[ Anime & Manga [ITA] nasce su Facebook alla fine del 2012 come realtà pensata principalmente per gli appassionati di animazione Giapponese, concentrata inizialmente sulla divulgazione di prodotti meno famosi. Dalla creazione del canale Youtube pochi mesi dopo i due gestori hanno realizzato centinaia di video tra recensioni, approfondimenti e discussioni varie sull'industria. L'obiettivo di diffusione della cultura anime nel Bel Paese è ancora lungi dall'essere raggiunto, ma il costante impegno ha valso finora alcune importanti collaborazioni come quella con la piattaforma di streaming legale e gratuita più grande in Italia, VVVVID, o con il portale d'informazione Animeclick; negli ultimi due anni, inoltre, sono state diverse anche le conferenze: le più importanti sono state quelle tenute a Lucca Comics & Games, Napoli Comicon e all'Università di Palermo. ]
Autore dell'articolo: Italo Scanniello
Devilman Crybaby è indubbiamente il primo grande successo di questo 2018; a nemmeno due settimane dall'inizio di quest'anno nuovo la serie commissionata allo studio Science Saru (fondato da Masaaki Yuasa e Enyoung Choi) dal colosso dello streaming Netflix ha invaso i social, diviso pubblico e critica e dato a tutti noi un nuovo argomento di cui parlare per mesi e mesi, fino a che non l'avremo del tutto spolpato.
A me, personalmente, ha offerto a visione neanche finita un buon spunto di riflessione riguardo ad una cosa di cui ormai ho parlato così tanto da sentire quasi un certo affetto: il fandom.
Al solito, dopo il rilascio di una riproposizione in chiave moderna di una grande opera del passato, la corsa agli armamenti è più rapida della conquista della Polonia; col metodo di uscita degli episodi proposto da Netflix per le sue serie esclusive (e questa, diversamente da altre come The Seven Deadly Sins, lo è per davvero) viene reso ancora più facile il "prendere la palla al balzo" del famoso proverbio per cominciare ad esercitare la propria libertà d'opinione sulla rete. È fantastico vedere quante persone siano disposte a parlare di anime ripensando alle dimensioni del pubblico italiano di qualche anno fa, ma l'animazione giapponese (e non vuol essere un monito, quanto una constatazione) è materia troppo complessa per venir presa così alla leggera.
Mi riferisco in particolar modo alle numerose critiche rivolte da una grossa fetta di pubblico nei confronti del lato tecnico, più nello specifico nei riguardi dell'animazione (tenete bene a mente questa parola).
È capitato molte volte in questi giorni di imbattermi in ingloriosi confronti tra il character design di Ayumi Kurashima e quello di Kazuo Komatsubara nella serie OAV dell'87, con il secondo naturalmente dichiarato vincitore della tremenda battaglia.
Questi paragoni non sono fattibili: stiamo parlando non solo di due epoche diverse, ma anche di due idee d'animazione completamente differenti. Al di là di tutti i discorsi che si potrebbero fare su quanto attualmente si punti su design più semplici per via degli stretti tempi lavorativi a cui i team di produzione sono sottoposti, si stanno comparando uno stile tendente al realismo e uno che va invece nella direzione opposta. In che modo l'obiettività, e quindi la possibilità di definire "brutto" il comparto tecnico di Crybaby, può riguardare quella che è semplicemente una questione di (mi fa male dirlo) gusto?
Io trovo l'idea d'animazione di Masaaki Yuasa (che appartiene anche ad Enyoung Choi e all'intero studio) fantastica: a discapito della qualità del disegno tutto ciò che c'è sullo schermo deve essere capace di muoversi, deformarsi e prendere letteralmente vita.
Immagino che molti di voi abbiano visto, probabilmente da piccoli, Red Hot Riding Hood e gli altri corti di Tex Avery prodotti alla Warner e alla MGM; in quei pochi minuti d'animazione non c'era sempre il dovuto riguardo per la perfezione delle linee, che invece si muovevano in maniere imprevedibili abbandonando la propria forma per adattarsi a situazioni estremamente comiche. Yuasa si basa su di un'idea fondamentalmente simile, ma con il movimento interamente votato ad un senso di totale dinamismo che diviene palese nelle scene d'azione (vedere ad esempio Kaiba).
Lo stile usato invece da Komatsubara è improntato su una direzione decisamente più realista che spesso lo allontana dal disegno rozzo e impreciso del Nagai del primo Devilman (avvicinandolo piuttosto al suo stile contemporaneo), anche perché spesso plasmato da animatori come Hiroyuki Okiura che tendono ad una resa ultrarealista del corpo e del movimento, facendo così perdere a parti della produzione quella carica bestiale e violenta che contraddistingueva il tratto del primo Nagai e che questo nuovo adattamento, in alcune sequenze, possiede sfoggiando interessanti riferimenti allo stile nagaiano.
