Yu Yu Hakusho - Il sigillo d'oro
"Yu Yu Hakusho - The Movie", in Italia conosciuto con il titolo "Il sigillo d'oro", in realtà è uno speciale poco famoso, e non un movie, che in pochi avranno visionato, poiché è un episodio non primario per la saga, anzi è un filler.
I protagonisti sono i principali personaggi della serie animata. Questo speciale ha una storia molto semplice e povera, e tecnicamente è un prodotto figlio della sua epoca con tutti i pregi ma soprattutto con tutti i difetti del caso. Complessivamente, è uno speciale che non è niente di straordinario e non brilla né tecnicamente né come storia, anzi è piuttosto nella media o addirittura sotto la media.
Se si cerca quindi un prodotto degno dell'opera "Yu Yu Hakusho", si rimarrà parzialmente delusi, poiché è un prodotto troppo semplicistico, non originale, che ci mostra solo molto largamente come è la serie, un prodotto mediocre sotto molti punti di vista. Si può giusto visionarlo una volta per curiosità, come un divertissement, ma più di questo non è.
Consigliato ai fan di "Yu Yu", che potranno un pochino apprezzarlo (un pochino), chi non conosce quest'opera non ci capirà molto e difficilmente potrà ritenerlo qualcosa degno di interesse, quindi è consigliato solo a chi ha seguito l'anime di "Yu Yu Hakusho".
Per concludere, questo speciale è un prodotto scarso sotto molteplici aspetti, che può essere considerato giusto come un "trailer", uno "spot" per la serie vera e propria, che è molto meglio.
Voto tra il 4 e il 5.
I protagonisti sono i principali personaggi della serie animata. Questo speciale ha una storia molto semplice e povera, e tecnicamente è un prodotto figlio della sua epoca con tutti i pregi ma soprattutto con tutti i difetti del caso. Complessivamente, è uno speciale che non è niente di straordinario e non brilla né tecnicamente né come storia, anzi è piuttosto nella media o addirittura sotto la media.
Se si cerca quindi un prodotto degno dell'opera "Yu Yu Hakusho", si rimarrà parzialmente delusi, poiché è un prodotto troppo semplicistico, non originale, che ci mostra solo molto largamente come è la serie, un prodotto mediocre sotto molti punti di vista. Si può giusto visionarlo una volta per curiosità, come un divertissement, ma più di questo non è.
Consigliato ai fan di "Yu Yu", che potranno un pochino apprezzarlo (un pochino), chi non conosce quest'opera non ci capirà molto e difficilmente potrà ritenerlo qualcosa degno di interesse, quindi è consigliato solo a chi ha seguito l'anime di "Yu Yu Hakusho".
Per concludere, questo speciale è un prodotto scarso sotto molteplici aspetti, che può essere considerato giusto come un "trailer", uno "spot" per la serie vera e propria, che è molto meglio.
Voto tra il 4 e il 5.
Nonostante successivamente venne rinominato "Yuu Yuu Hakusho - The Movie" (in Italia conosciuto come "Il sigillo d'oro"), in realtà questo speciale, dalla durata di un comune episodio, venne trasmesso a scopo promozionale durante la "Toei Anime Fair". Proprio per questo motivo l'episodio ha una trama molto scarna atta a mostrare a grandi linee lo stile della serie, soprattutto per soddisfare i fan che all'epoca attendevano l'arrivo della trasposizione animata.
Kuwabara e Yusuke, durante le agognate vacanze estive, sono in un cantiere edile circondati da una marea di teppisti pronti all'azione quando Botan giunge per portarli urgentemente nel mondo degli inferi: Il Piccolo Re Enma è stato rapito e come riscatto è stato richiesto l'importantissimo sigillo d'oro.
L'aggettivo che probabilmente rappresenta al meglio questo speciale è "correre", in ogni senso.
L'inizio è molto rocambolesco e dopo brevi e scarni scambi di battute, necessari per spiegare gli avvenimenti, inizia letteralmente la corsa per salvare il Piccolo Enma durante la quale i protagonisti sbaraglieranno velocemente numerose orde di nemici - senza quasi neanche fermarsi - per arrivare così alla fase finale dell'episodio che, con un piccolo ma prevedibile colpo di scena, cerca di regalare qualche spunto alla narrazione.
La struttura dell'episodio è chiaramente promozionale, destinata quindi a strizzare l'occhio a chi, la serie, la conosce già, pur senza proporre nulla di trascendentale o eccessivamente strutturato. Presenta velocemente i personaggi principali dell'opera con scenografiche entrate in scena e con piccole sfumature caratteriali, così come il combattimento più corposo che, grazie a piccole accortezze, ben si ricollega a quelli della serie. Anche la conclusione ne è un chiaro rimando, con la sua tipica commedia e quel senso di "routine giornaliera" che permea l'allegra atmosfera. La sola presenza di questa sequenza permette all'intera opera di elevarsi sopra l'insufficienza.
