Higurashi no Naku Koro ni Rei
Attenzione: contiene spoiler!
"Higurashi no Naku Koro ni Rei" è un'opera che si presenta con una premessa alquanto allettante agli spettatori che, a bocca asciutta in seguito all'alone di mistero lasciato dal finale di Kai, desideravano scoprire di più sulle dinamiche del potere di Rika e sul futuro dei personaggi che abbiamo seguito per due lunghe serie. Tuttavia, si è rivelato per molti una grande delusione.
In realtà, tutti gli strumenti per una buona opera li aveva, eccome: un ottimo scomparto tecnico, disegni e animazioni perlomeno decenti, forse le colonne sonore non sono nulla di che e la sigla non fa onore rispetto alle due precedenti, ma c'era un considerevole numero di misteri lasciati irrisolti, quindi una buona quantità di appigli per la quale far ripartire la trama.
E invece, ci ritroviamo con un banale episodio in piscina. Un ridicolo pretesto per poter inserire spropositato fan-service, e conseguentemente economiche battute a sfondo sessuale. Non tralasciando quel pizzico di pedofilia scaturita da alcuni commenti e "impulsi" di Keiichi, e anche una velata omofobia trapelata da una delle battute finali di Hanyuu (che, non si sa perché, non è più umana), che troverebbe "disgustoso" se uno dei tre ragazzi che si contendevano il costume si fosse innamorato di Keiichi (ma anche, in generale, battute del genere "Non sarebbe più Keiichi se non gli piacessero le donne"), l'episodio cade nel non-sense totale e sembrerebbe più che altro una parodia, per non parlare della pateticità dell'intero concetto di un costume da bagno che possa garantirti "successo con le ragazze" (che per altro incentiva l'oggettificazione delle donne). Più volte, infatti, questo episodio mi ha fatto seriamente dubitare di star guardando Higurashi. Non riesco a capacitarmi di quanto i personaggi siano stati completamente snaturati.
I successivi tre episodi sono passabili, sicuramente non intensi come il resto della serie, ma almeno scioglievano il degrado dell'incipit. La trama non si è infittita molto, ma fornisce una buona introspezione del personaggio di Rika, oltre a qualche dettaglio sul passato di Hanyuu, e un finale autoconclusivo e soddisfacente, anche se abbastanza scontato e poco godibile (mi sarebbe piaciuto vedere la sofferenza di Rika nell'uccidere sua madre, ma la scena è stata completamente tagliata), anche se non tratta nessuno dei quesiti lasciati irrisolti da Kai.
Per quanto riguarda il quinto episodio, l'ho trovato totalmente non necessario, nonostante fosse di gran lunga migliore rispetto al primo e mi abbia strappato qualche sorriso in alcune parti. Tuttavia, anche qui, alcuni dettagli mi hanno fatto storcere il naso. Per esempio, la disgustosa misandria di Rena per conquistare Takano (che incentiva gli stereotipi sulle ragazze omosessuali) e conseguentemente di Takano stessa. Impressionante che nessuno abbia considerato "disgustoso" il rapporto tra Takano e Rena, rispetto a quello tra un uomo e Keiichi. Che si tratti di feticizzazione delle lesbiche?
Anche qui, il concetto dei due sigilli che possono farti innamorare di una persona è abbastanza ridicolo e sembra scritto in falsariga al primo per via dell'estrema somiglianza, sebbene sia superficialmente diverso. Una cosa, che, invece, ho personalmente odiato, è stata la forzata confessione d'amore di Rena a Keiichi, e la conseguente immotivata gelosia degli altri, fatta solo per accontentare qualche shippatore accanito.
In sunto: Rei sarebbe potenzialmente una serie carina, se non fosse per la sgradevole demenzialità del primo e parzialmente dell'ultimo episodio, senza la quale la serie sarebbe percorsa senza intoppi, perché oggettivamente non aggiungevano assolutamente niente alla trama.
Insomma, avrebbe una certa qualità se non fosse resa una commercialata da dare in pasto ai fan. Per questo, non mi sento nemmeno di consigliarla.
"Higurashi no Naku Koro ni Rei" è un'opera che si presenta con una premessa alquanto allettante agli spettatori che, a bocca asciutta in seguito all'alone di mistero lasciato dal finale di Kai, desideravano scoprire di più sulle dinamiche del potere di Rika e sul futuro dei personaggi che abbiamo seguito per due lunghe serie. Tuttavia, si è rivelato per molti una grande delusione.
In realtà, tutti gli strumenti per una buona opera li aveva, eccome: un ottimo scomparto tecnico, disegni e animazioni perlomeno decenti, forse le colonne sonore non sono nulla di che e la sigla non fa onore rispetto alle due precedenti, ma c'era un considerevole numero di misteri lasciati irrisolti, quindi una buona quantità di appigli per la quale far ripartire la trama.
E invece, ci ritroviamo con un banale episodio in piscina. Un ridicolo pretesto per poter inserire spropositato fan-service, e conseguentemente economiche battute a sfondo sessuale. Non tralasciando quel pizzico di pedofilia scaturita da alcuni commenti e "impulsi" di Keiichi, e anche una velata omofobia trapelata da una delle battute finali di Hanyuu (che, non si sa perché, non è più umana), che troverebbe "disgustoso" se uno dei tre ragazzi che si contendevano il costume si fosse innamorato di Keiichi (ma anche, in generale, battute del genere "Non sarebbe più Keiichi se non gli piacessero le donne"), l'episodio cade nel non-sense totale e sembrerebbe più che altro una parodia, per non parlare della pateticità dell'intero concetto di un costume da bagno che possa garantirti "successo con le ragazze" (che per altro incentiva l'oggettificazione delle donne). Più volte, infatti, questo episodio mi ha fatto seriamente dubitare di star guardando Higurashi. Non riesco a capacitarmi di quanto i personaggi siano stati completamente snaturati.
I successivi tre episodi sono passabili, sicuramente non intensi come il resto della serie, ma almeno scioglievano il degrado dell'incipit. La trama non si è infittita molto, ma fornisce una buona introspezione del personaggio di Rika, oltre a qualche dettaglio sul passato di Hanyuu, e un finale autoconclusivo e soddisfacente, anche se abbastanza scontato e poco godibile (mi sarebbe piaciuto vedere la sofferenza di Rika nell'uccidere sua madre, ma la scena è stata completamente tagliata), anche se non tratta nessuno dei quesiti lasciati irrisolti da Kai.
Per quanto riguarda il quinto episodio, l'ho trovato totalmente non necessario, nonostante fosse di gran lunga migliore rispetto al primo e mi abbia strappato qualche sorriso in alcune parti. Tuttavia, anche qui, alcuni dettagli mi hanno fatto storcere il naso. Per esempio, la disgustosa misandria di Rena per conquistare Takano (che incentiva gli stereotipi sulle ragazze omosessuali) e conseguentemente di Takano stessa. Impressionante che nessuno abbia considerato "disgustoso" il rapporto tra Takano e Rena, rispetto a quello tra un uomo e Keiichi. Che si tratti di feticizzazione delle lesbiche?
Anche qui, il concetto dei due sigilli che possono farti innamorare di una persona è abbastanza ridicolo e sembra scritto in falsariga al primo per via dell'estrema somiglianza, sebbene sia superficialmente diverso. Una cosa, che, invece, ho personalmente odiato, è stata la forzata confessione d'amore di Rena a Keiichi, e la conseguente immotivata gelosia degli altri, fatta solo per accontentare qualche shippatore accanito.
In sunto: Rei sarebbe potenzialmente una serie carina, se non fosse per la sgradevole demenzialità del primo e parzialmente dell'ultimo episodio, senza la quale la serie sarebbe percorsa senza intoppi, perché oggettivamente non aggiungevano assolutamente niente alla trama.
Insomma, avrebbe una certa qualità se non fosse resa una commercialata da dare in pasto ai fan. Per questo, non mi sento nemmeno di consigliarla.
“Higurashi no Naku Koro ni Rei” è una serie di OAV prodotta nel 2009 dallo Studio Deen. L’opera, composta da cinque episodi e diretta da Toshifumi Kawase, è il terzo progetto animato ispirato al famoso brand creato dalla 07th Expansion.
L’anime, ambientato dopo la conclusione di “Kai”, può essere sostanzialmente diviso in due parti: una comica, che apre e chiude la serie con il primo e il quinto episodio, e una più seria, che invece riguarda le tre puntate centrali.
Quanto alla parte comica, devo dire che rispecchia molto le atmosfere che nella serie regolare di “Higurashi” facevano capolino di tanto in tanto; tuttavia, le gag proposte non risultano abbastanza divertenti e hanno finito per annoiarmi più di una volta. D’altronde, la vena umoristica presente in questo brand non ha mai brillato particolarmente, fatta eccezione per un paio di simpatici sketch.
Per quel che riguarda le puntate più serie, la trama propostaci si è rivelata abbastanza intrigante, nonostante i misteri e le atmosfere opprimenti tipiche della serie regolare fossero presenti in quantità piuttosto esigue. In particolare, ho davvero apprezzato i temi affrontati, i discorsi ricchi di metafore semplici ma efficaci, e l’ulteriore introspezione psicologica di cui è stata oggetto la nostra protagonista Rika.
Sul fronte tecnico, anche stavolta non ci si può lamentare del buon lavoro svolto sul comparto visivo e sonoro.
Facendo una media tra il lato comico, che non ho particolarmente gradito, e quello più serio, che invece ho guardato volentieri, direi che “Higurashi no Naku Koro ni Rei” raggiunge pienamente la sufficienza.
L’anime, ambientato dopo la conclusione di “Kai”, può essere sostanzialmente diviso in due parti: una comica, che apre e chiude la serie con il primo e il quinto episodio, e una più seria, che invece riguarda le tre puntate centrali.
Quanto alla parte comica, devo dire che rispecchia molto le atmosfere che nella serie regolare di “Higurashi” facevano capolino di tanto in tanto; tuttavia, le gag proposte non risultano abbastanza divertenti e hanno finito per annoiarmi più di una volta. D’altronde, la vena umoristica presente in questo brand non ha mai brillato particolarmente, fatta eccezione per un paio di simpatici sketch.
