Bleach - the Diamond Dust Rebellion
Popularity polls! Quei fantastici sondaggi che aspetto sempre con impazienza così da potermi gustare una nuova illustrazione a colori dei miei mangaka preferiti. Tuttavia, nonostante il mio personale interesse sia per lo più rivolto al risultato artistico che ne deriva, lo scopo principale di tali sondaggi è appunto quello di saggiare la popolarità dei vari personaggi del fumetto in questione. Ci sarà certamente capitato quindi di storcere il naso al vedere i nostri personaggi preferiti relegati nelle posizioni inferiori della classifica; oppure di rimanere sorpresi quando il protagonista veniva spodestato dal suo legittimo trono da qualche personaggio secondario. Sì, perchè capita.
Per qualche strano motivo a volte si hanno personaggi che, nonostante il ben poco, chiamiamolo così, screen time a loro disposizione e la loro altrettanta poca importanza ai fini del compimento della trama, arrivano ad avere un successo inimmaginabile.
Se siete lettori di "Bleach" allora saprete certamente che nell'opera di Tite Kubo tale ruolo è ricoperto da Tōshirō Hitsugaya. Il capitano della decima compagnia si è invero posizionato sesto nel secondo sondaggio (di giugno 2004), per poi iniziare una scalata che lo ha portato a essere secondo, e per soli quarantanove voti, nel terzo (ottobre 2006) e addirittura primo nel quarto, e ultimo per quello che concerne i personaggi, sondaggio, relegando così al terzo posto il protagonista Ichigo superato anche dalla sua sempre-in-top-three compagna Rukia, nell'ottobre 2008.
Ma per le menti che lavorano al marketing di "Bleach" non è certamente stato necessario arrivare a fine 2008 per rendersi conto dell'apprezzamento del pubblico nei confronti di Hitsugaya.
Infatti nel dicembre 2007 faceva la sua uscita nelle sale giapponesi "The DiamondDust Rebellion", secondo lungometraggio dedicato al mondo di "Bleach" che vede come protagonista proprio Tōshirō Hitsugaya.
La pellicola si apre su una processione che ha come scopo il trasferimento di un prezioso manufatto della famiglia reale in un nuovo nascondiglio, e per sorvegliare tale operazione è stata scelta la decima compagnia. Ma un improvviso attacco da parte di due pseudo-arrancar e di un misterioso uomo perturberà la sempre apparente tranquillità della Soul Society. Dopo una serie di scontri e varie investigazioni si scoprirà che il nemico è un tale chiamato Kusaka, ovvero un ex-shinigami che avrebbe dovuto essere morto ormai da molti anni. Si viene inoltre a sapere che Kusaka è legato a Hitsugaya perchè i due, ai tempi della loro frequentazione all'accademia shinigami, scoprirono di possedere lo stesso potere, anzi la stessa zanpakutō.
Ora, tale cosa, agli occhi di una attento lettore dell'opera originale, parrà alquanto impossibile. Tite Kubo ci insegna infatti che la zanpakutō non è nient'altro che la manifestazione fisica, sotto forma di katana, del potere di ogni shinigami. E dato che ogni persona è unica anche ogni zanpakutō sarà unica. Certo, possono esistere somiglianze tra le spade di genitori e figli (basti pensare alle Engetsu e Zangetsu di Isshin e Ichigo), così come le somiglianze somatiche che si presentano tra parenti; ma alla fine ogni persona, e quindi ogni zanpakutō, rimane unica.
La premessa perciò non sembrerebbe delle più brillanti, eppure "The DiamondDust Rebellion" riesce a intrattenere lo spettatore per tutti i novanta minuti della sua durata.
Kusaka vorrà infatti vendicarsi della Camera dei 46 che lo ha condannato a morte, lasciando invece in vita e in possesso di Hyōrinmaru Hitsugaya, distruggendo la Soul Society. Ci saranno quindi una buona dose di scontri, supportati da un reparto tecnico all'altezza, che faranno prendere al film una piega alquanto diversa, e auspicata dai più, rispetto al precedente "Memories of Nobody". Consigliato più che altro ai fan del manga.
Ah, un consiglio. Se volete vedere il film fatevi un piacere e guardatelo sottotitolato. Non ascoltatevi il doppiaggio italiano della Kazé, a meno che, certo, non vogliate farvi delle grosse risate.
Per qualche strano motivo a volte si hanno personaggi che, nonostante il ben poco, chiamiamolo così, screen time a loro disposizione e la loro altrettanta poca importanza ai fini del compimento della trama, arrivano ad avere un successo inimmaginabile.
Se siete lettori di "Bleach" allora saprete certamente che nell'opera di Tite Kubo tale ruolo è ricoperto da Tōshirō Hitsugaya. Il capitano della decima compagnia si è invero posizionato sesto nel secondo sondaggio (di giugno 2004), per poi iniziare una scalata che lo ha portato a essere secondo, e per soli quarantanove voti, nel terzo (ottobre 2006) e addirittura primo nel quarto, e ultimo per quello che concerne i personaggi, sondaggio, relegando così al terzo posto il protagonista Ichigo superato anche dalla sua sempre-in-top-three compagna Rukia, nell'ottobre 2008.
