Pokemon - Pikachu & Pichu
Questo corto ("corto" rispetto al film, data la durata non indifferente di 20 minuti) è stato proiettato nelle sale cinematografiche (e successivamente inserito nelle edizioni casalinghe) come da tradizione della serie prima dell’inizio del terzo film dei pokémon, “Pokémon 3 – L’incantesimo degli Unown, ed è diventato popolare per le numerose apparizioni di nuovi Pokémon, tra cui è d’obbligo sottolineare la prima apparizione “cinematografica” di Pichu, la versione Baby di quello che forse è il Pokémon più popolare di sempre, Pikachu.
Il conosciuto trio di eroi, Ash con Misty e Brock, sono arrivati in una città di grandi dimensioni dove dei pokémon sembrano abitarci in libertà senza particolari problemi, poi però due terribili Pichu si divertono ad irritare il povero Pikachu che si lascerà attirare in un rocambolesco inseguimento…
La storia è molto semplice ma gradevole, condita da una buona dose di simpatia, e proseguirà velocemente in mezzo a mille rocambolesche avventure fino all’immancabile lieto finale. Una punta d’amarezza la lascerà l’ambientazione perché, per quanto ben fatta, si discosta quasi totalmente dai soliti ambienti ispirati della saga.
I disegni e le animazioni sono identici a quelli visti più volte nella serie animata, forse godono di una maggiore fluidità, in compenso gode di gradevoli tocchi di computer grafica in alcune panoramiche cittadine e nei fuochi d’artificio finali. Un altro piccolo tocco lautamente gradevole sarà la variazione d’illuminazione percepibile con l’avanzare del giorno, che offrirà la città con numerose tinte diverse e farà contenti gli spettatori più poetici.
Il punto forte del corto saranno ovviamente gli ammassi di diversi Pokémon che si muoveranno in gruppo e con coreografie ben concepite e coordinate. L’espressività dei Pokémon è come sempre curata ed esplicativa.
La colonna sonora è leggera ma gradevole, risulta congrua allo spirito di quest’avventura. I tipici versi delle creature saranno come sempre ben adattati e sapranno parlare più di mille parole, e dato che non ci saranno molti dialoghi tra umani si può dire che è una dote essenziale.
Una piccola grande avventura che farà letteralmente volare l’attesa prima del Film e regalerà un po’ di sana allegria, soprattutto trasmetterà un bel messaggio ai più piccoli, quello di accantonare le divergenze e di aiutarsi per ottenere risultati sempre migliori, così avremo anche un motivo per farlo vedere ai nostri figli, cugini, nipoti o fratellini, ottenendo così la scusa per vederlo ancora una volta.
Il conosciuto trio di eroi, Ash con Misty e Brock, sono arrivati in una città di grandi dimensioni dove dei pokémon sembrano abitarci in libertà senza particolari problemi, poi però due terribili Pichu si divertono ad irritare il povero Pikachu che si lascerà attirare in un rocambolesco inseguimento…
La storia è molto semplice ma gradevole, condita da una buona dose di simpatia, e proseguirà velocemente in mezzo a mille rocambolesche avventure fino all’immancabile lieto finale. Una punta d’amarezza la lascerà l’ambientazione perché, per quanto ben fatta, si discosta quasi totalmente dai soliti ambienti ispirati della saga.
I disegni e le animazioni sono identici a quelli visti più volte nella serie animata, forse godono di una maggiore fluidità, in compenso gode di gradevoli tocchi di computer grafica in alcune panoramiche cittadine e nei fuochi d’artificio finali. Un altro piccolo tocco lautamente gradevole sarà la variazione d’illuminazione percepibile con l’avanzare del giorno, che offrirà la città con numerose tinte diverse e farà contenti gli spettatori più poetici.
Il punto forte del corto saranno ovviamente gli ammassi di diversi Pokémon che si muoveranno in gruppo e con coreografie ben concepite e coordinate. L’espressività dei Pokémon è come sempre curata ed esplicativa.
La colonna sonora è leggera ma gradevole, risulta congrua allo spirito di quest’avventura. I tipici versi delle creature saranno come sempre ben adattati e sapranno parlare più di mille parole, e dato che non ci saranno molti dialoghi tra umani si può dire che è una dote essenziale.
Una piccola grande avventura che farà letteralmente volare l’attesa prima del Film e regalerà un po’ di sana allegria, soprattutto trasmetterà un bel messaggio ai più piccoli, quello di accantonare le divergenze e di aiutarsi per ottenere risultati sempre migliori, così avremo anche un motivo per farlo vedere ai nostri figli, cugini, nipoti o fratellini, ottenendo così la scusa per vederlo ancora una volta.
Questo terzo cortometraggio, dedicato ancora una volta al pokémon giallo Pikachu, vede quest'ultimo impegnato in città.
I pokémon di Ash, Misty e Brock vengono lasciati in libertà sul giardino pensile di un grattacielo, in una metropoli; i rispettivi allenatori fissano lì anche il ritrovo a fine giornata.