C'è da dire che no, Devilman Crybaby non è una serie perfetta sul lato dell'animazione (e neanche sugli altri), e fondamentalmente non c'era neanche da aspettarselo visto che si è lavorato principalmente con freelance (Science Saru è uno studio piccolissimo) e tempi ancora più stretti di una serie televisiva da 13 puntate (6 mesi per la produzione) con quasi 3 puntate in solo key (quando un solo animatore fa tutta la key animation di un episodio); sarebbe meglio però riconoscere i difetti e capire che malgrado questi, molte sequenze sono degnamente animate (alcune in particolare risultano molto belle) e, sopratutto, che in questi discorsi non si parla quasi mai di animazione.
Ho fatto cenno di tenere a mente la parola "animazione" perché obiettivamente ogni persona che ha avuto lamentele a riguardo ha fatto perlopiù riferimento ai soliti screenshot, ovvero immagini statiche, per specificare come quel "pessimo disegno" risulti una pessima animazione.
E-ehm, un'immagine statica nega alla base il concetto di animazione, che è appunto banalmente quello di immagini - o se preferite, disegni - in movimento.
Non nego la moderata presenza di linee poco precise e disegni realizzati frettolosamente, ma vorrei anche che si riconoscesse quanto poco abbia a che fare la resa del disegno con l'animazione in sé.
Quello dell'animazione, in particolar modo giapponese, è un mondo decisamente complesso che viene però spesso affrontato troppo alla leggera; ci sentiamo quasi sempre in grado di spiegare un'imprecisione tecnica con la classica scusa del budget per una questione logica, senza capire quanto in realtà un disegno impreciso possa essere il risultato di svariate situazioni (e quasi mai davvero una mancanza di budget, visto che l'esiguità dei budget televisivi spinge sempre ad un controllo costante delle risorse economiche).
Da che mondo è mondo quando non si è a conoscenza di qualcosa, si tende a tacere per rispetto e, se si è interessati, ad informarsi per avere una qualche voce in capitolo; ora per esempio è molto più facile, rispetto a qualche anno fa, raccogliere informazioni interessanti sui meccanismi produttivi dell'animazione nipponica, venire a conoscenza di dettagli interessanti tramite le interviste (e vi consiglierei di leggere quella fatta a Yuasa che trovate qui) e soprattutto capire ciò che si sta guardando ad un livello visivo (ad es. ora sono disponibili diversi libri su ciò che viene definito, spesso erroneamente, moe).
Sembra però più importante, per molte persone, imporre l'io al di sopra della volontà altrui e negare con una critica neanche troppo precisa la libertà artistica di un autore e il lavoro massacrante di un intero staff: obiettivamente, perché uno spettatore privo dello studio necessario dovrebbe saperne di più di un animatore sulla sua stessa materia?
E attenzione, non intendo negare a nessuno la sacrosanta possibilità di lamentarsi; vorrei solo che lo si facesse con un po' di coscienza perché l'impegno degli addetti ai lavori lo merita anche nei casi più problematici e turbolenti.
Crybaby può non piacere esteticamente per il suo stile particolare, e qui si è tutti d'accordo, ma nel momento in cui si entra nell'ambito di un giudizio tecnico bisogna lasciare a casa il gusto e parlare nel merito, altrimenti si sta solo confondendo l'effettiva qualità tecnica con un'idea sbagliata del termine "animazione".
In conclusione, non pensate che io stia cercando di difendere in qualche modo l'integrità di Devilman Crybaby: io la serie non l'ho neppure finita per questioni di tempo, e per quanto mi stia piacendo non grido certo al miracolo visto che di elementi che mi fanno storcere il naso ce ne sono, però ho sentito il bisogno di essere giusto. Da un certo punto di vista riesco anche a comprendere le motivazioni di questa grande fetta di pubblico avversa allo stile adottato da Ayumi Kurashima, e dall'altra questo totale rifiuto un po' mi rattrista.
Se pensiamo che persino PewDiePie, lo YouTuber più grande al mondo per come viene inteso il termine (per cui escludendo grandi aziende e canali di artisti musicali), ha colto l'opportunità per realizzare un video dedicato alla serie (e non è certo un animetuber), allora diviene chiaro quali proporzioni abbia assunto il "fenomeno anime" negli ultimi anni.
È giusto quindi continuare a trattare la materia così, senza la giusta considerazione di tutte le variabili che possono causare un problema? E non consideriamo il fatto che in questo caso specifico non si sta parlando di un problema vero e proprio, del resto non è certo la prima volta che lo stile visivo di Masaaki Yuasa non riesce a convincere le masse (ricordate Ping Pong The Animation?) e fallisce nel tentativo di risultare "gradevole" universalmente.
