Pokémon Diamante e Perla
Nel 2006 i Pokémon ritornano con una nuova stagione intitolata Diamante e Perla, in contemporanea con l'uscita dei due giochi omonimi. L'anno successivo l'anime arriva in Italia grazie a Mediaset.
La trama non è una novità, infatti è la solita avventura alla scoperta di pokémon con il protagonista Ash e il suo amico Pikachu. Questa volta il protagonista incontrerà un'altra allenatrice di pokémon di nome Lucinda, che si unirà subito ad Ash prima del ritorno di Brock, formando così il nuovo trio di questa serie. Un rivale non poteva mancare e quindi ecco presentato Paul, un ragazzo che è sempre un passo avanti rispetto ad Ash, che a sua volta cercherà più volte di superarlo.
Lo sviluppo di questa serie è quindi ripetitivo, monotono e pesante, e capirne il perché non è difficile; un bene è che comunque l'avventura prosegue, con nuovi personaggi, nuovi pokémon e nuove sfide, ma ribadisco che dopo tre stagioni la cosa diventa ripetitiva. Unico lato positivo dell'anime è che comunque alcune puntate riescono a intrattenere ancora, grazie alle sfide tra pokémon, che restano uniche e interessanti.
La grafica migliora di pochissimo, infatti sembra la stessa di sempre, mentre il comparto sonoro invece di migliorare va decadendo.
Infine, non credo che Diamante e Perla sia la stagione peggiore dei pokémon, ma ormai le novità sono così poche da far perdere interesse.
La trama non è una novità, infatti è la solita avventura alla scoperta di pokémon con il protagonista Ash e il suo amico Pikachu. Questa volta il protagonista incontrerà un'altra allenatrice di pokémon di nome Lucinda, che si unirà subito ad Ash prima del ritorno di Brock, formando così il nuovo trio di questa serie. Un rivale non poteva mancare e quindi ecco presentato Paul, un ragazzo che è sempre un passo avanti rispetto ad Ash, che a sua volta cercherà più volte di superarlo.
Lo sviluppo di questa serie è quindi ripetitivo, monotono e pesante, e capirne il perché non è difficile; un bene è che comunque l'avventura prosegue, con nuovi personaggi, nuovi pokémon e nuove sfide, ma ribadisco che dopo tre stagioni la cosa diventa ripetitiva. Unico lato positivo dell'anime è che comunque alcune puntate riescono a intrattenere ancora, grazie alle sfide tra pokémon, che restano uniche e interessanti.
La grafica migliora di pochissimo, infatti sembra la stessa di sempre, mentre il comparto sonoro invece di migliorare va decadendo.
Infine, non credo che Diamante e Perla sia la stagione peggiore dei pokémon, ma ormai le novità sono così poche da far perdere interesse.
Rieccoci alla serie dedicata alla quarta serie dei Pokemon; ho dato un voto molto basso, perché? Perché odio i Pokemon di quarta generazione? No, assolutamente, anzi, sono tra i miei preferiti. Perché odio Lucinda? Sì e no.
Il vero problema della serie sono Ash e Pikachu, che secondo me ormai sono oltre quella sospensione di incredulità che richiedono le serie tv; mi spiego meglio: Ash ha combattuto in millemila leghe, sconfitto capipalestra in ogni mare e in ogni lago, con tanto di Valeria Scanu inclusa nel prezzo, con il suo (dannato) Pikachu: possiamo davvero credere che in questa quarta avventura abbia ancora qualcosa da imparare? Sì, perché forse è uno stupido. No, ma l'anime va anche oltre, fa reimparare al protagonista lezioni già apprese in precedenza (emblematica la puntata di Pikachu vs Raichu, che infatti viene sconfitto nello stesso modo in cui Pikachu sconfiggeva il Raichu di Lt. Surge). Quindi delle due l'una: o Ash soffre della sindrome di Korsakoff (in effetti lo trovo un demente...) e Pikachu ha ingoiato qualcosa di simile a quello che si è mangiato Meowth e non sale di livello, oppure c'è un buco di trama epico legato al fatto che gli autori non hanno voglia di (rischiare) creare dei nuovi protagonisti e sperano che i bimbiminchia non si pongano i problemi che mi pongo io - ovvero sperano che siano loro i dementi, anzi, essendo bambini, quindi non completamente formati, dei ritardati. Adoro usare nelle mie recensioni le mie conoscenze di medicina, si nota?
Tutto questo rende l'anime pesante, perché non si capisca come possa Paul guardare dall'alto in basso Ash, non si capisce come faccia quel fottutissimo Pikachu a non vincere mai pur dovendo essere ormai oltre il livello 100, non si capiscono neanche tutti i problemi di Ash nel battere qualche capopalestra - Lance, leader della lega di Orange, riposa in pace, sig! -, insomma, una tristezza infinita.
Dello stesso problema soffrono anche Brock, ormai ridotta a macchietta, e il Team Rocket, che ha pure l'onere di imbastire la sconfitta del giorno. Unica miglioria, ora sono un po' i Pokemon di tutti a spedirli in orbita. E sai che novità...
Lucinda sinceramente non mi fa né caldo né freddo e non ha neanche tutta questa caratterizzazione per poter fare dei paragoni con Misty o Vera, anche se sinceramente preferivo le prime due, lei è un po' troppo lagnosa per i miei gusti e una coordinatrice si era già vista. Inoltre odio questo sessismo per cui le donne diventano coordinatrici.
In conclusione il 3 sta per il fatto che si potrebbe tirare fuori un anime che faccia il suo "sporco lavoro" senza troppo impegno: in fondo la trama ce già dal videogioco e anche se non è sublime quella di Diamante/Perla era più originale di altre (sì, nero e bianco, parlo di voi) e con parecchi margini di gestione, mentre una certa caratterizzazione dei personaggi si potrebbe tranquillamente prendere dai manga. In sostanza ci sarebbe la pappa già pronta e si potrebbe tranquillamente mandare a fare il pensionato, ehm, campione ad Ash, relegandolo a qualche episodio (epico) in cui torna da gran campione, magari al culmine della trama con il team Galassia o alla conclusione del torneo finale, eliminando anche il fastidiosissimo problema di Ash con decisamente troppi pokemon uguali, che quindi ai tornei deve sempre usare, un po' tutti ed un po' nessuno.
Il voto è 3, perché persino mio cugino di 7 anni saprebbe tirarci fuori qualcosa di meglio.
Il vero problema della serie sono Ash e Pikachu, che secondo me ormai sono oltre quella sospensione di incredulità che richiedono le serie tv; mi spiego meglio: Ash ha combattuto in millemila leghe, sconfitto capipalestra in ogni mare e in ogni lago, con tanto di Valeria Scanu inclusa nel prezzo, con il suo (dannato) Pikachu: possiamo davvero credere che in questa quarta avventura abbia ancora qualcosa da imparare? Sì, perché forse è uno stupido. No, ma l'anime va anche oltre, fa reimparare al protagonista lezioni già apprese in precedenza (emblematica la puntata di Pikachu vs Raichu, che infatti viene sconfitto nello stesso modo in cui Pikachu sconfiggeva il Raichu di Lt. Surge). Quindi delle due l'una: o Ash soffre della sindrome di Korsakoff (in effetti lo trovo un demente...) e Pikachu ha ingoiato qualcosa di simile a quello che si è mangiato Meowth e non sale di livello, oppure c'è un buco di trama epico legato al fatto che gli autori non hanno voglia di (rischiare) creare dei nuovi protagonisti e sperano che i bimbiminchia non si pongano i problemi che mi pongo io - ovvero sperano che siano loro i dementi, anzi, essendo bambini, quindi non completamente formati, dei ritardati. Adoro usare nelle mie recensioni le mie conoscenze di medicina, si nota?
Tutto questo rende l'anime pesante, perché non si capisca come possa Paul guardare dall'alto in basso Ash, non si capisce come faccia quel fottutissimo Pikachu a non vincere mai pur dovendo essere ormai oltre il livello 100, non si capiscono neanche tutti i problemi di Ash nel battere qualche capopalestra - Lance, leader della lega di Orange, riposa in pace, sig! -, insomma, una tristezza infinita.
Dello stesso problema soffrono anche Brock, ormai ridotta a macchietta, e il Team Rocket, che ha pure l'onere di imbastire la sconfitta del giorno. Unica miglioria, ora sono un po' i Pokemon di tutti a spedirli in orbita. E sai che novità...
Lucinda sinceramente non mi fa né caldo né freddo e non ha neanche tutta questa caratterizzazione per poter fare dei paragoni con Misty o Vera, anche se sinceramente preferivo le prime due, lei è un po' troppo lagnosa per i miei gusti e una coordinatrice si era già vista. Inoltre odio questo sessismo per cui le donne diventano coordinatrici.
In conclusione il 3 sta per il fatto che si potrebbe tirare fuori un anime che faccia il suo "sporco lavoro" senza troppo impegno: in fondo la trama ce già dal videogioco e anche se non è sublime quella di Diamante/Perla era più originale di altre (sì, nero e bianco, parlo di voi) e con parecchi margini di gestione, mentre una certa caratterizzazione dei personaggi si potrebbe tranquillamente prendere dai manga. In sostanza ci sarebbe la pappa già pronta e si potrebbe tranquillamente mandare a fare il pensionato, ehm, campione ad Ash, relegandolo a qualche episodio (epico) in cui torna da gran campione, magari al culmine della trama con il team Galassia o alla conclusione del torneo finale, eliminando anche il fastidiosissimo problema di Ash con decisamente troppi pokemon uguali, che quindi ai tornei deve sempre usare, un po' tutti ed un po' nessuno.
Il voto è 3, perché persino mio cugino di 7 anni saprebbe tirarci fuori qualcosa di meglio.
La migliore tra le serie Pokémon fatte finora è proprio "Pokémon Diamante e Perla", la serie dedicata ai giochi di quarta generazione. La trama narra del proseguo delle avventure di Ash e l'inseparabile Pikachu, con Brock e la nuova coprotagonista Lucinda e il suo Piplup nella regione di Sinnoh.
Il punto forte di questa serie è la trama, che si dimostra ben strutturata e ben sviluppata dal primo all'ultimo episodio e quindi si discosta dalle serie precedenti, che erano caratterizzate più che altro da episodi autoconclusivi. Per questo ritengo questa la serie migliore. Anche i protagonisti sembrano più maturi e caratterizzati psicologicamente, nonostante la loro giovane età, così come i rivali, in particolar modo Paul, il miglior rivale della serie Pokémon creato finora, anche meglio di Gary a mio avviso. Serie che a differenza delle altre, consiglio a tutti quanti, anche i non amanti dei Pokémon, perché è comunque veramente ben fatta.
