Pokémon il film - Mewtwo contro Mew
"Pokémon il film - Mewtwo contro Mew" è stato il primo film della famosa serie animata uscito in Giappone nel 1998 e arrivato successivamente da noi nel 2000. La storia gira attorno a degli scienziati che dopo un lungo esperimento portano alla luce Mewtwo, un pokémon leggendario dalla forza sovraumana il quale capisce molto bene che l'essere umano è solo capace di approfittarsi di lui e della sua forza per i suoi scopi malvagi, così deciderà di spazzare via chiunque incontri. Ma forse Ash e i suoi amici riusciranno a fargli cambiare idea.
L'animazione è uguale a quella della prima serie che noi tutti siamo stati abituati a vedere, il disegno risulta dinamico nelle scene più intense, morbido e molto dettagliato, un'animazione niente male per quei tempi, che rimane gradevole allo spettatore tutt'oggi; la sigla è diversa da quella della serie principale, ma è molto simpatica e orecchiabile. L'unica cosa che mi ha dato fastidio del film è che hanno cambiato alcuni doppiatori rispetto alla serie principale, ma tutto sommato devo dire che è stato un doppiaggio ben realizzato.
Finisco col dire che è stato un ottimo film della durata di un'ora e dieci minuti circa, che approfondisce bene il pokémon leggendario Mewtwo, e ci farà anche commuovere con una trama davvero innovativa che fa riflettere su come l'essere umano possa essere malvagio e approfittatore a volte, ma grazie ad Ash e ai suoi amici forse Mewtwo e gli altri pokémon capiranno che non tutti gli esseri umani hanno cattive intenzioni e che si possono fidare del genere umano.
Consiglio questa opera a tutti i vecchi fan di "Pokémon".
Voto finale: 8
L'animazione è uguale a quella della prima serie che noi tutti siamo stati abituati a vedere, il disegno risulta dinamico nelle scene più intense, morbido e molto dettagliato, un'animazione niente male per quei tempi, che rimane gradevole allo spettatore tutt'oggi; la sigla è diversa da quella della serie principale, ma è molto simpatica e orecchiabile. L'unica cosa che mi ha dato fastidio del film è che hanno cambiato alcuni doppiatori rispetto alla serie principale, ma tutto sommato devo dire che è stato un doppiaggio ben realizzato.
Finisco col dire che è stato un ottimo film della durata di un'ora e dieci minuti circa, che approfondisce bene il pokémon leggendario Mewtwo, e ci farà anche commuovere con una trama davvero innovativa che fa riflettere su come l'essere umano possa essere malvagio e approfittatore a volte, ma grazie ad Ash e ai suoi amici forse Mewtwo e gli altri pokémon capiranno che non tutti gli esseri umani hanno cattive intenzioni e che si possono fidare del genere umano.
Consiglio questa opera a tutti i vecchi fan di "Pokémon".
Voto finale: 8
La conversione da TV a cinema non è sempre facile, e se si parla di anime, il discorso diventa particolarmente sfaccettato: se il Giappone ha una grossa tradizione cinematografica dal punto di vista dell’animazione, molto spesso ha anche dato vita a conversioni da piccolo a grande schermo che si limitano a realizzare una versione “allungata” degli episodi tradizionali che settimanalmente deliziano i fan nipponici di questa o quella serie.
Dopo più di sessanta puntate di grande successo televisivo, i Pokémon fanno il grande passo e raggiungono i cinema nella torrida estate del 1998, dedicando il loro primo lungometraggio alle due creature più misteriose dell’epoca: Mew e Mewtwo.
Il fascino dell’ignoto che ammanta il primo e le origini artificiali e il background un po’ “inquietanti” del secondo sono spunti ottimi per un lungometraggio, anche se, come già detto, l’approdo al grande schermo non è sempre facile.
Per una serie che, nella sua leggerezza, ha saputo affrontare, televisivamente, anche tematiche importanti, la sfida cinematografica suprema è rappresentata dal realizzare una pellicola esistenzialista, dove ogni aspetto della vicenda ruota intorno a dubbi e insicurezze di una creatura nata già adulta, terribilmente intelligente ma con una visione, inevitabilmente, limitata del mondo.
Essendo stato creato in laboratorio, Mewtwo non sa chi è, non sa come funziona il mondo degli umani, il mondo dei Pokémon e qual è il suo ruolo in entrambi, non essendo né l’uno né l’altro, ma essendo apparentemente più potente di tutti.
Fortunatamente, un elemento delle “fondamenta” del franchise tutto è particolarmente ben sfruttato in questa prima sortita nelle sale: l’ampia conoscenza di classici del cinema, in particolare degli anni ’80.
Se l’avventura di uno o più bambini in giro per il mondo, tra luoghi magici e creature ancora più magiche, è decisamente imparentata con opere come “La storia infinita” e “Stand by Me” (che i giochi originali citano praticamente subito in maniera esplicita), i tormenti di un Pokémon creato in laboratorio non possono che rifarsi ad alcune delle colonne della fantascienza cinematografica del decennio precedente, orientale e occidentale.
Appare evidente che ai piani alti dello staff della serie (e del film) c’è qualcuno particolarmente fan di “Blade Runner”, visto che non solo un episodio (precedente al film) della serie si intitola, in giapponese, “I Magnemite sognano topi elettrici?”, ma soprattutto che le domande esistenziali che Mewtwo si pone lo accostano al malessere e alle difficoltà che i “replicanti” di film e libro vivono.
L’essere stato creato dagli umani rende Mewtwo inferiore agli altri esseri viventi, in quanto artificiale?
Resosi conto che, apparentemente, sia umani che Pokémon gli sono inferiori, ha diritto di considerarsi superiore e a voler dimostrare questa superiorità all’atto pratico, sfidando gli allenatori più forti in una lotta impari?
Non è nemmeno un caso, probabilmente, che il memorabile finale del primo film sui Pokémon coinvolga ricordi che spariscono e lacrime (che invece non spariscono nella pioggia), riferimenti difficilmente casuali allo storico monologo alla fine del film di Ridley Scott.
Gli immensi poteri psichici di Mewtwo, poi, vengono rappresentati in maniera estremamente simile a quelli dei super-bambini di “Akira”, film e manga di Katsuhiro Otomo dove, di nuovo, gli esperimenti dell’uomo scatenano forze estreme per il mondo, ed essendo “Akira” un’autentica colonna del cinema e del fumetto giapponese, è indubbio che gli autori di “Mewtwo colpisce ancora” l’abbiano quantomeno preso come esempio e fonte d’ispirazione.
L’ultimo, e più “giocoso e divertito”, riferimento è anche largamente palese, sia dal sottotitolo originale stesso del film (“Mewtwo colpisce ancora”, come un certo “Impero”) sia dalla scena iniziale dell’invito, con l’ologramma di una misteriosa ragazza che porta i nostri eroi nuovamente all’avventura: “Star Wars” ebbe, d’altronde, un enorme impatto sulla cultura popolare giapponese, anche se arrivò un po’ più tardi rispetto ad altre nazioni.
A proposito di altre nazioni, com’era costume con certe opere nipponiche giunte da noi attraverso il filtro statunitense dell’epoca, anche “Mewtwo colpisce ancora” ha ricevuto diversi rimaneggiamenti da parte dei licenziatari occidentali, per arrivare da noi con alcuni cambiamenti.
Nel caso specifico di questo film, i cambiamenti consistono in una colonna sonora orchestrale che abbandona le tracce tipiche di serie e videogiochi per creare qualcosa di più “personale”, una serie di brani di nomi anche notevoli della scena pop dell’epoca (Britney Spears, Christina Aguilera, gli NSYNC) a sostituire l’unica canzone presente in originale, a parte la storica sigla iniziale “Mezase Pokémon Master” (“Kaze to Issho ni”, o “Together With the Wind”, cantata da Sachiko Kobayashi), e soprattutto in un cambiamento di tematiche.
I dubbi esistenziali di Mewtwo vengono infatti sostituiti con una più forte determinazione a vendicarsi di un mondo che l’ha creato solo per sfruttarlo, e tutto il messaggio di etica esistenziale originale viene sostituito da un sottotesto pacifista che, nel mezzo di un’autentica guerra tra Pokémon, esalta piuttosto la pace e la fratellanza tra tutti gli individui.
Cambiamenti e censure non piacciono a nessuno, ma c’è anche da dire che questo genere di modifiche ha avuto come fine ultimo (col senno di poi, pienamente riuscito) di rendere il film più “digeribile” a un pubblico occidentale che, almeno oltreoceano, si stava appena appena affacciando al mondo degli anime e manga.
Se è vero, come è vero, che noi Italiani eravamo già belli svezzati in questo senso, lo stesso non si può dire di Statunitensi e tante altre popolazioni dal mercato potenziale enorme ma che degli anime sapevano poco, a parte che fossero violenti e facessero male ai bambini, e un messaggio non violento, quindi, era la pezza perfetta per far apprezzare il film a un pubblico molto più ampio.
C’è stato chi si è lamentato lo stesso, ma quello è un po’ inevitabile.
Il fine ultimo era, comunque, quello di rendere il film dei Pokémon, come la serie, un successo internazionale, e un successo internazionale fu, nonostante i cambiamenti vari, impercettibili per lo spettatore “non attrezzato”, senza contare che brani di generi più familiari alle orecchie degli spettatori e con nomi grossi permettono di attirare e farsi ricordare più facilmente dallo spettatore medio, che è sempre e comunque il target a cui bisogna puntare, se si vuole arrivare al successo.
Sarebbe, più che altro, il caso di avere a disposizione una “Japan Cut” e una “International Cut” del film, come è successo per tante altre pellicole, ma mai dire mai.
Da qualunque lato lo si guardi, il primo film dei Pokémon riesce ad avere una forte personalità sul grande schermo, dimostrando di saper imbastire una vicenda interessante e toccante qualunque sia la sua versione, con una profonda attenzione ai “grandi del passato” che potevano fornire spunti interessanti per la pellicola (anche in versione americana: la sensazione di “superiorità” di Mewtwo come diretta conseguenza dei traumi della sua infanzia, e la sua intenzione a “soppiantare” le specie da lui ritenute più deboli con i suoi simili come modo per cicatrizzare il dolore, ricorda estremamente da vicino Magneto, personaggio degli X-Men che avrebbe debuttato l’anno dopo al cinema interpretato da Ian McKellen, e che, ironia della sorte, nella sua “versione animata” più celebre è doppiato, in italiano, da Mario Zucca, che presta la voce anche a Mewtwo in questo film), e rielaborando il tutto con professionalità e unicità, versando il dovuto tributo alle leggende del cinema muovendo i primi, timidi passi all’interno di quel mondo.
Non è un caso, quindi, che per ben due volte negli ultimi anni alcune delle scene più iconiche del film, o il film per intero, abbiano rifatto capolino al cinema in reinterpretazioni più moderne.
Buona la prima, insomma, per Pikachu, Mew, Mewtwo e tutti gli altri, sia che si tratti della “Japan Cut” o della “International Cut”.
Dopo più di sessanta puntate di grande successo televisivo, i Pokémon fanno il grande passo e raggiungono i cinema nella torrida estate del 1998, dedicando il loro primo lungometraggio alle due creature più misteriose dell’epoca: Mew e Mewtwo.
Il fascino dell’ignoto che ammanta il primo e le origini artificiali e il background un po’ “inquietanti” del secondo sono spunti ottimi per un lungometraggio, anche se, come già detto, l’approdo al grande schermo non è sempre facile.
Per una serie che, nella sua leggerezza, ha saputo affrontare, televisivamente, anche tematiche importanti, la sfida cinematografica suprema è rappresentata dal realizzare una pellicola esistenzialista, dove ogni aspetto della vicenda ruota intorno a dubbi e insicurezze di una creatura nata già adulta, terribilmente intelligente ma con una visione, inevitabilmente, limitata del mondo.
Essendo stato creato in laboratorio, Mewtwo non sa chi è, non sa come funziona il mondo degli umani, il mondo dei Pokémon e qual è il suo ruolo in entrambi, non essendo né l’uno né l’altro, ma essendo apparentemente più potente di tutti.
Fortunatamente, un elemento delle “fondamenta” del franchise tutto è particolarmente ben sfruttato in questa prima sortita nelle sale: l’ampia conoscenza di classici del cinema, in particolare degli anni ’80.
Se l’avventura di uno o più bambini in giro per il mondo, tra luoghi magici e creature ancora più magiche, è decisamente imparentata con opere come “La storia infinita” e “Stand by Me” (che i giochi originali citano praticamente subito in maniera esplicita), i tormenti di un Pokémon creato in laboratorio non possono che rifarsi ad alcune delle colonne della fantascienza cinematografica del decennio precedente, orientale e occidentale.
Appare evidente che ai piani alti dello staff della serie (e del film) c’è qualcuno particolarmente fan di “Blade Runner”, visto che non solo un episodio (precedente al film) della serie si intitola, in giapponese, “I Magnemite sognano topi elettrici?”, ma soprattutto che le domande esistenziali che Mewtwo si pone lo accostano al malessere e alle difficoltà che i “replicanti” di film e libro vivono.
L’essere stato creato dagli umani rende Mewtwo inferiore agli altri esseri viventi, in quanto artificiale?
Resosi conto che, apparentemente, sia umani che Pokémon gli sono inferiori, ha diritto di considerarsi superiore e a voler dimostrare questa superiorità all’atto pratico, sfidando gli allenatori più forti in una lotta impari?
Non è nemmeno un caso, probabilmente, che il memorabile finale del primo film sui Pokémon coinvolga ricordi che spariscono e lacrime (che invece non spariscono nella pioggia), riferimenti difficilmente casuali allo storico monologo alla fine del film di Ridley Scott.
Gli immensi poteri psichici di Mewtwo, poi, vengono rappresentati in maniera estremamente simile a quelli dei super-bambini di “Akira”, film e manga di Katsuhiro Otomo dove, di nuovo, gli esperimenti dell’uomo scatenano forze estreme per il mondo, ed essendo “Akira” un’autentica colonna del cinema e del fumetto giapponese, è indubbio che gli autori di “Mewtwo colpisce ancora” l’abbiano quantomeno preso come esempio e fonte d’ispirazione.
L’ultimo, e più “giocoso e divertito”, riferimento è anche largamente palese, sia dal sottotitolo originale stesso del film (“Mewtwo colpisce ancora”, come un certo “Impero”) sia dalla scena iniziale dell’invito, con l’ologramma di una misteriosa ragazza che porta i nostri eroi nuovamente all’avventura: “Star Wars” ebbe, d’altronde, un enorme impatto sulla cultura popolare giapponese, anche se arrivò un po’ più tardi rispetto ad altre nazioni.
A proposito di altre nazioni, com’era costume con certe opere nipponiche giunte da noi attraverso il filtro statunitense dell’epoca, anche “Mewtwo colpisce ancora” ha ricevuto diversi rimaneggiamenti da parte dei licenziatari occidentali, per arrivare da noi con alcuni cambiamenti.
Nel caso specifico di questo film, i cambiamenti consistono in una colonna sonora orchestrale che abbandona le tracce tipiche di serie e videogiochi per creare qualcosa di più “personale”, una serie di brani di nomi anche notevoli della scena pop dell’epoca (Britney Spears, Christina Aguilera, gli NSYNC) a sostituire l’unica canzone presente in originale, a parte la storica sigla iniziale “Mezase Pokémon Master” (“Kaze to Issho ni”, o “Together With the Wind”, cantata da Sachiko Kobayashi), e soprattutto in un cambiamento di tematiche.
