Yu-Gi-Oh! Il Film - La Piramide di Luce
“Yu-Gi-Oh! Il film - La piramide di luce" è una co-produzione nippo-americana del 2004 e una pellicola della quale personalmente non salvo praticamente nulla. Non ne conservavo un buon ricordo, ma, avendolo appena rivisto, devo ammettere di averlo trovato tremendamente infantile e senza senso.
Parto però dicendo che vi è un dettaglio nel film che ho apprezzato e che di fatto rappresenta l’unico lato positivo di questo lungometraggio. Finalmente, infatti, si vedono le carte di “Duel Monsters” esattamente come sono nella realtà. Aspettandomi ancora una volta quegli orrori rifatti per le versioni occidentali della serie TV, dove le immagini delle carte erano ingrandite senza scritte o informazioni importanti e i personaggi conoscevano a memoria gli effetti di ogni carta quasi per magia, sono rimasto sorpreso che per una volta ci si è limitati a rispecchiare l’impostazione delle carte reali con i testi tradotti in inglese. C’è da dire ovviamente che questo è un dettaglio innovativo solo per le nostre versioni occidentali, visto che in Giappone le carte sono sempre state rappresentate così.
Per tutto il resto il film è una delusione totale. In primo luogo, il lato tecnico e artistico fa veramente pena. I disegni e le animazioni non sono degni di un prodotto per il grande schermo, senza contare che l’estetica generale è abbastanza diversa da quella della serie TV, qui abbiamo dei colori molto più accesi e dei contorni molto marcati, che avvicinano ancora di più il film a una qualsiasi produzione di Cartoon Network rispetto a quanto non avessero già fatto le abbondanti censure sulla serie regolare. Insomma, siamo di fronte a un prodotto estremamente “americanizzato”. Ma non è solo questo che non va. Anche la regia è di una mediocrità totale, basti notare come viene diretta l’entrata in campo delle “Divinità Egizie”, sembrano dei mostri qualunque con delle proporzioni totalmente sbagliate. Il montaggio è un altro aspetto che lascia molto a desiderare, soprattutto quando i personaggi non duellano, si passa da una scena all’altra con eccessiva rapidità e con dei tagli continui che non danno nessun spessore alla narrazione.
La trama non riesce di certo a brillare in questa pellicola dove tutto sembra andato storto. La storia che ci viene raccontata è davvero poco interessante e ricca di forzature. Su questo punto però, ammetto che si può essere un po’ più comprensivi, vista la natura di un prodotto seriale che sbarca sul grande schermo solo per cavalcare il successo televisivo dell’epoca. Davvero poco entusiasmanti i duelli, costruiti male e ricchi di esagerazioni e mosse non plausibili che non piaceranno agli amanti del gioco ufficiale, che oltretutto nel 2004 era già molto popolare anche in Occidente; quindi, anche su questo punto si poteva fare di più.
In definitiva, questo film è davvero un prodotto mediocre e sinceramente, a differenza di altri utenti, non riesco a consigliarlo neanche agli appassionati del franchise. Va bene non aspettarsi nulla dalla trama o dai dialoghi (estremamente pietosi in troppe scene), ma almeno sotto il profilo tecnico è lecito aspettarsi un lavoro decente, quando si tratta di una produzione cinematografica. Un qualunque episodio della serie TV è diretto con più carisma. Da evitare.
Parto però dicendo che vi è un dettaglio nel film che ho apprezzato e che di fatto rappresenta l’unico lato positivo di questo lungometraggio. Finalmente, infatti, si vedono le carte di “Duel Monsters” esattamente come sono nella realtà. Aspettandomi ancora una volta quegli orrori rifatti per le versioni occidentali della serie TV, dove le immagini delle carte erano ingrandite senza scritte o informazioni importanti e i personaggi conoscevano a memoria gli effetti di ogni carta quasi per magia, sono rimasto sorpreso che per una volta ci si è limitati a rispecchiare l’impostazione delle carte reali con i testi tradotti in inglese. C’è da dire ovviamente che questo è un dettaglio innovativo solo per le nostre versioni occidentali, visto che in Giappone le carte sono sempre state rappresentate così.