Il punto forte di questa serie è la trama, che si dimostra ben strutturata e ben sviluppata dal primo all'ultimo episodio e quindi si discosta dalle serie precedenti, che erano caratterizzate più che altro da episodi autoconclusivi. Per questo ritengo questa la serie migliore. Anche i protagonisti sembrano più maturi e caratterizzati psicologicamente, nonostante la loro giovane età, così come i rivali, in particolar modo Paul, il miglior rivale della serie Pokémon creato finora, anche meglio di Gary a mio avviso. Serie che a differenza delle altre, consiglio a tutti quanti, anche i non amanti dei Pokémon, perché è comunque veramente ben fatta.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Ho voluto aspettare fino alla fine dell'ultimo episodio, il 191°, per scrivere questa recensione. Ma che dire, ancora una volta non sono stato deluso.
Diamante e Perla non lascia dubbi, a mio avviso è l'essenza pura dell'animazione targata Pokémon. Dal primo all'ultimo episodio è capace di lasciare allo spettatore una particolarissima leggerezza e, nel contempo, una precisione di ogni gesto e di ogni evento. E adesso spiegherò nel dettaglio il perché.
DP parte con un inizio che è tutto un programma. Il primo episodio è dedicato, per nove decimi, alla nuova protagonista femminile, Lucinda. Stavolta è giusto chiamarla protagonista, omettendo il "co" che si usa di solito: Lucinda è posta allo stesso preciso livello di Ash, diventando il simbolo della generazione in tutti i sensi. Durante tutto il percorso ha una condizione di partenza, delle esperienze che le permettono di crescere e una "evoluzione" che la porta ad essere più forte e pronta a nuovi orizzonti. Il suo percorso non è scontato, né semplice né bambinesco o elementare, ma è legato anche e soprattutto agli altri personaggi, con i quali interagisce in ogni singolo episodio. DP è composto da tutti e 191 i suoi episodi, nessuno escluso, perché ogni piccola esperienza contribuisce ai fini dell'intera generazione.
Ogni personaggio subisce processi di evoluzione graduali e incredibilmente ben progettati. I rapporti e le interazioni sono un qualcosa di straordinario. Prendiamo ad esempio (e qua parto con gli spoiler, se non l'aveste visto) gli eventi che legano Ash e Paul. Inizialmente tra i due c'è un rapporto a dir poco conflittuale. All'inizio della generazione, Paul guarda Ash dall'alto verso il basso, quasi non considerandolo come un vero rivale, ma solo come un moccioso predicatore di valori inesistenti. Allo stesso modo anche Ash vede in Paul solo uno spettro di allenatore che non rispetta i propri Pokémon e li spreme fino allo stremo. I due non si sopportano per vari motivi, ma ne passano di tutti i colori episodio dopo episodio. Prima si scontrano, poi si riscontrano, poi lottano in squadra insieme, poi addirittura un Pokémon passa tra le mani di entrambi, poi attraversano ancora varie lotte ed esperienze. Dopo 191 episodi, come per magia, ci si accorge che entrambi sono cresciuti, creando un rispetto assolutamente non presupposto all'inizio, nonostante i caratteri e i metodi agli antipodi. Questa è un'evoluzione costruita a piccoli passettini, tutti studiati con metodo e nel dettaglio.
Idem ancora per Lucinda, che da personaggio a tutto tondo qual è, non è statica nel suo carattere. Lucinda è un personaggio incredibilmente sensibile, forse il più sensibile di tutte le serie messe insieme, che dimostra questo lato del suo carattere varie volte, fino a passare anche per una "crisi" personale che le permette di migliorare. La profondità, a volte un po' inaspettata, di questi processi, conferisce alla generazione l'aspetto di una vera e propria avventura.
Per quanto riguarda le lotte c'è un capitolo ancora a parte. Riescono ad essere, dote decisamente non rara, ma unica, strategiche al limite e veloci e incalzanti allo stesso tempo. La moltitudine di mosse esistenti del mondo Pokémon apre gli orizzonti a un numero infinito di combinazioni sia nelle gare Pokémon sia negli incontri in palestra. Occasione colta al volo, perché gli allenatori pensano, ti fanno capire al volo, e le applicano, in una manciata di istanti. Mosse e contromosse si alternano in rapidità incalzante, senza perdersi negli infiniti sproloqui o calcoli che vediamo in altre serie, e che le rendono incredibilmente noiose - vogliamo parlare di One Piece e della sua flemma?.
I Pokémon la fanno da padroni. Ognuno, ognuno di loro, ha una personalità di spicco. E il primo è Piplup che, come la sua allenatrice, non è un coprotagonista o una spalla al fianco di Pikachu, ma insieme a lui è il Pokémon assolutamente protagonista della serie. Ciò è dimostrato dal fatto che, dopo un po' di episodi (e ribadisco il fatto che tutto, in DP, sia graduale e studiato a puntino), si abitua, come l'amico, a rimanere fuori dalla PokéBall, anche per il legame, fortissimo, che crea con lui. Mai, né in un modo né in un altro, due Pokémon nella serie hanno stabilito un legame di amicizia di questi livelli come Pikachu e Piplup, tant'è che nel finale (ari-spoiler) si vede come entrambi, destinati all'arrivederci, non riescano a trattenere un pianto di tristezza e malinconia. In una scena peraltro magistrale, che riesce a far trasparire ogni sentimento maturato dai due nel corso dei 191 episodi, tutti quanti, non uno di meno. E Piplup, oltre a essere una figura sempre divertente e simpaticissima - è il vero Pokémon simbolo di DP -, sa anche quando deve partecipare attivamente agli eventi che coinvolgono Lucinda, talvolta dandole forza, talvolta venendo trascinato con lei da mille emozioni.
I personaggi secondari non sono tali. Compaiono molto più spesso del solito, escludendo forse Kenny. Si fanno vedere anche quando non si lotta e non si partecipa a una competizione, perché influenzano direttamente e in tantissimi modi la storia, interagendo al massimo con i personaggi principali. Paul e Zoey su tutti, certo, ma anche Barry che, nonostante esordisca all'episodio 100 o giù di lì, si fa vedere spessissimo successivamente. Certo, ci vorrebbe un libro per parlare di tutto, quindi mi rendo conto che devo stringere.
Una grande potenza di DP sono le mini-saghe, o archi narrativi, come li chiama Bulbapedia. Ce ne sono tantissimi, di mille funzioni diverse, chi più di rilassamento, chi più di trama, chi comico, chi shipping, cioè legato alla parte romantica dell'anime, e così via. Fanno la loro comparsa mille personaggi non da un episodio, ma magari da 3, 4, 5, che lasciano particolarmente il segno. Chi ha visto la generazione ricorderà di certo Cetra e Khoury, così come Demetra, Conway, Holly e via discorrendo. Sono tutti personaggi che, ognuno a modo suo, si fanno ricordare.
E per concludere parlerò dei sopracitati shipping, alias le "coppie", la parte romantica della serie. In DP segue la linea guida già menzionata, quella del "passo dopo passo", in modo a mio avviso semplicemente affascinante. Non per fare quello di parte, ma in fondo Ash e Lucinda sono i primi (e per ora gli unici) a stabilire un gesto di riconoscimento per la loro amicizia come il "cinque", che diventa il vero e proprio simbolo della generazione. Ovvio, a ognuno le sue preferenze, ma i dati di fatto parlano di esordi in contemporanea, sostegni vicendevoli e via dicendo. Vabbè, la smetto con gli sproloqui.
In generale, quello che DP sa dimostrare è di avere un filo conduttore coerente, preciso, strategico e intelligente dal primo all'ultimo episodio. Tutto è motivato, tutto ha un seguito, una causa e degli effetti. Ad esempio, dopo 12 episodi Zoey dice a Lucinda: "Perché non alleni tu Aipom?", data la preferenza del Pokémon per le gare. Quaranta episodi dopo Aipom passa effettivamente a Lucinda. Tutto evolve secondo programmi precisi, gli incontri filano, le finali sono emozionanti, inoltre trovo il finale è super strappalacrime. Che dire? Il successo che Pokémon ancora ha dopo 11 anni non è una scontata eredità, ma un riconfermato capolavoro dell'animazione giapponese. In tutto il mondo, Giappone in primis.
Ho voluto aspettare fino alla fine dell'ultimo episodio, il 191°, per scrivere questa recensione. Ma che dire, ancora una volta non sono stato deluso.
Diamante e Perla non lascia dubbi, a mio avviso è l'essenza pura dell'animazione targata Pokémon. Dal primo all'ultimo episodio è capace di lasciare allo spettatore una particolarissima leggerezza e, nel contempo, una precisione di ogni gesto e di ogni evento. E adesso spiegherò nel dettaglio il perché.
DP parte con un inizio che è tutto un programma. Il primo episodio è dedicato, per nove decimi, alla nuova protagonista femminile, Lucinda. Stavolta è giusto chiamarla protagonista, omettendo il "co" che si usa di solito: Lucinda è posta allo stesso preciso livello di Ash, diventando il simbolo della generazione in tutti i sensi. Durante tutto il percorso ha una condizione di partenza, delle esperienze che le permettono di crescere e una "evoluzione" che la porta ad essere più forte e pronta a nuovi orizzonti. Il suo percorso non è scontato, né semplice né bambinesco o elementare, ma è legato anche e soprattutto agli altri personaggi, con i quali interagisce in ogni singolo episodio. DP è composto da tutti e 191 i suoi episodi, nessuno escluso, perché ogni piccola esperienza contribuisce ai fini dell'intera generazione.
Ogni personaggio subisce processi di evoluzione graduali e incredibilmente ben progettati. I rapporti e le interazioni sono un qualcosa di straordinario. Prendiamo ad esempio (e qua parto con gli spoiler, se non l'aveste visto) gli eventi che legano Ash e Paul. Inizialmente tra i due c'è un rapporto a dir poco conflittuale. All'inizio della generazione, Paul guarda Ash dall'alto verso il basso, quasi non considerandolo come un vero rivale, ma solo come un moccioso predicatore di valori inesistenti. Allo stesso modo anche Ash vede in Paul solo uno spettro di allenatore che non rispetta i propri Pokémon e li spreme fino allo stremo. I due non si sopportano per vari motivi, ma ne passano di tutti i colori episodio dopo episodio. Prima si scontrano, poi si riscontrano, poi lottano in squadra insieme, poi addirittura un Pokémon passa tra le mani di entrambi, poi attraversano ancora varie lotte ed esperienze. Dopo 191 episodi, come per magia, ci si accorge che entrambi sono cresciuti, creando un rispetto assolutamente non presupposto all'inizio, nonostante i caratteri e i metodi agli antipodi. Questa è un'evoluzione costruita a piccoli passettini, tutti studiati con metodo e nel dettaglio.
