A giudicare dal numero di commenti agli episodi, alle notizie con le prime impressioni e alle discussioni sulle varie schede utente del sito, possiamo constatare che sono in molti gli appassionati che seguono gli anime più recenti in diretta col Giappone, settimana per settimana. Oltre a questi, tuttavia, esiste una fetta non trascurabile che preferisce invece attendere la conclusione delle varie serie, per poi orientarsi sui titoli maggiormente apprezzati senza la necessità di sottostare alle uscite giapponesi, ma potendo gestire a propria scelta i tempi di visione. Questa rubrica nasce principalmente per questi ultimi, per dare una visione conclusiva della stagione e consigliare gli anime maggiormente apprezzati dai vari redattori del sito. Abbiamo preso in esame tutte le serie concluse nella primavera 2020 e preparato una lista dei titoli consigliati. Dopo una breve introduzione all'opera, i vari redattori hanno stilato un breve commento con la loro opinione.

Questa rubrica vuole anche dare l'occasione agli utenti che hanno seguito le varie serie in diretta di consigliare a loro volta i loro titoli preferiti. Pensate che qualche anime meritevole sia passato in sordina? Oppure non siete rimasti molto convinti da qualcuno dei successi stagionali? Ditecelo nei commenti.

Prima di lasciarvi all'elenco dei consigli, vi linkiamo il file in cui abbiamo raccolto tutti i voti dei redattori al fine di selezionare le varie opere, così da darvi un'idea più completa della stagione (e per permettervi di orientarvi meglio qualora ci sia qualche redattore dai gusti più affini ai vostri).

KAKUSHIGOTO

Kakushigoto

Serie da 12 episodi, tratta da manga (concluso)
Finale: SÌ

Genere: Commedia, Slice of Life
 
Kakushi Gotou è un mangaka affermatosi grazie alle proprie opere irriverenti e alquanto spinte. Per evitare di mettere in imbarazzo la figlia Hime, tuttavia, l'uomo ha da tempo deciso di fare di tutto per nasconderle la propria professione. La presenza dei suoi colleghi e dei fan desiderosi di un autografo, però, renderanno la sua impresa estremamente difficile, obbligandolo a fare i salti mortali ogni giorno per impedire che la figlia venga a conoscenza del suo segreto.
 
Arashi84: Non ho molte da dire su Kakushigoto, semplicemente perché me ne sono innamorata, e se ci si innamora, non c'è bisogno di stare a spiegare nei dettagli perché e per come, no? Dato il mio debole per le serie a tema "famiglia", ancora meglio se trattano del rapporto padre-figlia, è stato facile perdere la testa per Kakushigoto, sin dal suo primissimo episodio. Un mix esplosivo di divertimento, tenerezza, sofferenza, lacrime, amarezza, speranza e amore, tantissimo amore che lega quella piccola famiglia composta da Goto, Hime e dal ricordo mai sbiadito della moglie di lui, che lo segue costantemente in ogni momento della sua vita. Ah già, stavo facendo l'errore di dimenticare Roku, importantissimo membro della splendida famiglia Goto. Ogni puntata è un susseguirsi di emozioni contrastanti che picchiano forte sia quando ti fanno ridere che quando ti fanno riflettere su quello che è stato e sarà il destino di questa famiglia. Ogni personaggio che attornia i Goto è comunque fantastico e perfettamente costruito, a partire dalle compagnette di Hime, passando per la loro insegnante, arrivando fino agli assistenti di Goto sensei, un gruppo esilarante e divertentissimo. Menzione d'onore al diabolico Tomaruin, l'editor che ne combina di tutti i colori senza mai perdere il suo atteggiamento fresco, spensierato e strafottente. Guardare Kakushigoto significa esplorare il mondo dei mangaka e al contempo quello di un padre, che tra segreti e bugie quotidiane, ama e protegge la figlia come nessun altro al mondo potrebbe fare.
Voto: 9,5/10
 
Alex Ziro: Non dirò troppissimo perché ho già imperversato abbastanza nella mia recensione, ma diciamo che è davvero molto difficile che quest'anno avremo un anime migliore di questo. Divertente, commovente, intelligente, ha davvero tutto per poter essere apprezzato, lo stile di disegno di Kumeta è pure qualcosa che si deve apprezzare, per quanto possa sembrare per qualcuno lontano da quello che la gente cerca, in realtà è molto più moderno di quello che si possa pensare ed è perfetto nella sua essenzialità. Un anime che vi farà provare innumerevoli emozioni e vi farà ridere tantissimo, grazie a dei personaggi favolosi, una storia eccellente e musiche perfette.
Voto: 9/10
 
zettaiLara: Un piccolo capolavoro, una preziosissima perla, qualcosa da godersi con il massimo dell'attenzione per non perdersi nemmeno un frame, la sfumatura di una battuta, il suono di una melodia. E' la storia di un padre, mangaka di commedie dalle battute un po' sporcaccione, nell'allevare la figlioletta nascondendole la propria professione, ritenuta poco edificante: una trama che parrebbe non avere nulla di memorabile, ma che invece viene portata avanti con ironia e delicatezza, con divertimento e con intelligenza, e un costante senso di suspence diverso ad ogni episodio, sentito e sempre tangibilissimo. Lui, tenerissimo papà pasticcione di buon cuore e lei, tenerissima figlia decisamente ingenua, incontrano sul loro cammino di crescita insieme una schiera di personaggi che daranno vita a momenti di fraintendimento esilaranti, comici, toccanti, densi di significato e di doppi sensi (in tutti i sensi): da Tomaruin a Rasuna e dalla sensei al piccolo Roku, sarà impossibile non sentirsi coinvolti nelle bizzarre disavventure quotidiane del nostro povero mangaka come se fossimo lì, nel suo studio con gli assistenti o là, nella sua amatissima abitazione di Nakameguro, a Tokyo, a far parte anche noi di una così splendida famiglia. A incorniciare una storia appetibile a qualsivoglia tipo di pubblico, un chara design morbidissimo, una palette di colori accattivante e una colonna sonora azzeccata e fin troppo orecchiabile. Perché è giusto che sappiate che Chiisana Hibi dei flumpool non vi lascerà mai più esattamente come Goto sensei e la sua piccola Hime, è una dolcissima promessa.
Voto: 9/10
   
