La battaglia del governo giapponese contro la pirateria mediatica non solo è ancora aperta, ma sta diventando assai cruenta. Il quotidiano Mainichi Shinbun ha riportato che la Agency for Cultural Affairs è intenzionata a bandire tutti i leech-sites che conducono gli utenti a siti terzi in cui è illegalmente distribuito materiale mediatico.
Ricordiamo che i leech-sites (siti sanguisuga) sono piattaforme che non contengono di per sé materiale piratato, ma che, tramite comodissimi link, indirizzano gli utenti su altri siti in cui è possibile guardare anime o leggere pagine di manga illegalmente.
L'agenzia intende apportare modifiche al Copyright Act in occasione della riunione della Dieta Nazionale del 2019: una delle revisioni proposte permetterebbe ai detentori di copyright non solo di segnalare e bandire materiale distribuito illegalmente, ma anche i link che rimandano a tali materiali. Gli operatori di suddetti siti, qualora rifiutassero di rimuovere il materiale segnalato, sarebbero soggetti a processi legali e penali: gli operatori dei leech-sites, ad esempio, sarebbero soggetti alla detenzione dai 3 ai 5 anni.
Lo scorso ottobre la polizia giapponese ha provveduto all'arresto di nove operatori di uno dei leech-sites più grandi del Paese, "Haruka Yume no Ato" (immagine sopra), sospettati di violazione del Copyright Act. Nonostante il sito non fosse illegale sotto la legge del momento, i nove furono accusati di distribuzione dei materiali mediatici a cui il sito forniva i link.
La Association of Copyright for Computer Software ha calcolato che il sito "Haruka Yume no Ato" ha causato un danno al mercato pari a 73,1 miliardi di yen (circa 555 milioni di euro). La Japan's Content Overseas Distribution Association (CODA), invece, ha riferito al governo che tra settembre 2017 e febbraio di quest'anno la pirateria ha inflitto danni di più di 400 miliardi di yen (circa 3,2 miliardi di euro) ai detentori di copyright giapponesi.
Il governo giapponese è pronto a presentare una proposta di legge alla Dieta Nazionale con l'obiettivo di restringere il numero dei leech-sites; ad aprile di quest'anno, lo stesso governo ha fatto richiesta ai provider dei servizi di rete di bloccare volontariamente siti che contengono materiale piratato. Al momento è in corso l'operazione di blocco di alcuni dei più importanti siti sanguisuga giapponesi, come Mangamura, ma il raggio d'azione della macchina anti-pirateria verrà ampliato l'anno prossimo, stando ai piani del governo, intenzionato a intensificare la sua battaglia.
Entrò in scena qualche mese fa anche la Nippon Telegraph And Telephone Corporation bloccando tre siti pirata e ricevendo l'accusa, mossa da un avvocato della prefettura di Saitama, che riteneva che l'azione repressiva dell'agenzia costituisse una violazione del Telecommunications Business Act e dei diritti della privacy (vedi news).
In questo calderone il governo fece valere l'argomentazione secondo cui i contenuti piratati costituiscono un notevole danno per gli editor e per gli autori stessi, e l'azione di blocco dei siti pirata è lecita in quanto consentito dal Codice Penale.
Fonte consultata:
Anime News Network
Ricordiamo che i leech-sites (siti sanguisuga) sono piattaforme che non contengono di per sé materiale piratato, ma che, tramite comodissimi link, indirizzano gli utenti su altri siti in cui è possibile guardare anime o leggere pagine di manga illegalmente.
L'agenzia intende apportare modifiche al Copyright Act in occasione della riunione della Dieta Nazionale del 2019: una delle revisioni proposte permetterebbe ai detentori di copyright non solo di segnalare e bandire materiale distribuito illegalmente, ma anche i link che rimandano a tali materiali. Gli operatori di suddetti siti, qualora rifiutassero di rimuovere il materiale segnalato, sarebbero soggetti a processi legali e penali: gli operatori dei leech-sites, ad esempio, sarebbero soggetti alla detenzione dai 3 ai 5 anni.
Lo scorso ottobre la polizia giapponese ha provveduto all'arresto di nove operatori di uno dei leech-sites più grandi del Paese, "Haruka Yume no Ato" (immagine sopra), sospettati di violazione del Copyright Act. Nonostante il sito non fosse illegale sotto la legge del momento, i nove furono accusati di distribuzione dei materiali mediatici a cui il sito forniva i link.
La Association of Copyright for Computer Software ha calcolato che il sito "Haruka Yume no Ato" ha causato un danno al mercato pari a 73,1 miliardi di yen (circa 555 milioni di euro). La Japan's Content Overseas Distribution Association (CODA), invece, ha riferito al governo che tra settembre 2017 e febbraio di quest'anno la pirateria ha inflitto danni di più di 400 miliardi di yen (circa 3,2 miliardi di euro) ai detentori di copyright giapponesi.
Il governo giapponese è pronto a presentare una proposta di legge alla Dieta Nazionale con l'obiettivo di restringere il numero dei leech-sites; ad aprile di quest'anno, lo stesso governo ha fatto richiesta ai provider dei servizi di rete di bloccare volontariamente siti che contengono materiale piratato. Al momento è in corso l'operazione di blocco di alcuni dei più importanti siti sanguisuga giapponesi, come Mangamura, ma il raggio d'azione della macchina anti-pirateria verrà ampliato l'anno prossimo, stando ai piani del governo, intenzionato a intensificare la sua battaglia.
