Violence Jack OAV 3 - Hell's Wind
Quest'ultimo OAV della serie "Violence Jack", del 1990, è indubbiamente quello più povero dei tre. "Hell's Wind" parte fortissimo, fin da subito, con una cruda e sanguinaria scena in cui due fidanzati fuggiaschi vengono fatti preda dalla solita banda di moto-teppisti. Subito scatta la violenza più orrida, in quanto il fidanzato della coppia viene segato a pezzi davanti alla sua donna, in un modo che va oltre il divertimento e si trasforma in puro disgusto.
La trama questa volta è assolutamente inesistente e la regia risulta davvero banale. Fatte queste considerazioni, anche questo OAV ha i suoi pregi, ma che risiedono soltanto nel character design molto morbido e innocente della maestra che viene rapita, in una donna finalmente combattiva, in un Violence Jack sempre più umano e difensore dei più deboli, e nelle belle scene ecchi, che non sconfinano mai nel genere hentai. Gli scarafaggi, come li chiama Jack, questa volta sono solo dei teppisti normali, che, in quanto a feroce malvagità e carattere, non sono neanche paragonabili a quelli spietati e sanguinari dei due ottimi OAV precedenti. Tuttavia, nel complesso, anche quest'ultimo OAV risulta abbastanza godibile, anche perché si lascia guardare senza quel tasso enorme di ultra violenza, di cui bisogna tenere conto, per la visione di "Harlem Bomber-Slum King" e "Hell City-Evil Town". Purtroppo però, senza la follia sanguinaria e violenza estrema per cui la serie "Violence Jack" è famosa, tutto il senso e lo stile classico in "Hell's Wind" è totalmente perduto.
Graficamente, il dettaglio generale di questo OAV è il più alto dei tre, mentre il character design risulta notevolmente inferiore rispetto ai sui predecessori, non per quanto riguarda la giovane maestra catturata, che invece è ben dettagliata, ma per l'aspetto davvero banale e anonimo dei teppisti. Le animazioni sono buone, ma lasciano la sensazione di un anime poco dinamico. Le musiche, invece, sono sempre azzeccate e dotate di una buona elettronica.
Consigliato solo a chi ha apprezzato e capito questa serie, gli altri lo possono semplicemente ignorare.
La trama questa volta è assolutamente inesistente e la regia risulta davvero banale. Fatte queste considerazioni, anche questo OAV ha i suoi pregi, ma che risiedono soltanto nel character design molto morbido e innocente della maestra che viene rapita, in una donna finalmente combattiva, in un Violence Jack sempre più umano e difensore dei più deboli, e nelle belle scene ecchi, che non sconfinano mai nel genere hentai. Gli scarafaggi, come li chiama Jack, questa volta sono solo dei teppisti normali, che, in quanto a feroce malvagità e carattere, non sono neanche paragonabili a quelli spietati e sanguinari dei due ottimi OAV precedenti. Tuttavia, nel complesso, anche quest'ultimo OAV risulta abbastanza godibile, anche perché si lascia guardare senza quel tasso enorme di ultra violenza, di cui bisogna tenere conto, per la visione di "Harlem Bomber-Slum King" e "Hell City-Evil Town". Purtroppo però, senza la follia sanguinaria e violenza estrema per cui la serie "Violence Jack" è famosa, tutto il senso e lo stile classico in "Hell's Wind" è totalmente perduto.
Graficamente, il dettaglio generale di questo OAV è il più alto dei tre, mentre il character design risulta notevolmente inferiore rispetto ai sui predecessori, non per quanto riguarda la giovane maestra catturata, che invece è ben dettagliata, ma per l'aspetto davvero banale e anonimo dei teppisti. Le animazioni sono buone, ma lasciano la sensazione di un anime poco dinamico. Le musiche, invece, sono sempre azzeccate e dotate di una buona elettronica.
Consigliato solo a chi ha apprezzato e capito questa serie, gli altri lo possono semplicemente ignorare.