Franky-san: Ho iniziato questa serie a circa metà stagione su consiglio di alcuni staffer entusiasti di quest’opera. Quanto avevano ragione! Reputo Kakushigoto un piccolo e purtroppo breve capolavoro. Una commedia-drammatica in cui tutto è amalgamato alla perfezione: personaggi, colori, trama, musiche e sentimenti. Un rapporto padre e figlia tenerissimo dove il primo tenta in tutti i modi di nascondere alla seconda il suo lavoro di mangaka dando vita ad equivoci esilaranti. Il divertimento però non sarebbe tale senza i personaggi secondari, un insieme di pazzoidi dal cuore d’oro. In primis ovviamente Tamaruin, l’editor che ogni mangaka vorrebbe avere (ma anche no) che grazie alla sua intelligenza degna di un criceto crea problemi e suscita risate a non finire. Naturalmente anche gli altri sono grandissimi personaggi che a loro modo creano quell’atmosfera di una comicità mai volgare. Particolarità della serie è sicuramente la presenza delle scene drammatiche e commoventi verso la fine di ogni episodio. È incredibile come si riesca a passare da gag divertenti a momenti tristi e introspettivi senza forzature. Ogni conclusione di puntata è una mazzata al cuore in cui lo spettatore viene tenuto sulle spine fino alla fine della serie in cui viene svelato tutto! Dopo ogni episodio mi sentivo felice e triste allo stesso momento ed è bellissimo così. Difficilissimo per me trovare dei difetti se non il fatto che finisce troppo presto. Magari qualcuno portasse il manga in Italia!
Voto: 9/10
   
tenshi5100: Non sono mai stato un grandissimo fan delle opere targate Koji Kumeta per via di alcuni loro aspetti che non sono mai riuscito a comprendere pienamente. Avevo gli stessi timori per Kakushigoto ovviamente, ma ammetto che quasi tutti i miei pregiudizi sono svaniti durante il corso della serie. Kakushigoto è un anime che unisce il tenero al divertente, fra mille risate e emozioni. È impossibile non affezionarsi alla carinissima Hime oppure non sorridere davanti alle imbarazzanti situazioni nelle quali viene trascinato il povero Goto-sensei. L'anime è pieno zeppo di battute argute, siparietti al limite del ridicolo e personaggi uno più strampalato dell'altro. Come commedia non si presenta male quindi, salvo forse per dei ritmi un po' altalenanti, ma l'anime non è solo questo. La tenera storia di questo "strano" rapporto padre-figlia nasconde anche qualche ombra che eventualmente porterà a risvolti di trama inaspettati, il quale terrà tutti con il fiato sospeso fino all'ultimo. Kakushigoto è una commedia dal gusto agrodolce che svolge bene il suo lavoro e che alla fine si è rivelata essere anche una piccola gemma nascosta del panorama anime di quest'anno. Non fatevela sfuggire!
Voto: 7,5/10
    
metaldevilgear: Una delle sorprese della stagione, se di sorpresa possiamo parlare, considerato il curriculum dell'autore originale Kouji Kumeta. La storia si presenta come una variazione abbastanza originale sul tema della paternità, calata in contesto lavorativo che non fa sconti qual è quello del mangaka. È proprio nell'equilibramento tra queste due dimensioni (familiare e lavorativa), contrapposte ma reciprocamente dipendenti, che sta la chiave della riuscita di Kakushigoto: da un lato l'osservazione cinica, mai edulcorata, del mondo del fumettista giapponese (capito, Bakuman?) fatto di scadenze forsennate, editor pretenziosi e collaboratori non sempre "collaborativi"; dall'altro lo sguardo indulgente sul mondo di un padre vedovo che accudisce l'amatissima figlioletta di dieci anni. Un equilibrio che si manifesta altrettanto nei modi narrativi, che passano dalle pungenti gag comiche in pieno stile Kumeta (non sempre di immediata presa se vi affiderete troppo ai sottotitoli), a momenti slice of life di genuina tenerezza, talvolta velati da una sottile drammaticità. Un titolo da non perdere se avete amato anime come Usagi Drop.
Voto: 7/10
 

KAGUYA-SAMA: LOVE IS WAR 2

Kaguya-sama: Love is War 2

Serie da 12 episodi, tratto da manga (in corso)
Finale: NO

Genere: Scolastico, commedia, sentimentale
 
Sequel della prima stagione di Kaguya-sama: Love is War. I membri del consiglio studentesco della prestigiosa Shuichiin Academy e tanti altri nuovi personaggi saranno ancora una volta protagonisti di emozionanti battaglie psicologiche a colpi di risposte taglienti, giochi strampalati e momenti molto romantici. La battaglia tra Miyuki Shirogane e Kaguya Shinomiya non è ancora finita, chi vincerà fra i due?
 
Alex Ziro: La prima stagione di Kaguya fu una fantastica sorpresa, del resto non solo per me ma per un po' tutto il fandom, un successo pazzesco e che non è dovuto solo alla Chika Dance. Questa seconda stagione ha superato la prima tanto, tantissimo, incommensurabilmente. La storia essenzialmente non ha fatto questi incredibili passi in avanti, "Love is War" anche adesso, ci sono stati alcuni avvenimenti magari un po' più particolari, ma nulla che abbia davvero stravolto la narrazione; certo che l'aver messo un nuovo personaggio nel consiglio studentesco ha sicuramente migliorato tutto. Inutile dire che la crescita pazzesca di Ishigami abbia fatto il salto di qualità definitivo, l'episodio dedicato a lui ha un'intensità difficile da replicare, ma non c'è un personaggio che sia uno che potrei mai bocciare, un episodio che sia uno che non mi abbia fatto tanto ridere o interessato. Per il resto vengono confermati tutti i classici pregi della serie, però non fare un'ending simile alla Chika Dance è il grande difetto. Un anime leggermente inferiore a Kakushigoto ma davvero ottimo.
Voto: 9/10
 
