City Hunter Special 6 - Arrestate Ryo Saeba!
“City Hunter Special: Arrestate Ryo Saeba!” (titolo originale “City Hunter: Kinkyu Namachukei!? Kyouakuhan Saeba Ryo no Saigo”) è uno special TV di 90 minuti circa, tratto dalla serie “City Hunter”. E’ uscito in Giappone nel 1999 ed è stato pubblicato in Italia da Yamato Video nel 2004.
Trama:
Sayaka Asagiri, giovane e famosa presentatrice televisiva di un’emittente in ascesa, si rivolge a Ryo perché teme per la propria incolumità: gli rivela di aver assistito all’omicidio del proprio capo da parte del suo braccio destro e che ora qualcuno è intenzionato a tapparle la bocca. Un inconveniente è che tutti i dipendenti sono tenuti sotto stretta sorveglianza satellitare, quindi la sua protezione sarà tutt’altro che semplice.
Questo special, l’ultimo di sei, è, allo stesso tempo, il più deludente e il più innovativo: la vicenda mostra con chiarezza le conseguenze e le capacità manipolatorie dello strapotere dei media, nonché dell’onnipresenza di videocamere, ma l’eccessiva facilità con cui riprese e immagini vengono modificate al computer per storpiare l’informazione è tale da risultare assolutamente poco credibile e irrealistica; allo stesso modo, le sequenze ambientate nei set televisivi sono caratterizzate da scelte registiche, cromatiche e stilistiche piuttosto insolite (ma non sempre riuscite), contribuendo ad aumentare il valore artistico dell’opera, che sfrutta al massimo ogni spunto offerto dalla trama, esaltando le potenzialità degli effetti speciali.
La storia, di per sé, è sufficientemente originale, ma si contraddistingue soprattutto per aver voluto amalgamare due elementi opposti: se, da un lato, i toni sono per lo più demenziali, dall'altro, si è di fronte ad un film a tratti alquanto crudo, con abbondanza di sangue e termini scurrili (forse per criticare la morbosità dei mezzi d’informazione per i dettagli macabri dei delitti). Inoltre, dal punto di vista narrativo, molte transizioni sono poco chiare.
L’accento sulla comicità esasperata, per quanto divertente in numerosi casi, comporta, come contraccolpo, un evidente downgrade intellettivo che infetta quasi tutti i protagonisti: Ryo Saeba questa volta è decisamente troppo porco e troppo inopportuno, al punto da mantenere l’espressione beota persino durante situazioni normalmente drammatiche o di grande pericolo. Kaori rasenta livelli di ingenuità mai raggiunti dal genere umano, arrivando a gettarsi tra le braccia del nemico solo per mantenere la propria quota stagionale di rapimenti. Umibozu compare per pochi minuti ed è decisivo come sempre, eppure la sua interpretazione risulta un po’ inconsistente. Saeko, la quale sembrava poter ricoprire finalmente un ruolo importante, letteralmente sparisce dopo un paio di brevissime scene.
Le motivazioni degli antagonisti sono tanto ridicole e incongruenti da risultare imbarazzanti e fastidiose, oltre a non contribuire affatto alla costruzione di questi nuovi personaggi, le cui caratterizzazioni risultano terribilmente piatte e superficiali.
Il comparto tecnico si avvale di buone animazioni e bei disegni e fondali. L’ambientazione di stampo cinematografico, come già accennato, permette il ricorso a soluzioni grafiche particolari, con l’esaltazione di alcuni colori, un gioco più dinamico dei contrasti e l’utilizzo di effetti in live-action. Il character design è sempre curato, nonostante i visi sembrino curiosamente lunghi, in alcune inquadrature.
L'ottima colonna sonora punta quasi interamente su brani speed metal, pur conservando la sigla di chiusura della prima serie dell’anime. Il doppiaggio italiano è adeguatamente preciso, espressivo e divertente quando serve.