Entrò in scena qualche mese fa anche la Nippon Telegraph And Telephone Corporation bloccando tre siti pirata e ricevendo l'accusa, mossa da un avvocato della prefettura di Saitama, che riteneva che l'azione repressiva dell'agenzia costituisse una violazione del Telecommunications Business Act e dei diritti della privacy (vedi news).
In questo calderone il governo fece valere l'argomentazione secondo cui i contenuti piratati costituiscono un notevole danno per gli editor e per gli autori stessi, e l'azione di blocco dei siti pirata è lecita in quanto consentito dal Codice Penale.
Fonte consultata:
Anime News Network
Certo un mondo in cui ogni forma di pirateria non esisterebbe sarebbe utopico, ma quanto meno è possibile di sicuro migliorare la situazione non usando solo il "manganello".
Comunque tutte queste azioni difficilmente bloccherà il fenomeno, la pirateria su internet è troppo diffusa ed è quasi impossibile bloccarla.
Vogliono annientare i leech sites? Basta spostare i server fuori dal Giappone e, magicamente, diventano intoccabili. Davvero ilare.
Sono battaglie perse in partenza.
Vogliono ridurre il fenomeno? Che incomincino a cambiare il loro business model fallimentare.
400 miliardi di yen? La quasi totalità delle persone del mondo non comprerebbe mai il 99% dei contenuti che guarda online (soprattutto le trashate).
Questi sono calcoli ipotetici, ovvero dei "what if". Non sono soldi "persi" finiti in mano alle mafie, ma soldi che non avrebbero ricevuto neppure censurando tutto.
Per quanto riguarda la pirateria fuori dal Giappone: è principalmente l'unico metodo che hanno intere popolazioni per vedere/leggere determinati anime/manga.
Popolazioni che pagherebbero ben volentieri dei Netflix/Crunchyroll mensilmente, ma sappiamo bene quanto siano stringenti i diritti d'autore (rilasciati per singole nazioni o singole case editrici) e i tempi d'attesa per le traduzioni ufficiali.
La pirateria, inoltre, ha aiutato enormemente la diffusione di manga/anime nel mondo, aumentandone le vendite (blu-ray, gadget, action figures) e la popolarità in maniera esponenziale (acquisto di licenze da parte di enti televisivi/et similia).
Quando si parla di questo argomento, penso sempre al caso di Baka-Tsuki: ha reso popolari le light novel al di fuori del paese. Quando le multi-nazionali hanno visto che si poteva lucrare con la vendita delle light novel (tradotte), l'hanno sterminato nel peggiore dei modi.
Era il 2014 quando gli diedero il colpo di grazia con tonnellate di DMCA. Da allora, l'utenza è migrata sulle novel cinesi (business model totalmente diverso e decisamente migliore di quello giapponese) e, in pochi anni, si sono diffuse a macchia d'olio e la loro avanzata continuerà per molto tempo (Qidian non si è fatta scappare l'occasione nel prendersi la sua fetta).
In poche parole: il copyright è da legiferare, ma bisogna stare molto cauti. Nel totale proibizionismo, ci rimettono gli stessi creatori.
Sia in Cina che in Corea, il business model dei manhua/manhwa è principalmente digitale e non cartaceo. Altre realtà.
Una battaglia persa "quasi" in partenza, diamo il benificio del dubbio.
Che poi già se si parla di pirateria al di fuori del Giappone ci sarebbe poemi da scrivere, io pagherei ben volentieri dei servizi streaming e sharing dedicati esclusivamente ad anime e manga, ma ci sono? Ovviamente no, c'è Netflix ma il 90% del suo catalogo sono serie tv e qualche anime di cui ha acquistato i diritti per la trasmissione, punto. Crunchyroll è la vergogna fatta piattaforma di streaming, il modello "premium" da pagare per sbloccare una fetentissima alta definizione e lo sblocco degli episodi appena usciti per 5 euro al mese... no grazie, senza contare che il sito è fatto pure da cani.
Come già detto in altre discussioni negli anni, non fosse stato per i fansubber, io come altri milioni di appassionati d'animazione e di manga non avremmo mai e sottolineo MAI neppur sentito parlare dell'almeno 90% delle serie che conosciamo attualmente, staremo ancora a pane e Dragon Ball/Holly e Benji/One Piece e stop.
Se molti siti come VVVID sono nati è perché si sono fatti furbi e hanno capito che tante serie portano persone che portano soldi, in un modo o nell'altro. L'unica differenza è che almeno VVVID è free, funziona bene e ha l'alta definizione sbloccata.
Se poi il discorso pirateria si volesse ampliare al mondo dei videogiochi vorrei ricordare che tra i saldi di Steam, i giveaway di vari siti come humble bundle e offerte varie l'utenza che scarica materiale videoludico piratato è calata drasticamente negli ultimi anni, tenendo conto anche del fatto che molti titoli sono multiplayer e quindi per funzionare necessitano di una copia originale ovviamente.
Insomma il discorso è semplice e complesso allo stesso tempo, ma di sicuro il bando dei siti leech non migliorerebbe in alcun modo la situazione. Alle persone vanno offerte delle alternative non delle restrizioni, così che ne possano giovare entrambe le parti.
Ah e per ultimo, nessuno controlla davvero la rete, per un sito "pirata" che chiude altri 20 ne riaprono, tanto per dire.
Mi potete dare le vostre fonti per confermare che i dati sono pompati?
I creatori non ci rimettono e non ci guadagnano, piratare i loro lavori gli fa solo pubblicità, tipo quei taccagni che ti pagano in visibilità
LOL, le light novel in italia vendono pochissimo,se le pubblicassero gli editori di libri forse cambierebbe la situazione, il fandom italiano di anime spende soldi più per fare il cosplayer anzichè comprare manga e romanzi...
