Beyblade Metal Fusion
Le eredità lasciate da serie di successo, si sa, sono sempre molto molto pesanti, e le aspettative verso i sequel si fanno decisamente oppressive. Metal Fusion (o Metal Fight che dir si voglia) parte proprio con questo presupposto: raccogliere e continuare l'opera di un anime che ha fatto il suo buon pezzo di storia, si è conquistato una grossa fetta di pubblico, e ha portato in molti a tornare alle care vecchie trottole. Per riuscirci ci ha messo una buona dose di qualità.
Ma i confronti non devono essere esasperati. Metal Fusion si presenta come un sequel non collegato con il suo predecessore, e perciò i precedenti sono molto relativi. L'inizio della serie non sembra emozionare più di tanto, ma un crescendo sorprendente rende questa stagione piacevole e godibile. La serie probabilmente mostra il suo miglior momento verso la prima parte degli episodi, stabilendo per il seguito una linea non troppo complessa: così, all'inizio, avviene la presentazione di una serie di personaggi composti da personalità differenti, a volte molto originali, ma soprattutto interessanti.
Le sfide tra i BeyBlade sono (poco) croce e (molto) delizia di questo pezzo: se talvolta si rischia un eccessivo crollo dei match, affidato allo "spirito del blader" troppo enfatizzato, questo accade raramente; le sfide, per fortuna, si fanno sentire da un punto di vista tattico-strategico che toglie un po' di alone di "fantascienza" a quella che è comunque una serie animata. Verso fine serie, questa componente troppo fantastica torna, ma è giusto che sia così dato che ci si avvia ormai alla fine, e il finale a effetto è quello che serve.
In generale l'anime fa la sua bella figura togliendo tutte le paure da sequel, e anche attraverso una serie di colpi di scena si propone come nuovo punto di partenza e rinascita per i BeyBlade. Dopo una stagione vista e giudicata, aspetto ansiosamente il seguito!
Il voto più giusto sarebbe circa 7.5, ma dovendo dare un voto pieno (ed essendo io abbastanza largo di manica, in fatto di voti) assegno un bell'8 in premio alla buona volontà, e con molta fiducia nella stagione successiva.
Ma i confronti non devono essere esasperati. Metal Fusion si presenta come un sequel non collegato con il suo predecessore, e perciò i precedenti sono molto relativi. L'inizio della serie non sembra emozionare più di tanto, ma un crescendo sorprendente rende questa stagione piacevole e godibile. La serie probabilmente mostra il suo miglior momento verso la prima parte degli episodi, stabilendo per il seguito una linea non troppo complessa: così, all'inizio, avviene la presentazione di una serie di personaggi composti da personalità differenti, a volte molto originali, ma soprattutto interessanti.
Le sfide tra i BeyBlade sono (poco) croce e (molto) delizia di questo pezzo: se talvolta si rischia un eccessivo crollo dei match, affidato allo "spirito del blader" troppo enfatizzato, questo accade raramente; le sfide, per fortuna, si fanno sentire da un punto di vista tattico-strategico che toglie un po' di alone di "fantascienza" a quella che è comunque una serie animata. Verso fine serie, questa componente troppo fantastica torna, ma è giusto che sia così dato che ci si avvia ormai alla fine, e il finale a effetto è quello che serve.
In generale l'anime fa la sua bella figura togliendo tutte le paure da sequel, e anche attraverso una serie di colpi di scena si propone come nuovo punto di partenza e rinascita per i BeyBlade. Dopo una stagione vista e giudicata, aspetto ansiosamente il seguito!
Il voto più giusto sarebbe circa 7.5, ma dovendo dare un voto pieno (ed essendo io abbastanza largo di manica, in fatto di voti) assegno un bell'8 in premio alla buona volontà, e con molta fiducia nella stagione successiva.
Beyblade MF è la nuova serie della famosa saga che tutti conosciamo. Questa serie si distingue dalla precedente sopratutto per il cambio dei personaggi, questa volta, del tutto inediti.
La storia narra di Ginka, un abile Blader che decide di dedicare la maggior parte del suo tempo al gioco del Beyblade partendo per un lungo viaggio.
Un giorno, passando per una cittadina conosce Kenta, anche lui aspirante Blader e suo futuro miglior amico, e lo protegge da una banda di Blader che cerca di rubare i punti altrui nominata Face Hunter. Sconfitta questa banda la storia inizia a concentrarsi su un'organizzazione malvagia che porta il nome di "Nebula Oscura", che vuole sfruttare al massimo il potere del Beyblade Proibito che hanno ottenuto precedentemente.
