Ufficiale e tutto sommato inaspettata la notizia che è arrivata in queste ore dagli Stati Unici che ci informa che il live action di Cowboy Bebop targato Netflix è stato cancellato ufficialmente, quindi il 10° episodio è quello ormai da considerare conclusivo.
La serie ha debuttato su Netflix lo scorso 19 novembre e come ben sapete non è stato recepito in modo neanche lontanamente similare alla serie originale. Infatti, dovunque le recensioni ma forse soprattutto I pareri del pubblico sono stati estremamente negativi, per una serie che non ha rispettato per nulla lo spirito di un anime così amato. QUI potete trovare anche la nostra recensione
Fonte Consultata:
Variety
La serie ha debuttato su Netflix lo scorso 19 novembre e come ben sapete non è stato recepito in modo neanche lontanamente similare alla serie originale. Infatti, dovunque le recensioni ma forse soprattutto I pareri del pubblico sono stati estremamente negativi, per una serie che non ha rispettato per nulla lo spirito di un anime così amato. QUI potete trovare anche la nostra recensione
Fonte Consultata:
Variety
Evidentemente danno più peso ad altri aspetti, resta innegabile che ci sia stato un bel salto tra effetti speciali e coreografia dei combattimenti. E' la sceneggiatura qui a rovinare tutto, e se hai letto i libri è addirittura peggio.
P.S.: Hai preparato la petizione? O rispondi solo quando ti fa comodo?
non ti preoccupare chi già ci ha pensato
change.org/p/netflix-save-the-live-action-cowboy-bebop
Ti ringrazio, la seguirò con trepidazione.
La petizione di Sense 8 ha superato il mezzo milione di firme, vediamo questa dove arriva.
Oh no, ci mancava anche la petizione...ma lasciatelo in pace Cowboy Bebop per favore! Piuttosto, se Watanabe volesse creare uno spin-off, un prequel, un midquel, qualcosa legato alla serie e soprattutto ANIMATO allora sì che sarebbe più interessante.
Il problema è che internet non dimentica
E' la showrunner di The Witcher per chi non lo sapesse. Il suo profilo twitter si sta riempiendo di fan inferociti.
Per carità, non abbiamo perso molto, ma ci sono tante serie peggiori che vanno avanti senza problemi perché non affossate da un fan tossici e intransigenti.
In ogni caso, è stata Netflix in primis ad aver buttato subito la spugna. Se magari aspettasse almeno un paio di mesi prima di decidere se rinnovare o meno una serie, sarebbe meglio per tutti (così non c'è tempo nemmeno di far partire il passaparola, che in passato ha salvato tantissime opere).
Ancora si cerca di addossare la cancellazione di una serie ai "fan tossici"? La critica ha stroncato la serie, perché nessuno dà la colpa alla critica , i critici non hanno certo sempre ragione. Se Netflix ha cancellato la serie dopo poche settimane significa che i numeri devono essere stati così bassi o che molto hanno cominciato a vedere la serie e l'hanno abbandonata dopo un paio di episodi, o dopo un paio di minuti, ovvero che non ha raggiunto i risultati sperati o previsti. Cose che succedono, è successo anche a Y the Last Man di recente, una serie che in teoria avrebbe dovuto essere un successone, ma poi si è rivelata un flop colossale, anche perché non era granché.
Non è colpa dei fan tossici. Il problema è che la serie è scritta male e non l'ha vista nessuno. Non ci sono recensioni positive, e la maggior parte di chi ha iniziato a seguirla l'ha droppata al secondo episodio, ci sono i dati rivelati da Netflix, basta usare Google. È stata cancellata perché come serie ha reso poco, questo è il motivo. La colpa dei fan è la scusa che stanno usando gli autori per non prendersi le responsabilità del disastro che hanno prodotto.
Ci sono i dati pubblici delle visualizzazioni di Netflix, mostrano chiaramente che il live action è stato mollato poco prima del secondo e terzo episodio, Google is the way.
Capisco che sia più facile però scrivere senza fare un po' di outsourcing, così da esternare la propria indignazioneh.