Vedremo...
Sono semplicemente dati impossibili da confermare o smentire, perché basati sull'assunto (fallace) che mancando i file piratati la gente automaticamente compri un volume in formato digitale o cartacea, cosa non necessariamente vera. Vero è che se ti piace molto qualcosa che non è disponibile attraverso canali "alternativi" alla fine finisci per comprarla, tuttavia metti che sei un adolescente che non lavora, che non riceve paghette etc etc, che puoi fare?
Ecco perché queste stime sono "BULLSHIT" come dicono gli americani.
Naturalmente è impossibile parlare di dati certi, fatto sta che già 5-6 anni fa Skidrow & Reloaded (parlando di videogiochi) contava parecchi commenti e post sul fatto che con tutte le offerte e i bundle disponibili sul web era praticamente stupido affidarsi a giochi piratati spesso non funzionanti o richiedenti mille acrobazie per essere lanciati e giocati correttamente.
Se si è giovani e con pochi soldi ci sta che avere un videogioco gratis fa gola, ma tutti i titoli che vanno "per la maggiore" sono online (PUBG, CoD, Battlefield, WoW, Overwatch, Counterstrike, ecc.) e richiedono PER FORZA che tu li acquisti.
Per i manga e gli anime la questione è diversa e l'ho già delineata prima, ad ogni modo 9 serie su 10 (non fosse stato per lo sharing di tutti questi anni) non le conosceremmo neanche, non ci prendiamo in giro.
Queste stime non sono poi più "bullshit" di quelle inserite dai dati statistici sulle perdite degli autori o delle case di produzione, che vedono i loro prodotti sottotitolati o comunque tradotti altrove da fansubber, visto che come già accennato da altri questo funge da pubblicità e da possibile futura trasposizione per il mercato estero.
Sono d accordo sul fatto che buona parte dei lettori di scan o scrocconi di anime non spenderebbe un euro per la propria passione, gli adolescenti poveri sono esclusi dal mio discorso in giappone non costano niente i manga, i dvd invece sono davvero costosi e li capisco (anche se vorrei capire perchè un adolescente occidentale medio spende soldi per partite di calcio in anteprima, sport ma invece è povero solo quando deve comprare fumetti...), però i giapponesi sono sempre abbastanza certosini sulle cose, suppongo pure su questi dati...
Una parte sicuramente continuerebbe e continua tutt'ora a scaricare materiale pirata anche se l'articolo costasse 1 euro, tuttavia se DAVVERO sei appassionato metti i soldi da parte e acquisti il prodotto originale, io ho fatto sempre così e come me tante mie conoscenze che non navigano di certo nell'oro. Che poi se un prodotto è di qualità (sia un manga, un'anime o un videogioco) state pur certi che la gente lo acquista e l'azienda che l'ha prodotto non va in bancarotta per quella fetta d'utenza che l'ha scaricato piratato, non è mai successa una cosa del genere.
I dvd in Giappone io non li ho trovati per niente costosi, dipende molto dall'edizione, se è una limited con extra ovvio che il prezzo sale. Ad Akihabara specie da Mandarake ci sono tantissime occasioni e offerte su prodotti "usati" ma che praticamente sono pari al nuovo (i giapponesi trattano le loro cose con molta più cura rispetto a noi).
Giusto per capirci la notizia dice "La Association of Copyright for Computer Software ha calcolato che il sito "Haruka Yume no Ato" ha causato un danno al mercato pari a 73,1 miliardi di yen (circa 555 milioni di euro)", ma questa associazione ha calcolato quel danno economico in base a COSA esattamente? Al numero di serie presenti? Al numero di accessi al sito? Non puoi fare una stima e di certo non a quei livelli. La Japan's Content Overseas Distribution Association poi dice che invece il danno ammonta a 400 miliardi... cioè decidetevi. Già messa in questi termini si capisce al volo che non hanno le idee chiare e cercano di ingigantire la situazione, che sicuramente non è positiva ma per certi versi è pure colpa loro.
Uno spende in quello che gli piace. Se gli piace di più il calcio degli anime sono affari suoi.
Sta di fatto che i soldi non sono infiniti, se uno spende per il calcio non lo fa per gli anime e manga e viceversa.
Senza contare comunque tornare sul discorso che vedere qualcosa online o scaricarlo non vuol dire automaticamente un mancato guadagno. Semplicemente la gente ci rinuncia vuoi per questione di soldi, vuoi per comodità (ci metto un'ora ad andare e tornare dalla fumetteria!) vuoi perchè poi se prendi un BD è pieno di DRM e nemmeno te lo puoi guardare comodamente da PC.
Whitestrider parlava di giovani poveri e penso che essendo poveri puntino sulle riviste e sui manga che costano poco confronto ai dvd, in giappone.
Per il resto sinceramente non capisco perchè un prodotto che costa poco dovrebbe essere piratato da persone che poi le considerano trashate, non so se mi spiego che senso ha piratare roba che non compri perchè non ti piace?
Appunto uno spende per quello che gli piace, ma è come se dicessi "che belli i cosplayer! Ma per quella robaccia non ci spenderei un euro"
Giustamente ognuno sceglie quello che può permettersi, ma persone che piratano una partita di calcio in anteprima per risparmiare e comprare un fumetto lo devo ancora trovare
È pur vero che molte persone non spenderebbero soldi a prescindere (sia per disponibilità economica che per furbizia). Ma sapeste quante persone mi è capitato di sentir dire, con anche una certa punta di orgoglio: perché dovrei spendere soldi per un qualcosa che posso avere gratis?