Ma per le menti che lavorano al marketing di "Bleach" non è certamente stato necessario arrivare a fine 2008 per rendersi conto dell'apprezzamento del pubblico nei confronti di Hitsugaya.
Infatti nel dicembre 2007 faceva la sua uscita nelle sale giapponesi "The DiamondDust Rebellion", secondo lungometraggio dedicato al mondo di "Bleach" che vede come protagonista proprio Tōshirō Hitsugaya.
La pellicola si apre su una processione che ha come scopo il trasferimento di un prezioso manufatto della famiglia reale in un nuovo nascondiglio, e per sorvegliare tale operazione è stata scelta la decima compagnia. Ma un improvviso attacco da parte di due pseudo-arrancar e di un misterioso uomo perturberà la sempre apparente tranquillità della Soul Society. Dopo una serie di scontri e varie investigazioni si scoprirà che il nemico è un tale chiamato Kusaka, ovvero un ex-shinigami che avrebbe dovuto essere morto ormai da molti anni. Si viene inoltre a sapere che Kusaka è legato a Hitsugaya perchè i due, ai tempi della loro frequentazione all'accademia shinigami, scoprirono di possedere lo stesso potere, anzi la stessa zanpakutō.
Ora, tale cosa, agli occhi di una attento lettore dell'opera originale, parrà alquanto impossibile. Tite Kubo ci insegna infatti che la zanpakutō non è nient'altro che la manifestazione fisica, sotto forma di katana, del potere di ogni shinigami. E dato che ogni persona è unica anche ogni zanpakutō sarà unica. Certo, possono esistere somiglianze tra le spade di genitori e figli (basti pensare alle Engetsu e Zangetsu di Isshin e Ichigo), così come le somiglianze somatiche che si presentano tra parenti; ma alla fine ogni persona, e quindi ogni zanpakutō, rimane unica.
La premessa perciò non sembrerebbe delle più brillanti, eppure "The DiamondDust Rebellion" riesce a intrattenere lo spettatore per tutti i novanta minuti della sua durata.
Kusaka vorrà infatti vendicarsi della Camera dei 46 che lo ha condannato a morte, lasciando invece in vita e in possesso di Hyōrinmaru Hitsugaya, distruggendo la Soul Society. Ci saranno quindi una buona dose di scontri, supportati da un reparto tecnico all'altezza, che faranno prendere al film una piega alquanto diversa, e auspicata dai più, rispetto al precedente "Memories of Nobody". Consigliato più che altro ai fan del manga.
Ah, un consiglio. Se volete vedere il film fatevi un piacere e guardatelo sottotitolato. Non ascoltatevi il doppiaggio italiano della Kazé, a meno che, certo, non vogliate farvi delle grosse risate.
"Bleach: The Diamond Dust Rebellion: L'altra Hyorinmaru" è un film del 2007 ispirato alla serie televisiva BLEACH, arrivata in Italia in una pessima edizione Kazè, che mi sono deciso a guardare per festeggiare il mio rinnovato interesse, ma soprattutto la conferma dell'affetto, della rivalutazione positiva, nonchè della simpatia verso questo titolo per cui negli anni passati sono stato molto critico, e su cui ho riversato tutta la mia antipatia, antipatia che si è ora trasformata in assoluta simpatia; eh si Tite Kubo, il Michael Bay dei manga, alla fine è riuscito seppur in parte a conquistarmi, sebbene le mie opinioni, positive e negative, non siano poi tanto diverse, ma l'ottica con cui seguo questa serie oggi è completamente diversa.
La storia di questo lungometraggio collocabile da quanto ho capito nel bel mezzo della saga dell'Hueco Mundo, è incentrata tutta su Toshiro Hitsugaya, sul fighissimo shinigami con la capigliatura da Super Saiyan ma di colore grigio (in effetti ricorda molto Gohan SSJ2), e diciamocelo questo personaggio esteticamente è veramente figo, e posso dire di averlo sempre apprezzato nel manga e nella serie TV.
La trama di questo film, è tipica dei film tratti da anime di genere battle shonen, ciccia fuori un vecchio nemico che prova rancore verso la Soul Society e vuole annientarla per vendicarsi dei torti subiti in passato. In questo caso il nemico è un vecchio compare di merende di Hitsugaya. Rispetto al primo film Memories of Nobody si fanno dei passi avanti, una storia più elaborata, e i personaggi secondari utilizzati meglio e non solo usandoli per fare una sfilata di tecniche come nel precedente film.
Per il resto non mancano alcuni tempi morti e qualche fanservice nella casinosa battaglia finale, ma in un film del genere ci sta tutto. In conclusione un film caruccio ma nulla di trascendentale.
Veniamo ora al doppiaggio italiano su cui voglio dire un bel po' di cose; ora riuscire a rendere in italiano un doppiaggio come quello originale di Bleach, non è cosa da niente. Le voci giapponesi di BLEACH hanno un'espressività spaventosa. Il doppiaggio di Memories of Nobody non mi lasciò totoalmente soddisfatto nelle scelte, ma era comunque dignitoso. Ecco questo di The Diamond Dust Rebellion invece è semplicemente ORRIPILANTE.