Per quel che riguarda le puntate più serie, la trama propostaci si è rivelata abbastanza intrigante, nonostante i misteri e le atmosfere opprimenti tipiche della serie regolare fossero presenti in quantità piuttosto esigue. In particolare, ho davvero apprezzato i temi affrontati, i discorsi ricchi di metafore semplici ma efficaci, e l’ulteriore introspezione psicologica di cui è stata oggetto la nostra protagonista Rika.
Sul fronte tecnico, anche stavolta non ci si può lamentare del buon lavoro svolto sul comparto visivo e sonoro.
Facendo una media tra il lato comico, che non ho particolarmente gradito, e quello più serio, che invece ho guardato volentieri, direi che “Higurashi no Naku Koro ni Rei” raggiunge pienamente la sufficienza.
<b>Attenzione: presenza di lievi spoiler</b>
In seguito alle prime due serie di successo, ecco tornare "Higurashi" con 5 OAV, con l'obiettivo di proseguire sull'onda del successo riscosso e aggiungere altro al finale aperto della seconda serie. D'altronde, sebbene i misteri fossero stati risolti, aleggiava attorno a Rika un senso di ambiguità, motivato da alcuni dettagli non spiegati in passato. Questi OAV, denominati REI, hanno come protagoniste proprio Rika e poi Hanyuu, probabilmente i personaggi più interessanti e meno stereotipati di "Higurashi". Tuttavia, la trama cede il passo alla demenzialità pura, intrisa di fanservice ecchi, avente nella prima puntata l'apice, intervallata da tre puntate di presunto mistero, terminando com'era cominciata, cioè con un quinto episodio abbastanza risibile.
Quello che critico di questa terza serie (mini serie) è l'assenza di mistero, esattamente quello che aveva portato al successo "Higurashi". E' vero che i misteri, per la maggior parte, sono stati risolti e i personaggi avevano poco da dire dopo le due precedenti serie, però dedicare un quinto di questa serie esclusivamente a gag in costume da bagno e ammiccamenti a bambine è troppo. "Higurashi", in questo modo, ha scelto di allinearsi ad altri anime, perdendo la sua capacità distintiva, la sua peculiarità non rintracciabile in altre opere. Le tre puntate centrali? Lì ci sarebbe un po' di mistero, nondimeno il livello d'intensità della trama è basso, oltre a essere facilmente intuibile il finale, abbastanza scontato. Infatti Rika, per sua negligenza, muore e va in un mondo puro e pulito da tutta la malvagità conosciuta nei precedenti, dovendo effettuare una scelta dolorosa che coinvolgerà sua madre. Le premesse sono buone ma il seguito e la sceneggiatura stentano a decollare, tagliando di netto la parte cult della storia, preferendo tergiversare su dialoghi e tentativi di discorsi profondi sulle scelte di vita, sul preferire un mondo in cui non tutto è dovuto a uno in cui si "nasce con la camicia". Riflessione eticamente condivisibile, a mio parere, ma nella pratica snobbata e opinabile perché nel mondo reale non si hanno tante possibilità di riuscita o mondi diversi in cui poter ripartire da zero, anzi, spesso se ne ha soltanto una, quindi non è permesso sbagliare, essendo costretti, o meglio obbligati, a utilizzare metodi non sempre convenzionali per raggiungere l'obiettivo prefissato.
I disegni e le animazioni sono ai livelli della seconda serie, forse leggermente migliorati, ma siamo lì. Invece, le musiche sono passabili e sono rimasto abbastanza indifferente alla colonna sonora di questi episodi, assente o, comunque sia, di basso spessore. Salvo unicamente l'opening, completa e paragonabile a quelle delle serie precedenti.
"Higurashi no Naku Koro ni Rei" è un'occasione persa, ma preventivabile, di un prodotto che ha poco da dire dopo l'epilogo del Kai e quel poco che avrebbe da dire non è neanche sfiorato in questa terza serie, trasformando "Higurashi" in una commercialata di cattivo gusto, alienandola dalla sua origine mistery e horror, perciò voto sotto la sufficienza.
In seguito alle prime due serie di successo, ecco tornare "Higurashi" con 5 OAV, con l'obiettivo di proseguire sull'onda del successo riscosso e aggiungere altro al finale aperto della seconda serie. D'altronde, sebbene i misteri fossero stati risolti, aleggiava attorno a Rika un senso di ambiguità, motivato da alcuni dettagli non spiegati in passato. Questi OAV, denominati REI, hanno come protagoniste proprio Rika e poi Hanyuu, probabilmente i personaggi più interessanti e meno stereotipati di "Higurashi". Tuttavia, la trama cede il passo alla demenzialità pura, intrisa di fanservice ecchi, avente nella prima puntata l'apice, intervallata da tre puntate di presunto mistero, terminando com'era cominciata, cioè con un quinto episodio abbastanza risibile.
Quello che critico di questa terza serie (mini serie) è l'assenza di mistero, esattamente quello che aveva portato al successo "Higurashi". E' vero che i misteri, per la maggior parte, sono stati risolti e i personaggi avevano poco da dire dopo le due precedenti serie, però dedicare un quinto di questa serie esclusivamente a gag in costume da bagno e ammiccamenti a bambine è troppo. "Higurashi", in questo modo, ha scelto di allinearsi ad altri anime, perdendo la sua capacità distintiva, la sua peculiarità non rintracciabile in altre opere. Le tre puntate centrali? Lì ci sarebbe un po' di mistero, nondimeno il livello d'intensità della trama è basso, oltre a essere facilmente intuibile il finale, abbastanza scontato. Infatti Rika, per sua negligenza, muore e va in un mondo puro e pulito da tutta la malvagità conosciuta nei precedenti, dovendo effettuare una scelta dolorosa che coinvolgerà sua madre. Le premesse sono buone ma il seguito e la sceneggiatura stentano a decollare, tagliando di netto la parte cult della storia, preferendo tergiversare su dialoghi e tentativi di discorsi profondi sulle scelte di vita, sul preferire un mondo in cui non tutto è dovuto a uno in cui si "nasce con la camicia". Riflessione eticamente condivisibile, a mio parere, ma nella pratica snobbata e opinabile perché nel mondo reale non si hanno tante possibilità di riuscita o mondi diversi in cui poter ripartire da zero, anzi, spesso se ne ha soltanto una, quindi non è permesso sbagliare, essendo costretti, o meglio obbligati, a utilizzare metodi non sempre convenzionali per raggiungere l'obiettivo prefissato.
I disegni e le animazioni sono ai livelli della seconda serie, forse leggermente migliorati, ma siamo lì. Invece, le musiche sono passabili e sono rimasto abbastanza indifferente alla colonna sonora di questi episodi, assente o, comunque sia, di basso spessore. Salvo unicamente l'opening, completa e paragonabile a quelle delle serie precedenti.
"Higurashi no Naku Koro ni Rei" è un'occasione persa, ma preventivabile, di un prodotto che ha poco da dire dopo l'epilogo del Kai e quel poco che avrebbe da dire non è neanche sfiorato in questa terza serie, trasformando "Higurashi" in una commercialata di cattivo gusto, alienandola dalla sua origine mistery e horror, perciò voto sotto la sufficienza.
"Higurashi no Naku Koro ni Rei" è una serie di OAV composta da cinque episodi che racconta le vicende successive a "Higurashi no Naku Koro ni Kai", quando ormai Rika e i nostri protagonisti possono vivere finalmente la vita tranquilla che han sempre desiderato.
Il primo e il quinto episodio ci mostrano proprio questo, giornate "normali" ricolme di fanservice e momenti di divertimento, molto leggere e tutto sommato piacevoli da seguire, giusto per staccare un po' dalla piega horror/splatter tipica della serie. Anche se ovviamente non c'entra nulla con la trama sono divertenti e ci mostrano i protagonisti sontto una luce differente.
Nelle tre puntate centrali, invece, si ritorna alle origini: Rika dopo un incidente stradale si risveglia in nuovo mondo, stavolta però differente da tutti quelli precedenti. La sindrome di Hinamizawa infatti non esiste, Rena vive ancora con i genitori che non hanno divorziato, anche i genitori di Satoko sono vivi e vegeti come d'altro canto suo fratello mentre Keiichi non si è mai trasferito in paese e vive la sua vita lontano. In poche parole un mondo apparentemente perfetto, dove nessuna ha avuto problemi di alcun tipo e vive la propria vita come se nulla fosse.
Di fronte a questo scenario Rika viene messa di fronte a una scelta difficile: accettare di vivere in questo mondo, abbandonando quello per cui ha combattuto a lungo oppure decidere di tornare, ma per farlo dovrà uccidere la propria madre. Quale sarà la sua scelta?
La mini-trama è sicuramente interessante, presentata bene e in modo rapido. Una volta che Rika compirà la sua scelta, ci sarà una puntata composta praticamente solo di monolghi dei vari personaggi, che andranno a motivare la decisione presa, facendo delle considerazioni interessanti.
Dal punto di vista tecnico non è cambiato nulla rispetto alla serie principale sia per quanto riguarda il comparto grafico che quello sonoro.
In conclusione se avete seguito tutte le puntate di Higurashi sino a questo punto, la visione di questa serie non guasterà certamente alla salute, anche se ovviamente non si può aspettarsi il livello della serie principale.
Il primo e il quinto episodio ci mostrano proprio questo, giornate "normali" ricolme di fanservice e momenti di divertimento, molto leggere e tutto sommato piacevoli da seguire, giusto per staccare un po' dalla piega horror/splatter tipica della serie. Anche se ovviamente non c'entra nulla con la trama sono divertenti e ci mostrano i protagonisti sontto una luce differente.
Nelle tre puntate centrali, invece, si ritorna alle origini: Rika dopo un incidente stradale si risveglia in nuovo mondo, stavolta però differente da tutti quelli precedenti. La sindrome di Hinamizawa infatti non esiste, Rena vive ancora con i genitori che non hanno divorziato, anche i genitori di Satoko sono vivi e vegeti come d'altro canto suo fratello mentre Keiichi non si è mai trasferito in paese e vive la sua vita lontano. In poche parole un mondo apparentemente perfetto, dove nessuna ha avuto problemi di alcun tipo e vive la propria vita come se nulla fosse.