Per tutto il resto il film è una delusione totale. In primo luogo, il lato tecnico e artistico fa veramente pena. I disegni e le animazioni non sono degni di un prodotto per il grande schermo, senza contare che l’estetica generale è abbastanza diversa da quella della serie TV, qui abbiamo dei colori molto più accesi e dei contorni molto marcati, che avvicinano ancora di più il film a una qualsiasi produzione di Cartoon Network rispetto a quanto non avessero già fatto le abbondanti censure sulla serie regolare. Insomma, siamo di fronte a un prodotto estremamente “americanizzato”. Ma non è solo questo che non va. Anche la regia è di una mediocrità totale, basti notare come viene diretta l’entrata in campo delle “Divinità Egizie”, sembrano dei mostri qualunque con delle proporzioni totalmente sbagliate. Il montaggio è un altro aspetto che lascia molto a desiderare, soprattutto quando i personaggi non duellano, si passa da una scena all’altra con eccessiva rapidità e con dei tagli continui che non danno nessun spessore alla narrazione.
La trama non riesce di certo a brillare in questa pellicola dove tutto sembra andato storto. La storia che ci viene raccontata è davvero poco interessante e ricca di forzature. Su questo punto però, ammetto che si può essere un po’ più comprensivi, vista la natura di un prodotto seriale che sbarca sul grande schermo solo per cavalcare il successo televisivo dell’epoca. Davvero poco entusiasmanti i duelli, costruiti male e ricchi di esagerazioni e mosse non plausibili che non piaceranno agli amanti del gioco ufficiale, che oltretutto nel 2004 era già molto popolare anche in Occidente; quindi, anche su questo punto si poteva fare di più.
In definitiva, questo film è davvero un prodotto mediocre e sinceramente, a differenza di altri utenti, non riesco a consigliarlo neanche agli appassionati del franchise. Va bene non aspettarsi nulla dalla trama o dai dialoghi (estremamente pietosi in troppe scene), ma almeno sotto il profilo tecnico è lecito aspettarsi un lavoro decente, quando si tratta di una produzione cinematografica. Un qualunque episodio della serie TV è diretto con più carisma. Da evitare.
La serie di “Yu-Gi-Oh! Duel Monsters” la guardavo su Italia 1 senza grande interesse; ho sentito che invece il manga è più “adulto”, e quindi, pur non avendolo letto, speravo che questo film fosse ispirato maggiormente al lavoro di Kazuki Takahashi pubblicato su Shonen Jump... che errore!
Le cose infantili che trovavo nella serie le ho trovate anche qui: premetto che io sono un otaku per quanto riguarda anime e manga, non per quanto riguarda game e giochi di ruolo, quindi quel mondo non mi interessa a differenza di molti altri, poi non mi piacciono i cattivi che sono cattivi senza un perché.
Con queste due premesse, di fatto dico di non capire il motivo che spinge Seto Kaiba a puntare a diventare campione di un gioco qual è Duel Monsters, con la seconda che non capisco il villan finale di questo film, il dio stregone Anubis, che vuole distruggere il mondo: capirei se volesse conquistarlo, per goderne le bellezze e i lussi... ma nel 2000 un cattivo che la pensi in quel modo mi sa di infantile. Una volta che hai distrutto il mondo e gli uomini, cosa fai?
Passiamo al comparto tecnico, dicendo che non c’è nulla di speciale: il regista Hatsuki Tsuji è specializzato in prodotti per ragazzi/e giovani tipo “Un fiocco per sognare, un fiocco per cambiare” o “Cardfight!! Vanguard”, sebbene abbia diretto anche il film del 1997 di “Kenshin samurai vagabondo - Un requiem per gli Ishin-shishi” o le special di due anni fa “Lupin the 3rd: Prison of the Past”; le animazioni sono invece dello studio Gallop, che ha curato gran parte di ciò che è uscito col marchio “Yu-Gi-Oh!”.
Quindi, ritornando al prodotto, è godibile senza grosse pretese, adatto ai bambini ma anche agli amanti dei battle shonen di tutte le età.
Le cose infantili che trovavo nella serie le ho trovate anche qui: premetto che io sono un otaku per quanto riguarda anime e manga, non per quanto riguarda game e giochi di ruolo, quindi quel mondo non mi interessa a differenza di molti altri, poi non mi piacciono i cattivi che sono cattivi senza un perché.