I dubbi esistenziali di Mewtwo vengono infatti sostituiti con una più forte determinazione a vendicarsi di un mondo che l’ha creato solo per sfruttarlo, e tutto il messaggio di etica esistenziale originale viene sostituito da un sottotesto pacifista che, nel mezzo di un’autentica guerra tra Pokémon, esalta piuttosto la pace e la fratellanza tra tutti gli individui.
Cambiamenti e censure non piacciono a nessuno, ma c’è anche da dire che questo genere di modifiche ha avuto come fine ultimo (col senno di poi, pienamente riuscito) di rendere il film più “digeribile” a un pubblico occidentale che, almeno oltreoceano, si stava appena appena affacciando al mondo degli anime e manga.
Se è vero, come è vero, che noi Italiani eravamo già belli svezzati in questo senso, lo stesso non si può dire di Statunitensi e tante altre popolazioni dal mercato potenziale enorme ma che degli anime sapevano poco, a parte che fossero violenti e facessero male ai bambini, e un messaggio non violento, quindi, era la pezza perfetta per far apprezzare il film a un pubblico molto più ampio.
C’è stato chi si è lamentato lo stesso, ma quello è un po’ inevitabile.
Il fine ultimo era, comunque, quello di rendere il film dei Pokémon, come la serie, un successo internazionale, e un successo internazionale fu, nonostante i cambiamenti vari, impercettibili per lo spettatore “non attrezzato”, senza contare che brani di generi più familiari alle orecchie degli spettatori e con nomi grossi permettono di attirare e farsi ricordare più facilmente dallo spettatore medio, che è sempre e comunque il target a cui bisogna puntare, se si vuole arrivare al successo.
Sarebbe, più che altro, il caso di avere a disposizione una “Japan Cut” e una “International Cut” del film, come è successo per tante altre pellicole, ma mai dire mai.
Da qualunque lato lo si guardi, il primo film dei Pokémon riesce ad avere una forte personalità sul grande schermo, dimostrando di saper imbastire una vicenda interessante e toccante qualunque sia la sua versione, con una profonda attenzione ai “grandi del passato” che potevano fornire spunti interessanti per la pellicola (anche in versione americana: la sensazione di “superiorità” di Mewtwo come diretta conseguenza dei traumi della sua infanzia, e la sua intenzione a “soppiantare” le specie da lui ritenute più deboli con i suoi simili come modo per cicatrizzare il dolore, ricorda estremamente da vicino Magneto, personaggio degli X-Men che avrebbe debuttato l’anno dopo al cinema interpretato da Ian McKellen, e che, ironia della sorte, nella sua “versione animata” più celebre è doppiato, in italiano, da Mario Zucca, che presta la voce anche a Mewtwo in questo film), e rielaborando il tutto con professionalità e unicità, versando il dovuto tributo alle leggende del cinema muovendo i primi, timidi passi all’interno di quel mondo.
Non è un caso, quindi, che per ben due volte negli ultimi anni alcune delle scene più iconiche del film, o il film per intero, abbiano rifatto capolino al cinema in reinterpretazioni più moderne.
Buona la prima, insomma, per Pikachu, Mew, Mewtwo e tutti gli altri, sia che si tratti della “Japan Cut” o della “International Cut”.
Correva l’anno 2000, al caldo dentro i Game Boy c’erano ancora “Pokemon Rosso” e “Pokemon Blu”, il sole si affacciava infuocato sulle scuole ormai prossime alla chiusura estiva e tra noi bambini la stima e il rispetto erano proporzionali alle carte foil che si avevano nel deck. Erano i tempi delle batterie scariche e dei cavetti difettosi, e mentre tutti sognavano di essere il miglior allenatore Pokemon di Kanto, nelle sale veniva proiettato il primo lungometraggio Pokemon: “Pokemon il film - Mewtwo contro Mew”. “A chi comprerà il biglietto verrà anche regalata una carta speciale di Mew”, si diceva tra i corridoi di scuola. Ed era veramente cosi, constatarlo di persona fu impagabile. La mia trepidazione durante il viaggio in macchina per andare al cinema fu così intensa, che ad oggi è uno dei ricordi più vividi della mia infanzia.
Eccomi quindi ancora una volta a recensire un’opera che per me ha un considerevole valore affettivo.
Mewtwo è stato creato in laboratorio da un fossile di Mew, per essere il Pokemon più forte del pianeta. Quando capisce di essere soltanto una pedina per gli scopi degli esseri umani, si ribella ai suoi creatori, incendiando con i suoi poteri psichici il laboratorio in cui era rinchiuso. Tradito, infuriato e aspramente deluso dall’esistenza stessa, giura vendetta al genere umano. Convoca nell’isola in cui si è stabilito i migliori allenatori di Pokemon (tra cui figurano Ash, Misty e Brock), per sfidarli con il suo esercito di cloni.
La storia, abbastanza seriosa per il target a cui si rivolge (e soprattutto per il brand che rappresenta), si sviluppa ritmata in modo lineare ed efficace, con la giusta alternanza di combattimenti a momenti più riflessivi. I dialoghi presenti nella pellicola regalano buoni spunti di riflessione: “Abbiamo tante cose in comune: la stessa terra, la stessa aria, lo stesso cielo. Forse, se cominciassimo a considerare quello che ci accomuna, invece di mettere in risalto le differenze, un giorno chissà...” dice Meowth rivolgendosi al suo clone.
“Pokemon” non ha mai nascosto di essere una serie adatta perlopiù ai piccini, con personaggi dalla psicologia appena abbozzata e messaggi educativi (a volte un filo buonisti) ridondanti che sottolineano valori quali l’amicizia e la lealtà. Tuttavia, la caratterizzazione psicologica di Mewtwo è qualcosa di sbalorditivo, un evento più unico che raro nel mondo “Pokemon”.
Il clone di Mew è una vittima tramutata in carnefice, una cavia da laboratorio nata esclusivamente per soddisfare la bramosia umana, il cui senso di inadeguatezza sfocia spesso in domande esistenzialiste sul senso della vita.
Mewtwo è l’anello mancante tra umani e Pokemon.
La veste grafica, un ibrido tra CG e animazione classica, si presentava con una risoluzione leggermente migliore rispetto alla serie anime dell’epoca, con un buon dettaglio e animazioni convincenti per un impatto visivo tutt’oggi ancora valido. La colonna sonora, composta da sedici tracce, fa la sua ottima figura. Su tutte spicca proprio la splendida traccia 16 “Brother, My Brother”, composta precedentemente dai Blessid Union of Souls e leggibile in questa pellicola come un inno all’amicizia tra Ash e Pikachu.
Il primo lungometraggio Pokemon è un passo avanti, un’evoluzione, per restare in tema, e nella forma e nei contenuti. Seppur piuttosto prevedibile, risulta indimenticabile il finale, in cui trionfa al solito l’amicizia, dopo alcuni minuti particolarmente toccanti in cui lo spettatore viene lasciato un po’ sulle spine (meravigliosa la scena in cui il pianto di Pikachu libera Ash dalla pietrificazione); di certo non è l’originalità fatta plot twist, ma comunque resta emozionante.
Nell’infinito franchise “Pokemon”, tra videogiochi, carte, action figure, collezionabili, gadget e merchandising vario, i lungometraggi passano spesso in secondo piano, catalogati perlopiù come opere d’intrattenimento per bambini. Se avete voglia di ricredervi, provate a guardare “Pokemon il film - Mewtwo contro Mew”. Questo film vuole rivolgersi a tutte le età, e dimostra quanto il marchio “Pokemon” può essere efficace pure con un’impronta più matura.
La versione originale giapponese, contenente il prologo censurato nella versione occidentale dalla 4kids e noto da noi come cortometraggio dal titolo “Pokemon - Le origini di Mewtwo”, meriterebbe anche un 8.5, data la preziosità e l’importanza di quei dieci minuti. Il voto è comunque un otto pieno.
“Il modo in cui si viene al mondo è irrilevante, è ciò che fai del dono della vita che stabilisce chi sei”. È questo il congedo di Mewtwo. È questo il più bel film “Pokemon”.
Eccomi quindi ancora una volta a recensire un’opera che per me ha un considerevole valore affettivo.
Mewtwo è stato creato in laboratorio da un fossile di Mew, per essere il Pokemon più forte del pianeta. Quando capisce di essere soltanto una pedina per gli scopi degli esseri umani, si ribella ai suoi creatori, incendiando con i suoi poteri psichici il laboratorio in cui era rinchiuso. Tradito, infuriato e aspramente deluso dall’esistenza stessa, giura vendetta al genere umano. Convoca nell’isola in cui si è stabilito i migliori allenatori di Pokemon (tra cui figurano Ash, Misty e Brock), per sfidarli con il suo esercito di cloni.
La storia, abbastanza seriosa per il target a cui si rivolge (e soprattutto per il brand che rappresenta), si sviluppa ritmata in modo lineare ed efficace, con la giusta alternanza di combattimenti a momenti più riflessivi. I dialoghi presenti nella pellicola regalano buoni spunti di riflessione: “Abbiamo tante cose in comune: la stessa terra, la stessa aria, lo stesso cielo. Forse, se cominciassimo a considerare quello che ci accomuna, invece di mettere in risalto le differenze, un giorno chissà...” dice Meowth rivolgendosi al suo clone.
“Pokemon” non ha mai nascosto di essere una serie adatta perlopiù ai piccini, con personaggi dalla psicologia appena abbozzata e messaggi educativi (a volte un filo buonisti) ridondanti che sottolineano valori quali l’amicizia e la lealtà. Tuttavia, la caratterizzazione psicologica di Mewtwo è qualcosa di sbalorditivo, un evento più unico che raro nel mondo “Pokemon”.
Il clone di Mew è una vittima tramutata in carnefice, una cavia da laboratorio nata esclusivamente per soddisfare la bramosia umana, il cui senso di inadeguatezza sfocia spesso in domande esistenzialiste sul senso della vita.
Mewtwo è l’anello mancante tra umani e Pokemon.
La veste grafica, un ibrido tra CG e animazione classica, si presentava con una risoluzione leggermente migliore rispetto alla serie anime dell’epoca, con un buon dettaglio e animazioni convincenti per un impatto visivo tutt’oggi ancora valido. La colonna sonora, composta da sedici tracce, fa la sua ottima figura. Su tutte spicca proprio la splendida traccia 16 “Brother, My Brother”, composta precedentemente dai Blessid Union of Souls e leggibile in questa pellicola come un inno all’amicizia tra Ash e Pikachu.
Il primo lungometraggio Pokemon è un passo avanti, un’evoluzione, per restare in tema, e nella forma e nei contenuti. Seppur piuttosto prevedibile, risulta indimenticabile il finale, in cui trionfa al solito l’amicizia, dopo alcuni minuti particolarmente toccanti in cui lo spettatore viene lasciato un po’ sulle spine (meravigliosa la scena in cui il pianto di Pikachu libera Ash dalla pietrificazione); di certo non è l’originalità fatta plot twist, ma comunque resta emozionante.
Nell’infinito franchise “Pokemon”, tra videogiochi, carte, action figure, collezionabili, gadget e merchandising vario, i lungometraggi passano spesso in secondo piano, catalogati perlopiù come opere d’intrattenimento per bambini. Se avete voglia di ricredervi, provate a guardare “Pokemon il film - Mewtwo contro Mew”. Questo film vuole rivolgersi a tutte le età, e dimostra quanto il marchio “Pokemon” può essere efficace pure con un’impronta più matura.
La versione originale giapponese, contenente il prologo censurato nella versione occidentale dalla 4kids e noto da noi come cortometraggio dal titolo “Pokemon - Le origini di Mewtwo”, meriterebbe anche un 8.5, data la preziosità e l’importanza di quei dieci minuti. Il voto è comunque un otto pieno.
“Il modo in cui si viene al mondo è irrilevante, è ciò che fai del dono della vita che stabilisce chi sei”. È questo il congedo di Mewtwo. È questo il più bel film “Pokemon”.
Piccola premessa: ho sempre amato questo film. Ho scoperto recentemente che i primi dieci minuti, a cui riserverò una sezione a parte, sono stati tagliati dalla versione originale ad opera della 4Kids. Ho così deciso di riguardarlo per intero e, colto da un forte senso di nostalgia, mi accingo a recensirlo.
Trama: Mewtwo è il pokémon più potente del mondo. Lui è il clone, la versione migliorata dell'altrettanto potente Mew, realizzato e portato alla vita dal team di scienziati del dr. Fuji, il quale lavorava da anni sulla clonazione per fini personali. Giovanni viene a sapere dei suoi studi e gli offre i finanziamenti per portarli avanti in cambio della creazione di Mewtwo, che si conclude con successo. Mewtwo però comprende che gli scienziati e Giovanni, e gli umani in generale, vedono i pokémon come inferiori e non al loro pari. Fugge dal laboratorio eliminando gli scienziati ed elabora un piano di conquista del mondo ai danni degli umani stessi, contro i quali cerca vendetta, piano che lo metterà sulla stessa strada di Ash, Misty e Brock.
"La vita. Il suo grande miracolo e il suo grande mistero"
In questa introduzione è racchiuso il tema centrale del film. Sebbene possa sembrare il contrario per certi versi, Mewtwo ha piena coscienza del suo stato di costrutto, e fa di questo suo malessere esistenziale, volente o nolente, il suo più grande potere. Perché, armato delle sue immense capacità psichiche, non vi era alcun bisogno che umani o pokémon entrassero in relazione con lui, lasciando che scaturissero conseguenti sentimenti ed emozioni che non avessero origini negative, a lui era sufficiente controllarli, e loro non avrebbero avuto modo di opporsi.
Sembrava cosa buona e giusta che lui, concepito come il male ultimo del mondo, ne divenisse invece il signore assoluto, sia degli umani, malvagi manipolatori degli ingenui pokémon, sia degli ingenui pokémon stessi, fragili al punto da condannarsi alla più dura delle esistenze, quella di schiavi surrogati. Lui, sfoggiante l'etichetta del liberatore e del salvatore dei pokémon, fondatore di quella che era nei suoi piani di conquista una nuova generazione di pokémon, questa volta liberi di vivere sotto la sua ala protettiva.
E cosa buona e giusta lo sarebbe anche stata, se non gli si fosse poi palesata la possibilità che tra i molti umani malvagi e tra i molti pokémon ingenui ce ne fossero alcuni capaci addirittura di amarsi. Perché quel concetto di amicizia tanto mistico nei suoi pensieri, che con tanta semplicità la piccola Amber gli aveva insegnato senza nemmeno volerlo, perché l'amicizia non si insegna, l'amicizia si prova, si supporta, si desidera, ma non si mistifica, è insito in ognuno di noi, seppur nascosto a volte negli angoli più remoti del nostro cuore.
E che umani e pokémon sono capaci di amarsi glielo ha insegnato Ash, tanto testardo quanto determinato nel ruolo inedito dell'eroe, che, dinnanzi a una minaccia mondiale che potrebbe sancire l'estinzione dell'umanità, non ha dubbi su quale sia la cosa più importante per lui: il suo Pikachu, il suo amico più intimo. Perché Ash ha avuto modo di conoscere i sentimenti di affetto che a Mewtwo sono stati negati nella sua condizione di strumento. Ash gli ha insegnato che gli umani possono provare sentimenti di amicizia nei confronti dei pokémon, persino nei confronti di Mewtwo, se mai egli sarà disposto a contraccambiarli, ignaro del fatto che lo aveva già fatto in passato.