Di fronte a questo scenario Rika viene messa di fronte a una scelta difficile: accettare di vivere in questo mondo, abbandonando quello per cui ha combattuto a lungo oppure decidere di tornare, ma per farlo dovrà uccidere la propria madre. Quale sarà la sua scelta?
La mini-trama è sicuramente interessante, presentata bene e in modo rapido. Una volta che Rika compirà la sua scelta, ci sarà una puntata composta praticamente solo di monolghi dei vari personaggi, che andranno a motivare la decisione presa, facendo delle considerazioni interessanti.
Dal punto di vista tecnico non è cambiato nulla rispetto alla serie principale sia per quanto riguarda il comparto grafico che quello sonoro.
In conclusione se avete seguito tutte le puntate di Higurashi sino a questo punto, la visione di questa serie non guasterà certamente alla salute, anche se ovviamente non si può aspettarsi il livello della serie principale.
Ed eccoci a parlare della prima serie OAV derivata dal grande successo di "Higurashi no Naku Koro ni" e dal suo seguito "Higurashi no Naku Koro ni Kai". L'OAV è composto da cinque episodi, di cui i tre centrali formano un arco narrativo mentre il primo e l'ultimo sono di pura vena demenziale e parodia della serie stessa. Ma parliamone con ordine.
Il primo episodio parla di Keiichi, che essendo in ritardo per l'incontro con il club in piscina parte a tutta velocità dimenticando a casa il proprio costume, ma grazie uno degli zii di Mion riuscirà a reperirne uno magico. Nell'episodio troveremo tutti i nostri amati personaggi rivisti in chiave comica e onestamente ho apprezzato molto quest'idea. I tre episodi centrali sono dedicati di nuovo a Rika e un arco narrativo dove lei finisce in un mondo dove nessuno ha mai commesso nessun peccato. L'unica cosa per cui vale la pena guardarli è il discorso finale di Rena su quali possono essere le scelte giuste o sbagliate. L'ultimo episodio è un tributo al personaggio di Rena e ai suoi comportamenti malati, sicuramente l'episodio migliore di quest'OAV.
Quindi apprezzo molto il primo e il quinto episodio per la loro leggerezza rispetto al blocco centrale, che anche se con buone idee non ci regala nessuna novità sostanziale se non il solito viaggio in uno dei tanti mondi. Nonostante questo la serie è godibile in tutta la sua totalità.
Anche se non paragonabili alle precedenti, pure l'opening e l'ending fanno la loro bella figura, ma il vero punto di forza sono i disegni. Infatti la qualità grafica è molto elevata rispetto alle due serie e viene spontaneo chiedersi come mai quest'impegno non c'era in precedenza.
Tirando le somme questi OAV, se presi in considerazione da un'amante di "Higurashi" come me, meritano la visione perché anche se non sono dei capolavori sono veramente gradevoli come supplemento di una serie fantastica.
Il primo episodio parla di Keiichi, che essendo in ritardo per l'incontro con il club in piscina parte a tutta velocità dimenticando a casa il proprio costume, ma grazie uno degli zii di Mion riuscirà a reperirne uno magico. Nell'episodio troveremo tutti i nostri amati personaggi rivisti in chiave comica e onestamente ho apprezzato molto quest'idea. I tre episodi centrali sono dedicati di nuovo a Rika e un arco narrativo dove lei finisce in un mondo dove nessuno ha mai commesso nessun peccato. L'unica cosa per cui vale la pena guardarli è il discorso finale di Rena su quali possono essere le scelte giuste o sbagliate. L'ultimo episodio è un tributo al personaggio di Rena e ai suoi comportamenti malati, sicuramente l'episodio migliore di quest'OAV.
Quindi apprezzo molto il primo e il quinto episodio per la loro leggerezza rispetto al blocco centrale, che anche se con buone idee non ci regala nessuna novità sostanziale se non il solito viaggio in uno dei tanti mondi. Nonostante questo la serie è godibile in tutta la sua totalità.
Anche se non paragonabili alle precedenti, pure l'opening e l'ending fanno la loro bella figura, ma il vero punto di forza sono i disegni. Infatti la qualità grafica è molto elevata rispetto alle due serie e viene spontaneo chiedersi come mai quest'impegno non c'era in precedenza.
Tirando le somme questi OAV, se presi in considerazione da un'amante di "Higurashi" come me, meritano la visione perché anche se non sono dei capolavori sono veramente gradevoli come supplemento di una serie fantastica.
"Higurashi no naku koro ni Rei" è la terza stagione della serie degli "Higurashi no naku koro ni" - o "When They Cry", in inglese - ed è composto da soli 5 episodi che si collocano temporalmente dopo la fine delle precedenti serie.
Racconta di un'altra avventura di Furude Rika, che dopo aver trascorso qualche giornata in allegria con i suoi amici Mion, Rena, Satoko e Keiichi si ritrova ad affrontare un nuovo ostacolo, che sarà diverso rispetto alle serie precedenti e che la porterà a una scelta molto difficile. È molto profonda come mini-serie, contando che in pratica la storia vera e propria si svolge nei 3 episodi centrali, mentre il 1 e il 5 sono due episodi fatti per far divertire lo spettatore e per staccare un po' dalla lunga serie degli omicidi e pazzie varie della serie precedente; essi sono molto belli e danno un tocco particolare alla serie, in modo particolare il primo, dove tutti i personaggi comparsi nel corso delle varie serie si ritrovano in piscina a inseguire Keiichi - o ad aiutarlo a scappare - a causa di una storiella sorta sul suo costume da bagno prestatogli dal proprietario del negozio dove Mion lavora part-time. Nel 5 invece è Rena la protagonista che si ritrova in una situazione assai particolare e ambigua a causa di strane pietre magiche e leggendarie. Sono belli sia gli episodi centrali sia quelli "esterni".
I personaggi sono sempre gli stessi e la loro caratterizzazione è sempre quella, forse Rena con il "gioco della caramella" e tutto quel discorso nell'episodio 4 eleva maggiormente il suo personaggio.
Le animazioni sono sensibilmente migliorate, si vede che è trascorso molto tempo dalla prima serie e questa stupenda grafica rende il tutto più godibile. Anche la prospettiva è molto più accentuata e rende meglio le varie scene. I colori sono molto più accesi e brillanti e sono quasi una gioia per gli occhi.
La colonna sonora è sempre molto buona e l'opening, "Superscription of data", è davvero molto profonda e bella, degna della serie.
Commento personale: un bell'anime, non c'è che dire e poi Higurashi è pur sempre Higurashi (a parte per la quarta serie, ma questo è un altro discorso), tuttavia data la breve durata non me la sento di dargli più di un 7, che comunque non è un brutto voto, anzi è un voto di tutto rispetto.
Racconta di un'altra avventura di Furude Rika, che dopo aver trascorso qualche giornata in allegria con i suoi amici Mion, Rena, Satoko e Keiichi si ritrova ad affrontare un nuovo ostacolo, che sarà diverso rispetto alle serie precedenti e che la porterà a una scelta molto difficile. È molto profonda come mini-serie, contando che in pratica la storia vera e propria si svolge nei 3 episodi centrali, mentre il 1 e il 5 sono due episodi fatti per far divertire lo spettatore e per staccare un po' dalla lunga serie degli omicidi e pazzie varie della serie precedente; essi sono molto belli e danno un tocco particolare alla serie, in modo particolare il primo, dove tutti i personaggi comparsi nel corso delle varie serie si ritrovano in piscina a inseguire Keiichi - o ad aiutarlo a scappare - a causa di una storiella sorta sul suo costume da bagno prestatogli dal proprietario del negozio dove Mion lavora part-time. Nel 5 invece è Rena la protagonista che si ritrova in una situazione assai particolare e ambigua a causa di strane pietre magiche e leggendarie. Sono belli sia gli episodi centrali sia quelli "esterni".
I personaggi sono sempre gli stessi e la loro caratterizzazione è sempre quella, forse Rena con il "gioco della caramella" e tutto quel discorso nell'episodio 4 eleva maggiormente il suo personaggio.
Le animazioni sono sensibilmente migliorate, si vede che è trascorso molto tempo dalla prima serie e questa stupenda grafica rende il tutto più godibile. Anche la prospettiva è molto più accentuata e rende meglio le varie scene. I colori sono molto più accesi e brillanti e sono quasi una gioia per gli occhi.
La colonna sonora è sempre molto buona e l'opening, "Superscription of data", è davvero molto profonda e bella, degna della serie.
Commento personale: un bell'anime, non c'è che dire e poi Higurashi è pur sempre Higurashi (a parte per la quarta serie, ma questo è un altro discorso), tuttavia data la breve durata non me la sento di dargli più di un 7, che comunque non è un brutto voto, anzi è un voto di tutto rispetto.
<b>Attenzione! Contiene possibili spoiler!</b>
Dopo tanta drammaticità nelle prime due serie ("Higurashi no naku koro ni" e "Higurashi no naku koro ni Kai"), questa serie di 5 OAV propone momenti di spensieratezza in cui i nostri personaggi possono godersi la vita per cui hanno lottato tanto, senza tuttavia abbandonare del tutto quel tratto di mistero e suspense che caratterizza quest'anime.
Gli OAV 1 e 5 sono divertenti e a scopo evasivo, ma non sono rilevanti per quanto riguarda la storia.
Mi interessa parlare invece degli OAV centrali, che costituiscono il capitolo dei "Dadi Assassini" e che aggiungono ulteriori elementi alla storia. In questo capitolo Rika si ritrova in un'altra Hinamizawa del 1983, in cui non c'è Keiichi, né Takano, né Irie, ma c'è invece Satoshi, e i suoi genitori sono ancora vivi. Questo mondo è strano perché molte cose sono diverse, ad esempio qui Hinamizawa è destinata a essere sommersa in favore della costruzione della diga, e sopratutto non si è mai compiuta la maledizione del Monaco. Questa volta Hanyuu può aiutare ben poco Rika, che dovrà scegliere da sola in quale mondo vuole continuare a vivere.
