Zoku Natsume Yūjinchō
"Zoku Natsume Yuujinchou" è la seconda serie di "Natsume Yuujinchou" ed è una serie anime composta da tredici episodi.
Trama: probabilmente chi sta leggendo questa recensione ha già visto la prima serie, quindi non mi dilungherò sulla trama. Takashi Natsume è un orfano con un potere speciale, può vedere strani esseri, gli youkai (gli spiriti), che le persone normali non possono vedere. Inoltre possiede il Yuujinchou (Il quaderno degli amici) nel quale sono custoditi i nomi dei vari youkai che sua nonna Reiko Natsume aveva sconfitto. Per tutto il corso della serie vedremo il nostro Natsume con la sua guardia del corpo, l'ubriacone Nyanko-sensei, vivere le sue avventure venendo a contatto con youkai, esorcisti e chi più ne ha più ne metta. Comincio col precisare che questa seconda serie è decisamente migliore della prima. La prima in alcuni tratti appariva un po' monotona e dopo un po' poteva risultare noiosa. In questa seconda serie il ritmo è più incalzante, la serie è in generale più coinvolgente, con più colpi di scena che spezzano i momenti tranquilli prima che questi possano annoiare. Dicendo questo, voglio dire che la trama è sviluppata in modo impeccabile, tranquillo ma coinvolgente.
Personaggi: i personaggi sono forse il punto forte dell'anime. Sono tutti ben caratterizzati e spesso possiamo empatizzare con loro grazie al fattore introspettivo molto presente. In particolare i protagonisti (Natsume e Nyanko-sensei) sono affascinanti, così diversi ma complementari, legati da un patto "subdolo" che viene poi sopraffatto da un'amicizia vera, che si vede, si sente e sa emozionare. E non dimentichiamoci lo spasso di questa brillante coppia.
Sonoro: che dire, l'opening e l'ending non sono forse bellissime? Le OST sono le stesse della prima serie, ma poco male.
Grafica: la grafica è bella. Il chara design è semplice, ma gradevole, adatto al genere (slice of life). Le animazioni sono fluide e le ambientazioni ben realizzate.
Finale: il finale non lo commento, visto che dopo questa ci sono altre due serie in cui la storia, ovviamente, continua. Si potrebbe dire che non c'è un finale, per ora.
In conclusione, "Zoku Natsume Yuujinchou" è un anime che consiglio a chi vuole vedere un anime bello in tutti i sensi e realizzato magnificamente. Lo consiglio soprattutto a chi cerca qualcosa che sappia emozionare, ma anche divertire. E vedetevi la prima serie se ancora non l'avete vista, vi servirà a capire meglio la seconda.
Trama: probabilmente chi sta leggendo questa recensione ha già visto la prima serie, quindi non mi dilungherò sulla trama. Takashi Natsume è un orfano con un potere speciale, può vedere strani esseri, gli youkai (gli spiriti), che le persone normali non possono vedere. Inoltre possiede il Yuujinchou (Il quaderno degli amici) nel quale sono custoditi i nomi dei vari youkai che sua nonna Reiko Natsume aveva sconfitto. Per tutto il corso della serie vedremo il nostro Natsume con la sua guardia del corpo, l'ubriacone Nyanko-sensei, vivere le sue avventure venendo a contatto con youkai, esorcisti e chi più ne ha più ne metta. Comincio col precisare che questa seconda serie è decisamente migliore della prima. La prima in alcuni tratti appariva un po' monotona e dopo un po' poteva risultare noiosa. In questa seconda serie il ritmo è più incalzante, la serie è in generale più coinvolgente, con più colpi di scena che spezzano i momenti tranquilli prima che questi possano annoiare. Dicendo questo, voglio dire che la trama è sviluppata in modo impeccabile, tranquillo ma coinvolgente.
Personaggi: i personaggi sono forse il punto forte dell'anime. Sono tutti ben caratterizzati e spesso possiamo empatizzare con loro grazie al fattore introspettivo molto presente. In particolare i protagonisti (Natsume e Nyanko-sensei) sono affascinanti, così diversi ma complementari, legati da un patto "subdolo" che viene poi sopraffatto da un'amicizia vera, che si vede, si sente e sa emozionare. E non dimentichiamoci lo spasso di questa brillante coppia.
