Ryu, il ragazzo delle caverne
Questo anime è un classico che mi è piaciuto sin da quando lo vidi da piccolo la prima volta.
Si tratta di una serie di ventidue puntate dedicata alle vicende di un ragazzo della preistoria, Ryu, che cerca di ritrovare la sua mamma, dalla quale fu separato appena nato. Allevato da una scimmia, una volta cresciuto, Ryu, affiancato da Ran e dal suo fratellino Don, affronterà pericoli vagando da una tribù all’altra nella sua ricerca, perseguitato da Taka per via del colore della sua pelle.
La storia ha molti momenti toccanti e avventurosi, che mostrano molto bene il senso della vita preistorica tra caccia, conflitti, riti, rifugi, intemperie. Nella serie compaiono anche i dinosauri e, sebbene ovviamente questa sia una imprecisione, poiché, come è noto, i dinosauri erano già estinti quando comparve l’uomo, comunque si tratta di una trovata che da un quid in più, e probabilmente a molti bambini è capitato di divertirsi a immaginare un momento in cui uomini e dinosauri coesistevano. Mi sembra però che questa idea dei dinosauri si lega alla storia originale, che aveva elementi fantascientifici omessi nella trasposizione televisiva. Peraltro, proprio la presenza di un tirannosauro, chiamato Tirano, che più volte Ryu deve affrontare, è anche uno dei tratti più memorabili dell’anime. Ricordo che da bambino l’arrivo di Tirano mi impressionava molto.
Il mio voto non può che essere 10: malgrado sia datato, “Ryu, il ragazzo delle caverne” è ancora oggi molto godibile; belli i disegni, con i fondali con colori vividi che sembrano quadri degli ambienti preistorici; belle le musiche, indimenticabili tutti i personaggi.
Si tratta di una serie di ventidue puntate dedicata alle vicende di un ragazzo della preistoria, Ryu, che cerca di ritrovare la sua mamma, dalla quale fu separato appena nato. Allevato da una scimmia, una volta cresciuto, Ryu, affiancato da Ran e dal suo fratellino Don, affronterà pericoli vagando da una tribù all’altra nella sua ricerca, perseguitato da Taka per via del colore della sua pelle.
La storia ha molti momenti toccanti e avventurosi, che mostrano molto bene il senso della vita preistorica tra caccia, conflitti, riti, rifugi, intemperie. Nella serie compaiono anche i dinosauri e, sebbene ovviamente questa sia una imprecisione, poiché, come è noto, i dinosauri erano già estinti quando comparve l’uomo, comunque si tratta di una trovata che da un quid in più, e probabilmente a molti bambini è capitato di divertirsi a immaginare un momento in cui uomini e dinosauri coesistevano. Mi sembra però che questa idea dei dinosauri si lega alla storia originale, che aveva elementi fantascientifici omessi nella trasposizione televisiva. Peraltro, proprio la presenza di un tirannosauro, chiamato Tirano, che più volte Ryu deve affrontare, è anche uno dei tratti più memorabili dell’anime. Ricordo che da bambino l’arrivo di Tirano mi impressionava molto.
Il mio voto non può che essere 10: malgrado sia datato, “Ryu, il ragazzo delle caverne” è ancora oggi molto godibile; belli i disegni, con i fondali con colori vividi che sembrano quadri degli ambienti preistorici; belle le musiche, indimenticabili tutti i personaggi.
È un'opera ambientata, ad occhio e croce, quasi nel Neolitico, ma con l'errore ricorrente di inserire anche bestioni vissuti nel Giurassico: tutt'altro che "un milione di anni fa o forse due"! Tralasciando il fiore tra i capelli che non appassisce mai, i salti tra le rocce del protagonista, da far le scarpe al più agile stambecco, e tante altre mosse alquanto improbabili nei combattimenti, sono curati soltanto i disegni dei protagonisti, ma gli altri personaggi e l'ambiente sono raffigurati con uno stile da graffito "pedestre", che rasenta il ridicolo; altre opere contemporanee sono disegnate molto meglio! Detto questo, la storia è comunque piacevole, ha i suoi valori, e i protagonisti rimangono piacevolmente impressi nella mente di chiunque abbia visto questo anime.
