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    5.0/10
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    La trama già di per sé è confusionaria. Arrivano gli alieni, che non vedremo mai, e in cambio del calcare ci danno dei robot futuristici che per loro sono obsoleti. A causa della possibilità di fare questo baratto, gli equilibri geopolitici mondiali vengono sconvolti e, mentre il Nord del Mondo deve fare i salti mortali per mantenere lo status quo, il Sud del Mondo cerca di avviare una rivoluzione per ribellarsi ad anni di colonizzazione economi1 [ continua a leggere]

    6.0/10
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    Allora, la miglior descrizione che si può fare di questa serie è: "Una bella serie rovinata dai soliti cliché isekai e dal militarismo convinto del suo autore."

    A me "Gate" piace.
    Insomma, l'idea su cui si basa ha il pregio di ribaltare il cliché de "L'umanità viveva in pace fino a quando non viene invasa da alieni tecnologicamente superiori e conquistata malamente, ma un'eroica resistenza combatte per liberarla" trasformandolo in: "Un esercito1 [ continua a leggere]
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    La parola migliore che riesce a descrivere tutto ciò è: inconsistente.
    Davvero: quest'anime è inutile, non contiene nulla.

    Personaggi?
    Fisicamente sono quasi tutti frutto dello stesso modello cui hanno dato dei capelli diversi per dare una parvenza di varietà (perché se non l'avessero fatto, secondo me, neanche gli sviluppatori sarebbero riusciti a distinguere i loro personaggi).

    Animazioni?
    Sotto la decenza, sono stati utilizzati proprio tutt1 [ continua a leggere]

    4.0/10
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    Quest'anime era completamente da rifare, ogni cosa al suo interno non funziona, dalla sceneggiatura ai personaggi, fino alla cosa su cui maggiormente si concentra l'anime, ovvero la psicologia dei due protagonisti. Sarebbe stata necessaria una maggior analisi del mondo in cui è ambientato l'anime. Ci sono dei gruppi di ricerca segreti e illegali nello stile della Fondazione SCP, va bene, ma cosa fanno di preciso nella vita di tutti i giorni? Per1 [ continua a leggere]
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    Attenzione: la recensione contiene spoiler

    Esistono fondamentalmente due tipi di survival game: quelli classici in cui un gruppo di partecipanti da un minimo di due a un massimo di qualche decina sono più o meno costretti a partecipare a una o più prove dove chi perde muore, e alla fine almeno una persona sopravvive e può tornare alla sua vecchia vita, o a una migliore, se c'era in palio qualcosa, dopodiché c'è "Ousama Game".
    In "Ousama Game" l1 [ continua a leggere]
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    La domanda che sorge spontanea osservando la durata dell'opera è: "Come si fa a trarre una serie animata decente, quando per sviluppare la trama, creare i personaggi e approfondirli, delineare il world building e tutto il resto hai a disposizione appena dodici episodi da trenta secondi l'uno?"
    Ma la vera domanda che bisogna porsi è: "Come può venirmi il desiderio di voler 'droppare' un anime i cui episodi durano appena trenta secondi?" Eppure è1 [ continua a leggere]