Idem ancora per Lucinda, che da personaggio a tutto tondo qual è, non è statica nel suo carattere. Lucinda è un personaggio incredibilmente sensibile, forse il più sensibile di tutte le serie messe insieme, che dimostra questo lato del suo carattere varie volte, fino a passare anche per una "crisi" personale che le permette di migliorare. La profondità, a volte un po' inaspettata, di questi processi, conferisce alla generazione l'aspetto di una vera e propria avventura.
Per quanto riguarda le lotte c'è un capitolo ancora a parte. Riescono ad essere, dote decisamente non rara, ma unica, strategiche al limite e veloci e incalzanti allo stesso tempo. La moltitudine di mosse esistenti del mondo Pokémon apre gli orizzonti a un numero infinito di combinazioni sia nelle gare Pokémon sia negli incontri in palestra. Occasione colta al volo, perché gli allenatori pensano, ti fanno capire al volo, e le applicano, in una manciata di istanti. Mosse e contromosse si alternano in rapidità incalzante, senza perdersi negli infiniti sproloqui o calcoli che vediamo in altre serie, e che le rendono incredibilmente noiose - vogliamo parlare di One Piece e della sua flemma?.
I Pokémon la fanno da padroni. Ognuno, ognuno di loro, ha una personalità di spicco. E il primo è Piplup che, come la sua allenatrice, non è un coprotagonista o una spalla al fianco di Pikachu, ma insieme a lui è il Pokémon assolutamente protagonista della serie. Ciò è dimostrato dal fatto che, dopo un po' di episodi (e ribadisco il fatto che tutto, in DP, sia graduale e studiato a puntino), si abitua, come l'amico, a rimanere fuori dalla PokéBall, anche per il legame, fortissimo, che crea con lui. Mai, né in un modo né in un altro, due Pokémon nella serie hanno stabilito un legame di amicizia di questi livelli come Pikachu e Piplup, tant'è che nel finale (ari-spoiler) si vede come entrambi, destinati all'arrivederci, non riescano a trattenere un pianto di tristezza e malinconia. In una scena peraltro magistrale, che riesce a far trasparire ogni sentimento maturato dai due nel corso dei 191 episodi, tutti quanti, non uno di meno. E Piplup, oltre a essere una figura sempre divertente e simpaticissima - è il vero Pokémon simbolo di DP -, sa anche quando deve partecipare attivamente agli eventi che coinvolgono Lucinda, talvolta dandole forza, talvolta venendo trascinato con lei da mille emozioni.
I personaggi secondari non sono tali. Compaiono molto più spesso del solito, escludendo forse Kenny. Si fanno vedere anche quando non si lotta e non si partecipa a una competizione, perché influenzano direttamente e in tantissimi modi la storia, interagendo al massimo con i personaggi principali. Paul e Zoey su tutti, certo, ma anche Barry che, nonostante esordisca all'episodio 100 o giù di lì, si fa vedere spessissimo successivamente. Certo, ci vorrebbe un libro per parlare di tutto, quindi mi rendo conto che devo stringere.
Una grande potenza di DP sono le mini-saghe, o archi narrativi, come li chiama Bulbapedia. Ce ne sono tantissimi, di mille funzioni diverse, chi più di rilassamento, chi più di trama, chi comico, chi shipping, cioè legato alla parte romantica dell'anime, e così via. Fanno la loro comparsa mille personaggi non da un episodio, ma magari da 3, 4, 5, che lasciano particolarmente il segno. Chi ha visto la generazione ricorderà di certo Cetra e Khoury, così come Demetra, Conway, Holly e via discorrendo. Sono tutti personaggi che, ognuno a modo suo, si fanno ricordare.
E per concludere parlerò dei sopracitati shipping, alias le "coppie", la parte romantica della serie. In DP segue la linea guida già menzionata, quella del "passo dopo passo", in modo a mio avviso semplicemente affascinante. Non per fare quello di parte, ma in fondo Ash e Lucinda sono i primi (e per ora gli unici) a stabilire un gesto di riconoscimento per la loro amicizia come il "cinque", che diventa il vero e proprio simbolo della generazione. Ovvio, a ognuno le sue preferenze, ma i dati di fatto parlano di esordi in contemporanea, sostegni vicendevoli e via dicendo. Vabbè, la smetto con gli sproloqui.
In generale, quello che DP sa dimostrare è di avere un filo conduttore coerente, preciso, strategico e intelligente dal primo all'ultimo episodio. Tutto è motivato, tutto ha un seguito, una causa e degli effetti. Ad esempio, dopo 12 episodi Zoey dice a Lucinda: "Perché non alleni tu Aipom?", data la preferenza del Pokémon per le gare. Quaranta episodi dopo Aipom passa effettivamente a Lucinda. Tutto evolve secondo programmi precisi, gli incontri filano, le finali sono emozionanti, inoltre trovo il finale è super strappalacrime. Che dire? Il successo che Pokémon ancora ha dopo 11 anni non è una scontata eredità, ma un riconfermato capolavoro dell'animazione giapponese. In tutto il mondo, Giappone in primis.
<b>Attenzione! Contiene lievi spoiler sulla trama e sui personaggi!</b>
Pokémon Diamante e Perla è la terza serie anime dedicata ai videogiochi Nintendo della serie Pokémon, e s'ispira appunto alla coppia di videogiochi "Diamante e Perla", uscita per Nintendo DS, oltre ad avere nel corso delle varie stagioni riferimenti anche a Platino e al duo di remake HeartGold e SoulSilver.
Rispetto alla precedente serie Pokémon Advanced è evidente come gli autori hanno voluto riposare meno sugli allori di una struttura collaudata e rendere il tutto più variegato nella realizzazione dei vari episodi: in questa nuova serie, e in particolare a partire dalla stagione chiamata "Lotte Galattiche", di classici episodi "auto-conclusivi" ce ne sono molti meno che in passato. Questi episodi sono da considerarsi un po' croce e un po' delizia: croce in quanto inutili ai fini della trama principale, delizia perché permettono di prendere in considerazione tutti i Pokémon della generazione a cui appartengono. Questi episodi danno spazio a saghe che si protraggono per più puntate o a qualcuno dei nuovissimi e numerosi comprimari che compaiono con regolarità e portano avanti le varie sotto-trame più o meno importanti della storia.
Se si parla dei personaggi principali di Pokémon Diamante e Perla è necessario parlare in primis di Lucinda, la nuova protagonista femminile, nonché ritratto preciso del personaggio principale dei videogiochi omonimi.
La Lucinda dell'anime ha indubbiamente un bel caratterino: è dolce, ci tiene molto al suo aspetto e se i capelli non sono a posto si dispera. Avrà indubbiamente modo di disperarsi più volte in futuro, visto che si troverà ad avere a che fare con Pokémon elettrici che le arrufferanno la capigliatura. E c'è tutta una storia dietro a questa pseudo-fobia di "Lulù".
Nell'edizione italiana Lucinda viene doppiata da Tosawi Piovani prima, e da Ludovica De Caro poi. La prima le dona una voce bella squillante, esuberante ma tenera e adattissima al personaggio; quando poi a partire da Lotte Galattiche subentrerà la seconda, il tono subirà uno sbilanciamento in favore della dolcezza, guadagnando una certa calma e pacatezza, e se agli inizi potrà sembrare un cambiamento in negativo, con il tempo ho avuto modo di cominciare ad apprezzare questa nuova voce più tenera.
Se si parla di Lucinda è inevitabile parlare anche del suo Pokémon Starter: Piplup. Questo piccolo pinguino blu è stato caratterizzato in maniera straordinaria, finendo per rubare il ruolo di protagonista a Pikachu, o meglio, a diventarne la spalla (comica perlopiù) o a invertire i ruoli e guadagnare le luci della ribalta, relegando il topino elettrico a mansioni di supporto scenico.
Piplup è viziato, cocciuto, egoista ed ego-maniaco, ha sempre ragione lui. Ogni volta che c'è un problema si batte l'ala sul petto e fa come per dire "ci penso io!", per poi rimediare delle figuracce. Ma tutti questi difetti sono resi con una comicità tale da rendere il piccolo Pokémon adorabile più che antipatico. E soprattutto, rendono molto più efficaci le scene dove dimostra una grande sensibilità, e un carattere che è, sì, forte, ma che non per questo non può essere ferito.
Tra i Pokémon di Lucinda meritano una menzione anche Buneary, che si innamorerà di Pikachu, e Mamoswine, una montagna di pelo inizialmente disubbidiente e poi solo impacciata e combina guai.
Parlando del protagonista, Ash è rimasto lo stesso, o forse no.
Al di là del rinnovo del look tipico di ogni cambio di serie, Ash è divenuto, con il tempo, più serio, più maturo e più responsabile, più "focalizzato" sull'obbiettivo e concentrato, ma l'evoluzione caratteriale è stata diluita così tanto nel tempo che se non si vanno a recuperare gli episodi della prima stagione è impossibile accorgersene. Forse è proprio come nella vita vera: se si cresce insieme a una persona, nella vita di tutti i giorni non ci si rende conto di quanto questa persona sia cresciuta, a meno che non accada qualcosa di particolarmente notevole che ci faccia riflettere in proposito o non si vada, appunto, a scavare nel baule dei ricordi e rendersi conto di "com'era e com'è", questa persona.
Parlando di Ash, è il caso di analizzare alcuni dei suoi Pokémon più rappresentativi. Pikachu avrà in questa serie un ruolo di "fratello maggiore" per gli altri Pokémon, dovuto alla sua esperienza, e di conseguenza perderà un po' le luci della ribalta in favore di altri Pokémon nuovi che meritano di stare sotto i riflettori, e il primo fra tutti questi è Chimchar.
Il piccolo starter di tipo fuoco viene preso in custodia da Ash dopo che il suo allenatore, di cui parlerò in seguito, lo abbandona giudicandolo "troppo debole" e quindi "inutile".