Con queste due premesse, di fatto dico di non capire il motivo che spinge Seto Kaiba a puntare a diventare campione di un gioco qual è Duel Monsters, con la seconda che non capisco il villan finale di questo film, il dio stregone Anubis, che vuole distruggere il mondo: capirei se volesse conquistarlo, per goderne le bellezze e i lussi... ma nel 2000 un cattivo che la pensi in quel modo mi sa di infantile. Una volta che hai distrutto il mondo e gli uomini, cosa fai?
Passiamo al comparto tecnico, dicendo che non c’è nulla di speciale: il regista Hatsuki Tsuji è specializzato in prodotti per ragazzi/e giovani tipo “Un fiocco per sognare, un fiocco per cambiare” o “Cardfight!! Vanguard”, sebbene abbia diretto anche il film del 1997 di “Kenshin samurai vagabondo - Un requiem per gli Ishin-shishi” o le special di due anni fa “Lupin the 3rd: Prison of the Past”; le animazioni sono invece dello studio Gallop, che ha curato gran parte di ciò che è uscito col marchio “Yu-Gi-Oh!”.
Quindi, ritornando al prodotto, è godibile senza grosse pretese, adatto ai bambini ma anche agli amanti dei battle shonen di tutte le età.
Ambientato in un periodo non meglio precisato dopo la “Città dei duelli”, il film vede il grande ritorno di Maximillion Pegasus. Un nuovo e pericoloso demone sta per comparire, e ne approfitta per inserire nel potente deck di Maximillion una nuova, pericolosa carta. Tutto va secondo i piani, dato che Seto, all’ennesima ricerca di un metodo per sconfiggere Yugi, si impossessa della carta, dopo aver sconfitto Maximillion, venendone così posseduto. Inutile dire che Yugi e compagni dovranno affrontare questo misterioso demone egiziano e la sua piramide di luce.
Indubbiamente ci troviamo in presenza di una storia interessante, che, pur non aggiungendo nulla alla saga, si rivela molto bella, evitando di far cadere il film nel classico film di cassetta, volto solo ad aumentare gli incassi. Una buona storia, che evita, a mio avviso, la classica accusa delle storie di Yugi di essere solo una pubblicità per indurre ad acquistare le carte (per quanto un set di quattro sia stato creato in occasione dell’uscita del film). Certo, Seto fa la solita figura del decerebrato, dato che non riesce mai a vincere, affronta un duello in cui perde le forze ogni volta che viene ferito, ma... continua a non credere nei giochi delle ombre! E poi quel suo aereo a forma di drago bianco è davvero troppo. Il ritorno in scena di Maximillion, invece, sarà davvero una sorpresa gradita a tutti i suoi numerosi fan.
Grafica e regia molto buone, valide le sigle.
Voto: 7,5
Indubbiamente ci troviamo in presenza di una storia interessante, che, pur non aggiungendo nulla alla saga, si rivela molto bella, evitando di far cadere il film nel classico film di cassetta, volto solo ad aumentare gli incassi. Una buona storia, che evita, a mio avviso, la classica accusa delle storie di Yugi di essere solo una pubblicità per indurre ad acquistare le carte (per quanto un set di quattro sia stato creato in occasione dell’uscita del film). Certo, Seto fa la solita figura del decerebrato, dato che non riesce mai a vincere, affronta un duello in cui perde le forze ogni volta che viene ferito, ma... continua a non credere nei giochi delle ombre! E poi quel suo aereo a forma di drago bianco è davvero troppo. Il ritorno in scena di Maximillion, invece, sarà davvero una sorpresa gradita a tutti i suoi numerosi fan.
Grafica e regia molto buone, valide le sigle.
