già ho tutti gli altri.
Il disegno è tipico di un gagManga all'inizio, e sbirciando i volumi successivi si vede come i tratti si facciano più shonen e le battaglie più particolareggiate.
Lo consiglio dai piccoli fino ai grandi senza distinzione. Vi confesso che con altri raramente ho riso quanto con Rebor T.H.
Ho fino ad ora letto i primi sei perché il 7 ancora non l'ho trovato, ma già ho tutti gli altri.
Il disegno è tipico di un gagManga all'inizio, e sbirciando i volumi successivi si vede come i tratti si facciano più shonen e le battaglie più particolareggiate.
Lo consiglio dai piccoli fino ai grandi senza distinzione. Vi confesso che con altri raramente ho riso quanto con Rebor T.H.
Tutor Hitman Reborn è un manga che mi ha colpito notevolmente. La storia parte sicuramente lenta, infatti i primi 7 tomi dell'opera presentano una storia più che altro comica, composta da storie brevi. Ma è dal volume 8 che questo manga parte veramente. La storia prende una piega inaspettata e cominciano i combattimenti seri e i colpi di scena. Inoltre il disegno di Amano migliora di volume in volume, la storia si fa sempre più coinvolgente e serrata. A parer mio uno dei migliori shonen manga in circolazione. Quanto si dovrà ancora aspettare per leggere, finalmente, il volume 19?
Che dire... lo spunto iniziale è davvero di cattivo gusto, la mafia è un'organizzazione criminale responsabile di centinaia di omicidi, non una simpatica cricca di simpatiche canaglie. I personaggi sono stereotipati e demenziali, oltre al fatto che non si capisce cosa c'entrino tutti questi marmocchi giapponesi con la mafia italiana. I personaggi femminili sfiorano la deficienza mentale e non hanno profondità. Anche la storia non è molto originale: un ragazzino imbranato e i suoi amici preadolescenti sono gli unici a poter salvare il pianeta, in barba agli organismi di difesa internazionale che, purtroppo, sono inutili in quanto non credono abbastanza nella forza dell'amicizia.
Ottimo manga, uno dei più belli che abbia letto. Anche se dai primi volumi (i primi 7) può sembrare demenziale, dopo la storia va man mano sviluppandosi anche se sono presenti sempre elementi comici che rendono l'atmosfera più leggera. Insomma un giusto mix di azione e comicità. I personaggi sono ben delineati e non scontati, ognuno con caratteristiche diverse. Per non parlare dei disegni, sono fantastici, assolutamente perfetti. Peccato che l'anime non regga il confronto, anzi vi consiglio di non guardarlo perchè ne rimarrete delusi.
Un'altra pecca è il fatto che qui in Italia il manga si è fermato al numero 18 e riprenderà fra qualche mese. Però, in conclusione, vale davvero la pena di leggerlo. Oltretutto è anche uno dei manga più popolari in Giappone.
Un'altra pecca è il fatto che qui in Italia il manga si è fermato al numero 18 e riprenderà fra qualche mese. Però, in conclusione, vale davvero la pena di leggerlo. Oltretutto è anche uno dei manga più popolari in Giappone.
Ecco finalmente uno shonen divertente e un po' diverso dal solito!
A mio parere noi lettori italiani possiamo meglio apprezzare quest'opera. Si tratta infatti di una storia nata da uno spunto maccheronico: la mafia. Sono inoltre presenti numerosi riferimenti all'Italia.
Il racconto inizia presentando il protagonista, Tsunayoshi Sawada, un ragazzo giapponese come tanti, soprannominato "ImbranaTsuna" per via del suo carattere un po' debole e molle. Per questo motivo sua madre decide di affiancargli un tutore, che si rivela essere... Un bambino! Ma non un bambino normale, bensì uno dei più grandi assassini della famiglia Vongola, famoso in tutto il mondo della mafia.
Con questo inizio si sviluppa una storia molto interessante.
Nei primi volumi sono presentati solo i vari personaggi, con brevi storie che possono sembrare autoconclusive.
Dal settimo volume in poi, però, inizia la vera trama, con la contesa degli anelli della famiglia Vongola.
