Fuuka
Ho scoperto "Fuuka" per puro caso in un giro di video musicali e, alla fine, ho continuato a guardarlo principalmente per quello.
Mi sono piaciute le scene dedicate alla band, ma le scene sulla meccanica della band avrebbero forse meritato più spazio, principalmente per il fatto che ne avrebbero tolto al trito triangolo amoroso: il suddetto risulta banale e frettoloso, con dialoghi e situazioni spesso oltre il limite del "ma sì, dopotutto e' un anime rom-com".
Il finale e' davvero stracciato e alcune scene dell'anime secondo me sono incomprensibili a chi come me non ha letto il manga (sono andato a recuperare le parti incriminate).
Una nota a margine sulle canzoni: le tre più presenti risultano abbastanza simili tra loro, ma le trovo piacevoli e carine.
Per me non arriva alla sufficienza perché, oltre alla pochezza del triangolo amoroso, anche tutto quello che ci gira intorno e' stato affrontato con troppa superficialità.
Mi sono piaciute le scene dedicate alla band, ma le scene sulla meccanica della band avrebbero forse meritato più spazio, principalmente per il fatto che ne avrebbero tolto al trito triangolo amoroso: il suddetto risulta banale e frettoloso, con dialoghi e situazioni spesso oltre il limite del "ma sì, dopotutto e' un anime rom-com".
Il finale e' davvero stracciato e alcune scene dell'anime secondo me sono incomprensibili a chi come me non ha letto il manga (sono andato a recuperare le parti incriminate).
Una nota a margine sulle canzoni: le tre più presenti risultano abbastanza simili tra loro, ma le trovo piacevoli e carine.
Per me non arriva alla sufficienza perché, oltre alla pochezza del triangolo amoroso, anche tutto quello che ci gira intorno e' stato affrontato con troppa superficialità.
Dopo aver letto il manga mi sono cimentato nella visione della trasposizione animata.
Al momento e dopo 4 episodi dei 12 disponibili, l'anime è abbastanza fedele alla trama del manga ma credo che in seguito dovrà accelerare (e in modo molto perentorio) perché i primi 4 episodi coprono a malapena i primi 20 capitoli degli oltre 200 e ciò mi porta a dubitare che l'anime segua la trama (e i colpi di scena anche molto significativi) del manga...
L'anime al pari del manga affronta le peripezie di Fuuka Akitzuki e Yuu Haruna, studenti della stessa scuola superiore che dopo essersi conosciuti "accidentalmente" scontrandosi per strada iniziano a frequentarsi per poi scoprire una passione comune: la musica.
Fuuka collega questo anime a quello del manga "Suzuka": lei è infatti la figlia di Yamato e Suzuka, atleti di valore nazionale ormai ritirati dalla scena agonistica nonché protagonisti del manga e della trasposizione animata.
Fuuka è una ragazza molto solare, energica, insicura come tutti i suoi coetanei e anche un po' [ì]naïve[/b]: vive un po' in una sua dimensione, non ha cellulare ed è quindi poco social, ascolta la musica ancora utilizzando i cd ed è una grande fan di Koyuki Hinashi (amica di infanzia di Yuu e cantante idol divenuta famosa in tutto il Giappone). Yuu è un ragazzo un po' otaku, molto riservato che vive la propria esistenza solo attraverso i tweet che posta in tempo reale su twitter. Vive da poco a Tokyo con le tre sorelle e frequenta la stessa scuola e classe di Fuuka.
Dopo un breve periodo di conoscenza Fuuka matura, grazie allo sprone di Yuu, l'idea di dedicarsi alla musica (abbandonando l'dea poco gradita di dedicarsi all'atletica seguendo le orme dei genitori) e dopo le vacanze estive trascorse al mare con Yuu e Makoto (altro compagno di classe dei due bravo a suonare il piano) prende l'iniziativa e coinvolge i due a fondare una band musicale tenendo come riferimento il loro gruppo preferito: gli Hedgehogs.
Già nei primi quattro episodi risulta chiaro che Fuuka e Yuu hanno una cotta reciproca e che basterebbe solo una spintarella per farli mettere insieme... Già all'inizio della trama riappare Koyuki Hinashi (amica di infanzia di Yuu e cantante famosa) che invaghita fin da piccola di Yuu cerca dopo anni a riavvicinarsi a lui creando i primi "fraintendimenti" tra Yuu e Fuuka.