Però quando si parla di tecnica, di qualità, di cose che necessitano di uno studio per venire comprese anche solo superficialmente si deve essere a conoscenza di tante cose; bisogna sapere cos'è un inbetweener, bisogna sapere che lavora in media 11 ore al giorno chino su una scrivania, che è spesso costretto a non dormire per rientrare nelle scadenze, che questo massacro avviene per poco meno di 900 euro al mese e che di conseguenza è già tanto se riesce a pagarsi una stanza.
Bisogna capire quel dolore che serve a nient'altro che a intrattenerci per capire di che rispetto necessita l'animazione (e perché in una gran parte delle serie televisive contemporanee molte intercalazioni non risultino così precise); nessuno vi toglierà la libertà di schifare un anime, di trovarlo ripugnante e inguardabile, perché si tratta di un diritto sacrosanto.
Ma ricordatevi sempre che da grandi passioni derivano grandi responsabilità, non sono certo un'esclusiva dei poteri.
Ma proprio perché lo youtuber più seguito al mondo non è un "animetuber", questa risonanza è a maggior ragione da considerarsi importante. Your Name non è diventato quello che è diventato aggrappandosi unicamente dal fandom degli anime.
E poi nessun'altra produzione anime con l'etichetta Netflix ha fatto così tanto parlare di sé - al massimo c'è il Live Action di Death Note, che ha fatto parlare di sé per altri motivi. Vedremo cosa combineranno Violet Evergarden, Saint Seiya o B:the Beginning, ma dubito che raggiungeranno un range così variegato di pubblico.
E si chiamerà 3Devilman
Ma per carità, ci mancherebbe altro, ognuno ha i suoi gusti e se per te sono belle entrambe amen.
Ecco è lì che non concordiamo, per me uno si può sforzare quanto vuole, fare tutte la fatica del mondo e anche di più, ma se il prodotto non mi piace non potrò mai dire che è bello... Dovessi dargli un voto magari terrei conto, ma siccome è solo una questione di bello o meno non posso farlo... Ribadisco, la bellezza in senso stretto non è oggettiva né misurabile, oggi per mero senso comune definiamo bella una donna filiforme e un po' androgina come una modella e le grassottelle sono considerate bruttine, ai tempi di botticelli erano l'esatto contrario... Questo semplicemente per dire che al di là della soggettività è bello o meno ciò che i più (il senso comune) considerano tale... Considerando che sull'animazione (concepita non in senso meramente tecnico ma di resa agli occhi di chi guarda) qui i pareri sono quantomeno spaccati a metà (con una quasi parità di gente che lo considera brutto rispetto a quelli che gridano al capolavoro) non si può definire bella, è semplice...
Io non credo che esprimere il proprio parare sia prendere a pomodorate chi che sia, altrimenti il concetto di bello o di brutto non avrebbe proprio senso alcuno...
Ai Giapponesi è piaciuto o no? Ci sono dei dati su Netflix jp?
Ma infatti, la cosa bella dei classici è che rimangono validi e apprezzabili anche a distanza di tempo; pure io l'ho letto per la prima volta solo da poco; in questo caso però secondo me la scelta di attualizzare e portare il tutto il più vicino possibile al pubblico moderno, vuoi per contenuti che per mezzo espressivo, per me è stata azzeccatissima; in questo senso fare un adattamento puro e fedele sarebbe stato magari non inutile, ma sicuramente meno potente ed effettivo; un bell'omaggio, ma l'aggiunta di un'interpretazione nuova, una chiave di lettura più fresca, almeno per me è ancora più bello
Sarebbe interessante saperlo.
Anche sé non saranno dati conclusivi, nel senso che il Fandom Giapponese è molto particolare, una volta ho letto che nelle prime posizioni Netflix Japan c'erano due anime ecchi/scolastici quindi... XD
Sarebbe bello leggere un articolo a riguardo ?
Con buona pace dei girellari.
Perché i Griffin basano il loro successo sulla volgarità, la violenza che sconfina nello splatter e le situazioni scabrose, tipo il vecchio pedofilo, Chris che bacia in bocca la sorella, Peter che fa commenti sessisti o razzisti, insomma tutte cose fatte per scandalizzare la gente e far andare in estasi i ragazzi che si credono grandi guardando quella roba.
Devilman è pensato per quella stessa gente.
Che è poi la filosofia che già usava la Manga Video, compagnia di grande successo degli anime in vhs, dove spingeva sugli anime "adulti " infilandoci pure la parolacce dove non c'erano.
Io cmq sul successo di stò SDevilman voglio fatti concreti, non cose tipo "ne parla un famoso youtubers ( che manco so chi sia) quindi ha successo".
Io non ho Netflix, ma non c'è un numero di visualizzazioni del video sul sito o cose così ?