Il tratto di Akira Amano è fluido e molto bello, innovativo, in netto miglioramento rispetto ai primi volumi. Anche i personaggi sono ben caratterizzati, anche se a volte possono apparire un po' come delle macchiette.
Secondo me questo è lo shonen più innovativo dell'ultimo periodo, fresco, simpatico e nuovo, nonostante siano presenti i soliti canoni che contraddistinguono il genere (tipo i power-up e cose del genere).
Consiglio a tutti la lettura di questo manga, per leggere qualcosa di divertente e diverso dal solito!
A mio parere noi lettori italiani possiamo meglio apprezzare quest'opera. Si tratta infatti di una storia nata da uno spunto maccheronico: la mafia. Sono inoltre presenti numerosi riferimenti all'Italia.
Il racconto inizia presentando il protagonista, Tsunayoshi Sawada, un ragazzo giapponese come tanti, soprannominato "ImbranaTsuna" per via del suo carattere un po' debole e molle. Per questo motivo sua madre decide di affiancargli un tutore, che si rivela essere... Un bambino! Ma non un bambino normale, bensì uno dei più grandi assassini della famiglia Vongola, famoso in tutto il mondo della mafia.
Con questo inizio si sviluppa una storia molto interessante.
Nei primi volumi sono presentati solo i vari personaggi, con brevi storie che possono sembrare autoconclusive.
Dal settimo volume in poi, però, inizia la vera trama, con la contesa degli anelli della famiglia Vongola.
Il tratto di Akira Amano è fluido e molto bello, innovativo, in netto miglioramento rispetto ai primi volumi. Anche i personaggi sono ben caratterizzati, anche se a volte possono apparire un po' come delle macchiette.
Secondo me questo è lo shonen più innovativo dell'ultimo periodo, fresco, simpatico e nuovo, nonostante siano presenti i soliti canoni che contraddistinguono il genere (tipo i power-up e cose del genere).
Consiglio a tutti la lettura di questo manga, per leggere qualcosa di divertente e diverso dal solito!
Voto 10... d'altronde è uno dei manga più popolari del Giappone! E un motivo c'è! La serie, tutt'ora in corso, parla della nascita del successore della famiglia mafiosa più' importante in circolazione, i Vongola. I primi volumi narrano la nascita del nuovo boss e della cerchia di amici, a scuola con lui, che sono destinati a diventare "picciotti" della famiglia. Si può dire che questa è la parte meno bella del manga, poiché ci sono poche battaglie vere e proprie, ma in compenso c'è uno spiccato senso dell'umorismo nei personaggi disegnati da Akira Amano.
Con i volumi successivi al 7, si iniziano a vedere le prime battaglie intense, e viene mostrato il vero potere e potenziale del nuovo boss e dei suoi compagni. Si susseguono poi battaglie sempre più impegnative che forgeranno nel fisico e nell'animo il nuovo boss e i suoi compagni.
La storia è molto ma molto bella ed originale, i disegni sono molto ben curati e non c'è da meravigliarsi che in Giappone sia quasi più popolare di Naruto e One Piece!
Con i volumi successivi al 7, si iniziano a vedere le prime battaglie intense, e viene mostrato il vero potere e potenziale del nuovo boss e dei suoi compagni. Si susseguono poi battaglie sempre più impegnative che forgeranno nel fisico e nell'animo il nuovo boss e i suoi compagni.
La storia è molto ma molto bella ed originale, i disegni sono molto ben curati e non c'è da meravigliarsi che in Giappone sia quasi più popolare di Naruto e One Piece!
Voto 10 forse generoso, ma e' il miglior shonen che ci sia in circolazione!
Migliore dei piu' famosi OP (che adoro), naruto e compagnia cantante.
Ha una vena comica che resta sempre anche dopo il passaggio ad una storia piu' "cattiva" che lo rende proprio un manga di primo livello.
Gia', perche' i primi 6 (o giu' di li',non ricordo esattamente) volumi sono un'introduzione eccessivamente allungata del manga vero e proprio e ricordano piu' manga demenziali a capitoli autoconclusivi che altro. Divertente, tecnicamente ben disegnato ma nulla di piu'. Poi la svolta!
purtroppo pero' devo ammettere che questo sia l'unico suo difetto, e' difficile convincere qualcuno che si debba sorbire 6 o 7 volumi prima di iniziare a leggere la vera storia. Avrebbe dovuto accorpare in un paio di volumi l'introduzione per poi partire subito con il filone principale.