Quindi nulla di nuovo sotto il sole degli anime rom-com. L'elemento che contraddistingue "Fuuka" è l'ambientazione musicale ed in effetti opening, ending e alcune canzoni già ascoltate negli episodi visionati sono carine.
Lato grafico, pur non eccellendo nel chara design e negli sfondi, si difende mantenendosi nella media e risulta comunque coerente con i personaggi del manga.
Al momento e dopo 4 episodi dei 12 disponibili, l'anime è abbastanza fedele alla trama del manga ma credo che in seguito dovrà accelerare (e in modo molto perentorio) perché i primi 4 episodi coprono a malapena i primi 20 capitoli degli oltre 200 e ciò mi porta a dubitare che l'anime segua la trama (e i colpi di scena anche molto significativi) del manga...
L'anime al pari del manga affronta le peripezie di Fuuka Akitzuki e Yuu Haruna, studenti della stessa scuola superiore che dopo essersi conosciuti "accidentalmente" scontrandosi per strada iniziano a frequentarsi per poi scoprire una passione comune: la musica.
Fuuka collega questo anime a quello del manga "Suzuka": lei è infatti la figlia di Yamato e Suzuka, atleti di valore nazionale ormai ritirati dalla scena agonistica nonché protagonisti del manga e della trasposizione animata.
Fuuka è una ragazza molto solare, energica, insicura come tutti i suoi coetanei e anche un po' [ì]naïve[/b]: vive un po' in una sua dimensione, non ha cellulare ed è quindi poco social, ascolta la musica ancora utilizzando i cd ed è una grande fan di Koyuki Hinashi (amica di infanzia di Yuu e cantante idol divenuta famosa in tutto il Giappone). Yuu è un ragazzo un po' otaku, molto riservato che vive la propria esistenza solo attraverso i tweet che posta in tempo reale su twitter. Vive da poco a Tokyo con le tre sorelle e frequenta la stessa scuola e classe di Fuuka.
Dopo un breve periodo di conoscenza Fuuka matura, grazie allo sprone di Yuu, l'idea di dedicarsi alla musica (abbandonando l'dea poco gradita di dedicarsi all'atletica seguendo le orme dei genitori) e dopo le vacanze estive trascorse al mare con Yuu e Makoto (altro compagno di classe dei due bravo a suonare il piano) prende l'iniziativa e coinvolge i due a fondare una band musicale tenendo come riferimento il loro gruppo preferito: gli Hedgehogs.
Già nei primi quattro episodi risulta chiaro che Fuuka e Yuu hanno una cotta reciproca e che basterebbe solo una spintarella per farli mettere insieme... Già all'inizio della trama riappare Koyuki Hinashi (amica di infanzia di Yuu e cantante famosa) che invaghita fin da piccola di Yuu cerca dopo anni a riavvicinarsi a lui creando i primi "fraintendimenti" tra Yuu e Fuuka.
Quindi nulla di nuovo sotto il sole degli anime rom-com. L'elemento che contraddistingue "Fuuka" è l'ambientazione musicale ed in effetti opening, ending e alcune canzoni già ascoltate negli episodi visionati sono carine.
Lato grafico, pur non eccellendo nel chara design e negli sfondi, si difende mantenendosi nella media e risulta comunque coerente con i personaggi del manga.
"Fuuka", tratto dal manga di Kouji Seo narra la storia di Fuuka Akitsuki che dopo l'incontro con un ragazzo, Yuu Haruna, scopre finalmente quale sia la sua vera passione e l'obiettivo da perseguire: creare una band musicale di successo.
Se avete letto il manga mi sento di dire che per la prima volta in vita mia sono contento che in un particolare avvenimento l'anime si discosti dal manga.
Ma a parte questo è una storia troppo superficiale e frettolosa negli avvenimenti che si succedono senza una minima parte introspettiva che ci faccia comprendere appieno determinate scelte e situazioni narranti.