Ma anche no, dai, non essere ridicolo! A parte il fatto che Crybaby ha un sacco di difetti "oggettivi"...
Il tempo +è gentiluomo : vedremo ,. tra qualche anno, quanti si ricorderanno di stà serie ( mi sa che farà la fine di Shin MAZINGER : OSANNATO da chi non capiva nulla di anime ai tempi, oggi non se lo fila più di striscio nessuno)
Si va beh, sei riuscito a dare ai Griffin una descrizione parecchio fuorviante, figuriamoci Devilman come l'hai "interpretato".
PewDiePie è lo youtuber con più iscritti al mondo per la cronaca.
Considerando la quantità di anime diversi che escono ogni anno(60 almeno), fra qualche anno è già tanto sé qualcuno si ricorderà di un certo Crybaby di un certo Yuasa.
Ormai siamo in un mondo che va tutto veloce, da un anno altro cambiano i successi, le visualizzazioni, le mode. In Giappone poi è ancora più veloce.
Non esiste più il Fandom Anime forte e meticoloso degli anni 80 o 90.
Ora il Fandom Anime è molto easy e molto più ridotto, è tende a cambiare e sparire praticamente da un anno all'altro.
Quello che segue e apprezza Yuasa non è certo il "fandom anime easy".
Forse è la classica mosca bianca.
Ma in generale ormai siamo in un mondo dove tutto cambia velocemente, è quello che fa successo ora, fra 6 mesi sarà sostituito totalmente da tanti altri prodotti...ect
Io seguo il mondo dei manga e anime da molti anni, è mi sono accorta che negli ultimi 5 anni circa, tutto accade più velocemente, in questo settore tutto cambia nel giro di pochi mesi, è sé non ci stai dietro, in poco tempo non ci ti raccapezzi più XD
Fai anche negli ultimi 15 di anni ^^
E qui che ti sbagli : tu stai confondendo il fandom italiano con quello nipponico: pet quest' ultimo, uscivano negli anni 80 e 90 almeno 30 serie all' anno, e ovviamente , di solito, solo 3 o 4 di loro venivano(vengono ) ricordate con gli anni.
Noi in Italia vedevamo da sempre solo le briciole della sterminata produzione nipponica ( e spesso neppure i titoli migliori) , e anche così , molti li abbiamo snobbati e oggi se li ricordano in pochi .
Perché Crybaby ha avuto successo? Facile per i nudi, la violenza (roba che però c'era già nell'originale)...aggiungi le robe che possono piacere ai giovani d'oggi (i rapper, ad esempio), uno stile inusuale e tadan! ottieni il successo immediato!
Chiaro è tutto semplificato all'estremo, ma è per dire che a certe condizioni basta avere sotto mano l'opera giusta per ottenere un buon riscontro.
Gli avessero affidato il remake di Saint Seiya forse non gli sarebbe andata così bene...
Accade tutt'ora.
La grande massa di pubblico Italiano non segue tutti gli anime Giapponesi, anche con l'avvento dello Streaming. I titoli anime veramente seguiti sono pochissimi ogni anno.
In Italia siamo in una situazione particolare, dove ormai gli anime sono un settore molto di nicchia(neppure tanto ampio), dove ogni 10 anime c'è n'è uno che raggiunge un buon seguito, gli altri 9 no, è cadono nel dimenticatoio.
È tutto cambia velocemente da un anno all'altro.
Parliamo di una serie ambientata ai giorni nostri, giusto? Solo io ho avuto l'impressione che l'epoca attuale sia stata rappresentata dalla prospettiva di un... cinquantenne (a voler essere generosi)?!
Colonna sonora di svariati episodi un rap duro, ribelle, che si leva dai sobborghi cittadini, prendendo forma dalla voce di un gruppetto di ragazzotti di periferia. Giovani alla disperata ricerca di un riscatto sociale, che tentano di riemergere dall'abisso di solitudine ed emarginazione in cui la borghesia dabbene li ha relegati, facendosi largo tra i pregiudizi e la discriminazione, l'incomprensione e l'odio. Ehm... siamo rimasti indietro di una quarantina d'anni? Una delle puntate clou dell'intero anime è quella in cui Miki affida alle pagine virtuali dei social network un lungo messaggio, in grado di raggiungere il cuore della gente, spronando i Devilmen perseguitati e sparsi per il mondo a palesarsi, a mettersi a nudo. Sul serio, i social network? La fiera della vanità e del narcisismo, tomba dell'empatia e palude della ragione?! Nell'epoca degli slogan e delle fake news, poi, dove ci si ferma a leggere alla seconda riga e si dà retta esclusivamente a ciò di cui si è già convinti? Sembra scritta da mia madre una sceneggiatura del genere! Avrebbe avuto maggiori probabilità di diventare virale un messaggio del tipo: "Salva anche tu Akira dal demone che ha corrotto la sua anima!!!!! Metti mi piace e scrivi Amen!!!!!!!!!".