Cmq ritengo che Reborn debba fare parte di tutte o quasi le collezioni di manga, dato soprattutto il livello medio-basso delle produzioni attuali, che surclassa alla grande, e la qualita' dei volumi che e' molto buona pure se rapportata al prezzo (certo, 5.50 non sono bruscolini, ma ho visto di peggio a prezzi piu' alti)
Migliore dei piu' famosi OP (che adoro), naruto e compagnia cantante.
Ha una vena comica che resta sempre anche dopo il passaggio ad una storia piu' "cattiva" che lo rende proprio un manga di primo livello.
Gia', perche' i primi 6 (o giu' di li',non ricordo esattamente) volumi sono un'introduzione eccessivamente allungata del manga vero e proprio e ricordano piu' manga demenziali a capitoli autoconclusivi che altro. Divertente, tecnicamente ben disegnato ma nulla di piu'. Poi la svolta!
purtroppo pero' devo ammettere che questo sia l'unico suo difetto, e' difficile convincere qualcuno che si debba sorbire 6 o 7 volumi prima di iniziare a leggere la vera storia. Avrebbe dovuto accorpare in un paio di volumi l'introduzione per poi partire subito con il filone principale.
Cmq ritengo che Reborn debba fare parte di tutte o quasi le collezioni di manga, dato soprattutto il livello medio-basso delle produzioni attuali, che surclassa alla grande, e la qualita' dei volumi che e' molto buona pure se rapportata al prezzo (certo, 5.50 non sono bruscolini, ma ho visto di peggio a prezzi piu' alti)
Tutor Hitman Reborn! è stato uno dei manga più letti in Giappone nel 2008, che all'inizio, purtroppo non ha avuto il meritato successo qui in Italia. Invece, con il passare dei numeri e con l'incredibile cambio di sceneggiatura (non per questo però l'umorismo emblematco di THR! scompare) ha acquistato sempre più successo. I personaggi sono davvero eccezionali, uno più pazzo dell'altro, uno più comico dell'altro (il mio preferito è, senza ombra di dubbio, Lambo, con le sue comicissime entrate di scena ed il suo buffissimo carattere). Vi consiglio vivamente di leggerlo, non ve ne pentirete!
Si tratta di una storia molto interessante. Racconta la storia di un ragazzo che un giorno si ritrova ad essere un boss mafioso ed il suo tutor è un bambino di un anno. All'inizio la storia punta al divertimento di chi legge, usando questo mezzo per presentare i personaggi di questo manga. Poi la storia prende un altra piega e diventa molto più interessante tanto da meritarsi il 10. I disegni sono molto buoni.
Sin dal primo capitolo sono rimasto affascinato da questo manga che all'inizio mi faceva morire dal ridere. La storia parla di Tsuna, un ragazzo buono a nulla che scopre di essere il futuro decimo boss della famiglia Vongola e iniziano gli episodi in cui il ragazzo deve trovare i suoi sottoposti. Inoltre nel manga sono presenti moltissimi capitoli che non sono stati messi nell'anime e che consiglio di leggere. Subito dopo la comicità sparisce pian piano, dando spazio a degli scontri spettacolari (devo ancora capire cosa centrino le illusioni con la mafia O_O). Le varie saghe non sono mai monotone o ripetitive, anzi è pieno di colpi di scena. I personaggi sono tutti ben caratterizzati (il mio preferito in assoluto è Lambo, vi sfido a non ridere ogni volta che compare XD). Consigliatissimo! Reborn si merita un bel 10! Non per niente è stato il quarto manga più letto in Giappone nel 2008!
Di "Katekyoushi Hitman Reborn!" ho letto tutti quelli fin'ora usciti, e posso dire con certezza che è uno dei manga più belli che mi sia capitato di leggere. Addirittura lo metto nella classifica dei miei preferiti.
Potrebbe fare benissimo concorrenza a Naruto, Bleach e qualsiasi altro shounen, poiché la trama di sicuro non è scontata, i personaggi sono originali ed ognuno è ben caratterizzato, sia per i modi di fare che per le frasi o espressioni a cui spesso ricorrono.