Ecco, loro sono il male. Perché magari per altre cose i soldi li spendono eccome. Parlo anche di persone con buona disponibilità economica che semplicemente ormai sono abituate a non pagare per la fruizione di contenuti audiovisivi perché la cultura è questa.
Questa è gente che davvero meriterebbe di essere scollegata dalla rete a vita. Rifiutare di finanziare il lavoro di qualcuno solo perché puoi avere lo stesso prodotto gratis anche se potresti permettertelo tranquillamente, è solo una grandissima mancanza di rispetto e paraculaggine. Nessuno per dire si sognerebbe mai di rubare al supermercato il cibo, però gli audiovisivi e i libri si possono prendere gratis. Ma perché mai??
Ormai non c’è neanche più la concezione del reato, è tutto socialmente accettato.
Con questo ovviamente non intendo dire che non si debbano proporre delle soluzioni più economiche o gratuite per il pubblico, anzi. Visto che la gente ormai non spende per principio per queste cose, tanto vale trovare un compromesso alla VVVVID. Il pubblico e le sue abitudini sono sicuramente cambiate, oggi è più probabile che un appassionato collezioni i gadget di una determinata serie ma si rifiuti di possedere l’home video o il manga perché tanto li scarica. È un paradosso, ma è un dato di fatto purtroppo!
I collezionisti di home video e manga da soli non potranno mai sostenere il mercato, è una responsabilità che devono prendersi i licenziatari, non noi.
Per me la cosa migliore sarebbe creare un portale stile Netflix gestito direttamente dal Giappone dove inserire tutte le serie in simulcast tradotte in tutte le lingue. Riempila di pubblicità ed ecco che si finanzia da sola.
Per dire quello che venne fatto per la prima TV di Sailor Moon Crystal fu davvero ottimo, gratis e tradotto in contemporanea in tutto il mondo. (traduzioni penose a parte)
In realtà si potrebbero valutare anche dei doppiaggi in simulcast, finanziati dai licenziatari giapponesi piuttosto che dalle aziende ed emittenti italiane!
O si fa così, o per gli anime non troveranno mai una soluzione, non c’è niente da fare!
Facessero quindi dei loro portali esclusivi, tipo quello che farà a breve la Disney per contrastare Netflix.
Magari perchè uno non ha nulla da vedere e piuttosto guarda qualcosa di accettabile, ma per cui se dovesse pagare non lo prenderebbe mai.
Per questo secondo me dovrebbero puntare molto di più sui servizi in digitale sia per gli anime che per i manga. Se potessi prendere i manga e leggermeli sul kobo o kindle ne prenderai a vagonate, ma se devo prenderli fisici oltre a non sapere dove metterli dovrei impiegarci un'ora solo per andare in fumetteria e tornare a casa.
E allora se è così è giusto che quel prodotto non abbia mercato. Se una cosa non interessa è giusto che muoia nel dimenticatoio. Anche perché si presume che se a nessuno piace, neanche bisogna spendere tempo e soldi. È ora che la gente impari a dare un valore al proprio tempo piuttosto che impiegarlo per ammazzare la noia e commettere reati vedendo serie che neanche gli interessano!
Tanto vale vedersi Pomeriggio5 a quel punto, tanto trash per trash...!
Va bene ma spero davvero che quelli che ragionano così siano una minoranza di una minoranza...
Comunque ogni tanto su questo sito ci sono notizie sulla situazione economica degli anime e ultimamente sono in crescita, quindi gli interessati, in giappone, comprano
Beh ovviamente se qualcosa non ti piace non la continui, ma come fai a capire se non ti piace se non la leggi prima? In alcuni casi alcuni editori mettono a disposizione il primo capitolo a gratis, ma non sempre basta per farsi un'idea. Infatti ad esempio ho dovuto comprare ben 2 volumi di Starving Anonymous prima di capire che non faceva davvero per me...soldi buttati nel water, per me, quindi.
Non mi sono spiegato bene, non dico di non farsi un giudizio tramite scan, parlo di quelli che pretendono che sia gratis perchè è una trashata ma continuano a seguirla(come se dicessi "ok, mi piace, ma di soldi non ne spendo") , come se dietro non ci fosse un mangaka umano ma una macchina che si accende per farti un piacere
Il problema è che a volte ti trovi a leggere qualcosa che può essere vagamente decente, ma la trovi in vendita a cifre assurde, o comunque a molto di più di quello che saresti disposto a spendere, va da sè che uno cercherà l'alternativa più economica (se esiste). A me dispiace per molti mangaka che leggo più o meno a scrocco, ma 10 euro a volume per l'edizione americana (l'unica esistente in una lingua comprensibile) anche no...
Se qualcosa non ve lo potete davvero permettere ne fate a meno, di certo non deve rimetterci chi si fa il mazzo tanto, caproni!
Io comunque a te non darei mai i miei soldi!
Non approvo la pirateria di prodotti nuovi e licenziati. Addirittura sono reperibili anime nuovi di zecca portati da Netflix, Crunchyroll, Amazon Prime Video! Ecco in questo caso seppur in rari casi anche io pirato qualcosa lo trovo sbagliato...
Purtroppo non dispongo di possibilità economiche per abbonarmi a Netflix e Amazon Prime Video. Direte 11 € complessivi non sono molto? Verissimo purtroppo però in una famiglia anche 11 € possono pesare...
Quindi in questo caso sostanzialmente non condivido la pirateria.