Questo terzo capitolo di Violence Jack è un po' inferiore ai primi due, sotto vari punti di vista. In primo luogo la violenza è limitata: non viene ucciso nessun bambino e non ci vengono mostrati i dettagli degli stupri; al peggio c'è una scena in cui si tagliano le gambe di un uomo con una motesega, prima di decapitarlo con la stessa. Insomma, robetta rispetto ai primi due episodi. Corrispondentemente alla limitazione nella violenza c'è anche una limitazione nella trama e nei personaggi, che risultano molto meno eccessivi dei primi due episodi, che erano quasi surreali. Inoltre manca quasi del tutto l'aspetto simbolico a cui eravamo abituati (ricordiamo il Falco d'Oro, la città del male) e che rendeva Violence Jack diverso da una qualunque opera di guerriglia urbana post-atomica.
Ciò detto, Jack fa ancora la sua figura e il suo ruolo di entità sovrannaturale che passa sulla terra per giudicare il cuore degli uomini (ma anche delle donne e dei bambini) è ancora più chiaro. Come al solito Jack parla poco, il suo sorriso/smorfia di approvazione alla guerriera Jun vale più di un discorso e la sua incitazione a Saburo sul non distogliere gli occhi mentre viene crivellato di colpi dice tutto. In questo episodio Jack si pone più come figura che mostra la via che come angelo vendicatore, anche perché in questo caso ha meno da vendicare. Jack continua ad essere dotato di una forza e una vitalità del tutto irreali, rivelandosi nel finale addirittura ignifugo.
La trama è tradizionale, con dei motociclisti che scorrazzano per i villaggi distruggendo le proprietà, uccidendo gli uomini e violentando le donne, tipo un episodio di Ken il Guerriero (anche se il manga di Violence Jack precede Ken di vent'anni). Il personaggio di Jun la vendicatrice si salva per il character design, ma non è sviluppato più di tanto, mentre quello della maestra non è sviluppato per nulla. I popolani inizialmente sono vigliacchi, ma poi si risollevano incoraggiati dalla leggenda di Jack: un sviluppo molto più scontato rispetto a quello del secondo episodio. Anche graficamente questo terzo episodio pare più povero degli altri. Do comunque un 8 perché Jack è sempre Jack e le donne di Go Nagai come sempre meritano.
P.S. nella prima scena compaiono due giovani di nome Tetsuya e Jun, un chiaro omaggio ai protagonisti del Grande Mazinga, ma solo nel nome, non nel chara.
P.P.S. a qualche mese di distanza dalla scrittura di questa recensione ho letto il manga originale da cui è stato tratto l'OAV. Risultato: è tutta colpa del regista! Il manga era molto migliore, tutto quello che non mi è piaciuto nell'OAV è stato inventato di sana pianta dal regista. Il manga è meno esagerato e più simbolico, in linea con gli altri episodi di Violence Jack. Inoltre i disegni sono assolutamente eccellenti.
Ciò detto, Jack fa ancora la sua figura e il suo ruolo di entità sovrannaturale che passa sulla terra per giudicare il cuore degli uomini (ma anche delle donne e dei bambini) è ancora più chiaro. Come al solito Jack parla poco, il suo sorriso/smorfia di approvazione alla guerriera Jun vale più di un discorso e la sua incitazione a Saburo sul non distogliere gli occhi mentre viene crivellato di colpi dice tutto. In questo episodio Jack si pone più come figura che mostra la via che come angelo vendicatore, anche perché in questo caso ha meno da vendicare. Jack continua ad essere dotato di una forza e una vitalità del tutto irreali, rivelandosi nel finale addirittura ignifugo.
La trama è tradizionale, con dei motociclisti che scorrazzano per i villaggi distruggendo le proprietà, uccidendo gli uomini e violentando le donne, tipo un episodio di Ken il Guerriero (anche se il manga di Violence Jack precede Ken di vent'anni). Il personaggio di Jun la vendicatrice si salva per il character design, ma non è sviluppato più di tanto, mentre quello della maestra non è sviluppato per nulla. I popolani inizialmente sono vigliacchi, ma poi si risollevano incoraggiati dalla leggenda di Jack: un sviluppo molto più scontato rispetto a quello del secondo episodio. Anche graficamente questo terzo episodio pare più povero degli altri. Do comunque un 8 perché Jack è sempre Jack e le donne di Go Nagai come sempre meritano.