“City Hunter Special: Arrestate Ryo Saeba!”, dopo un inizio capace di alternare sapientemente momenti cupi e violenti con simpatiche gag, mantenendo comunque un’importante componente enigmatica, cala vistosamente di qualità nella parte centrale e finale. Sebbene la trama mantenga una buona imprevedibilità di fondo, grazie ad alcune rivelazioni inaspettate, queste ultime non seguono una corretta costruzione del pathos e della tensione, cadendo così nel vuoto abissale dei propositi del malvagio “burattinaio” della vicenda, a cui avrebbe fatto solo bene una maggiore introspezione.
Nel complesso, un episodio contraddittorio, divertente e drammatico, violento e spensierato, ma che manca di coerenza e coinvolgimento emotivo. Peccato, un’occasione sprecata, dati i vari elementi di pregio.
Trama:
Sayaka Asagiri, giovane e famosa presentatrice televisiva di un’emittente in ascesa, si rivolge a Ryo perché teme per la propria incolumità: gli rivela di aver assistito all’omicidio del proprio capo da parte del suo braccio destro e che ora qualcuno è intenzionato a tapparle la bocca. Un inconveniente è che tutti i dipendenti sono tenuti sotto stretta sorveglianza satellitare, quindi la sua protezione sarà tutt’altro che semplice.
Questo special, l’ultimo di sei, è, allo stesso tempo, il più deludente e il più innovativo: la vicenda mostra con chiarezza le conseguenze e le capacità manipolatorie dello strapotere dei media, nonché dell’onnipresenza di videocamere, ma l’eccessiva facilità con cui riprese e immagini vengono modificate al computer per storpiare l’informazione è tale da risultare assolutamente poco credibile e irrealistica; allo stesso modo, le sequenze ambientate nei set televisivi sono caratterizzate da scelte registiche, cromatiche e stilistiche piuttosto insolite (ma non sempre riuscite), contribuendo ad aumentare il valore artistico dell’opera, che sfrutta al massimo ogni spunto offerto dalla trama, esaltando le potenzialità degli effetti speciali.
La storia, di per sé, è sufficientemente originale, ma si contraddistingue soprattutto per aver voluto amalgamare due elementi opposti: se, da un lato, i toni sono per lo più demenziali, dall'altro, si è di fronte ad un film a tratti alquanto crudo, con abbondanza di sangue e termini scurrili (forse per criticare la morbosità dei mezzi d’informazione per i dettagli macabri dei delitti). Inoltre, dal punto di vista narrativo, molte transizioni sono poco chiare.
L’accento sulla comicità esasperata, per quanto divertente in numerosi casi, comporta, come contraccolpo, un evidente downgrade intellettivo che infetta quasi tutti i protagonisti: Ryo Saeba questa volta è decisamente troppo porco e troppo inopportuno, al punto da mantenere l’espressione beota persino durante situazioni normalmente drammatiche o di grande pericolo. Kaori rasenta livelli di ingenuità mai raggiunti dal genere umano, arrivando a gettarsi tra le braccia del nemico solo per mantenere la propria quota stagionale di rapimenti. Umibozu compare per pochi minuti ed è decisivo come sempre, eppure la sua interpretazione risulta un po’ inconsistente. Saeko, la quale sembrava poter ricoprire finalmente un ruolo importante, letteralmente sparisce dopo un paio di brevissime scene.
Le motivazioni degli antagonisti sono tanto ridicole e incongruenti da risultare imbarazzanti e fastidiose, oltre a non contribuire affatto alla costruzione di questi nuovi personaggi, le cui caratterizzazioni risultano terribilmente piatte e superficiali.
Il comparto tecnico si avvale di buone animazioni e bei disegni e fondali. L’ambientazione di stampo cinematografico, come già accennato, permette il ricorso a soluzioni grafiche particolari, con l’esaltazione di alcuni colori, un gioco più dinamico dei contrasti e l’utilizzo di effetti in live-action. Il character design è sempre curato, nonostante i visi sembrino curiosamente lunghi, in alcune inquadrature.