Da questo punto in avanti Chimchar inizierà un percorso di riabilitazione, perché il suo ex-allenatore lo ha costretto ad allenamenti tremendi, che gli hanno causato gravi traumi psicologici. Inoltre ci sarà un percorso di redenzione, per cercare di dimostrare insieme ad Ash che un Pokémon non nasce forte, ma lo diventa solo con l'allenamento e l'impegno, e soprattutto solo se tra lui e il suo allenatore c'è amicizia vera. Se ce la farà lo scopriremo solo a fine serie, dopo tanti avvenimenti, avventure ed emozioni.
Altra menzione d'onore la meritano Gligar, che avrà un percorso personale molto tortuoso, che passerà dalla sua vita da capo di una gang di Pokémon selvatici alla sfida alla sua paura dell'altezza, e Ghible, che passerà gran parte del tempo a cercare d'imparare la mossa "Dragobolide", riuscendo però, non si sa come, sempre a centrare solo il povero Piplup con una sfera d'energia vagante.
Il ruolo principale sarà ancora occupato da Davide Garbolino, che riuscirà a rendere il personaggio in maniera gioiosa e profonda, maturando leggermente il tono rispetto alle serie passate per adattarsi al personaggio stesso.
Brock rimarrà un po' un "protagonista ombra" per tutta la serie, come accaduto in passato, ma sul finale verrà fatta dell'introspettiva su di lui, e ciò lo porterà a capire cosa vuole veramente e qual è la sua strada.
Tra i Pokémon di Brock, è necessario citare Happiny, venuto fuori da un uovo, è un autentico concentrato di tenerezza e forza bruta, e Croagunk, Pokémon dall'inquietante carisma che ha l'incredibile capacità di essere sempre al posto giusto al momento giusto, anche se non richiamato fuori dalla Pokéball. Con il tempo perderà un po' le luci della ribalta, limitandosi a stendere Brock ogniqualvolta costui andrà in modalità Dongiovanni, ma sarà protagonista di una sotto-trama che lo vedrà rivaleggiare con il Toxicroak, sua evoluzione, del Team Galassia, l'organizzazione criminale antagonista della serie.
Brock sarà ancora una volta nelle mani - o meglio, nella voce - di Luca Bottale, ancora una volta maestro nel rendere le situazioni comiche, ma anche i momenti introspettivi del personaggio.
Per quel che riguarda i personaggi secondari, che compariranno periodicamente incrociando le strade con i protagonisti e con i loro destini, si va da Zoey, che farà amicizia con Lucinda, a Paul, il sopracitato ex-allenatore di Chimchar, che ritiene che i Pokémon deboli non siano altro che scarti da lasciare andare, a Berry, il rivale casinista, presente anche nei videogiochi, e fissato con le multe, alla cacciatrice di Pokémon J, malvagia e senza scrupoli, che più volte metterà nei guai i protagonisti. E se si parla di guai si parla del Team Galassia, organizzazione criminale che punta a epurare il mondo dalla degenerazione morale riportandolo all'origine.
La trama risulta ricca di intrecci secondari, ben più rispetto passato dove il rivale era uno solo e si vedeva al massimo due/tre volte a stagione, rendendo il tutto più continuo e avvincente. La stagione forse più intensa in questo senso è Lotte Galattiche, che comprende al suo interno anche lo scoppiettante finale della lotta con il Team Galassia, mentre l'ultima stagione, I Vincitori della Lega di Sinnoh, è forse dotata di un numero troppo esiguo di episodi (una trentina) e così non dà spazio a puntate di "passaggio" che facciano rilassare tra una sfida importante e l'altra. Le due prime serie, invece, sono ancora molto "fillerose", in quanto ancora influenzate forse dalla precedente serie Advanced o più probabilmente perché devono ancora presentare gran parte dei personaggi chiave della serie e molti dei nuovi Pokémon.
Tecnicamente c'è da applaudire alla nuova coloratissima impostazione grafica e alla qualità delle animazioni negli episodi più importanti: gli scontri frenetici e deliziosi alla vista sono uniti a disegni il cui stile si avvicina più a quello degli anime moderni rispetto al chara design d'origine, che però mantiene assoluta fedeltà a sé stesso.
Musicalmente parlando, c'è da aprire una parentesi, prima di tutto sulle sigle. Per quel che riguarda quelle italiane, solo la prima è firmata dalla "coppia storica" D'Avena/Vanni, ma risulta leggermente sottotono rispetto alle altre, mentre le successive, più brevi e basate sulle sigle americane, eccetto forse "Lotte Galattiche" (che anche qui si distingue) risultano un po' anonime.
Per le canzoni giapponesi c'è un discorso a parte. "High Touch", eseguita dalle doppiatrici di Ash e Lucinda, oltre a essere bella da sentire, risulterà anche avere un lascito all'interno della serie. "By Your Side", La theme song di Lucinda si rivelerà gradevolissima e sarà possibile sentirla, in versione strumentale, anche nella versione italiana in alcune scene particolarmente importanti. Ma la parte del leone la fa l'ultima opening, Saikou Everyday. Questa canzone è probabilmente una delle più belle sigle che Pokémon abbia mai avuto, se non la più bella: il testo se tradotto risulta a mio avviso emozionante, incalzante e a tratti commovente, il ritmo allegro e grintoso e la melodia epica. La versione sinfonica che chiude il Symphonic Medley delle sigle di Diamante e Perla, che è possibile sentire anche in una scena particolare dell'anime, è qualcosa che secondo me gonfia il petto e rappresenta magnificamente lo spirito della serie e dei suoi protagonisti.
Insomma, se la prima serie ha inventato un genere e ha generato un successo universale e la seconda ne ha preso l'eredità, forse rimanendo troppo simile a sé stessa, Diamante e Perla innova e rinnova la produzione animata targata Pokémon, risultando a mio avviso epica, appassionante, commovente e divertente come la prima, ma in modo diverso rispetto alla prima. Questo le permette di vincere sulla Advanced.
Do il voto massimo con lode, anche per il coraggio in alcune scelte.
Pokémon Diamante e Perla è la terza serie anime dedicata ai videogiochi Nintendo della serie Pokémon, e s'ispira appunto alla coppia di videogiochi "Diamante e Perla", uscita per Nintendo DS, oltre ad avere nel corso delle varie stagioni riferimenti anche a Platino e al duo di remake HeartGold e SoulSilver.
Rispetto alla precedente serie Pokémon Advanced è evidente come gli autori hanno voluto riposare meno sugli allori di una struttura collaudata e rendere il tutto più variegato nella realizzazione dei vari episodi: in questa nuova serie, e in particolare a partire dalla stagione chiamata "Lotte Galattiche", di classici episodi "auto-conclusivi" ce ne sono molti meno che in passato. Questi episodi sono da considerarsi un po' croce e un po' delizia: croce in quanto inutili ai fini della trama principale, delizia perché permettono di prendere in considerazione tutti i Pokémon della generazione a cui appartengono. Questi episodi danno spazio a saghe che si protraggono per più puntate o a qualcuno dei nuovissimi e numerosi comprimari che compaiono con regolarità e portano avanti le varie sotto-trame più o meno importanti della storia.
Se si parla dei personaggi principali di Pokémon Diamante e Perla è necessario parlare in primis di Lucinda, la nuova protagonista femminile, nonché ritratto preciso del personaggio principale dei videogiochi omonimi.
La Lucinda dell'anime ha indubbiamente un bel caratterino: è dolce, ci tiene molto al suo aspetto e se i capelli non sono a posto si dispera. Avrà indubbiamente modo di disperarsi più volte in futuro, visto che si troverà ad avere a che fare con Pokémon elettrici che le arrufferanno la capigliatura. E c'è tutta una storia dietro a questa pseudo-fobia di "Lulù".
Nell'edizione italiana Lucinda viene doppiata da Tosawi Piovani prima, e da Ludovica De Caro poi. La prima le dona una voce bella squillante, esuberante ma tenera e adattissima al personaggio; quando poi a partire da Lotte Galattiche subentrerà la seconda, il tono subirà uno sbilanciamento in favore della dolcezza, guadagnando una certa calma e pacatezza, e se agli inizi potrà sembrare un cambiamento in negativo, con il tempo ho avuto modo di cominciare ad apprezzare questa nuova voce più tenera.
Se si parla di Lucinda è inevitabile parlare anche del suo Pokémon Starter: Piplup. Questo piccolo pinguino blu è stato caratterizzato in maniera straordinaria, finendo per rubare il ruolo di protagonista a Pikachu, o meglio, a diventarne la spalla (comica perlopiù) o a invertire i ruoli e guadagnare le luci della ribalta, relegando il topino elettrico a mansioni di supporto scenico.
Piplup è viziato, cocciuto, egoista ed ego-maniaco, ha sempre ragione lui. Ogni volta che c'è un problema si batte l'ala sul petto e fa come per dire "ci penso io!", per poi rimediare delle figuracce. Ma tutti questi difetti sono resi con una comicità tale da rendere il piccolo Pokémon adorabile più che antipatico. E soprattutto, rendono molto più efficaci le scene dove dimostra una grande sensibilità, e un carattere che è, sì, forte, ma che non per questo non può essere ferito.
Tra i Pokémon di Lucinda meritano una menzione anche Buneary, che si innamorerà di Pikachu, e Mamoswine, una montagna di pelo inizialmente disubbidiente e poi solo impacciata e combina guai.
Parlando del protagonista, Ash è rimasto lo stesso, o forse no.
Al di là del rinnovo del look tipico di ogni cambio di serie, Ash è divenuto, con il tempo, più serio, più maturo e più responsabile, più "focalizzato" sull'obbiettivo e concentrato, ma l'evoluzione caratteriale è stata diluita così tanto nel tempo che se non si vanno a recuperare gli episodi della prima stagione è impossibile accorgersene. Forse è proprio come nella vita vera: se si cresce insieme a una persona, nella vita di tutti i giorni non ci si rende conto di quanto questa persona sia cresciuta, a meno che non accada qualcosa di particolarmente notevole che ci faccia riflettere in proposito o non si vada, appunto, a scavare nel baule dei ricordi e rendersi conto di "com'era e com'è", questa persona.
Parlando di Ash, è il caso di analizzare alcuni dei suoi Pokémon più rappresentativi. Pikachu avrà in questa serie un ruolo di "fratello maggiore" per gli altri Pokémon, dovuto alla sua esperienza, e di conseguenza perderà un po' le luci della ribalta in favore di altri Pokémon nuovi che meritano di stare sotto i riflettori, e il primo fra tutti questi è Chimchar.
Il piccolo starter di tipo fuoco viene preso in custodia da Ash dopo che il suo allenatore, di cui parlerò in seguito, lo abbandona giudicandolo "troppo debole" e quindi "inutile".