La pecca è dovuta al fatto che gli autori sono partiti con l'obiettivo che si doveva raccontare una storia e doveva essere fatta in soli 12 episodi. Le storie vogliono il loro spazio ed i loro tempi per essere raccontate, le produzioni attuali sono troppo standardizzate e sono suddite a determinati schemi (non tutte le serie per fortuna).
Fuuka è una ragazza molto carina, decisa, estroversa, si impone agli altri quando prende una decisione ed ha una voce molto bella che potrebbe portarla a diventare una star.
Yuu è la classica "ameba" di cui tutte le ragazze si innamorano, fissato con il cellulare e con twitter è molto distaccato dalla realtà, è timido ma nel corso della serie uscirà dal suo guscio per una crescita che lo porterà ad un livello superiore di maturità.
Koyuki è una idol amica d'infanzia di Yuu, poco caratterizzata e sembra essere messa in scena solo per recitare una parte veloce e forzata.
I disegni e gli scenari li ho trovati con toni un po' troppo accessi ma allo stesso tempo "finti". Le animazioni sono sufficienti, niente di eccezionale, anzi a volte alcuni movimenti mi sono apparsi un po' legnosi.
Per quanto riguarda il comparto musicale ho trovato carina l'opening ed anche le varie canzoni erano abbastanza orecchiabili.
Consiglio di vederlo? Senza troppe pretese se siete amanti del genere potete visionarlo, non annoia, solo che risulta scontato ed ha una trama che non ha presa sullo spettatore.
Voto finale: 6.
Se avete letto il manga mi sento di dire che per la prima volta in vita mia sono contento che in un particolare avvenimento l'anime si discosti dal manga.
Ma a parte questo è una storia troppo superficiale e frettolosa negli avvenimenti che si succedono senza una minima parte introspettiva che ci faccia comprendere appieno determinate scelte e situazioni narranti.
La pecca è dovuta al fatto che gli autori sono partiti con l'obiettivo che si doveva raccontare una storia e doveva essere fatta in soli 12 episodi. Le storie vogliono il loro spazio ed i loro tempi per essere raccontate, le produzioni attuali sono troppo standardizzate e sono suddite a determinati schemi (non tutte le serie per fortuna).
Fuuka è una ragazza molto carina, decisa, estroversa, si impone agli altri quando prende una decisione ed ha una voce molto bella che potrebbe portarla a diventare una star.
Yuu è la classica "ameba" di cui tutte le ragazze si innamorano, fissato con il cellulare e con twitter è molto distaccato dalla realtà, è timido ma nel corso della serie uscirà dal suo guscio per una crescita che lo porterà ad un livello superiore di maturità.
Koyuki è una idol amica d'infanzia di Yuu, poco caratterizzata e sembra essere messa in scena solo per recitare una parte veloce e forzata.
I disegni e gli scenari li ho trovati con toni un po' troppo accessi ma allo stesso tempo "finti". Le animazioni sono sufficienti, niente di eccezionale, anzi a volte alcuni movimenti mi sono apparsi un po' legnosi.
Per quanto riguarda il comparto musicale ho trovato carina l'opening ed anche le varie canzoni erano abbastanza orecchiabili.
Consiglio di vederlo? Senza troppe pretese se siete amanti del genere potete visionarlo, non annoia, solo che risulta scontato ed ha una trama che non ha presa sullo spettatore.
Voto finale: 6.
"Fuuka" è un anime sentimentale veicolato dalla musica visto che ogni protagonista, in varie forme, la pratica con passione. Il novero dei ragazzi che seguiremo non ha niente di trascendentale: tutti più o meno avranno una crescita personale, per quanto i 12 episodi prestino il fianco allo sfregio della sintesi visto che le evoluzioni caratteriali sono apparse davvero repentine ed innaturali. Un'ellissi brutale quella che colpisce i personaggi secondari, introdotti e tratteggiati con rapido piglio ma mai approfonditi come il loro potenziale avrebbe suggerito (chissà, anche gli HEDGEHOG, come immaginerete, avrebbero suscitato vivo interesse). Perciò, la trama e tutto l'impianto dell'anime si poggia sul triangolo amoroso creatosi tra il timido Yuu, il protagonista principale appena trasferito in città durante l'anno scolastico, la sua dolcissima amica d'infanzia Koyuki (diventata nel mentre una famosa idol) e l'esplosiva Fuuka, sempre in bilico tra sogno e follia. Un anime che si lascia guardare, dalla trama (fin troppo) lineare e scorrevole nella quale si avverte già nelle prime puntate cosa otterremo alla fine ma non per questo tediante. I rapporti tra questi tre protagonisti suscita spunti interessanti, per quanto spesso si perda in banalità già viste. La grafica e le canzoni mi sono piaciute molto, sopratutto l'opening "climber's high" (che sentirete fino alla noia), mentre i dialoghi sono a dir poco altalenanti per qualità e veridicità. Un anime moderno, troppo moderno, ma nel complesso sufficiente, né più né meno.
