La sirenetta: Quando tutto ebbe inizio
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Introduzione
È un retroscena sul passato del regno di Atlantica, della nostra Ariel, delle sue sorelle e di suo padre, e di come abbiano provato a superare la tragica scomparsa della loro madre/moglie. Dieci anni più tardi le nostre protagoniste sono cresciute e cercano di andare ugualmente avanti, nonostante il vuoto enorme. In seguito a una delle loro passeggiate mattutine, Ariel si congeda da suo padre e dalle sorelle e fa la conoscenza di Flubber, il quale le fa scoprire la musica; un piccolo scherzo innocente, tranne che per un particolare: a seguito della morte della regina Re Tritone ha proibito e bandito la musica dal regno. Tuttavia, la notte stessa Ariel segue Flubber, che raggiunge una sorta di locale clandestino dove si suona musica non-stop, e qui scopre che anche Sebastian non solo fa parte dell'orchestra, ma dirige tutta l'attività. Questo rischia di compromettere la sua posizione all'interno del regno, specialmente perché è anche il consigliere del re; quale occasione migliore per Marina, la governante delle figlie di Tritone, la quale è decisa a fare un grosso "splash" per cambiare la sua vita e liberarsi di Sebastian, per poter prendere il suo posto! Ma Ariel è determinata non solo a ricordare sua madre, bensì a far rivivere il suo ricordo in seno al regno di Altantica, prima di tutto alle sue sorelle, alle quali racconta di essere andata nel locale clandestino e che trascina per farle divertire, e poi a suo padre. Un'impresa tutt'altro che facile: Tritone ha molte responsabilità e non può perdere il proprio tempo a ricordare il suo amore perso. Non solo: sembra che l'abbia dimenticato e che non voglia ricordare, per non soffrire a causa della perdita della propria consorte, e rinforza il suo divieto ad Ariel, alle altre figlie e a chiunque di praticare la musica. Ma Ariel gli disobbedisce ancora una volta e fa evadere di prigione Sebastian e gli altri, per fare in modo di riportare la musica ad Atlantica, e scopre il carillon di sua madre e suo padre che ballavano all'unisono e giocavano con loro quando lei e le sue sorelle erano più piccole, rievocando quei ricordi. La governante Marina inizia ad esultare per il proprio apparente trionfo e abusa del proprio potere nei confronti delle figlie di Tritone e del regno. Ma Tritone non è contento: sta ancora riflettendo su ciò che Ariel gli ha detto a proposito della loro madre ed è ancora chiuso in sé stesso. Tuttavia, ordina alle guardie di ritrovare Ariel, perché ha un brutto presentimento, e alla fine giunge al luogo dove lei e gli altri stanno combattendo contro Marina e le sue anguille elettriche; queste vengono sconfitte e alla fine Re Tritone comprende il proprio sbaglio e decide di porre rimedio, avendo capito che il risentimento non porterà indietro la sua consorte, ripristinando la musica in seno al regno nella speranza di mantenere vivo il ricordo di questa.
Grafica
La grafica è rimasta invariata, per mantenere il legame con i due film precedenti e sottolineare la continuità della storia nel corso del tempo in segno di fedeltà alla medesima. I colori sono sempre sgargianti in puro e autentico stile Disney; essi sono sempre naturali e distribuiti secondo dei canoni standard, per conferire alla storia quel suo alone di realtà che non deve mai mancare. I movimenti dei disegni sono sempre fluidi, dinamici e scorrevoli, segno di una spontaneità che non si smentisce mai, ed è uno dei tanti marchi di garanzia delle produzioni Disney.
Personaggi
I personaggi sono rimasti sempre gli stessi, quindi hanno mantenuto quella loro sfera emotiva fatta di simpatia, sorpresa, meraviglia, stupore alternate a angoscia, depressione, rabbia, tutti sentimenti che si alternano in essi e che essi manifestano ora con passività ora con veemenza. La nostra Marina dimostra anche qualche tratto di leggera isteria. I personaggi dimostrano, come sempre, di essere vivaci, allegri, spassosi, dinamici, effervescenti, scatenati, divertenti e mostrano di avere brio ed energia da vendere. Ma hanno anche qualche momento di ansia, angoscia, paura, tensione, sbigottimento, sorpresa, esitazione che sanno però equilibrare bene con i primi, e quindi riescono a trovare sempre quel loro equilibrio emotivo e sentimentale.