Nonostante sia in continuità col precedente, diversi personaggi hanno voci diverse, ma fosse questo il problema. Ci ritroviamo con interpretazioni a mio parere non sempre sostanziose, insomma con poco entusiasmo, e con diversi doppiatori che prestano la voce a più ruoli, e fin qui...
Il cast, e qui arriviamo al nocciolo del problema, è strapieno di doppiatori non-professionisti dal chiaro accento milanese; su tutti Matsumoto, Orihime e Yumichika. Gente presa dalla strada e messa in sala, vergognoso. Ci sono, tra le altre cose, anche battute non doppiate lasciate col muto...
Insomma un doppiaggio abominevole nel vero senso della parola che fa rimpiangere lavori low-cost degli anni 80 alla Ken il guerriero; quelli perlomeno erano fatti con poche voci, ma da professionisti che ci mettevano entusiasmo. Più volte durante la visione ero tentato di passare alla traccia giapponese, ma sono voluto andare fino in fondo. Non guardatelo in italiano è inascoltabile, e se lo dico io che reputo il doppiaggio nostrano di livello così alto da essere buono anche quando viene fatto male, allora credeteci.
L'adattamento mi sembra nuovamente ottimo, e migliorato per quanto riguarda alcune pronunce, infatti Zanpakuto ha la pronuncia giapponese, ma il miglioramento non vale per tutti i nomi o le tecniche, ma vabbè è il male minore.
La storia di questo lungometraggio collocabile da quanto ho capito nel bel mezzo della saga dell'Hueco Mundo, è incentrata tutta su Toshiro Hitsugaya, sul fighissimo shinigami con la capigliatura da Super Saiyan ma di colore grigio (in effetti ricorda molto Gohan SSJ2), e diciamocelo questo personaggio esteticamente è veramente figo, e posso dire di averlo sempre apprezzato nel manga e nella serie TV.
La trama di questo film, è tipica dei film tratti da anime di genere battle shonen, ciccia fuori un vecchio nemico che prova rancore verso la Soul Society e vuole annientarla per vendicarsi dei torti subiti in passato. In questo caso il nemico è un vecchio compare di merende di Hitsugaya. Rispetto al primo film Memories of Nobody si fanno dei passi avanti, una storia più elaborata, e i personaggi secondari utilizzati meglio e non solo usandoli per fare una sfilata di tecniche come nel precedente film.
Per il resto non mancano alcuni tempi morti e qualche fanservice nella casinosa battaglia finale, ma in un film del genere ci sta tutto. In conclusione un film caruccio ma nulla di trascendentale.
Veniamo ora al doppiaggio italiano su cui voglio dire un bel po' di cose; ora riuscire a rendere in italiano un doppiaggio come quello originale di Bleach, non è cosa da niente. Le voci giapponesi di BLEACH hanno un'espressività spaventosa. Il doppiaggio di Memories of Nobody non mi lasciò totoalmente soddisfatto nelle scelte, ma era comunque dignitoso. Ecco questo di The Diamond Dust Rebellion invece è semplicemente ORRIPILANTE.
Nonostante sia in continuità col precedente, diversi personaggi hanno voci diverse, ma fosse questo il problema. Ci ritroviamo con interpretazioni a mio parere non sempre sostanziose, insomma con poco entusiasmo, e con diversi doppiatori che prestano la voce a più ruoli, e fin qui...
Il cast, e qui arriviamo al nocciolo del problema, è strapieno di doppiatori non-professionisti dal chiaro accento milanese; su tutti Matsumoto, Orihime e Yumichika. Gente presa dalla strada e messa in sala, vergognoso. Ci sono, tra le altre cose, anche battute non doppiate lasciate col muto...
Insomma un doppiaggio abominevole nel vero senso della parola che fa rimpiangere lavori low-cost degli anni 80 alla Ken il guerriero; quelli perlomeno erano fatti con poche voci, ma da professionisti che ci mettevano entusiasmo. Più volte durante la visione ero tentato di passare alla traccia giapponese, ma sono voluto andare fino in fondo. Non guardatelo in italiano è inascoltabile, e se lo dico io che reputo il doppiaggio nostrano di livello così alto da essere buono anche quando viene fatto male, allora credeteci.
L'adattamento mi sembra nuovamente ottimo, e migliorato per quanto riguarda alcune pronunce, infatti Zanpakuto ha la pronuncia giapponese, ma il miglioramento non vale per tutti i nomi o le tecniche, ma vabbè è il male minore.
"Non Toushirou, chiamami capitano Hitsugaya!"
Il secondo film di Bleach, uscito nel 2007 in Giappone e solo nel 2011 anche in Italia, è incentrato con mio grande piacere su Touschitou Hitsugaya uno dei miei personaggi preferiti! La storia si apre con il misterioso furto del "sigillo del re", oggetto potente dal potere sconosciuto, la cui guardia era stata assegnata alla decima brigata. Il capitano Histugaya scompare assieme alla reliquia e viene così condannato dalla Soul Society perché considerato complice del ladro, Sojiro Kusaka, che solo in seguito si scoprirà essere sto il miglior amico di Toushiro ai tempi dell'accademia. Da qui riaffiora il passato del capitano della decima brigata, uno dei personaggi più interessanti ed enigmatici della saga, Ichigo si rispecchierà in Touschiro, capendo il motivo per cui il giovane capitano ha deciso di lasciare il comando della sua brigata per regolare da solo i conti con il suo vecchio compagno che tenta di rovesciare il sistema della Soul Society.