I disegni sono praticamente identici, per stile e cura, a quelli della serie maggiore. Le animazioni invece sono più ricche e fluide e sono sottolineate da una regia incredibilmente dinamica - raramente ci sono inquadrature statiche - e una buona coreografia dei veloci scontri. Il tutto è ovviamente richiesto dalla struttura snella e veloce della narrazione, ma regala un gradito dinamismo grazie alle ardite prospettive e alle ricche carrellate: un peccato che nella serie non sia stata riproposta molto spesso.
La colonna sonora è identica a quella della serie e sfrutta i temi principali che accompagnano l'azione e i momenti d'impatto emotivo. Anche le sigle propongono la classica opening della serie - con un accompagnamento video opportunamente riadattato sotto il profilo tecnico - e la prima ending.
L'adattamento italiano è identico a quello dell'eccellente doppiaggio sentito durante la serie, fatta eccezione per il Piccolo Enma che subirà un cambio di voce .
In parole povere si può affermare che "Yu Yu Hakusho - Il sigillo d'oro" non sia nulla di eccezionale, sotto nessun aspetto, e che non propone nulla d'interessante nemmeno per chi ha seguito la serie.
Il che è fondamentalmente vero, perché lo scopo primario di questa produzione non era affatto quello di dare un qualcosa in più allo spettatore, anzi, era quello d'incontrare con immediatezza chi la serie la conosce e l'ha apprezzata, permettendogli di rievocare facilmente i personaggi principali e gli scontri più importanti della serie - seppur in modo velleitario - e ci riesce soprattutto nel finale, dove l'allegria della ritrovata normalità degli spensierati personaggi comunica la stessa piacevole leggerezza che si percepiva nella serie.
Se si cerca quindi un'opera originale e accattivante è bene rinunciare alla visione, ma, se si vuole rievocare in modo simpatico e leggero i bei ricordi legati all'opera principale, è caldamente consigliato.
Kuwabara e Yusuke, durante le agognate vacanze estive, sono in un cantiere edile circondati da una marea di teppisti pronti all'azione quando Botan giunge per portarli urgentemente nel mondo degli inferi: Il Piccolo Re Enma è stato rapito e come riscatto è stato richiesto l'importantissimo sigillo d'oro.
L'aggettivo che probabilmente rappresenta al meglio questo speciale è "correre", in ogni senso.
L'inizio è molto rocambolesco e dopo brevi e scarni scambi di battute, necessari per spiegare gli avvenimenti, inizia letteralmente la corsa per salvare il Piccolo Enma durante la quale i protagonisti sbaraglieranno velocemente numerose orde di nemici - senza quasi neanche fermarsi - per arrivare così alla fase finale dell'episodio che, con un piccolo ma prevedibile colpo di scena, cerca di regalare qualche spunto alla narrazione.
La struttura dell'episodio è chiaramente promozionale, destinata quindi a strizzare l'occhio a chi, la serie, la conosce già, pur senza proporre nulla di trascendentale o eccessivamente strutturato. Presenta velocemente i personaggi principali dell'opera con scenografiche entrate in scena e con piccole sfumature caratteriali, così come il combattimento più corposo che, grazie a piccole accortezze, ben si ricollega a quelli della serie. Anche la conclusione ne è un chiaro rimando, con la sua tipica commedia e quel senso di "routine giornaliera" che permea l'allegra atmosfera. La sola presenza di questa sequenza permette all'intera opera di elevarsi sopra l'insufficienza.
I disegni sono praticamente identici, per stile e cura, a quelli della serie maggiore. Le animazioni invece sono più ricche e fluide e sono sottolineate da una regia incredibilmente dinamica - raramente ci sono inquadrature statiche - e una buona coreografia dei veloci scontri. Il tutto è ovviamente richiesto dalla struttura snella e veloce della narrazione, ma regala un gradito dinamismo grazie alle ardite prospettive e alle ricche carrellate: un peccato che nella serie non sia stata riproposta molto spesso.
La colonna sonora è identica a quella della serie e sfrutta i temi principali che accompagnano l'azione e i momenti d'impatto emotivo. Anche le sigle propongono la classica opening della serie - con un accompagnamento video opportunamente riadattato sotto il profilo tecnico - e la prima ending.
L'adattamento italiano è identico a quello dell'eccellente doppiaggio sentito durante la serie, fatta eccezione per il Piccolo Enma che subirà un cambio di voce .
In parole povere si può affermare che "Yu Yu Hakusho - Il sigillo d'oro" non sia nulla di eccezionale, sotto nessun aspetto, e che non propone nulla d'interessante nemmeno per chi ha seguito la serie.
Il che è fondamentalmente vero, perché lo scopo primario di questa produzione non era affatto quello di dare un qualcosa in più allo spettatore, anzi, era quello d'incontrare con immediatezza chi la serie la conosce e l'ha apprezzata, permettendogli di rievocare facilmente i personaggi principali e gli scontri più importanti della serie - seppur in modo velleitario - e ci riesce soprattutto nel finale, dove l'allegria della ritrovata normalità degli spensierati personaggi comunica la stessa piacevole leggerezza che si percepiva nella serie.