E che i pokémon possono contraccambiare glielo hanno insegnato i pokémon stessi, così come i suoi cloni, tanto potenti quanto umani nel loro soffrire per la perdita di una vita, che sia umana o pokémon. Dimostrazione assoluta agli occhi di Mewtwo sono le loro lacrime che, come narra la leggenda, possono dare, o restituire se vogliamo, la vita. E Mewtwo piano piano, tra uno scontro e l'altro con il piccolo Mew, comincia a comprendere. Comprende che, nel bene o nel male, facciamo tutti parte di questo mondo, e che per di più siamo solo di passaggio.
"La stessa terra, la stessa aria, lo stesso cielo. Forse, se cominciassimo a considerare quello che ci accomuna, invece di mettere in risalto le differenze, un giorno, chissà..." Concetto tanto semplice quanto universale nel suo essere.
"Ma io chi sono? Qual è la vera ragione della mia esistenza?" Come giusto che sia, Mewtwo vuole conoscere il suo posto nel mondo, ma alla fine comprende che "è ciò che fai del dono della vita che stabilisce chi sei...", ed ecco che la risposta gli giunge finalmente chiara, che prima di sapere per cosa vivi, devi vivere, che tra l'altro è più importante (e divertente).
Tutto questo Mewtwo lo sapeva, lo aveva solo dimenticato; ad insegnarglielo era stata Amber, che per prima gli aveva detto: "Tu puoi essere quello che vuoi." Nel cortometraggio più toccante della storia, il quale ci insegna la veridicità assoluta dello Yin Yang, come dal bene scaturisca il male e viceversa, il personaggio di Mewtwo cresce plasmato da Amber che, nel suo essere bambina, in lui vede per prima cosa un compagno di giochi, pur essendo a conoscenza del suo stato di clone. E del suo stato ne parla col sorriso sulle labbra, con quella semplicità che Mewtwo aveva e gli è stata però portata via. Perché nell'essere cloni non vi è nulla di sbagliato, si è semplicemente un -two.
Trama: Mewtwo è il pokémon più potente del mondo. Lui è il clone, la versione migliorata dell'altrettanto potente Mew, realizzato e portato alla vita dal team di scienziati del dr. Fuji, il quale lavorava da anni sulla clonazione per fini personali. Giovanni viene a sapere dei suoi studi e gli offre i finanziamenti per portarli avanti in cambio della creazione di Mewtwo, che si conclude con successo. Mewtwo però comprende che gli scienziati e Giovanni, e gli umani in generale, vedono i pokémon come inferiori e non al loro pari. Fugge dal laboratorio eliminando gli scienziati ed elabora un piano di conquista del mondo ai danni degli umani stessi, contro i quali cerca vendetta, piano che lo metterà sulla stessa strada di Ash, Misty e Brock.
"La vita. Il suo grande miracolo e il suo grande mistero"
In questa introduzione è racchiuso il tema centrale del film. Sebbene possa sembrare il contrario per certi versi, Mewtwo ha piena coscienza del suo stato di costrutto, e fa di questo suo malessere esistenziale, volente o nolente, il suo più grande potere. Perché, armato delle sue immense capacità psichiche, non vi era alcun bisogno che umani o pokémon entrassero in relazione con lui, lasciando che scaturissero conseguenti sentimenti ed emozioni che non avessero origini negative, a lui era sufficiente controllarli, e loro non avrebbero avuto modo di opporsi.
Sembrava cosa buona e giusta che lui, concepito come il male ultimo del mondo, ne divenisse invece il signore assoluto, sia degli umani, malvagi manipolatori degli ingenui pokémon, sia degli ingenui pokémon stessi, fragili al punto da condannarsi alla più dura delle esistenze, quella di schiavi surrogati. Lui, sfoggiante l'etichetta del liberatore e del salvatore dei pokémon, fondatore di quella che era nei suoi piani di conquista una nuova generazione di pokémon, questa volta liberi di vivere sotto la sua ala protettiva.
E cosa buona e giusta lo sarebbe anche stata, se non gli si fosse poi palesata la possibilità che tra i molti umani malvagi e tra i molti pokémon ingenui ce ne fossero alcuni capaci addirittura di amarsi. Perché quel concetto di amicizia tanto mistico nei suoi pensieri, che con tanta semplicità la piccola Amber gli aveva insegnato senza nemmeno volerlo, perché l'amicizia non si insegna, l'amicizia si prova, si supporta, si desidera, ma non si mistifica, è insito in ognuno di noi, seppur nascosto a volte negli angoli più remoti del nostro cuore.
E che umani e pokémon sono capaci di amarsi glielo ha insegnato Ash, tanto testardo quanto determinato nel ruolo inedito dell'eroe, che, dinnanzi a una minaccia mondiale che potrebbe sancire l'estinzione dell'umanità, non ha dubbi su quale sia la cosa più importante per lui: il suo Pikachu, il suo amico più intimo. Perché Ash ha avuto modo di conoscere i sentimenti di affetto che a Mewtwo sono stati negati nella sua condizione di strumento. Ash gli ha insegnato che gli umani possono provare sentimenti di amicizia nei confronti dei pokémon, persino nei confronti di Mewtwo, se mai egli sarà disposto a contraccambiarli, ignaro del fatto che lo aveva già fatto in passato.
E che i pokémon possono contraccambiare glielo hanno insegnato i pokémon stessi, così come i suoi cloni, tanto potenti quanto umani nel loro soffrire per la perdita di una vita, che sia umana o pokémon. Dimostrazione assoluta agli occhi di Mewtwo sono le loro lacrime che, come narra la leggenda, possono dare, o restituire se vogliamo, la vita. E Mewtwo piano piano, tra uno scontro e l'altro con il piccolo Mew, comincia a comprendere. Comprende che, nel bene o nel male, facciamo tutti parte di questo mondo, e che per di più siamo solo di passaggio.
"La stessa terra, la stessa aria, lo stesso cielo. Forse, se cominciassimo a considerare quello che ci accomuna, invece di mettere in risalto le differenze, un giorno, chissà..." Concetto tanto semplice quanto universale nel suo essere.
"Ma io chi sono? Qual è la vera ragione della mia esistenza?" Come giusto che sia, Mewtwo vuole conoscere il suo posto nel mondo, ma alla fine comprende che "è ciò che fai del dono della vita che stabilisce chi sei...", ed ecco che la risposta gli giunge finalmente chiara, che prima di sapere per cosa vivi, devi vivere, che tra l'altro è più importante (e divertente).
Tutto questo Mewtwo lo sapeva, lo aveva solo dimenticato; ad insegnarglielo era stata Amber, che per prima gli aveva detto: "Tu puoi essere quello che vuoi." Nel cortometraggio più toccante della storia, il quale ci insegna la veridicità assoluta dello Yin Yang, come dal bene scaturisca il male e viceversa, il personaggio di Mewtwo cresce plasmato da Amber che, nel suo essere bambina, in lui vede per prima cosa un compagno di giochi, pur essendo a conoscenza del suo stato di clone. E del suo stato ne parla col sorriso sulle labbra, con quella semplicità che Mewtwo aveva e gli è stata però portata via. Perché nell'essere cloni non vi è nulla di sbagliato, si è semplicemente un -two.
"Pokémon il film - Mew contro Mewtwo", il primo film. Come tutti i miei coetanei, sono cresciuto seguendo le avventure del piccolo Ash e del suo esuberante e fedele compagno, Pikachu.
La prima versione che vidi di questa pellicola era del 2001 (anno più, anno meno) e come la maggior parte di noi Italiani vidi la trasposizione "ideata" in Italia. Oggi, dopo quasi quindici anni, lo rivedo in lingua originale e senza censure. Quasi, sembra, un altro film! L'atmosfera è assai più cupa e non sembra proprio di vedere quelle avventure a cui ero abituato da piccino.
Un gruppo di scienziati, guidati dal Dr. Fuji (quello di Lavandonia, non so se siete fan anche del comparto videoludico), ha tentato di creare un Pokémon che possa primeggiare su tutti gli altri. Per farlo, si avvale di un reperto genetico appartenente al fantomatico Mew e del supporto economico di Giovanni, capo del Team Rocket. Dopo anni di esperimenti insulsi e di uno stato comatoso del Pokémon, da loro chiamato Mew-Two (essendo una copia di Mew), il clone riapre gli occhi e, compreso di essere solo un esperimento, uno strumento nelle mani dell'uomo, distrugge tutto e scappa via.
Successivamente tenta di ritrovare sé stesso, aiutato (ma ingannato) da Giovanni, e con quest'ultimo impara ad usare i suoi poteri, ma al contempo diventa ancor più cattivo, fino a scappare ancora una volta con la promessa di conquistare il mondo (come un qualsiasi villain che si rispetti). Da qui ha inizio la nostra avventura!
Il comparto grafico, con l'edizione HD del 2013, rende davvero bene. Le musiche poi sono puro spettacolo. Quindi, concludo, con le tre premesse con cui dovete sedervi e guardare questa piccola perla: doppiaggio originale, amore per questo franchising, ricordando che è un film prodotto nel lontano 1998.
La prima versione che vidi di questa pellicola era del 2001 (anno più, anno meno) e come la maggior parte di noi Italiani vidi la trasposizione "ideata" in Italia. Oggi, dopo quasi quindici anni, lo rivedo in lingua originale e senza censure. Quasi, sembra, un altro film! L'atmosfera è assai più cupa e non sembra proprio di vedere quelle avventure a cui ero abituato da piccino.
Un gruppo di scienziati, guidati dal Dr. Fuji (quello di Lavandonia, non so se siete fan anche del comparto videoludico), ha tentato di creare un Pokémon che possa primeggiare su tutti gli altri. Per farlo, si avvale di un reperto genetico appartenente al fantomatico Mew e del supporto economico di Giovanni, capo del Team Rocket. Dopo anni di esperimenti insulsi e di uno stato comatoso del Pokémon, da loro chiamato Mew-Two (essendo una copia di Mew), il clone riapre gli occhi e, compreso di essere solo un esperimento, uno strumento nelle mani dell'uomo, distrugge tutto e scappa via.
Successivamente tenta di ritrovare sé stesso, aiutato (ma ingannato) da Giovanni, e con quest'ultimo impara ad usare i suoi poteri, ma al contempo diventa ancor più cattivo, fino a scappare ancora una volta con la promessa di conquistare il mondo (come un qualsiasi villain che si rispetti). Da qui ha inizio la nostra avventura!
Il comparto grafico, con l'edizione HD del 2013, rende davvero bene. Le musiche poi sono puro spettacolo. Quindi, concludo, con le tre premesse con cui dovete sedervi e guardare questa piccola perla: doppiaggio originale, amore per questo franchising, ricordando che è un film prodotto nel lontano 1998.
I pokémon arrivano sul grande schermo nel 1998 con il primo film intitolato Mewtwo no Gyakushuu, conosciuto anche come Mewtwo contro Mew. Conservo ancora la videocassetta di questo film che da piccolo avrò visto minimo dieci volte, con mio gran piacere.
La trama ci mostra la prima comparsa di Mewtwo, il pokémon più raro creato dalla tecnologia tramite il DNA di Mew, che vuol dimostrare a tutti di essere il migliore, credendo anche che gli umani abbiano sottomesso del tutto i pokémon. Vengono così creati dallo stesso laboratorio dei cloni pokémon che dovranno scontrarsi poi con gli originali, attirati da Mewtwo in un'arena; ovviamente non mancheranno i nostri protagonisti, che avranno un ruolo importante durante la battaglia finale.
La trama ha un buon sviluppo, lineare, senza allontanarsi dal proprio stile, mettendo in gioco battaglie ed emozioni che colpiscono molto. Avremo la possibilità di conoscere meglio i pokémon, anche grazie allo scontro con i loro cloni che, praticamente, non è altro che una sfida contro sé stessi. Il finale è inaspettato e mi ha colpito molto, sia per l'emozione scaturita da un gesto inaspettato del protagonista sia per la parte riflessiva che incide sulla battaglia.
La grafica non presenta novità, quindi è la stessa della serie, mentre la colonna sonora mi è piaciuta molto, così come il doppiaggio in italiano.
In conclusione, questo primo film della serie Pokémon è un semplice e tranquillo capolavoro, e ne consiglio vivamente la visione.
La trama ci mostra la prima comparsa di Mewtwo, il pokémon più raro creato dalla tecnologia tramite il DNA di Mew, che vuol dimostrare a tutti di essere il migliore, credendo anche che gli umani abbiano sottomesso del tutto i pokémon. Vengono così creati dallo stesso laboratorio dei cloni pokémon che dovranno scontrarsi poi con gli originali, attirati da Mewtwo in un'arena; ovviamente non mancheranno i nostri protagonisti, che avranno un ruolo importante durante la battaglia finale.
La trama ha un buon sviluppo, lineare, senza allontanarsi dal proprio stile, mettendo in gioco battaglie ed emozioni che colpiscono molto. Avremo la possibilità di conoscere meglio i pokémon, anche grazie allo scontro con i loro cloni che, praticamente, non è altro che una sfida contro sé stessi. Il finale è inaspettato e mi ha colpito molto, sia per l'emozione scaturita da un gesto inaspettato del protagonista sia per la parte riflessiva che incide sulla battaglia.
La grafica non presenta novità, quindi è la stessa della serie, mentre la colonna sonora mi è piaciuta molto, così come il doppiaggio in italiano.
In conclusione, questo primo film della serie Pokémon è un semplice e tranquillo capolavoro, e ne consiglio vivamente la visione.
"Pokémon il Film" è stato un fenomeno del suo tempo. Orde di bambini stra-eccitati da overdose di mostri tascabili si sono fiondate nelle sale trascinando i malcapitati genitori per vedere il primo film d'animazione trasmesso in Italia dei Pocket Monsters.
Prima icone videoludiche, poi eroi sul piccolo schermo e infine fenomeno di massa grazie ad action figure, albi di figurine e soprattutto grazie al gioco di carte collezionabili, i Pokémon approdano al cinema nel loro momento di massimo successo in Occidente, offrendo un film che spiegasse finalmente chi era Mewtwo: il misterioso 150° pokémon che nel gioco si trovava soltanto dopo aver battuto la lega, all'interno di una caverna, e che il pokédex marcava come pokémon clonato da Mew.
Mewtwo è la facciata matura del mondo dei Pokémon. Il personaggio che conosce la sofferenza e la crudeltà degli uomini e che da solo rappresenta l'astio selvaggio della natura nei confronti degli allenatori, che agli occhi di Mewtwo sono niente più che schiavisti; sullo stesso piano dei malvagi e mafiosi membri del Team Rocket, che rapiscono pokémon per rivenderli; o come lo stesso scienziato che ha creato Mewtwo non per amore, ma per fredda ricerca scientifica. Mewtwo è nato e cresciuto sapendo di essere soltanto uno strumento volto a un fine, per tutti gli esseri umani, e non ha mai conosciuto l'amore e l'affetto che può nascere tra un trainer e il suo pokémon.