La storia e scorrevole e interessante, finalmente molti lati oscuri del carattere e del passato del capitano Hitsugaya vengono rivelati, e si scoprono così le origini della sua Zanpakutō, Hyōrinmaru, una Zanpakuto di tipo Elementale, in grado di controllare l'acqua e il ghiaccio.
La grandissima pecca di questo film è stata il suo doppiaggio, clamorosamente scadente, da parte della casa editrice Kaze. Le voci orrende e le interpretazioni pessime lasciano allibiti tutti i fan della serie, niente a che vedere con il doppiaggio che invece era stato fatto per il primo film Memories of Nobody, di qualità nettamente superiore!
Piccola particolarità in questo film, per il momento, è quello in cui sono stati visti più bankai, ben sette!
Il secondo film di Bleach, uscito nel 2007 in Giappone e solo nel 2011 anche in Italia, è incentrato con mio grande piacere su Touschitou Hitsugaya uno dei miei personaggi preferiti! La storia si apre con il misterioso furto del "sigillo del re", oggetto potente dal potere sconosciuto, la cui guardia era stata assegnata alla decima brigata. Il capitano Histugaya scompare assieme alla reliquia e viene così condannato dalla Soul Society perché considerato complice del ladro, Sojiro Kusaka, che solo in seguito si scoprirà essere sto il miglior amico di Toushiro ai tempi dell'accademia. Da qui riaffiora il passato del capitano della decima brigata, uno dei personaggi più interessanti ed enigmatici della saga, Ichigo si rispecchierà in Touschiro, capendo il motivo per cui il giovane capitano ha deciso di lasciare il comando della sua brigata per regolare da solo i conti con il suo vecchio compagno che tenta di rovesciare il sistema della Soul Society.
La storia e scorrevole e interessante, finalmente molti lati oscuri del carattere e del passato del capitano Hitsugaya vengono rivelati, e si scoprono così le origini della sua Zanpakutō, Hyōrinmaru, una Zanpakuto di tipo Elementale, in grado di controllare l'acqua e il ghiaccio.
La grandissima pecca di questo film è stata il suo doppiaggio, clamorosamente scadente, da parte della casa editrice Kaze. Le voci orrende e le interpretazioni pessime lasciano allibiti tutti i fan della serie, niente a che vedere con il doppiaggio che invece era stato fatto per il primo film Memories of Nobody, di qualità nettamente superiore!
Piccola particolarità in questo film, per il momento, è quello in cui sono stati visti più bankai, ben sette!
"Bleach: The Diamond Dust Rebellion" è il secondo film ispirato all'anime "Bleach".
Dopo il furto dell'antico "sigillo del re", Toshiro Hitsugaya, che aveva il compito di proteggere l'oggetto, scompare e la Soul Society lo giudica subito un traditore.
Scopriamo così il doloroso passato del capitano della Decima Compagnia (in particolare il conseguimento del proprio titolo), passato che si era sempre tenuto dentro, senza condividere la propria sofferenza con nessuno. Sarà proprio Ichigo a intervenire, sentendosi molto legato a Hitsugaya a causa del suo triste passato...
La storia di amicizia, ribellione e vendetta, drammatica e commovente, è arricchita da una fantastica colonna sonora e da un character design migliorato rispetto al primo film ("Memories of Nobody") e approvato dallo stesso Tite Kubo, tanto che, per l'uscita del film in Giappone, aveva creato lo speciale "Perire in una distesa di ghiaccio", nel quale veniva raccontata una storia alternativa all'infanzia di Hitsugaya.
"Bleach: The Diamond Dust Rebellion" è un film sicuramente da non perdere per tutti i fan, che approfondisce la storia di uno dei capitani, ma che potrebbe essere un po' complicato per coloro che si sono avvicinati al grande universo di "Bleach" soltanto con il primo film, essendo l'anime tuttora inedito in Italia, data la moltitudine di personaggi e i molteplici riferimenti all'anime/manga (il passato di Ichigo, i Vizard, gli Arrancar, la convalescenza di Hinamori).
Dopo il furto dell'antico "sigillo del re", Toshiro Hitsugaya, che aveva il compito di proteggere l'oggetto, scompare e la Soul Society lo giudica subito un traditore.
Scopriamo così il doloroso passato del capitano della Decima Compagnia (in particolare il conseguimento del proprio titolo), passato che si era sempre tenuto dentro, senza condividere la propria sofferenza con nessuno. Sarà proprio Ichigo a intervenire, sentendosi molto legato a Hitsugaya a causa del suo triste passato...
La storia di amicizia, ribellione e vendetta, drammatica e commovente, è arricchita da una fantastica colonna sonora e da un character design migliorato rispetto al primo film ("Memories of Nobody") e approvato dallo stesso Tite Kubo, tanto che, per l'uscita del film in Giappone, aveva creato lo speciale "Perire in una distesa di ghiaccio", nel quale veniva raccontata una storia alternativa all'infanzia di Hitsugaya.