Sonoro: che dire, l'opening e l'ending non sono forse bellissime? Le OST sono le stesse della prima serie, ma poco male.
Grafica: la grafica è bella. Il chara design è semplice, ma gradevole, adatto al genere (slice of life). Le animazioni sono fluide e le ambientazioni ben realizzate.
Finale: il finale non lo commento, visto che dopo questa ci sono altre due serie in cui la storia, ovviamente, continua. Si potrebbe dire che non c'è un finale, per ora.
In conclusione, "Zoku Natsume Yuujinchou" è un anime che consiglio a chi vuole vedere un anime bello in tutti i sensi e realizzato magnificamente. Lo consiglio soprattutto a chi cerca qualcosa che sappia emozionare, ma anche divertire. E vedetevi la prima serie se ancora non l'avete vista, vi servirà a capire meglio la seconda.
Questo è quello che avevo scritto per la serie precedente: "E' un Anime frizzante dalle tinte molto vivaci, molto allegro e spensierato, perfetto se ci si vuole rilassare!
Io l'ho visto visto molto volentieri e mi ha appassionato fin dalla prima puntata! La storia è molto carina e, almeno a mio avviso, anche originale.
Il più grande pregio dell'Anime è quello di riuscire a coinvolgerti emotivamente senza però essere carico di pathos: sono la sua semplicità e la sua dolcezza sia dei disegni che dei colori, dei personaggi, delle storie, che riescono a trasportarti in un mondo pieno di poesia."
Vedendo questa serie mi è sembrato di vedere un bambino crescere: se prima era spensierato allegro vivace, ma quasi infantile, sono orgoglioso di dire che è riuscito a migliorarsi mantenendo i suoi pregi!
Se prima era più superficiale, spensierato e allegro, in queste tredici puntate l'Anime si carica di un perché: assume la consapevolezza di avere le potenzialità di riuscire a comunicare valori importanti! Insieme all'Anime anche Natsume, il protagonista, sembra essere cresciuto molto, almeno interiormente; dopo l'accettazione dei suoi poteri avvenuta nella prima serie, ora si trova a scontrarsi con il bisogno di doverli usare nel modo giusto, e la scelta tra Youkai, gli spiriti, e Umani.
Tirando le fila, per me è stato davvero grandioso e lo consiglio caldamente, come consiglio caldamente di vedere prima "Natsume Yuujinchou" imprescindibile per apprezzare a pieno questa serie!
Io l'ho visto visto molto volentieri e mi ha appassionato fin dalla prima puntata! La storia è molto carina e, almeno a mio avviso, anche originale.
Il più grande pregio dell'Anime è quello di riuscire a coinvolgerti emotivamente senza però essere carico di pathos: sono la sua semplicità e la sua dolcezza sia dei disegni che dei colori, dei personaggi, delle storie, che riescono a trasportarti in un mondo pieno di poesia."
Vedendo questa serie mi è sembrato di vedere un bambino crescere: se prima era spensierato allegro vivace, ma quasi infantile, sono orgoglioso di dire che è riuscito a migliorarsi mantenendo i suoi pregi!
Se prima era più superficiale, spensierato e allegro, in queste tredici puntate l'Anime si carica di un perché: assume la consapevolezza di avere le potenzialità di riuscire a comunicare valori importanti! Insieme all'Anime anche Natsume, il protagonista, sembra essere cresciuto molto, almeno interiormente; dopo l'accettazione dei suoi poteri avvenuta nella prima serie, ora si trova a scontrarsi con il bisogno di doverli usare nel modo giusto, e la scelta tra Youkai, gli spiriti, e Umani.
Tirando le fila, per me è stato davvero grandioso e lo consiglio caldamente, come consiglio caldamente di vedere prima "Natsume Yuujinchou" imprescindibile per apprezzare a pieno questa serie!