Da questo punto in avanti Chimchar inizierà un percorso di riabilitazione, perché il suo ex-allenatore lo ha costretto ad allenamenti tremendi, che gli hanno causato gravi traumi psicologici. Inoltre ci sarà un percorso di redenzione, per cercare di dimostrare insieme ad Ash che un Pokémon non nasce forte, ma lo diventa solo con l'allenamento e l'impegno, e soprattutto solo se tra lui e il suo allenatore c'è amicizia vera. Se ce la farà lo scopriremo solo a fine serie, dopo tanti avvenimenti, avventure ed emozioni.
Altra menzione d'onore la meritano Gligar, che avrà un percorso personale molto tortuoso, che passerà dalla sua vita da capo di una gang di Pokémon selvatici alla sfida alla sua paura dell'altezza, e Ghible, che passerà gran parte del tempo a cercare d'imparare la mossa "Dragobolide", riuscendo però, non si sa come, sempre a centrare solo il povero Piplup con una sfera d'energia vagante.
Il ruolo principale sarà ancora occupato da Davide Garbolino, che riuscirà a rendere il personaggio in maniera gioiosa e profonda, maturando leggermente il tono rispetto alle serie passate per adattarsi al personaggio stesso.
Brock rimarrà un po' un "protagonista ombra" per tutta la serie, come accaduto in passato, ma sul finale verrà fatta dell'introspettiva su di lui, e ciò lo porterà a capire cosa vuole veramente e qual è la sua strada.
Tra i Pokémon di Brock, è necessario citare Happiny, venuto fuori da un uovo, è un autentico concentrato di tenerezza e forza bruta, e Croagunk, Pokémon dall'inquietante carisma che ha l'incredibile capacità di essere sempre al posto giusto al momento giusto, anche se non richiamato fuori dalla Pokéball. Con il tempo perderà un po' le luci della ribalta, limitandosi a stendere Brock ogniqualvolta costui andrà in modalità Dongiovanni, ma sarà protagonista di una sotto-trama che lo vedrà rivaleggiare con il Toxicroak, sua evoluzione, del Team Galassia, l'organizzazione criminale antagonista della serie.
Brock sarà ancora una volta nelle mani - o meglio, nella voce - di Luca Bottale, ancora una volta maestro nel rendere le situazioni comiche, ma anche i momenti introspettivi del personaggio.
Per quel che riguarda i personaggi secondari, che compariranno periodicamente incrociando le strade con i protagonisti e con i loro destini, si va da Zoey, che farà amicizia con Lucinda, a Paul, il sopracitato ex-allenatore di Chimchar, che ritiene che i Pokémon deboli non siano altro che scarti da lasciare andare, a Berry, il rivale casinista, presente anche nei videogiochi, e fissato con le multe, alla cacciatrice di Pokémon J, malvagia e senza scrupoli, che più volte metterà nei guai i protagonisti. E se si parla di guai si parla del Team Galassia, organizzazione criminale che punta a epurare il mondo dalla degenerazione morale riportandolo all'origine.
La trama risulta ricca di intrecci secondari, ben più rispetto passato dove il rivale era uno solo e si vedeva al massimo due/tre volte a stagione, rendendo il tutto più continuo e avvincente. La stagione forse più intensa in questo senso è Lotte Galattiche, che comprende al suo interno anche lo scoppiettante finale della lotta con il Team Galassia, mentre l'ultima stagione, I Vincitori della Lega di Sinnoh, è forse dotata di un numero troppo esiguo di episodi (una trentina) e così non dà spazio a puntate di "passaggio" che facciano rilassare tra una sfida importante e l'altra. Le due prime serie, invece, sono ancora molto "fillerose", in quanto ancora influenzate forse dalla precedente serie Advanced o più probabilmente perché devono ancora presentare gran parte dei personaggi chiave della serie e molti dei nuovi Pokémon.
Tecnicamente c'è da applaudire alla nuova coloratissima impostazione grafica e alla qualità delle animazioni negli episodi più importanti: gli scontri frenetici e deliziosi alla vista sono uniti a disegni il cui stile si avvicina più a quello degli anime moderni rispetto al chara design d'origine, che però mantiene assoluta fedeltà a sé stesso.
Musicalmente parlando, c'è da aprire una parentesi, prima di tutto sulle sigle. Per quel che riguarda quelle italiane, solo la prima è firmata dalla "coppia storica" D'Avena/Vanni, ma risulta leggermente sottotono rispetto alle altre, mentre le successive, più brevi e basate sulle sigle americane, eccetto forse "Lotte Galattiche" (che anche qui si distingue) risultano un po' anonime.
Per le canzoni giapponesi c'è un discorso a parte. "High Touch", eseguita dalle doppiatrici di Ash e Lucinda, oltre a essere bella da sentire, risulterà anche avere un lascito all'interno della serie. "By Your Side", La theme song di Lucinda si rivelerà gradevolissima e sarà possibile sentirla, in versione strumentale, anche nella versione italiana in alcune scene particolarmente importanti. Ma la parte del leone la fa l'ultima opening, Saikou Everyday. Questa canzone è probabilmente una delle più belle sigle che Pokémon abbia mai avuto, se non la più bella: il testo se tradotto risulta a mio avviso emozionante, incalzante e a tratti commovente, il ritmo allegro e grintoso e la melodia epica. La versione sinfonica che chiude il Symphonic Medley delle sigle di Diamante e Perla, che è possibile sentire anche in una scena particolare dell'anime, è qualcosa che secondo me gonfia il petto e rappresenta magnificamente lo spirito della serie e dei suoi protagonisti.
Insomma, se la prima serie ha inventato un genere e ha generato un successo universale e la seconda ne ha preso l'eredità, forse rimanendo troppo simile a sé stessa, Diamante e Perla innova e rinnova la produzione animata targata Pokémon, risultando a mio avviso epica, appassionante, commovente e divertente come la prima, ma in modo diverso rispetto alla prima. Questo le permette di vincere sulla Advanced.
Do il voto massimo con lode, anche per il coraggio in alcune scelte.
Ecco la quarta generazione dei pokemon. Che dire, sinceramente mi sembra una fotocopia delle serie precedenti, non cambia quasi nulla! C'è sempre il solito Ash con il suo amato Pikachu, poi come sempre c'è l'inutile Brock, personaggio messo, come al solito, tanto per fare. Però ce una novità: hanno di nuovo cambiato l'amichetta di Ash, ora non c'è più Vera ma Lucinda, una ragazza che vuole seguire le orme di sua madre che era una coordinatrice. Insomma, alla fine le cose non cambiano poi molto, in realtà il ruolo delle due ragazze è identico, a questo punto potevano lasciarci ancora Vera; inoltre, i rivali di Lucinda (tranne Zoey) sono buoni a nulla rispetto a quelli di Vera.
Ora parliamo dei personaggi secondari. Alcuni sono fotocopie di personaggi già visti, ad esempio prendiamo Paul, il nuovo rivale di Ash, che ha un ruolo identico a quello di Gary. Ma dove è andato a finire il buon vecchio Gary Oak? Beh, lo hanno rimbambito, non è più quello di una volta, in pratica è come se lo avessero tolto dalla circolazione, affidando però il suo ruolo a Paul. Poi il rivale di Lucinda, Kenny, ha lo stesso ruolo di Drew, cioè amichetto del cuore, però Kenny a differenza di Drew è un buono a nulla (ed è meno figo...). Insomma, i nuovi personaggi non sono davvero "nuovi", sono copie dei precedenti, diversi solo nel nome e nell'aspetto fisico.
Concludo dicendo che questa nuova generazione di Pokemon è carina, e se si è fan della saga, nonostante quello che ho detto prima, penso che la serie risulterà comunque godibile. Una menzione per il finale, che mi ha davvero stupita.
Ora parliamo dei personaggi secondari. Alcuni sono fotocopie di personaggi già visti, ad esempio prendiamo Paul, il nuovo rivale di Ash, che ha un ruolo identico a quello di Gary. Ma dove è andato a finire il buon vecchio Gary Oak? Beh, lo hanno rimbambito, non è più quello di una volta, in pratica è come se lo avessero tolto dalla circolazione, affidando però il suo ruolo a Paul. Poi il rivale di Lucinda, Kenny, ha lo stesso ruolo di Drew, cioè amichetto del cuore, però Kenny a differenza di Drew è un buono a nulla (ed è meno figo...). Insomma, i nuovi personaggi non sono davvero "nuovi", sono copie dei precedenti, diversi solo nel nome e nell'aspetto fisico.
Concludo dicendo che questa nuova generazione di Pokemon è carina, e se si è fan della saga, nonostante quello che ho detto prima, penso che la serie risulterà comunque godibile. Una menzione per il finale, che mi ha davvero stupita.
Riassunto delle serie precedenti... sto scherzando, sarebbe praticamente impossibile elencare tutte le avventure che Ash e i suoi amici hanno vissuto. Sebbene si parli spesso con una critica quando l'argomento è Pokèmon (sia per la sua commerciabilità, le storie trite e ritrite ecc.) devo ammettere che la serie ha dato un nuovo slancio alla saga ormai al tracollo. Dopo i disfacimenti della precedente (Advance) siamo di fronte a una piccola rivoluzione: diamante e perla. La trama è sempre la solita e la stupidità di Ash galoppa, tuttavia l'introduzione di un rivale con i "cosiddetti" e di una spietata bracconiera, i continui fallimenti della protagonista femminile e la "morte" di un personaggio hanno senz'altro innalzato il livello di questo anime.
Basta con le solite chiacchiere da Team Rocket, vogliamo vedere la vera cattiveria! Non sono sadico, ma come può un bambino ad esempio capire cosa è bene e cosa è male, se tutti vivono felici e contenti? La noia vien messa da parte finalmente, e i finali non sono più cosi scontati. Tralasciando gli episodi con trama standard, ovvero di sola presentazione del nuovo pokèmon, gran parte delle puntate merita di essere considerata.
Per chi non ha maturato la passione per i mostri tascabili fin dall'infanzia lasci stare! Sarebbe una follia addentrarsi in questo mondo, soprattutto se non c'è una base creata sul videogame. Voto 8, anche se nel complesso meriterebbe di meno, in quanto sono riusciti ad accendermi di nuovo una scintilla di interesse e curiosità.
Basta con le solite chiacchiere da Team Rocket, vogliamo vedere la vera cattiveria! Non sono sadico, ma come può un bambino ad esempio capire cosa è bene e cosa è male, se tutti vivono felici e contenti? La noia vien messa da parte finalmente, e i finali non sono più cosi scontati. Tralasciando gli episodi con trama standard, ovvero di sola presentazione del nuovo pokèmon, gran parte delle puntate merita di essere considerata.