P.S. nella prima scena compaiono due giovani di nome Tetsuya e Jun, un chiaro omaggio ai protagonisti del Grande Mazinga, ma solo nel nome, non nel chara.
P.P.S. a qualche mese di distanza dalla scrittura di questa recensione ho letto il manga originale da cui è stato tratto l'OAV. Risultato: è tutta colpa del regista! Il manga era molto migliore, tutto quello che non mi è piaciuto nell'OAV è stato inventato di sana pianta dal regista. Il manga è meno esagerato e più simbolico, in linea con gli altri episodi di Violence Jack. Inoltre i disegni sono assolutamente eccellenti.
Gli Hell's Wind sono un gruppo di motocilisti che, dopo un terremoto, vanno depredando i piccoli villaggi desolati in via di ricostruzione. Tetsuya e Jun, una coppia di innamorati, vengono catturati dalla banda; lui viene torturato e ucciso davanti a Jun con una sega elettrica, mentre lei viene violentata e abbandonata. Gli anni passano e Jun, armata fino ai denti, torna alla ricerca della vendetta, finché sulla sua strada non compare Jack, che sta aiutando un ragazzino di un villaggio a salvare la propria insegnante rapita dagli Hell's Wind durante una razzia.
Diciamo che non c'è due senza tre, la trama lascia davvero molto a desiderare, ma se amate la violenza indiscriminata ed esplicita con stupri, omicidi, squartamenti e altre efferatezze è l'anime che fa per voi, altrimenti evitatelo come la peste.
Diciamo che non c'è due senza tre, la trama lascia davvero molto a desiderare, ma se amate la violenza indiscriminata ed esplicita con stupri, omicidi, squartamenti e altre efferatezze è l'anime che fa per voi, altrimenti evitatelo come la peste.
Ebbene sì, ho visto anche il terzo episodio. Mi sono trovato a pormi delle domande. Dopo aver visto il secondo OAV, mi chiedevo come fosse possibile che un produttore, visto il primo, avesse appoggiato la produzione di un ulteriore episodio. Visto il terzo, invece, mi sono chiesto come fosse possibile che un gruppo di doppiaggio abbia accettato di andare avanti in un lavoro del genere...
Meno truculento e pieno di sesso degli atri due (qui ci si riduce giusto a qualche mutanda ed un'amazzone piena di cicatrici, che combatte a tette di fuori con un capezzolo mutilato), in questo capitolo si prova a intavolare uno straccio di trama che abbia quantomeno una sequenzialità logica. Oltre al fatto che è di una banalità incredibile, non ci sono nemmeno tutte le "splatterate", gli stupri gratuiti, l'antropofagia e le amenità assortite degli altri episodi.
Quindi guardate pure i primi due per farvi delle grasse risate, evitate come la peste il terzo OAV che qui si dorme. Ma mi sorge spontaneo di chiedere: non avendo visto Devilman, pure piuttosto famoso, mi viene il dubbio che sia una cavolata pure quello...
Se Wikipedia mi dice che "Violence Jack" è l'opera più matura Go Nagai, non oso pensare le altre.
Meno truculento e pieno di sesso degli atri due (qui ci si riduce giusto a qualche mutanda ed un'amazzone piena di cicatrici, che combatte a tette di fuori con un capezzolo mutilato), in questo capitolo si prova a intavolare uno straccio di trama che abbia quantomeno una sequenzialità logica. Oltre al fatto che è di una banalità incredibile, non ci sono nemmeno tutte le "splatterate", gli stupri gratuiti, l'antropofagia e le amenità assortite degli altri episodi.
Quindi guardate pure i primi due per farvi delle grasse risate, evitate come la peste il terzo OAV che qui si dorme. Ma mi sorge spontaneo di chiedere: non avendo visto Devilman, pure piuttosto famoso, mi viene il dubbio che sia una cavolata pure quello...
Se Wikipedia mi dice che "Violence Jack" è l'opera più matura Go Nagai, non oso pensare le altre.