Alla fine di questo capitolo, Rika nomina una certa Bernkastel, elemento importante per la storia, di cui si scoprirà l'identità in "Umineko no naku koro ni", il "continuo" (anche se in realtà non può essere definito come tale) di Higurashi. L'atmosfera che si respira in questi 3 OAV centrali è ricca di mistero e si avvicina molto a quella tipica delle prime due serie.
In generale, i disegni sono più luminosi e fluidi, abbastanza piacevoli; le musiche sono più o meno le stesse, sempre adatte alle situazioni. E' da notare l'opening "Superscription of Data", davvero bella, che si addice perfettamente al clima di questa serie.
Il mio voto a questa serie è 8 perché aggiunge ulteriori elementi alla trama, nonostante la storia si dica conclusa con Kai, e offre spunti di riflessione e serietà ma anche momenti di spensieratezza e divertimento.
Dopo tanta drammaticità nelle prime due serie ("Higurashi no naku koro ni" e "Higurashi no naku koro ni Kai"), questa serie di 5 OAV propone momenti di spensieratezza in cui i nostri personaggi possono godersi la vita per cui hanno lottato tanto, senza tuttavia abbandonare del tutto quel tratto di mistero e suspense che caratterizza quest'anime.
Gli OAV 1 e 5 sono divertenti e a scopo evasivo, ma non sono rilevanti per quanto riguarda la storia.
Mi interessa parlare invece degli OAV centrali, che costituiscono il capitolo dei "Dadi Assassini" e che aggiungono ulteriori elementi alla storia. In questo capitolo Rika si ritrova in un'altra Hinamizawa del 1983, in cui non c'è Keiichi, né Takano, né Irie, ma c'è invece Satoshi, e i suoi genitori sono ancora vivi. Questo mondo è strano perché molte cose sono diverse, ad esempio qui Hinamizawa è destinata a essere sommersa in favore della costruzione della diga, e sopratutto non si è mai compiuta la maledizione del Monaco. Questa volta Hanyuu può aiutare ben poco Rika, che dovrà scegliere da sola in quale mondo vuole continuare a vivere.
Alla fine di questo capitolo, Rika nomina una certa Bernkastel, elemento importante per la storia, di cui si scoprirà l'identità in "Umineko no naku koro ni", il "continuo" (anche se in realtà non può essere definito come tale) di Higurashi. L'atmosfera che si respira in questi 3 OAV centrali è ricca di mistero e si avvicina molto a quella tipica delle prime due serie.
In generale, i disegni sono più luminosi e fluidi, abbastanza piacevoli; le musiche sono più o meno le stesse, sempre adatte alle situazioni. E' da notare l'opening "Superscription of Data", davvero bella, che si addice perfettamente al clima di questa serie.
Il mio voto a questa serie è 8 perché aggiunge ulteriori elementi alla trama, nonostante la storia si dica conclusa con Kai, e offre spunti di riflessione e serietà ma anche momenti di spensieratezza e divertimento.
"Higurashi Rei" è il seguito spirituale della rinomata serie horror "Higurashi", prodotto nel 2009.
La trama
I cinque OAV che compongono questo nuovo "capitolo" di "Higurashi" sono piuttosto originali, e possono essere riassunti in tre capitoli: il primo, in cui vediamo una sorta di "episodio pilota" in cui tutti i personaggi saranno rilassati, spigliati e si divertiranno tranquillamente, dando vita a piacevoli scenette e gag davvero divertenti; il secondo, suddiviso nei tre OAV successivi al primo, in cui troveremo una mini-saga veramente ben strutturata e davvero particolare nel suo genere, grazie soprattutto al fatto che si "esce dagli schemi" canonici delle serie precedenti per andare a parare verso uno stile ben più strano ma non per questo mal composto; il terzo, in cui vedremo un'altra mini-saga, ma stavolta sarà limitata al puro fanservice per i fan di Rena.
Che c'è da dire dunque? Questi OAV non aggiungono nulla di nuovo alla serie stessa, ma sono piacevoli da vedere, poiché non fa mai male rivedere dei vecchi personaggi tanto carismatici.
Lato tecnico
Dal punto di vista grafico, lo stile è rimasto pressocché invariato rispetto a "Higurashi Kai". In aggiunta, però, notiamo una buona animazione. Belle anche le soundtrack (della serie originale) e l'opening, che a differenza della ending è veramente piacevole da ascoltare.
Commento finale
Dunque, nonostante questa recensione sia piuttosto corta, cos'altro mai potremmo dire? E' bene mettere le mani su questi OAV il prima possibile, ma solo su questi, poiché gira voce (e credo si sappia) che gli altri OAV di questa serie non sono proprio come questo, anzi, sono controproducenti per colpa di un fanservice troppo spinto. Ma qui, fortunatamente, questa situazione non c'è. Lo consiglio a chiunque abbia visto le prime due serie di "Higurashi". Voto Finale: 7.
La trama
I cinque OAV che compongono questo nuovo "capitolo" di "Higurashi" sono piuttosto originali, e possono essere riassunti in tre capitoli: il primo, in cui vediamo una sorta di "episodio pilota" in cui tutti i personaggi saranno rilassati, spigliati e si divertiranno tranquillamente, dando vita a piacevoli scenette e gag davvero divertenti; il secondo, suddiviso nei tre OAV successivi al primo, in cui troveremo una mini-saga veramente ben strutturata e davvero particolare nel suo genere, grazie soprattutto al fatto che si "esce dagli schemi" canonici delle serie precedenti per andare a parare verso uno stile ben più strano ma non per questo mal composto; il terzo, in cui vedremo un'altra mini-saga, ma stavolta sarà limitata al puro fanservice per i fan di Rena.
Che c'è da dire dunque? Questi OAV non aggiungono nulla di nuovo alla serie stessa, ma sono piacevoli da vedere, poiché non fa mai male rivedere dei vecchi personaggi tanto carismatici.
Lato tecnico
Dal punto di vista grafico, lo stile è rimasto pressocché invariato rispetto a "Higurashi Kai". In aggiunta, però, notiamo una buona animazione. Belle anche le soundtrack (della serie originale) e l'opening, che a differenza della ending è veramente piacevole da ascoltare.
Commento finale
Dunque, nonostante questa recensione sia piuttosto corta, cos'altro mai potremmo dire? E' bene mettere le mani su questi OAV il prima possibile, ma solo su questi, poiché gira voce (e credo si sappia) che gli altri OAV di questa serie non sono proprio come questo, anzi, sono controproducenti per colpa di un fanservice troppo spinto. Ma qui, fortunatamente, questa situazione non c'è. Lo consiglio a chiunque abbia visto le prime due serie di "Higurashi". Voto Finale: 7.
"Higurashi no naku koro ni Rei" è una serie OAV composta di cinque episodi: due di essi (il primo e l'ultimo nello specifico) non hanno alcuna rilevanza e si limitano a essere di stampo prevalentemente demenziale, mentre gli altri tre sono un vero e proprio arco narrativo all'interno del quale ritroveremo la nostra Rika-chan come protagonista indiscussa, e soprattutto, il tratto saliente che caratterizzava "Higurashi no naku koro ni", in altre parole il genere mistero.
Il primo episodio vede il nostro carissimo gruppo al completo con la consueta ambientazione estiva, ma stavolta c'è una novità: la piscina; il costume maledetto che decide di indossare Keiichi per conquistare le ragazze; i costumi di Mion, Shion, Rena, Satoko e Rika che risvegliano fin troppo gli ormoni del protagonista. Difatti avremo un Keiichi pervert version molto diverso dal solito, con una passione per il lolicon e più in generale per il genere femminile. Questo particolare, in altre parole le affermazioni di Keiichi sui corpi di Rika e Satoko, mi ha lasciato alquanto basita, perché hanno snaturato completamente un personaggio: tali affermazioni non soltanto erano fuori luogo e piuttosto esagerate, ma per alcune persone potrebbero essere persino di cattivo gusto.
In questo primo episodio Keiichi indosserà un costume molto particolare che porta con sé una maledizione: le sue amiche tenteranno di salvarlo, ma lui continuerà a scappare dalle loro grinfie.
L'ultimo episodio ha come protagonista un'infatuata Rena-chan, che la vede sgambettare accanto a chiunque senza distinzioni di sesso a causa di un gioiello che ha sfortunatamente ingoiato.
Entrambi gli episodi sono nel complesso divertenti, ma la comicità è portata all'esasperazione. Si tratta però di un'ottima occasione per gustarsi le nostre eroine in costume e farsi beffe di Rena-chan infatuata di chiunque.
L'arco narrativo in cui entriamo con la visione del secondo episodio riguarda Rika Furude che, dopo un incidente avvenuto mentre correva in bicicletta con il suo spensierato gruppo di amici, si ritroverà in un mondo completamente nuovo e a lei sconosciuto. Rika, guidata da Hanyuu, dovrà compiere una scelta molto importante che condizionerà il suo futuro.
I tre episodi che compongono quest'arco narrativo hanno la suspense e il mistero che contraddistingue "Higurashi no naku koro ni", facendoci rivivere quel tipo di ansia e d'inquietudine che eravamo indotti a sopportare con la visione delle due precedenti serie.
Nel complesso questa serie OAV non riesce ad aggiungere nulla alle serie principali e credo che sia destinata soprattutto a chi ama veramente l'anime, mentre gli altri possono tranquillamente evitarla senza perdersi nulla d'importante.
Il primo episodio vede il nostro carissimo gruppo al completo con la consueta ambientazione estiva, ma stavolta c'è una novità: la piscina; il costume maledetto che decide di indossare Keiichi per conquistare le ragazze; i costumi di Mion, Shion, Rena, Satoko e Rika che risvegliano fin troppo gli ormoni del protagonista. Difatti avremo un Keiichi pervert version molto diverso dal solito, con una passione per il lolicon e più in generale per il genere femminile. Questo particolare, in altre parole le affermazioni di Keiichi sui corpi di Rika e Satoko, mi ha lasciato alquanto basita, perché hanno snaturato completamente un personaggio: tali affermazioni non soltanto erano fuori luogo e piuttosto esagerate, ma per alcune persone potrebbero essere persino di cattivo gusto.
In questo primo episodio Keiichi indosserà un costume molto particolare che porta con sé una maledizione: le sue amiche tenteranno di salvarlo, ma lui continuerà a scappare dalle loro grinfie.