Questo anime è fantastico, secondo me, proprio perché riesce ad affrontare temi così importanti, maturi e profondi, ponendoli in maniera digeribile e per niente pesante per un pubblico giovanissimo. Io, personalmente, ricordo di essermi profondamente commosso, per la sofferenza di Mewtwo, ed essere stato dalla parte di Ash, che - incapace di sconfiggerlo - ha invece cercato di mostrare il buono che c'era nel mondo e nelle persone a Mewtwo, che aveva il potere di distruggere tutti.
Decisamente un must see per chiunque sia interessato al mondo dei Pokémon e direi anche per chiunque apprezzi la maestria dei Giapponesi nell'affrontare con tanta semplicità e surrealismo argomenti di gran peso.
Prima icone videoludiche, poi eroi sul piccolo schermo e infine fenomeno di massa grazie ad action figure, albi di figurine e soprattutto grazie al gioco di carte collezionabili, i Pokémon approdano al cinema nel loro momento di massimo successo in Occidente, offrendo un film che spiegasse finalmente chi era Mewtwo: il misterioso 150° pokémon che nel gioco si trovava soltanto dopo aver battuto la lega, all'interno di una caverna, e che il pokédex marcava come pokémon clonato da Mew.
Mewtwo è la facciata matura del mondo dei Pokémon. Il personaggio che conosce la sofferenza e la crudeltà degli uomini e che da solo rappresenta l'astio selvaggio della natura nei confronti degli allenatori, che agli occhi di Mewtwo sono niente più che schiavisti; sullo stesso piano dei malvagi e mafiosi membri del Team Rocket, che rapiscono pokémon per rivenderli; o come lo stesso scienziato che ha creato Mewtwo non per amore, ma per fredda ricerca scientifica. Mewtwo è nato e cresciuto sapendo di essere soltanto uno strumento volto a un fine, per tutti gli esseri umani, e non ha mai conosciuto l'amore e l'affetto che può nascere tra un trainer e il suo pokémon.
Questo anime è fantastico, secondo me, proprio perché riesce ad affrontare temi così importanti, maturi e profondi, ponendoli in maniera digeribile e per niente pesante per un pubblico giovanissimo. Io, personalmente, ricordo di essermi profondamente commosso, per la sofferenza di Mewtwo, ed essere stato dalla parte di Ash, che - incapace di sconfiggerlo - ha invece cercato di mostrare il buono che c'era nel mondo e nelle persone a Mewtwo, che aveva il potere di distruggere tutti.
Decisamente un must see per chiunque sia interessato al mondo dei Pokémon e direi anche per chiunque apprezzi la maestria dei Giapponesi nell'affrontare con tanta semplicità e surrealismo argomenti di gran peso.
"Non è il modo in cui vieni al mondo che stabilisce chi sei, ma è il modo in cui usi il dono della vita".
Queste sono le parole di congedo di Mewtwo alla fine del film, e mi sono rimaste tanto impresse da appuntarle sul mio segnalibro personale...
Un film veramente incredibile il primo lungometraggio di Pokemon, e non vi parlo con il velo di malinconia di chi se lo ricorda dopo anni, ma bensì con lo spirito di chi l'ha rivisto da poco.
Ambizione grande quella di cercare di trovare una risposta all'eterna domanda che attanaglia la mente dell'uomo da sempre: "Chi sono?" "Da dove vengo?". Ognuno di noi ha una risposta personalissima a questi quesiti, o magari vi sta ancora cercando una soluzione.
Si sarebbe potuto fare discorsi astratti e generali, ma nel film si fa qualcosa di inaspettato, si sposta l'attenzione su qualcosa di molto più importante: non importa chi siamo o da dove veniamo, ma bensì ciò che facciamo; solo ciò determina realmente la nostra esistenza. Una risposta che permette di allontanarsi dagli spettri del passato e vivere una realtà più liberamente responsabile.
Tutto ciò però non consiste nel rinnegare tutto ciò che è stato, ma di conoscere consapevolmente la nostra storia e di non esserne succubi. Se il primo messaggio è affidato alla figura di Mewtwo, a tutta la sua vicenda e allo scontro finale; il secondo invece è espresso dal duo Ash e Pikachu.
Infatti, mentre imperversa l'ultima battaglia (che vede contrapposti Mewtwo e il suo esercito di cloni contro Mew, i pokemon originali e gli allenatori) Ash viene trasformato in pietra, prendendo un colpo diretto a Pikachu. E qui avviene la magia. Non quella fantastica, ma quella che dopo quasi 15 anni, fa ancora venire i brividi a chi si è lasciato minimamente coinvolgere dal film. Pikachu, che in quel momento rappresenta tutti i Pokemon che secondo Mewtwo erano "schiavi" degli uomini, piange sul corpo privo di vita di Ash. In questo gesto così sincero c'è la paura o la consapevolezza di perdere qualcosa di più di un semplice amico, ma bensì un vero e proprio compagno di vita, qualcuno che ha costruito la propria storia personale insieme a te.
Di fronte a un gesto così ricco di sentimento, nemmeno il pokemon più forte di tutti può rimanere impassibile.
Il voto finale non può che essere 10, per la poesia del finale, e per il fatto che il film è apprezzabile sia dai bambini più piccoli, che da un pubblico di adulti ancora in grado di farsi incantare e commuovere da questo profondo lungometraggio.
Queste sono le parole di congedo di Mewtwo alla fine del film, e mi sono rimaste tanto impresse da appuntarle sul mio segnalibro personale...
Un film veramente incredibile il primo lungometraggio di Pokemon, e non vi parlo con il velo di malinconia di chi se lo ricorda dopo anni, ma bensì con lo spirito di chi l'ha rivisto da poco.
Ambizione grande quella di cercare di trovare una risposta all'eterna domanda che attanaglia la mente dell'uomo da sempre: "Chi sono?" "Da dove vengo?". Ognuno di noi ha una risposta personalissima a questi quesiti, o magari vi sta ancora cercando una soluzione.
Si sarebbe potuto fare discorsi astratti e generali, ma nel film si fa qualcosa di inaspettato, si sposta l'attenzione su qualcosa di molto più importante: non importa chi siamo o da dove veniamo, ma bensì ciò che facciamo; solo ciò determina realmente la nostra esistenza. Una risposta che permette di allontanarsi dagli spettri del passato e vivere una realtà più liberamente responsabile.
Tutto ciò però non consiste nel rinnegare tutto ciò che è stato, ma di conoscere consapevolmente la nostra storia e di non esserne succubi. Se il primo messaggio è affidato alla figura di Mewtwo, a tutta la sua vicenda e allo scontro finale; il secondo invece è espresso dal duo Ash e Pikachu.
Infatti, mentre imperversa l'ultima battaglia (che vede contrapposti Mewtwo e il suo esercito di cloni contro Mew, i pokemon originali e gli allenatori) Ash viene trasformato in pietra, prendendo un colpo diretto a Pikachu. E qui avviene la magia. Non quella fantastica, ma quella che dopo quasi 15 anni, fa ancora venire i brividi a chi si è lasciato minimamente coinvolgere dal film. Pikachu, che in quel momento rappresenta tutti i Pokemon che secondo Mewtwo erano "schiavi" degli uomini, piange sul corpo privo di vita di Ash. In questo gesto così sincero c'è la paura o la consapevolezza di perdere qualcosa di più di un semplice amico, ma bensì un vero e proprio compagno di vita, qualcuno che ha costruito la propria storia personale insieme a te.
Di fronte a un gesto così ricco di sentimento, nemmeno il pokemon più forte di tutti può rimanere impassibile.
Il voto finale non può che essere 10, per la poesia del finale, e per il fatto che il film è apprezzabile sia dai bambini più piccoli, che da un pubblico di adulti ancora in grado di farsi incantare e commuovere da questo profondo lungometraggio.
Questo è il primissimo lungometraggio dell'ononima serie animata! Che dire? Avevo 2-3 anni quando ho avuto in VHS questo e gli altri due film, e me lo guardavo e riguardavo in continuazione! Ora mi sono messo a riguardarlo per analizzarlo bene:
<b>Il seguente paragrafo contiene lievi spoiler</b>
Riguardo alla trama, non sono molto bravo a descriverla, ma c'è questa organizzazione di scienziati invaghita di Mew, l'attuale Pokémon più forte esistente (e più raro in assoluto), così, grazie al suo DNA, riescono a creare Mewtwo, un Pokémon assomigliante a Mew, in modo che fosse in grado di competere con lui. Gli scienziati dissero a lui che era solo un esperimento, così si ribellò, e venne trovato da Giovanni (il capo del Team Rocket) che promise di addestrarlo ed aiutarlo a controllare il suo infinito potere. Così iniziano le "avventure" di Ash, che durante un picnic, verrà contattato dallo stesso Mewtwo tramite un messaggio elettronico, invitandolo a sfidare l'allenatore più forte del mondo.
Per il resto godetevelo! Ma altre cose potrebbero essere citate dopo, quindi state attenti se davvero volete leggere di seguito o meno.
Trama: bellissima, e originale, la trama è ricca di colpi di scena, ma c'è anche la scena che riesce a commuovere: ovvero quella in cui credevano che Ash era morto a causa di Mewtwo e Mew, così grazie alle "preghiere" e le lacrime dei Pokémon, Ash è tornato vivo. In ogni caso la trama è assolutamente originale, e non un solito "trita e ritrita" che si vedrà nei prossimi film. Voto: 10
Colonna sonora: geniale, sono riusciti a mettere delle musiche che ti accompagnano perfettamente con il film, belle anche le canzoni, come quella iniziale (anche se in italiano pecca un po'), e tutte le finali, no dai, fin troppo stupendo! Voto: 10
Grafica: la grafica per essere di circa 14 anni fa, con pochissimo uso di 3D, è gestita benissimo e hanno usato tecniche davvero spettacolari da renderlo un vero e proprio capolavoro dell'animazione giapponese. Voto: 10
Personaggi: a parte i soliti personaggi, ci sono i Pokémon leggendari e caratterizzati davvero molto bene (inoltre c'è la poliziotta che parla accento francese). Voto: 10
Doppiaggio: il doppiaggio ha mantenuto le voci della serie originale e ha scelto delle stupende voci per tutti gli altri personaggi, non posso fare la differenza "giapponese vs americano" perchè non ho visto quelli originali. Voto: 10
Che dire? "Pokémon il film - Mewtwo contro Mew" è un capolavoro che dovrebbero aver visto almeno una volta tutti, ed è paragonabile ai tanti leggendari film d'animazione giapponese (come quelli di Miyazaki ad esempio, questo è poi un mio parere!)
Il voto è un 10, che sarebbe anche oltre.
<b>Il seguente paragrafo contiene lievi spoiler</b>
Riguardo alla trama, non sono molto bravo a descriverla, ma c'è questa organizzazione di scienziati invaghita di Mew, l'attuale Pokémon più forte esistente (e più raro in assoluto), così, grazie al suo DNA, riescono a creare Mewtwo, un Pokémon assomigliante a Mew, in modo che fosse in grado di competere con lui. Gli scienziati dissero a lui che era solo un esperimento, così si ribellò, e venne trovato da Giovanni (il capo del Team Rocket) che promise di addestrarlo ed aiutarlo a controllare il suo infinito potere. Così iniziano le "avventure" di Ash, che durante un picnic, verrà contattato dallo stesso Mewtwo tramite un messaggio elettronico, invitandolo a sfidare l'allenatore più forte del mondo.
Per il resto godetevelo! Ma altre cose potrebbero essere citate dopo, quindi state attenti se davvero volete leggere di seguito o meno.
Trama: bellissima, e originale, la trama è ricca di colpi di scena, ma c'è anche la scena che riesce a commuovere: ovvero quella in cui credevano che Ash era morto a causa di Mewtwo e Mew, così grazie alle "preghiere" e le lacrime dei Pokémon, Ash è tornato vivo. In ogni caso la trama è assolutamente originale, e non un solito "trita e ritrita" che si vedrà nei prossimi film. Voto: 10
Colonna sonora: geniale, sono riusciti a mettere delle musiche che ti accompagnano perfettamente con il film, belle anche le canzoni, come quella iniziale (anche se in italiano pecca un po'), e tutte le finali, no dai, fin troppo stupendo! Voto: 10
Grafica: la grafica per essere di circa 14 anni fa, con pochissimo uso di 3D, è gestita benissimo e hanno usato tecniche davvero spettacolari da renderlo un vero e proprio capolavoro dell'animazione giapponese. Voto: 10
Personaggi: a parte i soliti personaggi, ci sono i Pokémon leggendari e caratterizzati davvero molto bene (inoltre c'è la poliziotta che parla accento francese). Voto: 10
Doppiaggio: il doppiaggio ha mantenuto le voci della serie originale e ha scelto delle stupende voci per tutti gli altri personaggi, non posso fare la differenza "giapponese vs americano" perchè non ho visto quelli originali. Voto: 10
Che dire? "Pokémon il film - Mewtwo contro Mew" è un capolavoro che dovrebbero aver visto almeno una volta tutti, ed è paragonabile ai tanti leggendari film d'animazione giapponese (come quelli di Miyazaki ad esempio, questo è poi un mio parere!)
Il voto è un 10, che sarebbe anche oltre.
Dopo aver parlato della prima serie dei nostri cari mostriciattoli ho deciso di discutere anche sul primo film, il più bello fra quelli che ho visto. Questa volta il voto non sarà una media fra l'anima infantile e l'anima più matura ma quello che effetivamente si merita.
Partiamo subito a premettere che non è un capolavoro: i disegni e le animazioni sono molto simili a quelli della serie (quindi niente di speciale), la colonna sonora anche se fatta con cantanti famosi non è memorabile, la maggior parte dei personaggi è piatta come sempre. E allora cosa rende questo film cosi speciale? La risposta è semplice, il "cattivone" Mewtwo è quello capace di rialzare un film che senza di lui sarebbe l'ennesima banalità targata Pokemon. Contando pure la serie, probabilmente è il primo personaggio caratterizzato in maniera decente e grazie a lui vengono affrontati altri sentimenti oltre quelli dell'amicizia. Infatti in Mewtwo albergano molti sentimenti negativi come la frustrazione, l'odio e la vendetta, per citarne alcuni. Certo non mancano anche quelli positivi che escono nel finale. Mewtwo è riuscito ad essere cosi tanto di spessore da rendere quasi interessante Ash, che in questo film si erge come paladino dell'umanità e dei pokemon. Riesce addirittura a creare, grazie le sue idee, una trama abbastanza originale e molto godibile. Insomma ha fatto un miracolo.
Trascurando alcuni errori che sono presenti nel film direi che questa pellicola deve essere vista almeno una volta nella vita anche perché è il primo approccio profondo e intelligente che è stato fatto sui nostri amati pokemon.
«Il modo in cui si viene al mondo è irrilevante,
è quello che fai del dono della vita,
che stabilisce chi sei.»
[Mewtwo]
Partiamo subito a premettere che non è un capolavoro: i disegni e le animazioni sono molto simili a quelli della serie (quindi niente di speciale), la colonna sonora anche se fatta con cantanti famosi non è memorabile, la maggior parte dei personaggi è piatta come sempre. E allora cosa rende questo film cosi speciale? La risposta è semplice, il "cattivone" Mewtwo è quello capace di rialzare un film che senza di lui sarebbe l'ennesima banalità targata Pokemon. Contando pure la serie, probabilmente è il primo personaggio caratterizzato in maniera decente e grazie a lui vengono affrontati altri sentimenti oltre quelli dell'amicizia. Infatti in Mewtwo albergano molti sentimenti negativi come la frustrazione, l'odio e la vendetta, per citarne alcuni. Certo non mancano anche quelli positivi che escono nel finale. Mewtwo è riuscito ad essere cosi tanto di spessore da rendere quasi interessante Ash, che in questo film si erge come paladino dell'umanità e dei pokemon. Riesce addirittura a creare, grazie le sue idee, una trama abbastanza originale e molto godibile. Insomma ha fatto un miracolo.