Tu pensi davvero che gli spettatori abbiano evitato la serie a causa della critica?
Gli stessi che hanno iniziato a frignare appena hanno visto che Faye aveva meno tette della controparte animata, che Spike e Jet non erano bianchi e che "manca Ed!11!!" (che nell'anime compare al nono episodio, quindi era ovvio sarebbe apparsa più tardi)?
Se quelle persone avessero criticato la serie dopo aver visto almeno una manciata di episodi, Netflix l'avrebbe rinnovata, poco ma sicuro.
Per loro contano solo ed esclusivamente le visualizzazioni, come dimostrato dall'annuncio del secondo film di Death Note (molto più criticato di Cowboy Bebop, e a ragione, ma che ha fatto ottime visualizzazioni nonostante fosse immondizia pura).
Ripeto, questa serie è piena di difetti e non mancherà a nessuno, ma la sua cancellazione è dovuta a due fattori: i fan intransigenti che non ne hanno visto neanche mezzo secondo e la politica demenziale di Netflix di cancellare un prodotto dopo nemmeno due settimane dall'uscita. Tutto qui.
La critica non c'entra nulla.
Come facevano a sapere fosse scritta male, prima di vederla?
Sono veggenti?
Appunto, due/tre episodi quando qualunque spettatore di serie TV sa che l'andazzo di una serie lo si capisce a partire dal quarto.
È una regola non scritta ma comprovata.
Ma poi "indignazioneh" di che?
A me la serie non è nemmeno piaciuta granché, ma trovo ridicole le critiche basate sul nulla.
Una serie può anche essere una munnezza, ma se è molto vista comunque può andare avanti, ma questa cosa vale anche al contrario, se si parla di piccole perle che sono costate fin troppe se non ci sono i numeri vengono fatte fuori non appena possibile.
Se il pubblico non reagisce come ci si aspetta quando si produce una serie la si fa fuori, i fan tossici possono o non possono aver influenzato il risultato, ma alla fine non sono loro a decidere se una serie possa oppure no continuare.
Non so minimamente cosa sia successo con the Witcher (come ho detto prima sono arrivato al secondo episodio e la sto apprezzando e come me sul web ho visto un visto un buon apprezzamento di pubblico e critica), ma se ha il successo che i produttori sperano faranno sicuramente la terza stagione, anche perchè è un brand che stanno usando su più prodotto anche animati
Ah, che battuta. Hai capito, ma faccio finta di niente e lo scrivo: non l'hanno vista per intero, infatti il primo episodio è stato molto visto, il problema è che quasi tutti non hanno voluto proseguire e le visualizzazioni sono calate fino ad essere praticamente nulle per gli ultimi episodi.
Un sacco di persone evita di comprare videogames - o almeno così dicono nei commenti di quella recensione - dopo aver letto una recensione negativa, un sacco di persone va su Rotten Tomatoes, vede la media dei voti della critica e decide se vale la pena guardare un film, una serie o quant'altro. Qualcuno perfino legge tutte le recensioni per avere una visione più chiara. C'è una buona fetta di utenti che pende più dalle labbra dei critici che da quello che dicono i fan "tossici".
E io che utilizzo la regola dei 3 episodi per decidere se continuare una serie...
Devi aggiungerne uno, ti stai perdendo un sacco di cose belle! XD
Ovviamente scherzo, ognuno gestisce il suo tempo come preferisce (e purtroppo le serie richiedono un grosso investimento), ma in tanti casi sono stato contento di non aver mollato al terzo episodio (ovviamente parlando di serie che potevano in qualche modo interessarmi).
Perdonami, ma non ha senso paragonare l'acquisto di un videogame al vedere una serie su una piattaforma che si paga (molto meno) anche per altro.
[...]