L'ultimo episodio ha come protagonista un'infatuata Rena-chan, che la vede sgambettare accanto a chiunque senza distinzioni di sesso a causa di un gioiello che ha sfortunatamente ingoiato.
Entrambi gli episodi sono nel complesso divertenti, ma la comicità è portata all'esasperazione. Si tratta però di un'ottima occasione per gustarsi le nostre eroine in costume e farsi beffe di Rena-chan infatuata di chiunque.
L'arco narrativo in cui entriamo con la visione del secondo episodio riguarda Rika Furude che, dopo un incidente avvenuto mentre correva in bicicletta con il suo spensierato gruppo di amici, si ritroverà in un mondo completamente nuovo e a lei sconosciuto. Rika, guidata da Hanyuu, dovrà compiere una scelta molto importante che condizionerà il suo futuro.
I tre episodi che compongono quest'arco narrativo hanno la suspense e il mistero che contraddistingue "Higurashi no naku koro ni", facendoci rivivere quel tipo di ansia e d'inquietudine che eravamo indotti a sopportare con la visione delle due precedenti serie.
Nel complesso questa serie OAV non riesce ad aggiungere nulla alle serie principali e credo che sia destinata soprattutto a chi ama veramente l'anime, mentre gli altri possono tranquillamente evitarla senza perdersi nulla d'importante.
"Higurashi no Naku Koro Ni Rei" è il terzo capitolo della saga di "Higurashi".
Storia
In questa serie, che, con un po' di ragionamento, si può collocare dopo la fine di "Kai", vedremo i protagonisti delle prime due serie dopo la conclusione della storia. Il primo episodio è costituito da una massa incredibile di trovate assurde, folli ed esilaranti (ambientate in piscina), dove rivedremo quasi tutti i personaggi. Un particolare avvenimento introduce l'arco di tre episodi che costituisce il fulcro della serie. Rika, infatti, si ritroverà in un mondo nuovo, dove non era mai stata prima, in cui ben poco è come dovrebbe essere. In questo mondo Rika dovrà fare una scelta, che rappresenta l'ultimo messaggio che questa lunga saga, giunta ormai alla fine, vuole trasmettere.
Il quinto episodio torna sul genere del primo, presentando nuovamente situazioni incredibili ed esilaranti.
L'unica pecca che ho trovato è che, a mio avviso, nel primo e quinto episodio si sia un po' esagerato con l'elemento comico, che per carità dopo cinquanta puntate come sono quelle di "Higurashi" non fa affatto male, ma che forse appare addirittura esagerato.
Personaggi
Nel primo e quinto episodio appaiono quasi tutti, mentre i tre episodi centrali ruotano praticamente solo intorno a Rika, con la determinante presenza di Anyuu.
La caratterizzazione ormai è stata fatta, l'evoluzione dei personaggi è già stata compiuta. Forse per questo hanno perso un po' rispetto alle prime due serie.
Audio e colonna sonora - disegni e animazioni
Le musiche sono peggiori di quelle ascoltate nelle prime due serie, mentre l'opening e l'ending si mantengono più o meno invariate.
I disegni sono più curati (non troppo), anche se mi sembra che si sia perso un po' lo stile caratteristico della saga. I colori sono molto più forti.
Apprezzamento personale
Di questa serie posso dire che mi è piaciuta ma non quanto le prime due.
Voto complessivo: 7
'Higurashi no Naku Koro ni Rei' è consigliato a chi ha visto le prime due serie, anche se la visione non è affatto obbligatoria, contrariamente a "Kai". "Rei" non dà ulteriori spiegazioni, si limita a dare una conclusione più chiara di cui non c'era propriamente bisogno ma che non fa nemmeno male.
Storia
In questa serie, che, con un po' di ragionamento, si può collocare dopo la fine di "Kai", vedremo i protagonisti delle prime due serie dopo la conclusione della storia. Il primo episodio è costituito da una massa incredibile di trovate assurde, folli ed esilaranti (ambientate in piscina), dove rivedremo quasi tutti i personaggi. Un particolare avvenimento introduce l'arco di tre episodi che costituisce il fulcro della serie. Rika, infatti, si ritroverà in un mondo nuovo, dove non era mai stata prima, in cui ben poco è come dovrebbe essere. In questo mondo Rika dovrà fare una scelta, che rappresenta l'ultimo messaggio che questa lunga saga, giunta ormai alla fine, vuole trasmettere.
Il quinto episodio torna sul genere del primo, presentando nuovamente situazioni incredibili ed esilaranti.
L'unica pecca che ho trovato è che, a mio avviso, nel primo e quinto episodio si sia un po' esagerato con l'elemento comico, che per carità dopo cinquanta puntate come sono quelle di "Higurashi" non fa affatto male, ma che forse appare addirittura esagerato.
Personaggi
Nel primo e quinto episodio appaiono quasi tutti, mentre i tre episodi centrali ruotano praticamente solo intorno a Rika, con la determinante presenza di Anyuu.
La caratterizzazione ormai è stata fatta, l'evoluzione dei personaggi è già stata compiuta. Forse per questo hanno perso un po' rispetto alle prime due serie.
Audio e colonna sonora - disegni e animazioni
Le musiche sono peggiori di quelle ascoltate nelle prime due serie, mentre l'opening e l'ending si mantengono più o meno invariate.
I disegni sono più curati (non troppo), anche se mi sembra che si sia perso un po' lo stile caratteristico della saga. I colori sono molto più forti.
Apprezzamento personale
Di questa serie posso dire che mi è piaciuta ma non quanto le prime due.
Voto complessivo: 7
'Higurashi no Naku Koro ni Rei' è consigliato a chi ha visto le prime due serie, anche se la visione non è affatto obbligatoria, contrariamente a "Kai". "Rei" non dà ulteriori spiegazioni, si limita a dare una conclusione più chiara di cui non c'era propriamente bisogno ma che non fa nemmeno male.
Se c'è una cosa che non si può dire sulle due serie di 'Higurashi' è che siano passate inosservate sul mercato nipponico, sempre avido di nuove proposte per accontentare l'appetito pantagruelico degli otaku. Dopo le due serie anime, che nel bene o nel male (per chi proprio questo titolo non l'ha digerito trovandolo lungo e noioso) avevano riscosso un clamoroso successo, il copione non poteva che essere quello di uno sfruttamento sfrenato a uso prettamente commerciale. Hinamizawa diventava così un luogo da mostrare su magliette, gadget di ogni sorta, videogiochi e cibi mentre la colonna sonora remixata diventava un must in discoteca e i cinema portavano sul grande schermo ben due live action basati sulla trama originaria dell'anime.
A questo punto lo studio Deen, produttore delle serie, non poteva sottrarsi alla pressante richiesta di riportare i personaggi di nuovo davanti ai telespettatori adoranti e nel 2009 propose questi 5 OAV in distribuzione DVD.
Capiamoci bene, ormai i misteri erano stati svelati e il titolo in questione aveva già detto tutto quello che aveva da dire quindi era impossibile trovare qualcosa di veramente nuovo in questi nuovi brevi episodi. Niente da eccepire quindi che il primo in ordine cronologico sia una spassosa auto parodia della serie, un simpatico prendersi in giro che riesce benissimo dato che la leggerezza ai personaggi di 'Higurashi' come sappiamo riesce benissimo e che lo stesso titolo era stato più volte preso di mira in rete in maniera umoristica. Pesantucci invece i successivi tre episodi con al centro la figura di Rika e le sue preoccupazioni, mentre l'ultimo episodio torna alla carica con la parodia prendendo di mira in questo caso uno dei personaggi più amati della serie e cioè Rena.
I disegni sono lievemente migliorati ma niente di esagerato, mentre le musiche non sono neanche lontanamente da paragonare con quelle della serie originaria, queste sono anzi fin troppo banali.
Concordo quindi con un mio amico, anche lui gran estimatore del pianto delle cicale, che ha definito questi 5 OAV come un qualcosa che si vede velocemente ma che anche velocemente si dimentica, giusto un piccolo amarcord per rammentarci di una serie che ci ha davvero intrigato e soprattutto incantato.
A questo punto lo studio Deen, produttore delle serie, non poteva sottrarsi alla pressante richiesta di riportare i personaggi di nuovo davanti ai telespettatori adoranti e nel 2009 propose questi 5 OAV in distribuzione DVD.
Capiamoci bene, ormai i misteri erano stati svelati e il titolo in questione aveva già detto tutto quello che aveva da dire quindi era impossibile trovare qualcosa di veramente nuovo in questi nuovi brevi episodi. Niente da eccepire quindi che il primo in ordine cronologico sia una spassosa auto parodia della serie, un simpatico prendersi in giro che riesce benissimo dato che la leggerezza ai personaggi di 'Higurashi' come sappiamo riesce benissimo e che lo stesso titolo era stato più volte preso di mira in rete in maniera umoristica. Pesantucci invece i successivi tre episodi con al centro la figura di Rika e le sue preoccupazioni, mentre l'ultimo episodio torna alla carica con la parodia prendendo di mira in questo caso uno dei personaggi più amati della serie e cioè Rena.
I disegni sono lievemente migliorati ma niente di esagerato, mentre le musiche non sono neanche lontanamente da paragonare con quelle della serie originaria, queste sono anzi fin troppo banali.
Concordo quindi con un mio amico, anche lui gran estimatore del pianto delle cicale, che ha definito questi 5 OAV come un qualcosa che si vede velocemente ma che anche velocemente si dimentica, giusto un piccolo amarcord per rammentarci di una serie che ci ha davvero intrigato e soprattutto incantato.
A quanto pare sarò in controtendenza con gli altri recensori, ma di questi cinque OAV che - per ora - concludono la saga di Higurashi a me sono piaciuti soprattutto il primo e l'ultimo. E vi spiego perché.
Gli OAV sono prodotti che svolgono una funzione che è prettamente commerciale: se precedono la serie ufficiale hanno il compito di promuovere il prodotto che verrà distribuito a breve presentando i vari personaggi e il tema dominante; se seguono la serie ufficiale possono avere diversi obiettivi quali accontentare gli appassionati che chiedono nuovi episodi, fare da trait d'union fra un anime e il suo seguito oppure, ma più di rado, concludere una storia lasciata in sospeso.