L'ottima colonna sonora punta quasi interamente su brani speed metal, pur conservando la sigla di chiusura della prima serie dell’anime. Il doppiaggio italiano è adeguatamente preciso, espressivo e divertente quando serve.
“City Hunter Special: Arrestate Ryo Saeba!”, dopo un inizio capace di alternare sapientemente momenti cupi e violenti con simpatiche gag, mantenendo comunque un’importante componente enigmatica, cala vistosamente di qualità nella parte centrale e finale. Sebbene la trama mantenga una buona imprevedibilità di fondo, grazie ad alcune rivelazioni inaspettate, queste ultime non seguono una corretta costruzione del pathos e della tensione, cadendo così nel vuoto abissale dei propositi del malvagio “burattinaio” della vicenda, a cui avrebbe fatto solo bene una maggiore introspezione.
Nel complesso, un episodio contraddittorio, divertente e drammatico, violento e spensierato, ma che manca di coerenza e coinvolgimento emotivo. Peccato, un’occasione sprecata, dati i vari elementi di pregio.
Il film non inizia proprio bene per una discutibile scelta di adattamento. Il titolo originale di "Arrestate Ryo Saeba!" era molto più ambiguo, portando con sé un'ombra misteriosa e preoccupante acuita dal fatto che fosse l'ultima avventura animata di "City Hunter". Questo toglie la leggera suspense e la curiosità che avrebbero contagiato lo spettatore fin dall'inizio, ma si tratta di una sottigliezza che non preclude la visione del film.
Per colpa del poco lavoro Ryo e Kaori sono in grossi guai finanziari, ma fortunatamente una bella e misteriosa ragazza chiede loro aiuto offrendo una cifra piuttosto cospicua. Intanto un misterioso killer insegue un uomo, aiutato da un potente satellite di un network internazionale.
Il plot non offre nulla di nuovo, anzi, propone la classica struttura episodica della serie: un lavoro apparentemente facile che si interlaccia con la storia parallela che viene narrata a piccoli pezzi. Il tutto è costellato dalle classiche gag della serie, poi sostituite da momenti seri, mentre alcuni piccoli colpi di scena e diverse scene d'azione portano alla romanzata conclusione.
Il solito schema narrativo trito e ritrito? Le solite gag ripetitive e abitudinarie? Sorprendentemente la risposta è un fantasioso "nì" perché lo special riesce a proporre cose già viste ma in modo ponderato, dando vita a un eccellente prodotto.
La prima leggera ma sensibile differenza avviene nello schema narrativo, dove il solito netto contrasto tra la parte comica e quella seria è assente, o meglio, è un cambiamento graduale sviluppato con coerenza senza però snaturare le rispettive nature. Questo porta a una storia interessante fin dalle prime battute mentre le risate - basate sulle solite gag a base di mokkori, ma più irriverenti ed esilaranti del solito - dominano la scena, calando poi d'intensità ma non di qualità, lasciando spazio all'appassionante caso sempre più intrigante.
La conclusione dolce e malinconica è immancabile ma sempre d'effetto. Sorprende invece il fatto che si vada a indugiare in piccola parte sul passato di Ryo Saeba. Un argomento delicato che raramente è stato toccato.
Una piccola menzione sullo "sfruttamento" dei personaggi è d'obbligo, perché vengono mostrati nelle loro diverse sfumature e ciò fa risaltare così la loro caratterizzazione nel complesso. Questo avviene soprattutto per il protagonista, ovviamente, che mostra le sue molteplici sfaccettature che nell'anime si scoprivano a piccoli passi. Peccato che quest'intenzione porti anche ad alcune situazioni forzate e inutili per la storia, come la sfida con Falcon, ma si chiude volentieri un occhio.
Purtroppo, come già visto nei precedenti special, i disegni sono leggermente più curati e le animazioni più fluide, ma sempre rimanendo nell'anonimato che si confà maggiormente a una comune serie piuttosto che a un lungometraggio.