In questo cartone animato è insita una violenza ad oggi improponibile per i bambini: a parte l'odio razziale, la creatura dinosauro-morfa (Tiranno o Tirano) nell' ultima puntata viene letteralmente seviziata per vendetta personale. Tralasciando la sua presenza alquanto diseducativa in un'ambientazione neolitica, visto che ha la pretesa di essere un cartone animato ambientato nella preistoria e non di fantascienza, è un vero insegnamento al disprezzo verso gli animali, e a una visione antropocentrica, dell' uomo che deve dominare su tutto.
In questo cartone animato è insita una violenza ad oggi improponibile per i bambini: a parte l'odio razziale, la creatura dinosauro-morfa (Tiranno o Tirano) nell' ultima puntata viene letteralmente seviziata per vendetta personale. Tralasciando la sua presenza alquanto diseducativa in un'ambientazione neolitica, visto che ha la pretesa di essere un cartone animato ambientato nella preistoria e non di fantascienza, è un vero insegnamento al disprezzo verso gli animali, e a una visione antropocentrica, dell' uomo che deve dominare su tutto.
Anime risalente agli anni '70.
Ryu dovrà cercare sua madre e lo farà attraversando mille pericoli insieme alla bella Ran. Gli episodi ad un primo impatto potranno sembrare banali, ma analizzandoli in maniera più approfondita si riesce a rilevare una profondità quanto mai rara, secondo me estinta nei prodotti recenti: rispetto per le persone anziane, verso i nemici, rimorso per le cattive azioni compiute, rinuncia alla disperazione anche nei momenti più bui e l’altruismo; sono valori profondi che mi hanno toccato particolarmente.
Il chara design dei personaggi principali è molto buono (consideriamo che ha quasi 40 anni questo cartone!) mentre quello dei personaggi secondari lo ho trovato poco curato. Le animazioni purtroppo sono “primitive” in tutti i sensi, ma è il meglio che si poteva fare in quel periodo. Carina la sigla di chiusura.
Un anime da guardare assolutamente, fa veramente riflettere e se chiudiamo un occhio sull’aspetto tecnico regalerà parecchie soddisfazioni.
Ryu dovrà cercare sua madre e lo farà attraversando mille pericoli insieme alla bella Ran. Gli episodi ad un primo impatto potranno sembrare banali, ma analizzandoli in maniera più approfondita si riesce a rilevare una profondità quanto mai rara, secondo me estinta nei prodotti recenti: rispetto per le persone anziane, verso i nemici, rimorso per le cattive azioni compiute, rinuncia alla disperazione anche nei momenti più bui e l’altruismo; sono valori profondi che mi hanno toccato particolarmente.
Il chara design dei personaggi principali è molto buono (consideriamo che ha quasi 40 anni questo cartone!) mentre quello dei personaggi secondari lo ho trovato poco curato. Le animazioni purtroppo sono “primitive” in tutti i sensi, ma è il meglio che si poteva fare in quel periodo. Carina la sigla di chiusura.
Un anime da guardare assolutamente, fa veramente riflettere e se chiudiamo un occhio sull’aspetto tecnico regalerà parecchie soddisfazioni.
Anime interessante, sebbene dimostri la sua età (40 anni), il disegno poi è molto antiquato, ma a me piace lo stesso, ho sempre preferito questi disegni morbidi e semplici degli anni '70-'80 (ma anche qualcosina degli anni '90 non è male) ai disegni del 2000, anche se ci sono comunque dei bellissimi anime anche adesso.
Ma andiamo ad analizzare la trama, innanzitutto è geniale il fatto che la storia, pur essendo ambientata ai tempi della preistoria, parli di uomini che hanno già pregiudizi razzisti, ma non sono bianchi contro neri ma l'esatto contrario!
Ma ora vi starete chiedendo: "Ok, ma chi è Ryu?". Ebbene, Ryu altri non è che una vittima dei pregiudizi razziali che ci sono nei confronti degli uomini bianchi: sua madre ha dovuto abbandonarlo perché la loro tribù voleva uccidere il piccolo Ryu ancora in fasce, con la semplice colpa di essere bianco. Ryu vive per anni insieme ad una scimmia che lo adotta come figlio, cresciuto deciderà di partire per cercare la madre. È l'inizio di un'incredibile avventura che porterà Ryu ad affrontare le tribù ostili, i vari pregiudizi tra uomini di pelle bianca e nera e sopratutto dovrà guardarsi dal temibile Tirano, un terribile tirannosauro che ha ucciso la scimmia che adottò il protagonista.