Colonna sonora
A dispetto del divieto di Re Tritone, in base a cui la musica è bandita del regno, questa assume a tal proposito un'importanza enorme nella vicenda, e senza di essa quest'ultima perderebbe gran parte del proprio spessore. I ritmi che si alternano sono sempre un punto di forza della Disney e contribuiscono a creare delle bellissime coreografie di ballo e di canto che fanno sempre venire voglia di immergersi in questo mondo magico. Essa è molto variegata e spazia dai ritmi latino-americani fino alla classica, il tutto conferendo alla storia il suo carattere allegro, vivace e festoso. Poi non bisogna dimenticare gli assoli dei personaggi, i quali rappresentano la vera "colonna portante" delle storie Disney, perché in essi vi sono gli indizi principali circa la natura e il carattere dei personaggi che li eseguono.
Messaggi e insegnamenti
Ariel e le sue sorelle cercano di comportarsi a modo, ma il ricordo della madre è troppo forte in loro, e nonostante i divieti e i rimproveri molto spesso aspri e severi del padre queste gli disobbediscono sempre, e cercano di emanciparsi dalla figura della governante Marina, la quale sembra voglia tenerle sotto controllo, ma soprattutto dal padre, il quale non riesce a superare il dolore della perdita della consorte. Quindi il primo messaggio è quello forse legato alla conquista dell'indipendenza da parte delle nostre principesse, in primis Ariel. Il secondo messaggio che questo film ci trasmette è quello di aiutarsi a vicenda nonostante le difficoltà: qui padre e figlie si sostengono a vicenda, e poi Ariel aiuta i suoi amici a riprendersi qualcosa che manca da troppo tempo.
Giudizio finale
Questo terzo film è leggermente più timido rispetto ai due capitoli precedenti. Nonostante ciò ha poco o niente da invidiare rispetto a questi due. Anzi, rappresenta una delucidazione molto importante e potente sul passato della nostra protagonista e anche sul suo rapporto con la propria famiglia, ed è questo un altro degli elementi fondamentali che qui vengono illustrati e presentati. Un terzo e ultimo capitolo conclusivo discreto e ben impostato.
Voto: 8
Introduzione
È un retroscena sul passato del regno di Atlantica, della nostra Ariel, delle sue sorelle e di suo padre, e di come abbiano provato a superare la tragica scomparsa della loro madre/moglie. Dieci anni più tardi le nostre protagoniste sono cresciute e cercano di andare ugualmente avanti, nonostante il vuoto enorme. In seguito a una delle loro passeggiate mattutine, Ariel si congeda da suo padre e dalle sorelle e fa la conoscenza di Flubber, il quale le fa scoprire la musica; un piccolo scherzo innocente, tranne che per un particolare: a seguito della morte della regina Re Tritone ha proibito e bandito la musica dal regno. Tuttavia, la notte stessa Ariel segue Flubber, che raggiunge una sorta di locale clandestino dove si suona musica non-stop, e qui scopre che anche Sebastian non solo fa parte dell'orchestra, ma dirige tutta l'attività. Questo rischia di compromettere la sua posizione all'interno del regno, specialmente perché è anche il consigliere del re; quale occasione migliore per Marina, la governante delle figlie di Tritone, la quale è decisa a fare un grosso "splash" per cambiare la sua vita e liberarsi di Sebastian, per poter prendere il suo posto! Ma Ariel è determinata non solo a ricordare sua madre, bensì a far rivivere il suo ricordo in seno al regno di Altantica, prima di tutto alle sue sorelle, alle quali racconta di essere andata nel locale clandestino e che trascina per farle divertire, e poi a suo padre. Un'impresa tutt'altro che facile: Tritone ha molte responsabilità e non può perdere il proprio tempo a ricordare il suo amore perso. Non solo: sembra che l'abbia dimenticato e che non voglia ricordare, per non soffrire a causa della perdita della propria consorte, e rinforza il suo divieto ad Ariel, alle altre figlie e a chiunque di praticare la musica. Ma Ariel gli disobbedisce ancora una volta e fa evadere di prigione Sebastian e gli altri, per fare in modo di riportare la musica ad Atlantica, e scopre il carillon di sua madre e suo padre che ballavano all'unisono e giocavano con loro quando lei e le sue sorelle erano più piccole, rievocando quei ricordi. La governante Marina inizia ad esultare per il proprio apparente trionfo e abusa del proprio potere nei confronti delle figlie di Tritone e del regno. Ma Tritone non è contento: sta ancora riflettendo su ciò che Ariel gli ha detto a proposito della loro madre ed è ancora chiuso in sé stesso. Tuttavia, ordina alle guardie di ritrovare Ariel, perché ha un brutto presentimento, e alla fine giunge al luogo dove lei e gli altri stanno combattendo contro Marina e le sue anguille elettriche; queste vengono sconfitte e alla fine Re Tritone comprende il proprio sbaglio e decide di porre rimedio, avendo capito che il risentimento non porterà indietro la sua consorte, ripristinando la musica in seno al regno nella speranza di mantenere vivo il ricordo di questa.
