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Focasaggia

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7,5
«Yami shibai 5» è la quinta parte dei racconti brevi, inquietanti e autoconclusivi a cura dello studio di animazione Ilca, che ha curato anche le serie precedenti.

Un tempo esisteva una particolare forma narrativa (kamishibai) che prevedeva il coinvolgere gli spettatori con una storia grazie soltanto all'ausilio di un palcoscenico in miniatura e delle piccole scenografie in legno che illustravano le varie fasi del racconto. In quel frangente era la fantasia la vera protagonista, ma erano racconti per bambini, favole a lieto fine; in questo adattamento si è voluto capovolgere l'essenza stessa innocua dei racconti, creando delle brevi storie inquietanti, spaventare, creare un senso di angoscia nello spettatore in meno di quattro minuti.

Dopo i vari esperimenti narrativi e grafici, riusciti o meno, delle ultime due serie si è voluto fare un passo indietro e tornare a quanto era già collaudato nelle prime serie, con il risultato di focalizzarsi quasi esclusivamente sulla storia narrata. Ogni episodio quindi inizia con dei bambini, più inquietanti del solito, che si avvicinano per sentire cosa narrerà il vero protagonista della storia; unica eccezione l'episodio finale, dove si entrerà subito nel vivo del racconto.

Fra gli episodi più riusciti si segnala, considerando sempre che varrà il gusto personale, il secondo, molto inquietante nella realizzazione, seppur classico, il quarto, con interessante risvolto psicologico, e il decimo, probabilmente uno dei più riusciti, anche se susciterà sentimenti e sensazioni diverse dal solito nello spettatore.

L'ending cantata da Higuchi Ai intitolata "Yawarakai Kamen" è una scelta indovinata, ben accompagna quanto si vedrà nei vari episodi; buono il montaggio, dove si mostrano alcune scene degli episodi, una per puntata, anche se non si mostreranno tutte, scelta che si ricollega alle scenografie di legno che venivano utilizzate dai narratori degli spettacoli di kamishibai.

Consigliato a chi ama le storie horror e a coloro a cui non dispiace la particolare grafica utilizzata.