Da qui in poi la storia si evolve, mostrando vari colpi di scena come la storia sul passato di Ginka, la seguente scoperta degli obbiettivi dell'organizzazione Nebula Oscura, fino ai personaggi dallo scopo e dal carattere piuttosto ingannevole, in modo sia positivo che negativo, al Torneo "Battle Blader"; cose queste, che non fanno altro che rendere questa saga piacevole da seguire.
Invece, parlando degli aspetti negativi, trovo un po' ripetitivi i primi 10 episodi circa, che possono aver portato alcuni spettatori ad avere una pessima impressione, inoltre alcuni personaggi interessanti in determinate circostanze sono messi troppo in disparte.
Ma, aspettando la seconda parte della saga, per ora un bel 7 ci sta.
La storia narra di Ginka, un abile Blader che decide di dedicare la maggior parte del suo tempo al gioco del Beyblade partendo per un lungo viaggio.
Un giorno, passando per una cittadina conosce Kenta, anche lui aspirante Blader e suo futuro miglior amico, e lo protegge da una banda di Blader che cerca di rubare i punti altrui nominata Face Hunter. Sconfitta questa banda la storia inizia a concentrarsi su un'organizzazione malvagia che porta il nome di "Nebula Oscura", che vuole sfruttare al massimo il potere del Beyblade Proibito che hanno ottenuto precedentemente.
Da qui in poi la storia si evolve, mostrando vari colpi di scena come la storia sul passato di Ginka, la seguente scoperta degli obbiettivi dell'organizzazione Nebula Oscura, fino ai personaggi dallo scopo e dal carattere piuttosto ingannevole, in modo sia positivo che negativo, al Torneo "Battle Blader"; cose queste, che non fanno altro che rendere questa saga piacevole da seguire.
Invece, parlando degli aspetti negativi, trovo un po' ripetitivi i primi 10 episodi circa, che possono aver portato alcuni spettatori ad avere una pessima impressione, inoltre alcuni personaggi interessanti in determinate circostanze sono messi troppo in disparte.
Ma, aspettando la seconda parte della saga, per ora un bel 7 ci sta.
Di solito per valutare un anime occorre vedere un bel po' di episodi, e anche questo Metal Fight Beyblade (da noi noto come Beyblade Metal Fusion) non fa eccezione. La prima cosa che mi ha colpito - è un parere personale - è la scomparsa dei vecchi personaggi, che se da un lato è un male perché i fan perdono i punti di riferimento come ad esempio Takao, Rei, Max e Kei, dall'altro tenta di portare un po' di novità alla serie ed evita di farla finire nel limbo dei titoli con protagonisti sì sempre ben noti ma poco carismatici, che magari possono stufare chi è più esigente. Un po' come quando in un videogame si decide di far parlare il protagonista, dove se da un lato è una buona scelta dall'altro è un'arma a doppio taglio visto che il giocatore potrebbe trovarsi in disaccordo con il suo alter ego virtuale. Questo Metal Figth Beyblade insomma tenta di dare aria nuova ai fans che magari erano un po' stufi di buona parte della rosa di vecchi protagonisti proponendone di nuovi, ma lasciando di base gli stessi concetti applicati nelle prime tre serie. Non credo che sia un caso come quello di "Yu-Gi-Oh" visto che, da quello che ricordo, quando questo anime era stato annunciato era stato detto sin da subito che la storia e i personaggi sarebbero stati diversi e che quindi sarebbe stato proprio un altro Beyblade e non un seguito.
I personaggi fino alla visione attuale mi sono sembrati buoni, anche se alcuni potevano essere caratterizzati magari un po' meglio. Il nuovo protagonista Ginka (Ginga Hagane) sembra porsi con gli stessi principi di Takao, ma con dei modi di fare più svogliati e forse molto più "bambineschi" del predecessore, basi dire che in un episodio esulta di gioa solo per essere riuscito a prendere un panino speciale che veniva preparato solo 20 volte al giorno. I protagonisti di contorno come Kenta, Kyouya, Benkei, Madoka (un po' la sostituta del Professor K) e altri che poi il nostro protagonista avrà modo di conoscere, sembrano volersi imporre realmente come sostituti più che degni dei vecchi Max, Rei, Kei e degli altri che Takao ha incontrato. Riescono in questo compito con alti e bassi, un esempio è Kyouya che potrebbe vagamente ricordare Kei. Ma a volte sbucano personaggi anche del tutto nuovi, come ad esempio la combattiva Hikaru che, a mio avviso, non ricorda proprio nessun personaggio della vecchia rosa.