Tralasciando il deludente lato tecnico, bisogna notare come l'impostazione registica e le "pose" dei personaggi siano maggiormente affini allo stile di Tsukasa Hojo (che inoltre appare in un piccolo cameo) e risultino in diverse occasioni particolarmente evocative. In tal senso è perfetta la sigla di apertura che vanta bellissime illustrazioni.
Anche in quest'occasione la colonna sonora offre le impronte tipiche della serie, facilmente riconducibili allo stile anni '90, con qualche impronta maggiormente rock.
Il doppiaggio italiano è il solito degli altri special, ovvero il primo cast della serie con un migliore adattamento, dando vita alla miglior versione di "City Hunter" doppiata in italiano.
Si può quindi affermare che "Arrestate Ryo Saeba!" ha un fascino unico e speciale. Non perché appende un virtuale cartello con scritto "fine" sulle avventure animate del City Hunter, ma perché prende tutte le cose positive viste nella lunga serie e le mescola con sapienza e cura, sfornando una storia divertente, appassionate e ben narrata.
Il miglior modo per chiudere la parte di ricordi legata ai fantastici personaggi nati dal maestro Tsukasa Hojo.
Per colpa del poco lavoro Ryo e Kaori sono in grossi guai finanziari, ma fortunatamente una bella e misteriosa ragazza chiede loro aiuto offrendo una cifra piuttosto cospicua. Intanto un misterioso killer insegue un uomo, aiutato da un potente satellite di un network internazionale.
Il plot non offre nulla di nuovo, anzi, propone la classica struttura episodica della serie: un lavoro apparentemente facile che si interlaccia con la storia parallela che viene narrata a piccoli pezzi. Il tutto è costellato dalle classiche gag della serie, poi sostituite da momenti seri, mentre alcuni piccoli colpi di scena e diverse scene d'azione portano alla romanzata conclusione.
Il solito schema narrativo trito e ritrito? Le solite gag ripetitive e abitudinarie? Sorprendentemente la risposta è un fantasioso "nì" perché lo special riesce a proporre cose già viste ma in modo ponderato, dando vita a un eccellente prodotto.
La prima leggera ma sensibile differenza avviene nello schema narrativo, dove il solito netto contrasto tra la parte comica e quella seria è assente, o meglio, è un cambiamento graduale sviluppato con coerenza senza però snaturare le rispettive nature. Questo porta a una storia interessante fin dalle prime battute mentre le risate - basate sulle solite gag a base di mokkori, ma più irriverenti ed esilaranti del solito - dominano la scena, calando poi d'intensità ma non di qualità, lasciando spazio all'appassionante caso sempre più intrigante.
La conclusione dolce e malinconica è immancabile ma sempre d'effetto. Sorprende invece il fatto che si vada a indugiare in piccola parte sul passato di Ryo Saeba. Un argomento delicato che raramente è stato toccato.
Una piccola menzione sullo "sfruttamento" dei personaggi è d'obbligo, perché vengono mostrati nelle loro diverse sfumature e ciò fa risaltare così la loro caratterizzazione nel complesso. Questo avviene soprattutto per il protagonista, ovviamente, che mostra le sue molteplici sfaccettature che nell'anime si scoprivano a piccoli passi. Peccato che quest'intenzione porti anche ad alcune situazioni forzate e inutili per la storia, come la sfida con Falcon, ma si chiude volentieri un occhio.
Purtroppo, come già visto nei precedenti special, i disegni sono leggermente più curati e le animazioni più fluide, ma sempre rimanendo nell'anonimato che si confà maggiormente a una comune serie piuttosto che a un lungometraggio.
Tralasciando il deludente lato tecnico, bisogna notare come l'impostazione registica e le "pose" dei personaggi siano maggiormente affini allo stile di Tsukasa Hojo (che inoltre appare in un piccolo cameo) e risultino in diverse occasioni particolarmente evocative. In tal senso è perfetta la sigla di apertura che vanta bellissime illustrazioni.
Anche in quest'occasione la colonna sonora offre le impronte tipiche della serie, facilmente riconducibili allo stile anni '90, con qualche impronta maggiormente rock.