Vogliamo parlare della caratterizzazione dei personaggi e del messaggio trasmesso? Se Go Nagai ha realmente asserito che un Devilman "buono", che piange per convincere gli esseri umani a non farsi del male a vicenda, rispecchia fedelmente il protagonista della sua opera, tre sono le alternative.
1) Nagai si è rincitrullito.
2) Io di Devilman, Devil Lady, Violence Jack e più in generale dell'intera opera nagaiana non c'ho mai capito un cappero.
3) Marketing is business, guys and the show must go on!
Ammetto che la seconda potrebbe anche essere l'ipotesi più plausibile: io non sono nessuno, tantomeno un "esperto" di fumetti giapponesi. Tuttavia, ho sempre considerato l'Uomo Diavolo partorito dalla fantasia di Nagai un antieroe, di certo non un personaggio "buono", positivo. A mio modo di vedere, l'unica ragione che spinge Devilman a "proteggere" gli esseri umani è squisitamente, incontrovertibilmente, incontestabilmente personale: la sua Miki. Lo stesso dicasi per Devil Lady, opera nagaiana costola del capolavoro in questione. Cosa c'è di eroico o di "buono" nel brutale e impietoso sterminio degli assassini di Miki? E nella decisione di abbandonare il genere umano alla sua nefasta sorte in seguito alla morte della ragazza? E nei sentimenti (auto)distruttivi dell'armata dei Devilmen che si scaglia contro Satana e i suoi demoni? Il bene e il male in Devilman non esistono, come pure non esistono buoni e cattivi (prego rileggere le ultime battute pronunciate da Satana nel manga). Esistono singoli individui con le proprie ragioni, emozioni, paure, desideri. Anzi, l'obiettivo di Satana è proprio quello di dimostrare quanto fragile sia la società, che è appunto una peculiarità del genere umano, non l'essere umano in sé. I demoni non si limitano a scatenare una guerra, a imporsi con la forza, ma puntano a minare la coesione e la struttura organizzativa del mondo degli uomini. È la società a crollare per prima, non i singoli individui! Miki è vittima della follia collettiva, non di un demone. A mietere la sua famiglia (che rappresenta, a mio modo di vedere, la Famiglia in generale in quanto istituzione) è il medesimo carnefice: non un gruppo di creature demoniache, né un singolo essere umano, ma la collettività. Non esiste una società di Demoni. Essi rispondono esclusivamente alla legge del più forte, lottano e si sbranano tra loro. Ancor più gerarchica e dispotica è l'organizzazione delle "Sfere celesti". Dio dà vita e disfa a suo piacimento il creato. I suoi Angeli non Lo riconoscono quale loro signore per via della sua superiorità, parimenti ai demoni con Satana; semplicemente Gli obbediscono in quanto sue creature. I Devilmen, infine, sono dei reietti, esseri incompleti, a metà tra due nature distinte, convinti di essere soli e unici al mondo. Anche quando chiamati a raccolta da Akira, hanno ormai perso ogni cosa, non è rimasto più nulla che possano proteggere, salvare, a cui far ritorno.
Ancora, bellissima, per carità, la metafora di Akira che tenta strenuamente di passare il testimone a Ryo, di sfiorarne la mano, di stabilire un contatto, pur fugace, con il "diverso". Tuttavia, non trova riscontro nel capolavoro originale. Akira non "passa" il testimone delle sue ragioni a Ryo, glielo scaglia contro, gli si scaglia contro! Devilman non si scontra con Satana per spiegargli ciò che prova, per far sì che questi comprenda il suo lato umano. Lo fa, al contrario, per imporsi, per conquistare il suo posto nel mondo. Io non sono, non esisto perché tu mi riconosci. Io sono perché combatto per affermarmi, perché lotto per dare senso e valore ai miei sentimenti, alle mie azioni, ai miei ideali. Il mio Essere non è legato a te (Akira verrà persino sconfitto), né alla società (non vi è più nessuno da proteggere, che abbia senso proteggere), neppure a chi mi ha reso quel che sono (Akira non cerca mera vendetta per la morte di Miki). È pura volontà di potenza, che si esprime finanche nella negazione della vita stessa e quindi nella morte. Satana ha agito per ribellarsi a Dio e così facendo ha finito col seguirne le orme, col vivere in funzione della sua nemesi, al pari di un'ombra di Dio. Devilman ha vissuto unicamente per amare e per affermare la propria esistenza. Il senso del suo agere è racchiuso nelle sue stesse azioni. Egli non ha mai perseguito approvazione o riconoscimento, rivalsa o ribellione e, così facendo, si è consegnato all'eternità, intesa come autoriconoscimento e autoaffermazione dell'Io.