Anime pieno di azione, di insegnamenti sul rispetto del diverso ecco che cos'è! L'ho consiglio a chiunque abbia voglia di vedersi un anime d'altri tempi che non abbia i soliti eroi robotici o piccoli orfanelli (come quasi tutti gli anime che andavano tanto di moda negli anni '70).
Peccato che questo sia stato trasmesso solo nelle reti locali sarebbe stato carino da seguire. Voglio dire, se io fossi nato negli anni '70, non dico che non mi sarebbero piaciuti Goldrake, Mazinga, Heidi ecc. però sicuramente mi sarebbe piaciuto vedere anche anime un po' diversi, un esempio è proprio Ryu, il ragazzo delle caverne.
Vabbè è sempre la stessa storia, no? Anche ora nel 2000 su mediaset vanno in onda anime che (a parte le eccezioni) trasmettono quasi sempre gli stessi titoli, ignorando serie ben più meritevoli, quindi non mi sembra il caso di supirci più di tanto.
Ma andiamo ad analizzare la trama, innanzitutto è geniale il fatto che la storia, pur essendo ambientata ai tempi della preistoria, parli di uomini che hanno già pregiudizi razzisti, ma non sono bianchi contro neri ma l'esatto contrario!
Ma ora vi starete chiedendo: "Ok, ma chi è Ryu?". Ebbene, Ryu altri non è che una vittima dei pregiudizi razziali che ci sono nei confronti degli uomini bianchi: sua madre ha dovuto abbandonarlo perché la loro tribù voleva uccidere il piccolo Ryu ancora in fasce, con la semplice colpa di essere bianco. Ryu vive per anni insieme ad una scimmia che lo adotta come figlio, cresciuto deciderà di partire per cercare la madre. È l'inizio di un'incredibile avventura che porterà Ryu ad affrontare le tribù ostili, i vari pregiudizi tra uomini di pelle bianca e nera e sopratutto dovrà guardarsi dal temibile Tirano, un terribile tirannosauro che ha ucciso la scimmia che adottò il protagonista.
Anime pieno di azione, di insegnamenti sul rispetto del diverso ecco che cos'è! L'ho consiglio a chiunque abbia voglia di vedersi un anime d'altri tempi che non abbia i soliti eroi robotici o piccoli orfanelli (come quasi tutti gli anime che andavano tanto di moda negli anni '70).
Peccato che questo sia stato trasmesso solo nelle reti locali sarebbe stato carino da seguire. Voglio dire, se io fossi nato negli anni '70, non dico che non mi sarebbero piaciuti Goldrake, Mazinga, Heidi ecc. però sicuramente mi sarebbe piaciuto vedere anche anime un po' diversi, un esempio è proprio Ryu, il ragazzo delle caverne.
Vabbè è sempre la stessa storia, no? Anche ora nel 2000 su mediaset vanno in onda anime che (a parte le eccezioni) trasmettono quasi sempre gli stessi titoli, ignorando serie ben più meritevoli, quindi non mi sembra il caso di supirci più di tanto.
Serie di ambientazione preistorica, che tratta temi difficili come il razzismo, l'integrazione, la ricerca de se stessi.
Certo, la serie oggi appare superata come concezione, essendo piena di trovate piuttosto ingenue, ma l'atmosfera drammatica e tesa che caratterizza la narrazione, insieme al character design che migliora l'originale del manga di Ishimori, ne rende la visione ancora consigliabile.
Gli episodi hanno struttura molto simile tra loro e il finale è prevedibile.
Il commento musicale è interessante.
Buona l'edizione italiana, ottime le sigle quella iniziale di Fogus, che riprende il tema della sigla originale, e quella finale di Georgia Lepore.
Certo, la serie oggi appare superata come concezione, essendo piena di trovate piuttosto ingenue, ma l'atmosfera drammatica e tesa che caratterizza la narrazione, insieme al character design che migliora l'originale del manga di Ishimori, ne rende la visione ancora consigliabile.
Gli episodi hanno struttura molto simile tra loro e il finale è prevedibile.
Il commento musicale è interessante.
Buona l'edizione italiana, ottime le sigle quella iniziale di Fogus, che riprende il tema della sigla originale, e quella finale di Georgia Lepore.