Il doppiaggio originale, inutile dirlo, rende molto bene il carattere dei protagonisti e forse riesce, anche se come detto alcuni sembrano proprio dei sostituti in tutto e per tutto dei vecchi, a dargli qualche marcia in più. Il doppiaggio nostrano invece e di buon livello secondo me, anche se alcune voci (scusate ma non conosco i nomi dei doppiatori) non le ho viste proprio bene con alcuni personaggi, ad esempio quella di Ginka risulta un po' troppo seria a volte, il che lo distacca un po' da quello che è il personaggio.
Le OST mi sono sembrate abbastanza orecchiabili e alcune sarebbe bello poter sentirle anche più volte; per quanto riguarda le sigle invece, questa volta a mio avviso abbiamo avuto un cambio di ruoli. Quella originale giapponese, che se non erro ha come titolo proprio Metal Figth Beyblade, non sembra rendere bene, anche se il montaggio video rende fin troppo bene l'idea di dove ci vuole portare la trama di questa serie. Quella di apertura - nonché unica sigla - italiana invece sembra adeguarsi abbastanza bene alla nuova serie e questa volta devo ammettere che Giorgio Vanni ci propone qualcosa di orecchiabile. Quella di chiusura giapponese invece ha come titolo "To The Radient Tomorrow" ed è stata, nel periodo della sua uscita in edizione completa, una delle mie sigle preferite per un lungo periodo di tempo. Non ho avuto purtroppo modo di reperire una traduzione del testo ma senza dubbio è una sigla che risulta orecchiabile e gradevole all'ascolto senza troppa fatica.
Quasi come se fosse una tradizione le animazioni dei Beyblade anche qui sono realizzate al PC, questa e l'impressione che ho avuto, come di recente si tende a fare con certi elementi degli anime, un altro esempio e l'Autobus Inazuma presente in Inazuma Eleven. I disegni dei personaggi e delle ambientazioni invece mi sono sembrate nella media classica della serie di questo tipo, dunque non sembra che qui ci sia molto da ridire, qualche miglioramento c'è stato senza dubbio.
In conclusione, non credo che sia una serie da buttare o, se vista, da dimenticare. Anzi, è una serie che di per sé ha buone basi sostenute da personaggi validi, anche se alcuni potevano essere caratterizzati meglio. Senza dubbio però le prime tre serie con Takao sono quelle che sono rimaste di più nel cuore degli appassionati e dunque è un po' difficile abituarsi a dei nuovi personaggi che non si conoscono. Come detto all'inizio il cambio personaggi è un'arma a doppio taglio, ma come serie non è di certo da sottovalutare. Senza dubbio, in alcune serie, la presenza dei vecchi personaggi, magari in ruoli "maggiori" dalle serie in cui li hanno visti protagonisti, assieme a quelli nuovi può aiutare a digerire meglio il nuovo schieramento senza dover per forza "odiare" i nuovi personaggi o ritenerli dei semplici cloni di quelli vecchi. Dato che mi è piaciuta la visione di questi 30 episodi così come la visione delle prime tre serie con Takao, do un sette a questo Metal Fight BeyBlade.
I personaggi fino alla visione attuale mi sono sembrati buoni, anche se alcuni potevano essere caratterizzati magari un po' meglio. Il nuovo protagonista Ginka (Ginga Hagane) sembra porsi con gli stessi principi di Takao, ma con dei modi di fare più svogliati e forse molto più "bambineschi" del predecessore, basi dire che in un episodio esulta di gioa solo per essere riuscito a prendere un panino speciale che veniva preparato solo 20 volte al giorno. I protagonisti di contorno come Kenta, Kyouya, Benkei, Madoka (un po' la sostituta del Professor K) e altri che poi il nostro protagonista avrà modo di conoscere, sembrano volersi imporre realmente come sostituti più che degni dei vecchi Max, Rei, Kei e degli altri che Takao ha incontrato. Riescono in questo compito con alti e bassi, un esempio è Kyouya che potrebbe vagamente ricordare Kei. Ma a volte sbucano personaggi anche del tutto nuovi, come ad esempio la combattiva Hikaru che, a mio avviso, non ricorda proprio nessun personaggio della vecchia rosa.
Il doppiaggio originale, inutile dirlo, rende molto bene il carattere dei protagonisti e forse riesce, anche se come detto alcuni sembrano proprio dei sostituti in tutto e per tutto dei vecchi, a dargli qualche marcia in più. Il doppiaggio nostrano invece e di buon livello secondo me, anche se alcune voci (scusate ma non conosco i nomi dei doppiatori) non le ho viste proprio bene con alcuni personaggi, ad esempio quella di Ginka risulta un po' troppo seria a volte, il che lo distacca un po' da quello che è il personaggio.
