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demone dell'oscurità

Episodi visti: 63/63 --- Voto 9
Questa serie fa quasi da apripista al mondo delle maghette che invaderanno l'animazione giapponese per tutto il corso degli anni '80, e questo anime ne rappresenta un fortunatissimo inizio, al di là di qualche censura sparsa per gli episodi e di qualche dettaglio nel doppiaggio che poteva essere meglio elaborato, anzichè riempirlo a volte di inutili melensaggini.

La serie subito si presenta con colori tenui a tinte chiare, giusto per rappresentare meglio il mondo delle ragazzine, in cui le telespettatrici devono prendere ad esempio il modello della protagonista, visto che la storia si basa principalmente sul compiere delle buone azioni, e comunque sulla filantropia più pura.

Purtroppo l'essere filantropici o benefattori non sempre paga, anche se l'obiettivo come "pagamento" di chi compie queste azioni viene rappresentato dal fatto di essersi resi utili per chi ha avuto bisogno d'aiuto, e ci sono al mondo molte persone che pur di continuare i loro oscuri propositi impediscono a costo di uccidere le persone che la pensano nel modo filantropico sopracitato.

Difatti sia la storia dell'uomo che la religione ci dicono delle realtà molto simili a ciò che accade in questo titolo, laddove i benefattori vengono sempre visti come un ostacolo duro da sopportare per la criminalità, specie se organizzata, e basta un gesto folle per rovinare quanto di buono è stato fatto.

Quindi la serie da questo punto di vista ci mostra il lato triste della vicenda, dove la filantropia mostra i suoi limiti, fatti ovviamente dalla non violenza e dal capire anche chi è nemico e la pensa in una maniera opposta.

L'opera quindi vuol farci capire che l'umanità ogni giorno è sempre in preda a lacrime che mai riesce ad asciugare completamente, proprio a causa di afflizioni dovute a tante oscure circostanze, laddove i cuori della gente si induriscono e si scoraggiano sempre di più, laddove un senso di pace non riesce ad essere pervaso o trasmesso all'interno degli animi specie se sono oppressi.

Però è anche vero che se qualsiasi persona è disposta a dare le sue lacrime per non vederci piangere più è sempre un gesto che supera qualsiasi afflizione, e ci restituisce la gioia necessaria ad andare avanti, ma ci trasmette anche tanta rabbia , visto che subito ci chiediamo perchè dobbiamo veder sacrificarsi in tal modo delle persone così buone che ci tengono a noi e alla nostra libertà di potere vivere e gioire in questo mondo, ci chiediamo il perchè di tante persone che hanno sacrificato anche la vita per rendere possibile tutto ciò, e ancora oggi purtroppo siamo così lontani dal vivere in pace e serenità, ed una delle risposte a queste domande, ce le dà questa serie spensierata slo in partenza, dove approfondisce i particolari di queste domande col passare della narrazione, e vi posso assicurare che arrivano risposte che sono come lacrime pesanti come gemme preziosissime, tesimonianza di un odio che ancora affligge il nostro povero mondo, visto anche dagli occhi così innocenti e puri come quelli della protagonista di quest'opera.


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ALUCARD80

Episodi visti: 63/63 --- Voto 7
Il magico mondo di Gigì non è stato certamente un prodotto fra i più noti all’inizio degli anni ottanta, forse passato in sordina causa titoli più apprezzati (oggi potremmo dire idolatrati) dal grande pubblico, ma di quest’anime ho comunque ricordi positivi.
Dal titolo originale “Mahō no Princess Minky Momo”, tradotto letteralmente “La Principessa della Magia Minky Momo”, Il magico mondo di Gigì è tratto dall’omonimo manga e viene lanciato in Italia per la prima volta su Rete 4.

Questa vicenda in realtà è ispirata all’antica leggenda risalente al periodo Edo di Momotaro e parla di una giovanissima principessa proveniente dal regno della “Fantasia”, per l’appunto di nome Gigì, giunta sulla terra per riuscire a far “sognare” gli umani in modo che sia il suo mondo che il nostro pianeta non divergano in maniera definitiva e deleteria per entrambi. Da questo punto di vista l’anime affronta un tema sempre caro all’uomo, ovvero il discorso dei sogni e dei significati onirici, non che della loro importanza legata alla sopravvivenza del suo regno.
Accompagnata da particolari quando curiosi animali e compagni di viaggio, Gigì vivrà in una serie d’avventure dove bene o male il vero “cattivo”, più che un elemento in carne ed ossa, sarà inquadrato nella “mancanza di sogni” o meglio “nell’assenza di desiderio di sognare” da parte degli esseri umani.
Così come in “Cera una volta Pollon”, il tema principale di quest’anime è l’intenzione di produrre buone azioni, di aiutare il prossimo a prescindere che si ottenga qualcosa in cambio o meno. Le azioni della protagonista risultano sempre sincere e dettate da buoni propositi, e l’anime stesso è immerso in un’atmosfera sempre tendenzialmente soft, un prodotto dai toni leggeri, pastellati, di morbida fattura sia per aspetto tecnico, che per dialoghi e costruzione di vicende.
Più che per questi motivi, ho apprezzato Il magico mondo di Gigì per la giusta, tenace e decisa morale che muove ogni sognatore: se si possiede un sogno, si deve tentare il tutto per tutto e oltre pur di realizzarlo (strano rivedere gli stessi principi di alcuni super-noti anime e manga dei giorni nostri in questo vecchio titolo? Direi proprio di no). Com’è chiaro che sia, i protagonisti, mossi da tale intento non posseggono mai desideri di carattere negativo o ancor peggio malvagio, piuttosto servono ad identificare valori che nella nostra comunità appaiono saldi e genuini.

Se ho trovato gli ideali che spingono la giovane principessa del regno della Fantasia meravigliosi e di grande elevatura morale, un po’ meno bene ho dovuto valutare l’aspetto tecnico di questo prodotto: le animazioni non le ho reputate appena sufficienti, così come l’uso dei colori (a mio parere troppo piatto anche per l’epoca a parte singolari e sporadici casi), e un chara design sicuramente troppo misero e scarno.
Sicuramente, nulla d’indimenticabile.

simona

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simona

Episodi visti: 63/63 --- Voto 10
Meraviglioso!!! Una serie strepitosa dove gli insegnamenti importanti come l'amicizia, la bontà, l'importanza di inseguire il proprio sogno, che la serie vuole dare al suo pubblico, messi in discussione dal brusco finale negativo(un autobus che investe la piccola protagonista uccidendola). Molto belli e pregevoli sono i disegni, molto luminosi, capaci di rappresentare alla perfezione il carattere del personaggio. Concludendo questa è una serie gradevole ed educativa, capace come pochi, di insegnare a grandi e piccini a non abbandonare mai la strada che conduce al proprio sogno, che seppur ricca di ostacoli è quella che ci conduce alla felicità. Bellissimo!