tenshi5100: Dopo le buone cose viste durante la prima serie, le aspettative per questa seconda stagione erano davvero alte. E non solo è riuscita a rispettarle, ma ha anche alzato di molto l'asticella! Kaguya-sama è ritornato più vivace che mai, con nuove gag, scene ancora più esilaranti e personaggi sempre al top della condizione. Quello che più mi ha stupito sono stati però anche quegli episodi che si sono un po' discostati dalla commedia, regalando invece emozioni forti che mi hanno tenuto incollato alla sedia senza sbattere ciglio (e fatto scendere anche qualche lacrimuccia...). Se aggiungiamo poi il notevole miglioramento del lato tecnico, non possiamo fare altro che elogiare questo sequel. Successo quindi meritato per questa romcom che sta veramente facendo uscire tutti fuori di testa e che personalmente considero il vero MVP di questa stagione primaverile.
Voto: 9/10
   
ladynera:  Avevo alte aspettative dopo una prima stagione a cui diedi un otto pieno e devo dire che sono state non solo ripagate ma ampiamente superate.
Ciò che ho apprezzato maggiormente sono gli scambi di battute, le tantissime gag che si susseguono una dietro l'altra senza lasciare il tempo di riprendere fiato ed i personaggi che si riconfermano pilastri portanti e centrali con un occhio di riguardo verso quelli a cui era mancato un approfondimmo nella scorsa stagione, con anche una o due nuove entrate che si inseriscono e amalgamano alla perfezione.
Ed è proprio nel raccontare il passato dei personaggi che la serie si riconferma capace di passare dalla commedia al dramma senza problemi.
Personalmente ho amato tantissimo ogni singolo episodio, ognuno contraddistinto da una verve unica e inimitabile, e quando pensavo che non potesse far meglio puntualmente venivo smentita. Ok, forse uno o due non erano proprio brillantissimi ma sempre secondo i livelli a cui mi ha abituata la serie. L'A-1 ci regala anche qualche chicca che i fan hanno accolto con entusiasmo. Dal lato tecnico nulla da dire se non che si riconferma realizzato in maniera curata e pregevole. Molto belle anche le sigle sia d'apertura che di chiusura, anche se ammetto di essere rimasta un po' delusa dal video della OP.
In conclusione, se non avete visto questa seconda stagione vi consiglio vivamente di recuperarla perché è davvero un gioiello (se non si fosse capito dai toni entusiasti con cui l'ho descritta) ma se addirittura non avete visto nemmeno la prima siete ancora in tempo per redimervi e trovare la via del nirvana, la stessa che raggiungerà Chika a forza di fare da sensei a Miyuki (la scena del ballo me la rivedo ogni volta che sono giù di morale, bellissima).
Voto: 9/10
   
metaldevilgear: Su Kaguya-sama è già stato detto tanto e si sono giustamente attribuite tante lodi. L'unica cosa che voglio aggiungere, e che appare ancora più evidente da questa seconda parte, è che gran merito dell'eccezionalità di questo adattamento lo dobbiamo al lavoro di Mamoru Hatakeyama, che si riconferma essere forse il regista più interessante degli ultimi anni in ambito televisivo. Il director di Rakugo ed il suo team ancora una volta non si accontentano (come solitamente capita, soprattutto per le commedie scolastiche) di trasporre un fumetto, ma si ricordano delle potenzialità dell'animazione e le sfruttano tutte, rimboccandosi le maniche, macinando idee a ripetizione e proiettandole su schermo in una forma che non possa annoiare un istante. Se vi chiedete come mai Kaguya-sama sia diventata una sorta rivelazione nell'ambito degli anime rom-com, piuttosto che fermarsi allo status di buona trasposizione, la risposta risede più che mai nelle forze di un piccolo e affiatato staff che trasuda d'amore per quest'opera e che l'ha ormai fatta sua.
Voto: 7/10
 

MY NEXT LIFE AS A VILLAINESS: ALL ROUTES LEAD TO DOOM!

My Next Life as a Villainess: All Routes Lead to Doom!

Serie da 12 episodi, tratto da light novel (in corso)
Finale: NO (annunciata nuova stagione)

Genere: Commedia, Reverse-harem, scolastico, sentimentale
 
Catarina Claes, 8 anni, figlia di un duca, dopo essere stata colpita alla testa da un sasso recupera la memoria della sua vita precedente in cui era una normale studentessa diciasettenne. Ritrovatasi improvvisamente fidanzata con un Principe si rende conto che la storia è uguale a quella di un otome game a cui stava giocando prima di morire, realizzando di essere rinata come l'antagonista che interferisce nella storia d'amore dell'eroina. Se l'eroina riuscirà a coronare il suo sogno d'amore Catarina verrà esiliata, ma se l'eroina avrà un triste finale, lei verrà uccisa. Senza un lieto fine ad attenderla Catarina dovrà in qualche modo riuscire ad evitare la distruzione e arrivare a una pacifica vecchiaia!
 
Zelgadis: Una serie con poche pretese e un isekai che potrebbe essere come tanti, ma è impossibile non essere conquistati da una protagonista piena di vitalità, pasticciona e dotata di buona volontà che ricorda un po' alcune eroine anni '80. L'anime risulta fresco, leggero e divertente: mentre tutti attorno a lei pensano all'amore, Catarina pensa più al suo orto e ad evitare i segni della disfatta. Certo si potevano approfondire un po' i personaggi, ma la serie si lascia guardare, rilassa e risulta sempre divertente. Nel finale i toni si fanno un po' più cupi e l'anime perde qualche colpo, ma il giudizio complessivo rimane molto buono.
Voto: 8/10
  
Alex Ziro: La grande sorpresa della stagione, perché se da Kumeta avevo delle aspettative molto alte da un isekai reverse-harem sinceramente non mi aspettavo granché. Credevo sarebbe stato un anime caruccio ma banalotto invece ha sorpreso da subito. La parte finale personalmente mi ha stancato/infastidito meno di molti altri e quindi per questo a mio avviso supera un po' quel 7.5 ma senza raggiungere comunque un 8 pieno. Un anime divertente, una bella variazione su un tema che non conosco benissimo (reverse) e un altro che conosco anche meglio di quanto vorrei (iseka), personaggi riuscitissimi, un'opening che non dimenticherò facilmente e tantissimo brio. Non ogni episodio è riuscitissimo ed è una serie che non si deve prendere particolarmente sul serio neanche quando ci prova, però non sono dei difetti che mi hanno dato difficoltà nel seguire la storia. Pregio fondamentale è che lei nella vita reale avesse i capelli corti, allora non si può che tenerla a cuore!
Voto: 7,5/10
 