Parliamo piuttosto del fatto che Netflix non conosca il proprio pubblico, che la campagna di marketing abbia provato male ad attrarre le persone e che le comunicazioni ufficiali abbiano mostrato subito delle discrepanze tra le intenzioni e ciò che veniva mostrato. Gli spettatori si servono sicuramente delle recensioni come integrazione al loro metro di giudizio, ma hanno anche gli occhi per vedere e decidere se una cosa li attira o meno. Inoltre un "non fan" questo discorso non ha bisogno di farlo e se ciò che è stato mostrato ha fatto sì che gli spettatori casual non si siano interessati qualcosa vorrà dire: dubito che le visualizzazioni si potessero reggere solo sui fan dell'anime.
Esattamente, e anzi, sembra che sia andata esattamente all'opposto. I pochi che sono arrivati alla fine della serie sono stati proprio i fan dell'anime, perché curiosi di sapere cosa avevano cambiato della trama e dove sarebbe andata a parare la serie. Invece il pubblico di spettatori casual ha appunto mollato al secondo episodio perché non aveva motivi per continuare, non conoscendo la serie anime e la sua fama. Quindi altro che fan tossici, la serie non ha proprio fatto presa. C'è un motivo se pure chi non ha mai visto un anime in tutta la sua vita si è guardato Squid Game in coreano e non ha degnato di uno sguardo Cowboy Bebop. Però non hanno il coraggio di prendersi le loro colpe e stanno addossando la responsabilità della cancellazione agli haters e fan dell'anime.
La maggior parte lo sono, come d'altronde lo è la maggior parte delle persone.
Qualcuno diceva pure che i fan di Sonic che si sono lamentati del design del loro personaggio preferito nel film live action erano "tossici", solo perché si lamentavano di una cosa ragionevole, ovvero di un design oggettivamente orribile.
Buona fortuna allora.
Per me possono anche farla, non ci metto né i soldi e non sono in obbligo nel vederla.
I soldi sono di Netflix, saprà lei cosa farne.
In realtà io sono d'accordo con te, pensa che io sono un fan sfegatato dell'anime di Cowboy Bebop, è uno dei miei tre anime preferiti in assoluto, e nonostante ciò ho accolto in totale serenità l'annuncio della serie dal vivo (che tanto non avrebbe eliminato l'opera originale).
Sono addirittura contento di sapere che Netflix sta producendo un secondo film di Death Note, perché il primo è uno dei miei film comici preferiti. È talmente brutto che fa inevitabilmente il giro (raramente ho riso di più, quindi ben vengano altre parodie involontarie del genere, tanto di trasposizioni decenti di Death Note ne abbiamo più di una).
Quindi no, non tutti i fan sono tossici (nel mio primo messaggio intendevo dire che i fan tossici -e non quelli "normali"- sono in parte responsabili della chiusura repentina della serie", non che tutti i fan siano tali), ma sarebbe falso non ammettere che molti lo sono e proprio nel caso di Cowboy Bebop abbiamo avuto parecchi esempi, tra chi insultava Daniella Pineda per non essere sexy come la Faye animata (considerazione tra l'altro opinabile e soggettiva, personalmente preferisco la Pineda alla "vera" Faye) o che si lamentava del cast multietnico (a volte anche dicendo castronerie, soprattutto riguardo l'etnia di Spike).
Se tutti capissero che una trasposizione non va in alcun modo a danneggiare l'opera originale, vivremmo più serenamente.
Tra l'altro molti di noi sono cresciuti, inconsapevolmente, con anime che si distaccavano, a volte pesantemente, dalla controparte cartacea (su due piedi mi vengono in mente Lady Oscar, Lamù, Pollon, Orange Road, Devil Man, Sailor Moon, Georgie, Kiss Me Licia, Occhi di Gatto, Mila e Shiro... la lista è lunghissima) e siamo riusciti comunque ad apprezzarli perché li abbiamo presi per quelli che erano, senza fare inutili paragoni.
Io da "non spettatore di serie TV", nel senso che ne guardo pochissime, in genere decido se continuare o no dopo la prima puntata: se questa non mi ha fatto venir voglia di vedere come continua la storia lascio perdere. Credo che in realtà un approccio di questo tipo sia parecchio diffuso.
Eh, lo so bene e lo capisco, ma purtroppo le serie, soprattutto quelle americane, richiedono un po' di pazienza.