Voto: 7,5
“Yu-Gi-Oh! - La Piramide di Luce”, film del 2004, è stato il primo film internazionale basato sulla celebre saga. Prodotto dalla 4Kids Entertainment (celebre per le sue folli e invasive censure nei confronti della serie originale tratta dal manga di K.Takashi) e distribuito dalla Warner Bros, è il classico film mirato più a far pubblicità a un prodotto (le carte) piuttosto che offrire dell’intrattenimento di qualità. A conti fatti credo che il principale problema di questo film stia dietro proprio chi l’ha prodotto, ergo la 4Kids, che poco ha preso del vero spirito del manga di Takashi e non ha fatto altro che proporre una storia “carina” con una bella farcitura di carte, minimizzando così l’aspetto psicologico dei duelli che invece è sempre stato il punto di forza, se non la colonna portante, della serie originale.
La trama è ambientata dopo gli eventi di Battle City, e Seto Kaiba, desideroso di sconfiggere il suo acerrimo rivale Yugi, decide di recarsi da M. Pegasus (il creatore di Duel Monster nonché principale antagonista della prima saga) con l’intenzione di vincere in duello una carta che possa sbaragliare le tre divinità egizie di Yugi. Dopo un breve scontro Seto riuscirà a sconfiggere Pegasus, ma vincerà oltre alla carta in palio anche una misteriosa seconda carta, la trappola “piramide di luce”, inserita di nascosto la notte precedente il duello da una misteriosa entità, tutto questo all’insaputa di Pegasus stesso. Seto dunque deciderà di affrontare Yugi, e la carta mostrerà subito il suo potere, eliminando in un solo colpo tutte e tre le divinità egizie, ma allo stesso tempo permetterà il risveglio di Anubis, un oscuro dio dei morti desideroso di vendetta nei confronti del Faraone, lo spirito risiedente nel puzzle del millennio di Yugi…
Graficamente il film è ottimo, con animazioni fluide e dinamiche, bello il comparto sonoro e bellissima la canzone-tema di Seto Kaiba “You’re not Me”. La storia presenta comunque bei dialoghi e battute efficaci (vedasi il mio avatar), peccato solo non si sia voluto dare un taglio più psicologico e magari maturo, cosa che avrebbe reso il film più conforme agli standard del manga da cui prende spunto (ma, come si sa, la 4Kids è allergica a qualsivoglia tematica un po’ più seria, quindi lasciamo perdere, o potrei dilungarmi per pagine...).
Concludendo, “Yu-Gi-Oh! - La Piramide di Luce” è il classico film che saprà soddisfare i fan della saga, ma che poco ha a che vedere con un neofita dell’animazione, che rischierà di annoiarsi a causa della trama decisamente “tecnica” e poco sviluppata nelle sue tematiche “extra-ludiche”.
La trama è ambientata dopo gli eventi di Battle City, e Seto Kaiba, desideroso di sconfiggere il suo acerrimo rivale Yugi, decide di recarsi da M. Pegasus (il creatore di Duel Monster nonché principale antagonista della prima saga) con l’intenzione di vincere in duello una carta che possa sbaragliare le tre divinità egizie di Yugi. Dopo un breve scontro Seto riuscirà a sconfiggere Pegasus, ma vincerà oltre alla carta in palio anche una misteriosa seconda carta, la trappola “piramide di luce”, inserita di nascosto la notte precedente il duello da una misteriosa entità, tutto questo all’insaputa di Pegasus stesso. Seto dunque deciderà di affrontare Yugi, e la carta mostrerà subito il suo potere, eliminando in un solo colpo tutte e tre le divinità egizie, ma allo stesso tempo permetterà il risveglio di Anubis, un oscuro dio dei morti desideroso di vendetta nei confronti del Faraone, lo spirito risiedente nel puzzle del millennio di Yugi…
Graficamente il film è ottimo, con animazioni fluide e dinamiche, bello il comparto sonoro e bellissima la canzone-tema di Seto Kaiba “You’re not Me”. La storia presenta comunque bei dialoghi e battute efficaci (vedasi il mio avatar), peccato solo non si sia voluto dare un taglio più psicologico e magari maturo, cosa che avrebbe reso il film più conforme agli standard del manga da cui prende spunto (ma, come si sa, la 4Kids è allergica a qualsivoglia tematica un po’ più seria, quindi lasciamo perdere, o potrei dilungarmi per pagine...).
Concludendo, “Yu-Gi-Oh! - La Piramide di Luce” è il classico film che saprà soddisfare i fan della saga, ma che poco ha a che vedere con un neofita dell’animazione, che rischierà di annoiarsi a causa della trama decisamente “tecnica” e poco sviluppata nelle sue tematiche “extra-ludiche”.