"Non c'è più niente da bruciare, solo le bianche ceneri", sospira sorridendo Joe Yabuki, prima di spegnersi al termine dell'ultimo round contro Mendoza. Alle sue parole fa eco il silenzio di Akira: presto la luce divina cancellerà ogni cosa, anche quel corpo spaccato a metà, e con esso ogni memoria, ogni avvenimento, ogni traccia; non Devilman, non colui che ha conquistato il divenire e l'essere.
Ma che vuol dire? Non si può criticare un aspetto tecnico solo perché c'è del lavoro dietro?
Allora non si potrebbe nemmeno criticare Berserk 2016/2017 perché in fondo in fondo "si saranno fatti un mazzo" (e non ne dubito, chissà quante nottate insonni...)
Bella prosa; dovresti recensire Devilman crybaby con questo testo.
Purtroppo sono queste le occasioni in cui puppano fuori sempre i soliti a scrivere ennemila post e a imporre il loro pensiero...ma non per questo ci si rinuncia a fare della sana discussione e a cercare di parlare di animazione
Da ambo le parti del pensiero....come hs dimostrato Kary con il suo ottimo intervento
Pure ckgmlz ha scritto bene e cosi' tanti altri. Altro questo thread e' piu' civile e interessante di quanto mi aspettassi.
Veramente ha parlato solo di scelte di sceneggiatura, che non c'entrano nulla col tema dell'articolo. È chiaro che a qualcuno piace che si critichi questa serie, ma almeno lo si faccia senza uscire del tutto fuori traccia.
Nel caso specifico di D.Crybaby mi sà che è la terza la risposta giusta.
Giustissimo.
Eh no, non ho mica detto che non ha difetti nè che nessuno a parte i girellari lo dica. Voglio dire che solo i girellari hanno la faccia tosta di dire che Devilman Crybaby non è una bella serie, nel complesso.
hahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahaha
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Ok, basta, anche io lo penso. E' così. Boh, come le chiamano, coincidenze della vita?
Ecco, io non ho capito: perché dite che il Devilman Netflix è più buono di quello originale ? il primo stupra Silen , dopo averla ferita a morte, e secondo voi questo è essere "buoni" ? Vabbè che c'è anche chi dice che il Devilman Toei è per bambini ( dove Devilman tortura Yamon frustandola sul capezzolo ; roba per piccini, si) , ma ora si esagera.
E questa è una delle tante contraddizioni della serie, col protagonista che in una scena fa il samaritano piagnone perché avverte il dolore altrui, e in un altra scena fa le peggiori cose.
Bah.
Nel complesso, se non avessi letto il manga, a CryBaby assegnerei un 8. Ma siccome ho letto il manga mi viene da assegnare un 4, perche' tutto le cose buone non sono originali e tutte le cose originali non sono buone.
Tutti gli scontri degli ultimi due episodi sono brutti perché?
Ma è normale animare bene le prime puntate e le ultime e lasciare il vuoto in mezzo. Certo, quando ho visto Devilman fare il pugno gigante alla One Piece , ho avuto un mancamento .....
Noooooo invece ci stava, non è fuori canone, infondo si stava unendo con altri demoni. Sarebbe stato grave se urlava il nome del colpo tipo: pugno demoniacoooo! XD
Non riesco a capire se sei sarcastico.
No. Perché? Conosci altri registi che fanno scene d'azione super dinamiche e che sanno gestire tantissimi movimenti in singole inquadrature come Michael Bay?
Riconosco di essere "uscito fuori traccia", Metaldevilgear. Ne sono cosciente e l'ho fatto volutamente. Ho semplicemente ritenuto sciocco intervenire su un argomento così specifico, sul quale oggettivamente non possiedo conoscenze sufficienti per esprimermi (ammesso e non concesso che giudicare una produzione pensata e realizzata per il grande pubblico spetti a pochi "professionisti del settore" e non ai fruitori ai quali è rivolta). D'altra parte, mi sono domandato se l'intento dell'autore fosse quello di discutere con una ristretta cerchia di sedicenti esperti o, piuttosto, di mettere in evidenza presso una platea di lettori ben più vasta ciò che soggettivamente, dall'alto della sua esperienza e competenza, considera uno dei pregi di Devilman Crybaby rispetto agli OAV. Sono giunto alla conclusione (forse errata?) che non avrebbe avuto senso scrivere su questo forum se l'obiettivo di Italo fosse stato quello di imbastire un "illuminante" dibattito in merito alle tecniche e alle scelte stilistiche dell'animazione giapponese.