A chi è piaciuta la prima serie, non può non piacere questa seconda. Stessa lunghezza d'onda, stesso respiro, stessa poesia. Gli ultimi episodi si concludono più caldi, gli autori mettono in pentola ingredienti piccanti che però potrebbero rivelarsi difficili da gestire nella terza serie. O, per lo meno, la reazione dipende dai gusti e dalle aspettative di chi guarda, sebbene personalmente credo che gli affezionati di questo anime non cerchino manifestazioni eccessive dei poteri di Natsume, il protagonista. Al momento ciò non accade, si continua con il tuffarsi nel folclore nipponico sedotti da una serie godibilissima, che - indipendentemente dai poteri - lascia intendere un successivo intreccio della trama. Evoluzione da pretendere, ritengo, perché al monento Zoku Natsume yuujinchou è un genere di alto livello ma che ha necessariamente bisogno di infittirsi e di arrivare a un dunque. Comunque sia, tuffatevi senza remore nel mondo di Natsume e Nyanco-Sensei, e restateci. Si rivelerà un'esperienza profonda.
Da vedere.
Da vedere.
Anche la seconda serie di questo splendido capolavoro non ha deluso le mie aspettative, al contrario ha solo rafforzato l'amore che ho provato guardando la prima volta Natsume Yuujinchou.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, in questa serie si riesce a scavare nel profondo nell'animo di tutti loro che, tra l'altro, sono rappresentati con un tratto preciso, delicato, un disegno che regala allo spettatore una sensazione di benessere dovuto anche all'uso di colori tenui che riescono a far percepire la freschezza delle atmosfera dell'anime.
In Zoku Natsume Yuujinchou riusciamo ad approfondire di più il legame che inizia ad instaurasi tra i vari protagonisti e Takashi comincia a rendersi conto di non essere destinato come sua nonna a vivere nella solitudine. La cosa meravigliosa è che egli riesce a stabilire dei legami che risultano davvero profondi sia con gli Yokai che con gli esseri umani. Questa cosa fa riflettere molto, dopotutto non conta chi hai davanti, contano solo i sentimenti e i legami che riesci a stringere. Credo che questo sia un anime che ha davvero moltissimo da insegnarci.
Splendide la opening e la ending, come tutta la soundtrack che ricorda la musica tradizionale giapponese e che per questo è perfettamente in tema con tutta l'opera che si rifà alle antiche credenze popolari.
Beh, dal finale della prima serie, era ovvio che ci sarebbe stato un seguito; chi avrebbe rinunciato a "vivere" insieme a Takashi la sua nuova esistenza tra amici visibili e invisibili?
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, in questa serie si riesce a scavare nel profondo nell'animo di tutti loro che, tra l'altro, sono rappresentati con un tratto preciso, delicato, un disegno che regala allo spettatore una sensazione di benessere dovuto anche all'uso di colori tenui che riescono a far percepire la freschezza delle atmosfera dell'anime.
In Zoku Natsume Yuujinchou riusciamo ad approfondire di più il legame che inizia ad instaurasi tra i vari protagonisti e Takashi comincia a rendersi conto di non essere destinato come sua nonna a vivere nella solitudine. La cosa meravigliosa è che egli riesce a stabilire dei legami che risultano davvero profondi sia con gli Yokai che con gli esseri umani. Questa cosa fa riflettere molto, dopotutto non conta chi hai davanti, contano solo i sentimenti e i legami che riesci a stringere. Credo che questo sia un anime che ha davvero moltissimo da insegnarci.
Splendide la opening e la ending, come tutta la soundtrack che ricorda la musica tradizionale giapponese e che per questo è perfettamente in tema con tutta l'opera che si rifà alle antiche credenze popolari.
Beh, dal finale della prima serie, era ovvio che ci sarebbe stato un seguito; chi avrebbe rinunciato a "vivere" insieme a Takashi la sua nuova esistenza tra amici visibili e invisibili?
Zoku Natsume Yuujinchou continua la trama del suo prequel perfettamente da come l'avevamo lasciata: Natsume è ancora alle prese con svariati tipi di demoni (youkai) che chiedono il suo aiuto o che vogliono che gli sia reso il proprio nome contenuto nel "yuujinchou" oppure che tentano d'impadronirsi del suddetto libro con la forza. Proprio come nella prima serie le storie a sfondo dolce e romantico saranno in netta maggioranza ma (esattamente come nella prima serie) ci sarà spazio anche per sporadici episodi d'azione e quasi di "terrore".
A fare da contorno le già collaudate gag, soprattutto con Nyanko sensei (alias Madara) lo youkai che ha deciso di divenire il compagno di avventura di Natsume. Più che un compagno di avventura lui continua a definirsi il "padrone", ma appare evidente come si sia ormai consolidato un forte rapporto di amicizia reciproca tra i due.