"Yu-Gi-Oh! Il film - La piramide di luce" è uscito circa dieci anni fa, nel 2004, quando il sottoscritto era ancora un ragazzino appassionato fino alla follia di questa bellissima serie e, ancora di più, del gioco di carte. Ultimamente ho avuto la fortuna di rivederlo e non posso non lasciare andare una piccola lacrimuccia per gli anni passati, quando, andando al cinema con mio padre, ho apprezzato per la prima volta un film che, nonostante non sia proprio un capolavoro, riesce a catturare l'attenzione dello spettatore.
La storia è piuttosto carina, anche se non presenta tutte queste sorprese. Ovviamente, alla vista del mio io passato era sembrato tutto stupendo e fantastico, ma, ritornandoci sopra dopo qualche anno, ho avuto la possibilità di constatare alcune piccole imperfezioni.
Innanzi tutto l'eterno conflitto tra Kaiba e Yugi, motivato da chissà quali pretesti (ormai neanche loro sanno più le cause di questo loro rancore), porta a un'ennesima sfida, in cui il primo sembra nascondere un asso nella manica (anche se si tratta di un altro gioco di carte). Il duello prosegue instancabilmente in una sequenza infinita di attacchi e contrattacchi, senza però riuscire a determinare un vero e proprio vincitore. Le carte vengono lanciate sul campo e, con la stessa velocità, mandate al cimitero, fino a che, direi finalmente, non entrano in gioco le divinità egizie. Tutto finito? Non proprio, visto che, come detto, Kaiba nascondeva qualcosa e, quasi dal nulla, compare un nemico ancora più temibile, legato all'antico mondo egizio e talmente potente da mettere in seria difficoltà lo stesso Yugi.
La trama è carina, ma forse si è andati un po' troppo in là con la fantasia. Certo, vedendo anche le serie future di Yu-Gi-Oh! si può ben dire che questa tendenza si farà ancora più accentuata. Eppure, concentrandosi soltanto su quest'opera, un piccolo rammarico per la semplicità passata è inevitabile. Ormai non si tratta più di un gioco di carte, e poteri sempre più arcani e misteriosi si celano dietro questo mondo.
Il film è bello e anche avvincente, ma non riesce a tirar fuori tutto il potenziale di "Yu-Gi-Oh!", rimanendo invece vincolato ad alcuni elementi (ripetuti fino allo sfinimento) come, per esempio, il conflitto Kaiba-Yugi.
Non voglio sembrare crudele, anche perché, da ragazzino, ero rimasto entusiasta di quest'opera, eppure dopo dieci anni devo fare alcuni piccoli accorgimenti a questa valutazione iniziale.
"Yu-Gi-Oh! Il film - La piramide di luce" non è un capolavoro, ma ciò non vuole affatto dire che sia un film da buttare, anzi...
Voto finale: 7
La storia è piuttosto carina, anche se non presenta tutte queste sorprese. Ovviamente, alla vista del mio io passato era sembrato tutto stupendo e fantastico, ma, ritornandoci sopra dopo qualche anno, ho avuto la possibilità di constatare alcune piccole imperfezioni.
Innanzi tutto l'eterno conflitto tra Kaiba e Yugi, motivato da chissà quali pretesti (ormai neanche loro sanno più le cause di questo loro rancore), porta a un'ennesima sfida, in cui il primo sembra nascondere un asso nella manica (anche se si tratta di un altro gioco di carte). Il duello prosegue instancabilmente in una sequenza infinita di attacchi e contrattacchi, senza però riuscire a determinare un vero e proprio vincitore. Le carte vengono lanciate sul campo e, con la stessa velocità, mandate al cimitero, fino a che, direi finalmente, non entrano in gioco le divinità egizie. Tutto finito? Non proprio, visto che, come detto, Kaiba nascondeva qualcosa e, quasi dal nulla, compare un nemico ancora più temibile, legato all'antico mondo egizio e talmente potente da mettere in seria difficoltà lo stesso Yugi.