Il doppiaggio italiano è il solito degli altri special, ovvero il primo cast della serie con un migliore adattamento, dando vita alla miglior versione di "City Hunter" doppiata in italiano.
Si può quindi affermare che "Arrestate Ryo Saeba!" ha un fascino unico e speciale. Non perché appende un virtuale cartello con scritto "fine" sulle avventure animate del City Hunter, ma perché prende tutte le cose positive viste nella lunga serie e le mescola con sapienza e cura, sfornando una storia divertente, appassionate e ben narrata.
Il miglior modo per chiudere la parte di ricordi legata ai fantastici personaggi nati dal maestro Tsukasa Hojo.
"Arrestate Ryo Saeba" è l'ultimo dei 6 speciali dedicati alla serie di City Hunter, e risale al 1999.
Per quest'ultimo lavoro si decise di affidare la regia a Masaharu Okuwaki e la sceneggiatura a Nobuaki Kishima. Guarda caso le animazioni, come alcune scelte stilistiche, non reggono il confronto con il precedente film, tuttavia la componente ironica qui raggiunge un livello visto raramente, mostrando quello che ha voluto realizzare realmente il mangaka Tsukasa Hojo (che compare in una scena del film come mangaka novello) con l'opera di City Hunter.
In questo caso il nostro Ryo dovrà occuparsi della protezione di una famosa e immancabilmente bella giornalista che, avendo visto qualcosa che non doveva, ora è in grave pericolo. Ryo si troverà contro un suo vecchio amico/nemico, che non baderà a spese per uccidere quello che è conosciuto come il più grande pistolero del mondo, nonché il più grande amante del mokkori.
Come negli altri film interverranno tutti i coprotagonisti per aiutare Ryo, e con la squadra al completo non mancheranno di certo azione e gag di ogni genere; nemmeno mancherà la componente malinconica che fa da sottofondo all'intera opera, e anche il finale è all'altezza.
Come preannunciato il prodotto pecca un po' nella parte tecnica, infatti se i disegni sono molto curati, le animazioni in alcuni frangenti risultano deludenti, e in un film con tanta azione ciò può dare fastidio. Come sempre (anche se è inutile dirlo), a mio avviso la colonna sonora è magnifica, e comprende tutti i generi musicali, e nel caso specifico ci rifila pure due canzoni strepitose dei Sex Machineguns, una delle quali è utilizzata come opening.
Non posso che consigliare la visione di questo film a tutti, l'ultimo dei 6 si è rivelato a mio avviso anche uno dei migliori, e quindi la visione è naturalmente d'obbligo per i fan della serie. Questo inoltre è un ottimo biglietto da visita per chi si avvicina per la prima volta a City Hunter, quindi non perdetelo assolutamente.
Come ultimo appunto, dopo avere visto tutto quello che ci offre quest'anime posso senza ombra di dubbio affermare che City Hunter è un must dell'animazione giapponese - e pensare che quando ero piccolo e per sbaglio lo beccavo in TV cambiavo sempre canale... Roba da matti.
Per quest'ultimo lavoro si decise di affidare la regia a Masaharu Okuwaki e la sceneggiatura a Nobuaki Kishima. Guarda caso le animazioni, come alcune scelte stilistiche, non reggono il confronto con il precedente film, tuttavia la componente ironica qui raggiunge un livello visto raramente, mostrando quello che ha voluto realizzare realmente il mangaka Tsukasa Hojo (che compare in una scena del film come mangaka novello) con l'opera di City Hunter.
In questo caso il nostro Ryo dovrà occuparsi della protezione di una famosa e immancabilmente bella giornalista che, avendo visto qualcosa che non doveva, ora è in grave pericolo. Ryo si troverà contro un suo vecchio amico/nemico, che non baderà a spese per uccidere quello che è conosciuto come il più grande pistolero del mondo, nonché il più grande amante del mokkori.
Come negli altri film interverranno tutti i coprotagonisti per aiutare Ryo, e con la squadra al completo non mancheranno di certo azione e gag di ogni genere; nemmeno mancherà la componente malinconica che fa da sottofondo all'intera opera, e anche il finale è all'altezza.