"Bleach: The Diamond Dust Rebellion" è un film sicuramente da non perdere per tutti i fan, che approfondisce la storia di uno dei capitani, ma che potrebbe essere un po' complicato per coloro che si sono avvicinati al grande universo di "Bleach" soltanto con il primo film, essendo l'anime tuttora inedito in Italia, data la moltitudine di personaggi e i molteplici riferimenti all'anime/manga (il passato di Ichigo, i Vizard, gli Arrancar, la convalescenza di Hinamori).
Cominciamo chiarendo una cosa, la fama di Tite Kubo è partita con Bleach, ma non è stato un caso. Il suo primo lavoro era stato fermato dopo poco tempo e la prima versione di Bleach fu cestinata dopo poce uscite. Il povero Kubo era talmente giù di morale da non riuscire a fare quasi nulla, ma dopo poco gli arrivò una lettera di incoraggiamento da uno dei mangaka più famosi di sempre, Akira Toriyama!
Dopo averlo spronato e dopo avergli dato alcuni consigli Tite Kubo decise di rimettere mano a Bleach e migliorarlo, creando così il manga/anime che molti di noi conoscono e apprezzano, ma qualè il consiglio fondamentale datogli? I personaggi.
Il successo di un’opera dipende molto dai personaggi, così Kubo prese come leitmotiv quell consiglio e cominciò a crare e caratterizzare da solo tutti i personaggi presenti in Bleach, non solo nel manga, ma anche negli episodi filler degli anime e in queste “espansioni” dell’universo originale cartaceo curando anche la trama ed altre piccole sfumature, ed è un comportamento esemplare, sia per tempo che per voglia son sempre meno gli autori che lavorano ad altri progetti, ed è un peccato, perché il risultato c’è ed è per questo che ritengo i progetti di Bleach esterni al manga migliori di altre serie.
Il Digillo del Re è un tesoro della Famiglia iImperiale che nessuno al di fuori di loro ha il permesso di vedere o guardare, è tanto misterioso che non si sa nulla, tranne il fatto che abbia un potere immenso.
Però ogni tanto viene deciso di cambiargli posto, così mentre la carovana imperiale attraversa i cieli nascosta dalle nuvole troviamo i vari membri delle brigate del Gotei 13 intenti a tenerla d’occhio, pronti a sventare eventuali assalti da parte di malintenzionati, ma accade l’inaspettato, un attacco fulmineo coglie tutti di sorpresa, sono due Arrancar che cominciano a mietere vittime, ma la 10° brigata accorre immediatamente in soccorso, ma dopo una breve schermaglia Hitsugaya perde di vista la sua rivale e viene colpito duramente da un uomo che non si riesce a capire se sia solo uno shinigami con la maschera od un vizard, ma misteriosamente non decide di finirlo e dopo avergli sussurrato qualcosa scompare. Dopo un’attimo di esitazione Hitsugaya parte all’inseguimento abbandonando tutti, sotto gli occhi della sgomenta Matsumoto che non crederà ai suoi occhi!
Così dopo la scomparsa del capitano decidono di mettere agli arresti domiciliari tutta la 10° brigata mentre aspettano di ritrovare Hitsugaya, ritenuto il principale indiziato per questo strano incidente dove alla fine non è stato trafugato nulla, ma dove è finito il capitano? E perché non è stato rubato nulla? Tutto sembra fatto solo per attirare Hitsugaya, ma chi sono in realtà?
Nel frattempo, a causa della grave ferita riportata, Hitsugaya sviene e viene salvato dai Ichigo che vuole sapere cosa sta succedendo, ma il capitano non apre bocca e dopo tenterà di scappare, facendo addirittura scaturire uno scontro con lo stesso Ichigo…
Verremo così a conoscenza di una parte del passato di Hitsugaya inaspettatamente dura, un passato segnato di sofferenze per colpa del consiglio centrale dei 46, rivelandosi ancora una volta uno dei peggiori nemici per gli shinigami.
Sotto l’aspetto estetico questo film si evolve e si distacca nettamente dalla serie e dal primo film, infatti i disegni saranno molto più belli ed accurati, giochi di luci ed ombre imparagonabili a quelli della serie Tv e soprattutto animazioni fluidissime, vedremo combattimenti dalle coreografie ben coordinate e spettacolari, senza però esagerare, mentre in particolari momenti la regia si fa valere con scelte dinamiche che regalano sequenze veramente azzeccate, potrebbero essere benissimo opera dei migliori registi presenti sulla piazza di Hollywood, ma in raeltà sono opera di Michiko Yokote, il creatore di Marmaid Melody, ricorderemo piacevolmente le scene a rallentatore e le inquadrature sul fil di spada.
Inoltre non dimentichiamo un'altra particolarità curata ottimamente, i movimenti dei personaggi. Anche durante i dialoghi ogni personaggio muoverà gli occhi, le dita, le braccia, ogni parte del corpo in modo fa enfatizzare il linguaggio del corpo, con risultati eccellenti come nel caso della prima apparizione del nemico, avrà particolari movenze che ci faranno pensare subito che sia una persona disturbata.