Alcune delle mie serie preferite migliorano di molto dalla seconda stagione, addirittura (perché gli autori capiscono cosa funzionava meno e aggiustano il tiro, basti vedere The Office (US) e Parks and Recreation, o perché effettivamente hanno avuto bisogno di un'intera stagione per gettare le basi)
Poi ripeto, se una serie mi interessa relativamente poco nemmeno io reggo più di tanto, ma se ha le potenzialità per piacermi cerco di non mollarla subito, date le esperienze passate.
Vivremmo più serenamente anche se ce accettassimo il successo o meno di una serie.
Questa non è andata e punto.
E avanti il prossimo.
Io un po' meno perché statisticamente non era probabile uscisse bene. Non l'ho stroncato subito, ero anche mediamente speranzoso quando si parlava ancora del progetto con Keanu Reaves. Poi però sinceramente tutto il materiale promozionale ha solo dimostrato i veri obiettivi della produzione.
So bad it's good. Capisco, sono belli soprattutto in compagnia. Anche se preferirei accadesse su prodotti originali e non su quelli basati su altre licenze.
Preciso che il mio intervento non era mirato a rispondere al tuo, ma più generale dato che l'ho visto ripetere parecchie volte come se fosse vero, e in particolare dagli addetti ai lavori per cui ormai è diventata la scusante di tutto.
In tutti gli ambiti c'è chi eccede e chi insulta, però le critiche aspre a decisioni sciagurate non sono tossicità. Gli hater non sono dietro ogni angolo, semplicemente non ci si può aspettare che ognuno tessa lodi immeritate. Nel mischione è stato detto di tutto, ma si è presa la scusa del fan tossico per non prendere in considerazione nessun punto di vista contrario e questo è pessimo per qualunque discussione per evidenzia la disonestà di fondo dell'interlocutore.
Visto che citi la Pineda, il suo è stato un comportamento tossico perché ha di fatto attaccato e insultato tutti i detrattori facendo di tutta l'erba un fascio.
Vero in parte. Nel momento che condividi il nome o la licenza, non sono più prodotti indipendenti e si influenzano a vicenda. Rovinare un nome o dare una percezione diversa poi induce i consumatori ad avere aspettative diverse. Quello che sarebbe auspicabile è che si comunichi meglio che tipo di prodotto si sta proponendo, da cosa è tratto e che interpretazione viene data. In certi casi meglio ancora se si evitasse di utilizzare il nome solo come traino.
Se sei abbastanza bravo puoi prendere qualunque opera, cambiando tutto, dal nome dei personaggi al loro carattere, dalle ambientazione alla trama, e renderlo comunque un prodotto con un suo perché. Ma non è quello che è richiesto nei casi citati sopra, dove magari ci si è comunque affezionati al prodotto ma il prodotto che è stato servito è un inganno o comunque una lavorazione amatoriale e poco rispettosa. Parlo di adattamenti in questo caso.
Nelle trasposizioni tra un medium e l'altro si procede caso per caso e non mancano mai, giustamente, le critiche.
E' vero fino ad un certo punto, ci sono diversi casi di trasposizioni che hanno del tutto soppiantato l'opera originale: penso a Sherlock Holmes e Frankenstein, oppure restando nell'ambito manga/anime Lupin III, per esempio. Il che può non essere affatto un male, se la trasposizione tra virgolette "migliora" o comunque sviluppa bene l'idea ed i personaggi originali.
C'è anche da dire che all'epoca non era possibile fare paragoni con i manga originali, in Italia non c'erano.
Gli unici che ricordo erano l'Apemaia - il cui fumetto era molto carino, in linea con il cartone - e Creamy, pubblicato sul Corriere dei Piccoli, che invece al confronto con l'anime faceva pietà.
Io quando penso ad un manga che ha avuto non solo una ma diverse ottime trasposizioni, penso a Ghost in the Shell di Shirow: il film di Oshii è un capolavoro, così come le due stagioni della serie Stand Alone Complex, e anche Solid State Society lo ricordo ben fatto. Il film con la Johansson è una schifezza.