Per chi non ha maturato la passione per i mostri tascabili fin dall'infanzia lasci stare! Sarebbe una follia addentrarsi in questo mondo, soprattutto se non c'è una base creata sul videogame. Voto 8, anche se nel complesso meriterebbe di meno, in quanto sono riusciti ad accendermi di nuovo una scintilla di interesse e curiosità.
Continua l’appassionante viaggio di Satoshi/Ash nel meraviglioso mondo dei Pokemon. Pokemon Diamante e Perla, ossia le stagioni dalla decima alla tredicesima nella numerazione complessiva, è basato sui giochi della quarta generazione (Pokemon Diamante, Perla e Platino usciti per Nintendo Ds) e racconta il viaggio del nostro Satoshi nel continente di Sinnoh, accompagnato dal fidato Pikachu, dal solito Takeshi/Brock ancora una volta in cerca d’amore e da una new entry, la frizzante Hikari/Lucinda, una ragazzina che mira al successo nelle gare di bellezza dei Pokemon e viaggia accompagnata da un piccolo Pokemon pinguino di nome Pochama/Piplup. Ad ostacolare i successi dei nostri eroi, naturalmente, c’è il solito Team Rocket, ma non solo...
La presenza di Hikari rappresenta una ventata di novità nella struttura della serie, poiché si mostra come un personaggio splendidamente caratterizzato, allegro, simpatico e molto dolce, capace spesso e volentieri di rubare la scena persino allo stesso Satoshi non soltanto nelle sigle e negli eyecatch, ma anche nel corso degli stessi episodi, molti dei quali saranno incentrati quasi esclusivamente su di lei. Sono emblematici in questo senso gli episodi iniziali della serie, dove il protagonista effettivo si limita a poche comparsate e la storia viene narrata proprio dal diretto punto di vista della ragazza.
Una volta formatosi il gruppo dei protagonisti, la serie tornerà alla sua struttura di base che abbiamo potuto già conoscere nelle stagioni precedenti, ma procederà parallelamente con due diversi subplot che coinvolgono da una parte le battaglie di Satoshi e dall’altra le gare di Hikari.
Pokemon Diamante e Perla è una serie lunghissima e molto sfaccettata (si parla di quattro stagioni da una cinquantina circa di puntate l’una), che mette in scena un viaggio avventuroso e affascinante il quale coinvolgerà lo spettatore portandolo a vivere le peripezie più svariate. Alle sottotrame summenzionate si affiancheranno infatti anche la presenza del Team Galaxy, una malvagia organizzazione criminale da debellare, della misteriosa e perfida J, ladra e contrabbandiera di Pokemon da far arrestare e di diversi rivali che si contrappongono ai protagonisti nelle loro battaglie o esibizioni. Senza dimenticare, naturalmente, i molteplici misteri legati ai Pokemon leggendari.
In Pokemon Diamante e Perla, insomma, difficilmente ci si annoia, tanta è la carne al fuoco e altrettante sono le avventure e i temi trattati da questa lunga e avvincente serie, che tratterà di viaggi, d’amicizia, di lotte, di lealtà, di crescita, d’amore, di giustizia, di fiducia, di centinaia di differenti creature tutte ampiamente caratterizzate.
La caratterizzazione dei personaggi, difatti, pur rimanendo molto semplice, è quantomai efficace e permette allo spettatore di affezionarsi ai personaggi umani e ai vari mostri, ognuno dei quali ha un suo, determinato, modo di agire e di comportarsi che lo rende unico e inimitabile.
I Pokemon, infatti, sono esseri viventi e ognuno ha un suo carattere che lo fa agire o pensare indipendentemente dalla volontà del suo allenatore. Questo, oltre a dare una spiccata caratterizzazione a tutte le creature mostrate nella storia, permette anche di trattare diversi temi quali il rapporto fra umani e Pokemon nelle sue varie accezioni, che si fa elemento cardine della vicenda e veicolo importante di grandi valori per lo spettatore.
Rispetto alle serie precedenti, dunque, c’è molta più varietà nei temi, nella caratterizzazione dei personaggi e nelle avventure da questi vissute. Gli episodi manterranno di base l’ormai consolidata struttura autoconclusiva, ma ci sarà una solida trama principale in cui convogliano le diverse sottotrame e che presenta apparizioni di personaggi ricorrenti, precisamente personaggi importanti visti nel videogioco o i rivali personali dei protagonisti, coi quali non dovranno solo competere ma anche confrontarsi sul piano psicologico. Di tanto in tanto, inoltre, ci saranno mini saghe che riuniranno sotto una trama unica un più cospicuo gruppo di episodi e che non esauriranno le loro vicende nell’arco di un episodio singolo, solitamente narranti i punti più importanti della trama del videogioco o le vicende più serie ed apocalittiche della storia o prendenti ispirazione da uno dei tanti giochi collaterali usciti su Nintendo DS, siano essi Pokemon Heart Gold e Soul Silver o lo spin off Pokemon Ranger.
Pokemon Diamante e Perla è una serie in cui c'è sempre qualcosa da mostrare, qualche avventura da vivere o qualche esperienza da cui imparare, e anche gli episodi apparentemente più inutili saranno invece fondamentali per fidelizzare lo spettatore e portare avanti la crescita dei personaggi, tutti caratterizzati in maniera semplice ma splendida. Sarà impossibile non appassionarsi alla rivalità fra Satoshi e Shinji/Paul, un allenatore di Pokemon spocchioso e dai metodi molto bruschi, che instaurerà col protagonista un rapporto conflittuale destinato tuttavia a modificarsi e a portare giovamento a entrambi nel corso della vicenda tutta. Così come sarà impossibile non notare che, fra vittorie, sconfitte, allenamenti, esperienze, amicizie con Pokemon inizialmente scostanti, il superamento di piccoli traumi infantili e incontri/scontri con numerosi rivali (che però, una volta usciti dal palcoscenico della gara, diventano preziosi amici), anche il personaggio di Hikari compie un lento ma preciso percorso evolutivo nel corso della storia.
Satoshi e Hikari crescono in parallelo, a piccoli passi, vivendo esperienze insieme e imparando l'uno dall'altra. Uno dei temi più importanti della storia, difatti, sarà proprio quello degli allenamenti combinati che i due ragazzi faranno, imparando che le caratteristiche dei loro rispettivi Pokemon possono essere utilizzate per vincere sia le battaglie che le gare.
E Takeshi? Beh, lui rimane un pò più in ombra, relegato a spalla comica, tuttavia proseguendo nella storia anche per lui verrà il momento di capire qual è la sua vera strada.
L’anime si fa seguire con un estremo piacere, si rivela molto rilassante e inaspettatamente appassionante. Il character design rimane uniforme a quello delle serie precedenti, semplice e schematico ma molto gradevole, mentre a livello tecnico sono stati fatti notevoli miglioramenti nella colorazione e nelle animazioni, fluidissime e spettacolari. Spesso, poi, gli effetti dei vari attacchi sono realizzati in computer grafica e sono una vera e propria gioia per gli occhi.
Ottimo il comparto sonoro, che ci regala delle sigle dai ritmi pop molto frizzanti e dal testo allegro e quasi commovente nel loro narrarci di avventure, di sogni, di amicizie, di incontri e separazioni che si avvicendano scandendo il ritmo della vita.
Durante gli episodi, soprattutto nelle scene di combattimento, poi, potremo ascoltare azzeccatissimi campionamenti della splendida colonna sonora dei videogiochi.
Per quanto riguarda il doppiaggio nostrano, troviamo gli ormai consolidati doppiatori di quasi tutti i personaggi principali (più uno splendido Pietro Ubaldi ormai cucito addosso al ruolo di Nyase/Meowth, che ha cominciato ad interpretare da qualche serie a questa parte). A Hikari viene affidata la voce dolce e solare di Tosawi Piovani, purtroppo sostituita da un certo punto in poi da Ludovica De Caro, che in un primo momento fa storcere un pò il naso ma che a lungo andare si rivela molto dolce e brava, mentre fra i nuovi personaggi ricorrenti proposti dalla serie possiamo apprezzare dei sempre ottimi Massimo Di Benedetto, Daniela Fava, Elisabetta Spinelli, Mario Zucca, Alessandra Karpoff, Federico Danti e altri mostri sacri del messaggio milanese.
Pokemon Diamante e Perla non è una serie perfetta, ma sa il fatto suo e riesce ancora ad appassionare anche chi ha visto i quattrocento e più episodi delle stagioni precedenti.
Dovendo trovarvi dei difetti, questi sarebbero in primis lo schema di base ad episodi autoconclusivi, che a onor del vero viene spesso spezzato rendendo l'anime molto meno noioso di quanto si potrebbe pensare, ma, diciamocelo, un paio di puntate più noiosette ce le potevamo risparmiare. In secundis, è disturbante il modo in cui la serie si pone nei confronti delle precedenti. Capiterà spesso, difatti, che Satoshi o Takeshi rimangano meravigliati e si chiedano l’identità di specie di Pokemon che hanno già incontrato (o talvolta persino posseduto) nelle avventure passate. Inoltre, personalmente, trovo un po’ indigesto il fatto che il continente di Sinnoh (così come quelli di Hoenn e Johto in precedenza) presenti delle creature caratteristiche di altri continenti e che gli abitanti di Sinnoh le conoscano già alla perfezione anche se non sono proprie della loro terra.
Questo non è un difetto che sarà notato da chi si è sintonizzato nell’universo Pokemon solo dalla generazione corrente, ma lo è per me che seguo la serie sin dagli esordi. Nulla di terribile, comunque, che non mi impedisce di apprezzare Pokemon Diamante e Perla per la serie spensierata e divertente quale è.
Ho potuto constatare personalmente l’appeal che questa serie ha sui telespettatori più giovani, che ne rimangono letteralmente conquistati, facendo balzare gli indici di ascolto e i dati di vendita del relativo merchandising. Per quel che mi riguarda, si tratta dell’ennesima riconferma dell’amore che provo per la serie Pokemon, la quale da ormai dieci anni non manca di sorprendermi, avvincermi, rilassarmi, divertirmi, emozionarmi e farmi sognare.
E' un anime apparentemente molto semplice, ma che vive di queste piccole sensazioni, mettendo in scena un mondo fatto di sogni e amicizie, successi e insuccessi, battaglie e avventure, di scontri accaniti contro avversari che però si rivelano anche preziosissimi amici nel momento del bisogno, in maniera molto garbata e che riesce a rendersi emozionante e persino piacevolmente toccante in alcuni punti (impossibile trattenere qualche piccola lacrimuccia nelle saghe finali).