Se si cerca quindi un'opera originale e accattivante è bene rinunciare alla visione, ma, se si vuole rievocare in modo simpatico e leggero i bei ricordi legati all'opera principale, è caldamente consigliato.
Special della saga "Yu Yu Hakusho", anime meglio noto in Italia come “Yu degli spettri”, questo episodio è intitolato "Il Sigillo d’Oro".
Produzione Pierrot e distribuito nel nostro paese da DeAgostini, questa sorta di OAV è incentrato su una trama molto semplice e fine a se stessa, rivelandosi a tutti gli effetti autoconclusivo.
Le vicende narrate vedono coinvolti i principali protagonisti della serie animata (di cui se ne presume la conoscenza), e tutti con un livello di combattimento abbastanza avanzato, che consente loro di padroneggiare alcune tecniche segrete. Per cui è un’opera che cronologicamente è consigliabile vedere immediatamente prima della “Saga del torneo delle arti marziali nere” (episodi 26 a 66, dell’anime).
La trama ha come incipit il rapimento di Piccolo Enma: questi è in vacanza al mare, quando dei tipi loschi lo sequestrano. I due brutti ceffi vengono presto identificati come Garuga e Piccolo Ashura, che chiedono, come riscatto in cambio di Enma Jr, di ricevere il sigillo d’oro. Questo misterioso oggetto, che, appunto, dà il titolo all’episodio, pare spetti di diritto al capo del regno degli spiriti. La notizia arriva subito all’orecchio di Yusuke, che senza badare troppo al sottile, parte con Kuwabara e Botan alla ricerca del loro caro amico.
Enma Jr è tenuto prigioniero all’interno di un cratere vulcanico, che diventerà in tutto e per tutto il campo di battaglia per la sua liberazione.
Scontri, azione e risate, saranno gli ingredienti principali che andranno a condire la breve durata dell’episodio.
Un comparto tecnico nella media della corrispettiva serie, di cui se ne mantiene anche l’apprezzabile cast di doppiaggio, uno sviluppo e uno svolgimento della storia da videogame di una volta, fanno di questo special un prodotto piacevole da guardare.
Consigliato solo a chi ha seguito, o iniziato a seguire, l’anime per intero. Il mio giudizio è positivo, 6 e sufficienza piena.
Produzione Pierrot e distribuito nel nostro paese da DeAgostini, questa sorta di OAV è incentrato su una trama molto semplice e fine a se stessa, rivelandosi a tutti gli effetti autoconclusivo.
Le vicende narrate vedono coinvolti i principali protagonisti della serie animata (di cui se ne presume la conoscenza), e tutti con un livello di combattimento abbastanza avanzato, che consente loro di padroneggiare alcune tecniche segrete. Per cui è un’opera che cronologicamente è consigliabile vedere immediatamente prima della “Saga del torneo delle arti marziali nere” (episodi 26 a 66, dell’anime).
La trama ha come incipit il rapimento di Piccolo Enma: questi è in vacanza al mare, quando dei tipi loschi lo sequestrano. I due brutti ceffi vengono presto identificati come Garuga e Piccolo Ashura, che chiedono, come riscatto in cambio di Enma Jr, di ricevere il sigillo d’oro. Questo misterioso oggetto, che, appunto, dà il titolo all’episodio, pare spetti di diritto al capo del regno degli spiriti. La notizia arriva subito all’orecchio di Yusuke, che senza badare troppo al sottile, parte con Kuwabara e Botan alla ricerca del loro caro amico.
Enma Jr è tenuto prigioniero all’interno di un cratere vulcanico, che diventerà in tutto e per tutto il campo di battaglia per la sua liberazione.
Scontri, azione e risate, saranno gli ingredienti principali che andranno a condire la breve durata dell’episodio.
Un comparto tecnico nella media della corrispettiva serie, di cui se ne mantiene anche l’apprezzabile cast di doppiaggio, uno sviluppo e uno svolgimento della storia da videogame di una volta, fanno di questo special un prodotto piacevole da guardare.
Consigliato solo a chi ha seguito, o iniziato a seguire, l’anime per intero. Il mio giudizio è positivo, 6 e sufficienza piena.
Questo special è reperibile solo acquistando il primo DVD di Yuyu Hakusho distribuito da DeAgostini. La trama è semplicissima, Koenma viene rapito e assieme a lui viene sottratto il sigillo d' oro(non ricordo a che serve, ma sono sicuro che è molto importante xD) e Yusuke e compagni dovranno salvarlo ed ecco che si comincia a menare le mani contro i soliti demoni idioti, fino ad arrivare al combattimento contro il Boss.La qualità delle animazioni è la stessa a cui ci ha abituato la serie animata, quindi niente male. Non me la sento di darli un voto sotto la sufficienza (anche se meriterebbe un 4)quindi devo assegnarli un 6.