Arashi84: In realtà, sentendo parlare di una "villainess", mi aspettavo qualcosa di diverso da Catarina, credevo fosse una tipa più pungente, maliziosa, non dico cattiva ma nemmeno lo stereotipo della ragazza dal cuore gentile che tutti ammirano. La nostra protagonista è "villana" solo nel suo nomignolo, poiché da brava ragazza qual era in vita, ha continuato anche ad esserlo reincarnandosi nella piccola e boriosa Catarina Claes. Ma va bene anche così, perché questa Catarina, ben diversa da quella dell'otome game di appartenenza, è simpaticissima, buffa, allegra, divertente e anche scemotta in senso buono. I primi episodi della serie sono spassosissimi ed è impossibile lamentarsi dei vari bishonen che circodano la protagonista; certe situazioni sono assurdamente divertenti e fino a metà la serie scorre che è una meraviglia. Poi si calma un po', perdendo in verve e originalità, ma resta comunque una gradevolissima visione. Il difetto più grosso della serie è semplicemente il fatto che Catarina, che dovrebbe parodizzare e mostrarsi all'opposto della classica protagonista insulsa da reverse harem, diventi tale, anche se solo in parte, lei stessa, facendo cadere tutti ai suoi piedi senza neanche rendersene conto, salvando amici e nemici. E forse un tocco di "villaneria" in più sulla protagonista, avrebbe reso la serie più originale e imprevedibile,
Voto: 7,5/10
   
ReiRan->--@: Questo anime è davvero spassoso ed è un prodotto fruibile un po’ da tutti, dato che è una vera propria parodia del genere reverse-harem e non si prende per nulla sul serio, tanto da avere persino degli accenni a delle ship yuri. Tutti ma proprio tutti ruotano intorno alla nostra lady Catarina, ma lei giustamente non se ne accorge ed ha un solo vero obbiettivo: sopravvivere ed evitare la rovina! … be’ poi c’è anche un obiettivo secondario, ma non di minor rilevanza, rimpilarsi di dolci, sì perché i dolci saranno il suo unico e vero amore! Alla fine quindi più che di amori, si tratterà di conquistare l’amicizia di una serie di personaggi del videogioco in cui è finita, ne seguono tante gag, un po’di “consigli mentali”, fraintendimenti e qualche colpo di scena sul finale.
Voto: 7,5/10
  
Franky-san: Gli otome game sono quanto più lontano possa esserci dal mio genere di gioco preferito ma la trama così particolare di questa serie mi ha subito attratto. Frizzante e divertente, soprattutto nella prima parte, tanto da vedere gli episodi quasi sempre nel giorno stesso della settimana in cui uscivano. Gran parte del merito va alla protagonista Catarina, simpatica ed ingenua ragazza che nonostante il resto del cast, maschi o femmine che siano, siano follemente innamorati di lei, pensa a mangiare dolci e coltivare verdure nel suo orto. Esilaranti sono i consigli dove si vedono le varie sfaccettature della sua personalità pensare ad una strategia per evitare la disfatta prevista dal gioco originale. La seconda parte rimane molto gradevole però, a mio avviso, si prende troppo sul serio e viene tralasciata quella comicità che mi aveva fatto apprezzare moltissimo i primi episodi. Consiglio comunque con convinzione la serie, ottima per passare qualche momento spensierato e leggero. Ho molta curiosità sulla seconda stagione anche perchè, con il tipo di finale che abbiamo visto, non so minimamente cosa aspettarmi.
Voto: 7,5/10
   
Slanzard: Una parodia simpatica e divertente che si guarda con grande piacere per tutti i primi episodi. Irresistibili le riunioni tra le Catarina per decidere come muoversi in questo mondo, tutti i "furti" di frasi e situazioni che le permettono di conquistare i vari personaggi con cui interagisce e sopprattutto la caratterizzazione della protagonista. Tuttavia, man mano che passano gli episodi si inizia a percepire una certa ripetitività nei personaggi e nelle situazioni, l'aria di novità iniziale si perde e ogni tanto arriva a farsi strada anche un pochino di noia. Il tutto si chiude infine con un arco narrativo finale non particolarmente convincente. Una serie sicuramente gradevole, quindi, ma che pur nella sua brevità è durata anche fin troppo. 
Voto: 7/10
 
Rukia K.: Quando lessi la trama sperai che la serie avrebbe avuto un umorismo simile a quello di “Dame x Prince” e fortunatamente sotto questo aspetto non sono stata delusa, ma purtroppo ho riscontrato anche lo stesso difetto della serie appena citata. La serie della Villain non spicca di certo per le animazioni o la colonna sonora, tuttavia, presenta degli episodi davvero divertenti e talvolta anche interessanti che sfruttano le particolarità della protagonista e dei personaggi secondari. Sfortunatamente, però, continuando a rimarcare le stesse caratteristiche e fissazioni ha finito con il diventare un po’ ripetitiva e di conseguenza anche noiosa. La serie è godibile, specialmente per i primi episodi, ma se avesse sostituito alcune delle solite battute con degli approfondimenti su alcuni dei tanti personaggi secondari il risultato sarebbe stato sicuramente migliore.
Voto: 7/10
 
ladynera: Una serie inizialmente brillante e ricca di spirito, che via via va a scemare allineandosi con quello che richiede il suo genere, e di questo non posso fargliene certo una colpa, ma andando avanti con gli episodi non ho potuto fare a meno di sentire una discreta delusione.
Sicuramente non posso che darle il merito di aver dato vita ad amori e affetti genderless, il ché è un punto notevolmente a favore, non dimentico nemmeno i primi episodi che mi hanno fatto innamorare di Catarina e ridere fino alle lacrime delle sue (dis)avventure, e proprio per questo lo stacco che ho percepito dalla seconda metà circa è stato ancor maggiore, con gag e situazioni banali e ripetitive, un tripudio di volemose bene, insieme ai tarallucci ci va sempre il vino, Catarina è fantastica, et similia. Quando si ha un po' di respiro approfondendo il background dei pg o spostandosi sulla vita precedente della protagonista la serie ne giova assai. Comunque nel complesso sicuramente sufficiente.
Voto: 6,5/10
 