Ho sempre avuto un debole per i triangoli amorosi: nel mio caso i cartoni animati son diventati anime solo dopo aver visto "Orange Road" alla fine degli anni ottanta, mentre sbavavo per Madoka Ayukawa e imprecavo contro l'indeciso Kyosuke. A quasi trent'anni di distanza questa mia passione per le storie del tipo "lei/lui/l'altra" non è mai scemata sebbene, accanto all'inevitabile miglioramento grafico, debba rilevare un certo peggioramento nel modo in cui questo genere viene proposto. Ad esempio, ciò che una volta rendeva memorabili certi "ménage à trois" (e non mi riferisco solo ad "Orange Road", ma anche ad anime come "Maison Ikkoku") era l'elemento "gelosia"; un elemento che oggi, invece, sembra essere molto sottovalutato e, sinceramente, non capisco perché.
In molti potrebbero aggiungere tra i difetti il fatto che i "triangoli" col tempo si siano allargati e trasformati nei famigerati harem; personalmente credo, invece, che si debba parlare di due generi differenti, ognuno dei quali è sottoposto a modelli e a regole diverse e che, per questo motivo, devono essere analizzati separatamente.
Uno degli autori di maggiore spicco tra quelli che si sono cimentati in questi "esercizi di geometria sentimentale" è sicuramente Kouji Seo, il creatore di manga di successo come "Suzuka" e "A town where you live". La caratteristica principale delle opere di Seo è quello che io chiamo il "triangolo mobile": il mangaka nipponico, cioè, non è solito creare situazioni sentimentali statiche, ma muove le pedine in modo tale da creare coppie, sfasciarle, crearne delle nuove, inserire nuovi antagonisti per poi arrivare dopo mille peripezie al finale desiderato. I triangoli nascono, si evolvono, cambiano, si annullano e si ricreano senza però mai sfociare nell'harem.
"Fuuka", invece, è un classico triangolo "modello base" che si risolve nel giro di dodici episodi. Si deve dunque parlare di opera in controtendenza? Sinceramente credo di no, per due buone ragioni: la prima è che, anche se non l'avessi saputo prima, mi sarei accorto senza dubbio che si trattava di un lavoro di Seo, in quanto il suo stile narrativo non è affatto cambiato e risulta facilmente riconoscibile; la seconda è che non è detto (anzi in realtà sono io che non lo so) che non ci sia un seguito prima o poi. In fondo anche "Suzuka" è proseguito anche quando la storia sembrava essersi esaurita.
Tra l'altro, "Fuuka" è proprio uno spin-off di "Suzuka": la protagonista, infatti, è la prima figlia dell'ex saltatrice. Da chi abbia preso a livello caratteriale sinceramente non saprei dirlo: la madre era un personaggio molto più serioso e acidello mentre Fuuka è la tipica ragazza vivace e intraprendente che fa facilmente amicizia con tutti. Però c'è da dire che hanno i capelli azzurri tutte e due.
Una delle persone con cui la ragazza fa amicizia è Yuu Haruna, una specie di ameba umana trasferitosi da poco in città; e sarà proprio lui a far capire alla fanciulla che il suo futuro è nel mondo della musica. Insieme formeranno una banda ed il loro legame sembra diventare sempre più solido e speciale; ma mai sottovalutare il fascino dei bassisti e delle amebe: Koyuki Hinashi, un'amica d'infanzia di Yuu ed ora idol di successo, rifà la sua comparsa e rivela di essere da sempre innamorata del suo vecchio amico. Insomma il classico lei/lui/l'altra.