Ma non sono solo i protagonisti ad essere sempre in movimento, anche i vestiti, i capelli, ogni minima cosa che è può essere mossa da un alito di vento lo farà, quindi non avremo mai inquadrature veramente statiche.
La computer grafica è usata veramente poco, quelle rare volte che la vedremo sarà quasi solo per effetti di luce, ma ogni volta verrà implementata perfettamente e non stonerà mai con il resto.
Per quanto riguarda il comparto sonoro non c’è quasi niente da segnalare, però rispetto al primo film avremo una colonna sonora originale con rimandi a quella della serie tv, non dei semplici remix come nel precedente lavoro, e tutte queste nuove musiche sapranno fare il loro dovere, calzeranno perfettamente lo stato emotivo dello spettatore in quel preciso istante e lo trasporteranno ancor più in profondità nelle spire di questo film.
Gli effetti sonori faranno il loro dovere, non eccellerà come altri lavori ma i rumori ambientali sono fatti bene e saranno implementati nella giusta dose.
La canzone finale non sarà molto orecchiabile ma il significato rispecchia appieno il film.
In linea di massima abbiamo un film formato da un’ottima controparte tecnica e una trama intrigante che servirà da specchio per vedere il passato di uno dei personaggi più amati di quest’opera che si può comodamente inserire nel manga e nell’anime senza creare paradossi (se non si è troppo pignoli) , quindi imperdibile per i fan, anche per quelli a cui non piace Hitsugaya, magari si ricredono!
Se qualcuno non ha mai visto o letto bleach gli consiglio di vedersi questo film che saprà regalare azione ai massimi livelli, colpi di scena intriganti e anche momenti toccanti, il tutto condito dai tantissimi personaggi interessanti, come il manga e l’anime nei suoi momenti migliori.
Dopo averlo spronato e dopo avergli dato alcuni consigli Tite Kubo decise di rimettere mano a Bleach e migliorarlo, creando così il manga/anime che molti di noi conoscono e apprezzano, ma qualè il consiglio fondamentale datogli? I personaggi.
Il successo di un’opera dipende molto dai personaggi, così Kubo prese come leitmotiv quell consiglio e cominciò a crare e caratterizzare da solo tutti i personaggi presenti in Bleach, non solo nel manga, ma anche negli episodi filler degli anime e in queste “espansioni” dell’universo originale cartaceo curando anche la trama ed altre piccole sfumature, ed è un comportamento esemplare, sia per tempo che per voglia son sempre meno gli autori che lavorano ad altri progetti, ed è un peccato, perché il risultato c’è ed è per questo che ritengo i progetti di Bleach esterni al manga migliori di altre serie.
Il Digillo del Re è un tesoro della Famiglia iImperiale che nessuno al di fuori di loro ha il permesso di vedere o guardare, è tanto misterioso che non si sa nulla, tranne il fatto che abbia un potere immenso.
Però ogni tanto viene deciso di cambiargli posto, così mentre la carovana imperiale attraversa i cieli nascosta dalle nuvole troviamo i vari membri delle brigate del Gotei 13 intenti a tenerla d’occhio, pronti a sventare eventuali assalti da parte di malintenzionati, ma accade l’inaspettato, un attacco fulmineo coglie tutti di sorpresa, sono due Arrancar che cominciano a mietere vittime, ma la 10° brigata accorre immediatamente in soccorso, ma dopo una breve schermaglia Hitsugaya perde di vista la sua rivale e viene colpito duramente da un uomo che non si riesce a capire se sia solo uno shinigami con la maschera od un vizard, ma misteriosamente non decide di finirlo e dopo avergli sussurrato qualcosa scompare. Dopo un’attimo di esitazione Hitsugaya parte all’inseguimento abbandonando tutti, sotto gli occhi della sgomenta Matsumoto che non crederà ai suoi occhi!
Così dopo la scomparsa del capitano decidono di mettere agli arresti domiciliari tutta la 10° brigata mentre aspettano di ritrovare Hitsugaya, ritenuto il principale indiziato per questo strano incidente dove alla fine non è stato trafugato nulla, ma dove è finito il capitano? E perché non è stato rubato nulla? Tutto sembra fatto solo per attirare Hitsugaya, ma chi sono in realtà?
Nel frattempo, a causa della grave ferita riportata, Hitsugaya sviene e viene salvato dai Ichigo che vuole sapere cosa sta succedendo, ma il capitano non apre bocca e dopo tenterà di scappare, facendo addirittura scaturire uno scontro con lo stesso Ichigo…
Verremo così a conoscenza di una parte del passato di Hitsugaya inaspettatamente dura, un passato segnato di sofferenze per colpa del consiglio centrale dei 46, rivelandosi ancora una volta uno dei peggiori nemici per gli shinigami.