Discorso diverso invece per le tantissime serie ormai dimenticate oppure quelle in cui nessuno dispone più dei diritti oppure non licenziate.
Quale dolo può portare la visione pirata per esempio di: Yui ragazza virtuale, Touch ( prendi il mondo e vai ), La legge di Ueki?
Ho citato tre anime dove: il primo sono scaduti i diritti ( nessuno si interesserà mai più di esso ), il secondo non hanno mai realizzato edizioni in VHS/DVD, il terzo non è mai arrivato in Italia.
In questi casi a meno che non vengano improbabilmente portati/riportati in maniera legale trovo giusto che rimangono free per chiunque voglia guardarli visto che non arrecano danni.
Per i manga invece sono tollerante per chi non dispone di una fumetteria vicino casa, in questo caso posso comprendere la lettura delle scan. Oppure per chi non dispone di soldi per leggere i manga.
Conclusione
La pirateria sicuramente non fa bene al mercato, però neppure limitare la diffusione degli anime in maniera stringente rappresenta un vantaggio rischiando di precludere la visione degli anime presso un pubblico più vasto.
Esiste vvvvd e 10 euro al mese per avere un buon numero di serie tv e anime è un lusso democratico
La scusa della fumetteria è solo pigrizia, amazon con un sacco di sconto, ebay, le fumetterie hanno anche il negozio online, quelle furbe .
Chi non dispone di soldi per leggere manga non so, forse i manga datati li metterei gratuiti ma i giovani che si sbattono per fare un fumetto cercherei di supportarli
Si ma per le serie che non stanno su crunchy, netflix o VVVVID? Amazon meglio lasciarlo perdere perchè i fansubber fanno un lavoro nettamente migliore.
La scusa della fumetteria lo è per te. Io abito a 20 minuti dalla città e in ufficio non lasciano ordinare da amazon. Per andarci dovrei metterci un'ora tra macchina, parcheggio e piedi.
Kazuya hatta1990 scriveva che 11 euro possono pesare, secondo me no, spendi di più sigarette
Per gli anime in streaming dipende dal paese, se vivi fuori dal giappone non peserai mai sul mercato delle serie di nicchia che non portano, è indifferente
La fumetteria più vicina a me è ad un ora di treno dalla mia città, quando ero ragazzino e non potevo fare acquisti online raccimolavo i soldi per farmi un breve viaggetto il week end, secondo me è una scusa(a menochè non si viva tra i monti).
Metterci impegno per qualcosa che ti piace non la trovo una cosa strana, non parliamo di scarpinare o scalare montagne...
Esatto, se non potessi valutare un'opera prima di comprarla probabilmente non la comprerei nemmeno. a meno che non sia di un autore di cui compro tutto a scatola chiusa!
Il catalogo di Prime Video è spoglissimo. A livello di anime è praticamente 0. Sarebbero €36 annuali buttati (i quali si rinnovano a tradimento se non si sta attenti).
Per quanto riguarda Netflix, puoi sharare l'account (e il costo) con i tuoi amici/parenti (fidati) fino a un massimo di 5 profili (e 2/4 dispositivi connessi simultaneamente se standard/premium plan) (il mio lo condivido con un mio amico che il più delle volte neanche sta in Italia; 0 problemi).
Netflix stesso ci fa satira su questa cosa nei vari trailer (es. Big Mouth).
€11 * 12 mesi / 2 dispositivi = €66 annuali a persona
€14 * 12 mesi / 4 dispositivi = €42 annuali a persona
Manda la disdetta del canone rai (che tanto fanno solo politica piddina) e vedi che trovi i soldi in fretta.
Non ho mai provato il premium di Crunchyroll, ma penso che la free version possa già accontentare molte persone (usando l'app buggata su PS4, c'è solo l'inglese).
Da quel che leggo, Funimation ha rotto i legami con Crunchyroll e tutti i loro titoli (tranne Attack on Titan e My Hero Academia) spariranno entro il 9 Novembre.
Sono abbonato, ti arriva una mail per avvertirti prima del rinnovo, perchè dovete scrivere boiate per screditare le cose che non vi piacciono?
Avevo disabilitato Amazon Prime l'anno scorso. 3 giorni fa mi sconta dalla postepay €36 senza alcun preavviso (no email, no notifiche o altro), ma l'abbonamento parte dal 22 settembre 2018, bruciandomi già quasi un mese.
Ovviamente ho contattato il supporto, si sono scusati del problema "tecnico" e mi hanno istantaneamente inoltrato il rimborso. È successa la stessa cosa a 2 miei amici, mesi addietro (siamo tutti informatici e non dei gonzi qualunque).
Perché commentate solo per spalare fango? Gente imbarazzante.
Non spalo fango su nessuno, se generalizzi non è colpa mia
Da che mondo è mondo, la domanda genera il prezzo d'offerta, e se la domanda vuole che il prezzo di visualizzazione di un anime sia per esempio di 1€ ad episodio (perché è quello di fatto il valore attribuito a tale opera), non ha senso gonfiare il prezzo d'offerta a 10€ millantando la difesa del diritto d'autore: se è un prodotto vale una mazza, il suo prezzo ha da essere "una mazza".
Poi si può dire che la gente se potesse non pagherebbe mai nulla, ma io guardo tranquillamente gli anime su VVVVID se quel nulla è mascherato da un modello di mercato che poi il profitto lo trae da quei 20 secondi di pubblicità, e sono tutti contenti.