La trama è carina, ma forse si è andati un po' troppo in là con la fantasia. Certo, vedendo anche le serie future di Yu-Gi-Oh! si può ben dire che questa tendenza si farà ancora più accentuata. Eppure, concentrandosi soltanto su quest'opera, un piccolo rammarico per la semplicità passata è inevitabile. Ormai non si tratta più di un gioco di carte, e poteri sempre più arcani e misteriosi si celano dietro questo mondo.
Il film è bello e anche avvincente, ma non riesce a tirar fuori tutto il potenziale di "Yu-Gi-Oh!", rimanendo invece vincolato ad alcuni elementi (ripetuti fino allo sfinimento) come, per esempio, il conflitto Kaiba-Yugi.
Non voglio sembrare crudele, anche perché, da ragazzino, ero rimasto entusiasta di quest'opera, eppure dopo dieci anni devo fare alcuni piccoli accorgimenti a questa valutazione iniziale.
"Yu-Gi-Oh! Il film - La piramide di luce" non è un capolavoro, ma ciò non vuole affatto dire che sia un film da buttare, anzi...
Voto finale: 7
Ho visto questo film diverso tempo fa, ma credo di ricordarne le tappe fondamentali, quindi mi prendo il diritto di elargirgli una recensione ^^.
La storiella di base è più o meno la solita e segue il filone narrativo che abbiamo conosciuto durante la serie.
In pratica Kaiba sfida Yugi a duello poichè è insoddisfatto della sua posizione di inferiorità rispetto a lui (caspita, che novità... XD) e vuole inoltre riappropriarsi delle carte delle divinità egizie (almeno così mi pare di ricordare) che Yugi gli ha sottratto tempo fa, vincendolo a duello.
E così inizia la (lunga) partita; dopo di che arriva il solito cattivone egiziano riuscito da qualche leggenda perduta e dimenticata e soppianta il posto di Kaiba, combattendo contro Yugi.
Bè le animazioni sono forse leggermente meglio rispetto all'anime, la colonna sonora è la solita, e quindi abbastanza gradevole. Il cattivo è quello che è, senza un minimo di originalità.
Alla fine la partita e gli sviluppi vengono affrontati in maniera avvincente, anche se non può fare a meno di cadere spesso nel banale, come nei diversi duelli dell'anime.
Tirando le somme posso quindi dire che questo film è solo una scusa per tirare fuori un nuovo duello e vedere nuove carte (si aggiunge la tipica tattica commerciale (sulla scia dei film dei Pokèmon) di rilasciare al cinema e nel dvd in omaggio la carta speciale del drago lucente occhi blu), quindi lo consiglierei vivamente agli amanti della serie, e magari anche a chi vuole avvicinarsi ad essa per la prima volta, giusto per farsene un'idea.
Il 6 è pieno.
La storiella di base è più o meno la solita e segue il filone narrativo che abbiamo conosciuto durante la serie.
In pratica Kaiba sfida Yugi a duello poichè è insoddisfatto della sua posizione di inferiorità rispetto a lui (caspita, che novità... XD) e vuole inoltre riappropriarsi delle carte delle divinità egizie (almeno così mi pare di ricordare) che Yugi gli ha sottratto tempo fa, vincendolo a duello.
E così inizia la (lunga) partita; dopo di che arriva il solito cattivone egiziano riuscito da qualche leggenda perduta e dimenticata e soppianta il posto di Kaiba, combattendo contro Yugi.
Bè le animazioni sono forse leggermente meglio rispetto all'anime, la colonna sonora è la solita, e quindi abbastanza gradevole. Il cattivo è quello che è, senza un minimo di originalità.
Alla fine la partita e gli sviluppi vengono affrontati in maniera avvincente, anche se non può fare a meno di cadere spesso nel banale, come nei diversi duelli dell'anime.
Tirando le somme posso quindi dire che questo film è solo una scusa per tirare fuori un nuovo duello e vedere nuove carte (si aggiunge la tipica tattica commerciale (sulla scia dei film dei Pokèmon) di rilasciare al cinema e nel dvd in omaggio la carta speciale del drago lucente occhi blu), quindi lo consiglierei vivamente agli amanti della serie, e magari anche a chi vuole avvicinarsi ad essa per la prima volta, giusto per farsene un'idea.
Il 6 è pieno.