Come preannunciato il prodotto pecca un po' nella parte tecnica, infatti se i disegni sono molto curati, le animazioni in alcuni frangenti risultano deludenti, e in un film con tanta azione ciò può dare fastidio. Come sempre (anche se è inutile dirlo), a mio avviso la colonna sonora è magnifica, e comprende tutti i generi musicali, e nel caso specifico ci rifila pure due canzoni strepitose dei Sex Machineguns, una delle quali è utilizzata come opening.
Non posso che consigliare la visione di questo film a tutti, l'ultimo dei 6 si è rivelato a mio avviso anche uno dei migliori, e quindi la visione è naturalmente d'obbligo per i fan della serie. Questo inoltre è un ottimo biglietto da visita per chi si avvicina per la prima volta a City Hunter, quindi non perdetelo assolutamente.
Come ultimo appunto, dopo avere visto tutto quello che ci offre quest'anime posso senza ombra di dubbio affermare che City Hunter è un must dell'animazione giapponese - e pensare che quando ero piccolo e per sbaglio lo beccavo in TV cambiavo sempre canale... Roba da matti.
Davvero simpatico questo film che mantiene le classiche caratteristiche degne di City Hunter e in più per vari motivi fa conoscere nuovi personaggi, caratteristiche del quartiere di Ryo e il quartiere stesso.
Davvero divertente quando una delle persone che da una simpatica caccia (causa debiti) a Ryo risulta essere allo stesso livello di forza di Falcon... ih ih ih... davvero divertente.
Per il resto la trama è solita, presentazione del nemico, motivo per cui vuole Ryo morto, caccia a Ryo, etc etc...
Davvero divertente quando una delle persone che da una simpatica caccia (causa debiti) a Ryo risulta essere allo stesso livello di forza di Falcon... ih ih ih... davvero divertente.
Per il resto la trama è solita, presentazione del nemico, motivo per cui vuole Ryo morto, caccia a Ryo, etc etc...
Sesto special dedicato a City Hunter, questa volta, a differenza dei precedenti film, la direzione è affidata a Masaharu Okuwaki; questo regista si è occupato anche della serie di Ohayo! Spank e di diversi film di Detective Conan; le musiche sono affidate a Tatsumi Yano.
Come sempre il soggetto originale è opera di Tsukasa Hojo.
Questo special è completamente differente dai precedenti, incomincia con il nostro Ryo che ha battuto il suo record di tempo senza avere ottenuto un ingaggio, infatti sono passati quattro mesi dall'ultimo lavoro.
In Giappone è tempo di "golden week", la settimana riservata alle vacanze, e si presenta al nostro Ryo l'affascinante Sayaka Asagiri, presentatrice della tv Mega City, appartenente a Jack Douglas, il nuovo magnate dei media. Costei sostiene di essere in pericolo di vita, in quanto ha assistito alla morte del presidente della sua società. Tiene al dito anche un anello che emette onde elettromagnetiche che possono essere rintracciate dall'ente televisivo, e se esce fuori dalla zona di ricezione coincidente con l'area urbana di Tokyo, viene automaticamente uccisa da un piccolo ago presente all'interno che inietta un veleno mortale. Stessa sorte se se lo sfila dal dito di sua volontà.
Ogni funzionario della tv porta questo anello.
All'inizio assistiamo alla morte del segretario di Jack Douglas, che avviene con queste modalità.
La sigla iniziale è veramente brutta, mi capita poco di frequente di essere deluso in modo così netto.
La trama cerca di essere originale e piena di colpi di scena mentre, a mio parere, non ci riesce nel modo dovuto; non voglio svelarvi la trama del film, vi dico solo che il regista ha perso l'occasione di sfruttare una buona idea. L'utilizzo dei mezzi d'informazione in modo arbitrario e falso è interessante anche se non è possibile fare quello che viene fatto vedere nel film quando per esempio si manipola intere scene filmate.