Insomma, difendere a spada tratta il mercato dei diritti d'autore ha futuro quanto sovvenzionare a fondo perduto aziende fallimentari, cioé nessun futuro proprio
Ho forti dubbi che vvvvid reggerebbe la produzione di anime, non solo la sottotitolazione, con 20sec di pubblicità.
Ai giapponesi ciò che conta è ancora fare guadagni in territorio giapponese tali da chiudere la produzione in attivo.
Per il resto, può essere che qualcuno ritenga il valore congruo 1€ e non 10€, ma ciò non giustifica l'atto in se.
Semplicemente non si compra perché il costo è eccessivo.
si, devi ancora capire come funziona il mondo: se una cosa si può fare ed è vantaggiosa, verrà fatta. A prescindere da morali e legislazioni vigenti al momento.
Il mercato legale va sostenuto! Mi sembra che da quando sono comparse le piattaforme online la situazione sia molto migliorata...
Però la pirateria rappresenta una realtà! Come contrastarla? Secondo me bisogna creare più opportunità di vedere anime in maniera gratuita...
Sarebbe buona cosa per i brand più importanti seguire l'esempio di Pokémon TV
Creando anche
One Piece TV
Detective Conan TV
Naruto TV
Rendere gli anime più famosi al mondo in maniera accessibile e legale per tutti...
A pensar male... poi quando la scusa è che chi non può scaricare poi compra, della serie 1 copia scaricata è automaticamente una copia persa, stendo un velo pietoso con annessa malafede del legislatore.
L'unico modo per contrastare la pirateria e' fornire un servizio migliore dei siti pirata. Non esiste altro modo, potranno bannare anche cento siti, ma state sicuri che ce ne saranno altri 100 che li rimpiazzeranno subito.
Ma no, non hai capitoo, queste persone si scaricano le cose perchè per i fumetti trash non smollerebbero un euro anche se gli piacesse, è il ragionamento del fan moderno!
Per esempio una persona che guarda 10 film al mese secondo me ci sta se ne pirata qualcuno, ma chi fa uso esclusivo della pirateria parandosi dietro al fatto che "l'arte dovrebbe essere gratis" non ha proprio capito nulla della vita.
Ma guarda, in realtà se le persone che usufruiscono del materiale pirata lo facessero con l'obiettivo di rendere l'arte democratica a tal punto che si possa trovare di tutto gratis o quasi non troverei nullla da controbattere(una specie di spotify per fumetti), ma parliamo di persone ingorde che hanno soldi per qualsiasi cosa ma quando si parla di fumetti si accorcia il braccino...
Non apprezzano l'arte perchè è gratis, anzi per loro è una banalità che non deve avere un prezzo
L'arte non può essere gratuita, altrimenti gli artisti morirebbero di fame, l'alternativa è tornane al rinascimento quando esisteva la figura del mecenate, ma mi pare irrealizzabile.
Realtà come spotify possono essere un ottima soluzione per combattere la pirateria ma c'è gente che cracca pure quello
E qua sbagli, non per nulla esiste Patron, un gruppo di persone paga l'artista tot al mese, e poi l'artista può rilasciare (se vuole) gratuitamente le sue opere tempo dopo a tutti.
Effettivamente mi ero dimenticato del buon patreon, ma in ogni caso si tratta di pagare per un contenuto. Io mi riferivo al fatto che ce gente che esige che l'arte sia distribuita gratis, ma nel caso di patreon questa arte viene finanziata da molte persone. Ed inoltre il prodotto finale non sempre viene reso gratis. Ad esempio lo studio TRIGGER ora ha un patreon ma non per questo rendono disponibili gratis le loro serie.
Piangere la difesa del copyright in nome di una presunta questione di "principi morali" è il genere di considerazioni che mettono il bavaglio a chi invece vorrebbe sviluppare modelli di mercato innovativi e perché no anche socialmente più democratici di quelli attuali.
Il copyright è nato come strumento di censura e propagandismo a favore di un monopolio ristretto, non ha mai avuto nulla a che vedere con la volontà di rendere gli artisti padroni della propria arte e del diritto ad un compenso, perché in realtà gli artisti da che mondo è mondo hanno sempre lavorato per commissione, quindi sostanzialmente pagati a prescindere.
Poi sono arrivati in epoca moderna i producers a livello "industriale" che hanno fatto proprio il copyright come leva economica sull'offerta e come strumento di controllo degli artisti stessi, mettendo in piedi una specie di sistema bancario delle opere di pensiero.
Esistono sistemi migliori di promuovere e remunerare opere e artisti, magari più equi anche sul piano della domanda? Sì, esistono, ma le "banche" guardano giustamente al loro profitto e preferiscono difendere il castello invece di aprire le porte a sistemi forse meno redditizzi (e questo è comunque opinabile) ma probabilmente più equi per tutti gli agenti del sistema, pubblico, artista e distributore.
Vero, probabilmente non farà altro che peggiorare questa situazione; poi anche riuscendo a debellare totalmente i siti pirata, le falle dell'industria dell'animazione nipponica non riusciranno a tapparle comunque, dovranno pensare a misure "più realistiche" se vorranno dare un senso alla loro battaglia .
se uno vuole fare l'onesto e pagare per i servizi di streaming deve spendere una botta : 1 netflix 1 primevideo 1 cruncyroll 1 infinity e fra un paio d'anni ci sarà pure quello della disney con tutti i supereroi ...
Per i manga è comunque peggio, bisogna spendere parecchio (più di 50 euro al mese, a volte anche 100!) se si vuole seguire diverse serie!
si ma i manga li hai fisici e li puoi rivendere se vuoi con lo streaming invece non conservi niente
Vero, ma non tutti rivendono i propri manga, inoltre molte serie perdono il loro valore in fretta. Alcune poi non le vuole proprio nessuno, nemmeno a gratis (SUL SERIO!)