Un anime dolce, divertente e rilassante, che sicuramente merita il successo che continua a riscuotere e che non mancherà di sorprendere chi vorrà dedicarvisi. E' sicuramente una serie commerciale atta a spalleggiare una serie di videogiochi, e questo riesce a farlo mirabilmente senza snaturarli in alcun modo, ma Pokemon Diamante e Perla riesce anche ad essere un dolce, sognante e piacevole intrattenimento per tutti.
La presenza di Hikari rappresenta una ventata di novità nella struttura della serie, poiché si mostra come un personaggio splendidamente caratterizzato, allegro, simpatico e molto dolce, capace spesso e volentieri di rubare la scena persino allo stesso Satoshi non soltanto nelle sigle e negli eyecatch, ma anche nel corso degli stessi episodi, molti dei quali saranno incentrati quasi esclusivamente su di lei. Sono emblematici in questo senso gli episodi iniziali della serie, dove il protagonista effettivo si limita a poche comparsate e la storia viene narrata proprio dal diretto punto di vista della ragazza.
Una volta formatosi il gruppo dei protagonisti, la serie tornerà alla sua struttura di base che abbiamo potuto già conoscere nelle stagioni precedenti, ma procederà parallelamente con due diversi subplot che coinvolgono da una parte le battaglie di Satoshi e dall’altra le gare di Hikari.
Pokemon Diamante e Perla è una serie lunghissima e molto sfaccettata (si parla di quattro stagioni da una cinquantina circa di puntate l’una), che mette in scena un viaggio avventuroso e affascinante il quale coinvolgerà lo spettatore portandolo a vivere le peripezie più svariate. Alle sottotrame summenzionate si affiancheranno infatti anche la presenza del Team Galaxy, una malvagia organizzazione criminale da debellare, della misteriosa e perfida J, ladra e contrabbandiera di Pokemon da far arrestare e di diversi rivali che si contrappongono ai protagonisti nelle loro battaglie o esibizioni. Senza dimenticare, naturalmente, i molteplici misteri legati ai Pokemon leggendari.
In Pokemon Diamante e Perla, insomma, difficilmente ci si annoia, tanta è la carne al fuoco e altrettante sono le avventure e i temi trattati da questa lunga e avvincente serie, che tratterà di viaggi, d’amicizia, di lotte, di lealtà, di crescita, d’amore, di giustizia, di fiducia, di centinaia di differenti creature tutte ampiamente caratterizzate.
La caratterizzazione dei personaggi, difatti, pur rimanendo molto semplice, è quantomai efficace e permette allo spettatore di affezionarsi ai personaggi umani e ai vari mostri, ognuno dei quali ha un suo, determinato, modo di agire e di comportarsi che lo rende unico e inimitabile.
I Pokemon, infatti, sono esseri viventi e ognuno ha un suo carattere che lo fa agire o pensare indipendentemente dalla volontà del suo allenatore. Questo, oltre a dare una spiccata caratterizzazione a tutte le creature mostrate nella storia, permette anche di trattare diversi temi quali il rapporto fra umani e Pokemon nelle sue varie accezioni, che si fa elemento cardine della vicenda e veicolo importante di grandi valori per lo spettatore.
Rispetto alle serie precedenti, dunque, c’è molta più varietà nei temi, nella caratterizzazione dei personaggi e nelle avventure da questi vissute. Gli episodi manterranno di base l’ormai consolidata struttura autoconclusiva, ma ci sarà una solida trama principale in cui convogliano le diverse sottotrame e che presenta apparizioni di personaggi ricorrenti, precisamente personaggi importanti visti nel videogioco o i rivali personali dei protagonisti, coi quali non dovranno solo competere ma anche confrontarsi sul piano psicologico. Di tanto in tanto, inoltre, ci saranno mini saghe che riuniranno sotto una trama unica un più cospicuo gruppo di episodi e che non esauriranno le loro vicende nell’arco di un episodio singolo, solitamente narranti i punti più importanti della trama del videogioco o le vicende più serie ed apocalittiche della storia o prendenti ispirazione da uno dei tanti giochi collaterali usciti su Nintendo DS, siano essi Pokemon Heart Gold e Soul Silver o lo spin off Pokemon Ranger.
Pokemon Diamante e Perla è una serie in cui c'è sempre qualcosa da mostrare, qualche avventura da vivere o qualche esperienza da cui imparare, e anche gli episodi apparentemente più inutili saranno invece fondamentali per fidelizzare lo spettatore e portare avanti la crescita dei personaggi, tutti caratterizzati in maniera semplice ma splendida. Sarà impossibile non appassionarsi alla rivalità fra Satoshi e Shinji/Paul, un allenatore di Pokemon spocchioso e dai metodi molto bruschi, che instaurerà col protagonista un rapporto conflittuale destinato tuttavia a modificarsi e a portare giovamento a entrambi nel corso della vicenda tutta. Così come sarà impossibile non notare che, fra vittorie, sconfitte, allenamenti, esperienze, amicizie con Pokemon inizialmente scostanti, il superamento di piccoli traumi infantili e incontri/scontri con numerosi rivali (che però, una volta usciti dal palcoscenico della gara, diventano preziosi amici), anche il personaggio di Hikari compie un lento ma preciso percorso evolutivo nel corso della storia.
Satoshi e Hikari crescono in parallelo, a piccoli passi, vivendo esperienze insieme e imparando l'uno dall'altra. Uno dei temi più importanti della storia, difatti, sarà proprio quello degli allenamenti combinati che i due ragazzi faranno, imparando che le caratteristiche dei loro rispettivi Pokemon possono essere utilizzate per vincere sia le battaglie che le gare.
E Takeshi? Beh, lui rimane un pò più in ombra, relegato a spalla comica, tuttavia proseguendo nella storia anche per lui verrà il momento di capire qual è la sua vera strada.
L’anime si fa seguire con un estremo piacere, si rivela molto rilassante e inaspettatamente appassionante. Il character design rimane uniforme a quello delle serie precedenti, semplice e schematico ma molto gradevole, mentre a livello tecnico sono stati fatti notevoli miglioramenti nella colorazione e nelle animazioni, fluidissime e spettacolari. Spesso, poi, gli effetti dei vari attacchi sono realizzati in computer grafica e sono una vera e propria gioia per gli occhi.
Ottimo il comparto sonoro, che ci regala delle sigle dai ritmi pop molto frizzanti e dal testo allegro e quasi commovente nel loro narrarci di avventure, di sogni, di amicizie, di incontri e separazioni che si avvicendano scandendo il ritmo della vita.
Durante gli episodi, soprattutto nelle scene di combattimento, poi, potremo ascoltare azzeccatissimi campionamenti della splendida colonna sonora dei videogiochi.
Per quanto riguarda il doppiaggio nostrano, troviamo gli ormai consolidati doppiatori di quasi tutti i personaggi principali (più uno splendido Pietro Ubaldi ormai cucito addosso al ruolo di Nyase/Meowth, che ha cominciato ad interpretare da qualche serie a questa parte). A Hikari viene affidata la voce dolce e solare di Tosawi Piovani, purtroppo sostituita da un certo punto in poi da Ludovica De Caro, che in un primo momento fa storcere un pò il naso ma che a lungo andare si rivela molto dolce e brava, mentre fra i nuovi personaggi ricorrenti proposti dalla serie possiamo apprezzare dei sempre ottimi Massimo Di Benedetto, Daniela Fava, Elisabetta Spinelli, Mario Zucca, Alessandra Karpoff, Federico Danti e altri mostri sacri del messaggio milanese.
Pokemon Diamante e Perla non è una serie perfetta, ma sa il fatto suo e riesce ancora ad appassionare anche chi ha visto i quattrocento e più episodi delle stagioni precedenti.
Dovendo trovarvi dei difetti, questi sarebbero in primis lo schema di base ad episodi autoconclusivi, che a onor del vero viene spesso spezzato rendendo l'anime molto meno noioso di quanto si potrebbe pensare, ma, diciamocelo, un paio di puntate più noiosette ce le potevamo risparmiare. In secundis, è disturbante il modo in cui la serie si pone nei confronti delle precedenti. Capiterà spesso, difatti, che Satoshi o Takeshi rimangano meravigliati e si chiedano l’identità di specie di Pokemon che hanno già incontrato (o talvolta persino posseduto) nelle avventure passate. Inoltre, personalmente, trovo un po’ indigesto il fatto che il continente di Sinnoh (così come quelli di Hoenn e Johto in precedenza) presenti delle creature caratteristiche di altri continenti e che gli abitanti di Sinnoh le conoscano già alla perfezione anche se non sono proprie della loro terra.
Questo non è un difetto che sarà notato da chi si è sintonizzato nell’universo Pokemon solo dalla generazione corrente, ma lo è per me che seguo la serie sin dagli esordi. Nulla di terribile, comunque, che non mi impedisce di apprezzare Pokemon Diamante e Perla per la serie spensierata e divertente quale è.
Ho potuto constatare personalmente l’appeal che questa serie ha sui telespettatori più giovani, che ne rimangono letteralmente conquistati, facendo balzare gli indici di ascolto e i dati di vendita del relativo merchandising. Per quel che mi riguarda, si tratta dell’ennesima riconferma dell’amore che provo per la serie Pokemon, la quale da ormai dieci anni non manca di sorprendermi, avvincermi, rilassarmi, divertirmi, emozionarmi e farmi sognare.
E' un anime apparentemente molto semplice, ma che vive di queste piccole sensazioni, mettendo in scena un mondo fatto di sogni e amicizie, successi e insuccessi, battaglie e avventure, di scontri accaniti contro avversari che però si rivelano anche preziosissimi amici nel momento del bisogno, in maniera molto garbata e che riesce a rendersi emozionante e persino piacevolmente toccante in alcuni punti (impossibile trattenere qualche piccola lacrimuccia nelle saghe finali).
Un anime dolce, divertente e rilassante, che sicuramente merita il successo che continua a riscuotere e che non mancherà di sorprendere chi vorrà dedicarvisi. E' sicuramente una serie commerciale atta a spalleggiare una serie di videogiochi, e questo riesce a farlo mirabilmente senza snaturarli in alcun modo, ma Pokemon Diamante e Perla riesce anche ad essere un dolce, sognante e piacevole intrattenimento per tutti.