Le OST mi sono sembrate abbastanza orecchiabili e alcune sarebbe bello poter sentirle anche più volte; per quanto riguarda le sigle invece, questa volta a mio avviso abbiamo avuto un cambio di ruoli. Quella originale giapponese, che se non erro ha come titolo proprio Metal Figth Beyblade, non sembra rendere bene, anche se il montaggio video rende fin troppo bene l'idea di dove ci vuole portare la trama di questa serie. Quella di apertura - nonché unica sigla - italiana invece sembra adeguarsi abbastanza bene alla nuova serie e questa volta devo ammettere che Giorgio Vanni ci propone qualcosa di orecchiabile. Quella di chiusura giapponese invece ha come titolo "To The Radient Tomorrow" ed è stata, nel periodo della sua uscita in edizione completa, una delle mie sigle preferite per un lungo periodo di tempo. Non ho avuto purtroppo modo di reperire una traduzione del testo ma senza dubbio è una sigla che risulta orecchiabile e gradevole all'ascolto senza troppa fatica.
Quasi come se fosse una tradizione le animazioni dei Beyblade anche qui sono realizzate al PC, questa e l'impressione che ho avuto, come di recente si tende a fare con certi elementi degli anime, un altro esempio e l'Autobus Inazuma presente in Inazuma Eleven. I disegni dei personaggi e delle ambientazioni invece mi sono sembrate nella media classica della serie di questo tipo, dunque non sembra che qui ci sia molto da ridire, qualche miglioramento c'è stato senza dubbio.
In conclusione, non credo che sia una serie da buttare o, se vista, da dimenticare. Anzi, è una serie che di per sé ha buone basi sostenute da personaggi validi, anche se alcuni potevano essere caratterizzati meglio. Senza dubbio però le prime tre serie con Takao sono quelle che sono rimaste di più nel cuore degli appassionati e dunque è un po' difficile abituarsi a dei nuovi personaggi che non si conoscono. Come detto all'inizio il cambio personaggi è un'arma a doppio taglio, ma come serie non è di certo da sottovalutare. Senza dubbio, in alcune serie, la presenza dei vecchi personaggi, magari in ruoli "maggiori" dalle serie in cui li hanno visti protagonisti, assieme a quelli nuovi può aiutare a digerire meglio il nuovo schieramento senza dover per forza "odiare" i nuovi personaggi o ritenerli dei semplici cloni di quelli vecchi. Dato che mi è piaciuta la visione di questi 30 episodi così come la visione delle prime tre serie con Takao, do un sette a questo Metal Fight BeyBlade.
Ammetto che, per completezza, sto guardando anche il seguito di questo anime, BeyBlade Metal Fusion Explosion, ma devo dire che, esattamente come questi primi 51 episodi, lascia a desiderare. L'anime di per sé non è poi tanto scadente, il rinnovamento dei personaggi lo è. Credo che la maggior parte di coloro che si sono appassionati al BeyBlade lo debbano a Takao Aoki, che ci ha regalato tre serie stupende, in cui i personaggi, con i loro caratteri totalmente differenti e le loro battaglie, avevano appassionato migliaia di ragazzini e non solo. Questo Metal Fight BeyBlade sicuramente sarà apprezzato da chi ama il gioco di trottole collezionabili, ma detestato da tutti i fan di Takao e compagnia, che sentiranno senza dubbio la mancanza dei personaggi storici.
Una delle cose maggiormente apprezzabili delle prime tre serie di Beyblade erano i personaggi, ai quali il pubblico si è appassionato ed abituato per il loro carattere particolare. In questa nuova serie tutti i personaggi vecchi sono scomparsi nel nulla e sono stati sostituiti da dei nuovi. Ciò rende la nuova serie priva di significato e assolutamente rovinata. E' un po' la fine che ha fatto anche "Yu-gi-oh" che s'è visto strappare via i personaggi originali (hanno eliminato pure Yugi, il protagonista). Ciò non aiuta assolutamente a rinnovare l'anime ma finisce solo con il deludere i fan dei veri personaggi in quali speravano, magari, di rivederli in azione.
In conclusione, Beyblade senza i suoi storici personaggi diventa un anime banale e senza passione. Da parte mia non attenderò nemmeno di vederlo messo in onda. Credo che una persona potrebbe apprezzare il nuovo anime se appassionato esclusivamente delle trottole ma, chi era attratto da dall'originale Beyblade solo per i personaggi, resterà deluso quanto lo sono stato io.
In conclusione, Beyblade senza i suoi storici personaggi diventa un anime banale e senza passione. Da parte mia non attenderò nemmeno di vederlo messo in onda. Credo che una persona potrebbe apprezzare il nuovo anime se appassionato esclusivamente delle trottole ma, chi era attratto da dall'originale Beyblade solo per i personaggi, resterà deluso quanto lo sono stato io.