Iniziano così, su una musica strumentale in perfetto stile musical di Broadway, le disavventure del pokèmon giallo che si allontana suo malgrado per cercare di proteggere due fratellini Pichu. Paradossalmente, è proprio Pikachu a trovarsi in difficoltà, messo alle strette da dei pokémon volanti di passaggio; messosi in salvo, però, Pikachu si trova ben lontano dai pokémon amici. I due piccoli Pichu decidono così di aiutare Pikachu a riunirsi con gli amici, sfruttando la loro conoscenza a menadito degli angoli della città. Tra un salto in ascensore e un giro panoramico per la città, i tre pokémon corrono da un angolo all'altro, scappando da alcuni pokémon insidiosi e potendo al contempo contare sull'inaspettato aiuto di molti altri.
i tre giungono infine in un un deposito di tubi e pneumatici, vecchi arnesi e ingranaggi, diventato un divertente luogo di ritrovo per molti giovani pokémon.
Le atmosfere jazz create dalle musiche alternano così un giocoso trastullo alla necessità di impedire che la costruzione di pneumatici ricada su sé stessa a causa di un incidente, afflosciandosi al suolo.
Ma tutto viene prontamente risolto, facendo leva ancora una volta sullo spirito di gruppo, anziché sulla competizione tra pokémon. Venuti meno gli intoppi, Pikachu viene così riaccompagnato dai suoi amici grazie ai Pichu, e il ritorno del suo allenatore porterà anche un'inaspettata, dolcissima sorpresa.
Ho trovato questo cortometraggio meno accattivante dei precedenti, ma ugualmente molto divertente; non reputo entusiasmanti le atmosfere cittadine che fanno da sfondo, e tuttavia i 20 minuti scorrono più veloci che mai, allietati dai vivaci colori dei pokémon, dai loro buffi versi e anche dal loro tenerissimo aspetto.
Di sicuro, anche i pokémon lasciati in libertà sanno tenere perfettamente la scena, indipendentemente da una trama complessa o da personaggi 'umani' più o meno carismatici.
Per chi ama Pikachu, è una visione assolutamente disimpegnata ma imprescindibile.
Per chi si appresta a guardare il lungometraggio annesso a questo corto, consiglio di non saltarne la visione, ma di gustarsela con tranquillità.
Per un genitore, infine, si tratta di qualcosa da guardare per e con i propri figli, ridendo e tenendo il fiato sospeso assieme a loro.
Come voto direi un 6,5 arrotondato a 7.
I pokémon di Ash, Misty e Brock vengono lasciati in libertà sul giardino pensile di un grattacielo, in una metropoli; i rispettivi allenatori fissano lì anche il ritrovo a fine giornata.
Iniziano così, su una musica strumentale in perfetto stile musical di Broadway, le disavventure del pokèmon giallo che si allontana suo malgrado per cercare di proteggere due fratellini Pichu. Paradossalmente, è proprio Pikachu a trovarsi in difficoltà, messo alle strette da dei pokémon volanti di passaggio; messosi in salvo, però, Pikachu si trova ben lontano dai pokémon amici. I due piccoli Pichu decidono così di aiutare Pikachu a riunirsi con gli amici, sfruttando la loro conoscenza a menadito degli angoli della città. Tra un salto in ascensore e un giro panoramico per la città, i tre pokémon corrono da un angolo all'altro, scappando da alcuni pokémon insidiosi e potendo al contempo contare sull'inaspettato aiuto di molti altri.
i tre giungono infine in un un deposito di tubi e pneumatici, vecchi arnesi e ingranaggi, diventato un divertente luogo di ritrovo per molti giovani pokémon.
Le atmosfere jazz create dalle musiche alternano così un giocoso trastullo alla necessità di impedire che la costruzione di pneumatici ricada su sé stessa a causa di un incidente, afflosciandosi al suolo.
Ma tutto viene prontamente risolto, facendo leva ancora una volta sullo spirito di gruppo, anziché sulla competizione tra pokémon. Venuti meno gli intoppi, Pikachu viene così riaccompagnato dai suoi amici grazie ai Pichu, e il ritorno del suo allenatore porterà anche un'inaspettata, dolcissima sorpresa.
Ho trovato questo cortometraggio meno accattivante dei precedenti, ma ugualmente molto divertente; non reputo entusiasmanti le atmosfere cittadine che fanno da sfondo, e tuttavia i 20 minuti scorrono più veloci che mai, allietati dai vivaci colori dei pokémon, dai loro buffi versi e anche dal loro tenerissimo aspetto.
Di sicuro, anche i pokémon lasciati in libertà sanno tenere perfettamente la scena, indipendentemente da una trama complessa o da personaggi 'umani' più o meno carismatici.
Per chi ama Pikachu, è una visione assolutamente disimpegnata ma imprescindibile.
Per chi si appresta a guardare il lungometraggio annesso a questo corto, consiglio di non saltarne la visione, ma di gustarsela con tranquillità.
Per un genitore, infine, si tratta di qualcosa da guardare per e con i propri figli, ridendo e tenendo il fiato sospeso assieme a loro.
Come voto direi un 6,5 arrotondato a 7.
Si tratta del mini film allegato al terzo lungometraggio della saga. Come tutti gli altri corti dello stesso genere, ha il pregio di voler eliminare tutti i personaggi umani odiosi e i loro dialoghi idioti per dar spazio ai simpaticissimi versi pokèmon, e di eliminare le avventure banali di Ash per lasciar campo libero all'azione, al movimento e alla bizzarria. In questo caso incontriamo i due piccoli Pichu che daranno un po' di grattacapi al nostro Pikachu, donandoci l'occasione di guardare all'azione tanti nuovi Pokèmon. Se state per guardare il terzo film, non saltatelo, ma dategli un'occhiata. Per cinque minuti ne vale la pena.