Quello che mi ha lasciato perplesso è l'abbandono a circa metà special di questo interessante intreccio per proporre il tema del nuovo rivale, arrivato dal passato, pronto a sfidare Ryo per dimostrare di essere il migliore pistolero al mondo.
La scena che ho trovato più divertente è all'inizio dello special quando Kaori, arrivata a casa, presenta il nuovo cliente a Ryo. In un primo momento apre la porta in mutande e poi si ripresenta in dieci secondi vestito in smoking. Divertente, mi ha ricordata la serie tv.
Per il resto non mi ha entusiasmato, credo che sia proprio l'ennesimo caso di sfruttamento di un personaggio vincente che avrebbe meritato film diretti da registi e relativo staff di livello artistico superiore.
Anche la parte finale del film ricicla l'idea del medaglione, già utilizzata in precedenza, che dimostra la pochezza delle idee della produzione; anche la sequenza finale è abbastanza prevedibile.
Si tratta del sesto e più recente special, o meglio, lungometraggio, dedicato al mitico detective privato Ryo Saeba, alias City Hunter.
Stavolta però non sarà il nostro amico a fare da predatore, anzi sarà proprio egli stesso a trovarsi coinvolto in accuse di rapimento... e già, infatti un'improvvisa e inspiegabile sparizione di Sayaka Asagiri, uno dei volti più noti e amati del telegiornale nazionale, scatenerà una serie di rincorse al colpevole, noto già come uno squilibrato, e identificato proprio nel simpatico Ryo, stavolta proprio nei guai... ma stanno davvero così le cose??
L'idea di base di questo film funziona già alla grande e, a rendere ancora meglio il tutto, la trama si fa man mano sempre più intrigante e, con una serie di colpi di scena, riesce a coinvolgere in pieno lo spettatore e a emozionare con i suoi flashback, del resto stiamo parlando probabilmente di uno dei più riusciti speciali, proprio per la narrazione che, oltre a presentare la comicità esilarante e irresistibile della serie, insieme a tante sparatorie mozzafiato, si fa apprezzare grazie alla sua mole drammatica, soprattutto nel finale. Come al solito il duo Ryo-Kaori funziona alla grande anche in questa "disavventura", e le macchiette che li riguardano non stancano mai, come anche non stanca l'interminabile sfida tra il mastodontico "pelatone" Umibozu (Falcon) e il nostro amico maniaco, ma anche stavolta gli imprevisti li costringeranno a cooperare per mettere tutto a ferro e fuoco...
Come previsto, anche in questa vicenda è coinvolta una donna stupenda, ma soprattutto misteriosa, e, come al solito, l'irrefrenabile Kaori fa di tutto per impedire a Ryo di provarci, dando vita agli sketch esilaranti di cui accennavo prima.
Il cast dei personaggi quindi funziona ottimamente.
Per quanto riguarda le musiche, sono deliziose come sempre, e meritano un plauso le sigle si apertura e chiusura. Graficamente, lo stile dell'opera è quello che conosciamo, anche se potevano essere maggiormente curati i fondali e alcune animazioni un po' legnose.
Anche per chi non ha visto mai la serie, questo titolo può essere il mezzo migliore per conoscere le "gesta" dell'inguaribile Ryo Saeba ed apprendere anche qualcosina del suo passato. Da vedere.
Stavolta però non sarà il nostro amico a fare da predatore, anzi sarà proprio egli stesso a trovarsi coinvolto in accuse di rapimento... e già, infatti un'improvvisa e inspiegabile sparizione di Sayaka Asagiri, uno dei volti più noti e amati del telegiornale nazionale, scatenerà una serie di rincorse al colpevole, noto già come uno squilibrato, e identificato proprio nel simpatico Ryo, stavolta proprio nei guai... ma stanno davvero così le cose??