NAMI YO KIITEKURE

Nami yo kittekure

Serie di 12 episodi, tratta da manga (in corso)
Finale: NO

Genere: Commedia
 
Dopo una notte passata fuori a bere per superare lo shock di essere stata tradita e piantata in asso dal suo ultimo ragazzo, Koda Minare si ritrova a sfogarsi in totale stato di ebbrezza con Matou, il direttore di una stazione radio. Il giorno dopo, con suo grande stupore, la ragazza si ritrova a sentire la propria voce in onda alla radio! Preoccupata per il suo lavoro, Minare si precipita allo studio, ma non sa ancora che il suo sproloquio delirante e improvvisato finirà per procurarle un invito a provare a lavorare presso la stazione radio.
 
​​Rukia K.: Dopo un primo episodio particolare occupato quasi solamente dalla cronaca di una donna che ha la tendenza a lamentarsi e ad urlare in continuazione è normale rimanere un po’ perplessi e chiedersi se ciò che si ha visto è stato effettivamente di proprio gradimento. Fortunatamente, però, dopo il curioso impatto iniziale la serie si rivela essere un crescendo continuo, riuscendo in appena una dozzina di episodi a approfondire la protagonista assieme ad alcuni personaggi secondari, nonchè a garantire lo spazio necessario ad una loro evoluzione. Tralasciando le evoluzioni psicologiche, però, ciò che colpisce di questa serie è in realtà l’energica personalità della protagonista che riesce a regalare dei momenti davvero divertenti, senza però tralasciare dei momenti decisamente più seri.
Voto: 8/10
  
Slanzard: Un inizio in medias res che lascia completamente spiazzati (non certo in positivo) rende abbastanza problematico il primo approccio a questa serie. Fortunatamente a partire dal secondo si torna sui giusti binari e l'opera inizia pian piano a conquistare lo spettatore, che si ritrova sempre più incuriosito dalle vicende di questa protagonista femminile atipica e quantomai interessante. 
Voto: 7,5/10
 
ReiRan->--@: Spesso ci lamentiamo che gli anime giapponesi ci propinano dei protagonisti troppo passivi, troppo in riga e soprattutto imbranatissimi o inattivi sul lato sentmetal-sessule, be’ ecco Minare abbatte tutti questi schemi, è un ciclone che travolge tutto e tutti, con forti impatti sulla propria vita. Per certi versi mi ricorda certe persone con la vita super incasinata, conosciute nella realtà. Ma sarà proprio la sua forte voce e veloce parlantina ad attirare le attenzioni di un produttore radiofonico, che registrerà i suoi sproloqui affogati nell’alcol su un ex fuggito con la cassa e li metterà in onda… un’esca per attirare la infuocata ragazza verso il mondo della radio, che ci porterà a conoscere vari interessanti comprimari. Restiamo però con un piede anche nel sul vecchio lavoro al ristorante, dove troviamo una schiera di altrettanto particolari colleghi. Tra tutti i disastri combinati da minare sicuramente il più grosso e divertente è quello che vedrà vittima il povero vicino, stavo morendo dalla risate. Il mio consiglio è dare almeno 3 puntate all’anime per ingranare e stare svegli perché la protagonista parla davvero a mitraglietta.
Voto: 7,5/10
   
Alex Ziro: Una serie matura, serie ma mai banale, ma che non rischia di stancare ed eccedere, né da un lato che da un altro. Cominciamo col dire che Samura, comunque sia, è sempre una certezza. Parliamo di un autore poliedrico, imprevedibile e di altissimo profilo, riuscendo a creare un mondo pragmatico e altamente "reale" ma di difficile collocazione narrativa; è un manga che non annoia nonostante i temi possano essere visti come banali. Anzi. Senza ombra di dubbio molto lo si deve a quell'assurdo ciclone che è Minare (e la sua fantastica seiyuu Riho Sugiyama), la protagonista che necessiterebbe di esser messa al centro di un profondo studio sociologico (più che psicologico) per comprendere quante sue coetanee giapponesi siano come lei. La sua parlantina, la sua audacia ed i suoi continui errori non la renderanno, forse, il miglior personaggio dell'anno o il più apprezzabile, ma lei anche nelle sue esagerazioni rimane così vera che non posso che rimanere ammaliato, e anche invidiarla un po' per il suo spirito. L'anime di per sé è curato benissimo, i difetti risiedono più nel fatto che possa non essere una storia per tutti... non c'è azione, non c'è romanticismo, c'è più che altro una squinternata che cerca il suo posto nel mondo, il tutto nel riquadro nel mondo delle radio che di certo non è il più popolare.
Voto: 7,5/10
  