Trascurando alcuni errori che sono presenti nel film direi che questa pellicola deve essere vista almeno una volta nella vita anche perché è il primo approccio profondo e intelligente che è stato fatto sui nostri amati pokemon.
«Il modo in cui si viene al mondo è irrilevante,
è quello che fai del dono della vita,
che stabilisce chi sei.»
[Mewtwo]
"Mewtwo contro Mew" è il primo della lunga serie di lungometraggi targati "Pokemon". Il primo è, almeno secondo il mio punto di vista, il migliore di quelli che ho visto. Sarà stata la novità, l'interesse di bambino, tutto quello che si vuole, ma credo che chiunque abbia amato i Pokemon sarà d'accordo con me. In seguito è stata una lenta parabola discendente.
Facendo un rapido confronto con la serie animata, si vede subito che la grafica è la stessa. I fondali, eccezion fatta per l'isola dove si svolge la parte principale del film, sono esattamente gli stessi a cui eravamo tutti abituati. Non un prodotto eccezionale, dunque, ma comunque i Pokemon sono belli, quasi messi ancor più in risalto.
A differenza della serie televisiva, tuttavia, "Mewtwo contro Mew" ha tutto un altro spessore. E questo soprattutto grazie a quello che è il suo vero protagonista, ovvero il "cattivo", Mewtwo, un Pokemon creato in laboratorio e dotato, oltre che di grandi poteri psichici, di una notevole intelligenza, che lo porta a struggersi alla ricerca di un'identità, che non ha mai avuto, essendo in realtà una "copia" di qualcos'altro.
Di qui il suo tentativo di dimostrare al mondo, ma soprattutto a sé stesso, di non essere un oggetto, uno strumento nelle mani di qualcun altro. Di essere vero, anzi più vero dell'originale. Il che, tutto sommato, è un tema universale. Cosa ci rende autentici? Cosa ci rende ciò che siamo? Il modo in cui nasciamo? Oppure le scelte che facciamo?
Nella disputa contro Mewtwo persino i personaggi soliti della serie paiono prendere più forma, con un Ash che si erge a difensore di persone e Pokemon.
La colonna sonora del film non è quella originale giapponese, ma non dispiace.
Rispetto al giudizio che ho dato per la serie TV, quindi, qui sarò ben più generoso. Complessivamente darei un 8.
Facendo un rapido confronto con la serie animata, si vede subito che la grafica è la stessa. I fondali, eccezion fatta per l'isola dove si svolge la parte principale del film, sono esattamente gli stessi a cui eravamo tutti abituati. Non un prodotto eccezionale, dunque, ma comunque i Pokemon sono belli, quasi messi ancor più in risalto.
A differenza della serie televisiva, tuttavia, "Mewtwo contro Mew" ha tutto un altro spessore. E questo soprattutto grazie a quello che è il suo vero protagonista, ovvero il "cattivo", Mewtwo, un Pokemon creato in laboratorio e dotato, oltre che di grandi poteri psichici, di una notevole intelligenza, che lo porta a struggersi alla ricerca di un'identità, che non ha mai avuto, essendo in realtà una "copia" di qualcos'altro.
Di qui il suo tentativo di dimostrare al mondo, ma soprattutto a sé stesso, di non essere un oggetto, uno strumento nelle mani di qualcun altro. Di essere vero, anzi più vero dell'originale. Il che, tutto sommato, è un tema universale. Cosa ci rende autentici? Cosa ci rende ciò che siamo? Il modo in cui nasciamo? Oppure le scelte che facciamo?
Nella disputa contro Mewtwo persino i personaggi soliti della serie paiono prendere più forma, con un Ash che si erge a difensore di persone e Pokemon.
La colonna sonora del film non è quella originale giapponese, ma non dispiace.
Rispetto al giudizio che ho dato per la serie TV, quindi, qui sarò ben più generoso. Complessivamente darei un 8.
"Mewtwo contro Mew" è il primo film dei Pokémon ispirato all'omonima serie televisiva. Uscito nel 1998, ora, nel 2012, riesce ancora a stupirmi ed emozionarmi. Per essere apprezzato, questo film, dev'essere guardato da chi veramente è cresciuto con i Pokémon, nato e cresciuto quando ancora Pikachu doveva essere consegnato ad Ash.
La trama è molto semplice e sbrigativa, tipica di un film dei Pokémon. Ash e i suoi amici vengono invitati su un'isola che si rivelerà essere la casa di Mewtwo, pokémon inizialmente malvagio. L'intrecciarsi dei fatti è veramente molto carino e alla fine non può sfuggirti una lacrimuccia per le parole di Ash. La fine vede come protagonisti i pokémon e i loro cloni che combattono: perché? Perché i cloni vogliono imporre il loro dominio per non essere più considerati minori agli altri, vogliono anche loro rispetto. Essendo creato in laboratorio, a scopo di essere usato dall'uomo come una vera e propria cavia, Mewtwo decide di ribellarsi contro la stirpe umana. Cosa succederà poi? Per scoprirlo guardatelo, ne vale la pena.
L'animazione è un punto dolente di questo film, ma devo dire che se fosse stato fatto adesso forse non mi sarebbe piaciuto così tanto. Lo stile del disegno è vecchio e forse è questo che mi piace. Non è un bel disegno, ma è l'origine del disegno che poi ha portato a innumerevoli altre serie animate e film. I personaggi sono ancora tutti squadrati e grassocci, ma resta comunque una grafica carina, molto imperfetta e imprecisa, ma pur sempre accettabile.
Sonoro: ricordo che è stato proprio questo a farmi pensare molto positivamente di questo film. La colonna sonora, insieme alle sigle, fa tornare alla mente innumerevoli ricordi di quando ancora Pikachu e Ash non erano amici. Sinceramente devo dire che la scelta delle musiche è stata veramente molto azzeccata.
"Mewtwo contro Mew" è un film che consiglio ai più piccini, perché è rivolto a loro. Guardando adesso il film, mi sembra quasi una sciocchezza, che però non manca di tematiche come l'amicizia e la forza di volontà, fatta con i rudi mezzi di quel tempo. Ma mi rendo conto che è stato fatto molto tempo fa: è stato prodotto quando io avevo ancora un anno. E a mio avviso dev'essere per forza un capolavoro se ogni tanto mi viene voglia di rivederlo, perché da piccola mi piaceva tanto. Perché non consigliarlo anche a quelli più grandi? Basta che si ricordino di essere ancora un po' bambini dentro di sé.
La bellezza di questo film penso risieda anche nel fatto che allora non era stato prodotto a solo scopo commerciale, ma perché i Pokémon, una novità inaudita, dovevano essere celebrati anche con qualcosa di più di una semplice serie animata. E' in assoluto il film dei Pokémon che preferisco. Più si va avanti con gli anni, più essi perdono un po' della loro bellezza.
Io, nata e cresciuta con i Pokémon, voglio affermare che questo film è stata la mia infanzia e spero lo sia per tanti altri bambini. Il 9 che gli do è il voto che gli davo allora, che gli do adesso e che sempre potrò affermare di volergli dare.
La trama è molto semplice e sbrigativa, tipica di un film dei Pokémon. Ash e i suoi amici vengono invitati su un'isola che si rivelerà essere la casa di Mewtwo, pokémon inizialmente malvagio. L'intrecciarsi dei fatti è veramente molto carino e alla fine non può sfuggirti una lacrimuccia per le parole di Ash. La fine vede come protagonisti i pokémon e i loro cloni che combattono: perché? Perché i cloni vogliono imporre il loro dominio per non essere più considerati minori agli altri, vogliono anche loro rispetto. Essendo creato in laboratorio, a scopo di essere usato dall'uomo come una vera e propria cavia, Mewtwo decide di ribellarsi contro la stirpe umana. Cosa succederà poi? Per scoprirlo guardatelo, ne vale la pena.
L'animazione è un punto dolente di questo film, ma devo dire che se fosse stato fatto adesso forse non mi sarebbe piaciuto così tanto. Lo stile del disegno è vecchio e forse è questo che mi piace. Non è un bel disegno, ma è l'origine del disegno che poi ha portato a innumerevoli altre serie animate e film. I personaggi sono ancora tutti squadrati e grassocci, ma resta comunque una grafica carina, molto imperfetta e imprecisa, ma pur sempre accettabile.
Sonoro: ricordo che è stato proprio questo a farmi pensare molto positivamente di questo film. La colonna sonora, insieme alle sigle, fa tornare alla mente innumerevoli ricordi di quando ancora Pikachu e Ash non erano amici. Sinceramente devo dire che la scelta delle musiche è stata veramente molto azzeccata.
"Mewtwo contro Mew" è un film che consiglio ai più piccini, perché è rivolto a loro. Guardando adesso il film, mi sembra quasi una sciocchezza, che però non manca di tematiche come l'amicizia e la forza di volontà, fatta con i rudi mezzi di quel tempo. Ma mi rendo conto che è stato fatto molto tempo fa: è stato prodotto quando io avevo ancora un anno. E a mio avviso dev'essere per forza un capolavoro se ogni tanto mi viene voglia di rivederlo, perché da piccola mi piaceva tanto. Perché non consigliarlo anche a quelli più grandi? Basta che si ricordino di essere ancora un po' bambini dentro di sé.
La bellezza di questo film penso risieda anche nel fatto che allora non era stato prodotto a solo scopo commerciale, ma perché i Pokémon, una novità inaudita, dovevano essere celebrati anche con qualcosa di più di una semplice serie animata. E' in assoluto il film dei Pokémon che preferisco. Più si va avanti con gli anni, più essi perdono un po' della loro bellezza.
Io, nata e cresciuta con i Pokémon, voglio affermare che questo film è stata la mia infanzia e spero lo sia per tanti altri bambini. Il 9 che gli do è il voto che gli davo allora, che gli do adesso e che sempre potrò affermare di volergli dare.
"Pokémon il film - Mew contro Mewtwo" è il primo film ispirato alla leggendaria serie Pokémon. Uscì nel lontano 1998 diretto da Kunihiko Yuyama in Giappone, ma in Italia giunse nel 2000, solo due anni dopo. Il film in Europa è stato trasmesso insieme a un cortometraggio, dedicato al famosissimo pokémon Pikachu, dal nome "Le vacanze di Pikachu".
La storia del film narra delle solite e classiche avventure del gruppo di Ash, all'epoca accompagnato da Misty e Brock, i quali questa volta dovranno affrontare un nuovo tipo di pokémon. Infatti, in un laboratorio, viene creato da degli scienziati il primo pokémon geneticamente modificato dal nome, appunto, Mewtwo; questo devastante essere è nato dal DNA del più potente pokémon di tipo Psyco mai esistito, Mew, da cui poi è tratto il nome dell'antagonista. L'antagonista è dotato di un'intelligenza superiore rispetto agli altri pokémon, e in alcuni casi sembra anche rispetto agli umani; ma soprattutto, la cosa sconvolgente, è la sua incredibile potenza. Il famoso "team" di allenatori s'imbatterà in un fitto mistero, a cui poi, tramite diversi viaggi e avventure, troverà una soluzione.
Questo film l'ho sempre ritenuto il migliore mai creato riguardante la famosa serie, perché riesce a colpire e a coinvolgere lo spettatore al massimo. Forse il principale motivo della sua bellezza ed energia è la trama, che si dimostra molto più originale e particolare rispetto alle altre. Infatti nel complesso il film è davvero ben realizzato, e la trama è ben sviluppata, forse fino al punto di farlo apprezzare anche a un pubblico compreso in una fascia d'età alta. Il film ci regala anche delle citazioni davvero belle, che i bambini potrebbero faticare a comprendere, come per esempio l'entrata di Mewtwo con il protagonista Ash: " Il modo in cui si viene al mondo è irrilevante, è quello che fai del dono della vita che stabilisce chi sei".
Per quanto riguarda il lato tecnico posso solo dire che, visto l'anno di produzione, siamo su di un livello notevole. La qualità video è buona, e il doppiaggio italiano risulta ottimo. Le colonne sonore, anche se poco presenti, sono apprezzabili nel complesso. Quindi posso dire di consigliare questo film, più di qualsiasi altro, agli appassionati della serie ormai famosa in tutto il mondo, anche come cardgame.
La storia del film narra delle solite e classiche avventure del gruppo di Ash, all'epoca accompagnato da Misty e Brock, i quali questa volta dovranno affrontare un nuovo tipo di pokémon. Infatti, in un laboratorio, viene creato da degli scienziati il primo pokémon geneticamente modificato dal nome, appunto, Mewtwo; questo devastante essere è nato dal DNA del più potente pokémon di tipo Psyco mai esistito, Mew, da cui poi è tratto il nome dell'antagonista. L'antagonista è dotato di un'intelligenza superiore rispetto agli altri pokémon, e in alcuni casi sembra anche rispetto agli umani; ma soprattutto, la cosa sconvolgente, è la sua incredibile potenza. Il famoso "team" di allenatori s'imbatterà in un fitto mistero, a cui poi, tramite diversi viaggi e avventure, troverà una soluzione.
Questo film l'ho sempre ritenuto il migliore mai creato riguardante la famosa serie, perché riesce a colpire e a coinvolgere lo spettatore al massimo. Forse il principale motivo della sua bellezza ed energia è la trama, che si dimostra molto più originale e particolare rispetto alle altre. Infatti nel complesso il film è davvero ben realizzato, e la trama è ben sviluppata, forse fino al punto di farlo apprezzare anche a un pubblico compreso in una fascia d'età alta. Il film ci regala anche delle citazioni davvero belle, che i bambini potrebbero faticare a comprendere, come per esempio l'entrata di Mewtwo con il protagonista Ash: " Il modo in cui si viene al mondo è irrilevante, è quello che fai del dono della vita che stabilisce chi sei".
Per quanto riguarda il lato tecnico posso solo dire che, visto l'anno di produzione, siamo su di un livello notevole. La qualità video è buona, e il doppiaggio italiano risulta ottimo. Le colonne sonore, anche se poco presenti, sono apprezzabili nel complesso. Quindi posso dire di consigliare questo film, più di qualsiasi altro, agli appassionati della serie ormai famosa in tutto il mondo, anche come cardgame.
Il primo film dei mitici Pokémon, per uno come me, che con il loro anime e con i loro giochi ci è cresciuto, era un must.
Mewtwo è in assoluto il pokémon che ritengo sia riuscito meglio, un misterioso essere creato in laboratorio usando il DNA di un altro pokémon, Mew.
Inizialmente viene usato da Giovanni, il capo del Team Rocket, ma lui decide di ribellarsi e di vendicarsi contro l'umanità con il suo esercito di cloni.
Da tutti i punti di vista il film non è un capolavoro, è un anime per bambini e dato che quando l'ho visto la prima volta ero bambino la recensione si basa sulle emozioni che mi ha fatto provare 10 anni fa.