Nonostante la serie trasmetta ottimi valori morali mi è sempre sembrata poco credibile, ingenua e antistorica. E per questo motivo poco istruttiva. Al contrario di Lady Oscar, romanzo tragico-sentimentale inserito bene su reali fatti storici, con personaggi vissuti realmente e altri inventati ma ben inseriti nel contesto, questo anime risulta ridicolo. Qualche milione di anni fa gli "uomini" non esistevano, e i dinosauri erano estinti milioni di anni prima, l'uomo non li ha proprio mai visti! Va bene, i bambini si sono divertiti a guardarla, ma sarà per colpa di questa serie TV che ancora oggi molti questo lo ignorano?
Stucchevoli gli interminabili primi piani..
La parte più bella restano le sigle musicali, che canto volentieri!
Stucchevoli gli interminabili primi piani..
La parte più bella restano le sigle musicali, che canto volentieri!
Un cartone molto sintetico e nello stesso tempo atipico nell'animazione giapponese, visto che dovrebbe essere l'unico caso in cui un anime è ambientato nella preistoria.
L'anime spiega molto bene nei suoi connotati il modo di vita, usanze e scontri che c'erano in quel tempo lontano migliaia di anni fa, e possiamo notare che al suo interno, nonostante sia così avaro di episodi ed emozioni, ha dei significati molto intensi.
Prima di tutto voglio ricordarvi che la regia di questo anime è di Masayuki Akehi, ovvero colui che ha collaborato in un bel po' di episodi dei Cavalieri dello zodiaco, uno specialista nei primi piani, e difatti ce ne sono in abbondanza e ben rappresentati, nonostante ci siano alcune tecnologie non sempre all'altezza, considerato che è un cartone degli anni 70!
Per quanto riguarda la morale della trama vuol farci capire che il rispetto degli altri non conosce età, non conosce tempo, conosce il fatto di conoscersi, è una ripetizione, ma serve a chiarire meglio questo particolare.
Conoscersi, integrarsi, capirsi, questi sono i concetti che emergono in questo anime, ovvero capire le intenzioni degli uomini che a volte portano a compiere barbarie inspiegabili, ovvero l'abbandono di un bimbo, le leggi degli uomini che anziché tutelarli sembrano sempre "ad personam", ovvero costruite da coloro che vogliono tutelare gli interessi personali e dei loro protetti, non di tutti.
Per questi motivi emerge Ryu, il ragazzo preistorico che incarna tutti questi valori che vengono così oltraggiati, è anche vero che il periodo in cui è ambientato non conosce la parola legge, ma quello di comunità in cui vivere, e perciò tale discussione è ancora più radicata.
L'autore vuol però farci capire che la barbarie dell'uomo attuale è rimasta ai tempi delle caverne, in cui l'unico miglioramento che è stato apportato è quello di aggiungere bugie su bugie a chi subisce l'azione di quest'ultimi, come ad esempio il famigerato"sacrificio in nome del marciare del progresso".
A mio avviso, più che un marciare, è un marcire, visto che tale barbarie, come testimonia l'autore, ormai si perde nella notte dei tempi, ovvero quelli narrati in questo anime, da seguire con attenzione!
L'anime spiega molto bene nei suoi connotati il modo di vita, usanze e scontri che c'erano in quel tempo lontano migliaia di anni fa, e possiamo notare che al suo interno, nonostante sia così avaro di episodi ed emozioni, ha dei significati molto intensi.
Prima di tutto voglio ricordarvi che la regia di questo anime è di Masayuki Akehi, ovvero colui che ha collaborato in un bel po' di episodi dei Cavalieri dello zodiaco, uno specialista nei primi piani, e difatti ce ne sono in abbondanza e ben rappresentati, nonostante ci siano alcune tecnologie non sempre all'altezza, considerato che è un cartone degli anni 70!
Per quanto riguarda la morale della trama vuol farci capire che il rispetto degli altri non conosce età, non conosce tempo, conosce il fatto di conoscersi, è una ripetizione, ma serve a chiarire meglio questo particolare.
Conoscersi, integrarsi, capirsi, questi sono i concetti che emergono in questo anime, ovvero capire le intenzioni degli uomini che a volte portano a compiere barbarie inspiegabili, ovvero l'abbandono di un bimbo, le leggi degli uomini che anziché tutelarli sembrano sempre "ad personam", ovvero costruite da coloro che vogliono tutelare gli interessi personali e dei loro protetti, non di tutti.