Sotto l’aspetto estetico questo film si evolve e si distacca nettamente dalla serie e dal primo film, infatti i disegni saranno molto più belli ed accurati, giochi di luci ed ombre imparagonabili a quelli della serie Tv e soprattutto animazioni fluidissime, vedremo combattimenti dalle coreografie ben coordinate e spettacolari, senza però esagerare, mentre in particolari momenti la regia si fa valere con scelte dinamiche che regalano sequenze veramente azzeccate, potrebbero essere benissimo opera dei migliori registi presenti sulla piazza di Hollywood, ma in raeltà sono opera di Michiko Yokote, il creatore di Marmaid Melody, ricorderemo piacevolmente le scene a rallentatore e le inquadrature sul fil di spada.
Inoltre non dimentichiamo un'altra particolarità curata ottimamente, i movimenti dei personaggi. Anche durante i dialoghi ogni personaggio muoverà gli occhi, le dita, le braccia, ogni parte del corpo in modo fa enfatizzare il linguaggio del corpo, con risultati eccellenti come nel caso della prima apparizione del nemico, avrà particolari movenze che ci faranno pensare subito che sia una persona disturbata.
Ma non sono solo i protagonisti ad essere sempre in movimento, anche i vestiti, i capelli, ogni minima cosa che è può essere mossa da un alito di vento lo farà, quindi non avremo mai inquadrature veramente statiche.
La computer grafica è usata veramente poco, quelle rare volte che la vedremo sarà quasi solo per effetti di luce, ma ogni volta verrà implementata perfettamente e non stonerà mai con il resto.
Per quanto riguarda il comparto sonoro non c’è quasi niente da segnalare, però rispetto al primo film avremo una colonna sonora originale con rimandi a quella della serie tv, non dei semplici remix come nel precedente lavoro, e tutte queste nuove musiche sapranno fare il loro dovere, calzeranno perfettamente lo stato emotivo dello spettatore in quel preciso istante e lo trasporteranno ancor più in profondità nelle spire di questo film.
Gli effetti sonori faranno il loro dovere, non eccellerà come altri lavori ma i rumori ambientali sono fatti bene e saranno implementati nella giusta dose.
La canzone finale non sarà molto orecchiabile ma il significato rispecchia appieno il film.
In linea di massima abbiamo un film formato da un’ottima controparte tecnica e una trama intrigante che servirà da specchio per vedere il passato di uno dei personaggi più amati di quest’opera che si può comodamente inserire nel manga e nell’anime senza creare paradossi (se non si è troppo pignoli) , quindi imperdibile per i fan, anche per quelli a cui non piace Hitsugaya, magari si ricredono!
Se qualcuno non ha mai visto o letto bleach gli consiglio di vedersi questo film che saprà regalare azione ai massimi livelli, colpi di scena intriganti e anche momenti toccanti, il tutto condito dai tantissimi personaggi interessanti, come il manga e l’anime nei suoi momenti migliori.
Premessa: il nanetto dai capelli bianchi non mi è per nulla simpatico, tipico personaggio non particolarmente interessante per personalità, poteri e ruolo e che finisce col risultare odioso a causa dell’eccessivo screentime di cui beneficia per via della sua incredibile popolarità presso il pubblico di riferimento. Questo secondo film ispirato alla saga di Bleach non è che l’ennesimo tassello della monumentale operazione di fanservice pro-Hitsugaya in atto da un po’ di tempo a questa parte: Memories of Nobody, il precedente lungometraggio, aveva deluso un po’ tutti, quale metodo migliore per riscattarsi se non dedicare un’intera pellicola cinematografica al personaggio più amato dai giovani giapponesi?
Le premesse dunque non erano certo incoraggianti, soprattutto per chi, come me, non ha particolarmente a cuore il decimo capitano, tuttavia devo ammettere che, nonostante la commercialata e il “soggetto” in questione, questo Diamond Dust Rebellion non si è rivelato poi così male. Intendiamoci, non è che ci troviamo di fronte a chissà quale capolavoro: la trama è, se possibile, ancora più sconclusionata di quella del suo predecessore, basti pensare che si basa sulla violazione di uno dei pochi punti fermi stabiliti da Kubo (due shinigami in grado di usare la stessa spada); inoltre, la sceneggiatura pecca spesso d'ingenuità, vedasi la facilità con cui un artefatto di eccezionale importanza viene rubato da tre sbandati, o il fatto che il nostro eroico Toshiro si faccia 80 minuti di film su 90 con un buco nello stomaco ricordandosi solo ogni tanto di essere ferito. Ma suvvia, si parla pur sempre di Bleach, chi cerca un prodotto intelligente e di spessore non dovrebbe nemmeno essere qui a leggere.
Però se la serie TV vi piace e un giorno doveste trovarvi a letto con l’influenza senza nulla da fare e poca voglia di far lavorare i neuroni, questo film potrebbe essere un passatempo gradevole; anzi, memori della bruttezza di Memories of Nobody, potreste addirittura stupirvi per i passi avanti compiuti sia tecnicamente che nell’impostazione della vicenda. L’idea di focalizzarsi su uno dei tanti coprotagonisti della saga invece che compattare in un’ora e mezza la solita storiella da saga filler è di per sé ottima, i personaggi presenti, una volta tanto, non si limitano a comparsate ai limiti del non-sense ma interpretano dei ruoli a loro congeniali, Ichigo riesce a fare un predicozzo sensato e coerente con la propria esperienza di vita, e – addirittura! – alla fine di tutto s'intravede anche una piccola evoluzione da parte di Hitsugaya.