Secondo il parere di scrive, "Fuuka" non può essere considerata come l'opera migliore di Seo: se la seconda parte di "Suzuka", a mio avviso, era solo la ripetizione degli eventi che avevano caratterizzato la prima metà, questo spin-off può essere considerato, seppur con personaggi diversi e con la musica invece dell'atletica a fare da sfondo, come la ripetizione degli eventi della prima e della seconda metà di "Suzuka". La storia è praticamente la stessa, senza grandi novità o sorprese. Però bisogna anche riconoscere che l'autore è riuscito a ripetere tre volte la stessa storia senza annoiarmi mai: il merito di questo, secondo me, sta nel modo in cui riesce a tirare fuori il massimo dai suoi personaggi nei momenti importanti. A questo punto dovrei fare degli esempi ma non posso perché significherebbe spoilerare; dico solo che certe scene riescono a dare allo spettatore quella scossetta tanto desiderata quando si è in cerca di determinate emozioni.
Come dicevo all'inizio, temo di essere molto sensibile a storie di questo tipo per cui, pur vedendo chiaramente i tanti difetti presenti in quest'opera, non posso non ammettere che mi sia piaciuta: in fondo, "Fuuka" non fa altro che offrirmi su un piatto d'argento quello che cercavo per cui non ho motivo di lamentarmi. Tuttavia, non credo che la mia valutazione finale sia molto lontana dal suo reale valore; diciamo che probabilmente c'è mezzo punto in più perché sono un inguaribile amante della geometria e dei suoi triangoli. Ed in fondo il mondo degli anime può esistere solo perché il mondo è pieno di inguaribili ed appassionati sognatori.
In molti potrebbero aggiungere tra i difetti il fatto che i "triangoli" col tempo si siano allargati e trasformati nei famigerati harem; personalmente credo, invece, che si debba parlare di due generi differenti, ognuno dei quali è sottoposto a modelli e a regole diverse e che, per questo motivo, devono essere analizzati separatamente.
Uno degli autori di maggiore spicco tra quelli che si sono cimentati in questi "esercizi di geometria sentimentale" è sicuramente Kouji Seo, il creatore di manga di successo come "Suzuka" e "A town where you live". La caratteristica principale delle opere di Seo è quello che io chiamo il "triangolo mobile": il mangaka nipponico, cioè, non è solito creare situazioni sentimentali statiche, ma muove le pedine in modo tale da creare coppie, sfasciarle, crearne delle nuove, inserire nuovi antagonisti per poi arrivare dopo mille peripezie al finale desiderato. I triangoli nascono, si evolvono, cambiano, si annullano e si ricreano senza però mai sfociare nell'harem.
"Fuuka", invece, è un classico triangolo "modello base" che si risolve nel giro di dodici episodi. Si deve dunque parlare di opera in controtendenza? Sinceramente credo di no, per due buone ragioni: la prima è che, anche se non l'avessi saputo prima, mi sarei accorto senza dubbio che si trattava di un lavoro di Seo, in quanto il suo stile narrativo non è affatto cambiato e risulta facilmente riconoscibile; la seconda è che non è detto (anzi in realtà sono io che non lo so) che non ci sia un seguito prima o poi. In fondo anche "Suzuka" è proseguito anche quando la storia sembrava essersi esaurita.
Tra l'altro, "Fuuka" è proprio uno spin-off di "Suzuka": la protagonista, infatti, è la prima figlia dell'ex saltatrice. Da chi abbia preso a livello caratteriale sinceramente non saprei dirlo: la madre era un personaggio molto più serioso e acidello mentre Fuuka è la tipica ragazza vivace e intraprendente che fa facilmente amicizia con tutti. Però c'è da dire che hanno i capelli azzurri tutte e due.
Una delle persone con cui la ragazza fa amicizia è Yuu Haruna, una specie di ameba umana trasferitosi da poco in città; e sarà proprio lui a far capire alla fanciulla che il suo futuro è nel mondo della musica. Insieme formeranno una banda ed il loro legame sembra diventare sempre più solido e speciale; ma mai sottovalutare il fascino dei bassisti e delle amebe: Koyuki Hinashi, un'amica d'infanzia di Yuu ed ora idol di successo, rifà la sua comparsa e rivela di essere da sempre innamorata del suo vecchio amico. Insomma il classico lei/lui/l'altra.