In teoria sì, ma il concetto di "brutto" è comunque soggettivo e più che la qualità dell'opera originale, che come giustamente dici non può certo essere danneggiata, io penso alla reputazione dell'opera, o per meglio dire a come questa viene recepita e considerata dal pubblico.
Ci sono opere che sono conosciute prevalentemente tramite le loro trasposizioni, più o meno "fedeli" all'originale, ed in alcuni casi questo non è affatto piaciuto agli autori a causa delle modifiche, semplificazioni o distorsioni della loro idea.
Penso a Michael Ende, l'autore del romanzo "La storia infinita", al quale non piacque affatto il film tratto dal suo libro al punto che tentò inutilmente di bloccarne l'uscita: credo che ancora oggi la maggior parte della gente leggendo "Storia infinita" pensi automaticamente alle scene ed immagini del film, più che al romanzo originale.
Insomma, a mio parere le trasposizioni modificano eccome l'originale, ma non nella sua sostanza bensì nel modo in cui questo viene percepito e tramandato. Poi ovviamente una trasposizione che non ha successo non modifica nulla, come appunto questo Cowboy Bebop.
Immaginiamo se, in un mondo post-Miyazaki, Netflix ottiene i diritti e si mette a fare una live action di Spirited Away.
Ma il risultato diventa una romantica fiaba dove la piccola Chihiro (che qui è una teenager) si ritrova in una magica avventura per salvare... un bel principe dalla sua maledizione che lo fa trasformare in un drago! E i genitori della piccoletta che la stanno disperatamente cercando, ma non le avevano detto mille volte di stare alla larga da quel passaggio misterioso appena avvistato il giorno del trasloco?!
Ovviamente, anche tutti i simbolismi e la finezza artistica non sono incluse, PERÒ però però! Hanno incaricato Joe Hisashi a fare la musica! Evviva!
Ecco, spero abbiate capito con una situazione ipotetica di un esempio più famoso.
Erano periodi diversi soprattutto perché una volta non c'erano abbastanza strumenti per approfondire, quindi se una cosa bella o brutta ma incideva nell'immaginario popolare era fatta.
Oggi con il web e i meccanismi che si sono creati attorno alle piattaforme social la produzione di approfondimenti è talmente enorme che non sfugge più nulla, soprattutto quando c'è una concentrazione mediatica attorno a un prodotto d'intrattenimento.
Nel caso di Cowboy Bebop la stragrande maggioranza di contenuti prima dell'uscita del live action era rivolta spesso alla serie originale. E successivamente una buona parte degli articoli non erano altro che comparazioni tra l'originale e il live action.
Questo di sicuro non ha giovato a Netflix e a chi ne era interessato.
Lo scenario di cui parlava dacxlee sono sicuro che si realizzerà fra qualche decina di anni e sarà un grandissimo successo mondiale....
Sapete quando dovremo davvero preoccuparci di quello di cui parliamo? Quando l'originale, libro, anime, manga che sia... sarà introvabile, perché lo vorranno rendere introvabile. (Il manga Billy Bat diceva cose interessanti a tal proposito).
Beh, l'oblio è qualcosa di inevitabile nel lungo periodo, se guardiamo in misura di molto superiore alla decina d'anni. Che sia voluto o meno.
E' un argomento abbastanza affascinante.
Probabilmente con le tecnologie odierne è meno impossibile che qualcosa sparisca del tutto, se è sopravvissuto un film come Svengali del 1931 e lo si trova su youtube qualcosa vorrà pur dire.
Un po come La fabbrica di cioccolato, piu conosciuto per i film che per il libro.
Sì esatto, io stesso lo conosco per il film con Gene Wilder (ed il successivo remake con Johnny Depp, che non mi è piaciuto) ma non ho mai letto il libro. Mi sembra anche d'aver letto che il film di Burton è forse più fedele all'originale rispetto a quello precedente, quindi questo sarebbe l'esempio di un'opera che io conosco non direttamente ma solo nella versione "distorta" di una sua trasposizione.
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