Grafica
La grafica è rimasta invariata, per mantenere il legame con i due film precedenti e sottolineare la continuità della storia nel corso del tempo in segno di fedeltà alla medesima. I colori sono sempre sgargianti in puro e autentico stile Disney; essi sono sempre naturali e distribuiti secondo dei canoni standard, per conferire alla storia quel suo alone di realtà che non deve mai mancare. I movimenti dei disegni sono sempre fluidi, dinamici e scorrevoli, segno di una spontaneità che non si smentisce mai, ed è uno dei tanti marchi di garanzia delle produzioni Disney.
Personaggi
I personaggi sono rimasti sempre gli stessi, quindi hanno mantenuto quella loro sfera emotiva fatta di simpatia, sorpresa, meraviglia, stupore alternate a angoscia, depressione, rabbia, tutti sentimenti che si alternano in essi e che essi manifestano ora con passività ora con veemenza. La nostra Marina dimostra anche qualche tratto di leggera isteria. I personaggi dimostrano, come sempre, di essere vivaci, allegri, spassosi, dinamici, effervescenti, scatenati, divertenti e mostrano di avere brio ed energia da vendere. Ma hanno anche qualche momento di ansia, angoscia, paura, tensione, sbigottimento, sorpresa, esitazione che sanno però equilibrare bene con i primi, e quindi riescono a trovare sempre quel loro equilibrio emotivo e sentimentale.
Colonna sonora
A dispetto del divieto di Re Tritone, in base a cui la musica è bandita del regno, questa assume a tal proposito un'importanza enorme nella vicenda, e senza di essa quest'ultima perderebbe gran parte del proprio spessore. I ritmi che si alternano sono sempre un punto di forza della Disney e contribuiscono a creare delle bellissime coreografie di ballo e di canto che fanno sempre venire voglia di immergersi in questo mondo magico. Essa è molto variegata e spazia dai ritmi latino-americani fino alla classica, il tutto conferendo alla storia il suo carattere allegro, vivace e festoso. Poi non bisogna dimenticare gli assoli dei personaggi, i quali rappresentano la vera "colonna portante" delle storie Disney, perché in essi vi sono gli indizi principali circa la natura e il carattere dei personaggi che li eseguono.
Messaggi e insegnamenti
Ariel e le sue sorelle cercano di comportarsi a modo, ma il ricordo della madre è troppo forte in loro, e nonostante i divieti e i rimproveri molto spesso aspri e severi del padre queste gli disobbediscono sempre, e cercano di emanciparsi dalla figura della governante Marina, la quale sembra voglia tenerle sotto controllo, ma soprattutto dal padre, il quale non riesce a superare il dolore della perdita della consorte. Quindi il primo messaggio è quello forse legato alla conquista dell'indipendenza da parte delle nostre principesse, in primis Ariel. Il secondo messaggio che questo film ci trasmette è quello di aiutarsi a vicenda nonostante le difficoltà: qui padre e figlie si sostengono a vicenda, e poi Ariel aiuta i suoi amici a riprendersi qualcosa che manca da troppo tempo.
Giudizio finale
Questo terzo film è leggermente più timido rispetto ai due capitoli precedenti. Nonostante ciò ha poco o niente da invidiare rispetto a questi due. Anzi, rappresenta una delucidazione molto importante e potente sul passato della nostra protagonista e anche sul suo rapporto con la propria famiglia, ed è questo un altro degli elementi fondamentali che qui vengono illustrati e presentati. Un terzo e ultimo capitolo conclusivo discreto e ben impostato.
Voto: 8