Secondo il parere di scrive, "Fuuka" non può essere considerata come l'opera migliore di Seo: se la seconda parte di "Suzuka", a mio avviso, era solo la ripetizione degli eventi che avevano caratterizzato la prima metà, questo spin-off può essere considerato, seppur con personaggi diversi e con la musica invece dell'atletica a fare da sfondo, come la ripetizione degli eventi della prima e della seconda metà di "Suzuka". La storia è praticamente la stessa, senza grandi novità o sorprese. Però bisogna anche riconoscere che l'autore è riuscito a ripetere tre volte la stessa storia senza annoiarmi mai: il merito di questo, secondo me, sta nel modo in cui riesce a tirare fuori il massimo dai suoi personaggi nei momenti importanti. A questo punto dovrei fare degli esempi ma non posso perché significherebbe spoilerare; dico solo che certe scene riescono a dare allo spettatore quella scossetta tanto desiderata quando si è in cerca di determinate emozioni.
Come dicevo all'inizio, temo di essere molto sensibile a storie di questo tipo per cui, pur vedendo chiaramente i tanti difetti presenti in quest'opera, non posso non ammettere che mi sia piaciuta: in fondo, "Fuuka" non fa altro che offrirmi su un piatto d'argento quello che cercavo per cui non ho motivo di lamentarmi. Tuttavia, non credo che la mia valutazione finale sia molto lontana dal suo reale valore; diciamo che probabilmente c'è mezzo punto in più perché sono un inguaribile amante della geometria e dei suoi triangoli. Ed in fondo il mondo degli anime può esistere solo perché il mondo è pieno di inguaribili ed appassionati sognatori.
Cosa si può dire dell'anime "Fuuka"? Beh, prendete il buono che c'è nel manga, toglietelo e avrete questo anime.
Non scrivo la trama, anche perché è la cosa più banale che possa esistere. Chi ha prodotto questo anime, forse per la brevità della serie, ha voluto togliere tutta la drammaticità e tutti i risvolti da essa derivati dell'opera cartacea, per darci una semplice storia di triangolo amoroso piena di stereotipi, banalità e finale scontato dove la musica era solo una scusa/intermezzo per le varie storie d'amore. Insomma, se i quattro ragazzi avessero aperto una pasticceria invece di formare una band musicale non sarebbe cambiato nulla.
Eppure, almeno fino alla puntata 8, l'anime era appassionante (seguiva la traccia del manga e gli avrei dato un 7.5), poi invece hanno voluto prendere un'altra strada rispetto al fumetto e li sono iniziati i problemi (non scrivo quale per evitare spoiler).
Personaggi che cambiano completamente carattere/personalità da una puntata all'altra, buchi nella trama e situazioni che hanno senso solo per chi ha letto il manga e che potrebbero disorientare invece chi non conosce l'opera.
Per concludere, consiglio questo anime? No. O, almeno, non lo consiglio a chi ha letto il manga. Se invece non lo avete letto potreste anche vederlo, ma di sicuro potreste impiegare il tempo con un anime migliore.
Menzione d'onore agli Hedgehogs, trasformati, da fonte di ispirazione e supporto del gruppo del manga, a semplici vecchietti di cantiere che si limitano a spuntare due volte per dare commenti inutili sulle perfomance dei protagonisti. Insomma, anche loro, se non fossero spuntati nell'anime, nessuno avrebbe notato la differenza.
Nota positiva sono i disegni, che personalmente mi sono piaciuti molto, e le canzoni. Ma questi due aspetti positivi non bastano per salvare questo anime.
Non scrivo la trama, anche perché è la cosa più banale che possa esistere. Chi ha prodotto questo anime, forse per la brevità della serie, ha voluto togliere tutta la drammaticità e tutti i risvolti da essa derivati dell'opera cartacea, per darci una semplice storia di triangolo amoroso piena di stereotipi, banalità e finale scontato dove la musica era solo una scusa/intermezzo per le varie storie d'amore. Insomma, se i quattro ragazzi avessero aperto una pasticceria invece di formare una band musicale non sarebbe cambiato nulla.