Come già è stato detto, fino al volume 7 appare come un manga leggero e divertente, ma successivamente cominciano ad arrivare uno dopo l'altro dei nemici sempre più forti e si da il via a combattimenti fatti di tecniche e armi incredibili tanto da prendere il lettore e lasciarlo affascinato.
Lo stile del disegno si va man mano migliorando volume per volume, abbandonando un tratto ancora forse un po' acerbo, acquistandone uno più sicuro e piacevole.
Non riesco a trovare nemmeno un difetto in questo manga, veramente. Penso che col tempo raggiungerà la fama che si merita!
Per quanto riguarda la versione animata, a parte qualche modifica degli episodi, è fatta molto bene ed è capace di appassionare quasi come la versione a fumetti. E questo non è poco!
"Voglio subito leggere il prossimo!!" ecco cosa penserete, appena finito di leggere.
Voto assolutamente positivo!
Potrebbe fare benissimo concorrenza a Naruto, Bleach e qualsiasi altro shounen, poiché la trama di sicuro non è scontata, i personaggi sono originali ed ognuno è ben caratterizzato, sia per i modi di fare che per le frasi o espressioni a cui spesso ricorrono.
Come già è stato detto, fino al volume 7 appare come un manga leggero e divertente, ma successivamente cominciano ad arrivare uno dopo l'altro dei nemici sempre più forti e si da il via a combattimenti fatti di tecniche e armi incredibili tanto da prendere il lettore e lasciarlo affascinato.
Lo stile del disegno si va man mano migliorando volume per volume, abbandonando un tratto ancora forse un po' acerbo, acquistandone uno più sicuro e piacevole.
Non riesco a trovare nemmeno un difetto in questo manga, veramente. Penso che col tempo raggiungerà la fama che si merita!
Per quanto riguarda la versione animata, a parte qualche modifica degli episodi, è fatta molto bene ed è capace di appassionare quasi come la versione a fumetti. E questo non è poco!
"Voglio subito leggere il prossimo!!" ecco cosa penserete, appena finito di leggere.
Voto assolutamente positivo!
Una parola... <i>Spettacolare</i>! E' forse il manga rivelazione in Italia!
La storia può' essere divisa in due parti: dall'1 al 7 dove vengono presentati tutti i vari personaggi con brevi episodi auto conclusivi che fanno letteralmente sbellicare dal ridere; poi, dall'8 in avanti, comincia la storia vera e propria con combattimenti mozzafiato e splendidi power up.
Inoltre un merito dell'autore è quello di concedere lo giusto spazio a tutti i vari protagonisti a cui il lettore decisamente si affeziona.. Davvero un bel manga!
La storia può' essere divisa in due parti: dall'1 al 7 dove vengono presentati tutti i vari personaggi con brevi episodi auto conclusivi che fanno letteralmente sbellicare dal ridere; poi, dall'8 in avanti, comincia la storia vera e propria con combattimenti mozzafiato e splendidi power up.
Inoltre un merito dell'autore è quello di concedere lo giusto spazio a tutti i vari protagonisti a cui il lettore decisamente si affeziona.. Davvero un bel manga!
Reborn è davvero un ottimo manga sotto diversi aspetti che adesso mi metto a spiegare. Vi consiglio vivamente di leggerlo, non ve ne pentirete affatto. Sia i personaggi sia la storia non sono davvero male, soprattutto l' idea va premiata. Darei un 9, ma siccome voglio fare alzare la media metto dieci.
Volete un consiglio: non guardate l'anime! E' una pessimissima trasposizione, il manga e' superlativo. Parte molto in sordina, cioè molto stile demenziale, anch'io ho preso i primi volumi attirato dai disegni OTTIMI con forse un po' di yaoi (ma Akira Amano ci dice che è una donna quindi ci può stare!) Ragazzi, dategli tempo fino all'ottavo volume e si capisce di cosa stiamo parlando! Quando parte la saga degli anelli allora si che diventa uno degli shonen più belli che io abbia mai letto. E' stupendo, leggetevelo!