A quei tempi i Pokémon erano, sì, commerciali, ma non così tanto come ora, erano solo 151 e non migliaia (sinceramente non so nemmeno a quanti siano arrivati ora) ed erano realizzati con passione. Ognuno aveva il proprio character design mentre ora, continuando a crearne di nuovi si cade nel banale e nel "già visto".
Disegni e animazioni non sono niente di che così come la trama, ma questo film (uno dei 3 che ho visto su tutti quelli che hanno fatto) emozionava veramente quando lo vedevi con gli occhi di un bambino e, vedendo i Pokémon sul grande schermo, dicevi ai tuoi genitori: "Guarda, mamma, quello è Pikachu!". Questi sono proprio i bei ricordi che ogni anime dovrebbe lasciarci.
La trama non è molto complessa, ma affronta un tema, quello della clonazione contro cui i pokémon sono costretti a combattere come allo specchio: un tema molto maturo rispetto all'età del pubblico a cui era rivolto.
Mewtwo, nonostante sia "solo" un pokémon, ha il carisma del migliore dei personaggi e nel suo struggente dilemma sul perché lui esista e sia stato creato, riesce anche a fare riflettere.
In conclusione "Mewtwo contro Mew" è il miglior film dei Pokémon tra quelli che ho visto e decisamente quello con i pokémon meglio riusciti.
Mewtwo è e resterà per sempre il mio pokémon preferito e questo film non ha fatto altro che rendere la mia decisione irreversibile
Mewtwo è in assoluto il pokémon che ritengo sia riuscito meglio, un misterioso essere creato in laboratorio usando il DNA di un altro pokémon, Mew.
Inizialmente viene usato da Giovanni, il capo del Team Rocket, ma lui decide di ribellarsi e di vendicarsi contro l'umanità con il suo esercito di cloni.
Da tutti i punti di vista il film non è un capolavoro, è un anime per bambini e dato che quando l'ho visto la prima volta ero bambino la recensione si basa sulle emozioni che mi ha fatto provare 10 anni fa.
A quei tempi i Pokémon erano, sì, commerciali, ma non così tanto come ora, erano solo 151 e non migliaia (sinceramente non so nemmeno a quanti siano arrivati ora) ed erano realizzati con passione. Ognuno aveva il proprio character design mentre ora, continuando a crearne di nuovi si cade nel banale e nel "già visto".
Disegni e animazioni non sono niente di che così come la trama, ma questo film (uno dei 3 che ho visto su tutti quelli che hanno fatto) emozionava veramente quando lo vedevi con gli occhi di un bambino e, vedendo i Pokémon sul grande schermo, dicevi ai tuoi genitori: "Guarda, mamma, quello è Pikachu!". Questi sono proprio i bei ricordi che ogni anime dovrebbe lasciarci.
La trama non è molto complessa, ma affronta un tema, quello della clonazione contro cui i pokémon sono costretti a combattere come allo specchio: un tema molto maturo rispetto all'età del pubblico a cui era rivolto.
Mewtwo, nonostante sia "solo" un pokémon, ha il carisma del migliore dei personaggi e nel suo struggente dilemma sul perché lui esista e sia stato creato, riesce anche a fare riflettere.
In conclusione "Mewtwo contro Mew" è il miglior film dei Pokémon tra quelli che ho visto e decisamente quello con i pokémon meglio riusciti.
Mewtwo è e resterà per sempre il mio pokémon preferito e questo film non ha fatto altro che rendere la mia decisione irreversibile
Ottimo film dei pokèmon, il migliore secondo il mio punto di vista. Per chi, come me, ha vissuto in pieno la prima serie dei pokèmon, questo film è stato da brivido, con i mitici Ash, Brock e Misty. Anni fa, la cosa che più amavo erano proprio le lotte pokèmon, e in questo film non mancano di certo! Anzi, ci sono tanti fortissimi allenatori con Blastoise e Venusaur, che nel primo anime non si erano mai visti, mentre Charizard lo possedeva Ash.
Ottima la storia di Mewtwo, con un ottimo doppiaggio oltre che un'ottima trama. Per non parlare dell'entrata in scena di Mew e la scelta di Mewtwo di rubare ogni pokèmon sconfitto che abbia affrontato. Ruolo favoloso anche del Team Rocket, che ho un po' sempre odiato nella serie animata, qui è stato piacevole e azzeccato.
Veramente un bel film, che mi emoziona ancora adesso al solo pensarci, e sicuramente da rivedere. Hanno veramente superato se stessi anche con le musiche associate al film, è secondo me bellissima la colonna sonora che fa da cornice a un quadro che è rimasto nella storia dei Pokèmon!
Oggi i film di questa serie hanno perso questo solennità che invece questo possedeva...o forse sono semplicemente cresciuto io? Chi lo sa, per ora, dopo aver scritto questa recensione, domani me lo vado a rivedere (ho ancora la cassetta!).
Ottima la storia di Mewtwo, con un ottimo doppiaggio oltre che un'ottima trama. Per non parlare dell'entrata in scena di Mew e la scelta di Mewtwo di rubare ogni pokèmon sconfitto che abbia affrontato. Ruolo favoloso anche del Team Rocket, che ho un po' sempre odiato nella serie animata, qui è stato piacevole e azzeccato.
Veramente un bel film, che mi emoziona ancora adesso al solo pensarci, e sicuramente da rivedere. Hanno veramente superato se stessi anche con le musiche associate al film, è secondo me bellissima la colonna sonora che fa da cornice a un quadro che è rimasto nella storia dei Pokèmon!
Oggi i film di questa serie hanno perso questo solennità che invece questo possedeva...o forse sono semplicemente cresciuto io? Chi lo sa, per ora, dopo aver scritto questa recensione, domani me lo vado a rivedere (ho ancora la cassetta!).
Un capolavoro Pokémon che, anche se oramai sono passati tanti anni, non tramonterà mai. Davvero un progetto ben fatto e dai risultati si vede.
Una bella trama ricca anche di sentimenti oltre che di azione, che insieme alla meraviglia dei Pokémon fa nascere un film davvero stupendo, sia per bambini che per adulti. Infatti il film racchiude molti aspetti: oltre all'amicizia e all'unione, anche la fedeltà e i sentimenti di Mewtwo arrivano a tutti gli spettatori. La "frustrazione" di essere una copia e di essere usato per loschi fini colpisce molto. Davvero bello da vedere per chi ama i Pokémon.
Una bella trama ricca anche di sentimenti oltre che di azione, che insieme alla meraviglia dei Pokémon fa nascere un film davvero stupendo, sia per bambini che per adulti. Infatti il film racchiude molti aspetti: oltre all'amicizia e all'unione, anche la fedeltà e i sentimenti di Mewtwo arrivano a tutti gli spettatori. La "frustrazione" di essere una copia e di essere usato per loschi fini colpisce molto. Davvero bello da vedere per chi ama i Pokémon.
Ricordavo questo film con grande affetto e stima, quando lo vidi per la prima volta da piccolo, e mi colpì appieno con tutta la sua carica emotiva, come tutte le buone produzioni sapevano fare, anche senza avere troppe pretese. È stata però una sorpresa, rivedendolo casualmente su Cartoon Network, scoprire che il film non è il classico "bello ma solo perché quando l'hai visto eri ancora piccolo e non capivi niente", ma mi ha saputo emozionare allo stesso modo di come fece tanti anni fa, perché dietro una trama piuttosto semplice e lineare, si celano dei contenuti decisamente profondi ed educativi per un film rivolto ad una bassa fascia d'età come questo, sicuramente migliori della media produzione Disney di quel periodo.
La storia è incentrata su Mewtwo, un pokèmon mai visto prima - la cui natura verrà rivelata più avanti nel film - che si fregia del titolo di miglior allenatore di pokèmon del mondo. Cosa alquanto bizzarra per un pokèmon stesso. Anche qui è presente il solito Team Rocket, ma giusto tanto per, se non c'erano di certo non se ne sentiva la mancanza. Oltre a presentare delle buone musiche ed animazioni, come ho detto all'inizio il film è pervaso da numerosi valori, affrontati ovviamente in chiave "pokèmon", che si rivelano essere un'intelligente critica al razzismo e alla guerra, mettendo in luce l'identità, l'originalità e il valore di ogni essere vivente non perché nasce in un particolare contesto, ma per il suo modo e la possibilità di distinguersi in vita, in base a quello che si fa.
Fin qui tutto bene, per il resto si potevano evitare le solite scemenzuole, come Pikachu che con un fulmine fa fuori 3 pokèmon evoluti fra cui un Golem (tipo terra, completamente immune all'elettricità), Insomma, come sempre viene data troppa importanza a Pikachu, che anche in altre occasioni risulta più abile e intelligente degli altri pokèmon, come nel caso delle Masterball di Metwtwo.
Altro elemento oscuro e un po' campato per aria, <b>ATTENZIONE SPOILER</b>, è la scena in cui Ash entra nel meccanismo di clonazione, e qualche istante dopo riescono i pokèmon dalle capsule originali, non clonati. Come abbia fatto Ash ad impedire questo rimane un mistero. <b>FINE SPOILER</b>
Quindi nel complesso direi che si tratta di un film sicuramente buono, senza troppe pretese e con una trama semplice, ma narrata ottimamente, non credo sia un caso che il direttore di questo film sia lo stesso Satoshi Tajiri, creatore del leggendario videogioco pokèmon blu/rosso. Consigliato sicuramente a tutti gli amanti dei cari mostriciattoli. Se avete voglia di vedere il mondo pokèmon attraverso un punto di vista più profondo e intelligente, e se la serie vi ha stancato con la sua piattezza narrativa, allora questo è il film che fa per voi. Per tutti gli altri rimarrà una visione discreta ma non indispensabile.
La storia è incentrata su Mewtwo, un pokèmon mai visto prima - la cui natura verrà rivelata più avanti nel film - che si fregia del titolo di miglior allenatore di pokèmon del mondo. Cosa alquanto bizzarra per un pokèmon stesso. Anche qui è presente il solito Team Rocket, ma giusto tanto per, se non c'erano di certo non se ne sentiva la mancanza. Oltre a presentare delle buone musiche ed animazioni, come ho detto all'inizio il film è pervaso da numerosi valori, affrontati ovviamente in chiave "pokèmon", che si rivelano essere un'intelligente critica al razzismo e alla guerra, mettendo in luce l'identità, l'originalità e il valore di ogni essere vivente non perché nasce in un particolare contesto, ma per il suo modo e la possibilità di distinguersi in vita, in base a quello che si fa.
Fin qui tutto bene, per il resto si potevano evitare le solite scemenzuole, come Pikachu che con un fulmine fa fuori 3 pokèmon evoluti fra cui un Golem (tipo terra, completamente immune all'elettricità), Insomma, come sempre viene data troppa importanza a Pikachu, che anche in altre occasioni risulta più abile e intelligente degli altri pokèmon, come nel caso delle Masterball di Metwtwo.
Altro elemento oscuro e un po' campato per aria, <b>ATTENZIONE SPOILER</b>, è la scena in cui Ash entra nel meccanismo di clonazione, e qualche istante dopo riescono i pokèmon dalle capsule originali, non clonati. Come abbia fatto Ash ad impedire questo rimane un mistero. <b>FINE SPOILER</b>
Quindi nel complesso direi che si tratta di un film sicuramente buono, senza troppe pretese e con una trama semplice, ma narrata ottimamente, non credo sia un caso che il direttore di questo film sia lo stesso Satoshi Tajiri, creatore del leggendario videogioco pokèmon blu/rosso. Consigliato sicuramente a tutti gli amanti dei cari mostriciattoli. Se avete voglia di vedere il mondo pokèmon attraverso un punto di vista più profondo e intelligente, e se la serie vi ha stancato con la sua piattezza narrativa, allora questo è il film che fa per voi. Per tutti gli altri rimarrà una visione discreta ma non indispensabile.
Un bell'OAV, nonostante il cortometraggio iniziale "Le vacanze di Pikachu" non mi abbia entusiasmato.
Mewtwo è un pokèmon creato in laboratorio, estraendo il DNA da un antico pokèmon ritenuto estinto, chiamato Mew. Mewtwo sembra essere più potente dell'originale, ma dal momento della sua creazione inizia a vivere una "crisi esistenziale", non capisce il significato della propria esistenza, e viene inizialmente manipolato da Giovanni, il capo del Team Rocket. Ben presto, Mewtwo si rende conto di essere stato solamente sfruttato, quindi si ribella al Team Rocket e crea un esercito di cloni. Ora, il suo scopo è distruggere il mondo per popolarlo con i propri cloni, ma prima di farlo desidera dimostrare la propria superiorità sfidando alcuni allenatori di Pokèmon, tra cui Ash.
L'OAV risulta molto più interessante delle numerose e ripetitive puntate dell'anime. L'aver coinvolto la Warner Bros rende (secondo me) questo film un bell'ibrido tra un film d'azione animato ed un anime. Affronta il tema della vita aggiungendo un po' di profondità psicologica (ma non troppa) alla vicenda narrata. I combattimenti, come nella serie, non hanno un ruolo fondamentale, rimangono corti o comunque in secondo piano. Tuttavia, le scene di azione e suspance sono più enfatizzate e più interessanti, simili appunto ad un film americano. Merita un 7.
Mewtwo è un pokèmon creato in laboratorio, estraendo il DNA da un antico pokèmon ritenuto estinto, chiamato Mew. Mewtwo sembra essere più potente dell'originale, ma dal momento della sua creazione inizia a vivere una "crisi esistenziale", non capisce il significato della propria esistenza, e viene inizialmente manipolato da Giovanni, il capo del Team Rocket. Ben presto, Mewtwo si rende conto di essere stato solamente sfruttato, quindi si ribella al Team Rocket e crea un esercito di cloni. Ora, il suo scopo è distruggere il mondo per popolarlo con i propri cloni, ma prima di farlo desidera dimostrare la propria superiorità sfidando alcuni allenatori di Pokèmon, tra cui Ash.
L'OAV risulta molto più interessante delle numerose e ripetitive puntate dell'anime. L'aver coinvolto la Warner Bros rende (secondo me) questo film un bell'ibrido tra un film d'azione animato ed un anime. Affronta il tema della vita aggiungendo un po' di profondità psicologica (ma non troppa) alla vicenda narrata. I combattimenti, come nella serie, non hanno un ruolo fondamentale, rimangono corti o comunque in secondo piano. Tuttavia, le scene di azione e suspance sono più enfatizzate e più interessanti, simili appunto ad un film americano. Merita un 7.
Questo film, annata 1998, è il primo film dei Pokèmon. La storia è troppo stringata, le animazioni non sono nulla di eccellente e tutti i parametri che potrei utilizzare per recensire il film sono solamente nella media.
Questo è quello che ho notato rivedendolo. Ma questo film non è fatto per me, è fatto per il me stesso di dieci anni fa. E' un film per bambini e guardato in questo senso è un film eccellente. E' un film che possono capire e sentire in pieno solo quella generazione targata anni '80, inizio '90, che vissero la generazione Pokèmon in pieno, quando quei mostriciattoli erano ancora centocinquantuno ed erano dotati di un character design originale. Ora però è un film scaduto perché quelle generazioni ormai sono grandi, devono analizzarlo con occhio criticoe non riescono più a farsi coinvolgere dalle emozioni. Con i Pokèmon non ci giocano più, hanno altro da fare.