Valgono tutte le considerazioni già fatte per il prequel, le atmosfere restano le medesime, vellutate, quasi poetiche.
Il finale è un finale degno di quest'opera ma ci consente di sperare in una terza serie. Voci di corridoio affermano che sia già in lavorazione. L'aspettiamo con entusiasmo!
A fare da contorno le già collaudate gag, soprattutto con Nyanko sensei (alias Madara) lo youkai che ha deciso di divenire il compagno di avventura di Natsume. Più che un compagno di avventura lui continua a definirsi il "padrone", ma appare evidente come si sia ormai consolidato un forte rapporto di amicizia reciproca tra i due.
Valgono tutte le considerazioni già fatte per il prequel, le atmosfere restano le medesime, vellutate, quasi poetiche.
Il finale è un finale degno di quest'opera ma ci consente di sperare in una terza serie. Voci di corridoio affermano che sia già in lavorazione. L'aspettiamo con entusiasmo!
Un altro 9 per il seguito di Natsume Yuujinchou, ma si sta facendo impellente la necessità che la trama di fondo, aleggiante dietro il quotidiano tutt'altro che ordinario di Takashi nella sua vita immersa nei casini degli Youkai, domini un attimo la scena e si arrivi ad un dunque. Serve una terza serie, che spero sia un po' più lunga di 13 episodi e che chiuda il cerchio della storia, davvero incredibile, di Takashi Natsume.
La trama in questo seguito prosegue da dove ci ha lasciato: con gli stessi toni agrodolci e malinconici, si analizza sempre Takashi, ora più consapevole dei suoi poteri e di quello che realmente può fare. Si pone più domande di prima, ha molti più dubbi, ma meno incertezze nel voler trovare le risposte.
Si concede spazio all'analisi degli amici e conoscenti nel suo intorno, in special modo Natori, l'esorcista di spiriti conosciuto nella prima serie che in questa seconda porrà Takashi davanti a realtà molto tristi, come quella di conoscere altre persone come loro non porti alla comprensione di se stessi e del proprio dolore dato dalla solitudine e dall'incomprensione, ma porti in un mondo a volte gretto dove ci sono lotte di potere nei clan di esorcisti e stregoni, che dietro le quinte vogliono usare le proprie abilità per accaparrarsi potere e non per trovare un equilibrio tra la propria vita umana e quella legata agli Youkai.
La velocità narrativa non cambia dalla prima serie, c'è quella strana staticità unita all'avanzamento comunque inarrestabile degli eventi, che si adegua perfettamente all'analisi del quotidiano di Takashi e al fatto che la sua anali interiore è tanto profonda proprio perché coglie momenti di ogni genere che nell'abitudinario lo colgono. Diventa più pressante tuttavia il problema menzogne, di fatto vivere con i nuovi tutori a cui si sta affezionando, questa volta, rende tutto più difficile per il ragazzo che si rende conto di essere una fonte di pericolo e che i suoi segreti potrebbero diventare un giorno il motivo di rifiuto o di allontanamento dei due genitori adottivi. Il confronto con la nonna Reiko si fa più intenso, quasi dolorosa la comprensione di come Reiko abbia scelto la solitudine per non ferire.
Gli intrecci con gli amici ignari vs gli intrecci con gli amici consci del segreto di Takashi creano un bellissimo palcoscenico per la valutazione del cambiamento del suo carattere, prima schivo e diffidente, mentre ora più aperto e speranzoso. Nonostante i vari eventi continua a mantenere il suo carattere avventato che segue più le emozioni della logica, ma è quello che più riesce a fargli capire gli youkai e le vere ragioni dei contrasti di questi con gli uomini, spesso dovute a mere incomprensioni.
Il lato tecnico non lo commento, siamo agli stessi gradevolissimi livelli della prima serie quindi niente da segnalare.
Consiglio vivamente anche questa seconda serie, però come per la prima si arriva a dire: "E adesso?"; si arriva curiosi, intrigati dalla vita di Takashi, commossi dalla sua situazione e dalla sua dolcezza, e non c'è una fine, porte spalancate proprio sul poi.
Che dire, serve una terza serie, ma che non siano altri 13 episodi come le prime due, ora lo si conosce Takashi e il suo intorno, si conosce Reiko e il suo intenso passato, serve una serie che chiuda la faccenda, io spero che la sicuramente necessaria terza serie - che si sa arriverà ma non si sa quando, ma mi auguro presto - sappia porre una conclusione.