Di conseguenza, ho risposto delineando i motivi che mi spingono a dissentire con il fervente elogio delle "innovazioni" apportate dalla serie Netflix, in contrapposizione all'aderenza degli OAV all'opera originale. L'ho fatto, a mia volta, descrivendo quelli che io reputo i principali difetti di Crybaby, in base alle mie conoscenze di assiduo lettore delle opere di Go Nagai e in base alla mia personale opinione di viscerale amante del capolavoro a cui rimanda il titolo della serie.
Non fraintendermi, Crybaby in fin dei conti a me è anche piaciuto. Solo che non c'entra nulla con Devilman. Non critico l'anime in sé, bensì la strategia di marketing che vi è dietro, il tentativo di sfruttare la scia del successo di un classico, di ricollegarsi a un'opera che stravolge totalmente. Il successo di un prodotto d'intrattenimento non si deduce dalla risonanza dello stesso, dalle visualizzazioni, dal numero di persone che ne discutono. Oggigiorno, poi, in una realtà di consumatori compulsivi di contenuti, sempre alla ricerca di qualcosa di cui parlare, che consenta di riscuotere attenzioni e più in generale di vincere la noia! Perché mai dovremmo utilizzare gli stessi parametri di valutazione di chi quel prodotto mira a venderlo? Banalmente, gli OAV di Devilman si continuano a guardare a distanza di decenni e del manga disquisiamo ancora dopo quasi cinquant'anni; qualcuno si ricorderà ancora di Crybaby, tra un anno o due?
Pan Daemonium, ti ringrazio per il complimento e per il suggerimento, ma in fondo la mia non vuol essere una recensione di Crybaby. Ho speso molte più parole per analizzare Devilman che il suo remake e, dato che a mio modesto avviso quest'ultimo con l'opera Nagai non ha niente a che vedere, non credo abbia senso accostare i due lavori. Andreotti, riprendendo Socrate, consigliava: "Se non puoi parlare bene di qualcuno non parlarne affatto".
Ehm perdonami se sono esplicito, ma... ecco, Silen si dedicava da giorni a lunghe sessioni di autoerotismo pensando ad Amon. E, per dirla tutta, non è che sia proprio infelice di essere posseduta. A onor del vero, non saprei proprio puntare il dito su chi stupri chi. Certo, si tratta di un rapporto violento, animalesco, ma uno stupro a me francamente non è parso proprio.
Ma lo hai visto bene ? Devilman prima gli strappa mezza faccia, poi gli dice "vuoi scopare? E allora ti accontento subito!" E la prende con la forza, tanto che Silen cerca di toglierselo in tutti i modi ( e Kaim che assiste alla scena si incacchia ): poi lui la molla e lei dice "maledetto Amon, come hai osato umiliarmi così ? ",riferendosi a come se l'è presa con la forza .
Taccio sulla scena dopo , in cui Devilman si becca la scossa elettrica e fa una posa degna di Ataru Moroboshi colpito dai fulmini di lamù.
Ritengo che Michael Bay NON SAPPIA gestire tantissimi movimenti in singole inquadrature, ma faccia un trip psichedelico sotto effetto di eroina che inneggia puramente all'adrenalina e al capogiro.
Se parliamo di roba come Transformers, questo è l'effetto e dà il mal di testa.
Altrove ha saputo dosare questa sua "frenesia registica" da Youtube Poop sfruttandola nel suo potenziale comico (Bad Boys; Pain & Gain), ma in Devilman non mi sembra veramente il caso.......
Pertanto, non so sinceramente di augurare adattamenti di questo tipo per altri prodotti.
Ma alla fine, vedi che in molti hanno apprezzato, probabilmente sono io che ho gusti ormai lontani dai più.
Ciao,
Tacchan
Eh no, questa è una cavolata.
Se dovessi dare brutti voti solo perché l'adattamento è stato libero e non aderente al 100%, allora dovrei piallare parecchie opere che alla fin fine erano comunque buone a livello generale.
Per esempio, dovrei dare un brutale dal 3 in giù alla miniserie di Childhood's End in quanto si prende parecchie licenze e nel finale snatura completamente le intenzioni e il messaggio di Clarke.
Ma in realtà assegnerei un voto e giudizio ampiamente positivi.
Io invece capisco cosa intende dire, ti faccio due esempi concreti: a me sono piaciuti come film Capitan America Civil War e Star Wars gli ultimi Jedi, ma non li ho apprezzati il primo come adattamento della stupenda saga di Civil War ed l'altro come 8 episodio del brand fa acqua da tutte le parti... Quindi ho due pareri distinti per questi film ^^
Così?
Chi ha letto tutto Fire Punch forse capirà perché.
Il tipo che ha fatto la parodia probabilmente non ha mai visto un film di Michael Bay. Tra i tanti stereotipi negativi dei suoi film non ne ha beccato uno.