Per i manga non vi è proprio alcun problema, in Italia arriva si e no un 5% di tutto il repertorio che ogni anno esce in Giappone e solo opere AAA di sicuro ancoraggio e profitto, la maggioranza non viene licenziata per via dei costi o di contenuti di nicchia non adatti a un pubblico occidentale.
Le scans sono l'unica via per leggere questi manga che altrimenti rimarrebbero inediti e confinati in madrepatria.
Grazie al fenomeno in completa espansione dei web manga procurarsi le raw ormai è diventato molto facile (sono gratuiti perchè quei portali nipponici sono supportati per lo più dalla pubblicità). Quindi non vi è nemmeno il problema di affermare che una copia scaricata è una copia persa, scusa che ormai viene solo usata a comodato d'uso per il caraceo.
per fortuna che io ho sempre comprato anime e delle volte ci guadagni pure a rivenderle
Ma a volte capita anche con i manga, ma solo con certe serie, e comunque dipende anche dal periodo: ad esempio Deathmatch Note in passato andava via anche a 10€ al volume, adesso non riesco a vendere la serie completa a 50€ nuova di pacca!
Patlabor non l'ha mai voluto nessuno, giusto a gratis sono riuscito a sbolognare una decina di numeri doppi!
Guai poi a voler vendere volumi anche leggermente rovinati, non li vuole nessuno!
Ma voi continuate pure a difendere i vostri diritti di fruitori dell'arte senza cacciare un soldo, tanto alla fine ci rimettiamo tutti: licenziatari, autori, fan paganti, fan non paganti e tutte le aziende coinvolte nella diffusione di questi prodotti.
Leggo di gente che ritiene di non avere neanche 10 € al mese per pagare netflix. Se così é, se davvero non potete tirare fuori 10 € al mese per la vostra passione, mi chiedo a questo punto come facciate anche solo a possedere uno smartphone/computer e una connessione internet con cui piratare gli anime e scrivere su animeclick. Se è qualcun'altro a pagarle per voi queste cose (tipo i genitori), forse è arrivato il momento di smetterla con le scuse, di muovere il culo e darvi una mossa che 10 € per pagare Netflix si possono guadagnare anche facendo due ore di volantinaggio e vendendo cianfrusaglie inutili che abbiamo in casa.
Ma tanto siete duri a capire, avete ragione voi e anzi noi poveri deficienti che paghiamo quando possiamo siamo pure cretini a finanziare quei quattro poveri cristi che ancora si degnano di farci arrivare qualcosa in Italia. E voi usufruite a sbafo, vergognatevi! Se davvero ritenete che il mercato per come è costituito in questo momento sia obsoleto, FATE QUALCOSA DI PROPOSITIVO, non limitatevi a piratare sulle spalle degli altri perché come vedete la situazione ci sta portando solo a un progressivo fallimento del mercato anime in Italia!
E ora riempitemi di pollici versi, tanto sono rassegnato, so che è inutile parlare con chi ha questa mentalità e che pensa solo al proprio tornaconto personale. Tipico della mentalità italiana oltretutto, quindi non ho di che stupirmi... ormai uno deve pure vergognarsi di avere un'etica e una morale. Chiamateci sfigati allora, qualcos'altro? Cos'altro vi inventerete? Che noi assecondiamo le lobby dei poteri forti che marciano sul copyright? Schiavi del capitalismo? Parlate parlate, tanto col vostro modo di pensare si è visto dove siamo arrivati, al nulla. Pensate solo a voi, ai vostri interessi, senza pensare alle conseguenze che di fatto ci son state. Siate propositivi, se avete un'ideale per cui gli anime dovrebbero essere gratuiti per tutti, mobilitatevi affinché questo accada, non limitatevi a fare i vostri interessi e a mascherarlo come segno di protesta contro il sistema.
Condivido ogni singola parola. Ma cosa vuoi aspettarti da gente del genere, sono solo dei grandissimi ignoranti :')
Ignorante forse non è chi non condivide la tua opinione, è non capire la questione. Come tutti gli altri che hanno espresso perplessità e rilevato criticità nella situazione attuale atte a migliorarla ed instaurare un dialogo interessante e pacifico, restituisco l'accusa al mittente, con tanto di complimenti per la tua superficialità.
Almeno Forsaken ha provato a spiegare il suo punto di vista (anche se con toni più pacati non avrebbe guastato) e può essere condivisibile o no, tu invece devi ancora capire come gira il mondo e come mantenere un dialogo civile.
E ORA SCUSATEMI devo andare a piratare 150 serie entro la mezzanotte così da far fallire l'industria che amo/odio al contempo solo per mio piacere personale mentre sollevo con una mano un bandierina comunista e con l'altra una con la "A" di Anarchia!
Ricordati di condividere compagno!
Innanzitutto chiedo scusa per i toni, ma ero davvero furioso.
Ci tengo a precisare che non sono un santo, anzi, sono addirittura un releaser. Ma mi occupo di rilasciare serie non uscite in Italia o in formati da noi inediti (tipo in HD, quindi prodotti al momento non disponibili sul mercato e che probabilmente lo rimarranno).
Un conto a parer mio è mettere a disposizione del web serie "inedite", un altro è piratare ciò che è disponibile in catalogo. Ad esempio io sposo la decisione dei releaser di eliminare i link delle serie che in un secondo momento vengono licenziate in Italia, proprio perché ritengo sia giusto che tutti abbiano accesso a un prodotto qualora questo sia inedito, o anche fuori catalogo per dire.