Eccezionale, questo manga è riuscito a stupirmi. I primi 7 volumi sono completamente illogici, la storia sembra procedere su storielle autoconclusive completamente comiche e non pare esserci nemmeno l'ombra di una trama. Non avendo comprato questo manga per leggere qualcosa di comico, decisi di dargli tempo fino al volume 10: ho fatto bene, dal volume 8 in poi la storia prende tutto un altro binario diventando un shonen puro, semmai non troppo innovativo, ma fatto veramente bene. Combattimenti eccezionali e personaggi veramente ben fatti, uniti ad un ottimo disegno. A tratti mi ricorda anche un po' Bleach. Che dire, stupendo!
Con la sua magnifica presentazione, questo manga, e il suo anime, in Giappone hanno fatto furore: all'inizio può sembrare pura demenzialità ma, nel corso della storia, la trama si infittisce fino a trascinare i vari personaggi, tutti ridicoli, assurdi e simpaticissimi, in combattimenti mozza fiato. Il manga, oltretutto, presenta un' ottimo disegno con power up magnifici. Con sicurezza posso dire che, dopo diverso tempo, sono riuscito a trovare un manga che mi ha davvero appassionato.
Davvero molto bello! Il mix tra azione è fenomenale! I personaggi sono fantastici certo non ce ne sta uno normale, ma sono tutti
simpaticissimi. Anche la trama è stupenda è molto avvincente. Insomma per me come voto merita un bel 10 anche perchè io non sono un gran lettore e questo fumetto fino ad ora è stato l'unico libro che mi ha entusiasmato sul serio.
simpaticissimi. Anche la trama è stupenda è molto avvincente. Insomma per me come voto merita un bel 10 anche perchè io non sono un gran lettore e questo fumetto fino ad ora è stato l'unico libro che mi ha entusiasmato sul serio.
Era sinceramente tanto tempo che non ridevo così tanto con uno Shonen. Tutor Hitman Reborn! Si presenta infatti come un perfetto mix tra combattimenti ed humour con personaggi improbabili, demenziali, stereotipati ma al contempo ben caratterizzati e decisamente imprevedibili. La storia tuttavia, dopo una serie iniziale di circa 7 volumi dediti a presentare in storie autoconclusive i vari personaggi e i legami tra di essi, prende una nuova strada dedicandosi per lo più ai combattimenti ed una storia di fondo continuativa che comporterà l'ingresso di nuovi amici e nuovi villain. Il disegno è decisamente particolare e a tratti non pare molto curato, eppure risulta convincete nel tratto e molto divertente a vedersi. Lo consiglio a chi ha apprezzato titoli come Ranma 1/2, ma anche a chi ha letto Dragonball, Naruto e One Piece: niente Super-Saiyan, Ninja e Pirati, ma Mafiosi che apparentemente sembrano combattere con propositi degni di rispetto. Ricordiamo comunque che la Mafia è un problema serio della società italiana e che forse con più boss come Tsuna, sarebbe possibile debellare una minaccia tanto gravosa che si porta via tante vite troppo spesso.
<b>Tsunayoshi “Tsuna” Sawada</b> è un ragazzo come tanti, anzi, non riesce bene né a scuola, né nello sport. Ovviamente anche nei rapporti interpersonali non è brillante e il suo amore per una delle ragazze più belle e in vista della scuola sembra essere destinato a rimanere una delle tante cotte adolescenziali non corrisposte.
Sembrerebbe destinato a una vita ricca solo di mediocrità, ma qualcuno non la pensa come lui e ben presto scoprirà che il suo futuro è già stato deciso. Dall’Italia è da poco giunto in Giappone il temibile sicario della famiglia mafiosa <b>Vongola</b> chiamato <b>Reborn</b>, che nonostante l’aspetto bambinesco, è conosciuto nell’ambiente come un terribile e spietato assassino. La madre di Tsuna, disperata a causa dei suoi voti, decide che è giunta l’ora di affidarsi ad un tutor per rendere almeno sufficiente il rendimento scolastico del figlio. A leggere l’annuncio è proprio Reborn che viene assunto senza difficoltà. Da quel giorno Reborn sarà sì il suo tutor, ma il suo obiettivo non è quello di renderlo uno studente più in gamba, ma uno spietato boss della mafia.