metaldevilgear: Nami yo Kiitekure è stato una boccata d'aria fresca nel palinsesto primaverile, andando a fare a braccetto con già collaudata formula di Kaguya-sama nel proporci diversi momenti comici da incorniciare. Le disavventure quotidiane mostrate nell'adattamento del manga di Hiroaki Samura mi avevano dapprima incuriosito, fin da quell'incipit in medias res un po' fuori dagli schemi (delizia ma anche croce, a quanto pare, per un certo numero di spettatori), poi mi hanno conquistato e spinto addirittura alla risata più di qualche volta.
Merito di uno humor schietto, adulto (ma mai tendente alla volgarità), contestualizzato nei quartieri di Sapporo dei giorni nostri e ricco di riferimenti a fatti e persone reali. Ma soprattutto merito di chi vive dentro le gag, ossia un quadretto di personaggi irresistibili, capeggiato dalla primadonna Minare Koda. La bionda cameriera/conduttrice radiofonica (interpretata con gran carattere da Riho Sugiyama) è l'indiscussa punta di diamante del cast ed il motivo principale per cui sentirete tantissimo la mancanza di questo cartone se avrete portato a termine i suoi 12 episodi. Figura femminile autentica nelle sue tante sfaccettature, apparentemente aitante, schietta e determinata, mostra anche il fianco quando ripiomba nelle sue ingenuità, e nasconde anche un lato genuinamente dolce. Anche nella confezione, Namiyo mi è risultato generalmente gradevole. Il design del poliedrico mangaka riadattato da Takumi Yokota (ex scuola Shaft) non sfigura praticamente mai, risultando davvero espressivo ed efficace nelle sue esasperazioni, sposate perfettamente coi tempi comici di Tatsuma Minamikawa, molto bravo in questa sua prima series direction. In definitiva una gemma di serie, spassosa, imprevedibile e brillante, tra i titoli da non perdere di un 2020 per ora niente male.
Voto: 7,5/10
  
Hachi194: Questa serie è stata per me una piacevole sorpresa. Iniziata non sotto i migliori auspici, con un primo episodio delirante e una protagonista al limite, passabile di denuncia per disturbo della quiete pubblica, si è trasformato in tutt'altro andando avanti. Pur mantenendo una certa dose di follia, la serie e i suoi personaggi sono cresciuti di pari passo con l'evolversi della storia. Così mano mano che si prosegue ci si affeziona a questa banda di squinternati, si ride e si tifa con loro. L'ultimo episodio poi è una perfetta conclusione per una storia che potrebbe essere sottovalutata, ma che invece ha molto da offrire. Insomma, non fermatevi alle apparenze ma dategli una possibilità
Voto: 7,5/10
 

ASCENDANCE OF A BOOKWORM

Ascendance of a Bookworm

Serie da 13+13 episodi, tratta da light novel (in corso)
Finale: NO (annunciata nuova stagione)

Genere: Fantasy, sentimentale
 
Urano ha appena ottenuto il lavoro dei suoi sogni come bibliotecaria in un'università, quando muore schiacciata dai suoi stessi libri, a seguito di un terremoto. Si reincarna così nella figlia di un soldato semplice, in un mondo con un basso tasso di alfabetizzazione, dove i libri sono un privilegio dei nobili. Come farà ora a sopravvivere senza i suoi amati libri e nel corpo di una bimbetta dalla salute molto cagionevole? Li creerà lei stessa!
 
ReiRan->--@: La conoscenza è potere e la protagonista una bibliotecaria amante viscerale dei libri, quando viene spedita in un mondo grigio privo di cultura diffusa, fa di tutto per migliorare la sua posizione sociale e al fine ultimo di ottenere i suoi amati libri. Dovrà rimboccarsi le maniche e letteralmente cominciare a farli da zero. Ciò comporterà una serie di esperimenti fallimentari, ma anche di piccole conquiste, è interessante ripercorrere con lei gli sforzi dell’umanità per scrivere e tramandare testi. Questi esperimenti la vedranno affiancata al suo amico Lutz e ben presto supportata da un commerciante dall’occhio lungo, capirà che le innovazioni sono un gran affare. Ma gli sforzi di Myne vengono costantemente frenati dal suo stato di salute e dal suo status sociale, finirà in rotta di collisione con chiesa e nobiltà e in questo contesto sarà fondamentale la figura di Ferdinand, che coglierà la unicità e il valore di Myne. Si tratta di un isekai ben diverso in cui i combattimenti non si vedono, mentre la vera lotta è per ottenere i libri, ma con essi più cultura ed indipendenza per tutti.
Voto: 8/10
 
​​Rukia K.: In mezzo ai tanti isekai che vengono proposti di stagione in stagione, Ascendance of a Bookworm è sicuramente quello che mi ha stupita di più, nonchè uno dei più particolari dato che non presenta molte delle caratteristiche di base delle altre serie appartenenti a questo genere. La protagonista, infatti, è un’amante della lettura reincarnatasi nel corpo di una bambina di salute cagionevole che, nonostante tutti i problemi del suo fisico, sfrutta le proprie conoscenze pregresse per realizzare molte invenzioni utili per la vita di tutti i giorni. La parte più interessante di questa serie, infatti, risiede nella determinazione e nell’ingegno che Myne sfrutta per realizzare gli oggetti di cui ha bisogno, cosa che ci darà modo di conoscere molti altri personaggi per nulla stereotipati. Questo interesse purtroppo và un po’ scemando nella seconda parte dato che verrà concesso meno spazio alle invenzioni in favore dell’approfondimento di altri temi riguardanti il mondo in cui si è reincarnata la protagonista, ma fortunatamente non al punto da risultare noioso. Anzi, rimangono ancora molte incognite da rivelare e per questo non posso che attendere con impazienza l’arrivo della seconda stagione.
Voto: 8/10
  
metaldevilgear: C'è poco da fare, da due anni a questa parte Honzuki no Gekokujou si conferma essere la risposta più interessante ad una sfilza di fantasy isekai che tra personaggi overpowered, irrinunciabili pseudo-harem e ripetitivi artefici narrativi, tendono a perdere puntualmente di vista l'ingrediente di base più importante di un opera del suddetto filone, vale a dire il worldbuilding. Usi, costumi, tradizioni, gerarchie sociali, politica, religione, flora, fauna, niente di tutto ciò passa inosservato in un racconto che procede con calma e linearità, ma senza appesantire la visione. All'esperienza della piccola grande Myne, come sempre adorabile anche nei suoi capricci e nelle sue pretese (a fin di bene), si aggiungono nuove conoscenze, nuove responsabilità e nuovi traguardi, ma anche vecchi e nuovi ostacoli, fino all'irruzione dei primi effettivi cedimenti psicologici. A "tenerle testa" sia per importanza che per caratterizzazione, è ancora il personaggio di Ferdinand, che in questa seconda parte mi è piaciuto tantissimo. Fortunamente una nuova stagione (dalla quale potremmo aspettarci una certa svolta) è stata annunciata e si spera che questa storia possa tenerci compagnia ancora per molto.
Voto: 7/10
 