Per questi motivi emerge Ryu, il ragazzo preistorico che incarna tutti questi valori che vengono così oltraggiati, è anche vero che il periodo in cui è ambientato non conosce la parola legge, ma quello di comunità in cui vivere, e perciò tale discussione è ancora più radicata.
L'autore vuol però farci capire che la barbarie dell'uomo attuale è rimasta ai tempi delle caverne, in cui l'unico miglioramento che è stato apportato è quello di aggiungere bugie su bugie a chi subisce l'azione di quest'ultimi, come ad esempio il famigerato"sacrificio in nome del marciare del progresso".
A mio avviso, più che un marciare, è un marcire, visto che tale barbarie, come testimonia l'autore, ormai si perde nella notte dei tempi, ovvero quelli narrati in questo anime, da seguire con attenzione!
Magnifico!! Ricordo con molta nostalgia questa serie e nonostante la sua vecchia età conserva in me il fascino di allora. Mi ha insegnato tante cose questa serie e sono molto toccanti le vicende di questo ragazzo dalla pelle bianca che veniva emarginato e nonostante ciò aveva la forza di affrontare la vita. Molto belli anche i disegni e le animazioni. Davvero una pietra miliare che rivedrei sicuramente.
Capolavoro! L'ho visto all'epoca e me lo sono rigustato tutto d'un fiato un mese fa circa... ed è ancora meglio di come lo ricordavo! Meglio anche del manga.
Belli i fondali, animazioni semplici, anche perché i mezzi di una volta erano... pochi! Imperdibile.
A chi non l'avesse visto lo consiglio, e per i nostalgici lo ri-consiglio, anche perché è con la memoria di un bambino che molti lo ricordano, ma rivederlo adesso fa tutto un altro effetto... migliore.
Il finale è più che scontato, ma merita.
Le due sigle (apertura e chiusura) risplendono tuttora di magia.
Belli i fondali, animazioni semplici, anche perché i mezzi di una volta erano... pochi! Imperdibile.
A chi non l'avesse visto lo consiglio, e per i nostalgici lo ri-consiglio, anche perché è con la memoria di un bambino che molti lo ricordano, ma rivederlo adesso fa tutto un altro effetto... migliore.
Il finale è più che scontato, ma merita.
Le due sigle (apertura e chiusura) risplendono tuttora di magia.
Un milione di anni fa... o forse due...
Ehhh quanti ricordi! La storia del ragazzo bianco emarginato alla ricerca della madre è ancora nella memoria di noi animefan più "anziani". La storia era poetica, drammatica ed ingenua allo stesso tempo. I protagonisti comunque erano dei personaggi forti e ben definiti. Nonostante il gran numero di anni che sono passati da quando vidi "Ryu" per l'ultima volta, ricordo chiaramente il carattere ribelle di Ryu, quello buono e dolce di Ran e soprattutto la clamorosa crudeltà di Tiranno. E' vero, l'idea di mettere un improbabile tirannosauro come arcinemico del protagonista è davvero ingenua ma al pubblico di bimbi che seguivano le avventure di Ryu piaceva da morire quello strano Godzilla guercio da un occhio che appariva sempre a movimentare la situazione. Un pezzo d'antiquariato che merita ancora un'occhiata nostalgica.
Ehhh quanti ricordi! La storia del ragazzo bianco emarginato alla ricerca della madre è ancora nella memoria di noi animefan più "anziani". La storia era poetica, drammatica ed ingenua allo stesso tempo. I protagonisti comunque erano dei personaggi forti e ben definiti. Nonostante il gran numero di anni che sono passati da quando vidi "Ryu" per l'ultima volta, ricordo chiaramente il carattere ribelle di Ryu, quello buono e dolce di Ran e soprattutto la clamorosa crudeltà di Tiranno. E' vero, l'idea di mettere un improbabile tirannosauro come arcinemico del protagonista è davvero ingenua ma al pubblico di bimbi che seguivano le avventure di Ryu piaceva da morire quello strano Godzilla guercio da un occhio che appariva sempre a movimentare la situazione. Un pezzo d'antiquariato che merita ancora un'occhiata nostalgica.