Tanti anni fa, ero un fan dei Pokèmon. Seguivo l'anime in tv, ma poi, vedendo che venivano continuamente riproposte sempre le stesse cose, persi interesse. Il colpo di grazia me lo diede la serie Advanced Generation, con l'inserimento di nuovi personaggi come Vera, Tracy e l'ODIOSO mocciosetto con gli occhiali, più piatti di una tavola da surf... senza contare gli altri 2 membri del Team Rocket (Butch e Cassidy, se non ricordo male) che non facevano ridere 1/10 del trio originale. Insomma, tante scelte sbagliate che, a quanto pare, in quegli anni determinarono l'allontanamento di tanti altri fan oltre a me.
Ultimamente però, incappo (in TV) in un nuovo episodio della serie Diamante & Perla, ed è subito amore. Tutto è diverso da come me lo ricordavo: è tornato il VERO Team Rocket, è tornato Brock con i suoi folli corteggiamenti (ed è esilarante vedere stavolta un Croagunk assestargli a tradimento un cazzotto sul didietro e trascinarselo via, invece del mocciosetto con gli occhiali avvicinarsi tirandogli le orecchie... vuoi mettere???), abbiamo una protagonista femminile, Hikari/Lucinda che sposta finalmente DI MOLTO le attenzioni degli autori proprio su di LEI invece che su Ash, ed è una cosa che ho notato subito:
- la serie comincia con 2 puntate dedicate a Lucinda, relegando Ash a fugaci comparsate
- Lucinda si porta dietro Pochama/Piplup esattamente come Ash fa con Pikachu, quasi a voler equiparare i due personaggi
- negli eyecatch giapponesi, Lucinda è sempre al centro della scena, con Ash e Brock piazzati al suo fianco, quasi fossero loro le "spalle" e lei la vera protagonista
- ecc. ecc.
Se a questo aggiungiamo altri elementi come le musiche dei videogiochi orchestrate e piazzate come fantastico commento musicale alle vicende dei nostri eroi, la presenza di rivali finalmente DEGNI come Shinji/Paul, la presenza di una solida trama di fondo (di cui ho parlato nella rece del film e su cui non mi dilungo), di leggendari finalmente fighi e COINVOLTI appieno nella trama di cui sopra, più tanti altri nuovi Pokèmon vari e interessanti, più un umorismo finalmente ritrovato, con tante gag spesso brillanti che coinvolgono sia umani che Pokèmon, eccovi servita la nuova giovinezza dei mostriciattoli tascabili.
DP è la resurrezione dei Pokèmon, la serie che ha finalmente ritrovato la giusta strada dopo aver vagato smarrita per anni nel piattume e nella noia. Chi giudica male questa serie non ha forse saputo cogliere le differenze che la rendono invece diversa dal passato... fateci caso e l'apprezzerete al pari (se non di più) dei primi, indimenticabili episodi.
Ultimamente però, incappo (in TV) in un nuovo episodio della serie Diamante & Perla, ed è subito amore. Tutto è diverso da come me lo ricordavo: è tornato il VERO Team Rocket, è tornato Brock con i suoi folli corteggiamenti (ed è esilarante vedere stavolta un Croagunk assestargli a tradimento un cazzotto sul didietro e trascinarselo via, invece del mocciosetto con gli occhiali avvicinarsi tirandogli le orecchie... vuoi mettere???), abbiamo una protagonista femminile, Hikari/Lucinda che sposta finalmente DI MOLTO le attenzioni degli autori proprio su di LEI invece che su Ash, ed è una cosa che ho notato subito:
- la serie comincia con 2 puntate dedicate a Lucinda, relegando Ash a fugaci comparsate
- Lucinda si porta dietro Pochama/Piplup esattamente come Ash fa con Pikachu, quasi a voler equiparare i due personaggi
- negli eyecatch giapponesi, Lucinda è sempre al centro della scena, con Ash e Brock piazzati al suo fianco, quasi fossero loro le "spalle" e lei la vera protagonista
- ecc. ecc.
Se a questo aggiungiamo altri elementi come le musiche dei videogiochi orchestrate e piazzate come fantastico commento musicale alle vicende dei nostri eroi, la presenza di rivali finalmente DEGNI come Shinji/Paul, la presenza di una solida trama di fondo (di cui ho parlato nella rece del film e su cui non mi dilungo), di leggendari finalmente fighi e COINVOLTI appieno nella trama di cui sopra, più tanti altri nuovi Pokèmon vari e interessanti, più un umorismo finalmente ritrovato, con tante gag spesso brillanti che coinvolgono sia umani che Pokèmon, eccovi servita la nuova giovinezza dei mostriciattoli tascabili.
DP è la resurrezione dei Pokèmon, la serie che ha finalmente ritrovato la giusta strada dopo aver vagato smarrita per anni nel piattume e nella noia. Chi giudica male questa serie non ha forse saputo cogliere le differenze che la rendono invece diversa dal passato... fateci caso e l'apprezzerete al pari (se non di più) dei primi, indimenticabili episodi.
I grandi mostri tascabili, che hanno emozionato milioni e milioni di appassionati, grandi e piccini, in tutto il mondo, tornano in questa nuova versione e la sua trasposizione animata. In Diamante e Perla, Ash e Brock, incontrano Lucinda, nuova allenatrice di Pokèmon, pronta a sostituire le vecchie Misty e Vera. Come in tutte le varie serie dei Pokèmon, anche qui si parte per un viaggio, (che pare essere infinito), in una nuova regione, detta Sinnoh.
In Diamante e Perla vengono introdotti quei pokèmon nuovi che fanno parte della nota quarta generazione di pokèmon. Fra loro ci sono i celebri Piplup, Turtwig e Chimchar, i simboli della nuova generazione.
Anche qui vengono affermate le stesse sfide, protagoniste della saga celebre dei Pokèmon, ma in un tono un po' diverso, quasi più riflessivo, rispetto alle altre. Ash continuerà a sfidare gli allenatori e le palestre nuove delle nuove città, per accaparrarsi, oltre alle medaglie, il titolo e l'onore di miglior allenatore di tutti i tempi, insieme ai suoi nuovi esseri e al suo insostituibile Pikachu.
Lucinda avrà lo stesso obbiettivo, che avvererà, sfidando le allenatrici e gli allenatori provetti nelle gare pokèmon per mostrare, oltre ai fiocchetti guadagnati, anche il suo carisma aggraziato unito alla bellezza e bravura dei suoi pokèmon.
Brock corteggerà altre allenatrici di bell'aspetto e il Team Rocket avrà la fine che si merita e che si è sempre meritata e che ha sempre ottenuto.
Sotto al punto di vista tecnico, si può analizzare una buona dose massiccia di miglioramento da parte della Shogakukan, autrice della versione animata della serie, sia nella grafica, più lucida e sottile, che nella musica, chiara e adatta.
Continua il viaggio in una nuova regione, destinato a non avere una fine, finchè Satoshi Tajiri e il suo team della Nintendo programmeranno e commercializzeranno ancora questi esseri innocui e tascabili.
Adatto ai giovanissimi ma non tanto consigliato a chi ha vissuto coi Pokèmon e ha già vissuto e rivissuto la loro estrema commercializzazione.
In Diamante e Perla vengono introdotti quei pokèmon nuovi che fanno parte della nota quarta generazione di pokèmon. Fra loro ci sono i celebri Piplup, Turtwig e Chimchar, i simboli della nuova generazione.
Anche qui vengono affermate le stesse sfide, protagoniste della saga celebre dei Pokèmon, ma in un tono un po' diverso, quasi più riflessivo, rispetto alle altre. Ash continuerà a sfidare gli allenatori e le palestre nuove delle nuove città, per accaparrarsi, oltre alle medaglie, il titolo e l'onore di miglior allenatore di tutti i tempi, insieme ai suoi nuovi esseri e al suo insostituibile Pikachu.
Lucinda avrà lo stesso obbiettivo, che avvererà, sfidando le allenatrici e gli allenatori provetti nelle gare pokèmon per mostrare, oltre ai fiocchetti guadagnati, anche il suo carisma aggraziato unito alla bellezza e bravura dei suoi pokèmon.
Brock corteggerà altre allenatrici di bell'aspetto e il Team Rocket avrà la fine che si merita e che si è sempre meritata e che ha sempre ottenuto.
Sotto al punto di vista tecnico, si può analizzare una buona dose massiccia di miglioramento da parte della Shogakukan, autrice della versione animata della serie, sia nella grafica, più lucida e sottile, che nella musica, chiara e adatta.
Continua il viaggio in una nuova regione, destinato a non avere una fine, finchè Satoshi Tajiri e il suo team della Nintendo programmeranno e commercializzeranno ancora questi esseri innocui e tascabili.
Adatto ai giovanissimi ma non tanto consigliato a chi ha vissuto coi Pokèmon e ha già vissuto e rivissuto la loro estrema commercializzazione.
Dopo le disastrose serie Advanced eccoci arrivati a Pokémon Diamante e Perla. Il protagonista è sempre Ash con l'immancabile Pikachu, accompagnato da Brock e una nuova allenatrice, Lucinda. A me questa nuova serie sta piacendo e si può notare un grande sforzo di miglioramento da parte degli autori. La trama sta seguendo linee molto interessanti, come la rivalità con Paul, la sofferenza di Chimchar e la crisi di Lucinda, che attraversa momenti duri nelle Gare Pokémon! Insomma, questa serie secondo me é molto positiva ed ho deciso di dare un 8 come premiazione per aver migliorato le sorti di questo anime, che però non sarà mai al livello delle prime serie!
Cosa succede quando si è già toccato il fondo e si cerca disperatamente di risalire? Cosa accade quando si cerca di sfruttare ancora un prodotto che in passato ha fatto avere un bel po' di successo? E che succede quando questo prodotto ormai ha perso il suo fascino e non ha più nulla da offrire? Nasce Pokèmon Diamante e Perla. Dalle serie precedenti non cambia nulla: Ash è sempre quello, Pikachu pure, i disegni idem, l'animazione ha subito qualche miglioramento dovuto al passare del tempo. Ma la storia ormai non ha più nulla da offrire. Tutte le situazioni sono già state viste, i Pokèmon sono copie di quelli vecchi, anzi, copie imbruttite, perchè non hanno niente a che vedere con i primi e VERI pokèmon (molto più dolci, carini e originali), e la forzatura risulta ormai evidente, portando a storie banali e prive di fascino. Ormai i Pokèmon, dopo la serie e qualche lungometraggio veramente valido, non hanno più nulla da offrire. Fermatevi (voi che li continuate a disegnare) finché siete in tempo.