In tutti i casi il risultato finale dipende dall'obiettivo che ci si è prefissi: quanto più sarà ambizioso il progetto tanto più alta sarà la possibilità di dare vita a un prodotto scadente (ma questa è una mia opinione).
"Higurashi", nell'arco dei cinquanta episodi che compongono le due prime serie, si è dimostrato un anime piuttosto complesso e impegnativo per lo spettatore, che sarà in grado di mettere assieme tutti i tasselli che compongono il mistero solo alla fine; credere di riuscire a ricreare la stessa atmosfera con soli cinque OAV è a mio avviso praticamente impossibile.
Così, in attesa della terza serie - che attendo con un certo scetticismo proprio in virtù della bellezza delle prime due - ben vengano degli episodi più leggeri, dove la chiave comica sostituisce per qualche ora il lato drammatico. In questo senso il primo e l'ultimo OAV, seppur privi di qualsiasi pretesa e ricchi di situazioni un po' fuori traccia, si sono dimostrati estremamente divertenti per cui li ho apprezzati molto.
Altro discorso per gli OAV "centrali" impostati sull'ennesimo viaggio fra mondi di Rika che, in verità, non ha più motivi d'interesse dopo la conclusione dei primi cinquanta episodi. Anzi, in questa prospettiva, mi auguro proprio che la terza serie non si impunti nuovamente su questo aspetto: lo troverei interessante allo stesso modo dei fastidiosissimi "endless eight" di Haruhi Suzumiya and company.
In definitiva si tratta di cinque Oav che risulteranno sicuramente interessanti per chi, come me, ha amato la saga di "Higurashi"; niente di eccelso ma una serie di episodi extra più che gradevoli di una serie di ottima fattura.
Gli OAV sono prodotti che svolgono una funzione che è prettamente commerciale: se precedono la serie ufficiale hanno il compito di promuovere il prodotto che verrà distribuito a breve presentando i vari personaggi e il tema dominante; se seguono la serie ufficiale possono avere diversi obiettivi quali accontentare gli appassionati che chiedono nuovi episodi, fare da trait d'union fra un anime e il suo seguito oppure, ma più di rado, concludere una storia lasciata in sospeso.
In tutti i casi il risultato finale dipende dall'obiettivo che ci si è prefissi: quanto più sarà ambizioso il progetto tanto più alta sarà la possibilità di dare vita a un prodotto scadente (ma questa è una mia opinione).
"Higurashi", nell'arco dei cinquanta episodi che compongono le due prime serie, si è dimostrato un anime piuttosto complesso e impegnativo per lo spettatore, che sarà in grado di mettere assieme tutti i tasselli che compongono il mistero solo alla fine; credere di riuscire a ricreare la stessa atmosfera con soli cinque OAV è a mio avviso praticamente impossibile.
Così, in attesa della terza serie - che attendo con un certo scetticismo proprio in virtù della bellezza delle prime due - ben vengano degli episodi più leggeri, dove la chiave comica sostituisce per qualche ora il lato drammatico. In questo senso il primo e l'ultimo OAV, seppur privi di qualsiasi pretesa e ricchi di situazioni un po' fuori traccia, si sono dimostrati estremamente divertenti per cui li ho apprezzati molto.
Altro discorso per gli OAV "centrali" impostati sull'ennesimo viaggio fra mondi di Rika che, in verità, non ha più motivi d'interesse dopo la conclusione dei primi cinquanta episodi. Anzi, in questa prospettiva, mi auguro proprio che la terza serie non si impunti nuovamente su questo aspetto: lo troverei interessante allo stesso modo dei fastidiosissimi "endless eight" di Haruhi Suzumiya and company.
In definitiva si tratta di cinque Oav che risulteranno sicuramente interessanti per chi, come me, ha amato la saga di "Higurashi"; niente di eccelso ma una serie di episodi extra più che gradevoli di una serie di ottima fattura.
Questa serie di OAV, è bene precisarlo, non ha nulla a che fare con le due serie TV, ma mostra una realtà alternativa dove si vede come sarebbe stato Hinamizawa se i tragici eventi di "Higurashi no naku koro ni" e "higurashi no naku koro ni kai", non fossero mai accaduti.
Il primo episodio non è nulla di che, mi ha divertito solo vedere un Keiichi decisamente pervertito (anche troppo, insomma capisco Mion, passi Rena, ma Satoko e Rika, così Keiichi fa un po' la figura del pedofilo). L'ultimo OAV mi ha divertito per via di Rena che ci prova con tutti, ma è totalmente inutile come il primo.
Gli OAV centrali invece non mi dispiacciono affatto, trovo interessante vedere un universo alternativo dove non sono mai avvenuti i fatti delle prime due serie: ci mostra una realtà decisamente spensierata e felice, ma ci mette in dubbio se quella sia la realtà migliore : nella vita è giusto che succedano cose brutte e si facciano degli errori, sono quelli che ci fanno crescere e maturare.
I disegni non mi piacciono per nulla, troppo luminosi, ma il bello è che i 5 ragazzi protagonisti dovrebbero apparire come molto attraenti, ma il disegno rovina tutto, l'unica cosa che si salva è la forma di Mion, e anche quella di Shion. Meno male comunque che i 5 protagonisti sono tutti ben caratterizzati e ben pensati, questo è un punto di forza.
"Higurashi no Naku Koro ni Rei" è un anime consigliato solo a chi a visto le prime due serie, perché senza di esse questa risulta alquanto insensata.
Il primo episodio non è nulla di che, mi ha divertito solo vedere un Keiichi decisamente pervertito (anche troppo, insomma capisco Mion, passi Rena, ma Satoko e Rika, così Keiichi fa un po' la figura del pedofilo). L'ultimo OAV mi ha divertito per via di Rena che ci prova con tutti, ma è totalmente inutile come il primo.
Gli OAV centrali invece non mi dispiacciono affatto, trovo interessante vedere un universo alternativo dove non sono mai avvenuti i fatti delle prime due serie: ci mostra una realtà decisamente spensierata e felice, ma ci mette in dubbio se quella sia la realtà migliore : nella vita è giusto che succedano cose brutte e si facciano degli errori, sono quelli che ci fanno crescere e maturare.
I disegni non mi piacciono per nulla, troppo luminosi, ma il bello è che i 5 ragazzi protagonisti dovrebbero apparire come molto attraenti, ma il disegno rovina tutto, l'unica cosa che si salva è la forma di Mion, e anche quella di Shion. Meno male comunque che i 5 protagonisti sono tutti ben caratterizzati e ben pensati, questo è un punto di forza.
"Higurashi no Naku Koro ni Rei" è un anime consigliato solo a chi a visto le prime due serie, perché senza di esse questa risulta alquanto insensata.
Utile serie finale: “Higurashi no naku koro ni rei” ha posto lo spettatore appassionato fino all'ultimo davanti a un quesito: cosa sarebbe successo, se i crimini e la sindrome a Hinamizawa non fossero mai esistite?
Inizialmente, con i primi episodi, i produttori hanno dato un quadro della felice conclusione che le ultime due serie hanno avuto con il loro sviluppo: una vita felice, fatta di risate e momenti divertenti, come ogni giovane si dovrebbe meritare.
Come sarebbe stata Hinamizawa senza invece tutto l'intreccio interno? Davvero così felice? Con l'episodio in cui Rika viene investita, si mostra una realtà parallela in cui tutto è perfetto e decisamente comune. Scegliere quindi una realtà passiva o ritornare al mondo per cui ha lottato?
Diciamo che come serie ha senso, seppure secondario; per molti spettatori, può essere la risposta a una domanda effettiva, ovvero: E se tutto questo male si fosse evitato?
Inizialmente, con i primi episodi, i produttori hanno dato un quadro della felice conclusione che le ultime due serie hanno avuto con il loro sviluppo: una vita felice, fatta di risate e momenti divertenti, come ogni giovane si dovrebbe meritare.
Come sarebbe stata Hinamizawa senza invece tutto l'intreccio interno? Davvero così felice? Con l'episodio in cui Rika viene investita, si mostra una realtà parallela in cui tutto è perfetto e decisamente comune. Scegliere quindi una realtà passiva o ritornare al mondo per cui ha lottato?
Diciamo che come serie ha senso, seppure secondario; per molti spettatori, può essere la risposta a una domanda effettiva, ovvero: E se tutto questo male si fosse evitato?
Sinceramente questa serie mi ha lasciata molto male. Non è lo stile di Higurashi. Lo splatter è andato a farsi friggere e l'atmosfera horror è completamente scomparsa. I tre OAV di mezzo non sono niente male, ma l'ultimo e il primo, nonostante facciano ridere, non sono niente di che, non è Higurashi.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Il primo OAV parla di una giornata alla piscina. Divertente come in fondo tutti i primi episodi di Higurashi. E fin qui OK. Secondo OAV: Rika viene investita da un camion e rinasce in un nuovo mondo dove nessuno ha commesso peccati e Hanyuu non esiste. La trama di per sé è bella, ma non mi piace come gli autori l'hanno strutturata.
Ultimo OAV: un'altra commedia, stavolta con una traccia "horror" perché ricorda la maledizione del monaco. Ma niente di che. Alla fine vissero tutti felici e contenti.
Higurashi no Naku Koro ni Rei è una serie completamente inutile a mio parere. Gli ho dato 6 perché mi ha divertito e la trama poteva essere interessante.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Il primo OAV parla di una giornata alla piscina. Divertente come in fondo tutti i primi episodi di Higurashi. E fin qui OK. Secondo OAV: Rika viene investita da un camion e rinasce in un nuovo mondo dove nessuno ha commesso peccati e Hanyuu non esiste. La trama di per sé è bella, ma non mi piace come gli autori l'hanno strutturata.
Ultimo OAV: un'altra commedia, stavolta con una traccia "horror" perché ricorda la maledizione del monaco. Ma niente di che. Alla fine vissero tutti felici e contenti.
Higurashi no Naku Koro ni Rei è una serie completamente inutile a mio parere. Gli ho dato 6 perché mi ha divertito e la trama poteva essere interessante.