Alex Ziro: Personalmente non è che sia piaciuto poi così tanto. Non lo boccio, sia perché sono sempre abbastanza di manica larga di mio (l'importante è esserne consci) ma anche perché non è stato un anime brutto. Non ho mai particolarmente apprezzato Myne, il suo essere "mentalmente un'adulta" non è stato quasi mai mostrato, il suo carattere è stato eccessivamente da bimba viziata che riusciva a pensare solo ai libri. Certo, l'ultimo episodio ci ha dimostrato come fosse effettivamente così anche nella sua vita precedente, ma a sto punto sta ragazza ne ha di problemi gravi... non ce la faccio proprio a farmela piacere. Ammetto che la trama di per sé mi piace molto, ed è questo l'elemento che me lo fa apprezzare di più insieme alla presenza di Shō Hayami (magistrale seiyuu di Ferdinand, sentirlo mi mette sempre i brividi di gioia), l'amore per la scrittura è qualcosa che posso solo comprendere (seppur in un modo più sano e umano), il suo voler ricreare la carta et similia lo trovo davvero interessante, il contest magico e delle caste nobiliari va anche molto bene, la storia quindi di per sé per me ha tutte le carte in regola per arrivare ad una facile sufficienza. Non ho mai apprezzato la gestione dei singoli eventi, i quali troppe volte mi hanno annoiato, oltre che gli atteggiamenti della protagonista, come già detto. La fine di questa stagione l'ho apprezzata, ottimo farci rivedere per qualche minuto il suo passato e anche il piano di Ferdinand lo trovo intrigante. Vedrò il prossimo cour senza problemi, magari sperando in una Myne più matura (come è stata proprio in questo finale).
Voto: 6,5/10
 

SING "YESTERDAY" FOR ME

Sing "Yesterday" for Me

Serie da 12 episodi, tratto da manga (concluso)
Finale: SÌ

Genere: Sentimentale, drammatico
 
Rikuo Uozumi non ha ambizioni così, finito il liceo, trova un lavoretto in un konbini, senza preoccuparsi di prospettive di crescita personali e professionali. Il continuo incontro con nuove e differenti persone sul posto di lavoro inizierà ad arricchire inaspettatamente la sua vita. E’ proprio qui che avrà modo di rincontrare Shinako, la ragazza per cui aveva una cotta e che attualmente lavora come insegnante. La persona più strana però è Haru Nonaka, una ragazza che non ha terminato gli studi molto affezionata al suo corvo addomesticato.
 
tenshi5100: Sing "Yesterday" for Me è un mix di tanti elementi e fattori che si sovrappongono a vicenda. Innanzitutto, l'anime si presente come un adattamento ben confezionato del manga originale, un'ottima serie sotto l'aspetto tecnico in grado di svecchiare l'opera originale grazie a un character design accattivante, animazioni che danno risalto ai singoli personaggi e atmosfere che ricreano fedelmente la Tokyo di inizio anni '00. L'intreccio amoroso che condiziona la storia dei quattro protagonisti è un concentrato di sentimenti contrastanti che darà vita a un drama dal ritmo adagio e incessante. I comportamenti a volte un po' "forzati" dei protagonisti e un finale chiuso in maniera frettolosa sono due difetti che potrebbero far storcere il naso, ma d'altro canto ci troviamo comunque davanti a un buonissmo slice of life che si sofferma su tanti temi cari a tutti quei giovani adulti che provano a tirare dritto nella propria vita nonostante le difficoltà.
Voto: 8-/10
 
ReiRan->--@: La gatta morta, l’accollo e il morto di sonno, compongono i tre lati di un triangolo micidialmente estenuante e onestamente sono un tipo di persone che nella vita reale non reggerei nemmeno due secondi, meglio essere diretti, meglio non stare lì ad indugiare fino all’esasperazione… però complice la bella grafica, l’atmosfera retrò, nonché forse la stessa viscerale avversione verso i protagonisti ho continuato a seguire la serie, per capire dove fossero andati a parare e alla fine mi sono un po’ affezionata, come nel più classico dei triangoli avevo la mia ship e la serie mi è volata. Ma in fondo il punto è: gli opposti si attraggono? O son più adatti a stare insieme quelli simili tra loro?
Voto: 7/10
  
Hachi194: Sing yesterday for me è a mio giudizio un'occasione mancata. I primi episodi mi erano piaciuti moltissimo, sia dal punto di vista grafico che da quello della storia. Personaggi adulti, alle prese con le prime esperienze lavorative dopo l'università, con amori che si trascinano perché non corrisposti o perché impossibili. Il problema è che ad un certo punto si blocca tutto, come i sentimenti spesso inespressi dei protagonisti. La storia si avvita su stessa, riproponendo alcuni schemi più e più volte. Ok essere timidi e impacciati, ma ha tutto c'è un limite... Soprattutto se poi tutto si risolve e si sbroglia negli ultimi due episodi. Insomma, una serie che secondo me poteva essere gestita meglio e sarebbe stata un piccolo gioiellino. Così rimane una serie buona ma con una parte centrale piuttosto ripetitiva.
Voto: 7/10
 
Ironic74: Canta "Yesterday" Per Me (Yesterday o Utatte), è la trasposizione che non ti aspetti, essendo il manga di Kei Toume concluso da diverso tempo. Mi aveva intrigato non poco però, essendo sempre in cerca di un bel titolo romantico e con quel tocco vintage che non mi dispiace mai. La serie offre il classico io amo lui che ama lei che ama un altro (anche se in questo caso l'altro è morto e defunto da tempo) che purtroppo risente parecchio di tanti momenti morti e di una certa antipatia nei confronti dei personaggi piu adulti. Tra alti e bassi la serie a mio avviso riesce a intrattenere ma il finale affrettato che cambia le carte nell'ultimo episodio non ha fatto di certo fioccare i commenti a suo favore
Voto: 6,5/10
 

TOWER OF GOD

Tower of God

Serie da 13 episodi, tratto da manwha (in corso)
Finale: NO

Genere: Azione, drammatico, soprannaturale
 
Raggiungi la vetta e tutto ti apparterrà. Nella cima della Torre esiste tutto ciò che c'è nel mondo e tutto ciò può essere tuo. Puoi diventare un Dio. Questa è la storia dell'inizio e della fine di Rachel, la ragazza che ha scalato la Torre per poter vedere le stelle e di Bam, il ragazzo che non aveva bisogno di nulla tranne che di lei. Nel tentativo di ricongiungersi con la sua amica, il ragazzo ha deciso di scalare la torre, affrontando una moltitudine di sfide mortali atte a determinare chi è degno di accedere ai piani superiori e chi, invece, sarà costretto a terminare il suo viaggio.
 