Questo film è fatto per noi, che spendemmo ore su ore per cercare di completare un Pokèdex che mai nessuno è riuscito a finire, e il mio voto è dettato dalle emozioni fortissime che questo film riuscì a trasmettermi, presentando la storia della sfida dei due Pokèmon più ambiti dai pargoli di mezzo globo. Questo film è il regalo che qualcuno ha voluto fare a noi, per non farci dimenticare cosa eravamo, cosa ci ha intrattenuto per moltissimo tempo.
Rivederlo è come saltare in una macchina del tempo e tornare a quando eravamo ancora piccoli e ingenui. Stupendo.
Questo è quello che ho notato rivedendolo. Ma questo film non è fatto per me, è fatto per il me stesso di dieci anni fa. E' un film per bambini e guardato in questo senso è un film eccellente. E' un film che possono capire e sentire in pieno solo quella generazione targata anni '80, inizio '90, che vissero la generazione Pokèmon in pieno, quando quei mostriciattoli erano ancora centocinquantuno ed erano dotati di un character design originale. Ora però è un film scaduto perché quelle generazioni ormai sono grandi, devono analizzarlo con occhio criticoe non riescono più a farsi coinvolgere dalle emozioni. Con i Pokèmon non ci giocano più, hanno altro da fare.
Questo film è fatto per noi, che spendemmo ore su ore per cercare di completare un Pokèdex che mai nessuno è riuscito a finire, e il mio voto è dettato dalle emozioni fortissime che questo film riuscì a trasmettermi, presentando la storia della sfida dei due Pokèmon più ambiti dai pargoli di mezzo globo. Questo film è il regalo che qualcuno ha voluto fare a noi, per non farci dimenticare cosa eravamo, cosa ci ha intrattenuto per moltissimo tempo.
Rivederlo è come saltare in una macchina del tempo e tornare a quando eravamo ancora piccoli e ingenui. Stupendo.
[<b>ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER</b>]
Assolutamente un capolavoro ed indubbiamente il miglior film sui Pokémon. Partendo con la premessa di voler mostrare una semplice "rissa" tra pokémon leggendari, di fatto, è venuto fuori un lavoro che non solo coinvolge lo spettatore dall'inizio alla fine, ma che sottintende molte tematiche educative
Il protagonista dell'opera è indubbiamente Mewtwo che non è semplicemente un essere super potente e diabolico come darebbe a pensare a prima vista ma, al contrario, un clone alla ricerca della propria identità. Mewtwo è il più bel personaggio dell'universo pokémon ma non solo. Da quanto ho vistoè uno dei migliori personaggi in assoluto per quanto riguarda tutti gli anime in generale. E' il pokémon più umano che possa esistere, è il più profondo ed è tormentato di quanto più di quanto dia a vedere. E' inoltre molto carismatico, affascinante e misterioso, e ciò contribuisce a rendere la sua figura, oltre all'insieme dei poteri che possiede, veramente ben sviluppata e al di sopra della maggior parte dei soliti stereotipi. Veramente da lodare per costruzione, idee e psicologia.
La tematica della clonazione, già di per sé sempre presa poco in considerazione in generale, viene espressa in un modo incredibile: verso la fine del film ci ritroviamo con i pokémon costretti a combattere contro i propri cloni.
L'immagine è tristissima e forse un po' eccessiva per il pubblico giovane a cui è rivolto, ed è per questo che, infatti, secondo me il film è adatto maggiormente ad un pubblico più maturo, cioè più preparato ad accogliere questo tipo di messaggi.
Un'altra ottima tematica espressa è quella dell'amicizia, generalmente quasi la quintessenza dei pokémon, ma stavolta resa in modo tale da aver ancora maggiore impatto: si assiste ad un Pikachu molto più maturo del solito e che, piangendo, riesce a salvare il suo amico Ash praticamente dato per morto, pietrificato per colpa dei poteri psichici di Mew e di Mewtwo. Tristissima e veramente commovente anche questa scena. Talmente triste da avere addirittura effetto sullo stesso Mewtwo, apparentemente cinico e senza sentimenti. E questo è ciò che più mi è piaciuto dell'intero film, di cui non posso che continuare a tesserne le lodi per la maestria con il quale hanno saputo rendere queste scene.
Il resto del film è sicuramente quello che un bimbo qualunque comprenderà maggiormente vedendolo, tuttavia ciò non è affatto una cosa negativa, anzi: solite, ma sempre spassose, le gag da parte del team Rocket; combattimenti mozzafiato da parte di Ash e del suo team; comparsa, per la prima volta, di due leggendari pokémon. Tutte cose che la dicono lunga sulla qualità dell'opera.
Non da meno infine, la grafica e le musiche. Esse danno un'atmosfera cupa ma non troppo ad un lavoro che, seppur vecchio, così può essere dunque accettato anche dai bambini più piccoli. Insomma, un film da applausi.
Assolutamente un capolavoro ed indubbiamente il miglior film sui Pokémon. Partendo con la premessa di voler mostrare una semplice "rissa" tra pokémon leggendari, di fatto, è venuto fuori un lavoro che non solo coinvolge lo spettatore dall'inizio alla fine, ma che sottintende molte tematiche educative
Il protagonista dell'opera è indubbiamente Mewtwo che non è semplicemente un essere super potente e diabolico come darebbe a pensare a prima vista ma, al contrario, un clone alla ricerca della propria identità. Mewtwo è il più bel personaggio dell'universo pokémon ma non solo. Da quanto ho vistoè uno dei migliori personaggi in assoluto per quanto riguarda tutti gli anime in generale. E' il pokémon più umano che possa esistere, è il più profondo ed è tormentato di quanto più di quanto dia a vedere. E' inoltre molto carismatico, affascinante e misterioso, e ciò contribuisce a rendere la sua figura, oltre all'insieme dei poteri che possiede, veramente ben sviluppata e al di sopra della maggior parte dei soliti stereotipi. Veramente da lodare per costruzione, idee e psicologia.
La tematica della clonazione, già di per sé sempre presa poco in considerazione in generale, viene espressa in un modo incredibile: verso la fine del film ci ritroviamo con i pokémon costretti a combattere contro i propri cloni.
L'immagine è tristissima e forse un po' eccessiva per il pubblico giovane a cui è rivolto, ed è per questo che, infatti, secondo me il film è adatto maggiormente ad un pubblico più maturo, cioè più preparato ad accogliere questo tipo di messaggi.
Un'altra ottima tematica espressa è quella dell'amicizia, generalmente quasi la quintessenza dei pokémon, ma stavolta resa in modo tale da aver ancora maggiore impatto: si assiste ad un Pikachu molto più maturo del solito e che, piangendo, riesce a salvare il suo amico Ash praticamente dato per morto, pietrificato per colpa dei poteri psichici di Mew e di Mewtwo. Tristissima e veramente commovente anche questa scena. Talmente triste da avere addirittura effetto sullo stesso Mewtwo, apparentemente cinico e senza sentimenti. E questo è ciò che più mi è piaciuto dell'intero film, di cui non posso che continuare a tesserne le lodi per la maestria con il quale hanno saputo rendere queste scene.
Il resto del film è sicuramente quello che un bimbo qualunque comprenderà maggiormente vedendolo, tuttavia ciò non è affatto una cosa negativa, anzi: solite, ma sempre spassose, le gag da parte del team Rocket; combattimenti mozzafiato da parte di Ash e del suo team; comparsa, per la prima volta, di due leggendari pokémon. Tutte cose che la dicono lunga sulla qualità dell'opera.
Non da meno infine, la grafica e le musiche. Esse danno un'atmosfera cupa ma non troppo ad un lavoro che, seppur vecchio, così può essere dunque accettato anche dai bambini più piccoli. Insomma, un film da applausi.
Bè, un capolavoro, assolutamente fantastico.
Tutti i bambini lo conoscono, insomma, è stato forse il simbolo dei film cartone per bambini.
Io ricordo di essere andato al cinema a vederlo con mia zia.
A mio parere però non è il migliore film tra quelli fatti sui Pokemon. Almeno io preferisco il secondo, quello con Lugia.
La grafica è buonissima, i colori vivaci e accesi. I personaggi sono disegnati benissimo.
Le canzoni non sono chissà che però non sono male.
La storia è un mix tra avventura e amicizia.
Dovrebbero fare più spesso film come questi per i bambini.
A mio parere i Pokemon della prima serie non sono i migliori e preferisco di gran lunga quelli della seconda.
Comunque c'è molta azione in questo film, ed è fantastico il finale dove si vede Ash contro Mewtwo. Poi Pikachu dimostra un grande senso di amicizia nei confronti del suo padrone.
Purtroppo Mew si vede poco, anche se diciamo che è la causa di tutto ciò che accade durante il film.
Questo film potrebbero vederlo anche coloro che ormai si credono grandi e non solo i bambini di pochi anni.
Ripeto che è molto educativo.
Tutti i bambini lo conoscono, insomma, è stato forse il simbolo dei film cartone per bambini.
Io ricordo di essere andato al cinema a vederlo con mia zia.
A mio parere però non è il migliore film tra quelli fatti sui Pokemon. Almeno io preferisco il secondo, quello con Lugia.
La grafica è buonissima, i colori vivaci e accesi. I personaggi sono disegnati benissimo.
Le canzoni non sono chissà che però non sono male.
La storia è un mix tra avventura e amicizia.
Dovrebbero fare più spesso film come questi per i bambini.
A mio parere i Pokemon della prima serie non sono i migliori e preferisco di gran lunga quelli della seconda.
Comunque c'è molta azione in questo film, ed è fantastico il finale dove si vede Ash contro Mewtwo. Poi Pikachu dimostra un grande senso di amicizia nei confronti del suo padrone.
Purtroppo Mew si vede poco, anche se diciamo che è la causa di tutto ciò che accade durante il film.
Questo film potrebbero vederlo anche coloro che ormai si credono grandi e non solo i bambini di pochi anni.
Ripeto che è molto educativo.
La primavera del 2000 vide un fatto abbastanza insolito, per noi italiani.
Nei nostri cinema fu proiettato un film abbastanza inusuale, tratto da un cartone animato giapponese che stava riscuotendo straordinari successi da qualche mese: Pokemon.
I mostriciattoli di casa Nintendo avevano cominciato a mietere successi, invadendo i palinsesti televisivi, i negozi di giocattoli, le edicole e i Game Boy di tutta Italia, ma non si fermarono certo lì, nossignori, il prossimo passo dell'invasione riguardò i cinema.
Non era quasi mai successo, almeno finché io ne ho memoria (poiché mi pare che qualcosa su Goldrake o Jeeg arrivò, negli anni '80), che si proiettasse un film animato giapponese tratto da una serie TV al cinema. Non era successo con Sailor Moon, il tormentone di qualche anno prima, e non sarebbe successo con Dragon Ball, il tormentone dei primissimi anni 2000. L'arrivo di Pokemon al cinema ci spiazzò quindi tutti, e fu atteso con timore, sorpresa e ansia, oltre a riscuotere un enorme successo e a portare parecchi introiti al botteghino.
Cos'è, che piacque tanto? Indubbiamente la novità di vedere sul grande schermo i personaggi più popolari del momento, ma anche la bella trama del lungometraggio, che vede Satoshi/Ash e i suoi amici contrapporsi a Mewtwo, un Pokemon dall'enorme potere psichico e dall'intelligenza pari a quella umana, tormentato e perennemente alla ricerca del significato della vita. Mewtwo infatti non riesce a comprenderne il senso, essendo una creatura nata artificialmente da mano umana, e crede che, distruggendo tutto quanto, riuscirà ad avere una risposta.
E' indubbiamente il personaggio cardine del film, che torreggia persino sugli stessi protagonisti umani, Mewtwo: complesso, sfaccettato, inquietante, affascinante e carismatico. E' senza dubbio a lui che si deve il successo del film, e lo spettatore è persino, in un certo senso, portato a provare empatia per lui nonostante sia il "cattivo" della pellicola. Oltretutto, l'aver strategicamente posto nei cinema il lungometraggio poco dopo il lancio italiano dei primi videogiochi, ha generato una vera e propria mania nei giocatori e nei fans, che cercarono in tutti i modi di catturare sui loro Game Boy i due mostri protagonisti della pellicola.
Elemento di novità che avremo modo di notare nella saga cinematografica di Pokemon e che è quasi completamente assente nella serie televisiva è invece l'assunzione di Satoshi a impavido eroe salvatore del mondo, mentre in TV è semplicemente uno sportivo come tanti. Diciamocelo, la cosa non ci dispiace affatto, dato che ci mostra Satoshi, così come i suoi compagni Kasumi/Misty e Takeshi/Brock e persino i "cattivi" Musashi/Jessie, Kojiro/James e Meowth, in una nuova versione indubbiamente affascinante e ne approfondisce i caratteri calandoli in un contesto tutto nuovo per loro, ma perfettamente complementare a quello della serie regolare.
Questo primo lungometraggio dei Pokemon appassiona e diverte, in più è ottimo graficamente e ha una trama non originalissima ma profonda, matura, condotta in maniera intelligente e pregna di significati e di importanti spunti di riflessione. C'è un problema, però, ossia che quello che è arrivato nel nostro paese non è esattamente lo stesso film che hanno visto i nostri amici dagli occhi a mandorla nei loro cinema...
La nostra versione, infatti, è mutuata dal film americano curato dalla 4Kids, che, come sappiamo, spesso e volentieri "si diverte" a cambiare un po' le carte in tavola...
La prima cosa che salta all'occhio, anzi all'orecchio, è che in sottofondo alle scene troviamo non canzoni in giapponese come ci si aspetterebbe, ma brani di Britney Spears, Christina Aguilera e M2M. Che, per carità, presi singolarmente sono anche gradevoli, ma nel contesto di un film giapponese ambientato in un universo asettico come quello di Pokemon stonano non poco.
Fa eccezione, tuttavia, il brano usato nella sequenza dei titoli di testa, ossia la sigla americana della prima stagione della serie animata, che sarà anche un sostituto dell'originale "Mezase Pokemon Master" ma il suo lavoro lo fa più che degnamente, dimostrandosi un brano accattivante e dalla spiccata sonorità, che riuscì ad incantare tutti noi spettatori, all'epoca.
Quello delle musiche cambiate è il problema minore, però. Quello maggiore è che ci siamo persi una parte del film, la quale è stata tagliata ed eliminata dai censori americani senza alcun motivo apparente. Noi italiani, di rimando, non abbiamo potuto averla neppure reintegrata nella versione per l'home video, tanto profonda era stata l'opera di cesura apportata a questo film.
E questo è piuttosto grave, dato che, a quanto pare, si trattava di una parte abbastanza importante per la comprensione della psicologia di Mewtwo.
Non avendo visionato la versione originale, devo esimermi da un confronto e devo valutare il pasticcio nippo-italo-americano che è arrivato nei nostri cinema come una cosa a sè, e devo dire che si difende abbastanza bene, risultando appassionante ed emozionante per lo spettatore.
Un punto a favore va al doppiaggio nostrano, che presenta tutte le voci della serie tv (Garbolino, Karpoff, Carrassi, D'Andrea, Pacotto e Calvetti) e schiera un maestoso Mario Zucca nei panni di Mewtwo, ottenendo un risultato veramente ottimo in quanto a caratterizzazione.
Il voto è positivo. Sicuramente si tratta di uno dei lungometraggi più belli tratti dalla serie. Certo, però, adesso e a posteriori, ci rimane quell'amaro in bocca che ci fa dire, sospirando, "Aaah, chissà come sarebbe potuto essere se avesse rispettato la versione originale? Probabilmente ancora migliore, anche se già così è pregevolissimo...".