Quando ho saputo dell'uscita della nuova serie di Higurashi, ho gioito come un bimbo, ma purtroppo invece di una terza serie dove mi veniva spiegato chi fosse la donna misteriosa che incarica Takano di continuare le ricerche del morbo, mi trovai questi OAV praticamente inutili.
Gli OAV sono 5 e si dividono in tre parti.
<b>ATTENZIONE! SPOILER!</b>
La prima parte *OAV 1* è un tripudio senza sosta di tette, culi e libidine di Keichi, infatti non poteva mancare la solita puntata dei costumi da bagno frequente in ogni anime. Be', almeno ho visto le mie amate Rena e Mion in pose audaci.
Nella seconda parte *OAV 2/3/4*, Rika muore per l'ennesima volta e si ritrova in una Hinamizawa tutta all'opposto, nessuna guerra della diga, nessuno omicidio o sparizione, tutto tranquillo e in questo mondo scopriamo la relazione tra Rika e Hanyuu.
Nella terza parte *OAV 5*, Rena accidentalmente ingoia un magatama che va in coppia con un secondo, innamorandosi del tizio, uomo/donna non importa, che abbia il secondo magatama. Infatti assistiamo un susseguirsi di gag di Rena con i suoi Hauu, fino a una sfida a ma-jong tra Rena/Oichi vs. Keichi/Akasaka dai risvolti demenziali. Alla fine assistiamo all'unica dichiarazione d'amore di tutta la serie.
<b>FINE SPOILER</b>
Io come fan estremo di Higurashi non potevo perdere questi OAV, anche se sono inferiori alle due serie, per questo spero in futuro in una vera terza serie.
Gli OAV sono 5 e si dividono in tre parti.
<b>ATTENZIONE! SPOILER!</b>
La prima parte *OAV 1* è un tripudio senza sosta di tette, culi e libidine di Keichi, infatti non poteva mancare la solita puntata dei costumi da bagno frequente in ogni anime. Be', almeno ho visto le mie amate Rena e Mion in pose audaci.
Nella seconda parte *OAV 2/3/4*, Rika muore per l'ennesima volta e si ritrova in una Hinamizawa tutta all'opposto, nessuna guerra della diga, nessuno omicidio o sparizione, tutto tranquillo e in questo mondo scopriamo la relazione tra Rika e Hanyuu.
Nella terza parte *OAV 5*, Rena accidentalmente ingoia un magatama che va in coppia con un secondo, innamorandosi del tizio, uomo/donna non importa, che abbia il secondo magatama. Infatti assistiamo un susseguirsi di gag di Rena con i suoi Hauu, fino a una sfida a ma-jong tra Rena/Oichi vs. Keichi/Akasaka dai risvolti demenziali. Alla fine assistiamo all'unica dichiarazione d'amore di tutta la serie.
<b>FINE SPOILER</b>
Io come fan estremo di Higurashi non potevo perdere questi OAV, anche se sono inferiori alle due serie, per questo spero in futuro in una vera terza serie.
Ecco la terza ed ultima parte dell’intricato puzzle che è Higurashi no naku koro ni. Di nuovo non c’è nulla, a parte una grafica molto più dettagliata e con colori molto più accesi.
Nel primo episodio non c’è nessun contenuto, ma forse è proprio questo il bello, ovvero vedere in un contesto completamente diverso tutti ma proprio tutti i personaggi apparsi nelle due serie precedenti: sono tutti in piscina a cercare di prendere il costume di Keiichi, perché dotato del potere di far innamorare chi lo indossa della persona il cui nome è scritto sul costume stesso. Ironia vuole che il nome scritto sia proprio quello di Keiichi, che è quindi destinato a diventare un inguaribile narcisista.
Il tono è estremamente scanzonato, comico, demenziale, e per i maschietti è una buona occasione per vedere tutte le fanciulle con dei costumi che risaltano le loro curve (su tutte una Takano con un costume tigrato).
La protagonista del quinto episodio è Rena che, a causa di un particolare gioiello che ha ingoiato, s'innamora del possessore di un altro gioiello con poteri simili; quest’ultimo passerà di mano in mano, e ovviamente il comportamento bizzarro assunto dalla ragazza darà luogo a situazioni molto divertenti. Anche qui non c’è nessun particolare messaggio nascosto, se non quello di ridere un po’.
La mini saga centrale è l’unica che offra un minimo di suspance e di spunti di riflessione, infatti i tre episodi che la compongono conservano la stessa atmosfera cupa e misteriosa delle due serie precedenti: Rika si ritrova in una Hinamizawa completamente diversa da quella che conosceva, dove non ci sono Keiichi, Takano, Irie, e Hanyu. Nessuno le è amica, e Satoko, il cui fratello Satoshi non è mai scomparso, in particolare le è ostile; non c’è alcun progetto di costruzione della diga; nessuno dei tragici avvenimenti che ha vissuto decine di volte sta per succedere.
Lei vorrebbe subito tornare indietro da dove è venuta, tuttavia c’è qualcosa che la trattiene: in questa Hinamizawa, non essendoci la sindrome, i suoi genitori sono ancora vivi, quindi per la prima volta dopo tantissimo tempo Rika può provare l’amore materno.
Le si pone davanti un gran dilemma: le conviene restare in questo mondo libero dal male e dal peccato dove può godere della figura materna? Oppure tornare nella realtà dove sono successe tantissime cose brutte, ma nella quale ha compreso l’importanza della vera amicizia e ha combattuto contro il destino?
Come se non bastasse, per tornare là dovrebbe pagare un prezzo estremamente alto… Cosa sceglierà?
In conclusione, questi OAV, non aggiungendo nulla alla trama principale, e possono tranquillamente essere evitati; ma se si vogliono fare quattro risate e si vuole provare per l’ultima volta un leggero brivido, allora vanno visti.
Bye bye Hinamizawa! Grazie per tutte le emozioni forti che mi hai fatto provare e per le preziose lezioni di vita che mi hai impartito!
Nel primo episodio non c’è nessun contenuto, ma forse è proprio questo il bello, ovvero vedere in un contesto completamente diverso tutti ma proprio tutti i personaggi apparsi nelle due serie precedenti: sono tutti in piscina a cercare di prendere il costume di Keiichi, perché dotato del potere di far innamorare chi lo indossa della persona il cui nome è scritto sul costume stesso. Ironia vuole che il nome scritto sia proprio quello di Keiichi, che è quindi destinato a diventare un inguaribile narcisista.
Il tono è estremamente scanzonato, comico, demenziale, e per i maschietti è una buona occasione per vedere tutte le fanciulle con dei costumi che risaltano le loro curve (su tutte una Takano con un costume tigrato).
La protagonista del quinto episodio è Rena che, a causa di un particolare gioiello che ha ingoiato, s'innamora del possessore di un altro gioiello con poteri simili; quest’ultimo passerà di mano in mano, e ovviamente il comportamento bizzarro assunto dalla ragazza darà luogo a situazioni molto divertenti. Anche qui non c’è nessun particolare messaggio nascosto, se non quello di ridere un po’.
La mini saga centrale è l’unica che offra un minimo di suspance e di spunti di riflessione, infatti i tre episodi che la compongono conservano la stessa atmosfera cupa e misteriosa delle due serie precedenti: Rika si ritrova in una Hinamizawa completamente diversa da quella che conosceva, dove non ci sono Keiichi, Takano, Irie, e Hanyu. Nessuno le è amica, e Satoko, il cui fratello Satoshi non è mai scomparso, in particolare le è ostile; non c’è alcun progetto di costruzione della diga; nessuno dei tragici avvenimenti che ha vissuto decine di volte sta per succedere.
Lei vorrebbe subito tornare indietro da dove è venuta, tuttavia c’è qualcosa che la trattiene: in questa Hinamizawa, non essendoci la sindrome, i suoi genitori sono ancora vivi, quindi per la prima volta dopo tantissimo tempo Rika può provare l’amore materno.
Le si pone davanti un gran dilemma: le conviene restare in questo mondo libero dal male e dal peccato dove può godere della figura materna? Oppure tornare nella realtà dove sono successe tantissime cose brutte, ma nella quale ha compreso l’importanza della vera amicizia e ha combattuto contro il destino?
Come se non bastasse, per tornare là dovrebbe pagare un prezzo estremamente alto… Cosa sceglierà?
In conclusione, questi OAV, non aggiungendo nulla alla trama principale, e possono tranquillamente essere evitati; ma se si vogliono fare quattro risate e si vuole provare per l’ultima volta un leggero brivido, allora vanno visti.
Bye bye Hinamizawa! Grazie per tutte le emozioni forti che mi hai fatto provare e per le preziose lezioni di vita che mi hai impartito!
La saga di Higurashi sembra non finire mai, ed io, essendo grande appassionato, non posso che esserne felice. Tuttavia, questi cinque OAV sanno più di un’astuta e doverosa mossa commerciale che di un vero e proprio mini-seguito del celeberrimo anime-thriller, figlio della fantasia e del talento di alcuni elementi dello studio Type Moon (capace di capolavori trasversali come Fate Stay Night e del meraviglioso Kara no Kyoukai - The Garden of Sinners).
Nonostante le basse premesse da mercato, questi cinque episodi da trenta minuti l’uno – come se ci fosse bisogno di ulteriori conferme – riescono ancora a stupire, non che divertire e sorridere: il primo e il quinto OAV sono episodi paradossali, delle “pseudo-filler” demenziali ideati semplicemente per fare due risate e smorzare l’atmosfera sempre tesa e lugubre che ha reso famoso questo capolavoro. E, devo ammettere che, vedere gli stessi personaggi che si sono susseguiti e avvicendati sul palcoscenico di Hinamizawa nei panni di buffe comparse all’interno di una storiella demenziale, mi ha divertito non poco.
Gli OAV due, tre e quattro sono invece il vero fulcro della mini-saga, e aggiungono un piccolo cameo in coda alla storia che sembrava esser ormai definitivamente chiusa.
In seguito ad un tremendo colpo di sfortuna (o forse si dovrebbe dire ad un’avventatezza di proporzioni immani), Rika (vera e propria protagonista in Higurashi no naku koro ni Kai, e falsa comparsa dietro le quinte della prima serie) riesce, incredibilmente, ancora una volta a morire, finendo a cavallo di due mondi confusi e dai risvolti inaspettati, a cui non era preparata perché dall’andamento temporale completamente differente. Saranno ancora una volta l’unione e la forza di spirito dei suoi amici a tirarla fuori dai guai: forse una mossa prevedibile degli sceneggiatori, tuttavia necessaria e cronologicamente logica.