Eppure, almeno fino alla puntata 8, l'anime era appassionante (seguiva la traccia del manga e gli avrei dato un 7.5), poi invece hanno voluto prendere un'altra strada rispetto al fumetto e li sono iniziati i problemi (non scrivo quale per evitare spoiler).
Personaggi che cambiano completamente carattere/personalità da una puntata all'altra, buchi nella trama e situazioni che hanno senso solo per chi ha letto il manga e che potrebbero disorientare invece chi non conosce l'opera.
Per concludere, consiglio questo anime? No. O, almeno, non lo consiglio a chi ha letto il manga. Se invece non lo avete letto potreste anche vederlo, ma di sicuro potreste impiegare il tempo con un anime migliore.
Menzione d'onore agli Hedgehogs, trasformati, da fonte di ispirazione e supporto del gruppo del manga, a semplici vecchietti di cantiere che si limitano a spuntare due volte per dare commenti inutili sulle perfomance dei protagonisti. Insomma, anche loro, se non fossero spuntati nell'anime, nessuno avrebbe notato la differenza.
Nota positiva sono i disegni, che personalmente mi sono piaciuti molto, e le canzoni. Ma questi due aspetti positivi non bastano per salvare questo anime.
Questo è l'esempio lampante di come un anime possa stravolgere completamente - in questo caso in peggio - la trama del manga da cui è tratto.
Il manga "Fuuka" mi è piaciuto veramente tanto, poiché mi ha molto preso la storia di questo: una storia che inizialmente pare essere la solita solfa, ovvero il solito ragazzo timido e introverso intorno al quale si crea il più classico dei triangoli amorosi. In realtà la storia prende una piega davvero inaspettata, passando da un "ritmo" allegro a uno malinconico dovuto a un fatto che accade e che provoca un capovolgimento della trama stessa. Seo Kouji, a mio parere, è molto bravo nell'esprimere su carta i sentimenti e le emozioni che i personaggi coinvolti nella trama manifestano in questa seconda parte, che vedrà anche un'evoluzione, se così vogliamo chiamarla, del carattere di Yuu. Questo insieme di cose ti fa appassionare sempre di più al manga e ti stimola a finirlo, per vedere dove questo andrà a parare; nell'anime tutto ciò viene mandato al diavolo.
Difatti nell'anime quel fatto, che nel manga aveva sconvolto la trama, non esiste, e ciò implica che la storia viene fatta girare sul solito triangolo amoroso visto e rivisto in decine se non centinaia di anime, cancellando tutto il buono fatto da Seo. L'unica cosa positiva che a mio parere ha questo anime è lo stile con cui esso è disegnato.
P.S. A tutti coloro che hanno visto solo i primi episodi dell'anime consiglio vivamente di recuperare il manga: fidatevi, che non ve ne pentirete!
Il manga "Fuuka" mi è piaciuto veramente tanto, poiché mi ha molto preso la storia di questo: una storia che inizialmente pare essere la solita solfa, ovvero il solito ragazzo timido e introverso intorno al quale si crea il più classico dei triangoli amorosi. In realtà la storia prende una piega davvero inaspettata, passando da un "ritmo" allegro a uno malinconico dovuto a un fatto che accade e che provoca un capovolgimento della trama stessa. Seo Kouji, a mio parere, è molto bravo nell'esprimere su carta i sentimenti e le emozioni che i personaggi coinvolti nella trama manifestano in questa seconda parte, che vedrà anche un'evoluzione, se così vogliamo chiamarla, del carattere di Yuu. Questo insieme di cose ti fa appassionare sempre di più al manga e ti stimola a finirlo, per vedere dove questo andrà a parare; nell'anime tutto ciò viene mandato al diavolo.
Difatti nell'anime quel fatto, che nel manga aveva sconvolto la trama, non esiste, e ciò implica che la storia viene fatta girare sul solito triangolo amoroso visto e rivisto in decine se non centinaia di anime, cancellando tutto il buono fatto da Seo. L'unica cosa positiva che a mio parere ha questo anime è lo stile con cui esso è disegnato.
P.S. A tutti coloro che hanno visto solo i primi episodi dell'anime consiglio vivamente di recuperare il manga: fidatevi, che non ve ne pentirete!