Da un punto di vista tecnico ci troviamo di fronte a un lavoro più che soddisfacente: l’animazione è fluida e il design complessivamente buono (a parte le due “Sailor Arrancar”, che graficamente non sono proprio il massimo), mentre la colonna sonora ricicla molti brani della serie TV, ma almeno sa scegliere quelli più adeguati alla situazione, ad esempio l’ottima “Invasion” nella battaglia finale.
In definitiva, Diamond Dust Rebellion è un prodotto non indispensabile e senza alcuna pretesa se non quella di far trascorrere ai fan di Bleach 90 minuti all’insegna del disimpegno: un compitino facile facile che è stato portato a termine discretamente e senza annoiare. Il mio voto è un 6 e mezzo, potrebbe sembrarvi poco rispetto a tutto ciò che ho detto ma la mia scala di valutazione si ferma al 7/7,5 per i titoli di questo tipo, per cui consideratelo un risultato più che positivo.
Le premesse dunque non erano certo incoraggianti, soprattutto per chi, come me, non ha particolarmente a cuore il decimo capitano, tuttavia devo ammettere che, nonostante la commercialata e il “soggetto” in questione, questo Diamond Dust Rebellion non si è rivelato poi così male. Intendiamoci, non è che ci troviamo di fronte a chissà quale capolavoro: la trama è, se possibile, ancora più sconclusionata di quella del suo predecessore, basti pensare che si basa sulla violazione di uno dei pochi punti fermi stabiliti da Kubo (due shinigami in grado di usare la stessa spada); inoltre, la sceneggiatura pecca spesso d'ingenuità, vedasi la facilità con cui un artefatto di eccezionale importanza viene rubato da tre sbandati, o il fatto che il nostro eroico Toshiro si faccia 80 minuti di film su 90 con un buco nello stomaco ricordandosi solo ogni tanto di essere ferito. Ma suvvia, si parla pur sempre di Bleach, chi cerca un prodotto intelligente e di spessore non dovrebbe nemmeno essere qui a leggere.
Però se la serie TV vi piace e un giorno doveste trovarvi a letto con l’influenza senza nulla da fare e poca voglia di far lavorare i neuroni, questo film potrebbe essere un passatempo gradevole; anzi, memori della bruttezza di Memories of Nobody, potreste addirittura stupirvi per i passi avanti compiuti sia tecnicamente che nell’impostazione della vicenda. L’idea di focalizzarsi su uno dei tanti coprotagonisti della saga invece che compattare in un’ora e mezza la solita storiella da saga filler è di per sé ottima, i personaggi presenti, una volta tanto, non si limitano a comparsate ai limiti del non-sense ma interpretano dei ruoli a loro congeniali, Ichigo riesce a fare un predicozzo sensato e coerente con la propria esperienza di vita, e – addirittura! – alla fine di tutto s'intravede anche una piccola evoluzione da parte di Hitsugaya.
Da un punto di vista tecnico ci troviamo di fronte a un lavoro più che soddisfacente: l’animazione è fluida e il design complessivamente buono (a parte le due “Sailor Arrancar”, che graficamente non sono proprio il massimo), mentre la colonna sonora ricicla molti brani della serie TV, ma almeno sa scegliere quelli più adeguati alla situazione, ad esempio l’ottima “Invasion” nella battaglia finale.
In definitiva, Diamond Dust Rebellion è un prodotto non indispensabile e senza alcuna pretesa se non quella di far trascorrere ai fan di Bleach 90 minuti all’insegna del disimpegno: un compitino facile facile che è stato portato a termine discretamente e senza annoiare. Il mio voto è un 6 e mezzo, potrebbe sembrarvi poco rispetto a tutto ciò che ho detto ma la mia scala di valutazione si ferma al 7/7,5 per i titoli di questo tipo, per cui consideratelo un risultato più che positivo.
Questo film è sorprendente: non è la solita pacchianata spin-off di una serie di successo! Per chi ama Bleach questo è un vero e proprio episodio extra degno della trama principale, infinitamente superiore quindi ai filler a agli OAV precedenti. Certo, i limiti di tempo e una certa "obbligatorietà" nello sviluppo della storia si avvertono, ma si può godere comunque di una caratterizzazione dei personaggi non banale e di una certa profondità di fondo. Pochi combattimenti e molti dialoghi sono il meglio che ci si possa aspettare da un'opera che per sua natura non può mostrarci "potenziamenti" inediti dei protagonisti (riservati come ovvio alla serie tutt'ora in corso). Gli autori optano quindi per un approfondimento interessante che dona nuove connotazioni a Hitsugaya e Matsumoto, magari maltrattando un po' il vecchio Kenpachi (qui quasi una macchietta...). Lo stesso Ichigo ha un bel ruolo di co-protagonista.
Imperdibile per chi segue Bleach e soffre ogni settimana nell'attesa del nuovo episodio!
Imperdibile per chi segue Bleach e soffre ogni settimana nell'attesa del nuovo episodio!