Ci tengo a precisare questo proprio perché capisco la necessità dei fan di avere accesso a un'opera e che sia ingiusto non poterla visionare solo perché questa è inedita.
Un po' come quando negli anni '90/inizio 2000 registravamo tutto su VHS per conservare gli episodi, solo che a differenza di allora oggi c'è la possibilità di condividere questo materiale.
Ma questo è diverso (per dire) dallo scaricare serie come Madoka Magica, L'Attacco dei Giganti o Steins Gate disponibili da Dynit anche in edizione economica. Se proprio non voglio comprarmi queste serie, me le vedo su VVVVID (gratuitamente) o su Netflix (abbonamento che in genere uno fa anche per altri contenuti, tipo le serie TV americane, non solo per gli anime).
Proprio perché c'è la pirateria, gli editori hanno imparato a distribuire i prodotti prima in un'edizione più lussuosa, spesso limitata e cara per ripagarsi i costi (mirando ai collezionisti), e solo in un secondo momento a un bacino d'utenza più ampio (con i cofanetti economici).
Insomma le alternative ci sono, sia per i collezionisti che per chi ha meno disponibilità economica.
Poi permettetemi di dire una cosa. Si parla tanto di scan che stanno danneggiando il mondo manga, ma a parer mio si tratta di numeri ben lontani rispetto a chi pirata gli anime. Perché? Perché il fruire di un prodotto piuttosto che dell'altro ha delle sostanziali differenze sull'esperienza dell'appassionato. Scaricare un anime, se uno sa dove cercare, non compromette la visione dello stesso perché la qualità può essere pari a quella dell'originale.
Diversamente scaricare delle scan non è come leggere un manga cartaceo, sia per una questione di comodità durante la lettura, sia per altri rituali ai quali un lettore affezionato non sa rinunciare.
Questo è indicativo sulla veridicità di chi ritiene che la pirateria è giusta. Perché poi non la si applica nello stesso modo.
Mi chiedo come vi comportereste se da domani, per qualsiasi motivo, non esistesse più il web. Rinuncereste a vedere le serie?
Ora ho compreso ancor meglio il tuo punto di vista, di cui generalmente sono d'accordo.
Io vedo molti anime su internet, e se ho la possibilità di vederli legalmente do sempre la priorità ai canali legali così da supportarli (VVVid, Youtube, Amazon video......), ma purtroppo solo una parte delle opere giapponesi arriva da noi quindi i fansub sono un obbligo; anche lì preferisco dare la mia visual a un forum o un sito di Fansubber (gente che traduce per passione senza specularci e che all'arrivo della serie licenziata tolgono o meno il loro lavoro) e al contempo cerco di evitare i siti in cui rubano il lavoro altrui (siti warez? non ricordo il termine). Per le serie più introvabili degli anni 70-80 devo basarmi su vecchi torrent.
In un mondo magico e prefetto in cui tutto quello che arrivasse dal Giappone fosse in 1-2-3 siti LEGALI (anche a pagamento) o ancora in più siti free ma con pubblicità (tipo VVVID o Youtube) non userei mai più i siti subber/pirata...
Ed è quello in cui molti sperano in futuro: che sia gli studi di produzione, sia le case di distribuzione possano migliorarsi e aprire il paraocchi e vedere che c'è un gran mercato fuori dalla loro isoletta (se ne stanno accorgendo comunque) così da incentivare ad esportare in maniera Legale quanto più possibile. Non guadagneranno 100 come sperano loro adesso ma forse 30 tra diritti e concessioni, ma credo che 30 sia meglio di 0 (tutto piratato per intenderci) o 2-5.
Discorso simile anche per i giochi Giapponesi che non arrivano in occidente, la butto lì, ma per fortuna la situazione sta migliorando!
Se non vi fosse più internet domani? Direi che butterei il computer con tutto quello che ho speso su Steam! scherzi a parte guarderei il 10% di quello che guardo oggi, poco pochissimo di cui arriva in Italia e se so che è ne vale la pena... non credo proprio che inizierei ad importare direttamente dal Giappone DVD e Bluray solo per vedermi una serie!
una volta sui giochi esistevano le demo completi in cui potevi valutare un gioco adesso ti fanno pagare pure il demo per cui io mi scarico il torrent del gioco se mi piace compro sennò passo ad altro
poi ti vedi persone su steam che hanno centinaia di giochi con 0 ore di gioco comprati perchè erano in saldo o perchè è capitata l'offerta
netflix ho fatto il periodo di prova e non ho trovato niente che mi piacesse gli anime presenti li avevo già visti i documentari erano troppo hipster e i film vecchi le nuove produzioni non sono di mio gradimento basta vedere lo scempio dei personaggi marvel e i film più votati mi fanno proprio schifo ( tipo bright ) gli anime sono reboot o cessi tipo disincanto
questo per dire che dovrei pagare un servizio per vedere si e no una serie o un film quando posso comprare i dvd/blueray se usciranno se non escono vado di torrent
ora parlando del lato economico : gli utili delle società dedicata all'intrattenimento stanno salendo a livelli stratosferici quindi la pirateria non ha mai danneggiato anzi per gli anime giapponesi la cosa è un pò più complessa per via della visione orientale del managment degli studi tipo nelle tv non ci sono mai le repliche ( a mediaset fischiano le orecchie ) e invece preferiscono proporre ogni anno prodotti nella media e dopo non sono abbastanza grandi per fare economie di scala
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