"Destati Amon e scopami. Con passione!". Devilman è tanto Akira quanto Amon (poco prima Silen lo accusa appunto di averne "rubato le sembianze"). Per me una che ti conficca le unghie (gli artigli, in questo caso) nella schiena invitandoti a "scoparla" non sta semplicemente tentando di sedurti... voglio dire, non sarà considerato stupro giuridicamente, ma perlomeno di violenza sessuale secondo me si tratta.
Inoltre, Devilman le strappa mezza faccia dopo aver subito l'amputazione di un braccio, una grave lacerazione addominale e un profondo taglio in corrispondenza di una coscia. Dai, il papa minaccia di tirar pugni a chi parla male di sua mamma e tu non ritieni ammissibile definire "buono" uno che si difende dalla tizia intenta a mutilarlo, a squartarlo e a tentare di ucciderlo? Nell'accezione generale del termine, "buono" non è sinonimo di martire o di Santo.
Ora sul discorso del perché oggi l'animazione sia così, per me ci può stare, ma non può essere una scusa per imporre che piaccia il risultato. In fondo il problema di animazione e di calo di qualità del disegno lo si vede anche con le serie a cadenza settimanale che appunto sono le prime a soffrire di questo problema, tant'è che chi predilige le serie corte lo fa anche per la maggior cura per minuto di animazione. Quindi è questa a soffrirne non mi pare strano che ci siano lamentele e forse alcune di essere sono fondate.
Leggiti la recensione di Crybaby del Megna su AnimeClick. Alla fine fa lo stesso discorso che faccio io e dice
Quindi si', hai ragione, non ha senso dare voti bassissimi solo perche' l'adattamento non e' stato fedele oppure per abbassare la media di AnimeClick, ma anche un 6 politico puo' pesare come una stroncatura ciclopica.
Non e' affatto vero che snatura completamente le intenzioni e il messaggio di Clarke, non c'e' mica un lieto fine! Comunque se vuoi parlarne sai dove trovarmi, qui il discorso sarebbe off-topic.
Non hai visto la serie con attenzione : lui la stupra DOPO aver strappato la faccia , quando volano attaccati e con lei incavolata che cerca di toglierselo dalle tette ( e ha una faccia tutt' altro che consenziente ).
Personaggi ultra-americani sguaiati che fanno battutacce di pessimo gusto (spesso sessuali), ultra-pompati e logorroici e che si atteggiano con spigliatezza sono un clichè ricorrente di tutti i suoi film. Quindi direi che 4 cliché li ha beccati.
Ovviamente è una parodia finalizzata, il suo scopo è far ridere sfruttando l'enfasi.
Credimi, sono andato a riguardarmi l'episodio in questione prima di risponderti. Evidentemente non sono stato in grado di spiegarmi bene. Questo è il capoverso del mio commento con il quale contesto quello che definisci uno "stupro"; dialoghi e avvenimenti citati precedono il rapporto sessuale tra i due:
Tutto quel che asserisco successivamente nel medesimo messaggio vuol essere una risposta alla tua considerazione:
Chiarito ciò, lungi da me contestare la tua interpretazione. Lo stupro è un atto esecrabile e in ogni caso ingiustificabile, abominevole, come lo è la violenza in ogni sua forma. Ti invito, semplicemente a contestualizzare: stiamo parlando di demoni, creature più simili a bestie che ad esseri umani. Non è che gli animali si preoccupino di appurare che il partner sia consenziente o meno, eh. I demoni sono caratterizzati da istinti animaleschi e si accoppiano come bestie (nel manga almeno...). Poi, vuoi considerarlo stupro, a me sta bene. Solo, ritengo che assimilare Devilman a uno stupratore sia come paragonare un soldato inviato al fronte contro la sua volontà a un serial killer. Uccidono entrambi, entrambi sono autori di atrocità inumane, ma al primo bisogna riconoscere delle attenuanti importanti (istinto di sopravvivenza, stress oltre ogni limite, paura...). Un soldato ha le sue responsabilità, ma non me la sento di giudicare chi agisce in un contesto di pura violenza, né di classificarlo come "cattivo" a prescindere. Ciao!
Comunque la grafica è orrenda fino all'inverosimile, le animazioni durante gli scontri mi risultavano molto confusionarie e abbozzate.
Si può criticare ma con cognizione di causa e sapendo quello che si dice. Leggo a volte commenti abberranti di gente che nemmeno sa la differenza tra animazione e disegni. Direi che a questi pesudocritici non farebbe che bene una rinfrescata su cosa sia l'animazione e cosa voglia dire animare. Per il resto se il lato tecnico di devilman crybaby non ha convinto una fetta di pubblico un motivo sicuramente ci sarà. Ma da qui a demolirlo come fanno alcuni ce ne passa di acqua sotto i ponti.
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