Tsuna è infatti l’unico discendente rimasto in vita della famiglia Vongola e pertanto dovrà essere temprato nello spirito e nel corpo.
Reborn ha dei mezzi istruttivi piuttosto estremi: non esiterà molto, infatti, a infilare un bella pallottola in testa al suo protetto. Si tratta tuttavia di una delle tecniche segrete tramandate nella sua famiglia: se una persona, colpita da quel speciale proiettile, muore con dei rimpianti, questa risuscita piena di energia (ma vestita solo della biancheria) e cercherà riparare alla propria mancanza. Soddisfatta questa condizione, fortunatamente, la sua vita proseguirà normalmente. A questa tecnica se ne aggiungono altre che faranno diventare Tsuna a scuola molto popolare, visto che la sua ‘versione rinata’ è determinata, carismatica e piena di energia. Questa notorietà gli porterà diverse grane e inoltre arriveranno da tutto il mondo nuovi sfidanti desiderosi di eliminarlo per prendere il suo posto. Grazie al suo tutor questi saranno sconfitti e alcuni diventeranno suoi inseparabili scagnozzi.
Inutile dire che lui non ha alcuna intenzione di diventare il boss di un clan mafioso, come non vorrebbe né sottoposti, né l’aiuto del suo tutor.
<b>Tutor Hitman Reborn!</b> e’ pubblicato dal 2004 su <i>Shonen Jump</i> e si è guadagnato una buona schiera di appassionarti, tanto che nel 2006 ha dato vita ad una serie TV. Si tratta di uno shonen puro, ma con tematiche un po’ diverse dalle solite. La trama tratta in modo scanzonato e leggero un argomento in Italia spinoso, e forse tanta leggerezza potrebbe infastidire coloro i quali hanno a che fare direttamente con questa piaga.
L’idea comunque su cui si basa questo titolo, quella del rimpianto e della rinascita, è originale e ricca di potenzialità.
I personaggi non sono nulla di fenomenale: ognuno non si discosta molto dai cliché del genere. Rimangono comunque ben assortiti e formano un cast che riesce a intrattenere il lettore. Credo che proseguendo con i volumetti il numero di personaggi e antagonisti subirà un bell’incremento.
Il disegno è efficace e piuttosto dinamico: non fa gridare al miracolo, però ha uno stile piacevole e ben si adatta allo spirito del manga.
'Tutor Hitman Reborn!' è un titolo che, se vi piace il genere, vi consiglio di tenere in considerazione: dimostra di essere un buon rappresentante del genere shonen, con un target di ragazzi che amano i prodotti di azione. Oltre a questo offre anche molte componenti comiche e scherzose, che garantiscono di tanto in tanto qualche risata.
Il manga è edito in Italia da <b>Planeta DeAgostini</b>.
Sembrerebbe destinato a una vita ricca solo di mediocrità, ma qualcuno non la pensa come lui e ben presto scoprirà che il suo futuro è già stato deciso. Dall’Italia è da poco giunto in Giappone il temibile sicario della famiglia mafiosa <b>Vongola</b> chiamato <b>Reborn</b>, che nonostante l’aspetto bambinesco, è conosciuto nell’ambiente come un terribile e spietato assassino. La madre di Tsuna, disperata a causa dei suoi voti, decide che è giunta l’ora di affidarsi ad un tutor per rendere almeno sufficiente il rendimento scolastico del figlio. A leggere l’annuncio è proprio Reborn che viene assunto senza difficoltà. Da quel giorno Reborn sarà sì il suo tutor, ma il suo obiettivo non è quello di renderlo uno studente più in gamba, ma uno spietato boss della mafia.
Tsuna è infatti l’unico discendente rimasto in vita della famiglia Vongola e pertanto dovrà essere temprato nello spirito e nel corpo.