La trama in questo seguito prosegue da dove ci ha lasciato: con gli stessi toni agrodolci e malinconici, si analizza sempre Takashi, ora più consapevole dei suoi poteri e di quello che realmente può fare. Si pone più domande di prima, ha molti più dubbi, ma meno incertezze nel voler trovare le risposte.
Si concede spazio all'analisi degli amici e conoscenti nel suo intorno, in special modo Natori, l'esorcista di spiriti conosciuto nella prima serie che in questa seconda porrà Takashi davanti a realtà molto tristi, come quella di conoscere altre persone come loro non porti alla comprensione di se stessi e del proprio dolore dato dalla solitudine e dall'incomprensione, ma porti in un mondo a volte gretto dove ci sono lotte di potere nei clan di esorcisti e stregoni, che dietro le quinte vogliono usare le proprie abilità per accaparrarsi potere e non per trovare un equilibrio tra la propria vita umana e quella legata agli Youkai.
La velocità narrativa non cambia dalla prima serie, c'è quella strana staticità unita all'avanzamento comunque inarrestabile degli eventi, che si adegua perfettamente all'analisi del quotidiano di Takashi e al fatto che la sua anali interiore è tanto profonda proprio perché coglie momenti di ogni genere che nell'abitudinario lo colgono. Diventa più pressante tuttavia il problema menzogne, di fatto vivere con i nuovi tutori a cui si sta affezionando, questa volta, rende tutto più difficile per il ragazzo che si rende conto di essere una fonte di pericolo e che i suoi segreti potrebbero diventare un giorno il motivo di rifiuto o di allontanamento dei due genitori adottivi. Il confronto con la nonna Reiko si fa più intenso, quasi dolorosa la comprensione di come Reiko abbia scelto la solitudine per non ferire.
Gli intrecci con gli amici ignari vs gli intrecci con gli amici consci del segreto di Takashi creano un bellissimo palcoscenico per la valutazione del cambiamento del suo carattere, prima schivo e diffidente, mentre ora più aperto e speranzoso. Nonostante i vari eventi continua a mantenere il suo carattere avventato che segue più le emozioni della logica, ma è quello che più riesce a fargli capire gli youkai e le vere ragioni dei contrasti di questi con gli uomini, spesso dovute a mere incomprensioni.
Il lato tecnico non lo commento, siamo agli stessi gradevolissimi livelli della prima serie quindi niente da segnalare.
Consiglio vivamente anche questa seconda serie, però come per la prima si arriva a dire: "E adesso?"; si arriva curiosi, intrigati dalla vita di Takashi, commossi dalla sua situazione e dalla sua dolcezza, e non c'è una fine, porte spalancate proprio sul poi.
Che dire, serve una terza serie, ma che non siano altri 13 episodi come le prime due, ora lo si conosce Takashi e il suo intorno, si conosce Reiko e il suo intenso passato, serve una serie che chiuda la faccenda, io spero che la sicuramente necessaria terza serie - che si sa arriverà ma non si sa quando, ma mi auguro presto - sappia porre una conclusione.
In realtà non c’è granché da dire su questa seconda serie di Natsume Yuujinchou, serie che ricalca in toto il copione della prima e dove il giovane Natsume acquista gradualmente una maggiore coscienza di sé stesso e del suo ruolo. Trovano posto all’interno dell’universo di Natsume nuovi personaggi, mentre vengono ulteriormente approfonditi quelli già noti. Per il resto quasi nessuna sorpresa se non un appena accennato filo conduttore per una più ampia trama di fondo che potrebbe svilupparsi e approfondirsi in eventuali opere successive. Confermo e ribadisco quindi per Zoku Natsume Yuujinchou la stessa valutazione che ho dato alla prima serie.
In questa seconda serie continua il viaggio all'interno della mitologia e dei racconti popolari giapponesi. Natsume continua ad aiutare gli youkai che puntualmente si recano a casa sua in cerca di aiuto. Intanto inizia a pensare che il poter vedere gli youkai non sia poi così male. Per gli appassionati di leggende e folklore popolare questa è una serie da non perdere assolutamente ma anche per gli altri può rivelarsi una piacevole visione.