Alex Ziro: Uno dei titoli di cui si è parlato largamente, molto atteso ma in modo particolare… con grande curiosità, tanti dubbi e forse si era un po’ prevenuti, è coreano, viene da webtoon, boh chissà. Superato lo scoglio del primo episodio, l’episodio peggiore di tutta la serie, si è invece andati dritti dritti senza alcun problema verso la conclusione, una serie che non è certamente un capolavoro, ma è molto divertente e può infiammare molto facilmente tutti gli amanti dei battle shonen. Il protagonista non brilla mai (e non si fa apprezzare nemmeno viste le sue “scelte” di cuore), però non mancano i personaggi che donano quel che lui puntualmente non riesce a dare. Kun è uno dei personaggi maschili migliori dell’anno, intelligente, con un passato difficile e dal buon cuore… ma cito lui solo come esempio, perché da dire ci sarebbe non poco. Pure tecnicamente il livello è stato sicuramente buono. Siamo lontani dalla perfezione ma è un anime che è stato in grado di divertirmi e intrattenermi dall’inizio alla fine, e ha avuto quella chicca in più di avere così tanti personaggi variegati, interessanti e con ottime storie. E di avere un personaggio che non possiamo che odiare, tutti quanti.
Voto: 8-/10
 
Hachi194: Iniziata per pura curiosità, convinta che non fosse il mio genere, in realtà mi ha appassionato più di quanto credessi possibile. Personaggi ben variegati, buona alternanza di momenti divertenti e drammatici. Pur non brillando magari per originalità, si lascia vedere con piacere. Aspetto la seconda stagione, perché c'è molto in sospeso, molte domande che spero avranno presto una risposta
Voto: 7,5/10
  
Franky-san: Confesso che i primi due episodi della serie non mi avevano convinto per nulla, poi piano piano le dinamiche si sono fatte più chiare e la storia più interessante. L’opera è un classico Battle Shonen, in cui i protagonisti devono superare delle prove per scalare una misteriosa torre e raggiungere la vetta. I combattimenti sono quindi il pezzo forte dell’opera, sempre ben animati e coinvolgenti. Sono poi numerosi gli elementi misteriosi da scoprire e ciò ci porta continuamente a farci domande e a voler proseguire la visione. La serie tuttavia non è esente da difetti a cominciare dall’alternanza di episodi molto buoni a momenti appena sufficienti, complice una certa fretta nella narrazione; il protagonista poi, seppur con le tutte le scusanti del suo passato, è ingenuo ai limiti dell’idiozia e fondamentalmente abbastanza noioso. Fortunatamente gli altri membri del cast sono tutti ottimi personaggi che rendono il difetto precedente meno penalizzante: personalità diverse ma tutti caratterizzati molto bene, in grado di creare siparietti molto divertenti nelle loro interazioni. In conclusione posso definire “Tower of God”, una serie dinamica, ben animata ma con alcuni difetti di fondo che penalizzano l’opera. La consiglio comunque a tutti gli amanti del genere, anche perché siamo solo all’inizio e credo proprio che il meglio debba ancora venire.
Voto: 7/10
 
metaldevilgear: Presentato in pompa magna in quanto primo Crunhyroll "original" e preceduto da una certa dose di aspettative, l'adattamento di questo popolarissimo manhwa, sulle prime, non mi aveva fatto una cattiva impressione, più che altro per come esteticamente si presentava. Ho trovato accattivante l'uso di certi cromatismi, abbinati alla presenza della kagenashi e ad alcune scenografie molto ispirate; vero fiore all'occhiello poi, le ost di Kevin Penkin, che hanno spesso contribuito a creare un po' d'atmosfera laddove lo storytelling era deficitario (cioè molto spesso). Le note positive per me si fermano qui, per il resto rappresenta un esempio di anime poco più che discreto nel suo genere. Ho trovato i personaggi perlopiù insipidi (se non, di nuovo, nell'estetica) partendo da un Yomu/Bam in formato bambolotto e arrivando al tanto bersagliato "antagonista" che a me ha lasciato un analogo senso di indifferenza; il fattore ludico delle sfide è stato pressoché irrilevante, la loro risoluzione altrettanto sbrigativa; la sceneggiatura mi è sembrata costantemente col piede sull'acceleratore (impressione confermata da tanti lettori), e incapace di far sbocciare le potenzialità di questo setting (anche se è tutto sommato ancora presto); infine ho trovato i combattimenti altelenanti, a livello sia coreografico che strategico. Non mi è dispiaciuto ma nemmeno mi ha coinvolto. Si poteva fare di meglio.
Voto: 5,5/10
 

Vi sono alcune serie che, pur essendo state consigliate da alcuni redattori, non hanno riscosso un apprezzamento sufficiente all'interno della redazione da venire incluse nella lista di consigli sopraesposta. Abbiamo quindi deciso per un breve elenco di seguito.

- Brand New Animal (serie da 12 episodi, storia originale, azione, mistero)
Consigliato da: Rukia K., Franky-san

Vi sono, inoltre, alcune serie conclusesi in questi mesi che purtroppo non siamo riusciti a visionare. La loro assenza tra i consigli non è quindi imputabile a questioni qualitative, ed è possibile che tra esse si nasconda qualche titolo meritevole di visione.
Trovate l'elenco di queste serie nel documento riepilogativo, segnate in azzurro.

AnimeClick.it consiglia: Gli anime terminati nel...

 Inverno 2020
 

2019 / 2018 / 2017 / 2016 / 2015 / 2014