Nei nostri cinema fu proiettato un film abbastanza inusuale, tratto da un cartone animato giapponese che stava riscuotendo straordinari successi da qualche mese: Pokemon.
I mostriciattoli di casa Nintendo avevano cominciato a mietere successi, invadendo i palinsesti televisivi, i negozi di giocattoli, le edicole e i Game Boy di tutta Italia, ma non si fermarono certo lì, nossignori, il prossimo passo dell'invasione riguardò i cinema.
Non era quasi mai successo, almeno finché io ne ho memoria (poiché mi pare che qualcosa su Goldrake o Jeeg arrivò, negli anni '80), che si proiettasse un film animato giapponese tratto da una serie TV al cinema. Non era successo con Sailor Moon, il tormentone di qualche anno prima, e non sarebbe successo con Dragon Ball, il tormentone dei primissimi anni 2000. L'arrivo di Pokemon al cinema ci spiazzò quindi tutti, e fu atteso con timore, sorpresa e ansia, oltre a riscuotere un enorme successo e a portare parecchi introiti al botteghino.
Cos'è, che piacque tanto? Indubbiamente la novità di vedere sul grande schermo i personaggi più popolari del momento, ma anche la bella trama del lungometraggio, che vede Satoshi/Ash e i suoi amici contrapporsi a Mewtwo, un Pokemon dall'enorme potere psichico e dall'intelligenza pari a quella umana, tormentato e perennemente alla ricerca del significato della vita. Mewtwo infatti non riesce a comprenderne il senso, essendo una creatura nata artificialmente da mano umana, e crede che, distruggendo tutto quanto, riuscirà ad avere una risposta.
E' indubbiamente il personaggio cardine del film, che torreggia persino sugli stessi protagonisti umani, Mewtwo: complesso, sfaccettato, inquietante, affascinante e carismatico. E' senza dubbio a lui che si deve il successo del film, e lo spettatore è persino, in un certo senso, portato a provare empatia per lui nonostante sia il "cattivo" della pellicola. Oltretutto, l'aver strategicamente posto nei cinema il lungometraggio poco dopo il lancio italiano dei primi videogiochi, ha generato una vera e propria mania nei giocatori e nei fans, che cercarono in tutti i modi di catturare sui loro Game Boy i due mostri protagonisti della pellicola.
Elemento di novità che avremo modo di notare nella saga cinematografica di Pokemon e che è quasi completamente assente nella serie televisiva è invece l'assunzione di Satoshi a impavido eroe salvatore del mondo, mentre in TV è semplicemente uno sportivo come tanti. Diciamocelo, la cosa non ci dispiace affatto, dato che ci mostra Satoshi, così come i suoi compagni Kasumi/Misty e Takeshi/Brock e persino i "cattivi" Musashi/Jessie, Kojiro/James e Meowth, in una nuova versione indubbiamente affascinante e ne approfondisce i caratteri calandoli in un contesto tutto nuovo per loro, ma perfettamente complementare a quello della serie regolare.
Questo primo lungometraggio dei Pokemon appassiona e diverte, in più è ottimo graficamente e ha una trama non originalissima ma profonda, matura, condotta in maniera intelligente e pregna di significati e di importanti spunti di riflessione. C'è un problema, però, ossia che quello che è arrivato nel nostro paese non è esattamente lo stesso film che hanno visto i nostri amici dagli occhi a mandorla nei loro cinema...
La nostra versione, infatti, è mutuata dal film americano curato dalla 4Kids, che, come sappiamo, spesso e volentieri "si diverte" a cambiare un po' le carte in tavola...
La prima cosa che salta all'occhio, anzi all'orecchio, è che in sottofondo alle scene troviamo non canzoni in giapponese come ci si aspetterebbe, ma brani di Britney Spears, Christina Aguilera e M2M. Che, per carità, presi singolarmente sono anche gradevoli, ma nel contesto di un film giapponese ambientato in un universo asettico come quello di Pokemon stonano non poco.
Fa eccezione, tuttavia, il brano usato nella sequenza dei titoli di testa, ossia la sigla americana della prima stagione della serie animata, che sarà anche un sostituto dell'originale "Mezase Pokemon Master" ma il suo lavoro lo fa più che degnamente, dimostrandosi un brano accattivante e dalla spiccata sonorità, che riuscì ad incantare tutti noi spettatori, all'epoca.
Quello delle musiche cambiate è il problema minore, però. Quello maggiore è che ci siamo persi una parte del film, la quale è stata tagliata ed eliminata dai censori americani senza alcun motivo apparente. Noi italiani, di rimando, non abbiamo potuto averla neppure reintegrata nella versione per l'home video, tanto profonda era stata l'opera di cesura apportata a questo film.
E questo è piuttosto grave, dato che, a quanto pare, si trattava di una parte abbastanza importante per la comprensione della psicologia di Mewtwo.
Non avendo visionato la versione originale, devo esimermi da un confronto e devo valutare il pasticcio nippo-italo-americano che è arrivato nei nostri cinema come una cosa a sè, e devo dire che si difende abbastanza bene, risultando appassionante ed emozionante per lo spettatore.
Un punto a favore va al doppiaggio nostrano, che presenta tutte le voci della serie tv (Garbolino, Karpoff, Carrassi, D'Andrea, Pacotto e Calvetti) e schiera un maestoso Mario Zucca nei panni di Mewtwo, ottenendo un risultato veramente ottimo in quanto a caratterizzazione.
Il voto è positivo. Sicuramente si tratta di uno dei lungometraggi più belli tratti dalla serie. Certo, però, adesso e a posteriori, ci rimane quell'amaro in bocca che ci fa dire, sospirando, "Aaah, chissà come sarebbe potuto essere se avesse rispettato la versione originale? Probabilmente ancora migliore, anche se già così è pregevolissimo...".
Quanti anni sono passati da quando andai al cinema a vedere questo film? Almeno una decina... eppure le emozioni provate le ricordo come fosse ieri, e ancora oggi quando ne ho l'opportunità cerco di riguardarlo. Il primo film di Pokèmon è anche il migliore di tutti, almeno fino a Diamante & Perla, così come Mewtwo è il miglior personaggio dell'universo Pokèmon, che trova forse un rivale soltanto in Darkrai quanto a carisma e figaggine :D
La trama è di quelle che vorremmo sempre vedere: tanta azione, conflitti interiori, prove d'amicizia, alti messaggi morali e un bel lieto fine. E poi protagonisti di assoluto spessore come Mewtwo, che se non fosse un pokèmon (e quindi una roba per bambini...) sarebbe annoverato come uno dei malvagi più carismatici di sempre. I malvagi si sa, riescono meglio se si portano dentro qualche ferita, qualche tormento interiore legato magari alla loro natura "diversa" e ai loro rapporti con le persone "normali". Mewtwo offre tutto questo, e il suo desiderio di vendetta diventa il motore di una trama avvincente che porterà ad un'epica battaglia finale tra "normali" e "diversi" in una girandola di emozioni continue. Emozioni che il superbo doppiaggio, in particolare proprio quello di Mewtwo, riesce a trasmettere in maniera perfetta. La voce del protagonista è qualcosa di magico e profondo che raramente ho sentito in tanti anni di "carriera" da appassionato... complimenti sinceri al doppiatore :-)
Vero capolavoro insomma? Purtroppo no, a mio parere il finale è un po' troppo affrettato, e tutto il buon lavoro fatto con la psicologia di Mewtwo viene un po' a perdersi con una redenzione eccessivamente frettolosa, alla quale si poteva dedicare una manciata di minuti in più. Sono comunque contento che quei minuti siano stati dedicati al Team Rocket, che in questo film ha forse il ruolo più ricco e determinante ai fini della trama... nei successivi saranno poco più che comparse, e questo è sempre un vero peccato!
La trama è di quelle che vorremmo sempre vedere: tanta azione, conflitti interiori, prove d'amicizia, alti messaggi morali e un bel lieto fine. E poi protagonisti di assoluto spessore come Mewtwo, che se non fosse un pokèmon (e quindi una roba per bambini...) sarebbe annoverato come uno dei malvagi più carismatici di sempre. I malvagi si sa, riescono meglio se si portano dentro qualche ferita, qualche tormento interiore legato magari alla loro natura "diversa" e ai loro rapporti con le persone "normali". Mewtwo offre tutto questo, e il suo desiderio di vendetta diventa il motore di una trama avvincente che porterà ad un'epica battaglia finale tra "normali" e "diversi" in una girandola di emozioni continue. Emozioni che il superbo doppiaggio, in particolare proprio quello di Mewtwo, riesce a trasmettere in maniera perfetta. La voce del protagonista è qualcosa di magico e profondo che raramente ho sentito in tanti anni di "carriera" da appassionato... complimenti sinceri al doppiatore :-)
Vero capolavoro insomma? Purtroppo no, a mio parere il finale è un po' troppo affrettato, e tutto il buon lavoro fatto con la psicologia di Mewtwo viene un po' a perdersi con una redenzione eccessivamente frettolosa, alla quale si poteva dedicare una manciata di minuti in più. Sono comunque contento che quei minuti siano stati dedicati al Team Rocket, che in questo film ha forse il ruolo più ricco e determinante ai fini della trama... nei successivi saranno poco più che comparse, e questo è sempre un vero peccato!
Mi ricordo ancora di quanto questo film mi facesse paura da piccolo!! Potrete prendermi per pazzo, ma io la prima volta che vidi questo film al cinema (avevo all'incirca 5 anni), ne uscii terrorizzato per la figura di Mewtwo. Mi aveva proprio angosciato, sono ritornato a casa e non ho chiuso occhio per tutta la notte. Vabbè adesso basta parentesi, comunque ho rivisto il film qualche giorno fa (e non vi preoccupate non mi fa più paura) e ho riflettuto un po. Questo film ha tanti significati nascosti: cloni, il fatto di essere un copia, e non essere veramente un essere umano o un pokemon, essere usati solo per loschi fini, lo spettatore riesce a capire i sentimenti di Mewtwo, e per questo che lui diventa cattivo e vuole gettare il mondo nel caos e nella disperazione. Beh questo film è il più bello di tutti quelli fatti dei pokemon, a mio parere. Colonna sonora magnifica e terrorizzante (per bambini di 5 anni XDXDXDXD), personaggi fatti benissimo (Team Rocket 4ever) E ambientazioni Dark.
Ricordo ancora come ieri quando scoprì che avrebbero dato il film dei pokemon al cinema. Allora ero una grande fan e non me lo potevo perdere. E ricordo ancora quanto mi emozionò. Nonostante sia tratto da una serie per bambini, tratta argomenti molto seri: la clonazione e i problemi etici che comporta. Fa riflettere vedere come Mewtwo cerci di capire chi lui sia e del fatto che sa perfettamente di essere semplicemente una cavia di scienziati. Mewtwo colpisce soprattutto perchè è terribilmente umano, anche se cerca di prendere le distanze da essi: i sentimenti che lo muovono sono intensi e struggenti, e non possono non lasciare indifferenti.
Le animazioni sono molto buone, anche se è vero che, per esserne sicura, dovrei rivedermelo.
Il finale è, ovviamente, scontato, ma non posso dimenticare di aver pianto alla vista di esso.
Resta comunque un ottimo film, consigliatissimo anche a chi non ha seguito la serie animata.
Le animazioni sono molto buone, anche se è vero che, per esserne sicura, dovrei rivedermelo.
Il finale è, ovviamente, scontato, ma non posso dimenticare di aver pianto alla vista di esso.
Resta comunque un ottimo film, consigliatissimo anche a chi non ha seguito la serie animata.
Il primo film dedicato ai pokemon è sicuramente un film carino che però pecca in alcune cose. Quando vidi il film da piccolo ne rimasi davvero sorpreso e mi piacque un sacco,dopo averlo rivisto da poco, ho notato che l'animazione non è male ma neanche ben sviluppata, la storia è impeccabile e riaffiora nella mente dei fan dei pokemon vecchi ricordi e leggende, soprattutto a chi come me ha passato un infanzia a giocare con i giochi pokemon per game boy. La soddisfazione più grande è quella di vedere i mitici mew e mewtwo, pokemon che non si vedono nell'anime, i personaggi principali sono quelli dell'anime, anche se però non hanno un ruolo fondamentale che invece è tutto di mewtwo.
La colonna sonora non è un gran che a meno che non si sia fanatici del genere.
Tutto sommato la visione è piacevole e attira l' attenzione dei fan e dei più piccoli e consiglio ai fan di vederlo se non lo si ha già fatto .
Ciao da deathmetalsoul.
La colonna sonora non è un gran che a meno che non si sia fanatici del genere.
Tutto sommato la visione è piacevole e attira l' attenzione dei fan e dei più piccoli e consiglio ai fan di vederlo se non lo si ha già fatto .
Ciao da deathmetalsoul.
Un film decisamente splendido, non c'è che dire! Ricordo quando sono andato al cinema da bambino con i miei genitori e mi è piaciuto tantissimo e pare che sia piaciuto addirittura anche ai miei genitori! La storia è favolosa, commuovente il finale, disegni ben curati e un Mewtwo fantastico! E' stato proprio lui il mio personaggio preferito, creato dal DNA del leggendario Mew. L'intelligente creatura si pone imprevedibilmente domande sul perché della propria esistenza ed è così che comincia la storia del più famoso e probabilmente migliore film dei famosissimi mostriciattoli tascabili!
Questo primo lungometraggio dedicato ai Pokemon, famosi mostricciatoli nati da un videogioco Nientendo di enorme successo, non è malaccio. Ha buone animazioni, musiche carine e una storia giustamente lineare. Ben delineata la figura Mew Two, vera star del film in questione. Per il resto un prodotto sufficente e molto adatto per un pubblico molto giovane. Bye
Difficile giudicare con poche parole un'opera del genere! Davvero eccellente! I Pokemon sono stata una mia passione ho visto quasi tutti gli episodi del cartone animato e credo tutti i film. Comunque Il film è stato diretto da Kunihiko Yuyama e prodotto nel 1998. L'inizio del film è ambientato nel laboratorio dove viene creato il primo Pokemon geneticamente modificato Mewtwo, un Pokemon che possiede poteri psichici davvero potenti. Mewtwo ha una propria mentalità e vuole riuscire a dimostrare che i Pokemon geneticamente modificati sono più potenti degli originali, qui si danno inizio a dure sfide ma la più importante sarà quella fatta da Mew e Mewtwo. Per scoprire come finirà la storia vi consiglio di guardare quest'anime !
Spendido, disegni e animazione eccellenti, per non parlare della colonna sonora che coinvolge alcuni dei migliori artisti contemporanei. Storia avvincente e commovente al tempo stesso, ricca di azione e profondi significati, bellissima la caratterizzazione psicologica del personaggio di mewtwo. Decisamente consigliato sia che siate fan di pokemon, che non lo siate.
Il primo e migliore film sui pokemon. Di primo acchitto potrebbe sembrare un semplice film per bambini, ma in realtà è più profondo e alla fine fa riflettere sui problemi bio-etici della clonazione (Mewtwo originato per clonazione e alterazione del DNA di Mew si chiede nel film chi è in realtà, facendo diventare la domanda una delle colonne portanti del film). Unico neo il finale un po' scontato, ma soprattutto non sufficientemente elaborato vertente sul potere dell'affetto e dell'amicizia. Lo consiglio vivamente.