Reborn ha dei mezzi istruttivi piuttosto estremi: non esiterà molto, infatti, a infilare un bella pallottola in testa al suo protetto. Si tratta tuttavia di una delle tecniche segrete tramandate nella sua famiglia: se una persona, colpita da quel speciale proiettile, muore con dei rimpianti, questa risuscita piena di energia (ma vestita solo della biancheria) e cercherà riparare alla propria mancanza. Soddisfatta questa condizione, fortunatamente, la sua vita proseguirà normalmente. A questa tecnica se ne aggiungono altre che faranno diventare Tsuna a scuola molto popolare, visto che la sua ‘versione rinata’ è determinata, carismatica e piena di energia. Questa notorietà gli porterà diverse grane e inoltre arriveranno da tutto il mondo nuovi sfidanti desiderosi di eliminarlo per prendere il suo posto. Grazie al suo tutor questi saranno sconfitti e alcuni diventeranno suoi inseparabili scagnozzi.
Inutile dire che lui non ha alcuna intenzione di diventare il boss di un clan mafioso, come non vorrebbe né sottoposti, né l’aiuto del suo tutor.
<b>Tutor Hitman Reborn!</b> e’ pubblicato dal 2004 su <i>Shonen Jump</i> e si è guadagnato una buona schiera di appassionarti, tanto che nel 2006 ha dato vita ad una serie TV. Si tratta di uno shonen puro, ma con tematiche un po’ diverse dalle solite. La trama tratta in modo scanzonato e leggero un argomento in Italia spinoso, e forse tanta leggerezza potrebbe infastidire coloro i quali hanno a che fare direttamente con questa piaga.
L’idea comunque su cui si basa questo titolo, quella del rimpianto e della rinascita, è originale e ricca di potenzialità.
I personaggi non sono nulla di fenomenale: ognuno non si discosta molto dai cliché del genere. Rimangono comunque ben assortiti e formano un cast che riesce a intrattenere il lettore. Credo che proseguendo con i volumetti il numero di personaggi e antagonisti subirà un bell’incremento.
Il disegno è efficace e piuttosto dinamico: non fa gridare al miracolo, però ha uno stile piacevole e ben si adatta allo spirito del manga.
'Tutor Hitman Reborn!' è un titolo che, se vi piace il genere, vi consiglio di tenere in considerazione: dimostra di essere un buon rappresentante del genere shonen, con un target di ragazzi che amano i prodotti di azione. Oltre a questo offre anche molte componenti comiche e scherzose, che garantiscono di tanto in tanto qualche risata.
Il manga è edito in Italia da <b>Planeta DeAgostini</b>.
Un manga ormai come pochi è un mix con il giusto equilibrio. Lo consiglio a tutti perchè è un manga che diverte troppo. L'unica pecca è il costo un pò esagerato (5,50) comunque ne vale la pena!rnIn generale, questo manga parla di un bimbo, Reborn, che è un mafioso professionista e un giorno va a casa di Tsuna per addestrarlo. Dopo quel giorno la vita di Tsuna cambia radicalmente e inizia sopratutto ad avere tanti amici che si uniranno alla famiglia...
Sorprendente! E' questa il primo commento che mi sorge spontaneo dopo aver letto Tutor Hitman Reborn: un mix di azione(soft) e umorismo (che oltre a derivare dalle battute deriva anche dalle situazioni). Consiglio vivamente a tutti di leggerlo.
Ma veniamo alla storia: Tsuna ragazzo imbranato all'inverosimile un giorno riceve la visita di un bambino, Reborn, di neanche un anno che si rivela essere il killer della famiglia più potente di Cosa Nostra, la famiglia Vongola, venuto in gGiappone per addestrare Tsuna a diventare il decimo capo della famiglia. Inizia così l'addestramento di Tsuna che sotto la supervisione del piccolo killer Reborn dovrà iniziare a farsi una "famiglia". Situazioni paradossali umorismo coinvolgente e una buona dose di azione accompagnata ad una trama di facile lettura, rendono questo manga un piacevole diversivo.
Ma veniamo alla storia: Tsuna ragazzo imbranato all'inverosimile un giorno riceve la visita di un bambino, Reborn, di neanche un anno che si rivela essere il killer della famiglia più potente di Cosa Nostra, la famiglia Vongola, venuto in gGiappone per addestrare Tsuna a diventare il decimo capo della famiglia. Inizia così l'addestramento di Tsuna che sotto la supervisione del piccolo killer Reborn dovrà iniziare a farsi una "famiglia". Situazioni paradossali umorismo coinvolgente e una buona dose di azione accompagnata ad una trama di facile lettura, rendono questo manga un piacevole diversivo.