L'idea di base di questo film funziona già alla grande e, a rendere ancora meglio il tutto, la trama si fa man mano sempre più intrigante e, con una serie di colpi di scena, riesce a coinvolgere in pieno lo spettatore e a emozionare con i suoi flashback, del resto stiamo parlando probabilmente di uno dei più riusciti speciali, proprio per la narrazione che, oltre a presentare la comicità esilarante e irresistibile della serie, insieme a tante sparatorie mozzafiato, si fa apprezzare grazie alla sua mole drammatica, soprattutto nel finale. Come al solito il duo Ryo-Kaori funziona alla grande anche in questa "disavventura", e le macchiette che li riguardano non stancano mai, come anche non stanca l'interminabile sfida tra il mastodontico "pelatone" Umibozu (Falcon) e il nostro amico maniaco, ma anche stavolta gli imprevisti li costringeranno a cooperare per mettere tutto a ferro e fuoco...
Come previsto, anche in questa vicenda è coinvolta una donna stupenda, ma soprattutto misteriosa, e, come al solito, l'irrefrenabile Kaori fa di tutto per impedire a Ryo di provarci, dando vita agli sketch esilaranti di cui accennavo prima.
Il cast dei personaggi quindi funziona ottimamente.
Per quanto riguarda le musiche, sono deliziose come sempre, e meritano un plauso le sigle si apertura e chiusura. Graficamente, lo stile dell'opera è quello che conosciamo, anche se potevano essere maggiormente curati i fondali e alcune animazioni un po' legnose.
Anche per chi non ha visto mai la serie, questo titolo può essere il mezzo migliore per conoscere le "gesta" dell'inguaribile Ryo Saeba ed apprendere anche qualcosina del suo passato. Da vedere.
Ho visto questo special alcuni anni fa' e poi ho comprato il dvd, per vedere se la storia era stata tagliata all'epoca da Mtv.
Purtroppo il giudizio negativo che mi ero fatto allora, rimane anche dopo la visione domestica.
Sicuramente ha una sufficiente realizzazione tecnica, ma il film ha un finale assurdo, muoiono tutti? oppure si salvano?.
Per il resto e la solita routine tra Ryo e Kaori, molto vicini alla serie classica (grazie anche al lavoro dei doppiatori storici).
La storia e un tantino piatta, sembra qua e la presa dalla serie, sicuramente si poteva svilupparla meglio.
Per completezza, il dvd in mio possesso e la versione da edicola,:
Video 6/5
3 audio , italiano 2.0 e 5.1 , giapponese 1.0
Sottotitoli Italiano.
Extra
File xyz
Trailer city hunter
Purtroppo il giudizio negativo che mi ero fatto allora, rimane anche dopo la visione domestica.
Sicuramente ha una sufficiente realizzazione tecnica, ma il film ha un finale assurdo, muoiono tutti? oppure si salvano?.
Per il resto e la solita routine tra Ryo e Kaori, molto vicini alla serie classica (grazie anche al lavoro dei doppiatori storici).
La storia e un tantino piatta, sembra qua e la presa dalla serie, sicuramente si poteva svilupparla meglio.
Per completezza, il dvd in mio possesso e la versione da edicola,:
Video 6/5
3 audio , italiano 2.0 e 5.1 , giapponese 1.0
Sottotitoli Italiano.
Extra
File xyz
Trailer city hunter
Finito da poco di vedere su DVD, devo dire che questo special di City Hunter, è uno dei più belli che abbia mai visto. La storia e le situazioni che ne conseguono, sono allacciate al tradizionale cartone che ero abituato a vedere da piccolo: gag divertenti e demenziali, con il buon Ryo sempre più perverso e Kaori che spunta con tre martelli distruttivi da ogni dove, per non parlare dello splendido Umi con quello splendido grembiule (come spesso accade ottima spalla comica per Ryo); divertente storia certo, ma anche seria e a tratti anche triste, sopratutto il finale.
Insomma uno special, che non rinnega il passato, ma che può piacere anche ai nuovi fan.
Cos'altro devo dire? Ah sì... MOKKORI!
Insomma uno special, che non rinnega il passato, ma che può piacere anche ai nuovi fan.
Cos'altro devo dire? Ah sì... MOKKORI!