Sconsiglio la visione a chi non ha mai seguito la trama di Higurashi, poiché questi OAV risulterebbero insensati, essendo eventi consequenziali agli avvenimenti dell’ultima serie.
Come sempre il filo narrativo ereditato dall’omonima novel per PC risulta complicato e simile ad un puzzle i cui tasselli vengono prima sparsi dagli eventi, e poi riordinati pian piano dai protagonisti, forse questa volta in maniera meno chiara ed esplicativa rispetto alle precedenti avventure, e l’impressione che si ha è che ciò avvenga a causa del poco tempo a disposizione per gli autori (per l’appunto, i tre OAV nel mezzo).
Immutati invece i parametri tecnici: tratto fresco, pulito, preciso, personaggi da cui traspaiono vere emozioni ed espressioni come sempre forti che riescono ad uscire dallo schermo; colori brillanti e scenari magici completano il meraviglioso e spaventoso mondo di Higurashi, che farà felice tutti i fan della serie, e che chiude, a questo punto, il capitolo della misteriosa maledizione di Hinamizawa, proponendo ancora una volta la bella e sempre eterna morale dell’amicizia più forte di ogni destino avverso.
Nonostante le basse premesse da mercato, questi cinque episodi da trenta minuti l’uno – come se ci fosse bisogno di ulteriori conferme – riescono ancora a stupire, non che divertire e sorridere: il primo e il quinto OAV sono episodi paradossali, delle “pseudo-filler” demenziali ideati semplicemente per fare due risate e smorzare l’atmosfera sempre tesa e lugubre che ha reso famoso questo capolavoro. E, devo ammettere che, vedere gli stessi personaggi che si sono susseguiti e avvicendati sul palcoscenico di Hinamizawa nei panni di buffe comparse all’interno di una storiella demenziale, mi ha divertito non poco.
Gli OAV due, tre e quattro sono invece il vero fulcro della mini-saga, e aggiungono un piccolo cameo in coda alla storia che sembrava esser ormai definitivamente chiusa.
In seguito ad un tremendo colpo di sfortuna (o forse si dovrebbe dire ad un’avventatezza di proporzioni immani), Rika (vera e propria protagonista in Higurashi no naku koro ni Kai, e falsa comparsa dietro le quinte della prima serie) riesce, incredibilmente, ancora una volta a morire, finendo a cavallo di due mondi confusi e dai risvolti inaspettati, a cui non era preparata perché dall’andamento temporale completamente differente. Saranno ancora una volta l’unione e la forza di spirito dei suoi amici a tirarla fuori dai guai: forse una mossa prevedibile degli sceneggiatori, tuttavia necessaria e cronologicamente logica.
Sconsiglio la visione a chi non ha mai seguito la trama di Higurashi, poiché questi OAV risulterebbero insensati, essendo eventi consequenziali agli avvenimenti dell’ultima serie.
Come sempre il filo narrativo ereditato dall’omonima novel per PC risulta complicato e simile ad un puzzle i cui tasselli vengono prima sparsi dagli eventi, e poi riordinati pian piano dai protagonisti, forse questa volta in maniera meno chiara ed esplicativa rispetto alle precedenti avventure, e l’impressione che si ha è che ciò avvenga a causa del poco tempo a disposizione per gli autori (per l’appunto, i tre OAV nel mezzo).
Immutati invece i parametri tecnici: tratto fresco, pulito, preciso, personaggi da cui traspaiono vere emozioni ed espressioni come sempre forti che riescono ad uscire dallo schermo; colori brillanti e scenari magici completano il meraviglioso e spaventoso mondo di Higurashi, che farà felice tutti i fan della serie, e che chiude, a questo punto, il capitolo della misteriosa maledizione di Hinamizawa, proponendo ancora una volta la bella e sempre eterna morale dell’amicizia più forte di ogni destino avverso.
Purtroppo, nonostante fossi partito fomentatissimo nella visione, sono rimasto deluso da questa serie OAV. Il primo ed il quinto OAV sono dei veri e propri filler "inutili" che non solo non aggiungono nulla alla trama ma non avevano quasi senso di esistere... Gli episodi 2-3-4 erano interessanti proprio perchè avevano un motivo e riprendevano la fine della seconda serie e sinceramente ho trovato interessante "il mondo perfetto" è stata una bella lezione impartita a Rika e ci può stare benissimo, ma non ho riscontrato quel pathos e quella "paura" che le due serie precedenti mi hanno trasmesso.
Direi che se non la si vede non si perde nulla, nonostante gli OAV di cui sopra fossero interessanti.
Forse la delusione è data dal fatto che mi aspettavo un "nesso logico" con il finale un tantino "aperto" dell'ultimo episodio della seconda serie (KAI) e pertanto non trovando nulla a riguardo ci son rimasto di stucco...
Tecnicamente nulla di nuovo solito chara design, animazioni scorrevoli ma non eccezionali, scenografia prevedibile (per gli OAV 1 e 5) quindi tutto nella norma.
La stessa sigla seppur carina già non trasmetteva nulla di particolarmente rilevante, il resto delle musiche erano in tema con le serie precedenti.
Insomma una sufficienza presa per un pelo, ma non capisco chi ha votato 9 o 10 per un qualcosa che non ha neanche visto... bah...
Direi che se non la si vede non si perde nulla, nonostante gli OAV di cui sopra fossero interessanti.
Forse la delusione è data dal fatto che mi aspettavo un "nesso logico" con il finale un tantino "aperto" dell'ultimo episodio della seconda serie (KAI) e pertanto non trovando nulla a riguardo ci son rimasto di stucco...
Tecnicamente nulla di nuovo solito chara design, animazioni scorrevoli ma non eccezionali, scenografia prevedibile (per gli OAV 1 e 5) quindi tutto nella norma.
La stessa sigla seppur carina già non trasmetteva nulla di particolarmente rilevante, il resto delle musiche erano in tema con le serie precedenti.
Insomma una sufficienza presa per un pelo, ma non capisco chi ha votato 9 o 10 per un qualcosa che non ha neanche visto... bah...
Quando tutto si pensava finito con la seconda serie, con una conclusione attesa (dopo le continue morti e ripetizioni dei mondi) ... arriva una serie di OAV che ribalta tutto nuovamente. La primo oav sembra quasi un fanservice per far vedere un po tutti i personaggi della vecchia stagione, facendo risaltare le curve delle fanciulle e facendo impazzire il giovincello (arrivando addirittura a diventare ridicolo verso la fine del primo OAV). il secondo diventa più un episodio di riequilibratura, ovvero tutto cambia e bisogna affrontare un nuovo mondo parallelo con nuovi pezzi del puzzle cambiati di posto. A questo punto tornano puntate con un po' di horror, ma in misura minore rispetto alle serie.
Come al solito Higurashi non mi delude mai, anche con questa serie oav i 5 episodi che dovrebbe andare a chiudere definitivamente l'anime.
Il primo oav è di natura comica/demenziale con i nostri protagonisti in piscina, mentre nel secondo si ritorna ad Hinamizawa ed a respirare quell'alone di mistero che caratterizza da sempre questa'anime.
Ho visto i primi 2 oav è mi sono piaciuti molto entrambi, sperando che si continui così anche con i prossimi 3...
Il primo oav è di natura comica/demenziale con i nostri protagonisti in piscina, mentre nel secondo si ritorna ad Hinamizawa ed a respirare quell'alone di mistero che caratterizza da sempre questa'anime.
Ho visto i primi 2 oav è mi sono piaciuti molto entrambi, sperando che si continui così anche con i prossimi 3...
La degna conclusione della serie e ponte immancabile per congiungere la serie con l'ormai prossimo Umineko. Interessante e ben narrata, ottime le animazioni (che miglioramento dalla prima serie!) e le... rivelazioni. Enorme difetto tuttavia è il modo di raccontare la vicenda, che presenta alcuni plot holes per chi non ha giocato la novel (nulla di terribile comunque). Consigliata.
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La serie di oav non è filler in nessun modo, dato che è tratta dall'omonima novel ufficiale della saga.
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La serie di oav non è filler in nessun modo, dato che è tratta dall'omonima novel ufficiale della saga.
Sono solo 5 OAV, per ora è solo uscito il primo e devo ammettere che mi piace un sacco.
E' logico che, essendo solo OAV, non è che superino l'anime in se, ma sono carini e c'è pur sempre un alone misterioso in tutto.
Il character design è allucinante. Stupendamente bello, non c'è che dire, niente a che vedere con la prima serie di Higurashi il cui character design era veramente orrendo.
Menomale che nella seconda serie è migliorato di mille volte.
La storia del primo OAV è, come dire, "banale" in confronto alla serie stessa, ma è comunque molto simpatico da vedere.
Lo consiglio... solo a chi ha visto tutte le prime due serie ^________^
E' logico che, essendo solo OAV, non è che superino l'anime in se, ma sono carini e c'è pur sempre un alone misterioso in tutto.
Il character design è allucinante. Stupendamente bello, non c'è che dire, niente a che vedere con la prima serie di Higurashi il cui character design era veramente orrendo.
Menomale che nella seconda serie è migliorato di mille volte.
La storia del primo OAV è, come dire, "banale" in confronto alla serie stessa, ma è comunque molto simpatico da vedere.
Lo consiglio... solo a chi ha visto tutte le prime due serie ^________^
Serie di 5 oav che non va contata come Terza Serie essendo per lo più episodi filler che non aggiungono nulla alla trama centrale della storia che si chiude nella seconda serie.
Questa Mini saga ha sempre meno il tocco Horror delle serie aggiungendo ancora più Humor nei momenti "normali" delle vicende... naturalmente ci sarà sempre il tocco di Mistero che rende speciale questa serie.
Questa Mini saga ha sempre meno il tocco Horror delle serie aggiungendo ancora più Humor nei momenti "normali" delle vicende... naturalmente ci sarà sempre il tocco di Mistero che rende speciale questa serie.